Il brivido sportivo n 47 del 27 dicembre 2013

anno

87 - n .47 -

venerdi

27

dicembre

2013

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Settimanale di critica e attualità sportiva Aut. Trib. Fi Nr. 1947 del 26/09/1968

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Direttore responsabile Mario Tenerani Consulente editoriale Alessandro Rialti

Editore e pubblicità Salvini Editore srl Grafica e impaginazione Chiara Reggiani - Alexandra Barbieri Stampa Galeati Industrie Grafiche srl (Imola) Foto Massimo Sestini

Fondato nel 1927 Hanno collaborato Francesca Bandinelli, Giulia Bonci, Giancarlo Carmagnini, Andrea Giannattasio, Michela Lanza, Alessandro Latini, Duccio Magnelli, Ruben Lopes Pegna, Cristiano Puccetti, Giampiero Tosi

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EDITORIALE

UNO SPETTACOLO COSì

3

NON S’ERA VISTO MAI

di mario tenerani

B

uone feste Fiorentina.

Sotto l’albero ci sono tanti regali e tutti meritati. Partiamo dalle 25 gare stagionali disputate in 4 mesi esatti: la prima il 22 agosto a Zurigo, preliminare di Europa League col Grasshopper.

L’ultima ieri pomeriggio a Reggio Emilia, contro il Sassuolo.

I viola hanno giocato la media di una partita ogni 4 giorni, scendendo in campo 17 volte in campionato e 8 complessive in Europa. Hanno realizzato un punto in più di un anno fa, pur giocando in coppa. In Europa League

sono passati per primi - 5 vittorie e un pari -, stabilendo pure un piccolo record da quando esiste questa manifestazione (2009-10) perché mai nessuna italiana aveva tenuto questo passo. Bravi allenatore, giocatori e società. La rosa evidentemente, pur con qualche correttivo da apportare, è competitiva.

Passiamo all’anno solare, da gennaio a dicembre: la Fiorentina ha totalizzato 68 punti. Considerando che l’inizio del 2013 non fu tra i più felici, gennaio-febbraio resero pochissimo in termini di risultati, il conto torna.

C’è un altro dato interessante, anche se esula dal recinto

del 2013 e investe il percorso di Montella dall’agosto 2012 ad oggi: in questo viaggio la Fiorentina, se consideriamo campionato, Coppa Italia ed Europa League, ha giocato 33 volte in trasferta e ha vinto 17 partite: praticamente più del 50 per cento.

Un risultato eccezionale, se pensiamo che siamo in Italia e se ripassiamo la storia della Fiorentina, squadra atavicamente debole lontana dal Franchi. Montella può essere orgoglioso di questi numeri, spiegano come sia riuscito a regalare un forte timbro alla Fiorentina.

A Pepito dobbiamo battere le mani. Ha ricominciato a

giocare dopo 18 mesi di inattività - ad eccezione di quello scampolo di gara, una sorta di passeggiata, nell’ultima di campionato a maggio 2012 a Pescara - in mezzo a molto scetticismo e altrettanta prudenza. Montella voleva e doveva gestirlo, ma l’infortunio di Gomez glielo ha impedito.

Pepito ha risposto presente giocando addirittura da prima punta e segnando 14 gol in 17 gare. E in Europa ha realizzato una rete (al Paços).

Sono 15 in totale, dunque.

A Reggio Rossi ha segnato un gran gol col destro e per un mancino è un’impresa gigantesca, appannaggio di pochi eletti. Per la cronaca

aveva già impegnato Pegolo con quel piede e confezionato un assist di cachemere per Ilicic, sempre col destro, poi spedito sul palo dallo sloveno. Sembra che la Fiorentina voglia stabilizzare la clausola rescissoria di Pepito a 35 milioni, eliminando la voce contrattuale che progressivamente dovrebbe abbassargliela negli anni. Mai operazione fu più sensata: Rossi va incatenato a Firenze prima che qualche sceicco si faccia il regalo portandoselo via.

Buone feste a tutti: tanta serenità e tanta Fiorentina.

Continuando così ci divertiremo.

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4 LENTE D’INGRANDIMENTO di ALESSANDRO RIALTI

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i sono giocatori che sono importanti e che cederli sarebbe un errore, che si legano all’ambiente, che diventano bandiere, punti di riferimento: insomma, una sorta di coperta per ogni squadra. Pepito Rossi è molto più di questo.

Per la Fiorentina l’attaccante americano è un simbolo, una filosofia che i Della Valle devono avere la forza, come successo in altre occasioni in passato, di difendere oltre ogni tentazione.

Molti anni fa fu Diego a dire di no quando Luca Toni pareva ormai con la maglia nerazzurra dell’Inter addosso. L’allora presidente difese il suo attaccante perché sapeva che ci sarebbe stato una stagione difficile con il peso dell’handicap della penalizzazione da sopportare. Più tardi per due volte è stato suo fratello Andea, il presidente di oggi. Una volta dicendo di no a Mutu sul quale si era precitata la Roma, perché il mercato era ad un passo dall’essere chiuso e la Fiorentina avrebbe dovuto cercare di vincere il match per impossessarsi del diritto di

L’attaccante americano è il capocannoniere del campionato: lo vogliono tutti, ma il patron sa come fare per blindarlo a lungo

QUANDO UN NO VALE PIù DI UN SI.

DIFENDIAMO PEPITO ROSSI Il gol di Giuseppe Rossi a Reggio Emilia: è il quattordicesimo in campionato

giocare in Champions. La terza volta è stato ancora Andrea che ha detto di no a Jovetic alla Juve, perché voleva rilanciare la Fiorentina ed aveva bisogno del suo campione montenegrino. E poi perché la Juventus resta sempre la Juventus, l’acerrima nemica di sempre. Quelli sono stati no importanti, anzi più importanti dei sì altrettanto forti pronunciati in altre occasioni.

Adesso Andrea ha la possibilità di dire un altro no, fondamentale, imprescindibile, che sicuramente riempirebbe di ulteriore gioia, fiducia e stima la città di Firenze: il no alle tentazioni che verranno per Pepito Rossi.

Sappiamo benissimo tutti che presto gli “avvoltoi” del mercato inizieranno a volteggiare sopra la Fiorentina. Certo, nel mirino di club importanti c’è Cuadrado, il re dei dribbling che pro-

prio con la maglia viola ha fatto conoscere il lato più bello di sé, forse anche Borja Valero, ma più di ogni altro c’è lui, Pepito, l’attaccante più forte del campionato italiano, un giocatore giovane, che ha classe, capacità di segnare e un immensa voglia di vincere. Un ragazzo così è un diamante che molti vorrebbero portarsi a casa. Ma per la Fiorentina e per i Della Valle Pepito è anche un’immagine alla quale legare quel fantastico progetto che i fratelli Tod’s hanno ideato da tempo. Andrea più di ogni altro sa che Pepito è stata una delle sue più grandi intuizioni, l’uomo che può davvero diventare il locomotore capace di portare la Fiorentina lassù, dove pochi avrebbero scommesso sarebbe potuta arrivare. In Europa, ma anche oltre: fin dentro il sogno del terzo scudetto.

5 Europa

I viola pescano l’Esbjerg e agli ottavi potrebbero sfidare i bianconeri in una competizione che d’ora in avanti somiglia sempre più alla Champions

di Alessandro Latini

Q

ualche giorno dopo, lo scherzo del destino è stato metabolizzato. I tifosi viola che avevano letto più o meno come una beffa il fatto di dover incrociare la Juventus agli ottavi di finale di Europa League, si sono convinti che sia meglio fare un passo alla volta.

Certo, l’ostacolo rappresentato dell’Esbjerg non sembra insormontabile, ma qualche insidia logistica da affrontare c’è senz’altro. Il riferimento è, naturalmente, al clima che troverà la carovana viola in Danimarca.

Le medie del periodo (metà febbraio) raccontano di temperature spesso sotto lo zero, con il sole che nel pomeriggio tramonta molto presto, lasciando spazio ad un clima glaciale con l’arrivo della sera. Questo piccolo punto della situazione meteorologica è dovuto, anche perché è l’aspetto che preoccupa di più nel clan viola. Più dei giocatori da affrontare, che (pur con il dovuto rispetto) non sembrano poter impensierire Borja Valero e compagni. Il Montella pensiero ruota dunque intorno al nodo della temperatura: «L’Esbjerg è una buona squadra e giocare in Danimarca a febbraio non sarà sicuramente facile.

Le condizioni climatiche nella partita di andata avranno sicuramente un loro peso, ma non

L’Europa League e la fiorentina?

Prima il gelo della Danimarca poi l’eventuale brivido con la Juve devono rappresentare un alibi». to di marzo (triplo con la sfida sorteggio di Nyon ha stabilito Poche parole, ma il messaggio è di campionato) a questo punto alcuni accoppiamenti davvero chiaro. Il freddo ci sarà, l’Esbjerg sembra inevitabile. E Montella interessanti. Partite come Dnisarà sicuramente più abituato dimostra di non gradirlo molto: pro-Tottenham, Ajax-Salisbura giocare con quel clima, ma «Bisogna vedere se entrambe le go, Porto-Eintracht Francoforte, la vittoria è l’unica possibilità squadre riusciranno a passare Dynamo Kiev-Valencia e Paok presa in considerazione. Anche il turno. Comunque, ammesso Salonicco-Benfica sono un belperché per i danesi, la sfida di che le cose vadano bene, sa- lo spot per l’Europa League, che andata contro la Fiorentina, rebbe stato meglio incontrare quest’anno non annovera nel sarà la prima dopo mesi di stop una squadra italiana un po’ più suo schieramento nobili europer la pausa invernale del cam- avanti». Pensiero condivisibile, pee decadute (lo scorso anno il pionato. anche se qualche addetto ai Chelsea retrocesse dalla ChamOLTRE L’ESBJERG. A noi però lavori sostiene che la Fiorentina pions League e vinse la compeinteressa anche guardare oltre. abbia più chance di estromet- tizione), ma si affida soprattutto Montella tiene a freno squadra tere la Juventus dalla compe- al blasone ed al prestigio dei ed ambiente, ma sa benissimo tizione nel doppio confronto, club italiani. Gli ottavi di finale, che il pensiero di tutti è proiet- piuttosto che in una partita però, saranno un crocevia imtato agli ottavi di finale, quando secca come potrebbe essere la portante. Detto del possibile potrebbe esserci un incrocio da finale. Per quanto riguarda le scontro tra Fiorentina e Juvenbrividi con la Juventus, Esbjerg altre italiane, il Napoli se la ve- tus, c’è da registrare come la e Trabzonspor permettendo. drà contro il temibile Swansea, Lazio si potrebbe trovare di L’insidia turca (dopo la debacle mentre la Lazio dovrà giocarsi fronte una tra Valencia e Dynain Champions contro il Galata- la qualificazione contro la rive- mo Kiev, mentre il Napoli (passaray) mette una certa ansia ai lazione Ludogorets. sando il turno) giocherà contro bianconeri. Ma il destino sem- TABELLONE INTERESSANTE. la vincente di Porto-Eintracht bra segnato, ilA doppio confron- Club NELLA del BelpaeseNOSTRA a parte, il Francoforte.

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somigliano alla Champions League, poco ci manca. A testimonianza del buon livello della competizione, sottolineiamo come potrebbero venire fuori partite del calibro di Tottenham-Benfica, Shakhtar Donetsk-Lione, Siviglia-Rubin Kazan ed Ajax-Basilea. Questo solo agli ottavi, da lì in avanti il livello della competizione si alzerà, inevitabilmente, ancora di più. Montella lo ha detto fin dall’inizio: il preliminare e la fase a gironi fanno parte quasi di un’altra competizione per il basso livello di alcune squadre che vi partecipano. Adesso, che il gruppo si è ridotto notevolmente, cominciano le sfide toste per davvero.

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7 ubi maior di ubaldo scanagatta

I PIù Primo fra i più l’azzardo straordinariamente riuscito dell’acquisto di Pepito Rossi. Peccato non si sia ripreso prima della fine del campionato 2012-2013. Oggi saremmo stati al posto del Milan, unico invidiato superstite italico in Champions.

- I quattro gol alla Juve in 15 minuti.

PIU’ E MENO DI UN ANNO STELLARE.

E IL 2014 COME SARà?

- Il girone di ritorno di Adem Ljaic. Giovanotto discutibile e non si sa se più ingrato oppur venale. Ma chi non lo sa-

- Montella, il gioco, Borja Valero. La Viola ha raccolto simpatia ed applausi quasi dappertutto. Non è poco.

Ma i risultati alla fine contano più della simpatia.

Ora, finito l’effetto sorpresa, a volte il tiki-taka d’ispirazione guardiolan-barcellonese annoia anche un pochino. Ma se oggi la Viola ha fatto 32 gol che le si può rimproverare? (psss...la difesa suvvia!)

rebbe stato al suo posto però?

Con Jovetic a mezzo servizio lo “schiaffeggiato” serbo ha tolto non poche castagne dal fuoco, riuscendo a far segnare perfino Aquilani, l’uomo del liscio con la Roma e del “piattone” con il Bologna.

- Al felice periodo Prandelliano, con la Fiorentina quasi sempre Fab-Four, era seguito l’infelice periodo MihailovicRossi. Adesso la Fiorentina montelliana è tornata a sprizzar gioia da tutti i pori.

Anche senza il Pek.

Borja Valero è sempre più il simbolo della nuova Fiorentina

I MENO - In primis il furto del terzo posto perpetrato dal Milan con la complicità di troppi arbitri improvvisamente colpiti da un’epidemia: una strana forma virale collettiva di miopia rossonera. Ad ogni caduta di Balotelli, fragile qual piuma al vento, veniva immancabilmente decretato un rigore. Che lo stesso Balotelli non meno immancabilmente realizzava.

- Poi Jovetic. E non aggiungo altro.

- Un gennaio horribilis. Tutto da dimenticare. La sconfitta interna con il Pescara, dopo un primo tempo da chiudere 8 a 0, con «Piovra» Perin neo dea Kali dalle tante braccia, fu la punta dell’iceberg. La Fiorentina, brillantemente a 35 punti al giro di boa, sciupò così tanto che il terzo posto mancato non è solo colpa degli arbitri miopi e del Milan gallianeo, reo di furto con scasso, in flagranza

di reato aggravato dalla continuazione.

- Gli illusori acquisti _ sto parlando del 2013, attenzione _ di Gomez e Ilicic. Uno per il grave infortunio che lo ha messo k.o. Per più di tre mesi. L’altro per l’approccio piscologicamente sbagliato con il “sergente” Montella a Moena (“A centrocampo non mi ci vedo”) seguito da una serie di contrattempi muscolari che si sono forse estesi un tantino anche alla testa. Risorgeranno come Rossi? E’ l’augurio più sentito per il 2014.

- La coperta corta di una squadra a trazione anteriore, immagine e somiglianza dell’ex attaccante Montella. I Cuadrado, Vargas e Pasqual, sono tutti più efficaci avanti. Ma dietro chi ci sta, io? Gonzalo non può mica parar tutti i buchi.

20 palloni alle spalle di un Neto in crescita: due volte i gol subiti dalla Juve, quasi 3 volte quelli della Roma.

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8 Il difensore montenegrino aspetta il rientro di Gomez ed

L’esclusiva

SAVIC: “VOGLIO VINCERE E CONOSCERE E’ arrivato dal Manchester City a margine dell’operazione che ha portato in Premier Matija Nastasic: si è preso subito il centro della difesa viola di michela lanza

U

na colonna della difesa viola, uno degli elementi assolutamente più forti e affidabili del reparto difensivo a disposizione di Montella. Infatti è molto difficile farne a meno (chiedere al tecnico napoletano)... e i numeri lo dimostrano: 1699 minuti giocati, frutto di 15 presenze in campionato e 3 in Europa League. È ancora un giovanissimo, ma sembra di aver davanti un veterano. Uno che, per intendersi, è arrivato a Firenze niente di meno che dal Manchester City. Ma anche un ragazzo di appena 23 anni (che compirà il prossimo 8 gennaio) che, dietro quell’apparenza che lo rende serio e distante, quasi

glaciale e poco sorridente, nasconde ironia, simpatia e disponibilità.

Stiamo parlando di Stefan Savic, giocatore che si vocifera curi molto il proprio fisico in palestra, difensore puntuale e all’occorrenza rude in campo, ma assolutamente e (forse) inaspettatamente sorridente davanti ai taccuini del Brivido Sportivo. Il giocatore montenegrino, ‘distratto’ dai compagni che si avvicendavano nel ruolo di ‘disturbatori’ (da Lupatelli a Vargas, da Borja Valero a Rebic, fino a Ilicic, che pure ha vestito i panni del traduttore d’eccezione, seppur Savic parli un ottimo italiano…), si è aperto parlando della squadra viola, dei suoi sogni, dei suoi compagni. Ma anche

delle sue passioni, come il tennis di Djokovic e l’arte che, facendo capolino da ogni angolo, si palesa davanti agli occhi di ogni turista che cammina per le vie della città di Firenze…

Stefan, iniziamo dal presente, dalla Fiorentina 2013-14: secondo lei è più o meno forte di quella della passata stagione?

«Sono dell’opinione che la Fiorentina di quest’anno sia più forte di quella dell’anno scorso. Certo, manca la qualità di due giocatori come Jovetic e Ljajic, che sono stati importantissimi per noi, ma in compenso sono arrivati tanti altri elementi forti: da Gomez a Ilicic, da Joaquin ad Ambrosini. E tutti gli altri. Poi non va sottovalutata una cosa: dopo il campionato di cui siamo stati protagonisti nella passata stagione, era difficile ripetersi per noi».

Rimanendo alle assenze, a questa squadra è mancato più Jovetic, Ljajic… o Gomez? «Se guardiamo al presente… è mancato Gomez. È un giocatore davvero molto forte.

Un campione vero. Con il suo rientro, con le sue infinite qualità, possiamo veramente lottare per il terzo posto».

Una piccola divagazione… ci dice cosa ne pensa del suo amico Jovetic e della sua nuova avventura al Manchester City?

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«In questi mesi di City, ha già subito più di un infortunio, ma non ho dubbi sulla sua forza. Ha tutte le carte in regola e le qualità per giocare e imporsi anche nel Manchester City, che è una grande società. Ha semplicemente bisogno di tempo: è stato l’ultimo ad arrivare tra tutti i giocatori approdati nel team inglese quest’anno e anche per questo credo non abbia giocato subito. Poi, ripeto, ci sono stati questi infortuni. Mi dispiace molto per lui, perché questi mesi non sono stati facili per Jovetic, ma è un grande talento e non avrà problemi».

Ma è contento della scelta fatta?«Si, molto contento di aver scelto il Manchester City».

Torniamo in casa viola: si parla molto spesso della difesa, o meglio, della fase difensiva, dei gol subiti che sono un po’ troppi… anche se la squadra arriva da due partite nelle quali non ha subito gol. «Non esiste un problema difesa.

Quando difendiamo, lo facciamo tutti insieme e, se non lo facciamo bene (tutti), è chiaro che subiamo qualche gol di troppo. Però lavoriamo tanto, in particolar modo sulla fase difensiva, per cercare di migliorarci. Speriamo di continuare ad offrire prestazioni come quelle contro Bologna e Sassuolo».

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Secondo lei, il fatto che quest’anno Pizarro (ovvero il regista davanti alla difesa) stia giocando meno ma che, soprattutto, il suo rendimento non sia stato (in alcune occasioni) ai livelli di quello dello scorso anno, può essere la causa di qualche gol di troppo subito? «Può esse-

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9 esalta lo sloveno Ilicic: “È molto forte”

L’EUROPA LEAGUE DJOKOVIC…” re un motivo, perché lui è un giocatore molto importante per noi, per il nostro calcio, per il nostro tipo di gioco. È davvero molto forte. Però abbiamo in rosa altri uomini che possono ricoprire quel ruolo: Aquilani e Ambrosini sono due centrocampisti molto forti che offrono al mister diverse soluzioni».

La nostra Michela Lanza mentre intervista in esclusiva Stefan Savic

Neto sembra essere più sicuro di sé e, di conseguenza, rende più sicuro anche tutto il reparto difensivo: le chiediamo in cosa è migliorato?«Noi abbiamo molta fiducia in lui, così come ce l’ha la società. Conosciamo le sue qualità, conosciamo la sua forza. All’inizio ha mostrato forse un po’ di insicurezza, ma col passare del tempo, dopo 4-5 partite, ha acquisito sicurezza dimostrando di essere assolutamente migliorato e di essere un portiere molto molto bravo».

La vittoria contro la Juve di quest’anno, le vittorie sul Milan a San Siro (di questo campionato e dello scorso), la vittoria casalinga contro l’Inter (quella de…

‘Il pallone è quello giallo’): qual è stata, per adesso, la vittoria con ‘A’ maiuscola?

«Non ho dubbi: quella contro la Juventus. Sappiamo tutti cosa significa per la società e per i tifosi battere la Juve. E poi per come è arrivata: stavamo perdendo 2-0 in casa e abbiamo avuto una grande reazione, ribaltando il risultato e facendo ben 4 gol. Una giornata molto bella».

Il terzo posto che varrebbe la Champions o la vittoria dell’Europa League?«Difficile scegliere. Mol-

to difficile. Però, ora come ora, vorrei tanto vincere l’Europa League».

Qual è la squadra più forte del campionato? «Sono tante le squadre forti. Ce ne sono almeno 5-6 molto forti. Ma la Juventus, per adesso, sta dimostrando di essere la più forte. Lo dice la sua posizione in classifica».

Quante, invece, più forti della Fiorentina? «(ride prima di rispondere) Per ora, quelle che sono davanti a noi in classifica. Per ora».

Se le dico Della Valle, lei cosa mi risponde? «Una persona molto seria. Un uomo importante per la Fiorentina e per tutti noi».

Chi è l’anima del gruppo viola?

«L’anima del gruppo è il gruppo stesso. Nello spogliatoio c’è un grande equilibrio, siamo sempre tutti insieme, non c’è uno che prevale sugli altri. Ma potrei rispondere ‘Wolf’ Lupatelli (ride)».

Chi è il giocatore più amato dai tifosi? «Si contendono il podio in due: Borja Valero e Rossi. Non ci sono dubbi».

E chi è che, invece, per le giovani fans, ha preso il posto dell’amatissimo Ljajic? «(ride ancora) Ljajic piaceva molto, sì. Quest’anno non so. Forse Gomez».

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STRIPTEASE

Lei con chi ha legato di più? «Con Tomovic, che come me è a Firenze dalla passata stagione. Quest’anno, poi, sono arrivati Bakic, montenegrino come me e col quale ho giocato in Nazionale, Rebic, che parla la nostra lingua, Ilicic, che è un grande giocatore. Insomma, è con loro che trascorro la maggior parte del tempo fuori dal campo. E a proposito… vorrei dire che sono davvero molto contento che Josip si sia sbloccato col Bologna (ed è andato vicino al gol anche col Sassuolo, ndr): è un giocatore molto forte, che è arrivato a Firenze ed ha dovuto fare i conti con un infortunio fastidioso che gli ha impedito di dimostrare subito il suo valore. Ma sono convinto che, una volta che sarà fisicamente al 100%, lo ritroveremo ancora più forte. Vedrete».

Cambiamo scenario. A cena: pesce o carne? «Non mangio pesce.

Quindi… carne. Sono nella città giusta, amo la bistecca».

Alba o tramonto? «Alba».

Notte o giorno? «Giorno».

La sera: un film, un concerto, un libro? «Un film d’azione».

Un angolo di Firenze che sente particolarmente suo? «Mi piace tutto il centro, perché amo l’arte e quindi i palazzi e le sculture che si possono ammirare camminando per la città di Firenze».

Dovesse portare la sua fidanzata in un posto romantico, sceglierebbe un ristorantino sul mare o un caldo chalet di montagna? «Sul mare… ma ora la porto a Parigi…».

Cosa o chi le manca del suo Paese?

«Mi manca la famiglia, che però ogni tanto mi viene a trovare a Firenze.

Ma qua sono molto contento».

E delle voci dell’estate scorsa su

un interesse del Bayern Monaco nei suoi confronti? «Non so niente. Ho letto sui giornali, sì, ma io sto bene qua e sono felice di giocare con la Fiorentina».

Tornando indietro nel tempo… com’erano le sue giornate quando era bambino e abitava in Montenegro? «La mattina andavo a scuola, poi il pomeriggio uscivo con gli amici e andavo a giocare a calcio.

E poi… studiavo».

Ma quanto studiava…? «Molto.

Credetemi, ero molto bravo a scuola. Ho frequentato il Gymnasium e avevo tutti ottimi voti».

La sua materia preferita? «Storia».

Ha detto che con gli amici andava a giocare a calcio. Quindi è così che ha iniziato? «Sì, avevo 6 anni quando ho iniziato a giocare con il pallone. Non lo mollavo mai. E poi è diventata la mia professione. Il mio ruolo? Ho sempre fatto il difensore».

Quale altro sport le piace? «Seguo con molto interesse il basket.

La squadra del Partizan Belgrado è molto forte, tanto che lo scorso 19 dicembre, in Eurolega, è stata una delle 16 squadre a qualificarsi alle Top 16».

Quale campione di quale sport avrebbe il piacere di conoscere?

«Il mio numero 1 è assolutamente Djokovic. Lo guardo sempre quando gioca. Lo ritengo un campione con la C maiuscola». Un ricordo piacevole della sua infanzia e del Natale nel suo Paese? «Io sono ortodosso, noi lo festeggiamo il 7 gennaio, mentre l’8… è il mio compleanno. Di ricordi della mia infanzia ne ho tanti. Un regalo? La salute».

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I due acquisti più onerosi dell’estate hanno finora giocato pochissimo per problemi fisici

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SARANNO GOMEZ E ILICIC

Mario Gomez nel momento dello scontro con Agazzi.

E’ dal 15 settembre scorso che il panzer tedesco è fuori.

Sarà lui il primo rinforzo del 2014 viola di Andrea GiannattasiO

L

a Fiorentina lo ha ribadito in tutte le salse: a gennaio gli acquisti più importanti in casa viola saranno Josip Ilicic e Mario Gomez. Due colpi da 90 che fino

ad oggi hanno fatto vedere ben poco con la maglia viola e che avranno sicuramente voglia di riscattarsi non appena Montella gli concederà l’occasione. Eppure, le storie legate allo sloveno e all’ex

Bayern sono sicuramente diverse.

L’unica cosa che probabilmente li accomuna è il fatto che Ilicic e Gomez sono stati i due acquisti più onerosi della recente campagna acquisti viola. Una vera e propria maledizione per la Fiorentina, che fin da agosto si è trovata a fare i conti con un Ilicic a mezzo servizio (e poco contento del ruolo disegnatogli in campo da Montella) e che dalla 3a giornata ha subito dovuto fare a meno per quattro mesi del suo bomber numero 33.

Il totale? 30 milioni di euro (i 21 spesi per Gomez più i 9 sborsati per lo sloveno) andati momentaneamente in letargo. Ma andiamo con ordine: Josip Ilicic si presenta nel ritiro di Moena il 2 agosto e davanti a microfoni e taccuini ribadisce la propria poca propensione a giocare da interno di centrocampo, ruolo in cui Montella lo aveva fatto lavorare nei primi giorni in Val di Fassa. Da quel giorno il rapporto tra l’ex Palermo e l’allenatore sembra incrinarsi e le uniche soddisfazioni che Ilicic riesce a

togliersi ad inizio stagione sono quelle con la sua Nazionale, dove a metà settembre trova anche un gol. Ma è proprio quando si trova con la sua selezione che Ilicic rimedia il fastidiosissimo infortunio alla caviglia che dà il via al calvario protrattosi fino a poche settimane fa: il giocatore, rientrato a Firenze, è costretto a saltare subito due partite e quando sembrava stare meglio, a Milano rimedia subito un altro pestone nella zona precedentemente infortunata che lo mette ancora ko: da quel giorno (era il 26 settembre) Ilicic è costretto a saltare sette partite consecutive, un’assenza prolungata che lo fa diventare un vero e proprio caso agli occhi dei tifosi viola. L’occasione per tornare in campo arriva finalmente a Guimaraes contro il Paços de Ferreira, una chance che però Ilicic non sfrutta al meglio anche perché in grave ritardo di condizione dopo il lungo stop. Si arriva quindi alla gara contro il Bologna, la prima da titolare in Serie A con la maglia della Fiorentina: stavolta

lo sloveno non sbaglia e alla prima occasione manda la palla in rete scacciando tutte le voci (di mercato e non) che si erano addossate su di lui. Il riscatto, per Ilicic, è già partito. Discorso diametralmente opposto per Mario Gomez: il tedesco, dopo un precampionato da urlo e una doppietta alla seconda giornata di campionato, subisce un gravissimo infortunio al legamento mediale del ginocchio destro che lo costringe a restare fuori per tutta la prima parte di stagione. Ad un iniziale report emesso dalla Fiorentina che parlava di un ritorno fissato per i primi di novembre, ne seguono via via altri, tutti spesso poco chiari circa la situazione del panzer che ne ritardano sempre più il rientro. Gomez intanto continua a scalpitare per il ritorno in campo e attende con ansia trovare il suo primo gol allo stadio Franchi. Per lui, il riscatto, deve ancora iniziare ma le occasioni per farsi trovare pronto, ne siamo certi, non mancheranno davvero.

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12 Il personaggio dell’anno

Fin qui la stagione viola di Pepito è stata

Il rientro, i gol,

COSì ROSSI estate sotto il sole di Moena: il percorso verso la maglia viola dell’erede di Roberto Baggio ha inizio a circa 6600 chilometri di distanza dalla Toscana, più precisamente a New York. La sera del 22 novembre 2012 il ds Daniele Pradè, volato negli USA, incontra a cena il campione italo-americano assieme al suo procuratore e lo convince a sposare il progetto viola. Un matrimonio che si sarebbe consumato di lì a poco, dato che Rossi diventa ufficialmente un nuovo giocatore della Fiorentina il 4 gennaio 2013. E’ l’inizio di una grande avventura per Pepito, che dopo il gravissimo doppio infortunio al legamento crociato (la cui

Giuseppe Rossi ha scalato con la maglia della Fiorentina la vetta della classifica cannonieri

di andrea giannattasio

B

è tornata a volare. In maglia viola, Rossi si è ripreso un sogno, la voglia di giocare e stupire e la prestigiosa maglia della Nazionale italiana che lo porterà questa estate ad essere uno dei protagonisti di Brasile 2014. Non è un caso infatti se la Curva Fiesole ha rispolverato per il giocatore con la maglia

asterebbe ripensare alla clamorosa tripletta rifilata alla Juventus per descrivere in pochissime parole la stagione viola di Giuseppe Rossi. Immensa, incredibile, fantastica. Pepito a Firenze si è riscoperto marziano e con lui Firenze

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numero 49 il coro che fino a qualche anno fa era stato riservato a Mutu: il fenomeno. Il primo, Adrian, tanto sul campo e poco, ahinoi, fuori. Il secondo, Giuseppe, un campione di umiltà e di sport dentro e all’esterno del rettangolo di gioco. La storia di Rossi a Firenze, però, non è iniziata soltanto questa

riabilitazione, allora, era ancora in corso) ha finalmente l’opportunità di tornare in Italia e di incantare di nuovo il Bel Paese con le sue giocate. Montella e lo spogliatoio lo accolgono a braccia aperte e già il 6 gennaio, nello sfortunato ko interno contro il Pescara, Pepito assiste dal vivo al Franchi alla prima partita della sua nuova squadra, osannato già da tutto il pubblico. Da lì fino a maggio è un lungo e costante conto alla rovescia per capire quando Rossi sarebbe potuto finalmente tornare a calcare il campo: l’opportunità però arriva soltanto all’ultima di campionato (guarda caso sempre contro il Pescara,

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13 immensa per la gioia della Fiorentina che lo ha riportato in Italia

la storica tripletta alla Juve:

SI è RIPRESO TUTTO

ma in Abruzzo) quando Montella decide di spedire nella mischia Rossi sul risultato di 5-1: è il segnale che Pepito è tornato. Si arriva poi all’attuale stagione: dopo una preparazione tra i monti della Val di Fassa in cui Rossi dà prova di essere ormai recuperato al 100% e di non aver affatto scordato i colpi di genio che lo hanno sempre contraddistinto, arriva l’esame campionato.

Un’avventura che, per l’occasione, la Fiorentina vuole rendere ancor più speciale per Pepito, affiancandogli in attacco un campione di caratura internazionale come il bomber Mario Gomez. L’inizio per Rossi è a

dir poco scioccante: nella prima partita contro il Catania, Giuseppe trova la via del gol dopo appena 14’ e si ripete la domenica successiva a Genova firmando addirittura una doppietta. Poi un gol a Bergamo ed un altro pochi giorni dopo a San Siro contro l’Inter. Firenze esulta ma non sa che la gioia più grande, per la città e per Pepito stesso, deve ancora arrivare. La data, ormai scolpita per sempre nella storia della Fiorentina, è quella del 20 ottobre: i viola ricevono la Juventus allo stadio Franchi e vanno alla ricerca di una vittoria che manca da quindici anni. L’inizio di gara è inquietante,

con la formazione di Montella che nel primo tempo va sotto 2-0 e nella ripresa rischia più volte di capitolare. Poi si accende una luce: il genio di Rossi. Rigore conquistato da Mati Fernandez e trasformato. Poco dopo gioco di prestigio su Pogba e rete del clamoroso pareggio, quindi micidiale contropiede avviato da Cuadrado che chiude i conti con la rete del 4-2 dopo il vantaggio siglato da Joaquin: tripletta in 15 minuti.

Contro la rivale di sempre, contro i Tevez e i Pogba che avevano esultato per i loro gol mimando la storica ‘mitraglia’ di Batistuta. Il nome di Rossi, da quella domeni-

Ogni suo gol è per papà Fernando, che dall’America lo ha portato in Italia a rincorrere il suo sogno

ca, è ufficialmente entrato nella storia viola ed in tutti i cuori dei fiorentini. Che adesso, con l’anno nuovo e con una probabile sfida alla Juventus negli ottavi di finale di Europa League, sperano davvero che l’impresa possa ripetersi.

14 L’esclusiva di alessandro latini

I

l girone d’andata sta per andare in archivio, con la Fiorentina in piena corsa per tutti gli obiettivi prefissati ad inizio stagione: un posto fra le prime tre in campionato e la possibilità di dare l’assalto ad Europa League e Coppa Italia.

La truppa di Montella si è regalata senza dubbio un Natale tranquillo e aspetta la ripresa del campionato quando al ‘Franchi’ arriverà il Livorno, che al contrario della Fiorentina non se la passa troppo bene e ristagna nei bassifondi della classifica. Il Brivido Sportivo ha intervistato in esclusiva Igor Protti, che a Livorno ha fatto la storia. Nove stagioni complessive, condite da più di cento gol e da battaglie condotte da capitano. Dalla Serie C1 alla Serie A, il suo nome è legato a doppio filo alla maglia amaranto. Con lui, però, abbiamo parlat anche e soprattutto di Fiorentina.

Cominciamo da un primo bilancio stagionale. Come giudica questa Fiorentina?

Aspettando il derby parla l’ex bandiera del Livorno: «Sta facendo un ottimo campionato legato ad un buonissimo gioco. Sono due cose fondamentali, a volte si può arrivare in ottima posizione di classifica per casualità o per disgrazie altrui, invece la Fiorentina sta facendo buonissime cose e sta confermando quello che aveva iniziato lo scorso anno. I dirigenti hanno fatto scelte giuste in estate, adesso ne stanno raccogliendo i frutti».

Gli obiettivi sono dichiarati: terzo posto in campionato e fare più strada possibile nelle coppe. «Il cammino in Europa League si è un po’ complicato dopo il sorteggio, perché i viola potrebbero anche trovare la Juventus. Dopo la finale di Coppa Uefa dell’89/90 il destino sembra aver riservato qualcosa di simile. E’ un peccato perdere una delle due squadre, perché entrambe hanno le potenzialità per arrivare fino in fondo. Per quanto riguarda il terzo posto non ho dubbi, la Fiorentina se la giocherà fino alla fine. C’è da dire che tra arri-

Protti: «Fiorentina da Non mi aspettavo vare terzi o quarti a volte ci può essere di mezzo una virgola, la Fiorentina lo sa bene perché lo scorso anno fino a cinque minuti dalla fine del campionato era in Champions ed alla fine si è ritrovata in Europa League».

Rossi, fin qui, ha trascinato la Fiorentina a suon di gol.

Se lo aspettava subito così devastante? «Sarei bugiardo se dicessi che me lo aspettavo.

Che fosse un giocatore di grande qualità non era in dubbio, ma pensare che potesse essere così determinante a livello di gol e di giocate era impensabile. E’ la sorpresa di questa stagione, tra l’altro giocando in un ruolo che non è il suo. Non ha mai giocato centravanti, ma è stato costretto a farlo dopo l’infortunio di Gomez. Questo dimostra che è molto intelli-

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gente tatticamente e che ha alle spalle una squadra che lo mette nelle condizioni giuste per fare gol».

Contro il Livorno dovrebbe rivedersi in campo Mario Go-

mez dopo il lungo infortunio.

Cosa si aspetta dal suo ritorno? «Intanto permettetemi una battuta. Dico che il Livorno non è molto fortunato da questo punto di vista, perché è an-

Igor Protti in azione: col Livorno ha realizzato oltre 100 gol.

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15 «Si sapeva che gli amaranto avrebbero sofferto»

3° posto, il mercato non serve. un Rossi così» dato a giocare a Roma contro la Lazio ed ha preso due gol da Klose che rientrava dopo tanto tempo e nella prossima partita probabilmente si ritroverà davanti anche Gomez, che come Klose rientra dopo un lungo infortunio. Sembra che aspettino il Livorno per rientrare. A parte gli scherzi, Gomez è un’arma molto importante per la Fiorentina. Credevo che la squadra potesse avere più difficoltà senza di lui, ma il suo rientro dà più possibilità alla fase offensiva. E’ uno di quei giocatori che risolvono quelle partite in cui la squadra non riesce a giocare bene. Farà quello che faceva Luca Toni qualche anno fa alla Fiorentina».

Se tutto andrà bene, la Fiorentina potrebbe avere il tridente titolare ai Mondiali.

Rossi con l’Italia, Gomez con la Germania e Cuadrado con la Colombia. Un evento quasi eccezionale. «Assolutamente si, quando un giocatore come Rossi ha questo tipo di rendimento non si può fare altro che portarlo ai Mondiali. E’ la logica conseguenza di questo campionato. Lo stesso vale per gli altri. Per Firenze sarebbe una grande soddisfazione, ma è soprattutto la testimonianza dell’ottimo lavoro che sta portando avanti la società. Negli ultimi tempi hanno portato a Firenze elementi davvero importanti, che l’allenatore ha saputo mettere in campo nel migliore dei modi. Complimenti a loro».

Il mercato di riparazione è ormai dietro l’angolo. La Fiorentina secondo lei in quale

Protti è, con Dario Hubner, l’unico calciatore ad aver mai vinto la classifica cannonieri di Serie A, Serie B e Serie C1 reparto dovrebbe migliorarsi? «Su questo argomento non mi permetto di intromettermi, per il semplice fatto che la società ha dimostrato di saper fare molto bene il proprio lavoro. L’allenatore sa perfettamente se c’è qualcosa di migliorabile, a vederla da fuori la Fiorentina mi sembra molto competitiva così com’è, senza ulteriori innesti».

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La prossima partita vedrà di fronte la Fiorentina ed il Livorno. Che sfida dobbiamo aspettarci? «In questo periodo il Livorno sta pagando un po’ di inesperienza, nella rosa ci sono pochi giocatori che hanno giocato in Serie A. L’entusiasmo è importante, ma spesso nella massima serie s’incontrano anche avversari più forti. Credo che nessuno si possa offende-

re se dico che la Fiorentina è superiore al Livorno. Se i viola giocheranno al cento per cento ed il Livorno farà lo stesso probabilmente vinceranno i padroni di casa, questa è una cosa logica. L’importante è che il Livorno non perda serenità ed entusiasmo, perché era preventivabile fin da inizio stagione che il campionato sarebbe stato difficile»

16 L’ultimo successo risale al 1999 con Trapattoni in panchina e la Samp come avversaria

AMARCORD di Ruben Lopes Pegna

T

re lustri. Un’eternità. Tanto tempo è passato dall’ultimo successo dei viola al Franchi nel campionato di serie A nella prima partita dell’anno solare. Era il giorno dell’Epifania del 1999 e la Fiorentina di Giovanni Trapattoni, capolista del torneo, superò la Sampdoria per 1-0 con un gol di Manuel Rui Costa al 28’ del primo tempo. Nelle file dei blucerchiati c’era anche Vincenzino Montella che, però, partì dalla panchina. Il tecnico Platt lo mandò in campo a 32 minuti dalla fine al posto di Ortega. Toccherà proprio all’allenatore napoletano cercare di sfatare il tabù della prima dell’anno nel derby con il Livorno. Sotto la gestione Della Valle, al di là del valore degli avversari incontrati, mai di livello eccelso, le cose non sono cambiate molto nel primo match dell’anno solare. Delle undici gare giocate, tre sole comunque tra le mura amiche, i viola ne hanno vinte meno della metà, cinque, a fronte di tre pareggi e di altrettante sconfitte.

Due di queste, tra l’altro, le hanno subite al Franchi, addirittura nelle ultime due sfide. Brucia

Fiorentina, la prima partita dell’anno è

UN TABù DA TROPPO TEMPO

ancora quella dell’anno scorso con il Pescara per 2-0, grazie alle prodezze del portiere Perin e agli errori arbitrali ma anche quella con il Lecce per 2-1 nel 2008/09. Così l’ultimo successo a Firenze (in trasferta la Fiorentina di Delio Rossi si impose a Novara per 3-0 nel 2012) risale addirittura a 9 anni fa, nel campionato di serie B, il 6 gennaio 2004. La squadra di Cavasin battè il Catania per 3-2 grazie ai gol di Riganò, Vryzas e Fantini, questi ultimi due appena arrivati in riva all’Arno alla riapertura del mercato. Oggi, intanto, ritorna al Franchi un derby toscano dopo oltre un anno (quello con il Siena della stagione passata fu disputato a dicembre del 2012). Con il Livorno, come sempre nelle 14 sfide in serie A, sarà battaglia. E comunque la tradizione è largamente favorevole ai viola che hanno vinto nove volte, a fronte di tre pa-

reggi e di due sconfitte, l’ultima addirittura 76 stagioni or sono, il 19 dicembre 1937 per 2-1 (al termine di quel torneo la Fiorentina retrocesse in serie B). Da allora i gigliati hanno inanellato una serie di 11 risultati positivi,

Christian Riganò con la maglia della Fiorentina: suo, 9 anni fa, uno dei tre gol con cui la Fiorentina vinse la prima gara del nuovo anno

costellati anche da belle prestazioni. Non sono mancate, prima della seconda guerra mondiale soprattutto, nell’epoca d’oro del Livorno (nel 1942/43 arrivò secondo dietro il grande Torino, staccato di un solo punto),

sfide ricchissime di reti. Proprio nel 1942/43 la Fiorentina battè gli amaranto al Berta (l’attuale Franchi) per 4-3 con doppietta di Valcareggi e gol di Penzo e Suppi. Se il Livorno avesse vinto quell’incontro, peraltro disputatosi alla terzultima giornata del girone d’andata, si sarebbe laureato campione d’Italia. Tornando ai giorni nostri, nell’ultima sfida tra le due formazioni al Franchi, il 21 febbraio 2010, la Fiorentina di Cesare Prandelli si impose in rimonta per 2-1 con reti di Vargas e Gilardino nella ripresa, quest’ultima dopo l’espulsione di Rivas, autore del gol del vantaggio amaranto nel primo tempo). Il peruviano e Pasqual (sostituito all’inizio del secondo tempo da Ljajic) sono gli unici reduci di quella sfida a far parte della Fiorentina di oggi che cercherà di sfatare il tabù del Franchi.

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17 l’anno che verrà

luci al franchi

RINCORRENDO UN SOGNO CHIAMATO CHAMPIONS LEAGUE di Francesca Bandinelli

U

n 2014 capace di cancellare i record dello scorso anno. Vincenzo Montella vuole provare a riscrivere la storia viola. Non sarà facile superare i numeri record del 2013 che si è appena chiuso (ben dieci i successi esterni conquistati nell’anno solare), ma di certo l’aeroplanino non si arrende. Ci sono almeno due elementi, affascinanti entrambi, che fanno accendere la grande convinzione collettiva di una rincorsa al terzo posto alla portata.

Intanto il calendario, con sei partite che, a partire dal derby di Livorno, alla ripresa del campionato, potrebbero essere d’oro. Poi la crescita, a questo punto conclamata di Josip Ilicic e il ritorno di Mario Gomez, i due grandi acquisti dell’estate che sono costati, complessivamente, trenta milioni di euro e che sono, fin qui, rimasti quasi completamente surgelati.

OCCHIO AL CALENDARIO - L’importante sarà non commettere passi falsi lungo il tragitto, limitando non solo i danni ma soprattutto cancellando quelli commessi in passato.

Si comincerà, come detto, col derby col Livorno, poi le due trasferte consecutive, la prima a Torino contro i granata rivelazione di questa prima parte di stagione, la seconda a Catania, in caduta libera ma non per questo avversario da sottovalutare.

Si tornerà quindi al Franchi per ospitare il Genoa, poi viaggio a Cagliari e di nuovo in casa con l’Atalanta. Sei partite, dunque, ma mai contro uno diretta avversaria per un posto in Champions League o in Europa League. Una grande occasione, dunque, per tentare davvero di agganciare (e magari superare) Roma e Napoli che stanno ancora davanti. L’Inter arriverà a Firenze subito dopo, il 16 febbraio in quello che si preannuncia essere un vero e proprio dentro fuori per le zone d’altissima classifica. Da non trascurare, poi, c’è anche un altro particolare: perché queste sei gare, per quanto intervallate da appuntamenti in Coppa Italia (l’8 gennaio si comincia con gli ottavi di finale contro il Chievo), non si mescoleranno con gli appuntamenti di Europa League, che invece entreranno in scena a partire dal 20 febbraio (in Danimarca).

ASPETTANDO I TOP - Il rientro di Ilicic e Gomez rappresenterà l’asso nella manica da sfruttare a proprio vantaggio. Il primo si è già ripreso un posto di rilievo nella Fiorentina (peccato solo per quel palo colpito a Reggio Emilia, dopo il gol realizzato al Bologna sette giorni prima): non è ancora al top della condizione, lo ha detto lui stesso, ma in queste settimane lo sloveno potrebbe riuscire ad annullare definitivamente il gap con cui combatte dall’inizio della stagione. Contestualmente stanno per arrivare anche i giorni di Mario Gomez. Nessuno vuol più fare previsioni per non alimentare le polemiche delle scorse settimane, ma è realistico immaginare che il bomber tedesco possa tornare a disposizione di Montella nella settimana tra il derby col Livorno e la trasferta di Torino.

Sarà lui l’elemento più per aggredire la zona europea della classifica, oltre che per continuare la corsa in Europa League, aspettando l’ottavo di finale potenziale contro la Juventus.

Firenze saprà essere all’altezza della situazione: i seimila tifosi arrivati fino a Reggio Emilia non sono stati altro se non un antipasto.

Tifoserie unite per raccogliere fondi da destinare allo studio per combattere la FOP: in campo anche una maglia speciale

UN DERBY PER LA RICERCA

L’

idea è nata quasi per caso, per non restare inermi di fronte alla vita di un bambino che di arrendersi alla malattia non ha per niente voglia. Firenzeviola.it, insieme a Lady Radio e Radio Blu, si sono è fatta capitano della squadra per la solidarietà, perché nella ricerca non possono esserci colori di maglia. Approfittando dell’occasione nata col campionato, che alla ripresa offre proprio il derby toscano tra Fiorentina e Livorno, i tasselli del puzzle si sono uniti in maniera quasi naturale. Attraverso dei punti di raccolta che saranno allestiti intorno allo stadio, sarà possibile aderire all’iniziativa donando fondi per aiutare il figlio di Andrea Luci e tutti i bambini malati di FOP, una rara malattia genetica nella quale dei frammenti di ossa si manifestano nei muscoli, nei tendini, nei legamenti e in altri tessuti connettivi.

«Questa mi sembra un’ottima iniziativa - ha detto Eugenio Giani -, di grande valore morale e solidale. E’ bello quando il mondo del calcio può dare una mano a chi soffre e a chi vive situazioni di disagio. E’ terribile sapere che alcuni bambini debbano soffrire così da piccoli. Purtroppo in questi anni le malattie genetiche stanno aumentando ed il calcio deve dare il suo contributo per arginare il più possibile questo fenomeno. La Fiorentina? Mi aspetto una risposta positiva per questa campagna, dato che la società viola è da sempre vicina alle persone in difficoltà’’. Per l’occasione potrebbe essere adottata una maglia, uguale per entrambi i club, con il logo della Fop ben in vista (f.b).

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1^ giornata

Andata 24/08/2013 2-1 0-1 2-0 2-1 2-1 0-2 3-0 0-0 2-0 2-1

4^ giornata

Andata 22/09/2013 0-2 1-2 2-2 0-0 2-1 0-0 2-1 1-2 2-0 0-7

-

10/11/2013

2-1 2-1 1-0 0-0 2-1 2-0 2-0 3-0 1-1 1-1

Atalanta - Fiorentina Bologna - Torino Cagliari - Sampdoria Catania - Parma Chievo - Udinese Genoa - Livorno Juventus - Verona Milan - Napoli Roma - Lazio Sassuolo - Inter

12^ giornata

Andata -

Ritorno 9/02/2014

Ritorno 30/03/2014

Atalanta - Bologna Cagliari - Torino Catania - Udinese Chievo - Milan Fiorentina - Sampdoria Genoa - Verona Inter - Livorno Juventus - Napoli Parma - Lazio Roma - Sassuolo

-

Verona - Milan Sampdoria - Juventus Inter - Genoa Cagliari - Atalanta Lazio - Udinese Livorno - Roma Napoli - Bologna Parma - Chievo Torino - Sassuolo Fiorentina - Catania

5^ giornata

Andata 25/09/2013 3-3 1-2 2-1 3-1 1-1 1-1 4-3 0-2 2-2 1-0

-

0-2 1-1 0-1 0-0 1-1 2-0 4-1 1-0 0-1

-

3-0 2-0 2-2 0-3 2-5 3-1 1-4 3-1

Ritorno

2-0 2-2 0-2 1-0 5-0 2-2 0-1 2-1

Bologna - Inter Livorno - Juventus Milan - Genoa Napoli - Parma Roma - Cagliari Sampdoria - Lazio Sassuolo - Atalanta Torino - Catania Udinese - Fiorentina Verona - Chievo

Chievo - Napoli Juventus - Lazio Roma - Verona Atalanta - Torino Bologna - Sampdoria Catania - Inter Genoa - Fiorentina Milan - Cagliari Sassuolo - Livorno Udinese - Parma

6^ giornata -

01/12/2013

1-1 2-2 1-3 3-0 4-3 1-1 1-1 1-0 2-4 1-1

-

Ritorno 23/02/2014

Atalanta - Udinese Cagliari - Inter Catania - Chievo Fiorentina - Parma Genoa - Napoli Milan - Sampdoria Roma - Bologna Sassuolo - Lazio Torino - Juventus Verona - Livorno

14^ giornata

Andata

Ritorno 26/01/2014

29/9/2013 2-0

Ritorno

-

Andata

1-1

06/04/2014

2^ giornata

1/09/2013 4-1

Bologna - Milan Chievo - Juventus Inter - Fiorentina Lazio - Catania Livorno - Cagliari Napoli - Sassuolo Parma - Atalanta Sampdoria - Roma Torino - Verona Udinese - Genoa

24/11/2013

Andata 2-4

16/02/2014

13^ giornata

Andata 1-1

Ritorno 19/01/2014

Ritorno 13/04/2014

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Andata 15/09/2013 1-1 1-1 3-0 2-0 2-0 1-3 0-3 2-2 1-1 2-0

-

Fiorentina - Cagliari Inter - Juventus Lazio - Chievo Livorno - Catania Napoli - Atalanta Parma - Roma Sampdoria - Genoa Torino - Milan Udinese - Bologna Verona - Sassuolo

7^ giornata

Andata

Ritorno

6/10/2013 1-4 1-1 0-1 0-3 3-2 0-0 4-0 3-1 2-2 2-0

-

8/12/2013

2-1 3-3 2-2 3-3 2-1 2-0 0-1 1-0 2-1

2/03/2014

Bologna - Verona Catania - Genoa Chievo - Atalanta Inter - Roma Juventus - Milan Lazio - Fiorentina Napoli - Livorno Parma - Sassuolo Sampdoria - Torino Udinese - Cagliari

15^ giornata

Andata 0-2

Ritorno 02/02/2014

-

Ritorno 19/04/2014

Bologna - Juventus Cagliari - Genoa Inter - Parma Livorno - Milan Napoli - Udinese Roma - Fiorentina Sampdoria - Catania Sassuolo - Chievo Torino - Lazio Verona - Atalanta

new

Kizomba PER INFO 3343026101 - 3338849237

la CLASSIFICA 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

Andata

Juventus Roma Napoli Fiorentina Inter Verona Torino Parma Genoa Lazio

8^ giornata

20/10/2013 2-1 2-1 4-2 2-1 1-2 1-0 2-0 2-1 3-3 3-2

-

15/12/2013

0-0 0-1 3-0 1-1 4-0 2-0 2-2 4-2 0-0 0-2

-

46 41 36 33 31 29 25 20 20 20

g 8 9 9 8 9 9 9 9 8 8

in casa v n 8 0 7 2 6 2 5 2 5 3 8 0 4 4 3 4 3 3 5 1

Ritorno 9/03/2014

Atalanta - Lazio Cagliari - Catania Fiorentina - Juventus Genoa - Chievo Livorno - Sampdoria Milan - Udinese Roma - Napoli Sassuolo - Bologna Torino - Inter Verona - Parma

16^ giornata

Andata

P

Ritorno 27/04/2014

Catania - Verona Chievo - Sampdoria Fiorentina - Bologna Genoa - Atalanta Juventus - Sassuolo Lazio - Livorno Milan - Roma Napoli - Inter Parma - Cagliari Udinese - Torino

p 0 0 1 1 1 1 1 2 2 2

g 9 8 8 9 8 8 8 8 9 9

in trasferta v n 7 1 5 3 5 1 5 1 3 4 1 2 2 3 1 4 2 2 0 4

Andata

p 1 0 2 3 1 5 3 3 5 5

partite totali g v n p 17 15 1 1 17 12 5 0 17 11 3 3 17 10 3 4 17 8 7 2 17 9 2 6 17 6 7 4 17 4 8 5 17 5 5 7 17 5 5 7

9^ giornata

27/10/2013 1-0 0-0 1-0 4-2 2-0 2-0 2-0 3-2 1-0 0-1

-

22/12/2013

1-4 1-0 1-1 1-0 1-2 4-0 1-1 0-1 4-1 4-1

-

Ritorno 16/03/2014

Bologna - Livorno Catania - Sassuolo Chievo - Fiorentina Inter - Verona Juventus - Genoa Lazio - Cagliari Napoli - Torino Parma - Milan Sampdoria - Atalanta Udinese - Roma

17^ giornata

Andata

Gol f s 39 11 35 7 36 20 33 20 37 21 31 26 30 24 23 25 17 20 22 26

Ritorno 4/05/2014

Atalanta - Juventus Bologna - Genoa Cagliari - Napoli Inter - Milan Livorno - Udinese Roma - Catania Sampdoria - Parma Sassuolo - Fiorentina Torino - Chievo Verona - Lazio

P 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20

Udinese Cagliari Milan Sampdoria Atalanta Chievo Bologna Sassuolo Livorno Catania

20 20 19 18 18 15 15 14 13 10

10^ giornata

Andata 30/10/2013 1-1 0-3 1-2 1-0 4-0 3-3 1-1 1-0 1-2 2-0

-

Andata 06/01/2013

-

g

in casa v n

p

g

8 9 8 9 8 8 9 8 9 8

4 4 3 2 4 2 2 2 2 2

3 1 2 4 2 5 3 5 4 2

9 8 9 8 9 9 8 9 8 9

1 4 3 3 2 1 4 1 3 4

Ritorno 23/03/2014

in trasferta v n p 2 0 1 2 1 2 1 1 1 0

1 4 4 3 1 2 2 4 1 0

18^ giornata

Andata

Catania - Bologna Chievo - Cagliari Fiorentina - Livorno Genoa - Sassuolo Juventus - Roma Lazio - Inter Milan - Atalanta Napoli - Sampdoria Parma - Torino Udinese - Verona

17 17 17 17 17 17 17 17 17 17

6 4 4 4 5 4 3 3 3 2

2 8 7 6 3 3 6 5 4 4

9 5 6 7 9 10 8 9 10 11

03/11/2013

2-1

Ritorno

partite totali v n p

11^ giornata

Andata

Atalanta - Inter Cagliari - Bologna Fiorentina - Napoli Genoa - Parma Juventus - Catania Livorno - Torino Milan - Lazio Roma - Chievo Sassuolo - Udinese Verona - Sampdoria

11/05/2014

6 4 4 3 7 5 5 4 6 9

g

0-0 0-2 1-0 0-2 2-1 0-1 3-4 1-1 0-3

-

s

17 18 25 19 18 13 17 17 16 10

22 24 26 25 25 23 31 36 29 32

Ritorno 26/03/2014

Bologna - Chievo Lazio - Genoa Livorno - Atalanta Milan - Fiorentina Napoli - Catania Parma - Juventus Sampdoria - Sassuolo Torino - Roma Udinese - Inter Verona - Cagliari

19^ giornata

12/01/2014

-

Gol f

Ritorno 18/05/2014

Atalanta - Catania Bologna - Lazio Cagliari - Juventus Inter - Chievo Livorno - Parma Roma - Genoa Sampdoria - Udinese Sassuolo - Milan Torino - Fiorentina Verona - Napoli

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PER LA TOSCANA CHE LAVORA.

21 le probabili formazioni di GIULIA BONCI

D

opo regali e panettoni torna il campionato e la Fiorentina dovrà cercare di non rallentare la corsa battendo il Livorno.

Soprattutto dovrà provare a sfatare il tabù che da troppi anni la vuole sconfitta nella prima gara dell’anno. Un derby del Granducato, quello che si preannuncia, che sulla carta non ha storia ma che in realtà può nascondere molte insidie per Rossi e compagni. La prolungata sosta natalizia non porta mai benefici alla squadra di Montella che, proprio nella passata stagione, nel mese di gennaio, ha perso il terzo posto e il conseguente accesso alla Champions League. Vietato quindi smarrire la concentrazione. Il primo mese dell’anno dovrebbe essere quello del ritorno di Mario Gomez che, con tutta probabilità, contro gli amaranto dovrebbe partire dalla panchina. Un lungo calvario quello del panzer tedesco che si spera sia finito perché il suo ritorno è fondamentale per continuare ad essere competitivi su tutti i fronti.

La manovra offensiva viola, quindi, sarà ancora nei piedi di Giuseppe Rossi che, dopo qualche giorno di riposo tornerà in campo sicura-

FIORENTINA - LIVORNO

le probabili formazioni mente rigenerato. Al suo fianco Cuadrado, rientrato dalla squalifica scontata contro il Sassuolo rientrerà in sella alla sua vespa in su e giù per la fascia destra.

Dall’altra parte potrebbe essere confermato ancora una volta Vargas che sta vivendo uno splendido momento di forma (e che in Perù è stato inserito in uno spot natalizio con le più grandi stelle del calcio internazionale, da Messi a Cristiano Ronaldo senza dimenticare Ibrahimovic). Il centrocampo è sicuramente il reparto meno preoccupante per Montella che nella ultime partite si è potuto concedere il lusso di mettere fuori Pizarro (non al massimo della condizione fisica) preferendo Aquilani in quel ruolo supportato da Ambrosini, vero grande acquisto dell’anno, e l’insostituibile ed immenso Borja Valero. Anche per la difesa, non ci sono dubbi. Neto tra i pali, Gonzalo e Savic centrali con Pasqual e Tomovic sulle fasce.

STADIO Artemio Franchi

5 gennaio 2014 ore 18.00 Fiorentina 4-3-3 1 Neto

Rossi Joaquin

Pasqual Borja Valero Savic Neto

Cuadrado

Pizarro Compper

40 Tomovic, 2 G. Rodriguez, 15 Savic, 23 Pasqual;

Fernadez

21 Ambrosini, 10 Aquilani, 20 Borja Valero;

Roncaglia

11 Cuadrado, 49 Rossi, 66 Vargas; Allenatore: Vincenzo Montella

LIVORNO 3-5-2 1c Bardi 85 Coda, 23 Emerson *, 17 Ceccherini; 28 Schiattarella, 10 Luci, 27 Biagianti, 19 Greco *, 15 Mbaye

Emeghara Schiattarlella

Luci

Paulinho Mbaye Greco Biagianti Emerson

Coda

Ceccherini

Bardi

20 Emeghara *, 9 Paulinho Allenatore: Davide Nicola

* diffidati al momento in cui andiamo in stampa con una gara ancora da giocare.

22 Giacchetta nera

Anonime le stagioni di Banti e Mazzoleni, disastrosa quella di Rizzoli, destinato però a volare in Brasile

ROCCHI SUPER,

di Giancarlo carmagini

A

rrivati quasi al giro di boa del campionato, sono già state giocate 17 giornate, proviamo a fare un piccolo bilancio su quello che è successo nel mondo delle italiche “giacchette nere”. La cosa che salta subito agli occhi è che il direttore di gara più utilizzato da Braschi, giunto all’ultimo anno d’incarico (prossimi candidati Farina, attuale designatore della Lega Pro o il redivivo Rosetti direttamente dalla Russia) con nove gettoni (dieci se avrà diretto Inter-Milan), è ORSATO, sicuramente uno degli arbitri più apprezzati per qualità e continuità di rendimento.

Il migliore in assoluto fin qui è però il fiorentino ROCCHI che sta disputando un campionato davvero di eccellenza, di grande spessore tecnico e maturità ai massimi livelli, non ultima la buonissima direzione dello scorso lunedì nel nervosissimo, MilanRoma (2-2). Rocchi è anche al

MA TRA I PIù APPREZZATI C’E’ ORSATO comando della nostra classifica degli arbitri, dove dopo 8 gare ha una media di 6.50, seguito proprio da Orsato con 6.19, da TAGLIAVENTO con 6.13 e poi ex aequo a 6.00 DOVERI, VALERI e RIZZOLI. Proprio quest’ultimo è forse la più grossa delusione dell’anno, perché, forse distratto dal mondiale “carioca” dove quasi sicuramente andrà a scapito di Rocchi, sta fornendo una lunga lista di prestazioni non all’altezza della sua fama. Spesso nervoso ed irritante in campo, fornisce le sue prestazioni migliori specialmente quando agisce da addizionale di porta dove puntualmente sbaglia. Assimilabili a Rizzoli, sono i due internazionali liguri BERGONZI e DE MARCO.

Fra gli altri arbitri internazionali, stagione anonima di BANTI, MAZZOLENI e DAMATO. Nella fascia media, buona la scheda di RUSSO, sempre costante, e senza squilli quella di GERVASONI e CELI. Fra i quasi “deb” bene IRRATI e CALVARESE, nonostante quest’ultimo abbia avuto un paio di incidenti di percorso (episodi Balotelli e Cuadrado).

Fra gli arbitri di “B” che stanno lottando per fare il salto nella massima serie, il sempre più numero uno stagionale è PINZANI di Empoli, per continuità di rendimento a livelli sempre elevati, che ha detronizzato OSTINELLI in piena bagarre con il brindisino DI BELLO. MARIANI di Aprilia e CERVELLERA di Taranto conti-

nuano a giocarsela alla pari.

Sicuramente con due o tre di questi arbitri dovremo impa-

rare a prenderci confidenza: l’anno prossimo saranno nel “paradiso “ arbitrale.

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Rimborsi arbitri Categoria “ELITE” della UEFA Rizzoli ÷ Rocchi ÷ Tagliavento per capirsi

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23 VIOLASCURO

BASTIAN CONTRARIO

SE ANCHE GLI ARGENTINI CI DANNO LEZIONI DI CALCIO... di cristiano puccetti

U

Bastian Contrario questa volta la prende larga, va fuori continente, in Argentina. Domenica notte si è concluso il Torneo Inicial, ha vinto il San Lorenzo, per la gioia di Papa Francesco. Complimenti! Ma non è questo che ci interessa. Il fatto eclatante è che per una settimana tutti gli sportivi argentini sono rimasti col fiato sospeso in attesa di conoscere il vincitore, in attesa di sapere quale città, quale tifoseria avrebbe festeggiato il titolo.

In Italia negli ultimi anni gli scudetti a gennaio sono già virtualmente assegnati. E’ capitato addirittura che la Snai a gennaio togliesse la scommessa antepost sulla vincitrice del campionato.

Vergognoso.

C’è la stucchevole tendenza a garantire ai ‘campioni d’inverno’ un margine sufficiente per arrivare lisci lisci fino allo scudetto. Ed è un atteggiamento

incomprensibile, oltreché inaccettabile. La clamorosa denuncia di De Rossi (“Inseguiremo la Juventus fino all’ultimo, arbitri permettendo...”) mira proprio ad evitare l’anticipazione di un verdetto che pare ineluttabile.

In Argentina vige tutt’ora il sorteggio arbitrale. In Italia, come noto, venne sperimentato a metà degli anni ‘80, ma partorì un obbrobrio per il Palazzo. Vinse il Verona e il sorteggio fu mandato definitivamente in pensione. Fu riproposto con l’incredibile sistema delle ‘palline caldepalline fredde’ sotto la gestione Moggi-Pairetto-Bergamo.

Era truccato, accertò poi la

Magistratura.

Nel Torneo Inicial, alla vigilia dell’ultima giornata, la situazione in classifica era questa: San Lorenzo 32, Lanus, Velez e Newell’s 30. C’erano poi anche 3 squadre a quota 29, ma ormai tagliate fuori dal titolo.

In Argentina non esistono griglie e preclusioni che disegnano un calendario morbido per le big. E così per un’incredibile scherzo del destino, all’ultima giornata le quattro squadre in lotta per il titolo si sfidavano in elettrizzanti duelli: Newell’s - Lanus e Velez - San Lorenzo. Due partite per decidere una vincitrice, due sfide all’ultimo sangue giocate in contemporanea e dirette da arbitri sorteggiati. Col sistema attuale, questo eccitante intreccio di sogni - che poi è fondamentalmente l’essenza dello sport - da noi non potrà mai verificarsi. In Argentina gli stadi sono sempre strapieni, in Italia sempre più vuoti. Non è difficile capire perché.

UNA SQUADRA FORTISSIMA. E UN SOGNO DA RINCORRERE di ANDREA GIANNATTASIO

Parte oggi la nuova interessantissima rubrica de Il Brivido Sportivo chiamata ‘’Viola Scuro’’, uno spazio tutto viola che ospita il prestigioso parere dell’agente FIFA e grande tifoso della Fiorentina Furio Valcareggi.

Furio, iniziamo proiettandoci al futuro: cosa si aspetta dal girone di ritorno? «Mi aspetto senza dubbio una Fiorentina che sia ancora più forte. I viola dovranno lottare per il loro obiettivo numero uno, ovvero il 3° poFurio Valcareggi, qui sto che a parer mio è alla portata dalla forcon il figlio di Juliho mazione di Montella. Gomez sarà una maralla Hall of Fame viola cia in più per i viola: non ci dimentichiamo che in due partite intere, il tedesco ha segnato due reti e ne ha sbagliate tre.

Sono sicuro che farà fare a tutta la squadra un salto di qualità».

Capitolo mercato: i viola faranno qualche operazione a suo avviso?

«Non mi aspetto nulla dalla Fiorentina a gennaio. Fossi nei viola, l’unica operazione che farei è quella relativa al portiere. In questa rosa tutto funziona per il meglio, il ruolo però in cui si può ancora migliorare è tra i pali. E’ vero qualche cosa si può fare anche in difesa, ma solo se a gennaio capita un’occasione e difficilmente nel mercato di riparazione si presentano. I veri acquisti viola saranno Ilicic, Gomez e Vargas, che sembra tornato ai suoi livelli».

Chi l’ha sorpresoa di più in questa prima parte della stagione? «Sicuramente Rossi, che è un vero fenomeno. Nessuno forse si aspettava questo rendimento e nemmeno io. Se posso dare un consiglio alla Fiorentina non farei una clausola sul suo contratto perché certe cifre servono solo ad attirare l’interesse di altri club. O la si fa altissima o serve a poco. Chiudo con un invito alla società viola…».

Prego. «Vorrei tanto che entro breve Daniele Pradè rinnovasse il suo contratto con la Fiorentina. Solo con lui il progetto viola può andare avanti nella sua interezza».

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Il Pungiglione

Con l’anno novo gli arriva anche i’tedescone!

SCIAMI CONTRO I FINTI BABY TIFOSI. E SU CHI TACE INTORNO.

E UN CE NE SARA’ PE’ NESSUNO

Arria Natale, e gli arria la Befana, co’ su’ regali e gli è l’ ora di fa’ e primi bilanci, pe’ vede’ chi se li merita e chi si merita ‘nvece un po’ di carbone. ‘N generale e bisogna di’ subito che i’ nonno e gli è contento e la letterina di raccomandazioni e la manda volentieri co’ un monte di belle referenze. E c’è mancao quasi sempre tutto icche s’era speso ‘n campagna acquisti, ortre a du’” icce” che s’è venduo e s’è fatto più o meno pari con quell’artr’anno che gli era quello de’ miraholi. O che ci si po’ lamentare? Noe, e sarebbe da citrulli.

Ora che praticamente a gennaio e si compra i’tedescone e Ilicicce o chi ci ferma più? Armeno la logiha la direbbe così, anche se la logiha ni’ carcio e la s’appliha una vorta sì e due no.

A gennaio poi e dihano che potrebbe arriva’ anche dell’artro, “niente toppe, un toppe o nulla” e gli ha detto i’Riarti e noi e ci si crede, soprattutto alla possibilità di’ nulla. I’toppe che si sogna gli è inutile dillo gli è qui’ corrazziere nero di’ Porto, Fernando, che volea anche i’Corvo due o tre anni fa, ma che gli arriò, anche pe’ lui, sortanto vicino. Fisicaccio, mediano di peso, grande recuperatore di palloni, ma co’ piedi brasiliani, ‘nsomma olio ni’ lume. I’contratto e gni scade, quindi di cartellino e costa i’ giusto, ma e chiederà i’solito stonfo d’ingaggio.

E dipende da chi gni fa la ronda, se gli entra di mezzo uno di quelli co’ i’ portafoglio spondato e ci tocca a vede’ mangia’ i’ gelato. Vediamo, magari! ‘n difesa di toppe e vedo poho all’orizzonte. Qui’ Musacchio, amiho di Borca e di Pepito bravo gli è, ma toppe no, un n’esageriamo.

Comunque anche lui scomodo e un farebbe. Quarche giovane ‘nvece e gli andrà a fa’ chilometri da un’artra parte pe’ rodassi e esse’ pronto magari un artr’anno, presempio Bakicce, Vecino, i’polacchino. ‘Nvece i’nottolone serbo e c’è caso che rimanga, a i’nonno e un gni disgarba miha, se gli hanno ‘ntenzione di fallo giohare e fa’ di’ bene.

‘Nsomma i’Natale promette bene, e basta non rifa’ i’ gennaio dell’artr’anno. Facciamoci e vaccini, visto che gli è i’periodo, rivediamo e firmi di quella partia co’ i’ Pescara pe’ non fa’ scopa co’ i’ Liorno che, pe’ date e situazioni di crassifiha, e sembra un rihorso storiho, come la trasferta di Catania du’ settimane dopo. E se ne prese “zero punti” , se ora se ne fa “sei” come e si dovrebbe, e si fa di già un artro campionato.

Dopo le briache ‘ndispensabili ‘n questo clima di festa, i’nonno e riscende ‘n campo più forte di prima, e così e vi voglio tutti, su i’ campo verde e sugli sparti, tutti a bercia’, da i’ principio alla fine, i’ nostro: Forza Violaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!

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“Anche se è Natale e si dovrebbe essere buoni non ci si può esimere dal mandare le api a stormo a pungiglione sguainato contro i soliti gobbi e chi li protegge. Con le curve squalificate per la partita con l’Udinese, per i cori razzisti e di discriminazione territoriale tenuti contro i napoletani, avevano trovato l’inghippo, per non far mancare il tifo alla Juventus, di autorizzare il riempimento delle curve, con 12000 ragazzini scelti nelle scuole cittadine. E’ storia nota che persino i ragazzini (evidentemente buon sangue non mente) non avevan risparmiato offese ed urlacci al portiere dell’Udinese Brkic ad ogni calcio di rinvio, mostrando un comportamento antisportivo che era valso la ridicola sanzione di 5000 euro, ridicola soprattutto considerando i precedenti. Quelle curva dovevano essere vuote ed erano state riempite di ragazzini solo per concedere loro una giornata di sport sano e non certo una scuola di maleducazione e di mancanza di rispetto verso l’avversario. Ebbene, la Curva Sud di squalifiche ne doveva scontare un’altra, contro il Sassuolo, in quanto era recidiva, col Napoli, di altro comportamento sanzionato nella partita di Genova e sospeso da condizionale. Pensate sia cambiato qualcosa? Niente, rinnovato il permesso ai ragazzini, e rinnovato il comportamento oltraggioso contro il malcapitato portiere avversario, questa volta Pegolo del Sassuolo.

Altra multarella, ma come siete birichini! E avanti col tango. Intanto al povero Birindelli. Che non si deve essere accorto di allenare oggi gli esordienti del Pisa e non essere più quindi sotto la cupula bianconera, per aver ritirato la squadra per le intemperanze dei tifosi avversari, soprattutto verso un suo giocatore di colore, è stata data partita persa per 3-0 ed un punto di penalizzazione. La giustizia calcistica è uguale per tutti, ma per qualcuno è un po’ più uguale. Api, pungete, senza pietà.

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i sono regali e regali. Ci sono quelli belli ma anche quelli brutti (spesso nemmeno riciclabili). Prendiamo per esempio il dono che Moratti ha voluto fare ai tifosi interisti vendendo la squadra a Thohir. Visto da Fazio a Rai Tre, il nuovo padrone dei nerazzurri non aveva proprio l’aria di un miliardario. Piccolo, rotondetto, un po’ svagato. Tanto che i tifosi avevano cominciato a preoccuparsi. Adesso invece dovranno preoccuparsi di ben altro. Sembra infatti che Thohir non solo stia preparando tagli e controtagli nella società e nella squadra, ma abbia anche in mente di far tornare alla casa madre tutti i giovani, dando così un colpo mortale alle aspettative di grandeur dei supporter interisti. Pare che perfino Mazzarri sia seriamente in pensiero. A parziale scusante di Moratti resta il fatto che, se non avesse venduto società e squadra, sarebbe affondato nel calderone dei debiti (la cui origine risale alle folli spese per il famoso triplete di Mourinho). E poi, il lavoro sporco è sempre meglio lasciarlo fare agli altri.

Non è tutto oro quello che luccica: tremano gli interisti, mentre gli juventini sono alle prese con incubi turchi

REGALI DI NATALE. ASPETTANDO SUPER MARIO Non è certo un bel regalo di Natale nemmeno quello che allenatore e giocatori juventini hanno voluto fare ai propri tifosi. L’eliminazione dalla Champions League − nonostante la successiva sfavillante vittoria con il Sassuolo − non è stato un dono di quelli proprio indimenticabili. La cosa curiosa è che Conte & c. il pacco natalizio avevano cominciato a confezionarlo con largo anticipo, già a settembre, con i pareggi di Copenaghen e di Torino con lo stesso Galatasaray.

Ma il fiocco sul pacco è stato messo a Istanbul, in una fredda e nevosa serata da bianco Natale. Insomma non sarà stato un bel regalo, ma quale giornata migliore di quella per consegnarlo?

A Firenze invece i tifosi si aspettavano un bel regalo di Natale tedesco, che però non è arrivato. Hanno provato a chiedere se sarebbe arrivato con la Befana e i Re Magi, magari dentro la calza, ma… hanno detto che non sarà facile. Insomma il ritorno di Mario Gomez, la bella sorpresa che tutti i tifosi viola attendevano per Natale, non c’è stato.

Peccato, perché sarebbe stato un regalo straordinario per tornare a sognare.Per fortuna dei supporter viola c’è tutto il resto, dai Della Valle e Montella a Borja Valero e Pepito Rossi. a U t o M a z i o n E i n d U S t R i a l E Che comunque rimangono un regalo bellissimo. Per l’altro, valvola 2/2 Utensili pneumatici ed accessori Aspettando Mario Gomez, combinazione F.R.L. aspettiamocon fiducia. qui in festa dopo la sua prima Magari, però, non fino al prosdoppietta italiana, a Marassi simo Natale. Grazie.

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32 CALCIO TOSCANA

I Cosmos All Star FC hanno conquistato la vittoria nel girone al loro primo anno nei

NON PARLATE DI FORTUNA DEL di STETo

F

ondata da poco più di un anno, la formazione del Cosmos All Stars FC ha ottenuto la vittoria del proprio girone alla sua prima partecipazione ai Campionati di calcio a 5. Artefice della creazione di questa squadra, composta in prevalenza da ragazzi peruviani, è Marco Del Solar che ci racconta questi primi 14 mesi di esperienza col Calcio Toscana.

Partecipate per il secondo anno consecutivo ai nostri campionati: com’è nata l’idea di iscrivervi ad un campionato di calcio a 5 e come avete scelto il nome della vostra squadra?

«La nascita della nostra squadra risale al 27 ottobre 2012, anche se il progetto

è maturato fra il 2009 ed il 2012 quando ho iniziato a partecipare ai primi tornei di calcetto UISP e Calcio Toscana con la squadra FC Spartans. Quell’esperienza mi ha spinto a radunare un gruppo di amici peruviani per partecipare in maniera competitiva ad un campionato di calcio a 5.

Così nel luglio dello scorso anno ho contattato il mio amico Claudio Ballon per parlargli del “progetto”: incredulo ma entusiasta, ha scelto per la squadra il nome Cosmos che simboleggia “un infinito mondo di soddisfazione”, ed io l’ho completato con l’aggiunta All Stars FC, che rappresenta la brillantezza di tutte le stelle, cioè i migliori calciatori».

Il Cosmos All Stars FC è

formato da ragazzi provenienti da paesi del Sudamerica, ma vi siete ambientati immediatamente alla realtà italiana, vincendo il Campionato già al primo anno. Quali sono state le tappe principali di questo grande risultato?

«Inizialmente il Cosmos All Stars FC era formato esclusivamente da ragazzi sudamericani, più specificatamente peruviani, ma ci siamo ambientati immediatamente alla realtà italiana grazie all’esperienza maturata nei precedenti tornei da me con il FC Spartans e da Claudio Ballon, Giovani “Keovas” Martinez e Renato Correa che avevano giocato con il FC Invicta, altra formazione partecipante ai campionati del Calcio Toscana.

Inoltre anche il nostro portiere Leo Kerri aveva già disputato un buon numero di campionati e tornei in Italia. Per Israel Gamez, Jose Luis “Tito” Hinostroza, Martin Lizagarra e Hugo Silvera, è stato invece necessario ambientarsi pian piano alla realtà italiana, e sono riusciti a farlo partita dopo partita contribuendo alla preziosa crescita della squadra.

Al primo anno abbiamo vinto il Campionato in un girone molto difficile ed equilibrato: grazie agli innesti di Neri Leoncini ed Alessandro Velenosi ed alla mentalità vincente del gruppo, abbiamo avuto un lungo periodo di imbattibilità. Dopo le prime sconfitte siamo poi stati bravi a rialzarci ed a correggere i

nostri errori. Determinanti infine sono state nel girone di ritorno le vittorie con Club 70, Galateo Team e D.L. Firenze C5, che ci hanno consacrato campioni».

Nello scorsa stagione avete anche disputato un’ottima Top League, perdendo contro la Stella Rossa C5, nella quale militava l’ex nazionale italiano di calcio a 5 Andrea Bearzi: cosa ricordi di quell’esperienza?

«Abbiamo conquistato 10 punti in un girone molto competitivo con Amico Pane, Il Fortino e Final Blow. E’ stato un peccato dover affrontare subito nel Turno Preliminare la Stella Rossa C5 con il suo gioiello Andrea Bearzi: ottimo giocatore, molto motivato e grintoso. Reputo la Stella Rossa C5 una formazione

Cosmos All Star FC, stagione 2012/13

33 campionati di Calcio a 5. Quando il talento arriva dritto dal Perù

PRINCIPIANTE… davvero competitiva, anche se non ai livelli di Final Blow e FC Devastanti, formazioni quasi irraggiungibili. E’ stato comunque meraviglioso giocare contro grandi squadre: ci ha permesso di maturare tanto e di acquisire maggiore esperienza, determinazione e personalità».

La caccia al secondo titolo consecutivo è molto impegnativa: nel vostro girone ci sono almeno 5-6 squadre in grado di lottare per la vittoria. Come credi che finirà il vostro Campionato, e quali avversari temete in particolare?

«Credo che il nostro girone sia molto competitivo, e sicuramente dobbiamo impegnarci maggiormente perchè, in quanto campioni in carica, tutte le altre

squadre sono ancora più determinate nello sfidarci e nel cercare di batterci.

Ho comunque molta fiducia nella nostra squadra e lotteremo sino alla fine per cercare di bissare il successo della passata stagione: rispettiamo tutti gli avversari ma non temiamo nessuno e penso che alla fine, insieme a Club 70 e Staff Team, raggiungeremo la qualificazione alla Top League».

Dopo oltre un anno nel Calcio Toscana, cosa pensate dell’organizzazione delle nostre Manifestazioni?

«Sono davvero soddisfatto dell’organizzazione del Calcio Toscana: al di là di qualche arbitraggio discusso, che fa parte del gioco, c’è stata sempre

Cosmos All Star FC, stagione 2013/14

grande correttezza nelle gare, e lo staff del Calcio Toscana è sempre aperto al dialogo e disponibile verso le nostre esigenze. Ricordo con immenso piacere la serata della premiazione dei Campionati 2012-2013, e devo ringraziare il responsabile della società Sandro Zagari che è davvero carismatico e molto comprensivo».

Infine, fra i tifosi speciali della vostra squadra c’è anche tua mamma, che segue tutte le vostre partite! Come sta vivendo questa vostra appassionante esperienza?

«Mia madre, Mireya Tafur, è veramente contenta di questa nostra esperienza: a 82 anni ha scoperto di amare il calcio e non si perde una nostra partita!

La signora Mireya Tafur con Sandro Zagari

Adesso ha smesso di vedere le telenovelas sudamericane per guardare il calcio, e segue perfino la Serie A italiana: è tifosissima della Fiorentina. Segue sempre con emozione me

e suo nipote Renato Correa, e ci dà pure i consigli durante le partite: a lei va un ringraziamento particolare da parte di tutta la squadra del Cosmos All Stars FC».

34 MIDLAND di marco cicali

P

arla una delle leader storiche del Mugnone Femminile, che, ormai da molti anni, partecipa al campionato.

La storia del Mugnone nasce nel 2007 sotto il nome di Kerubine DNC. Cosa ha spinto le tre fondatrici (Francesca, Claudia ed Elena) a mettere su una squadra di calcetto?

«Fin da piccole tutte e tre avremmo voluto giocare a calcio, ma, un po’ per resistenze familiari (il calcio non era considerato propriamente uno sport femminile), un po’ per la lontananza degli impianti che ci avrebbero permesso di farlo, eravamo state costrette a rinunciare. Quando poi è stato costruito il campino a Pian del Mugnone, la tentazione é stata troppo forte e, abbattute le ultime resistenze, siamo riuscite finalmente a tirare due calci al

Dal 2007 ad oggi, protagoniste nell’universo femminile del pallone: è l’avventura in rosa delle ragazze del Mugnone

A TU PER TU CON FRANCESCA CAMPANI pallone».

Diversi piazzamenti nelle zone alte della classifica e due tornei vinti, cosa si aspetta da quest’anno?

«Beh.. diciamo che per varie vicissitudini la squadra ha subito molti cambiamenti. Dobbiamo ancora assestarci e le vittorie non sono così frequenti. Diciamo che attualmente puntiamo a non arrivare ultime!».

Durante gli anni sono cambiate molte ragazze nella squadra, pensa che il gruppo di adesso

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possa essere “definitivo” anche per il futuro?

«Purtroppo crescendo gli impegni di tutte cambiano e aumentano. Molte ragazze sono state costrette a lasciare. Per fortuna altre hanno preso il loro posto (anche se ci manca ancora un portiere, anzi se qualcuna fosse interessata ci contatti) e devo dire che adesso il gruppo sembra saldo.

L’idea é quella di proseguire, speriamo che sia possibile».

C’è una partita che ricorda in modo particolare?

«Di partite emozionanti e sentite ce ne sono state molte durante questi anni ed é difficile sceglierne una. Forse quella a cui sono sentimentalmente più legata é la nostra prima vittoria nel 2007.

Eravamo a giocare al Cral Filarete contro le Cascine del Riccio. Dopo un intero campionato di sconfitte dove prendevamo in media 10 goal a partita, riuscimmo a vincere 3-2: una gioia immensa».

Siete la squadra femminile che da più anni partecipa al torneo: cosa vi piace della nostra organizzazione? Ha un suggerimento per migliorare ancora?

«Per quel che mi riguarda é piuttosto una sorta di tradizione e per così dire “affetto”. Per i suggerimenti, non saprei. Talvolta abbiamo l’impressione che andrebbe rivisto il reparto arbitrale, ma forse é un’osservazione troppo banale e scontata: chi é mai contento dell’arbitraggio?»

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