Il Brivido Sportivo speciale Fiorentina-Chievo

Page 12

12 L’Esclusiva di Tommaso Mattei

F

irenze, si sa, resta nel cuore, soprattutto per chi l’ha vissuta per cinque anni e mezzo, per chi ha visto nascere e crescere l’amore e per chi ha anche coronato il sogno di una vita, quello di sposarsi proprio all’ombra del cupolone. Rebecca Vinci e Dario Dainelli, hanno iniziato a volersi bene proprio a Firenze, mentre l’ex capitano della Fiorentina stava vivendo uno dei suoi momenti più belli in maglia viola. La bellissima Rebecca (empolese di Vinci), finalista a Miss Italia nel 2004, e moglie di Dainelli dal 30 maggio del 2011 si è raccontata, e ha raccontato Dario, in esclusiva al Brivido Sportivo. Del resto quella contro la Fiorentina, per Dainelli, non potrà mai essere una partita normale. Partiamo dal ritrovare la Fiorentina… Che effetto farà a lei e a Dario, toscani doc? «Ovviamente non sarà una partita come le altre. Tutte le volte che lo vedo giocare ‘dall’altra parte’ mi fa un certo effetto. Dentro di me però c’è sempre la speranza di vederlo

Il Brivido Sportivo - 28 Febbraio 2013

Fiorentina - Chievo

Intervista con la moglie dell’ex capitano viola, oggi al Chievo Verona

Rebecca Dainelli: “Appena Firenze chiama, noi torniamo” tornare ad indossare la maglia viola». Le chiedo, Rebecca, come si trova la famiglia Dainelli a Verona? «Bene! Verona è una bellissima città, molto simile a Firenze sotto certi aspetti. Purtroppo però siamo lontani da casa e sentiamo molto la mancanza delle nostre famiglie e dei nostri amici». Qualche settimana fa Dario ha dichiarato che la Fiorentina durante la scorsa estate lo aveva ricercato. Come

sono trascorsi quei giorni di riflessione per la vostra famiglia? «Purtroppo ci erano giunte soltanto delle voci, ma niente di concreto. Probabilmente, se la Fiorentina lo avesse cercato realmente, adesso Dario non giocherebbe a Verona». Come mai avete deciso di restare a Verona? «Come ho già detto non ci sono stati altri contatti. Dario si era trovato bene con il Chievo e ha deciso di restare».

Vi piacerebbe comunque tornare a Firenze? «Come potrei dire di no! Per noi significherebbe tornare a casa. Sarebbe un sogno». Uscendo un attimo dal calcio, qual è il pregio più importante di Dario? «È altruista e generoso». E un difetto che lei non sopporta? «È troppo ansioso e preciso!». Come papà come se la cava Dario? «È bravissimo! Si è sempre occupato di entrambi i bambini fin da piccolissimi, nel cambiarli, farli mangiare o metterli a letto. E adesso che Ettore ha iniziato l’asilo, tutte le mattine lo accompagna. Sinceramente è molto più bravo di me. È lui che sa far rispettare le regole, io sono

troppo permissiva». C’è un regalo che le ha fatto Dario al quale è molto affezionata? «Tutti i biglietti che mi ha scritto ogni volta che mi ha fatto un regalo. Riescono sempre a farmi commuovere, anche quando li rileggo a distanza di tempo…». Come trascorrete il tempo libero a Verona? «Di solito ne approfittiamo per andare in giro per il centro e pranzare fuori». Per chiudere, tornando al calcio, cosa augura a Dario per la sua carriera? «Gli auguro che sia ancora lunga, che possa giocare sempre al massimo delle sue qualità e magari tornare anche ad indossare la maglia viola!».


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.