Il Brivido Sportivo n 9 del 09 marzo 2016

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rrivano gli amici del Verona, ma la Fiorentina non può fare sconti, deve subito riaccendere il motore.

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IlIlpungiglione pungiglione Il calendario non è proibitivo, ma tocca a Sousa rimettere insieme i cocci della Fiorentina

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inalmente quarti. Saranno contenti tutti quei “gufi” che hanno guardato dall’inizio la Fiorentina con sospetto, con uno scetticismo piuttosto snobista e una punta d’invidia. La Fiorentina non è più la squadra marziana che aveva sconvolto opinionisti, commentatori e forse qualche dirigente. Ora è normale. Potrà finalmente puntare all’Europa League, magari evocando qualche rimpianto per la coppa Italia.

E vero che i viola, contro la Roma, hanno dovuto fare a meno di Borja Valero e Vecino. E’ vero che i viola hanno dovuto giocare contro Napoli e Roma in cinque giorni mentre i giallorossi hanno avuto due giorni di riposo in più. E’ vero che il mercato di riparazione, per esempio, ha fatto arrivare a Roma Perotti ed El Shaarawy, mentre a Firenze Tino Costa, Tello, Konè e mi dicono anche Benalouane. E’ vero che Mohamed Salah, protagonista della partita dell’Olimpico, dove ha fatto impazzire Marcos Alonso, l'anno scorso vestiva la maglia viola. Detto tutto ciò la Fiorentina sta finalmente rispettando i suoi programmi e questo tranquillizza tutti. Attenzione, però, perché da qui alla fine della stagione i viola dovranno affrontare

lpo di El Shaarawy

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Borja Valero infortun

Verona, Frosinone, Sampdoria, Empoli, Sassuolo, Udinese, Chievo, Palermo e Lazio, oltre la Juventus. Insomma il calendario non è proibitivo. E se Paulo Sousa riuscisse a rimettere ordine tra i suoi, recuperando qualche infortunato non è difficile prevedere una serie positiva di cui i viola potrebbero trarre profitto. Almeno, si può dire, che questa speranza è nelle corde della Fiorentina. Tanto che alla fine si potrebbe riaffacciare al famoso terzo posto. Magari non ce la farà ma ci piace immaginare l’ipotesi più favorevole. Quanto mi piacerebbe vedere tutti quei “gufi” disperati affogare nel mare della delusione.

P.s. Gli animalisti non si allarmino. I gufi di cui parlo non appartengono a una fauna protetta né, purtroppo, sono chiusi in recinti o voliere.

Stanno fuori e fanno danni…

Paulo Sousa all’Olimpico

xxxxx Irrati tradito dall'assistente di giancarlo carmagnini di giancarlo carmagnini Atalanta - Juventus 0-2 Valeri - Dopo il disastro del Mapei Stadium di 2 settimane fa, torna a dirigere con serenità, senza manie di protagonismo e con grande personalità. Bravo!

Bologna - Carpi 0-0 Mazzoleni - Usurpa la qualifica di Internazionale, fornendo un’altra volta una prestazione altamente insufficiente... Nega 2 rigori (uno per parte) che gridano vendetta, oltre a dare sempre un’immagine di poca sicurezza. La domanda sorge, a questo punto, spontanea... Per quanto ancora dovremo sorbirci "l'ineffabile" Sig. Mazzoleni di Bergamo?

Frosinone - Udinese 2-0 Rizzoli - L'ingegnere "mondiale" e probabile "europeo", se Conte non farà miracoli... fa un rientro "light", dopo essere stato lontano dai rettangoli verdi per poco più di un mese dopo l'infortunio occorsogli al soleo prima di Juve-Napoli, che poi fu arbitrata da Orsato. A voler essere pignoli al massimo, forse commina un’ammonizione di troppo (al frusinate Blanchard), ma giusto per fare, come si dice a Firenze, gli "occhi alle pulci".

Genoa - Empoli 1-0 Mariani - Gara oltremodo tranquilla, dove l'arbitro ciociaro non fa niente, bontà sua, per portarla su binari più scivolosi.

H. Verona - Sampdoria 0-3 Cervellera - La partita, che tale rimane per non più di 30 minuti, gli semplifica il "lavoro", nonostante ciò, non si fa mancare alcune imprecisioni disciplinari. Sarà obiettivamente dura, per il tarantino, rimanere fra i "grandi" anche l'anno prossimo.

Inter - Palermo 3-1 Russo - Non raggiunge la sufficienza l'arbitro campano, dando sempre un’immagine di sé inadeguata, specie quella tecnica, a certi palcoscenici. Inspiegabile poi, l'atteggiamento tenuto nell'occasione dell'azione che porterà al primo, determinante, vantaggio nerazzurro, dove concede un improbabile vantaggio ai rosanero, senza nemmeno giustificarlo a gesti, dove la norma del "vantaggio" non esiste nella maniera più assoluta, anzi...

Napoli - Chievo 3-1 Di Bello - La partita non è difficile e lui, bravo, "la porta a casa" con grande serenità.

Roma - Fiorentina 4-1 Irrati - L'avvocato pistoiese, probabilmente, rimane schiacciato dalla responsabilità di dover fare una gara di uno spessore e di una importanza mai affrontate, prima del match dell'Olimpico capitolino. Sicuramente non gli dà una grossa mano l'assistente n° 2 Tonolini, che reitera (nei tempi e nelle dinamiche) un errore fatto giusto 4 minuti prima, non segnalando un fuorigioco di Salah, che diventerà di lì a poco l'assistman del "Faraone" El Shaarawi, nell'occasione del vantaggio iniziale dei giallorossi. Vede bene nel non concedere il rigore ai viola per fallo di mano di Florenzi su cross dalla sinistra di Ilicic, ma poi ricade in errore non ammonendo Digne nell'azione che porterà al rigore (imbeccato dall'addizionale Guida) del 3-1 viola e soprattutto non concedendo un altro rigore ai ragazzi di Sousa al 22’ della ripresa, che se realizzato (sarebbe stato il 3-2), avrebbe riaperto totalmente la gara, mancando a quel punto 23 minuti più recupero al termine. Decisamente da rivedere, ma la stoffa per diventare un grande arbitro sembra esserci, anche in quantità Danon noi misera. ogni Sassuolo - Milan 2-0 Giacomelli - Sbaglia entrambi gli episodi euro di TRASLOCHI TRASPORTI - SGOMBERI topici dell'incontro, non fischiando-fallo quando Biondini entra scomposto ed a spesa TRASLOCHI ISCRIZIONE ALBO Noleggio Scala Aereadopo finounaattimo 32 mt. gamba tesa su Bertolacci, episodio che porterà al 2-0 emiliano, TRASPORTATORI SGOMBERI FI 4611317V 333 TRASPORTI 4233131 - Gerardo 338 ed espellendo per Luca una doppia ammonizione, che- non ci9636554 stava in nessun modo, il neroverde Defrel reo di averSMALTIMENTO preso solo il pallone e non la caviglia di Kucka, RIFIUTI come invece giudicato (male) dal Noleggio direttore di gara triestino, che nell'occasione Scala Aerea sembra essere tornato, ahinoi, agli antichi fastiadi32 quando fino mt. non ne azzeccava una che era una.

333 4233131 Torino - Lazio 1-1 Massa -Luca Più che sufficiente la gara dell'internazioGerardo 338i 29636554 nale ligure, che vede benissimo quando concede rigori (uno per parte), che Iscr. albo trasportatori sono stati gli episodi clou della gara.

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Benalouane: quaranta giorni a Firenze e zero minuti. E in difesa giocano sempre gli stessi

lente d'ingrandimento

Chi l'ha Visto?

di Francesca bandinelli

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uaranta giorni dopo il suo arrivo a Firenze, Yohan Benalouane non si è ancora allenato mai col gruppo. Tutta colpa di una lombalgia rimediata subito dopo le ultime due apparizioni con il Leicester di Claudio Ranieri: servirà tempo soprattutto per fargli ritrovare la condizione necessaria a sostenere una partita, o quanto meno almeno uno scorcio di gara. Un tempo che la Fiorentina non avrebbe avuto bisogno di dover mettere in conto. Fin qui, dietro hanno fatto tutti gli straordinari. Chi ha giocato meno di tutti è stato Manuel Pasqual, 1114 minuti, seguito a ruota da Tomovic, in campo per 1833’. Gli altri, da Roncaglia a Alonso, hanno tutti abbattuto il muro dei 2000 minuti. Più di tutti è stato impiegato Davide Astori, arrivato in estate in prestito con obbligo di riscatto dal Cagliari. Tra campionato, Europa League e Coppa Italia ha messo insieme 34 presenze per un ammontare di 2969 minuti, praticamente un record, considerando le dieci gare che ancora restano da qui al termine della stagione. Gonzalo Rodriguez, il capitano, segue in questa particolare classifica con 2847 minuti accumulati fin qui.

Oggetto misterioso

Guai e dolori del franco tunisino

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oveva essere il rinforzo per una difesa in debito di uomini e d’ossigeno, ma a due mesi dal termine della stagione non si è . ancora messo a disposizione di mister Sousa primo il e Firenz a to arriva è ouane Yohan Benal febbraio, nell’ultimo giorno utile del mercato invernale. Preso dal Leicester con la formula del prestito con diritto di riscatto, al termine di una giornata convulsa nella quale la Fiorentina si era presentata a Milano con l’acqua alla gola a causa del fallimento delle estenuanti trattative che dovevano portare in viola prima Lisandro Lopez poi Mammana. Un’operazione conclusa in fretta e furia e condotta in porto con difficoltà, visto che il difensore inizialmente sembrava poco proe penso ad accettare l’idea di trasferirsi a Firenz in prestito, salvo poi cambiare idea nelle ultime ore di mercato. Una fretta che avrebbe impedie to lo svolgimento di visite mediche approfondit giocadel fisiche ioni condiz alle e relativament e tore che, come dimostrato dalle ultime vicend cliniche, erano assai lontane dalla perfezione.

Così, dopo lo sbarco di Benaluoane a Firenze, si e è cominciato a parlare di un dolore tra schiena osa fastidi una con to spiega mente gluteo, inizial forma di sciatalgia, poi trasformatasi in una più preoccupante lombalgia. Situazione che ha portato i medici viola ad adottare una terapia specifica o e allenamenti differenziati per il franco tunisin una re svolge a o riuscit ancora è non che, ad oggi, sola giornata di lavoro completo col gruppo di Sousa. Risultato: il tanto agognato rinforzo per la difesa non ancora è mai stato utilizzato, circoo stanza che ha aumentato le difficoltà del repart pain mesi da ormai e bi ricam di privo arretrato lese affanno. Tanto che tra i tifosi viola quando si parla di Benalouane la battuta sorge spontanea: ma che siamo su "Chi l'ha visto?"

L’altro argentino, Facundo Roncaglia, che al termine della stagione lascerà la Fiorentina a parametro zero per scadenza di contratto, nonostante il rosso rimediato in Europa League a Basilea che gli ha fatto saltare fin qui tre gare (la quarta dovrà scontarla comunque in futuro) è arrivato a 2108, con Alonso di poco sopra a quota 2161.

IL PASSATO E’ vero che nel mercato di gennaio ci si è messa la sfortuna, vedi l’operazione legata a Lisandro Lopez con l’improvviso cambio di idea da parte del Benfica costretta a rimediare allo stop del suo capitano Luisao, ma qualcosa in più doveva necessariamente essere fatto.

Piuttosto che scendere a patti - economicamente importanti - col River Plate (su Mammana adesso c’è forte il pressing del Napoli), si è preferito optare sul prestito secco del franco-tunisino che ancora Paulo Sousa non ha avuto modo quasi di conoscere. Adesso si dovrà correre ai ripari in estate, quando comunque dovranno essere versati 4,5 milioni al Cagliari come saldo dell’operazione Astori. Sì, perché con l’addio di Roncaglia e di Pasqual, di difensori ne serviranno almeno due.

Federica Sciarelli

IL FUTURO Da Barcellona si sussurra del possibile interesse per Bartra, del quale Fali Ramadani, consulente di mercato della società viola, aveva già parlato nelle ultime ore della campagna di trasferimenti invernale. Il contratto dello spagnolo scadrà nel 2017, ma oltre al costo del cartellino l’ostacolo vero è rappresentato dall’importante ingaggio del giocatore. Si Da noi tornerà a parlare con il Manchester City per Jason ogni euro di Denayer, 21 anni da compiere, mentre dall’Empoli si TRASLOCHI - TRASPORTI - SGOMBERI spesa TRASLOCHI cercherà di portare via Mario Rui, terzino sinistro porALBO Noleggio Scala Aerea fino a 32 mt. ISCRIZIONE TRASPORTATORI toghese già cercato in questo inverno, e pure Lorenzo - 338 SGOMBERI FI 4611317V Luca 333 TRASPORTI 4233131 - Gerardo 9636554 Tonelli (26), fiorentino di nascita e centrale di profesSMALTIMENTO RIFIUTI sione. A destra, invece si guarda in casa del Bruges: Noleggio Scala Aerea piace il ventiquattrenne Thomas Meunier. Stavolta fino a 32 mt. non si potrà sbagliare. La coperta corta è diventata Luca 333 4233131 progressivamente un centrino: per fare il salto di quaGerardo 338 9636554 lità definitivo serve uno sforzo in più.

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Il musicista toscano, grande tifoso viola: “Fiorentina mutevole e distratta Ma Sousa può rimetterla in riga e riprendersi il terzo posto”

il personaggio

Beppe Dati: “Si può ancora volare”

Beppe Dati

di Giacomo cialdi

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li scontri diretti contro Napoli e Roma sono ormai alle spalle. Dopo il bel pareggio con i partenopei, la Fiorentina è reduce dall’amara debacle dell’Olimpico. Ma il campionato è ancora lungo e la strada per la qualificazione alla prossima Champions League non è ancora compromessa. Certo, gli uomini di Sousa devono ricominciare a macinare gioco e a conquistare punti se vogliono restare aggrappati al sogno europeo. Per parlare del campionato dei viola, della sessione invernale di mercato e delle parole di Andrea Della Valle, il Brivido Sportivo ha contattato un grande musicista toscano: Beppe Dati, compositore e paroliere di alcune delle canzoni più belle di Francesco Guccini, Raf, Marco Masini, Mia Martini, Laura Pausini e Paolo Vallesi. Oltre che grande tifoso della Fiorentina.

Beppe Dati, la sconfitta di Roma fa male, ma la Fiorentina può ancora riprendersi il terzo posto?

“Sì, siamo ancora in corsa.

All’Olimpico è girato tutto storto, ma ho ancora negli occhi la partita precedente con il Napoli a cui abbiamo dato una lezione di calcio. Se abbiamo giocato così vuol dure che niente è impossibile e che è giusto non porsi limiti. Dobbiamo recuperare al più presto Borja Valero e sperare che Bernardeschi torni in gran forma. E poi non dimentichiamoci dei nuovi arrivati, mi piace molto la facilità con cui si è inserito Tello: lo spagnolo sta dimostrando di avere grandissime qualità, potrà fare molto bene a Firenze. Anche Zarate ha dato un apporto importante, portando punti contro Carpi e Inter. Adesso dobbiamo aspettare gli altri tre acquisti, che stanno un po' faticando”.

Ma allora quali sono i difetti di questa squadra?

“Direi che è mutevole, distratta: nel giro di pochi giorni, se non addirittura minuti, fa impazzire di gioia e arrabbiare i suoi tifosi. Vedi ad esempio il gol segnato e, dopo 60 secondi quello subito, contro il Napoli. Oppure le differenti prestazioni offerte contro i partenopei al lunedì e contro la Roma al venerdì.

Insomma, se i ragazzi riuscissero a mantenere la concentrazione, faremmo vedere i sorci verdi a tutti, ma purtroppo non è sempre così”.

I giocatori sembrano molto sereni quando scendono in campo e credo questo sia fondamentale per esprimere un bel calcio. Credo che ciò che è accaduto all’Olimpico sia stato un brutto incidente di percorso e che presto il nostro allenatore saprà ritrovare il bandolo della matassa e che torneremo ad ammirare una squadra dal gioco fluido e spettacolare”.

Cosa ne pensa delle ultime parole di Andrea Della Valle?

«Sono dichiarazioni che fanno riflettere, verrebbe quasi da pensare che Andrea si sia stancato. Spero proprio di no... sono tra quelli che ritiene che la famiglia Della Valle abbia dato tanto alla Fiorentina in questi anni. E' facile chiedere sempre di più, ma dobbiamo renderci conto che sono prima di tutto imprenditori. Trovo ingiusto criticarli”.

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Quanti meriti dà a Sousa per questa bella stagione?

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iuseppe Dati, conosciuto come “Beppe”, è nato nel 1950 a Camaiore. Trasferitosi a Firenze con la famiglia negli anni ’70, cominciò la sua carriera alternando al lavoro (alla Scuola del Cuoio di Santa Croce) la scrittura di poesie e canzoni per ragazzi. Poi, negli anni ’80, la sua passione divenne un mestiere vero e proprio e cominciò a scrivere e comporre brani di grande successo. Sono sue alcune delle più gettonate canzoni italiane: Gli uomini non cambiano di Mia Martini; Disperato e L'uomo volante di Marco Masini; Le persone inutili e La forza della vita di Paolo Vallesi; Cosa resterà degli anni Ottanta e Oggi un Dio non ho di Raf; Brutta di Alessandro Canino. Fino alle più recenti Celeste di Laura Pausini e Quel giorno di aprile di Francesco Guccini, per il quale Dati aveva scritto in passato Cirano, Don Chisciotte, Cristoforo Colombo. Tra i suoi successi, tre Festival di Sanremo vinti come autore e un'opera musicale, Robin Hood, che ha avuto 230 repliche in giro per l'Italia. E altre di grande successo come “Il mio Gesù”. Beppe Dati oggi vive a Firenze nella zona delle Cure ed è grande tifoso della Fiorentina.

E’ d’accordo con chi giudica deludente il mercato di gennaio?

“No, io sono contento dei nuovi arrivati, almeno di quelli che abbiamo visto giocare.

Anche io vorrei vedere Messi in viola ma sono consapevole che resterà un sogno.

Per i nostri mezzi abbiamo fatto un buon mercato. Sosteniamo e tifiamo per questa Fiorentina, con volta la questa si gioca…forte! spinta dei tifosi queFOTO 3 sta squadra può ancora dare grandi FOTO 1-2 soddisfazioni e ottenere risultati sorprendenti”.FOTO 6

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Il bomber della rinascita viola: “Terzo posto ancora possibile A patto di non sottovalutare il calendario. Che ingiustizia il caso Zarate”

L'esclusiva

Riganò: “Io ci credo ancora crediamoci tutti!”

Partiamo dalla partita contro la Roma.

Inevitabilmente, la Fiorentina si sarebbe aspettata di più…

«Tutti ci aspettavamo di più. E’ stata una partita nata male e finita peggio. Io personalmente avrei voluto vincere contro il Napoli, vista anche la prestazione, ed avrei accettato volentieri anche un pareggio a Roma. Sarebbero stati quattro punti fondamentali. Adesso ce ne ritroviamo in mano soltanto uno ed il cammino si fa più duro. Il rammarico è tanto».

Christian Riganò esulta in maglia viola

Parliamo un po’ di singoli. Tello e Bernardeschi rappresentano i due poli opposti: lo spagnolo sembra stare molto bene, il numero 10 è in una fase complicata della stagione.

Secondo lei può ancora ambire all’Europeo?

«Tello mi piace, che fosse forte si sapeva. Già al Barcellona aveva fatto vedere grandi cose ed in Italia non può che migliorare ancora.

A proposito di cammino. La domanda è subito diretta: crede ancora al terzo posto?

«Certo, dobbiamo crederci tutti.

La partita contro la Roma non può Riganò con Batistuta essere stata decisiva, ancora ne mancano troppe alla fine del cia a gioLipari nel 1974. Comin Gli auguro di andare agli campionato. Lo avrei detto hristian Riganò nasce a i resta un ann 25 ne e fino all’età di Europei, ma bisogna vedere quanti re anche se avessimo ottenuto un stie care al calcio per passio i e partite con il me ent nam esterni vorrà portare Conte in Francia. Paradossalalle ndo rna alte risultato positivo. Peccato aver dilettante, tus sono ari, Messina ed Igea Vir Lip mente, temo che uno come Giaccherini gli possa . ilia Sic sua la nel gol re li, perso il terzo posto, ma il temdi murato e fatica nelle qua ore sud di scippare il posto. Conte lo conosce molto meglio e sa ni gio sta e, po per riprenderselo c’è. Non è , nel 2000, le sue prime squadr sua ascesa calcistica che cosa può dargli». la ia inc com anò Rig fes , un caso se siamo lassù. Questa dopo gol incia la sua carriera pro com Lì .

C2 ie ser in o lo porterà a Tarant classifica è frutto di un ottimo in C1. Nel 2002 L’ultima cosa gliela chiedo sul caso Zarate-Perisic. partite e una promozione sionistica: 41 reti in 64 tia Viola risorta lavoro, partito fin da Moena. ren Flo a lor l’al , tina Se ne è parlato tanto, lei che idea si è fatto? ren Fio la del reti nel arriva la chiamata C’è da dire anche, ad onor del anò ripaga la scelta con 30 «Un’idea semplice e chiara: sono stati usati due pesi Rig E . nto ime fall del eeri rip il dalle cen vero, che la Roma da quanto è nno seguente, dopo L’a .

C2 e due misure. Un episodio analogo è stato valutato ie ser di o nat he nella serie suo primo campio arrivato Spalletti ha cambiato in modo diverso da due arbitri. Se quello di Zarate è di Lipari si conferma anc ber bom il B, ie ser rno in rito o scaggi al rocambolesco marcia». ce uis trib da espulsione e tre giornate di squalifica, allora lo è a con cui con infortuni, cadetta con 23 gol ie, anche a causa di alcuni maggior ragione quello di Perisic, che oltretutto con ser a ssim ma lla a Ne rod A. in serie 4 reti. Poi a Firenze app Giusto crederci, anche perché e e gar il suo gesto ha spinto in terra l’avversario. Se a Zarate 18 : zio spa no i, Messina Riganò trova me la Roma sembra avere un caa emigrare altrove: Empol hanno dato tre giornate, Perisic ne meritava quattro ” nge stri “co lo che A). i ie Luca Ton o ben 19 reti in ser and lizz lendario molto più complicato rea o cinque…». nde gra na bra finita, (dove Riga-gol tor di quello della Fiorentina… al Levante in Spagna. Sem nza erie esp nte ude tdel dile la Segue : il calcio «Può essere, però io su questo nare al suo vecchio amore ma Riganò decide di tor ndinella, Jolly e Ro tra li ppo gra a gol argomento sono molto cauto. La ora tantistico, regalando anc lino, Settignanese ntevarchi, Benaco Bardo storia ci ha insegnato ad esserDa noi Montemurlo, Audax Mo di oggi, quella di o alla nuova avventura lo. Non dimentico che lo scorso ogni e Ideal Club Incisa. Fin euro di anno abbiamo perso contro un .

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de bomber Da muratore a granRiga-gol La bella favola di

di Alessandro Latini

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a botta è stata forte. Rialzarsi è diventato un imperativo, anche se la scoppola dell’Olimpico può aver lasciato qualche scoria nella testa dei giocatori viola. Dopo i tre giorni liberi concessi da Sousa, la Fiorentina ha ripreso la preparazione in vista del match di domenica contro il Verona. Partita da vincere assolutamente, senza se e senza ma, per rilanciare le ambizioni di una squadra che merita di lottare per un piazzamento Champions League fino alla fine. A Roma non c’è mai stata partita. Un po’ per la stanchezza causata da un calendario fitto (forse troppo), un po’ per la sfortuna degli infortuni di Vecino e Borja Valero ed un po’ per qualche decisione sbagliata dell’arbitro Irrati. Tutti questi aspetti hanno contribuito a far si che la Fiorentina sia stata la più brutta della stagione. Peggiore anche rispetto a quella di White Hart Lane, che comunque era rimasta in partita più a lungo. Adesso, come detto, Verona e Frosinone all’orizzonte per ripartire. Sei punti in queste due gare, complice anche il calendario impervio delle avversarie (Roma in primis), potrebbero riaprire i giochi per il terzo posto. Per capire come ripartire Il Brivido Sportivo, questa settimana, ha intervistato in esclusiva un grande bomber del recente passato viola: Christian Riganò.

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Addio a Giorgio Ariani

Grande artista e tifoso viola

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ello scorso ottobre ci aveva concesso una bella intervista, pubblicata sulle pagine del Brivido Sportivo in un momento in cui la Fiorentina veleggiava in vetta alla classifica. Giorgio Ariani era un grande tifoso viola e, nonostante avesse subito da poco un delicato

Giorgio Ariani

intervento chirurgico, non si era tirato indietro, anzi aveva voluto con forza quell’intervista per far sentire il suo sostegno alla squadra di Sousa.

Perché Ariani era un grande artista, ma anche e soprattutto, un uomo umile, sempre disponibile verso tutti. Nato a Ravenna, ma per puro caso,

era un “toscanaccio” doc, diventato celebre grazie alla sua comicità teatrale e cinematografica e alla sua bravura nei panni di doppiatore: Ariani prese il posto di Alberto Sordi nel doppiaggio di Ollio (Oliver Hardy), interpretando il personaggio anche in teatro e tv. Strepitoso l’approdo al cinema in film esilaranti come “L’esercito più pazzo del mondo” e “Pierino la peste alla riscossa” dove sostituì Alvaro Vitali nell’interpretazione del famoso e pestifero personaggio. La carriera è continuata sia sul piccolo schermo con i varietà (come Drive In) che sul grande schermo fino alla partecipazione al film “Pinocchio” di Roberto Benigni e soprattutto nel suo grande

amore: il teatro. Nel 2008 è stato premiato con il Leggio d’Oro nella categoria "Menzione speciale Alberto Sordi” per la straordinaria interpretazione nel doppiaggio di Oliver Hardy. Ha poi partecipato ad altri celebri film: “Una moglie bellissima” e “Io & Mary” dell’amico Leonardo Pieraccioni, “Amici Miei, come tutto ebbe inizio” di Neri Parenti e “Le badanti” di Marco Pollini. Si è spento sabato scorso all’età di 75 anni, dopo una lunga malattia, lasciando i figli Tiziana, Camilla e Niccolò. E un grande vuoto in tutti noi.

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Domenica il grande De Sisti compie 73 anni. Ripercorriamo la sua carriera viola

Buon compleanno

di ruben lopes pegna

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omenica prossima, il 13 marzo, compirà 73 anni Giancarlo De Sisti, il capitano della Fiorentina che nella stagione 1968/69 conquistò il secondo scudetto ma anche l'allenatore che nel 1981/82 sfiorò sulla panchina viola il terzo tricolore. Sarebbe stato il primo a Firenze a laurearsi campione d'Italia da giocatore e da tecnico. In riva all'Arno ha trascorso nove anni splendidi da giocatore e quasi quattro in panchina. E qui si è tolto le maggiori soddisfazioni della sua carriera. La Fiorentina era comunque nel suo destino. Alla squadra viola, quando giocava nella Roma, l'11 marzo 1962 realizzò il suo primo gol in serie A nel match vinto dai giallorossi all'Olimpico per 1-0. Arrivò a Firenze a poco più di 22 anni nell'estate del 1965. Lo volle fortemente il presidente Nello Baglini che vedeva nel centrocampista romano il giocatore intorno al quale costruire una squadra da scudetto. La valutazione per l'epoca fu molto elevata: quasi 300 milioni di lire. Ma furono soldi spesi bene, perché De Sisti si inserì subito nella nuova Fiorentina.

E all'esordio in campionato a Bergamo segnò pure un gol (l'incontro finì 1-1).

"Picchio" era il regista del centrocampo viola. Dotato di buona tecnica, grande personalità e lucidità in nove campionati collezionò 256 gettoni di presenza, realizzando 28 reti. La sua prima stagione alla Fiorentina fu straordinaria perché con la squadra di Chiappella conquistò la Coppa Italia, battendo nel suo Olimpico il Catanzaro in finale. E poi arrivò anche la Mitropa Cup. De Sisti era sempre più il faro della squadra. E 24 mesi dopo il suo arrivo a Firenze nell'estate del 1967, quando

Hamrin fu ceduto al Milan, diventò il capitano dei viola ad appena 24 anni. Esordì anche in Nazionale con Ferruccio Valcareggi in panchina. E il 10 giugno 1968 si laureò campione d'Europa, battendo nella finale bis (la prima che "Picchio" non giocò era terminata 1-1) la Jugoslavia per 2-0 all'Olimpico.

La stagione successiva sarebbe stata per lui la più bella, perché la Fiorentina conquistò lo scudetto. De Sisti disputò tutte e 30 le partite di quello splendido campionato, realizzando anche 2 reti, alla Juve a Firenze e a Varese. Nel frattempo continuò la sua avventura in Nazionale. Fu tra i protagonisti del secondo posto ai mondiali in Messico del 1970. In epoca di staffetta tra Mazzola e Rivera, De Sisti era un punto fermo del centrocampo azzurro e giocò tutte le partite. Collezionò con la maglia dell'Italia 29 gettoni di presenza, realizzando 4 reti. Nel frattempo continuava la sua avventura con l a Fiorentina. Rimase in riva all'Arno fino alla stagione 1973/74. Fu quella in cui, complice anche degli infortuni, giocò di meno (19 presenze in campionato).

di Giampiero Masieri

C’

è un certo sconquasso nelle famiglie di chi segue il calcio, e più esattamente la Fiorentina. Lui salta dalla seggiola quando deve andare allo stadio, a lei saltano i nervi “perché non si può mai stare insieme”. Un tempo erano in vigore orari precisi per l’inizio delle partite, e prima ancora per la pastasciutta. Ora è un rebus, le donne di casa hanno ragione ad arrabbiarsi, a meno che lei non vada alla partita con lui, e alè viola. Contro la Roma la Fiorentina ha giocato alle 20.45, contro il Napoli più tardi, contro il Verona alle 15, a Frosinone di nuovo alle 15. Detto per inciso, il Frosinone venne su dalla Union Sportiva Frusinate nel 1906, poi diventò Alba Frusinate. Ci fermiamo qui, sennò si fa sera. Passano pochi giorni tra una partita e l’altra. La Fiorentina, per dirne una, ha affrontato il Napoli di lunedì e la Roma di venerdì. Le donne di casa non si raccapezzano. Allora bisognerebbe che la Federcalcio facesse avere un doppio calendario: per lui a che ora uscire di casa, di giorno o di sera; per lei a che ora e in che giorno buttar giù la pasta. Il venerdì, vigilia: pesce lesso e palla al centro. Quando le partite cominciano a mezzogiorno, caffellatte alle 9 e una brioscina. Dopo la partita contro la Roma, un digiuno e basta.

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Il gol di Ilicic all’Olimpico di Roma venerdì scorso

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Spezzatino indigesto Per lui e per lei

L'allenatore Radice non lo vedeva molto bene e puntava sui giovani. Così De Sisti chiese di tornare a Roma dove avrebbe ritrovato Liedholm, già tecnico dei viola. Il presidente Ugolini decise di accontentarlo. Ma a fine maggio la Fiorentina non confermò Radice ma ingaggiò Rocco che voleva fortemente la permanenza di "Picchio".

Ormai, però, i giochi erano fatti e l'ex capitano del secondo scudetto lasciò Firenze. Ci sarebbe ritornato sei anni e mezzo dopo. Era il gennaio del 1981 e la Fiorentina, a una giornata dalla fine del girone d'andata, era penultima in classifica.

La dirigenza decise di esonerare il tecnico Paolo Carosi e puntò su De Sisti che aveva smesso di giocare da un anno e mezzo e non aveva nessuna esperienza in panchina. La scelta si rivelò quanto mai felice. "Picchio" rivitalizzò completamente la squadra. Perse solo due partite, entrambe con la Juve, all'esordio al Comunale e all'ultima giornata a Torino. La Fiorentina si classificò quinta.

La stagione dopo fu la più esaltante. I viola lottarono per lo scudetto e a novanta minuti dal termine del campionato erano in testa alla classifica insieme alla Juve. Poi, però, i bianconeri vinsero a Catanzaro in una partita nella quale ai calabresi fu negato un rigore, mentre la Fiorentina pareggiò a Cagliari. Ma ancora brucia a distanza di 34 anni la rete regolare di Graziani annullata inspiegabilmente. Mai più da allora i viola sono andati così vicini a conquistare il terzo scudetto. Ad agosto del 1984 De Sisti fu colpito da un granuloma sub dentario e rimase ricoverato in ospedale per diverso tempo. Accelerò il suo ritorno in panchina (dopo appena 45 giorni) perché la squadra, in sua assenza, era in difficoltà. Ma forse avrebbe dovuto seguire il consiglio dei medici e rimanere a riposo più a lungo. Lasciò comunque la Fiorentina a dicembre del 1984 a pochi giorni dalla partita casalinga con la Juve, la squadra contro cui aveva debuttato sulla panchina viola il 1 febbraio di tre anni prima. Rifiutò, infatti, giustamente di essere affiancato da Ferruccio Valcareggi, suo allenatore in Nazionale. Ma non cessò in quei giorni il suo splendido rapporto con Firenze e i tifosi viola che continuano a manifestargli tutto il loro affetto ogni qualvolta "Picchio" torna in città.

Giancarlo De Sisti, detto "Picchio"

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di Tommaso Borghini

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uattro sberle che hanno fatto male, malissimo. Anche perché la prima nasce da un’azione viziata da fuorigioco, la seconda da una deviazione sfortunata. Poi, a far piovere sul bagnato, sono arrivati gli infortuni di Borja Valero e Vecino, per non parlare del giallo a Badelj che gli farà saltare per squalifica la prossima partita col Verona, aprendo una clamorosa emergenza-centrocampo. Ma bisogna ammetterlo, episodi a parte, la Fiorentina vista all’Olimpico di Roma è stata irriconoscibile. Non sembrava neppure lontana parente di quella ammirata appena quattro giorni prima nel match col Napoli.

Manovra lenta e farraginosa, poca personalità negli interpreti, scarsa lucidità anche nei giocatori migliori e una tendenza pericolosa ad abbattersi di fronte alle circostanze negative. Colpa anche di Pauolo Sousa?

Questa volta sì. Infatti le scelte del tecnico lusitano non hanno convinto: perché schierare Tino Costa dall’inizio quando è palese che il centrocampista argentino non possa reggere atleticamente più di un tempo di gara? Perché tenere seduto Tello, l’unico giocatore che (almeno allo stato attuale) è dotato dello spunto per saltare l’uomo, salvo farlo alzare dalla panchina già dopo mezz’ora, a frittata ormai fatta? Perché preferire lo spento Ilicic a un Mati Fernadez che, nelle ultime uscite, si era dimostrato pimpante? Insomma, gli alibi non bastano a spiegare la pesante debacle capitolina e lo

staff tecnico e quello dirigenziale viola faranno bene ad analizzarne a fondo i motivi, traendo anche le conclusioni su alcuni giocatori (nuovi e vecchi) che appaiono palesemente non all’altezza di determinati confronti. Detto questo è bene anche sottolineare un dato di fatto, che dà speranza per il futuro e che obbliga la Fiorentina a riordinare i cocci al più presto e rigettarsi a capofitto su ciò che resta della sua stagione, per non avere rimorsi insopportabili a fine campionato: la corsa Champions non è finita. Chi lo dice? Il calendario che fino a oggi ha clamorosamente penalizzato i viola, ma che, da domenica in avanti, potrebbe diventare un prezioso alleato.

Il tecnico viola Sousa e quello della Roma Spalletti

Bastian contrario

Per capirlo basta analizzarlo nel dettaglio. Da qui alla fine, la squadra di Sousa avrà questi impegni: in casa con Verona, Sampdoria, Sassuolo, Juventus e Palermo. In trasferta contro Frosinone, Empoli, Udinese, Verona (sponda Chievo) e Lazio.

Partite difficili, come tutti gli impegni della nostra serie A, ma almeno 8 su 10 sono alla portata dei viola.

Discorso opposto vale per Spalletti che non ha un calendario da leccarsi i baffi: dopo la trasferta spagnola di Champions contro il Real Madrid, la Roma affronterà il viaggio di Udine.

Poi la sfida interna contro l’Inter e il derby con la Lazio dove, più della distanza in classifica, conta l’onore.

Seguiranno i più abbordabili impegni con Bologna (in casa), Atalanta (fuori) e Torino (in casa), per arrivare al match più difficile: all’Olimpico contro il Napoli. Infine Genoa (in trasferta), Chievo (in casa) per chiudere con il Milan a San Siro. Una corsa a ostacoli nella quale i giallorossi potrebbero perdere punti per strada. La Fiorentina ne deve recuperare 4 (tre non bastano perché gli scontri diretti sono a sfavore).

Dopo la vittoria col Palermo è tornata a farsi sotto anche l’Inter, ma pure la truppa di Mancini non ha un calendario in discesa come quello dei viola dovendo affrontare Bologna, Torino, Napoli, Udinese ed Empoli in casa e Roma, Frosinone, Genoa, Lazio e Sassuolo in trasferta. Insomma, a questo punto, vale la pena provarci. Se, poi, la Roma le vincesse tutte amen. Ma mollare adesso sarebbe un delitto.

DOMENICA

Prezzi bassi e promozioni studenti per riempire il Franchi contro il VeronA

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rezzi bassi e promozioni per un Franchi tutto viola. In occasione della partita con l'Hellas Verona di domenica prossima (ore 15), la Fiorentina ha attivato alcune offerte speciali per favorire l’affluenza allo stadio dei tifosi: fino al giorno precedente la partita, tutti coloro che acquisteranno un biglietto a tariffa intera, presso le biglietterie ufficiali e i punti speciali, nei settori di Parterre di Tribuna, Maratona, Curva Fiesole e Curva Ferrovia, potranno comprare altri due biglietti con la speciale tariffa “Insieme”. Anche gli abbonati potranno usufruire della stessa promozione, e acquistare altri due biglietti a prezzi scontati recandosi, con il proprio abbonamento, presso le biglietterie ufficiali. Agevolazioni straordinarie anche agli studenti delle scuole primarie e secondarie inferiori. Ad un prezzo simbolico di un euro, fino ad esaurimento, ogni studente avrà diritto ad avere un biglietto per il settore Maratona e Curva Ferrovia e il suo accompagnatore potrà usufruire di una tariffa vantaggiosa. Le informazioni più dettagliate sono disponibili presso gli istituti comprensivi di riferimento e su internet nell’apposita sezione del sito Viola Channel Biglietteria.

Un argomento spesso usato per giustificare le mancate vittorie Ma il divario esiste ed è clamoroso

Non c’è sport senza medicina

Monte ingaggi, alibi e disparità

vi piace un calcio così?

Sport e gravidanza: sì, ma prima la visita

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Andrea Della Valle al Franchi a colloquio con Cognigni

di Cristiano Puccetti Gli allenatori che non vincono - in serie A sono sempre 19 su 20 - molto spesso tirano in ballo l'alibi del monte ingaggi. E' un'arma molto convenzionale, utilizzata in modo quasi scientifico dai tecnici delle squadre costruite per provare ad interrompere il dominio incontrastato e un po' noioso della Juventus. E' prerogativa speciale degli allenatori del Napoli: ha iniziato Mazzarri, ha proseguito Benitez, ora anche Sarri strimpella la solita sinfonia. Forse anche per questo il Mattino, prestigioso quotidiano campano, ha pubblicato qualche giorno fa un articolo interessante da cui prende spunto la riflessione di Bastian Contrario di questa settimana. Ecco la classifica del monte ingaggi, cioè della somma degli stipendi dei giocatori in rosa, squadra per squadra: la Juventus è la società nettamente più ricca delle altre e spende 124 milioni all'anno per pagare i propri atleti, la Roma segue a ruota con 107 milioni, chiude il podio l'indebitatissima Inter, che corrisponde emolumenti (molti immeritati, a giudicare dai risultati) per 91 milioni di euro.

I distacchi sulle inseguitrici cominciano a farsi

abissali e anche il Milan, che in passato elargiva stipendi record, dopo la spending review varata dal presidente Berlusconi è diventato molto meno spendaccione: paga i propri giocatori complessivamente 81 milioni di euro. Per la cronaca nelle ultime due stagioni i rossoneri non sono riusciti neppure ad agganciare un posticino nella bistrattatissima Europa League. Al quinto posto ecco il Napoli con 72 milioni, al sesto posto con un grande balzo all'indietro, c'è la Lazio di Lotito con un monte ingaggi di 54 milioni (18 in meno della società di De Laurentiis). Infine al settimo posto, ultima delle nuove Sette Sorelle, ecco la Fiorentina che ha ridimensionato il proprio budget per gli stipendi dei calciatori tagliando tutti coloro che nello scorso campionato superavano il tetto dei 2 milioni (via Cuadrado a gennaio, Gomez a giugno, Rossi nell'ultima sessione) e portando il proprio monte ingaggi a 43 milioni di euro. Ecco se è vero che non sempre i soldi vengono spesi bene dalle società, ci si chiede: come può alla lunga una società che investe 43 milioni di stipendi provare a fronteggiare chi ne spende il triplo o abbondantemente oltre il doppio? Che divertimento c'è in uno sport

se le distanze tra le contendenti si allargano sempre di più?

Altri dati di questo interessante focus pubblicato da Il Mattino. Nella top 10 dei giocatori più pagati del campionato di serie A ci sono ben cinque juventini: Pogba, Buffon, Khedira, Bonucci, Mandzukic. La società degli Agnelli ha a libro paga oltre 13 calciatori che guadagnano oltre i 2 milioni di euro, la Roma e l'Inter ne hanno 9, il Milan 6, il Napoli 4. La Fiorentina nessuno. Come potranno mai i Della Valle pareggiare un'offerta di Pallotta o di Thohir per un giocatore come Salah?

Le disparità così imbarazzanti che affossano la spettacolarità del campionato italiano vengono duplicate ed amplificate nel panorama internazionale, dove la nostra serie A è diventata un torneo di bassa categoria. In Italia il calciatore più pagato è ancora De Rossi con 6,5 milioni all'anno. In Spagna ci sono Messi e Ronaldo che guadagnano 20 milioni netti a stagione, in Francia Ibra ne mette in cassa 16,5 a campionato, in Inghilterra ci sono De Bruyne a 13, Hazard a 12,5, Silva a 12 e Aguero a 9,5. Vi piace un calcio così?

egli ultimi anni l’evoluzione della nostra società ha portato ad una diversa considerazione della donna in gravidanza. Negli anni ’30 si è iniziato a consigliare alle donne una regolare attività fisica in gravidanza riscontrandone da subito da parte dei medici gli effetti positivi; nel nord Europa nacquero i primi corsi di ginnastica preparatoria al parto: da allora, l’idea che l’esercizio fisico apporti effetti benefici si è radicata nell’ambiente ginecologico. La durata della gravidanza è di 40 settimane, nel corso delle quali la mamma e il “suo piccolo” vivono una serie di sensibili cambiamenti anatomici, fisiologici e metabolici. In questo equilibrio delicato a volte una patologia preesistente, anche misconosciuta, può diventare rischiosa. Pertanto è assolutamente obbligatorio prima di intraprendere una qualsivoglia attività fisica sottoporsi alla visita medico sportiva per evitare rischi di insorgenza di patologie od alterazione dell’equilibrio fetale. In particolare si dovrà tenere conto sia del livello di pratica sportiva precedente alla gravidanza: da coloro che praticavano sport a livello agonistico, a quelle che svolgevano un’attività fisica più o meno costantemente, praticando jogging, palestra, infine a quelle che non avevano mai svolto attività fisica, per le quali andrà posta più attenzione ancora nel valutare la possibilità di svolgere attività fisica in sicurezza in gravidanza. Fondamentale sarà anche la valutazione della tendenza individuale a sviluppare ipoglicemia o disidratazione: l’atleta gestante infatti modifica i propri bisogni nutrizionali e più facilmente può risentire di perdite di liquidi e di consumo di zuccheri. Per maggiori informazioni scriveteci a redazione@brividosportivo.it e un esperto vi risponderà.

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Una sola rete in dieci giornate, il croato deve ritrovare se stesso per lo sprint finale

Kalinic, ora servono i gol I tifosi viola all’Olimpico di Roma

(impreziosite da tre gol) e la pausa estiva, complice la finale di Europa League giocata contro il Siviglia, è stata pressoché inesistente.

LA ZAMPATA DI BABA Se fin qui, Babacar era stato impiegato col contagocce per dare spazio al centravanti venuto dall’est, adesso dovrà essere (anche) lui a correre in suo soccorso. L’attaccante senegalese, per altro, di zampate vere ne ha già regalate diverse: è stato suo il gol decisivo al Belenenses che ha regalato ai viola la qualificazione

di FRANCESCA BANDINELLI

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desso, servono i suoi gol. Nikola Kalinic, l’attaccante croato arrivato in estate dall’Ucraina, deve ritrovare se stesso. Aveva cominciato bene fin dall’estate, salvo poi ritrovarsi ad aspettare il primo centro in una partita ufficiale nella seconda parte di settembre, contro il Bologna. Da allora, però, ha schiacciato il piede sul gas come un forsennato. Assist, rigori ed espulsioni procurate: il 30% delle reti, fino alla pausa invernale, portavano la sua firma. In un attimo, dopo aver coronato il suo sogno di bambino - giocare in Italia - Nikola si è ritrovato addosso gli occhi di tutti. Il Napoli ha cominciato ad osservarlo con uno sguardo più attento, pronto eventualmente in estate ad assestare il colpo per portarlo alla corte di Sarri, e pure in Europa le

grandi non si sono tirate indietro. Adesso, il suo feeling con il gol, invece, si è come incantato. Una rete appena nelle ultime 10 giornate e la consapevolezza che, oltre alle botte rimediate con sistematicità in campo, gli avversari sono riusciti a prendergli le misure. Sembrava che con la rete di Bergamo, all’Atalanta, per altro subentrando dalla panchina, il croato avesse cancellato quella coltre di grigiore posata sulle sue spalle, invece la strada da percorrere è ancora lunga. Dovrà essere bravo Sousa, adesso, a rigenerarlo.

Ha nelle gambe la stanchezza di una stagione, la scorsa, praticamente ininter- rotta: quando è arrivato in Italia, in agosto, aveva già messo nel suo score personale quattro gare nella Serie A d’Ucraina

Kalinic contrastato dal giallorosso Manolas

Appunti Parola di Viaggio all'esperto

ai sedicesimi di finale di Europa League, così come suoi sono stati i centri decisivi contro Genoa, Carpi (entrambi nel girone d’andata) e Inter (il 14 febbraio scorso): tre gol che hanno portato 9 punti in classifica. Nella corsa verso il terzo posto, adesso, non potrà tirarsi indietro: dovrà fare la differenza, contando anche sugli scontri diretti che vedranno coinvolte le dirette concorrenti per un piazzamento nelle zone alte della classifica. Potrà sfruttare le percussioni di Cristian Tello sulla corsia destra, così come cercare di far rifiorire pure la vena diabolica di Bernardeschi per ricreare finalmente quella nuova B-2 tanto cara a Firenze.

I RECORD DI

ILICIC Davanti, fin qui, ha fatto tutto bene pure Josip Ilicic, sette rigori trasformati su otto (l’ottavo centro dal dischetto, record assoluto dell’intera Serie A, porta la firma di Babacar) e complessivamente 11 reti in campionato. Ha superato il record di marcature stagionali mai realizzate in Italia (senza contare le coppe) e che risaliva alla stagione 2012/13, quando ancora vestiva la maglia del Palermo, ma non può fermarsi adesso.

E’ diventato il valore aggiunto della squadra dalla quale ha rischiato di andare via senza lasciare il minimo segno e ora punta sempre più su.

Tocca a Kalinic ritrovare la via del gol, a tutti gli altri attaccanti, Zarate incluso, contribuire a rendere straordinaria una stagione che nessuno si aspettava così adrenalinica. A cominciare da domenica, contro un Verona ad un passo dalla retrocessione.

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MILAN BOYSS ANCORA CAMPIONI NEL C7!

MALELE DAVANTI A TUTTI NELLO SPAGNA C5!

Zona Golden acquisita per il Florence Saint Croix, che legittima il posto che vale la competizione inermedia con la vittoria per 3-2 su La Fonte 04: Leoni (2) e Bargagli rendono vani i gol di Martinelli e Fraghì.

Classifica finale: Milan Boyss 50, Gruppo Briachi 49, Desaparecidos 37, Fiorenza 32, Marò, 7 Nani e Fortino 20, Florence Saint Croix 16, Fonte e Hisense 9.

Milan Boyss

di Federico Gennarelli

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unto cruciale della stagione: si sono conclusi alcuni gironi di campionato e abbiamo già i primi verdetti relativi alla Regular Season 2015/16. Partiamo dal girone Russia-Inghilterra di calcio a 7, disputato alla Floragafir di Viale Malta. È sempre più record per i Milan Boyss, che conquistano il quinto titolo consecutivo: dal 2012 i ragazzi capitanati da Robert Lazar sono stati sempre vincenti. In questa stagione non sono stati da meno e il 3-0 sui Marò 5 ha confermato il loro primato.

Resta a bocca asciutta ma ha dimostrato grande forza anche il Gruppo Briachi 04, che chiude al secondo posto con solo 1 punto di differenza dai rivali, con un largo 7-1 sul Fortino PC-Exe. A segno il

solito Gamuzza con un poker, Fontani (2) e Becherucci. Gol della bandiera avversario di Bonechi. Dietro legittimano il terzo posto i Desaparecidos, con il 5-2 al Fiorenza 1989: Piazzesi e Bianchi mettono a segno due doppiette, mentre Bussotti chiude. Non bastano le due reti di Fino per gli avversari, che si accontentano del quarto posto.

Salgono e conquistano il quinto posto I 7 Nani, al quarto successo in 5 gare, con il 6-4 sull’Hisense: Cecconi firma una doppietta, Bushi, Brazzini, Bellentani e Consigli superano i sigilli di Tassone (2), Cioni e Melli.

Passiamo al girone Spagna di calcio a 5, disputato a Novoli. Ad aggiudicarsi il titolo, dopo una stagione incertissima e davvero combattuta, è il Malele, che schianta 10-5 il Lentula all’ultima giornata grazie alle marcature di Di Bernardo (3), Aufiero

(3), Siscaro (2) e Fontani (2). I rossoblù timbrano con S. Iadicicco un tris, con Mazzetti e Puglini.

Il successo arancio-nero vanifica quello della PGS Torregalli seconda (6-1 sulla Trallaltro), con la tripletta di Landi, doppio Reggiani e Ghelli, mentre Bertini va a segno per i Galletti. I ragazzi di Melani dovevano vincere e sperare in una sconfitta dei diretti concorrenti.

Dietro sale in zona Top League il Fuk Cafè, vittorioso di misura su MGS per 6-5, con Poli (3), Campanella, Sartini e Tortoli, a superare il poker di Scaringella e la rete di R. Perfetti.

Quinto posto, invece, per il Capezzoli & Cavalli, vincenti 4-2 sul Giorgini con doppietta di Giannetti, Topini, Dragoni contro i gol di Kihale e Fusari.

FC Malele Infine, chiude la stagione con un successo la Mischia Selvaggia: 4-2 all’ultima in classifica Humaniteam con centri di Bianchi (2), Palazzo e Cianferoni, contrapposti a quelli di Del Bimbo e Marcantoni.

Classifica finale: Malele 38, PGS 35, Fuk Cafè 31, MGS 30, C&C 29, Mischia Selvaggia 27 Giorgini 26, Lentula 23, Trallaltro 17, Humaniteam 3.

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REAL COVERCIANO CAMPIONE NEL GIRONE B DI C5 MASCHILE di Steto

Girone A Panzer 8 capolista con 32 punti: 5 vittorie su 5 gare nel girone di ritorno e lasciate alle spalle formazioni che alla fine del girone di andata li precedevano di tre (South Florence) e di cinque punti (Real Kabana). Adesso è il South Florence (30 punti) il principale avversario nella lotta per il titolo, mentre il Real Cerveza (28) nutre ancore ancora qualche flebile speranza. Praticamente tagliato fuori dalla lotta per il primo posto è il Real Kaabana (26): la formazione campione d’inverno ha racimoltato appena 4 punti nelle 5 ultime gare ed ora è affiancata in classifica dal R.C. New Team C5. Fuori dalla lotta per il titolo anche i Black Block (24 punti), troppo discontinui per poter puntare alla vetta. Nelle ultime quattro posizioni sono racchiuse in soli 5 punti FC Farauei, Hellas Novoli, Boca Seniors FC 2010 ed Alba FC. Girone B Il Real Coverciano è la prima formazione a laurearsi aritmeticamente campione del proprio raggruppamento: 45 punti, 18 lunghezze di vantaggio sull’Amico Pane che deve giocare 6 partite ma che è in svantaggio negli scontri diretti. Troppo superiore il Real Coverciano: ben 144 reti realizzate (quasi 10 a partita) e 55 gol incassati (solo il FC Acquacenter ha fatto meglio con 53 reti al passivo), con 15 vittorie in altrettante gare disputate. L’Amico Pane (27 punti) dovrà difendere il secondo posto da Dumpsters All Stars (25), GS Tedalda (24), FC Acquacenter e Dagnene Secche (appaiate a 22 punti). Al settimo posto troviamo I Mercenari (17 punti) che precedono di una lunghezza i Cani Al Sole e di tre le Ciabatte Sguaiate. Decimo posto per il C5 Firenze (9 punti), mentre all’ultimo posto, con 5 punti, c’è il FC Redox.

Girone C Raggruppamento che si decide proprio all’ultima di campionato: SSS Beyfin (capolista con 34 punti) e Ponte 2005 (che insegue a 31 punti) si sfideranno nel big match che vale il titolo. Il Ponte 2005 (sconfitto per 6-1 nel match d’andata), dovrà vincere con almeno 5 gol di scarto se vuole far suo il primo posto. Anche per la terza piazza sarà decisiva l’ultima giornata: si sfideranno Atletico Riccio (26 punti) e No Beghe (24), con questi ultimi obbligati a vincere per

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poter effettuare il sorpasso in classifica. La quinta posizione è della Sele Sao (19 punti), mentre anche il sesto posto è già occupato dal GS Ragnoni Over (13). In ultima posizione chiude la Dinamo Divano (6 punti).

Girone D Vittoria importantissima del Milady Gold (6-4 sui Galacticos FC): adesso il Milady Gold (40 punti) comanda con 4 lunghezze di vantaggio proprio sui Galacticos FC e 6 sull’A.C. Vingone (vittorioso per 9-5 sul FC Clowndestini). Molto interessante anche la lotta per la terza posizione, con l’A.C. Vingone che dovrà guardarsi le spalle da

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Maria A Novoli (16) ed A.C. Fiorucci (12). Sono sempre tre le formazioni che cercheranno di evitare l’ultia posizione e chiudere la classifica al decimo posto: FC Clowndestini (8), AC Longobarda (7) ed Atl. Poggio La Sughera (6).

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tre formazioni che non mollano: Fateci Spazio (31 punti, tre in meno dell’A.C. Vingone), Eintracht Lowengrube (29) e Platynum United (28). Tre le squadre in corsa per la settima posizione col Roda Team (18) al momento in vantaggio su Don Massimo Santa

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Dieci giornate alla fine, ora comincia il bello. Contano questi 30 punti in palio e certamente conta anche il tesoretto di classifica che un club ha saputo costruire. E’ un campionato anomalo, resterà tale fino al termine: i traguardi si conquisteranno sul filo di un equilibrio incredibile, vantaggi e svantaggi, di qualsiasi natura, peseranno alla fine in modo determinante. E’ un frangente in cui gli allenatori dovranno fare gli allenatori, i giocatori il loro dovere e le società non dovranno chiudere gli occhi, su niente. Speriamo che i dirigenti viola scelgano di stare sempre svegli e attenti, alla luce anche degli ultimi episodi verificatisi e che hanno fortemente penalizzato la Fiorentina.

Sousa più che ai moduli dovrà pensare al camice bianco, quello da psicologo: lo spogliatoio ha bisogno di una terapia di gruppo dopo le bastonate di Roma.

Preoccupano, infatti, le parole del portoghese in sala stampa all’Olimpico: “Speriamo che questa sconfitta non lasci traumi…”. Concetto ripetuto ben due volte e questo dovrebbe far riflettere un po’… Il rischio nel calcio è di non digerire mazzate così. La Fiorentina è andata vicina a subire una goleada di dimensioni ben più grandi: sopraffatta nel gioco, nell’intensità e nella personalità. Vero, la Roma era nettamente più forte, ma i viola non hanno combinato niente di buono, ostacolati pure da una arbitro che ha sbagliato tutti gli episodi decisivi. Sousa ha fatto bene, dopo un tour de force, a dare tre giorni di riposo ai suoi uomini: da martedì dovrà riprendere in mano la squadra e scuoterla, facendole capire che niente è perduto. Il calendario, seppur per un pensiero molto teorico, è abbordabile: i viola dovranno spingere sul gas anche perché purtroppo non avranno più impegni, dopo essere volati fuori dalle coppe. Per la Fiorentina arrivare in Europa, qualunque essa sia, è determinante per la prossima stagione. Restare in una competizione continentale significa godere di visibilità internazionale, oltre alla possibilità di aumentare i propri introiti. Intanto, ma questo era da prevedere, il calcio mercato ha cominciato a soffiare su Sousa: dal Barcellona allo Zenit. La società deve entrare subito a gamba tesa sulle voci, superando anche quelle frizioni che a gennaio avevano minato il rapporto tra Sousa e la proprietà. C’è un obiettivo come la Champions ancora vivo, perderlo per queste ragione sarebbe delittuoso. ©Mario Tenerani

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Settimanale di critica e attualità Aut. Trib. Fi nr. 1947 del 26/09/1968

DIRETTORE RESPONSABILE Mario Tenerani Capo Redattore Tommaso Borghini EDITORE E PUBBLICITà Salvini Editore srl Via S. Quirico 167 50013 Campi B.zio (Fi) tel. 055.9334666

STAMPA Rotostampa srl HANNO COLLABORATO Massimo Sandrelli Ruben Lopes Pegna Duccio Magnelli Alessandro Latini Giampiero Masieri Francesca Bandinelli Giacomo Cialdi Cristiano Puccetti

GRAFICA E IMPAGINAZIONE Rossana De Nicola Alexandra Barbieri

FOTO Massimo Sestini

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a chiameranno video assistenza arbitrale, per non scalfire l’immagine e l’autorità del direttore di gara. Ma sarà una vera e propria moviola in campo, quella che la Fifa comincerà a sperimentare prossimamente.

Insomma l’oggetto del desiderio − che da Biscardi in poi tutti volevano per avere finalmente la partita di calcio perfetta − presto sarà realtà.

Suoni di tromba e grida di giubilo hanno accolto questa decisione del massimo organismo calcistico mondiale. Finalmente, è stato detto, il calcio si allinea ad altri sport, dove l’arbitro ferma la gara e guarda (o fa guardare) la moviola, decidendo poi sicuramente per il meglio.

Non per spengere gli entusiasmi, ma per il calcio la situazione ci sembra un po’ complicata.

Per una ragione abbastanza semplice. Da sem-

pre il football, soprattutto quello italiano, soffre di un notevole grado di rissosità e di vittimismo. Nel rugby e nel football americano − sport in cui il contatto fisico è molto più violento che nel calcio − le decisioni arbitrali sono raramente contestate. E l’uso della moviola limitato ad alcune situazioni di gioco ben precise. Nel calcio l’idea del complotto e della macchinazione ai danni della propria squadra è sempre presente. Sia nei tifosi che in dirigenti e allenatori. Anche perché in questo modo si riescono spesso a nascondere errori di gestione e di valutazione.

Per questo è probabile che pure la decisione presa con la moviola possa dare adito a sospetti e contestazioni. E che ognuno, alla fine, resti della propria idea.

Inoltre bisognerebbe capire per quali azioni utilizzare la tecnologia. Rigori? Si rischia di rimanere in campo ore e ore. Falli a gioco lontano?

Una delle possibilità. Fuorigioco millimetrici difficili da decifrare anche se rivisti cento volte? Gol e non gol? Ecco, questa potrebbe essere una buona soluzione, così si eliminerebbero i costosi e del tutto inutili arbitri di porta. E poi, altro problema, nei vetusti stadi italiani si troverebbero sempre le angolazioni corrette delle telecamere per rivedere ogni azione nel modo giusto per poi decidere?

Forse la scelta di mettere la moviola in campo era inevitabile, anche per uniformare il calcio agli altri sport. Ma la speranza di riuscire ad assistere alla partita perfetta eliminando gli errori arbitrali sembra destinata a non diventare realtà. La partita perfetta non esiste ed è meglio così. Anche perché, senza discussioni sugli arbitri, come potremmo trascorrere le noiose giornate tra una partita e l’altra?