Salutare 72

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mensile d’informazione per la Salute e il Benessere n° 72

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XX: il minimo comune multiplo del Pianeta Donna

Accelerare

il metabolismo

L’influenza

Vi diamo ascolto...

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Trattamenti non

chirurgici del viso

Attacchi di panico

C e n tro A c u s ti c o dr. Ni c o l a To po


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Una sana abitudine


Sommario 11

Rimedi "verdi" e integratori che

Radiologia

18

Radiologia Vascolare e Interventistica

Prevenzione

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Estetica Trattamenti non chirurgici del viso

Riflessologia Plantare

Farmacia L’influenza

Psicoterapia Attacchi di panico

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Educazione motoria

17

Gioco d’Azzardo Patologico

Favoriamo la peristalsi intestinale...

Dermatologia

Ginecologia

22

Detersivi: amici e nemici

Inquinamento atmosferico

Naturopatia

Psicoterapia

Bisogni Sanitari e Ginecologici delle Donne Omosessuali

Terapia

27

Aspetti psicologici della Malattia di Parkinson

Salute

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Accelerare il metabolismo

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6 News

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23 Ricevi Salutare

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30 Fobie

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Tutti gli articoli hanno solo finalitĂ informativa ed educativa, non costituiscono motivo di autodiagnosi o di automedicazione e non sostituiscono la consulenza medica specialistica.

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32 Sociale Salutare + BabyMagazine sono in distribuzione gratuita

34 Eventi

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Naturopatia


Angolo dei Lettori

Pubblicazione mensile Anno IX n° 72 - 2013 Distribuzione gratuita Reg. Tribunale Av in data 15/01/2004 N° 419 Editore: Ass. Culturale Salutare

Gentile Dottore, ho una bimba di 5 anni e mezzo che deve fare il richiamo del vaccino. Dall'età di circa 2 anni, manifesta macchioline rosse in particolare dietro le coscie e qualche volta sulle guance. Pensavo fosse orticaria. Abbiamo effettuato a due anni delle prove allergiche, ripetendole anche ultimamente e non è risultato nulla, solo una lieve allergia agli acari della polvere. L'allergologa visitandola, mi ha confermato che quelle macchie non sono orticaria. In tutto ciò vorrei un suo parere e sapere se posso fare tranquillamente il vaccino e anche se al momento del vaccino stesso sono presenti le macchie (N.B: il papà soffre di psoriasi). Grazie spero di essere stata abbastanza chiara, non è facile spiegare tutto in poche parole. Saluti Gentile Sig.ra, Dipenderà dal tipo di macchie. Le manifestazioni cutanee da Lei indicate, possono avere diversa natura e non sempre sono indice di orticaria. Il Suo dermatologo di fiducia, potrà fornirLe indicazioni precise in merito alla vaccinazione, sulla base del tipo di diagnosi (es. dermatite atopica, psoriasi, etc), che emergerà

Questo spazio è dedicato a voi:

Se avete domande da porre ai nostri esperti o volete raccontare le vostre esperienze e disservizi in sanità, potete farlo scrivendo a info@salutare.info Forniremo risposte e approfondimenti per rendere l'informazione più chiara e dettagliata possibile.

al momento della visita medica. Cordiali saluti e in bocca al lupo per tutto. Dott. Antonio Del Sorbo Medico Chirurgo - Specialista in Dermatologia e Venereologia - www.ildermatologorisponde.it

Collaborazioni: G. Tomasino, F. Basile, dr. I.La Rusca, dr.ssa C. Berti, dr.ssa T. Forlano, L. Gentile dr. F. Florio, dr. A. Sabato, dr.ssa F. Chiarini, dr.ssa F. Trallo, Prof. S. Martufi, dr. N. Topo, dr. Giulio Santuz.

Contatti: www.salutare.tel sito: www.salutare.info e-mail: info@salutare.info

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Gentile dottore da qualche giorno ho notato questo neo che ha un colore diverso di cosa si tratta? Mi è comparso sulla coscia, in prossimità dell'inguine. È un neo rosso che è cominciato con una macchiolina e ogni giorno, anche se di poco, si fa più grandicello, è come una bollicina, mi devo preoccupare? Angela Gentile Angela con tutta probabilità si tratta di un comunissimo angioma rubino, situazione frequentissima ed innocua, presente soprattutto nelle persone con pelle chiara. È in ogni caso importante però, poterlo osservare da vicino, in modo da poter avere conferma mediante dermatoscopia ad epiluminescenza. Dott. Antonio Del Sorbo - Medico Chirurgo Specialista in Dermatologia e Venereologia www.ildermatologorisponde.it

Scrivete a: Salutare Via Due Principati, 278 83100 Avellino info: tel. 0825 74603 e-mail: info@salutare.info www.salutare.info www.salutare.info

Contributi: c/c postale n° 55117402 intestato all’Ass. Salutare via Due Principati, 278 Avellino Stampa: Paper Press Crediti immagine: © Fotolia © shutterstock

partecipare Salutare è la rivista gratuita con diversi argomenti nell’ambito della salute e benessere: medicina, psicologia, farmacia, alimentazione, ambiente e tanti altri. Si avvale della collaborazione di professionisti del settore che mettono a disposizione le proprie conoscenze al servizio di tutti i cittadini. Partecipare a SALUTARE significa sostenere un’iniziativa culturale intrapresa per sensibilizzare alla salvaguardia del benessere comune e di fornire ai lettori oltre ai servizi, il supporto da consultare per essere sempre aggiornati. Un’Ente o Azienda che usufruisce di uno spazio su Salutare ha la possibilità di comunicare ai lettori le strutture, i servizi, le iniziative sulla SALUTE e il BENESSERE.

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Direttore Responsabile: Angela Romano Redazione: Maria Paola Aprea Progetto grafico: Promova Coop. Soc. Onlus Area web: Carmine Serino

Per ricevere informazioni per una presenza sul mensile contattaci al numero Tel.: 0825.74603 e-mail: info@salutare.info Il materiale grafico e redazionale deve pervenire entro il giorno 10 del mese precedente alla pubblicazione. Gli autori degli articoli sono legalmente responsabili dei testi inviati.


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dr. Antonio Del Sorbo Specialista in Dermatologia

dr.ssa Fiammetta Trallo spec. Ginecologia e Ostetricia

Salutare è una realtà editoriale che da 8 anni fornisce ai lettori un supporto informativo di qualità, fruibile a tutti, convinti che la corretta informazione ed educazione sanitaria siano due

dr. Francesco Florio U.O.C. di Radiologia Interventistica

strumenti indispensabili per la prevenzione e il miglioramento della qualità della vita. Questa straordinaria mission è possibile

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grazie a tutti gli esperti che contri-

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buiscono a rendere Salutare chiara, completa e affidabile. Per migliorare e integrare le tematiche socio sanitarie, dagli approcci terapeutici al trattamento, estendia-

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mo l'invito ai professionisti del settore a collaborare con articoli di pubblico interesse, scrivendo a: redazione@salutare.info

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Data la sua crescita, Salutare richiede l’impiego di maggiori risorse. Naturalmente il servizio che noi offriamo ha dei costi, tuttavia, abbiamo comunque deciso di mantenerlo gratuito.

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News

Defikopter, il drone salva-vita Giunge dalla Germania il drone realizzato per salvare le vite umane: si chiama Defikopter ed è in grado di paracadutare un defibrillatore dov'è necessario. Il personale medico, in caso di emergenza è chiamato a intervenire tempestivamente per salvare la vita dei pazienti, necessariamente in situazioni in cui si verificano infarti o altre tipologie di problemi cardiaci, agire nel minor tempo possibile è di primaria importanza per scongiurare il rischio di decesso o danni permanenti. Però, questo, non sempre è possibile. Un'efficace soluzione potrebbe avere a che fare con i droni. Defikopter è il dispositivo realizzato dal team tedesco Definetz in collaborazione con Height Tech, capace di spostarsi all’interno di un area con raggio fino a 10 Km alla velocità massima di 70 Km/h, controllato da un’applicazione per smartphone basata sul tracciamento delle coordinate geografiche mediante GPS. Lo scopo è quello di far giungere sul posto nel minor tempo possibile, dov'è necessario e richiesto, un defibrillatore. Secondo quanto rivelato dalla Croce Rossa Americana, per ogni minuto di ritardo nell’applicazione della defibrillazione, le probabilità di sopravvivenza

Guarda il video diminuiscono del 10%. È dunque facile capire il potenziale di progetti e prototipi di questo tipo. Un drone simile potrà tornare utile soprattutto in aree lontane da ospedali o altri centri delegati al soccorso, oppure nelle zone densamente popolate in cui spostarsi via terra rappresenta un problema a causa dell’intenso traffico stradale. Focalizzando l’attenzione sull’aspetto tecnico, Defikopter si sposta grazie alla spinta di otto eliche, giungendo sul posto e sganciando il piccolo defibrillatore collegato a un paracadute per rallentarne la discesa verso il punto dove verrà utilizzato. Questo per adesso rappresenta solo un’idea ambiziosa messa in campo da Definetz e Height Tech, poichè servirà prima, un lungo periodo di perfezionamento e collaudo e l’adattamento delle normative che regolano il volo dei dispositivi non direttamente controllati dall’uomo.

Parte il primo servizio di supporto psicologico per i pazienti con Malattie da Accumulo Lisosomiale e Angioedema Ereditario L'iniziativa, promossa da Shire, è rivolta alle persone affette da Malattie da Accumulo Lisosomiale e Angioedema Ereditario, patologie rare che impattano severamente sulla qualità di vita dei malati e dell'intero nucleo familiare. Dopo l'attivazione del servizio di somministrazione domiciliare della terapia sostitutiva (ERT) pazienti e famiglie potranno usufruire, come accade già in molti Paesi, di un Servizio di Sostegno Psicologico. Il progetto si articola in un Servizio di Supporto Emotivo e in un Servizio di Counselling Psicologico promossi da Shire in collaborazione con Caregiving Italia, con l'obiettivo di riportare al centro del percorso di cura il malato come persona e migliorare il vissuto di questi pazienti e del nucleo familiare, disorientati dalla pesante diagnosi e gravati da aree di disagio importanti.

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Il Servizio di Supporto Emotivo sarà un punto d'ascolto aperto a tutti, anonimo e gratuito. Un contatto telefonico immediato, tramite il Numero Verde 800660838, durante il quale psicologi formati ascoltano, accolgono e aiutano la persona a trovare risposte adeguate alla contingenza del momento. Il Servizio di Sostegno Psicologico parte come progetto pilota che si protrarrà fino alla prossima primavera. Il Servizio di Supporto Emotivo è organizzato in tre fasce di ascolto settimanali del Numero Verde:

martedì, dalle 17.00 alle 21.00; mercoledì e sabato, dalle 9.00 alle 13.00, in seguito gli esperti valuteranno l'opportunità di estendere il servizio.

Questi due servizi che promuoviamo vanno a riempire un vuoto importante nell'assistenza ai pazienti e ai loro familiari dichiara Francesco Scopesi, Vice Presidente e General Manager di Shire Italia S.p.A.


News

Europa unita, anche nella sanità. Questa la direttiva di base approvata nel 2011 dal Parlamento di Strasburgo operativa il 4 novembre: le persone bisognose di cure potranno richiedere, tramite il proprio Paese di residenza, assistenza sanitaria a un qualunque Stato membro dell’Unione europea, soprattutto nei casi di estrema necessità. Quindi dove il proprio paese di residenza non riesca a soddisfare specifiche richieste di cura, ad esempio per mancanza di strutture, di macchinari adeguati, o per la presenza di lunghe liste d’attesa che possano mettere a repentaglio la salute delle persone ci pensa la direttiva: oltre a offrire migliore qualità e tempestività delle cure, garantisce la libera circolazione delle persone. Può capitare, infatti, che per motivi geografici la struttura sanitaria più vicina e idonea al trattamento di una malattia si trovi al di là del confine in cui il cittadino risiede. Assicura ai pazienti maggiore vicinanza alla famiglia. È il caso delle persone che decidono di curarsi nel Paese dell’Unione dove vivono i familiari. Inoltre consente di accedere a nuovi metodi di cura.

Tre milioni gli italiani che soffrono di disfunzione erettile. Un disturbo che colpisce il 13% degli italiani: con una quota del 2% tra i giovani compresi tra i 18 e i 34 anni; fino a toccare il 48% degli over70 anni. A livello mondiale il mercato dei farmaci contro la disfunzione erettile vale circa 5, 5 miliardi di dollari, con l'Europa che rappresenta il 25% del totale. L'Italia, che ha un record di 60 milioni di compresse vendute in 10 anni, e' il secondo mercato continentale dopo il Regno Unito, e precede la Germania. Numerosi sono i fattori fisici e psicologici in grado di alterare il meccanismo dell'erezione, tra questi l'età, il fumo, l'abuso di alcol e droghe, l'obesita'. Le malattie cardiovascolari rappresentano la prima causa di disfunzione erettile e, se a questa si aggiungono i pazienti con diabete mellito, risulta che il 75% dei pazienti con disfunzione erettile sono affetti da queste patologie. Diventa realtà il nuovo Viagra. La versione masticabile, presentata a Milano nel convegno intitolato 'La seconda vita di Sildenafil', è prodotta da Doc Generici, un'azienda italiana. Il Viagra, con la pillola che si assume senz'acqua, costera' il 60% in meno rispetto alla versione tradizionale, disponibile in confezioni da 4 e 8 compresse, di 50 e 100 milligrammi ciascuna. www.docgenerici.it

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Quando ci rechiamo in farmacia, è sempre possibile rivolgere qualche semplice ma importante domanda al nostro farmacista: lui sarà lieto di rispondere, poichè questo è il senso della sua professione. Fai la tua domanda...

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Sanità senza frontiere, pazienti liberi di scegliersi le cure.


News http://tinyurl.com/pc3h2kl

Il premio Nobel per la medicina 2013 È stato attribuito a James E. Rothman, Randy W. Schekman e Thomas C. Südhof il premio Nobel per la fisiologia o la medicina per la scoperta del macchinario che regola il traffico vescicolare, uno dei principali sistemi di trasporto all’interno delle cellule. Lo svedese Karolinska Institut ha riconosciuto il grande valore degli studi dei tre ricercatori, grazie ai quali è stato possibile chiarire il funzionamento del complesso macchinario biomolecolare che consente il trasporto di molecole dai diversi organelli, dove sono prodotte, verso altri punti all'interno della cellula stessa oppure verso l'esterno. In tutto, con un preciso rispetto dei tempi.

In questo delicato e complesso sistema di trasporto il ruolo cruciale è rivestito dalle vescicole, minuscole bolle circondate da membrane che inglobano e trasportano il "carico molecolare" verso altre destinazioni. Per attraversare i confini della cellula, le vescicole danno luogo a un peculiare fenomeno di fusione con la membrana cellulare, rilasciando il loro contenuto all'esterno. Questo meccanismo è alla base, per esempio, del rilascio sia dei neurotrasmettitori, che permettono la comunicazione tra neuroni o con altre cellule dell'organismo, sia degli ormoni, che controllano il metabolismo.

Disney inventa un display per toccare gli oggetti Un display per "toccare" gli oggetti. Gli scienziati di Disney Research a Pittsburgh hanno inventato uno schermo che permette di sentire con le dita le caratteristiche geometriche tridimensionali dell’oggetto visualizzato, come se fosse reale. La tecnologia è denominata "tactile rendering of 3D features" e fornisce all’utente la sensazione di toccare, ad esempio, i dossi e le curve di colline e valli, nonostante il display sia una superficie piatta. Ottenuto con un algoritmo che modifica l’attrito tra le dita e lo schermo, creando l’illusione di una variazione di superficie. I recettori presenti sotto la pelle (e il cervello umano) vengono quindi ingannati e l’utente percepisce la forma dell’oggetto. I ricercatori Disney hanno utilizzato elettrovibrazioni per generare le forze elettrostatiche che creano l’attrito tra le dita e la superficie del display touch. Il modello psicofisico è basato su un algoritmo che modula dinamicamente queste forze di attrito, in modo da farle coincidere con le proprietà tattili del contenuto mostrato sullo schermo, lungo il percorso delle dita. http://tinyurl.com/pc3h2kl Guarda il video

ELVIVE LISCI KERATINA [MK] Il nuovo liscio firmato L'Oréal Paris Dopo anni in cui i capelli sono stati aggrediti da prodotti liscianti che ne hanno indurito le lunghezze e danneggiato le fibre, ora la moda si ingentilisce e riscopre il piacere di una cascata di capelli fluida e setosa. L'Oréal Paris propone un nuovo approccio alla cura del capello, fibra per fibra, grazie alla Micro-Keratina [MK], un cocktail composto da 2 degli aminoacidi che ne costituiscono la struttura. La gamma di Elvive Lisci Keratina [MK] si compone di: Shampoo Lisci Keratina [MK] - Disponibile anche nella versione 2in1 shampoo+balsamo Un risultato sensuale, in tutta leggerezza - Prezzo consigliato al pubblico € 3, 49

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SCOPRI IL CALENDARIO DEL RISCHIO INFLUENZA Viaggi in vista? Esami alle porte? Eventi importanti in programma? Questa applicazione ti consente con 2 click di scoprire il Calendario dell’Influenza e di sapere se il rischio di contrarre il virus è più o meno alto. Un utile strumento per pianificare con tranquillità i tuoi impegni in salute. *Le informazioni di questo sito vogliono solo stimolare l’attività di prevenzione. Il Ministero della Salute declina ogni altra responsabilità. Per approfondire: www.campagnainfluenza.it

SCOPRI SE E' INFLUENZA O UN BANALE RAFFREDDORE Non ti senti bene? Rispondi alle domande dell’Influenzometro e consulta l’esito finale. Questo strumento permette con i pochi click di un percorso guidato, di sapere se i tuoi sintomi sono davvero quelli del virus dell’influenza o se si tratta solo di un banale o forte raffreddore. Naturalmente solo il medico può fare una diagnosi certa dell’influenza, ma riconoscerne i sintomi in tempo può aiutarti a proteggere te stesso e la tua famiglia. *Le informazioni di questo sito vogliono solo stimolare l’attività di prevenzione. Il Ministero della Salute declina ogni altra responsabilità. Per approfondire: www.campagnainfluenza.it

Una sigaretta accesa tra le mani e una nel posacenere: hai perso il conto e il fiato? Mettiti alla prova con l’App "Quanto fumi?".

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Fai il vaccino al tuo bambino e poi divertiti con lui a schiacciare virus e batteri con un dito! Scarica la App gratuita "Planner delle vaccinazioni" del Ministero della salute, per avere sotto controllo le vaccinazioni del tuo piccolo. A cosa serve: la App suggerisce le vaccinazioni

Arriva Adrenalinapura, il Quiz Game musicale del Ministero della Salute che ti permette in modo divertente di calcolare il tuo tasso alcolemico, ascoltare i migliori brani del momento e cimentarti in un fantastico game con tante sorprese. Passa l'estate in compagnia della

Il Ministero della Salute, in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità, ha realizzato in occasione della Giornata mondiale contro il tabacco 2013 l’App "Quanto fumi?" per acquisire consapevolezza della propria dipendenza dal fumo e stimolare il fumatore a migliorare la propria salute.

da fare e quando farle, ed è anche un utile pro-memoria per ricordare le dosi già somministrate.aggiungi se vuoi una sua foto e i riferimenti del pediatra.

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INFLUENZA? SCOPRI SE DEVI VACCINARTI O NO Questo strumento permette con pochi click di sapere se per la tua situazione è raccomandato il ricorso al vaccino anti influenzale (prevenzione farmacologica) o se sono previste altre raccomandazioni (prevenzione non farmacologica). Scarica le altre APP gratuite per la prevenzione dell’influenza: *Le informazioni di questo sito vogliono solo stimolare l’attività di prevenzione. Il Ministero della Salute declina ogni altra responsabilità. Per approfondire: www.campagnainfluenza.it

L’App è realizzata dalla Direzione generale della comunicazione e delle relazioni istituzionali e la Direzione generale della prevenzione, con il supporto tecnico della Direzione generale del sistema informativo e statistico sanitario.

musica giusta e divertiti a sfidare gli amici in un quiz game diverso dal solito e ricordati, fa una scelta intelligente "Alza il volume non il gomito".

Segnala la tua App preferita: app@salutare.info Salutare 11


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News

ORTODONZIA INVISIBILE: il trucco c'è ma non si vede Addio a breaks e fili metallici, si può avere un sorriso che si è sempre desiderato senza il fastidio o l'imbarazzo del tradizionale apparecchio ortodontico INVISALIGN è una nuova tecnica per allineare i denti; si compone di una serie di aligner (mascherine-allineatori) quasi trasparenti che solo il paziente saprà di portare. Offre diversi benefici clinici, oltre al vantaggio di essere estetica, si può visualizzare, pianificare e prevedere quando il trattamento finirà, grazie alla tecnologia computerizzata tridimensionale. Ogni aligner è leggermente diverso e sposta gradualmente i denti nella posizione desiderata. Si utilizza ogni aligner per due settimane, prima di passare alla serie successiva. Gli aligner INVISALIGN possono essere rimossi per mangiare, lavarsi i denti e passare il filo interdentale, questo consente una migliore igiene orale durante il trattamento. Le mucose orali non si irritano perchè non ci sono nè fili, nè

attacchi, nè allergie da metalli. Non interferiscono con lo stile di vita, nè alterano la fonetica. Sono costruiti appositamente sulla base dell'impronta dei denti di ogni singolo individuo, alcuni ortodontisti li hanno definiti le "lenti a contatto per i denti". Il trattamento INVISALIGN è utilizzato soprattutto nei disallineamenti dell'adulto, dal marzo 2009, però, è possibile trattare anche gli adolescenti tra gli 11 e i 18 anni, grazie ad un nuovo prodotto appositamente dedicato a quest'età. La durata del trattamento e il numero delle mascherine è variabile a seconda della complessività del caso. Un trattamento medio con INVISALIGN richiede dai 9 ai 18 mesi. D-Come iniziare un trattamento INVISALIGN? R-E' semplice, basta prendere un appuntamento con un MEDICO CERTIFICATO al sistema Invisalign, tutto quello che poi si dovrà fare è mostrare il nuovo bel sorriso. "Un giorno senza sorriso, è un giorno perso" Charlie Chaplin

Attraverso le sue pubblicazioni, il Ministero della Salute vuole informare e aggiornare tutti i cittadini in tema di sanità e salute.

I Quaderni del Ministero della Salute , serie bimestrale nata nel 2010, sono testi monografici - su carta stampata, web e ora con applicazoni per smartphone - dedicati a una patologia o a una classe di patologie, pensati e sviluppati come strumento di informazione e formazione per condividere i criteri di appropriatezza del Sistema salute in Italia. Gli autori dei Quaderni sono coloro che hanno fatto della salvaguardia della salute la loro missione: i medici che tutti i giorni queste malattie le diagnosticano e le curano e i membri delle Istituzioni che operano affinché questo sia possibile.

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www.invisaling.it

www.quadernidellasalute.it


Naturopatia

Rimedi "verdi" e integratori che aiutano l’organismo a difendersi dalle malattie dell’autunno

a cura di Giovanni Tomasino Naturopata

Ecco alcuni consigli, che aiutano l’organismo a difendersi contro i malanni dei mesi freddi come: raffreddori, influenze, mal di gola, tosse. Sta al lettore scegliere il suo rimedio.

Incominciamo con un’ottima tisana per sostenere la piena funzionalità del sistema immunitario. Questa tisana ha una specifica azione sulle vie respiratorie e crea uno scudo protettivo contro tutti i mali d’inverno.

Eucalipto, Tiglio, Echinacea, Menta e Timo

La cosa importante è che tra le erbe presenti nella formulazione non manchi mai il tiglio, che completa l’azione mucolitica e rinfrescante delle altre piante grazie al suo effetto antinfiammatorio. Fate fare la miscela di erbe in erboristeria e conservatela in un vasetto di vetro scuro, al buio e al fresco. Prendetene un pizzico e mettetelo in infusione per 10 minuti in una tazza d’acqua bollente, filtrate e bevete... Come prevenzione ne basta una tazza al giorno. In caso di mal di gola o raffreddore occorre prenderne tre tazze al giorno e può essere dolcificata con del miele come tiglio arancio o eucalipto. Il miele prodotto delle api, è prezioso contro tosse e raffreddore e prima che medicamento è un nutrimento prezioso. Contiene più di cinquanta sostanze diverse utili al nostro organismo. Composto per il 50% di glucosio, il 35% di fruttosio e solo il 3% di saccarosio, contiene anche vitamine in abbondanza (B1, B2, B6, E, K, C), acido folico e oligoelementi (potassio, calcio, zinco, alluminio, ferro, iodio, nikel, silicio, manganese, magnesio…).

È indicato per riequilibrare le funzioni fisiologiche di più apparati: rilassa il sistema nervoso, rinforza il tratto digerente calmando i bruciori di stomaco e le gastriti, utile in caso d’insonnia, per gli ipertesi. Naturalmente ogni tipo di miele ha delle indicazioni specifiche: per i disturbi delle vie respiratorie è indicato quello di montagna o di tiglio; per il sistema cardiovascolare va bene quello di lavanda o melissa; per l’apparato gastroenterico quello della menta; per i disturbi renali quello di castagno.

Erisimo, Timo e Propoli

Se in questo periodo soffrite di raucedine, mal di gola e tosse, questi tre rimedi naturali che combattono i più tipici disturbi delle vie aeree superiori. L’Erisimo , conosciuta come l’erba dei cantanti, contribuisce ad alleviare i sintomi dolorosi legati alla secchezza della laringe e della faringe e inoltre ha un effetto antinfiammatorio in caso di laringite legate ad un uso eccessivo della voce (insegnanti, oratori, cantanti...) Ha anche un’azione emolliente, antispastica e mucolitica in caso di laringiti associate a tracheobronchiti, ma è anche un’espettorante in caso di tosse grassa, specie nei fumatori.

Possiamo assumerlo in infuso da 50g d’infiorescenza di Erisimo per un litro d’acqua bollente (infusione per 20 minuti), dolcificare con miele e prenderne 5 – 6 tazze calde al giorno.

Il Timo un elisir per tosse e catarro.

Se ne utilizzano le sommità fiorite, che contengono il suo principio attivo più importante, un olio essenziale: il timolo. Il Timo è espettorante, antisettico e mucolitico, agisce anche come antispasmodico bronchiale e antitosse. Prezioso alleato in caso di bronchiti accompagnate da tosse anche di origine asmatica, pertosse, catarro bronchiale. Lo si assume in tisana, estratto fluido e capsule.

La Propoli è il rimedio che più si addice per il mal di gola, riduce la capacità infettiva dei batteri a livello delle prime vie respiratorie. E' una sostanza resinosa prodotta dalle api per sterilizzare e difendere i loro alveari che si ottiene direttamente dall’arnia. I suoi principali componenti sono soprattutto dei flavonoidi come la galangina e pinocembrina, principi attivi ricchi di antiossidanti, vitamine e minerali. È disponibile in spray orali, compresse, tintura madre, estratto idroalcolico e in capsule (titolo minimo di galangina, 8%).

L’Erisimo contiene eterosidi cardiotonici e alcuni oli essenziali specifici che venendo a contatto con la mucosa, richiamano sangue e ne aumentano la secrezione, con un’azione protettiva sulle corde vocali.

Questo alimento non deve mai mancare nella dieta di chi ha un sistema immunitario fragile. Salutare 13

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Come sempre prima di assumere un integratore o un rimedio omeopatico o erboristico parlatene col vostro medico curante.


A ognuno la sua Metal Box

Quest’anno a Natale regala Vichy! Milano, Ottobre 2013 - Festeggia il Natale con Vichy e le sue preziose Metal Box in edizione limitata, per creare confezioni regalo uniche e originali! Subito in omaggio in Farmacia, all’acquisto di due prodotti Vichy**. Ideali per un regalo natalizio raffinato ed elegante, le Metal Box si accompagnano perfettamente ai trattamenti viso e corpo di Vichy. Trova quella più adatta all’occasione! Per una donna sofisticata, che ricerca prodotti innovativi e glamour, scegli la Metal Box Cocktail at the Grand Hotel. Il consiglio di Vichy: Idealia Giorno e Idealia Life Serum, per una pelle luminosa e perfetta.*

Per la mamma, scegli La Metal Box Ballade in the SnowCovered Park, che ne celebra la bellezza, a tutte le età. Il consiglio di Vichy: Liftactiv Giorno e Liftactiv Serum 10, per una

pelle elastica e levigata.*

Per l’amica del cuore, La Metal Box Women at Bath per coccolare ogni giorno la sua pelle.

Il consiglio di Vichy: Aqualia Thermal Spa Giorno e Notte per una pelle intensamente idratata.*

Per un uomo speciale, la Metal Box Evening at the Casinò per rispettare le sue esigenze. Il consiglio di Vichy: Mousse de Rasage e Sensi Baume Vichy Homme per una pelle lenita e idratata.*

*I coffret non sono preconfezionati. La scelta dei prodotti è puramente indicativa. **Indicare operazione a premi valida dal 01/10/2013 al 31/12/2013. Regolamento integrale disponibile su www.vichy.it.

Ufficio stampa Vichy L’Oréal Cosmétique Active - Elisa Raduazzo, tel. 02 97066527 - cell. 348 2309553 - E-mail: eraduazzo@it.loreal.com MilleEventi - Anna Buccolo, tel. 02 48518662 - cell. 348 7926871 - E-mail: anna.buccolo@milleeventi.it

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Estetica

Trattamenti non chirurgici del viso

a cura del dr. Ivan La Rusca Specialista in Chirurgia Plastica

Filler e Botox

Il primo, ovvero l’acido ialuronico, fa parte della famiglia dei "filler", ovvero è un riempitivo che serve o per spianare le rughe del volto, come i solchi naso genieni, o per aumentare il volume di un’area, come per le labbra. È inoltre utilizzato anche per correggere delle cicatrici infossate, come cicatrici da acne. Il Botox, invece, ha un'azione diversa in quanto "spiana" le rughe andando ad agire sui muscoli mimici la cui normale contrazione regola molte delle rughe presenti sul nostro volto; in particolare viene utilizzato per le rughe intorno agli occhi (volgarmente definite "zampe di gallina") e per quelle presenti nella regione frontale e gabellare. Consideriamo che sia il botox che l’acido ialuronico sono in commercio, soprattutto negli USA, da oltre 20 anni, e numerosi studi scientifici hanno confermato la loro sicurezza. Inoltre parliamo di prodotti completamente riassorbibili, per cui se da un lato c’è lo svantaggio della ripetizione del trattamento a distanza di tempo, dall’altro

non lasciano danni permanenti in caso di effetti collaterali. Esistono numerosi filler in commercio, dai prezzi più variegati. Bisogna considerare che se l'acido ialuronico è ottenuto in maniera simile per tutte le case produttrici (ovvero mediante sintesi batterica), solo le case più attente purificano il filler dai prodotti impuri e questo ricade inevitabilemnte sul costo finale del prodotto. L’unica maniera per controllare la bontà del prodotto è l’etichetta di accompagnamento che dovrebbe essere sempre rilasciata al paziente.

che l’impiego di Botox avviene attraverso l’utilizzo di aghi molto sottili, come quelli da insulina. Inoltre il trattamento dura circa 5-10 minuti, quindi del tutto sopportabile. I prodotti più sofisticati, come l’acido ialuronico della Allerghan – Juvederm - contiene all’interno dell’anestetico locale, in modo da alleviare subito l’eventuale dolenzia. Comunque per evitare qualsiasi tipo di sensazione fastidiosa, può essere utilizzato, a richiesta, l’anestesia locoregionale, come

quella effettuata dal dentista. Il costo del trattamento dipende dal materiale infiltrato e dall’onorario dello specialista. Mediamente i prodotti di buon livello costano intorno ai 200 €. A questo va aggiunto l’onorario del professionista che mediamente pareggia il costo del prodotto. Considerando quando una donna spende in media di make-up nel corso di una anno, sono dei costi più che accettabili, soprattutto se rapportati ai risultati ottenuti.

Se non si ripete il trattamento l’area trattata riassume l’aspetto originario, senza mostrare alcun segno del trattamento effettuato, quindi senza alcun tipo di peggioramento. Inoltre i nuovi acidi ialuronici sono "cross-linkati" ovvero hanno un numero maggiore di legamenti in modo che si è passati dalla durata di qualche mese, tipico dei primi prodotti messi in commercio, alla durata di almeno 8-12 mesi per quelli di ultima generazione. E non è infrequente vedere pazienti che a distanza di un anno mantengono memoria del trattamento, ovvero hanno ancora un esito favorevole del trattamento. Questo logicamente solo utilizzando prodotti di buon livello, regolarmente certificati dall’etichetta che deve essere rilasciata dopo ogni procedura. Sia l’infiltrazione di acido ialuronico Salutare 15

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Nonostante le innumerevoli novità che periodicamente vengono proposte per il miglioramento del volto, gli unici trattamenti efficaci e con effetti indesiderati molto limitati sono l’acido ialuronico e il Botox.


Psicoterapia a cura della dr.ssa Teresita Forlano Psicologa

Gioco d’Azzardo Patologico Quando il gioco d’azzardo diventa una malattia Il gioco d'azzardo è un'attività di passatempo sociale, il cui obiettivo è far guadagnare soldi a chi punta una certa quantità di danaro.

La storia del gioco d'azzardo è strettamente legata alla storia dell'uomo, tanto che i primi cenni a questa attività si riscontrano addirittura nel 30004000 a.C. Nella civiltà egiziana, infatti, era già praticato il gioco dei dadi (il termine "azzardo" deriva dal francese "hasard", a sua volta termine di origine araba, "az-zahr", che significa proprio "dadi"). Più a est, in India, Giappone e Cina, si hanno testimonianze di forti scommesse, sia al gioco dei dadi che alle corse dei carri. Non da meno, nella Roma imperiale, personaggi come Nerone, Caligola, Claudio furono certamente accaniti giocatori (oggi probabilmente diremmo "giocatori patologici"). Lo sviluppo sociale del problema del gioco d’azzardo è in parte favorita anche dalle crescenti possibilità di scelta tra una vasta gamma di tipologie di gioco, ormai sempre più legalizzate, che riescono a rispondere alle simpatie dei giocatori con diverse propensioni e con differenti personalità. Così i giocatori d’azzardo vanno dagli amanti della

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trasgressione da gran salone, come quella dei giochi da Casinò e slot-machine, agli appassionati dei videogiochi che si lasciano conquistare dai sempre più diffusi videopoker, agli appassionati dei giochi d’azzardo popolari, come le lotterie, il gioco di numeri e di schedine, fino al Bingo, la moderna trasformazione del gioco della tombola. Il gioco d’azzardo è anche online, situazione molto più comoda e a portata di mano. Come possiamo definire il gioco d’azzardo? Possiamo definirlo un vizio quando il giocatore tiene presente la quantità di danaro che ha a sua disposizione per giocare, sa fermarsi quando si rende conto che non ha più soldi da puntare, che ha già investito una certa quantità di danaro possibile e, che andare oltre sarebbe rischioso, quindi sa che non può e valuta le conseguenze. Questo ci fa comprendere che il gioco d’azzardo è un’attività consentita se praticata in modo adeguato. Il gioco d’azzardo diventa una malattia quando le persone puntano una somma di danaro, perdono, continuano ad investire danaro, il guadagno non arriva, continuano a puntare, perdono: la perdita invece di fermarli, li porta ad inseguire in modo


Si chiedono anche prestiti, creando debiti, per continuare a giocare. Esistono giocatori che incassano grosse vincite ma continuano a puntare tutto quello che hanno vinto per aumentare il capitale; può andar male il calcolo e il giocatore si ritrova povero, probabilmente anche con debiti a cui far fronte. Le soluzioni vanno dall’ipoteca sui beni posseduti, fino al suicidio in casi estremi. Perché queste persone giocano in modo s moderato e arrivano anche a farsi male? Esistono diversi tipi di giocatori d’azzardo patologici, per cui si va dalla convinzione folle che il guadagno prima o poi arriverà e risolverà i problemi economici, al giocatore che manca di capacità di controllo dell’azione quando nasce l’impulso a giocare, ossia queste persone capiscono le conseguenze del comportamento messo in atto, ma manca la capacità a interromperlo, la volontà di smettere viene meno. Altra ragione che trascina verso il gioco in modo patologico, è lo sviluppo di una vera e propria dipendenza verso il gioco, la persona non può farne a meno, sta male fisicamente e psicologicamente se non gioca. Si può parlare di una vera e propria "dipendenza dal gioco d’azzardo" se è presente il bisogno di aumentare la quantità di gioco, sintomi di astinenza, come ansia, agitazione, irritabilità, comportamenti

criminali impulsivi (aggressioni fisiche per avere soldi) e sintomi di perdita di controllo manifestati attraverso incapacità di smettere di giocare. Se prevalgono altri sintomi maggiormente legati al deficit nel controllo degli impulsi, il comportamento di gioco patologico impulsivo va ricondotto soprattutto ad un problema in quest’area, senza che si possa necessariamente parlare di dipendenza. Va anche fatta una differenza tra gioco d’azzardo come conseguenza ad uno stato psicologico in cui il soggetto si trova e il disturbo che non è associato ad altre circostanze di vita.

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accanito e ripetuto la speranza della vincita, fino a quando non si ritrovano al verde.

Come curare il gioco d’azzardo patologico. La tendenza di una persona malata di gioco d’azzardo è quella di negare o minimizzare il problema, e quando lo riconosce crede erroneamente "che può smettere quando vuole e da solo", per tale motivo solitamente sono i familiari a chiedere aiuto. Dopo diversi colloqui che mirano a motivare il soggetto, viene valutato il problema e il tipo di intervento terapeutico adatto alla persona che può comprendere, colloqui individuali, gruppi psicoterapeutici e psico- educazionali, terapia psicofarmacologica, gruppi per i familiari, ma anche il ricovero in comunità quando necessita. La famiglia deve essere sempre aiutata ad imparare a conoscere questa particolare malattia e deve essere coinvolta e sostenuta nella gestione terapeutica del paziente.

note fonte: Alonso-Fernandez Francisco, 1996, La dipendenza dal gioco. In Le altre droghe, EUR, Roma. Croce M., Zerbetto R., 2001, Il gioco e l’azzardo. Il fenomeno, la clinica, le possibilità d’intervento, Franco Angeli, Milano. Dickerson M., 1993, La dipendenza da gioco. Come diventare giocatori d’azzardo e come smettere, Edizioni Gruppo Abele, Torino. Lavanco G., Varveri L., 2006, Le nuove forme dell’azzardo. In Psicologia Contemporanea, 194, 58-64. Mazzocchi S., 2005, Mi gioco la vita. Mal d’azzardo: storie vere di giocatori estremi, Baldini Castaldi Dalai Editore. Williams A., 2000, Gioco d’azzardo. Un affare di famiglia, Editori Riuniti, Roma.

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Naturopatia a cura di Luisa Gentile Naturopata

La riflessologia plantare è una delle tecniche mediante la quale si ristabilisce l’equilibrio energetico del corpo. In una visione dell’uomo che non considera le sue parti distinte, ma nella sua interezza, dunque corpo, mente e spirito.

Riflessologia Plantare L’esordio della riflessologia Plantare viene fatto risalire alle antiche civiltà, soprattutto orientali. Tuttavia, documenti di vario tipo ci indicano che questa tecnica venisse praticata anche dalle civiltà precolombiane e dai pellerossa. La rappresentazione di un feto nel piede è presente in un graffito di 6.000 anni fa scoperto in Valcamonica. Sono stati rinvenuti papiri egizi e tavolette d’argilla sumeri che rappresentano mappe dei punti riflessi sul piede. In tempi più recenti, la Riflessologia Plantare sopravvive, e si sviluppa, grazie a Ivan P. Pavlov e all’inizio del Novecento, per merito di un otorino laringoiatra statunitense, William Fitzgerald, che alla ricerca di anestetici per i suoi pazienti, scoprì, quasi per caso, che premendo alcuni punti delle mani e dei piedi il dolore diminuiva considerevolmente.

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Note fonte:

1) Cheryan M. "Phytic acid interactions in food systems", Crit Rev Food Sci Nutr. 1980;13(4):297-335. 2) Christine Hotz, Rosalind S. Gibson "Traditional Food-Processing and Preparation Practices to Enhance the Bioavailability of Micronutrients in Plant-Based Diets" J. Nutr. 2007; 137(4): 1097–1100 3) Durance, T.D., Wong, N.S. "Kinetics of thermal inactivation of avidin". Food Research International 1992;25 (2): 89–92 4) K.E. Akande, U.D. Doma, H.O. Agu, H.M. Adamu "Major antinutrients found in plant protein sources: Their Effect on Nutrition" Pakistan Journal of Nutrition 2010, 9(8): 827-832

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La sua curiosità lo portò a sperimentare varie tecniche di pressione e di stimolazione di tali punti e a disegnare una vera e propria mappa di riflessi. A sviluppare poi i concetti del maestro è soprattutto la fisioterapista Eunice Ingham, oggi considerata la vera fondatrice della moderna riflessoterapia, basata sullo sfruttamento di una mappa dettagliata delle zone riflesse localizzabili sul piede umano. In effetti sul piede si può disegnare una figura umana seduta considerando gli alluci la testa, il calcagno il bacino e distribuendo i vari organi e apparati esattamente come sono posizionati nel nostro organismo. In seguito anche l’Italia ha dato il suo contributo con una delle ricerche più importanti nel campo condotta all’università di Torvergata di Roma ad opera del Dott. Calligaris. Il principio fondamentale di questa tecnica risiede nell’aver considerato il corpo come un fiorire di

riflessi, cioè punti che, stimolati adeguatamente, inducono ad una risposta da parte dell’intero organismo. Questi punti sono stati oggi studiati in tutte le università del mondo anche attraverso la Tomoscintigrafia Cerebrale PET (tecnica che permette di osservare le reazioni cerebrali), si è infatti scoperto che stimolandoli adeguatamente, alcune aree del cervello si irrorano di sangue, attivando a loro volta organi interni e funzioni dell’organismo. In particolare la Riflessologia Plantare si occupa della stimolazione della pianta del piede, la zona del corpo più ricca in assoluto di riflessi. Attraverso un particolare tipo di massaggio detto a "lombrico" effettuato prevalentemente con i pollici, consente di esercitare un’azione di equilibrio dell’organismo. La Riflessologia Plantare stimolando la naturale capacità di autoguarigione ha un campo di applicazione vastissimo rendendosi ideale complemento di qualsiasi terapia classica e in qualunque periodo della nostra vita. Le ultime ricerche si stanno indirizzando sui suoi benefici nei pazienti oncologici. Inoltre questa tecnica viene da secoli utilizzata a scopo profilattico, cioè previene disturbi, alza le difese immunitarie e consente di affrontare la vita con minore stress e affaticamento. La Danimarca è l’unico paese al mondo che ha inserito la tale tecnica nei trattamenti del sistema sanitario nazionale, caldamente consigliata per prevenire le malattie è entrata nelle consuetudini dei danesi. In soli 10 anni dalla diffusione di questa tecnica la Danimarca ha risparmiato il 30% della spesa sanitaria pubblica per il miglioramento dello stato di salute della popolazione ad opera della grande campagna di prevenzione.


EDucazione Motoria a cura della dr.ssa Carlotta Berti Educatrice motoria

Favoriamo la peristalsi intestinale attraverso semplici esercizi

Per molti di noi andare di corpo è un problema, non solo perché non riusciamo a farlo regolarmente, ma anche per gli sforzi e i dolori che ci comporta. Se non abbiamo una buona peristalsi (ovvero movimento intestinale che permette l’avanzamento e la fuoriuscita delle feci) lo stimolo, che dovrebbe essere fisiologico, viene a mancare. Oltre al problema della stitichezza ciò può comportare irrigidimento della muscolatura sia addominale che lombare, creando una situazione sfavorevole per chi già soffre di algie del rachide e lombalgie. Per non parlare del rischio correlato delle emorroidi. Attraverso la ginnastica possiamo stimolare lo svuotamento dell’intestino favorendo il transito delle feci e la loro evacuazione. Vediamo, allora, alcuni semplici esercizi da poter eseguire tranquillamente a casa nostra: - Sdraiati a terra a pancia in su, ginocchia piegate e piedi appoggiati sul pavimento mani sulla pancia. Inspirare dal naso cercando di gonfiare la pancia in corrispondenza delle mani, espirare

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sgonfiando la pancia e facendo una leggera pressione con le mani verso il bacino. Eseguire il più lentamente possibile e ripetere per 5 volte. - Ripetiamo adesso lo stesso esercizio sostituendo la pressione delle mani nella fase finale con una flessione delle gambe portando le ginocchia al petto, il tutto per altre 5 volte. - Un’altra variante è aggiungere il movimento del bacino: quando gonfio la pancia inarco leggermente il rachide lombo-sacrale verso il soffitto, quando butto fuori l’aria premo la colonna contro il pavimento. Ci alziamo in piedi e ci avviciniamo ad una parete: - appoggiamo la schiena e le braccia al muro, le gambe leggermente divaricate e piedi staccati di una spanna dalla parete. - Palmo delle mani rivolto in avanti per mantenere le spalle aperte. Inspirare, contrarre la muscolatura addominale, spingere la schiena contro la parete senza staccare la testa dal muro e piegare una gamba avvicinando il ginocchio al petto. Espirare e tornare alla posizione di partenza. Ripetere 5 volte. - Mani sulla pancia. Inspirare e contrarre gli addominali tirando in dentro la pancia

e, contemporaneamente, spingere avanti il sedere. Espirare e rilassare il cingolo pelvico. - Roteare il bacino lentamente e con movimenti ampi disegnando dei cerchi nell’ aria ed eseguendone circa 10 per senso di rotazione. - In piedi con le gambe leggermente divaricate e le ginocchia piegate: inspirare stendendo bene le gambe ed allungando il busto verso il soffitto, espirare e piegare le gambe flettendo il busto avanti e avvicinando il petto alle ginocchia. Ripetere circa 8/10 volte. Molto utili possono essere anche delle belle camminate a passo andante che riattivano la circolazione degli arti inferiori, evitando gonfiori e ristagni di liquidi. Se siamo pigri o il brutto tempo non ci consente di uscire possiamo fare delle camminate sul posto a ginocchia alte anche mentre siamo davanti alla televisione o mentre siamo in cucina che prepariamo la cena. Ogni momento può essere sfruttato al fine di raggiungere o mantenere un buono stato di salute! CONSIGLI: la mattina è, già di per sé, uno dei momenti più propizi per andare di corpo per cui se possiamo scegliere quando fare questi esercizi, quello è proprio l’attimo giusto! Salutare 19

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Il benessere del nostro intestino parte da una sana alimentazione e da tanto movimento, soprattuttto di addominali e gambe


Radiologia a cura del dr. Francesco Florio Specialista in radiologia interventistica

Radiologia Vascolare e Interventistica: L’alternativa alla chirurgia Informazioni per il Paziente

Cos’è la Radiologia Interventistica? La Radiologia Interventistica è una disciplina della Radiologia Medica, specializzata nella diagnosi e/o trattamento di un grande numero di patologie mediante l’uso di tecniche poco invasive.

Negli ultimi venti anni la Radiologia Interventistica si è guadagnata il prezioso ruolo di alternativa alla chirurgia. Nella maggior parte dei casi, essa consente brevi tempi di ricovero ospedaliero, generalmente non richiede anestesia generale e il rischio di dolore e dei tempi di ricovero sono ridotti nei confronti della terapia chirurgica convenzionale.

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Francesco Florio Presidente Sez Radiologia Vascolare e Interventistica-SIRM Direttore Dipartimento Cardio -Vascolare Direttore UOC Radiologia Interventistica IRCCS "Casa Sollievo della Sofferenza" San Giovanni Rotondo (FG)

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Le seguenti tecniche di diagnostica per immagini guidano le procedure terapeutiche di Radiologia Interventistica: - Raggi X - Ecografia - Risonanza Magnetica (RM) - Tomografia Assiale computerizzata (TAC) Piccoli cateteri con filo guida, generalmente di 1-2 millimetri di diametro, vengono condotti attraverso i vasi sanguigni o altri organi per raggiungere e trattare la sede della malattia. Le parti del corpo ed i sistemi che possono essere trattati con le tecniche di Radiologia Interventistica sono: - addome (intestino, rene, fegato, stomaco) - sistema nervoso centrale (cervello, colonna vertebrale) - torace (polmone, pleura) - cuore e vasi (arterie, vene, accessi vascolari per dialisi) - apparato muscoloscheletrico (osso, articolazioni, colonna vertebrale) - apparato genitourinario (utero, rene) - altro (parti di ogni organo e tessuti molli) I Radiologi Interventisti sono all’avanguardia per affidabilità e qualità delle procedure e degli standards di esecuzione di procedure mediche minimamente invasive, con particolare attenzione alla sicurezza del paziente. I Radiologi Interventisti sono medici specialisti in Radiologia, che hanno completato corsi di formazione e training specialistici supplementari di Radiologia Diagnostica, Radiologia Interventistica compresi corsi sulla sicurezza delle radiazioni, sulla fisica delle radiazioni, sugli effetti biologici delle radiazioni, sulla prevenzione del danno da radiazioni e sulla pratica clinica. Pertanto, i pazienti possono rivolgersi direttamente al Radiologo Interventista quale loro primo referente clinico, oltre che per i controlli dopo il trattamento.

RADIOLOGIA VASCOLARE E INTERVENTISTICA Il mio percorso nella Radiologia Interventistica

A 30 giorni dalla procedura

Consulto un radiologo che esamina la mia documentazione clinica e m’informa su tecniche e procedure interventistiche. Durante il consulto, il radiologo esegue l’esame clinico.

A 10 giorni dalla procedura

Mi sottopongo ad ulteriori esami Radiologici (RX, RM, TAC o ecografia) allo scopo di localizzare con precisione la mia lesione e scegliere la procedura interventistica più idonea al mio caso. Durante questo esame, il radiologo è assistito da un tecnico di radiologia medica e, a seconda dei casi, anche da un infermiere.

A 30 minuti dalla procedura.

Nella sala di preparazione all’esame, vengo ricevuto da un infermiere che controlla i miei documenti, la mia pressione arteriosa etc. Dalla sala di preparazione vengo poi trasportato nella sala esame.

A 10 minuti dalla procedura

La mia strada verso la sala dell’esame. Durante l’ingresso nella sala esame, posso osservare il radiologo interventista, il tecnico di radiologia e il lettino sul quale verrà eseguito l’esame.

La sala dell’esame

Accanto a me ci sono diversi monitor che mostrano al Radiologo Interventista le immagini della mia lesione oltre a i miei parametri vitali durante l’esame. Sopra di me posso vedere le attrezzature radiologiche che trasmettono al monitor le immagini dei miei vasi (arterie e/o vene) oltre che le caratteristiche della mia lesione. Dall’altro canto, posso vedere gli armadi che contengono i materiali usati durante l’esame: guide, cateteri, cateteri da angioplastica, stent etc. Nella sala controllo, posso vedere infermieri e tecnici di radiologia che controllano ed esaminano le immagini, sotto la supervisione del medico Radiologo Interventista.


Radiologia Vascolare e Interventistica www.radiointerventistica.org

Sia il medico Radiologo Interventista, che l’infermiere ed il tecnico di radiologia restano accanto a me per tutta la durata dell’esame. Radiologia Vascolare e Interventistica Dopo la procedura Dopo l’intervento, vengo trasferito nella sala di attesa, dove il medico comprime la sede della puntura fino all’arresto del sanguinamento. Mi viene applicato un bendaggio compressivo, e posso quindi tornare nel mio reparto di degenza dove resterò per una o due notti.

Tecnica della puntura dell’arteria per consentire l’ingresso del catetere

1. Il Radiologo Interventista inietta l’anestetico locale nell’area della puntura. 2. Il Radiologo Interventista esegue la puntura. 3. Rimuove l’ago lasciando in sede l’agocannula in teflon (tubicino di plastica) dal quale può refluire sangue. 4. Quindi introduce la guida nell’agocannula. 5. Rimuove l’agocannula, lasciando in sede solo la guida. 6. Inserisce l’introduttore facendolo scivolare sul filo guida; attraverso l’introduttore è possibile iniettare farmaci. 7. Con delicatezza inserisce l’introduttore attraverso la cute. 8. L’introduttore ora è in sede e il filo guida fuoriesce dall’introduttore. 9. Si rimuovono contemporaneamente il dilatatore e il filo guida. 10. Si lava l’introduttore mediante iniezione di soluzione fisiologica (eparinata). 11. Ora può cominciare l’intervento vero e proprio: s’inserisce il filo guida che con cui raggiungere la sede della lesione, placca o fibrosità.

(arteriosa e venosa di tutti distretti: cervello, collo, torace, periferia, addome, etc.) Interventistica vascolare arteriosa: • angioplastica / stenting (stenosi arterie cerebrali, viscerali; steno-occlusioni arterie periferiche) • embolizzazioni (emorragie cerebrali, bronchiali, viscerali, periferiche, fibromi uterini, malformazioni vascolari) • trombolisi (trombosi acuta cerebrale, viscerale, periferica) • chemioterapia locoregionale intrarteriosa (tumori e metastasi cerebrali, viscerali, periferiche) • chemioembolizzazioni (tumori e metastasi epatiche) Interventistica vascolare venosa: • tipss (ipertensione portale, emorragie digestive, ascite refrattaria) • filtri cavali (trombosi venose arti inferiori, embolia polmonare) • fibrinolisi loco-regionale (cerebrale, polmonare, viscerale, periferica) • angioplastica / stenting (stenosi o ostruzioni venose) • scleroembolizzazioni (varicocele maschile e femminile) • recupero corpi estranei intravascolari

INTERVENTISTICA EXTRAVASCOLARE

(oncologica, gastroenterologica, nefro-urologica, ortopedica, oculistica etc.) • vertebroplastica (crollo vertebrale di varia natura) • dacriocistostenting (ostruzione vie lacrimali) • pta, drenaggi, endoprotesi e stenting biliare (ittero ostruttivo) • pta, drenaggi, endoprotesi nefro-uretero-vescicali (idronefrosi ostruttiva) • drenaggio ascessi • biopsie • nucleoplastica (patologia discale cervicale e lombare)

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INTERVENTISTICA VASCOLARE


Farmacia

L’influenza Ogni anno, secondo il Centro europeo per il controllo delle malattie (Ecdc), l'influenza causa in media 40.000 decessi prematuri in Europa. Sono le persone più fragili, quelle a maggior rischio di complicanze, tanto che il 90% dei decessi si verifica in persone di età superiore ai 65 anni, soprattutto se affetti da altre patologie.

Non è sempre un banale malanno di stagione come spesso si pensa

Inoltre, l’influenza ha costi sociali elevatissimi. Ogni anno, infatti, colpisce, in forma più o meno severa, tra il 10 e il 20% della popolazione generale. Ciò significa che, a causa dell’influenza, in un ristretto intervallo temporale, una cospicua parte della popolazione necessita di assistenza e farmaci, si assenta dal posto di lavoro (o dalla scuola nel caso di bambini) o comunque non può svolgere normalmente le proprie mansioni. Per queste ragioni, il Ministero della salute, in linea con le indicazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità, raccomanda la vaccinazione influenzale e la offre gratuitamente a particolari gruppi di persone. Le campagne di vaccinazione contro l’influenza hanno due obiettivi fondamentali: Il primo è quello di proteggere le persone più fragili e maggiormente a rischio di complicanze.

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Ciò viene fatto: direttamente, offrendo in maniera gratuita la vaccinazione a diverse categorie di persone ad alto rischio tra cui soggetti di età pari o superiore a 65 anni, bambini di età superiore ai 6 mesi, ragazzi e adulti fino a 65 anni di età affetti da patologie, che aumentano il rischio di complicanze da influenza, donne che all’inizio della stagione epidemica si trovino nel secondo e terzo trimestre di gravidanza, individui di qualunque età ricoverati presso strutture per lungodegenti; indirettamente, impedendo che siano le persone a esse più vicine a trasmettere l’infezione. Per questo, tra le categorie per cui la vaccinazio-

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ne è raccomandata rientrano i medici e il personale sanitario di assistenza e i familiari e contatti di soggetti ad alto rischio. Il secondo obiettivo è quello di garantire il corretto funzionamento dei servizi essenziali. Per questa ragione la vaccinazione è raccomandata a particolari categorie di lavoratori, come le forze di polizia e i vigili del fuoco. Ogni anno il Ministero predispone una Circolare, contenente indicazioni per la prevenzione e il controllo dell’influenza stagionale. Il documento, oltre a fornire informazioni sulla sorveglianza epidemiologica durante la stagione in corso, individua le categorie di persone, cui è raccomandata la vaccinazione. Il Piano nazionale prevenzione vaccinale 20132014 fissa come obiettivo minimo della campagna di vaccinazione antinfluenzale il raggiungimento del 75% delle persone, che rientrano nei gruppi a rischio (anche se l’obiettivo ottimale sarebbe del 95%). È importante vaccinarsi ogni anno. Tutti i virus influenzali infatti tendono nel tempo ad acquisire cambiamenti che permettono loro di eludere l’immunità acquisita dalla popolazione nelle stagioni precedenti. Per questo la composizione del vaccino viene aggiornata tutti gli anni dall'Organizzazione mondiale della sanità, sulla base dei dati derivanti dalla sorveglianza virologica delle infezioni influenzali, e per questo motivo è necessario vaccinarsi tutti gli anni.


Acustica

Chi sente bene ha una vita più attiva, sana e felice

a cura del dr. Nicola Topo Audioprotesista - Fonetop.it

Perché l’udito ha a che fare con la percezione che abbiamo di noi stessi e della nostra salute? O della frequenza con cui facciamo attivià fisica? O di come pianifichiamo una vacanza?

Le persone affette da una perdita uditiva trattata con l’uso degli apparecchi acustici hanno risposto che, grazie alla terapia sono migliorati anche la qualità della loro vita (83%), il loro generale stato di salute (69%) e la loro autostima (64%). I pazienti trattati, apprezzano maggiormente l’attività fisica (37%) e viaggiano di più (66%). Lo studio dimostra anche che, in generale, le persone che non curano la loro perdita uditiva sono più soggette a forme di depressione rispetto a coloro che invece utilizzano gli apparecchi acustici o che non hanno problemi di udito.

Sentire bene per stare meglio è prevenire la depressione

Il 69% delle persone, anche se provenienti da paesi diversi, approva che con l’utilizzo dell’apparecchio acustico, abbiano avuto diversi benefici sul loro umore. Ugualmente, un altro 69% ha notato miglioramenti anche nella loro

salute psicofìsica per cui particolarmente evidenti sono un’accresciuta ricettività e livelli di concentrazione più alti. Il 64% conferma anche che l’apparecchio acustico ha avuto una positiva influenza sull’autostima.

Più esercizio fisico e una salute migliore con gli apparecchi acustici

Gli apparecchi acusticì hanno benefici sulla salute mentale, come abbiamo visto, ma anche sul benessere fisico. I dati dimostrano che il 37% di chi l'indossa apprezza di più l’attività fisica rispetto a quando non li portava. E oltre a divertirsi, ha anche dei risultati migliori: il 21% fa esercizio con più frequenza, il 34% partecipa ad attività sportive almeno una volta la settimana. La conclusione logica è che il 69% dei pazienti che utilizza gli apparecchi acustici percepisce degli effetti positivi.

Sentire bene ti fa uscire e viaggiare di più

Un altro interessante risultato dello studio riguarda l’importanza che ha l’udito negli spostamenti e i viaggi, infatti, il 65% di chi utilizza gli apparecchi acustici ha notato un miglioramento negli spostamenti quotidiani. Tuttavia questo non ci sorprende se si considera che il 79% degli utilizzatori abbia dichiarato che è in grado di orientarsi meglio anche in mezzo al traffico o in zone poco familiari grazie agli apparecchi acustici. Gli apparecchi acustici hanno un positivo impatto anche sul tempo libero dei loro utilizzatori: il 73% va più spesso al teatro e al cinema, e il 71% ha ripreso a frequentare i ristoranti. Questa mobilità quotidiana porta anche più lontano, infatti, l’84% degli intervistati ha dichiarato che grazie all’apparecchio acustico può di nuovo viaggiare senza problemi, e il 66% si diverte anche più di prima.

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Vi diamo ascolto...

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Ce n tro A c u s tic o d r. N ic ola Top o

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Dermatologia a cura del dr. Giulio Santuz

In qualsiasi ambiente domestico, nascosti molte volte da confezioni rassicuranti, si annidano diverse categorie di prodotti potenzialmente irritanti: detersivi per superfici o stoviglie, detersivi da bucato a mano o in lavatrice, lucidi da scarpe, detergenti per mobili e molti altri prodotti similari.

Detersivi: amici e nemici I pericoli nascosti dietro all’utilizzo dei detersivi Questi prodotti, possono contenere percentuali pericolosamente alte di metalli pesanti, come concentrazioni eccessive di sostanze acide o alcaline, che nel tempo possono causare fastidiose reazioni irritative, soprattutto alle casalinghe o alle persone impegnate nei lavori domestici. A conferma di tutto ciò, in uno studio condotto dal Gruppo Italiano di Ricerca sulle Dermatiti da Contatto e Ambientali (GIRDCA), su circa 43.000 soggetti affetti da dermatite, la categoria professionale delle casalinghe è risultata la più colpita, seguita da artigiani e lavoratori del settore edile, metalmeccanici, parrucchieri e personale sanitario. Fonte: http://tinyurl.com/oyqh87h

Nella maggior parte dei casi l’irritazione, o la reazione allergica, causata da un agente chimico, è capace di indurre un danno cellulare della pelle. Per quanto riguarda la detergenza, va inoltre considerato il fatto che nei detersivi comuni esistono degli agenti chimici che difficilmente vengono eliminati nella fase del risciacquo. Questi residui chimici vengono infatti assorbiti dagli indumenti lavati, nonostante il risciacquo, per poi sprigionarsi a contatto con la pelle, soprattutto in situazioni di sudorazione. Il sudore innesca infatti una reazione chimica che, in un processo a catena, fa sì che gli irritanti residui chimici, nonché i metalli pesanti in essi contenuti, rimangano a contatto per ore con la pelle determinando una spiacevole sensazione di prurito e in molti casi vere e proprie dermatiti allergiche da contatto. "L’effetto nocivo di molti detersivi comunemente in commercio" - spiega la Dott.ssa Adriana Ciuffreda, dermatologa

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coordinatrice per la regione Lombardia delle Donne Dermatologhe Italia - "si manifesta primariamente a danno di quella che può essere considerata la barriera della nostra pelle: il film idrolipidico. Quando non è più ben impermeabilizzata e adeguatamente protetta dal suo ‘scudo’ naturale, la pelle diventa più facilmente bersaglio degli agenti patogeni, tra i quali i metalli pesanti - come nickel, cobalto e cromo - contenuti proprio nei detersivi e in molti detergenti per la casa. In alcuni soggetti predisposti, quali ad esempio i ‘wet workers’, ossia coloro che svolgono la maggior parte dei lavori in condizioni di umidità, questa alterazione può provocare una dermatite da contatto, patologia che si manifesta nella maggior parte dei casi con rossore, desquamazione, prurito, micro vescicole ed erosioni. In ogni caso è consigliabile, non trascurando di avviare accertamenti più approfonditi, valutare con attenzione i prodotti che si utilizzano, facendosi, se possibile, consigliare da un dermatologo." Per chiunque volesse ricevere un consulto gratuito, in merito a qualsiasi reazione allergica o irritativa della pelle, sarà utile sapere che esiste la possibilità di scrivere alla Dott.ssa Ciuffreda entrando nel sito www.saperviveremeglio.it, alla sezione "Pelle: l’esperto risponde". Per iniziare è importante usare detersivi ipoallergenici sicuri. Per ovviare a questi fastidiosi problemi, un’azienda di Genova ha messo a punto una linea di detersivi, USE Ipoallergenici (www.use.it), formulati per detergere nel completo rispetto della pelle e della salute.


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Ginecologia a cura della dr.ssa Fiammetta Trallo specializzata in Ginecologia ed Ostetricia

XX: il minimo comune multiplo del Pianeta Donna Quando ho iniziato a studiare la Ginecologia delle Donne Omosessuali un mio superiore mi chiese se non fosse controproducente per la mia carriera "farmi questa nomea". Candidamente risposi: "Assolutamente no. Spesso arrivano in coppia e se sono infedeli si triplicano. Un vero e proprio Business"

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Bisogni Sanitari e Ginecologici delle Donne Omosessuali La diversa identità sessuale delle donne afferenti ad un ambulatorio ginecologico impone una conduzione della consultazione specialistica diversa sia in termini squisitamente medici (uso di speculum più piccoli e adeguati all'habitat vaginale, ...) e psicologici in quanto la possibilità di "visibilità senza preconcetti" consente di instaurare quel rapporto di fiducia necessario alla relazione medico-paziente. Di solito per una vista medicaspecialistica non è dirimente dichiarare la propria sessualità, ma in ambito ginecologico questo aspetto diventa importante. La ginecologia oltre alla prevenzione, diagnosi e cura delle malattie genitali femminili deve occuparsi anche della sfera sessuale, non solo in termini di contraccezione, ma anche di valutazione delle preferenze sessuali: etero, omo o bisessualità.

maschio per il timore del giudizio ma, non è però sempre vero che, rivolgendosi ad una ginecologa donna questo non accada. Molti medici hanno difficoltà a relazionarsi con pazienti omosessuali non tanto per pregiudizi ma perchè non hanno competenze specifiche al riguardo e, spesso, sono loro ad avvertire imbarazzo o addirittura disinteresse. La raccolta anamnestica delle "preferenze sessuali" non dovrebbe mai essere posta come domanda secca e diretta: le donne eterosessuali si "offendono" e non è detto che tutte le omo-bisessuali vogliano affrontare l'argomento alla prima visita. Il "chiacchierare un pò" prima della visita consente di mettere a proprio agio la donna che si ha di fronte affinchè sia lei ad affrontare l'argomento preferenze sessuali.

Le donne omosessuali in quanto persone nella cui mappa cromosomica hanno la coppia di cromosomi XX hanno gli stessi bisogni sanitari di tutte le donne. Tuttavia, le loro preferenze sessuali fanno sì che da un punto di vista strettamente ginecologico, necessitano di uno "spazio d'ascolto specifico".

Quando capita spontaneamente si viene a creare, per forza di cose, un buon clima di dialogo che consente anche di indagare meglio le pratiche sessuali adottate, le relazioni affettivo-sessuali stabili o meno e di conseguenza i comportamenti sessuali a possibile rischio di trasmissione/acquisizione di MST.

Per una donna omosessuale può essere forse più problematico rivolgersi ad un ginecologo

Le pratiche sessuali fra lesbiche non sono a rischio "zero" nemmeno per il virus HIV e per il Papillomavirus

(HPV) responsabile del carcinoma del collo dell’utero. Per questo tumore è sempre stato ipotizzato "un ipotetico fattore di rischio maschile". Per cui se 2+2=4 per le donne omosessuali non sarebbe necessario eseguire il Pap test. L’importante scoperta che il cancro della cervice è indotto dall’ HPV ha modificato il target della prevenzione, in quanto il virus oltre che da rapporti eterosessuali può essere contratto da rapporti omosessuali anche attraverso "scambio di oggetti sessuali" o tramitei strutture sanitarie infette. Altro importante argomento di consultazione è il desiderio di maternità. L’inseminazione con sperma di donatore, praticata in molti paesi della CEE, è vietata in Italia dalla legge 40/2004 "Norme in materia di procreazione medicalmente assistita o PMA": Art 4/3 - è vietato il ricorso a tecniche di PMA di tipo eterologo; Art 12/2 è punibile chi applica tecniche di PMA a coppie che siano composte da soggetti dello stesso sesso. Non resta che espatriare o praticare l’autoinseminazione. Lisa Saffron, autrice di "Getting Pregnant Our Own Way", illustra con grande maestria pro e contro della scelta tra un donatore conosciuto piuttosto che anonimo. E . . . speriamo che sia femmina!


Psicoterapia a cura della dr. ssa Francesca Chiarini Psicologa e Psicoterapeuta

Attacchi di panico

Poi piano piano è passata, ma mi creda è stato tremendo e ho paura che possa succedere ancora". Eccolo un esempio di attacco di panico! Magari siamo al supermercato, in fila alla posta, in giro in centro, o più semplicemente sul nostro divano quando… arriva per la prima volta. Non sappiamo come gestirlo e quando finirà, sappiamo solo che c’è una grande paura di morire o di perdere il controllo di se stessi, ci sentiamo con la testa leggera, la sudorazione aumenta e il battito cardiaco sembra impazzito, avvertiamo un formicolio alle mani o la bocca secca. Ci chiediamo perché ci è successo, da cosa dipende, se e quando ritornerà… Da quel momento cresce la paura che possa succedere di nuovo e noi entriamo in uno stato di allerta. Magari accade ancora e noi piano

piano cominciamo a mettere in atto dei tentativi per cercare di "risolvere" la situazione o almeno di "tamponarla", di gestirla perché non renda la nostra vita impossibile da vivere. Ecco allora che chiediamo aiuto a chi ci sta intorno, parliamo del nostro problema per cercare di sfogarci e rilassarci, evitiamo i posti dove si pensa che l’attacco possa avvenire con più facilità e si controlla costantemente il proprio stato fisico e psichico. Tutto ciò non fa altro che peggiorare la nostra situazione, perché ci rende dipendenti dagli altri, esseri umani rinchiusi per la paura di frequentare certi luoghi e soggetti ripiegati su se stessi alla ricerca dei segnali che provengono dal proprio corpo, proprio come una marionetta rotta con gli occhi rivolti all’interno. Il panico ci porta spesso in questa trappola. Oltre alla paura c’è anche lo sconforto, perché spesso sembra che gli altri non ci capiscano e, inoltre, più cerchiamo di migliorare peggio vanno le cose. Come comportarsi? Secondo un punto di vista tipico della terapia breve strategica, sul momento non è fondamentale trovare le cause scatenanti, che

magari potremmo vedere più avanti nel percorso di una terapia, ma cercare di uscire dalla trappola nella quale ci troviamo. Immaginiamo… è come se fossimo caduti dentro una buca profonda, ci interessa di più trovare il modo di uscire o sapere subito come abbiamo fatto a cadere lì dentro? Un percorso terapeutico può aiutare a risolvere questa problematica e a ritrovare la serenità. Lavorando su noi stessi impareremo quali comportamenti possono aiutarci e quali invece non fanno altro che danneggiarci.

Gli attacchi di panico si manifestano spesso in maniera improvvisa e possono rendere la vita difficile da affontare. Ma si possono risolvere!

Il panico è una patologia che può essere risolta, serve solo la consapevolezza che un aiuto è spesso fondamentale.

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"Dottoressa ero per strada e guardavo le vetrine, ad un certo punto non so cosa mi sia successo, ma ho cominciato a stare male, cioè... mi sono sentita mancare l'aria, la testa mi girava, il cuore batteva all'impazzata e ho comimciato ad avere paura di morire, non riuscivo a riprendermi.

Ci sono vari approcci psicoterapeutici che riescono ad aiutare chi soffre di attacchi di panico, la terapia breve strategica, l’approccio cognitivo-comportamentale sono solo un paio di esempi, fondamentale è scegliere quello che per noi sembra il migliore, perché tutti abbiamo il diritto di vivere una vita più serena possibile: "Tutto è difficile prima di essere semplice" (T.Fuller).

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Prevenzione a cura del Prof. Silverio Martufi Pneumologo

Inquinamento atmosferico: come ridurre il danno da inquinanti? L’ Europa ha proclamato il 2013 "Anno dell’Aria": sarà infatti approvata la nuova direttiva Europea sull’inquinamento atmosferico.

Gli effetti degli inquinanti sulla salute umana sono stati evidenziati recentemente dall’OMS, organizzazione mondiale della sanità, che ha diffuso per il 2013 le sue linee-guida in materia, con i valori raccomandati da non superare per i principali inquinanti.

Ma cosa possono fare i singoli cittadini, intanto che le istituzioni adottino misure più efficaci per ridurre l’esposizione ai vari inquinanti? Qui sono illustrate alcune azioni che, nel loro complesso possono aiutarci a difendere la nostra salute dagli effetti dannosi dell'inquinamento atmosferico: > Usare l’automobile meno possibile soprattutto in città. La concentrazione di inquinanti nell’abitacolo è solitamente maggiore di quella esterna. > A piedi o in bicicletta evitare lunghe esposizioni, soprattutto se unite ad attività intensa, in aree inquinate o ad esse limitrofe; l’esercizio fisico può aumentare la frequenza respiratoria e quindi l’introduzione di sostanze inquinanti nei polmoni fino a 10 volte rispetto alla situazione di riposo. > Evitare di uscire nelle ore di punta. > Non ritenersi protetti dagli inquinanti con l’utilizzo delle comuni mascherine: queste non sono in

grado di trattenere né i gas né le polveri, le più pericolose per la salute. > Evitare di tenere i bambini ad un’altezza di 30-50 cm. dal suolo (livello in cui si concentrano la maggior parte delle emissioni dei veicoli a motore), utilizzando quindi per il loro trasporto zaini o carrozzine e passeggini di altezza adeguata. > Azionare gli impianti di riciclo dell’aria nei veicoli che ne sono provvisti durante il transito in aree urbane inquinate o in gallerie urbane e non, o quando si è in coda per rallentamento del traffico. > Evitare di ubicare prese d’aria di condizionatori ed altri impianti di ventilazione su punti stradali ad alto traffico veicolare. > Poiché gli inquinanti hanno un peso e tendono a stratificarsi verso il suolo, se si abita ai piani bassi con affaccio su strade ad alta densità di traffico sarà bene evitare l’apertura delle finestre nei momenti più "critici", privilegiando se possibile per queste ultime serramenti a tenuta stagna (che riducono rumore, dispersione termica e penetrazione degli inquinanti). > Il fumo di sigaretta agisce moltiplicando il danno respiratorio da inquinanti atmosferici sia gassosi che particolato: se smettere di fumare è consigliabile a tutti, lo è ancor più per chi vive in ambiente "inquinato". > Ci sono condizioni fisiologiche (ad es. gravidanza) nelle quali anche

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un modico deterioramento dell’apporto di ossigeno può risultare dannoso. Consigliare particolari attenzioni o prolungato allontanamento dalle aree inquinate: in questi casi è particolarmente lesivo l’inquinamento gassoso da CO (ossido di carbonio) e da PM10 (tra queste, soprattutto le cosiddette PM 2.5). La gravidanza inoltre tende a fare iperventilare le future mamme esponendole, sebbene in misura minore, ai problemi di cui al punto 2. > Ricordarsi che la presenza di malattie respiratorie e cardiache (anche lievi come l’influenza e la bronchite) amplifica gli effetti sulla salute di tutti gli inquinanti; in queste situazioni le raccomandazioni dovranno essere rispettate con maggiore attenzione. Per i pazienti con affezioni croniche respiratorie e cardiache l’esposizione agli inquinanti può costituire il tracollo (BPCO, enfisema polmonare cronico, scompenso cardiaco). Questi pazienti, specie se ne hanno la possibilità, dovrebbero considerare un trasferimento temporaneo o definitivo, anche in località vicine, purché più adeguate dal punto di vista ambientale. > Prediligere una dieta ricca di frutta e verdura (come pomodori, melograno, barbabietole, arance rosse, carote, mandarini e limoni e verdure a foglie), poiché contengono antiossidanti i quali neutralizzano i radicali liberi, che le sostanze inquinanti fanno aumentare. Bere molta acqua, che aiuta i reni a smaltire le scorie.


Terapia a cura dei dottori Carmine Lauriello, Anna Razzano e Margherita Giordano (Area di Coordinamento Cure Domiciliari ASL di Caserta)

Aspetti psicologici della Malattia di Parkinson

Spesso tutta l'attenzione viene rivolta al controllo dei sintomi inerenti il movimento: tremore, bradicinesia, rigidità muscolare ed altri. Esistono invece altre problematiche che si associano e rendono la vita del malato e dei familiari più difficile: aspetti della sfera emotiva e psichica. Molti pensano che infermieri o case di riposo forniscano il principale aiuto ai malati di Parkinson. Invece, la maggior parte di loro viene assistita a casa, dalla famiglia. Anche chi è ricoverato in istituti continua a ricevere supporto ed aiuto dalle proprie famiglie, ricevendo dignitosamente il conforto e l’assistenza di cui necessita. Assistere un malato può essere molto soddisfacente, in quanto espressione di amore, ma può diventare psicologicamente e fisicamente esasperante. Da un’analisi qualitativa dei dati, infatti, la cura del familiare viene vissuta come un processo lungo, stressogeno, in cui il caregiver (ossia la persona che si occupa del malato per la maggior parte del tempo) esaurisce le risorse non solo fisiche ed economiche, ma anche cognitive ed emotive. I risultati convergono per una corrispondenza biunivoca tra livello di stress assistenziale e gravità della malattia del paziente. La maggiore gravità nella Malattia di Parkinson è costituita dal fatto che l’individuo perde il contatto con il proprio corpo e con esso si

determina l’impossibilità di gestirlo in modo intenzionale e mirato. La perdita graduale di questo contatto pone l’individuo in uno stato di angoscia e di allarme permanente, mettendo in crisi l’identità personale e la stabilità delle relazioni affettive. In genere il malato di Parkinson e i suoi familiari provano vergogna in particolare per la strana gestualità e per un corpo difficile da gestire con intenzionalità. Nel paziente sono presenti sentimenti di ambivalenza: aggressività e passività, stima e disistima di sé, dipendenza e desiderio di autonomia, amore e odio, desiderio di guarire e di morire. Con la malattia si osserva l’evolversi delle seguenti fasi psicologiche: • Negazione: il malato rifiuta che l’evento della malattia possa aver colpito proprio lui (meccanismo di difesa) con conseguente isolamento psicologico; • Collera: il malato può mostrarsi irritato o scostante verso le persone vicine: familiari, amici, psicologo, che ritiene più fortunati; • Contrattazione: il malato abbandona la collera e cerca di migliorare la sua qualità di vita. Assume atteggiamenti più benevoli verso i familiari e, nell’ intervento psicologico, assume un atteggiamento collaborativo; • Depressione: il paziente comprende di aver limitate le proprie abilità e potenzialità di vita ed entra in un doloroso processo di rassegnazione per la perdita. Pur consapevole della necessità del sostegno psicologico, si riduce nel paziente la forza di volontà, le energie e l’alleanza terapeutica; • Accettazione: tale atteggiamento subentra

in una fase avanzata della malattia. Il paziente abbandona la collera e la depressione, per raggiungere una serena rassegnazione. Il sostegno psicologico nella Malattia di Parkinson deve prendere atto della struttura di personalità dell’individuo portatore della malattia e dei sentimenti ambivalenti che la caratterizzano. Lo psicologo deve: • cooperare con altri specialisti che operano nel settore sanitario, restituendo diagnosi e prognosi corrette; • favorire il riconoscimento e l’accettazione della patologia nel paziente e nei familiari, mediante l’elaborazione cognitiva ed affettiva della malattia, la comprensione, gestione e condivisione delle proprie emozioni, l’elaborazione dei cambiamenti, il miglioramento delle capacità comunicative e relazionali; • sostenere l’acquisizione di opportune strategie di coping; • motivare e guidare la persona nel progettare uno stile di vita positivo, soddisfacente e adeguato alle proprie abilità. Al di là degli interventi psicologici sulla singola persona, quelli indirizzati ai familiari del malato consentono il superamento dei sentimenti di stress personale e di frustrazione che conseguono ad un impegno così prolungato e alla dolorosa certezza della non guarigione del soggetto malato. Le implicazioni, quindi, sono rilevanti sia dal punto di vista clinico che dell’organizzazione dei servizi socio-sanitari. I clinici e i servizi socio-sanitari devono porre stretta attenzione alla salute psichica e dei malati e dei caregiver attraverso un processo di cura multidisciplinare che collega lo psicologo alle altre figure dell’ADI.

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Il Parkinson è una malattia neurodegenerativa che colpisce selettivamente le aree del cervello deputate al movimento, infatti, è proprio quest'ultima funzione a subire i maggiori e più evidenti deficit.


Salute a cura di Fabio Basile Personal Trainer & Fitness Coach

Accelerare il metabolismo Il metabolismo, la bilancia della spesa energetica

Hai il metabolismo lento? Non riesci a perdere chili e cerchi un modo funzionale per accelerarlo? Sei nell’indecisione e non sai se fare attività aerobica o esercizi con i pesi? Basta andare alla cieca, è arrivato il momento di fare un po’ di chiarezza su questo argomento così delicato.

Il metabolismo è l'insieme di reazioni chimiche e fisiche che avvengono all'interno del corpo umano per estrarre energia dalla degradazione degli alimenti e destinarla al soddisfacimento dei bisogni energetici del corpo. Esso si riduce quindi all’'introduzione di una quantità di energia tale da garantire il soddisfacimento delle esigenze metaboliche. Queste richieste sono in stretta relazione con il dispendio energetico: tante più calorie vengono bruciate tante altre devono essere introdotte con l’alimentazione. Il metabolismo quindi, non è altro che una bilancia che regola la velocità con cui il nostro corpo brucia le calorie introdotte. Questo dispendio energetico quotidiano è influenzato principalmente da quattro fattori: il metabolismo basale, la termoregolazione, l’attività fisica e l’alimentazione. Andando nel dettaglio vediamo che il metabolismo basale (come dice appunto il nome, di base) è la minima richiesta energetica necessaria a mantenere le funzioni vitali su "on" (funzionamento di tutti gli organi) da svegli in uno stato di sedentarietà (tutta la giornata a letto).

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Questo è importante perché in un individuo sedentario "sano" il metabolismo basale rappresenta circa il 60-75% del metabolismo complessivo. Altro parametro importante è la termoregolazione, che, regola la temperatura corporea per il tramite della sudorazione in caso di temperature elevate per raffreddare il corpo; e, brucia calorie in caso di temperature basse riscaldando il corpo. Terzo fattore rilevante è l'incremento del tono muscolare, che in concomitanza dell’esercizio fisico è una forte accelerazione metabolica. Più tono muscolare abbiamo e più calorie consumiamo nel corso della giornata. Il tessuto muscolare infatti a differenza del tessuto

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adiposo, è un tessuto vivo, in continuo rinnovamento cellulare e con un metabolismo 10 volte più veloce rispetto al tessuto adiposo. Mentre facciamo attività fisica infatti, il metabolismo subisce un’accelerazione che permane per diverse ore dal termine dell'allenamento decelerando molto lentamente e perdurando fino a 12 ore dopo un'attività particolarmente intensa. Per accelerare al massimo il metabolismo si consiglia di eseguire un'attività mista, caratterizzata cioè da un lavoro di tonificazione con dei sovraccarichi seguito da attività aerobica tipo la corsa o il ciclismo. Questo perché gli esercizi con i sovraccarichi accelerano il metabolismo grazie all'aumentata produzione di ormoni anabolici che consente con il tempo un’ aumento del tono muscolare; mentre le attività di tipo aerobico aumentano il metabolismo, per il tramite di un effetto modesto sul metabolismo basale poiché tendono a lasciare invariate le masse muscolari scheletriche ma incidono su diaframma (muscolo respiratorio) e cuore. L’alimentazione è un altro punto influente sul metabolismo, chiaramente essa risulta importante perché in caso di assunzione di alimenti troppo conditi o di junk food (cibi da fast food) l’introito calorico sarebbe molto maggiore (il classico hamburger dei vari fast food ad esempio ha in media da 400 a 700 kcal). Non bisogna dimenticare inoltre che ogni volta che mangiamo (cibi sani e non) una parte calorica di quello che introduciamo viene utilizzata per la digestione del cibo stesso, paradossalmente quindi più volte al giorno mangiamo più bruciamo calorie. In conclusione se il nostro obiettivo è accelerare il metabolismo dobbiamo semplicemente aumentare la spesa energetica del nostro corpo e mantenerla alta tramite l’attività fisica, lasciando invariato e costante l’apporto calorico alimentare.


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Fobie

Quali sono le fobie e le ossessioni più comuni? C’è chi evita l’ascensore e chi scappa davanti a un ragno. Chi più e chi meno, tutti abbiamo un’avversione verso un oggetto, un animale, o una situazione. Ma per parlare di vere e proprie fobie occorre valutare alcuni punti. La fobia è tale quando è sproporzionata rispetto al reale pericolo dell’oggetto o della situazione, non può essere controllata con spiegazioni razionali, dimostrazioni e ragionamenti e il soggetto, nonostante riconosca che la paura è irragionevole e che non è dovuta ad effettiva pericolosità, non riesce a controllare il proprio stato d’animo. La fobia diviene una vera e propria malattia quando ci impedisce il regolare svolgimento delle attività o ci condiziona la vita.

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Le 'classiche' fobie sono quelle sociali come l'agorafobia (paura degli spazi aperti), la claustrofobia (paura degli spazi chiusi), l'ereutofobia (paura di diventare rossi), la zoofobia (paura degli animali). Le ossessioni, invece, riguardano temi di violenza, di contaminazione, dubbi sull'affidabilità di cose o persone. Moltissime persone possono ammalarsi di fobie, ma in particolare ne soffrono le donne. Con la psicoterapia a orientamento cognitivo comportamentale è possibile sconfiggerle. Questo spazio è dedicato ad una classificazione delle fobie, dalle più comuni a quelle più insolite. Scoprite anche voi se siete veri e propri fobici, ossessionati o solo dei gran fifoni.

Octofobia

È definita come una paura persistente, anormale e ingiustificata della forma del numero 8. Si tratta di un caso specifico di numerofobia (Paura dei numeri), come anche la triscadecafobia (paura del numero 13). L’origine di questo termine proviene dal greco "okto" (otto) e "phobos" (paura). La fobia proviene dal fatto di associare al numero 8 un evento traumatico passato, possibilmente nell’infanzia, vincolato a un'esperienza sgradevole a cui la mente attribuisce una quantità di significati negativi, come meccanismo di difesa, per mantenersi separata da questi in futuro. Vi è chi mette in relazione anche la forma del numero 8 con l’infinito.


Meccanofobia

Definita come una paura delle macchine. La si mette in relazione con la tecnofobia. Non si tratta esclusivamente della paura per le macchine o dei macchinari, ma anche rifiuto per le macchine dovuta alla sofferenza causata dalla tecnologia dagli inizi della Rivoluzione Industriale. Con l'introduzione di macchinari, la sostituzione delle abilità artigiane spinsero un clima speciale di lotte e la perdita di molti posti di lavoro. La paura delle macchine e della tecnologia si fece più evidente durante la Seconda Guerra Mondiale, dove si

Necrofobia

mise in evidenza l’enorme potenziale distruttivo delle macchine stesse. Più avanti, sul finire degli anni 60, dovuto alla crisi energetica e sotto l’influenza di movimenti sociali ed ecologici, iniziò il dibattito sull’adeguazione delle tecnologie e si originò una preoccupazione pubblica e una presa di coscienza sulle possibili conseguenze negative del progresso tecnologico. Questo si riflesse come un tema ricorrente nella letteratura di fantascienza, e posteriormente, pure nel cinema. Oggi giorno, questo appare specialmente vincolato con le nuove tecnologie informatiche, in finzioni che riflettono quasi sempre un futuro dal colorito tetro.

È definita come una paura persistente, anormale e ingiustificata della morte o delle cose morte. È conosciuta anche come tanatofobia. Entrambi i termini si usano alternativamente, sebbene thanatofobia è più specifico: include, benché non si limiti, alla paura della propria morte. Necrofobia è la paura della morte, delle cose morte (per esempio, cadaveri) così come di certe cose associate alla morte (per esempio, bare). Il termine deriva dal greco "neros" (cadavere) y "phobos" (paura). Coloro che patiscono di questa condizione non possono spiegare con chiarezza il sentimento terrificante che provino dinanzi a una mummia o un cadavere. Questa fobia è, di fatto, pericolosa,

immaginiamoci un fobico fermo in una sala di museo con cose morte intorno. La mummia, con tratti scheletrici e molti fossili di animali estinti di tutto il mondo, tutti, si vedono come se fossero pronti a catturare una preda quando non vi è nessuno intorno. La necrofobia può far sentire i soggetti tremendamente nervosi. Questa fobia può essersi sviluppata dopo aver visto qualcuno morire davanti a lui.

Nictofobia

È definita come una paura persistente, anormale e ingiustificata dell’oscurità o della notte. È conosciuta anche come achluofobia, scotofobia, ligofobia o mictofobia. Nel caso del termine nictofobia, fa riferimento principalmente alla paura della notte. È comune nei bambini, un poco meno negli adulti, generalmente è causato dal fatto che la persona non può vedere nell’oscurità ed è temuto ciò che non si può vedere. E, in luoghi male illuminati, le cose appaiono essere quel che non sono. Oltre l’affermazione scientifica che la paura è irrazionale e che quello di cui si ha paura non è reale, questo solleva dal panico.

Nelofobia

Definita come una paura, anormale e ingiustificata del vetro. Conosciuta anche come crystallofobia o hyalofobia.

@

scrivi a: fobie@salutare.info

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Informazione sociale @

Segnalate le campagne a: sociale@salutare.info

La comunicazione e la prevenzione sociale per definizione, aumentano il livello di consapevolezza e conoscenza dei cittadini relativamente a problemi di interesse generale, nella prospettiva di modificare comportamenti o atteggiamenti.

Parlare di Parkinson tutto l’anno…

La Giornata Nazionale Parkinson cresce e diviene una campagna permanente. Al via la campagna di sensibilizzazione sulla malattia che culminerà con la giornata nazionale del 30 novembre 2013. La GNP coinvolge da sempre i centri che vi aderiscono e da oggi rafforza ulteriormente il suo impegno. Saranno infatti più numerose le strutture locali coinvolte che metteranno a disposizione esperti neurologi per offrire approfondimenti sulla malattia. Limpe e Dismov-Sin uniscono le loro forze nel comune obiettivo di sostenere una maggiore conoscenza della malattia, divulgando e promuovendo progetti di ricerca determinanti per la cura e lo sviluppo di trattamenti efficaci. Studi epidemiologici hanno stimato che circa il 30% degli anziani sopra

i 65 anni cade almeno 1 volta l’anno e di questi il 6% riporta una frattura ossea. Tale situazione si accentua significativamente nella popolazione affetta da patologie neurologiche a carico del sistema nervoso centrale o da deficit cognitivi e demenze senili, dove l’incidenza annuale è stimata tra il 60 e l’80%. Per tali motivi, ampio rilievo sarà dato alla raccolta fondi a favore della ricerca sulla prevenzione delle cadute che si consolida quest’ anno e che si pone come obiettivo il sostegno ai pazienti nella fase avanzata della malattia con difficoltà di deambulazione, disturbi dell’equilibrio e un rischio più elevato di cadere. Identificare i fattori predittivi è determinante per intervenire preventivamente e capire come agire attraverso trattamenti specifici di riabilitazione, così da garantire ai pazienti una migliore qualità di vita.

Sono previsti incontri informativi ed eventi locali organizzati autonomamente dalle singole Strutture che saranno riportate sul sito a partire dal mese di Ottobre. Nel frattempo puoi controllare le Strutture che si occupano di Parkinson più vicine a te Per conoscere le strutture aperte e le iniziative organizzate si può visitare il sito www.giornataparkinson.it o chiamare il

Numero Verde 800 149 626.

"Apri gli Occhi" colpisce ancora

Dall’8 ottobre a fine maggio 2014 la campagna didattica toccherà 30 città italiane e le relative province: oltre 60mila alunni potranno capire l’importanza della salute oculare attraverso il divertimento Divertimento e insegnamento possono andare di pari passo.

http://iapb.it/

34 www.salutare.info

Così torna la campagna didattica "Apri gli Occhi" in 30 città italiane e nelle relative province, coinvolgendo oltre sessantamila giovanissimi: si svolgerà nelle scuole primarie uno spettacolo scientifico che resta facilmente impresso nella memoria dei bambini.

L’istruttiva campagna porta la firma dell’Agenzia internazionale per la prevenzione della cecitàIAPB Italia onlus ed è nata in collaborazione col Ministero della Salute. La nuova edizione si svolgerà dall’8 ottobre a fine maggio 2014: attraverserà tutta le penisola italiana, dalla Sicilia al Trentino, portando con sé allegria e conoscenza.


Questo spazio è dedicato alla segnalazione di campagne di informazione sociale, di prevenzione per rendere visibili tutte le iniziative volte a migliorare gli stili di vita.

www.salutare.info

ProgettAzione: il cervello è social

Se si danneggia si riabilita in gruppo La bergamasca ProgettAzione, propone anche a Milano cooperative-learning e housing sociale, formule innovative per riabilitare persone colpite da trauma cranico e supportare le famiglie spesso sole e impreparate; 216mila persone in Italia, 2 milioni e 700mila in Europa vivono con una con una cerebrolesione acquisita. La cerebrolesione acquisita, dopo un trauma, anche grave, dovuto a ictus, anossia, emorragia cerebrale o trauma cranico da incidente, riguarda oltre 216mila in Italia e 2milioni e 700mila persone in Europa, impedendo loro di riprendere un ruolo sociale, il lavoro, la scuola. Il cervello è però in grado di riabilitarsi.

Come? In gruppo, attraverso la collaborazione e la condivisione. Questa formula, proposta da ProgettAzione società bergamasca, unica in Italia, che progetta interventi innovativi nel campo della prevenzione e della riabilitazione di persone con grave cerebrolesione acquisita, dopo le cure mediche, ricevute all’ospedale - arriva adesso anche a Milano, in via Teodosio. Con lo scopo di raggiungere un numero maggiore di pazienti a cui garantire efficaci interventi riabilitativi, ProgettAzione inaugurerà la nuova sede a metà novembre. "Questa operazione è una grande opportunità per la nostra Onlus - afferma Alvaro Bozzolo, Presidente di ProgettAzione Cooperativa Sociale.

www.cooperativaprogettazione.it www.traumacranico.net

CAMPAGNA NAZIONALE DI PREVENZIONE CARDIOVASCOLARE Ogni Martedì di Novembre, recati in una farmacia Apoteca Natura per effettuare controlli gratuiti per la verifica dei fattori di rischio, da segnalare eventualmente al medico curante. Tutti i martedì di Novembre, GRATUITAMENTE e su prenotazione, ti offriamo: misurazione in autodiagnosi della Colesterolemia totale, misurazione Pressione e Questionario per la creazione della Mappa del Benessere Cardiovascolare e la valutazione dei Fattori di Rischio.

Prenota nella Farmacia Apoteca Natura più vicina a te! http://apotecanatura.it/dove.aspx

Il Centro Aiuto alla Vità è un servizio che Il CAV offre gratuitamente: aiuta moralmente e materialmente nuclei familiari, giovani coppie, donne sole e madri nubili che per varie ragioni sono nel dubbio o nella tentazione di respingere una vita nascente. Il Centro offre gratuitamente e con riservatezza colloquio, consiglio, assistenza alla donna che si trova in particolari difficoltà a causa della gravidanza. È anche un centro di coordinamento che mette in contatto con gli enti o le persone di cui una madre può avere bisogno.

Chi può usufruire

Ogni donna in una situazione difficile per la sua maternità la ragazza non sposata che attende un figlio, la donna già madre che aspetta un altro bambino e che ha bisogno di aiuto, ogni donna che ha paura di un figlio, che non riesce ad accettarlo, che lo sente come un problema.

assistenza medica, legale, psicologica, ospitalità anche per brevi periodi, ascolto, colloquio, consiglio, opera di sensibilizzazione, opera di diffusione, sostegno economico

Contribuisci

Anche un piccolo contributo è prezioso per l'organizzazione che continuerà a supportare le donne in difficoltà e consentire che ogni vita iniziata possa essere accolta e sostenuta. Siamo convinti che con il poco di molti si riesca a ottenere tanto. CENTRO DI AIUTO ALLA VITA S. Maria di PORTOSALVO Via A. DE GASPERI, 40 Tel. 081 5519283 - 80133 NAPOLI C.C. 10575801 Salutare 35


Eventi

CONGRESSI, CONVEGNI, EVENTI e manifestazioni per la Salute e il Benessere Ravenna, 25 ottobre 2013

Le mielodisplasie e l'accumulo di ferro

Attività formativa per:Tecnico sanitario laboratorio biomedico, Medico chirurgo Infermiere, Farmacista. Discipline di riferimento: Oncologia, Medicina trasfusionale, Medicina interna, Geriatria, Farmacia territoriale, Farmacia ospedaliera, Ematologia. Descrizione del congresso

Linee guida - protocolli - procedure - documentazione clinica. Specifiche evento Acquisizione competenze tecnico-professionali: Trasfusione in oncoematologia. Luogo di svolgimento: Ospedale S. Maria Delle Croci Crediti assegnati: 4 Durata del corso 4 ore Quota di partecipazione gratuita Segretetria Organizzativa: Collage Srl mail: info@collagecongressi.it

Riva Del Garda(TN), 9 novembre 2013

Primo incontro interregionale di gastroenterologia pediatrica

Attività formativa per: Medico chirurgo, Infermiere pediatrico, Infermiere, Dietista. Località di svolgimento: Trentino Luogo di svolgimento: Palazzo Dei Congressi Indirizzo: Parco Lido Crediti assegnati: 4 - Durata del corso 4 ore Quota di partecipazione gratuita Segreteria Organizzativa: Embi Services Via Zellloc. Cognola 1 - Trento Tel: 0461234411 Fax: 0461233282.

Firenze 12 novembre 2013

La farmacodinamica e la farmacocinetica degli anticorpi anti cd 20

Corso ECM Luogo di svolgimento: Centro Arte e Cultura Opera Duomo Piazza San Giovanni, 7 - Firenze Tel. 055 282226 www.operaduomo.firenze.it Il corso è accreditato per: Medici specialisti in Ematologia e Oncologia, Farmacisti Ospedalieri.

www.salutare.info

È necessario partecipare al 100% dell’attività formativa per acquisire i crediti. ISCRIZIONI: La partecipazione è gratuita. Iscrizioni on line su www.delphiinternational.it sezione "Calendario ECM" Provider ecm (id 1540) e segreteria organizzativa: Delphi International Srl Via Zucchini 79 - Ferrara Tel. Centralino 0532 595011 Tel. Div. Congressi 0532 1934216 Fax 0532 773422 congressi@delphiinternational.it www.delphiinternational.it

Roma, 24 e 25 novembre 2013

Il bambino con disturbi delle abilità prassiche e della coordinazione motoria e il protocollo apcm Attività formativa per: Terapista occupazionale, Terapista della neuro e psicomotricita dell'eta evolutiva, Psicologo Logopedista, Fisioterapista, Educatore professionale. Discipline di riferimento: Psicologia Descrizione del congresso Percorsi clinico-assistenziali/diagnostici/riabilitativi, profili di assistenza - profili di cura. Acquisizione competenze tecnico-professionali: Il bambino con disturbi delle abilità prassiche e della coordinazione motoria e il protocollo apcm. Luogo di svolgimento: Villa Eur Parco Dei Pini Indirizzo: Piazzale Marcellino Champagnat 2 Crediti assegnati: 17.1 Durata del corso 17 ore Quota di partecipazione: 200 € Segreteria Organizzativa: FISIO AIR - S.R.L. Via Crescenzio, 95 Roma Tel. 06 68308408, 06 6873034

Salerno, 29 e 30 novembre 2013

I disturbi dell'equilibrio: what's new. Approccio multidisciplinare dalla diagnosi al trattamento.

Attività formativa per: Medico chirurgo Discipline di riferimento: Otorinolaringoiatria, Neurologia, Medicina generale (medici di famiglia),

Prato (Toscana), 25 e 26 novembre 2013

L'infettivologo tra innovazione e cambiamento

Attività formativa per: Medico chirurgo. Discipline di riferimento: Urologia, Scienza dell'alimentazione e dietetica, Reumatologia, Radioterapia, Radiodiagnostica, Psicoterapia, Psichiatria, Pediatria, Nefrologia, Microbiologia e virologia, Medicina trasfusionale, Medicina termale Medicina nucleare, Medicina legale, Medicina interna, Medicina generale (medici di famiglia)Medicina fisica e riabilitazione. Acquisizione competenze tecnico-professionali:Aaa. Sede Organizzativa: Ideas Group Srl Luogo di svolgimento:Art Hotel Museo Indirizzo:Via Della Repubblica, 289 - Prato Crediti assegnati: 10 - Durata del corso: 10 ore Quota di partecipazione gratuita

Milano, 5 dicembre 2013

1st workshop of ckd-mbd - era-edta working group

Azienda/Ente formativo: Fondazione D'amico Per La Ricerca Sulle Malattie Renali Luogo di svolgimento: Milan Marriott Hotel Indirizzo:Via Washington 66 - Milano Crediti assegnati: 4 - Durata del corso (in ore): 8 Quota di partecipazione: 0 € Attività formativa per: Medico chirurgo Discipline di riferimento: Nefrologia Medicina interna Endocrinologia Cardiologia.

Per comunicare congressi, convegni, eventi e manifestazioni per la Salute e il Benessere Tel.: 0825 74603 e-mail: info@salutare.info

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Audiologia e foniatria. Acquisizione competenze tecnico-professionali: Nel corso del convegno saranno messi a punto, i percorsi territorio-ospedale e le linee guida per la diagnosi e la terapia dei disturbi dell’equilibrio. Segreteria Organizzativa: Concerto Tel: 08119569195 Fax: 0812140448 Luogo di svolgimento: Grand Hotel Salerno Indirizzo: Lungomare Clemente Tafuri, 1 - Salerno Crediti assegnati: 5 Durata del corso (in ore): 10 Quota di partecipazione: 100 €



La Casanel tuo dell’Acqua Comune Bere sostenibile vuol dire abbattere gli sprechi dovuti alla produzione massiva di bottiglie in plastica. Direttamente dall’acquedotto locale, l’acqua potabile microfiltrata e batteriologicamente sicura arriva fresca, senza sprechi, senza depositi né impurità dal tuo erogatore Projet Water. Questo sistema garantisce una notevole riduzione dell’immissione in atmosfera di CO2 e gas inquinanti, derivanti dalla produzione e dai trasporti delle casse d’acqua, dalle fabbriche al tuo bicchiere. Ogni giorno i nostri consumi di acqua in bottiglia creano un forte impatto ambientale, dalla produzione alla distribuzione, fino allo smaltimento della plastica e del vetro. L’acqua è un bene di tutti e, in particolare, l’acqua erogata dalla pubblica rete è buona, sicura e controllata.

I vantaggi di una nuova politica di sviluppo sostenibile e sensibilizzazione dei cittadini è immediata. Sono già tantissimi i comuni che hanno installato la Casa dell'Acqua!

é conveniente e utile al cittadino

Info:

la casa dell’acqua

è un distributore di acqua potabile che il comune mette a disposizione della comunità ed è in grado di erogare acqua refrigerata, naturale e frizzante con un sistema di filtrazione certificato e conforme alle normative de ministero della salute. La casa valorizza l’acqua del territorio esaltandone le proprietà organolettiche e garantendo un’azione antibatterica. La casa dell’acqua garantisce alle comunità innumerevoli vantaggi derivanti principalmente dal riutilizzo delle bottiglie. Oltre a contribuire alla salvaguardia dell’ambiente rappresenta una grande fonte di risparmio economico per le famiglie e anche la pubblica amministrazione trae beneficio dalla riduzione dei costi per lo smaltimento delle bottiglie in plastica (ogni 1000 kg costo solo discarica € 432,00 + iva) nonché della riduzione dello svuotamento dei cassonetti. La casa dell’acqua può inoltre essere un valido strumento per la riqualificazione di aree pubbliche che in breve tempo diventano un luogo di aggregazione e socializzazione dei cittadini.


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