Ad Alta Voce nr. 103

Page 1

GENNAIO 2015 - Anno XXX - Numero 1 periodico d’informazione dell’Unione Ex Allievi Salesiani di Treviglio

POSTE ITALIANE SPA SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE 70% DCB BERGAMO. IN CASO DI MANCATA CONSEGNA RESTITUIRE A BERGAMO CPO; VERRÀ PROVVEDUTO AL PAGAMENTO DELLA TASSA.

fondato nel 1986 da Manlio Possenti

www.exallievidonboscotreviglio.com

Il presidentissimo Manlio Possenti Il 30 Gennaio in palestra

Ricordo indelebile a dieci anni dalla scomparsa di Amanzio Possenti Guidare l’Unione Ex Allievi Don Bosco quale presidente per 22 anni fu, per mio fratello Manlio, una disponibilità quotidiana di gioia prima che un momento di orgoglio salesiano. Ogni giorno dedicava almeno un’ora all'Unione con lo spirito della dedizione, lieto di poterlo fare e di essere utile ai tantissimi “ex”come lui

SEGUE A PAGINA 5

Bicentenario di Don Bosco

Il cardinal Re alla tradizionale celebrazione di Don Bosco

Partite le iniziative della nostra ispettoria

A PAGINA 2

A PAGINA 7

L’ex allievo Aldo Ferrari

L’ex allievo Massimo Mapelli

«In Svizzera studio i tumori con le stampanti 3D»

«Curo il cuore dei bimbi dell’Africa»

A PAGINA 10

A PAGINA 11


VENERDÌ 30 GENNAIO LA TRADIZIONALE MESSA DI DON BOSCO

APPUNTAMENTO ATTESO CELEBRA MONSIGNOR RE In arrivo come ogni anno studenti, genitori, insegnanti, ex allievi Sarà il cardinal Giovan Battista Re, allievi conoscono come da anni si vive, quest’anno, a celebrare uno degli apai Salesiani, questa festa: una sentita e puntamenti più attesi dell’anno salepartecipata cerimonia religiosa, un absiano, la festa di Don Bosco. La data è braccio intenso all’interno della Paleil 30 gennaio, l’ostra Zanovello, rario le 18, e il quasi sempre greluogo, come semmita fino all’invepre, la Palestra rosimile di persone Zanovello interna di tutte le età, acal Centro salesiacomunate dal desino. Come sempre derio di ricordare sono attesi miun santo che ha gliaia tra studenti, cambiato la storia genitori, ex allievi, dell’educazione e amici e sostenitori che ha insegnato, dei Salesiani di e ancora oggi inTreviglio. Il 31 segna, tanto. gennaio è infatti la Come detto, quericorrenza della st’anno toccherà morte di San Gioal cardinale Re cevanni Bosco, palebrare la Messa dre e maestro deldel 30 gennaio. la gioventù ma anOggi il cardinal che fondatore dei Re è prefetto emeSalesiani. Querito della CongreIl cardinale Giovanni Battista Re st’anno la festa asgazione per i vesume un significato particolare, perché scovi. Tra l’altro - una particolarità - il nel 2015 ricorrono anche (e ne par30 gennaio sarà anche il compleanno liamo a parte) i duecento anni dalla del cardinale, che festeggerà a Trevinascita di Giovanni Bosco, che venne glio i suoi 81 anni. Originario di Boralla luce il 16 agosto del 1815 a Cano, in Valle Camonica, venne ordinastelnuovo d’Asti (oggi Castelnuovo to sacerdote il 3 marzo 1957 dal veDon Bosco) e che morì a Torino apscovo (poi arcivescovo) Giacinto Trepunto il 31 gennaio del 1888. dici, mentre fu consacrato arcivescovo Com’è noto, nel caso dei santi la relail 7 novembre 1987 da Papa Giovantiva festività viene solitamente indicata ni Paolo II. A crearlo cardinale fu lo nel giorno della morte, perché l’evento stesso Papa, oggi santo, il 21 febbraio ha rappresentato la salita al Cielo e 2001. Compiuti appunto un anno fa l’incontro con il Signore: per questo, gli 80 anni, è uscito dal novero dei anche per Don Bosco, si festeggia in cardinali elettori. Fabio Conti occasione del 31 gennaio. Tutti gli ex Direzione, Redazione, Amministrazione: c/o Centro Salesiano Don Bosco - Via Zanovello, 1 - 24047 Treviglio (Bg) Tel. 0363.313911 - Fax 0363.313908 - www.axia.it/salesiani - salesiani@axia.it periodico di informazione fondato nel 1986 da Manlio Possenti Gennaio 2015 - Anno XXX - Numero 1 (103) numero chiuso il 14 gennaio 2015 ASS. EX ALLIEVI ED EX ALLIEVE DON BOSCO TREVIGLIO www.exallievidonboscotreviglio.com unione@exallievidonboscotreviglio.com

c/c postale n° 15109242 intestato a Associazione Ex Allievi/e Don Bosco Via Zanovello, 1 - 24047 Treviglio (Bg) POSTE ITALIANE SPA - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - 70% - DCB BERGAMO AUT. TRIBUNALE DI BERGAMO N° 32/87 DEL 23.10.1987 Direttore Responsabile: Amanzio Possenti Coordinatore: Fabio Conti Impaginazione: Paolo Taddeo

Cari Lettori... informiamo che gli scorsi numeri di “Ad Alta Voce” hanno avuto dei problemi di natura tecnica e hanno subìto dei ritardi nella pubblicazione e diffusione. In particolare il numero precedente a quello che avete tra le mani, il 102, è stato stampato con una tiratura ridotta. Chiunque ne volesse comunque una copia, può fare riferimento all’Unione per farselo spedire, oppure può scaricare una copia digitale all’indirizzo www.exallievidonboscotreviglio.com. Da questo numero e con il 2015 stampa e pubblicazione tornano regolari: per questo dobbiamo rigraziare dell’impegno quanti, in maniera del tutto volontaria, si danno da fare per inviare articoli e fotografie, collaborando alla realizzazione di una testata apprezzata e ben accolta nelle case degli ex allievi. Ricordiamo che la stampa ha un suo costo, dunque sollecitiamo eventuali sponsor a farsi avanti per finanziare il nostro giornale e l’Unione, trovando così il proprio logo come vetrina pubblicitaria sull’ultima pagina della nostra pubblicazione. Da ultimo, ma non meno importante, il fatto che l’Unione si fonda anche sulle adesioni degli ex allievi. Per questo invitiamo tutti gli ex allievi e le ex allieve a rinnovare la quota associativa, utilizzando l’apposito bollettino o comunque scrivendo all’Unione ex allievi. Redazione: Francesco Chiari, Filippo Costanzo, Federico Merisi, Loris Scaravaggi, Emilio Zanenga Hanno collaborato a questo numero: Dario Busi, Angelo Colombo, Massimo Mapelli, Angela Nava, Umberto Taddeo, Gianluca Tirloni Servizi Fotografici: Attualità Cesni AD ALTA VOCE viene spedito gratuitamente a Ex Allievi/e, Oratoriani, Cooperatori e Amici dell’Opera Salesiana di Treviglio, iscritti all’Unione

Stampa: Novecento Grafico - Via Pizzo Redorta, 12/A - 24125 Bergamo Tel. 035.295370 - 900grafico@novecentografico.it - www.novecentografico.it Alla rivista possono collaborare gli Ex Allievi inviando scritti e foto. La Redazione si riserva, secondo lo spazio disponibile e il contenuto, di pubblicare o meno quanto pervenuto.

2


L’ex Presidente Loris Scaravaggi

Il Presidente Angela Nava

Un’esperienza emozionante, grazie di cuore a tutti

Ritrovarsi insieme per pregare e cantare “Don Bosco ritorna”

Carissimi amici Ex Allievi, a seguito delle elezioni per il nuovo Consiglio effettuato a maggio durante il consueto convegno annuale, e alla prima convocazione dei nuovi eletti al consiglio, è stata votata all’unanimità la nuova Presidentessa dottoressa Angela Nava di Fara Gera d’Adda alla quale porgo i più cordiali auguri di buon mandato quale nuova presidente per la carica dei prossimi quattro anni. Devo però ringraziare tutti coloro che, durante il mio mandato, mi hanno dato fiducia e mi sono stati vicino lungo questo breve percorso da Presidente. È stata un’esperienza veramente emozionante, intensa e costruttiva, condivisa con amici che mi hanno veramente aiutato a realizzare gli impegni che erano già in programma e altri che sono stati realizzati durante il percorso. Un grazie particolare va anche agli sponsor e a tutti gli Ex Allievi che da sempre contribuiscono per dare continuità alla nostra Unione. Un grazie particolare al delegato don Roberto Gerosa e a don Ettore Guerra, che mi è stato sempre vicino anche nei momenti più difficili, dei quali non dimenticherò mai. Però dopo tutti questi ringraziamenti mi sento in dovere di chiedere a tutti gli Ex Allievi di proseguire nel contribuire al buon esito della nostra unione, e il modo più semplice per continuare a credere nell’opera Salesiana è quello di continuare a credere nel buon operato degli educatori Salesiani e nell’unione Allievi di Don Bosco. Il mio non è di certo un addio ma bensì un saluto di arrivederci alle prossime iniziative degli Allievi di Don Bosco.

“Amate ciò che amano i giovani, affinché essi amino ciò che amate voi.” Anche quest’anno Don Bosco ci chiama a partecipare con gioia alla messa in sua memoria, che si terrà venerdì 30 gennaio alle ore 18. Sarà l’occasione per ritrovarsi, per pregare assieme ai giovani della casa salesiana, per cantare ancora una volta, oggi come allora, “Don Bosco ritorna...” Vi aspetto, insieme ai consiglieri dell’Unione e ai tanti ex allievi che non fanno mai mancare la loro partecipazione, la loro amicizia e la loro vicinanza.

Gli articoli di Ad Alta Voce si possono leggere anche sul nostro sito internet www.exallievidonboscotreviglio.com Per inviare articoli o foto è disponibile l’indirizzo e-mail altavoce@exallievidonboscotreviglio.com Aspettiamo il vostro materiale!

3


IL RICORDO DEL FRATELLO

IL PRESIDENTISSIMO MANLIO, DIECI ANNI FA LA MORTE

di Amanzio Possenti*

Per 22 anni fu alla guida della nostra Unione Ex Allievi Commercialista rinomato, fu attivo promotore di iniziative culturali Dieci anni fa moriva il ragionier Manvista patinata, non solo ideata e reazione al carisma educativo di Don Bolio Possenti, un carissimo personaggio lizzata da Manlio, anche sostenuta esco, il succedersi di iniziative (spesso fecittadino, distintosi soprattutto nel fare conomicamente), l’avvio della “cartolistose e condivise con alunni ed ex del il bene e nel dedicare sé stesso alle na di auguri” (un esempio in materia, Centro: in testa a tutte l’organizzazione realtà cittadine di tipo socio-culturale. ovvero una cartolina inviata a tutti gli ex puntuale della Festa di Don Bosco via Era il 13 dicembre 2004: si spegneva allievi nel giorno del loro compleanno, via presenziata da illustri prelati), indopo una giornata riservata al lavoro con una frase scritta di suo pugno risomma una catena di eventi vissuti con nel suo ufficio di commercialista in via servata ad ognuno, attraverso un caloprofonda e attiva partecipazione, così Marconi, dove era anche la sua abire umano e cristiano di primordine), la da garantire il massimo della visibilità tazione. Concludeva una vita ricca di visita a Treviglio, all’Istituto Salesiano, ed anche dell’intenso operare nella liimpegni solidali a favore degli altri, del Rettor Maggiore dell’Opera Salenea del Vangelo - all’attività dell’Uniocon lo stile della dedizione discreta. siana, di Giulio Andreotti, del Cardinane (per esempio, con la creazione del Anche la moglie, signora Narcisa Pitle Carlo Maria Martini, le conferenze Premio don Angelo Lazzaroni, alla mezalis, insegnanmoria del comte, aveva scelto pianto sacerdote di perseguire la salesiano e poi medesima vita con il Premio don nell’impegno a Emilio Bruni). In favore del prosdefinitiva un persimo, sostenendo sonaggio-gigancon affetto e pate, alla cui mero impegno la moria, come a scelta del marito: quella della caNarcisa si è rissima consorte spenta tre anni Narcisa, qualche dopo, il 6 dicemtempo fa, è stata bre 2007, dopo dedicata l’aula avere a lungo e professori all’Istiripetutamente tuto cittadino. cullato il sogno Fu anche promodi «raggiungere tore e presidente il mio Manlio in dell’associazione paradiso». ex allievi dell’IstiManlio fu un fututo Oberdan nambolico interper Ragionieri prete nelle inizia(un organismo L’indimenticato presidente Manlio Possenti (1925-2004) alla scrivania del suo ufficio mentre si appresta tive da lui calcui si dedicò con a scrivere di proprio pugno e a firmare una delle innumerevoli cartoline di auguri per i suoi amati ex allievi deggiate. Nel passione: ora la 1982 aveva assunto la presidenza delapplauditissime di insigni personaggi signora Anita Baruffi si è impegnata a l’Unione Ex Allievi Don Bosco, costitui(dall’astronauta Flaminio Guidoni a Vitrilanciarne la presenza in città fra i tasi presso il Centro Salesiano cittadino. torio Messori, passando per numerosi molti ragionieri usciti dall’Oberdan); Non è mai stato un presidente qualunaltri di alto prestigio), le celebrazioni presiedette la Corale G.B. Cattaneo, que, bensì “il presidente”, avendo moper il centenario della presenza Saleimprimendole un forte slancio operatitivato questo incarico con grandissima siana a Treviglio (con l’indimenticabile vo; fu tra i fondatori dell’associazione volontà di servizio. Di quell’epoca - dudon Emilio Bruni quale coautore dell’iPro Loco e dette impulso a tante altre irata ininterrottamente fino alla morte, niziativa e l‘appoggio del delegato don niziative locali, tra cui l’Atas. All’Oradunque per 22 anni: rieletto e riconferRoberto Gerosa), l’avvio di una serie di torio Sant’Agostino, negli anni di don mato continuamente - restano vive testiincontri e convegni (con gli ex maturi, Ernesto Castiglioni, quando aveva 18 monianze. Ne ricordiamo alcune: la con sacerdoti e vescovi che in gioventù anni, fu il redattore del giornalino orafondazione della rivista “Ad Alta Voce” avevano studiato al Collegio trevigliese toriano che era inviato al fronte ai gio(per portare la vita dell’Unione a tutti e con “ex alunni” di età avanzata), la vani trevigliesi chiamati alle armi. gli iscritti, non solo di Treviglio: una ricontinua, costante e privilegiata attenEsempio luminoso di impegno serio e

SEGUE A PAGINA 5

4


CONTINUA DA PAGINA 4

responsabile sul piano comunitario, fu tale anche nella professione di commercialista, con uno Studio fra i più apprezzati e frequentati all’epoca. Fu il primo a lanciare il giornalismo a Treviglio subito nel 1945, al termine della guerra: primo collaboratore dell’allora direttore de “Il Popolo Cattolico” don Costantino Rossi e in analogo ruolo si ritrovò con don Sandro Mezzanotti; aprì il mondo delle corrispondenze con i quotidiani “L’Eco di Bergamo”, “L’Italia” e “Il Corriere della Sera”. A lui si deve - poiché li ha instradati, facendo loro “bere” il... nettare della professione - la

A sinistra, un disegno realizzato dal nostro ex allievo Gian Luca Tirloni: raffigura l’amato e indimenticato presidente Manlio Possenti, scomparso dieci anni fa; a destra, la copertina del primo numero di “Ad Alta Voce”, il nostro periodico, fondato da Manlio e che iniziò le pubblicazioni nel dicembre del 1986.

carriera giornalistica dei fratelli Renato (classe 1930, divenuto capocronista a “L’Eco di Bergamo” dove ha lasciato un vuoto incolmabile, da tutti rimpianto e ricordato con affetto, morto nel settembre 2007) e Amanzio (anch’egli a lungo attivo a “L’Eco di Bergamo”). Commendatore di San Silvestro, figlio di Alessandro - capogestore delle Ferrovie dello Stato - e di Francesca Manzoni, due trevigliesi doc, Manlio - da tutti beneamato e stimato - era nato nel 1925 e si era sposato nel 1950 con la carissima Narcisa, condividendo con lei - oltre che con i fratelli, le cognate e i ca-

rissimi nipoti - i momenti di una vita familiare serena, condotta in umiltà e cordialità di rapporti, con l’aggiunta di un affetto speciale verso Treviglio. Dieci anni dopo non si è spenta la sua memoria di galantuomo e di cristiano convinto, testimoniata anche da lasciti ad opere ecclesiatiche e di bene locali nonché dalla donazione di libri e oggetti preziosi affinchè possano essere utilizzati: segni posteriori, questi di Manlio, di un amore forte verso la propria città nella ribadita gioia di servire con generosità. direttore de “Il Popolo Cattolico”

UN RICORDO PERSONALE - di Amanzio Possenti DALLA PRIMA PAGINA

usciti dalla scuola del grande Santo educatore. Mentre scriveva cartoline di auguri agli iscritti per “trascinarli” là dove spirava il cuore di Don Bosco, impegnava contestualmente se stesso in ogni dettaglio operativo - i programmi, i momenti di incontro, la verifica delle attività, l’organizzazione di celebrazioni, ecc... - affinchè l’Unione si muovesse con la perfezione di un orologio di marca. Sempre dritta allo scopo: “buoni cristiani e probi cittadini”. Siccome non gli bastava mai

quel molto che promuoveva e proponeva, si era dato supplettivamente un compito nuovo e ricco di stimoli, l’attenzione ad una “creatura” sua, nata dall’entusiasmo del dedicarsi generosamente all’Unione: “Ad Alta Voce”, il periodico che distingueva - e distingue tuttora, su quella scia le attività degli “ex” di Treviglio. Su quella pubblicazione, sostenuta anche economicamente oltre che realizzata giornalisticamente, Manlio “giocava” se stesso con l’afflato del neofita

e della giovanilità del pensiero-azione. Fra un numero e l’altro, fra testi, foto e correzioni, operava con slancio per farne un insostituibile riferimento di carisma salesiano. Ha fatto tutto, sino al giorno della morte, con amore e coerenza, in piena vitalità evangelica, per dare un senso vero alla donazione di sè a tanti Amici che considerava fratelli nello spirito del grande Padre Don Bosco: un esempio - spesso silenzioso di vita spesa per un nobile ideale.

5


MANLIO POSSENTI, A DIECI ANNI DALLA MORTE

IL RICORDO DI UN EX ALLIEVO IN UNA LETTERA AFFETTUOSA La sua figura mi incuteva all'inizio soggezione Poi però capii la sua grande bontà d’animo Caro, anzi carissimo Manlio, devo confessarlo. Per me, giovane ex allievo salesiano, la sua figura fu inizialmente vista con una certa soggezione, dovuta innanzitutto al suo “nome”, già di per sé altisonante e conosciuto a livello scolastico e non solo. Ricordo come fosse ieri quando, prima in terza media e poi in quinta liceo, il suo volto noto perché già visto nei cortili della scuola durante gli intervalli “irruppe” in classe per illustrare cosa fossero gli ex allievi e soprattutto cosa fosse l’Unione. Fu in quelle due occasioni che mi resi conto di quanto lei fosse piuttosto un uomo appassionato di quanto faceva: un uomo che amava Don Bosco, i Salesiani, tutti gli ex allievi. E che guardava tutti gli “ex” con lo stesso affetto. Finito il liceo, ricevetti per la prima volta, puntuale e in occasione del mio compleanno, la sua bella cartolina, che conservo ancora in un cassetto della scrivania. Fu emozionante, non tanto perché ebbi l’opportunità di trovare nella cassetta della posta di casa una cartolina che raffigurava un ambiente noto (stampato c’era infatti l’amichevole cortile dei Salesiani), ma soprattutto - e questo mi stupì parecchio - delle frasi indirizzate esclusivamente a me. Già perché per lei, caro Manlio, noi tutti ex allievi non eravamo tutti uguali, né un nome in un elenco, né tantomeno qualcuno a cui inviare un messaggio prestampato su una cartolina. Nossignore: dietro quella cartolina c’era una frase scritta a penna, di suo pugno, che mi aveva fatto capire di come lei avesse perfettamente l’idea di chi fossi io, pur avendomi magari incontrato di persona soltanto qualche volta. Lei si era informato, sapeva quale strada avessi intrapreso dopo la fine del liceo, sapeva chi erano i miei genitori. E, per questo, aveva piena coscienza e passione in quelle poche righe scritte con la biro.

6

Più avanti lessi, mi pare proprio su “Il Popolo Cattolico”, di quanto il suo impegno per l’Unione fosse qualcosa di insito nel suo dna, una vera attività “lavorativa” ma al contempo appassionata, un senso di appartenenza a una realtà più grande di tutti noi: lessi

Il presidente Manlio Possenti in cortile con una studentessa e con don Antonio Ferrari, allora direttore a Treviglio

che lei dedicava almeno un’ora all’Unione Ex Allievi tutti i giorni. Che si occupava personalmente di realizzare, con la “consulenza” giornalistica di suo fratello Amanzio, i numeri sempre ricchi e aggiornati di “Ad Alta Voce”, che iniziarono ad arrivarmi a casa con la stessa puntualità - anche se con cadenza maggiore nel corso dell’anno - nella cassetta delle lettere di casa. A quel punto mi fu chiaro l’entusiasmo che mostrò nelle occasioni in cui irruppe in classe per consegnarci quella prima “tessera” da ex allievo: non era un semplice rito e tantomeno era una formalità. Si trattava piuttosto, caro Manlio, di una modalità molto concreta per dimostrare affetto e vicinanza a dei ragazzi ancora giovani e far sentire tutti loro parte di una grande famiglia, quella appunto degli ex allievi salesiani. E ricordo ancora con affetto, caro Manlio, di quando prese la parola, in occasione di una delle partecipatissime - allora come oggi, il 31 gennaio di tutti gli

anni - messe di Don Bosco: al termine di una lunga celebrazione, arricchita dai nostri canti, prese il microfono e invitò tutti a visitare, al pianterreno della stessa palestra Zanovello, ad una pesca di beneficienza - se non ricordo male organizzata proprio dall’Unione. Devo confessarle oggi che, dieci anni fa esatti, quando mi fu comunicata la notizia della sua scomparsa, ci rimasi, come si dice, di sasso: nella mia mente mi era rimasto un retaggio da ragazzino, di quando l’avevo vista per la prima volta, che mi aveva in qualche modo convinto che lei fosse in qualche modo immortale. Proprio come l’Unione che lei rappresentava, non avevo insomma mai pensato che un giorno se ne sarebbe potuto anche andare, lasciandoci senza la cartolina di buon compleanno, senza la sua passione per l’Unione e per gli ex allievi. Mi fa invece piacere che, a dieci anni di distanza, il suo ricordo sia tutt’altro che scemato e che quanto ha fatto per l’Unione, per i Salesiani in generale e per tutti gli ex allievi, sia comunque rimasto nei ricordi e nell’odierna concretezza dell’organizzazione che lei ha guidato per oltre vent’anni. Ma, caro Manlio, io qui non ho la pretesa di ricordare quanto lei ha fatto e ha dato nella sua vita a noi ex allievi: è già stato scritto, e molto bene, da altri. A me interessava semplicemente ricordare che un giorno di ormai svariati anni fa, io - giovane ragazzo ancora spaesato e incerto sul mio futuro - ricevetti nella cassetta della posta una cartolina con una foto e un testo amico. E, anche solo per questo, le confesso la mia più viva e personale gratitudine e riconoscenza. Grazie di cuore Manlio, per oltre vent’anni “papà” dell’Unione e di certo oggi, da lassù, protettore dell’Unione e di tutti noi ex allievi. Un ex allievo salesiano


IL BICENTENARIO DELLA NASCITA

UN INTENSO ANNO DI FESTA PER IL COMPLEANNO DI DON BOSCO Sono partite le iniziative della nostra Ispettoria che si possono seguire anche nel “cortile digitale” dei social network L’Ispettoria salesiana di Lombardia, Emilia-Romagna, Svizzera e San Marino ha iniziato ufficialmente il Bicentenario della nascita di Don Bosco, in occasione della “2 Giorni Giovani” di sabato 13 e domenica 14 settembre 2014, nei cortili dell’Istituto Sant’Ambrogio di Milano. I Salesiani, le Figlie di Maria Ausiliatrice, la Famiglia Salesiana e i Giovani del Movimento Giovanile Salesiano hanno iniziato insieme l’anno educativo e pastorale, guardando a Don Bosco e imitando la sua passione educativa. Nella mattina di sabato l’Ispettore, don Claudio Cacioli, ha incontrato i giovani Confratelli per condividere le numerose esperienze pastorali vissute durante l’estate, in particolare negli Oratori. Nel pomeriggio, i Giovani animatori delle Case salesiane di Lombardia, Emilia Romagna, Svizzera e San Marino si sono ritrovati per ascoltare le diverse testimonianze d’impegno educativo salesiano vissute nell’estate 2014: il MGS, in particolare il Pellegrinaggio di 130 Giovani in Polonia, sui luoghi di San Karol Wojtyla; l’Animazione Missionaria, grazie al racconto dei Giovani tornati dalle spedizioni missionarie in Etiopia e in Sud Sudan; l’Animazione Vocazionale e i gruppi Animatori degli Oratori estivi. Per la Consulta MGS e gli Amici del Sidamo è stata l’occasione per iniziare la programmazione dei numerosi eventi formativi previsti nell’anno. La giornata è terminata in un clima di festa e allegria, dopo l’Adorazione Eucaristica e le Confessioni nella Basilica di Sant’Agostino.

Nella mattina di Domenica 14, i Giovani sono usciti per le strade incontrandosi, anche grazie ad alcuni luoghi sul territorio in cui si trovano i Salesiani a Milano, con alcuni “testimoni” di impegno educativo e di vangelo vissuto: il venerabile Attilio Giordani, sotto il “Pirellone” (luogo del suo impegno lavorativo), Fratel Ettore, nella zona della Stazione Centrale (luogo del suo servizio agli ultimi), i giovani SDB e FMA che nel pomeriggio hanno fatto la loro Professione Perpetua e, infine, come Don Bosco nella Torino dell’Ottocento, là dove ci sono i Giovani, con l’animazione di un “nuovo cortile” nella piazza Gae Aulenti (sotto la “torre” dell’Unicredit). La Domenica ha avuto il suo centro nella Concelebrazione Eucaristica, presieduta da don Francesco Cereda, Vicario del Rettor Maggiore, in Basilica di Sant’Agostino. Sono stati ricordati in modo particolare e ringraziati per la generosa fedeltà a Dio tanti Salesiani e Figlie di Maria Ausiliatrice, nell’anniversario della loro Professione Religiosa o dell’Ordinazione Sacerdotale. Tre Salesiani e due Figlie di Maria Ausiliatrice hanno fatto la loro Professione Perpetua: Marco Caglioni, Daniele Braga, Andrea Torresin, suor Flavia Armento e suor Maridele Sandionigi. Per essere presenti nel “cortile digitale”, i social istituzionali sono: su Twitter sui profili @Salesiani_ILE e @MGSLE, su Instagram sul profilo @mgslombardiaemilia e su Facebook alle pagine Facebook.com/salesianilombardiaemilia e Facebook.com/mgslombardiaemilia con gli hashtag ufficiali #2giornigiovani, #200dB, #dB2015.

7


LA PRIMA PARTE È STATA PUBBLICATA SUL NUMERO 100 DI “AD ALTA VOCE”

LA DROGA, L’ARRESTO E LA RINASCITA Continua il toccante racconto di Gigi, nostro ex allievo che ha dovuto affrontare il dramma del carcere Un messaggio anche per i giovani di oggi, perché non cadano nei suoi stessi errori Gentili lettori, eccomi di nuovo qui, sollecitato a proseguire nel racconto della mia storia recente. Approfitto quindi di questa nuova occasione per dire qualcosa di più, rispetto a quanto già pubblicato nel numero 100 di “Ad Alta Voce”, dato alle stampe nel dicembre 2013. L’intento di questa mia “fatica letteraria”, d’accordo con gli amici che me l’hanno richiesta, è quello di mettere un po’ in guardia i ragazzi, che siedono oggi agli stessi banchi di scuola che furono i miei tanti anni fa, dai rischi spesso sottovalutati e dai pericoli che si possono incontrare nella via di tutti i giorni. Voglio raccontare loro di quanto io stesso abbia dovuto subire, in termini di disagi e sofferenze, in conseguenza di scelte di vita, che oggi non ho paura a definire del tutto sbagliate. Potrà sembrare paradossale quanto sto per dire, ma ho come la sensazione che questo periodo di carcerazione mi abbia fatto bene! E non perché mi piaccia restare qui, rinchiuso, questo no! - credetemi, non è proprio una cosa che una persona si possa augurare - ma capisco che ero giunto ad un punto in cui non ero più in grado di gestire le mie giornate, la mia vita, concentrato solo sulla necessità di trovare continuamente denaro per potermi “fare”. Credo di averlo già detto nel mio precedente racconto: una costante discesa verso uno sprofondo infinito. Così, il giorno che i due agenti della Polizia di Stato si sono presentati alla mia porta mostrandomi un mandato di cattura, mi sono sentito quasi sollevato. Adesso, a distanza di mesi (ormai quasi due anni), mi sento finalmente libero dalla dipendenza da sostanze stupefacenti, quantomeno da un punto di vista della dipendenza

8

fisica. Il primo effetto è che posso davvero riflettere con maggior lucidità. In primo luogo, ho compreso che devo assolutamente cambiare le mie amicizie, tagliare i ponti con le persone con cui ho trascorso in passato moltissimo tempo; è un atto necessario, che pure mi richiede un notevole sforzo; così come mi è ora necessario ripensare alla mia vita in modo diverso. Mi pare di riscoprire molte cose, piccole cose che hanno però il potere di rendermi felice e riempirmi il cuore di gioia: la mia famiglia, gli amici che mi stanno vicini, i miei vecchi professori Salesiani che, nonostante tutti gli anni trascorsi, non mi hanno fatto mancare il loro sostegno in questo difficile frangente. Un grande aiuto, inoltre, mi deriva dalla possibilità di lavorare: sono uno dei pochi fortunati che qui dentro può svolgere un’attività lavorativa e questo mi dà una certa serenità, non solo e non tanto per-

ché le giornate passano più veloci, o perché posso guadagnarmi qualche soldo, ma soprattutto perché la sera, prima di dormire, ripenso alla mia giornata ed ho la sensazione di aver fatto qualcosa di utile per gli altri, e di non aver sprecato il mio tempo. Cose semplici, direte voi, cose che più o meno tutti fanno ogni giorno. Ebbene, sino a non molto tempo fa, io proprio nemmeno mi accorgevo di queste piccole cose, impegnato com’ero a cercare ben altro! Ed ora, invece, devo proprio a queste piccole cose il fatto di sentirmi utile in questa mia situazione, per esempio nell’aiutare qualche “disgraziato” come me, appena arrivato in questa struttura, a preparare una richiesta d’autorizzazione per ottenere una qualsiasi delle mille cose che servono e che qui, regolarmente, mancano. Non mancano invece, anzi abbondano, le situazioni che ti provocano

SEGUE A PAGINA 9


CONTINUA DA PAGINA 8

ansia e stress: le lunghe attese imposte dai biblici tempi della burocrazia, della Giustizia (avete notato che oggi il Ministero si chiama solo “Ministero della Giustizia”? una volta era il “Ministero di Grazia e Giustizia”; oggi la Grazia non c’è più, qualcuno l’ha fatta sparire, chissà perché!). Queste lunghe attese non ti aiutano a stare bene, sono una pesante punizione che si aggiunge alla pena vera e propria, e non paiono davvero ispirate ad un futuro reinserimento dei detenuti nella società. Per fortuna, però, mi capita anche di incontrare persone che fanno bene e con passione il proprio lavoro, qui, dentro le mura del carcere. Penso, in particolar modo, agli educatori che qui ho incontrato e che mi hanno aiutato a risolvere gli svariati piccoli e grandi problemi che quotidianamente si presentano. Questi educatori e volontari svolgono una funzione molto utile ed apprezzata dai detenuti: sono, per esempio, il tramite con il Magistrato di Sorveglianza, un ruolo che assume un valore davvero immenso in certe situazioni. Il loro lavoro mi aiuta davvero a prepararmi, a farmi trovare “pronto” per il giorno in cui si uscirà. Uno di questi educatori, un volontario che ho incontrato qui a Mantova, è stato inviato qui in carcere a tenere dei corsi ai detenuti. Siccome

io sono piuttosto esperto nel mio lavoro (lavori edili, costruzioni), sono stato autorizzato ad affiancarlo ed aiutarlo in queste sue “lezioni” su specifici aspetti di questa attività. Si è così creato un rapporto d’amicizia che ha avuto per me un enorme valore. Lui non ci giudica; semplicemente mette il suo tempo a nostra disposizione per farci sentire un po’ meno soli in questa circostanza, che ci vede costretti tra quattro mura per periodi anche molto lunghi. Mi sono chiesto quali siano le sue motivazioni: ho pensato che, probabilmente, questa attività fa bene anche a lui, probabilmente fare del bene agli altri fa bene anche a lui! Di nuovo, penso che la bellezza della vita stia nella semplicità, nelle cose piccole e di tutti i giorni, persino in

L’amico Gigi ha scritto queste righe prima del 15 aprile 2014, data in cui ha ottenuto, dopo svariate richieste, di essere ammesso a scontare la sua pena in una struttura alternativa al carcere. Al momento in cui scrivo, si trova ospite di una comunità specializzata nel recupero dalle dipendenze. Una nuova sfida per questo amico e vecchio compagno di scuola. Certo non gli manca la volontà di provare seriamente a voltare pagina, rispetto ad una vita che ha ben descritto nei due articoli pubblicati sulla nostra rivista.

una situazione come questa, dove certo non mancano fatti e situazioni che fanno soffrire. Avendo fede, la vedo così, proprio come mi ha sempre detto la mia mamma: «il Signore ti dà da portare una croce che sei in grado di sopportare, mai più grande». Anche questa nuova amicizia ha fatto breccia nel mio cuore e per sempre mi accompagnerà il bene che me ne è derivato. Ora sto tentando - e sono davvero convinto di potercela fare - di cambiare la mia vita. Ricordate come terminava il mio precedente “pezzo” pubblicato su queste stesse pagine? “Quando non siamo in grado di cambiare una situazione siamo sfidati a cambiare noi stessi”. Ebbene, io questa frase me la tengo ben stretta, come punto da cui ripartire e, nei momenti in cui mi sento fragile e sofferente, non mollo, non mi arrendo e cerco di tenere duro. Sono consapevole di essere stato un pessimo uomo, cosa che, peraltro, i magistrati di turno non perdono occasione di ricordarmi, con il preciso e freddo linguaggio giudiziario degli atti con cui rigettano od accettano (ma il più delle volte rigettano!) le mie richieste. Ebbene, adesso io voglio dimostrare a me stesso per primo e, di riflesso, anche a tutti gli altri, che questo periodo della mia vita che sto trascorrendo qui non è tempo sprecato.

Io mi sento di ringraziarlo per aver raccontato la sua “avventura” con tanto coraggio e generosità. Ma soprattutto lo ringrazio per aver dato una testimonianza vera ed efficace che possa essere importante monito a tanti ragazzi, talvolta affascinati ed attratti dai richiami di seducenti “sirene” che, ahimè, assai spesso pretendono un prezzo altissimo da parte di chi abbia ceduto alle loro lusinghe. Angelo Colombo

9


EX ALLIEVI NEL MONDO / 1 - Aldo Ferrari

«IN SVIZZERA STUDIO I TUMORI CON LE STAMPANTI 3D» A 40 anni guida un laboratorio al Politecnico di Zurigo Ha inventato un cerotto per rigenerare i tessuti della pelle «Ho provato, ho fallito. Non importa. Riproverò. Fallirò ancora. Fallirò meglio». Cita lo scrittore Samuel Beckett il biologo molecolare bergamasco Aldo Ferrari: l’aforisma è un vero mantra nel suo lavoro di ricerca scientifica per il Politecnico di Zurigo. Visto infatti che la biologia s’interfaccia con qualcosa di vivo, le sue applicazioni portano sempre a un certo grado di fallimento rispetto alle aspettative. La vita non è manipolabile a piacimento. Ma la si può osservare e “avanzare nel capire”. Attraverso piccoli, grandi passi. Lui ne ha compiuti molti: nato nel 1974 e originario di Caravaggio, dopo il liceo scientifico ai Salesiani di Treviglio, è stato ammesso alla Scuola Normale di Pisa dove ha ottenuto la laurea in Biologia, alla quale è seguito un dottorato in Fisica e un postdoc a Zurigo. Trascorsi un paio d’anni di ricerca in Toscana, sulla base di un progetto approvato, il Politecnico della capitale svizzera lo ha richiamato nel 2009 come capo gruppo presso il dipartimento di Ingegneria meccanica, affidandogli la gestione di un intero laboratorio formato da un’èquipe di 8 persone. «In questi giorni stiamo incorporando uno spin off - racconta -. È una società che vuole commercializzare una ricerca brevettata nel nostro dipartimento. Due anni fa ho sviluppato un cerotto “attivo” fatto di cellulosa, ottenendo anche il premio della città di Caravaggio. La sua specifica geometria aiuta le cellule a muoversi attraverso dei microbinari: il risultato è una migliore rigenerazione del tessuto e una chiusura della ferita più veloce. Il resoconto completo dei test lo avremo a inizio 2015 e la speranza è di riuscire ad attrarre finanziamenti». La stessa tecnologia può essere impiegata negli impianti mammari e cardiaci: «I materiali sintetici di cui sono fatti creano nel paziente un certo livello di infiammazione. Ricoprendoli con uno strato di cellulosa simile per forma a una busta puntiamo a eliminare questi effetti collaterali». Un altro ambizioso piano è lo Zurich Heart Project: «L’obiettivo dello studio - continua Aldo - è cambiare la prospettiva degli impianti cardiovascolari, creandone uno definitivo in grado di integrarsi perfettamente come una parte del corpo umano». Oltre a tenere

10

un corso di Meccanobiologia, c’è poi una parte di ricerca dedicata alla biologia di base: «Siamo uno dei pochi laboratori al mondo all’interno di un dipartimento di Ingegneria meccanica. Il vantaggio è che siamo esposti a numerose tecnologie con una base comune come la scala del nanometro e del micron. Semplificando: tramite una stampante 3D è possibile creare su materiali e superfici delle piccole barriere per studiare i movimenti e lo sviluppo delle cellule tumorali all’interno dei tessuti. Può sembrare avveniristico, ma le nostre ricerche vogliono migliorare

Aldo Ferrari, 40 anni, di Caravaggio, in gita sulle montagne svizzere con il figlio Oliviero, 6 anni

la vita delle persone e siamo in stretto contatto con l’ospedale di Zurigo». Aldo descrive poi la vita nella città svizzera: «Integrarsi è semplice. All’inizio ci vuole un po’ per capire quanto siano fisse le regole e come vengano rispettate al millimetro. Tutto sommato, questo aspetto porta dei vantaggi: l’amministrazione pubblica è veloce, semplice ed efficace». E il tempo libero? «Lo dedico soprattutto a mio figlio Oliviero di sei anni. Giochiamo a pallone, esploriamo insieme le montagne, i laghi e le città circostanti. La mia scelta di lavorare qui, oltre che dal punto di vista professionale, è nata dall’idea di crescerlo in un ambiente dove si parlano più lingue e ci sono maggiori possibilità. Zurigo è una città a prova di bambino: certo, dista solo 500 metri da casa, ma Oliviero va all’asilo da solo».

I visitatori non mancano: «Almeno una volta al mese molti amici bergamaschi vengono a trovarmi. Nel week end la mia casa si trasforma in un ostello. Qui il cibo è un disastro e “mi pagano l’affitto” con vino, olio, biscotti e prodotti tipici». L’aspetto che più gli manca è il binomio socialità-gastronomia: «Non esiste il bar come luogo per staccare e fare due chiacchiere o l’uscita al ristorante decisa all’ultimo. Oltre ai prezzi alti e alle porzioni scarse c’è di mezzo una questione culturale». «Ad esempio - spiega -, andando con la mia attuale compagna in un’osteria del suo piccolo paese ho iniziato una conversazione con altre persone che non conoscevo. Nei primi incontri, la prassi svizzera è fermarsi al “come ti chiami e da dove vieni” e vista la mia loquacità mi guardavano strano e si saranno chiesti “ma questo cosa vuole?”. Ciò per spiegare che i rapporti di amicizia e vicinanza qui faticano a decollare». La percezione dell’italiano da parte della Svizzera tedesca è ambivalente: «La nostra solare vivacità, il cibo e la moda sono ben voluti. È però diffusa l’idea stereotipata dell’italiano non del tutto affidabile o che la donna da noi sia ridotta in molti casi a oggetto. Le nostre vicende extraparlamentari del passato, qui molto seguite, non ci sono state d’aiuto». Sul lato della ricerca «a livello di infrastrutture e conoscenze nello Stivale abbiamo poli scientifici al top, ma ho l’impressione che stabilire delle collaborazioni sia più difficile: in questioni puramente scientifiche entrano in gioco burocrazia e politica. Inoltre, quando ero dottorando in Italia potevo permettermi una vacanza con lo zaino in spalla per l’Europa, mentre i miei attuali collaboratori si fanno un mese oltreoceano». Nel lungo periodo la voglia di tornare è tanta: «Sono soddisfatto in Svizzera, ma non vorrei invecchiare qui. Torno a casa ogni due mesi per riabbracciare i miei genitori e i luoghi familiari. Semplicemente, anche vedere una partita al bar con gli amici davanti a una birra è un’occasione che non mi perdo per nulla al mondo». Marco Bargigia (da “L’Eco di Bergamo”)


EX ALLIEVI NEL MONDO / 2 - Massimo Mapelli

«CURO IL CUORE DEI BIMBI DELL’AFRICA» La testimonianza diretta: da Canonica d’Adda in Sud Sudan È volontario in un ospedale gestito da un ente no-profit Mi trovo in Uganda, a Gulu (nella redi supporto, alle nostre latitudini destiIn Uganda c’è anche la sanità pubbligione Nord, credo a un centinaio di nata soltanto a pazienti molto anziani. ca ma versa spesso in condizioni piechilometri dal confine con il Sud SuVivo all’interno dell’ospedale e provo tose, questo ospedale è un ospedale dan) da settembre a febbraio. L'inia fare del mio meglio in un mondo privato gestito da un ente no-profit e ziativa nasce da una collaborazione che è bello e terribile insieme. Siamo le tariffe per i pazienti sono molto bastra la Fondazione Corti, il Centro Carnel centro dell’Africa subsahariana, se, seppure a volte comunque cospidiologico Monzino di Milacue data la povertà mateno (nella persona del mio riale di molti dei pazienti. A professor Piergiuseppe Avolte bisogna prescrivere gostoni) e la Società Italiafarmaci meno costosi ma na di Cardiologia (che anche meno efficaci perché sponsorizza pagandomi più vecchi perchè i pazienvolo aereo e assicurazioti, che pure si trovano a ne). Sto qui qualche mese a vendere i loro averi e il befare il cardiologo, in partistiame (tipicamente capre e colare lavoro nel reparto di mucche in una società anMedicina Interna e in quelcora basata sull’agricoltulo di radiologia facendo era) per permettersi tutto. cocardiogrammi. Sono voIn Uganda adesso non c’è lontario (nel senso che l’Ebola, ma un pediatra che sfrutto la possibilità di fare è stato qui a lavorare per un periodo all’estero della Massimo Mapelli, ex allievo di Canonica e ora cardiologo, con un bimbo del Sud Sudan anni, secondo le descriziomia Scuola di Specializzani, “combacia” con quello zione di Malattie dell’apparato Carnella cosiddetta “Perla d’Africa”, uche è stato trasferito in Germania (mi diovascolare dell’Università degli stuna nazione che da diversi anni orpare a Francoforte) dopo che in Sierra di di Milano, sono al quarto dei cinmai, dopo un passato buio e di caLeone ha contratto l’ebola lavorando que anni). Oltre al lavoro faccio qualrestie, attraversa un periodo di pace in ospedale (era lì come volontario). che lezione agli studenti dell’univere stabilità. Sono sempre meno le In passato qui l’ebola c'è stata, gli ulsità di medicina di Gulu e insegno a frange della popolazione a soffrire timi casi nel 2012 con una piccola equalcuno a fare le ecograpidemia, mentre una più fie del cuore. grande aveva colpito l’UQui le malattie cardiologiganda nel 2000. La popoche che si vedono maggiorlazione è sensibilizzata sulmente sono le cardiopatie l’argomento, nell’ospedale congenite nei bambini e ci sono dei cartelli che illumoltissimo di malattia reustrano sintomi ed espedienmatica (una infezione acuta ti per non contrarla in caso della malattia reumatica di casi sospetti, c’è anche uche poi esita spesso se non na zona destinata all’isolatrattata con antibiotici in umento dei pazienti, che qui na forma con interessamenricordano come quella doto cardiaco, cronica, che ve il dottor Mattew, perito determina valvulopatie deldurante l’epidemia, passala valvola mitrale e aortica va buona parte della giorcon scompenso cardiaco nata prendendosi cura senUna foto di gruppo di Mapelli con gli altri operatori della missione anche in bambini molto picza stancarsi dei pazienti afcoli). Le possibilità di correggere quedi fame, ma mancano molti dei gefetti dal temibile morbo. Il suo nome aste condizioni sono spesso proibitive neri di prima necessità e l’aspettativa desso è su una lapide ai piedi di una per la popolazione locale che non può di vita non è certo tra le più alte. L’Ugrossa quercia piantata lì per ricoraffrontare i costi del trasferimento e di ganda è il paese più giovane del darlo a chiunque la mattina ci passa eventuali interventi chirurgici, così mondo insieme al Niger e noi il più davanti per andare a lavorare. Massimo Mapelli spesso si deve ricorrere a una terapia vecchio insieme al Giappone.

11


DIARIO DAL MONDO - di Dario Busi

DAL 1927 I SALESIANI PRESENTI IN THAILANDIA Dalle prime difficoltà agli attuali 1.200 ragazzi Scuole tecniche e professionali diurne e serali L’idea mi venne in occasione della primo sacerdote salesiano tailandedi stamperia, meccanica industriale, presentazione del numero 100 di se: essi furono molto colpiti dalla feelettromeccanica ed auto meccanica “AdAltaVoce”, quando lessi l’articode, dalle opere e dai programmi a cui si aggiungeranno i corsi bienlo di Renato Possenti a pagina 15 del vocazionali salesiani. nali serali (17,00-21,00) per avere il numero 1 che parlava apdiploma, riconosciuto dal punto di quella missione a governo, ed accedere così Bangkok, che sarebbe poi all’università. divenuta scuola tecnica, Come lingua straniera capitanata dall’ormai s’insegna l’inglese, ma è scomparso bergamasco previsto l’insegnamento don Battista Personeni. Per del cinese in quanto nel me era come chiudere un 2015 si formerà il Mercacerchio spazio-temporale to Comune Asiatico e ci durato 27 anni. sarà questa necessità. Avevo già in mente di faTutto il complesso insiste re un giro in Asia e visitasu un’area di circa re il Laos, sicuramente il 22.400 metri quadrati forzato scalo a Bangkok con aule, officine, dormimi avrebbe facilitato le tori, mensa, chiesa, uffici, cose. Recuperato il numecortili con parcheggio, un Dario Busi ha portato il nostro “Ad Alta Voce” ai salesiani di Bangkok ro telefonico, grazie alle campo da calcio, due da nostre suore di Bangkok, presi apcalcetto e due da basket. Nel 1946 i Salesiani in Thailandia fepuntamento per il giorno seguente Dagli anni ’70 ad oggi molti re, regicero richiesta al re di spostarsi a con don Franco De Lorenzi, padone ed ambasciatori hanno visitato il Bangkok dove, dopo una prima movano classe 1935, direttore del colcollegio. Il 5 luglio 1976, in occasiomentanea sede a Wireless Road in ulegio che in quei giorni ospitò l’ane del trentesimo anniversario, il re e na grande villa data come lascito, imico e confratello don Tito Pedron, la regina di Thailandia (coi quali ci niziano i corsi professionali di sarto, padovano classe 1936, direttore sono sempre ottimi rapporti) inaucarpentiere e stamperia; nel 1949 della missione di Vientiane che visigurarono lo stabile del dipartimento tai pochi giorni prima. Loro rientrameccanico con le tre officine annesse. no in Italia ogni tre anni e mi sentii Il 3 dicembre 2000 la scuola fu ricoin obbligo, impegni permettendo, nosciuta all’insegnamento per disad’invitarli a visitarci nella nostra Cabili ed il 10 agosto 2006, per il cinsa di Treviglio. Portai loro i saluti quantesimo, la principessa di Thaidella nostra Casa e lasciai loro colandia Maha Chakri Sirindorn inaupie del numero 1 e del numero 100 gurò i corsi di stamperia per ragazzi di “AdAltaVoce”. sordomuti, unica in tutta l’Asia. L’incontro con entrambi fu molto belAttualmente ci sono 1215 ragazzi, lo, amici prima che confratelli, mi 800 nei primi tre anni (circa 200 catraccontarono parte della loro vita. tolici) e 415 negli ultimi due serali La presenza salesiana in terra thai (circa 100 cattolici), con due turni di risale al 27 agosto 1927, quando mensa; già dopo i primi tre anni i un piccolo gruppo di missionari si migliori, hanno la facoltà di restare stabilì nel distretto di Bang Khonthi, per poter, con un piccolo stipendio, qualche decina di chilometri ad oessere aiutanti dei professori ai nuovest di Bangkok. Il 1 aprile 1934 re vi studenti divenendo col tempo proRama VII con la moglie visitarono fessori effettivi con uno stipendio meRoma e parteciparono alla canodio mensile di 15-20.000 Baht (circa nizzazione di Don Bosco su invito di trovarono la definitiva sede nell’at400 euro). Attualmente vi sono 200 Pio XI. I reali visitarono poi le scuotuale Petchburi Road, proseguendo il professori che insegnano teoria e le salesiane romane con l’aiuto delpercorso delle scuole tecniche profespratica. Mediamente ogni inizio l’interprete don Bunthai Singsaneh, sionali triennali diurne (8,00-16,00) d’anno ci sono 300 nuove iscrizioni

SEGUE A PAGINA 13

12


techismo e sintanto che i ragazzi sono dentro lo seguono per poi abbandonarlo quando escono nell’ambiente pagano. Vari ragazzi provengono da famiglie cristiane. La bella e grande chiesa ha sulle pareti vetrate che raccontano i momenti salienti della vita di Don Bosco. Tutti gli studenti vanno a Messa il primo giorno di scuola, il 31 gennaio e per Maria Ausiliatrice (anche gli esterni possono parteciparvi); ogni venerdì c’è la confessione e la Messa ed ogni mattina, a tur-

CONTINUA DA PAGINA 12

per le prime dei quattro rami tecnici, anche se mediamente 70-80 ragazzi rinunciano non riuscendo a rispettare le regole; poi, però, alcuni ritornano allettati anche dalla retta. L’istituto nacque, ed è ancora, come orfanotrofio, chiede una retta bassissima solo a chi può pagarla, prende sussidi statali, ma la fonte maggiore delle entrate è l’autosostentamento dei lavori che le varie officine scolastiche fanno per le ditte esterne e per privati con macchinari di tutto rispetto. Si insegna il ca-

no, gli interni partecipano alla Messa delle 6,40. In Thailandia ci sono dieci Diocesi e l’Arcivescovo di Bangkok ha degli ottimi rapporti coi nostri andando alla festa di Don Bosco a celebrare le Cresime. In città vi sono circa 115.000 cattolici con 143 sacerdoti dei quali 15 italiani. L’attuale ispettore è un thai insediato il 5 febbraio 2011, don Paul Somngam Prasert, il precedente fu monsignor Joseph Prathan Sridarunsil, vescovo di Suran Thani. Dario Busi

COSTITUITO IL GRUPPO DI REDAZIONE

AD ALTA VOCE COMPIE 30 ANNI Al fine di ottimizzare i lavori e di favorire la partecipazione degli ex allievi alla costruzione della nostra ormai storica rivista, il Consiglio, su proposta del presidente Angela Nava, nella seduta del 12 gennaio ha deciso di costituire un gruppo di redazione. L’intenzione è quella di creare un gruppo di lavoro affiatato, per la programmazione e la realizzazione di una rivista che è la voce di una delle Unioni più grandi d’Italia. Infatti, grazie all’intuizione e allo spirito del mai dimenticato Manlio Possenti, “Ad Alta Voce” - tuttora diretto da Amanzio Possenti - raggiunge annualmente più di mille ex allievi, rappresentando un forte contatto tra chi ha frequentato il Collegio di Treviglio. Tra l’altro, anche se non amiamo le autocelebrazioni, con quest’anno la nostra rivista entra nel trentesimo anno di pubblicazione: non un dato da poco, di questi tempi, e sicuramente sintomo di un’Unione sempre viva e che vuole mantenere uno stretto rapporto e contatto costante con

Francesco Chiari

Filippo Costanzo

gli ex allievi del passato, fino a quelli più giovani. Nel corso dell’anno pubblicheremo articoli relativi questo anniversario, che non riguarda ovviamente soltanto questa testata, bensì un po’ tutti gli ex allievi. “Ad Alta Voce” ha infatti sempre voluto essere un punto di riferimento cartaceo per tutti coloro i quali hanno frequentato il Centro salesiano di Treviglio e che vogliono continuare a mantenere con la scuola un preciso legame, in segno di affetto e riconoscenza, nel nome di Don Bosco. Quanto al gruppo di redazione di cui accennavamo, ne fanno parte i consiglieri Francesco Chiari, Filippo Costanzo, Federico Merisi, Loris Scaravaggi ed Emilio Zanenga, che forniranno il loro apporto pratico alla redazione e alla stesura degli articoli di ogni singola rivista. Confermati nel loro ruolo di coordinatore della rivista l’ex allievo e giornalista Fabio Conti e di impaginatore l’ex allievo e grafico Paolo Taddeo. A tutti loro un buon lavoro da parte del Consiglio.

Federico Merisi

Loris Scaravaggi

Emilio Zanenga

13


BLOCK NOTES: DATE E APPUNTAMENTI DA NON DIMENTICARE venerdì

30

venerdì

30

domenica

domenica

1

17

gennaio 2015 ore 15:30

gennaio 2015 ore 18:00

febbraio 2015 ore 9:15

maggio 2015

CONSEGNA DIPLOMI e TESSERE MATURITÀ 2014

MESSA DI DON BOSCO IN PALESTRA

MESSA IN CAPPELLA SANTA FAMIGLIA

95° CONVEGNO EX ALLIEVI

ALLA GALLERIA STRASBURGO FINO AL 12 FEBBRAIO

BOZZETTI IN MOSTRA NEL CUORE DI MILANO L'ex allievo Gian Luca Tirloni propone 45 sue creazioni di scenografie e costumi delle opere di Giacomo Puccini Il giorno giovedì 22 gennaio prossimo, alle 18,00, si inaugura a Milano, in Galleria Strasburgo, davanti alla Casa di Arturo Toscanini (angolo Via Durini), presso la Galleria d’Arte dello Studio Bolzani, una mostra di bozzetti di scenografie e costumi del nostro ex allievo e consigliere Gian Luca Tirloni, dedicata alle opere liriche di Giacomo Puccini. L’occasione è offerta dalle celebrazioni per il musicista lucchese - considerato uno dei massimi operisti della storia -, del qua-

le si ricorda il 90° della scomparsa, avvenuta a Bruxelles il 29 novembre 1924. Nel quadro delle celebrazioni, il 1° maggio il Teatro alla Scala, aprirà l’atteso evento dell’EXPO 2015 allestendo “Turandot”, l’ultima opera (“incompiuta” per la verità...) composta dal musicista, titolo presente nell’organico espositivo della mostra, composto da 45 pezzi. Orari: dalle 10,00 alle 12,30, dalle 15,00 alle 19,00, domenica e lunedì esclusi. La mostra avrà termine il 12 febbraio.

Uno dei bozzetti delle scenografie e il costume di Tosca realizzati dal nostro ex allievo Gian Luca Tirloni, in mostra alla Galleria Strasburgo di Milano fino al 12 febbraio

14


CONTINUA LA SIMPATICA INIZIATIVA DELLA NOSTRA UNIONE

L’ECO DELLA CARTOLINA DI BUON COMPLEANNO Molti ex allievi che ricevono gli auguri di buon compleanno ci spediscono i propri ringraziamenti: ne pubblichiamo alcuni. Il Fondo di Solidarietà Don Angelo Lazzaroni Per il “Fondo di Solidarietà Don Angelo Lazzaroni”, si è deciso di devolvere la somma di 500,00 euro all’Associazione Medici Volontari Italiani onlus, che fornisce assistenza medica a tutti coloro che, per qualsiasi motivo, sono esclusi dalle cure del sistema sanitario nazionale (www.medicivolontaritaliani.org), la somma di 300,00 euro alla missione di Natal (Brasile) del SdB don Giacomo Begni (http://www.preghiereperlafamiglia.it/natal-gramore-missione.htm oppure www.missionidonbosco.tv) • L’età e l’infermità non mi permettono di presenziare al convegno ex allievi di maggio. Sono presente con la mente ed il cuore sempre riconoscente al bene ricevuto soprattutto da Zanovello, Gugiatti, Tempini. Porgo infiniti auguri a tutti, sempre presente, con stima e affetto Mons. Antonio Locatelli, 93 anni Stezzano (BG) • Grazie per gli “auguri di buon compleanno” e avermi creato quell’atmosfera che mi ha ripiombato agli anni vissuti nella famiglia di Don Bosco e avermi fatto rivivere in pochi secondi gli avvenimenti più importanti di Treviglio. Cordiali saluti Renato Di Bernardo Paderno Dugnano (MI) • Buongiorno, ogni anno puntuali come quelli di mia moglie Raffaella, mio papà Giosuè, mia mamma Maria e mio fratello Giovanni, arrivano

gli Auguri di Buon Compleanno della Unione Exallievi Don Bosco a rallegrare la giornata di festa. Un’unica Grande Famiglia! Grazie di cuore Mauro Frosio Bergamo • Gentilissima Angela, ringrazio cordialmente per l’augurio di buon compleanno. Ho molto gradito il ricordo, da don Bosco, del profumo della via retta, che traspare anche dalla vostra immagine aerea. Carlo Castelli (Genova) Ringraziano per la cartolina di Buon Compleanno anche: Gianfranco Bonacina, Treviglio (BG) Don Francesco Cereda, Roma Mario Farina, Caravaggio (BG) Giovanni Frigerio, Treviglio (BG) Don Renato Passoni, Frascarolo (PV) Don Felice Rizzini, Chiari (BS)

Laurea Congratulazioni a... Roberto Genoni (allievo della scuola media e del liceo scientifico, con maturità conseguita nel 2007) che il 16 luglio si è laureato, presso l’Università di Brescia, con il voto di 107.

Fiori d’Arancio Felicitazioni a... Elisabetta Quistini di Pontirolo per le nozze.

Lutto Condoglianze a... Alberto e Andrea Arrigoni di Pagazzano per la morte del caro papà Augusto, generoso amico della nostra Unione.

Il prossimo “Ad Alta Voce” verrà distribuito ad aprile 2015 15



Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.