FINALMENTE Qualcuno mi dirà: Finalmente è un semplice avverbio, non è proprio una parola luminosa. Invece nel nostro caso lo è. Normalmente usiamo questo avverbio per esprimere con soddisfazione (e con un po’ di stizza) la fine di qualcosa di fastidioso. Questa volta invece vuol esprimere la felice conclusione di un’azione assai positiva; addirittura si tratta di tutto il progetto, realizzato, dell’azione di Dio. Può sembrare un’assurdità, eppure oso riscontrare in tre affermazioni bibliche i momenti fondamentali del progetto eterno di Dio. In tutti e tre vediamo che il punto focale è la centralità di Gesù, il Cristo. Vedo utile esporre le tre citazioni nella lingua latina, che è più espressiva e precisa della nostra lingua italiana. PRIMA CITAZIONE Efesini 1, 10: «Instaurare omnia in Christo, sive quae in coelis, sive quae in terra sunt, in Ipso». Il verbo “instaurare” significa: far esistere… con sicurezza, senza tentennamenti. Quindi, il primo atto di Dio creatore è quello di far esistere tutte le realtà, sia quelle della terra, sia quelle che esistono fuori della terra, “in Cristo”: tutto riceve l’esistenza perché il Cristo le fa esistere. Qualche volta contempli il creato come opera di Cristo? Oppure hai una visione “atea” del creato? “In Ipso”: proprio in Lui e solo grazie a Lui. Quindi, tutto ciò che esiste è in rapporto stretto con Cristo. SECONDA CITAZIONE Colossesi 1, 20: «Per Eum reconciliare omnia in Ipsum, pacificans per sanguinem crucis Eius, sive quae in coelis, sive quae in terra sunt, in Ipsum». Il verbo “reconciliare” suppone il peccato, quindi la separazione dell’uomo da Dio. Occorreva riappacificare, rimettere in amicizia l’uomo peccatore con Dio, che è solo amore, comunione tra le tre 41