Argentina 2009

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Sud America Pablo’s aerial of the lip

attraente che offre al turista mille opportunità sia di giorno che di notte. E, particolare non meno importante, a Buenos Aires si può fare anche del buonisimo windsurf! Come i romani hanno il Tevere, i torinesi il Po e i parigini la Senna, così gli abitanti di Buenos Aires (12 milioni!) hanno il Rio de la Plata. Con la differenza che il Rio è praticamente un mare aperto avendo una larghezza (quando attraversa Buenos Aires) di oltre 20 km! Inoltre, grazie anche alla conformazione dei luoghi dove sorge la città (non vi sono ostacoli di sorta che possano impedire l’arrivo del vento proveniente dal mare) c’è molto sovente una brezza che permette comunque di navigare con una buona 5.7 e un 100 litri, salvo le volte (frequenti) in cui il Rio si trasforma in un vero e proprio spot wave dove praticare push loop e back loop e ogni altra diavoleria che vi salta per la testa usando tavoletta e vele dalla 4.7 in giù. Lungo il fiume quindi si trovano

le cosiddette “guarderie” vale a dire i vari circoli windsurfistici che offrono il rimessaggio per l’attrezzatura nonché corsi di windsurf e altri servizi interessanti quali ad esempio ristoranti e bar (dove gustare un buon aperitivo al tramonto magari con una “linda chica” a fianco) o anche discoteche per la notte (queste vi possono interessare sempre che ce la facciate a rimanere svegli fino a molto tardi visto che a Buenos Aires si vive come a Ibiza, ossia si pranza alle 3 di pomeriggio, si cena alle 11 di sera e si esce per locali alle 2 del mattino fino ad... alba inoltrata!). Dopo alcuni giorni di relax in quel di Buenos Aires quindi, ci mettevamo nuovamente in viaggio, questa volta per raggiungere gli spots situati sull’oceano Atlantico, accompagnati da un pronostico favorevole di vento e onda per i giorni a seguire. La prima tappa è stata la cittadina di Mar de Plata un grande centro balneare a circa 400 chilometri

da Buenos Aires. Le condizioni che abbiamo trovato sono state davvero eccellenti, con onda lunga sui due metri da surfare e vento da 5.0. L’onda è anche cresciuta, ma purtroppo il giorno in cui lo swell era al massimo non c’è stato vento così che se la sono goduta (l’onda) soltanto i surfisti. Dopo Mar de Plata è stata la volta di Mar Chiquita un’altra località balneare affacciata sempre sull’oceano atlantico che ci ha regalato delle belle giornate di vento e onda (onda buona per saltare però, non per surfare). Contrariamente a quanto pensavo l’acqua dell’oceano atlantico non è assolutamente fredda e si poteva addirittura uscire in mare anche solo in costume o con una semplice lycra. Era quindi giunto il momento di fare ritorno a Buenos Aires, il tempo della mia vacanza era purtroppo terminato. Nonostante un po’ di malinconia per la fine di un bellissimo viaggio, mi rimaneva però una grande gioia interiore data dal fatto di


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