Argentina 2009

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Argentina 2009


Sud America

HReosolcaon’toAdiRunGwEindNsuTrfIinNg-Atrip! ( e n on so lo ) v e r am e n t e sp e c i a le …


Vamos Argentina!

testo e foto di Massimo Re Durante la mia lunga permanenza a Maui ho avuto modo di frequentare assiduamente la comunità windsurfistica argentina presente sull’isola: ragazze e ragazzi (veramente simpatici, disponibili, socievoli e generosi) che mi raccontavano sempre della loro terra così sconfinata, bella e incantevole, dove si poteva fare anche del buonissimo windsurf… così mi narravano di laghi incorniciati tra le montagne della Patagonia dove il vento, che soffia furioso ed incessante, genera onde di misura anche superiore ai due metri (stile Gorge intanto per intenderci) ovvero di spots lungo la costa oceanica dove si poteva fare del puro waveriding in perfetta solitudine.

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Sud America

Pablo fly high... super high!!! Tutti questi racconti avevano alimentato enormemente la mia fame di conoscere nuovi posti e quando mi si è presentata l’occasione l’ho colta al volo: nell’estate del 2003 dovendo uscire dagli States perché mi scadeva il visto ho subito scelto l’Argentina come meta per trascorrere i 20 giorni necessari per poter poi rientrare a Maui senza problemi. Tuttavia, quella volta ho fatto solo il turista lasciando a casa l’attrezzatura e dedicandomi alla

Il comitato di accoglienza al mio arrivo a Bariloche


visita di posti mozzafiato come le cascate di Iguazu, il ghiacciaio Perito Moreno e, ancora, la peninsula Valdes famosa per le colonie di balene e di elefanti marini che la popolano. Però mi ero ripromesso di tornarci prima o poi e sicuramente con il windsurf appresso, magari in compagnia di qualche mio amico argentino conosciuto a Maui. Alle Hawaii avevo legato molto con Pablo, un giovane talento di Buenos Aires che aveva partecipato anche al World tour per alcuni anni. Terminata la sua esperienza nel Tour era tornato a vivere a Buenos Aires. Grazie alla potenza della tecnologia (vedi Skipe e Messenger) siamo sem-

pre riusciti a mantenerci in stretto contatto, io che li mandavo le foto dei miei trip in quel di Moulay, Sardegna, Oman, Irlanda, Sicilia e lui mi inviava quelle scattate nei vari spot argentini. Lui che tutte le volte mi invitava ad andare a trovarlo ed io che tutte le volte mi riproponevo di farlo. Finalmente a novembre dello scorso anno, dopo una rapida selezione delle varie tariffe aeree con destinazione Buenos Aires, compravo un biglietto a/r Torino-Buenos Aires con IBERIA (800 euro... prezzo piÚ che accettabile): partenza i primi giorni di febbraio 2009 con ritorno dopo due settimane! In Argentina le stagioni sono invertite, quindi febbraio vuole dire caldo e sole cioè estate. Wind News Aprile 2009

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Sud America

Max prende confidenza con il nuovo spot Con Pablo avevamo già deciso prima della mia partenza l’itinerario della vacanza: i primi giorni li avremmo passati a Villa L’Angostura, un piccolo paesino ai piedi delle Ande argentine in piena Patagonia immerso tra numerosi laghi spazzolati giornalmente dal vento. Dopodichè avremmo percorso con l’auto di Pablo (che si sarebbe trovato già a Villa L’Angostura dopo un breve soggiorno in Chile) i 1800 km che ci separavano da Buenos Aires: avremmo attraversato la Patagonia e tutta la Pampa per poi giungere nella capitale argentina che avremmo usato come base per i mini trip che avevamo progettato di fare sulla costa atlantica alla ricerca del vento e delle onde. Il programma di viaggio mi pareva bene assortito, un po’ di montagna e laghi, un po’ di città e divertimento e un po’ di mare... Il 2 febbraio scorso mi presentavo quindi all’aeroporto con la mia fidata attrezzatura: l’AB+ 70

litri ed il set di Challenger Konda 2009. A partire da quest’anno IBERIA ha cambiato le tariffe per il trasporto del windsurf: non più un tanto al chilo (proibitivo) ma un forfait di 150 euro a tratta (non così male, almeno si sa con certezza quanto si deve pagare). Dopo un volo piuttosto lungo (più di 14 ore solo di volo) atterravo a Buenos Aires dove trovavo ad attendermi il Pablo in action

mio amico Martin che mi accompagnava rapidamente all’altro aereoporto di Buenos Aires (quello proprio della città o meglio nella città... immaginatevi una pista di decollo/atterraggio a fianco del Duomo a Milano o a fianco del Colosseo a Roma... impressionante!) dove avevo la coincidenza interna per la Patagonia. Dopo altre 3 ore di volo final-


La splendida vista dalla nostra casa a Villa L’Augostura

mente giungevo a destinazione atterrando a San Carlos de Bariloche, famosissimo centro di sci in inverno e ridente località balneare in estate. Bariloche infatti è un amena cittadina stretta tra le imponenti montagne andine (che d’inverno si ricoprono di una soffice e massiccia coltre di neve) e un grande lago dai colori meravigliosi e dalle potenzialità infinite, tro-

vando infatti in esso il loro paradiso i windsurfisti come i velisti, così gli appassionati di pesca, come quelli di sci nautico e ancora i canoisti ed i semplici bagnanti. Dopo aver ritirato i bagagli trovavo ad attendermi un vero e proprio comitato di accoglienza... il mio amico Pablo accompagnato da un suo amico nonché dalla fidanzata e dalla sorella della fidanzata. Era più di quattro anni che non vedevo Pablo ed è stato veramente emozionante rincontrarlo dopo tanto tempo (benedetto Internet che ci ha sempre permesso di mantenerci in stretto contatto!). Terminati i mille saluti, caricato i miei bagagli sull’auto di Pablo,

Il lago Nuahel Huapi in assenza di vento...

dall’aeroporto ci dirigevamo direttamente sul lago dove ci attendeva una bella brezza da 5.0 e un ondina carina. Dopo 24 ore di viaggio una bella soul session di windsurf tra amici in un posto incantevole era proprio quello che ci voleva! Terminata la session, dopo esserci goduti uno splendido tramonto sulle rive del lago, prendevamo la via di casa dirigendoci verso Villa L’Angostura, un paesino a 60 km da Bariloche quasi al confine con il Chile, anch’esso incastonato tra laghi e montagne. Per quattro giorni sono stato quindi ospite della fidanzata di Pablo in un graziosissimo chalet vista lago. Sono stati 4 giorni veramente intensi, trascorsi a visitare luoghi dalla natura mozzafiato e a surfare in condizioni estremamente radicali! Sono veramente da non credere le condizioni di vento e di onda che può offrire il lago Nuahel Huapi (che bagna le rive di Bariloche e di Villa L’Angostura): grazie alla particolare conformità e posizione delle montagne alle spalle del lago che creano un massiccio “effetto venturi”, il vento proveniente da Ovest colpisce il lago con notevole intensità: è facile (come è capitato a noi) dover gestire 3035 nodi di vento costanti per tutto il giorno. Pablo usava vele dalla 3.7 alla 4.2, io che sono un Wind News Aprile 2009

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Sud America “Trattoria” argentina sulla strada per Buenos Aires...

Max rotation...

La nostra “casetta” in Patagonia

po’ più pesante mi spingevo fino alla 4,7. La forza del vento poi (grazie anche alla profondità del lago) genera vere e proprie onde di ragguardevole altezza (anche più di due metri) che permettono salti ad altezze siderali (Pablo sfoderava ogni volta il suo repertorio più completo fatto di push loop tweaked, back loop su entrambe le mura e a una mano, forward esitati, pensate in un lago!) nonchè la possibilità di surfare in back side. Un ulteriore particolarità del lago Nuahel Huapi è che se si decide di navigare al fondo del lago, il vento arriva perfettamente on-shore quindi si può uscire indifferentemente mure a sinistra o mure a destra e saltare e surfare in back side su tutte e due le mure! Attenti però allo shore break che è veramente assassino! Dopo quattro splendidi giorni arrivava il momento di metterci in viaggio alla volta di Buenos Aires. I chilometri da percorrere erano davvero tanti


la famosissima Boca! (circa 1800), ma l’idea di attraversare in auto una parte della Patagonia e tutta la Pampa mi elettrizzava: posti sconfinati e solitari con una natura maestosa ed imponente. Dopo aver spedito tutta l’attrezzatura tramite corriere (non ce la potevamo fare a percorrere tutta quella strada con più di 200 kg di attrezzatura – di 4 persone - sul tetto dell’auto o meglio sarebbe stata l’auto che non ce l’avrebbe fatta…) una mattina di buon ora ci mettevamo in cammino macinando i primi chilometri di un lungo ma interessantissimo viaggio. Costeggiavamo così il fiume Limay, un enorme torrente di montagna dai colori incredibili incastonato tra canyon impervi e minacciosi, dove si possono fare escursioni di canoa e rafting veramente emozionanti. Dopo aver passato la cittadina di Neuquen ci inoltravamo nella Pampa argentina per poi fermarci per la notte in un piccolo pueblo chiamato General

Buenos Aires: il quartiere della Boca

Acha dove consumavamo una eccezionale cena a base di carne (il famoso “asado” argentino cioè la nostra grigliata di carne). Il mattino seguente riprendevamo la marcia macinando i restanti chilometri che ci dividevano ancora da Buenos Aires dove giungevamo verso sera proprio in tempo per prendere parte ad una succulenta “parrillada” preparata ad hoc dai genitori di Pablo

nella loro splendida casa. I giorni seguenti sono stati dedicati a fare del sano turismo in giro per Buenos Aires (città bellissima dalle mille risorse) prima di riprendere nuovamente il cammino verso la nostra ultima tappa, vale a dire la costa argentina bagnata dall’oceano atlantico. Come detto, Buenos Aires è una città molto interessante, viva e Wind News Aprile 2009

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Sud America Pablo’s aerial of the lip

attraente che offre al turista mille opportunità sia di giorno che di notte. E, particolare non meno importante, a Buenos Aires si può fare anche del buonisimo windsurf! Come i romani hanno il Tevere, i torinesi il Po e i parigini la Senna, così gli abitanti di Buenos Aires (12 milioni!) hanno il Rio de la Plata. Con la differenza che il Rio è praticamente un mare aperto avendo una larghezza (quando attraversa Buenos Aires) di oltre 20 km! Inoltre, grazie anche alla conformazione dei luoghi dove sorge la città (non vi sono ostacoli di sorta che possano impedire l’arrivo del vento proveniente dal mare) c’è molto sovente una brezza che permette comunque di navigare con una buona 5.7 e un 100 litri, salvo le volte (frequenti) in cui il Rio si trasforma in un vero e proprio spot wave dove praticare push loop e back loop e ogni altra diavoleria che vi salta per la testa usando tavoletta e vele dalla 4.7 in giù. Lungo il fiume quindi si trovano

le cosiddette “guarderie” vale a dire i vari circoli windsurfistici che offrono il rimessaggio per l’attrezzatura nonché corsi di windsurf e altri servizi interessanti quali ad esempio ristoranti e bar (dove gustare un buon aperitivo al tramonto magari con una “linda chica” a fianco) o anche discoteche per la notte (queste vi possono interessare sempre che ce la facciate a rimanere svegli fino a molto tardi visto che a Buenos Aires si vive come a Ibiza, ossia si pranza alle 3 di pomeriggio, si cena alle 11 di sera e si esce per locali alle 2 del mattino fino ad... alba inoltrata!). Dopo alcuni giorni di relax in quel di Buenos Aires quindi, ci mettevamo nuovamente in viaggio, questa volta per raggiungere gli spots situati sull’oceano Atlantico, accompagnati da un pronostico favorevole di vento e onda per i giorni a seguire. La prima tappa è stata la cittadina di Mar de Plata un grande centro balneare a circa 400 chilometri

da Buenos Aires. Le condizioni che abbiamo trovato sono state davvero eccellenti, con onda lunga sui due metri da surfare e vento da 5.0. L’onda è anche cresciuta, ma purtroppo il giorno in cui lo swell era al massimo non c’è stato vento così che se la sono goduta (l’onda) soltanto i surfisti. Dopo Mar de Plata è stata la volta di Mar Chiquita un’altra località balneare affacciata sempre sull’oceano atlantico che ci ha regalato delle belle giornate di vento e onda (onda buona per saltare però, non per surfare). Contrariamente a quanto pensavo l’acqua dell’oceano atlantico non è assolutamente fredda e si poteva addirittura uscire in mare anche solo in costume o con una semplice lycra. Era quindi giunto il momento di fare ritorno a Buenos Aires, il tempo della mia vacanza era purtroppo terminato. Nonostante un po’ di malinconia per la fine di un bellissimo viaggio, mi rimaneva però una grande gioia interiore data dal fatto di


Ancora Pablo... “volante” sulle onde di mar Chiquita

aver visitato talmente tanti posti, di aver fatto e vissuto talmente tante cose e situazioni che veramente mi è sembrato di stare a zonzo per il mondo non per due settimane, ma per più di un mese! Veramente una bella sensazione. Grande Argentina! Lunedì 16 febbraio Pablo mi accompagnava all’aereoporto Ezeiza da dove mi sarei imbarcato per Madrid e quindi per Torino. Grazie Pablo per avermi fatto scoprire posti e paesaggi bellissimi, per avermi fatto navigare in luoghi incantevoli, per avermi fatto conoscere e frequentare persone speciali... è bello averti come amico! Da ultimo, come sempre, ringrazio anche il mio amico Andrea BARGI per il gran supporto tecnico che mi offre con le tavole AB+, le vele CHALLENGER e i trapezi LIBERTY. Il diario della vacanza termina qui e, con l’Argentina nel cuore, Vi dò appuntamento al prossimo trip-report! Stay tuned. Aloha. Massimo

I surfisti si godono le onde di mar de Plata

Il giardino della casa di Pablo a Buenos Aires Wind News Aprile 2009

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