Stampato presso: Poligrafici Il Borgo S.r.l. – Bologna (BO)
I contenuti per la didattica inclusiva sono a cura del gruppo di esperti della Ricerca e Sviluppo Erickson.
Storytelling: Giorgia Cappelletti.
• Illustrazioni: Beatrice Xompero.
• Redazione: Susanna Fornili.
Contenuti fondamentali facilitati e semplificati di Geografia in HUB Kids e HUB Kit: Sara Angelicchio, Federica Biella, Alessandra Casiraghi e Silvia Riboldi, con la supervisione di Carlo Scataglini.
Coordinamento editoriale: Francesco Zambotti e Chiara Golasseni. Coordinamento redazionale: Claudia Mandracchia.
L’Editore si scusa per eventuali omissioni o errori di attribuzione e dichiara la propria disponibilità a regolarizzare.
La realizzazione di un libro presenta aspetti complessi e richiede particolare attenzione nei controlli: per questo è molto difficile evitare completamente inesattezze e imprecisioni.
L’Editore ringrazia sin da ora chi vorrà segnalarli alle redazioni. Per segnalazioni o suggerimenti relativi al presente volume scrivere a: supporto@rizzolieducation.it
I nostri testi sono disponibili in formato accessibile e possono essere richiesti a: Biblioteca per i Ciechi Regina Margherita di Monza (http://www.bibliotecaciechi.it) o Biblioteca digitale dell’Associazione Italiana Dislessia “Giacomo Venuti” (http://www.libroaid.it).
Le fotocopie per uso personale del lettore possono essere effettuate nei limiti del 15% di ciascun volume/fascicolo di periodico dietro pagamento alla SIAE del compenso previsto dall’art. 68, commi 4 e 5, della legge 22 aprile 1941 n. 633.
Le riproduzioni effettuate per finalità di carattere professionale, economico o commerciale o comunque per uso diverso da quello personale possono essere effettuate a seguito di specifica autorizzazione rilasciata da CLEARedi, Corso di Porta Romana n. 108, 20122 Milano, e-mail: autorizzazioni@clearedi.org.
Il processo di progettazione, sviluppo, produzione e distribuzione dei testi scolastici dell’editore è certificato UNI EN ISO 9001.
Geografia 4
Avventura nel bosco 6
Descrivere un territorio 8
Le carte geografiche 9
La riduzione in scala 10
Tanti tipi di carte 12
Laboratorio STEM 13
Il reticolo geografico 14
Le coordinate geografiche 15
Carta geografica I mari e le coste 44
La penisola italiana 45
I mari italiani 46
Le isole e gli arcipelaghi 47
Le coste dei mari italiani 48
Le attività costiere 49
La flora e la fauna dei mari 50
I corsi d’acqua in Italia 51
Carta geografica Fiumi e laghi 52
I principali fiumi italiani 53
I laghi 54
I laghi italiani 55
La flora e la fauna dei fiumi e dei laghi 56
EDUCAZIONE CIVICA
• Aree naturali protette in Italia 57
• Mare da salvare 58
• Fiumi da salvare 59
FACCIAMO IL PUNTO 60
STORYTELLING
Il clima è impazzito? 20
Elementi e fattori del clima 22
Le fasce climatiche della Terra 24
Gli ambienti della zona calda 26
Gli ambienti delle zone temperate 28
Gli ambienti delle zone fredde 30
Le zone climatiche in Italia 32
EDUCAZIONE CIVICA
• La Terra ha caldo 34
Laboratorio STEM 35
Laboratorio STEAM 36
FACCIAMO IL PUNTO 37 COMPITO AUTENTICO • Il clima 39
COMPITO AUTENTICO • I paesaggi d’acqua 63
I PAESAGGI DI TERRA
STORYTELLING
Mare o montagna? 64
Carta geografica Alpi e Appennini 66
Le catene montuose 67
Le Alpi 68
Le attività sulle Alpi 69
Gli Appennini 70
Le attività sugli Appennini 71
vulcani
STORYTELLING
Una notte in spiaggia 42
Laboratori
colline italiane 77
Le mie mappe • Ripassa con Gea
Esercizi
Verifiche più facili
Verifiche finali
Prove non note MI ESERCITO
I testi facilitati e semplificati sono raccolti nel volume CheFacile!-Saperidibase4, disponibile su richiesta dell’insegnante. Nella Guida per l’insegnante: strategie e dettagli operativi per la didattica inclusiva. pagg. 13, 35, 36, 75
La Geografia è la scienza che studia e descrive gli spazi e gli ambienti che ci circondano, ci racconta gli elementi naturali e antropici del territorio, le attività che in esso l’essere umano può praticare e ci fa conoscere la flora e la fauna presenti.
La parola Geografia deriva dal greco. È composta da Geo che significa “Terra” e da grafia che significa “scrittura”.
AUDIO, VIDEO E OGGETTI DIGITALI DELL’UNITÀ
GLI STRUMENTI DELLA GEOGRAFIA
Per studiare un territorio la geografia ha a disposizione diversi strumenti: fotografie (vedi pag. 8), le carte (vedi pagg. 9-12), grafici e tabelle
Grafici e tabelle
Per analizzare un territorio bisogna raccogliere, registrare e confrontare molte informazioni. Queste informazioni vengono trasformate in numeri e inserite in tabelle o grafici, per essere consultate senza difficoltà.
Nella tabella i dati sono organizzati in righe e colonne. La tabella così permette di avere a disposizione i dati raccolti in modo ordinato.
ISTOGRAMMA
Chiamato anche grafico a colonne, permette di confrontare grandezze diverse di un fenomeno osservato.
AREOGRAMMA
Rappresenta i dati in percentuale e può essere di forma circolare o quadrata. Permette di visualizzare immediatamente quale dato è prevalente.
mare profondità massima
Ligure 2746 m
Tirreno 3602 m
Ionio 4258 m
Adriatico 1230 m
Popolazione e lavoro
Popolazione e lavoro
disoccupati agricoltura industria terziario
IDEOGRAMMA
Rappresenta i dati raccolti attraverso disegni o simboli che facilitano la comprensione del fenomeno analizzato. pini abeti
Flora alpina
industria terziario
Vieni con me a imparare a orientarti!
I i i
L’orientamento le carte
Orientarsi significa capire dove ci si trova e quale direzione bisogna seguire per raggiungere un luogo. Se ti trovi in un luogo che conosci, puoi usare dei punti di riferimento per orientarti. In un luogo sconosciuto, invece, puoi usare altri strumenti come il Sole, le stelle, la bussola o il GPS
IL SOLE
Durante il giorno, il Sole occupa sempre le stesse posizioni, che permettono di individuare i punti cardinali: l’Est (o Oriente) è il punto in cui il Sole sorge; l’Ovest (o Occidente) è il punto in cui il Sole tramonta; il Sud (o Meridione) è il punto più alto che il Sole raggiunge nel cielo a mezzogiorno; il Nord (o Settentrione) è il punto opposto al Sud.
LE STELLE
Di notte ci si può orientare con le stelle. Il punto di riferimento più importante è la Stella Polare, che si trova nella costellazione dell’Orsa Minore e indica sempre il Nord.
LA BUSSOLA
Nel 1000 d.C. i Cinesi inventano la bussola. È uno strumento formato da un quadrante su cui sono indicati i punti cardinali e da un ago calamitato che indica sempre il Nord. Se vuoi costruire una bussola nel tuo libro di Storia trovi un interessante Laboratorio STEM!
IL GPS
Oggi esiste uno strumento ancora più preciso della bussola, il GPS (Global Positioning System, cioè Sistema di Posizionamento Globale). Grazie a segnali inviati dai satelliti artificiali in orbita intorno alla Terra, permette di localizzare il punto esatto in cui ci troviamo.
L’orientamento e le carte
Avventura nel bosco
Vieni nel bosco con me e un gruppo di giovani esploratori ed esploratrici.
Tre bambini da soli nel bosco. Sembra una fiaba, invece è la realtà. Emma si guarda intorno. Alberi, muschio, aghi secchi: il paesaggio le sembra tutto uguale. L’aria vibra di ronzii e cinguettii.
– Dove siamo? – chiede Nadeem.
– E io che ne so? – risponde Emma, brusca. Quando i maestri hanno proposto una gita di classe, si aspettava che li portassero in un museo, o a teatro. Non pensava certo che li dividessero in squadre e li lasciassero in mezzo al bosco. Orienteering, lo chiamano. Oltretutto avrebbe preferito stare in squadra con Marisol e Bryan.
– Dobbiamo andare a Nord-Ovest – dice Jacopo, battendo un dito sulla mappa. – Basta seguire la bussola. La tengo io, che corro veloce.
E parte spedito tra gli alberi, calpestando un soffice tappeto di piantine verdi.
– Ehi! – sbotta Nadeem, che si arrabbia con chi non rispetta la natura. – Così schiacci i mirtilli!
– Non hai orientato la mappa – dice Emma. Non è un’esperta di boschi né una sportiva, però ha ascoltato le istruzioni del maestro. – Appoggiaci sopra la bussola e gira su te stesso finché l’ago non è allineato con il Nord indicato sulla cartina.
– Come fai a saperlo? Non sei un’esploratrice – ribatte Jacopo.
Emma, Nadeem e Jacopo devono andare verso Nord-Ovest. Ricordi anche gli altri punti cardinali?
LETTURA ESPRESSIVA
– Ha ragione lei – interviene Nadeem. – E comunque meglio se evitiamo quel sentiero: è tutto in salita. Non vedi tutte queste linee? – dice, indicandole sulla mappa.
– Sono curve di livello. Più sono ravvicinate, più il terreno è in pendenza.
STORYTELLING
di Giorgia Cappelletti
Dopo aver discusso un po’, decidono tutti insieme quale direzione prendere. È una lunga camminata, ma finalmente sbucano in una piccola radura. E lì, ai piedi di un abete, ecco la Lanterna n.1... la prima tappa del percorso!
I tre si mettono a saltare, urlando di gioia. Forse non vinceranno, ma hanno dimostrato di sapersela cavare da soli.In un bosco.Senza adulti.Non è poco,proprio per niente.
Sai dove si trovano i punti cardinali rispetto alla tua classe? Sapresti come fare per individuarli?
Hai mai fatto o ti piacerebbe fare orienteering?
Vai a pagina 12 e scopri quale tipo di carta si usa per questa attività.
IMPARO CON COMPETENZA
Lavoro con le immagini
Osserva le tre foto e scrivi i numeri corrispondenti.
• Qual è la foto aerea?
• Quale quella panoramica?
• Quale quella satellitare? 3 2
Descrivere un territorio
Nell’antichità, orientandosi con il Sole e le stelle, gli esploratori raggiungevano spesso luoghi sconosciuti, che poi disegnavano rappresentando i loro elementi caratteristici: monti, fiumi, pianure e colline. In questo modo lasciavano una descrizione di quei luoghi a chi avrebbe viaggiato dopo di loro. Questi disegni venivano tramandati e aggiornati di volta in volta con nuove tecniche, per realizzare una rappresentazione sempre più dettagliata e fedele di ogni luogo presente sulla Terra. Oggi i cartografi e le cartografe hanno molti più strumenti a disposizione per capire e rappresentare un territorio, come le foto panoramiche, quelle aree e quelle satellitari. Queste ultime sono scattate da satelliti artificiali che, mentre ruotano attorno alla Terra, riescono a fotografare superfici vaste come città, nazioni e anche interi continenti.
Cefalù, in Sicilia.
Una foto dell’Italia.
Le carte geografiche
Le carte geografiche sono una rappresentazione dettagliata di un territorio, più o meno esteso. Tutte le carte geografiche hanno delle caratteristiche in comune.
Sono ridotte, cioè tutte le misure e le distanze sono rimpicciolite rispetto alla realtà. Sono approssimate, ossia rappresentano un territorio nel modo più preciso possibile ma non esattamente corrispondente alla realtà: infatti non è possibile inserire in una carta tutti gli elementi del territorio, bisogna scegliere che cosa rappresentare.
Tutte le carte sono inoltre simboliche, cioè utilizzano simboli e colori per rappresentare i vari elementi del territorio, che vengono indicati e spiegati nella legenda.
MAPPAMONDO E PLANISFERI PIÙ
Un planisfero.
Grazie alla sua forma, il mappamondo è la rappresentazione più fedele del nostro Pianeta, una sfera leggermente schiacciata ai poli. Esistono anche rappresentazioni dell’intera Terra su fogli piatti, i planisferi
legenda: elenco di tutti i simboli presenti in una mappa con la loro spiegazione accanto.
IMPARIAMO INSIEME
Che differenza c’è tra legenda e leggenda?
Confronta la tua idea con i compagni e le compagne.
Una carta con la sua legenda.
Un mappamondo.
Ricostruisco
La gomma che vedi è lunga 4 cm, è stata disegnata a grandezza reale (1 quadretto è uguale a 1 cm).
Qui vedi la gomma rimpicciolita utilizzando diverse scale.
La riduzione in scala
Per rappresentare un territorio su una carta, è necessario rimpicciolire ogni suo elemento allo stesso modo, cioè in proporzione.
Come hai già letto, una carta geografica rappresenta un territorio con dimensioni ridotte; per questo indica anche la scala di riduzione, cioè indica quanto è stato rimpicciolito il territorio.
La scala permette quindi di farsi un’idea corretta dell’estensione del territorio rappresentato, perché indica il rapporto tra le sue dimensioni reali e quelle sulla carta.
Esistono due tipi di scale di riduzione: la scala numerica e la scala grafica.
La scala numerica è indicata con una divisione, per esempio 1:100 000 (si legge «uno a centomila»). Questa divisione indica che 1 centimetro sulla carta corrisponde a 100 000 centimetri nella realtà, quindi la misura reale è stata ridotta di 100 000 volte.
Più il divisore della scala è piccolo, più la carta mostra i particolari del territorio, perché le misure sono state ridotte di meno rispetto alla realtà. Al contrario, più il divisore della scala è grande, meno particolari si vedranno nella carta.
1 cm sulla carta corrisponde a
100 000 cm (1000 m) nella realtà
La scala grafica è invece indicata con un segmento diviso in parti uguali, ogni parte ha un numero che corrisponde alla distanza nella realtà.
Nella scala grafica che vedi qui sotto ogni parte del segmento corrisponde a 1 km della realtà.
Quale disegno corrisponde
alla scala 1:4 (1 cm = 4 cm)?
Segna con una X.
IMPARO CON METODO
IMPARO CON COMPETENZA
Lavoro con le carte
Osserva le tre carte e rispondi alle domande.
• Quale carta ha la scala di riduzione maggiore?
• Sai spiegare perché?
Perché ha il divisore più grande.
• In quale carta si possono osservare e riconoscere più particolari?
• Quale carta ha la scala grafica minore?
• Sai spiegare perché?
Perché ogni segmento rappresenta una
distanza più piccola nella realtà.
• In quale carta si possono osservare e riconoscere meno particolari?
Leggi la scala numerica delle carte e rispondi.
• A quanti centimetri di territorio reale corrisponde 1 centimetro della carta 3?
100 000 centimetri
• A quanti centimetri di territorio reale corrisponde 1 centimetro della carta 2?
25 000 centimetri
Ora leggi la scala grafica delle carte e rispondi.
• A quanti kilometri di territorio reale corrisponde 1 centimetro della carta 3?
1 km
• A quanti kilometri di territorio reale corrisponde 1 centimetro della carta 2?
0,25 km
Guarda le carte con attenzione!
PRESENTAZIONE
I diversi tipi di carte
CARTE GEOGRAFICHE
Italia fisica
Italia politica
BACHECA
Le carte geografiche
IMPARIAMO INSIEME
È importante conoscere e saper leggere le carte geografiche? Perché? Confrontati con i tuoi compagni e le tue compagne.
Che tipo di carta stavano usando Emma, Jacopo e Nadeem alle pagine 6-7? E tu quale carta useresti?
Tanti tipi di carte
Le carte geografiche si differenziano in base alle informazioni che ci danno.
Le carte fisiche 1 rappresentano gli elementi naturali di un territorio come i fiumi, i laghi, le montagne e le colline. Nelle carte fisiche si utilizzano sempre alcuni colori: l’azzurro indica la presenza di acqua, più l’azzurro è scuro più l’acqua è profonda; il verde rappresenta le pianure; il giallo le colline; il marrone le montagne, più il marrone è scuro più la montagna è alta. Le carte politiche 2 mostrano gli elementi antropici di un territorio attraverso l’uso di colori e simboli. I colori evidenziano la divisione tra Stati o Regioni; i simboli, come pallini o linee, sono spiegati nella legenda.
Le carte tematiche 3 danno informazioni su un aspetto particolare del territorio utilizzando simboli specifici. È possibile differenziare le carte anche in base alla loro scala.
Le carte regionali hanno una scala compresa tra 1:100000 e 1:1000000; le carte topografiche rappresentano un territorio più piccolo e la loro scala è compresa tra 1:10000 e 1:100000; le mappe (o piante) rappresentano una parte di territorio molto piccola (un paese, un quartiere, un parco…) e hanno una scala inferiore a 1:10000.
1 2 3
Il planisfero Dymaxion
Le carte geografiche sono sempre state fondamentali per i viaggi degli esseri umani, ma non tutte riescono a rappresentare la realtà in maniera fedele. Per esempio, nella rappresentazione del planisfero più utilizzata, quella inventata dal cartografo Mercatore, non vengono rispettate le proporzioni tra le aree dei diversi Paesi.
1 Costruisci un icosaedro, cioè un solido formato da 20 triangoli equilateri. Puoi seguire l’immagine qui sotto o scaricare il modello che trovi nelle risorse digitali del tuo libro.
Triangolo equilatero
CONCLUSIONI
Questo tipo di rappresentazione, chiamata planisfero Dymaxion, consente di avere minori deformazioni e migliori proporzioni tra le aree.
2 Disegna sull’icosaedro i vari continenti, oppure scarica il modello dalle risorse digitali del tuo libro. Poi incolla i lati. Hai ottenuto il tuo Dymaxion!
Planisfero
Lavoro con le carte
Osserva il reticolo: quali sono le coordinate del punto rosso?
Il reticolo geografico
Se osservi la Terra rappresentata sul mappamondo, vedrai che è ricoperta da una serie di linee orizzontali e verticali che si incrociano. Si tratta di linee immaginarie, tracciate per individuare facilmente un punto sulla superficie della Terra. La rete formata da queste linee si chiama reticolo geografico.
I paralleli sono le linee orizzontali e hanno lunghezze diverse. Il più lungo è l’Equatore, che si trova alla stessa distanza dai poli (Polo Nord e Polo Sud) e divide la Terra in due parti, dette emisferi: a nord dell’Equatore c’è l’emisfero settentrionale o boreale, a sud c’è l’emisfero meridionale o australe.
I meridiani, invece, sono le linee verticali perpendicolari ai paralleli. Hanno tutti la stessa lunghezza, ma il più importante è quello che passa per l’osservatorio di Greenwich, vicino a Londra.
IMPARO CON COMPETENZA
Meridiano di Greenwich M G e e i o c
Polo Nord
Polo Sud
Polo Sud
Polo Nord
Equatore
Le coordinate geografiche
Come hai avuto modo di scoprire, ogni punto sulla Terra è l’incrocio tra un parallelo e un meridiano e può essere trovato in base alle sue coordinate geografiche, cioè la sua latitudine e la sua longitudine.
La latitudine
La latitudine è la distanza di un luogo dall’Equatore e si misura in gradi, da 0 a 90.
L’Equatore ha latitudine 0° e divide la Terra a metà in due emisferi: boreale a Nord, australe a Sud. Per capire in quale emisfero si trova il luogo da individuare, si dice che la sua latitudine è Nord o Sud. Il parallelo più lontano dall’Equatore nell’emisfero boreale è il Polo Nord e ha latitudine 90° Nord. Quello più lontano dall’Equatore nell’emisfero australe è il Polo Sud e ha latitudine 90° Sud.
La longitudine
La longitudine è la distanza di un luogo dal Meridiano di Greenwich Si misura in gradi, da 0 a 180: il Meridiano di Greenwich ha longitudine 0° e il meridiano a esso opposto ha longitudine 180°.
Gli altri meridiani si dividono in longitudine Est se si trovano a est del Meridiano di Greenwich, longitudine Ovest se si trovano a ovest di esso.
Dalla longitudine dipende anche l’orario di un luogo. La Terra, infatti, è stata suddivisa in 39 diversi fusi orari, cioè zone comprese tra due determinati meridiani in cui c’è lo stesso orario.
TOKYO: 10
NEW YORK: 20 (- 14h)
Polo Nord emisfero boreale
Circolo Polare Artico
ROMA: 14
RIO DE JANEIRO 23
emisfero australe
Circolo Polare Antartico
Polo Sud
Equatore paralleli longitudine
Polo Nord latitudine
Polo Sud
Meridiano di Greenwich meridiani
COSE DELL'ALTRO MONDO
I fusi orari e la misurazione del tempo
Tropico del Capricorno Tropico del Cancro
FACCIAMO IL PUNTO • LA SINTESI
Osservo, leggo, espongo
L’ORIENTAMENTO
Osserva le immagini, leggi e usa le sintesi per ricostruire quello che sai sull’orientamento e le carte, ed esporre.
Per potersi muovere sulla Terra è importante orientarsi. Per orientarsi si possono usare il Sole e le stelle; i punti cardinali (Nord, Sud, Est e Ovest); la bussola; il GPS (Sistema di Posizionamento Globale).
GRAFICI E TABELLE
I dati numerici raccolti nell'osservazione di un fenomeno vengono rappresentati con tabelle e grafici: areogrammi, istogrammi e ideogrammi.
LE CARTE GEOGRAFICHE
Una carta è una rappresentazione ridotta, approssimata e simbolica della superficie terrestre. Le scale grafiche o numeriche indicano la misura della riduzione.
Sulle carte, le caratteristiche del territorio e le opere degli esseri umani sono rappresentate con simboli e colori. Il loro significato è spiegato nella legenda.
Le carte possono rappresentare gli elementi naturali del territorio (carte fisiche), gli elementi antropici (carte politiche), alcune caratteristiche specifiche (carte tematiche) oppure una piccola porzione di territorio (mappe o piante).
Per rappresentare tutta la Terra si utilizzano i planisferi o il mappamondo.
LE COORDINATE GEOGRAFICHE
Il reticolo geografico è formato da linee immaginarie. L’Equatore è la linea orizzontale che divide la Terra in due parti uguali. I paralleli sono le linee orizzontali parallele all’Equatore. I meridiani sono le linee verticali che passano per i Poli. La latitudine indica la distanza dall’Equatore, la longitudine indica la distanza dal meridiano di Greenwich.
Ripassa con me!
Ricostruisci la mappa con le parole date.
Costruisco una mappa approssimata • bussola • carte geografiche • coordinate geografiche • longitudine • meridiani • Nord • Ovest • paralleli • simbolica • Sole • Stella Polare
L’orientamento e le carte
Ci si orienta:
osservando il , si possono individuare i punti cardinali
osservando la che indica sempre il Nord con la o il GPS
Est, , Sud, Sole Ovest Nord carte geografiche
La Terra può essere rappresentata con: Il reticolo geografico è formato da e mappamondo rappresentazione ridotta
Spesso si parla di clima o tempo come se fossero la stessa cosa, ma non è così. Il clima è l’insieme di tutti i fenomeni atmosferici che si verificano in un luogo durante un periodo di tempo di almeno 30 anni. Il tempo riguarda gli eventi atmosferici che si verificano in un periodo breve, per esempio un giorno.
GLI AMBIENTI
Dal clima dipende la grande differenza che esiste tra i diversi paesaggi e ambienti sulla Terra, dalle distese di ghiaccio ai Poli, alle rigogliose foreste tropicali, fino ai torridi deserti di sabbia.
LE CARATTERISTICHE
Studiare il clima permette di capire perché un ambiente ha determinate caratteristiche e perché certe piante e animali vivono in alcuni luoghi della Terra e non in altri. Il clima condiziona la vita di piante e animali e contribuisce all’evoluzione di nuove specie o all’estinzione di altre.
LE FASCE CLIMATICHE
A Nord e a Sud dell’Equatore si possono individuare diverse fasce climatiche, cioè zone con un clima specifico (caldo, temperato o freddo). All’interno di ogni fascia climatica ci possono essere climi diversi, come accade per esempio nelle diverse zone dell’Italia.
AUDIO, VIDEO
Il clima
Vieni con me e scopri insieme ai protagonisti di questa storia che cosa succede al clima.
Il clima è impazzito?
– Che caldo! – si lamenta Bianca.
Il cielo si sta rannuvolando, ma l’erba del parco è dura e gialla, bruciata dal sole. Lo scivolo scotta e la sabbiera sembra un deserto in miniatura. Mancano solo i cammelli.
– Meglio andare a casa – dice Damiano, il suo migliore amico. – Puoi venire da me a fare merenda. Sopra le loro teste risuona un brontolio cupo. Non fanno in tempo ad attraversare il parco che il cielo sembra aprirsi in due. Le gocce colpiscono i vialetti di ghiaia con un rumore sordo: sembra che un gigante stia preparando i popcorn.
– Corri! – le grida Damiano.
La sorella di Damiano spiega che la causa dei cambiamenti climatici è l’inquinamento. Secondo te, quali sono le attività umane che inquinano di più? Confrontati in classe.
Il vento è così forte che devono procedere piegati in due. Un cartellone pubblicitario finisce a terra con un colpo secco.
– Ma che cosa succede? – ansima Bianca, mentre entrano nell’atrio del condominio. Non ha mai visto un temporale così improvviso e violento.
– Chiediamo a mia sorella – propone Damiano. – Lei è un’esperta: la sua classe partecipa a un progetto sull’ambiente. Trovano Chiara in cucina, intenta a prepararsi un panino.
– In pratica, noi umani inquiniamo troppo – dice quando le chiedono spiegazioni. – Bruciando i combustibili fossili, come il carbone e il petrolio, produciamo i gas serra, che avvolgono la Terra come una coperta e la fanno surriscaldare. Questo provoca cambiamenti nel clima e i temporali così violenti diventano più frequenti.
– E noi non possiamo fare niente? – chiede Bianca, abbattuta. Con sua sorpresa, Chiara sorride. – Certo che possiamo! Sabato prossimo, con le mie compagne e i miei compagni pianteremo alberi lungo la strada della scuola. Venite anche voi!
– Perché piantate alberi? Che cosa c’entrano gli alberi con il clima? – chiede Damiano.
– Assorbono l’energia solare e rinfrescano l’aria. Producono ossigeno. E quando piove troppo, come adesso, trattengono l’acqua con le loro foglie e la terra con le radici. – Chiara tende la mano verso di loro. – Allora, ci state? Bianca e Damiano non esitano un istante: mettono le loro mani sulla sua. – Sì! – esclamano insieme.
STORYTELLING
di Giorgia Cappelletti
LIFE SKILLS
Chiara, Damiano e Bianca pianteranno nuovi alberi per aiutare l’ambiente. Quali altre azioni possono essere utili? Confrontati in classe.
Ti è piaciuta la storia? Che cosa ti ha colpito di più? Vai a pag. 34 e approfondisci come difendere il nostro Pianeta dal cambiamento climatico.
Chicchi di grandine dopo un temporale.
Goccioline di vapore acqueo condensato sul vetro di una finestra.
Elementi e fattori del clima
Gli elementi del clima
Gli elementi meteorologici (o atmosferici) che determinano il clima sono facilmente riconoscibili:
• la temperatura: varia continuamente nell’arco di un giorno, di una stagione o di un anno. Spesso diciamo, per esempio, che “fa freddo”, “fa caldo”…;
• l’umidità: è la quantità di vapore acqueo presente nell’ambiente, ed è determinata dall’evaporazione dell’acqua dei mari, dei laghi e dei fiumi;
• le precipitazioni: sono fenomeni che conosciamo tutti, come la pioggia, la neve o la grandine, e dipendono anche dal grado di umidità nell’atmosfera;
• il vento: dipende dallo spostamento di masse d’aria calda o fredda ed è sempre presente, anche se ce ne accorgiamo solo quando è forte.
I fattori climatici
Il primo dei fattori che influenzano il clima è la posizione geografica di un luogo rispetto all’Equatore, cioè la sua latitudine. Poiché la Terra è sferica, viene colpita dai raggi del Sole in modo diverso a seconda della latitudine. Nella zona dell’Equatore, i raggi sono perpendicolari, quindi si concentrano su un’area più piccola e riscaldano di più la superficie terrestre. Allontanandosi dall’Equatore, i raggi sono più inclinati e si distribuiscono su una zona più ampia, che assorbe meno calore, e quindi fa più freddo.
Un altro fattore climatico è l’altitudine, cioè l’altezza di un luogo rispetto al livello del mare. A mano a mano che aumenta l’altitudine, la temperatura diminuisce e dunque il clima è più freddo.
Un termometro per ambienti.
Il vento permette agli aquiloni di volare.
Anche la vicinanza di mari o laghi influisce sul clima. Nelle zone costiere, l’inverno è più mite rispetto alle zone interne, perché l’acqua del mare trattiene più a lungo della terraferma il calore del Sole accumulato durante l’estate e lo rilascia in inverno.
Il clima di una regione è inoltre influenzato sia dalla presenza di catene montuose, perché costituiscono una barriera naturale ai venti (caldi, freddi, secchi o umidi), sia dalla vegetazione, che produce umidità e assorbe calore, rendendo l’aria più fresca.
IMPARO CON COMPETENZA
Lavoro con le immagini
Educazione Civica • Sviluppo economico e sostenibilità
I fattori umani
Il clima subisce cambiamenti anche a causa degli interventi degli esseri umani sull’ambiente, per esempio il taglio delle foreste o la creazione di laghi artificiali. Negli ultimi anni soprattutto la grande emissione di gas inquinanti prodotti dalle attività umane sta causando dei mutamenti climatici.
Fumi di scarico di un impianto industriale.
Leggi il testo, poi scrivi il fattore climatico giusto sotto ogni immagine.
altitudine presenza di catene montuose
latitudine
vicinanza di mari o laghi
VIDEO I problemi ambientali delle città: l’inquinamento"
flora: l’insieme delle specie vegetali. fauna: l’insieme delle specie animali.
IMPARO CON COMPETENZA
Lavoro con le immagini
Le fasce climatiche della Terra
In base alla latitudine, sulla Terra si possono individuare cinque fasce climatiche, che si susseguono dall’Equatore verso il Polo Nord e il Polo Sud.
A cavallo dell’Equatore troviamo la fascia dei climi caldi, mentre in prossimità dei Poli si estendono le fasce dei climi freddi. Tra l’una e le altre troviamo le fasce dei climi temperati.
Ciascuna fascia climatica ha diverse caratteristiche ambientali. In ognuna di queste fasce il clima determina le caratteristiche della flora e della fauna e le condizioni per l’insediamento umano, creando vari ambienti.
I circoli polari e i tropici che vedi indicati nella carta sono dei paralleli, come l’Equatore. Sono particolarmente importanti perché determinano la divisione della Terra in fasce climatiche.
IMPARO CON METODO
Analizzo
Osserva le immagini e leggi le descrizioni delle zone climatiche a pagina 31. Secondo te, in quale ambiente è più facile vivere per gli esseri umani? Perché? Confrontati con la classe.
Osserva la carta e cerca l’Italia. In quale fascia climatica si trova? CARTA GEOGRAFICA Le fasce climatiche
Polo Nord
Polo Sud
Zona fredda
Zona fredda
Zona temperata
Zona temperata
Zona calda
Tropico del Cancro
Equatore
Tropico del Capricorno
Circolo Polare Antartico
Circolo Polare Artico
zona temperata
Le regioni polari (zona fredda) si trovano a nord del Circolo Polare Artico e a sud del Circolo Polare Antartico. Sono caratterizzate da temperature molto rigide e sono ricoperte dai ghiacci per la maggior parte dell’anno.
Solo poche specie animali vivono nelle regioni polari.
Le regioni temperate (zona temperata) corrispondono alle zone, una per emisfero, comprese tra i Tropici e i Circoli Polari. Sono caratterizzate dall’alternanza delle quattro stagioni. In queste regioni il clima è mite e favorisce la presenza di piante, animali ed esseri umani.
Nelle zone temperate la vegetazione e le specie animali sono molto varie.
La regione equatoriale (zona calda) è compresa tra il Tropico del Cancro e il Tropico del Capricorno ed è attraversata dall’Equatore. Presenta un’unica stagione calda con temperature molto elevate durante tutto l’anno.
La savana è un ambiente tipico della zona calda.
Che cosa significa che le differenze stagionali sono assenti? Confrontati
con una compagna o un compagno e rispondete alla domanda.
Significa che le stagioni non si distinguono e c’è sempre lo stesso clima durante tutto l’anno.
Gli ambienti della zona calda
La fascia compresa tra il Tropico del Cancro e il Tropico del Capricorno riceve la maggior quantità di calore solare e per questo è anche chiamata zona calda o torrida. I raggi solari sono quasi perpendicolari alla superficie terrestre e provocano un forte riscaldamento diurno, che è costante durante tutto l’anno perché ogni giorno la quantità di ore di luce è quasi uguale a quella delle ore di buio.
La foresta pluviale
Lungo l’Equatore il clima è perennemente caldo e umido, le piogge sono frequenti e abbondanti e le differenze stagionali sono del tutto assenti.
La flora della foresta pluviale è caratterizzata da una grande varietà e densità di specie vegetali disposte a strati: le palme hanno grandi altezze per catturare la luce solare; alcune piante, come le felci, prediligono l’ombra e quindi si sviluppano meno in altezza; altre piante crescono nel sottobosco oppure vivono sui fusti degli alberi più alti, lasciando pendere le loro radici, le liane.
Anche la fauna è molto ricca e comprende scimmie, rettili, diversi uccelli e anfibi.
Una foresta pluviale.
Un tucano.
Un giaguaro nella foresta amazzonica.
La
savana
Spostandosi verso i Tropici, la quantità e la frequenza delle piogge cambia. Nel corso dell’anno, infatti, uno o due periodi di piogge si alternano ad altrettanti periodi asciutti.
Il paesaggio tipico di queste regioni è la savana, caratterizzata dall’alternanza di spazi con vegetazione erbacea e tratti con cespugli e pochi alberi. Durante la stagione delle piogge la vegetazione è rigogliosa, l’erba cresce fino a tre metri di altezza e le rare piante si coprono di foglie; durante la stagione secca l’erba ingiallisce fino a seccare, mentre piante e cespugli perdono le foglie.
Il deserto
Ancora più lontano dall’Equatore, sia verso nord sia verso sud, le piogge diminuiscono per frequenza e quantità. Si passa così, in modo graduale, dalla savana ai paesaggi del pre-deserto e del deserto: la vegetazione diventa discontinua, gli alberi si diradano, le erbe lasciano il posto alle piante grasse, il suolo diventa quasi del tutto privo di vegetazione e compaiono nude distese rocciose o sabbiose.
Di giorno, il suolo raggiunge le temperature più alte della Terra, fino a 60 °C. Dopo il tramonto, si registra una forte escursione termica e la temperatura è pochi gradi sopra lo zero.
I frequenti venti, che soffiano nella stessa direzione, provocano il lento spostamento delle dune di sabbia. In un ambiente così ostile solo pochi animali riescono a sopravvivere: serpenti, topi, piccoli uccelli e, tra quelli di dimensioni maggiori, dromedari, cammelli, avvoltoi, struzzi, coyote.
IMPARO CON COMPETENZA
Lavoro con le immagini
Segna con una X la foto che rappresenta la vegetazione della savana.
Dromedari nel deserto.
escursione termica: la differenza tra la temperatura massima durante il giorno e la temperatura minima durante la notte.
Elefanti nella savana.
LAB
Il parco nazionale di Sagarmatha in Nepal
Il delta del fiume Okavango in Botswana
urbanizzazione: la diffusione delle città.
sfruttamento delle risorse naturali: utilizzare le risorse presenti in natura.
disboscamento: la distruzione dei boschi.
Pecore nella brughiera inglese.
Il clima oceanico
Sulle coste degli oceani, gli inverni sono miti e le estati fresche
Le piogge sono ben distribuite durante tutto l’anno e l’ambiente è sempre verdeggiante, particolarmente adatto sia all’agricoltura sia all’allevamento. Un ambiente tipico di questo clima è la brughiera, con la sua vegetazione di arbusti, erbe e piante come l’erica e il brugo.
Gli ambienti delle zone temperate
Le zone temperate sono le più favorevoli alla vita degli esseri umani e proprio per questo gli ambienti che le caratterizzano sono stati fortemente modificati dall’urbanizzazione e dallo sfruttamento delle risorse naturali. Questo ha provocato, di conseguenza, il disboscamento e una drastica riduzione della fauna selvatica. Nelle zone temperate si trovano diversi tipi di clima, che rendono la fauna e la flora molto varie.
Il clima mediterraneo
È caratterizzato da inverni brevi, durante i quali le temperature sono miti e si concentrano le piogge, ed estati lunghe, calde e con scarse precipitazioni. È un clima favorevole all’allevamento e all’agricoltura. Lungo le coste del Mar Mediterraneo si sviluppa la macchia mediterranea, una vegetazione composta da piante sempreverdi, come ulivi, mirti e pini marittimi, e abitata da animali come cinghiali, volpi e scoiattoli.
Pini marittimi, caratteristici della macchia mediterranea.
Il clima montano
Ha inverni rigidi ed estati fresche, con una forte escursione termica tra giorno e notte. Le precipitazioni sono costanti in tutte le stagioni e le temperature variano molto a seconda dell’altitudine. Questo influisce sulla vegetazione, che presenta grandi differenze: sopra i 3000 metri è assente, più in basso sono presenti muschi e licheni che, scendendo ancora, lasciano il posto a grandi boschi di conifere (larici, pini, abeti).
Bisonti che pascolano nelle steppe della Birmania, in Asia centrale.
Il clima continentale
Può essere fresco, quindi adatto agli insediamenti umani, o freddo, con temperature invernali che raggiungono anche -20 °C e rendono difficili le attività degli esseri umani. Nelle pianure lontane dal mare, dove la piovosità è più scarsa, si sviluppano le praterie e le steppe, terre povere d’acqua con cespugli e piante erbacee, in cui vivono animali come bisonti, scoiattoli, serpenti e canguri. Dove invece le precipitazioni sono abbondanti, crescono le foreste di latifoglie (faggi, betulle, castagni, querce).
Scopri gli ambienti delle zone temperate, dove vive la maggior parte degli esseri umani.
Idee importanti
In quale ambiente delle zone temperate ti piacerebbe vivere? Fai una ricerca sulla zona che hai scelto, sul suo clima, la sua flora e la sua fauna. Poi esponila ai tuoi compagni e alle tue compagne.
IMPARO CON METODO
Mucche al pascolo in Valle d’Aosta.
HUB MAPS
Il clima e gli ambienti in Europa
Vicino e lontano: La macchia mediterranea
colonne di basalto Giant’s Causeway in Irlanda
Alpi francesi
IMPARIAMO INSIEME
Con un gruppo di 4 compagni e compagne, fai una ricerca sulla zona antartica per scoprire il tipo di lavoro svolto dagli scienziati e dalle scienziate nelle stazioni di ricerca dell’Antartide.
Negli igloo non fa freddo, perché l’aria intrappolata nella neve dei blocchi fa da isolante termico.
Gli ambienti delle zone fredde
La zona tra il Circolo Polare Artico e il Polo Nord è detta Artide, mentre quella compresa fra il Circolo Polare Antartico e il Polo Sud è detta Antartide. Entrambe sono caratterizzate da temperature molto basse che ostacolano sia la formazione di vegetazione sia la vita di animali ed esseri umani. Il clima è caratterizzato da inverni molto lunghi e rigidi con precipitazioni scarse.
Ai Poli le temperature non salgono mai sopra gli 0 °C, il terreno è perennemente coperto da neve e ghiaccio e la vegetazione è assente. Avvicinandosi ai Circoli Polari le brevi estati sono fresche, con temperature che non superano mai i 10 °C.
Gli esseri umani nelle regioni fredde
Il clima delle zone fredde le rende difficilmente abitabili. Le regioni della zona antartica ospitano solo alcuni scienziati e scienziate che lavorano nelle stazioni di ricerca.
La tundra è abitata dai Lapponi, una popolazione nomade che si occupa principalmente dell’allevamento delle renne. Nell’America Settentrionale vivono gli Inuit, che si dedicano soprattutto alla caccia e alla pesca, muovendosi su slitte trainate da cani e su imbarcazioni in pelle di foca. Le loro abitazioni tradizionali sono gli igloo, dalla caratteristica forma a cupola e realizzati con blocchi di neve.
Un igloo.
L’aurora boreale alle isole Lofoten
Stazione di ricerca in Antartide.
La tundra
Al confine con le calotte polari si trova la tundra, che significa “pianura senza alberi”. Durante la breve estate polare, la neve si scioglie e il terreno si ricopre di muschi e licheni, il cibo preferito di renne e caribù.
Caribù in Alaska.
La taiga
Si trova solo nell’emisfero boreale ed è formata da foreste di conifere e betulle. Gli animali come lupi, bisonti, alci e orsi, una volta numerosi in questo ambiente, ora sono diminuiti a causa di una caccia spietata da parte degli esseri umani e vivono protetti in parchi naturali o riserve.
La banchisa polare
I territori all’estremo nord e all’estremo sud, dove i raggi solari arrivano obliqui per sei mesi l’anno e non arrivano affatto per gli altri sei mesi, sono ricoperti da distese di ghiacci perenni. A nord vivono orsi bianchi, foche e trichechi, a sud i pinguini.
Una foca tra i ghiacci perenni dell’Islanda.
Un alce nella vegetazione tipica della taiga.
La città più fredda del mondo è Yakutsk e si trova in Russia, nella Siberia Orientale. Qui, in inverno, le temperature raggiungono i -60 °C.
All’estremo opposto c’è Ahvaz, in Iran: con le sue temperature massime costanti tra i 45 °C e i 50 °C, è la città più calda del mondo durante l’estate.
CITTÀ… ESTREME PIÙ
Le zone climatiche in Italia
L’Italia si trova nell’emisfero settentrionale, nella fascia dei climi temperati. Al suo interno ci sono zone climatiche diverse.
Zona ligure-tirrenica
Zona mediterranea
Zona adriatica
Zona padana
Zona appenninica Zona alpina
Zona padana
Gli inverni sono freddi, mentre le estati sono calde L’umidità favorisce la formazione della nebbia in autunno e inverno e rende afosa l’estate.
Zona ligure-tirrenica
Nebbia sul fiume Adda nella Pianura Padana.
Ha un clima simile a quello mediterraneo, ma più piovoso Le estati sono asciutte e calde, ma non afose.
CARTA GEOGRAFICA
I climi in Italia
PRESENTAZIONE
Le regioni climatiche italiane
ESPLORA L’IMMAGINE I climi in Italia
Zona alpina
Sulle Alpi gli inverni sono rigidi e le estati fresche. Le piogge sono abbastanza frequenti in tutte le stagioni; le nevicate sono abbondanti in inverno.
U i l b sulle Dolomiti
L’Isola d’Elba.
Paesaggio montano nel Parco Nazionale del Gran Sasso, in Abruzzo.
Zona adriatica
Il Mar Adriatico è poco profondo e non influenza molto il clima, che presenta inverni più rigidi ed estati meno calde rispetto al clima mediterraneo. Le piogge sono abbondanti in autunno e inverno.
La costa di Sirolo, nel Parco del Conero (Marche).
Zona appenninica
In generale è caratterizzata da inverni freddi e lunghi ed estati fresche e brevi. Le precipitazioni sono concentrate in primavera e autunno.
Gioco con il clima
Osserva tutte le foto e scegli solo quelle che mostrano paesaggi della fascia temperata. Poi scrivi le lettere di ogni foto e ordinale in modo da formare il nome del tropico più vicino a noi.
L’isola di Vulcano, in Sicilia.
Zona mediterranea
Lungo le coste meridionali e nelle isole, per effetto del mare il clima ha estati calde e asciutte e inverni molto miti. Le piogge sono scarse e concentrate in inverno.
Educazione Civica
Zone un tempo fertili diventano aride a causa del calo delle precipitazioni.
Sviluppo economico e Sostenibilità
La Terra ha caldo
L’aumento dei gas nell’atmosfera terrestre sta causando un aumento della temperatura, provocando di conseguenza pericolosi cambiamenti del clima.
In alcune zone le precipitazioni sono diminuite e la siccità ha causato la desertificazione dei territori. In altre aree, invece, le piogge sono diventate torrenziali, danneggiando in modo grave coltivazioni e abitazioni.
Nel corso degli anni l’inquinamento atmosferico e l’innalzamento delle temperature hanno determinato un nuovo fenomeno: lo scioglimento dei ghiacciai perenni, che hanno modificato l’aspetto di molti ambienti e delle montagne che erano ricoperte di ghiaccio. Anche in Italia negli ultimi anni stiamo assistendo a questi cambiamenti climatici, che non bisogna prendere sottogamba.
La vita degli esseri umani sul pianeta Terra
Quanti siamo, quanti saremo?
Come viviamo, come vivremo?
Le risorse di cui noi esseri umani abbiamo bisogno saranno sempre disponibili?
L’aumento delle precipitazioni in alcune zone provoca alluvioni, causando gravi danni alle persone e al territorio.
Per poter rispondere a questi e altri interrogativi, nel 2015, i governi di 193 Paesi che fanno parte dell’ONU hanno sottoscritto l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile. Si tratta di un programma da realizzare entro il 2030 composto da 17 obiettivi, che riguardano anche la cura e la salvaguardia del pianeta.
Con un piccolo gruppo di compagni e compagne, scegli uno di questi obiettivi che fanno parte dell’Agenda 2030 e realizza un mini-libro, un cartellone o un lapbook da illustrare al resto della classe.
BACHECA
Laboratorio
Effetto albedo
Il clima è influenzato da moltissimi fattori, che hanno impatti diversi a seconda del tipo di ambiente.
OCCORRENTE
cartoncino nero • cartoncino bianco • termometro a infrarossi
PROCEDIMENTO
2 Posizionali fuori dalla finestra, sul balcone, sul terrazzo o in giardino in modo da esporli direttamente alla luce del Sole durante una bella giornata.
Attendi
5 min
CONCLUSIONI
Quello che hai visto all’opera è l’effetto albedo! L’albedo è la quantità di luce riflessa da un oggetto, e questa dipende perlopiù dal suo colore. Nel caso del cartoncino bianco, la luce del Sole viene riflessa quasi completamente, riscaldandolo poco; accade invece il contrario con quello nero, che assorbendone la maggior parte si scalda molto di più! Pensiamo ai ghiacciai nelle nostre montagne, o al ghiaccio dell’Antartide: quando presente, la superficie terrestre si scalda poco; mentre se il ghiaccio fonde espone il terreno sottostante, più scuro, portando a un aumento della temperatura che fonde ancora più ghiaccio!
Succede lo stesso quando indossi abiti scuri in estate: ti fanno sentire più caldo rispetto a un abito chiaro!
1 Prendi due cartoncini, uno nero e uno bianco, della stessa dimensione
3 Aspetta 5 minuti e misura la temperatura dei cartoncini, annotandola qui di seguito.
Nero: Bianco:
Cartoncino bianco
Cartoncino nero
Diorama dei biomi
I diorami sono scenografie che riproducono in tutti i dettagli ambienti naturali, con le loro specie animali e vegetali. Un diorama ti permette di visualizzare a colpo d’occhio la varietà dei fattori presenti in un sistema complesso come un bioma.
• Realizza il tuo diorama dell’ambiente che preferisci.
OCCORRENTE scatola da scarpe • cartoncini colorati • bastoncini di legno • ovatta
• sassolini, rametti, terriccio, altri materiali naturali • colori
PROCEDIMENTO
Lavora in coppia con un compagno o una compagna, oppure formate piccoli gruppi.
1 Scegliete il bioma che volete rappresentare.
2 Fate una ricerca per approfondire le caratteristiche del bioma e le specie animali e vegetali che lo abitano.
3 Progettate gli elementi dell’ambiente (sfondo, suolo, tipo di vegetazione, specie animali…).
Scatola per scarpe
Disegna uno sfondo a tema ed incollalo all’interno del coperchio
4 Scegliete come realizzare ogni elemento (colorare lo sfondo con le tempere, creare il suolo con del terriccio, fare le nuvole con l’ovatta…).
5 Dividetevi gli incarichi di lavoro e costruite il vostro diorama.
6 Fate una relazione sul lavoro svolto.
Prima di iniziare
Pensi di riuscire a realizzare il diorama?
Le indicazioni sono chiare?
Alla fine del lavoro
Qual è stata la difficoltà principale nel realizzare il laboratorio?
Come hai risolto?
Hai chiesto aiuto a qualcuno/a? A chi?
Esempio di diorama Deserto
Esempio di diorama Foresta pluviale
FACCIAMO IL PUNTO • LA SINTESI
Osservo, leggo, espongo Ripassa con me!
Osserva le immagini, leggi e usa le sintesi per ricostruire quello che sai sul clima, ed esporre.
IL CLIMA
Il clima è l’insieme delle condizioni atmosferiche di un luogo osservate in un lungo periodo di tempo. È definito dagli elementi atmosferici: temperatura, umidità, precipitazioni (pioggia, neve e grandine), venti. Il clima è inoltre determinato da cinque fattori climatici: la latitudine, l’altitudine, la vicinanza di mari o laghi, la presenza di barriere naturali, la vegetazione.
LE FASCE CLIMATICHE DELLA TERRA
Nel mondo vengono individuate cinque fasce climatiche.
Ai Circoli Polari ci sono due zone fredde caratterizzate da inverni molto lunghi ed estati brevi.
Nella fascia equatoriale si trova una zona calda, dove le temperature sono molto alte tutto l’anno.
A nord e sud della zona calda si trovano due zone temperate intermedie, dove si alternano le quattro stagioni.
LE ZONE CLIMATICHE IN ITALIA
L’Italia si trova nella zona temperata ed è divisa in sei zone climatiche con caratteristiche diverse.
La zona alpina ha estati brevi e inverni freddi.
La zona padana è molto nebbiosa per la presenza di fiumi e laghi che producono umidità. In questa zona gli inverni sono freddi e le estati afose.
La zona appenninica ha estati fresche e secche e inverni rigidi e lunghi.
La zona ligure-tirrenica ha inverni brevi e miti ed estati calde ma ventilate grazie alla presenza del mare.
La zona adriatica è influenzata dai venti di nord-est che determinano inverni freddi e piovosi ed estati calde.
La zona mediterranea è influenzata dal mare e dai caldi venti africani. In questa zona gli inverni sono brevi e miti, le estati calde.
Costruisco una mappa
Ricostruisci la mappa con le seguenti parole.
adriatica • appenninica • atmosferici • barriere naturali • calda • cinque • climatici • latitudine • mediterranea • precipitazioni • sei • temperate • umidità
Ambienti e clima
è l’insieme degli elementi è influenzato dai fattori la Terra è divisa in fasce climatiche L’Italia è divisa in zone climatiche
una zona due zone atmosferici climatici cinque sei
temperatura
umidità precipitazioni
latitudine
altitudine vicinanza al mare
venti
barriere naturali
vegetazione
alpina padana
ligure-tirrenica due zone fredde
temperate calda
adriatica appenninica mediterranea
MAPPA DI VERIFICA
Nuvole e… fantasia
1 Scrivi in ogni nuvola a che cosa ti fa pensare la zona climatica indicata. Puoi scrivere le parole che quella zona ti fa venire in mente, una sensazione che provi, un viaggio che vorresti fare o che hai fatto, un racconto o un film che conosci ambientati in quella zona… Attenzione: non puoi lasciare nessuna nuvola vuota!
ZONE FREDDE
ZONA EQUATORIALE
ZONA DESERTICA
ZONE TEMPERATE
ZONA TROPICALE
MI VALUTO
Rifletti su come hai lavorato e indica le tue risposte con una X all’interno della tabella di autovalutazione.
Ho lavorato.
Bene e volentieri
Bene, ma solo in alcune situazioni Con difficoltà
Ho rispettato le indicazioni date. Sempre Qualche volta Non le ho rispettate
Ho ascoltato le richieste.
Ho partecipato al lavoro.
Sempre con attenzione Quasi sempre Con scarsa attenzione
Cercando di svolgere tutto da solo/a
Chiedendo aiuto se in difficoltà Con l’assistenza dell’insegnante
Sono soddisfatto/a del lavoro. Molto Abbastanza Poco
I paesaggi italiani
Vieni con me a scoprire gli ambienti in Italia!
L’Italia è una penisola, cioè un territorio bagnato dal mare su tre lati e collegato alla terraferma solo su un lato.
Milioni di anni fa, però, la nostra penisola non esisteva ancora e solo poche terre erano già emerse: la Sardegna, la catena delle Alpi e quella degli Appennini.
Circa 20000 anni fa, durante l’ultima glaciazione, il livello del mare si abbassò, emersero nuove terre e l’Italia iniziò lentamente ad assumere l’aspetto che ha oggi.
L'Italia è ricca di paesaggi diversi, d'acqua e di terra, ognuno con caratteristiche particolari.
AUDIO, VIDEO E OGGETTI DIGITALI DELL’UNITÀ
MARE
Il mare è una risorsa molto importante per l’Italia: le coste del nostro Paese si sviluppano per circa 8300 km!
FIUMI E LAGHI
L’Italia è ricca di fiumi e laghi di diversa origine, da quelli che si sono formati dai ghiacciai a quelli che si trovano lungo le coste.
MONTAGNE
Le principali catene montuose sono le Alpi e gli Appennini Le cime più alte si trovano nelle Alpi e alcune sono anche le cime più alte d’Europa.
COLLINE
Le colline occupano quasi la metà del territorio italiano. I paesaggi collinari sono molto vari sia per la diversa composizione del suolo sia per le differenze del clima.
PIANURE
In Italia ci sono due pianure particolarmente estese, la Pianura Padana a nord e il Tavoliere delle Puglie a sud.
VIDEO Scopriamo i paesaggi
LAB
Gli ambienti
Vieni con me e scopri
chi incontra un gruppo di bambine e bambini sulla spiaggia!
d’acqua
Una notte in spiaggia
La spiaggia, di notte, è tutta un’altra cosa.
Niente musica, niente urla, la voce del mare copre ogni altro suono. L’odore di sale e di alghe si appiccica alla pelle.
– Guardate quante stelle! – sussurra Alba.
– Shhh!! – esclama Daniele. – Sveglierai i mostri marini!
– I mostri non esistono – dice Lisa in tono rassicurante. –Facciamo un bagno, dai!
Entrano tutti in acqua, che è quasi calda nell’aria fresca della notte. Il riflesso della Luna forma una scia luminosa sul mare. Sembra una strada, pensa Lisa: una magica via di luce che guida gli esploratori verso gli abissi.
Mentre gli altri sono ancora in acqua, Lisa torna a riva e si siede su una barca rovesciata, aspettando di asciugarsi.
Poi qualcosa le sfiora il piede. Qualcosa di duro, freddo e viscido…
– Ma che cos…? – le sfugge un grido in tono allarmato.
– I MOSTRI MARINI! – urla Daniele.
Per un attimo, il panico è generale.
Lisa fa un respiro profondo: è la più grande, non può perdere la testa così. – Calmatevi! – dice con decisione. E tira fuori la torcia elettrica.
Ai suoi piedi, piccole creature nere arrancano goffamente nella sabbia, puntando verso le luci lontane dei bar sul lungomare.
LETTURA ESPRESSIVA
– Tartarughe! – esclama Alba.
– Appena nate – le fa eco Lisa. – Di solito seguono la luce della luna per trovare il mare, ma i lampioni e i neon le avranno confuse. Aiutiamole, dai!
Nei minuti successivi è tutto un correre, ansimare, gridare “Eccone un’altra!”, “Vicino al tuo piede! Attento a non schiacciarla!”. Ma alla fine riescono a far arrivare tutte le tartarughine fino al mare.
– Tu e i tuoi mostri marini! – dice Alba, dando una spinta affettuosa a Daniele. – Che fantasia!
Anche senza mostri, quella è una notte magica.
STORYTELLING
di Giorgia Cappelletti
Se ti è capitato di passare del tempo al mare, hai visto animali sulla spiaggia? Quali?
Ti è piaciuta la storia? Tu sai dove fanno il nido le tartarughe marine? Vai alle pagine 50 e 58 e scoprilo!
MARI E COSTE
Golfo di Trieste
Coste alte e rocciose
Coste basse e sabbiose
Coste basse e rocciose
Coste basse con dune
PROFONDITÀ
Golfo di Venezia
Golfo di Genova
MAR LIGURE
A r ci pel agoToscano
Stretto di Bonifacio
Arcip. della Maddalena Asinara
MAR DI
SARDEGNA
San Pietro
Sant’Antioco
Sardegna
CARTA GEOGRAFICA
I mari
I paesaggi marini
LAB
Le coste DOC
Oceani e mari nel mondo
Isole Ponziane
MAR
ADRIATICO
Arcipelago Campano
Golfo di Taranto
Stretto di Messina
Isole Tremiti
Ustica
Ischia
Capri
Isole Egadi
Isola d’Elba
Isole Pelagie Pantelleria
Isole Eolie
La penisola italiana
L’Italia ha una forma particolare, che ricorda quella di uno stivale, ed è una penisola, bagnata dal mare su tre lati e collegata alla terraferma solo su un lato, quello a nord.
La maggior parte del territorio si affaccia sul Mar Mediterraneo, che si trova tra Europa, Africa e Asia. Il Mar Mediterraneo comunica con l’Oceano Atlantico attraverso lo Stretto di Gibilterra e con il Mar Rosso attraverso il Canale di Suez.
Può essere definito un “mare chiuso”, con caratteristiche particolari soprattutto per quanto riguarda i movimenti delle sue acque. Per esempio, le sue maree, cioè l’innalzamento e l’abbassamento quotidiano delle acque marine, sono deboli. Inoltre le correnti, cioè gli spostamenti di masse d’acqua al suo interno, sono lente e il ricambio delle acque è ridotto. Questo è anche il motivo per cui le sue acque d’estate sono calde, con temperature tra i 19 e i 30 °C.
Grazie al suo clima mite e temperato, il Mar Mediterraneo ha favorito lo sviluppo di molte popolazioni e, per questo, viene anche chiamato “culla delle civiltà”.
terraferma: terra emersa che costituisce la parte continentale, e non insulare, di un territorio.
Mediterraneo: deriva dal latino mediterraneus, che significa “in mezzo alle terre”.
Idee importanti
Perché il Mar Mediterraneo è un mare chiuso?
Perché è circondato da terre e ha solo due aperture.
Perché è chiamato “culla delle civiltà“?
Perché il suo clima ha favorito la nascita di diverse civiltà.
Stretto di Gibilterra
Europa
Italia
Mar Nero
Canale di Suez Asia
Africa
Mar Mediterraneo
fondale: superficie solida sul fondo del mare.
I mari italiani
Il Mar Mediterraneo viene suddiviso in numerosi altri piccoli mari; quelli italiani prendono il nome di Ligure, Tirreno, Ionio e Adriatico.
Il Mar Ligure si trova tra la Liguria e l’isola francese della Corsica. Raggiunge grandi profondità già a pochi chilometri dalla costa (fino a 2 500 metri).
Il Mar Tirreno è il più esteso e si trova tra l’Italia continentale e le isole di Corsica, Sardegna e Sicilia. Dal suo fondale si elevano catene montuose sommerse e vulcani.
Il Mar Ionio, tra l’Italia Meridionale e la Grecia, è il più profondo dei mari italiani (raggiunge i 5000 metri) ed è separato dal Mar Tirreno dallo Stretto di Messina.
Il Mar Adriatico bagna le coste orientali della nostra penisola e comunica con il Mar Ionio attraverso il Canale d’Otranto. È il meno profondo dei mari italiani. Il suo fondale è un’antica pianura sommersa.
IMPARO CON COMPETENZA
Lavoro con le carte
Trova nella carta di pagina
50 i nomi dei mari italiani e cerchiali di blu.
IMPARO CON METODO
Analizzo
Completa le frasi.
• Il mare italiano più profondo è il Mar
Ionio
• Il mare meno profondo è il Mar .
Adriatico
• Il Mar Ionio e il Mar Adriatico sono separati dal
Canale d’Otranto Tirreno
• Lo Stretto di Messina separa il Mar Ionio dal Mar
Panorama sul Mar Adriatico.
La costa tirrenica vicino a Maratea, in Basilicata.
Vista dello Stretto di Messina.
Le isole e gli arcipelaghi
Nei mari italiani ci sono numerose isole. Alcune sono grandi, come la Sicilia, la Sardegna e la Corsica (che però fa parte della Francia). Altre, più numerose, sono piccole e formano arcipelaghi come quello Toscano e quello Campano.
Nella parte nord della Sardegna si trova l’Arcipelago della Maddalena, mentre a sud-ovest ci sono le isole di San Pietro e Sant’Antioco.
A sud della costa siciliana, molto vicino alle coste africane, troviamo invece l’arcipelago delle isole Pelagie, di cui fa parte Lampedusa, il punto più meridionale del territorio italiano. A ovest e a nord della Sicilia si trovano rispettivamente gli arcipelaghi delle Egadi e delle Eolie. Queste ultime sono di origine vulcanica e due di esse, Stromboli e Vulcano, sono vulcani ancora in attività.
Nel Mar Tirreno, a nord-ovest di Palermo, si trova l'isola di Ustica. Per proteggere il mare che la circonda, molto ricco di flora e di fauna, nel 1987 vi è stata istituita la prima Riserva Marina d'Italia.
A nord delle coste pugliesi si trova l’unico arcipelago del Mar Mediterraneo, le isole Tremiti
L’arcipelago delle Eolie.
Parole speciali
Sai che differenza c’è tra isola e arcipelago?
• L’isola è
• L’arcipelago è
un territorio un insieme di isole. circondato dal mare.
IMPARO CON COMPETENZA
Lavoro con la carta Trova nella carta di pagina 50 le isole e gli arcipelaghi italiani nominati nel testo. Cerchiali in blu.
LE ISOLE EOLIE PIÙ
L’arcipelago delle Eolie è costituito da sette isole: Alicudi, Filicudi, Salina, Lipari, Vulcano, Panarea e Stromboli, e si è formato in seguito allo scontro tra due placche tettoniche
Le diverse isole si sono formate in epoche differenti, le più antiche sono Alicudi, Filicudi e Salina, che risalgono a circa 500000 anni fa, mentre le più recenti sono Panarea e Stromboli, che hanno circa 150000 anni.
VIDEO I paesaggi di mare in Italia
promontori: parti della costa che sporgono sul mare con sponde ripide.
detriti: frammenti di rocce di grandezza variabile che vengono trascinati dai fiumi.
IMPARO CON METODO
Parole speciali
Che cosa significa “coste alte e rocciose”?
Sono le coste in cui
la montagna finisce direttamente nel mare.
Espongo
Quale (o quali) dei mari italiani conosci per averci trascorso una vacanza?
Lavoro con le immagini
Osserva le immagini e, in base a quanto hai letto nel testo, indica quale delle due rappresenta il Mar Adriatico e quale il Mar Ligure.
Le coste dei
mari italiani
Le coste italiane, comprese quelle delle isole, misurano più di ottomila chilometri e presentano caratteristiche molto varie. Le coste del Mar Ligure sono rocciose e ricche di insenature con piccole spiagge.
Le coste del Mar Tirreno, nel loro tratto settentrionale e centrale, sono piuttosto basse e sabbiose, con rari promontori rocciosi. In questo tratto si trovano anche stagni, piccoli laghi e dune costiere, cioè basse colline di sabbia finissima. Le coste tirreniche meridionali diventano alte e rocciose.
Le coste della Sardegna sono per lo più rocciose, con promontori a strapiombo sul mare. Tratti di costa bassa e sabbiosa si trovano soprattutto a est; lungo le coste a sud è caratteristica la presenza di stagni.
Le coste siciliane sono rocciose e frastagliate nella parte settentrionale dell’isola, più sabbiose e meno frastagliate nel tratto meridionale.
Le coste del Mar Ionio sono caratterizzate da ampi golfi. Sono alte e rocciose in corrispondenza della Calabria, diventano basse e sabbiose tra la Calabria e la Puglia.
Le coste adriatiche sono in genere basse e sabbiose, senza insenature ma con alcuni promontori rocciosi, specie nella parte meridionale, in Puglia.
LE LAGUNE PIÙ
Nella parte più settentrionale della costa adriatica sfociano alcuni grandi fiumi. Qui le correnti marine sono molto deboli e non riescono a disperdere i detriti dei fiumi, per questo si formano ampie lagune. Si tratta di zone di acqua bassa e salata separate da strisce di sabbia e detriti. La laguna più nota è quella di Venezia.
IMPARO CON COMPETENZA
La laguna di Venezia. Mar
Le attività costiere
La pesca
Il porto di Genova. Un peschereccio in mare aperto. I porti
Fin dall’antichità il mare è una via di comunicazione fondamentale e lungo le coste italiane si sono sviluppate importanti città portuali. A Genova, Trieste, Livorno, Venezia, Civitavecchia, Napoli, Gioia Tauro, Olbia sono sorti sia porti commerciali per il trasporto delle merci, sia porti turistici
Le saline
Un’altra importante attività praticata sulle coste è la produzione del sale. Nelle saline, l’acqua marina viene fatta passare in varie vasche poco profonde perché evapori al sole. Il sale che resta sul fondo viene raccolto e ripulito dalle impurità. Lungo le coste italiane ci sono le saline più grandi d’Europa.
Il turismo
Una delle attività più importanti legate al mare è il turismo. Sono milioni i turisti italiani e stranieri che frequentano le spiagge italiane, dalla riviera romagnola alle coste liguri o tirreniche, ai villaggi turistici del Sud e delle isole.
Flotte di grandi pescherecci si spingono in alto mare per la cosiddetta pesca d’altura. Vicino alla costa, invece, la pesca avviene con l’uso di imbarcazioni più piccole. Una volta pescato, il pesce viene spesso congelato direttamente sulle imbarcazioni, ma può anche essere lavorato in molti altri modi nelle industrie alimentari, con sistemi che garantiscono una lunga conservazione (sott’olio, sotto sale, affumicato).
L’agricoltura
Lungo le coste è sempre stata praticata anche l’agricoltura, anche se lo spazio ridotto o il territorio scosceso rendono la coltivazione più difficile che in pianura. Alle coltivazioni tradizionali dell’ambiente mediterraneo come la vite, l’ulivo, gli agrumi, si sono affiancate quelle di frutta, fiori e ortaggi che si possono praticare in serra durante tutto l’anno.
Un uliveto sulle coste della Puglia.
pesca d’altura: la pesca in acque profonde almeno 30 metri, dove si trovano pesci di grandi dimensioni (come i tonni e i pesci spada).
Stabilimento balneare a Orbetello, in Toscana.
Le saline di Marsala, in Sicilia.
a rischio di estinzione: che rischiano di scomparire.
salsedine: il sale delle acque marine presente nell’aria.
La flora e la fauna dei mari
I pesci più diffusi nei mari italiani, cioè sardine, sgombri e acciughe, vivono in mare aperto. Qui si trovano anche tonni e pesci spada, che si avvicinano alla costa solo in primavera per riprodursi.
In alcuni tratti marini si incontrano i cetacei, i grandi mammiferi del mare: le balene si possono avvistare di fronte alle coste liguri, i delfini sono più diffusi nel Mar Adriatico.
Su alcune isole del Sud le tartarughe marine, una specie che è a rischio di estinzione, vengono a riprodursi. Sui fondali, inoltre, fin dove arriva la luce, crescono ampie distese di alghe. Tra le loro foglie piccoli pesci e molluschi trovano l’ambiente ideale per vivere.
Vicino alle coste vivono sogliole, seppie e calamari, che amano i fondali fangosi perché permettono loro di nascondersi dai predatori. Per lo stesso motivo aragoste, polpi e cernie si nascondono invece tra gli scogli. Lungo le coste rocciose vivono anche coralli e spugne.
Lungo le coste
Le lagune e gli stagni lungo le coste sono luoghi di sosta ideali per molti uccelli migratori, come aironi e cavalieri d’Italia, sulla costa toscana e laziale, e bellissimi fenicotteri, in Sardegna. Sulle coste rocciose fanno il nido uccelli rapaci come il falco pellegrino, mentre i gabbiani sono presenti un po’ ovunque. Caprioli, daini e cinghiali si trovano lungo le coste del Mar Tirreno centrale.
La vegetazione tipica dell’ambiente mediterraneo è la macchia mediterranea, composta da piante sempreverdi e molto aromatiche, capaci di resistere al caldo e alla salsedine, come il mirto, l’alloro, il rosmarino e il ginepro. In qualche zona, fitte pinete rappresentano l’ultima traccia delle foreste che un tempo ricoprivano le coste del Mediterraneo.
La megattera è uno dei cetacei che vivono nel Mar Ligure.
Un polpo.
Arbusti di ginepro in Sardegna.
I corsi d’acqua in Italia
Le differenze più importanti tra i fiumi italiani dipendono da dove nascono, cioè se la loro sorgente si trova nelle Alpi, le montagne del Nord Italia, o negli Appennini, la catena montuosa del Centro e Sud Italia.
I fiumi alpini hanno una portata regolare, trasportano cioè una quantità di acqua simile durante tutto l’anno, perché sono alimentati dalle precipitazioni in inverno e dallo scioglimento dei ghiacciai in estate. In media i fiumi alpini hanno un corso piuttosto lungo perché le montagne su cui nascono sono lontane dal mare.
Al contrario, i fiumi appenninici sono alimentati solo dalle precipitazioni e per questo hanno una portata irregolare, che li rende ricchi d’acqua in inverno e più asciutti in estate.
I fiumi che scorrono sul versante adriatico sono perpendicolari agli Appennini e hanno corso più breve, mentre i fiumi del versante tirrenico scorrono paralleli alla catena appenninica e sono più lunghi.
Nell’Italia del Sud sono presenti le fiumare, cioè corsi d’acqua asciutti per gran parte dell’anno ma che possono avere piene pericolose quando le precipitazioni sono abbondanti.
Un fiume termina quando entra in un altro fiume (cioè è un affluente) oppure sfocia nel mare. La foce può essere a delta, quando il fiume si ramifica e il fondale è molto basso, oppure a estuario, quando il fiume si allarga in una forma simile a un imbuto e ha un fondale più profondo.
portata: quantità di acqua che passa in un dato punto di un fiume in un secondo. piena: forte aumento della quantità d’acqua in un fiume.
Analizzo
Quanti e quali tipi di corsi d’acqua esistono? Sottolinea le informazioni nel testo usando colori diversi.
Ricostruisco ed espongo
Tra le civiltà che stai studiando in storia, quali si sono sviluppate lungo i fiumi?
Lavoro con le immagini
Osserva queste due immagini e scrivi sotto ognuna il tipo di foce.
foce a
Fiumara durante una piena in Calabria. delta
foce a
estuario
L. di Viverone
L. di Lugano
Lago di Como
Lago d’Iseo
Adige
Versante del Mar Adriatico
DoraR. Dora B. Sesia Tanaro Bormida Oglio Mincio
Versante del Mar Ligure
L. di Massaciuccoli Adda
Lago di Garda
Scrivia Trebbia Taro Panaro Isonzo Reno
L. di Bolsena Tevere Tevere Pescara Lago Trasimeno Tronto EsinoMetauro Arno Arno Fo
L. di Vico
L. di Bracciano
L. di Albano L. di Nemi
Lago Maggiore Lago d’Orta Ombrone Garigliano Volturno
L. del Coghinas
L. Omodeo
Stagno di Cabras
Stagno di Cagliari
Versante del Mar Mediterraneo
Versante del Mar Tirreno
Coghinas Tirso Mannu Belice
Versante del Mar Ligure
Versante del Mar Tirreno
Sele Sinni Simeto Salso Po Secchia Adige Adda Ticino Brenta Valli di Comacchio
Versante del Mar Ionio
Versante del Mar Mediterraneo
Versante del Mar Adriatico
di Campotosto
L. di Varano L. di Lesina Biferno
L. di Occhito
Ofanto Piave
Bradano Agri Basento
Crati
L. di San Giuliano
L. di Cecita L. Arvo L. Ampollino
Versante del Mar Ionio
L. di Pozzillo
I principali fiumi italiani
In Italia i fiumi più importanti sono quattro. Il più lungo è il Po: nasce dal Monviso, nelle Alpi Occidentali, a circa 2000 metri di altezza, e scorre lungo tutta la Pianura Padana per 652 km. È alimentato da molti affluenti e sfocia nel Mar
Adriatico con una foce a delta, formata da più rami. Il fiume Adige ha origine nelle Alpi Orientali e, con i suoi 410 km, è il secondo fiume italiano per lunghezza. Poiché è alimentato dallo scioglimento delle nevi alpine e dalle piogge, la piena avviene nella tarda primavera, mentre in inverno ha meno acqua. Gli altri due fiumi principali del nostro Paese nascono dagli Appennini: l’Arno (in Toscana) e il Tevere. Il Tevere attraversa la capitale Roma e sfocia nel Mar Tirreno. Rispetto agli altri fiumi appenninici, ha un regime abbastanza regolare perché raccoglie le acque di un ampio territorio. È alimentato dalle piogge di primavera e d’autunno, perciò in queste stagioni si gonfia, mentre in estate ha poca acqua.
Le attività fluviali
Nel bacino del Po si svolge più di un terzo della produzione agricola italiana e circa un terzo della produzione industriale del Paese. Ci sono inoltre cave per l’estrazione di sabbia e ghiaia dal letto del fiume, oltre a centrali idroelettriche che ne utilizzano le acque per produrre energia. Lungo le rive del Po e dei suoi affluenti si trovano anche aree naturali protette, come la zona paludosa del delta, dove è stato creato un Parco Naturale per proteggere l’ambiente e gli animali. Numerose sono le città di interesse storico e artistico che richiamano turisti da tutto il mondo.
Lungo le rive dei fiumi, in passato, era possibile vedere in funzione molti mulini con le loro grandi ruote formate da decine di pale di legno. Il movimento della ruota faceva girare la macina, una grossa pietra all’interno del mulino, che triturava i cereali per trasformarli in farine. I mugnai stessi, a volte, vivevano su barconi trasformati in case galleggianti, nelle anse del fiume, al riparo dalla corrente.
I MULINI PIÙ
Il bacino del fiume Po.
Il fiume Tevere che attraversa Roma.
Un antico mulino vicino a Trapani, in Sicilia.
paesaggi di fiume in Italia
glaciazione: un periodo lungo migliaia o milioni di anni, durante il quale la temperatura si abbassa in modo notevole e provoca una grande espansione dei ghiacciai.
IMPARO CON METODO
Analizzo
Da che cosa derivano i laghi di origine glaciale?
Lavoro con le immagini Osserva e completa.
I laghi
I laghi naturali
L’Italia è un Paese ricco di laghi, con origini e caratteristiche diverse, che si formano quando l’acqua riempie grosse conche. I fiumi e i corsi d’acqua che entrano nel lago rifornendolo d’acqua, sono chiamati immissari, mentre quelli che escono dal lago sono detti emissari
I laghi più grandi si trovano al Nord, ai piedi delle Alpi. Sono laghi prealpini di origine glaciale, formati dopo l’ultima grande glaciazione, circa 10000 anni fa: quando i ghiacciai che ricoprivano le Alpi si sono sciolti, sono rimaste delle profonde vallate. I fiumi alimentati dallo scioglimento dei ghiacciai hanno riempito il fondo di queste vallate, dando origine ai laghi prealpini. Anche la zona collinare dell’Italia centrale è ricca di laghi, che prevalentemente sono di origine vulcanica: si sono infatti formati dal riempimento del cratere di antichi vulcani spenti e per questo hanno forma tondeggiante.
I laghi di origine tettonica sono nati da avvallamenti creati dai movimenti della crosta terrestre migliaia di anni fa.
Nell’Italia centro-meridionale e in Sardegna vi sono alcuni laghi costieri: hanno forma allungata, sono di piccole dimensioni e poco profondi. Sono separati dal mare da sottili strisce di sabbia, che si sono formate per l’azione del vento e delle onde.
I laghi artificiali
In Italia sono diffusi i laghi artificiali, ottenuti sbarrando il corso di un fiume con una diga. Sono utilizzati come riserve d’acqua per la produzione di energia elettrica o per l’agricoltura.
Il lago artificiale di Speccheri, in Trentino.
IMPARO CON COMPETENZA
Lago
Lago
HUB MAPS I laghi VIDEO
I paesaggi di lago in Italia
Paesaggi di lago
Derivano dai ghiacciai.
vulcanico costiero
I laghi italiani
I laghi glaciali prealpini sono i più grandi tra i laghi italiani e hanno una tipica forma stretta e allungata. A questa tipologia appartengono il Lago di Garda (il più esteso), il Lago Maggiore e il Lago di Como.
Sugli Appennini si trovano laghi di origine vulcanica come i laghi di Bracciano, Bolsena, Vico e Albano, tutti nell’Italia centrale e riconoscibili per la loro forma circolare.
Di forma circolare è anche l’unico lago italiano di origine tettonica, il Lago Trasimeno, che si trova in Umbria.
Tra i più noti laghi costieri ci sono il Lago di Varano e il Lago di Lesina in Puglia. A causa della vicinanza al mare, le loro acque sono salmastre.
Le attività lacustri
Le rive dei laghi sono state abitate fin dai tempi più antichi grazie al clima mite, alle acque pescose e alla possibilità di difendersi più facilmente che sulla terraferma.
Grazie al clima mite e alla presenza di acqua dolce per l’irrigazione, vicino ai laghi è sviluppata l’agricoltura e sono diffuse le coltivazioni di agrumi, viti e ulivi. Inoltre, oggi come ieri, si continua a praticare la pesca
Intorno ai laghi del Nord sono frequenti le cave di marmo, di cui le Alpi sono ricche, e quelle di calcare e argilla che servono per produrre il cemento.
Accanto alle attività più tradizionali, oggi anche il turismo è molto sviluppato. I laghi italiani sono spesso meta dei turisti che amano un ambiente riposante e con un clima favorevole dove praticare sport o fare escursioni, di carattere sia naturalistico sia storico.
Lungo le rive dei laghi ci sono infatti spazi attrezzati per gli sport acquatici e ambienti naturali ricchi di verde.
Sono numerosi anche i borghi storici, antiche ville e giardini di straordinaria bellezza. Per l’accoglienza dei turisti sono stati costruiti alberghi e campeggi, molto frequentati anche dagli stranieri.
Lavoro con le immagini
Trova nella carta di pagina 52 i nomi dei laghi italiani nominati nel testo. Cerchiali di azzurro.
IMPARO CON COMPETENZA
Un turista sul Lago di Garda.
Ricostruzione del villaggio su palafitte sul Lago di Ledro, in Trentino-Alto Adige.
Il lago Trasimeno, in Umbria.
La flora e la fauna dei fiumi e dei laghi
Le rive e le acque di fiumi e laghi sono ricche di specie animali e vegetali.
Molte piante d’acqua dolce affondano il fusto direttamente nell’acqua. È il caso delle canne palustri, diffuse ovunque, e dei papiri, presenti invece solo in alcune zone della Sicilia. Lungo le rive, tra gli alberi spontanei più comuni troviamo i pioppi, i salici e gli ontani.
La fauna comprende numerosi uccelli migratori: aironi, cicogne, anatre selvatiche. Un uccello abbastanza diffuso è il martin pescatore, chiamato così perché si nutre di pesciolini che afferra con il lungo becco, tuffandosi nell’acqua. Nei pressi dei fiumi, inoltre, è frequente la presenza di comuni rane, di rari tritoni e di innocue bisce. Due animali fluviali sono la nutria e la lontra.
Tra gli animali che popolano i fiumi, ci sono numerose varietà di pesci. Le trote amano le acque ricche di ossigeno; le carpe, invece, preferiscono i fondali fangosi dei laghi. Le acque di fiumi e laghi sono abitate anche da pesci particolari: le anguille, per esempio, nascono nel mare e, con un viaggio che dura qualche anno, vanno a vivere nelle acque dolci. I pesci siluro sono grossi predatori che possono raggiungere i cento chili di peso, vivono a lungo e si riproducono numerosi.
Laghi e piccoli corsi d’acqua ospitano anche le libellule, insetti molto importanti perché possono fare da “spie” del cambiamento climatico Nell’ultimo decennio, infatti, diverse specie di libellule che vivono in climi caldi si sono espanse sia a Nord sia a Sud in conseguenza dell’aumento delle temperature, fornendo così un “sistema di allerta” rispetto agli effetti dei cambiamenti climatici negli ecosistemi.
Un martin pescatore con una preda appena catturata.
Un tritone.
Canneto sulle rive di un lago.
Trote.
LE LIBELLULE PIÙ
Educazione Civica
AREEE NATURALI PROTETTE IN ITALIA
Parco Nazionale dello Stelvio
Parco Nazionale della Val Grande
Parco Nazionale del Gran Paradiso
Parco Nazionale delle Cinque Terre
Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano
Parco Nazionale dell’Asinara
Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise
Parco Nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena
Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi
Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano
Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona, Campigna
Parco Nazionale dei Monti Sibillini
Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga
Parco Nazionale della Majella
LE PRINCIPALI AREE NATURALI PROTETTE
Parchi Nazionali
Parchi Regionali
Aree Marine Protette
Parco Nazionale del Gennargentu
Parco Nazionale del Circeo
Parco Nazionale del Vesuvio
Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni
Parco Nazionale del Pollino
Parco Nazionale del Gargano
Parco Nazionale dell’Alta Murgia
Parco Nazionale dell’Appennino
Lucano Val d’AgriLagonegrese
Parco Nazionale della Sila
Parco Nazionale dell’Aspromonte
CARTA GEOGRAFICA
I parchi nazionali
VIDEO
Alcuni parchi nazionali
Educazione Civica
fondale marino al largo dell’isola di Ustica.
Sviluppo economico e Sostenibilità
Mare da salvare
L’inquinamento ha danneggiato la fauna e la flora di ampi tratti di mare. L’eccesso di costruzione lungo certi tratti di costa ha rovinato il paesaggio. Per difendere l’ambiente marino, sono quindi stati istituiti numerosi parchi protetti, tra i quali il primo è stato quello dell’isola di Ustica. Alcune di queste aree sono aperte ai visitatori; altre sono riserve integrali, dove le persone non possono entrare neppure per motivi di studio, se non in casi eccezionali.
Le tartarughe marine e la loro salvaguardia
La tartaruga marina, il cui nome scientifico è Caretta caretta, vive nel Mar Mediterraneo e depone sotto la sabbia circa un centinaio di uova alla volta, nello stesso luogo in cui è nata. Per circa due mesi, le uova restano al sicuro sotto la sabbia riscaldata dal sole estivo, fino al momento in cui si schiudono. I piccoli cercano immediatamente di raggiungere il mare, ma solo uno o due esemplari riescono a sopravvivere e diventano adulti
U i
Tu sei mai stato/a nei luoghi dove nidificano le tartarughe marine, come è successo ai protagonisti della storia alle pagg. 42-43?
In Italia sono siti importanti per la riproduzione delle tartarughe marine la Calabria ionica, la Sicilia meridionale e le isole Pelagie Anche nel Mar Adriatico sono diffuse le tartarughe marine, che vi trovano abbondante nutrimento per far crescere i loro piccoli Oggi le tartarughe marine sono in pericolo perché spesso rimangono intrappolate nelle reti da pesca e soffocano. Il centro di recupero di Riccione, in Emilia-Romagna, si occupa di salvarle, curarle e rilasciarle su spiagge protette come quella del Parco Regionale del Conero, nelle Marche
Se trovi una tartaruga in difficoltà sulla spiaggia, coprila con un asciugamano bagnato per mantenerle la pelle umida (facendo attenzione a non coprire le narici) e riparala dal sole con un ombrellone. Non avvicinarti al suo muso, però, perché potrebbe morderti! In ogni caso, contatta sempre la Capitaneria di porto.
Il
TARTARUGHE DA SALVARE PIÙ
Educazione Civica
Fiumi da salvare
Il Parco del Ticino
Fiumi e laghi italiani negli ultimi decenni hanno subìto un grave inquinamento, dovuto agli scarichi delle industrie e delle fognature urbane, e all’utilizzo di sostanze chimiche in agricoltura. Per rimediare, recentemente sono stati istituiti alcuni parchi fluviali, zone protette che tutelano l’ambiente del fiume e delle sue rive.
Il Parco Lombardo della Valle del Ticino, istituito nel 1974, è stato il primo parco fluviale italiano. Comprende al suo interno ambienti diversi, che vanno dai boschi ai campi alle risaie, e ospita molte specie di animali, tra cui diversi mammiferi, come tassi e volpi, e uccelli acquatici, come gli aironi.
Il
delta del Po
La foce a delta del Po costituisce un Parco Regionale
Il delta è una zona molto estesa lungo il Mar Adriatico formata da detriti, terra, frammenti di pietra e sassi trasportati dal fiume lungo il suo percorso. Le acque del fiume creano dune di sabbia chiamate barene, che affiorano quando c’è bassa marea. Quando le mareggiate sommergono questa zona, si formano zone di acqua dolce e acqua salmastra tipiche degli acquitrini. Qui cresce una rigogliosa vegetazione palustre formata da canneti e ninfee, in cui vivono aironi, fenicotteri e numerose specie di pesci, soprattutto anguille.
Storioni protetti nel Parco del Ticino.
Barene del delta del Po nella zona di Rovigo, in Veneto.
Paesaggio del delta del Po, in Emilia-Romagna.
SINTESI
I PAESAGGI D’ACQUA
Osservo, leggo, espongo
Osserva l'immagine, leggi e usa le sintesi per ricostruire quello che sai sui paesaggi d’acqua, ed esporre.
Ripassa con me!
I LAGHI
Il lago è una massa d’acqua che si è raccolta in un bacino.
I laghi italiani hanno origini diverse. I più grandi si trovano nell’Italia Settentrionale e sono in genere di origine glaciale, come il Lago Maggiore, il Lago di Como e il Lago di Garda. Ci sono poi laghi che hanno origine vulcanica (come i laghi di Bracciano e Bolsena) tettonica (come il Lago Trasimeno), oppure laghi costieri (come i laghi di Varano e Lesina). Esistono inoltre laghi artificiali, creati dagli esseri umani con dighe che sbarrano i corsi d’acqua.
I MARI
L’Italia è una penisola posta al centro del Mar Mediterraneo. I mari che bagnano l’Italia sono il Mar Ligure, il Mar Tirreno, il Mar Ionio e il Mar Adriatico.
I PAESAGGI D’ACQUA
I FIUMI
I fiumi sono corsi d’acqua che non diventano mai asciutti. Nascono da una sorgente e terminano in una foce, che può essere a delta o a estuario. I principali fiumi italiani sono il Po e l’Adige, che sono fiumi alpini e scorrono nell’Italia del nord; l’Arno e il Tevere, che sono fiumi appenninici e scorrono nell’Italia centrale.
FACCIAMO IL PUNTO • LA MAPPA
Costruisco una mappa
Ricostruisci la mappa dei paesaggi d’acqua con le seguenti parole.
appenninici • arcipelaghi • delta • fiumare • glaciali • Mar Ionio • Mar Mediterraneo • Mar Tirreno • Po • Sardegna • Sicilia • tettonici • vulcanici
I paesaggi d’acqua
fiumi laghi mari
Il
prende diversi nomi
Le isole maggiori sono e
alpini
Mar Mediterraneo Sicilia Po glaciali vulcanici
Sardegna arcipelaghi
Mar Ligure Gli sono gruppi di isole
Mar Tirreno
Mar Ionio
Mar Adriatico
MAPPA DI VERIFICA
LE MIE MAPPE • RIPASSA CON GEA PAG. 114
VERIFICA PIÙ FACILE PAG.136
VERIFICA FINALE PAG.140
PROVA NON NOTA PAG.143
Il è il fiume più lungo d'Italia
La sua foce è a
delta
tettonici
costieri
appenninici fiumare
artificiali
Compito Autentico I PAESAGGI
Una lettera da…
1 Immagina di aver trascorso qualche giorno in un luogo in Italia bagnato dall’acqua, sulle rive di un lago, sulla sponda di un fiume o lungo uno spiaggia affacciata sul mare.
Scegli una delle tre immagini e descrivi il luogo che vedi, le sensazioni che provi e tutto quello che, secondo te, è utile per far capire bene il luogo in cui ti trovi a un amico o un’amica di penna che non è mai stato/a in Italia.
Car ,
Rifletti su come hai lavorato e indica le tue risposte con una X all’interno della tabella di autovalutazione.
Ho lavorato.
Bene e volentieri
Ho rispettato le indicazioni date. Sempre
Ho ascoltato le richieste.
Ho partecipato al lavoro.
Bene, ma solo in alcune situazioni Con difficoltà
Qualche volta Non le ho rispettate
Sempre con attenzione Quasi sempre Con scarsa attenzione
Cercando di svolgere tutto da solo/a
Chiedendo aiuto se in difficoltà Con l’assistenza dell’insegnante
Sono soddisfatto/a del lavoro. Molto Abbastanza Poco
MI VALUTO
Il lago dolomitico di Braies. Il fiume Arno, attraversa Firenze.
Otranto: tra Mar Adriatico e Ionio.
I paesaggi di terra
Mare o montagna?
Parti con me per una gita in montagna e accompagna Arianna, la protagonista di questa storia!
Mare o montagna?
È una domanda che le hanno fatto mille volte, e Arianna non ha dubbi: mare, dove può passare le giornate a galleggiare nell’acqua. E invece eccola a sudare sotto il sole, con uno zaino che pesa tonnellate e la maglietta appiccicata alla schiena. Non sembrano neanche vacanze.
– Che panorama! – esclama il papà. – Arianna! Alza gli occhi dai tuoi scarponi!
Gli zii, le zie e i cugini stanno già spacchettando le provviste per il picnic. Arianna molla a terra lo zaino e se ne va con il suo panino in mano.Vuole stare un po’ per conto suo.
– Non allontanarti – le grida il papà. – E attenta a dove metti i piedi!
Il sentiero si affaccia su un ghiaione, una cascata di pietre punteggiate qua e là da qualche fiorellino giallo, sotto un cielo blu e luminoso.
Un paesaggio lunare. Nulla si muove eccetto i gracchi alpini, che planano ad ali aperte nel vento.
– Che cos’hai? – chiede Riccardo, il suo cugino più grande. L’ha seguita fino a lì.
– Vorrei essere al mare – risponde Arianna scontrosa.
– Be’, lo sei.
I gracchi sono uccelli alpini simili ai merli. Conosci altri animali tipici dell’ambiente della montagna?
LETTURA ESPRESSIVA
“In che senso?” sta per chiedere Arianna, invece si mette a tirar calci ai sassi. Tunk, crac; una pietra rimbalza e si spezza in due.Arianna rimane a bocca aperta: là dentro, come il ripieno di un panino, c’è una grossa conchiglia arrotolata.
– Un fossile! – grida Riccardo.
– Ma come ci è arrivata una conchiglia quassù?
– Una volta le Dolomiti si trovavano sott’acqua. Anche se non sembra, stiamo camminando su un fondale marino. L’idea piace molto ad Arianna. Prova a immaginare l’acqua azzurra che ricopre le rocce, pesci colorati che guizzano qua e là al posto dei gracchi, terrificanti rettili preistorici in agguato negli abissi. Appena sarà a casa dovrà disegnarlo!
Non vede l’ora di raccontare agli amici che è stata al mare... un mare di milioni di anni fa.
STORYTELLING
di Giorgia Cappelletti
Arianna immagina come potrebbero essere state le Dolomiti milioni di anni fa, quando erano ricoperte dal mare. Tu come le immagini? Fai un disegno.
Ti è piaciuta la storia? Nelle prossime pagine scoprirai la flora e la fauna delle montagne!
LE MONTAGNE
Le catene montuose
I rilievi, cioè l’insieme di montagne e colline, occupano circa tre quarti dell’Italia. Quelli compresi tra 200 e 600 metri di altitudine sono colline; quelli che superano i 600 metri sono montagne. Nel nostro Paese ci sono due catene montuose: le Alpi, che segnano con un grande arco il confine settentrionale del Paese, e gli Appennini, che si estendono lungo la Penisola fino alla Sicilia. I monti della Sardegna formano un sistema a sé. Le due catene hanno caratteristiche molto diverse, ma la loro origine è comune: a causa dei movimenti della crosta terrestre, sono entrambe emerse circa 100 milioni di anni fa dal fondo di un grande oceano che si estendeva tra l’Africa e l’Europa.
L’erosione delle rocce e il paesaggio
Le rocce che costituiscono i rilievi dell’Italia sono composte da materiali di vario tipo, alcuni più resistenti, altri più fragili. Per questo gli agenti atmosferici come il vento, la pioggia o la neve, nel corso di milioni di anni, hanno modificato in modi diversi la forma delle montagne, a seconda della composizione delle rocce. L’azione esercitata dagli agenti atmosferici sulle rocce viene chiamata erosione.
IMPARO CON METODO
Analizzo
Rispondi alle domande.
• Quali sono le due principali catene montuose italiane?
• Da che cosa è causata l’erosione?
Le Alpi e gli Appennini. Dagli agenti atmosferici.
IMPARO CON COMPETENZA
Lavoro con le carte
Osserva le carte di pagina 68 e trova le catene montuose.
LE MONTAGNE SARDE PIÙ
Le montagne della Sardegna non fanno parte né delle Alpi né degli Appennini. Sono formate da rocce di granito rosa o grigio e sono molto antiche, per questo hanno cime arrotondate, erose da piogge e venti.
La Roccia dell’Orso, in Sardegna, deve la sua forma all’erosione.
La montagna
DOC
Come si sono formate le grotte
ESPLORA L'IMMAGINE
Un paesaggio di montagna in Toscana.
friabile: un materiale che si sbriciola facilmente.
IMPARO CON METODO
Analizzo
Osserva l’immagine e trova il monte più alto delle Alpi.
Le Alpi
La catena delle Alpi, lunga 1100 chilometri, costituisce un confine naturale tra l’Italia e l’Europa. Al nostro Paese appartiene solamente il versante meridionale della catena. Le Alpi vengono divise in due parti principali: Alpi Occidentali e Alpi Orientali, che comprendono al loro interno tratti meno estesi.
L’intero arco alpino è caratterizzato da cime elevate, che in parecchi casi superano i 4000 metri; presenza di estesi ghiacciai perenni; lunghe valli ai piedi delle Alpi che permettono di raggiungere i valichi, cioè i passaggi naturali che mettono in comunicazione un versante con l’altro.
Oltre ai valichi naturali, per passare da un versante all’altro esistono anche i trafori, cioè gallerie artificiali scavate all’interno delle montagne.
Nella parte occidentale prevalgono rocce granitiche, molto dure, di origine vulcanica; nella parte orientale, invece le rocce sono soprattutto calcaree e si sgretolano facilmente, perché costituite in prevalenza da minerali di calcio, molto friabili. Esiste inoltre una catena parallela alle Alpi, quella delle Prealpi, con cime meno elevate di roccia calcarea.
Il Monte Bianco, al confine tra Italia e Francia, è la vetta più alta d’Europa.
L’entrata del traforo del Monte Bianco, in Valle d’Aosta.
Le attività sulle Alpi
I fiumi alpini costituiscono un’importante risorsa economica, poiché le loro acque vengono utilizzate per la produzione di energia elettrica nelle centrali idroelettriche.
Dai boschi si ricava anche il legname utilizzato sia come materiale da costruzione, sia nell’artigianato. A causa del clima rigido l’agricoltura non è molto sviluppata, per questo le poche coltivazioni di alberi da frutto (per esempio le mele) sono presenti soprattutto a fondovalle o sui pendii a terrazze. Ampi terreni, gli alpeggi, sono invece utilizzati come pascoli per i bovini, allevati per produrre latte, burro, formaggi e da cui si ricavano anche carne e pellami. Il turismo è molto sviluppato grazie alla possibilità di praticare sport come lo sci, il trekking e l’arrampicata.
La flora e la fauna alpine
A seconda della quota, sulle Alpi si incontrano diversi tipi di flora e fauna.
Nelle zone con un’altitudine tra i 2000 e i 3000 m, la flora è costituita solo da prati e arbusti di rododendro, pino mugo, ginepro; la fauna è rappresentata da aquile, stambecchi e marmotte.
Nelle zone meno elevate sono diffuse le foreste di latifoglie e di conifere, mentre gli animali si concentrano soprattutto nelle aree protette: stambecchi, cervi, caprioli, marmotte, orsi bruni e rapaci.
Stambecchi nel Parco Nazionale del Gran Paradiso, tra Valle d’Aosta e Piemonte.
Un paesaggio alpino in Valle d’Aosta.
Un meleto in Trentino-Alto Adige.
Legname pronto per essere lavorato in una segheria di montagna.
attività sismica: i movimenti all’interno della Terra, cioè i terremoti.
IMPARO CON METODO
Espongo
Ti ricordi che cosa sono le valli a V e le valli a U?
Osserva i disegni e spiega.
Analizzo
Qual è la montagna più alta degli Appennini?
Gli Appennini
Gli Appennini sono l’altra grande catena montuosa italiana che si estende lungo tutta l’Italia, dalla Liguria fino alla Sicilia. Gli Appennini hanno una lunghezza simile alle Alpi, ma sono meno alti: sulla penisola il monte più alto è il Gran Sasso, che si innalza per 2912 m, mentre in Sicilia l’Etna supera i 3000 m. Rispetto alle Alpi, gli Appennini sono caratterizzati da una maggiore attività sismica. Nonostante questo, le attività umane sul territorio appenninico sono numerose e si concentrano nei settori dell’agricoltura, dell’allevamento ovino e caprino e del turismo.
Sono elementi comuni all’intera catena appenninica:
• le cime di forma arrotondata, non eccessivamente elevate (generalmente non superano i 3000 metri di altezza);
• le valli a V, profonde e poco ampie, formate dai fiumi;
• l’assenza di ghiacciai;
• le frane molto diffuse, cioè il distacco improvviso di grandi masse di terreno o di roccia, che cadono a valle con effetti spesso disastrosi;
• l’erosione.
Un fenomeno legato all’erosione del terreno è quello dei calanchi, profondi solchi che si creano nel terreno lungo il fianco di una montagna, a causa dello scorrimento dell’acqua su terreni argillosi senza vegetazione. Negli Appennini sono presenti anche vulcani, sia spenti sia attivi, come il Vesuvio in Campania e l'Etna in Scilia.
Le attività sugli Appennini
Nei territori appenninici l’agricoltura è più sviluppata rispetto alle Alpi, in particolare vengono coltivati ulivi, viti e alberi da frutto. Sull’Appennino ligure le montagne arrivano a picco sul mare, per questo sono stati creati terrazzamenti che permettono di coltivare anche ortaggi. A sud si coltivano soprattutto cereali, viti e ulivi, e si allevano pecore e capre.
Dal suolo appenninico inoltre si estraggono marmi e graniti, utilizzati come materiali da costruzione.
La presenza di parchi naturali, come il Parco Nazionale d’Abruzzo, ha favorito lo sviluppo del turismo e l’aumento delle aziende agrituristiche
La flora e la fauna appenniniche
La flora appenninica è molto rigogliosa. Alle quote più basse si trova una vegetazione tipica della macchia mediterranea, con ulivi, oleandri, ginestre e allori. A mano a mano che si sale si incontrano boschi di latifoglie, come querce, castagni e faggi e, più in alto, sempreverdi come pini e abeti. Nelle zone più alte, infine, ci sono vasti prati. Lungo tutto il territorio appenninico, e soprattutto nei parchi naturali, è presente una fauna molto varia: cinghiali, orsi, lupi, volpi, marmotte, lontre, caprioli, daini, cervi e camosci.
Gli Appennini ospitano ben 12 parchi naturali!
Dove abiti c’è un parco naturalistico? Hai avuto modo di visitarlo? Racconta.
Due lupi nel Parco Nazionale d’Abruzzo.
IMPARO CON METODO Espongo
Pecore al pascolo.
Terrazzamenti sull’Appennino Ligure.
Educazione Civica
LA SOLFATARA PIÙ
Nei pressi di Napoli, a Pozzuoli, è presente un cratere vulcanico con pozze di fango ribollenti, che rilasciano vapori di zolfo, e per questo viene chiamato Solfatara
IMPARO CON METODO
Parole speciali
Sviluppo economico e Sostenibilità
I vulcani
Lo strato più interno della Terra è composto di rocce fuse e gas: il magma. Quando la pressione del magma aumenta, esso fuoriesce da spaccature della superficie terrestre, i crateri. La roccia fusa si separa dai gas e prende il nome di lava. Le successive fuoriuscite di lava, che si solidifica via via, formano il vulcano, cioè la montagna dalla caratteristica forma a cono.
Nell’Appennino Settentrionale e Centrale sono presenti sorgenti di acqua calda che sgorga dalla roccia e montagne a forma di cono: sono vulcani spenti nel cui cratere si sono spesso formati piccoli laghi.
Nell’Appennino Meridionale-Siculo, invece, ci sono vulcani in attività, come l’Etna (in Sicilia) e lo Stromboli (nelle isole Eolie). Altri vulcani sono a riposo da parecchi anni, ma non sono spenti, come il Vesuvio (in Campania) e Vulcano (sempre nelle Eolie). Collega parole e spiegazioni.
vapore e gas
Rocce fuse all’interno della Terra.
cono
vulcanico magma
Il magma quando fuoriesce in superficie.
cratere
cratere
Spaccatura da cui esce il magma.
Montagna a forma di cono fatta di lava solidificata.
cenere e lapilli
camino secondario magma
camino
La Solfatara di Pozzuoli, in Campania.
Educazione Civica Sviluppo economico e S
I terremoti
La crosta terrestre, cioè la parte superficiale del nostro Pianeta, è suddivisa in diverse placche, o zolle, che si muovono, allontanandosi oppure scontrandosi. Questi movimenti causano i terremoti, cioè vibrazioni più o meno forti della superficie terrestre. Il punto all’interno della crosta terrestre in cui inizia il movimento delle rocce è detto ipocentro del terremoto, mentre il punto sulla superficie in cui le vibrazioni sono più forti è l’epicentro. Il rischio sismico è il rischio che in una determinata zona ci siano terremoti e viene calcolato secondo tre fattori principali: la pericolosità, ossia quanto è alto il rischio che si verifichi un terremoto di grande intensità; la vulnerabilità, cioè quanto possono essere gravi le conseguenze alle principali strutture e all’ambiente circostante; l’esposizione, vale a dire le conseguenze di un terremoto dal punto di vista economico e delle vite umane
Monti Berici
Monti Euganei
Monte Amiata
Monti Volsini
Monti Cimini
Monti Sabatini
Colli Albani
Roccamonfina
Monte Vulture
Isola Ferdinandea
Campi Flegrei Vesuvio
Stromboli Etna
Pantelleria
Ischia
MAR LIGURE
Rischio sismico Alto
Medio
Basso
Molto basso
Vulcani attivi
Vulcani quiescenti
Vulcani estinti
Il
Educazione Civica
IMPARIAMO INSIEME
Con un gruppo di compagni e compagne fai una ricerca sul parco nazionale o regionale più vicino al luogo in cui vivete. Per individuarlo, aiutati con la carta di pagina 64.
• Raccogliete informazioni, fotografie, immagini relative al parco.
• Realizzate un cartellone o un piccolo dépliant illustrato.
• Organizzate una mostra dei vostri lavori.
Il Parco Nazionale dello Stelvio, nel nord Italia.
Sviluppo economico e Sostenibilità
Montagne da salvare
Le attività degli esseri umani, nel corso dei secoli, hanno profondamente modificato l’ambiente naturale in molte zone montane dell’Italia.
Alcune specie di animali, fiori o piante sono state o sono ancora a rischio d’estinzione e, per salvarle, è necessario proteggere l’ambiente in cui vivono. Proprio per questo, già nel 1922 e nel 1923, sono stati creati i primi due grandi parchi di montagna: il Parco Nazionale del Gran Paradiso e il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. In seguito, soprattutto negli ultimi decenni, sono stati istituiti molti altri parchi: il Parco Nazionale dello Stelvio, Il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, il Parco Nazionale del Gargano. Numerosi sono anche i parchi regionali e le riserve naturali sparsi su tutto il territorio nazionale.
Turismo responsabile
Nei parchi e nelle riserve naturali i visitatori sono tenuti a rispettare alcune regole di comportamento per tutelare la flora e la fauna che vi abitano.
In queste aree, infatti, è vietato cacciare, pescare, accendere fuochi, piantare tende, raccogliere fiori o piante, disturbare gli animali, percorre i sentieri in auto o con il motorino.
Una volpe nel Gran Paradiso.
L’Arco di San Felice nel Parco Nazionale del Gargano, in Puglia.
Laboratorio
Equilibrio precario
Il terreno e le rocce sono deformabili, ma non all’infinito. Che cosa succede quando si raggiunge la soglia di rottura?
OCCORRENTE
striscia larga di carta vetrata • contenitore con pesi (sassi o altro) • elastici • nastro adesivo
PROCEDIMENTO
1 Posiziona su una superficie piana la carta vetrata, assicurandola al supporto con del nastro adesivo.
2 Lega insieme almeno 3 elastici, in modo da formare una catena; successivamente assicurali a un lato del contenitore.
3 Tira piano l’elastico. Il contenitore si muove subito lentamente? O si sposta improvvisamente dopo aver tirato molto l’elastico?
CONCLUSIONI
Hai simulato il comportamento della crosta terrestre quando è sottoposta a deformazioni!
Inizialmente la roccia si deforma, accumulando energia elastica, fino a quando non supera un punto critico, la soglia di rottura, che porta alla frattura della roccia e alla liberazione dell’energia, cioè al terremoto.
al contenitore con il nastro adesivo
Nastro adesivo
Carta vetrata
Tira lentamente l’elastico
Fissa
Serra d’Ivrea
Brianza Canavese
Monferrato
Langhe
MAR LIGURE
Colline del Garda
Monti Berici
Colli Euganei
M A R M E D I TERRANEO M A R ADRI A T I C O M A R TIRR E N O
Monti del Sulcis
CARTA GEOGRAFICA
Colline del Chianti
Colline Metallifere
Colline Umbre
Colline delle Marche
Colli Albani
Campi Flegrei
Monti Erei Murge
Monti Iblei
nel mondo
Le colline italiane
Le colline sono rilievi di altitudine compresa tra i 200 e i 600 metri che presentano un lieve pendio. Costituiscono metà del territorio italiano e hanno aspetti diversi a seconda della loro origine.
Le colline moreniche, come quelle che si estendono ai piedi delle Alpi, si sono formate con l’accumulo dei detriti (ghiaia e sabbia) portati a valle dai ghiacciai e si riconoscono dalla caratteristica disposizione ad arco. Il loro terreno, poco fertile, non è adatto all’agricoltura.
Le colline di origine vulcanica sono antichi vulcani ormai spenti, come gran parte delle colline della Toscana e del Lazio e i Colli Euganei in Veneto. In genere sorgono in piccoli gruppi isolati in una zona pianeggiante. Sono ricoperte da fitti boschi e in molte zone ci sono coltivazioni di viti e ulivi. Altre colline sono di origine tettonica, formate cioè dal corrugamento della crosta terrestre o dal sollevamento di fondali marini, come le colline del Monferrato, in Piemonte, e delle Murge, in Puglia. Il loro suolo può essere sabbioso o pietroso, ma in genere è molto adatto alla coltivazione della vite e dell’ulivo.
Le colline strutturali si sono formate a seguito della progressiva erosione della roccia di antiche montagne e, per questo, hanno un profilo arrotondato. Si possono trovare in Toscana e in Umbria.
Analizzo moreniche, vulcaniche, tettoniche, strutturali Quali tipologie di colline sono presenti in Italia? Sottolinea nel testo le parole che ti permettono di capirlo.
corrugamento: sollevamento della crosta terrestre che forma rilievi.
Un ambiente caratteristico delle Murge.
IMPARO CON METODO
Colline nella zona di Assisi, in Umbria.
Panorama dei Colli Euganei.
VIDEO Paesaggi di collina ESPLORA L'IMMAGINE La collina
I TERRAZZAMENTI PIÙ
Per ricavare aree pianeggianti, le pendici di molte colline sono modellate come grandi scalini, i terrazzamenti Oggi i cereali vengono coltivati in pianura, mentre i vigneti e gli uliveti, che hanno bisogno di meno acqua, sono rimasti coltivazioni di collina.
Le attività in collina
Le temperature miti delle zone collinari sono ideali per coltivazioni di vario tipo, come ulivi, viti, alberi da frutto, legumi, cereali e girasoli, e l’allevamento di bovini, equini e ovini. Questo ha favorito lo sviluppo sia delle industrie alimentari che producono vino, olio, formaggi e insaccati, sia di un turismo legato alla degustazione di prodotti locali, con la diffusione degli agriturismi. Dai terreni collinari si ricavano materiali da costruzione come il marmo, la ghiaia, la sabbia e l’argilla, e si può sfruttare la forza del vento, in particolare nel Centro e nel Sud Italia, per produrre energia elettrica nelle centrali eoliche.
La flora e la fauna delle colline
L’ambiente collinare italiano è caratterizzato da flora e fauna molto varie. Dove predomina la macchia mediterranea, la vegetazione è poco ricca, con cespugli di rosmarino, mirto, oleandro e ginepro; nelle regioni più a Nord, invece, sono presenti boschi di querce, castagni, cipressi, noci e faggi. In questi boschi, su tutto il territorio nazionale, vivono animali selvatici come scoiattoli, donnole, talpe, ghiri, cinghiali, volpi, lepri, istrici e ricci.
Terrazzamenti sulle colline del Monferrato.
Un riccio.
Turbine eoliche in Abruzzo.
Educazione Civica
Terreno da salvare
Nel nostro Paese circa il 47,6% del territorio è a rischio frane. In Italia ci sono più frane che nel resto d’Europa, però si fa ben poco per migliorare questa situazione. Le cause naturali delle frane sono molte: la forza di gravità, la presenza di acqua e la pendenza dei versanti; quelle non naturali, che sono la maggioranza, sono buona parte “merito” degli esseri umani: il diboscamento, i tagli dei boschi, gli incendi, il continuo costruire case, strade e opere pubbliche ovunque. Questo continuo sfruttamento del territorio porta alla moltiplicazione delle catastrofi e alla rovina dell’ambiente naturale.
PIANTARE ALBERI PIÙ
Negli ultimi anni in Italia sono nati diversi progetti e associazioni che si occupano di piantare alberi per dare il proprio contributo alla riforestazione. Attraverso di essi è possibile impegnarsi in prima persona per un futuro più sostenibile. Nel territorio della Città metropolitana di Milano, per esempio, è attivo il progetto Forestami che coinvolge cittadini e cittadine su più aspetti, come la cura per 8 mesi di una pianta che andrà poi piantata per dare vita a nuovi boschi urbani. Altre associazioni permettono di adottare un albero o regalarlo.
1968, 1994, 2000)
(1970, 2011, 2014)
Sviluppo economico e Sostenibilità
Comuni esposti al rischio alluvioni, con pericolosità
media ed elevata, con popolazione > di 2000 abitanti
Comuni esposti al rischio frane, con pericolosità elevata e molto elevata, con popolazione > di 500 abitanti
Principali eventi alluvionali
LIFE SKILLS
Che cosa puoi fare tu nella tua vita quotidiana per salvaguardare la nostra Terra? Fai una lista di 5 comportamenti virtuosi e poi confrontala con quella dei tuoi compagni e delle tue compagna.
Piemonte (1948,
Genova
Valtellina (1987)
Val di Stava (1985)
Diga del Vajont (1963)
Polesine (1951)
Aspromonte (1951)
Sardegna (1951)
Reggio Calabria (1953)
Salerno (1954)
Sarno (1998)
Livorno (2017)
Garfagnana (2016)
Soverato (2000)
Giampilieri (2009)
Olbia(2013)
Cinque Terre (2011)
Pianura Padana
MAR
LIGURE
Maremma
del Fucino Agro Romano Agro Pontino
Campidano
Piana dell’Arno
Piana di Sibari
Piana di Catania
Piana di Metaponto
Piana
Penisola Salentina
Conca d’Oro
Pianura
Campana
Tavoliere
Le pianure italiane
Le pianure sono vaste zone prive di rilievi, cioè territori sotto i 200 m di altitudine, che in Italia occupano solo un quarto del territorio e hanno origini diverse. Per la maggior parte sono state formate dal deposito di detriti trascinati dai fiumi e dalle piogge: sono cioè pianure alluvionali. Un tempo queste pianure, come la Pianura Padana e quelle della costa tirrenica, erano paludose. Più di duemila anni fa gli esseri umani hanno iniziato a bonificarle, cioè hanno fatto un lungo lavoro per prosciugarle e renderle coltivabili.
Oggi la Pianura Padana è una delle zone più economicamente sviluppate in Italia.
Altre pianure sono nate in seguito a eruzioni vulcaniche, che hanno depositato ceneri e lava solidificata, e sono dette quindi pianure vulcaniche. Ne sono un esempio la Pianura Campana e la Piana di Catania, formate rispettivamente dalle attività eruttive del Vesuvio e dell’Etna. Queste pianure sono fertili e abitate da molte persone.
Alcune pianure si sono formate a causa di fenomeni di erosione del suolo. La Piana del Salento, in Puglia, è nata dal lunghissimo processo di erosione delle rocce calcaree del territorio. Si tratta di un ambiente povero di acque, ma molto adatto alla coltivazione di viti e ulivi.
Il Tavoliere delle Puglie, invece, è nato milioni di anni fa dal sollevamento di fondali marini.
Analizzo
Quante sono le principali pianure presenti in Italia?
cinque
Sottolinea nel testo i loro nomi.
Lavoro con le carte
Osserva la carta di pagina 80 e cerchia con due colori diversi la Pianura Padana e il Tavoliere delle Puglie.
Campana.
IMPARO CON METODO
IMPARO CON COMPETENZA
La Pianura
La Pianura Padana.
IMPARIAMO INSIEME
Sai che cosa sono l’agricoltura e l’allevamento biologici? Fai una ricerca con un compagno o una compagna.
Le attività in pianura
L’agricoltura
Grazie al terreno pianeggiante e alla disponibilità di acqua, l’ambiente di pianura è particolarmente favorevole all’agricoltura, oggi praticata con moderni macchinari e metodi di lavoro che permettono di ottenere dai terreni il massimo rendimento (agricoltura intensiva).
Nelle pianure del Nord sono diffuse coltivazioni che richiedono vasti spazi, come quelle di cereali, barbabietola da zucchero, girasoli. Nelle pianure del Centro e del Sud sono invece diffuse le colture di alberi da frutto, ulivi e ortaggi, coltivati in serra anche nel periodo invernale.
Una mietitrebbiatrice usata nell’agricoltura intensiva.
Un allevamento di pecore all’aperto.
In alcune zone di pianura si pratica un’agricoltura specializzata, cioè che produce un solo prodotto: per esempio il riso tra il Piemonte e la Lombardia, gli ortaggi in Veneto, la frutta in Romagna, gli agrumi in Sicilia. In molte zone si sta diffondendo l’agricoltura biologica, che non utilizza sostanze chimiche.
L’allevamento
All’agricoltura è collegato l’allevamento del bestiame, nutrito con il foraggio prodotto nei campi. L’allevamento è particolarmente diffuso nelle pianure Padana e Veneta, dove gli animali vengono allevati in stalle e la mungitura si svolge in modo meccanizzato. Molti allevatori adottano il metodo biologico, offrendo agli animali spazi all'aperto. In alcune zone del delta del Po è stata introdotta con successo la piscicoltura, cioè l’allevamento di molluschi e di pesci.
L’industria
Uno stabilimento industriale per la lavorazione dell’acciaio.
Una buona rete di strade, ferrovie e aeroporti ha favorito la nascita di attività economiche di diverso tipo, in particolare dell’industria, dell’artigianato e del commercio. Sono cresciute le fabbriche metalmeccaniche e tessili, oltre a laboratori di piccole imprese artigianali di ogni genere. Nelle zone dove l’agricoltura è molto sviluppata, sono diffuse le industrie alimentari.
Educazione Civica
Sviluppo economico e Sostenibilità
Le risorgive della Pianura Padana
Come già sai, la Pianura Padana è stata formata dal fiume Po e dai suoi affluenti.
La pianura si presenta divisa in due fasce:
• l’alta pianura, cioè la zona situata ai piedi delle Prealpi, caratterizzata da un terreno pietroso e arido, perché l’acqua penetra facilmente tra i sassi e scende in profondità;
• la bassa pianura, quella dove scorre il fiume Po, caratterizzata da un terreno fertile e umido che trattiene l’acqua.
Tra queste due fasce si trova la zona delle risorgive o fontanili. In questa zona, l’acqua che si è infiltrata nell’alta pianura scorre nel sottosuolo, fino a quando, incontrando i terreni impermeabili della bassa pianura, affiora in superficie dando origine a sorgenti d’acqua. L'acqua delle risorgive, incanalata dagli esseri umani, permette di irrigare i campi.
Analizzo
• alta pianura:
delle Prealpi
• bassa pianura:
• risorgiva:
la zona prima la zona acqua che Leggi il testo e spiega il significato delle seguenti parole.
dove scorre il Po riaffiora in superficie
• terreno impermeabile:
e crea sorgenti terreno che non assorbe l’acqua
Dividetevi in piccoli gruppi e fate ognuno una ricerca sulla flora e la fauna delle risorgive.
Aree delle risorgive in Pianura Padana.
IMPARO CON METODO
IMPARIAMO INSIEME
CARTA GEOGRAFICA
Il bacino del Po
Le aree risorgive
FACCIAMO IL PUNTO • LA SINTESI
I PAESAGGI DI TERRA
Osservo, leggo, espongo
Osserva l'immagine, leggi e usa le sintesi per ricostruire quello che sai sui paesaggi di terra, ed esporre.
Ripassa con me!
LE COLLINE
Le colline sono rilievi poco elevati e dalle forme arrotondate. Possono essere di origine morenica, vulcanica (come i colli Euganei), tettonica (come le colline del Monferrato e delle Murge) o strutturale.
In Italia ci sono poche aree pianeggianti. Sono di origine alluvionale (come la Pianura Padana), vulcanica (come la Pianura Campana e la Piana di Catania) oppure create dal sollevamento dei fondali marini (come il Tavoliere delle Puglie).
La Pianura Padana è la pianura più grande. Si trova nell’Italia Settentrionale e si è formata con i detriti trasportati dal Po.
LE PIANURE
LE ALPI
Le Alpi sono la catena montuosa che forma il confine naturale tra Italia ed Europa. Le Alpi italiane si dividono in Occidentali e Orientali. Le Alpi sono difficili da superare ed è possibile farlo attraverso passi, valichi e trafori. Sulle Alpi sono presenti ghiacciai che, con il loro scioglimento, alimentano fiumi e torrenti. Nelle Alpi si trova il Monte Bianco, la montagna più alta d’Italia. Tra le cime più alte ci sono anche il Monte Rosa e il Monte Cervino; dal Monviso nasce il Po.
La catena degli Appennini si estende dalla Liguria alla Sicilia. Le cime sono meno alte e più arrotondate rispetto alle Alpi. Le montagne più alte degli Appennini sono il Gran Sasso e l’Etna.
FACCIAMO IL PUNTO • LA MAPPA
Costruisco una mappa
Ricostruisci la mappa dei paesaggi di terra con le seguenti parole.
Sono il confine naturale tra Italia ed Hanno estesi
Hanno due a di
versanti riposo spenti adriatico
tirrenico
LE MIE MAPPE • RIPASSA CON GEA PAG. 115
VERIFICA PIÙ FACILE PAG.136
VERIFICA FINALE PAG.140
PROVA NON NOTA PAG.143
MAPPA DI VERIFICA
Compito Autentico I PAESAGGI DI TERRA
Una cartolina per…
1 Immagina di aver trascorso le vacanze in un luogo di montagna e di conservare questa cartolina come ricordo. Descrivi l’ambiente che vedi, le sensazioni che provi e tutto quello che, secondo te, è utile per convincere un compagno o una compagna a vivere la tua stessa avventura.
Car ,
Rifletti su come hai lavorato e indica le tue risposte con una X all’interno della tabella di autovalutazione.
Ho lavorato.
Bene e volentieri
Ho rispettato le indicazioni date. Sempre
Ho ascoltato le richieste.
Ho partecipato al lavoro.
Bene, ma solo in alcune situazioni Con difficoltà
Qualche volta Non le ho rispettate
Sempre con attenzione Quasi sempre Con scarsa attenzione
Cercando di svolgere tutto da solo/a
Chiedendo aiuto se in difficoltà
Con l’assistenza dell’insegnante
Sono soddisfatto/a del lavoro. Molto Abbastanza Poco
MI VALUTO
La popolazione e il lavoro
Vieni con me e scopri chi vive in Italia e come lavora.
In Italia oggi vivono circa 59 milioni di persone, tutte diverse tra loro. Per conoscere le caratteristiche della popolazione, periodicamente viene fatto un censimento, un’indagine in cui i cittadini e le cittadine rispondono a domande sulla loro famiglia, gli studi, dove vivono, il lavoro che svolgono e così via.
AUDIO, VIDEO E OGGETTI DIGITALI DELL’UNITÀ
La popolazione in Italia
La densità di popolazione
La geografia umana
Densità di popolazione (ab/km2) oltre 200 abitanti da 100 a 200 da 50 a 100 da 25 a 50 da 10 a 25 meno di 10 VIDEO
LA DENSITÀ DI POPOLAZIONE
La popolazione italiana non è distribuita in modo uniforme sul territorio: le pianure sono le zone più popolate, ma ci sono anche zone quasi del tutto disabitate, soprattutto in montagna. Nonostante questa diversa distribuzione degli abitanti, l’Italia ha una densità di popolazione tra le più alte in Europa. La densità di popolazione si calcola dividendo il numero di abitanti per la superficie che occupano sul territorio.
ADRIATICO
IL LAVORO
Il lavoro è un diritto ma anche un dovere di ogni cittadino e cittadina. In base al lavoro, la popolazione italiana si suddivide in attiva e non attiva. La popolazione attiva è formata sia da chi lavora sia da chi può lavorare (per esempio chi sta cercando il primo impiego). Della popolazione non attiva fanno parte, tra gli altri, bambine e bambini che vanno a scuola e le persone in pensione.
La popolazione e il lavoro
Un insolito libraio
Vieni con me in libreria insieme a Michele, il protagonista di questa storia!
Fantasmi, animali parlanti, navi spaziali e foreste incantate, sottomarini e scuole di magia… Michele non riesce a decidersi. Ci sono centinaia di avventure che gli piacerebbe vivere, tra quegli scaffali. Se solo potesse godersele in santa pace, in camera sua, steso sul tappeto con una tazza di cioccolata calda.
– Perché quella faccia scura? – chiede Sara, la commessa della libreria, che sta togliendo gli ultimi arrivi dagli scatoloni. – Prova a dare un’occhiata qui dentro: ci sono fumetti, raccolte di barzellette... Guarda, c’è anche un libro illustrato sui dinosauri, non sono la tua passione?
– Non ho voglia di leggere – risponde Michele. – C’è troppa confusione.
La libreria è piena di gente e la mamma di Michele, alla cassa, è sommersa dalle richieste di pacchetti regalo.Tra un cliente e l’altro, trova il modo di lanciargli un sorriso.
– È sempre così, prima di Natale – dice Sara. – Tutti vogliono regalare un libro, ma non è facile scegliere quello giusto. Bisogna conoscere bene la persona a cui è destinato.
– Scusate – li interrompe un signore. Dietro di lui c’è una ragazzina con le mani in tasca e l’aria scocciata.
– Stiamo cercando un libro da leggere durante le vacanze di Natale, come ha chiesto il maestro.Vero, Anna?
– Basta che sia corto – borbotta la ragazzina.
La mamma di Michele è una libraia. A te che lavoro piacerebbe fare da grande? Perché?
LETTURA ESPRESSIVA
di Giorgia Cappelletti
Sembra una cliente difficile da accontentare: accoglie ogni proposta di Sara con una scrollata di spalle. Il papà sospira, sconfortato.
Michele decide di intervenire. – Giochi anche tu a calcio?
– chiede, accennando alla maglietta di Anna.
– Sì, perché?
– Ti consiglio questo – Michele estrae il libro dallo scaffale a colpo sicuro. – Ci trovi un sacco di curiosità sul calcio femminile, secondo me ti piacerà!
– Colpo di tacco? Il titolo mi piace! – Incuriosita, Anna prende il libro dalle sue mani e comincia a sfogliarlo.
– Ottimo lavoro, Michele! – sussurra Sara.
Un ottimo lavoro e, forse, anche una nuova amica.
Immagina di lavorare in una libreria. Che genere di libri consiglieresti a clienti come Anna, per convincerli che leggere è divertente?
Ti è piaciuta la storia? Nelle prossime pagine scoprirai i tanti lavori che ci sono in Italia.
Idee importanti
Che cosa significa “crescita zero”?
Significa che la popolazione di un Paese non aumenta.
Che cosa significa “calo demografico”?
Significa che le persone che nascono sono meno di quelle che muoiono.
immigrati: le persone che si trasferiscono a vivere in un Paese diverso da quello in cui sono nate.
Quanti siamo!
In Italia vivono poco meno di 60 milioni di abitanti: è difficile dare un numero preciso perché la situazione cambia in continuazione. Al 1° gennaio 2024, per esempio, gli abitanti erano 58 990 000. Come facciamo a saperlo?
L’ISTAT, Istituto Nazionale di Statistica, raccoglie i dati sulla popolazione per mezzo di un censimento. Fino a qualche anno fa, il censimento si svolgeva ogni 10 anni attraverso un questionario che tutte le famiglie italiane dovevano compilare; dal 2018, invece, l’ISTAT intervista ogni anno solo alcune famiglie e somma i dati che raccoglie con quelli provenienti dai diversi comuni italiani.
Un Paese a «crescita zero»
La durata della vita delle persone è aumentata.
Negli ultimi decenni nel nostro Paese, come in molti altri Paesi industrializzati, la popolazione non solo ha smesso di aumentare, ma addirittura ha iniziato a diminuire. Si parla perciò di crescita zero e calo demografico: questo significa che il numero di bambini e bambine che nascono è inferiore al numero delle persone che muoiono, quindi la popolazione complessivamente diminuisce. IbambinicheogginasconoinItaliasonosempremeno,quindici sonomenogiovani;inveceèaumentatoilnumerodellepersone anziane, che vivono più a lungo grazie ai progressi della medicina, alla migliore alimentazione e al maggior benessere economico. La vita media delle donne è di circa 85 anni, quella degli uomini di circa 80 anni.
Le persone con più di 65 anni sono oggi oltre 14 milioni e rappresentano quasi un quarto della popolazione totale, mentre ragazze e ragazzi fino a 14 anni sono circa il 12%. Inoltre, circa l’8% della popolazione italiana è costituito da immigrati.
LAB
La popolazione
I centri abitati
La maggior parte dei centri abitati italiani si è sviluppata nelle zone di pianura e lungo le coste, dove le vie di comunicazione sono più numerose ed è più semplice dedicarsi all’agricoltura e costruire edifici. I centri abitati sono di diverso tipo e distribuiti in modo molto vario sul territorio.
La Pianura Padana è attualmente il territorio italiano con la più alta densità di popolazione, cioè con il maggior numero di abitanti per chilometro quadrato. I centri abitati si trovano nella zona dell’alta pianura, dove le aree coltivate sono di meno ed è invece diffusa l’industria. Questi centri raggiungono anche dimensioni notevoli e spesso sono così vicini tra loro che si passa dall’uno all’altro senza rendersene conto. Alcuni centri abitati sono grandi città, fondate molti secoli fa nei punti in cui si incontravano le vie di comunicazione più importanti.
Nella bassa pianura, invece, dove l’agricoltura è l’attività più importante, si trovano soprattutto paesi, sparsi nelle campagne o lungo le vie di comunicazione. Qui si trovano i servizi essenziali per gli abitanti: le scuole per bambini e bambine, l’ufficio postale,alcuni negozi,i trasporti pubblici.I servizi come banche, ospedali e scuole secondarie si trovano nelle città vicine. Spesso questi piccoli centri hanno un’origine recente, come dimostra anche il fatto che non hanno un centro storico.
La Pianura Padana è ricca di cascine, formate da più edifici con funzioni diverse: l’abitazione del contadino, i depositi degli attrezzi e delle macchine agricole, le stalle, tutte affacciate su un grande cortile interno, detto corte.
Analizzo
Rispondi alle domande.
• Dove vive la maggior parte della popolazione italiana?
• Perché nelle pianure c’è un’elevata densità di popolazione? Nei centri abitati Perché ci sono le vie in pianura e lungo le coste. di comunicazione, è più semplice coltivare e costruire.
Una cascina nella pianura di Rovigo, in Veneto.
LE CASCINE PIÙ
VIDEO
Il paesaggio urbano
Educazione Civica
Migrare ed emigrare
Le parole migrare ed emigrare significano entrambe lasciare il luogo di origine, quello dove si è nati, per stabilirsi altrove, anche solo temporaneamente. Il primo termine si riferisce allo spostamento di intere popolazioni o gruppi sociali, il secondo indica lo spostamento di singole persone o famiglie.
Immigrazione in Italia
Negli ultimi decenni, nel nostro Paese si sta invece verificando un importante fenomeno di immigrazione: milioni di persone arrivano in Italia, lasciando il loro Paese di origine in cerca di nuove opportunità ma anche per sfuggire alla povertà o alle guerre. Queste persone provengono da tutti i continenti del mondo.
Le persone di cittadinanza straniera che vivono in Italia al 1° gennaio 2024 sono 5 milioni e 308 mila. Tra i primi Paesi di origine troviamo: Ucraina, Marocco, Albania, Cina, Ucraina, Filippine, India, Egitto, Bangladesh e Pakistan.
migrazioni oggi
Educazione Civica Sviluppo economico e S
Emigranti dall’Italia
Tra il 1861 e il 1985, circa 30 milioni di italiani e italiane emigrarono cercando fortuna all’estero, accolti dagli stessi pregiudizi che spesso sono riservati alle persone che oggi vengono nel nostro Paese in cerca di una vita migliore.
Di questi 30 milioni di italiani, oltre 14 milioni partirono durante la cosiddetta “grande emigrazione” tra il 1876 e il 1915, quando intere cittadine videro la loro popolazione dimezzarsi per fuggire dalla povertà.
La destinazione erano soprattutto le Americhe. Dopo la Seconda guerra mondiale, gli italiani si diressero anche verso la Germania, la Francia e il Belgio per lavorare nelle fabbriche e nelle miniere.
Proprio come succede agli immigrati che oggi giungono in Italia, gli italiani non iniziavano l’avventura con tutta la famiglia: spesso l’emigrazione era temporanea e chi partiva era di solito un padre di famiglia o primogenito, di età compresa tra i 14 e i 45 anni. Gli emigranti provenivano soprattutto dal Sud Italia, ancora arretrato in campo agricolo, economico e industriale.
Emigrati italiani verso Paesi transoceanici (1876-1918).
Un gruppo di migranti appena sbarcati a New York, durante la grande emigrazione.
Little Italy (“Piccola Italia”) è un famoso quartiere di New York, negli Stati Uniti, abitato da persone di origine italiana.
IMPARO CON METODO
Analizzo
Che cosa significa “area metropolitana”? Sottolinea la risposta nel testo.
Nel posto dove vivi, ci sono zone industriali?
GRANDI CITTÀ PIÙ
Le città più popolose d’Italia sono Roma, Milano e Napoli: la prima ha circa 3 milioni di abitanti, la seconda quasi 1,5 la terza circa 1 milione.
I Comuni meno popolosi, invece, sono Moncenisio, in provincia di Torino (47 abitanti), Morterone, in provincia di Lecco (33 abitanti) e Briga Alta, in provincia di Cuneo (40 abitanti).
I grattacieli di Milano.
Le città
Oggi la maggior parte della popolazione italiana vive in città, ma nel nostro Paese esistono anche numerosi centri abitati più piccoli, soprattutto nelle zone collinari.
In Italia ci sono circa 8000 Comuni, centri abitati molto diversi tra loro per il numero di abitanti: possono essere piccoli paesi con poche centinaia di persone, cittadine con qualche migliaio di abitanti, oppure città vere e proprie, con centinaia di migliaia o addirittura milioni di abitanti. I centri abitati costituiscono il paesaggio più antropizzato, perché gli esseri umani hanno modificato l’ambiente naturale per adattarlo alle loro necessità. Gli elementi naturali sono perciò scarsi, predominano invece le abitazioni, gli edifici commerciali e industriali, gli ospedali, le strade, ecc.
Le metropoli
La parola “metropoli” indica un’area metropolitana, cioè un insieme di città collegate tra loro grazie a servizi di trasporti intorno a un centro maggiore, con almeno un milione di abitanti nell’area comunale.
Le due metropoli italiane con più di un milione di abitanti sono Roma e Milano. Roma è la capitale d’Italia, cioè la città più importante dove si concentrano tutte le attività politiche e amministrative principali del Paese; qui risiedono il Presidente della Repubblica e il Parlamento.
A Milano, in Lombardia, prevale la funzione economica e finanziaria del Paese; qui sono concentrate le sedi delle principali banche e assicurazioni, oltre a una vasta rete industriale e commerciale.
BACHECA
Le città
Caratteristiche della città
Le città hanno degli elementi ricorrenti:
• il centro storico, cioè il nucleo da cui ha avuto origine la città, la sua parte più antica, con la chiesa principale, il castello o la torre e i palazzi più importanti come il municipio, il tribunale, i musei;
• i quartieri residenziali;
• la periferia, dove sono presenti la zona commerciale e quella industriale. Fuori dal centro abitato, infatti, c’è più spazio per la movimentazione delle merci, tuttavia qui si produce gran parte dell’inquinamento atmosferico che crea gravi danni all’ambiente.
Piazza del Plebiscito, nel centro storico di Napoli.
Risorse della città
Le città hanno il vantaggio di svolgere diverse funzioni importanti, poiché mettono a disposizione delle persone servizi come scuole, università, ospedali, banche, trasporti pubblici; ospitano luoghi di culto; hanno luoghi dedicati alla cultura, come musei, biblioteche, teatri e sale cinematografiche, oltre a luoghi dedicati allo svago, come stadi e impianti sportivi. Tuttavia, soprattutto nelle città più grandi, esistono anche molti problemi: il forte inquinamento atmosferico, la produzione di grandi quantità di rifiuti da smaltire, il traffico spesso molto intenso.
Parole speciali
Che cos’è la movimentazione delle merci?
È lo spostamento di grandi quantità di merci in una fabbrica
Organizzate una gita di classe: fate una passeggiata nel centro storico della vostra città o del vostro paese e osservate gli edifici presenti e gli elementi che lo caratterizzano. Poi confrontate le vostre osservazioni.
IMPARO CON METODO
BACHECA La piazza
IMPARIAMO INSIEME
Tram a Torino.
Quartiere residenziale a Cagliari.
Educazione Civica Costituzione
A PIEDI PIÙ
Se cammini sul marciapiede è meglio stare sul lato destro. Se invece cammini lungo una strada fuori città è meglio stare sul lato sinistro: in questo modo, infatti, puoi vedere avvicinarsi le auto che passano dal tuo lato, mentre stando sul lato destro ti arriverebbero alle spalle.
Per attraversare la strada è necessario rispettare i semafori e le strisce pedonali.
Sicurezza in strada
La strada è uno spazio pubblico, utilizzato da molte persone per spostarsi da un luogo a un altro. Ogni giorno vari mezzi di trasporto affollano le corsie delle strade che, tutte insieme, formano una grande rete di collegamento.
Nei centri abitati, le strade sono anche un luogo di incontro per le persone che vi abitano: possono ospitare feste di quartiere o mercatini, permettono alle persone che si incontrano di fermarsi a chiacchierare, di passeggiare, guardare le vetrine, fare shopping.
La strada dovrebbe essere un luogo amico, ma lo è solo se le persone possono circolare senza correre rischi e senza creare danni agli altri.
Per rendere più sicura e scorrevole la circolazione di tutti i veicoli, è stato stabilito un insieme di norme che ogni cittadino e cittadina deve conoscere: il codice della strada. Esiste una specifica segnaletica che aiuta a rispettare tali norme: cartelli stradali e semafori (segnaletica verticale) oltre a segni tracciati sull’asfalto (segnaletica orizzontale).
Il rispetto delle norme vale anche per i pedoni e i ciclisti.
La sicurezza sulla strada dipende da tutti noi, dal rispetto delle regole, dei segnali e dei veicoli che usiamo per spostarci, dalla nostra responsabilità e capacità di prevedere le conseguenze dei nostri comportamenti.
È importante usare le piste ciclabili e indossare sempre il casco quando si va in bicicletta.
I segnali stradali
I segnali stradali possono essere di obbligo, divieto o pericolo e ognuno ha una forma e un colore preciso. I segnali di obbligo e divieto sono rotondi, rispettivamente blu e rossi, quelli di pericolo sono triangolari e rossi.
IMPARO CON METODO
Ricostruisco
Colora i diversi tipi di segnali con i colori corretti.
SEGNALI DI PERICOLO
rosso rosso rosso rosso rosso rosso rosso bianco
SEGNALI DI DIVIETO
SEGNALI DI OBBLIGO
Per ogni tipo di segnali, scegline due e spiega il loro significato.
Segnali di pericolo
Fare attenzione ai bambini che escono da scuola.
Fare attenzione alle persone che attraversano.
Non si possono superare i 50 km orari.
Non si può sorpassare un altro veicolo.
Indica un percorso per i pedoni.
Indica una pista ciclabile.
servizi: le attività che soddisfano i bisogni umani, sia individuali sia collettivi.
IMPARO CON COMPETENZA
Leggo un grafico
Osserva il grafico. Qual è il settore in cui lavorano più persone?
il settore terziario
Settore terziario
Dati relativi al 2023.
Il lavoro in Italia
In base al tipo di beni o servizi che si producono, i lavori si dividono in tre grandi settori.
• Il settore primario comprende le attività che utilizzato in modo diretto le materie prime, cioè le risorse presenti in natura: l’agricoltura, l’allevamento, la pesca, lo sfruttamento delle foreste e l’estrazione dei minerali.
• Il settore secondario comprende le attività dedicate alla trasformazione delle materie prime: l’industria, l’artigianato, la produzione di energia e le costruzioni.
• Il settore terziario riguarda le attività di distribuzione e vendita dei prodotti finiti (il commercio e i trasporti) e di fornitura di servizi (la sanità, l’istruzione, il turismo, la pubblica amministrazione, ecc.).
Settore secondario
Settore primario
Recentemente, a questi tre settori principali ne è stato aggiunto un altro, il terziario avanzato, o quaternario. Di questo settore fanno parte tutte quelle attività che utilizzano le nuove tecnologie nell’ambito dell’informazione e della comunicazione (telecomunicazioni, informatica, pubblicità, editoria, ecc.).
Il lavoro su un peschereccio.
Operai e operaie in un’industria alimentare.
Riunione di giornaliste e giornalisti nella redazione di una rivista.
Il settore primario
Il settore primario è stato per secoli quello più legato alle tradizioni e alla ciclicità delle stagioni, quindi il meno aperto alle innovazioni. Questo però, da diverso tempo, non corrisponde più alla realtà: da qualche decennio, infatti, il progresso tecnologico ha fatto aumentare la produttività, grazie all’impiego di macchine agricole, pesticidi e nuove varietà di sementi. L’aumento della produttività è dovuto anche alla scelta di praticare agricoltura, allevamento e pesca intensivi. Da diversi anni, tuttavia si sta diffondendo un diverso metodo di coltivazione, in cui non si fa uso di pesticidi o di concimi chimici: il terreno viene concimato con il letame e per eliminare i parassiti si usano gli insetti che se ne cibano.
Agricoltura
L’agricoltura è l’attività principale del settore primario. Si coltivano soprattutto cereali, come frumento, riso e mais, ortaggi e frutta. Hanno poi un ruolo importante le coltivazioni di viti e ulivi nelle zone costiere e collinari, grazie anche alla presenza dei terrazzamenti. Queste coltivazioni servono per la produzione di vino e olio, prodotti apprezzati in tutto il mondo.
Lavoratori agricoli durante la vendemmia.
pesticidi: i prodotti chimici che eliminano i parassiti dannosi per le coltivazioni.
Parole speciali
Hai già incontrato il termine terrazzamento? Ti ricordi dove?
LE COCCINELLE PIÙ
Dal momento che l’uso di pesticidi è stato riconosciuto nocivo per la salute degli esseri umani e per l’ambiente, negli ultimi anni si sono diffusi l’allevamento e l’agricoltura biologica, in cui non si utilizzano sostanze chimiche.
Le coccinelle sono utilizzate nell’agricoltura biologica per eliminare i parassiti delle piante.
DOC
• Carta d’identità: il settore primario
• I mestieri di montagna
CARTA GEOGRAFICA
Il settore primario
IMPARO CON METODO
IMPARIAMO INSIEME
Pensa alla zona in cui vivi e confrontati con i compagni e le compagne per rispondere a queste due domande.
• Quale settore produttivo è maggiormente sviluppato?
• Sono presenti aziende nel territorio dove vivi?
Un’ingegnere stradale al lavoro in una cava.
Allevamento e pesca
Dall’allevamento si ricavano latte, uova, carne, lana, pelli e miele. L’allevamento di pollame è diffuso su tutto il territorio, mentre al Nord si allevano soprattutto bovini e suini. L’allevamento di ovini e caprini è più diffuso nel Centro e nel Sud. Nelle pianure è molto presente l’allevamento intensivo, che avviene in strutture molto grandi con l’utilizzo di macchinari. Un numero sempre maggiore di aziende ha iniziato a praticare un diverso tipo di allevamento, in cui gli animali sono lasciati liberi nei pascoli e nutriti con mangimi naturali. La pesca riguarda soprattutto pesce azzurro, pesce spada, tonno, molluschi, crostacei, ed è praticata in particolare sulla costa adriatica e sulle coste della Sicilia. In alcune zone si pratica anche l’acquacoltura, cioè l’allevamento di pesci e crostacei all’interno di grandi vasche nel mare.
Attività minerarie e legname
L’estrazione di minerali dal sottosuolo è sempre meno praticata. Si estraggono soprattutto rocce, sabbia e ghiaia utilizzate in edilizia, ma sono importanti anche le cave di marmo e di granito.
Nelle saline l’acqua del mare viene fatta evaporare all’interno di grandi vasche per ricavare il sale.
Anche il legname è una risorsa importante, utilizzata nelle costruzioni
Mucca di razza scozzese al pascolo sulle Dolomiti.
Vasche per l’acquacoltura in mare.
Il settore secondario
Industria
L’Italia è un Paese molto industrializzato, ma la presenza dell’industria non è uguale ovunque: è maggiore nelle Regioni del Nord e in alcune del Centro Italia, e limitata nelle Regioni del Sud. Il cuore del settore secondario è l’industria manifatturiera, che trasforma le materie prime in oggetti di consumo, cioè beni realizzati per soddisfare i bisogni delle persone (come gli elettrodomestici). La produzione industriale è in serie, cioè si produce un grande numero di oggetti identici tra loro. L’industria italiana è caratterizzata soprattutto da medie e piccole imprese, aziende in cui lavorano poche persone.Tuttavia sono presenti anche grandi industrie che danno lavoro a molti, in particolare nelle Regioni del Nord.
industria: l’insieme delle attività produttive, organizzate in imprese, che hanno come scopo la produzione di beni e servizi.
Quali industrie manifatturiere o di altro tipo sono presenti nella zona in cui vivi? Fai una ricerca, poi confronta i risultati con la classe e realizzate un ideogramma.
Un’idraulica.
In Italia si trovano diversi tipi di industrie: metallurgiche, che lavorano i metalli; chimiche, che producono vernici, concimi e plastiche; farmaceutiche, che preparano medicinali; meccaniche, che fabbricano auto, elettrodomestici e macchinari che servono ad altre industrie; elettroniche, che producono computer e apparecchi elettronici; tessili, che producono tessuti e abbigliamento; calzaturiere, che lavorano la pelle e il cuoio per produrre calzature; alimentari, che trasformano i prodotti provenienti dall’agricoltura e dall’allevamento.
Artigianato
Nel nostro Paese è molto diffuso l’artigianato, cioè la produzione oggetti di alta qualità realizzati a mano, diversamente dalla produzione industriale in serie. È famoso in tutto il mondo l’artigianato artistico italiano, che restaura opere d’arte o lavora materiali diversi fra loro: vetro, ferro battuto, oro e pietre preziose, tessuti pregiati, strumenti musicali. Anche gli idraulici e gli elettricisti sono considerati degli artigiani: non si occupano della produzione diretta di oggetti, ma producono servizi.
Una restauratrice.
Artigiano impegnato nella realizzazione di un violino.
Il settore terziario
Il settore terziario è l’insieme delle attività economiche che non producono beni materiali, ma servizi per le famiglie e le aziende. Fanno parte del settore terziario le imprese che si occupano di istruzione, sanità, informazione, attività ricreative, ma anche di vendita, pubblicità, trasporti e turismo.
In Italia il numero di lavoratori impiegati in questo settore supera quello degli altri due messi insieme.
Servizi
I servizi pubblici, come l’istruzione, l’assistenza sanitaria, il trasporto pubblico e la sicurezza della popolazione, sono forniti dallo Stato, dalle Regioni e dai Comuni e possono essere utilizzati da tutti i cittadini e le cittadine, gratuitamente o pagando una parte del loro costo. I servizi privati, invece, comprendono sia le attività finanziarie o assicurative sia quelle che riguardano il tempo libero, come l’organizzazione di spettacoli, concerti, eventi sportivi. Sono forniti da imprese come le banche, da associazioni o da professionisti e professioniste, come commercialisti, avvocati, ingegneri e architetti. Chi utilizza i servizi privati deve pagare l’intero costo del servizio.
Commercio
Il commercio si è sviluppato per garantire la distribuzione e la vendita dei prodotti del settore primario e secondario. Può essere all’ingrosso o al dettaglio: in quello all’ingrosso i prodotti sono acquistati in grande quantità direttamente dalle industrie produttrici, e poi distribuiti agli esercizi che vendono i prodotti al dettaglio ai consumatori finali. Questi esercizi commerciali si dividono in due tipologie: la piccola distribuzione, formata da negozi e mercati, e la grande distribuzione, di cui fanno parte supermercati, ipermercati e centri commerciali.
Dopo aver studiato i settori economici in Italia, quale lavoro pensi che ti piacerebbe fare?
È la stessa risposta che hai dato a pagina 90?
Medici nella sala operatoria di un ospedale.
Un mercato ortofrutticolo.
DOC
Carta d’identità: il settore terziario
CARTA GEOGRAFICA
Il settore primario
BACHECA
La scuola è un diritto e un dovere
La scuola nello spazio e nel tempo
Sport e passioni
Un aereo commerciale viene caricato di merci in aeroporto.
GEOGRAFICA
Il trasporti in Italia
CON COMPETENZA
Lavoro con le carte.
Osserva la carta e cerchia o colora:
• i maggiori porti italiani; 1
• l’autostrada che collega
Roma e Milano; 2
• la ferrovia che collega
Genova e Napoli. 3
I trasporti
Il sistema dei trasporti è fondamentale perché un Paese possa sviluppare la sua economia e per garantire gli spostamenti di merci e persone.
In Italia, la maggior parte dei trasporti di persone e merci avviene via terra, sulle numerose strade e autostrade presenti. La rete ferroviaria, con i treni ad alta velocità, consente di raggiungere in poche ore alcune delle principali città del nostro Paese. Per collegare l’Italia continentale con le isole e alcuni Paesi esteri si utilizzano le rotte marittime: dai porti di molte città italiane partono ogni giorno navi che trasportano passeggeri, veicoli e merci.
In tutto il territorio nazionale, inoltre, sono presenti numerosi aeroporti. La rete dei collegamenti aerei è particolarmente utile per trasportare persone e merci in tempi brevi anche verso luoghi molto lontani.
IMPARO
La Stazione Centrale a Milano.
Principali vie di comunicazioni
Il turismo
Il turismo è una delle attività più importanti del settore terziario italiano, grazie alla presenza nel nostro Paese di paesaggi incantevoli, opere d’arte e siti storici.
L’Italia è meta di diverse forme di turismo: d’affari, termale, montano, balneare, culturale, religioso ed enogastronomico. Moltissime aziende e persone sono impiegate in questo settore: dalle strutture che offrono alloggi, come alberghi, agriturismi, pensioni, ostelli e campeggi; a quelle che promuovono la degustazione dei prodotti tipici della cucina italiana, come ristoranti, trattorie e osterie; fino alle persone occupate come guide turistiche, addetti a musei e siti storico-archeologici, organizzatori di mostre e promotori di eventi culturali.
Aree turistiche italiane
Aree a turismo montano e di interesse naturalistico
Aree a turismo balneare
Aree a turismo termale
Centri religiosi
Città d'arte
Aree archeologiche
IMPARIAMO INSIEME
Nella zona in cui vivi sono presenti zone di interesse artistico-culturale?
Quale/i?
CARTA GEOGRAFICA Il tursimo in Italia
Il personale di cucina di un ristorante
Siracusa
Turisti in visita a Firenze.
FACCIAMO IL PUNTO • LA SINTESI
Osservo, leggo, espongo
LA POPOLAZIONE
Osserva le immagini, leggi e usa le sintesi per ricostruire quello che sai sulla popolazione e il lavoro, ed esporre.
L’Italia ha circa 59 milioni di abitanti. Oggi si vive più a lungo che in passato, ma nascono sempre meno bambini e bambine. Complessivamente la popolazione diminuisce e per questo si parla di crescita zero e di calo demografico. Circa l’8% della popolazione italiana è costituita da immigrati.
I CENTRI ABITATI
La maggior parte della popolazione italiana vive nei centri abitati in pianura, che offrono molti servizi. In Italia ci sono 8000 centri abitati, i Comuni. Le due città più grandi sono Roma, la capitale, e Milano, che è il centro dell’economia. Roma e Milano sono metropoli perché hanno più di 1 milione di abitanti.
I SETTORI PRODUTTIVI
Le attività produttive si dividono in tre settori.
• Il settore primario comprende attività come l’agricoltura e l’allevamento. In Italia si coltivano cereali, frutta, ortaggi, viti, olivi, agrumi. Si allevano bovini, suini, ovini, pollame e api per la produzione di miele.
• Il settore secondario comprende l’industria e l’artigianato. L’Italia è un Paese molto industrializzato. I prodotti dell’artigianato italiano sono particolarmente apprezzati all’estero.
• Il settore terziario comprende le attività che forniscono servizi, come la sanità, la scuola e i trasporti. Comprende anche il commercio e il turismo. Oggi esiste anche il terziario avanzato, di cui fanno parte le attività che utilizzano le nuove tecnologie per l’informazione e la comunicazione.
Ripassa con me!
Costruisco una mappa
è formata da circa milioni di persone.
Ricostruisci le mappe sulla popolazione italiana e sul lavoro con le parole date.
città • 59 • pianura • calo demografico
La popolazione
negli ultimi anni ha subito un
settore settore settore vive soprattutto nelle in .
estrazione dei sfruttameto dei boschi servizi allevamento
agricoltura pesca minerali calo demografico città pianura
commercio trasporti turismo
LE MIE MAPPE • RIPASSA CON GEA PAGG. 116, 117
VERIFICA PIÙ FACILE PAG.137
VERIFICA FINALE PAG.141
PROVA NON NOTA PAG.144
MAPPA DI VERIFICA
Compito Autentico
Conosciamoci!
1 Il progetto “Amici di penna” ha messo in contatto a due scolaresche lontane, la classe 4 B della scuola di XX, alle pendici del monte Pollino, e la 4 C della scuola YY, alle pendici del Monte Bianco. La 4 C ha deciso di andare a trovare la 4 B. Immagina di essere un bambino o una bambina della 4 B e progetta un itinerario di viaggio della durata di tre giorni.
Fase 1
Scrivi il punto di partenza e il punto di arrivo al posto giusto nei cartellini.
Fase 2
Scegli se fare un percorso lungo la costa tirrenica o nell’entroterra. Con un pennarello rosso, traccia la strada da percorrere lungo la costa tirrenica oppure con un pennarello blu traccia il percorso nell’entroterra. Spiega la tua scelta.
Fase 3
Individua i luoghi in cui fermarsi, gli ambienti da visitare, i paesaggi da vedere, le caratteristiche dei luoghi…: tutto quello che, secondo te, può rendere il viaggio indimenticabile!
Il lavoro proposto ti è piaciuto?
Qual è stata la difficoltà principale nello svolgimento del compito?
1 Segna con una X se le affermazioni sono vere (V) o false (F).
• La parola “orientarsi” significa individuare l’Oriente, cioè il punto in cui sorge il Sole.
• Per orientarsi è necessario utilizzare dei punti di riferimento, per esempio destra e sinistra.
• Una volta individuato l’Oriente, è possibile stabilire gli altri punti cardinali.
• I punti cardinali sono Sud, Ovest, Nord, Est.
• Il Nord può essere chiamato anche Oriente.
• La Stella Polare indica sempre il Nord.
2 Scrivi al posto giusto nei riquadri i nomi dei punti cardinali in italiano e in inglese.
NORD - NORTH
OVEST- WEST EST - EAST
SUD - SOUTH
Obiettivi di apprendimento Conoscere i punti cardinali e gli strumenti per orientarsi.
Le carte geografiche
1 Osserva la carta qui sotto e rispondi alle domande.
• Che tipo di carta è?
• Quali elementi fisici sono rappresentati con il colore azzurro?
• Che cosa rappresenta il colore verde?
• Nella carta ci sono dei cerchi di grandezze diverse: che cosa rappresentano?
2 Colora ogni definizione con il colore della parola corrispondente.
• Quale scala di riduzione è stata rappresentata? numerica grafica x piante
Rappresentano porzioni di territorio abbastanza grandi.
Le città principali. È una carta fisica. La pianura. Il mare, i fiumi e i laghi. 1 2 2 3
carte topografiche
Rappresentano parti di territorio molto vaste.
carte geografiche Rappresentano piccole porzioni di territorio.
Obiettivi di apprendimento Conoscere le carte geografiche e le loro caratteristiche.
Diversi tipi di clima
1 Che differenza c’è tra clima e tempo?
Vai a pagg. 18-19, 22-23
temperatura
precipitazioni atmosferiche
umidità
venti
pressione atmosferica
È il peso esercitato dall’atmosfera sulla superficie terrestre.
Sono masse d’aria fredda o calda che si spostano.
È la quantità di calore presente nell’aria.
Sono l’insieme di pioggia, neve e grandine.
È la quantità di vapore acqueo presente nell’aria.
3 Segna con una X se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F).
• Gli elementi del clima sono la temperatura, i venti e l’umidità. V F
• Le precipitazioni sono l’insieme di pioggia, neve e grandine. V F
• I venti sono masse d’aria sempre calda che si spostano da una zona all’altra. V F
• La temperatura di un luogo dipende dalla sua posizione sulla Terra e dall’altitudine a cui si trova. V F
2 Collega ogni termine alla sua definizione. Obiettivi di apprendimento Conoscere gli elementi e i fattori del clima.
• La temperatura diminuisce con l’aumentare dell’altitudine, perciò in alta montagna fa più freddo. V F x x x x x
Il clima nel mondo
1 Osserva il planisfero e segui le indicazioni.
Vai a pagg. 24-25
Polo Nord
Polo Sud zona fredda 4 4 3 2 1 2 3 zona fredda zona temperata
zona calda zona temperata
Circolo Polare Artico
Tropico del Cancro
Equatore
Tropico del Capricorno
Circolo Polare Antartico
• Ripassa con il rosso l’Equatore. 1
• Colora di arancione la parte compresa fra il Tropico del Cancro e il Tropico del Capricorno. 2
• Colora di verde le parti comprese fra i Tropici e i Circoli Polari. 3
• Colora di azzurro le parti restanti. 4
2 Leggi la descrizione di ogni zona climatica e scrivi il nome nel planisfero.
• Zone fredde: sono comprese una tra il Circolo Polare Antartico e il Polo Sud e una tra il Circolo Polare Artico e il Polo Nord.
• Zona calda: è compresa fra i due Tropici.
• Zone temperate: sono comprese una fra il Tropico del Capricorno e il Circolo Polare Antartico e una fra il Tropico del Cancro e il Circolo Polare Artico.
Obiettivi di apprendimento Conoscere le caratteristiche dei climi nel mondo.
Il clima in Italia
1 Osserva la carta tematica che evidenzia le zone climatiche in Italia e completa la legenda, indicando a quale clima corrisponde ogni colore. Poi scrivi una breve descrizione di ogni clima.
Vai a pagg. 32-33
zona appenninica inverni freddi e lunghi, estati fresche e brevi
zona ligure-tirrenica piovosa, estati asciutte e calde
zona padana inverni freddi, estati calde e afose, nebbia
zona alpina inverni rigidi con nevicate, estati fresche
zona adriatica piovosa, inverni abbastanza freddi
zona mediterranea inverni miti, estati calde e asciutte
2 La tabella mostra le temperature massime registrate a fine ottobre in alcune città italiane. Riporta i dati sulla carta dell’Italia.
città Bari Genova Firenze Milano Palermo Napoli
°C + 16 + 18 + 16 + 16 + 21 + 17
cittàCatanzaro Roma Torino Trieste Perugia Cagliari
°C + 20 + 18 + 13 + 14 + 13 + 20
Milano
Firenze
Roma
Trieste Perugia
Torino Genova
Napoli
Bari
Catanzaro
Palermo
Cagliari
I mari italiani
1 Osserva la carta che rappresenta la profondità dei mari italiani, poi rispondi alle domande.
TrentinoAlto Adige
Valle d’Aosta
Piemonte
Lombardia
L i g u r i a
Golfo di Genova
Mar Ligure
Veneto
Emilia-Romagna
Toscana
FriuliVenezia Giulia
Golfo di Venezia
Vai a pagg. 44 e 46
Marche
Umbria
Lazio
Abruzzo
Molise
Campania
Sardegna
Mar Tirreno M a r
Sicilia
Puglia
Basilicata
Golfo di Taranto
Calabria
Mar
Ionio
Ionio
5000
• Il mare più profondo è il Mar , che raggiunge i m di profondità.
Adriatico profondo
pianura
• Il mare meno profondo è il Mar , che è un’antica sommersa.
• Il Mar Ligure è molto anche vicino alle , che sono rocciose.
• Le coste del Mar Tirreno sono a Nord e a Sud.
coste basse e sabbiose alte e rocciose
Obiettivi di apprendimento Conoscere le caratteristiche dei mari italiani.
I fiumi in Italia
1 Collega i termini alla loro definizione.
fiumi, torrenti, ruscelli e canali
sorgente
affluente
foce a delta
foce a estuario
Vai a pagg. 51-53
È il luogo che dà origine a un fiume.
Sono corsi d’acqua.
Si ha quando il fiume che si getta nel mare si divide in più rami.
Si ha quando il fiume che si getta nel mare prende la forma di un imbuto.
È un fiume più piccolo che confluisce in uno più grande.
2 Completa il testo con i nomi dei più importanti fiumi italiani.
Adige • Arno • Po • Tevere
Il fiume più lungo d’Italia è il che lungo il suo corso riceve le acque da numerosi affluenti. Il secondo fiume italiano per lunghezza è l’
Adige
I fiumi che hanno origine dagli Appennini sono generalmente più brevi: i principali sono il e l’
Tevere
Piacenza Po
Adda
Cremona
Mantova
Arno
Rovigo
Ferrara
Parma
Reggio Emilia
Modena
Bologna
Il Delta del Po.
Foce del Po di Levante
Foce del Po di Maistra
Taglio di Po
Mesola
Porto Tolle
P o d i G oro
Scardovari Pila
PodiVenezia Podel l e T o l l e
P o diGnocca
Goro
Gnocca
Bocche del Po di Goro
Bocche del Po della Pila
Delta del Po
Bocche del Po di Tolle
Bocche del Po di Gnocca
Obiettivi di apprendimento Conoscere le caratteristiche dei fiumi italiani.
La carta delle acque interne
1 Leggi la carta delle acque interne, cioè fiumi e laghi, del nostro Paese. Poi segna con una X la conclusione corretta per ogni frase.
Versante del Mar Adriatico
Versante del Mar Ligure
Versante del Mar Tirreno
Versante del Mar Ionio
Versante del Mar Mediterraneo
Versante
Versante del Mar Mediterraneo
Versante
Versante
Versante del Mar Ionio
• In Italia i fiumi sono molto lunghi. sono in genere piuttosto brevi. vanno da una costa all’altra.
• Il Po, il fiume maggiore d’Italia, si trova nell’Appennino Meridionale-Siculo. in Sardegna. nell’Italia del Nord.
• I fiumi appenninici sono più numerosi lungo il versante adriatico. verso il Mar Tirreno. nelle isole.
• I laghi si trovano principalmente nelle isole. a Nord e nel Centro. al Sud.
• I laghi dell’Italia centrale sono di grandi dimensioni. sono formati da fiumi. hanno forme tondeggianti.
• I laghi di Vico, Bolsena, Bracciano e Nemi sono: di origine vulcanica. di origine tettonica. artificiali.
DI TERRA
La carta dei rilievi
• Quale catena montuosa si estende per tutta la lunghezza dell’Italia? Le Alpi Gli Appennini
• Quale catena montuosa segna un confine dell’Italia? Le Alpi Gli Appennini
• In quale parte dell’Italia si trova questa catena? Al Nord Al Centro
• Quale catena montuosa ha le cime più alte? Le Alpi Gli Appennini
• In quale tratto dell’arco alpino si trovano le cime più elevate? Alpi Occidentali Alpi Orientali
• In quale parte dell’Appennino si trovano le cime più elevate? Appennino Settentrionale Appennino Centrale Appennino Meridionale-Siculo x x x x x x
Le colline
1 Per ogni frase, scrivi se si riferisce alle colline moreniche, di origine vulcanica oppure di origine tettonica.
• Sono disposte ad arco:
colline moreniche
• Hanno un suolo pietroso o sabbioso:
• Sono formate dall’accumulo di detriti:
colline di origine tettonica
colline moreniche
• Formano gruppi in mezzo a una pianura:
colline di origine vulcanica
• Si sono formate dal sollevamento dei fondali marini:
• Sono costituite da vulcani spenti:
colline di origine tettonica
colline di origine vulcanica
2 Segna con una X se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F).
• Le colline moreniche in origine erano montagne che sono state erose nel tempo. V F
• Le colline strutturali si sono formate dall’accumulo di detriti lasciati dai ghiacciai scomparsi. V F
• Le colline vulcaniche si sono originate da vulcani che hanno cessato la loro attività. V F
• Le colline tettoniche si sono formate dal sollevamento della crosta terrestre o dei fondali marini. V F X X X X
Obiettivi
Monti Berici
Colline Metallifere Colline Umbre
Colline delle Marche Colli Albani
Colli Euganei
Colline del Garda
Campi Flegrei
Monti
La pianura
1 Collega i cartellini alle pianure corrispondenti.
2 Collega ogni tipo di formazione alla pianura corrispondente.
pianure vulcaniche
pianure alluvionali
pianure tettoniche
Agro Pontino
Tavoliere delle Puglie
Piana di Catania
Pianura Padana
Pianura Campana
Si sono generate per il sollevamento dei fondali marini.
Si sono formate grazie al materiale vulcanico depositato sul terreno in seguito alle eruzioni.
Si sono formate dall’accumulo dei detriti trasportati dai fiumi.
Vai a pagg. 80-81 Obiettivi di apprendimento Conoscere le caratteristiche delle pianure italiane.
Il paesaggio in cui vivi
1 Osserva il paesaggio naturale che ti circonda e compila la scheda con i principali elementi fisici che lo caratterizzano. Rispondi alle domande con i nomi degli elementi fisici corretti.
montagne A quale catena appartengono le montagne?
colline Come si chiamano?
pianura Quale nome ha?
Come si chiama il mare?
mare
Se abiti su un’isola, qual è il suo nome?
Che tipo di coste ci sono?
fiumi Come si chiamano?
laghi Quali sono i loro nomi?
2 In base alle informazioni che hai scritto nella tabella, segna con una X il tipo di paesaggio geografico in cui vivi.
Vai a tutta l’unità
La popolazione in Italia
1 Leggi la tabella che indica la densità di popolazione delle Regioni italiane, poi crea una legenda e colora le regioni con i colori che hai scelto.
Vai a pagg. 89, 92
Regione Densità
Abruzzo 122
Basilicata 57
Calabria 130
Campania 429
Emilia-Romagna 198
Friuli-Venezia Giulia156
Lazio 341 Liguria 292
Lombardia 419
Marche 165
Molise 70
Piemonte 174
Puglia 209
Sardegna 69
Sicilia 197
Toscana 163
Trentino-Alto Adige 77
Umbria 105
Valle d’Aosta 39
Veneto 267
LEGENDA
Abitanti per km2
Più di 300
Da 200 a 299
Da 100 a 199
Fino a 99
Dove si vive in Italia?
1 Segna con una X le immagini che non rappresentano un centro abitato.
Vai a pagg. 93, 96-97
2 Completa la definizione di “città” con le seguenti parole.
centro abitato • elevato • serie di funzioni • territorio
centro abitato elevato territorio serie di funzioni
Si definisce “città” un che ha un numero di abitanti e che svolge una per il che la circonda.
3 Segna con una X le funzioni esercitate da una grande città.
I settori dell’economia
1 Collega ogni settore sua descrizione.
settore primario
settore secondario
settore terziario
Attività che trasformano le risorse della natura in merci.
Attività che non producono merci ma forniscono servizi.
Attività che utilizzano direttamente le risorse naturali.
2 Scrivi sotto ogni immagine il mestiere rappresentato e il settore a cui appartiene.
medico
settore terziario
allevatore
settore primario
fabbro
settore secondario
operaio settore secondario
agricoltore settore primario
insegnante settore terziario
commerciante
settore terziario
pescatore
settore primario
pilota
settore terziario
Vai a pagg. 100-105
Obiettivi di apprendimento Conoscere le caratteristiche di ogni settore economico.
Lavorare nei tre settori
1 Segna con una X se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F).
• In Italia non si pratica l’agricoltura biologica. V F
• Nelle zone di pianura si coltivano soprattutto cereali, barbabietole da zucchero, frutta, ortaggi. V F
• Nelle zone collinari sono coltivati olivi, viti e alberi da frutto.
• I pesci non vengono allevati.
• In Sicilia, Calabria e Campania è molto diffusa la coltivazione degli agrumi.
• Gli ovini sono allevati soprattutto nelle zone dell’Italia Settentrionale.
• In Italia è importante anche l’allevamento di pollame e di api.
2 Collega ogni attività lavorativa proprio settore economico.
SETTORE PRIMARIO SETTORE SECONDARIO SETTORE TERZIARIO commercio industria turismo artigianato allevamento istruzione pesca trasporti agricoltura estrazione di minerali
3 Sottolinea l’alternativa corretta per completare le frasi.
• L’Italia ha un buono / uno scarso sviluppo industriale.
• Le zone più industrializzate si trovano soprattutto nel Sud / Nord Italia e in alcune Regioni del Centro.
• In Italia l’artigianato è un’attività molto / poco importante.
4 Colora ciascun servizio con il colore della categoria corrispondente.
PUBBLICI
L’orientamento e le carte
1 Sottolinea l’alternativa corretta per completare il testo.
• Le carte geografiche sono una rappresentazione del territorio approssimata / ridotta perché la superficie della Terra, che è sferica, viene rappresentata su un foglio, che invece è piatto.
• Le carte sono inoltre una rappresentazione simbolica / ridotta perché gli elementi del territorio sono indicati con simboli e colori.
2 Scrivi sotto ogni immagine che tipo di carta geografica è: carta fisica, carta politica, carta tematica.
carta politica
carta tematica
3 Sottolinea l’alternativa corretta per completare le frasi.
carta fisica
• Le linee orizzontali / verticali del reticolo geografico sono i paralleli.
• Le linee orizzontali / verticali del reticolo geografico sono i meridiani.
• La distanza di un luogo dall’Equatore si chiama latitudine / longitudine.
• La distanza di un luogo dal meridiano di Greenwich si chiama latitudine / longitudine.
Ambienti e clima
1 Sottolinea l’alternativa corretta per completare la frase.
• Il clima indica le condizioni atmosferiche di un luogo / continente che si possono rilevare e misurare in un periodo di tempo breve / lungo.
2 Completa la didascalia con la parola giusta.
precipitazioni • venti • temperatura • umidità
temperatura
• La dipende dall’intensità dei raggi solari.
precipitazioni
• Le sono la pioggia, la neve e la grandine.
umidità
• L’ è la quantità di vapore acqueo nell’aria.
venti
• I sono masse di aria calda o fredda che si spostano.
3 Sotto ogni immagine scrivi quale zona climatica italiana rappresenta.
zona alpina • zona mediterranea • zona appenninica
• I fiumi alpini sono alimentati dallo scioglimento delle nevi e dei nelle stagioni calde, e dalla pioggia nelle stagioni
Alpi Appennini ghiacciai
fredde piogge
• I fiumi appenninici sono alimentati solo dalle e hanno una portata .
irregolare
Adriatico
• I mari italiani sono: Mar Ligure, Mar , Mar Tirreno, .
Ionio
2 Ricomponi le frasi collegando le due parti.
Si trovano nella parte settentrionale della penisola italiana e…
Gli Appennini sono la catena montuosa che…
Le cime degli Appennini…
si estende dalla Liguria fino alla Sicilia.
le sue montagne non sono state ancora modellate dal vento, dalla pioggia, dalla neve.
segnano il confine naturale tra l’Italia e l’Europa. sono più basse rispetto alle Alpi.
3 Sottolinea l’alternativa corretta per completare le frasi.
• Le colline sono rilievi dalle forme aguzze / arrotondate.
• Le colline sono alte più / meno di 600 metri.
• Le colline occupano una grande / piccola parte del territorio italiano.
• Le colline italiane hanno origini uguali / diverse. Sappiamo che le Alpi sono una catena montuosa abbastanza “giovane” perché…
La popolazione e il lavoro
1 Sottolinea l’alternativa corretta per completare le frasi.
• Oggi in Italia abitano circa 59 / 69 milioni di persone.
• Gli immigrati che vivono in Italia sono circa l’8% / il 2% della popolazione.
• La maggior parte della popolazione vive in città / montagna.
2 Completa il testo con le seguenti parole.
8000 • capitale • centinaia • metropoli • milioni • Roma • servizi
8000 centinaia milioni
In Italia esistono circa Comuni. Si va da centri abitati con poche di persone, fino a città vere e proprie con centinaia di migliaia oppure di abitanti.
metropoli Roma capitale servizi
Le città con più di un milione di abitanti sono dette . La più grande città italiana è , che è la e ha tre milioni di abitanti. Le città offrono molti , come scuole, ospedali, uffici postali, banche.
3 Scrivi il nome di ogni categoria di lavoratori nel settore giusto. agricoltori • allevatori • artigiani • bancari • guardaboschi • commercianti • infermieri • idraulici • medici • giornalisti • minatori • muratori • operai • pescatori • falegnami
• Il rappresenta su un piano tutta la superficie terrestre.
La distanza di un luogo dall’Equatore si chiama ed è misurata in gradi, che possono essere o Sud.
Nord
La distanza di un luogo dal meridiano di Greenwich si chiama ed è misurata in gradi, che possono essere o Ovest. approssimata
longitudine
Est colline
Ambienti e clima
1 Segna con una X la definizione corretta.
• Il clima:
indica le condizioni atmosferiche di un luogo che si possono rilevare e misurare in un periodo di tempo breve.
x
è l’insieme delle condizioni atmosferiche che si possono rilevare e misurare in un lungo periodo di tempo. indica che tempo fa in un determinato luogo e in un determinato momento.
2 Collega ogni fattore climatico alla definizione giusta.
temperatura Masse d’aria calda o fredda che si spostano.
precipitazioni atmosferiche
venti
umidità
Dipende dall’intensità dei raggi solari.
Quantità di vapore acqueo nell’aria.
Sono la pioggia, la neve o la grandine.
3 Sotto ogni immagine indica quale zona climatica italiana rappresenta.
zona mediterranea
zona ligure-tirrenica
zona alpina
zona padana
zona appenninica
zona adriatica
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VERIFICA FINALE
1 Completa le frasi.
I paesaggi italiani
Ligure Ionio
• I mari italiani sono: Mar , Mar Tirreno, Mar e Mar Adriatico.
Nord
• I laghi più grandi d’Italia hanno origine e sono nel Italia.
• I fiumi italiani nascono dalle e dagli
• I fiumi alpini sono alimentati dallo scioglimento delle nevi e dei nelle stagioni calde, e dalla pioggia nelle stagioni .
• I fiumi appenninici sono alimentati solo dalle e hanno una portata
glaciale Alpi Appennini ghiacciai fredde piogge
2 Completa le frasi sull’origine delle colline.
irregolare
• Le colline erano montagne che sono state erose nel corso del tempo e hanno assunto una forma arrotondata.
• Le colline si sono formate dall’accumulo di detriti lasciati dai ghiacciai scomparsi.
• Le colline erano vulcani che hanno cessato la loro attività.
strutturali moreniche vulcaniche tettoniche
• Le colline si sono formate dal sollevamento della crosta terrestre o dei fondali marini.
3 Segna con una X il completamento giusto per ogni frase. Attenzione: c’è più di un completamento giusto.
• Le Alpi si trovano nella zona centrale della penisola. si trovano nella zona settentrionale della penisola. segnano il confine naturale a nord dell’Italia.
• La catena montuosa degli Appennini si estende dalla Liguria fino alla Sicilia. è molto meno estesa rispetto alle Alpi. ha una lunghezza simile a quella delle Alpi. x x x x
4 Scrivi i nomi di 3 montagne, due colline e due pianure.
• Gli Appennini hanno cime arrotondate. hanno cime meno elevate rispetto alle Alpi. hanno cime molto elevate. x x
La popolazione e il lavoro
1 Collega ogni numero all’affermazione corretta.
circa 59 milioni
circa l’8% il numero dei Comuni italiani
le persone che vivono in Italia
circa 8000 gli stranieri rispetto al totale della popolazione
2 Completa il testo.
8000 centinaia milioni
In Italia esistono circa Comuni. Si va da centri abitati con poche di persone, fino a città vere e proprie con centinaia di migliaia oppure di abitanti.
La maggior parte della popolazione italiana attualmente vive in Le città con più di un milione di abitanti sono dette
città metropoli Roma capitale servizi
La più grande città italiana è , che è la d’Italia e ha tre milioni di abitanti. Le città offrono molti , come scuole, ospedali, uffici postali, banche.
3 Scrivi almeno quattro categorie di lavoratori per ogni settore.
artigiani idraulici muratori operai falegnami bancari infermieri medici giornalisti commercianti
4 Che cos’è il settore terziario avanzato?
Il reticolo geografico
1 Osserva la carta dell’Italia con il reticolo geografico dei paralleli e dei meridiani e scrivi nella tabella le coordinate geografiche dei luoghi indicati dai simboli.
luogolatitudine
2 Segna con una X se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F).
• I meridiani e i paralleli permettono di individuare la latitudine e la longitudine di un luogo. V F
• È sufficiente una sola coordinata geografica per individuare un luogo su una carta. V F
• Il meridiano fondamentale (meridiano 0) è quello che passa per l’osservatorio di Greenwich. V F
• Il parallelo principale (parallelo 0) è l’Equatore. V F
• L’Equatore divide la Terra negli emisferi settentrionale, centrale e meridionale.
HO SVOLTO LA PROVA:
senza difficoltà e senza bisogno di aiuto.
con qualche dubbio, ma sono riuscito/a a completarla.
ho avuto parecchie incertezze.
era difficile e ho avuto bisogno di aiuto.
PROVA NON NOTA • PAESAGGI
Storia e Geografia a confronto
Le prime civiltà nacquero lungo il corso di grandi fiumi, perché la disponibilità di acqua favoriva la vita dell’uomo e l’agricoltura. Gli abitanti di quei territori, però, dovettero imparare a regolare le acque costruendo dighe, argini artificiali e canali. Fu proprio grazie a queste opere idrauliche che gli antichi Egizi, per esempio, riuscirono a controllare le acque del Nilo e a ricavarne ricchezza e benessere.
1 Immagina di abitare nei pressi di un fiume, osserva le tre situazioni rappresentate qui sotto e rispondi.
• Secondo te, quale situazione presenta i rischi minori? Spiega le ragioni della tua scelta.
La situazione B presenta i rischi minori perché l’abitazione è più in alto dei corsi d’acqua
• Quale delle altre due situazioni presenta invece i rischi maggiori?
• Perché, secondo te?
Perché l’abitazione è in una conca che potrebbe riempirsi d’acqua se il fiume straripa. e non rischia di essere sommersa da una piena.
La situazione C.
HO SVOLTO LA PROVA:
senza difficoltà e senza bisogno di aiuto.
con qualche dubbio, ma sono riuscito/a a completarla.
ho avuto parecchie incertezze.
era difficile e ho avuto bisogno di aiuto.
PROVA NON NOTA • POPOLAZIONE E LAVORO
Esprimi la tua idea
1 Il luogo dove sorge una città è un fattore fondamentale per il suo sviluppo e per le sue funzioni. In Italia ci sono città di fondovalle e di pianura, costiere, montagna. Ogni posizione presenta vantaggi e svantaggi. Per esempio le città di pianura o di fondovalle hanno più spazio per svilupparsi, hanno migliori vie di collegamento e di comunicazione ma possono essere molto caotiche. Formula le tue ipotesi sui vantaggi e gli svantaggi delle città costiere o di montagna.