Laboratorio di poesia con
il Metodo Caviardage di Tina Festa ®* Guida per il
docente
EDUCARE ALLA BELLEZZA
Il Metodo Caviardage nasce dalla profonda esigenza di esprimersi e dalla fatica nel trovare le parole per comunicare i propri sentimenti, i propri stati d’animo. Tina Festa, l’ideatrice del metodo, ha raccontato apertamente questa sua difficoltà e la necessità di comporre testi come rappresentazione di sé.
Il Metodo Caviardage prevede l’utilizzo di pagine già scritte, tratte in genere da libri da macero, giornali, riviste o fotocopie, su cui vengono individuate quelle parole che guidano verso la formulazione di un proprio pensiero personale.
L’USO DIDATTICO DEL METODO CAVIARDAGE
Le finalità della scuola devono essere definite a partire dalla persona che apprende, con l’originalità del suo percorso individuale e le aperture offerte dalla rete di relazioni che la legano alla famiglia e agli ambiti sociali. La definizione e la realizzazione delle strategie educative e didattiche devono sempre tener conto della singolarità e complessità di ogni persona, della sua articolata identità, delle sue aspirazioni, capacità e delle sue fragilità, nelle varie fasi di sviluppo e di formazione. Lo studente è posto al centro dell’azione educativa in tutti i suoi aspetti: cognitivi, affettivi, relazionali, corporei, estetici, etici, spirituali, religiosi.
Indicazioni Nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo, 2012
Perché vale la pena lavorare con il Caviardage a scuola?
L’approccio didattico con il Metodo Caviardage aiuta a riconoscere le emozioni e i vissuti all’interno dei processi di apprendimento.
* Il Metodo Caviardage di Tina Festa è un marchio registrato.
Inoltre, il Metodo Caviardage:
■ si inserisce nell’ambito della didattica inclusiva, abbracciando, nei suoi processi, la dimensione emozionale dell’individuo e ponendo massima attenzione allo spazio interiore e alla valorizzazione di ogni forma di diversità in un clima di libera espres sione. Guarda all’alunno o all’alunna nella sua totalità, che comprende lo sviluppo sociale della persona nel rapporto tra sé, i pari e gli adulti;
■ dà sostanza, con la sua attenzione al processo anziché al prodotto, all’idea di una didattica inclusiva – già delineata dalle Indicazioni Nazionali e riconfermata dal DL 66/2017 – valorizzando ogni studente e ogni studentessa, al di là di situazioni di svan taggio ed “evitando che la diversità si trasformi in disuguaglianza” (dalle Indicazioni Nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo, 2012);
■ favorisce l’apprendimento cooperativo in quanto, attraverso percorsi individuali o di gruppo, è in grado di far emergere le peculiarità di ciascun alunno e di ciascuna alunna: ricevere e donare diventano azioni di apprendimento paritario e inclusivo;
■ crea ambienti di apprendimento che vanno a interagire con le emozioni, trasformando le in risorse; gli alunni e le alunne, durante il processo, non solo pensano ed elaborano, ma partecipano: ciò permette loro di non percorrere strade già delineate nella mente, ma di accettare situazioni non previste, lasciandosi guidare dalle parole. Sarà più immediato per loro riuscire a smontare, sentire e ricostruire il proprio pensiero (metacognizione);
■ scardina l’idea preconcetta di una poesia per pochi eletti, consentendo di avere con essa un rapporto immediato e ravvicinato. Ciò favorisce la nascita di un’idea demo cratica della poesia per tutti e per tutte;
■ restituisce la motivazione allo scrivere come espressione autentica del proprio mon do interiore; dà forma a un’immagine positiva di sé, contribuendo al consolidamento dell’autostima.
Il Caviardage a scuola: proposte e strategie
In questo contesto vi proponiamo un percorso triennale di attività progressive, finaliz zate a prendere confidenza con le parole, con la poesia e con le tecniche del Caviardage, vere e proprie strategie metodologiche per una didattica attiva e laboratoriale. Vi gui deremo in ogni proposta, mostrandovi quali obiettivi e quali aree di programmazione si possano sviluppare, i materiali da utilizzare, i possibili setting e, in sintesi, che cosa fare concretamente in classe. Noterete come alcune attività siano inseribili in percorsi interdisciplinari o all’interno di unità da costruire ad hoc intorno alla nostra proposta. Se non avete ancora avuto modo di conoscere approfonditamente il Metodo Caviarda ge, vi suggeriamo il libro di Tina Festa, Trovare la poesia nascosta. Educare alla bellezza, Edizioni lameridiana, 2020, e di visitare la pagina del sito https://www.caviardage.it/.
LA TECNICA BASE: IL PROCESSO
Per poter affrontare qualunque attività basata sul Metodo Caviardage è importante avere sempre presente la tecnica base.
■ Strappa una pagina da un vecchio libro (o utilizza una fotocopia) e posala di fronte a te.
■ Rilassati e chiudi gli occhi.
■ Respira profondamente: che cosa provi? Entra in connessione con l’emozione che stai provando.
■ Apri gli occhi e poggia il tuo sguardo sulla pagina.
■ Scorri rapidamente la pagina senza leggerla, effettua una lettura “a volo d’uccello” per catturare le parole che ti ispirano.
■ Sottolinea a matita alcune parole, senza pensare al testo da costruire.
■ Rileggi più volte le parole che hai scelto.
■ Crea il tuo componimento e dai forma alla tua poesia, cercando e sottolineando nel testo i “ganci” (articoli, preposizioni, congiunzioni...) per unire le parole che hai scelto. Puoi decidere di non usarle tutte o magari di aggiungerne altre trovate sempre nella pagina.
■ Rileggi a bassa voce la poesia: la senti tua?
■ Scrivi le modifiche necessarie perché il pensiero poetico sia il tuo “vestito comodo” e verifica che non vi siano errori grammaticali.
■ Cerchia o riquadra con una penna a punta sottile solo le parole da utilizzare nella poesia.
■ Cancella, se vuoi, tutto il resto.
■ Fai in modo che il testo emerso sia leggibile; se non è in sequenza puoi riscriverlo nello spazio che hai a disposizione lungo i margini della pagina.
■ Firma e apponi la data.
■ Condividi la tua poesia.
Nota bene: la condivisione è parte integrante del Metodo Caviardage e vi esortiamo a non tralasciarlo perché è il momento del confronto e dell’ascolto di sé e degli altri.
I SEGRETI DELLA TECNICA BASE
Forniamo qui le risposte ad alcune delle domande, relative alla tecnica base, che di so lito si pone chi si approccia per la prima volta al Metodo Caviardage.
Quante parole posso sottolineare?
In realtà non c’è un numero preciso, possono essere tre o dieci, come anche undici. Ciò che conta è che vengano scelte istintivamente (“di pancia”), senza pensarci troppo, per cui lasciate libertà nel numero di parole da sottolineare. Fate solo attenzione che non venga svolto un riassunto del testo.
Le parole devono seguire l’ordine di apparizione nella pagina?
No, si può comporre il testo combinando le parole nell’ordine che si preferisce. Per facilitare la lettura si può far riscrivere il testo ai margini della pagina.
Che cosa faccio se ho bisogno di una specifica parola non presente nella pagina?
Innanzitutto è importante chiedersi se quella parola è indispensabile. In fondo, stiamo componendo poesia e qualche licenza ci è concessa, ad esempio l’omissione di un verbo.
Potreste suggerire di cercare dei sinonimi e scoprire così termini nuovi e più “poetici”, oppure potete ricavare delle parole, utilizzando parti di quelle presenti nel testo. La pa gina è infatti un contenitore di parole, non di lettere o di sillabe, per cui è su queste che si deve focalizzare l’attenzione. In fase di revisione del testo potete far apportare piccole modifiche, e allora pèrdono può diventare perdòno ma anche perdo o dono.
Posso sottolineare un’intera frase o una parte di essa?
Nel Metodo Caviardage la parola è l’unità minima e sceglierne una piuttosto che un’al tra non è casuale, ha un significato preciso.
Per questo motivo non è possibile scegliere frasi o interi periodi, perché vorrebbe invece dire “affidare ad altri la parola”. Potete però far utilizzare, se necessario, sintagmi o porzio ni di frase, ad esempio “mi piace”, “mia madre”, “bel tempo”, “una bellissima giornata”...
Devo per forza strappare una pagina?
Il processo corretto del Metodo Caviardage prevede l’utilizzo di libri da macero da cui si strappa, più o meno casualmente, una pagina. Suggeriamo di procurarvi vecchi libri e riviste da tenere in classe e da utilizzare per le varie attività.
Ovviamente, per esigenze didattiche, è possibile utilizzare fotocopie, pagine stampate o quelle da noi suggerite nei percorsi. È preferibile sempre utilizzare pagine senza immagini e non servirsi di testi già noti alla classe.
Il lessico del Caviardage
Nelle attività che proponiamo si troveranno parole ricorrenti, che fanno parte del “di zionario” del Metodo Caviardage. Eccone alcune.
■ Attivazione: video, letture, immagini, conversazioni, brani musicali, brevi attività motorie sono una sorta di riscaldamento con l’obiettivo di introdurre le attività ed entrare più facilmente in contatto con le proprie emozioni.
■ Cancellazione: l’azione del coprire le parole non utilizzate per mettere in evidenza le parole trovate. Attenzione: non è obbligatoria, perché il Caviardage è la poesia che emerge dalla pagina.
■ Caviardage: etimologicamente deriva dal francese caviar (“caviale”) e richiama il colore nero con cui si coprivano alcune parti di testo allo scopo di applicare la censura. Nel Metodo Caviardage assume il significato di coprire per fare meglio emergere le parole che si illuminano. Il termine si riferisce sia al metodo sia al prodotto realizzato.
■ Condivisione: fase fondamentale del processo del Metodo Caviardage con cui, at traverso l’ascolto delle poesie emerse, si conclude ogni attività. È preferibile che a leggere il proprio testo siano gli alunni e le alunne, ma può farlo anche l’insegnante, con il loro consenso.
■ Cut up: letteralmente significa “ritagliare”. È una tecnica che prevede il ritaglio di un testo in tanti frammenti tra i quali vengono scelti quelli contenenti le parole che si illuminano per comporre una poesia.
■ Ganci: connettivi necessari (articoli, preposizioni, congiunzioni...) da cercare sulla pagina per collegare le parole tra loro e dare un senso compiuto alla poesia nascosta.
■ Lettura “a volo d’uccello”: è lo scorrere la pagina con lo sguardo, senza leggere tutto il testo, per poi lasciarsi chiamare dalle parole in modo consapevole e non casuale.
■ Libro da macero: libri destinati al macero, da privati o case editrici, a cui viene data nuova vita. Possono essere libri rovinati, con pagine mancanti, vecchi libri usurati o libri gettati via che è possibile recuperare.
■ Poesia nascosta: poesia emersa da ogni pagina già scritta.
■ Scelta di pancia: scelta delle parole istintiva ma non casuale.
I tempi di progettazione
Ogni attività prevede materiali e tempi diversi di progettazione per cui si raccomanda di leggere e predisporre tutto con anticipo (ad esempio, potrebbe essere necessario stampare delle pagine o far portare del materiale da casa).
I “FERRI” DEL MESTIERE
Per lavorare con il Metodo Caviardage è utile avere alcuni materiali molto semplici e facilmente reperibili:
■ matita;
■ pennarello a punta sottile;
■ marcatore nero con punta a scalpello;
■ colla stick;
■ forbici.
A questi materiali si potranno aggiungere, di volta in volta, pennarelli colorati, pastelli a cera, colori acquerellabili, adesivi, timbri e tutto quello che la fantasia suggerisce.
LA VALUTAZIONE DEI PERCORSI
Il Metodo Caviardage si muove all’interno della sfera del non giudizio, ed è per questo che l’oggetto della valutazione non può essere il prodotto ma il processo. Suggeriamo quindi di regi strare, attraverso apposite rubriche di osservazione, i progressi nelle singole fasi di lavoro.
Quella che segue è una nostra proposta di scheda valutativa che tiene conto dell’impegno dell’alunno o dell’alun na, della sua capacità di relazionarsi con se stesso e con gli altri, di saper ascoltare e mettere in pratica delle da te procedure.

Titolo del percorso Alunno/a
Classe
L’alunno/a:
● Conosce le procedure necessarie per portare a termine il lavoro.
● Mostra capacità di ascolto.
Impegno
Consapevolezza e immagine di sé
● È in grado di procedere in autonomia.
● Sa usare il tempo messo a disposizione.
● Riconosce le motivazioni interne ed esterne del percorso.
L’alunno/a:
● È consapevole delle proprie scelte ed è in grado di considerare le diverse alternative.
● Ha consapevolezza di sé e del proprio modo di essere.
● Sa tornare sul proprio processo mentale.
● Sa correggersi autonomamente.
● È in grado di autovalutare il proprio processo di lavoro.
L’alunno/a:
Sensibilità al contesto
● Comprende il bisogno dell’altro.
● Interagisce nel gruppo.
Classe prima
• Conserva di parole
• Cadavere squisito
• Tecnica del cut up
• Cut up ed epica
Conserva di parole
Attività dedicata alla ricerca delle singole parole
Tag: accoglienza, orientamento, introduzione alla poesia, laboratorio di scrittura, auto biografia.
Obiettivi: prendere confidenza con le parole, cioè l’unità di misura minima dei testi poe tici prodotti con il Metodo Caviardage; allenarsi ad associare le parole alle emozioni per sonali e alle proprie connessioni autobiografiche; sviluppare competenze cooperative e metacognitive; condividere le parole con i propri compagni e con le proprie compagne.
Materiali: quaderno, foglio a righe o bianco, penna, forbici, colla, fotocopia dei barat toli (allegati 1 e 2).
Suggerimenti
■ È preferibile proporre questa attività all’inizio dell’anno, ma è possibile attribuire ai barattoli altre stagioni oppure altri elementi che abbiano come caratteristica quella di contrapporsi tra loro (ad esempio, giorno/notte, parole buone/parole cattive...).
■ Gli allegati 1 e 2 riportano due infografiche rappresentanti il barattolo dell’estate e il barattolo dell’inverno: è possibile stamparle e fotocopiarle, distribuendole agli alunni e alle alunne in modo da creare i supporti su cui incollare le parole trovate, oppure è possibile far disegnare loro i barattoli per renderli più personali.
Che cosa fa l’insegnante
■ Chiede di provare a pensare all’estate passata e ai ricordi personali. Utilizza la strate gia delle domande aperte. Ad esempio:
– Come trascorrevi le tue giornate?
– Quali giochi o attività ti divertivano?
– Che cosa hai vissuto con i tuoi amici e le tue amiche?
– Quali paesaggi ti hanno colpito?
– Quali parole affiorano in questo momento nella tua mente?
■ Dopo avere chiesto di dividere una pagina di quaderno in due colonne e di scrivere nella colonna di sinistra un elenco di 5/6 parole (nomi, verbi, aggettivi...) che riman dano all’estate passata, invita a scrivere nella colonna di destra 5/6 parole che riman dano all’inverno futuro.
■ Chiede di ricopiare le parole scritte nelle colonne su striscioline di carta (può essere utilizzato un foglio per fotocopie). Ad esempio:
TUFFI BICICLETTA CALDO TORRIDO NEBBIA COPERTA CAMINO...
■ Invita a dividere le strisce in porzioni senza strappare le parole. I frammenti ottenuti (cut up) vengono inseriti in un recipiente (barattolo o scatola) e mescolati.
■ Chiede di chiudere gli occhi per alcuni secondi, di aprirli e poi di guardare l’immagi ne proposta. Può formulare alcune domande per guidare l’osservazione:
– Che cosa ti fa venire in mente?
– Quali emozioni suscita in te?
– Che cosa stanno guardando i due protagonisti?
■ Ridistribuisce, attingendo dal barattolo, mucchietti di parole ai singoli alunni e alle singole alunne e chiede di non leggere le parole assegnate loro casualmente.
■ Distribuisce a ciascun allievo e a ciascuna allieva le fotocopie dei barattoli dell’estate passata e dell’inverno futuro utili per la Conserva di parole
■ Invita a un momento di concentrazione e di riflessione rispetto a ciò che hanno lascia to alle spalle e a ciò che si aspettano dal futuro, chiede di scegliere consapevolmente quali parole potrebbero inserire idealmente nel barattolo dell’estate e quali nel barat tolo dell’inverno. Non sarà necessario inserire tutte le parole.
■ A ricerca conclusa, chiede di incollare le parole scelte per l’estate sul relativo baratto lo e le parole dell’inverno sull’altro.
■ Terminata la Conserva di parole, chiede di condividere, per chi vuole, leggendo ad alta voce, le parole inserite nei barattoli. Ricorda alla classe che la conserva sarà utile per ricaricarsi durante l’inverno nell’attesa di una nuova estate.
Cadavere squisito
Attività dedicata alla scelta di parole e alla ricerca di “ganci”
Tag: accoglienza, orientamento, affettività, introduzione alla poesia, laboratorio di scrittura, autobiografia.
Obiettivi: prendere confidenza con le parole, cioè l’unità di misura minima dei testi poe‑ tici prodotti con il Metodo Caviardage; prendere confidenza con i “ganci” (i connetti vi) per unire le parole al fine di realizzare un pensiero di senso compiuto; allenarsi ad associare le parole alle emozioni personali e alle proprie connessioni autobiografiche; sviluppare competenze cooperative e metacognitive; condividere le parole con i propri compagni e con le proprie compagne.
Materiali: penna, forbici, cartoncini colorati (formato 8 × 3 cm circa), contenitori vari (piatti, scatole...).
Suggerimenti
■ Si consiglia di formare gruppi di cinque persone ma, se dovessero esserci gruppi più piccoli o più numerosi, si può mettere in gioco l’insegnante oppure due compagni o compagne possono decidere insieme la parola da inserire nel piattino.
■ Se non si vuole far utilizzare il cellulare in classe, è possibile che le fotografie vengano scattate dall’insegnante oppure si può chiedere loro di scrivere la frase sul quaderno.
Che cosa fa l’insegnante
■ Porta i contenitori da distribuire ai gruppi di alunni e alunne.
■ Distribuisce cinque cartoncini per ciascun alunno e ciascuna alunna del singolo gruppo.
■ Indica alla lavagna la consegna di scrittura legata ai cartoncini, ovvero:
1. scrivere il proprio nome (soggetto);
2. scrivere un verbo transitivo di terza persona singolare, scegliendo possibilmente azioni di valore e di bellezza (verbo);
3. scrivere un oggetto, una cosa, un elemento, anche con significato figurato (complemento oggetto) a cui si possa abbinare un aggettivo;
4. scrivere un luogo reale, ideale o del cuore, anche solo simbolico (complemento di luogo);
5. scrivere in che modo avviene l’azione (complemento di modo o subordinata modale). Occorre, inoltre, sottolineare che le cinque parole devono essere inserite, divise per categorie, nei contenitori corrispondenti al soggetto, all’azione, all’oggetto...
■ Ricorda che la composizione della frase, attraverso la scelta dei cartoncini, sarà con sapevole e non casuale.
■ Invita a condividere i pensieri emersi e a riprendere, successivamente, il turno di composizione, eliminando il nome di chi ha già ricevuto la dedica.
Tecnica del cut up
Attività di composizione poetica con la tecnica cut up del Metodo Caviardage
Tag: accoglienza, affettività, emozioni, laboratorio di scrittura, laboratorio di poesia autobiografica.
Obiettivi: realizzare una poesia visiva, seguendo il processo del Metodo Caviardage con la tecnica del cut up; conoscere e saper utilizzare gli strumenti utili alla realizzazione di un cut up; saper riconoscere le proprie emozioni; sviluppare competenze cooperative, metacognitive e sociali.
Materiali: forbici, colla, cartoncino colorato, testo (allegato 1), carte delle emozioni.
Suggerimenti
Prima di iniziare l’attività, vi suggeriamo di preparare il materiale necessario in anticipo e di stampare le carte delle emozioni in tante copie quanti saranno i gruppi di lavoro che formerete.
Che cosa fa l’insegnante
■ Distribuisce a ciascun alunno e a ciascuna alunna il testo da ritagliare e il cartoncino.
■ Chiede di ritagliare tutte le righe del testo, evitando di leggere. Successivamente gli alunni e le alunne prenderanno ciascuna riga e la spezzeranno in tre parti. Attenzio ne: i ritagli non vanno aperti sul banco per ricostruire la pagina iniziale, ma devono restare ammucchiati.
■ Attende che tutti gli studenti e le studentesse abbiano completato questa fase.
■ Suddivide la classe in piccoli gruppi di lavoro e mette a disposizione di ciascun grup po il mazzetto delle carte delle emozioni, senza scoprirlo (l’insegnante può trovare e stampare le carte alla pagina seguente). Invita ogni gruppo a rappresentare l’emozione raffigurata senza usare le parole, solo attraverso l’espressione facciale e il linguaggio del corpo. Gli altri alunni e le altre alunne dovranno riconoscerla e indicarla. Terminato il gioco, torneranno al proprio banco.
■ Chiede che i ragazzi e le ragazze chiudano gli occhi per connettersi all’emozione che stanno provando in quel momento. Poi guida nell’attività di cut up, chiedendo loro di scegliere istintivamente le parole e di metterle successivamente in ordine per cre are una frase di senso compiuto o una poesia. Possono eliminare alcune parole dal ritaglio scelto, o possono anche sceglierne altre dal mucchio messo da parte. Non è necessario soffermarsi sul prodotto finale, ma è importante osservare il processo e guidare con la propria voce l’attività di volta in volta, evitando di spiegare la proce dura all’inizio, di modo che nessuno o nessuna resti indietro. Se qualche alunno o qualche alunna procede più velocemente degli altri e delle altre, chiede di attendere in silenzio che tutti e tutte abbiano completato il proprio lavoro, prima di passare alla fase successiva.
■ Una volta selezionate le parole e composta la frase o la poesia, fa incollare sul car toncino i ritagli nell’ordine logico che intendono dare. Non occorre che riportino la punteggiatura. Gli spazi vuoti serviranno a creare le pause che intendono dare.
■ Riserva gli ultimi dieci o quindici minuti della lezione alla condivisione, incoraggian do la classe a farlo, senza forzare chi non se la sente.
Questa attività può essere un’esperienza trasformativa per gli alunni e per le alunne, poiché permette loro di scoprire nuovi modi di esprimersi e di connettersi con sé e con il mondo.





Cut up ed epica
Applicazione del Metodo Caviardage a un’attività di epica
Tag: epica, affettività, accoglienza della diversità, laboratorio di lettura, laboratorio di scrittura, laboratorio di poesia autobiografica.
Obiettivi: applicare l’uso del Metodo Caviardage, attraverso la tecnica del cut up, ai contenuti dell’epica classica; avvicinarsi alla letteratura antica attraverso connessioni personali e autobiografiche; allenarsi ad associare le parole alle emozioni personali e alle proprie connessioni autobiografiche; sviluppare competenze cooperative e metaco gnitive; condividere le parole con i propri compagni e con le proprie compagne.
Materiali: quaderno, fotocopia della sagoma della sirena (allegato 1), testo (allegato 2), pagine per cut up, colla, forbici, penna.
Suggerimenti
■ Il Metodo Caviardage non si adatta solo al laboratorio di poesia, ma può essere uti lizzato per illustrare meglio alcuni contenuti che possono riguardare discipline come la letteratura, la geografia, la storia... Il percorso sulle Sirene prevede un excursus più approfondito attraverso l’utilizzo di diverse fonti letterarie e iconografiche (ad esem pio, Omero, Apollonio Rodio, Leonardo da Vinci, Hans Christian Andersen...). Il confronto e la possibilità di identificare differenze o somiglianze tra testi e immagini, può condurre sicuramente a un dibattito più ampio e ad affrontare tematiche legate alla diversità, alle questioni di genere e all’attualità. Si consiglia per questo, prima di svolgere l’attività di cut up, la lettura di albi illustrati come Irma sirena di Antonio Ta bucchi, Feltrinelli, 2017; o Julian è una sirena di Jessica Love, Franco Cosimo Panini, 2018. L’approfondimento può arricchirsi anche di informazioni ricavate dagli albi Atlante delle sirene. Mappe e storie di incantatrici dal mare di Anna Claybourne e Mi ren Asiain Lora, Magazzini Salani, 2020 e Guida alla scoperta della sirene di Serenella Quarello e Fabiana Bocchi, NPE, 2023.
■ Volendo, sarà possibile rendere personale la sagoma della Sirena, disegnandola e ri definendola.
Per ottimizzare i tempi, la sagoma in allegato 1 può essere stampata e fotocopiata per ciascun alunno e per ciascuna alunna.
Che cosa fa l’insegnante
Prima di dedicarsi all’attività vera e propria con il Metodo Caviardage, come abbiamo suggerito, potrà costruire un’unità dedicata all’epica, nella quale dare spazio alla figura polisemica della Sirena, configurando un percorso strutturato secondo finalità e obiet tivi stabiliti dai docenti e dalle docenti.
A questo punto l’insegnante, dopo aver chiesto alla classe di portare il materiale neces sario, svolgerà le operazioni che seguono.
■ Introduce l’attività, facendo riferimento a quanto spiegato in precedenza e favorendo la riflessione sulla figura controversa della Sirena con alcune domande stimolo, ad esempio:
– Ti è capitato di sentirti non adatto o non adatta per il tuo modo di essere?
– Ti è capitato di sentirti fuori luogo, non accettato o non accettata, come la Sirena di alcune delle storie ascoltate?
Chiede quindi di riportare sul quaderno i pensieri personali.
■ Legge ad alta voce un passo da Irma sirena di Tabucchi (o da un altro albo legato alla diversità tra quelli suggeriti), importante attivazione per proseguire l’attività.
■ Distribuisce la sagoma della Sirena (allegato 1) e la pagina con il brano dell’Odissea (allegato 2) da ritagliare per il cut up.
■ Chiede di tagliare il testo in tante strisce e poi in porzioni di 3/4 pezzetti, come è stato indicato nell’attività precedente dedicata al cut up.
■ Guida gli studenti e le studentesse nel processo di composizione e di scrittura, chie dendo di chiudere gli occhi e scegliere dal mucchietto di parole quelle che possono farli o farle connettere con le Sirene.
■ Invita alla ricerca dei “ganci” e alla formulazione di una frase di senso compiuto, fino alla stesura del testo poetico.
■ Invita a incollare la poesia sulla sagoma della Sirena.
■ Chiede di condividere con la classe, liberamente, le poesie emerse.
Classe seconda
• La banda dei Cinque
• Il centone
• La tecnica base
• La cancellazione creativa
La banda dei Cinque
Attività sulla scelta di singole parole partendo da un’immagine e composizione di una poesia con i “ganci” ragionati
Tag: accoglienza, orientamento, affettività, introduzione alla poesia, laboratorio di scrittura, autobiografia.
Obiettivi : prendere confidenza con le parole, cioè l’unità di misura minima dei te sti poetici realizzati con il Metodo Caviardage; prendere confidenza con i “ganci” (i connettivi) per unire le parole al fine di realizzare un pensiero di senso compiu to; allenarsi ad associare le parole alle emozioni personali e alle proprie connessioni autobiografiche; sviluppare competenze cooperative e metacognitive; condividere le parole e le emozioni con il resto della classe.
Materiali: quaderno o foglio, penna, cartoncino colorato o altro supporto (facoltativo).
Suggerimenti: questa attività può essere svolta anche partendo dalla lettura di un albo illustrato per poi soffermarsi su una singola immagine.
Che cosa fa l’insegnante
■ Invita a osservare la fotografia.
■ Chiede di concentrarsi sulle sensazioni provate senza pensare ad altro.
■ Chiede di creare sul quaderno cinque colonne per poi scrivere cinque liste di parole che possono venire in mente agli alunni e alle alunne mentre osservano l’immagine: cinque azioni che l’immagine suggerisce, cinque colori (non necessariamente quelli della foto), cinque emozioni che si potrebbero provare in quella stessa situazione, cinque qualità per descrivere la foto, cinque parole da portare in viaggio con sé.
■ Chiede di rileggere attentamente le liste e di sottolineare solo due parole per ogni lista.
■ Fa comporre una frase, utilizzando le dieci le parole sottolineate o evidenziate a cui se ne potranno eventualmente aggiungere altre: articoli, preposizioni, congiunzioni (“ganci”) ma anche altri nomi o verbi, tutto ciò che serve per formare una frase che comprenda tutte le dieci parole scelte, cambiando, se necessario, genere e numero dei nomi o coniugando i verbi.
■ Fa riscrivere la frase emersa sul quaderno o su un cartoncino colorato.
■ Dopo la lettura della frase poetica ad alta voce, riflette insieme ad alunni e alunne su quale aspetto della loro personalità sia venuto fuori.
■ Pone l’accento sulla capacità di scrivere una poesia o comunque una frase personale partendo da un’immagine.
Il centone
Attività sulla scelta di frasi/versi e “ganci” al fine di comporre un testo poetico
Tag: accoglienza, orientamento, affettività, introduzione alla poesia, laboratorio di scrittura, autobiografia.
Obiettivi: prendere confidenza con le parole, cioè l’unità di misura minima dei testi poe tici realizzati con il Metodo Caviardage; prendere confidenza con i “ganci” (i connettivi) per unire le parole per comporre un pensiero di senso compiuto; realizzare un centone poetico, seguendo il processo del Metodo Caviardage; allenarsi ad associare le parole alle emozioni personali e alle proprie connessioni autobiografiche; sviluppare competenze cooperative e metacognitive; condividere le parole e le emozioni con il resto della classe.
Materiali: quaderno o foglio, testi (allegato 1).
Suggerimenti: predisporre in anticipo la stampa delle poesie che saranno utilizzate per questa attività e distribuirle prima di iniziare.
Che cosa fa l’insegnante
■ Spiega che cos’è un centone, illustrandone la definizione e la storia poetica. Il cento ne viene utilizzato anche per fini umoristici, ma il nostro scopo è quello di adottare il processo del Metodo Caviardage, affinché possa diventare un’espressione creativa delle emozioni, utilizzando versi di poesie preesistenti.
■ Dedica dieci minuti per discutere con la classe sulle diverse emozioni, esplorando i diversi stati d’animo, come gioia, tristezza, paura, amore, rabbia... Invita a condivi dere le loro esperienze personali e a notare come le emozioni influenzino il modo di vedere il mondo.
■ Chiede di chiudere gli occhi e di individuare l’emozione avvertita in quel momento. Una volta aperti gli occhi, fa leggere silenziosamente le quattro poesie già distribuite (allegato 1). Invita a sottolineare con la matita uno o due versi che suscitano risonan ze con l’emozione guida e a combinarli insieme per formare una nuova poesia. Se occorrono altre parole “gancio”, potranno cercarle all’interno delle poesie oppure potranno aggiungere qualche parola o frase personale.
■ Incoraggia a essere creativi e creative, liberi e libere nell’espressione.
■ Dopo aver completato i centoni, organizza una sessione di condivisione in classe. Ogni alunno e ogni alunna avranno l’opportunità di leggere il proprio centone.
■ Conclude l’attività con una riflessione collettiva sulla potenza della poesia nel tra smettere emozioni. Chiede di descrivere come si sono sentiti o sentite nel creare e nel condividere i loro centoni. Coglie l’opportunità per discutere con loro di come la poesia possa costituire un’importante valvola di sfogo emotivo e un modo per connet tersi con gli altri e con le altre.
■ Invita a conservare i loro centoni in un diario o in un album personale. Questo per metterà loro di tornare a rileggerli in futuro e di riflettere sulla loro crescita emotiva e creativa nel tempo.
La tecnica base
Attività di composizione poetica con la tecnica base del Metodo Caviardage
Tag: accoglienza, inclusione, laboratorio di scrittura, laboratorio di poesia autobiografica.
Obiettivi: realizzare una poesia, seguendo il processo del Metodo Caviardage; conosce re e saper utilizzare gli strumenti utili alla realizzazione di un Caviardage con tecnica base; associare le poesie emerse alle emozioni personali e alle proprie connessioni auto biografiche; sviluppare competenze cooperative e metacognitive; condividere le parole e le emozioni con il resto della classe.
Materiali: matita, penna, pennarello con punta fine, marcatore nero con punta a scal pello, pennarelli colorati (facoltativi), testo (allegato 1), digital board, video Pennuti spennati (https://youtu.be/zI7KbNhMCg8).
Suggerimenti
■ Il cortometraggio Pennuti spennati è qui suggerito perché, in modo leggero, aiuta a riflettere sul tema dell’accoglienza. Ovviamente è possibile mostrare un cortometrag gio a vostra scelta, con caratteristiche simili (un solo tema e di lunghezza non supe riore ai 10 minuti).
■ La fase iniziale di scelta delle parole non deve durare più di 5 minuti.
Che cosa fa l’insegnante
■ Stampa il brano di Silvia Avallone o si assicura che alunni e alunne abbiano l’allegato 1.
■ Mostra il cortometraggio e successivamente chiede di chiudere gli occhi e di fare un respiro profondo; quindi fa riaprire gli occhi. Poi guida la classe leggendo o spiegan do le istruzioni, cioè i passaggi della tecnica base, che trova all’inizio di questa guida.
■ Mentre gli alunni e le alunne lavorano, passa fra i banchi rispondendo a eventuali do mande, aiutandoli o aiutandole a vedere quello che non vedono, senza mai sostituirsi a loro.
■ Una volta emerso il pensiero poetico, fornisce indicazioni per l’eventuale cancellazio ne del testo rimasto e invita a leggere il proprio componimento ad alta voce a tutta la classe. Si può far leggere dal posto o chiedere di venire alla cattedra, rispettando le singole sensibilità. Nel caso in cui qualche alunno o qualche alunna manifesti disagio, non insiste ma chiede l’autorizzazione a leggere la poesia alla classe.
La cancellazione creativa
Attività di produzione di un Caviardage con abbellimento artistico
Tag: accoglienza, laboratorio di scrittura, autobiografia, contaminazione artistica, problem solving
Obiettivi: realizzare una poesia visiva seguendo il processo del Metodo Caviardage, dando spazio alla creatività personale; conoscere e saper utilizzare gli strumenti utili al la realizzazione di un Caviardage con cancellazione creativa; associare le poesie emerse alle emozioni personali e alle proprie connessioni autobiografiche; sviluppare compe tenze cooperative e metacognitive; condividere le parole e le emozioni con la classe.
Materiali: pagina strappata da un vecchio libro, matita, penna, pennarello con punta fine. Inoltre (a seconda della tecnica scelta): marcatore nero con punta a scalpello, pennarelli colorati, matite acquerellate, colori a olio, colori a cera, timbri, whasi tapes, immagini ritagliate per collage.
Suggerimenti: in alternativa a strappare una pagina si può fare una fotocopia da un qualunque libro a disposizione.
Che cosa fa l’insegnante
■ Legge ad alta voce e lentamente la poesia Una volta sognai di Alda Merini, che trova qui di seguito.
■ Invita a chiudere gli occhi per entrare in contatto con le emozioni che l’ascolto ha suscitato e che saranno diverse per ciascun alunno e per ciascuna alunna.
■ Chiede di guardare la pagina, senza leggerla, per catturare le parole che saltano agli occhi, sottolineandole con la matita.
■ Passa tra i banchi e suggerisce di cercare altre parole da utilizzare per comporre il testo poetico insieme alle prime scelte “di pancia” (non devono essere utilizzate ne cessariamente tutte).
■ Ricorda che, una volta composta la poesia, gli alunni e le alunne possono riquadrare le parole ed eventualmente riscrivere il testo ai margini della pagina.
■ Chiede di utilizzare il materiale a disposizione per cancellare le parole rimaste in ma niera creativa.
Poetessa italiana 1931-2009
Una volta sognai
Una volta sognai di essere una tartaruga gigante con scheletro d’avorio che trascinava bimbi e piccini e alghe
5 e rifiuti e fiori e tutti si aggrappavano a me, sulla mia scorza dura.
Ero una tartaruga che barcollava sotto il peso dell’amore
10 molto lenta a capire e svelta a benedire.
Così, figli miei, una volta vi hanno buttato nell’acqua e voi vi siete aggrappati al mio guscio
15 e io vi ho portati in salvo perché questa testuggine marina è la terra che vi salva dalla morte dell’acqua.
poesia scritta per l’inaugurazione della Porta di Lampedusa, Porta d’Europa, di Mimmo Paladino, letta durante l’inaugurazione del monumento il 28 giugno 2008
Classe terza
• La poesia è un amuleto
• La doppia mezza pagina
• La tecnica della piega
• Caviardage e letteratura
La poesia è un amuleto
Attività di scrittura di un messaggio di condivisione
Tag: orientamento, laboratorio di scrittura, autobiografia, affettività, inclusione, life skills
Obiettivi: realizzare una poesia visiva seguendo il processo del Metodo Caviardage, dando spazio alla creatività personale; creare messaggi motivazionali; allenarsi ad associare le poesie emerse alle emozioni personali e alle proprie connessioni autobiografiche; sviluppare compe tenze cooperative e metacognitive; condividere le parole e le emozioni con la propria classe.
Materiali : matita, pennarello a punta fine, marcatore con punta a scalpello, digital board, nastrini, cartoncini, testo (allegato 1), video/audio Invito al viaggio di Franco Battiato (https://www.youtube.com/watch?v=bv 1sMy5c4w).
Suggerimenti
■ Predisporre in anticipo una scatola che funzioni come cassetta delle lettere in cui verranno inserite tutte le poesie emerse.
■ Procurarsi dei nastrini da consegnare a ciascun alunno e a ciascuna alunna.
■ Stampare il testo.
Che cosa fa l’insegnante
In questa attività gli alunni e le alunne scriveranno un messaggio motivazionale a un compagno o a una compagna e si rivolgeranno a lui o a lei utilizzando la seconda perso na dell’imperativo. Per questo, l’insegnante guiderà nel modo seguente.
■ Per prima cosa, invita a posare gli occhi sul foglio che hanno davanti, senza leggerlo, e a sorvolare il testo. Chiede loro di sottolineare i verbi che, pur essendo coniugati nel testo alla terza persona dell’indicativo, decontestualizzati possono essere usati come impe rativi alla seconda persona singolare. Ad esempio, nella frase “Emilio guarda una nave all’orizzonte”, il verbo guarda può fungere da imperativo: Guarda! Alcune parole ap partenenti ad altre parti del discorso possono anch’esse, decontestualizzate, essere usate come verbi. Un sostantivo, ad esempio, può essere trasformato in verbo semplicemente modificando la vocale finale: un buon inizio può diventare Inizia! solo cambiando la lettera finale. In questa fase è sufficiente sottolineare la parola senza modificare la finale.
■ Quando tutti gli alunni e tutte le alunne avranno terminato, chiede di coprire il foglio e di mettersi in ascolto della canzone Invito al viaggio di Franco Battiato.
È molto importante restare concentrati sulle proprie emozioni: il suggerimento è quello di far chiudere gli occhi e di guidare gli alunni e le alunne a inspirare ed espi rare profondamente, mantenendo le sensazioni che la canzone, con le sue parole e la sua musica, ha generato in loro. Quando saranno pronti o pronte, fa cercare nel testo una manciata di parole, e successivamente chiede di legarle a uno o due dei verbi sottolineati in precedenza, per formare un messaggio o una frase motivazio nale da dedicare a un compagno o a una compagna di classe. A questo punto invita a seguire il processo della tecnica base, evidenziando con il pennarello a punta fine le parole presenti nel loro testo. È possibile far cancellare il resto con il marcatore e far riscrivere la frase al margine della pagina.
■ Terminata questa fase, chiede loro di arrotolare il testo e di chiuderlo con un na strino. Invita quindi a riporre il messaggio nella cassetta da cui poi ciascuno stu dente o ciascuna studentessa ne preleverà casualmente uno e lo leggerà alla classe. È importante che la condivisione avvenga in un clima di ascolto empatico. Qualora a qualche alunno o alunna dovesse capitare il proprio testo, potrà rimetterlo nella cassetta e prenderne un altro. Successivamente ognuno decorerà il messaggio rice vuto, incollandolo su un cartoncino e trasformandolo in un vero e proprio amuleto.
La doppia mezza pagina
Attività di Metodo Caviardage con pagine diverse a confronto
Tag: affettività, accoglienza, ecosistemi interiori, poesia, conoscenza di sé, confronto, laboratorio di scrittura, autobiografia.
Obiettivi: acquisire abilità rispetto a una nuova tecnica del Metodo Caviardage; cono scere le procedure e gli strumenti della tecnica della doppia mezza pagina; associare poesie alle emozioni personali e alle proprie connessioni autobiografiche; confrontarsi con la diversità attraverso i sensi; sviluppare competenze cooperative e metacognitive; condividere le parole e le emozioni con la classe.
Materiali: forbici, colla, cartoncino colorato formato A4, matita, tratto pen, marcatore con punta a scalpello, gomma, due testi (allegati 1 e 2), digital board, video/audio Il suono dell’universo (https://www.youtube.com/embed/bb8ANwpUt4E?si=4xQ0Yia RaQhgOA28).
Suggerimenti: far portare, comunicandolo in anticipo, un foulard o una mascherina da notte per poter ascoltare l’audio senza vedere le immagini.
Che cosa fa l’insegnante
■ Introduce l’attività con una riflessione legata alla voce interiore e al suo possibile si gnificato a livello metaforico.
■ Consegna le due pagine e chiede di sovrapporle per procedere poi con un taglio in diagonale, da un angolo all’altro.
■ Chiede di prendere metà di una pagina e metà dell’altra e di incollarle su un carton cino, ricreando una pagina intera.
■ Procede con l’attivazione, facendo ascoltare solo l’audio del video.
■ Alla fine dell’ascolto, pone alcune domande stimolo.
Hai udito le voci interiori dei diversi corpi celesti dell’universo:
– Hai riconosciuto la voce della Terra?
– Che cosa hanno raccontato queste voci?
– Quali emozioni hanno suscitato in te?
■ Invita a rilassarsi e a concentrarsi sulla propria voce interiore. Dopo una lettura “a volo d’uccello”, chiede di seguire il processo della tecnica base e di comporre il testo poetico.
■ Chiede di rileggere la poesia emersa e di riflettere se risponde alla propria voce inte riore.
■ Propone di condividere i testi e, a chi si sente pronto, di spiegare se la poesia emersa rispecchia il proprio sentire.
■ Per chiudere il percorso, proietta il video Il suono dell’universo lasciando che gli alunni e le alunne fruiscano delle immagini e facciano liberamente le loro considerazioni.
La tecnica della piega
Attività di scrittura poetica da un testo strappato
Tag: orientamento, affettività, conoscenza di sé, laboratorio di scrittura, autobiografia.
Obiettivi: sperimentare una nuova tecnica del Metodo Caviardage; conoscere le pro cedure e gli strumenti della tecnica della piega; approfondire la conoscenza di se stessi e della propria complessità; recuperare la manualità fine, trasformando un foglio di carta; sviluppare competenze cooperative e metacognitive; condividere le parole e le emozioni con la classe.
Materiali : carta per origami (un foglio da 15 cm di lato può essere utilizzato per due persone), testo stampato in fronte/retro (allegato 1) o una pagina di libro da macero, cartoncino colorato formato A4, digital board, video Macro Timelapse (https://www.youtube.com/watch?v=D0I1LbX4YD0).
Suggerimenti
■ Avere sempre a disposizione la sequenza del processo della tecnica base.
■ Se si utilizza l’allegato 1, occorre necessariamente stamparlo in fronte/retro. In alter nativa si può strappare la pagina di un libro da macero.
Che cosa fa l’insegnante
■ Distribuisce il materiale, oppure chiede di tenerlo a disposizione.
■ Mostra come si realizza un semplice pesciolino con la carta da origami e guida gli alunni e le alunne passo passo. Eventualmente può proiettare un tutorial dalla Rete, fermando il video all’occorrenza.
■ Fa metacognizione, riflettendo sulla metafora della piega: un foglio piano è stato tra sformato con semplici passaggi in un oggetto più complesso. È importante che le riflessioni vengano fatte dagli alunni e dalle alunne, sempre con la mediazione dell’in segnante.
■ Crea un’atmosfera rilassante e proietta sulla digital board il video Macro Timelapse di Daniel Csobot.
■ Chiede di assumere una posizione comoda, di chiudere gli occhi, di distogliere la propria mente da qualsiasi altra preoccupazione, soffermandosi sulle emozioni che le immagini e la musica hanno suscitato in loro.
■ Quando saranno pronti o pronte, invita ad aprire gli occhi e a realizzare il Caviardage con la tecnica della piega seguendo queste istruzioni:
– piegare il foglio al centro e strapparlo, senza però dividere completamente le due metà, che resteranno attaccate per un lembo;
– far ruotare una metà sull’altra, incrociando le due parti della pagina. Ne verrà fuori una “V”: incollare il tutto sul cartoncino colorato;
– realizzare il Caviardage seguendo il processo della tecnica base;
– riscrivere sul cartoncino la poesia emersa e incollare anche il loro pesciolino realiz zato con la tecnica degli origami.
■ Chiede di condividere il testo con la classe.
Caviardage e letteratura
Attività di Metodo Caviardage con le pagine della letteratura per prendere dimestichezza con le parole dei più grandi scrittori e poeti italiani
Tag: autobiografia, poesia, letteratura, diario di guerra, educazione alla cittadinanza, laboratorio di scrittura.
Obiettivi: applicare il Metodo Caviardage, attraverso la tecnica del cut up, a contenuti del programma di letteratura di terza; creare connessioni con poeti e scrittori lontani nel tempo attraverso l’uso delle loro parole; associare le poesie emerse alle emozioni personali e alle proprie connessioni autobiografiche; sviluppare competenze cooperati ve e metacognitive; condividere le parole e le emozioni con la classe.
Materiali: cartoncini colorati formato A4, colla, forbici, parole da stampare e ritagliare (allegato 1), nastro adesivo o elastico o cordoncino per chiudere il cartoncino arrotolato, digital board, video di Emergency Un giorno di pace (https://www.youtube.com/watch?v=BfHyLrv0448).
Suggerimenti
■ Si può inserire questa attività anche alla fine di un percorso sul diario come genere autobiografico e in particolare sul diario di guerra.
■ Se nel momento finale viene pescato il proprio testo, l’alunno o l’alunna può scegliere di rimetterlo al suo posto e prenderne un altro, oppure di tenerlo. In ogni caso è me glio stabilirlo prima insieme.
Che cosa fa l’insegnante
■ Stampa o fa stampare in anticipo l’allegato 1 presente in fondo all’attività.
■ Distribuisce la pagina stampata e chiede di ritagliare tante strisce quante sono le ri ghe, senza leggerle.
■ Invita a immaginarsi dentro una situazione di guerra o comunque estrema (si può far riferimento anche a romanzi, film, serie TV distopiche).
■ Mostra, senza commentare, il video di Emergency suggerito.
■ Chiede di spezzettare con le mani le strisce di carta creando 2/3 frammenti, senza leggere.
■ Fa disporre i frammenti sparpagliati sul banco e invita a scegliere una parola “di pan cia”, quella che sembra dire loro qualcosa, e a posarla sul cartoncino colorato.
■ Man mano fa aggiungere due parole, poi altre da collegare tra loro per creare una fra se poetica essenziale, suggerendo di spostarle sul cartoncino per sperimentare diverse possibilità di lettura.
■ Una volta creata la poesia, fa incollare le parole sul cartoncino e chiede di arrotolarlo in modo che il testo sia all’interno. Si può chiudere con un pezzetto di nastro adesivo di carta, con un elastico o un cordoncino.
■ Chiede di mettere la poesia così arrotolata sulla cattedra o in un contenitore predi sposto in precedenza.
■ Invita ciascun alunno e ciascuna alunna a immaginare che siano dei messaggi in bot tiglia e a sceglierne uno da leggere ad alta voce alla classe.