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RIT DAY, SPRING MEETING
Si è svolto il 24 maggio lo Spring meeting del Dipartimento Rizzoli-RIT diretto dal prof Nicola Baldini. Oltre ai numerosi interventi dei ricercatori del Dipartimento, dopo il saluto iniziale delle direzioni il dottor Paolo Sassu della Clinica di Ortoplastica del Rizzoli ha parlato di nuovi percorsi nella ricostruzione degli arti negli amputati e l’Ing. Nicola Lopomo, professore presso il Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università degli Studi di Brescia, ha approfondito l’elettronica stampata per applicazioni biomedicali.
PREMIO AMO D’ORO
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Il dottor Costantino Errani della Clinica Ortopedica e Traumatologica III a prevalente indirizzo oncologico del Rizzoli è stato recentemente insignito dell’Amo d’Oro, un riconoscimento da parte dell’Associazione Malati Oncologici ODV di Carpi.
Questo premio è frutto della consolidata collaborazione tra il Rizzoli e l’Ospedale di Carpi che vede da tempo specialisti dell’Istituto trattare casi oncologici insieme all’equipe medica dell’ospedale carpigiano.

Nella foto Errani al momento della premiazione.
Qualit E Sicurezza In Chirurgia Vertebrale
Tredicesima edizione del corso Nursing Round da pag. 1
“Il cappellino dei lavori in corso nel programma dell’evento è proprio adatto al periodo in cui tutti stanno lavorando per far fronte all’emergenza legata all’alluvione”: così il direttore della Chirurgia Vertebrale Alessandro Gasbarrini ha aperto il corso che si è tenuto il 19 e il 20 maggio nella Sala Vasari del Rizzoli. Un ringraziamento al personale infermieristico, in particolare del reparto di Chirurgia Vertebrale, che si è dato da fare per far fronte all’emergenza di quei giorni, venendo a lavorare anche in orario non di lavoro senza richieste particolari, ma proprio per la buona volontà. Ad introdurre i lavori scientifici della prima sessione di questa edizione di Nursing Round sono stati il direttore generale del Rizzoli Anselmo Campagna e la direttrice scientifica Milena Fini.

Il dottor Campagna ha ringraziato per il lavoro che costantemente si svolge per la sicurezza delle cure in Istituto, lavoro che si attua in particolare all’interno di un processo multifattoriale che interessa diversi ambiti, come la gestione dello strumentario chirurgico, le tecniche mini invasive, la navigazione, la robotica. Rilevante poi è la collaborazione tra medici, tecnici e infermieri.
La dottoressa Fini ha invece sottolineato quanto la ricerca rappresenti una componente importante per migliorare qualità e sicurezza, ricordando che oggi si hanno a disposizione biomateriali, terapie biologiche, fattori di crescita, cellule staminali, nuove protesi in grado di contrastare le infezioni e la sintesi ossea. Imaging pre e post-operatoria, nuove tecniche di anestesia e di ripresa funzionale. Le ultime innovazioni riguardano le raccolte dei dati tramite l’ascolto del paziente. Le pubblicazioni scientifiche legate a questi temi mostrano tre fattori fondamentali per studi di successo in clinica: un team multidisciplinare, la capacità di comunicare all’interno del team, un ambiente aperto di fiducia in cui si condividono criticità, soluzioni, preoccupazioni per il paziente.
Il corso ha poi visto il dottor Giovanni Barbanti Brodano della Chirurgia Vertebrale aprire la prima sessione dei lavori scientifici con una sollecitazione già presente nel titolo della propria presentazione: “Cattura e prevenzione degli eventi avversi: il miglioramento della sicurezza inizia dalla sala operatoria”. Le complicanze in chirurgia vertebrale avvengono in sala operatoria per il 70%, con un impatto finale sulla durata del ricovero e sulla spesa sanitaria. Tre importanti strumenti che possono aiutare a diminuire le complicanze sono i sistemi validati, gli osservatori indipendenti, la S.S.Check-List dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Due contributi scientifici hanno poi evidenziato l’interesse e la preoccupazione per la sicurezza e la qualità in chirurgia vertebrale: il dottor Zacharia Silk dell’Oxford University Hospitals NHS Foundation Trust ha dimostrato come l’introduzione della navigazione robotica può essere un contributo in questo ambito aumentando l’accuratezza e l’efficacia dell’atto chirurgico e a sua volta riducendo gli eventi avversi.
Il secondo intervento è stato del direttore ortopedico pediatrico al Morgan Stanley Children’s Hospital del New-York Presbiterian Michael Vitale, special guest dell’evento, in diretta da New-York. A lui si deve la realizzazione di un evento annuale per la sicurezza e qualità in chirurgia vertebrale, il Safety in Spine Surgery.
Durante la seconda giornata del corso il dottor Stefano Pasini, medico specializzando della Chirurgia Vertebrale, ha messo in relazione i dati delle infezioni di sala operatoria in Italia con quelli di oltre oceano negli USA che hanno 300mila infezioni all’anno di cui l’8,5% nei primi interventi alla colonna e il 12,25% nelle revisioni chirurgiche.

Il dottor Gisberto Evangelisti della Chirurgia Vertebrale ha presentato invece un caso di errore chirurgico dal quale evince che il lavoro di squadra è un grande alleato e aumenta l’efficienza delle prestazioni.
Il corso ha previsto anche una sessione pratica dove i partecipanti sono stati coinvolti nelle simulazioni di nuovi strumentari chirurgici e nell’utilizzo di nuovi elettromedicali e nuovi materiali.
Anche nelle relazioni degli infermieri, dei fisioterapisti, dei tecnici di neurofisiopatologia e di radiologia medica, l’attenzione è stata posta sulle innovazioni tecnologiche, metodologiche e dei percorsi clinici. Sempre alla ricerca di soluzioni per migliorare i percorsi clinici e chirurgici dei nostri pazienti. Quello da condividere e per cui vale la pena realizzare un corso di formazione multidisciplinare come questo, sono il lavoro, l’impegno, l’interesse, la passione per la propria professione che sicuramente hanno dominato anche quest’anno la scena della tredicesima edizione di Nursing Round.
In forza di questa condivisione quest’anno come comitato scientifico assieme al responsabile Gasbarrini abbiamo voluto premiare la migliore relazione dell’evento. Il premio, una vertebra con al centro un cuore, è stato consegnato a due infermieri provenienti dall’ospedale Regina Elena di Roma, Francesco Beltrani e Catalina Maria Bucur.
Anna Maria Nicolini
MALATTIE RARE AL DIPARTIMENTO RIZZOLI-SICILIA
“La malattia mi è stata diagnosticata negli anni ‘90 – ha raccontato Fragali – e da allora è iniziato un lungo pellegrinaggio che mi ha portato, non senza significative difficoltà organizzative, prima a Brescia e poi addirittura a Parigi. Ora finalmente sono seguita nella mia regione e sono felice di sapere che tanti genitori, grazie all’ambulatorio di Bagheria, non dovranno sopportare le difficoltà che ho attraversato io in tanti anni”.
“Quando nel 2021 abbiamo rinnovato l’accordo con la Regione Siciliana abbiamo individuato fra le azioni prioritarie da mettere in campo proprio la realizzazione dell’Ambulatorio di malattie rare scheletriche – ha affermato Campagna. - I dati illustrati dal dottore Sangiorgi e le preziose testimonianze raccolte dimostrano che la strada intrapresa è quella giusta, grazie ad un approccio multidisciplinare, tempestivo e integrato”.