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Intervista a Tiziana Monterisi

Intervista a Tiziana Monterisi

Architetta nativa ecologica

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Tiziana Monterisi - architetta nativa ecologica - promotrice della startup RiceHouse che produce materiali edili a impatto ambientale zero derivanti dagli scarti della coltivazione del riso. Ci vuole spiegare come lei è passata dal sogno alla sua realizzazione?

I sogni si possono realizzare e possono prendere concretezza con passione, determinazione, perseveranza e competenza.

Una autentica rivoluzione per il mercato delle costruzioni. Oggi che tipo di progetti edilizi realizzate? Quali sono i fondamentali benefici conseguibili con la vostra proposta rispetto a quella basata sull’impiego di materiali tradizionali?

La bioedilizia, nuovo modo di costruire, che presta particolare attenzione ai possibili effetti sull’ambiente, negli ultimi anni è passata da trend di nicchia a vero e proprio fenomeno globale che sta interessando il settore edile e del Real Estate. Si tratta di un vero e proprio cambiamento culturale che ha influito fortemente anche sotto l’aspetto pratico: si cerca sempre più di edificare, abbattendo drasticamente l’impatto sull’ambiente, di utilizzare materiali eco sostenibili, come quelli firmati Ricehouse - infiniti rispetto alle risorse fossili - e di ridurre conseguentemente il consumo delle energie non rinnovabili. Il tutto a vantaggio del nostro pianeta, con prodotti finiti di alta qualità ed efficienti. Credo che lo step successivo, in parte già in atto, sia di mutuare questo approccio adattandolo anche ad altri aspetti della nostra vita e della nostra quotidianità.

Con la nostra startup Ricehouse produciamo e commercializziamo una linea completa di prodotti edili bio che spaziano dagli intonaci ai massetti, dall’ecopittura ai pannelli di chiusura o di rivestimento a secco. Con questi prodotti naturali è possibile costruire l’intero edifico, garantendo un risparmio energetico e un ridotto impatto ambientale. I nostri materiali nascono dalla trasformazione degli scarti derivanti dalla lavorazione del riso in materiali naturali e, grazie alla miscela di calce, lolla e paglia di riso risultano leggeri, altamente termici, traspiranti ed, essendo completamente naturali, sono biocompostabili e biodegradabili al 100%. Con Ricehouse vogliamo sviluppare un modello di impresa sostenibile, che mette al centro del proprio operato la sintonia fra uomo e ambiente. In questo senso, il nostro modello rappresenta un esempio concreto di economia circolare, che va a scardinare l’edilizia tradizionale, ritenuta una tra le attività più inquinante al mondo.

Dato che i vostri materiali derivano dalla coltivazione del riso ed il riso è coltivato nei 5 Continenti, è corretto affermare che il mercato potenziale per Ricehouse può essere enorme?

Il nostro modello di business è certamente replicabile in tutti e 5 i Continenti e la nostra mission include quindi la diffusione dell’approccio all’economia circolare al fine di metterlo in pratica, con la nostra supervisione, anche al di fuori dei confini del nostro Paese.

È possibile stimare per il Cliente il vantaggio economico tra una casa costruita con materiali tradizionali ed una costruita coi vostri materiali ecologici?

Assolutamente sì, perché una casa costruita con i principi della bioediliza e con i nostri materiali naturali non necessita di un sistema a gas per il riscaldamento. La fonte di energia principale per una casa “Risorsa” richiede solo una fonte energetica sempre presente, quella del sole. Il risparmio deve essere sempre visto nel medio e lungo periodo, poiché la casa stessa è un bene durevole.

RiceHouse è un luminoso esempio di economia circolare. Avete nei vostri piani futuri altre opportunità da sviluppare?

Gli scarti risicoli si prestano molto bene a diverse applicazioni. Infatti, tra le nostre business unit, c’è quella dedicata all’Open Innovation, pronta a sviluppare nuove opportunità.

Abbiamo preso in prestito il Pianeta dai nostri figli. Cosa lasciamo loro?

Il nostro ruolo nei confronti della natura è di custodire il pianeta vivente. Abbiamo una responsabilità grandissima e un grande compito da svolgere poiché dobbiamo proteggere e curare la ricchezza e la biodiversità della vita per i nostri figli e le generazioni future.

A cura di Fabrizio Favini

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