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La fiducia come motore del ruolo sociale delle imprese
Negli ultimi due anni il mercato del lavoro è cambiato profondamente grazie ai molti fattori che si sono sommati: la tecnologia ha fornito risposte durante le restrizioni, la leadership da remoto ha stimolato nuovi comportamenti ed in generale la necessità di reagire alla situazione contingente favorendo l’assunzione di responsabilità da parte di tutti.
A questo proposito, è molto interessante la recente ricerca di Manpower Group, una delle più grandi Società al mondo che operano nel settore delle risorse umane, con sede negli USA e 2800 uffici in 80 Paesi: il titolo del report generato è The Great Realization che richiama immediatamente The Great Resignation cioè il fenomeno delle dimissioni volontarie che si sono cominciate a registrare negli Stati Uniti e poi hanno riguardato anche l’Europa, incluso il nostro Paese.
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La ricerca identifica le tendenze nel mercato del lavoro nei prossimi anni suddividendole in quattro aree tematiche:
Cosa chiedono i lavoratori. Le aziende devono offrire di più in termini di benessere e motivazione; ben il 49% degli intervistati sarebbe pronto a cambiare organizzazione per perseguire maggiore flessibilità ed autonomia. In Italia, il 39% degli intervistati vorrebbe, tra i benefit, avere più giorni di ferie per aver cura della propria salute mentale. Le modalità di lavoro ibride e il lavoro non collegato a un luogo specifico sono molto richiesti: in Italia e nel mondo, 4 persone su 10 vorrebbero scegliere quando lavorare da remoto e avere la flessibilità di cambiare i giorni ogni settimana.
La scarsità dei talenti. Il cambiamento di fattori demografici ha generato una scarsità di talenti; le aziende devono essere più creative nell’attrarre, formare, riconvertire e fidelizzare i collaboratori più competenti. Alcuni dati: oltre il 30% delle aziende prevede di aumentare gli stipendi per attrarre e fidelizzare i collaboratori; 1 datore di lavoro su 5 prevede di offrire maggiori benefit, come più giorni di ferie; il 58% dei collaboratori avrà bisogno di nuove competenze per eseguire il proprio lavoro.
Il digitale accelera. Gli investimenti in digitalizzazione sono cresciuti proprio a causa della pandemia, ma per fruire di tutti i vantaggi connessi è necessario che la tecnologia semplifichi lavoro e vita privata. Nel prossimo anno una organizzazione su 3 prevede di investire di più nelle tecnologie di intelligenza artificiale, comprese le modalità di apprendimento. Tuttavia, le capacità umane e la diffusione della giusta cultura nell’intera azienda sono fondamentali per l’adozione tecnologica.
Un nuovo inizio per le aziende. Le aziende sono in trasformazione, cercano modelli operativi più agili, supply chain più affidabili e soluzioni in grado di far fronte a competizione feroce, imprevedibilità e maggior trasparenza. Per 6 aziende su 10 il proprio scopo è strettamente legato ad una governance ambientale, sociale e aziendale (ESG) che le renda desiderabili sul mercato finanziario e del lavoro; nel contempo 7 lavoratori su 10 affermano che per loro è importante avere leader da seguire e di cui fidarsi. Infine, in Italia 2 collaboratori su 3 vogliono lavorare per aziende che condividono i loro stessi valori.
Qual è l’interpretazione di questa ricerca? Qual è il significato ultimo dei dati che emergono?
La tecnologia evolve rapidamente, l’incertezza e l’imprevisto hanno un ruolo sempre crescente; mi sembra tuttavia che quello che emerge con forza sia la centralità dell’essere umano non solo come risorsa ma come motore dello sviluppo e dell’evoluzione. Le sue esigenze rappresentano quindi la priorità che la leadership deve affrontare, introducendo un orientamento chiaro verso la cura delle persone.
Su questo aspetto la fiducia può svolgere un ruolo importante, è facile trovarne l’influenza nelle relazioni, nell’efficacia personale, nella gestione dei collaboratori o nel funzionamento dei team; è un ingrediente che c’è in ogni aspetto della vita di una organizzazione anche se spesso va dosato in maniera opportuna. Ma c’è di più, la fiducia è qualcosa che pervade tutta la società e ne determina lo sviluppo futuro.
Il recente rapporto Edelman Trust Barometer 2022, attraverso oltre 36.000 interviste in 28 Paesi realizzate nel novembre 2021, evidenzia come ci troviamo in un ciclo di sfiducia alimentato soprattutto da media e politica alla ricerca, rispettivamente, di guadagni commerciali e di voti.
Le aree di preoccupazione sono naturalmente la risposta alla pandemia e le soluzioni per il cambiamento climatico; relativamente a quest’ultimo quasi una persona su due ritiene che leader politici e giornalisti non siano in grado di assumere un ruolo di guida nel risolvere problemi sociali definendo strategie ed eseguendo piani efficaci. In generale il giudizio negativo verso istituzioni avvertite lontane si attenua fino a diventare positivo con l’aumento della vicinanza sia che si tratti di comunità locali o di colleghi e capi con cui si lavora quotidianamente. Questo dato è molto interessante perché mentre istituzioni politiche e mondo dell’informazione vengono percepiti distanti, l’azienda e i suoi leader offrono spazi di collaborazione fattiva per la creazione di valore per la società.
Il ruolo sociale delle imprese può diventare uno strumento per ricostruire la fiducia se queste risponderanno in maniera appropriata dato che:
• il 58% delle persone acquisterà o sosterrà i marchi in base alle loro convinzioni e valori,
• il 60% delle persone sceglierà un posto dove lavorare in base alle loro convinzioni e valori,
• il 64% delle persone investirà in base alle loro convinzioni e valori,
• l’88% degli investitori istituzionali sottoporrà i fattori ESG allo stesso controllo dei parametri operativi e finanziari.
Le aziende sembrano quindi avere una opportunità da cogliere; la ricerca offre anche quattro direttrici di lavoro:
• le persone chiedono più leadership aziendale;
• consolidare progressi tangibili per ripristinare la fiducia nella capacità della società di costruire un futuro migliore;
• la leadership deve concentrarsi sul pensiero a lungo termine rispetto al guadagno a breve termine;
• la leadership deve fornire informazioni affidabili, coerenti e basate sui fatti per rompere il ciclo di sfiducia.
La fiducia è quindi un criterio di gestione complessivo; le ricerche citate sono tutte concordi nell’identificarla come una richiesta ed al tempo stesso uno strumento di crescita e sviluppo.
La leadership basata sulla fiducia consente di costruire team ed aziende efficaci: per le aziende investire sulla cultura della fiducia sembra essere una priorità irrinunciabile.
Enrico Perversi