Lady truck
OZI&VIZI
Una vita al massimo Lo è quella di Laura Lena Forgia che presto sarà al cinema con ‘Il mondo di mezzo’. Modella, professoressa, tentatrice e attrice forse avrebbe potuto avere una carriera anche come pilota...
Laura Lena Forgia è showgirl, modella, attrice e conduttrice. Nel suo curriculum anche un diploma in teoria e solfeggio al Conser vatorio Giuseppe Verdi di Como dove ha imparato a suonare il clarinetto e una laurea in ingegneria e biotecnologie mediche all'Università dell'Insubria.
a cura di Mariella Caruso
Trentaquattro anni, professoressa de L’Eredità per cinque anni, tentatrice a Temptation Island, concorrente di Pechino Express nel 2015, Laura Lena Forgia è stata di recente ‘marzullina’ a Cultura Moderna, preserale di Italia 1, condotto da Teo Mammuccari. “Il programma riprenderà fra poco con le finali, ma prima sarò al cinema come protagonista de Il mondo di mezzo, un film di Massimo Scaglione con Matteo Branciamore, Tony Sperandeo, Nathalie Caldonazzo e Massimo Bonetti, che racconta la corruzione romana dagli anni Settanta a oggi”, racconta l’ex modella, oggi attrice e show girl.
Però hai cominciato come modella...
Qual è il tuo ruolo?
“Se fossi nata maschio probabilmente sarei diventata un pilota di Formula Uno. Adoro la velocità, naturalmente quando è possibile sperimentarla in totale sicurezza, non mi metto certo a guidare come una matta in strada anche se al volante sono molto sicura e ho affrontato viaggi lunghissimi”.
“All’inizio sono una ragazza senza radici e senza grandi possibilità che vive la notte e si trova ad essere utilizzata da un imprenditore che vuole convincere suo figlio a non farsi prete. Da lì si snoda tutta la storia e il ruolo si evolve. Sono molto felice anche perché fare l’attrice è sempre stata la mia ambizione più grande”. www.vietrasportiweb.com
“A soli 6 anni e ho continuato per moltissimo tempo girando il mondo. Ho sfilato dappertutto e ho vissuto quattro anni a Londra, poi a New York, Los Angeles, Miami e persino a Tokyo. Ma siccome volevo fare l’attrice mentre ero in giro ho frequentato diversi stage di recitazione e a Londra ho recitato in teatro per tre anni. Ad aiutarmi è anche il fatto che l’inglese è come se fosse la mia lingua madre”.
Qual è il tuo rapporto con i motori?
Uno di questi è stato quello di
Pechino Express… “Esatto. Due anni fa nell’edizione alla quale ho partecipato siamo partiti dall’Ecuador e arrivati in Brasile. Ma in quel caso non guidavo! Però ho fatto spesso l’autostop”.
È stato semplice trovare passaggi in auto per te e la tua compagna d’avventura Eleonora Contini? “C’era molta diffidenza, non è facile che due ragazze facciano l’autostop sulle Ande. Però siamo riuscite lo stesso, perché i camionisti si fermavano sempre perché erano molto attratti da noi ragazze”.
C’è differenza tra i camionisti italiani e quelli sudamericani? “Non lo so, non conosco camionisti italiani. Ma quelli sudamericani sono molto gentili. Ci hanno ospitate nelle loro cabine, ci riempivano di complimenti, ci chiedevano di fare i selfie con loro. Stare lassù è stato bellissimo, non credo chi mi ricapiterà mai più una cosa del genere”. N. 808 aprile 2017 - 59