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Intervista all’ambasciatore della Repubblica di Polonia in Italia, S.E. Anna Maria Anders

Il Trimarium o Three Seas Initiative, è un’iniziativa lanciata ufficialmente nell’agosto del 2016 in Croazia dai presidenti di Croazia e Polonia: Kolinda Grabar-Kitarovic e Andrzey Duda.

All’iniziativa aderiscono i seguenti dodici paesi dell’Europa centro-orientale, tutti membri dell’UE: Austria, Bulgaria, Croazia, Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia e Ungheria. La volontà comune è rafforzare i legami economici e infrastrutturali tra i paesi membri, i quali rappresentano quasi un terzo dell’intera superficie dell’UE nella quale vivono circa 112 milioni di abitanti.

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Come ha ricordato il Presidente polacco nel corso del secondo summit del Trimarium, svoltosi in Polonia nel 2017, le attività ipotizzate dovrebbero apportare benefici per l’Europa intera nei settori della modernizzazione, dell’integrazione e dell’unificazione.

Per comprendere più in dettaglio cosa sia il Trimarium e il suo grado di avanzamento, lo scorso 25 febbraio Costantino Moretti ha intervistato, per la Rivista Marittima, S.E. Anna Maria Anders, ambasciatore di Polonia in Italia. L’ambasciatore di Polonia in Italia, S.E. Anna Maria Anders

(Ambasciata di Polonia in Italia).

Il Trimarium è un esercizio lanciato nell’agosto del 2015 congiuntamente dal suo Paese e dalla Croazia, con l’intento di rafforzare la cooperazione e lo sviluppo economico e infrastrutturale di dodici paesi, membri dell’UE, dell’Europa centroorientale. Perché è sorta l’esigenza di lanciare tale esercizio? Non esistono già iniziative similari a livello UE quali, per esempio: EU Strategic Agenda e Next Generation EU?

I paesi dell’Europa centro-sudorientale appartenenti alla comunità e situati tra il Mar Baltico, il Mar Nero e il mar Adriatico, sono da anni all’avanguardia nelle dinamiche di sviluppo in Europa. Le nostre economie sanno affrontare bene eventuali crisi economiche. Il nostro obiettivo strategico è quello di raggiungere gli stessi standard infrastrutturali dei paesi dell’Europa occidentale, in particolare nelle aree che attualmente costituiscono i tre pilastri fondamentali della cooperazione del Trimarium: energia, trasporti e digitalizzazione.

I paesi del Trimarium, sostenendo efficacemente i bilanci nazionali con i finanziamenti dell’UE, si sviluppano e si modernizzano, integrando sempre più strettamente le proprie economie con gli altri membri dell’Unione. Le analisi mostrano che mentre siamo perfettamente in grado di affrontare la convergenza sulla linea est-ovest, la dinamica di questi processi sull’asse nord-sud lascia molto a desiderare.

La risposta a queste sfide è proprio l’iniziativa del Trimarium, un formato regionale di cooperazione di natura geoeconomica. Questo concetto si basa sul principio che l’iniziativa non crea strutture parallele rispetto all’Unione europea, ma completa solo i processi di coesione, rafforzando la connettività europea e la sicurezza energetica.

Qual’è, a oggi, il bilancio del Trimarium? Quali sono i progetti più importanti realizzati sino ad ora?

È opportuno ricordare che parliamo di una piattaforma di cooperazione ancora molto giovane, nell’ambito della quale i paesi dell’Europa centrale hanno intrapreso l’enorme compito di realizzare dei progetti infrastrutturali molto concreti, complessi e di lungo termine. Secondo uno studio, le esigenze di investimenti della regione ammontano a oltre 1 miliardo di euro.

Finora i paesi membri dell’iniziativa hanno identificato un totale di 90 progetti prioritari, di cui il 49% per i trasporti, il 37% per l’energia e il 14% per la digitalizzazione.

Siamo ancora solo all’inizio del nostro percorso e la maggior parte dei grandi progetti sono ancora in fase di attuazione o pianificazione. È opportuno segnalare, al riguardo, l’avvio di progetti chiave quali: la Via Carpatia, la Rail Baltica, la Rail-2-Sea o i collegamenti ferroviari con il Porto di Comunicazione Centrale di Polonia, in fase di costruzione.

La Polonia, con i suoi vicini, ha anche effettuato numerosi investimenti in infrastrutture che consentono la diversificazione delle forniture di gas, quali: il terminale GNL a Świnoujście, il gasdotto Baltic Pipe o gli interconnettori del gas con Lituania e Slovacchia. Di

conseguenza, queste infrastrutture mirano a rafforzare la sicurezza energetica dell’intera regione.

La cooperazione avviene anche a livello di governi locali, attraverso il Forum delle regioni del Trimarium. Vale la pena ricordare la cooperazione delle borse che ha portato alla creazione nel 2019 di un indice CEEplus con la partecipazione di società di 7 paesi della regione. Dal 2021 è stata sviluppata anche la dimensione parlamentare dell’iniziativa del Trimarium. Quest’anno la Lettonia prevede di inaugurare il Forum della società civile dell’iniziativa del Trimarium, che è una nuova dimensione della nostra cooperazione.

Vorrei ricordare che il Trimarium, a livello politico, ha già ricevuto un forte riconoscimento da Stati Uniti, Germania e Commissione europea. Molti altri paesi stanno mostrando interesse per l'iniziativa.

Personalmente sono molto soddisfatta del riconoscimento reciproco degli Stati e delle società dell’Europa centrale, il riconoscimento delle proprie potenzialità e l’instaurazione tra esse di relazioni economiche sempre più strette.

Uno dei settori di maggior impegno del Trimarium è quello energetico. Nella dichiarazione finale del 6° Summit del Trimarium svoltosi a Sofia nel luglio dello scorso anno si è ribadito l’interesse a realizzare infrastrutture energetiche sull’asse nord-sud dell’Europa centro-orientale: quali considerazioni sono alla base di tale interesse e quali sono le infrastrutture ipotizzate?

L’attività nell’area dell’energia è particolarmente importante in quanto, oltre al ruolo crescente dell’energia nel trainare le nostre economie, si stanno verificando enormi trasformazioni nei flussi e nelle risorse globali che hanno e avranno un impatto maggiore di prima sui nostri paesi. Inoltre, la crisi climatica in corso ci costringe ad adottare misure per garantire la neutralità climatica mantenendo la stabilità e la sicurezza dell’approvvigionamento.

Le nuove infrastrutture, in particolare nel settore del gas, sono in continuo sviluppo. Nel Sud abbiamo un terminale GNL sull’isola croata di Krk. Nella parte settentrionale dell’area del Trimarium, abbiamo un terminale di gas a Świnoujście e una FSRU (unità di stoccaggio e rigassificazione galleggiante-floating storage and regasification unit) a Klaipeda, in Lituania. Un terminale galleggiante GNL è previsto anche a Danzica e nella Skulte lettone. Anche gli estoni stanno costruendo il loro terminale GNL. Inoltre stiamo sviluppando una serie di altri progetti che si trovano in varie fasi di sviluppo, che includono anche altri tipi di energia, tra cui, per esempio, quelle eolica o solare. Attualmente, su 90 progetti prioritari del Trimarium, il 37% riguarda il settore energetico.

Ritiene che ci possa essere spazio per includere all’interno di Trimarium altre dimensioni oltre quelle citate? Il Trimarium è una piattaforma per la cooperazione economica. Si tratta di una formula promettente e proietta verso un’ulteriore e più profonda integrazione degli Stati membri della parte orientale dell’Unione europea e verso un rafforzamento dei legami transatlantici. Eliminando le differenze al livello di sviluppo delle infrastrutture, contribuiremo a ridurre la distanza che separa la nostra regione dai paesi dell’Europa occidentale e, di conseguenza, a migliorare la coesione in Europa. Ciò contribuirà, senza dubbio, ad aumentare il livello generale di sicurezza dell’Unione europea. Sosteniamo anche l’idea di trasformare la regione del Trimarium in un hub per l’innovazione nel campo dell’energia e della mobilità intelligente. Vediamo anche la nostra regione come un fornitore globale di soluzioni informatiche, in particolare nel settore della sicurezza informatica. Siamo anche interessati a lavorare insieme sull’uso dell’idrogeno come fonte di energia climaticamente neutra. Si tratta di una questione chiave anche dal punto di vista della sicurezza energetica.

Nel 2019 è stato lanciato il «Three Seas Initiative Investment Fund»: di cosa si tratta e come opera?

Il fondo è stato creato su iniziativa di Polonia e Romania. Si tratta di uno strumento per il finanziamento di progetti comuni che creano infrastrutture di trasporto, energia e digitale nella regione del Trimarium. Sebbene il fondo sia di proprietà dei 9 paesi promotori dell’iniziativa, è gestito da una società esterna. È la Amber Infrastructure Group con sede a Londra. Ciò significa che le decisioni di investimento delle autorità del fondo — operanti secondo il diritto lussemburghese — sono prese sulla base del criterio della possibilità di generare utili per gli azio-

Presentazione delle credenziali dell’ambasciatore Anders al presidente della Repubblica Sergio Mattarella (Ambasciata di Polonia in Italia).

nisti. Sulla base degli impegni assunti in passato, il valore totale del fondo ha raggiunto circa 923 milioni di euro e il suo valore-obiettivo dovrebbe ammontare a 5 miliardi di euro. Nonostante il breve periodo di attività, il fondo è riuscito a investire nei primi tre progetti commerciali. Investitori provenienti da Giappone, Corea, Stati Uniti, Emirati Arabi Uniti e Regno Unito sono interessati a partecipare al fondo. Incoraggiamo gli investitori italiani, sia privati che pubblici, a collaborare con il fondo.

Ultima domanda, lei pensa che il Trimarium possa avere delle ricadute positive per l’Italia e per i cittadini italiani? Se sì, quali?

Sono convinta che i progetti avranno effetti positivi sullo sviluppo dell’intera Unione europea, Italia compresa. La loro attuazione contribuirà all’unificazione del mercato interno dell’Unione europea che, al momento, a causa delle differenze nella densità delle reti di trasporto e di energia, è molto frammentato nell’area dell’iniziativa del Trimarium. Faciliteranno anche l’accesso ai nostri paesi e mercati, in particolare ai paesi che confinano con la regione del Trimarium, come l’Italia, e spero che in tal modo rafforzeranno ulteriormente le relazioni reciproche.

A mio parere, i presupposti di sviluppo dell’iniziativa del Trimarium possono essere interessanti per gli imprenditori italiani dal punto di vista delle loro relazioni economiche con i paesi baltici. Certamente, la costruzione di vie di trasporto che collegano l’Europa meridionale con la Lituania, la Lettonia e l’Estonia faciliterà gli scambi commerciali. Anche la cooperazione tra l’Italia e la nostra regione nella dimensione della sicurezza energetica può essere di grande importanza. A loro volta, la portata e il numero di progetti infrastrutturali previsti per l’attuazione nella regione del Trimarium sono di grande interesse per le imprese italiane di ingegneria e costruzione.

Credo che i decisori di Roma potranno intravedere molte potenziali sinergie da raggiungere nel quadro di una più stretta cooperazione tra l’Italia e i paesi appartenenti all’iniziativa del Trimarium. Se ci fosse interesse da parte delle autorità italiane, qualora volessero partecipare, saranno graditi ospiti al vertice di quest’anno a Riga o ai successivi vertici dell’iniziativa del Trimarium. 8