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NOTA INFORMATIVA
In questo ·volume sono ristampate le seguenti dnque opere giovanili di Musso lini:, L'u o1110 e la divinità, Cla11dù1 Partit ella, li Trentino, La m;a vita, Giovanni H11!!. Ecco in proposito alcune notizie bibliografiche e del mateziale documentario.
1) Mussol ini Benito - L'u omo e la divinità. (Contraddùorio avuto &ol pastore e1 1angeliua Alfredo Taglinlatela la ura del 26 marzo 1904 ai/a« M aison du Peuple » di Losanna). - Lugano, Cooperativa Tipografica Sodale, 1904, in sedicesimo, pagg. 47, prezzo centesimi 30. (V edi pag. 2,4, e 1Jol, I, pagg. 250, n1).
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E. il primo opuscolo della Biblioteca Int ernazionale di Propaganda Razionalista, co n sede a Chène-Bourg (Ginevra), fondata da Mussolini e da altri socialisti. (Ved i pag. 254).
Un an nun cio in merito app~re sul settimanale L' Aut1ertire del Lavorator e di Lugano (vedi voi. I, pag. 10), N. 2)9, 2 luglio 1904, VII, sotto il tit o lo a L'uomo ! Ja divinità ». Bihhoteca Internazional e di Propaganda Razionali1ta. Dice; ,oc Compagni socialisti e libe ri pensatori!
« Coll'opuscolo L'u omo e la divinità di Benito Mussolini, la nostra Bibli oteca inizia b serie delle sue pubblicazioni. Nostro scopo, nell'opera odierna che tende alla integrale em anci pazio ne dell'uom o, è di li be rare la mente dall" assurdo re[j. gioso, è la lotta contro tutte le forme di religiosità, contro tutti i .dogmi, nel nom e dei quali i pret i hanno 5ancito e 5anciscono la schiavitù economica, morale e intellett uale di un'immensa maggioranza del glènere umano.
a Noi crediamo che non basti limitare la nostra attività alla semplice propaganda anticlericale. li prete non è che l' effetto; il clericalismo è l'espression e de lla religione, e finché vi s:trà una rivelazion e vi saranno rivelatori, finch é vi saranno religiosi vi saranno preti.
« Contro la radice del male dobbiamo quindi di preferenza dirige re i nost ri colpi. E lo faremo, divulgando le verità scientiJiche moderne, che hanno fugato le tenebre fosche del medioevo; lo faremo, collaborando, nei limiti · d elle nostre forze, al movimento emancipatore della ragione umana; lo faremo, sicuri di es.sere compresi e aiu tati dai compagni e da tutti coloro che non intendono di rinunciare alla dignità d"uomini, prostituendosi ad una fittizia, assurda e criminale ··divinità"'.
« Compagni!
«" La religione", diceva Carlo Marx, "è l'oppio del popolo". 11 nostro grande maestl'O non poteva meglio esprimersi sul compito che hanno tutte le religioni. Esse addorm entano il popolo, cullandolo nelle speranze di un paradiso ipotetico e mantenendolo schiavo dei 'padroni di questa terra.
a Un popolo che dorm e è un popolo sfruttato. Se noi vogliamo toglierl o dalle sue condizioni infelici, è n.::cessario liberare i cervelli dall'assurdo religioso.
«Solo.quando le paure ridicole di un r idicolo infern o e le sciocche speranze del paradiso saranno scomparse, il popolo, non più bestia da soma, saprà rovesciare l'attuale regno dell'ingiustizia e iniziare la nuova wnanità, " senza Dio n é padrone ".
« N i diJu, ni maitu. Con queste parole che sono un programma, lanciamo al pubblico operaio le nostre pub blicazioni.
« D opo L'Uomo e la divinilà, vedranno la luce La bibbia è immorale dd dollor Ariste Tormenti e La miJJÌ"une d el p rele di Flavio Sergio Horinsky.
« Ma ai compagni tutti il compito di aiutare moralmente e finaniiariamente la nostra Biblioteca. Contro le forze delle tenebre, opponiamo le forze della l uce; contro l'assoluto, la libertà; contro il dogma, la ragione.
« Aspettiamo, o compagni, colla buona e costante battaglia, il giorno in cui da lla morte di tutti gli iddii nascerà la vita di tutti gli uomirii !
« Il Gruppo Promotore
« Per quanto riguarda la Biblioteca Internazionale di Propaganda Razio nalista, scd vere all'editore (ChCne-Bourg, can tone _ di Ginevra).
« Ginevra, giugno 1904 ».
Tale an nuncio! seguito da quest'altro, pubblicato sempre sull' A1111enire d el Lavorat ore, N. 267, 27 agosto 1904, VII, e intitolato P11bblicazioni. « L'uomo e la divit,irJ )},
• Ii uscito l'annundato opuscolo del compagno Mussolini L'u omo e la d ivinilà, in un elegantissimo opuscolo, edi to, coi t ipi della Tipografia Sodale, dalla Biblioteca di Propaganda Razionalista
« 6 il resoconto fedelissimo d el contradditorio avuto dal nostro compagno Mussolini col pastore evangelista Alfredo 'faglialatela la sera del 26 marzo 1904, alla Mai10 n du PeupJe di Losanna.
« La relazione che di questo contradditorio ci ma ndò il nostro corrispondente d a Losanna ci dispensa dal dare un sunto de lle idee svolte dal Mussolini; tanto più che la relazione stessa, con l'annu ncio che il contradditorio sarebbe stato stampato, mise subito i compagni in uo·auesa impaziente dell'opuscolo. Del q uale ci basteri d ire che per ricchezza di arg omenti, per forza di s tile, e chiarezza di idee non sari certo inferiore all'aspettazione dei compagni.
« li volumetto costa 30 centesimi. ed è vendibile presso la Biblioteca Internazio nale di Propaganda Razionalis ta, Ch~ne-Dourg (Ginevra, Svizzera) ».
I nfine, ancora su ll' Av11,nire d el 1.A110,a1ore, N 268, 3 settembre 1904, V II, compare questa curiosa Uue,a del Padre Eterno:
« Dal par,ulùo, 24 -8 -1 904,
« Carissimo Mussolini, figlio m io,
« occupatissimo in questi g iorni a mutare le condizion i atmosferiche della terra e ad organizzare valanghe, t emporali, uragani, te rremoti ed altro ben d i me s tesso, non ho avuto il tempo di g ettare un' occhiata anche su di te, che mi sei caro come tutti gli altri miei fig li.
« E tu hai approfittato di queste mie soverchie occupazioni per farm ene una grossa g rossa. H ai dato alla stampa quel tuo opuscolo, i l quale dimostra proprio, a nche ai ciechi, che la g razia si è allontanata da t e
• Povero e diletto mio figlio, ma che ti ho dunque io fatto perché tu te la pig li così acremente con me? Evident emente tu ci hai una g rossa questione personale col t uo buon Padre Eterno ! Ep pure no n ti ho io fatto a mia immag,ine e somig lia nza? Non ti ho io dato un animo che, come quello di papa Sarto e di don Tresoldi, è soffio e spirito d i vino, simi le in tutto a q uello dei santi e delle sante, che quassù mi fan corona? Non sono io che muovo i fili della tU1 esistenza e ti faccio pensare, vole re, agire? Qual potenza più forte d i me, che sono il t uttopotènte, ti ha fatto sua pr eda? Qual microbo ti ha ma ngiato il cervello," gua i cancro ti ha roso il cuore?
« Vedi, caro Mussolini, dinanzi a tante proVe della umana perversità ed ingratitudine, io comincio a pensare "o che io non son più io, o che è venuto meno il poter mio ''.
« Pe rsuad imi tu. Dimmi che quello da te giocatomi è un brutto scherzo, scrivimi che tu sei ancora la mia creatura devo ta in ·tutto e per tutto ai miei vole ri, obbediente e riverente. E il mio cuore di Padre Onnipotente esulterì..
« E butta al fuoco quel tuo brutto li braccio che hai dato alle stampe, mentre io, per altri più urgenti bisogni, avevo tolta la mia mano di sopra a te.
« Ricevi la mia santa benedizione e credimi il tuo aff.
« e per copia conforme
« Padre Eterno
« AriJJe T ormenti~
2) Benito Mussolini - Claudia Parliulla, l'amante del cardinal,. (Grande romanzo JIOrÙo de/1',poca del cardin11/e Carlo Emanu,le M ad, uz. z.o)
Que$to .romanzo è pubblicato in appendice al giornale JJ Popolo di Trento (vedi voi, Il , pag. 10), in cinquantasette puntate, non consecutive, dal N . 2907, 20 gennaio, al N. 2997, 11 maggio 1910, XI.
D opo la pubblica.zione delle prime due puntate, nel N. 2909, 22 gennaio, è dedicata al romanzo una pagina intera, nella quale, con due nuove puntate, sono ristampate anche le precedenti. Ciò « per corrispondere al d esiderio di molti lettori, che invano hanno fatto r icerca presso i rivenditori dei giornali contenenti le due prime puntate ».
Fin dal N. 2871, 4 dicembre 1909, X, appaiono a grandi caratteri, sparse sul giornale, varie diciture « Claudia Part icella », senz'altra aggiunta. Il pri mo annuncio preciso, pubblicato s ul N . 2892, 31 dicembre 1909, è del seguente tenore:
« Benito MusSOlini, il nostro redattore, sfrattato dall'Austria, non ha dimenticato, nella n uova dimora, il giornale pel qua le qui seppe combattere tan te belle battaglie.
« E mantenendo la promessa fattaci ha scriuo appositamente pel Popolo un romanzo storico, pel quale aveva -con in6nita pazienza raccolto materiale in bibl ioteche e archivi.
« L'argomento da l ui $Celto Cl1111dia Panicella ci fa conO$Ce re uno degli episodi più clamorosi nella stòria del p rincipato ve5Covile di Trento; ci trasporta in mezzo alla corruzione dilagante nella corte principesca e documenta una serie d i intcig hi, di tradimenti, di passioni, agitantisi attorno alla lussuriosa e volpina figura · del cardinal Madruzzo.
« Chi rico rda lo stile incisivo, la frase mordente, veristica, del nostro Mus$Olini, ben può immaginare come egli abbia saputo intrecciare su questa trama storica un romanzo emozionante, che si vo rrebbe leggere d 'un fiato, un romanzo che tutto vibra di passione.
« Noi ne comin,eremo la pubblic:1.2ione verso la metà di gennaio.
« Anticipandone l'annunzio siamo $icuri di far cosa gradita ai nostri lettori, i quali potranno ,onstatare come proseguiamo nel mantenere la promessa d i rendere sempre più attraente il nostro giornale».
Questo annu ncio ripetuto nei N n . 2898, 2899, 2900, 10, 11, 12 genna io 1910, con la variante che le parole « verso la metà di gennaio» sono sostituite da tra pochi giorni».
Sul N 2903, 15 gen naio, appare invece il seguente nuovo annuncio:
« Il Po~o/o. inizierà entro fa prossima settimana la pubblicazione del grande roma nzo storico di Benito Mussolini:
Claudia Panireila, /'amanu del cardinale .Madruzzo.
. « Questo romanzo, scritto su document i storici da un g iovane lette rato di fervidissimo ingegno, è destin:lto ad avere il più grande successo.
« E qu.1nti su queste colonne . hanno app rezzato lo stile vigoroso, incisivo e la cultura del Mussolini, s'accorderanno ron noi nel ritenere la pubblicazione di questo romanzo un avvenimento letterario, tanto più importante per noi trentini, :-.erché in esso è splendidamente descritto uno dei pi.ù importanti periÒdi storici del nostro paese.
« Chi non vuol rimanere privo di qualche puntata del romanzo, si affretti, se g ià norl l'ha fatto, a rinnovare l'abbonamento ».
Pure questo annuncio è ripetuto, e nei Nn. 2904, 2905, 2906, 17, 18, 19 gennaio.
I nli.ne la rivisto. Vita Trentina (vedi voi. Il, pag. 35), fascicolo 3, 20 geònaio 1910, Vfl,.. r eca;
« 11 quotidia no Popol o ha iniziato ·in ques ti giorni la pubblicazione di un rom:1.nzo che si svolge .nel castello di Toblino ed ha per tema uno dei più i mpor"tanti periodi della storia politica trentina, t·idea di scrivere un romanzo storico alla Dumas padte, con lo scopo di infama re la Chiesa e il clero, nacque in Mussolini a Trento. Ne parlò a Cesare I3attisti, il quale suggerì lo spunto storico reale; e, essendogli piaciute-, la p rosa romantica di Mussolini, lo stimolò a stendere il romanzo. Il giovane romagnolo visitò i luoghi che si proponev.a di descrivere e raccolse ·con pazie"nza materiale . un po' dovunque, Soprattutto nella Biblioteca comunale di Trento, dove lesse attentamente tutte le opere che già avevano trattato il soggetto di cui intendeva occuparsi, quali; L' uitimo M admzzo di Calotta Ferini, 1866; A n Eud, und EiMck (Bilder aus Siidtirol) di Wolfgang Brachvogel, 1888; Claudia Parricelia ( Ein Sa11g auJ d em T renJin o ) dì Arno ld von Passer ( pseu:lon imo di Franz Eduard Lç!, ;• Hoffmann), 190'5; Filiberta M adrnzzo (E.slratto dal gio rna le L'Alto A dige), 1908:
« Il romanzo si intitola Cia Pa11icella {,rie J, l'amante del cardinal Madruzzo, ed è dovuto alla penna caustica dì Beni Muss. [Jic]. ... ».
Fino a questo momento, il romanzo non è stato mai pubblicato in yolume nel testo originale. Del l:ivoro, invece. vennero fatte traduzioni in inglese (1928, 1929, 1930), polacco (1930), 5pagnolo (1930), t edesco (1930), bulgaro (19 32).
Dopo l'espulsione dal Trentino (vedi voi. II, pagg. 2-3), negli ultimi mesi del 1909, a Forlì, Mussolini cominciò la stesura del romanzo, e ne mandò là prima parte a Ba ttisti, cui piacque (vedi vol. II, pag 269). La pubblicazione t:bbe moho successo e rappresentò una vera fortun;i. per Il Popolo, tanto che· Ballisti sollecitò I'auto1·e a moltiplicare i colpi. di scena per allungare il roman zo. Siccome M ussolini aveva· estremo bisogno di denaro essendosi accasato proprio nel gennaio del 1910 con Rachele Guidi ( vedi pag. 268), e poiché ogni puntata n on lo impegnava per più di· un quarto d'ora, accondiscese al des iderio dell'amico. Ma fu indotto a chiedergli un aumento del compenso per tirare avanti. il romanzo e la vi ta. Dopo breve dibattito, i due si accordarono sulla ba:;e di q uindici lire per puntata.
Scriveva Battisti a Mussolini il 18 febbraio del 1910: « Carissimo, spero che i denui, spediti, ti saranno giunti a tempo . L·appendice è ora esauri1a e vi è urgenza che tu mi mand~ alcune puntate. Stabilisci poi per tempo quando desideri il residuo importo.... l'appendice è letta ron molta avidità. I compensi 6.nanziart sono scarsi, ma rischi di avere un monumento in piazza del Duomo. T i par poco?». E il 2' dello stesso mese : « Carissimo, ho ricevuto le nuove puntate. 11 romanzo è semp re letto con malta avidità e la vendi ta a Trento n e ha avuto nolevole vantaggio. Pel giorno stabilito avrai le venticinque lire». Poi suggeriva un ouovo episodio per il romanzo. h il numero 8 dei. « Quaderni della' V oc e», raccolti da Giuseppe Prezzolini
Ma, successivamente, stanco di que lla storia e disinamoratosi di q~I genere letterario, Mussolini minacciò di chiudere i l r acconto. Allarmatissimo, Ba ttisti ' lo scongiurò di continuare. « Si rinnovano gli abbonamenti », gli scrisse fra l"a!tro. « Ancora un poco dì ossigeno: scade il "tr imestre» ». Anche Rachele, .semp re in angustia causa le ristrettezze economiche, esortò il suo uomo a perseverare in vista dei modesti compensi. Infine, per pura n e<:essità finanziaria, Mussolini decise d i seguitare. _ Talvolta Rachele si free sua collaboratrice, suggerendogli n uovi grovigli nella trama da sviluppare.
Mussolini non apprezzò mai que l suo lavoro (vedi pag . 2(iJ). Nel 193 2, parlando con Lud't'.•ig, dichiarò; « La storia dd cardinale è un orribile libraccio; l'ho scritta con intenzione politica, per un giornale. Allora. il clero era vera, mente fo quinato da elementi corcotli. un libro di propaga nda pol itica » . T ut· tavia non disconobbe mai i l suo peCC'3tO lettera rio giovanile; a nzi, d ura nte il reg ime, quando un produttore americano gli p ropose di ricavarne un fi lm, egli accettò (: stabili che i proventi sarebbero andati a favore dei fi gli di Cesare Battist i. Ma poi non se ne fece nulla.
3) Benito Mussolini - Il Trentino t,•eduto da un socialista. (Noie e ,wtizie).
Firenze, «< la Rinascita del libro »,-Usa Editrice Italiana di A. Quattrin i., 1911 , in sedicesimo, pagg. 104, prezzo centesimi 95.
Il settimanale La Voc-e di Firenze, N. 19, Il maggio 1911, 111, reca J'an· nuncio d i uscita del volume
Parti di questa opera, iniziata sul finir e del 1909 (vedi voi. ll, pag. 269), sono pubblicate sulla V oce, Nn. 4, ~> . 6 · gennaio, 15 dicemb re 19IO, Il ; sul quindicinale Pdgiru Li bere di Lugano, Nn. 18-19, 1 ottobre 1910, IV; sul gio r. nale A,.,,,,mti! di Milano, N. 216, 7 agos to 1914. XVIII. .
Sulla Pro Cultura d i Trento, rivista. bimestra le di studi trentini, vo i. JJI, 1912, pag. 326, appare questa recens ione, firmata G. [ ino] M.[azzani] :
« L' autore di questo vol ume tto visse per un aci no nel Trenti no e vorrebbe fare conoscere il nos tro paese "'qual'~ oggi nella sua situazione linguistica, economica e politica" al g rande pu bblico de l Regno. L'intento è assai lodevole, ma il lavo ro porta qui e lì d ei dati inesatti, tolti di seconda mano (articol i del Popolo), è infarcito di errori tipografici, e ci sembra improntato a soverchio pessimismo, difetto <jUCst'ultimo comune a quasi lotti i collaboratori della Vou che s' occuparono dei paesi italiani dell'Austria e del le questioni che li torment ano.
« Una certa severità e forse unilateralità di giudizio sono spiegate d a l fatto che l"autore è militante in un partito ed anc he a Trento visse sempre tra i suoi corre"lig ionari; ciò che può aver infl uito a turbargli alquanto la serenità del giudizio. Ma egli onestamente fa palese già. in testa al volume la sua qoal it;\. di socialist.l. e quindi di osservatore parlig i.ano.
« L'autore s'occupa net primi capito li, copiando, sen za citarlo, un a rticolo <!ella Ntto111t 11.ntologia, de l p:1.ngermanismo teorico e prat-ico (ve ramen te J'szione p;mgermanista contro di noi si delineò già tra il 1840 cd il 1848), cioè delle correnti di p ensiero pantèdesco e delle istituzioni che ne vor rebbero realizzare il p rogramma (Siid mark, V o/k1hund, S,hulvere in), alle quali v iene contrapposto l'opera della Lega nazionale, che a ll'autore sembra " troppo legale e informata qualche volta· a cri1eri opportunistici". Osservazione che contiene un r improvero non meritato da chi dirige la forte e laboriosa Associazione, .la quale deve operare co n infi ni ta prudenza per le gravi respo nsabilità che le incombono
« Meno ingiusti i rimproveri che l'a uto re, nella parte più interessante del volume ( ove espone i l carattere e le v icende dei tre partiti politici del T rent ino, Libera le-nazionale, Clericale e Socialista), muove ai partiti di condurre u na vita chiusa, superficia le fino al pettegolezzo, con tradditoria fino a ll'assurdo, paurosa e ma lignante. Vera l'asserzione che il P ar tito Liberale (assieme agli altri p artiti, se ciò può attenuarne la s ua responsabilità!) abbia riposto il vecchio postulato deirautonomia, che fu la ragione prima del suo sorgere e la sua gloria pi ù pura « Felicemente intuito e descritto nel suo tssere di tre anni fa il Partito Clericale, che ora, se non sono vane· illusioni, ci sembra volersi orientare un po· alla volta verso più s inc~ re mete. L'auto re no n sa scorgere u n avvenire nemmeno per il Partito So,::ia lista, per la. mancanza di un vero proletariato operaio. Ai socialisti l'auto re r ivendica il merito di a.vere nel 1897 e '99 ris ollevata la q uestiOfle d ell'autonomia almeno per qualche anno.
« Una breve nota bibliografica non p uò occuparsi' dei molti sva rioni ti pog:ra.6d, d i errori di nom i e date. D el restò , il libro non ebbe, si può di re, eco a lcuna, perché si r ivel a subito come abboracdato e scritto senza serietà di ricerche»
4) Benito Mussolini - La mia viJa dal 29 luglio 1883 aÌ 23 novembre 19 1 L Si tratta. dell'autob iografi3. giovanile scritta durante il dicembre del 1911 e il febbraio-marzo del 1912 nelle carceri di Forlì, quando vi scontò una condanna. di cinque mesi di reclusio ne (vedi vo i . III, pagg. 2-3, 102-103).
L'a utobiografia venne stesa su un piccolo qua~erno, il quale passò poi per le man i di Arturo Rossato e di Margher ita Sarfatti, che se ne servirono pu le foro biografie d i Mussolini. Ritrovato, fu pubblicato nel 1947 per i tipi dell'Editrice « Faro» di Roma.
S) Benito Musso lini - Giovanni H uu il veridico - Roma, Podrecca c G alantara, 1913, in scJicesimo, pagg. t 19, prezzo li re 1.
D oveva essere il numero S de lla « Collezione storica de I m artiri del libero pen;iero » , diventato poi il n umero 7, forse per la soppressione di u n volume.
Q ualche esemplare ha infatti il numero 7 imp resso a sta mpig lia. sul nu mero 8.
Su diversi numeri d ella Lolla d i ClaJJe (vedi voi. lll, pag. 7) del mese d i agos to del 19 1I è annunciata come prossima l'uscita dell' opera (vedi anc he pag 268). Essa fu poi differi ta, probabilmente a causa della detenzione d i M ussolini ; e pare che nelle carceri di Fo rlì egli abbia ri visto ed aggio rnato il lavoro. Comunque, tsso- vide la l uce negl i ultimi giorni di maggio del 1913
Due capitoli del libro appaion o sul P op olo d' l 1alia, N. 22, 22 gennaio 1918, V.