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Sommario
Sommario
Il lavoro propone una ricognizione delle attività dei principali enti di ricerca italiani nell’ambito degli Studi Strategici. Nello specifico, lo studio ha analizzato in modo approfondito la struttura e le attività dell’Istituto per gli Studi di Politica Internazionale (ISPI), dell’Istituto Affari Internazionali (IAI) e del Centro Studi Politiche Internazionali (CeSI), tre soggetti ritenuti meritevoli di attenzione. Pur riconoscendo e segnalando altre realtà presenti in Italia, dovendo necessariamente restringere il campo di indagine, sono stati privilegiati quegli Istituti che risultano maggiormente accreditati nel contesto internazionale e nazionale. A livello mondiale, la rilevanza di ISPI, IAI e CeSI emerge dalle tabelle comparative redatte dal Global Go to Think Tank Index del 2016, tenendo conto di diversi parametri. Le tre realtà italiane compaiono nelle classifiche mondiali e occupano posizioni significative tra i think tank che si occupano di Defense and National Security e Foreign Policy and International Affairs. A livello italiano, l’interesse verso i tre enti è giustificato dal contributo fornito al Progetto dell’Osservatorio di politica internazionale, sostenuto dal Parlamento italiano e dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Proprio per il contribuito fornito a questo progetto, si è analizzata un’altra realtà presente nell’Osservatorio: il Centro Studi di Politica Internazionale (CeSPI). Per quanto emerso dalla produzione di questi enti, nel nostro Paese esiste interesse per gli Studi Strategici e sono presenti le competenze e le risorse per il loro sviluppo. Gli studi prodotti, generalmente, rispettano i criteri richiesti per le pubblicazioni scientifiche, sono fruibili in formato elettronico e reperibili sui siti degli Istituti e dell’Osservatorio. Il formato delle ricerche realizzate è flessibile e riflette gli interessi di ricerca degli enti, rispondendo ai bisogni di eventuali committenti. Il web è il canale privilegiato per la diffusione dei prodotti della ricerca strategica anche nel caso dell’Osservatorio di politica internazionale del Parlamento italiano. Sul sito dell’Osservatorio è possibile reperire analisi e ricerche prodotte dai soggetti partecipanti, che forniscono consulenze sui principali eventi, sulle tendenze degli scenari internazionali e sulle tematiche di interesse per la politica estera dell’Italia. La divulgazione avviene anche attraverso altri canali, che consentono occasioni di scambio e confronto. Si considerano rilevanti, a tale scopo, le attività di formazione svolte da alcuni enti e i convegni e i seminari tenuti in contesti diversi. Si auspica una maggiore diffusione a livello di opinione pubblica dei prodotti realizzati, al fine di superare alcune semplificazioni attuate in ambito giornalistico.
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In riferimento alle strutture e alle attività dei militari italiani e alla loro proiezione a livello internazionale, oggetto di questo lavoro, l’analisi dei materiali ha evidenziato sino al 2012 un interesse significativo. Sono stati indicati i contenuti di due contributi collettanei sulle missioni militari all’estero, presentati dall’Osservatorio e risalenti al 2010 e al 2011. Seppur datati, questi rapporti sono utili per verificare le notevoli competenze presenti negli enti coinvolti in materia di ricerca strategica. A questi contributi, si affianca il lavoro ISPI Studies, diffuso dall’ISPI nel settembre 2012, che si è occupato delle politiche di difesa e degli impegni internazionali dell’Italia anche in un successivo convegno. Negli ultimi anni l’interesse per la proiezione delle Forze Armate è mutato. Nel caso dell’Osservatorio si è spostato dalle missioni militari all’estero ai nuovi rischi geopolitici internazionali per l’Italia. I problemi attuali, legati al terrorismo islamico, alla balcanizzazione del Medio Oriente, all’indipendenza energetica e alla gestione dei flussi migratori, pur sollecitando continuamente gli Organismi internazionali e le alleanze militari, non sembrerebbero costituire una priorità per l’immediato intervento delle Forze Armate italiane. Nonostante il dibattito sull’impiego delle strutture militari italiane nella gestione delle emergenze umanitarie e dei rischi di infiltrazione terroristica, i maggiori enti di ricerca sono oggi impegnati nell’analisi dei rischi strategici e delle ripercussioni delle crisi a livello internazionale più che nella valutazione delle missioni realizzate o in corso di svolgimento. Nelle osservazioni conclusive, rilevata l’indiscutibile eccellenza dell’impegno delle Forze Armate italiane all’estero, si è evidenziata la possibilità di utilizzare le risorse e gli strumenti degli Studi Strategici per l’analisi e la valorizzazione dei risultati politici e strategici delle missioni militari. L’applicazione di un metodo scientifico a questi temi, secondo l’approccio proposto nel primo capitolo del lavoro, potrebbe essere valido a definire e codificare un modello di intervento, particolarmente efficace, utile anche per i decisori politici. La divulgazione degli studi specialistici presso un pubblico di non addetti ai lavori e a partire da prospettive multidisciplinari, inoltre, potrebbe consentire una migliore comprensione dello sforzo messo in campo dai militari all’estero, favorendo il superamento di posizioni precostituite.