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PROPRI ETÀ LETTE RARIA
A mio padre Nico la Generale degli Alpini. e a mio fratello Francesco Tenente Colonnello del Genio
Gli Alp ini hanno se m p re cos ti tu ito, n ell 'immagin a ri o collettivo del Paese, e le me nto trainante e di riferimento per va lori morali , tradizio ni , spirito di corpo ed onestà d' interventi.
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Il volume non vuole assurgere ad u n testo sulla sro ri a degli Alpini , ma nell 'esaminare l'evo luzione dello sci, riesce a delineare con semplicità l' evolversi e le viciss itudini che le Trupp e AJp in e hanno avuto nel co rs o d egli ultimi novanta anni .
Due eleme nti caratterizzano questo lavoro : il fondamental e ruolo avuto dal personale che crede nell e is tituzioni ed opera serenamente affinch é possano assurgere a va lori o ttimali e l'u ni o n e che accu muna cittadini in armi e popolazio ne civile .
L'Ufficio Storico con questo volume che coniuga il rigore della ric erca ad una ric ca ed immediata illustrazione iconografica, ha voluto fornire un contributo all'evol uzione dell 'addestramento sciistico nell 'ambito dell'Eserc ito ed offrire un ulteriore s trume nto di conoscenza d e lle Truppe Alpine.
Ai g iorni nostri , quando si parla di sci, il pensiero corre s ubito alle vacanze invernali, le famose e sogn ate settimane bianche, in cui tu tti chi più ch i m e n o, c i sentiamo emu li dei va1i ero i delle piste.
Sogniamo infatti di trasformarci nei Ze n o Colò , n ei Klamm er, nei Thoeni e nei Tomba se a miam o lo sci alp in o, o ne i frat e lli Stella, n e i Nones , n e i De Zo lt , neg li Alba rello e nei Fauner se invece pr eferiamo lo sci n ord ico o d a fondo, senza dimenticare, peraltro , lo sci al femmin il e de ll e Compagnoni , delle Demetz , delle Di Centa , de lle Be lmondo e di tanti altri tra a tl eti ed atlete azzurr i e non.
Campioni del passato e di oggi che , co n le loro imp r ese agonistiche, hanno clonato attimi di partecipazione emotiva a tutti gli spo rtivi e contribuito alla diffusione di qu es ta sp lend ida d isc ip lin a sport iva.
Lo sci, tuttav ia, n on è solo sport; esso n acq u e come mezzo di trasporto per m u overs i più velocemente e con minor fatica su lla neve agevo la nd o l'uomo, in partico la re que ll o che viveva nelle regioni del Nord-E uropa, n e ll o sviluppo delle varie attività uman e q uali il commercio, la cac ci a e, talvolta, anche la guerra.
E' in q u esto contesto che la nostra ope ra si sv ilupp a per d esc rivere l' evol uzione dello sci n ell'ambito dell 'Esercito Italia no , inteso n o n so lo come attività sportiva, ma p rincipalm e nt e come mezzo atto a facilitare la m ob ilita ' de i reparti in terreno innev ato .
L'adozione dello sci da parte dell'Esercito Ita li a n o trova, qu ind i, la sua più naturale motivazione n el l'es igenza di fornire a quei reparti che sono c hi amat i a d operare in u n amb ie n te pa rt icolar e, quale la montagna innevata, materia li ed equipaggiamenti tali da facilitarne la mobilità e, contemporaneame nt e, in crementarne le capacità o pe rative.
Ed è sulla base di queste cons ide razi o ni c h e il 13 novembre
1902 il Min istro della Guerra dell ' epoca, Genera le Giuseppe Otto- lenghi1, che in passato e ra stato Co mandante del 4° reggime nto Alpini , decise l' adozione degli sc i per i reggime nti Alpini con la segue nte motivazione: ··gli esperimenti pratic i sull·usodeglisci, eseguili sulle Alpi negli scorsi inverni, hanno dimostrato che tale m ezzo di locom ozione può rendere utili servizt" 2 a ra nno poi le success ive vicende che videro pr o tagonisti in particolare gli Alpini , naturali utilizzatori degli sci, e , nel 2° dopoguerra, anche g li Incurs o ri de l battag li o n e Paracadutis ti "Col Moschin " e l'Arma <lei Carabin ieri, a re ndere merito a qu esta lungimirante deci s ione. o n va , infatti, dim ent icato che s iamo nel period o nel qua le, anc he anrav e rso l' adozione del fucile m o d. ' 9 1 e, s uccessivam e nte , dell ' uniforme g rigio -verde, l'Eserc ico Itali ano si veniva tr asfo rmand o da esercito fin d e siécle ad ese rc ito mode rn o.
Pur tuttavi a la determinazione di adottare g Li sci n e ll 'Esercito Italian o fu il fe lice risul tato della simbios i tra l'appassiona ta opern di alcuni "patiti " d e lla montagna , civili e militari, c he prend endo le mosse dal libro dell 'es ploratore no1vegese Fridtjof ansen: Attraver.so la Groenlandia, vero best se ller per l'Europa di fine '800, s i era n o così incu ri ositi a quegli stran i aggeggi ivi descritti: g li ski - co me erano chiamati allora - da dec idere di provarli essi tessi da una parte, e d il fe rmento evo lutivo che permeava la Forza Am1ata di inizio seco lo con l' introduzio ne di anni e d equipaggiame nti mode rni dall 'a ltra.
Ma prima di addent ra rci in que ll o che è il vero sco po di questo libro : il racco nto cioè dell'evoluzione d e llo sci nell ' Eserc ito Italiano , intendendo p e r evo lu zione s ia lo sv ilupp o tec ni co dell' attrezzo ch e l' attività addestrativa e normati va senza peraltro dim e ntica r e le v icend e belliche, gli uomini e d i re pani che ne furono i protagonisti, pare opponuno fare un breve excursus storico s ull e orig ini e lo sv ilup po di qu esto util e , dive rt ente e , perché no? affasci n ante attrezzo c he prima di ess e re uno strume nto di rila ssa nte dive nimento è un me zzo di tra s porto.
1GEN. G1usEPPE OrTOLE:,,JGHJ: Nato a Sabbion e ta nel 1838 e morto a Tor i no n e l 1904, ha preso parte a ll e c::i mpagne d el 1859, 1860-61 e del 1866 . Da Co lonnello ha co mandato il 27° regg im e nt o Fanteria (1881-1882) c<l il 4° reggimento Alpini (1882 -1 884). Ha avuto quindi il comando. prima, della Bri ga ta Re e, s uccess iv a mente, d e ll a Divis io n e militare di Torino, d el XII e de l IV
C.A.. Dal 1902 al 1903 è stato Ministro de l la G u e rra.
2Cfr Documento n. l: Gio rnale Militare Uffic iale dispe nsa n. 44 del 15 n ovembre 1902. atto n 275: JSTRUZJ0,\7 F.!) ESERCITAZJ0,\1 M.ILITART ·Adozione d c11,li sci per i regginienti Alpini, e norme generali p e r il loro impiego".