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LE BORGATE DEL FASCISMO
Odescalchi e via Flavia Tiziana è nato nel 1949 un complesso di casette a due piani simili a quelle Pater per disegno e initure, ma più solide e fornite di piccoli balconi, poi trasformati in verande dagli attuali residenti. Il gruppo delle Sette Chiese fu inaugurato lo stesso giorno della borgata Appio. Sorta in località Cessati Spiriti, tra via Appia Nuova a est, via Latina a ovest e via Botero a nord, non lontano dalla città, comprendeva un ediicio di 99 vani raggruppati in 43 appartamenti dotati di impianto idraulico e con inimenti normali102. Gli alloggi furono assegnati in premio alle migliori famiglie uscite dal ricovero Appio, di cui costituivano l’ampliamento. Gli appartamenti li eseguì la ditta Angiolini servendosi dei blocchetti “Cierre”, dall’elevato livello di isolamento termico. Si trattava di blocchi di calcestruzzo cementizio con rivestimento interno di “Eraclit” (lastre isolanti) e montanti in cemento armato secondo il sistema brevettato “Cierre”. Le fondazioni, costituite principalmente da tufo e malta di calce e pozzolana, misuravano 0,90 m, con uno spessore di 45 cm. I muri interni erano costruiti in muratura ordinaria di mattoni zoccoli con l’aggiunta di tramezzi di Eraclit, i solai si componevano di cemento armato e laterizi forati (sistema “Berra”)103. Accanto al ricovero per sfrattati, fu costruito nel 1929 un padiglione in muratura adibito a giardino d’infanzia104. Con ogni probabilità la borgata fu ampliata nel corso degli anni: nel marzo 1933 “Il Messaggero”annunciò l’ediicazione di quattro appartamenti composti da cinque camere e cucina presso i Cessati Spiriti, in via Carlo Denina, da assegnare a famiglie numerose in occasione del Natale di Roma105. La borgata Appio fu forse l’unica in grado di offrire una vivibilità accettabile, a cui comunque bisognava adattarsi, data la stretta vicinanza a un ricovero per sfrattati e lo stato incompleto delle opere di urbanizzazione. In ogni caso non durò a lungo: i suoi alloggi furono demoliti nel breve volgere di un decennio, addirittura in anticipo su quelli provvisori.
2.4 Tor Marancia, Gordiani, Pietralata Riepilogando gli elementi peculiari che contraddistinsero il processo di ediicazione delle borgate sin qui descritte, si può affermare che la tipicità dei metodi di fabbricazione fu data dalla rapidità d’esecuzione, che i materiali utilizzati vennero scelti in funzione del massimo risparmio, che le localizzazioni risposero ad esigenze esterne ai nuclei trasferiti (basso costo dei terreni, isolamento dalla città per allentarne ASC, Cpp, 18 dicembre 1936. Ivi, 24 gennaio 1931; 20 aprile 1931; 25 aprile 1931; 30 aprile 1931; 5 giugno 1931. 104 Ivi, 19 ottobre 1929. 105 “Il Messaggero”, Una parziale visione dei lavori stradali, edilizi ed idraulici attualmente in corso nell’Urbe, 23 marzo 1933. 102
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