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Le Repubbliche Transcaucasiche dal1917 a11920
l. La Rivoluzione Rus sa
La R ussia di Nicola IL con i suoi 150 milioni di persone che stavano faticosamente emergendo da un passato di servaggio e sottosviluppo era - tra le potenze belligeranti - sicuramente quella meno pronta a sopportare le ulteriori sofferenze imposte da una lunga guerra. La pessima amministrazione imperiale e la crescente scarsità di cibo nei distretti urbani produssero, prima che negli altri stati. evidenti segni di cedimento ed un irrefrenabile desiderio di pace. Le frange più conservatrici del Governo e della Corte avevano manifestato, s in dal 1914, la loro contrarietà ad una guerra che, se anche fosse risultata vittoriosa per le truppe Alleate, avrebbe causato la fine dell'impero zar ista e l'affermazione della democrazia in tutta l'Europa Centrale 1 • Lo zar, fedele aii'impegno preso con l' In tesa, avrebbe dovuto tentare di recuperare il contatto con le masse per spingerlc a proseguire la guerra, questo sarebbe potuto accadere tramite dell e aperture verso gli elementi moderati del centro e della sinistra ma, vuoi per debolezza, vuoi per mancanza di polso politico, egli preferì ascoltare l 'estrema de st ra , della quale facevano parte anche la zarina e il suo entourage, p iut tosto che i riformatori. Il risu ltat o fu una serie di goffi tentativi di iniziare trattative per una pace separata con la Germania, condotti tramite agenzie commerciali e finanziarie, nobili comp iacenti e agenti tedeschi che seminavano tra i conservatori rus s i il ter rore di un a rivoluzione interna e d i un tradim ento dei propri impegni verso gli Alleati.
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Nel 1916 le campagne dell'esercito russo furono segnate da una serie di vi ttor ie contro l'ese rcito aust.J.iaco. I russi combattevano coraggiosamente ma , essendo est remamente male armati, le perdite s ubite sfio rarono il milione di e il d esiderio di "pace e pane·· diventò improcrastinabile.
1 Opinion e espressa dal conte Witte all'ambasc iatore francese in Ru ssia Mauric e Paléologue i l IO scucmbre 19 14. In Wheeler-Bennet, J. W ., Brest ·Li tovsk the Forgorten P eace Marc h 1918 , London, 1956. pag. 6.
Nel l 917 la parola d'ordine s ia dci conservatori sia dei riformi sti e ra Pa ce . L e motiva z ioni e ran o evidentemente op pos te, la pace dov eva se rvire seco ndo i primi a salvare il potere autocratico. per i secondi invece doveva accelerare la "d ittatura del proletariato". Entrambi i gruppi avevano in m en te la destituzione di Nicola Il . Nel mezzo rimanevano i moderati di Miliukov c R odLia nko che, fedeli a ll a causa dell'Intesa. voleva no che lo zar il p aese c il suo potere adotta nd o un a riforma cost itu z ional e prima che fosse troppo t ardi 2 . I loro co nsig li , ina co lt ati dal sovrano c hiu so nella propri a apatia. rimasero lettera morta. L e te s timonian L.e di co loro che rim asero v ic ini allo za r fino a l momento in cui, il 16 marzo 1917 , fu costretto ad ab di ca re , parlano di una ca lma g laciale quanto innaturale che contrastava con l'atmo s f e ra ge neral e di depre ssio n e, tanto da c hieders i se l'att egg iamento del sovrano fosse frutto di un in c redib il e ritegno- o tt e nuto g r azie a d una ferrea disciplina - di fede nella predestinazionc divina - co ntro la quale qualsiasi resistenza sarebbe s t a t a inutile - oppure di

L a Ri voluz ion e. co n la quale in Ru ssia venne via il regime Larista, portò a l potere. incredibilmente, propri o quel pattito liberale democratico c he favorì la prosecuzione della g ue rra per la democrat: ia , in netto contras to con la vo lontà popolare di pace, in nome della qual e la ri voluzione e ra sta ta co mpiuta. Sia i conservatori c he i bol scevichi. se fossero riusciti a prendere il potere, avrebbero immediatamente dato inizio alle trattative di pace con le Po te n ze ce ntrali. Il gove rn o provvisorio di s t am po liberai-soc iali sta era compos to da 10 liberali e da un so lo socia li sta.
Lc nin, cap o c ari smatico de l part ito bolscevico, rientrato in patria dal s uo es ilio e l ve ti co dopo lo sco ppio della ri voluz ione, graz ie all 'a iuto d e l Comando Supremo te de sc o, non si la sc iò sca ppare l'occas ione di capi taliz zare il d es iderio popolare di pa ce c d u ritorcerlo contro il neonato governo provvi s orio. Il Comando ted esc o si aspe ttava da Le nin che spingesse le ma sse a c hiedere di avviare le trattative di pac e se parata con la Germani a, teme ndo la 1ipresa. in primavera, d eg li at- pagg. ll - 12.
3 Le parole che ho riportato, tradouc, sono del generale Danilov vicino al in quei giorni fatali. Jn Chernov, V., The Crear Russian Rei'O!ution, New Havcn. 1916, pag. IO tacchi f ra n co-britannici combi n ati co n qu e lli dell'ese rc i to russo che si sareb b ero ce rt amente rivelati fata l i per g li Imperi centra li"'.
11 Soviet dei l avoratori, dci so ldati e dei contadin i di Pietro grado e ra l 'altro attore di prim o piano insieme al governo. Il sov iet era sicuramente più vici no d e l gove rno ai sentimenti d e ll e masse c soprattutto av eva rifiutato di collaborare co n il governo dopo c h e i liberali avevano manifes tato la propri a vo lon tà di pro seg uire la guerra al fianco deg li Alleati. Manifestazioni oceaniche per l a pace ri empirono le strade, si moltiplicarono g li scontri tra truppe e manifestanti. la p ropaganda bolscevica co ntinu ava ad a lim e nt arne la fiamma mentre risuonava per la prima vo lt a lo slogan ''tutto il potere ai Sovief'.
11 gove rno spi nt o dalle enormi manifestazioni popolari dichiarò, tramit e un documento ministeriale. la sua vo lont à di arrivare quanto prima a s ig lare un a pa ce ge nerale , basa ta su i principi eli non ann ess ione e di auto determinazione dci popoli. Ancora non si accenn ava nei documenti ufficiali ad una pace sepa rata, essendo il governo provvisorio ancora legato a li ' Acco rd o Tripartito del 191-f. con il quale la Gra n Bretag n a la Francia c la Ru ssia si impegnavano a non siglare accordi separati co n le p otenze ce ntr ali.
Int a nt o agenti bol scevichi si infiltra va no in ogni divisio ne ed iniziavano l a loro opera di propaganda. L'effetto fu reggimento dopo reggime nto, i so ld ati s i rivoltarono, u ccisero g li ufficiali c il fronte si paralizzò; l'avanzata tede sca fece il re sto. Il panico si diffu se all ' interno detresercito in di sso luzione, trasmettc nd os i anche a lle poche unità rimaste immuni dal "co ntagio' ' bol scev ico. Ogni te nta tivo di resis te n za fu inutile, i soldati iniziarono un a le nt a e disordinata ritirata.
L'atteggiamento degli A ll ea ti nei co nfronti del Governo provvisorio che in iz ialment e era s t ato benevolo. inizia a trasformarsi in irritazione e ri se ntiment o alla lu ce dei ripetuti falliment i n e ll'argin are il caos che andava diffond e ndo si. Ben pre s to apparve agli Alleati in tutta la sua ev idenza la total e imp ossibilità a pro seg uire la g uen·a su l front e orienta le 5

Un tentativo di pon·e un freno a ll a confu s io ne di lagante venne d a l coup d'étal di se tt e mbre del ge n erale Kornil ov, coma ndante in ca p o del l 'ese rcito, che p erò fallì per la med es im a disorganizzazione che avrebbe dovuto combattere, tanro c h e i Cosacchi di Ko rn ilov s i arresero facilmente a i battaglioni d e i lavorato ri di Pi ctrog rad o. Intanto il Governo provvisorio si ridusse ad un direttorato, composto di so lo c inqu e membri. con a ca po Kcrenskij.
-' Whcclcr- B en n et. J . W., cit. pagg. 35 - 39. :; Ri ccanli L.. Alfecui 11011 amici. Le rela::Joni politid1e tra l'Italia e l'Intesa durante la prima gue rra mondiale. Morccll iana. Brescia. 1992. pag. 380.
Il partito bo lscev ico -che aveva sempre avuto una rilevanza pol iti ca assolutamente sp roporzionata a l n umero dei s uoi membr i - raggiunto in ottobre il control lo dei Sovict di M osca e di Pi e trogra do, con a capo Trotsky, annunciò l 'i nte n zio ne d i convocare a novembre un cong resso dei sov ie t di tutta la Rus s ia per prendere finalmente in mano il gove rno del paese. Il co ngresso era convoca t o per il 7 di novembre ma Lcnin, ritornato da poco da ll a Finl andia. era poco convimo di affidar si al voto popolare pe r la presa de l potere e preferì affidarsi alla forza. Il regime di Kerenskij ri ceve tte il co lp o defi niti vo propri o il 7 n ove mb rc6
11 problema d e lla pac e, richiesta dal popolo se n za ulteri o ri in dug i , d ive ntò ce ntr a le per il governo dci soviet come lo e ra s t ato pe r i lo ro predecessori. L a politica del partito era quella di una pace generale ·'sen za an nessioni e se n za riparaL ioni'' ma i tentativi diplomatici di innuenzare le potenLe dell' I ntesa falliro n o. l bolscevichi fo r mularono la loro prima proposta di pace, rivol t a a tutti i belligeranti. convinti c h e i gove rni n on la avrebbero accetta ta ma che v i sa re bbero s tati spint i dalle manifestazioni popolari. Ques ta co n vinLione s i basava s u un g rave errore eli giudizio, in prim o lu ogo una interpre t azione sbagliata del la psicologia occiden t ale. e secondo poi s u una erronea convinzione c he la rivoluzione prole t aTia fosse diet ro l 'a n golo anche in occide nte. Ne l pomeriggio dcll'8 novembre Lenin e r a atteso al Co ngresso dci sovie t. del qual e facevano pa rte anch e i me nscevichi c i soc iali s ti rivolu z io nari. per portare la s ua re lazione s ul co lpo eli s t ato c le propo ste bol scev ic h e per la pace. Il D ecreto. approvato all'unanimità dal Con gres o. era basa to s ul concetto di pace se n za anne ss ioni e se nza riparazio ni e s ul d iritt o all'autodeterminazio ne dci popoli.
Come Lcn in aveva s uppo sto, i gove mi a ll ea ti non riconobb ero l 'esis tenza del nu ovo regime c ne ig norarono i propositi di pac e d ecide ndo di non ri s pondere alla comunicazione. Appoggiarono inv ece il gen era le Du khonin che, co nf id ando ne ll 'a iuto a ll eato, faceva appello a la voratori e co nt adini per dare v ita ad un governo popolare. Gli Allea ti s i sp in sero fino al punto di schiera rsi decisam e nt e co ntro qu a lsiasi ip otesi di pac e se parat a, in v iola z io ne d e ll'ac co rdo del 5 settembre 1914 , e si dichiararono convinti che il Comando supremo russo avrebbe tenuto le truppe al fronte contro il comune nemico. Un errore di valutazione derivato dali 'ig noranza del fatto che, come dichiarato dallo stesso Trotsky , i russi non si ritenevano più legati in alcun modo ai trattati conclusi dallo zar. Resta il fatto che gli Alleati, in particolar modo gli Tnglesi , non avrebbero comunque potuto accettare che le rela z ioni tra Germania e Russia venissero consolidate da una pace separata. Una futura alleanza tra russi e tedeschi avrebbe costituito una seria minaccia per il futuro dell 'Eu ropa e, secondo Gcorge Buchanan ambasciatore inglese a Mosca, andava ostacolata a qualsiasi costo. Egli propose agli Alleati di liberare la Russia dalle proprie obbligazioni e di manteners i in buoni rappo11i con il governo sovietico. La propo sta non venne accettata ma. se lo fosse stata, molto probabilmente la storia del trattato di Brest-Litovsk sarebbe stata completamente diversa 7

2. La Pace di Brest-Litovsk
Dinanzi al rifiuto degli Alleati a prendere parte alle trattative per la pace generale, Lenin avrebbe avuto due distinte pos s ibilità: la prima era quella, assolutamente irrealizzabile, di continuare la guerra come gli veniva richiesto dai moderati, ma le possibilità di combattere con un esercito in disfacimento e ormai privo di qualsiasi disciplina si sarebbero rivelate certamente nulle; la seconda era quella di iniziare le trattative di pace con la Gem1ania e di siglare una pace separata che avrebbe concesso al bolscevismo il "respiro" necessario per consolidare la Rivoluzione russa contro gli sforzi di rovesciarla dal di dentro. Il 26 novembre 1917 , Trotsky fece formale domanda al Comando supremo tedesco per un armistizio immediato con lo scopo di siglare una pace senza indennità c annessioni. La Quadruplice Alleanza aveva ogni interesse a siglare una pace con la Russia che avrebbe consentito agli imperi centrali di concentrare i propri sforzi sul fronte occidentale e di dare respiro acl Austria e Ungheria i cui eserciti erano ormai allo stremo, dopo aver perduto più eli 1.800.000 uomini sul fronte russo. Inoltre , a Yicnna e Budapest, si anelava aggravando la crisi alimentare, c'era urgente bisogno di ingenti quantità eli grano che, una volta s iglato J'armisti7.io con l a Russia, sarebbero potute giungere elall'Ucraina.

La Germania accettò la proposta russa di trattare, i negoziati si sarebbero dovuti aprire il 2 dicembre 1917x.
I tedeschi pensavano di risolvere la questione in poche ore ma la delegazione sovietica era atTivata a lle trattative con intenti anche di propaganda. J Russi erano intenzionati a far durare i negoziati il più a lungo possibile, per favorire lo scoppio della rivoluzione proletaria in tutto il re s to dell'Europa. Per prendere tempo, all'inizio, i delegati sovietici continuarono a parlare dell'intenzione di siglare una pace su tutti i fronti senza ave re in rea ltà alcun potere di negoziare a nome degli alleati dell'Intesa. Soltanto il 12 dicembre, dopo aver tentato ancora una volta invano di ottenere una risposta dai governi alleati in merito al loro desiderio di prendere parte ai negoziati, la delegazione fece ritorno a Brest -Litov sk dichiarandosi pronta a negoziare per un armistizio separato, scaricando la colpa del proprio comportamento sugli Alleati che non avevano voluto prendere in considerazione i ripetuti appelli alla pace. Il l 5 dicembre viene finalmente siglato l ' armistizio bilaterale , va lido fino al 14 gennaio, che sarebbe stato prolungato automaticamente a meno che non vi fosse, da parte di uno dei firmatari, la volontà di romperlo. Anche in questo caso si sarebbe dovuta co- munque concedere una settimana di preavviso prima della ripresa delle ostilità. Tra le condizioni dcii 'armistizio rientrava una clausola sul ritiro delle truppe dal Baltico c dal Mar Nero che non sarebbe avvenuto comunque prima del 14 gennaio ed una c lauso la, per la verità piuttosto in ge nua da parte tedesca, che lasciava campo lib ero alla temibilc propaganda sovietica consentendo gli scambi di g iorn ali e materiali infonnativi. Ben presto divenne impossibile controllare le attività deg li agenti bolscevichi nei punti di fraternizzazione istituiti per le truppe9.
8 La scelta de ll a delegazione Russa da in viare a Brest-Litovsk non fu semplice. Essa doveva essere rappresentativa di tutti i gruppi rivoluzionari ma anche capace di negoz iare, una combinazione di difficile ottenimento nel primo periodo del governo s ovietico. ll capo della delegazione era Adolf Joffe un intellettuale rivoluzionalio. con lui Leo Kamenev il cognato di Trotsky, poi Leo Karakhan un armeno che aveva le funzioni di seg retario generale della delegazione e la famosa Mme. Anastas ia Bitsenko assassina social- ri vo lu zio nari a. La delegazione avrebbe dovuto essere completata da un membro di ognuna delle classi che avevano preso parte a lla rivoluzione. so ldati. marinai, lavoratori e contadini. La storia del rappresentante della classe contadina. Roman Stashkov , merita eli essere riportata. La delegazione si stava già recando alla stazione quando ci si rese con to che mancava un rappresentante proprio dei contadini. girato un angolo si imbattono in un vecchio con tadino con una borsa, la macchina s i ferma e con la sc usa eli un passaggio alla stazione il contadino viene fatto salire. Quando la delegazione arriva alla stazione Warsaw il co ntadino dice che non era la stazione giusta per lui che doveva andare verso est. a que l punto Joffe domanda al contadino a quale partito appmtenesse cd egli rispose al partito sociali sta rivolu zio nario. Non soddisfatti i delegati lo incalzano chiedendogli se appartenesse alla corrente di destra o eli sinistra ed il vecchio che aveva capito dal tono della domanda che sarebbe stato lischioso rispondere destra di sse che era cieli 'ala pii'• eli sinistra possibile. Soddisfatti della ri s po s ta Joffe e Kamenev "invitano" il contadino a recarsi con loro a Bres t-Litovsk per firmare la pace con i tedeschi. Wheeler-Bennet , J. W. , ci!. pagg. 85-86.

Trotsky scrive che, all"inizio dei negoziati per la pace, la speranza dci bolscevichi era che i partiti dei lavoratori tedeschi, austriaci e anche dei paesi dell'Intesa aderissero alla rivoluzione. A tal fine era necessario che i negoziati durassero il piLI a lungo possibile per co nsentire a i lavoratori di comprendere i punti salienti del programma bolscevico c in particolare il loro programma di pacc 10 . Per la mentalità bolscevica del tempo, infatti, le questioni territoriali avevano scarsissima rilevanza se paragonate alla lotta del proletariato contro il capitalismo, al punto di affermare che non era un vero socialista quello che non era pronto a sacri fi care la propria patria per il trionfo della rivoluzione. Inutil e dire che i lavoratori degli altri paesi europei non si assunsero il ruolo che Leni n aveva pensato per loro, c continuarono ad appoggiare i loro governi borghesi. Lenin stesso, che aveva condiv iso inizialmente la convi nz ione dci suo i compagni che la rivoluzione fosse prossima anche nel resto d'Europa, fu il primo a rendersi conto dell'errore di valutazione compiuto. Rim ane comunque il fa llim ento di Lenin nell' interpretare correttamente le reazioni delle classi lavoratrici europee, al contrario di quelle ru e che egli comprendeva e controllava alla perfezione.
Questa politica di procrastinazione indefinita era osteggiata da Lcnin. che era sicuro che, a lun go andare, s i sarebbe rivelata dannosa per la Russia. Egl] non era affatto convin to , come g li altri membri della delegazione, che i tede schi non avrebbero ripreso le os tilità se le loro co ndizioni non fossero sta te accettate dalla delegazione russa. Inutil e dire che l'accettazione della pace senza annessioni e indennità era so lo un a facciata e che il Comando tedesco stava cercando di far passare per autodeterminazione l'alienazione dal controllo russo di quasi di- ciotto provincie tra cui la Polonia russa, la Lituania, l a Curla n dia c parti dell'Estonia c della Livonia. Lenin decise comu nque di far proseg uire i n egoz iati a Trots ky c he a n ·ivò a Brest- Lit ovsk all'inizio di gc nnaio11. Trotsky dovette imm ed iatamen te confrontarsi con un ultimatum c h e las ciava come uni ca cel ta l 'acce tta zio ne di un a cattiva pace oppure la rip resa de ll e ostili t à. La replica di Trot ky, it giorno sivo12, la scia ancora spazio a l dialogo con la G e rmania. ma chiarisce c h e il governo bo lscevico, pur avendo come priorità assoluta il ragg iun g im en t o della pace , l o aveva inca1ic ato di accettare c s ig la re so lo una pace giusta c democratica. Il 18 ge nn aio, Trotsky tornò a Pietrog rado per rifer i re a ll 'Assemb lea Costituente, c he e ra s tata creata dopo il colpo d ì stat o che aveva fatto ca dere il governo provv i so rio. Leni n, intanto , stava pen sa ndo di e liminare a n che la costituente, dato c he i bol scevic hi avevano la maggioranza solo a M osca, Pi etrog r ado c in a lc une a lt re città, m e ntre la ma gg io ra nza assoluta dei vo ti era a nd a ta ai Soc ialist i Rivoluzionari. Quando l 'assemblea sì riunì il Consiglio dei Comm i ssari comunicò c h e sarebbe sta ta immediatame nte fatta sciog liere se n on fosse sta to ri co n osci u to il pot ere dci Sovie t e approvate tutte le misure decise durante il 2° Congresso dci Soviet.

L ' opinione di Trotsk y in me rito alla firma del tr at t a to di pace e r a c he s i dove sse fe rm are la g ue rra se n za firmare la pace. Di etro a questa d ich iarazione la co n vi n zione c he la Germania non avrebbe ripreso le os tilit à a c au sa delle proprie difficoltà intern e e c he, comunque, a n c he se avesse attaccato la situazio ne non sarebbe s tata peggiore di quella attuale. L enìn a l co ntrari o e ra convi nto c he i tedesch i av rebbero ripreso le ostilità c c he a quel punto l 'ese rcito ru sso non s arebb e stato in g r a do di res iste re, era contrario alla t eo ria di Trot s ky e l o era a nco r a di più a Bu kharin che s tava ra ccog liendo consensi attorno a ll a ripresa della guerra. 1 due uomini po liti c i non avevano a ncora capito c h e la fi rma del tra u ato era indi spe nsab ile, dato che le rruppe non e rano più in g rado di co mb atte re e che le co ndi z ioni di pace s arebbero s lélte ancora pegg iori se i te d esc hi avessero ripreso l 'a vanzata 13 . La proposta
11 Egli non fu l'unica nuova prel>enLa all a conferenza. avevano fatto la loro comparsa anche i rappre)>entanti polacchi e quelli della Rada Ucraina. Gli Ucraini ave"ano auuato immediatamente il principio di autodeterminazione enu ncia to dai bobccvichi c aveva no dichiara t o la propria indipendenza imm ed i atamcmc dopo il golpe bo l scevico. Cfr. Wh ee l c r- Bcnnet, J. W., ci ! pa g. 154

12 TI g iorno i n qu es tion e è il 10 gen naio 19 18.
13 Wh eeler- Bcnncl. J. W. , cit. pa gg. 187- 19 1 di Trotsky fu accettata dal Comitato centrale con una maggioranza molto ristretta. ma pur sempre sufficiente per dargli carta bianca nel proseguimento delle sue tattiche per prolungare i negoziati.

Intanto, il Comando Supremo tede sco era deci so a proseguire la guerra se i bolscevichi avessero proseguito nella politica di procrastinazione; il loro regime sarebbe caduto in brevissimo tempo sotto i colpi delle truppe tedesche ed i successori dei sovietici avrebbero accettato qualsiasi condizione di pace.
Nonostante la minaccia di una avanzata su Pietrogrado che avrebbe certamente causato la caduta del regime bolscevico , Trotsky il lO febbraio, con un vero e proprio colpo di teatro , annunciò la decisione deJJa Rus s ia di tirarsi fuori dal conflitto senza firmare una pace ritenuta inaccettabile. Il Comando tedesco, considerò il discorso di Trotsky come una rottura dell 'a rmistizio e si preparò a riprendere l'avanzata entro una set timana, come stabilito nei patti 14
L'armistizio avrebbe avuto termine il 18 febbraio a mezzogiorno. le ostilità sarebbero tiprese quello stesso giorno. Il 19 febbraio il quartier generale tedesco ricevette un telegramma firmato da Lenin e Trotsky con il quale venivano accettate le condizioni di pace poste a Brest. I tedeschi però adesso non avevano fretta e impiegarono le stesse tattiche dilatorie utilizzate dai russi, chiedendo confem1a sc ritta del telegramma al comandante tedesco di Dunaburg. L 'a vanzata tedesca, come previsto da Lenin, travolse ciò che rimaneva dell'esercito russo anche se non fu rapida come Hoffmann aveva sperato. L'ultimatum tedesco raggiunse Lenin il 23 febbraio mentre l'avanzata tedesca procedeva, il 24 i bolscevichi accettarono le condizioni tedesche, ma l'avanzata non si fermò e sembrava che non dovesse arrestarsi, se non dopo aver raggiunto Pietrogrado. I termini della pace erano, ovviamente, molto più duri di que ll i che erano stati rifiutati a Brest ma bisognava
14 Wheelcr-Bennet, J. W .. cit. pag. 229.
15 I tem1ini proposti dai tedeschi erano durissimi, comprendevano un ulteriore spos tamento della linea eli confine verso est fino ad includere la città di Dvinsk ed arrivare alla frontiera orientale della Curlandia, la Germania dopo la firma del trattato si ritirerà da tutti i tenitori più ad est eli que s ta nuova linea; la Livonia e l 'Estonia dovranno essere immediatamente evacuate dai Russi per consentire r occupazione da parte di una forza d i polizia tedesca che si incaricherà eli Jistabi l i_re l'ordine; la Ru ss ia dovrà conc ludere immediatamente la pace con I'Ucraina e ritirars i immediatamente da Ucraina e Finlandia: le p rovincie dell'Anatolia orienta le dovranno tornare sotto il contro Ji o de ll a Turchia e la Russia dovrà fare tutto il possibile per sem plifica - accettarli o firmare la condanna a morte del governo sovietico 15. Dato che la Bulgaria non aveva mai confinato direttamente con la Russia e che grazie all'avanzata tedesca dell'ultimo periodo l'Austia-Ungheria si trovava a non essere più confinante con la Russia , solo Germania e Turchia beneficiarono delle cessioni territoriali derivanti dal trattato.
Tra il momento dell'accettazione dell'ultimatum e la firma del trattato, le ostilità continuarono per volontà del Comando supremo tedesco. l Turchi avanzarono nuove pretese per ottenere il controllo dei distretti di Ardahan, Kars e Batum. Fu chiesto ai sovietici di lasciare che i l destino dei distretti in questione fosse deciso secondo il principio di autodeterminazione, dato che i Turchi volevano recuperare il controllo di quelle aree, che erano passate sotto il controllo russo nel 1878. L'importanza di questa tardiva aggiunta al trattato risiedeva non tanto nella riconquista della Fortezza di Kars, la Verdun del Caucaso, quanto nel fatto che Batum era la chiave d'accesso ai giacimenti di petrolio di Baku e dell'Azerbaijan, le cui risorse in questo modo sarebbero state aperte allo sfruttamento delle Potenze Centrali. In Transcaucasia intanto , il 28 novembre 1917 , era stato creato un Commissariato, presieduto dal georgiano Gegechkori. per far fronte sia alla minaccia bolscevica, sia ali' avanzata turca. Il Commissariato ebbe la funzione di organizzare la difesa dell'arca contro i turchi, in attesa della sconfitta dei bolscevichi. I Turchi avanzavano, travolgendo le deboli difese del Commissariato mentre , contro tutte le previsio- re 4uesto proce ss o; completa smobilitazione de ll'es ercito russo comprese le unità di nuova formazione: le navi da guerra russe che si trovano nel Mar Baltico, nell'Artico e nel Mar Nero devono immediatamente rientrare in un porto russ o oppure essere disarmate. Lo stes s o dicasi per le navi dell'Intesa che si trovano sotto il controllo russo: il trattato commerciale russo-tedesco de l 1904 deve tornare in vigore: gli affari politico - legali dovranno essere regolat i sulla ba s e della prima Convenzione Legale Russo -Tedesca che regolamentava ques tioni quali le indennità per i danni ai civili e quelle per i prigionieri di guerra. A questo proposito la Russia si doveva impegnare ad assicurare la protezione dei prigionie1i di guerra e dei prigion ieri civi li e di tutti quelli che rientrano alle loro ca s e; la Ru s sia s i doveva impegnare a cessare qual s ia s i attività di propaganda o agitazione organizzata contro le Potenze Centrali. anche nei ten itori da essi occupati; le condizioni succitatc dovevano essere accettate entro 48 ore. i l Trattato di pace doveva essere f irmato entro tre giorni e ratificato entro le due settimane success ive alla firma stessa. Whee ler-Bennet, J . W. , ci t. pagg. 255 -256 ni, il governo bolscevico sopravviveva 16 L'errore diplomatico più grave del Commissariato fu sicuramente quello di non dichiarare l'indipendenza della Transcaucasia subito dopo la rivoluzione bolscevica, in base al principio di autonomia delle nazionalità enunciato da Lenin, in attesa dell'Assemblea Costituente di Pi etrogrado.
16 Petricio l i, M L'Occupa z ione italiana del Cauca so: Un ''ingrato servizio'· da rendere a Londra, in "Il Politico''. Pavia. Fase . lV. 1971, Fase. l, 1972, pagg . 11-12.

Il 2 marzo, la delegazione della Transcaucasia era in attesa di partire per Trebisonda dove si sarebbero dovuti tenere i negoziati con i Turchi, quando un telegramma avvisa il Commissariato dell ' avvenuta firma del trattato di Brest-Litovsk da parte dei bolscevichi.
La firma della pace di Brest -Litovsk, i l 3 marzo 1918, da parte del governo bolscevico comportava pe r le repubbliche transcaucasichc di ri entrare nell'orbita dell'impe ro ottomanoi 7 Le tre repubbliche rifiutarono di riconoscere la validità del trattato, che venne considerato un tradimento da prute di tutti i popoli della Transcaucasia ed in particolare dagli Armen i che, da sempre perseguitati dai mussulmani, si sentirono abbandonati e beffati da l decreto con il quale , solo due mesi prima. i bolscevichi avevano riconosciuto all'Armenia turca il diritto all ' autodeterminazione; decreto che sarebbe dovuto servire a garantire la sicurezza della popolazione contro i massacri perpetrati dai mussulmani. Il 12 marzo 191 8, la delegazione transcaucasica 18 e quella turca tennero un incontro pre limin are a Trebisonda dove. due giorn i dopo, si aprì la Conferenza per negoziare la pace. Le possibilità di manovra de lla clele- l 7 La re s titu z ione del!" Anato li a Orientale alla Turchia e dei di s tretti di Ardahan. Kars e Batum e l ' immediata evacuazio ne delle truppe rus s e s i trovano nell'Articolo IV del Trattato eli Pace di Brest-Litovsk. Cfr. Biagini, A., Storia della Turchia Comemporanea.Milano. Bornpiani, 2000. Gli Articoli 13 e 14 del Trattato supplementare firmato a Berlino il 27 agosto 1918 sanciscono l' indipenden za de ll a Georgia. La Germania si impegna a proteggere l'indipendenza della Georgia da qual s iasi attacco di una terLa potenza e a non permettere ad ak:uno l'attravers amento delle lin ee tracciate che in cl ud evano il contìne nord de l distretto di Baku fino al mare. In cambio i Ru ss i si impegnavano n potenziare l a produzione pe trol ifera e a fornire alla Ger mania un q uarto d ella produzione di greggio e derivati. Cfr. Whee1er- Bennet, J. W., c it., Appendice V TT , pag. 433. l 8 La delegazione della Tran s caucasia era mo lt o numerosa. A questo proposito viene riportato i l commento di un soldato turco che dice: "Se questa è tutta la popolazio ne della Transcaucasia sono mo lto pochi ma se in vece è un a d elegazione rni sembra che s ia molto num erosa''. L a de legazione in realtà e ra cos tituit a da l O membr i . in rappresentanza dci dive rs i partiti politici e delle diverse etnie e religioni. Kazemz.adeh, E, The Struggle for Transcaucasia (191711921 ) , Ncw York. Oxford . 1951, pag. 93 . gazione transcaucasica erano praticamente nulle. Ancora prima di aprire ufficialmente la Conferenza, Vehib Pascià chiese ai delegati della Transcaucasia di far evacuare i territori ceduti a lla Turchia dal trattato di Brest-Litovsk. La mancata dichiarazione di indipendenza rese vane le proteste di illegittimità del trattato d i Brest-Litovsk avanzate dalla Transcaucasia, che al momento della fim1a del trattato. risultava a tutti gli effetti come una parte dell'ex impero russo. I diplomatici turchi ebbero gioco facile nel sotto lin eare come, nonostante il fatto che nella reg ione fosse stato organizzato un governo indipendente quando quello russo aveva cessato di funzionare, la Transcaucasia non potesse comunque essere considerata uno stato indipendente dal momento che non esisteva alcuna dichiarazione di indipende n za. Quindi essa non aveva alcun diritto di non riconoscere la validità del trattato di Brest-Litovsk.

Le trupp e ottoma ne , mentre i negoziati andavano a vanti, continuarono la loro avanzata e con essa si inasprirono le vio lenze contro la popolaLione Armena. Le violenze perpetrate dai turchi spim.ero il Commissariato a prendere una decisione chiara dichiarando l' indipendenza e uscendo dal vicolo cieco in cui la diploma?ia li aveva cacciati. Prima di prendere una decisione definitiva, il governo decise di tentare a ncora una volta di chiedere aiuto agli Alleati contro i turchi. Solo dopo aver costata to a ncora una volta l 'indisponibi lit à di In glesi, Francesi c Americani a supportare con uomini o mezzi le operazioni militari in Caucaso. la dieta transcaucasica si decise a trattare, co ntinu ando tuttavia a rifiutare il riconoscimento di Brest-Litovsk.
Ma il tempo dei negoziati, per quanto riguardava l 'Impero ottomano, era finito. Il 5 aprile 191 8 co nseg narono il lo ro ultimatum a ll a delegazione transcaucasica nel quale s i ribadiva che solo il trattato di Brest -Lit ovsk avrebbe potuto servire come ba e per ulteriori negoziati c intimava di rispondere entro 48 ore. pena la rip resa delle o tilità. Il ministro degli esteri Chkhenkeli chiese alla dieta il permesso di accettare le condizioni imposte dai turchi e di proclamare l'indip endenza ma, ali' interno della dieta le opinioni erano co ntr as t a nti, in particolare il partito Mu ssavat, r a ppresentante dei mussulmani azeri, dichiarò per bocca di uno dei propri membri che 1· Azerbaijan non avrebbe mai combattuto contro i correligionari turchi, nonostante il fatto che gli sci iti azeri avessero combattuto per secoli co ntro i turchi sunniti. L a questione religiosa in e ra so lo una scusa che nascond eva un concreto int eresse. Gli azeri speravano, con l 'a rrivo d e i Turc hi, di s trappare Baku a l controllo sov iet ico e di riappropriarsene.

Il 14 aprile, un membro menscevico del Commissariato decise di mettere ai voti una dichiarazione di guerra contro l'Impero ottomano. Mentre gli altri partiti appoggiarono la mozione il portavoce del partito Mussavat, con un capo l avoro di doppiezza, dichiarò che l' Azerbaijan non avrebbe combattuto attivamente contro i turchi tuttavia, il Mussavat , non si sarebbe opposto alla dichiarazione di guerra e avrebbe fatto di tutto per appoggiare la parte "giusta", omettendo appositamente di specificare quale delle due fosse ritenuta quella giusta. Quando si anivò al voto la dichiarazione risultò unanime, ma questa unanimità non era sostenuta da alcuna unità di propositi 19 . La guena si rivelò immediatamente disastrosa per la Transcaucasia, il 15 aprile venne presa la città di Batum e il porto , alcuni forti caddero in mano turca senza opporre resistenza mentre la fortezza di Kars , considerata inespugnabi le, resistette effettivamente agli attacchi.

TI 22 apri le gli ottomani si offrirono di riprendere i negoziati interrotti, a detta di Vehib Pascià , per colpa della dieta transcaucasica.
Il Seim accettò l'offerta c allo stesso tempo si concentrò su lla questione dell ' indipenden za che ritornava in primo piano. Alla fine del dibattito, che mise in luce le profonde differenze tra i membri dei diversi partiti, fu costituita la Repubblica democratica federativa di Transcaucasia, il cui primo alto fu quello di accettare tutte le condizioni di pace poste dai turchi 20 . Il compito di formare il governo fu affidato a Chkhcnkcli che assunse la carica di primo ministro e mantenne quella di ministro degli esteri 21 . Il 28 aprile 1918, l'Impero Ot- tornano riconobbe la neonata Repubblica Democratica Federale di Transcaucasia.
I<J Ka zemzade h , F., ci r., pag. IO l.
20 Tra le condizioni per la pace ricordiamo che le truppe della Tran sca ucasia avrebbero dovuto evacuare la forte zza di Kars e consegnarla in mano turca. Appena la notizia della resa della città raggiunse g li abitanti la prima reaLione fu un esodo in ma ssa della popo lazione cristiana c he temeva rappresaglie da parte dei mussulrnani . Cfr. Kazcmzacleh, F., cit pag. 106.
2 1 La lista dci ministri eli questo primo govemo de lla Transcaucasia tif1ette appieno gli equilibri di forze tra le tre etnie più numeros e della regione i Georgiani. gli Azerba ijan i e gli A rmeni. Tutte e tre le nazionalità occupano posizioni ministeriali in egual numero, quattro per ognuno, eppure i mini s teri più importanti sono tutti nell e mani di Georgian i e Aze rb aijan i (Affari Esteri, Guerra , Tras por1i , Interni, Giustizia e Contro ll o dello S ta to) mentre l'unico minis t ero importante concesso agli Am1cni fu quello delle F in anze, g li Armeni erano universa lmente riconosciuti come i piì:r abi li nelle que s tioni finanziarie. Per il resto dovettero accontentarsi di ministeri di secondo piano come quello degli Approvvigionamenti e degli Affari Sociali. Kazemzacleh.
F.,cil.,pagg. 107-10 8 .
Le trattative ripresero l'li maggio 1918 quando ebbe luogo la prima e unica seduta della Conferenza di Batum22 Dalla Turchia arrivaremo nuove pretese territoriali che scatenarono le proteste del primo ministro Chkhenkeli che aveva avuto già abbastanza difficoltà a far accettare agli altri membri del governo le condizioni d i Brest-Litovsk. Accettare il "Trattato di pace e amicizia tra l'Impero Ottomano e la Repubblica Confederata di Transcaucasia" 23 avrebbe comportato la cessione di quasi tutto il tenitorio armeno agli ottomani. In questa occasione era però presente un osservatore tedesco, il generale von Lossow, che ascoltate le richieste ottomane si fece consegnare una copia del testo del trattato ottomano, per poterlo studiare e poter tutelare gli inte ressi tedeschi nel!' area.

Nonostante l'armistizio le truppe turche continuavano l'offensiva nel distretto di Erevan, mentre a nord-est altri battaglioni cercavano eli prendere contatto con le bande azerbaijane 24 L'Armenia era completamente circondata, i georgiani avevano subito un duro colpo con la perdita di Batum, solo gli azeri non avevano nulla da ridire sulle condizioni poste alla conferenza di Batum. Il generale von Lossow propose, a nome del Reich, la mediazione tedesca per risolvere la crisi in atto. Intanto rimaneva da risolvere un 'altra questione diplomatica, quella sollevata dalle relazioni tra la Transcaucasia e la Russia. Il commissario per gli affari esteri russo, Chicherin, chiese all'ambasciatore tedesco in Russia di poter partecipare alla Conferenza di Baturn. Subito dopo, i gravi problemi eli politica interna del regime sovietico, spinsero il governo ad accettare la mediazione tedesca, non avendo forze a sufficienza da contrapporre alla Germania né tantomeno da inviare in Transcaucasia per riprendere il controllo dell'area. Le rela z ioni tra R u ss ia c Transcauca ia non avranno più alcuna rilevanza fi no alla fi ne dell919.
22 La delegazione della Transcaucasia, numerosissima come a Trebisonda, era composta da 45 uomini. Kazemzadeh , F., cit., pag. 109.
23 Il Trattato in questione era composto di dodici articoli c tre appendici e da un trattato separato riguardante solo le questioni mi litari. La sezione p iù corposa riguardava le richieste tenitoria l i ottomane che comprendevano i d istretti di Akhaltsikh e Akhalkalaki controllate dal governo d i Titlis, la c ittà ed il distretto di Alessandropoli, la maggio parte del distretto d i Echnùadzin e la ferrovia Kars-Alessandropoli -Julfa. Kazemzadeh, F.. cit., pag. I l O.
24 l n me1ito cfr. illustrazione Il a pag. 57 che mostra la situazione delle forze be ll igeranti in Caucaso a l 1° maggio 1918, in AUS SME Fondo ES. R. 91, Fase. 23.

Di fronte al p iano eli mediazione tedesco si esplicitarono le radicali SIE (C ro quis) differenze tra le tre anime della Repubblica federale. Gli Armeni appoggiavano fermamente il progetto tedesco come pure i georgiani, 1' A ze rbaijan si dichiarava invece assolutamente contrario a ll ' interferen za tedesca nei negoziati con gli ottomani. L' atteggiamento azero distrusse l ' unità della delegazione transcaucasica minacciando l 'esis tenza dell 'i ntera Repubblica che avrebbe potuto non superare questa crisi . Essi proposero ai georgiani un accordo a due. La Georgia rifiutò la proposta e dichiarò che se il trattato con gli ottomani fosse stato siglato, evenienza tragica per la Transcaucasia , la Georgia si s arebbe sentita libera di agire unicamente nel proprio interesse. L ' unica sa l vezza per la Georgia era rappresentata dalla protezione tedesca , che la Georgia avrebbe potuto invocare soltanto dopo aver dichiarato la propria indipendenza, i delegati georgiani iniziarono trattative segrete con von Lossow durante la Conferenza di Batum.
Situa:;ione dellefor:.e belliRemnti in Caucaso all 0 d e l/9/8.
Il 24 maggio 1918, von Lossow inviò un telegramma alla delegazione transcaucasica nel quale dichiarava di aver offerto i suoi servigi di mediatore a Khalil Bey che però aveva rifiutato il suo aiuto. Il giorno s uccessivo sc risse di aver avuto notizie dell'imminente dissolu z ione della Repubblica federale di Transcaucasia con la quale era incaricato di negoziare e che quindi si accingeva a rientrare in patria per ricevere nuove istruzioni dai propri superiori. La partenza del rappresentante Ledesco fece precipitare la crisi, mentre i turchi proseg uivano le manovre militari la Georgia dichiarò la propria indipendenza e ufficializzò la fine della Repubb lica federale, appena un mese dopo la fondazione.
3. Protettorato tedesco in Georgia
Noi Jordani a, portavoce del Consiglio nazionale Georgia , il 26 maggio 1918 lesse l ' Atto di Indipenden za della Repubbli ca Democratica di Georgia e portò a termine la manovra diplomatica volta ad assicurare alla Georgia la protezione della Germania contro qualsiasi nuova pretesa ottomana, in cambio di petrolio e materie prime. Gli accordi preliminari tra Georgia e Germania furono firmati lo stesso giorno da Noi Ramishvili, primo ministro della Georgia, e Chkhenkeli nuova-
25 L'accordo conteneva cinque articoli o capi toli. 11 primo dice va che la Georgia riconosceva il trattato di Brest- Lito vsk come base per le proprie relazioni con la Germania: il seco ndo concedeva alla Germania l'u so de ll e ferrovie c del p<>•1<> di Poti mente ministro degli esteri, con essi la Germania mise pesantemente le mani sull'economia della neonata repubblica georgiana 25 quattro gruppi etnici e politici ben distinti che avevano atteggiamenti diversissimi circa la possibilità che la città finisse in mano ai turchi. Gli A7eri che erano il gruppo più numeroso non volevano difendere Baku. dato che nelle altre province i Turchi erano loro alleati; gli An11eni che era no il secondo gruppo erano decisi a difendere la città ad ogni costo da turchi c azeri; il terzo gruppo era costituito dai Ru ssi non bolscevichi (monarchici, menscevichi. cadetti c soc iali sti rivoluzionari di destra) tutti temevano i turchi. simpatizzavano con l'Intesa e avevano una visione dci problemi del Caucaso vicina a quella europea: gli ultimi c meno numerosi erano i bolscevichi, essi volevano conservare il controllo della città il più a lungo possibile ma preferivano comunque !asciarla in mano ai turchi piuttosto che agli Inglesi dato che in futuro sarebbe stato molto più facile liberarsi dci primi piuttosto che dci secondi. È ovvio che in tali ci rcostanze ogni gruppo lavorasse per proprio co nto al raggiungimcnto dci propri scopi difTidando l'un o dcii' altro 26.

L'Armenia, dopo la dissoluzione della Transcaucasia, rimase completamente isolata e priva di qualsiasi sostegno. Il 28 maggio 1918 dichiarò la propria indipendenza ma, al contrario di quello che era successo per la Georgia, l'assoluta mancanza di risorse naturali e la povertà genera li zzata non la rendevano appetibile per nessun governo straniero. La Germania si limitò ad alcune dichiarazioni umanitarie sulla necessità di salvare la popolazione civile dai massacri , la Ru ssia protestò per le violenze subite dalla popolazione. La Georgia offrì la propria ospitalità ai profughi, ma nessuno alzò un dito per fennare le vio lenze ottomane. Quando la resistenza contro i turchi non fu più possibile perché le casse dello Stato erano vuote e l'esercito allo stremo. i delegati armeni si recarono nuovamente a Batum per firmare la pace con i turchi.
La pace con gli ottomani, sig lata il4 giugno 1918 , fu durissima per l'Armenia, che fu mutilata dal punto di vista territoriale, perdendo Kars , Ardahan, il distretto di Borchalo e parte dei distretti di Echmiadzin e Sharur e ridotta all'impotenza. Dovette inoltre cedere completamente il controllo della ferrovia Alessanclropoli-Julfa che la collegava alla Persia. Soltanto la vittoria del! ' Inte sa riportò l'Armenia acl un livello simi le a quello delle altre due repubbliche. La Repubblica georgiana, protetta dalla Germania , se la cavò con poche concessioni tra le quali, la più significativa, fu la concessione ai turchi dell'uso delle ferrovie nazionali, peraltro congiunto con i tedeschi. Nel caso dell'Azerbaijan, che era da tempo alleato degli ottomani, la fin11a del trattato avvenne solo pro forma. Il governo non perse nulla e anzi si aspettava che i turchi gli dessero man f011e per la conquista di Baku. Gli abitanti della città erano divisi in per il trasp011o di uomini e mezzi a que s to sco po le ferrovie e i l porto sarebbero stati occupati da truppe tedesche, la gestione di entrambi sarebbe s tata affidata ad una Commissione congiunta georgiana c tedesca: l 'articolo tre riguardava lo scambio di rappresentanti diplomatici: il quarto riguardava le relazioni conso l a1i; l'ultimo dichiarava che l ' accordo dalla validità immediata sarebbe stato sostituito al piLJ presto da uno più dettagliato . Infatti, nello stesso giorno, furono firmati altri tre accordi supplementari Jl primo. ant icipando !"arrivo de ll e truppe tedesche, regolamentava la libera circolazione della moneta tedesca: il secondo riguardava lo scambio dei prigionieri di gue1n: il terzo metteva a disposizione della Germania tutte le navi che si trovavano nei po11i georgiani. L'articolo due . in patticolare, is tituiva una compagnia minera1ia congiunta con il monopolio sullo s fruttamento de ll e ricchezze georgiane. Kazemzadch,F.,cit .. pagg.l22 - l23.

Il protettorato tedesco in Georgia durò pochi mesi. di relativa stabilità poi, con la fine della Prima Guen·a mondiale c la sconfitta degli Im peri Centrali, i presidi militari turchi e tedeschi furono sostituiti dalle truppe inglesi. L a fine della gueiTa ebbe come effetto in Transcaucaia quello di riaccendere i conflitti etnici, religiosi c politici. Gli armeni, neutralizzata la minaccia turca, diedero apertamente il loro consenso a Dcnikin e ai ge nera li controrivoluzionari; gli azeri che durante l 'occupazione turca s i e rano alleati con la Georgia mcnscevica contro i bolscevichi e i bianchi, dopo l'armi stiz io di Mudros cambiarono fronte cd il Mussavat, partito nazionalista azero di ispirazione mussulmana ed i socialisti ripresero il loro ruolo nel paesc 27 .
La dittatum centro-caspiana. un gruppo organinato dai social isti ri voluzionari di destra c sostenut o dai nazionali sti armeni. che prese il potere a Baku dopo la caduta del Sovnarkom bolscevico, invitò gli In g lesi ad assiste rli nella difesa di Baku. Il ge nerale Dun stcrvil lc, di stanLa in Persia, orga ni zzò una forza di poco pill eli un migUaio di uomini che s i imbarcò , dal porto di Enzeli, alla volta della Transcaucasia. Nel suo diario di viaggio il ge nerale annota le sue impressioni in un passaggio che, brillante esempio eli humor britannico, esemplifica alla perfezione la situazione di assoluta confusio ne regnante in Caucaso in quel difficile momento di transizione:

·'a British Generai on the Caspian. the only sea unploughed before by British keels, on board a ship named after a Souù1 African presidcnt and whilom e nemy, sailing from a Persian port, under ù1e Serbian flag. to rclieve from the Turks a body of Almenians in a revolutiomuy Ru ssian town"28 n generale a Baku si trovò di fronte ad una situazio ne davvero disperata, la città aveva resistito fino a quel momento solo grazie alla debolezza de l nemico, i membri della dittatura al governo, che si aspettavano uno sbarco in forze delle truppe inglesi. s i dimostrarono molto delusi dall'esiguità delle forze di Dunsterville. n 14 settembre 1918 inizia l'avanzata turca sulla città c, fin dali' inizio , appare chiaro che la città non ha speranze di resistere. Il generale Dunsterville durante la notte fa imbarcare i suoi uomini e lascia la città. La ritirata che era l ' unica mossa po ss ibile dal punto di vista della strategia militare, venne però vista come un tTadimento nei confronti di un alleato. li generale ignorava di essere stato a sua volta tradito dato che, in quello stesso momento, erano in atto trattative tra la dittatura ccntro-caspiana e i Tedeschi, affinché questi ultimi facessero da mediatori con l'alleato turco per mantenere l'indipendenza della città. I tedeschi infatti temevano che, alla presa del potere da parte dei turchi, corrispondesse un calo nella produzione del petrolio del quale la Germania aveva assolutamente bisogno e che, fino a quel momento, era stata garantita dai sovietici in ottemperanza al Trattato di Brest-Litovsk. La mediazione fallì, anche perché i turchi consideravano di per se un affronto la stessa presenza dei tedeschi in Georgja, in palese violazione degli accordi di Brest. n 15 settembre , le tmppc azere fecero in·uzione in città, massac rando in tre giorni più di 5000 cittadini armeni oltre a circa 1500 rifugiati provenienti da tutto il Caucaso , mentre il grosso delle truppe turche staz ionava appena fuori città.
4. Occ upazi o ne ing lese
La crisi della Germania su l fronte occidentale, nell'ottobre del 1918, fece crol lare l'illusione della vittoria del Reich e produ sse un enorme cambiamento nell'atteggiamento degli ottomani verso Georgia c Armenia. Gli ottomani si dichiararono pronti ad evacuare immediatamente i territori occupati in Transcaucasia e ad avviare rapporti amichevoli sulla base di comuni interessi. Nel novembre del 1918 la Transcaucasia, ed in particolare la Georgia, assistette alla sconfitta della Germania e dei suoi alJeati e realizzò che il proprio destino era ormai legato alle nazioni dell'Intesa. La ritirata delle truppe tedesche era stata ordinata, al contTario di quella dell'esercito russo nel J9J7J8, eppure scatenò in tutta la Transcaucasia lo spirito rivoluzionario che era rimasto sopito durante l'occupazione tedesca. La Georgia fu costretta, ancora una vo lta , ad un rapido cambiamento di fronte, per effettuarlo inviò in Svizzera un rappresentante diplomatico, per presentare agli ambasciatori dell'Intesa un memorandum riguardante la lotta dei georgiani contro i Turchi, il rifiuto di accettare le condizioni imposte dal Trattato di Brest-Litovsk, la proclamazione della propria indipendenza e la necessità dell'alleanza con i tedeschi per evitare l'invasione turca 29 Con il memorandum il governo auspicava di stabilire al più presto relazioni dirette con le potenze dell 'Intesa 30 Il 16 novembre 19 J 8 quindici battaglioni dell'esercito britannico comandati dal generale Thomson sostituirono in Transcaucasia l'occupazione tedesca.
28 La nave in questione è il President Kruger. la migliore delle navi tUsse requisite nel po1to di Enzcli. Dun stervil le. L. C., The Adventures Dun\"tefjorce, London. 1932, pag. 2 l 9. Traduzione: ·'un generale britannico su l Caspio. l'unico mare mai so lcato prima da una chiglia Inglese. a bordo di una nave battezzata con il nome di un presidente Sud Africano. quindi nemico, che salpa da un porto persiano, battendo bandiera Serba, per sa lvare dai Turchj un gruppo di Armeni in una città Russa rivolu z ionaria".

I più preoccupati per le future relazioni con i paesi dell'Intesa erano gli azeri, alleati dei turchi, che non sapevano cosa aspettarsi dall'atTivo delle truppe britanniche. l rappresentanti del governo dell'Azerbaijan si appellarono al presidente Wilson in persona, citando i J4 punti, nella speranza di ottenere aiuto e riconoscimento da co lui che si era definito difensore dei popoli oppressi e delle minoranze. L'Azerbaijan chiese a Wilson di poter mantenere la prop1ia indipendenza ed espresse la convinzio ne che l'occupazione inglese non avrebbe in alcun modo minacciato l'integrità
29 L'occupaz ione tedesca, comunque. era stata molto pos itiva per la Georgia come testimonia una dichiarazione dci mcnscevichi georgiani a l Bureau Internazionale dci Socia listi. Dopo la sconfitta della Germania ritennero che fosse doveroso testimoniare la correttezza del comportamento delle trup pe di occupazione tedesche che non si erano mai macchiate eli alcuna violenza approfittando del proprio potere. Kazemzadeh. F.. cii .. pag. 160.
30 Kazemzadeh, F., ci t pag. 161.
31 l dati precisi su ll a dislocazione delle truppe inglesi e su l loro alloggiamento vengono fomiti a pani re dal maggio del 1919 alla Missione militare ita li ana in previ - territoriale e l'indipendenza della loro patria. li governo si impegnava anc he a fornire dei congmi a ll oggiame nti per le truppe britannichc 31 li generale Thomson, dinanzi alla delegazione aL:era inviata ad Enzcli per incontrare il comandante delle truppe inglesi, fece una dichiarazione ne ll a qua le illustrava min u z iosa mcntc quali fossero le intenzioni inglesi in m e rito al le quest ioni più impo rtanti s ul tappeto. Inn anzi tutto clùese che Baku fosse evacuata dalle truppe turche e da quelle az.erbaijan e entro le l O del 17 novembre cd annunciò roccupazione della città c dci vicini pozzi di pe trolio, mentre il resto del paese sarebbe rimasto sorto il controllo del governo e delle truppe azere. L. Azerbaijan non avrebbe ottenuto il riconoscimento de jure ma Jn ghiltcn·a, Fran cia e Stati Uniti avrebbero stabi lito n o rm a li relazioni con il governo de .facto . Tutte le istitu.lioni stata li avrebbero co ntinu a to a funzionare con alcuni cambiamenti: Thomson avrebbe ass unto il ruolo di governatore ge nerale di B aku, un ufficiale inglese av rebbe assunto il comando della polizia, la Duma cittadina avrebbe continuato il prop1io operato liberamente . L'Azerbaijan, come pure l'Armenia e la Georgia, sarebbe stato ammesso alla ConferenLa per la Pace di P ruigi in base al principio dell'autodeterminazione dei popoli, nessun soldato armeno sarebbe s tato ammesso a Baku per evitare possibi l i incidenti 32

L'appello che il ge n erale rivolse alla popolazione di Baku il 17 n ovembre la sc iò perplessi e preoccupati i membri del governo e il partito Mu ssava t, in esso Thom son evitò acc uratamente di pronun ciare la parola Azerbaijan c si ri fe rì a l Caucaso come ad una provincia russa ed a ll a Ru ssia come ad un a ll eato da aiutare in un momento di difficoltà. Per qu a nt o concerneva i russi, infatti il C aucaso era a tutti g li effe tti una loro provincia ed in ne ssu n caso avrebbero riconosciuto il diritto azero ali ' autodeterminazione.
!>ione della sostituzione dei britannici ncll"occupazione della Tran'>caucasia. Da essi per quanto riguarda !"arca di 13a!...u. che era occupata dalla 39° Brigata di fanteria che alcuni edifici erano stati occupati mentre per ahri le truppe inglesi pagavano un affilio ai rispeuivi proprietari. In una lettera databile alla fine de l giug no del 19 19, dato che in essa si fa ri ferìmcmo a lcucre del 2 1 giugno inviate dal quartier generale della J9° brigata lo sc ri ven te. probabilmente il te nen te co lonnello del ge nio nava le Barberi. prende acco rdi per quanto ri g uard a g l i ed iri c i che le truppe ita l iane avrebbero utilizzato non appena fosse Mata presa una decisione definitiva in merito a lla missione. Nell'inventario di Barberi risulta che a Baku era possibile alloggiare in totale 287 ufficiali. l l 581 soldati e 2500 quadrupedi, di!>locali in 79 tra edifici. scuderie. cortili forniti di rcuoie c magazzini. AUS SME l ondo El l. R. 112. Fase.
16 Resoconti altrettanto deuagliari riguardo alralloggiamento delle truppe inglesi a Tillis e Barum possono e!>serc rispettivameme in: AUS SME Fondo Eli. R. l l l. Fase. l l ed AUS SME Fondo Eli. R. t 11. Fase. l. .n Kazcmzadeh. F.. cit .. pag. 164.


Comunque , la politica inglese in Transcaucasia , nonostante i fortissimi interessi economici derivanti dalle risorse dell'area , rientrava nel più vasto ambito della politica russa della Gran Bretagna. Ogni decisio ne era condizionata dalla risoluzione della crisi ru ssa che sembrava ancora di la da venire. Ai confini del Caucaso non operavano i bolscevichi ma le forze controrivoluzionarie dei generali bianchi che si dichiaravano credi dell'Impero za rista , ciononostante Londra decise di mantenere il controllo dell ' intera zona anche quando, a causa delle tensioni in frlanda e India, le truppe di occupazione dovettero essere ridotte di numero e il fronte accorciato. Il controllo del Caucaso e lo sfruttamento delle risorse di quest'area ricchi ss ima facevano parte di un progetto politico ben preciso , già applicato in altre aree periferiche dell'ex Impero zarista, Finlandia, Paesi Baltici e Polonia, che mirava a minare lo sviluppo futuro dello stato ru ss o. bianco o rosso che fosse, per eliminare il più pericoloso avversario dell'imperialismo britannico in Asia33 . Tanto meglio poi se il baluardo difensivo delle vie imperiali era costituito da paesi ricchi di materie prime che tentavano di affermare la propria identità na zionale e che, pe11anto , necessitavano dell' appoggio degli A ll eati.
Dopo le elezioni tenute il 7 dicembre 1918 , le prime a suffragio universale in un paese mussulmano, il primo atto del neo e letto governo azerbaijano fu il tentativo , duramente osteggiato dai russi, di ottenere il riconoscimento della loro nazione dagli In glesi . Quello che ottennero fu una dichiarazione di Th omson che, il 28 dicembre, riconosceva il suddetto governo come unica autorità le gale all' interno dei confini dell' Azerbaijan 34
Mentre la delegazione georg iana a Londra raccoglieva la promessa del governo britannico di adoperarsi per vedere riconosciuta l ' indipendenza della Repubb lica transcaucasica presso la Conferenza di Pari gi, l'accoglienza delle truppe inglesi in Georgia non fu entusias tic a, a causa delle dichiarazioni del gene ra le Thomson che rifiutava di riconoscere qualsiasi fo rma zione indipendente in territorio russo e per l'e-
33 Pctricioli , M ., cir., pagg. 23-24.
34 Kazemzadeh . F.. ci r pag. 167.
35 Il programma illu strato da Thomson comprendeva sei punti , tutti in accettabili per il gove rno georgiano che tuttavia non era in grado ui opporv isi. l. re s taurare il potere in Caucaso a nome delle autorità russe: 2. lib erare il Caucaso da Tedeschi e vidente ostilità inglese nei confronti del governo menscevico al potere in quel moment.o35
Batum, nel dicembre del 1918, era ancora in mano ai Turchi e soltanto alla fine del mese Thomson fu in grado di radunare un sufficiente numero di uomini da far partire da Baku per l'occupazione della Georgia. Il 22 dicembre il ministro degli esteri georgiano GegechkoJÌ scrisse al colonnello Jordan, capo della missione militare inglese a Tiflis, che il governo georgiano non riteneva affatto necessaria la presenza di truppe straniere ali 'interno dei propri confini per mantenere l'ordine ma, se gli A ll eati avessero ritenuto comunque necessaria una presenza militare in Georgia, non sarebbero stati autorizzati ad interferire in alcun modo negli affari interni della nazione. Il colonnello Jordan assicurò che , lo spirito che animava gli Alleati era in assoluto accordo con le richieste del govemo ed era rivolto semplicemente al ristabilimento della pace mondiale e della sicurezza. Avuta questa assicurazione il governo diede il proprio benestare all'ingresso delle truppe britanniche, atto quest'ultimo puramente formale dato che comunque la Georgia non avrebbe po- bolscevichi; 3. ristabilire l'ordine senza però interferire negli affari interni della nazione; 4. ristabilire le tradizionali rotte commerciali con la Persia e con tutte le zone non occupate dai bolscevichi; 5. consentire la libera circolazione del personale militare alleato sulle fcnovie della Transcaucasia; 6. aiutare le truppe armene a rimpatriare. Kazemzadeh. F., cit pagg. 169- 170.
36 Riguardo a l governo georgiano vi è un interessante rapporto stilato dall'Ufficio informazion i dello Stato Maggiore, purtroppo senza data c senza firma ma che certamente non può essere antecedente al 1919 dato che il ministro degli Esteri è già Gegechkori. nel qua le o lt re ad una l ista completa dei membri del governo. delle loro cariche istituziona l i e dei loro partiti di appartenenza trova spazio una efficace definizione del l 'or ientamento generale de l governo che si definisce democratico ma che in realtà è di orientamento spiccatamente socialista. Il governo godeva eli una enorme popolarità tra le classi operaie e i contadini anche grazie a lla nazionalizzazione delle terre appena compiuta e da quella prossima de ll e ferrovie e delle pubbliche istituzioni. Nel documento in questione il governo georgiano sosteneva che: l. la Georgia aveva già formato uno stato indipendente; 2. nessuna decisione de ll e potenze a lleate alla conferenza della pace avrebbe potuto alterare la loro indipendenza;
3. le frontiere georgiane erano stabilite dalla storia della loro nazione (la questione territoria le di fatto creò moltissimi contrasti tra i georgiani ed i popoli confinanti); 4. tutto ciò che si trovava in tenitorio georgiano era da considerarsi eli proprietà dello stato (le dispute più accese in questo caso erano quelle con la Russia per le feiTovie ed i depositi eli mater ia le bel l ico); tuto in alcun modo fermare una avanzata delle truppe britanniche se pure lo avesse voluto 36 Batum fu occupata dagli Ingle si immediatamente dopo l 'ev acuazione delle truppe turche e, nono sta nte le ripetute richieste da pa1te del governo, non fu mai restituita al controllo georgiano. La città era perennemente in preda a disordini, causati dai molti gruppi politici , fazioni e gang che contribuivano a mantenere la città in uno stato di continua agitazione. Gli omicidi erano all'ordine del giorno per motivi politici, religiosi o se mplicemente per rapina. La città era anche uno dei centri di diffusione del bolscevi s mo in Tr a nsca uca s ia e in questo si discostava enormemente dal resto della Georgia che era saldamente in mano ad un governo mcnsccvico 37
5. il governo era perfellamentc in grado di mantenere l 'ordine all'intemo dci propli confini c che non necessitava, a tal fine, eli alcun aiuto es terno.AUSSMEFondoEl l .R.l l 4,Fasc.l.


L'Armenia fu l ' unico deglì stati tran sca uca s ici ad accogliere le truppe britanniche a bracci a aperte, s perando che la vittoria alleata portasse con se la fine dei problemi per il paese , anche perché sia Balfour- durante una seduta alla Camera dei Comuni - che Clemenceauin una lettera acl un uomo politico armeno - avevano assicurato che la questione armena sarebbe st ata risolta in base al principio de li ' autodeterminazione c ai va l ori supremi di umanità c giustizia. Altre dichiarazioni s imili erano state pronunciate da Lloyd George c da Briand e da molti altri eminenti statisti, eppure, la realtà non corrispose alle aspettative del popolo armeno.
L'occupa z ione britannica38 , che pure si limitava a[ controllo delle zone s trategicamente ed economicamente più importanti quali l'oleodotto c la ferrovia Batum-Tiflis-Baku, si rivelò più gravosa del previsto a causa dei continui disordini intern i: scontri tra armen i c azeri , rivolte bolsceviche , lotte tra georgiani e truppe contro-rivo lu zionarie, guena tra Armenia e Georgia (dicembre 1918 - gennaio 1919) per il
37 La proporzione tra me nscevichi e bol scev ic hi in Georgia è opposta a quella Ru ssa. ln Georgia i Men scev ichi raccoglievano nel febbraio 19 19 il 72% dei voti nelle aree urbane e addirittura 1'82 % nelle aree rurali. li movimento soc ial-democratico in Georgia acquista un a tale rilevanza da discostarsi da que ll o russo e formare un partito totalmente se parato da quello russo. l menscevichi avevano costruito il loro partito dalla base , al contrario elci mcn sccv ichi e anche dei bol scev ichi russi c he li avevano st rutturati dall"al!o in maniera pirarniclale. Questa formazione democratica aveva fatto s i che i mensccvichi georg iani avessero un fortissimo appoggio dalle classi lavoratrici c contadine. Kazernzadeh, F., ci r. , pag. l 98.
38 Vedi in proposito !"illustrazione Hl a pag 67 che mostra l a dislocaz ione delle truppe inglesi in Caucaso a l 23 apri le 1919. A US S M E Fondo E9, R. 9 l , Fase. l l .
39 A propo s ito de ll a gue rra tra Georgia e Armenia è bene ricordare che la Georgia aveva convocato il 27 ottobre 19l8 una co nferenza a Tiflis tra tutt i gl i stati della controllo dei distretti di Lori e Borchalo al momento del ritiro delle truppe ottomane39. l due Stati, per tutta la durata della Conferenza di Versailles, continuarono a lanciarsi accuse reciproche di violenze e ma ssacri, provocati ora dali' una ora clall' altra parte; accuse contenute in una serie di documenti inviati a tutte le delegazioni alleate alla Conferenza della Pace. Tali documenti per la loro contraddittorietà non fecero che aumentare il senso di sfiducia nei confronti dei deboli governi transcaucasici. La stessa trafila si ripeteva per il conflitto tra Armenia e Azerbaijan in tutti i distretti contesi, come ad ese mpio in quello di Nakhitchevan e nel Karabak dai quali, nel dicembre del 1919 , arrivavano notizie di
Transca ucas ia per atTi v are uni ti al l a fin e del contlillo c co nco rda re una l inea di azione co mun e in v i sta dell a Con fc ren7a el i Pa rigi . l punti p i ù imrorta nt i ali" ordin e d el gi orn o era no i seg uenti : l mu tu o r iconosc i mento d c ll" i ndipc nde nza deg l i st at i: 2. <>O i u;ione di t utte le comp re!>e quelle el i confi ne: di non st i pulare accordi dannosi per le altre Repubbliche transcauca!>iche: 4. -.olidarietà alla co n fcrcrJLa della pace per difendere gli intcrcs!>i comuni del Caucaso. li 31 ottobre r Armenia accetta di partecipare alla co n fcrcnLa co n Georgia. A;crbaijan c Montanari del Caucaso m a il IO novembre i de lega t i arm en i non sono prc-,e nt i a né arr iva alc una no ta da l governo ar me no. D opo un 'a ttesa di tre giorni l a co n fe renza di T ifl is apre il 14 nove mbre se n La !"Armen i a e qu es ta asse nza l a rend eva pr ati ca mente inutile. L ' Arm enia in realtà avrebbe pre ferit o prima chi ar i re bi l ater almente i p ropri contc n; ios i c on la G eorgia. non acce tt and o di f atto !"arbitrato di due paes i mu ss u l mani intrin seco nell a part ec i pazione all a Co n fe renza ed in seco nd o l uogo l ' Arm e ni a era co n vin ta che all oro arri vo g l i A ll eati avrebbero preso l e loro difese co ntro G eorg i a e A;erbaijan. L a guerra vera c propria \'enne sca tenata da un trucco deg l i Onomani che mandarono ai go,crni armeno e georgiano l a comunica7ione dell'ini7io dell'evacuaLio ne delle proprie truppe ma due date diver-;e. Comunicarono all' Arme n ia la da ta del 6 dice mbre e alla Georgia quell a de l 4 dicemb re così che quando le tru p pe arm ene av an7a ro no ver!>O l a Lo na co nte sa di Horc halo trovar ono le t ru p pe geo rgiane a sb arrargl i il Ka Le m zadc h , F., r ir pagg. 175 - 177.

Il 21 dicembre gli inglesi intervennero nel conflitto armeno-georgiano ordinando un cessate il fuoco c he venne disatteso. Il giorno successivo il governo georgiano si dichiarò pronto ad accettarlo a due condizioni: l. che nel distretto di Borchalo fosse ristabilito lo status quo ante bellurn; 2. che il cessate il fuoco fosse ordinato, almeno formalmente, dal governo geo rg iano a lle proprie truppe. Una commissione mista, formata da ufficiali francesi e inglesi e da rappresentanti del governo georgiano , sarebbe andata al fronte per controllare che l'ordine fosse rispettato. I termini deJl'armistizio , stabiliti senza consultare gli armeni, prevedevano che Akhalkalaki rimanesse sotto il controllo geo rg iano e che il distretto di Borchalo fosse neutralizzato e occupato da truppe britanniche. Tali deliberazioni furono viste come un tradimento dagli armeni che avevano riposto tante speranze nell'aiuto degli Alleati. Il 31 dicembre l'Armenia accetta eli fermare il conflitto. Gli inglesi erano riusciti ad impedire che la violenza dilagasse in tutto il Caucaso dato che , appena ottenuta una fragile indipendenza, gli stati tran sca uc asici erano stati contagiati dal germe clell ' imperia! ismo. L'a ntica rivalità tra Georgia e Armenia, che raggiunse in qu esto periodo punte altissime, impedì l ' azione comune alla Conferenza della Pace di Parigi, causando enormi danni alla causa dell'indipendenza della Transcaucasia e rend endo i due contendenti assolutamente inaffidabili ag li occhi dei governi alleati.
40 l documenti che denunciano le vio le nze, perpetrate dal!" una e dall'altra parte, so no numeros issirnj e molto dettagliati tra le ca1te de ll' archivio dello Stato Maggiore. Ques to testimonia ulteriormente che, i massacri conti nuarono anche nel 19 l 9 e nel 1920 e che i govemi transcaucasici furono se mpre attivissimi nel denunciare i mi sfa tti al trui . Ad esempio in un documento del 3 dicembre J9 19 . i l ministro degli esteri azerbaijano sco ntri e massacri perpetrati a vo lte dagli armeni altre dagli azeri con l'aiuto delle truppe ottomanc40 . denuncia la rottura de l trattato di pace stipulato i l 23 novembre con il gove mo amleno. che prevedeva l'immediata ccs!>atio nc degli scontri annati c la <.la parte delle tmppe am1ene di villaggi mussulmani nel distretto di Zanguctur con centinaia di morti e prigionieri. Un documento dcl30 dicembre 1919. imiato dal ministro degli esteri armeno KhatissofT alla Conferenza per la Pa ce di Parigi. denuncia al contrario l'avanzata delle lntppc atcre verso la regione dell'Alto Akouli!. con uno sterminio quasi totale della popolaLionc <.Ici paesi attraversati dalle; truppe e la violazione evidente ddlo trallato de l 23 novembre menLi<lllato nel documento del gove rn o azero. AUS SME Fondo E li R 109, Fase. 9.

L'Armenia, assediata ad ovest dalla presen.ta delle truppe turche pronte a riprendere l 'avanzata in qualsiasi momento c confinante ad est co n l 'Aze rbaijan mussulmano, dopo l a guerra co n la Georgia s iritrova com pletame nt e isola ta. il proprio territori o ridotto a l J .000 crulom et ri quadrati affollato da 600.000 profughi. Il governo armeno. in mano al partito Dashnak, ulla carta una repubblica democratica, era in realtà una dittatura ma cherata nella qua l e era no il partito ed i suoi organ i a detenere tutto i l potere. Il partito bo l cevico armeno nel 191819 19 era praticamente inesistente, a nche perché la maggior parte della popolazione viveva in aree rurali cd il proletariato non esisteva a parte a lcu ne cenri naia di lavoratori delle ferrovie. Il Comitato Centrale de l partito bol scev ico armeno si s tabilì nel 19 l 9 a Ercvan ma senza interferire con le attività del gove rno D ash nak c he. non se ntendosi minacciato. tollerava le attività dei bo lscevic hi 41 La situalione del paese era ta lm ente disperata che probabilmente nessun governo sarebbe riuscito a fare meglio, l'unico che il partito al potere poteva prefissarsi era la so prav vive nza del popolo armeno. In questo periodo di isolamen to l 'Arm e ni a ebbe come unica a ll eata l'Armata dci Volo ntari del ge ne ra le Denikin, che occupava il s ud dell'ex i mpero R usso ed era in lo tt a sia co n la Georgia s ia con l'Azerbaijan.
4 1 Que s ta co n vive n za conti nu a apparentemen te se n za scosse fino al maggio de l J920 quando. i l Partito Comunista Armeno rafforzatosi anche graz ie alla presa del dci bo l scevichi in A1.erbaijan. decide di mostrare la propria forn organizLan<.Io una serie d i dimostrazioni per la festa del l o maggio che culminano in scontri con i cortei del partito DashnaJ.... Il Comitato Rivoluzi onario \tabilito:.i ad Alessandropoli il 7 maggio si proclama suprema autorità in Armenia e propone al govemo di rinunciare al potere pacificamen te. l Dashnak lanciano una campagna di propaganda anti -bo lscevica che in poco più di una settimana li porta a il potere forti di una enorme partecipaLione Kazcmzadeh. F cii pagg. 2 19-220.

La situazione in cui si trovarono prima gli Inglesi e poi gli Italiani nei confronti di Denikin , dei bolscev ichi e delle repubbliche transcaucasiche è quanto mai intricata. Gli Alleati presero una posizione chiara, fin dal principio, solo per quanto riguardava il bolscevismo che minacciava l 'unità della Ru ss ia e aveva ormai inimediabilmente compromesso il potenziale bellico dell'esercito ex-zarista. Il generale D enikin42 venne appoggiato in quanto antagonista dei bolscevichi e favorevole ad una Grande Russia riunificata, come risulta da un rapporto sulla sit uazione della Transcaucasia del colonnello Gabba del 24 ottobre 191943 . Le potenze alleate e associate, nel maggio del 1919, avevano tentato di stabilire una politica unitaria da tenere nei confronti della Ru ssia e s i e rano rivolte all'ammiraglio Koltchak , tranùte un telegramma che portava la finna dei Quattro Grandi. promettendo il loro appoggio, qualora le intenzioni di Koltchak e dei s uoi avessero corrisposto agli ideali che li ispiravano nella soluzione delle controversie internazionali, ideali incarnati dai 14 punti di Wil so n44. Lo scopo della politica alleata in Russia era quello di riportarvi la pace e di consentire al popolo russo di riprendere il controllo dei propri affari mediante una assemblea costituente liberam e nte eletta e di rimettere pace lungo le frontiere risolvendo le dispute con i confinanti mediante l 'ar bitrato della lega delle nazioni. Accortesi che questo progetto sare bbe stato irrealizzabile trattando con il governo sov ietico, le potenze alleate si dichiararono disposte a soccorrere l 'ammiraglio Koltchak c i suoi associati. Prima di decidere qual s iasi intervento vollero assicurarsi che l'ammiraglio intendesse realizzare alcuni punti ritenuti assolutamente irrinunciabili. In primo luogo volevano che Koltchak , non appena giunto a Mosca , proclamasse un'assemblea costituente, democratica- mente eletta, per governare la Russia fino a nuove elezioni; che permettesse libere e lezioni nei territori attualmen te ono il suo controllo: che non in tendesse ristabilire i privilegi di determinate classi sociali i n Russia, vale a dire che non intendesse restaurare il sistema di governo precedente alla rivoluzione; che volesse garantire l'indipendenza della Finlandia e della Polonia; che inte ndesse accettare l'autonomia di ter- ritori quali l'Estonia, la Lituania, il Caucaso c il Tran scaspio e la validità delle relazioni esistenti tra i loro attuali govern i e g li Alleati fino a che non si fosse raggiunta una soluz ione definitiva in merito ai rapporti con la Russia; che riconoscesse il diritto della Conferenza della Pace a decidere il nuovo assetto della parte rumena della Bessarabia; che facesse entrare la Rus s ia a far parte della Lega delle Nazioni; che riconosces se il debito pubblico della Ru ssia verso g li alleati accumulato durante il periodo zarista45.
42 L'illu strazione 11 ° lV a pag. 71 riporta. ev iden z iata in ro sso, l a linea dì demarcazione tra le truppe britanniche e quelle del ge ne rale Denikin al 18 giugno 1919. AUS SME Fondo Eli. R. IlO, Fase. l l.
43 AUS SME Fondo El l. R. 109. Fase. 8.
44 Quello fondamentale per lo sv iluppo della politica delle nazionalità è il quattordicesimo , c he prevedeva la creazione di una Società della Nazioni "allo sropo di promuovere a tllfti gli stati, grandi e piccoli indislintamen/e. mutue garanzie d'indipenden za e di integrità territoriale. , Politica sv iluppata , con alterne fortune, durante la conferenza della pace di Parigi dato che cozzava vio lenteme nte co n le as pirazioni annessionistiche deg li Alleati. sancite dai Lrattati segreti intera lleati di Londra e S. Giovanni di Moriana, alle quali nessuno degli alleati era disposto a rinunciare. Cfr. Riccardi. L. , cit.


La risposta di Koltchak è affidata ad un telegramma del 4 g iu g no 1919 nel quale l'ammiraglio garantì l'unità di intenti tra il proprio programma politico e le richieste degli Alleati, accettandole di fatto tutte con qualche riserva per l'indipendenza della Finlandia. P er quanto rig uardava l'autonomia del Caucaso e delle altre zone menzionate dagli alleati, Koltchak s i dichiarò disposto a preparare una sol uzione della questione che tenesse conto dell'autonomia de lle singo le nazionalità ma chiarì pure che vi sare bbero stati limiti e modalità differenti per ogni s ingolo caso. L'ammiraglio si dichiarò anche pronto ad accettare l 'arbitrato della Società delle Nazioni qu alora fossero sorte delle difficoltà. Koltchak però evitò di entrare nel dettaglio dei suoi progetti per ogni si ngola zona lasciando, di fatto, delle zone d 'om br a che ingenerarono nel presidente Wilson una mancanza di fiducia tale da impedire il riconoscimento diplomatico del potere di Koltchak , caldeggiato dallo s tato maggiore britannico46 . Alla fine di giugno, nonostante l 'ai uto ricevuto dai britannici che avevano fornito mezzi e volontari per la campagna di Koltchak, le armate dell 'a mmiraglio erano state respinte dalla controffensiva bolscevica iniziata il 28 aprile che aveva reso impossibi- le il ricongiungimento dei due tronconi dell'annata L'atteggiamento britannico riguardo all'intervento, in seguito alle sco nfitte di Koltchak , cambiò completamente. Il 12 agosto, con una mozione di Austen Chamberlain cancelliere dello scacchiere, era stato deciso di non inviare più alcun aiuto militare ali" ammiraglio e di riesaminare nel complesso la politica tenuta fino a quel momento nei confronti della Ru ssia . Il primo ministro riuscì a mediare l'antinterventismo assoluto di Chamberlain e a stabilire che, gli aiuti sarebbero continuati anche se in quantità ben definita e solo in cambio di merci o contanti 4 x.
45 AUS SME Fondo Eli. R. 112, Fase. 29.
46 Pipes , R. , Il R eJtime bolscevico. Dal terrore rosso alla morte di Le n in. Milano, Mondadori. 2000, pag. 93.
47 li mancato ricon gi un girne nto dei due tronconi dell'armata bianca. coma nd at i rispettivamente da Koltchak e Denikin. e ra stato causato anche da un errore tattico del ge nera le Denikin che, davanti alla possibilità di riunir s i alle truppe di Koltchak presso Caricyn abba ndonando però la zona del Donbass e l ' armata dci cosacch i del Don al loro destino s celse di inviare solo una piccola palte della propria armata a Ca ricyn riman endo con il grosso delle truppe nel Donbass. Alrinizio la strategia sem bra dar ragione a Denikin, anche perché l'armata rossa era s tata concentrata per sco nfi ggere Koltchak lasciando sguarnito il fronte meridionale. ma alla lun ga l a separazio ne dell ' armata bianca si rivelò fatale per la vittoria della guerra contro i bolscevichi. Pipes. R cil pagg. 95 - 99.

L'ambiguità dei programmi di Denikin nasceva, invece , dalla convinzione che una compagine tanto eterogenea potesse essere tenuta assieme soltanto grazie ad espliciti appelli patriottici per liberare la Ru ssia dalla minaccia del bol scev ismo. Il consenso attorno al loro programma nasceva , secondo Denikin, dall'ideale di una Russia unica e inclivisibile, mentre nessuno avrebbe rischiato la vita per una Russia confederata. 11 rifiuto di riconoscere l'indipenden za degli stati secessionisti trae origine da questa convinzione, unita alla necessità che le questioni inerenti ai confini della Russia fos sero decise dall'assemblea costituente 49 ll generale bianco e i bolscevichi avevano in comune soltanto questo assoluto rifiuto a concedere a qualsivoglia nazionalità, che fosse stata parte della Rus s ia , l 'indipendenza.
Denikin considerava l 'occ upazione britannica della Transcaucasia come un ostacolo ai suoi progetti eli ligenerazione della Grande Russia , mentre le repubbliche transcaucasiche consideravano l'appoggio dato al genera le dagli Alleati, in particolar modo dagli Inglesi, un tradimento nei confronti delle loro aspirazioni all'autodeterminazione ed una dimostrazione della tendenza britannica al ritorno del vecchio regime in Russia . Gli Inglesi durante la loro occupazione avevano ottenuto il non invidiabile ri su ltato di attirarsi i sospetti di entrambe le parti e di scontentru·le entrambe pur avendo dispiegato notevoli forze nell'area50 . Questa, a gra ndi linee , era la non facil e situazione che la missione mjlitare italiana sarebbe andata ad ereditare sostituendosi all'occupazione b1itannica.
In una lettera datata 19 novembre J 919 il brigadiere generale Bas-
4R Pipcs. R., cit., pag. 115.
4 9Pipcs. R .,cit.,pag. 103.
50 Notizie su lla s ituazion e del Caucaso del 30 maggio 1919 a firma del capitano di fregata Granafci indirizzate al co lonn e ll o Gabba. AUS SME Fondo E li , R . l 12, Fase. 3 signano scrive al colonnello Gabba in merito all'opinione di Denikin sul separatismo e afferma che:

"i l Governo di Denikin non ammette altro che la Rus sia, grande, unica ed indivisibile per la quale si combatte la rude lotta contro il bolscevismo: ogni elemento che nutra sentimen ti separat isti è considerato come nemico della Grande Rus sia" 51 .
Di conseguenza venivano considerati nemici gli stati della Tran scaucasia che aspiravano all'indipendenza e tutti coloro, nella fattispecie i governi alleati, che aiutavano con forniture di materiale bellico i separatisti. Bassignano riferisce a Gabba que sta dichiarazione di Denikin a titolo puramente informativo , convinto che la missione militare italiana non fosse direttamente coinvolta in alcuna fornitura eli armi ai governi transcaucasici. n fatto di considerare le repubbliche transcaucasiche nemiche della Grande Ru ssia portava con se anche un'altra grave conseguenza per i governi alleati, esp licitata in un tele gramma di Dcnikin a Sazonov -ministro degli esteri di Koltchak - che vennero scoraggiati dallo stipulare , con i govemi del Caucaso, convenzioni per lo sfruttamento delle risorse dell'ru·ea che, venendo a ledere gli interessi della Ru ssia, non sru·ebbero mai state ratificate dali' Alto Comando di Denikin né riconosciute dal governo della Rus sia unificata52 .
Intanto per tentare di arginare il dilagare d e ll ' Armata Volontaria , la Georgia e l 'Azerba ijan il 16 giugno del 1919 firmarono un trattato, di natura strettamente difensiva, che prevedeva che, in caso di attacco ad una delle due repubbliche , l 'altra andasse in s uo soccorso con lulte le proprie forze armate53 Il trattato avrebbe avuto una durata triennale, fatta salva la poss ibilità di prorogarla oppure di rifiutru·la, propria di entrambi gli stat i contraenti. I due contraenti, nell 'articolo 6, si obbligavano a procedere eli comune accordo nei negoziati dip lomatici per la
5 1 AUS SME Fondo Eli , R. 110, Fase 6.
52 Il telegramma in questione porta la data de l 23 dicembre 1919 c viene trasmesso dal co lonn e llo Gabba al mini s tro degli ester i italian o in a llegato ad un a lettera del IO ge nnaio 1920. AUS SME Fondo E l i , R. Ili , Fase . 15.
53 A questa prima clauso la venne aggiunta una po s tilla per s pec ificare c he tale obbligo escludeva i conflitti di frontiera tuttora i11 atto tra le repubblic he transcaucasiche per la d efiniz ione de i propri confini. Impegnandosi però nell 'a rtico l o 4 a cercare di risolvere le pos s ib ili questio ni di confi ne insorge nti tra i due contraenti o per mezzo di reciproco consenso o per mezzo di arbitrato. AUS SME Fondo El l, R.liO , Fase. 6 difesa d eli' indipendenza e della sovranità di entrambi gli Stati54 . All' Armenia era concesso il diritto di notificare il proprio desiderio di aderire a l trattato entro due settimane dal giorno della firma. L'Armenia ovviamente non aderì al trattato dato che, considerandosi ormai una alleata di Francia e Inghilterra, si aspettava che fossero gli Alleati a risolvere i suoi problemi e a proteggerla dai possibili nemici, tra cui comunque non rientrava il generale Denikin che era sempre stato considerato un amico dagli armeni55.

Le Repubbliche transcaucasiche erano molto attente a ciò che accadeva alla Conferenza di Versai lies e attraverso le loro delegazioni, che avevano avuto l 'autorizzazione a partecipare alla Conferenza in quanto nazionalità oppresse, chiedevano insistentemente protezione e il riconoscimento della propria indipendenza e sovranità. La fiducia degli armeni negli Alleati era così tanta che inviarono a Versailles non una ma due delegazioni, una era la delegazione della Repubblica Armena, l'altra rappresentava gli interessi degli armeni turchi 56 Entrambe le delegazioni cedettero alle domande eccessive dei membri più estremisti sia dal punto di vista delle acquisizioni territoriali sia delle richieste esorbitanti di 1iparazioni 57 , so ltanto alcune voci si levarono fuori dal coro per protestare contro la politica dissennata del partito Dashnak e il nascente imperialismo armeno. La loro sicurezza nel benvolere degli alleati rese i delegati armeni inopportuni con le loro continue richieste e gli alienò molte simpatie. Intanto , gli Inglesi si stavano preparando ad evacuare la Tran scaucasia c la questione della s icurezza dell'Armenia che era garantita dalla presenza britannica, sarebbe stata materia di discussione aVersailles. I contingenti britannici non potevano rimanere nell'area fino a pacificazione avvenuta. visto che i tempi semb ravano allu ngar si indefi- nitamentc. Il governo armeno, resosi conto che gli In g lesi si sarebbero effettivamente ritirati !asciandoli in balia di vicini tutt'altro che amichevoli, iniziò a cercare una potenza straniera a cui affidare il mandato per la protezione del proprio tetTitolio. La Francia non voleva alcun coinvolgimento, l'Italia di Nitti si era appena tirata fuori dall'avve n tura transcaucasica, l 'unica potenza rimasta erano gli Stati Uniti che in passato s i erano dimostrati benevoli nei confronti dell'Armenia. Il presidente Wilson, che non era contrario all'idea, inviò il generale H arbord in missione in Turchia e Transcaucasia per farsi una opinione sulla fattibilità dell'impresa. L'opinio ne del generale fu decisamente contraria per due distinte ragioni: la prima era l 'elevato numero di uomini e mezzi da i n viare nell'area per mantenere l'ordine, dai due ai quattro reggimenti come minimo 58 ; l a seconda ragione riguardava le vie d'accesso al l a Transcaucasia, essenz ia l mente tre Persia, Russia e Turchia, dato che le prime due erano al momento assolutamente impraticabili una eventuale potenza manda taria, per non rimanere priva di vie d'accesso, avrebbe dovuto controllare anche Costantinopoli senza la quale sarebbe rimasta completamente tagliata fuori dall'occidente e priva di aiuti. Nonostante il parere negati v o di Harb ord, i l presidente Wilson , n eli' aprile del 1920, decide di accettare il mandato. La sua decisione avrebbe dovuto essere ratificata dal Se na to degli Stati Uniti che però 1ifiutò la proposta del presidente e quindi il progetto fu definitivamente abbandonato 59 Le Iichieste a rm ene vennero liquidate co n una ce11a freddezza collegandole alla soluz ione del prob lema russo nel complesso .
54 Cfr. AUS SME Fondo El L R. IlO , Fase. 6.
55 Kazemzadeh. F., cit pag. 246 .
56 I capi delle due delegazioni. Nubar Pasha e Avetis Aharonian, avevano id ee completamente divergenti e l'inevitabile conflitto che ne risultò rischiava di annullare qualsiasi risultato che avessero potuto ottenere. l due iniziarono a collaborare spinti dai capi della chiesa annena che avevano compreso i rischi di questa politica dissennata. Kazcmzadch, F. , cit., pag. 253.
57 Le richie ste te rritoriali anelavano dal Caspio a l Mar Nero e al Mediterraneo comprendendole città di Ardahan, Kars, Nakhjavan, Maku, Van, Bitlis, Aclana e Alessandretta li t otale delle richieste di riparaz ione delle due delegazioni ammontava a ben 19 miliardi di franchi e per quanto incredib ili fossero q ueste richieste. gli Armeni speravano veramente di poterne otte nere la maggior parte. Kazemzadeh, F., cir., pagg. 255 -257.

S. Il mandato italiano
l membri della mi ssione militare italiana, giunti a Tifl is il 12 magg io 1919 , dopo un a co n citata fase preparat01ia che è ili ustrata in maniera particolareggiata nel terzo capito lo , ve nnero acco lti calorosamente dall e autorità locali, che erano state messe a l co rrente dalla miss ione militare ing lese della pross ima sost itu zio ne delle loro truppe con co ntingenti italiani . Così facendo gli In glesi avevano contravve nuto all'e- s pli cita vo lontà di riserbo espressa dal Comando sup remo italiano per il quale la missione in atto, compiuta da un ristretto numero di uomini, aveva ancora solo una funzio ne esplorativa della fattibilità dell'impresa dal punto di vista militare c della possibilità di ottenere concessioni, po ss ibilm e nte monopoli st ic hc , per l o sfruttamento del le ri so rse minerari e e petrolifere de ll 'area60 . La palte più cospicua de l lavoro compiuto dalla mi ss ione del colonnello Gabba. che rimanà, di fatto, una missione esp l orativa, è costituita da una palte dali' intenso lavoro diplomatico per prendere contatto e stabilire relazioni cordiali con i governi delle repubbliche transcaucasiche. dall'altra dalle numcrosissime relazioni mine rarie. econom iche c industriali stilate in brevissimo tempo dagli cspclt i di settore a l seguito della missione. II progetto di occupazione mi lit are rimarrà so lo s ull a ca rta per deci s ion e del gabinetto Nitti, ma l 'ott im o lavoro diplomati co svo lto in previsione eli uno sfruttamento eco nomico e commerciale cie li 'arca, fu ricono sc iuto anche dal nuovo gabinetto intenzionato a sfrull are i contatti con le autorità locali per una penetrazione economica indipenden te dall'occupazione militare. Per tale scopo la mis ione non venne annullata ma trasfo rm ata in R egia agenzia politica sotto la guida dello stesso Gabba.

58 L a stima appare corretta dato che corrisponde anche a quella sti l ata in precedenza dalla missione del co lonnello Gabba che aveva effettua to indagini e ricerche accuratissime in previsione dell'occupazione italiana dell'area.
59 Kazemzadeh. F., cit., pagg. 261 - 263.
Imm edia tame nt e dopo il loro arrivo, il colonnello Gabba e gli altri ufficiali incaricati della missione presero con tatti con i govern i delle tre rep ubbliche per illustrare g li scopi dell 'eve ntual e occupaz ione italiana. Interessan te a questo p roposito il p ro memo ri a s til ato dal capi tan o di f rega ta Granafei , capo de ll a missione navale , c h e rip or ta il resoconto dell'incontro avu to co n il m ini stro presidente dell'Aze r baijan. Granafei illustra lo sco po della missione it aliana, che era principalmente il mantenimento dell'ordine e la protez ione de ll e repubbliche da poss ibili att acc hi es terni c h e min acciassero il libero sviluppo del paese. Prim a di decidere in merito all'invio delle truppe il governo ita l iano vo le va sincerarsi del fatto che sarebbero s tate ben accette dalla popolazione e che vi sare bbe stata una reciproca conve ni e n za; re c iproca conve ni enza sig nificava per l'It a li a li be rt à di poter otte nere co n cess ion i per lo sfrutt amento delle risorse e libertà di comme rcio ; per l ' Azcrbaij <ln, come per le altre repubbliche. s ig ni f icava invece protezione c rico n oscimento della propria indipend enza. Granafei non aveva ancora pronunciato l a parola indipe n denza e quando, spi nto dal s uo int e rlo cuto rc , s i vide co- stretto a farlo dichiarò che la decisione in merito non spettava solo all'Italia ma alle quattro potenze alleate e che Ja decisione arebbe arrivata dalla Confere n za di Parigi ma aggiunse che, a suo parere, non avrebbe avuto senso per l'Italia inviare truppe in un paese del quale non si vo lesse riconoscere l'indipendenza. Soddisfatto dalle risposte politiche, il ministro presidente assicurò il cap itano circa la possibilità di ottenere concessioni petrolifere c accordi minerari "purchè siano specificate e non siano compresi in termini vaghi" c contestualmente chiese aiuti per la rimessa in efficienza delle ferrovie e per la que t ione agraria 61
60 AUS SME Fo nd o E Il , R .I II. Fase. 2 Le questioni inerenti l"organinazione della missione in ogni s uo aspetto trattate diffusamente nel capitolo lll.

Questa conversazione all"apparcnza assolutamente favorevole all'Italia sia dal punto di v ista politico che economico nasconde diverse ambiguità da entrambe le parti. Come sottolinea lo stesso Granafci, alcune esp ressioni "ingenue e sincere si .frammischiano ad altre che potrebbero essere tendenziose". Le assicurazioni in merito alle co ncessio ni si rivelarono tendenziose anche a causa dei dazi ai quali il ministro accennò nella conversazione, che venivano app li cati sulle esportazioni e non sul le importazioni, tanto da rendere i l prezzo preteso per le materie pri mc tutt'altro che competitivo. Come riferito dal m ini stro presidente la situazione de ll e esportazioni petrolife re era molto grave dato che prima della rivoluzione la maggior patte della produzione veniva assorbita dall'ex Impero russo mentre adesso giaceva nei depositi invcnduta anche a causa delle enorm i difficoltà per il trasporto del petrolio tìno al Mar Nero. Questo accen no potrebbe essere una vaga anticipazione per preparare g li italiani agli nltissimi prezzi del gregg io c della nafta di Baku . Da parte italiana vi so n o nella medesima conversaz ion e. almeno due grosse ambiguità, la prima riguarda la questione della funzione difensiva delle truppe italiane contro gli attacchi estern i , intc i dagli azeri come provenienti da Denikin o dalle truppe bolsceviche. la ri po ta di Granafei alla domanda diretta del ministro è un capolavoro eli doppiezza: " H o de!fo da attacchi che l'enisse ro da fuori" 62 . Ma non ci è dato eli sapere se un attacco dei volontari di Denikin, piuttosto che uno bolscevico, non sarebbero invece stati conside rati in temi, trattandosi di una g uerra civile. Il seco ndo punto controverso ri g uarda invece proprio il riconoscimento d e ll'indipendenza delle tre repubbliche; Granafci non mente riferendo che la decisione spetta a tutti gli AJleati riuniti a Pari gi ma omette ovviamente di accennare che g li A ll eati, che speravano ancora in una vittoria di D enik in , avevano tutte le intenzioni di temporeggiare per vedere se il generale fosse riuscito a sconfiggere i bolscevichi. Illiconoscimento arrivò quando onnai la sconfitta dell'Armata volontaria era palese e gli Alleati vi Iicorsero per tentare in extremis di bloccare l'avanzata bolscevica.

L' ottima accoglienza 1iservata alla mi ss ione militare italiana dalle autorità locali, oltre che alle capacità diplomatiche di Gabba e dei s uoi collaboratori, è senza dubbio dovuta alla consapevolezza dei governanti della propria incapacità di fronteggiare possibili attacchi esterni provenienti dai loro innumerevoli nemici, fo ss ero essi bolscevichi , turchi oppure i volontari di Denik:in. Anche la mis s ione italiana, come era accaduto in precedenza agli Inglesi , s i trovò ben pres to invi schiata in una rete di richieste di aiuti militari e protezione, diffide e minacce provenienti ora dali 'una, ora dall ' altra parte. Il Govemo italiano, considerata la posizione di Denikin che avrebbe considerato qualsiasi aiuto militare ai governi caucasici come atto non amichevole nei confronti del! ' Armata Volontaria , decise di non iniziare alcuna azione impegnativa che fidasse solo s ulla s tabilità dei governi provvisori, sospendendo qualsiasi domanda per ottenere concessioni, né si impegnò a rifornirli di armi ma si limitò all'invio eli biancheria , automobili e aeroplani da trasporto come risulta da un telegramma inviato dall ' allo commissario Sforza alla missione militare italiana a Tiflis in data 3 novembre 19196 3 .
Allo stesso Sforza pervennero lettere di protesta da parte del generale Agopaiew, rappresentante di Denikin a Costantinopoli, riguardo a presunte forniture di armi italiane a lla Georgia, puntualmente smentite dopo accurata indagine dall'alto comm issariat o stesso. Le armi in questione risultavano imbarcate nel porto di Genova al la volta eli Poti su un piroscafo, l ' Anatolio FeiTero, che ad un successivo controllo della capitaneria italiana, a firma del capitano Fiore , non risultava essere entrato nel M ar Nero dopo l 'a rmistizio. Il capitano a questo proposito ipotizza che potesse trattarsi di altro piroscafo che si fosse fatto sc udo del nome e della nazionalità italiana per e ludere le ricerche 64 P er quanto riguarda l'atteggiamento del Governo italiano, esso aveva opposto un netto rifiuto alla fornitura di armamenti ai gove rni del Cauca- so e si atteneva alle disposizioni del Consiglio supremo che aveva interdetto l'invio di materiale beJlico ai porti deJ Mar Nero 65

63 AUS SME 1-'ondo E l l , R. 11 4, r:asc. 4 .
64 AUS SME Fondo El l. R. 114, Fase 4.
65 Ri s pos t a dell'Alto Comm iss ario italiano alla richiesta di informazioni in rnc1ito alle presunte conseg ne di materiale be llico alla Georg ia rivoltag li dal capo della mj ss ione russa a Costantinopoli. s ignor Tcherbatskoi. AUS SME Fondo E l l , R . 114 , Fase. 4.
Le relazioni della missione militare italiana concedono tantissimo spaz io agli scontri con D enikin ed a ll e difficoltà delle repubbliche sia interne che nei rapporti tra di esse, mentre si occupano pochissimo del pericolo rappresentato dai bolscevichi alme no fino a ll'inizio del 1920. Evidentemente le ge rarchi e militari italiane non riteneva no probabile una affermazione dell'armata rossa che guardavano co n un certo disprezzo; intluenzati in questo anche dai governi caucasic .i che erano molto più preoccupati dall'avanzata dì Denikin che rappresentava, ai loro occhi, la secolare oppressione degli zar 66 .
Il fallimento del generale Denikin aleggia dietro l'improvviso riconoscimento de facto dell'indipendenza delle repubbliche Transcaucasiche. La Georgia e l'Azerbaijan ottengono il riconoscimento nella seduta del Consiglio s up remo del l O gennaio 1920, la notizia, viene accolta nelle repubbliche con enorme entusiasmo, le città sono imbandierate a festa e dimostraz ioni di giubilo , popolari e militari, animano le stradé7 L'Armenia russa ottenne lo stesso riconoscimento nella seduta del 19 gennaio, con la riserva però di deciderne il definitivo assetto assieme al trattato con la Turchia68 L a notizia del riconoscimento, divulgata in maniera errata da fonti britanniche, ingenerò una certa dose di imbarazzo nelle delegazioni americana, francese e italiana come venne sotto lin eato dal co lon nello Gabba, che chiese un intervento del consiglio supremo per dirimere l'equivoco. Ad ingenerare tale confusione era stata la dichiarazione dell'alto commissario britannico Lord Curzon che non accennava affatto a li 'indipendenza ma unicamente al riconoscimento de facto dei gove rni , m ent re la stampa e la popolazione avevano interpretato la notizia come relativa all'indipendenza 69 . Riman eva no ancora da discutere le questioni dei confini né era stato compiuto ancora alcuno scambio di rappresentanze diplomatiche.
66 Petricioli, M., ci t .. pag. 60.

67 Telegramma del colo nnell o Gabba, datato 13 gennaio 1920, per il ministro degli es teri. AUS SME Fondo El i , R. 108, Fase . 4.
68 Telegramma del presidente del co ns iglio Nitti di retto all'alto commissario Sforza, datato20gcnnaio 1920.AUSSMEFondoEJI,R.lJ4,Fasc . ll.
69 Telegramma del co lo nn ello Gabba, datato 19 gennaio 1920 , per il ministro degli esteri. AUS SME Fo ndo El l, R. 10g, Fase. 4.

11 12 gennaio del 1920, alla prima riunione del Comitato militare alleato, presieduta dal maresciallo Foch 70 , si discutono gli aiuti da inviare alle repubbliche di Georgia e Azerbaijan contro l'avanzata delle truppe bolsceviche. 11 comitato, oltre al riconoscimento di Georgia e Azerbaijan già compiuto, propose di deviare verso le repubbliche tutto il materiale, attualmente in viaggio, diretto a Denikin; di concedere alle repubbliche aiuti finanziari, materiale bellico c approvvigionamenti di derrate; di inviare i necessari soccorsi militari per impedire ai bolscevichi di ottenere il controllo del Mar Caspio. Al tem1ine della discussione il comitato decise di continuare ad inviare gli aiuti militari ai cosacchi del generale Denikin. che ancora opponevano una buona resistenza all'avanzata bolscevica , per poter contemporaneamente organizzare un solido sbarTamento in Caucaso. Gli aiuti alle repubbliche per il momento non dovevano , per alcun motivo, andare a detrimento delle truppe cosacche 71 . In ogni caso divenne ben presto chiaro che gli Alleati ormai guardavano al problema della difesa della Transcaucasia solo come parte del problema russo nel suo complesso, che era a sua volta adombrato dai problemi interni dei singoli stati, dalle rivalità tra gli alleati e dai problemi inerenti la costituzione della Lega delle Nazioni 72
La riconquista della Transcaucasia, alle cui risorse la Russia non aveva mai accennato di vo ler rinunciare, fu compiuta dai bolscevichi con un attacco in due fasi. All'attacco dall'esterno si combinava, come e ra tradizione della propaganda comunista, la sovversione interna . L'az ione dip lomatica nei confronti della Turchja di Kemal Ataturk, volta ad
70 I l maresciallo F och, rappresentante francese presso il Consiglio Supremo di Guerra. creato dagli Alleati nel 1918 come organismo di coordinamento tra g li Stati Maggiori , aveva il compito di presiedere l 'esecutivo che coordinava l'invio delle truppe di r iserva su i vari i fronti a seconda delle necessità. Questa risoluzione che di fatto a lterava g li equilibri tra gli Alleati t og li endo potere decisionale agli Stati Maggiori era stata forteme n te os t eggiata da Orlando e Son n ino. Riccardi. L, cii., pag. 587 assicurarne una benevola neutralità, consentì alla Russia sovietica di riaffermare il proprio dominio sul Caucaso senza sco ntri. In cambio Kemal ottenne l 'im pegno di Mo sca di astenersi dalla propaganda comu nista in Turchi a e la garanzia di un appoggio contro le potenze allcatc 73
7 1 Promemoria d ella prima riunione de l Com itato Mi litare Alleato. tenutasi il 12 ge n naio 1920.AUS SME Fondo ES, R. 91, Fase. 5. 72 K azern7 adeh, F., ci r., pag. 273.
I preparativi per l a ca mpa gna vera e propria iniziarono dopo il 17 marzo del 1920, quando L enin ordinò di procedere aJia riconquista dell'Aze rbaij an c della Georgia. Per la conqu is ta del potere nelle tre repubbliche era previsto l 'impiego dell'XI Armata rossa, eli distaccamenti partigiani e della sovversio ne interna. In fatt i, in una comunicazione del mini tero degli esteri italiano alla regia agenzia politica, si affermava che un membro della delegazione bolscevica a Copenaghen aveva dichiarato, in data 27 aprile, che appena avessero assicurato la pace sul fronte polacco i sovietici avrebbero rivolto tutte le loro forLe con tro Georgia c Azerbaijan c h e erano assolutamente indispensabili alla Rus sia74 L a prima delle repubbliche a cadere, il 27 aprile 1920, fu l'Azerbaijan. La truppe dell'Xl Armata rossa entrarono a Baku scnLa incontrare re is tenza. dato che i l grosso dell'esercito azero s i trovava in Karabagh impegnato in una guerra fratricida contro l'Armenia. Ordzonikidze introdusse un regime di t errore e so ffocò ogni sacca eli resistenza nel sa n gue. L'avanzata dell'XI Armata fu frenata dallo sco ppio del confl itto russo-polacco. Le truppe. che era n o appena penetrate in territorio georgiano, furono ritirate dalla Transcaucas ia e inviate a difendere Ki ev minacciata dai polacchi. La Georgia e l'Armenia ebbero così l ' illu s ione di un periodo di tregua.

Non potendo procedere immediatamente alla conquista della Georg ia i bolscevic hi prepararono un trattato, sig lato dal gove rno geo rg iano il 7 maggio , con il quale riconoscevano l'indip endenza della Georgia e rinunciavano a qual iasi interferenza negli affari interni del paese, a l prezzo però di un asservimento preoccupante a lla Ru ssia in politica es tera, nonostante le assicurazioni del governo georgiano di non vole r accettare alcuna cla uso la che potesse limitare la propria sovranità c minare i buoni rapporti con le potenze dell'l n te sa. l l nodo del contendere era l'articolo V del trattato , con il quale la Georgia semb rava aver assunto l'obbligo di intervenire contro la presenza s ul proprio territorio e nelle acque nazionali di navi, persona le e rappresentanti di "pae s i alleati con La Russia " 75 Il ministro degli esteri georg iano ass icurò che il trattato, c he doveva ancora essere ratificato dali' Assemblea Costituente, sarebbe stato modificato in ogni c l ausola che potesse minare il rappOito di amici z ia con l ' Intesa e soprattutto chiarì che con l'espressione "paesi alleati con la Russia" dovevano intendersi le repubbliche forma tes i dalla disso luzi one d eli ' Imp ero Ru sso come l 'Ucraina76 Nonos ta nte le rassicurazioni del ministro georgiano i commenti dei commi ssari a ll ea ti e ra n o allarmati dall'ambiguità delle clausole che avrebbero potuto cos trin gere l a Georgia a intraprendere qualche az ione contro g li alleati ed a chiedere l'aiuto dei sovietici 77 Il trattato conteneva inoltre una clausola segreta con la quale l a G eorgia si impegnava a rico n oscere il d iritto ali' esistenza del partito comuni sta e la sua libertà di azione . Senza dubbio la concessione più grande fatta ai sovietici78 .
73 Pipcs , R .,cil.,pag.185.
74 AUSSMF.FondoEII.R.II5,Fa sc. l 3.
75 Nota collettiva elci rapprese ntanti de ll e potenze alleate al gover no georgiano, durata 15giugno 1920.AUSSMEFondoEII,R.III.Fasc l2.
Il mese successivo , Mosca ri conobbe anche l ' indi pendenza dell' Armenia la c ui soviet izzazione avvenne invece a causa di una contesa territoriale con i Tu rchi in Anatolia centrale. Gli armeni ebbero l a peggio e furono costrett i ad invocare la pace. Durante lo svo l gimento, in novembre, delle trattative con i Turchi l'Armata rossa entrò in Armenia ma l'invasione fu interpretata come difesa contro le pretese turche79 Il 29 novembre l 920 ve nn e proclama ta l a R epu bbli ca socialista di Ar me ni a, il govemo Dashnak co ntinu ò a funzionare a Erevan fino alla c reaz ion e del governo sov iet ico di coa li zio ne tra com uni s ti e Das hnak Ro c h e però durò so lo pochi gio rni prima di esse re tra sforma to in un governo puramente bolscevico. L a sov ie ti zzazio n e procedeva con passo sempre più s p edito ma i mezzi utilizzati dai bolscevichi, epurazioni, a rresti, requi sizio ni di derrate produssero una rea z ion e forte tra la popol azio n e che si e r a p receden t eme n te piegata se n za oppo1Te re s i s tenza. La scintilla che fece esplodere la ri vol t a anche in Armenia fu la g uerra ru sso - geo rg i a na del 192 1.
76 Ri sposta di Gegechko1i alla nota collettiva dei rappre s enta nti delle potenze al lea te al governo georgiano, datat a 15 gi ugno 1920. AUS SMEFondo El l. R. Ili, Fase. 12.

77 Teleg ram ma del colonne llo Gabba. da t a to 9 giugno 1920. per il m in is t ro degli es ter i AUS SME Fondo Eli. R. 11 5, Fase. 13 rl governo georgiano, che di per se non temeva il debole partito comunista georgiano se n on per la sua associazione con quello sovietico, non poteva in alcun modo accettare c he i suoi membri operassero per rovesciare il governo e per in citare la popolazione alla rivolta 81 . Le motivazioni dello sco ntro possono essere riassunte in cinque punti fondamenta l i: l). le relazioni del governo menscevico geo rgiano con WrangeiR 2 ; 2) la questione di Batum , riguardante le voci di una possibile cessione di Batum agli In glesi, che sarebbe stata considerata da Lenin come una flagrante vio lazi one del trattato del 7 maggio; 3) tran ito dei tre ni ru ssi diretti in Arme nia; 4) i diritti del p artito comunista geo rgiano, riconosciuti dalla clausola segreta de l trattato del 7 maggio; 5) dispute di fron ti era8 3
78 Kazemzadeh. r., cit .. pag. 299.
79 In m e rito cfr. Pipes. R., cit pag. l R7 e K azcrnzade h , F., cit., pagg. 287-289.
80 La composizione del nu ovo gove rn o prevedeva 5 comu ni st i e d ue espo nenti del part ito Dashnak. K azemzade h , F. cit , pag. 290.
La Georgia era circondata cd all'interno i comun is ti stava no preparando un'insurre zione armata, bloccata in extremis da un ordine dello s tesso Lcnin che, a suo dire. p e r seguiva nel Caucaso una politica di pacificazione. Ormai il governo georgiano aveva perso qualsiasi speranza in un co ncreto aiuto militare da parte clegl i alleati. L'uni co gesto concreto fu il ri co n oscime nt o de jure della Georgia da parte del Consiglio supremo degli alleati. avvenuto il 27 gen n aio 1921. Il 7 febbraio. durante il banchetto per i festeggiamenti di rito, alla presenza dei rappresentanti degli alleati. il delegato russo Ka vtaraùzc dichiarò che la Ru ss ia era felicissima del riconoscimento alleato cd es presse la sua convinzione che anche i rapporti con la Russia , vicino s torico della Georgia, non avrebbero potuto che trarne giovamento. Tn quello stesso momento la XI Armata rossa s tava preparando l ' inv asio ne in forze della G eorgia .
Per prima cosa ci fu una ribellione della popolalione scon te nta , sobillata dal partito comu ni sta georgiano. L'invasione vera c propria iniz iò i l 16 febbraio 192 1, quando alcune unità della X l Armata penetrarono in Georgia dalla frontiera dell'Azerbaijan puntando direttamente verso Tiflis; l'esercito georgiano resistette per una settimana ma il 25 febbraio dovette arrendersi alla superiorità numerica dell'Armata rossa che entrò nella capitale prendendone possesso84 . Subito dopo Lenin inviò a Ordzonikidze ordine di armare i contadini più poveri e di formare una Armata rossa georgiana, di non compiere atti di violenza contro l'intellighenzia e i mercanti e di cercare di venire a patti con i membri menscevichi del governo che, in passato , non si erano dichiarati contrari ad un regime sovietico , questo a dimostrazione della scarsa fiducia nutrita da Lenin verso il nascente partito comunista georgiano, considerato ancora troppo debole per poter reggere da solo il paesé5 L' attacco sovietico alla Georgia produsse anche un effetto inaspettato in Armenia dove scoppiò una rivolta contro i bolscevichi, per le condizion.i inumane nelle quali avevano costretto la popolazione.
!Il Ka ze mzadeh. F. , cii .. pa g. 308.
82 li gove rno georgia no sost iene che le uniche relazioni esistenti con Vacheishvili, emissario di Wrangel. erano state di carattere economico per acqu istare grano e frumento. Kazemzadeh. F.. cit pag. 303.
83 Pare che ci fosse stato un epi-;odio di scambio reciproco di fuoco tra i soldati georgiani e quelli russi alla frontiera. Dopo una attenta investiga7ione del caso si scoprì che l'incidente era nato da una incomprensione e che la colpa era da imputarsi adentrambi e non come era stato detto ad una volontà dell'esercito georgiano di attaccare l'Armata rossa. Kazem zadeh. F.. cit., pag. 3 11 .

Il 18 marzo 1921 fu fim1ato il trattato tra la Russia e la Georgia. I termini del trattato furono abbastanza blandi ; fu concessa una amnistia generale ai membri menscevichi del governo e anche le truppe furono reinserite nei ranghi dell'Armata rossa. Termini tanto blandi furono giustificati dalla necessità di conquistare la fiducia dei georgiani che consideravano i sovietici degli invasori a tutti gli effetti. Il governo menscevico, molto amato nel paese, non sarebbe ce11amente caduto solo per mezzo della propaganda comunista senza un intervento armato.
Il governo sconfitto lasciò Batum , nella notte del 17 marzo, a bordo di una nave italiana dopo essersi rifiutato di entrare in un governo di coalizione con i bo lscevichi. Conquistata la Georgia i sovietici si volsero contro l'Armenia per soffocare la rivolta, 1ipresero il potere a Erevan il 2 aprile, mentre proseguivano i combattimenti nella regione montuosa eli Zanguezur. Le sacche di resistenza furono piegate dalla enorme superiorità sovietica e ai sopravvissuti non restò altro che passare il confine e rifugiarsi in Persia.
La Lega delle Nazioni levò delle inutili proteste che non ebbero alcun effetto, per il resto il mondo rimase indifferente alla sorte della Georgia e di tutta la Transcaucasia ormai stabilmente in mano ai sovietici.
