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Capitolo III

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Promemoria

Promemoria

La campagna di Grecia

Ottobre 1940

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Qyali siano state le determinanti della impostazione e le fasi di maturazione concettuale dell'avventura in Grecia, è molto difficile dire . 6

Comunque è possibile rilevare che la pressione politica e psicologica è stato elemento primo e determinante di una errata impostazione e di due gravi errori.

Violazione di uno dei canoni fondamentali dell'arte della guerra, sottraendo al teatro di operazioni principale (Nord Africa) forze e mezzi che già erano scarsi, per disperderli su un nuovo fronte, eccentrico, strategicamente inoperante, in zona aspra e impervia, alle soglie dell'inverno, oltrema- re, senza preparazione e con forze e mezzi inadeguati.

6 Il 12 ottobre 1940, venne annunciato l'insediamento di truppe tedesche in Romania. Sotto la stessa data , Ciano, nel Dian·o, registrò l'indignazione di Mussolini per l'ennesimo fat to compiuto di Hitler, in vio lazione dell'Arbitrato di Vie nna, che aveva sancito un riassetto territoriale nell'area danubiana. «Hitler - disse Mussolini - mi mette sempre di fronte al fatto compiuto. ~esta volta lo pago della stessa moneta: saprà dai giornali che ho occupato la Grecia. Così l'equilibrio verrà ristabilito». Domando se è d'accordo con Badoglio. <<Non ancora» risponde . «Ma do le dimissioni da italiano se qualcuno trova delle difficoltà per battersi coi greci». Ormai il Duce sembra deciso ad agire. «In realtà, credo l'operazione utile e facile» Con queste premesse, e senza dire nulla a Berlino, venne decisa l'avventura in Grecia. Ciano, in tutti gli ambienti, fu considerato corresponsabile e anche ispiratore dell'aggressione: molti mil ioni di Lire vennero fatti circolare ad Atene, nel tentativo di corrompere una parte della gerarchia greca: per cui al danno si unì la beffa, visti i risultati.

Accettazione nei riguardi del nuovo avversario di una valutazione assurda, prefabbricata, mantenuta con ostinata cecità, malgrado elementi informativi copiosi e attendibili , in netto contrasto.

Tali le premesse; tale la genesi della conseguente sorpresa, sconvolgente e totale, grave di effetti mate r iali e morali a lungo termine.

Preconcetto dunque, dominante e fisso che, prendendo origine da superficiali illazioni, trascura ogni contrario apprezzamento, trae fittizia conferma da vane illusioni e si nutre di giudizi avventati che deformano la realtà .

Ma veniamo ai fatti.

Al principio del 1940, in corrispondenza della region e greco-macedone, non esisteva da parte nostra alcuna attività né organizzazione informativa ed una caligine opaca ricopriva tutta la zona .

Nessun orientamento e nessuna direttiva, né allora, né poi pervennero da chicchessia per richiamare l'attenzione in quella direzione.

Di sua iniziativa il Servizio Informazioni pose subito mano ai provvedimenti con energico impulso, onde colmare la lacuna e numerose antenne, vigili e sensibili, furono collocate e raffittite in territorio albanese e greco, ido n ee a tenere sotto controllo tutta la zona, importante per la sua positura geografica e la sua gravitazione mediterranea.

Con logico criterio l'attività di ricerca si estese di mano in mano con fonti dirette, specie verso la Grecia, secondo un piano progressivo, cosicché fin dal maggio 1940 l'indagine consentì di raccogliere copioso e interessante materiale nei riguardi dell'attività militare greca nella regione confinante con l'Albania (Capo-Centro del S.l.M. in Albania era il Colonnello Arturo Scattini).

Dal maggio all'ottobre 1940, con ininterrotto crescendo furono fornite notizie di sempre maggiore importanza a mezzo bollettini e segnalazioni giornaliere, susseguentesi talora di ora in ora e dirette al Capo del Governo, ai principali Capi militari, al Comando Superiore Truppe in Albania (Generale Sebastiano Visconti Prasca).

Così furono via via seg uite e segnalate predisposizioni di mobilitazione, richiami di riservisti alle armi, organizzazione di difese costiere, invii di rinforzi alla frontiera albanese, entità, carattere e progressione di lavori fortifìcatori, organizzazione dei servizi. 7

Vennero messi in rilievo i principali provvedimenti adottati per migliorare l'efficienza dell'esercito greco come armamento, addestramento e spirito delle truppe.

Con esatta valutazione vennero progressivamente apprezzati: l'entità delle forze greche, il graduale schieramento delle unità, la sistemazione difensiva alla frontiera e fu possibile mettere ripetutamente in rilievo come nel settore dell'Epiro le predisposizioni rivelassero preminente carattere difensivo, mentre maggiori forze apparivano assegnate al settore macedone, in relazione a probabili intendimenti offensivi.

Il Servizio Informazioni insisteva soprattutto sulla progressiva efficienza e solidità dell'esercito greco, sul suo crescente valore tecnico, sulla sua saldezza morale e sulla concorde volontà, del popolo e del Governo, di resistere a ogm aggressione.

7 L'avvenimento che contribuì alla mobilitazione in Grecia, fu il siluramento del piccolo incrociatore Helli da parte del sommergibi le italiano Delfino, nell'isola di Tino (Cicladi), il 15 agosto 1940, durante la festività dell'Assunzione . E ciò in quanto il Governatore dell'Egeo, Cesare Maria De Vecchi di Val Cismon, accusava i greci di consentire alla flotta inglese un uso molto disinvolto delle acq u e del loro Paese. All'epoca, naturalmente, l'Italia attribuì l'affondamento dell'Helli ad un sommergibile "sconosciuto".

Gli elementi determinanti della situazione che si andava affermando ricevevano conferma da altre fonti, specie dai nostri rappresentanti militari e politici ad Atene. Tali notizie, insistenti e incalzanti, si univano a quelle del Servizio e le ravvaloravano , con piena identità di visione.

Poco prima dell'apertura delle ostilità veniva compilato e trasmesso un aggiornato " Ord ine di battaglia" con lo schieramento delle truppe greche e con la organizzazione difensiva della fascia di frontiera.

Ma, di fronte a tale messe di notizie, si ergeva, antitetica e sorda a ogni appello, la valutazione ufficiale politica e militare del sommo della gerarchia.

In contrasto con le notizie del Servizio Informazioni, la disponibilità delle truppe greche era stimata molto inferiore così da determinare a nostro vantaggio una sup e riorità di due a uno, che invece non esisteva. 8 Dell'organizzazione difensiva avversaria non si teneva alcun conto e così della efficienza delle truppe e dei mezzi.

Gli elementi psicologici e morali erano addirittura capovolti.

I soldati greci erano "non contenti di battersi"; lo stato d'animo della popolazione greca "profondamente depresso" ed "indifferente a tutti gli avvenimenti, compreso quello di una nostra invasione".

Mentre era vero il contrario .

Come una tale visione abbia potuto insorgere, mantenersi e radicarsi in contrasto con le reiterate segnala zioni e ciecamente persistere fino al fatale epilogo, è senza dubbio difficile rendersi logicamente conto.

8 Il 22 novembre 1940, il Capo-Centro del S.l.M. a Tirana, Scattini, in un incontro con il Generale Francesco Pricolo, Capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica, precisò il diva rio esistente tra le nostre divisioni e quelle greche. I.:esercito italiano aveva attaccato (28 ottobre) con 8 divisioni "binarie" (cioè su due reggimenti) un dispositivo greco che disponeva di 15 divisioni "ternarie" (cioè su tre reggimenti): quattordici reggiment i, dunq u e, contro quarantacinque nemici.

Così, nella riunione del 15 ottobre 1940 a Palazzo Venezia, nella quale fu decisa l'azione e in cui non fu sentita la voce del Capo del Servizio Informazioni, dopo presi in esame gli elementi del problema, con unilaterale concorde apprezzamento fu riaffermata la semplicistica erronea valutazione dell'avversario e gettato il dado fatale . 9

Le operazioni avevano inizio il 28 ottobre e fin dal primo contatto con la realtà, nel fosco ambiente invernale, di fronte alla decisa sanguinosa reazione avversaria, alla nostra manifesta inferiorità di forze e di mezzi, alla disorganizzazione dei servizi e dei trasporti, emergevano drammatiche le conseguenze della sorpresa.

A posteriori, dalla testimonianza dei combattenti ricevevano purtroppo conferma le informazioni del Servizio. Il 2 novembre il Comando Superiore delle truppe telegrafava: "Sistemazione difensiva nemica corrisponde bene a preventive informazioni".

Il 1Onovembre, il Comando Divisione ''Julia" (Divisione alpina, la sola in quel momento in linea), confermava: "La situazione delle forze avversarie è apparsa corrispondente alla realtà fin dal primo giorno d i operazioni".

E parecchi anni dopo, finita la guerra, da un alto ufficiale greco (Generale Aximacopulos) che fu comandante di Grande Unità nella prima fase dell'azione, venne data conferma dell'esattezza delle valutazioni del nostro Servizio Informazioni. 10

9 Non invitati alla riunione del 15 ottobre 1940 anche i Capi di Stato Maggiore della Marina e dell'Aeronautica. Gli inglesi, si affrettarono a insediarsi nell'isola di Creta e l' 11 novembre, da lla portaerei Illustrious si levarono in volo gli aerosiluranti che danneggiarono gravemente, a Taranto, le corazzate Littorio, Duilio e Cavour: quest'ultima, non rientrò mai in servizio.

10 Amé, comandante dell'8° reggimento Fanteria (D ivisione di Milano), aveva ospitato, prima della guerra, Aximacopulos, interessato alle nuove dottrine d'impiego de l nos tro Esercito. I greci, fecero largo uso dei mortai da 81 acquistati in Itali a, completi di livella, parte essen ziale per rendere l'arma orizzontale sul terreno, che venne a mancare per i mortai i ta liani dello stesso calibro.

La ricerca delle responsabilità - come è buona normasi mo sse senza indugio e lo sguardo venne rivolto al Servizio I nformazioni che ne uscì brillantemente e con chiaro prestigio.

È lecito tuttavia porre un quesito che con la logica e col ragionamento è difficile risolv e re.

Se le determinanti dell'impre sa in Grecia rive stiva no tale importanza e tale peso da far pas sa re in ultima linea il Servizio In fo rmazioni, anzi da trascurarlo e ignorarlo al momento della decisione, perché, a so rpr esa avvenuta, si ce rcò nel Servizio stesso il capro espiatorio?

Ma ormai il dado era tratto e non rimaneva che accettare la espi a zion e , lunga e grave di tragiche conseguenze.

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