
64 minute read
° Reggimento Fanteria "Modena" 45° Reggimento "Reggio" .............. . .............................. .
SCUOLA DI ARTIGLIERIA CONTROAEREI
Stemma Araldico
Advertisement
Decreto 5 giugno 1951 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987). a. SCUDO: d'azzurro, al grifo troncato di nero e d'oro linguato ed illuminato di rosso. b. CORONA TURRITA. c. ORNAMENTI: lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, 1iportante il motto: "CONTRO L'ALA NEMICA ADDESTRO E TEMPRO".

Sintesi della blasonatura
Lo smalto d'azzurro che è anche smalto principale dell'arme di Sabaudia, ricorda il legame territoriale con la città ove la Scuola è nata ed ha.preso sede. 11 grifo (figura favolosa) è simbolo della custodia dei beni della terra e della città (caratteristiche della finalità funzionale della Scuola). ·
Il nero e l'oro del grifo corrispondono aj colori tradizionali dell'Arma di Artiglieria mentre la metà superiore del grifo ricorda la figura dell'aquila· inserita nello stemma di Sabaudia.

SCUOLA DEL GENIO
Stemma Araldico
Decreto 12 marzo 1973 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987). a. SCUDO: semipartito troncato: nel 1 ° di rosso alla croce d'argento (Pavia); nel 2° campo di cielo alla quercia nodrita sulla pianura erbosa, il tutto al naturale, il tronco accostato dalle lettere O.C. di nero (Civitavecchia); nel 3° di rosso porpora alla lupa capitolìna d'oro. b. CORONA TURRITA. c. ORNAMENTI: lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "PAR INGENIO VIRTUS".

Sintesi della blasonatura
L'arme di Pavia e !'arme di Civitavecchia ricordano i legami territoriali con le due città nelle quali hanno avuto la sede, rispettivamente, la Scuola AUC del Genio e la Scuola Centrale del Genio, dalle quali discende l'attuale Istituto.
Lo smalto di rosso porpora è simbolo di devozione, onore, fede ed è anche simile al rosso dei colori di Roma (ove ha oggi sede la Scuola) ed a quello tradizionale dell'Arma del Genio.

SCUOLA DELLE TRASMISSIONI
Stemma Araldico
Decreto 12 marzo 1973 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987). a. SCUDO: d'argento alla traversa d'azzurro; nel 1 ° alla lupa capitolina; nel 2° alla torre antica di vedetta e segnalazione romana. b. CORONA TURRITA. c. ORNAMENTI: (1) Lista bifida: ·d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con ]a concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "SPATIA DEVINCO DISIUNCTA CONIUNGO". (2) Nastro rappresentativo della ricompensa al Valore: annodato nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendente svolazzante in sbarra dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.

Sintesi della blasonatura
La lupa capitolina ricorda il legame territoriale dell'Istituto con la città di Roma.
La torre riprodotta fedelmente così come appare sui bassorilievi della Colonna Traiana (113 d.C.), è inserita a significare l'antica origine dei mezzi di collegamento che, pur aggiornati e modificati con l'evoluzione della tecnica, costituiscono elemento di base dell'attività addestrativa della Scuola.
Lo smalto d'argento è indice di tavola araldica di aspettazione; in mancanza di particolari imprese gloriose connesse con l'assenza di fattori storici di base.

Stemma Araldico
Decreto 25 settembre 1989 a. SCUDO: di porpora, al caduceo d'oro, posto in palo; calzato di azzurro e di argento, il primo caricato dall'ape d'oro, il secondo della stella di cinque raggi, di nero, munita della bordatura diminuita di azzurro. b. CORONA TURRITA c. ORNAMENTI: lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "STUDIUM VIRES ANIMOSQUE PROMOVET".
Sintesi della blasonatura

Nello stemma sono inseriti elementi araldici relativi ai Corpi di Amministrazione, di Commissariato e di Sussistenza.
La parte centrale con lo smalto di porpora (colore tradizionale del Corpo) è rìferita al Commissariato. Vi è rappresentato un caduceo (il bastone è emblema del potere, i due serpenti della pace, le ali della sollecitudine) quale sìmbolo delle funzioni espletate dal ruolo nel settore amministrativo-tecnico-merceologico.
Il campo d'azzurro (colore tradizionale del Corpo) è rìfedto alla Sussistenza e vi compare un'ape simbolo dì operosità e previdenza.
Nel settore d'argento, riferito all'Amministrazione, è rappresentata una stella i cui colori, nero ed azzurro, sono un chiaro riferimento ai colori tradizionali di questo Corpo.

SCUOLA TRASPORTI E MATERIALI
Stemma Araldico
Decreto 26 luglio 1984 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987). a. SCUDO: d'argento alla sbarra di larghezza doppia, d'azzurro, caricata dalla teda d'oro, accesa di rosso, posta in palo, e sopraccaricata dalla daga d'argento, con la punta verso il capo. b. CORONA TURRITA c. ORNAMENTI: lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "SCIENTIA QUO MAGIS SPECULATIVA MAGIS PRACTICA".

Sintesi della blasonatura
Lo smalto d'argento dello scudo è tipico delle tavole di aspettazione, in mancanza di particolari imprese o legami da blasonare. Sulla sbarra in azzurro ( colore della lealtà e del valore) è riportata la fiaccola d'oro ad indicare la funzione addestrativa dell'Ente la cui opera di formazione è finalizzata ad inculcare nei giovani l'amor di Patria ed il senso del dovere. La daga romana è espressione di virtù guerriera

CENTRO AVIAZIONE DELL'ESERCITO
Stemma Araldico
Decreto 5 marzo 1973 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987 Giornale Ufficiale del 14.2.1987). a. SCUDO: d'azzurro alla teda fiammeggiante al naturale posta in palo, attraversata da un'aquila pure al naturale, dal volo spiegato. b. CORONA TURRITA c. ORNAMENTI: (I) Lista bifida: d'oro, svolazzante, coJlocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il .motto: "VOLAT AGILE R:APIDE OBSERVAT". (2) Nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbmTa ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.

Sintesi della blasonatura
Lo smalto azzurro (colore che rappresenta lealtà, buona fama, fortezza, nobiltà di natali) ricorda materialmente l'ambiente naturale in cui operano le unità di volo della Specialità.
La fiaccola (espressione del sapere umano, che idealmente rischiara la conoscenza ai discenti di ogni Scuola) materialmente illumina la via e l'osservazione.
L'aquila (simbolo di potenza e di vittoria) richiama la moderna insegna delle aviazioni militari.

SCUOLA TELECOMUNICAZIONI FORZE ARMATE
Stemma Araldico
Decreto 8 gennaio 1997 a. SCUDO: partito dal filetto diminuito d'oro; nel primo, d'azzurro al castello d'argento, merlato alla ghibellina, murato di nero, chiuso dello stesso, torricellato di un pezzo, merlato di tre, il fastigio merlato di sei, tre e tre, esso castello finestrato di quattro finestrelle, di nero, due ai lati della porta, due nella torre, fondato sulla campagna di verde, caricata dalla chiave d'oro, posta in fascia, con l'ingegno a destra e all'ingiù; nel secondo, d'azzurro all'ancora (per la Marina), attraversata sotto la cicala dall'aquila dell'Arma Aeronautica ed a metà altezza dalla granata infiammata (per l'Esercito), il tutto d'oro, posto in abisso e sormontato da due saette poste in decusse, la saetta in banda attraversante. b. CORONA TURRITA c. ORNAMENTI: lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "TRINAEMILITIAE UNA VOX".

Sintesi della blasonatura
Nella prima partizione è riportato lo stemma di Chiavari, città nella quale la Scuola si è costituita ed ha preso sede.
Nella seconda le saette sono un preciso riferimento al fine istituzionale dell'Istituto presso il quale viene addestrato personale appartenente alle tre Forze Armate rappresentate, con linguaggio simbolico mediante l'ancora, l'aquila e la granata. Lo smalto azzurro è stato scelto in quanto simbolo di lealtà e di amor di Patria.

ARMA DEI CARABINIERI
Stemma Araldico
Decreti 27 dicembre 1952 e 19 gennaio 1977 (aggiornati in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987). a. SCUDO: tagliato: nel primo d'azzurro alla branca di leone d'oro movente dal fianco destro dello scudo e stringente un serpente al naturale volto a sinistra; nel secondo di rosso alla quercia sradicata d'argento. Il tutto abbassato al capo d'oro. b. CORONA TURRITA c. ORNAMENTI: (1) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "NEI SECOLI FEDELE". (2) Onorificenza: accollata alla punta dello scudo con l'insegna pendente al centro del nastro con i colori della stessa. (3) Nastri rappresentativi delle ricompei1se al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.

Sintesi della blasonatura
L'azzurro ed il rosso sono i colori tradizionali dell'Arma, già inseriti nel vecchio stemma concesso con R.D. 2 marzo 1930.
Lo smalto d'azzurro, simbolo di amor cli Patria e fedeltà, è riferito alla funzione istituzionale svolta dall'Arma in tempo di pace (repressione dell'insidia all'ordine ed alla sicurezza pubblica). Vi sono rappresentati il serpent~, quale s.imbolo di cautela e buon governo, la branca di leone (che stringe il serpente) ad indicare la forza con la quale il buon governo viene assicurato.
Lo smalto di rosso, simbolo di valore, ardire e sacrificio supremo, è riferito alle alte virtù militari dell'Arma. Vi è rappresentata la quercia sradicata, emblema di cospicua nobiWt, merito riconosciuto, animo forte e guerriero.
La grande gloria militare è evidenziata dal capo d'oro, in riferimento alle M.0.V.M., e dai nastri che accompagnano)o scuèìo. riferiti anche alle altre ricompense al Valore.

1 ° REGGIMENTO "GRANATIERI DI SARDEGNA"
Stemma Araldico
Decreto 23 ottobre 1973 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987). a. SCUDO: Inquartato. Il primo controinquartato; a) d'argento alla croce potenziata, accantonata da quattro crocette, il tutto d'oro (Gerusalemme); b) fasciato d'argento e d'azzurro di dieci pezzi, al leone attraversante di rosso armato, lampassato e coronato d'oro (Lusignano); c) d'oro, al leone di rosso armato e coronato d'argento, lampassato d'azzurro (Armenia); d) d'argento, al leone di rosso, con la coda bifida, decussata e ridecussata (Lussemburgo). Il secondo partito ed innestato: a) di rosso al puledro allegro d'argento spaventato e rivoltato (Westfalia); b) fasciato d'oro e di nero di dieci pezzi con crancelino di verde fruttato di rosso e posto in banda (Sassonia); c) innesto d'argento a tre puntali di guaina di spada, di rosso (2-1) (Angria). li terzo partito: a) d'argento seminato di plinti neri, al leone attraversante armato e lampassato di rosso (Chiablese); b) di nero, al leone d'argento, armato e lampassato di rosso (Aosta). li quruto controinquartato: a) di. rosso alla croce d'argento con un lambello d'azzurro a tre pendenti (Piemonte); b) d'argento al capo di rosso (Monferrato); c) ai cinque punti d'oro equipollenti a quattro d'azzurro (Genevese); d) d'argento al capo d'azzurro (Saluzzo). Il tutto innestato in punta d'argento all'aquila di rosso, coronata dello stesso col volo abbassato sopra un monte di tre vette uscente da un mare d'azzurro (Nizza). Sul punto d'onore uno scudetto sannitico d'argento alla croce di rosso, accantonata da quattro teste di moro, attortigliate del campo (Sardegna). Sul tutto uno scudetto ancile d'oro caricato dall'aquila di nero, rostrata di rosso (Moriana). b. CORONA TURRITA. c. ORNAMENTI: (1) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto "A ME LE GUARDIE!" . (2) Onorificenza: accollata alla punta dello scudo con l'insegna pendente al centro"del nastro con i colori della stessa. (3) Nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella paite centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.

Sintesi della blasonatura
Lo stemma nella configurazione attuale è in uso fin dal 1718 e richiama al ricordo dei Granatieri di Sardegna le tradizioni gloriose del Corpo, dal suo nome alla sua antica origine. 1° quarto (di pretesa): introdotto da Vittorio Amedeo II nel 1632, allorché assunse il titolo di Re di Cipro (o Lusignano). E articolato in quattro quarti in ragione del numero delle regioni su cui il Sovrano avanzava le proprie pretese: in a) arme di Gerusalemme, in b) arme di Lusignano (Cipro), in c) arme di Armenia, in d) arme di Lussemburgo. 2° quarto (di origine) adottato da Emanuele Filiberto di Savoia che riteneva di aver, attraverso Vitichindo e Beroldo, origine comune con i Sassoni. In a) arme di Westfalia, cioè di Sassonia antica; in b) arme di Sassonia moderna; in punta l'innesto d' Angria. 3° quarto(*) (di dominio): in a) vecchio stemma del ducato di Chiablese, in b) vecchio stemma del ducato di Aosta. 4° quarto(*) (di dominio): in a) arme di Piemonte; in b) arme del ducato di Monferrato; in c) arme del ducato del Genevese; in d) arme del marchesato di Saluzzo.
In punta, l' arme della città di Nizza.
Nel punto d'onore lo scudetto di Sardegna, inserito dopo la cessione della Sicilia alla Spagna ottenendo in cambio appunto la Sardegna. Nel cuore dello scudo l'aquila nera di Savoia antica (aquila di Moriana), antico feudo dei Savoia, rappresentata con le ali abbassate: ha sostituito nello stemma attuale l'aquila di Sicilia (dal volo spiegato) per rimediare alla omessa rettifica che doveva anch'essa seguire il cambio della Sicilia con la Sardegna (nell'occasione invece l'aquila posta in cuore non venne rimossa mutando solo il campo d'argento in oro).
(*) il 3° e 4° quarto simboleggiano i teITitori che nel corso della storia entrarono a far parte del ducato, poi regno di Sardegna.
A ME LE GIJARDIE\

2° REGGIMENTO "GRANATIERI DI SARDEGNA"
Stemma Araldico
Decreto 19 gennaio 1977 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 ciel 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987). a. SCUDO: Inquartato. Il primo controinqurutato; a) d'ru-gento alla croce di oro potenziata, accantonata da quattro crocette, dello stesso (Gerusalemme); b) fasciato d'argento e d'azzurro di dieci pezzi, e caricato da un leone attraversante di rosso, armato, lampassato e coronato d'oro (Lusignano); c) d'oro, al ]eone di rosso armato e coronato d'argento, lampassato d'azzurro (Armenia); d) d'argento, al leone di rosso, con la coda bifida, decussata e ridecussata (Lussemburgo). Il secondo partito ed innestato: a) di rosso al puledro allegro spaventato e rivoltato, d'argento (Westfalia); b) fasciato d'oro e di nero di dieci pezzi caiicato da un crancelino di verde fruttato di rosso attraversante sul tutto (Sassonia) l'innesto è d'argento a tre puntali di guaina di spada, di rosso (2-1) (Angria). Il terzo partito: a) d'argento seminalo di plinti neri, al leone di nero attraversante armato e lampassato di rosso (Chiablese); b) di nero, al leone d'argento, annato e lampassato di rosso (Aosta). Il quatto controinquartato: a) di rosso alla croce d'argento con un lambello d'azzurro a tre pendenti (Piemonte); b) d'argento al capo di rosso (Monferrato); c) scaccato d'oro e d'azzmTo (5, 4) (Genevese); cl) d'argento al capo d'azzurro (Saluzzo). Il tutto innestato in punta d'argento all'aquila di rosso, coronata dello stesso dal volo abbassato sopra un monte di tre vette, uscente da un mare d'azzurro (Nizza). Sul punto d'onore, uno scudetto d'argento alla croce di rosso, accantonata da quattro teste di moro, attottigliate del campo (Sardegna). In cuore uno scudetto ancile d'oro caricato da un'aquila di nero, rostrata di rosso (Moriana). b. CORONA TURRITA. c. ORNAMENTI: (1) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto "A ME LE GUARDIE!" (2) Onorificenza: accollata alla punta dello scudo con l'insegna pendente al centro del nastro con i colori della stessa. (3) Nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la patte superiore dello scudo.

Sintesi della blasonatura
Lo stemma nella configurazione attuale è in uso fin da 1718 e richiama al 1icordo dei Granatieri di Sardegna le tradizioni gloriose del Corpo, dal suo nome alla sua antica origine. 1 ° quarto (di pretesa): ititrodotto da Vittorio Amedeo Il nel 1632, allorché assunse il titolo di Re di Cipro (o Lusignano). E articolato in quattro quarti in ragione del numero delle regioni su cui il Sovrano avanzava le proprie pretese: in a) arme di Gerusalemme, in b) arme di Lusignano (Cipro), in c) arme di Armenia, in d) arme di Lussemburgo. 2° quarto (di origine) adottato da Emanuele Filiberto di Savoia che riteneva di aver, attraverso Vitichindo e Beroldo, origine comune con i Sassoni. In a) arme dì Westfalia, cioè di Sassonia antica; in b) arme di Sassonia moderna; in punta l'innesto cl' Angri a. 3° quarto(*) (di dominio): in a) vecchio stemma del ducato di Chiablese, in b) vecchio stemma del ducato di Aosta. 4° <1uarto (*) (di dominio): in a) arme di Piemonte; in b) arme del ducato di Monferrato; in e) arme del ducato del Genevese; in d) arme del marchesato di Saluzzo.
In punta, l'armc della città di Nizza.
Nel punto d'onore lo scudetto di Sardegna, inserito dopo la cessione della Sicilia alla Spagna ottenendo in cambio appunto la Sardegna. Nel cuore dello scudo l'aquila 11era di Savoia antica (aquila di Mariana), antico feudo dei Savoia, rappresentata con le ali abbassate: ha sostituito nello stemma attuale l'aquila di Sicilia (dal volo spiegato) per rimediare alla omessa rettifica che doveva anch'essa seguire il cambio della Sicilia con la Sardegna (nell'occasione invece l'aquila posta in cuore non venne rimossa mutando solo il campo d'argento in oro).
(*) il 3° e 4° quarto simboleggiano i territori che nel corso della storia entrarono a far parte d.el ducato, poi regno di Sardegna.

3° REGGIMENTO "GUARDIE"
Stemma Araldico
Decreto 18 ottobre 197 6 ( aggiornato in base a quanto disposto da11o SME con circ. 121 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987). a. SCUDO: Inquartato. i] primo partito ed innestato: a) di rosso al puledro allegro, spaventato e rivoltato, d'argento (Westfalia); b) fasciato d'oro e di nero, di dieci pezzi, caricato da un crancelino di verde fruttato di rosso (Sassonia); c) innesto d'argento a tre puntali di guaina di spada, di rosso (1-2) (Angria); il secondo di rosso al leone d'Etiopia d'oro passante; il terzo controinquartato: a) di rosso alla croce d'argento con lambello d'azzurro a tre pendenti (Piemonte); b) d'argento al capo di rosso (Ducato di Monferrato); c) di nero, al leone d'argento annato e lampassato di rosso (Aosta); d) d'argento al capo d'azzurro (Marchesato di Saluzzo); il quarto partito: a) d'argento fasciato di cinque d'azzurro (Grecia); b) scaccato di rosso e di nero (Albania). In cuore uno scudetto sannitico d'argento alla croce di rosso, accantonata da quattro teste di moro, attortigliate d'argento. Il tutto abbassato da un capo d'oro. b. CORONA TURRITA. c. ORNAMENTI: (1) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto "A ME LE GUARDIE!" (2) Onorificenza: accollata alla punta dello scudo con l'insegna pendente al centro del nastro con i colori della stessa. (3) Nastro rappresentativo della ricompensa al Valore: annodato nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendente svolazzante in sbarra dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.

Sintesi della blasonatura
Nello stemma sono sintetizzate sia le origini dell'unità, sia i legami storici con le aree geografiche ove i Granatieri del 3 ° hanno combattuto con valore. 1 °quarto(*) (di origine): in a) arme di Westfalia, cioè di Sassonia antica; in b) arme di Sassonia moderna; in punta l'innesto d' Angria. 2° quarto (gloria militare): smalto di rosso, simbolo di valore, ardire e sacrificio, con il leone d'Etiopia (campagna in A.O.I., 1935-36, alla quale partecipa il I Battaglione per cui al Reggimento viene conferito l'O.M.I.). 3° quarto(*) (di dominio) in a) arme di Piemonte; in b) arme del ducato di Monferrato; in c) vecchio stenuna del ducato di Aosta; in d) arme del marchesato di Saluzzo. 4° quarto (gloria militare): in a) i colori di Grecia (argento ed azzurro); in b) i colori d'Albania (rosso e nero). Sul fronte greco-albanese il Reggimento si è battuto nella guerra 1940-43 meritando la M.O.V.M ..
Nel punto d'onore lo scudetto di Sardegna per ricordare il nome della grande unità della quale ha sempre fatto parte. Il capo d'oro simboleggia la massima ricompensa al V.M. concessa al Reggimento.
li quarto d'origine (1 °)ricordala discendenza dell'unità dal rgt., poi Brigata, "Guardie". ll quarto di dominio (3°) comprende il riferimento ad alcuni ten'itori che nel corso della storia entrarono a far parte del ducato, po.i regno di Sardegna.
A ME LE GUARDIE !

1 ° REGGIMENTO "SAN GIUSTO"
Stemma Araldico
Decreto 15 ottobre 1976 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987). a. SCUDO: partito. Il primo inquartato: a) ed) di rosso alla croce cl'mgento; b) e c) d'oro all'aquila bicipite nera coronata; il secondo di rosso all'alabarda di San Sergio d'argento. b. CORONA TURRITA c. ORNAMENTI: (1) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "FEDELE SEMPRE" (2) Onorificenza: accollata alla punta dello scudo con l'insegna pendente al centro del nastro con i colori della stessa. (3) Nastri rappresentati vi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzantj in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.

Sintesi della hlasonatura
Nella prima parte sono rappresentati l'aquila nera e la croce d'argento in campo rosso, chiaro riferimento alla antica 01igine del Corpo in seno al ducato di Savoia ed alla gloria militare conseguita nel corso delle campagne cli guerra alle quali il Reggimento ha partecipato dal 1624 al 1943. Entrambi i fattori erano già presenti nel vecchio stemma del Reggimento.
Nella seconda pa1te è l' arme di Trieste, simbolo del legame teJTitoriale con la città ove il reparto si è ricostituito nel 1975.

5° REGGIMENTO FANTERIA "AOSTA"
Stemma Araldico
Decreto 23 dicembre 1966 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987). a. SCUDO: Partito: il primo fasciato di dieci pezzi di nero e d'oro attraversati dal crancelino di verde fiorito di rosso posto in banda; il secondo al leone d'm-gento annato e linguato di rosso (Aosta). In cuore, sulla partitura, uno scudetto inquartato d'azzurro e di nero ,ùle fiamme ondeggianti trifide d'argento moventi dai cantoni esterni dello scudetto; sul tutto di esso l'aquila al natmale caricata in cuore della croce d' argento in campo rosso. Il tutto abbassato al capo d'oro. b. CORONA TURRITA. c. ORNAMENTI: (1) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità ' rivolta verso l'alto, ripo1tante il motto: "SOTTO L'IMPETO D'AOSTA SPARVE IL NEMICO". (2) Onorificenza: accollata alla punta dello scudo con l'insegna pendente al centro del nastro con i colori della stessa. (3) Nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.

Sintesi della blasonatura
Nella prima partizione sono 1iportati i motivi araldici di origine e tradizionali: le fasce ed il crancelino infatti sono tratti dall'arma di origine del Corpo, in uso sino all'epoca dell'assunzione del nominativo di "Aosta".
Nella seconda pattizione è ]'arme di Aosta, 1iferita al nome assunto dai Reggimento nel 1774, motivo anch'esso tradizionale che sintetizza una lunga esistenza di valore e di eroismi trascorsa sotto lo stesso nome.
Lo scudetto centrale ricorda la partecipazione del Corpo a tutte le campagne di guerra del vecchio ducato di Savoia: vi compaiono i colori dell'antica bandiera "colonnella" del Reggimento e l'aquila di nero dei Savoia.
Il capo d'oro simboleggia le due M. O. V.M .. concesse al Reggimento

7° REGGIMENTO "CUNEO"
Stemma Araldico
Decreto 30 aprile 1976 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987). a. SCUDO: Inquartato: il plimo d'oro all'aquila spiegata di nero, cruicata in cuore cli uno scudetto ovale cli rosso alla croce d'argento; il secondo d'azzurro al silfio d'oro reciso, cimato eia una stella (5) cl'ru·gento; il terzo cl'azzmro ai monti all'itali,ma d'argento cimato da una stella (5) dello stesso; il qumto di rosso al palo di nero, calicato clell' elmo cli Scémclerbeg; in cuore uno scudetto ,mche cl' ru-gento caricato di un' ancora nera. b. CORONA TURRITA. c. ORNAMENTI: (1) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "LEGIO CUNEENSIS CONSTANTISSIMA". (2) Onorificenza: accollata alla punta dello scudo con l'insegna pendente al centro del nastro con i colori della stessa. (3) Nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.

Sintesi della blasonatura
Nel p1imo quarto (d'origine) vi è l'aquila di Savoia per 1icordare l'antica origine del Corpo e la paitecipazione alle campagne di guerra con il ducato, poi regno di Sardegna.
Gli altri quaiti sono riferiti alla gloria militare più recente: - nel secondo, dedicato alla guerra italo-turca, compare il silfio di Cirenaica; - nel terzo, il ricordo della prima guerra mondiale; - nel quarto l'impegno, nel corso ciel conflitto 1940-43 sul fronte greco-albanese, rappresentato con l'elmo cli Scanderbeg (eroe nazionale albanese).
Gli smalti d'azzurro e di rosso sono anche simbolo, rispettivamente, di amor di patria e fedeltà l'uno di valore, ardire e sacrificio l'altro. L'ancora sullo scudetto ricorda il periodo in cui il Reggimento si è chiamato "La Mm"ina" e forniva le truppe d'imb,u·co alla flotta sabauda

9° REGGIMENTO FANTERIA "BARI"
Stemma Araldico
Decreto 1 ° dicembre 1952 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987). a. SCUDO: Partito; il primo troncato: a) fasciato innestato nebuloso d'argento e di nero (6) (Bricherasio); b) inquartato d'azzurro e di nero alle fiamme ondeggianti trifide d'argento bordate d'oro moventi dai cantoni; sul tutto l'aquila al naturale caricata in petto da uno scudetto di rosso alla croce d'argento (Savoia); il secondo partito di rosso e d'argento (Bari), attraversato da una fascia del primo (Egeo) caricata da una rosa d'oro accollata alla croce di otto punte e patente, d'argento (Rodi). In cuore sulla partitura uno scudetto ovale d'azzurro, al leone burellato d'argento e di rosso coronato e ru.mato d'oro. Il tutto abbassato al capo d'oro. b. CORONA TURRITA. c. ORNAMENTI: (1) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "AI BIANCHI GLI ARDIMENTI". (2) Onorificenza: accollata alla punta dello scudo con l'insegna pendente al centro del nastro con i colori della stessa. (3) Nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la paite superiore dello scudo.

Sintesi della blasonatura
Nella prima partizione si trovano i motivi araldici e tradizionali dedicati all'origine del Corpo: l'arme del Conte di Bricherasio, fondatore del Reggimento; la "colonnella" con l'aquila e la croce d'argento dell'antica Savoia.
La seconda partizione è stata dedicata ai legami territoriali mediante J'arme di Bari, sede ove il Reggimento ha sostato per lunghi anni anche in passato nonché città di cui porta il nome, e la fascia di rosso, riferita alle isole dell'Egeo in generale, sulla quale è riportata la croce ad otto punte dell'arme di Rodi, città ove il 9° è stato dislocato dal 1924 al 1943.
Nello scudetto è riportata l' arme della Regina Polissena d'Assia al cui nome venne dedicato il Reggimento alla fondazione. Il capo d'oro simboleggia le due M.O.V.M. concesse al Reggimento.

11 ° BATTAGLIONE "CASALE" (11 ° Reggimento Fanteria "Casale")
Stemma Araldico
Decreto 30 novembre 1972 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987). a. SCUDO: Partito alla punta d'azzuffo all'albero d'oro fondato su una campagna di verde affiancato da due stelle d'argento: il primo di rosso alla croce d'oro, accantonata da quattro B all' antica, affrontati, pure d'oro; il secondo d'argento al capo di rosso. TI tutto abbassato al capo d'oro con il quartier franco d'azzurro all'obelisco del Podgora sormontato da una stella d'oro. b. CORONA TURRITA. c. ORNAMENTI: (1) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "CON IL SACRIFICIO LA GLORIA". (2) Onorificenza: accollata alla punta dello scudo con l'insegna pendente al centro del nastro con i colori della stessa. (3) Nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.

Sintesi della blasonatura
La prima pru.tizione propone il legame spirituale e materiale fra il Reggimento e la città di Casale, mediante l'inserimento di una parte dello scudo della città stessa. I colori coincidono anche con quelli del1' rume di Palermo, sede del Corpo ( dal 1713 al 1722) nel lontano periodo del Regno di Sicilia.
La seconda partizione ba specifico riferimento al nome, ai legami territoriali ed alla tradizione che vincola il Reggimento al Monferrato; vi è pertanto riportata una parte dell 'arme stessa del Monferrato.
Sulla punta dello scudo l'albero d'oro, che indica sublimità di concetto indirizzata ad imprese gloriose;·1icorda con le due stelle le due M.A.V.M. meritate dal Reggimento
Il capo d'oro simboleggia la M.0.V.M. concessa al Reggimento e nel quartier franco compare l'obelisco del Calvario, sul M. Podgora, ove si batterono con "mirabile valore" i fanti dell' 11 ° .

17° REGGIMENTO FANTERIA "ACQUI"
Stemma Araldico
Decreto 30 luglìo 1966 ( aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. l 2 l del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987). a. SCUDO: inquartato; il primo d'oro all'aquila spiegata di nero caricata in cuore da uno scudetto ovale di rosso alla croce d'argento (Savoia); il secondo d'argento seminato di plinti di nero in palo e caricato da un leone di nero lampassato ed armato di rosso (Chiablese); il terzo di rosso alla croce d'argento; il quarto d'oro all'aquila spiegata di nero tenente negli aitigli una lepre al naturale posta in fascia sopra una campagna di verde (Acqui). Il tutto abbassato al capo d'oro con il quartier franco d'argento alla croce di rosso (Cefalonia). b. CORONA TURRITA. c. ORNAMENTI: (1) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "AQUENSEM LEGIONEM TIME''. (2) Onorificenza: accollata alla punta dello scudo con l'insegna pendente al centro del nastro con i colori della stessa. (3) Nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.

Sintesi della blasonatura
Nel primo quarto (di origine) vi è l'aquila di Savoia antica per ricordare l'appartenenza del Corpo al ducato di Savoia e la partecipazione a tutte le guerre combattute con il ducato, poi Regno di Sardegna. Nel secondo quarto figura l'arme del Chiablese, che già compariva nel vecchio stemma, e segna il momento del passaggio del Corpo alla milizia nazionale nel 1794. TI terzo quarto è dedicato al ricordo dell'antica Bandiera di combattimento concessa al Reggimento nel 1832. L'ultimo quarto è riferito al nome tradizionale di Acqui, assunto nel 1821 e vi è pertanto riportata l'arme della città. Il capo d'oro simboleggia la M.0.V.M. concessa al Reggimento e nel quartier franco compare la croce di rosso in campo d'argento simbolo sia di Cefalonia, ove si è consumato l'olocausto dei fanti del 17°, sia di Alessandria, riferimento indiretto alla vecchia brigata da cui discende il Reggimento

21° REGGIMENTO FANTERIA "CREMONA"
Stemma Araldico
Decreto 26 marzo 1953 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987). a. SCUDO: inquartato; nel primo d'azzuno alla torre aperta e finestrata di nero, cli due palchi merlati, fondata su un monte cli tre cime cli verde e sostenente un'aquila di nero dal volo spiegato (La Spezia); nel secondo e terzo d'argento alla banda d'azzurro caricata in cuore da una stella de] campo; nel quarto di rosso alla croce d'argento (Asti). Sul tutto uno scudetto di. nero, al braccio posto in palo, vestito di rosso e d'argento di 6 pezzi, sostenente con la mano di carnagione una sfera d'oro. (Cremona). b. CORONA TURRITA. c. ORNAMENTI: (1) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "FORTITUDO MEA IN BRACHIO". (2) Onorificenza: accollata alla punta dello scudo con l'insegna pendente al centro del nastro con i colori della stessa. (3) Nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.

Sintesi della blasonatura
Il primo e l'ultimo quarto sono dedicati ai legami territoriali con le città di La Spezia (ove il reggimento ha avuto sede stabile per circa quarant'anni) e di Asti (guarnigione del 21 ° dalla ricostituzione): nel primo l' arme di La Spezia e nel quarto l' arme della città piemontese.
Il secondo ed il terzo quarto pongono in risalto il fattore di gloria nùlitare conseguito dal reggimento e materializzato con due M.A. Y.M ..
Nello scudetto nero al centro dello scudo è ripoliato un braccio, tratto dall 'anne di Cremona, a simbolo della detenzione del nome distintivo del 21 ° fin dal 1859 e, contemporaneamente, espressione araldica del motto reggimentale.

23° BATTAGLIONE "COMO"
(23° Reggimento Fanteria "Como")
Stemma Araldico
Decreto 30 aprile 1976 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987). a. SCUDO: Partito: il primo di rosso alla croce d'argento centrata ed al motto "Libertas" di nero in banda nel quarto cantone (Como); il secondo, d'azzurro troncato: a) a tre monti ali' italiana d'argento; b) al silfio d'oro reciso (Cirenaica). · b. CORONA TURRITA. c. ORNAMENTI: (1) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "FORTE NELLA PROSPERA, MIRABILE NELL'AVVERSA FORTUNA" . (2) Onorificenza: accollata alla punta dello scudo con l'insegna pendente al centro del nastro con i colori della stessa. (3) Nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona tun-ita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.

Sintesi della blasonatura
Nella prima partizione è riportata l' arme di Como a testimoniare il legame territoriale con la città della quale il Corpo porta il nome fin dalla costituzione.
La seconda pa1tizione è dedicata alla gloria militare del 23° conseguita principalmente nel corso della guerra I 915-I 8 sul fronte italiano e durante il conflitto italo-turco in Libia (rappresentata dal silfio di Cirenaica)

26° REGGIMENTO "BERGAMO"
Stemma Araldico
Decreto 2 ottobre 1976 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987). a. SCUDO: Inquartato: il primo d'oro e di rosso; il secondo d'azzurro ad un monte di tre cime al naturale su campagna di verde attraversata da un fiume d'azzurro; il terzo d'azzurro al silfio d'oro reciso; il quarto inquartato di rosso e d'argento. b. CORONA TURRITA. c. ORNAMENTI: (1) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: · "PIÙ ASPRA L'IMPRESA PIÙ FORTE L'ARDORE". (2) Onorificenza: accollata alla punta dello scudo con l'insegna pendente al centro del nastro con i colori della stessa. (3) Nastri rappresentativi delle rkompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.

Sintesi della blasonatura
1° quarto: arme di Bergamo, città di cui il Corpo porta il nome fin dalla costituzione nel 1859. 2° quarto: vi sono rappresentate le ten-e venete, ove il Reggimento si è battuto con particolare valore nel corso della gue1Ta 1915-18. 3° quarto: gloria militare acquisita in Libia durante il conflitto italo-turco, rappresentata dal silfio di Cirenaica. 4° quarto: arme di Gaeta, al cui assedio nel 1861 prese parte il Reggimento da poco costituito meritando la prima M.A.V.M ..

28° REGGIMENTO "PAVIA"
Stemma Araldico
Decreto 14 luglio 1960 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987 -Giornale Ufficiale del 14.2.1987). a. SCUDO: Inquartato: nel primo di rosso alla croce d'argento (Pavia); nel secondo d'azzurro alla croce d'oro (Parnrn); nel terzo d'azzurro al silfio d'oro reciso e sormontato da una stella (5) d'argento (Cirenaica); nel quarto d'azzurro all'albero al naturale movente da una pianura inquartata d'argento e di rosso ed attraversato da una lista d'argento con la parola "FideJitas" in nero e da due fedi sovrapposte, di carnagione, manicate cli rosso (Pesaro). Sul tutto uno scudetto d'argento al destrocherio armato in atto di piantare un virgulto di alloro in un solco praticato nella campagna al naturale. Il tutto abbassato al capo d'oro con il qua,tier franco che è: d'azzurro a tre colonne doriche al naturale cimate ciascuna da un montante d'argento e caricate eia una lista pure d'argento, con la sc1itta "Pax" in caratteri di nero (Levico). b. CORONA TURRITA. c. ORNAMENTI: (1) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "ARDEAM DUM LUCEAM". (2) Onorificenza: accollata alla punta dello scudo con l'insegna pendente al centro del nastro con i col01i della stessa. (3) Nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.

Sintesi della blasonatura
IO quarto: arme di Pavia, città di cui il Corpo porta da sempre il nome; inoltre la cittadinanza ha offerto al 26° la prima Bandiera di combattimento. 2° quarto: arme cli Parma, città con la quale il Reggimento ha un particolare legame territoriale avendovi avuto sede di guarnigione per vari periodi, a partire dalla costituzione. 3° quarto: gloria militare acquisita in Africa Settentrionale nel corso del secondo conflitto mondiale, rappresentata dal silfio di Cirenaica. La stella è il simbolo della M.A.V.M. me1itata olti-emare. 4° quarto: arme di Pesaro, città ove il Reggimento si è ricostituito ereditando dal 6° C.A.R. le funzioni di ente addestrati vo.
Nello scudetto centrale è riportato lo stemma del 6° C.A.R .. Il capo d'oro è simbolo della massima ricompensa la V.M. concessa al Reggimento nel 1866 e nel quartier franco l'arme cli Levico ricorda la località ove si è svolto il combattimento.

41° REGGIMENTO FANTERIA "MODENA"
Stemma Araldico
Decreto 24 maggio 1976 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987). a. SCUDO: Inquartato: il primo d'azzurro al monte (M. Pertica) al naturale; il secondo caricato di un leone etiopico d'oro coronato, passante, tenente nella branca destra una croce copta dello stesso; il terzo partito di rosso e di nero, caricato qell'elmo di Scanderbeg; il quarto d'oro alla croce d'azzurro (Modena). b. CORONA TURRITA. c. ORNAMENTI: (1) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "PER GUIDA L'ONORE, PER META LA GLORIA". (2) Onorificenza: accollata alla punta dello scudo con l'insegna pendente al centro del nastro con i colori della stessa. (3) Nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbaITa ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.

Sintesi della blasonatura
1 ° quarto: il preciso riferimento al M. Pertica simboleggia il vincolo storico con la regione veneta, ove il Corpo ha combattuto con particolare valore nella guerra 1915-18. 2° quarto: ricordo della gloria militare acquisita in Africa Orientale nella campagna 1935-36. 3° quarto: l'elmo di Scanderbeg ed i colori dell'Albania simboleggiano la partecipazione del 41 ° alle operazionj sul fronte greco-albanese nel corso della seconda guerra mondiale. 4° quarto: arme di Modena, città della quale il Corpo porta il nome fin dalla costituzione nel 1860.

45° REGGIMENTO "REGGIO"
Stemma Araldico
Decreto 9 dicembre 1950 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 ciel 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987). a. SCUDO: Partito: il primo d'oro, alla croce d'azzurro (Modena) caricata in cuore da uno scudetto d'argento alla croce di rosso accantonata dalle lettere S.P.Q.R. in nero (Reggio Emilia); il secondo d'argento, al monte all'italiana (3) di verde alla burella di azzurro posta in banda. b. CORONA TURRITA. c. ORNAMENTI: (1) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "CON FEDE ED IN SILENZIO". (2) Onorificenza: accollata alla punta dello scudo con l'insegna pendente al centro del nastro con i colori della stessa. (3) Nastro rappresentativo della ricompensa al Valore: annodato nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendente svolazzante in sbarra dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.

Sintesi della blasonatura
Nella prima partizione è ripo,tata !'arme di Modena, città ove il Corpo si è costituito nel 1859, su cui è sovrapposta l'anne di Reggio Emilia per il legame territoriale con la città di cui il Reggimento porta il nome sin dalla sua formazione.
La seconda partizione è dedicata alla gloria militare del 45° conseguita, in modo particolare, durante la guerra 1915-18 (simboleggiata dai monti all'italiana), riassunta nella motivazione della M.B .. V.M. di cui la "burella d'azzurro" è la rappresentazione.

47° BATTAGLIONE "SALENTO" (47° Reggimento Fanteria "Ferrara")
Stemma Araldico
Decreto 7 settembre 1977 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987). a. SCUDO: Interzato in sbarra. Nel primo di rosso all'elmo di Scanderbeg d'oro; nel secondo d'azzurro al monte all'italiana di tre cime d'oro; nel terzo d'oro a quattro pali di rosso al delfino stizzoso, al naturale, guizzante in palo sul tutto con la coda in alto e la testa in basso volta a destra imboccante la mezzaluna d'argento, parimenti voltata a destra (Lecce). Il tutto abbassato al capo d'oro. b. CORONA TURRITA. c. ORNAMENTI: (1) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "FEDE E VALORE". (2) Onorificenza: accollata alla punta dello scudo con l'insegna pendente al centro del nastro con i colori della stessa. (3) Nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.

Sintesi della blasonatura
Lo smalto di rosso (simbolo di valore, ardire e sacrificio) e l'elmo di Scanderbeg simboleggiano la gloria militare acquisita dal Reggimento sul fronte greco-albanese nel corso del secondo conflitto mondiale. Lo smalto d'azzurro (simbolo di amor di patria e fedeltà) ed il monte richiamano il legame spirituale del 47° con le terre venete, bagnate dal sangue deì fanti nella guerra 1915-18.
Il rosso e l'azzurro sono un riferimento ai colori tradizionali del Corpo. Completa lo stemma !'arme di Lecce, per il legame territoriale del 47° con il Salento, zona della quale l'unità ha portato il nome dal 1977. Il capo d'oro è simbolo delle due massime ricompense al V.M. che fregiano la Bandiera del Corpo.

52° BATTAGLIONE "ALPI"
(52° Reggimento Fanteria "Alpi")
Stemma Araldico
Decreto 18 marzo 1962 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 ciel 9.2.1987 - Giornale Ufficiale ciel 14.2.1987). a. SCUDO: Paitito. Il primo cli azzurro a tre monti nevati al naturale, sormontati eia tre corni da caccia d'oro, imboccati, guemiti, legati di rosso, uno sull'altro; il secondo fasciato di rosso e d'argento di sei pezzi, caricato da un destrocheri.o armato, tenente un ramoscello cli alloro, al capo di rosso alla croce d'argento. 11 tutto abbassato ad un capo d'oro con il quartier franco d'azzurro, al veliero d'oro di tre vele spiegate d'argento, cimate del tricolore italiano e sormontato da tre corone d'oro disposte in fascia. b. CORONA TURRITA. c. ORNAMENTI: (1) Lìsta bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il mott:

Sintesi della hlasonatura
L'alto valore del motivo di origine dell'unità ha richiesto una appropriata rappresentazione nella prima paitizione: la catena di monti ed i tre corni da caccia richiamano alla mente il glorioso Corpo dei Cacciatori delle Alpi ed il colore delle guarnizioni dei corni ricorda la concessione al Corpo della cravatta rossa.
Nella seconda pattizfone è riportato lo stemma di Cuneo (con il Capo di Savoia) città con la quale l'unità ha un particolare vincolo territoriale (già sede del 2° C.A.R. da cui si è ricostit11ito il 52° nel 1958). Il "destrocherio" con l'alloro simbolo delle unità adclestrative, è ripreso dallo scudo del disciolto 2° C.A.R.. 11 capo d'oro è la blasonatura della massima ricompensa al V.M. conseguita dal Reggimento nella guerra italo-turca come testimonia la navicella, su mare d'argento, cli Tripoli inserita nel quartier franco.

57° BATTAGLIONE "ABRUZZI" (57° Reggimento Fanteria "Abruzzi")
Stemma Araldico
Decreto 13 giugno 1977 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987). a. SCUDO: Inquartato. Nel primo d'argento, all'aquila dal volo abbassato di nero, coronata, rostrata, linguata ed annata d'oro, accostata in capo dalle lettere P.H.S. (L'Aquila); nel secondo d'azzurro a due palme al naturale, fruttate d'oro, nodrite e sormontate da due stelle d'argento (Tripolitania); nel terzo d'azzurro alla muraglia d'argento, torricellata di tTe, merlata alla ghibellina, la centrale più elevata, sormontata da una stella d'argento: il tutto su terrazza di verde aperto, finestrato e murato di nero (Gorizia); nel quarto d'argento a tre fasce convesse di nero (Sora). b. CORONA TURRITA. c. ORNAMENTI: (1) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "NELLA BANDIERA È LA MIA GLORIA". (2) Onorificenza: accollata alla punta dello scudo con l'insegna pendente al centro del nastro con i colori della stessa. (3) Nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.

Sintesi della blasonatura
1 ° quarto: l' arme di L'Aquila, capoluogo dell'Abruzzo, è riferita al legame territoriale del Corpo con la regione della quale porta il nome fin dal 1861. 2° quarto: gloria militare acquisita in Libia, nel 1912 in occasione del combattimento delle Due Palme e nel 1913 ad Ettangi. Le due stelle sono simbolo delle due M.A.V.M. concesse per i due fatti d' arme. 3° quarto: arme di Gorizia, per il legame storico con la città liberata nel 1916, ove fra i primi entrarono anche i fanti del 57°. La stella ricorda la terza M.A.V.M .. 4° quarto: arme di Sora, che simboleggia il legame territoriale con la città nella quale l'unità si è ricostituita nel 1975.

60° BATTAGLIONE "COL DI LANA" (60° Reggimento Fanteria "Calabria")
Stemma Araldico
Decreto 16 marzo 1956 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987). a. SCUDO: Inquartato. Nel primo rinquaitato alla croce d'azzmro sull'inquartatura (Modena): il 1 ° di rosso alla croce d'oro accantonata da quattro B affrontate due a due del secondo (Casale), il 2° e 3° d'oro, il 4° d'azzurro all'aquila spiegata di nero, coronata dello stesso, sollevante una lepre al naturale posta in fascia, al capo di rosso alla croce d'argento (Acqui); Nel secondo inquartato in croce di S. Andrea: il 1 ° e 3° d'oro ai pali di Aragona di rosso, il 2° e 4° d'argento alla croce potenziata di nero (Calabria). Nel terzo, cl' azzurro al monte al naturale (Monte Tomba) cimato di una stella d'argento. Nel quarto, partito: il 1 ° d'argento alla croce di rosso accantonata dalle lettere S.P.Q.R. (Reggio Emilia), il 2° d'argento al filetto d'azzurro posto in banda ed al leone di rosso tenente nella branca destra una croce del Calvario d'oro caricata del Cristo in argento, posto sul tutto (Abissinia). b. CORONA TURRITA. c. ORNAMENTI: (1) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "CON FEDE OLTRE LA GLORIA". (2) Onorificenza: accollata alla punta dello scudo con l'insegna pendente al centro del nastro con i colori della stessa. (3) Nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona tun-ita, scendenti svolazzanti in sban-a ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.

Sintesi della blasonatura
1° quarto: (di origine): arme di Modena, città nella quale il Corpo si è costituito nel 1861. Vi appaiono anche !'arme di Casale e l'arme di Acqui a 1icordo dei repaLti che hanno concorso alla formazione del 60° Reggimento, provenienti da unità preesistenti legate territorialmente alle due città (I 1 ° Reggimento "Casale" e 17° Reggimento "Acqui"). 2° quarto: arme di Calabria antica, simbolo del legame del Reggimento con la regione della quale porta il nome fin dalla costituzione. 3° quarto: il preciso riferimento al M. Tomba simboleggia la maggior gloria militare conseguita durante la guerra 1915-18. La stella indica la M.A.V.M. concessa alla Bandiera. 4° c1uarto: comprende l'arme di Reggio Emilia, città nella quale il Reggimento è stato 1icostituito nel 1935, ed il riferimento alla partecipazione alla campagna in Africa Orientale; vi compare anche un filetto d'azzurro a simboleggiare la M.B.Y.M. concessa al m Battaglione del Reggimento.

62° REGGIMENTO FANTERIA CORAZZATO "SICILIA"
Stemma Araldico
Decreto 2 ottobre 1976 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.J 987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987). a. SCUDO: Inquartato. Il primo d'argento, all'aquila di Trento con gli artigli su un monte di quattro cime di verde; il secondo d'azzurro a due monti (Passo Buole) al naturale; il terzo d'azzurro al silfio d'oro reciso di Cirenaica; il quarto all'aquila nera coronata dello stesso. b. CORONA TURRITA. , c. ORNAMENTI: (1) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "VIRTUTE SUPERO". (2) Onorificenza: accollata alla punta dello scudo con l'insegna pendente al centro del nastro con i colori della stessa. (3) Nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo. ·

Sintesi della blasonatura
1 ° quarto: anne deJJa provincia di Trento, a rappresentare il legame con il Trentino ove il Reggimento ha valorosamente combattuto durante la guerra 1915-18. 2° quarto: il preciso riferimento al Passo Buole simboleggia la gloria militare acquisita nel maggio 1916 durante la difesa di quella zona. 3° quarto: dedicato alla condotta tenuta dal 62° in Africa Settentrionale, nel corso del secondo conflitto mondiale, rappresentata dal silfio di Cirenaica. 4 ° quarto: aquila di Sicilia, per ricordare il legame territoriale che unisce il Corpo alla regione della quale porta il nome fin dalla costituzione.

66° REGGIMENTO FANTERIA "TRIESTE"
Stemma Araldico
Decreto 21 gennaio 1977 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 ciel 9.2.1987 - Giornale Ufficiale ciel 14.2.1987). a. SCUDO: Inquartato in croce di S. Andrea. Nel primo di rosso a due sciabole d'argento in decusse - quella di destra a lama diritta - sormontate da un listello d'argento con la scritta "Custoza". Nel secondo d'azzurro a due spade manicate d'oro decussate e ridecussate con due rami di palma al naturale; il tutto sormontato da un giglio d'oro (Sondrio). Nel terzo d'oro all'aquila dal volo spiegato di nero, tenente nell'artiglio destro uno scudetto ovale di rosso aJJ.a croce d'argento, posto in banda, e, con il sinistro, uno scudetto pure ovale d'argento in sbana, alla fascia dello stesso con il motto "LIBERTAS" cli nero (Forlì). Nel quarto d'azzuno al silfio d'oro reciso di Cirenaica. Il tutto abbassato al capo d'oro.
b. CORONA TURRITA. c. ORNAMENTI.: (1) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, ripo1iante il motto: "OSANDO VINCO". (2) Onorificenza: accollata alla punta dello scudo con l'insegna pendente al centro del nastro con i colori della stessa. (3) Nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centraJe non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sban-a ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.

Sintesi della blasonatura
1° quarto: vi è la rappresentazione emblematica della battaglia di Custoza, primo fatto d'arme al quale il Corpo ha partecipato. 2° quarto: arme di Sondrio capoluogo della Valtellina, a ricordo del legame tradizionale con la zona geografica della quale il 66° ha portato il nome fin dal 1862. 3° quarto: arme cli Forlì, città dove l'unità è stata ricostituita nel 1975 prendendovi sede. 4° quarto: gloria mililare acquisita io Africa Settentrionale nel corso della seconda guerra mondiale, rappresentata dal silfio di Cirenaica.
Il capo cl' oro è il simbolo della massima ricompensa al V.M. concessa al Reggimento.

67° REGGIMENTO FANTERIA CORAZZATO "LEGNANO"
Stemma Araldico
Decreto 20 gennaio 1953 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987). a. SCUDO: Patti.to. Il primo di rosso all'aquila spiegata d'oro, coronata dello stesso e sostenente una lista d'argento caricata dalle lettere S.P.Q.P. in nero (Palermo), il tutto attraversato da una cotissa d'azzuno: il secondo troncato: a) dì rosso al leone d'argento, b) d'argento all'albero disseccato cli rosso piantato sul terreno brullo al naturale (Legnano). Sulla pattitura un palo troncato cli rosso e cli nero caricato in cuore dall'elmo di Scanderbeg in oro (Albania). Il tutto abbassato al capo d'oro sostenuto da una trangla d'argento caricata da un palo di rosso a due gemelle d'azzurro, col quartier franco partito: a) di rosso al leone d'argento, b) d'azzurro alla torre al naturale accostata da due cipressi, fondata su campagna di verde attraversata da una strada in sbarra (Montecassino). b. CORONA TURRITA. c. ORNAMENTI: (1) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: ''UBI GLORIA IBI SUM". (2) Onorificenza: accollata alla punta dello scudo con l'insegna pendente al centro del nastro con i colori della stessa. (3) Nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati neUa parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la patte superiore dello scudo.

Sintesi della blasonatura
Lo stemma è diviso in due parti che si riferiscono a due precisi periodi: uno durante il quale il reggimento ha avuto il nominativo "Palermo" (1862-1939) e l'altro nel quale si è chiamato "Legnano" (dopo il 1939).
Nella prima partizione, su smalto di rosso (simbolo di valore, ardire e sacrificio supremo) con l'aquila clell'arme di Pale1mo (sentito il parere dell'Ufficio Araldico della Presidenza del Consiglio, l'aquila cli Palermo é rappresentata con il "volo abbassato" per adeguarla alla posizione tradizionale della medesima), la "cotissa d'azzurro" simboleggia la concessione cli una M.B.V.M .. Nella seconda partizione, vi è !'arme di Legnano. Fra le due partizioni il "palo" con i colori rosso-nero e l'elmo dì Scanclerbeg è a ricordo dei due periodi (1918-20 e 1941) nei quali il 67° è stato impegnato in Albania.
Il capo d'oro è simbolo della massima ricompensa al V.M. meritata dal Reggimento nel corso della Guena di Liberazione (rappresentata sulla fascia orizzontale particolarmente ridotta - "trangla" - d' argento) e nel quartier franco !'arme cli Montecassino è stata inserita per indicare il fronte ove il Reggimento è stato particolarmente impegnato.

72° REGGIMENTO "PUGLIE"
Stemma Araldico
Decreto 15 giugno 1977 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987). a. SCUDO: Tagliato. Nel primo di rosso all'aquila bicipite di nero. Nel secondo d'azzurro al monte all'italiana di tre cime d'argento, accostato in punta da un fiume ondato dello stesso. b. CORONA TURRITA. c. ORNAMENTI: (1) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "VICTORIA NOBIS VITA". (2) Onorificenza: accollata alla punta dello scudo con l'insegna pendente al centro del nastro con i colori della stessa. (3) Nastro rappresentativo della ricompensa al Valore: annodato nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendente svolazzante in sbarra dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.

Sintesi della blasonatura
Nella prima parte con lo smalto di rosso (simbolo di valore, ardire e sacrificio supremo) vi è l'aquila bicipite d'Albania terra alla quale il Reggimento è legato spiritualmente essendovi stato impegnato nel 1919-20 e nel corso del secondo conflitto mondiale (sia sul fronte greco-albanese sia su quello albanese-jugoslavo).
Nella seconda parte con lo smalto d'azzurro (simbolo di amor di patria e fedeltà) il fiume ed il monte sono ad indicare, rispettivamente, Isonzo e Piave ed i monti dell'altopiano di Asiago con il Carso, zone ove i fanti del 72 ° si sono bene comportati durante la guerra 1915-18.

76° REGGilVIENTO FANTERIA "NAPOLI"
Stemma Araldico
Decreto 21 marzo 1974 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987). a. SCUDO: Troncato d'oro e di rosso. In cuore uno scudetto partito: nel primo d'argento a due rami fogliati di verde, posti in cerchio (Reims), al capo d'azzmTo seminato di fiordalisi d'oro; nel secondo d'azzun-o al bastione d'oro murato di nero, aperto del campo e munito di due toni laterali cimate: quella di destra da una banderuola di rosso, quella di sinistra da un leone d'oro (Catania). b. CORONA TURRITA. c. ORNAMENTI: (1) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "CON L'ARDIRE LA GLORIA". (2) Onorificenza: accollata alla punta dello scudo con l'insegna pendente al centro del nastro con i colori della stessa. (3) Nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona tmTita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.

Sintesi della blasonatura
Gli smalti in oro e rosso corrispondono ai colori di Napoli, città della quale il Corpo p01.ta il nome fin dalla sua costituzione. Nello scudetto centrale sono riportati: - i gigli cli Francia e due rami al naturale (questi ultimi tratti dallo stemma di Reims), a ricordo della gloria militare acquisita in te1Titorio francese nel corso della guen-a 1915-18; - l' arme di Catania in riferimento ai combattimenti sostenuti in Sicilia nel luglio 1943.

78° REGGIMENTO FANTERIA "LUPI DI TOSCANA"
Stemma Araldico
Decreto 10 aprile 1954 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987). a. SCUDO: Partito semitroncato; nel 1 ° d'argento al giglio di Firenze bottonato di rosso; nel 2° d'azzurro a tre monti al naturale, ristretti, accompagnati in alto da due stelle d'argento; nel 3° di rosso all'elmo di Scanderbeg. Il tutto abbassato al capo d'oro, con il quartier franco di rosso alla burella d'argento, a due teste di lupo rivoltate, sul tutto. b. CORONA TURRITA. c. ORNAMENTI: (1) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "TUSCI AB HOSTIUM GREGE LEGIO VOCATI LUPORUM". (2) Onorificenza: accollata alla punta dello scudo con l'insegna pendente al centro del nastro con i colori della stessa. (3) Nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.

Sintesi della blasonatura
Nella prima partizione l'arme di Firenze, capoluogo della Toscana, per il legame territoriale del Corpo con la regione della quale porta il nome fin dal 1862.
Nella seconda pa1tizione figurano: - su smalto d'azzurro (simbolo di amor di patria e fedeltà) i monti sui quali il Reggimento ha conseguito la sua gloria militare durante la guemt 1915-18. Le due stelle indicano le M.A. V. M.; - su smalto di rosso (simbolo di valore, ardire e sacrificio) l'elmo di Scanderbeg, emblema per ricordare il fronte albanese sul quale il 78° è stato impiegato nel corso del secondo conflitto mondiale.
Il capo d'oro è simbolo della masshna ricompensa al V.M. concessa al Reggimento. Nel quartier franco i "lupi" ricordano l'appellativo attribuito ai fanti della brigata Toscana dallo stesso nemico mentre il rosso e l'argento sono i colori tradizionali del Reggimento.

80° REGGIMENTO "ROMA"
Stemma Araldico
Decreto 24 giugno 1966 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987). a. SCUDO: inquartato; il primo d'azzurro alla banda d'oro doppio merlata, il 2° e 3° di rosso alla lupa romana, il 4° d'azzurro al destrocherio annato impugnante un virgulto dj alloro. 11 tutto abbassato al capo d'oro, al quartier franco d'azzurro caricato dal tridente d'oro di Ucraina b. CORONA TURRITA. c. ORNAMENTI: (1) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello·scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: . "NEL NOME DI ROMA". (2) Onorificenza: accollata alla punta dello scudo con l'insegna pendente al centro del nastro con i colori della stessa. (3) Nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la pa,te superiore dello scudo.

Sintesi della blasonatura
1 ° quarto: lo smalto d'azzurro, simbolo di nobiltà propria e della tradizione ispirata a nobili ideali, è attraversato dalla banda d'oro, caratte1istica delle virtù e capacità militari. 2°e 3° quarto: lo smalto di rosso, indice di ardire portato nella lotta e del sangue versato, è anche 1iportato nello stemma di Roma. Con la città il Reggimento ha un duplice legame, cli origine e dì nome: la lupa romana, ripetuta ed attraversata indica chiaramente che non si tratta di dominio o di conquista ma di segno di deferenza per la duplice unione. 4° quarto: nello smalto ancora d'azzurro, il "destrocherio armato" emblema particolare degli enti destinati all'addestramento,
Il capo d'oro è simbolo delle due massime ricompense al V.M. meritate dal Reggimento nel corso del secondo conflitto mondiale e nel quartier franco il tridente d'Ucraina è stato inse1ito per indicare il fronte dove l'unità si è particolarmente distinta.
NEL NOME DI ROMA

82° REGGIMENTO FANTERIA "TORINO"
Stemma Araldico
Decreto 26 marzo 1953 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987). a. SCUDO: partito d'azzurro e d'argento al toro furioso partito d'oro e d'azzurro, sormontato in capo nel p1imo punto da tre stelle d'argento poste in fascia. Il tutto al capo d'oro con il quartier franco d'azzurro caricato del tridente d'Ucraina d'oro. b. CORONA TURRITA. c. ORNAMENTI: (l) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "CREDO E VINCO". (2) Onorificenza: accollata alla punta dello scudo con l'insegna pendente al centro del nastro con i colori della stessa. (3) Nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.

Sintesi della blasonatura
La prima partizione è d'azzurro: simbolo del valor militare, smalto dell'arme della città di Torino, colore che compare nella mostrina del reggimento; comprende tre stelle d'argento in riferimento alle tre M.A.V.M. che sono sulla Bandiera.
La seconda partizione è d'argento ed è riferita al terzo periodo della vita del Corpo, iniziato con la ricostituzione nel 1950, alle cui imprese future è dedicato lo smalto delle tavole di aspettazione.
Al centro dello scudo è posto il "toro furioso" tratto dall' arme di Torino, città alla quale il Reggimento è unito da antico legame territoriale e tradizionale. Il capo d'oro simboleggia la massima ricompensa al V.M. concessa per il comportamento tenuto dai fanti dell'82° in Russia, come evidenziato dal tridente d'Ucraina inserito nel quartier franco

84° BATTAGLIONE "VENEZIA"
(84° Reggimento Fanteria "Venezia")
Decreto 26 luglio 1960 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 de] 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987). a. SCUDO: d'azzurro, al leone di San Marco d'oro, su campagna di verde ed accompagnato da un destrocherio armato d'argento in atto di piantare un virgulto cli alloro in un solco praticato nella campagna stessa; il tutto <;tbbassato ad un capo d'oro. b. CORONA TURRITA. c. ORNAMEN11: (l) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "SEMPER IMMOTA FIDES". (2) Onorificenza: accollata alla punta dello scudo con l'insegna pendente al centro del nastro con i colori della stessa. (3) Nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella pa11e centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda da] punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.
Stemma Araldico
Sintesi della blasonatura

Lo scudo è pieno essendo destinato alla esaltazione del Valor Militare del Corpo: lo smalto, d'azzurro simboleggia l'amor di patria e la fedeltà; il leone di San Marco è l'emblema del legame tradizionale del Reggimento con la città lagunare. Il nome "Venezia" ha infatti accompagnato 1'84° sia come nome proprio sia, indirettamente, come nome della grande unità della quale ha fatto patte in pace come in guerra; il braccio armato (destrocherio) ed il ramo di alloro, simboli specifici di enti preposti all'addestramento, derivano dallo stemma del 7° C.A.R., per trasformazione del quale il reggimento si è ricostituito nel 1958, mantenendo le funzioni addestrative. 11 capo d'oro simboleggia le due massime ricompense al V.M. concesse alla Bandiera del reggimento.

85° REGGIMENTO "VERONA"
Stemma Araldico
Decreto 24 maggio 1976 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con cìrc. 121 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987). a. SCUDO: partito, semitroncato; il prìmo cl'azzuno alla croce d'oro (Verona); il secondo: a) di rosso ad un palo cli nero caricato dell'elmo d'oro di Scanderbeg; b) di rosso al silfio dì Cirenaica d'oro reciso. b. CORONA TURRITA. c. ORNAlvfENTI: (1) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, rìportante ìl motto: "COMBATTERE DA PRODI" . (2) Onorificenza: accollata alla punta dello scudo con l'ìnsegna pendente al centro del nastro con i colori della stessa. (3) Nastro rappresentativo della ricompensa al Valore: annodato nella parte centrale non visìbile della corona tunita, scendente svolazzante in sbana dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scucio.

Sintesi della blasonatura
Nella prima partizìone è l'anne di Verona a testimoniare il legame territoriale con la città della quale il Corpo porta ìl nome e nella quale ha avuto sede. I colori giallo e azzuno sono uguali a quelli della mostrina ciel Reggimento.
La seconda partizione è dedìcrÙa· alla gloria mi lì tare dell' 85° conseguita in Al.banìa durante la prima e la seconda guerra mondiale (elmo di Scanderbeg, eroe nazionale albanese) ed ìn Afrìca Settentrionale negli anni 1940-42 (silfio dì Cirenaica).

91 ° BATTAGLIONE "LUCANIA"
(91° Reggimento Fanteria "Basilicata")
Stemma Araldico
Decreto 2 dicembre I 977 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987). a. SCUDO: Inquartato in Croce di S. Andrea. Nel primo d'azzurro al silfio d'oro reciso di Cirenaica; nel secondo d'argento alla fascia ondata d'azzurro caricata eia tre filetti d'argento (Basilicata); nel terzo d'azzurro alla banda cucita di rosso, attraversata da un leone d'oro, coronato dello stesso e sormontato da tre stelle d'argento ordinate in fascia (Potenza); nel quarto d'argento ad un monte all'italiana di tre cime d'azzurro. b. CORONA TURRITA. c. ORNAMENTI: (1) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "UBICUMQUE VTCTORES". (2) Onorificenza: accollata alla punta dello scudo con l'insegna pendente al ce1mo del nastro con i colori della stessa. (3) Nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona rurrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.

Sintesi della blasonatura
1° quarto: sullo smalto d'azzurro, simbolo di valore e amor di patria, il silfio di Cirenaica rappresenta la gloria acquisita dal Reggimento in Africa Settentrionale nel corso del secondo conflitto mondiale. 2° quarto: arme della Basilicata, regione della quale il 91 ° ha portato il nome per molti anni. 3° quarto: arme di Potenza, a testimoniare il legame territoriale con la città ove il Corpo ha sede. 4° quarto: i monti all'italiana simboleggiano le imprese compiute dai fanti del 91 ° durante la guerra 1915-18

92° REGGIMENTO "BASILICATA"
Stemma Araldico
Decreto 8 aprile 1977 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987). a. SCUDO: Inquartato. Nel primo, partito: a) d'azzurro a cinque colonne ioniche con base a trabeazione, al naturale; b) d'argento all'aquila dal volo abbassato, coronata di nero (prov. Matera). Nel secondo d'oro all'aquila coronata dello stesso, dimezzata, uscente da una fascia di tre onde d'azzurro (prov. Potenza). Nel terzo di rosso al silfio d'oro reciso di Cirenaica. Nel quarto d'azzurro, al monte all'italiana di tre cime d'argento. b. CORONA TURRITA. c. ORNAMENTI: (1) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "VENI NEC RECEDAM". (2) Onorificenza: accollata alla punta dello scudo con l'insegna pendente al centro del nastro con i colori della stessa. (3) Nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore deJlo scudo.

Sintesi della blasonatura
1 ° e 2° quarto: arme, rispettivamente, della provincia di Matera e di Potenza, a testimoniare il legame territoriale con la Basilicata, regione della quale il Corpo porta il nome fin dal 1884. 3° quarto: lo smalto di rosso, simbolo di valore e coraggio, ed il silfio di Cirenaica ricordano la gl01ia acquisita in Africa Settentrionale dal Reggimento nel corso del secondo conflitto mondiale. 4° quarto: Io smalto d'azzurro è simbolo di amor di patria e fedeltà, ed i "monti all'italiana" sono riferiti alle imprese compiute dai fanti del 92° durante la guerra 1915-18.

114 ° REGGIMENTO FANTERIA "MANTOVA"
Stemma Araldico
Decreto 25 agosto 1953 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con cìrc. 121 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987). a. SCUDO: Troncato, alla fascia d'azzurro sulla troncatura caricata di una stella d'argento: nel primo d'argento bordato di rosso alla croce dello stesso caricata di un lambello d'azzurro di tre pendenti (Mantova); nel secondo sbarrato d'argento e di rosso, caricato della muraglia cimata di tre torri, merlate alla ghibellina, il tutto al naturale, aperto, finestrato e murato di nero, su un ristretto dì verde (Gorizia) b. CORONA TURRITA. c. ORNAMENTI: (1) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "CON VIRTÙ ANTICA PER NUOVE GLORIE". (2) Onorificenza: accollata alla punta dello scudo con l'insegna pendente al centro del nastro con i colorì della stessa. (3) Nastri rappresentativi delle rìcornpense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dìetro la parte superiore dello scudo.

Sintesi della blasonatura
Nella parte superiore dello scudo vi è !'arme di Mantova, città nella quale il Reggìmento é stato costituito e della quale ha portato sempre il nome.
La fascìa centrale d'azzurro è simbolo della gloria rnìlitare conseguita durante la guerra 1915-18, meritando la M.A.V.M. rappresentata con la stella.
Nella parte inferiore dello scudo vi è !'arme della provincia di Gorìzìa, riferimento alla città sede del Corpo dalla ricostituzione del 1947 fino al 1965, e al territorio su cuì corre la frontiera orìentale presidìata dal reggimento.