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° Reggimento "Macerata"
121 ° REGGIMENTO "MACERATA"
Stemma Araldico
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Decreto 13 gennaio 1994 a. SCUDO: semipartito troncato: nel primo, di rosso, al monte all'italiana, di sei colli, di argento, sostenuto dalla linea di partizione; nel secondo, di azzurro, alle tre teste di leone, di fronte, ben ordinate, d'oro, cimate da corone dello stesso; nel terzo, d'oro, ai tre virgulti d'alloro, di verde, nodriti nella campagna dello stesso. b. CORONA TURRITA. c. ORNAMENTI: (1) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "SEMPER VICTORIA CONFIDO" . (2) Onorificenza: accollata alla punta dello scudo con l'insegna pendente al centro ciel nastro con i colori della stessa. (3) Nastro rappresentativo della ricompensa al Valore: annodato nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendente svolazzante in sbmn dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.

Sintesi della blasonatura
Nella prima partizione sullo smalto di rosso, simbolo di valore e coraggio, i "monti all'italiana"testimoniano la gloria militare acquisHa dai fanti del Reggimento durante la guerra 19151918.
Nella seconda pmtizione sullo smalto cl' azzuITo, simbolo di amor di patria e fedeltà, le tre teste di leone sono un preciso riferimento alla Slovenia, a ricordo delle operazioni svolte dal 121 ° nel corso del secondo conflitto mondiale.
Nella pa1te inferiore i tre rami d'alloro sono simbolo della funzione di ente addestrativo assegnata all'unità dopo la ricostituz.ione nel 1992.

123° BATTAGLIONE "CHIETI" ( 123° Reggimento Fante ria "Chieti")
Stemma Araldico
Decreto 25 novembre 1989. a. SCUDO: Pattito semitroncato: nel primo di rosso, alla croce d'argento, accantonata da quattro chiavi d'oro, poste in fascia, con gli ingegni attigui al braccio verticale della croce e all'ingiù (Chieti); nel secondo, di azzurro, al monte di tre colli all'italiana, d'argento, fondato sulla partizione; nel terzo, d'argento, all'aquila di nero, con le ali munite di due gambi curvi, terminanti in alto a trifoglio, d'oro, rostrata e annata dello stesso, allumata e linguata di rosso, il petto caricato da tre fiammelle, dello stesso, poste due, una (Trento). b. CORONA TURRITA. c. ORNAMENTI: (1) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "CON RINNOVATO ARDOR". (2) Onorificenza: accollata alla punta dello scudo con l'insegna pendente al centro del nastro con i colori della stessa.

Sintesi della blasonatura
Nella prima partizione compare l'arme di Chieti, città con la quale il Corpo ha un legame territoriale tradizionale: nella stessa si è costituito nel 1915 e ricostituito nel 1985 e vi trova attualmente sede.
Nella seconda partizione in alto, su smalto d'azzurro (simbolo di amor dì patria e di valore) i monti ricordano la partecipazione alla guerra 1915-18, in particolare la zona del Carso, fra Doberdò e Redipuglia; in basso l'arme dì Trento, è in memoria del contributo alla liberazione della città da parte del II Battaglione del 123° il 3 novembre 1918.

130° REGGIMENTO FANTERIA "PERUGIA"
Stemma Araldico
Decreto 2 ottobre 1976 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987). a. SCUDO: Inqua11ato, il primo di rosso al grifone d'argento, coronato d'oro (Perugia); il secondo d'azzurro a tre monti all'italiana d'argento, sormontati da un fiume dello stesso; il terzo d'azzurro all'elmo d'oro di Scanderbeg; il quarto partito: a) d'argento alla croce rossa; b) di rosso al cavaliere chiuso in un'armatura d'argento su cavallo inalberato impugnante un pennone alla croce rossa in campo bianco (Spoleto). b. CORONA TURRITA. c. ORNAMENTI: (1) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, ripot1ante il motto: "FATA VIRTUTE ASSECUTI". (2) Onorificenza: accollata alla punta dello scudo con l'insegna pendente al centro del nastro con i colori della stessa. (3) Nastro rappresentativo della ricompensa al Valore: annodato nella parte centrale non visibile della corona tun-ita, scendente svolazzante in sbana dal punto predetto, passando dietro la pai1e superiore dello scudo.

Sintesi della blasonatura
1 ° quarto: arme di Perugia, città con la quale il Corpo ha un legame territoriale portandone il nome fin dalla costituzione nel 1915. 2° e 3° quarto: sullo smalto d'azzurro, simbolo di amor di pattia e valore, sono rappresentati nel 2° il fiume Piave ed i monti del Veneto e nel 3° l'elmo di Scanderbeg (eroe nazionale albanese) emblemi della gloria militare acquisita durante la guerra 1915-18 ( 2° quarto) ed in Albania nel 1941-43 (3° quarto). 4° quarto: mme di Spoleto, città ove l'unità è stata ricostituita nel 1976 prendendovi anche sede.

141 ° BATTAGLIONE FANTERIA "CATANZARO"
(141° Reggimento Fanteria "Catanzaro")
Stemma Araldico
Decreto 26 ottobre 1977 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 ciel 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987). a. SCUDO: lnqmutato. Il primo controìnquartato in Croce di S. Andrea: il primo ed il terzo d'oro a quattro pali di rosso; il secondo ed il quarto d'argento alla Croce di nero potenziata (prov. Catanzaro). Il secondo d'azzurro al silfio d'oro reciso di Cirenaica. Il terzo d'azzurro ad una catena di monti al naturale fondati su una campagna dì verde. Il quarto dì rosso ali' aquila romana d'oro dal volo spiegato, tenente con gli artigli una fascia caricata dalle lettere "S.P.Q.P." in caratteri cli nero (Palermo). Il tutto abbassato al capo d'oro. b. CORONA TURRITA. c. ORNAMENTI: (1) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "PER LA PATRIA". (2) Onorificenza: accollata alla punta dello scudo con l'insegna pendente al centro del nastro con i colori della stessa. (3) Nastro rappresentativo della ricompensa al Valore: annodato nella parte centrale non visibile della corona tunita, scendente in sbarra dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.

Sintesi della blasonatura
IO <1uarto: arme della provincia cli Catanzaro, per ricordare il legame territoriale che unisce il Reggimento alla città di cui porta il nome fin dalla costituzione. 2° e 3° quarto: sullo smalto d'azzurro simbolo di valore e di amor di patria, sono riportati nel 2° il silfio di Cirenaica (riferito alla partecipazione ai combattimenti in Africa Settentrionale nel secondo contlitto mondiale) e nel 3° la campagna ed i monti del Veneto (riferiti alla gl01ia militare acquisita durante la guena 1915-18). 4° quarto: arme di Palermo, (sentito il parere dell'Ufficio Araldico della Presidenza del Consiglio, l'aquila di Palermo é rappresentata con il "volo abbassato" per adeguarla alla posizione tradizionale della medesima), per ricordare la ricostituzione dell'unità nel capoluogo siciliano, nel 1975. Il capo d'oro simboleggia la massima ricompensa al V.M. concessa al Reggimento.

151 ° REGGIMENTO FANTERIA "SASSARI"
Stemma Araldico
Decreto 8 ottobre 1965 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 in data 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987. a. SCUDO: d'argento alla croce di rosso (Sardegna) caricata di un scudo inquartato: nel primo e nel quarto d'azzurro alla croce d'argento, nel secondo e nel terzo cli rosso alla torre pure cl' argento su terrazzo di verde (Sassari). Il tutto abbassato ad un capo d'oro con il quartier franco troncato d'azzurro e di verde car.icato da un angelo armato. b. CORONA TURRITA. c. OR.iVAMENT/:
(1) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "SA VIDA PRO SA PATRIA". (2) Onorificenza: accollata alla punta dello scudo con l'insegna pendente al centro deJ nastro con i colori della stessa. (3) Nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.

Sintesi della blasonatura
Lo scudo "pieno" indica continuità di tradizione e di gloria militare: vi è riportato lo stemma di Sardegna a testimoniare lo stretto legame territoriale di origine del Corpo alla Regione. Al centro dello scudo l'arme di Sassari, città della quale il Reggimento porta il nome fin dalla costituzione. Il capo d'oro simboleggia le due massime ricompense al V.M. concesse alla Bandiera del Reggimento; nel quartier franco vi è lo stemma cli San Donà di Piave, una delle località ove i fanti del 151 ° dimostrarono il loro grande valore durante la guerra 19 I 5-18.

152° REGGIMENTO FANTERIA "SASSARI"
Stemma Araldico
Decreti 20 luglio 1961 e 11 maggio 1963 (aggiornati in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 in data 9.2.1987 -Giornale Ufficiale del 14.2.1987. a. SCUDO: d'azzurro caricato in cuore di uno scudetto bordato d'argento inquartato: al primo e quarto d'azzuro alla croce d'argento; al secondo e terzo di rosso, alla torre d'argento merlata alla guelfa, aperta di nero e fondata su campagna di verde (Sassari). Il tutto abbassato al capo d'oro. b. CORONA TURRITA. c. ORNAMENTI: (1) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto "SA VIDA PRO SA PATRIA". (2) Onotificenza: accollata alla punta dello scudo con l'insegna pendente al centro del nastro con i colori della stessa. (3) Nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.

Sintesi della blasonatura
Con lo scudo "pieno" viene rappresentata la gloria militare, fattore maggiormente nobilitante della storia del Reggimento; lo smalto d'azzuno prescelto è infatti simbolo di amor di patria e di valore. Al centro dello scudo l' arme di Sassari a significare il legame territoriale fra il reggimento e la città della quale porta il nome fin dalla costituzione. Il capo d'oro simboleggia le due massime ricompense al V.M. concesse alla Bandiera del Reggimento

157° REGGIMENTO FANTERIA "LIGURIA"
Stemma Araldico
Decreti 3 aprile 1957 e 22 luglio 1974 (aggiornati in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 in data 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987). a. SCUDO: partito; il l O d'argento alla croce di rosso (Genova) caricato in cuore da uno scudetto partito: a) di rosso al castello al naturale, tonicellato di due pezzi alla ghibellina, sormontato sulla torre di destra da una banderuola bifida d'argento (Livorno); b) di rosso alla croce d'argento (Milano). Il 2° di azzurro all'albero sradicato, al naturale, fruttato d'oro, attorcigliato da un serpente d'oro coronato ed illuminato di nero (Bengasi). Il tutto abbassato al capo d'oro con quartier fanco d'azzurro caricato della testa di leone cl' oro sormontata da due stelle dello stesso poste in fascia (5). b. CORONA TURRITA. c. ORNAMENTI: (I) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "IN OGNI RISCHIO E CON OGNI ARME BRAVI''. (2) Onorificenza: accollata alla punta dello scudo con l'insegna pendente al centro del nastro con i colori della stessa. (3) Nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona tun-ita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scucio. ·

Sintesi della blasonatura
Nella prima partizione (d'origine) l'arme di Genova, città capoluogo della regione con la quale il Corpo ha un legame territoriale, portandone il nome sin dalla costituzione. Al centro uno scudetto con l'arme di Livorno e ]'arme di Milano, a ricordo dei reparti che hanno concorso alla formazione del 157°: la B. "Livorno" e la B. "Lombardia". Nella seconda partizione (gloria militare) lo stemma di Bengasi (lo smalto d'azzurro è anche simbolo di amor cli patria e di valore) a testimoniare la permanenza del Reggimento in Cirenaica e la sua partecipazione alle operazioni in Africa Settentrionale, nel corso del secondo conflitto mondiale, durante le quali il lll Battaglione meritò una M.0.Y.M. 11 capo d'oro simboleggia le due massime ricompense al V.M. concesse alla Bandiera del Reggimento e nel quartier franco sono rappresentati la testa del Leone dj Liguria (riferimento all'attributo con il quale sono conosciuti i fanti del 157°) e due stelle (a ricordo delle due medaglie stesse).

225° REGGIMENTO "AREZZO"
Stemma Araldico
Decreto 19 gennaio 1977 ( aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 in data 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987. a. SCUDO: inquartato. Il 1 ° d'argento, al cavallo rivolto, allegro, inalberato di nero (Arezzo). Il 2° d'azzurro caricato da una spada romana d'argento, manicata d'oro. Il 3° di rosso al palo di nero, all'elmo d'oro di Scanderbeg. Il 4° d'argento al filetto d'azzu1rn posto in banda ed al leone di rosso tenente nella branca destra una croce del Calvario d'oro caricata del Cristo in argento, posto sul tutto (Etiopia). Il tutto abbassato al capo d'oro con il quartier franco d'azzurro caricato di tre monti d'argento all'italiana. b. CORONA TURRITA. c. ORNA}.1.ENT/: (1) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "UBI NOS IBI VICTORIA". (2) Onorificenza: accollata alla punta dello scudo con l'insegna pendente al centro del nastro con i colori della stessa. (3) Nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la patte superiore dello scudo.

Sintesi della blasonatura
1 ° quarto: arme di Arezzo, a significare il legame territoriale del Reggimento con la città della quale porta il nome fin dalla sua costituzione. 2° quarto: sullo smalto d'azzurro, simbolo di amor di patria e lealtà, la spada romana è emblema di grande gloria militare. 3° quarto: l'elmo di Scanderbeg, eroe nazionale d'Albania, ricorda le imprese compiute dai fanti del Reggimento sul fronte greco-albanese nel 1940-41. 4° quarto: il leone d'Etiopia, testimonia la partecipazione del 225° alla campagna in Africa Orientale. Il capo d'oro simboleggia la massima ricompensa al V.M. concessa alla Bandiera del Reggimento; nel quartier franco i "monti all'italiana" per ricordare il fronte ove maggiore è stato l'impegno del 225° durante la guerra 1915-18.

231 ° REGGIMENTO "AVELLINO"
Stemma Araldico
Decreto 11 marzo 1953 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 in data 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2. I 987. a. SCUDO: Sernitroncato partito: nel I O di rosso alla corona d'oro di tre fioroni a: due perle (prov. Avellino); nel 2° d'argento al filetto d'azzurro posto in banda; nel 3° di rosso al palo di nero, al cavallo allegro d'oro posto sul tutto. 11 tutto abbassato al capo d'oro col quartier franco d'azzurro a tre monti degradanti posti sopra una campagna attraversata da un fiume, il tutto al naturale. b. CORONA TURRITA. c. ORNAMENTI: (I) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "NON VI È SOSTA SE NON NELLA CIMA". (2) Onorificenza: accollata alla punta dello scudo con l'insegna pendente al centro del nastro con i colori della stessa. (3) Nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbana ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.

Sintesi della hlasonatura
Nella prima partizione, in alto l'arme della provincia di AveJlino, città della quale il Corpo porta il nome fin dalla sua costituzione; in basso lo smalto d'argento con il filetto d'azzurro ricordano la M.B. V.M. concessa al reggimento.
Nella seconda partizione i colori rosso e nero rappresentano l'impegno dei fanti del 23 I O in Albania nel corso del secondo conflitto mondiale; il cavallo allegro è tratto dallo stemma di Napoli, città nella quale il Reggimento è stato ricostituito nel 1950. li capo d'oro simboleggia la massima ricompensa al V.M. concessa alla Bandiera del Reggimento; nel quartier franco vi è il riferi°mento alle zone geografiche citate nella motivazione, della stessa medaglia.

235° REGGIMENTO "PICENO"
Stemma Araldico
Decreto 13 luglio 1976 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 in data 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987. a. SCUDO: partito d'azzurro e di rosso: a) al.l'alabarda d'argento sormontata da una stella dello stesso (5); b) di rosso, ali' arco antico romano d'argento murato di nero; in palo, una pila rovesciata d'oro, cmicata da un rovere sradicato al naturale, ftuttanto di 6 con il tronco accostato dalle lettere CR. b. CORONA TURRITA. c. ORNAMENTI: (1) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, i.ncurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "SEMPRE NELLA VITTORIA". (2) Onorificenza: accollata alla punta dello scudo con l'insegna pendente al centro del nastro con i colori della stessa. (3) Nastro rappresentativo della ricompensa al Valore: annodato nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendente svolazzante in sbarra dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.

Sintesi della blasonatura
Nella prima pa1tizione con lo smalto d'azzurro, simbolo di amor di patria e di fedeltà, la stella d'argento per indicare la M.A.V.M. concessa al Reggimento e l'alabarda di San Sergio (tratta dall'arme di Trieste) a ricordare che il fatto d'arme dell'agosto 1917, per il quale è stata attribuita la ricompensa, è avvenuto proprio nella provincia di Trieste.
La seconda partizione con lo smalto di rosso (simbolo di valore, ardire e sacrificio) vuole richiamare la zona geografica del "Piceno" di cui la Brigata prima e la Divisione poi hanno portato il nome, mediante l'arco romano che è stato il distintivo del Gruppo di Combattimento, anch'esso denominato "Piceno", in vita durante la Guerra di Liberazione.
Sulla punta dello scudo l'anne di Rovereto, città nella quale i fanti della Brigata "Piceno" entrarono per primi il 3 novembre 1918 riconsegnandola all'Italia.