
11 minute read
678 RI\'ISTA CHIRURI.IC.\
Questo stittico opera un notevole acceleramento del cesso di coa 1 · pro- tcrioso. Il nel sangue venoso ch e nell'arfibrina. è Il. t.g wre pe r procura r si il fermen to J ella re•'b'l - I']Ue o dt rtcavar lo dal !>angue degli erbi\' ori , preti • m ente dal di vtlello che é 'l . . . . mento della tìb · 1 1 pnt rwco dt fer1 rllltt. J es..et ha co l t . dei p rati ci espc · l'' 1 1 0 sttllrco tslttuilo una iniezione copob accertato c he a nc he · eu · ne1 vas• non ca"'i on tl a l. coagulazione inlravasole E"'li ne e c una per b .., raccomanda l'u !"o ta nto . occa comi' per tmezione in tulle le emorru cr ie in tP rne spectalmenle in qudle al tifo. ,..,
RIVISTA Dl OCULIST ICA
Advertisement
nella oa::nera anteriore . - E. LoPEl. sctent mecl. A vana, N. 23, 18\J 1).
'He c.
. donna Ji anni Ul CÌI'cu, all'improvviso l occhw una macch· 1 si vi tle fi\A nlì ,. fi . . . •a c le parevalc uun mignattn. L'occhio s m am_mo; m te con sinechia posteriol'e in ba<:s;o ' rl'ot·talmo.::copto o . . n lar; n :<t \'Odono alterazioni !'pecinli del fo ndo ocu' ma st constata. che é più difficile d e l consueto . N ella camera antei'JOre s· d .1 . un filo lung O02o • ve e l parosst ta , soltilP qua ulo dell'trid ù o_l ' . con la testa fissa sulla parte poste l'to rij c, e. l corpo e la coda lrbcri e moventisi n ell o cam era anteriore rap idamente l' b . F · t'Il ' e, t lrt.• besi, clef!antem l'nW per romper•e la !'inechia, c .,uo>llu . , 1.9' un e questo coso non fu «o tlopo"lo ao l A "· o pera zione per l csti·azione de ll a fila eia. G ,...
WIUM ARI<. - Alcune O nelle l saerva.zlonl sopra. sintomi oculari ( w· nev ra gle periferiche del nervo t r tgemlno . rener med. Woch, N. 1.0, 1892).
A ccade spesso che do l nt•i " . . dell'occhio · d . . accu , alt dal paz1ente nei d int or n i t l ù Sleno a prmclpio giudicati come nevral..,.Jf' menre c 1e opo venuti all' , . . ' · e::.ame 81 rtConol'CB ll'atlarl'-J d 1 un
RlVISTA Dl OCULISTICA
oculat·e. Cause frequenti di questi dolort son(l, è noto, le anomalie J1 refrazione (ipermetropia). D'altra ap pariscono dolori nell'oc<' hio eù intorno all'o ·chio dai i il medico è indotto a supporre un affezione oculare , ntre infalli non si tratta eh di una nev1·osi del lrigemino. un certo numero di queste nevrosi si trovano alteeaztOni chia ra m ente s e nsibili intorno alle rliramaz.i oni pe1'1feriche del n ervo ; si percep1s cono alla fr o nte degli dolor osi a forma di c0rdoue, e lle deco rro no s ulla d i rezione del 1'81flO nervoso e rh e in generale de"ono es!'lrrr atleibuiti a processo neu riti co o pcrineul'ilicn; essi sono pr o' ocali <la influ enze atmosferiche P. si ascrivono ud uno stato reumatico . l sintomi ol' ulari che 111 questa affezi <ne c:i osservano <li solito 1• 1 dolori: questi hAnno ;:eùe alla ft'onte 1 alle tempie , a l na<-o , oppure profondamente nell'oc<·hio; talvolla il pazie nte si lagna <h di bruciore e di calore nelle pal ;>ebre. Il dolore Ol'a è mite ed ottuso, ora o!'l!'ai violento e lerebrante , talvolta mamfeslasi con l'sacerhazioni e remissioni. 20 Fot.<.fobia: questa qualche volla manca; di soli to essa wanifesta colla illuminaz ion e artificiale così ch e, pet· esempio, .il Jpggere al chiaro di una luc ern a cag iona l!rav i in comodi. 3• Scotomi: nei fo r ti il campo vi"uale è oscurato . Con tutto ciò il potere vi-=:ho è quosi n or male. 4. Sen«o ùi re--nntezzl\ nelle palpebr·e: que'-'lO fenomeno può farsi tanto iulénso che i pazienti non possono ten e r aperti gli occhi e provano g rand e fatico ad aprirli nel m atti no. li malato che o!"serva bene !'<\ stPsso dice che (jue i dolori gli s i fanno s e ntire anche in segui to ad emozioni psichiche
Gli acces!'.i vengono pr o\'oc a ti dal lavoro e flalla inlen"a luce. Ma più spesso i paztenli dichia r ano che 1 dolori li as«a\gono nel lavoro del legget•e e curirc, dal che c:i pu ò essere indolli a soc:pettar e una astf>napia o cumola r e ed a ccomodaltva. Se pet· cuso esiste 1permetrop ra1 si cr·ede che pr escl'ivendo le lenti possa vincersi il male; m a dopo pochi giorni 'ediamo tornare il malato lagnandosi degli incomodi.
' lUVlSTA Dl OCULlSTlCA e_ forti venti. La maggior parte dei paal sesso femminino ed alle classi elevate; t presentano spesso qualche somiglianza colla copiOpta l'Slel'tC8
Le alterazioni visibili alle estremità del nervo sono varie. L e intillrazioni si sentono ora pastose e cedevolt, ora dure e reststcuti; hanno la forma di cot·doncini oppure si manifestano come tumoretti piccoli e ben delimitali e si facilmente sulle pal'ti sottostaoti. 1 rami nervosi che pru ammalano sono il frontal e il sopratrocrBAie ed il nasociliare. '
Il solo Lt·attumento efficace contro questa dolorosa atl'ez:one é il pt·aticato giornalmente per un quarto or·a; <.la prtnctpto le strofìnazioni devono essere leggere lll .segwto di que sta terapia fu sempre fa\orevole 1r1 lultt • peraodt. Se anche avviene che ncllr primA sedn.te si pt·ovochino degli accessi dolor·osi, dopo setttmana di solito si manifesta un sor·prendenle mi· ghorarn ento ed entr·o due o quallt•o settiman e si ottiene la guarigaone.
In vari casi dopo mesi ed anni manifesta la eecidiYa lu 1Jualf' si vince facilmente ricorrendo di nuovo al massag-;io.
Rivista Delle Malattie Veneree Edella Pelle
Qaattro o&sl di dlabete mellito atfilttico. - F EINBERG.(Bt·rlin.er f.<lin.. Woch, febbraio 1892).
La letteratura speciale registra rarissimi casi di diabete mellito per sifilide, e lo stesso Fournier, che non disconosce possibilità di stllalta lesione p e r ragione specifica, confeBsa dt. non averne mai osservato. Scheinmann (Jahresbèr. ube r d_te der (}es. Mediein., Bd. II, 2. T) riferisce dt dteca cast ùei quali uno osservato da lui. Generalmente insufficienti le conclusioni sperimentali intor no alla etwlogta del diabete, ma la maggiore parte degli scrittori

HLVISTA DELLE 111..\.LATTIE E DELLA PELI.E ()H l e l'opinione dd Claude BernarJ che sperimentalmente ri prodotto il diabete per puntura del pavimento del quarto tricolo un poco sopra del centro del vago. Dispar·11ti p!'t'Ò i pareri intorno alla parte che prenda il fegato Mila lormazion e del : COSI v' ba il Claude s ... rnard che esso formarsi nell'organo stesso, altri, invl>ce, il Pay, crede che non ti fegato entri a formare lo zucchet·o, ma lo r iceva dai pro lolti della digestio n e poi nt>ll'organism o cambiato in :;rlucosio. L'e ffetto dcll'espet•imt>nlo del Bernat•d si spiegherebbe per paralisi dei del in seguito alla qua1e la ci r colazione ne sarebbe affrettala in modo, che lo zucchero verrebbe ad essere trasporta to e spat·so senza che a vesse avuto il tempo di cambiarsi in glucosio, ed indi eliminato .!all'organismo pl't' lr vie urinarie. Ultimi esperimenti però rlt'l Meriug hanno questa opinione e si crede necessario la roopeePziono det vasomotori del fegato per pt•odut•re il diab ete mellito. Gli u ltimi esperimenti ci inducono a credere che ogni diab ete é causato da un processo patologico noi ce r vello. Il centro vasomotore del midollo allungalo é in intimo connessione cou il centro va><omotore della midolla spina!·· P fJucslo anco r a con il col quale, come !'i !'Il, hanno •·.. !azion e i vasomolori che vanno agli organi del ha5:!'10 ventre. T eor icamente si può anche accettare che ogni proces!<O patologico che attacca i Yasomotori del fegato o la loro pHirer ia deve pr odurt·e diabe te mellito.
Nel t• caso citato dall'A. la ma:attia si lhffer tva dol quadro gen erale di essa pe r i seguenti casi: dE-l campo pupill are destro, sensibile dilatazione dPi vasi irrtl a zione del vago, ingrossamento del e della mtlza, S'ICi le anasarca. dolore acuto al dor"o, agli ipocondrii e alle J • • • estremità, con consecutiva anestesia dell'estremttu supe rwre e del dorso dalla 7• vertebt·a cervicale alla 12• del tronco ed in fine paresi della vescica. Non disturbi cerebrali nè prima IH\ dopo del diabete, e lo stato perft>UO di salute goduto paziente prima di questa alterazione non lasciava sospetlt che essa fosse in relazion e con lesione del cervello, sebbene uella storia di lui fosse registrata una cadu ta da ca- vallo in gioventù. Anche le funzioni digestive prima del sopravvenuto diabete erano perfette, il che rivelava che esso non poteva mettersi in rapporto con alterata funzionalità dell'apparato digerente. La mancanza di alterazioni centrali d:l cervello nel caso dell'A. studiato non dava completa ragiOJte che esso non dipendesse dalla comune causa infatti anche il Senator dice che il diabete non causato da' causa non di rado è accompagnato da dolori, parastesia, an este sta delle estremità, però in tale caso l'A. crede di dover attribuire detti sintomi a Essendo stati osservati talora dolori acuti lancinanti i1'radian tiP.i dalla midolla al dorso, e l'assenza di paralisi od altri sintomi riferibili a miosite e la mallgior preoolen::a dellA m alattia nella sfel'a sensibile poteva indu1're nel sospetto di una ma· localizzata ai cordoni posteriori. Ma per la d1agnos1 dt tabe dorsale mancavano tutti i necessari dati, e scomparsa dei riflessi patellari, favoriva di pensare al dtabete, esf':endo tale sintomo assai Bouchard ha rtscontrato per esempio che in 111 casi di diabe te, 41 presentavano mancanza dei riflessi patcllari.
Si é detto come spieghi Claude Bernar·d il diabete. L'A. dice che, non il laglio del vago influisce sul diabete· ma la della pal'te del vago superior e al taglio riflesso il diabete. Oltre di ciò egli è persuaso che 11 8 Laglio. dello pa ralizza l'effetto della puntuta nel
4 ventr1colo, e da ctò deduce che tutti i vasomotori che dalla midolla allungala ai vasi fegato e deO'Ii allt·i visceri del ventre contenuti nello splancnico. Questa conclusione è infallibile, affermata da diversi osservatori.

Schiff' tr ovò che il tagliare la midolla spinale all'a llezza della
2• vertebra del collo o nella parte lomba1·e che non è in ron· nessi0no nessuna con lo .splancnico o del isciatico bastava a produrre il diabete. Un tale diabete deve esse r ritenuto come un sintomo rifl e!:lSO e tale poluria può essere prodotta dal taglio dell'ultimo ganglio del collo o primo del petto simpatico. t;yon e Aleadolf confer·mano quesla osservazl,one; e dopo gli di Schiff non si può uegllf•e l mftuenza del simpatico nel diabete. Alla base di
DELLE l!AL.\TTIE VE'\ERKE E DELLA PELLE 683 questi fatti rA. crede giustificata l'opinione che la compress ione per infìltrato nelle meningi eserciti una pressione sulle r adici sensitive dei nervi del midollo spinale e sui rami comunicanti dell'ultimo ganglio del collo e il primo del petto.
L'A . spiega l'origine del diabete nella sifilide rer le alle· r azioni specifiche che in seguito all'infezione le menin gi del cervello e del midollo srinale, nelle C)Ua1i prmcipalmenle si localizza la silì11de del ,.istema nervoso o sotto la forma limitata ·di gommoso, o come infilll,'azione diffusa :· la p1·ima specie è rara nel midollo spinale, la secon da è più frequente. Nel 1' caso studiato dall'A. la pre· senza di poliadeniti rivelava la esistenza della sifllide non completamente scomparsa a l tr·attamento specifico. Sottoposto l' inf'etmo di nuovo alla cura speci!ìca egli non gua1·ì completamente, ma scomparvero i disturbi del fegato, ùellu milza o e 1a glicosuria migliorò mollissimo.
2 caso. - Sifilide accertata e t'esistente alle più energiche cure me1·curiali, quindi catarro gastro-intestinale, e più tardi dia bete rnellito e poscia attacco di epilessia con passeggera emiparesi. La rigot·os a cura antisifilitica avendo fatto scom· pa r irc lutti i s intomi non v'ha dubbio che in questo caso 11 dia bete non fosse di oendente dalla infezione sifilitica. Quindi l'autore passa a studi11re in questo caso quale parte de l sistema nervoso fosse alterata; non poteva ammcttorsi una gomma od infìltr·ato p:ommoso nel punto del cer·vello fissato dtd Cl. Bernard perché in tal si sa1·ebbe avuta una sindi'Ome più imponente; né unH gener·ale pressione endocranica dipenden te da gomma, p erchè tutti i sintomi di un tumore de l cervell o , non bastando da sola la epiles><ia, la qua le del resto e1a di duta posteriore al diabete. Sarebbe stato già probabile accettaee l'alterazione (endoarterile) di una piccola aeteria che irrora la regione designala dal Cl. Bernat·d, alla quale si sarebbe potuto aggiunger-e più tardi un circoscritto tumore gommoso sulla regione moloria della corteccia cerebrale, il che trovava suo fonda· m ento di ragione nel fallo che l'epilessia mostravasi di natura progressiva in modo che dall'arto inferiore sinistro l"i diffuse al braccio omonimo e allu faccia, rimanendo sempre intatta la conoscenta. che non si vide scomparire se non quando l'attacco divenne gener'ale. Questa specie d1 diffusione per·fellamente alla posizione del centro motore per le estremila e la faccia nella corteccia cereb r ale. E l'autore spiega la emipa re!!i seguita dopo per debolezza completa dell'energia nella regione moloriu dell a corteccia.
3° caso. - Trallasi di una donna sifìlitica trascu1·atas i per due anni. Ma atfella altresì da istal'ismo é peesa da cefalee e;;;acerbante.::i nella notte e quindi da nausee e , omiti. Lo stato generale deperisce di giorno in giorno, si succedono sintom i d i paralisi bulbaria e paresi del muscolo elevatore della pa lpebra superiore.

Più lardi i sintomi della pnralisi crescono e sopravviene gli· cosuria. T ullo il quadr·o scompare dietro una efficace C UI'll antisifililica.
L'unione dei sintomi di paralisi bulba r e con il diabete nveluno come la causa della malattia fosse nel 4• ventri colo, la cui natura doveva rife r irsi all'anamnesi di essa, la Sifilide. e il successo della te r apia.
T uLlo il qnadro della malattia somigliava moltissimo a l una pa ralisi bulbare PI'Ogre ssiva, che occorre anche senza paralisi e anestesia delle estremi la; ma l'età dell'inferma, infe r iore ai 40 anni, faceva negare tal e non solo, ma a nche perchè tale lesione non suole riscontra r si acco mpagnata dall'oculomolore, da cef11lea e vomito. Il cuore e i vas i i ntegri facevano esc lude r e una paralisi bulbare per em bolismo, senza di r e che i sintomi per questa ult1ma lesione so· p r avvengono di presente e riscont r ansi accompagnali da insulto apoplettico, ecc. Mollo più diflìcile si presentava la dt agnosi fra una trombosi delle a rterie d<'lla ba"e in conseguenza di endoa1·te1·ite sifìlilica, e un tumore go mm oso o infiltraz ione che esercitassel'o pressione sulla basr d el i " Yentricolo. Ma l'i r ritazione precede la par alisi dipendente da tumore, ciò che non si riscont r ò .·aso rifer1to dall'autor e e l'inlìllr azione avreùbe dovuto appalesarsi pel' lesione di una più estesa regione. L'assenza di ogni sintoma che si r iferisse ad un'alterazione nel cam po dei nervi ottic i,
DELLE MALATTIE VENEREE E DELLA P ELLE 68i) dei peduncoli cerebra li, del ponte di Varoli.o, trigemini, fa ceva esclud ere un a intìltrazione e faceva 1ncllnare una endo ar te 1·ile di quei vasi clte decorrono nel fondo del ..• venlricolo . . . • \ 11
Non può a m metlersi una pe rfolla obllleraz10ne, ..,he a ora la terapia sarebbe r imasta senza buon successo. . so caso, assai importante per e dei sintomi nervosi, non poteva mettersi m duùbiO l esistenza di un tumore nel cer·vello, senza però determin are con as!->Oiuta precisione la sede, la quale SI dovesse essero la zona dei ne 1·vi ottici, esse.ndo ma a .,.iormente lesi l'organo e la funzione visiva. E po1chè tali 0 ;Jlerazioni erano per ambedue gli occhi non potevano che a ttr1bui r si agli effetti di compressione di un tumore ne l ch ia sma dei nervi ottici. .
Secondo J'Oppenheim, che per molteplici os.ser,·a zi.OIII r itie ne che l'emianopsia bitemporale fugace, s1a un caratteristico di un tumore gommoso sulla zona del ch1asma dei nervi ottici, nel caso citato dall'autore la poliuria . era accom pagnata da emiopia, si a r gomentava che. la russe di or igine e natura sifilitica per n1 un tumo r e specifico sull'incrocio dei nerv1 ottici.
Stavano in l.anlo ad affermar la sifllide in questo caso vecchie cicatrici raggiate in tuLto il corpo, poliadenìli e cefa lea esacerbantesi nella notte.
La cura specifica appoelò me t . t chè l'mferma l'osserva1.ione non potè essere con mua a per volle abba ndona r e l'ospedale. n.