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Anno 1718.
ROHUAULT PIETRO SIMONE, di Parigi , chirurgo generale dell'armata, fu contemrioraneamente primo chirurgo del Re ' ' ittorio Amedeo II, professore nell'università torinesee membro dell'Accademia delle scienie di Pari~i. Era valenle operatore e morì in Torino nel 17.iO.
spedali reggimentali in tempo di pace od in quelli temporanei io tempo dj, guerra, erano impiegati civili.
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Io quella ,ece i chirurghi comiociarooo nel t793 a godere nM panenza d, carattere militare. Un R. , •iglietto del 3 gennaio di quell'anno, sottoscrillo Vittorio Amedeo Ili, diceva:
• All'Utlleio Generale del soldo. li chirurgo generale delle nostre armate ci e ba supplicati a nome anche dei chirurghi maggiori dei divel"$i reggimenti di
• fanteria e di cavalleria e dragoni al nostro servizio, di fregiar3i d'an'uniforme-
• militare come si 11ratica nelle truppe delle altre potenze e particolarmente-
• nelle austriache di coi ba\'\ i io oggi nei nostri Stati un corpo sui piede di-
• ausiliuìo. Ed essen.:loci noi tlegnatì d'aderirJ a tali supplicaziouì, non sola-
• mente abbiamo assegnato cosi al chirurgo generale d'armata come ai chi-
• rurghi maggiori, l'uniforme delineato nel m.>deJlo che vi tacciamo trasmet-
• tere insieme al presente dalla Segreteria nostra di guerra, ma ci siamo pure-
• dispo~tl di conferir loro come facciamo per particolari nostre concessioni - at
« primo le prerogative di luogotenente - ed agli altri quelle di sottotenente-
• di fanteria all'oggetto che possano essere autorizzati negli spedali militari
• verso I bassi utllciali e soldati. Vi l)&rtecipiamo, ecc... , e pregbiamo il Signore-
• che l'i conservi , .
Il modello di cui qui s1 parla andò per,luto. Lo si vedo però riprodotto, (Jllaoto ai chirurghi maggiori, io un manoscritto della biblioteca di s. A. R. il' Duca di Geno,•a. Quanto ai chirurghi subalterni Ilei corpi, il governo non li considerava come impiegati suoi e non li pagava del proprio, ma :li lasciava a tutto carico dei chirurghi maggiori, al pari dei medici adibiti negli spe,1air reggìme~L Ciò durò fino al 1819, nel quale anno soltanto i chirurghi subalterni furono messi, come si dice, in pianta e pagati sul bilancio. Per ciò non furono compresi nel R. viglietto sopra Indicato.
VARIETÀ
Come chirurgo del Re aveva lo sLipendio Comé chirurgo generale delle truppe .
Come professore
631 di lire 2884> Hl5 » 1000 e così in complesso lire 4999 che in quei tempi costiluivano uno stipendio vistosissimo. Anno 1720 (circa).
\'oysrn BE~EDKTTO di
Aunecy (Savoia) ut1·iusqtte
m.edi· cinm doctor et chir1irgice professor, come lo qualifica il Trompeo, fu da prima chirurgo maggiore della Real Casa e dei gentiluomini archibugieri e quindi i,-peltore degli spedali militari di tutto lo Stato, conservando però il primo impiego. Fu letterato, scrillore ed ebbe titolo e grado di professore di chiruriia nell'università.
Narra il Bonino che il Voysin , prima di prendere servizio sollo il Re Yittorio Amedeo II, era staL<J medico e chi rurgo maggiore all'armata di Catalogna. comandata dall'arciduca Carlo d'Austria negli anni 4710 e 171'1 (guerra per la successione al trono m Spagna) e che dallo stesso principe fu condono seco in Germania quando andò ad incoronarvisi imperatore, sotto il nome di Carlo YI. Stando poi al servizio del Piemonte, prese parte nelle indicate soe qualità d'ispettore degli spedali e di chirurgo maggiore dei gentiluomini archibugieri della guardia del corpo alle campagne di guerra del 1733 e 1734-. Nella memorabile batLaglia di Guastalla ('I 7 novembre 173,i.) vinta dal Re Carlo Emanuele III, il Voysin, come racconta il Bonino, rimase talmente scosso dal fragore terribile dei bronzi guerrieri che, a pace falla, o meglio a campagna terminata, volle essere dispensato dal servizio.
Anno 1731.
Gu:-.GHER SEBASTIA~o. nativo di Siena , più tardi naturalizzato piemontese, succedette nel 1173·1 al Rohuault il quale probabilmente si era ritirato dal sen- izio dopo l'abdicazione del Re Vittorio Anìèdeo II. Fu , ciò stante, chirurgo generale dell'esercito, primo chirurgo di S . l\J. il Re Carlo Emanuele lii e nel ·1732 professore di chiruq?ia pratica nell'università. Mori poi in Torino verso il 1747.
Anno 1744 l\k.scANDI ANTONIO, di famiglia nobile, archiatro del Re
ARXOLF nobile STEFANO AMEDEO, nativo d'Agliè nel Canavese, era stato medico negli spedali militari durante la campagna del 174.i e vi si era così fallamenle · distinto che S. M. ne lo premiò colla nomina a medico primario di ano degli spedali civili di Torino.
Membro del collegio medico nel 1752. ne fu eletto preside nel 11'765. Nel "770 fu nominato professore nell'università ed ebbe fama di sapiente nella medicina pratica.
Anno 1747.

Carlo Emanuéle III fino dal ,f 743, fu nominato nel 1747 me.dièo generale delle truppe con onorevolissimo diploma da cui risultava che aveva seguito il Sovrano nelle precedentf campagne di g'uerra. · .
Era consigliere del protomedicato dal 1742, préside è reggente del collegio méèlico universitario dal 17U.. Anno 1758.
LOTTERI CARLO EnxuELE, da prima chirurgo maggiore nella co~pagnia guardia del corpo con cui aveva preso parie a più campagne, fu n(lminato nel 1758 chirurgo generale con lusinghiero diploma nel quale si accennava eziandio ai servizi da lui prestati negli spedali di gnerra. Nell'incertezza della data relativa alla nomina di chirurgo maggiore, mi sono attenuto alla seconda.
Il Lotteri era professore d'ii;Lituzioni chirurgiche e di ch irurgia pratica dal 1738.
Nel 1758 !oc carica di chirurgo generale era vacante da 1 ,1 anni, cioè dalla morte del Gliogher. I vantaggi annessi alla medesima non erano costanti, ma variavano da persona a persona. Al Lotteri vennero assegnate lire I 000 di stipendio ed allre lire 4000 a titolo d~ 11 et.eranza, con un trattamento suppletivo di lire 200.
Anno 1768.
FOGLIETTI VALE~TINO, nativo di J\lathi nel circondario di Torino, chirurgo maggiore dall'anno suddetto nel reggimento marina, quindi in quello di Monferrato (1), era stato professore di istituzioni chirurgiche in Acqui nel ,175f, membro e poi priore del collegio chirurgico nel 4'i56, professore supplente d'anatomia al posto del celebre Ber-·· trandi nel 1765. Scri::se un manuale d'istituzioni chiru rgiche il quale ebbe l'onore di una traduzione in Francia. )fori nel I Ti3. Anno 1770.
ANINO CAsrnrno, di Livorno Vercellese, eh irurgo maggiore nel reggimento guardie, poi chirur~o generale; fu membro del collegio chirurgico e - chirurgo della persona del Re con lire 1500 d'onorario, ollre ad altre lire 500 di provvisione pe:- seguire S. M. nei viaggi militari.

La data della di lui morte è in~erta. Risulta però essere stata anteriore al ·,1° dicembre 1780, poichè in un R. viglietto di quel giorno, relativo all'obbligo di far disinfettare gli abiti dei ·solda ti morti d'etisia mediante un particolare processo proposto d:ill'Anino nel 4778, se ne parla come di persona già trapassata.
Pubblicò nel 1762 in Tortno un opuscolo intitolato: < Osservazioni su due lucertole acquatiche o Salamàlldre, « uscite · dal basso ventre d'un fanciullo di Tortona ».
L' Anino ebbe un figlio pure chirurgo a cui ottenne da S. )I. la sopravv ivenza nel posto di chirurgo maggiore del reggimento guardie. Ma se quel posto gli fu concesso alla morle del padre, dovette esservi rimasto ben poco tem~ poichè nell'almanacco di corte del 17811 in cui si leggono i nomi di tutti i chirurghi maggiori dei diversi corpi , il suo non compare più. Visse però fino a tarda età e non senza lustro. Di fallo nella Ga;~etta Piemon/ tese del i 824- lo si trova confermato priore e reggente del collegio chirurgico universitario. lsXARDl GIUSEPPE, nato a Fossano nel 174-9. Laureato in chirurgia ed aggregato al colleg io (1), Leone per olio anni il posto di chirurgo subalterno nel reggimento guardie, dove erodette molta stima. Poi fn nominato chirurgo mag- . giore del reggimento provinciale di Yercelli e professore di anatomia nella scuola secondaria della stessa città . Infine dal 4793 al 4797 fu chirurgo maggiore capo delle armate in campagna, e di lui scrive il Boo ioo cbe fu abilissimo operalcre e che anebbe divisi gli onori e la gloria con i Larrey e con i Percy, se particolari circostanze non lo ayessero distratto dal seguire più oltre la carriera militare. Sempre al dire del Bouin o, fu il primo a concepire e ad attuare il taglio reuo-vescicale per l'estrazione della pietra io un caso di calcolo molto voluminoso e sporgente contro il retto. l\lor.i di 7i anni nel ,t 8z3 ed una lapide lo ricorda ancora in una delle più antiche chiese- di Vercelli ('I). rANDlOLftgNATO, fì~lio del precedente, pare ·chir~rgo collegiato, aveva. ottenuto. il privilegio della sopravvivenza al padre negli impieghi suddetti.
UBBzz10 G,o. FRANCESCO, di Torino, chirurgo maggiore del reggimenlo dragoni del Re nel 1770, era stato allievo del Bertrandi e dopo avere pure studiato in Parigi, fu aggregato al collegio chirurgico dell'universilà torinese. Fu anc.he membro d~ll'accademia reale di chirurgia di Parigi e di quella medica di Roma. Anno !775.
Oltre a ciò fu socio corrispondente dell'accademia delle scienze ed anche amico delle muse.
Anno 1780.
~ell'almànacco di corte del 47ij0 (2), trovansi accennati i seguenti ch irurghi maggiori .che per altre cariche e qualità di cui erano rivestiti, meritano di trovar posto in questa rivista.

VANDIOL FRANCESCO, chirurgo maggiore del presidio di Torino e della compngoia della guardia svizzera, era pure chirurgo collegiato e chirurgo di S. A. R. il Principe di Carignano.
BALBJS, chirurgo ma~giore del reggimento provinciale di Torino, era chirurgo collegiato.
\'ERNA G1us&PPE, chirurgo maggiore della guardia del corpo di S. ~f. ed
(I) Il capitano medico, dott. Sardi si compiacq11e, da me pregato, di coostat«r'i de viw l'esistenza di q11e1Ja lapide m11rale che trovò bella e ben c9nsen•ata.
(!) Gli almanacchi di corte (detti anche guide di Torino) per gli anni IJSO-Sf-83·86, portavano p11re l'eleoco di t11tti i chirurghi maggiori dei va ri corpi d~sercilo. Disgraziatamente l'ottima ?sanza non ebbe seg11i to.
VARIETÀ 637
ORGKAS F&uce, chirurgo maggiore della legione degli accampamenti (il genio d'allora), erano pure,chirnrghi collegiati.
Nello stesso almanacco era pure compreso il dottor BozzELLl G. B., medico del presidio di Torino e membro del collegio Diédico, poi medico assistente ai medici generai i d'aiimata nelle campagne 11792 ,e seguenti.
Anno 178 1.
P.ERENOTTI PIETRO ANTONIO, di Cigliano Vercellese, chi11urgo maggiore del reggimento guardie per molli anni, fu chirurgo ,collegiato, chirurgo consu-1eole di S. M. il Re Yittorio Amedeo 11I e membro dell'accademia delle scienze di Torino. Con RR. patenti delli H marzo 179.&. fu nominalo chirurgo ispettore generale àegli spedali militari senza specia le trattamento, ma col diritto al rimborso delle spese.
Di lui dice il Booino che fu esperto chirurgo, dotto fisiologo ed elegante scrittore. Il Re Carlo Emanuele IJI lo aveva mandato a perfezionarsi nell'arte sna a Parigi.
Pubblicò nel · 1788 un trattato sul oorio modo -di curare l'mfezione ven&rea e speoi.almente sull'uso vario del merctirio (1).
P-OLLA{'(O GIO. BATTISTA, chirurgo maggiore del reggimento provinciale di Vercelli nel 081, poi della guardia
(l) Questo libro di i\5 pagine in g. esiste nella biblioteca dell'accademia medica di Torino. È diviso in ; capitoli nei quali sono esposte con ordine e bello stile le teorie allora vigenti sulla materia. Ora n?n ha più che un valore storiro.
VARIETÀ 639 svizzera di S. )L nel 1795, era nello stesso anno priore del collegio di chirurgia e chirurgo di S. A. R. il principe Carlo Emanuele di Savoia Carignaao, padre del Re Carlo Alberto .
AUDIBERTI conte GIUSEPPE, nato in Villafranca a ~are, trovasi notato nell'almanacco di corte del 4781 quale chirurgo maggiore del reggimento svizzero Valesano Kalbermatten, col quale è probabile abbia preso parte alla guerra delle Alpi marittime contro i francesi. Ségui poi nell'esilio i Reali di Savoia al cui personale servizio già si trovava .

Ritornato in patria éol Re Yittorio Emanuel e I , ne fu nominato medico generale d'armata nel 18·15 ed archiatro nel 1818, con titolo di conte. .
Nell'almanacco di corte del 118'.t5 il conte Audiberti trovasi inoltre qualificato nel modo seguente:
Professore emerito dell'università;
Vice presidente dell'accademia delle scienze;
Capo del protomedicafo;
Membro del magistrato dei conserratori della sanità in Piemonte ; l\EBAUDENGO TEOBALDO di Torino, è pur egli notato nell'almanacco di corte del 1781 quale chirurgo maggiore del reggimento Savoia cavalleria e tale lo si trova ancora in quello del 086. Ma delle fasi ulteriori della di lui carriera, nulla ho potuto conoscere.
Direttore generale delle vaccinazioni.
Nell'accademia delle scienze fu direttore della classe delle sr.ienze fisic-he-matematiche.
Studiò e coltivò da prima la chirurgia, applicandosi specialment e all'ostetricia. Trovandosi poi a Cagliari durante l'esilio dei sovrani, vi si addottorò in medicina e cosi potè più tardi avere il titolo di archiatro e talune cariche specialmente,,riservate ai medici.
)lori a~orino nel 1826 e certamente si può dire di luiche fu una delle maggiori illustrazioni del corpo medico militare.
Era chirurgo collegiato, e nel 1772 pubblicò in Vercelli (ripubblicandola ancora nel ·1779 ) una « Farmacopea c.erusica estemporanea >, mosso, come scrive il Bonino, dall'osservazio ne che taluni chirurgh i delle città e dei villaggi non sapeva no ricettar bene, per insufficienza di cognizioni in fatto di materia medica.
(Continua)