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SU I.LA CURA DKLJ.E FERITE
Ora molti autorevoli chirurgi militari, impressionati forse, non soltanto dei tanti e svariati intoppi attinenti direttamente alla pratica chirurgica di campagna, ma altresì delle molte complicazioni e meticolosità, onde era circondato il metodo primitivo di Lister, conclusero che l'antisepsi primaria in guerra era impossibile, quella secondaria molto difficile. ~fa i perfezionamenti e te semplificazioni successi,e del metodo antiset.tico e gli studi compiuti per renderlo attuabile in guerra, dall' Esmarch, dal Bruus, dal Bergmann, dal Mosetig, dal Bardelebeo, noncbè le brillanti prove fatte da questo m~todo semplificato nella guerra turco-rus,a, 10 quella serbo -bulgara, nella spedizìone del Tonkino. ed in ultimo nella insur~ezione del Chili, banno posto ormai fuori discussione che nelle guerre future può e d-eve essere pratieo.ta tanto l'antisepsi secondaria negli stabilimenti di 2a linea, quanto quella primaria snl campo di hauaglia e nelle formazioni sanitarie più vicine alle truppe combatlenti.
NELLE
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Guerre Passate E Nelle Guerre Futurb
relativi infermi negli ospedali. Gli stessi pezzi di uniforme, spinti dal proiettile nel fondo della ferita non provocarono fenomeni di reazione, e perciò Bergmann, Klebs ed altri conclusero che anche tali brandelli di abiti sieno da ritenersi asettici. Ciò sarebbe pure confermato dalle ricerche di batteriologia (I).
L'asepsi dei proiettili è stata generalmente attribuita al loro riscaldamento; ma recenti esperienze balterioscopiche fatte dal Messner e dal Lagarde hanno messa in dubbio sitTau.a azione sterilizzante esercitata dal riscaldamento (2).
In ogni modo anche i batteriologi concordano coi chirurgi nel ritenere asettiche la maggior parte delle ferite per colpi da fuoco. Se esse quindi sovente nella pratica presentarono fenomeni d' infezione, fu perchè bene spesso yennero contaminate dalle dita o da istrumenti.
Adunque l'indicazione fondamentale nel trattamento delle ferite da arma da fuoco recenti è di mantenerle nello stato asettico, e ciò si ottiene mirabilmente coli'occlusione mediante i tamponi antisettici .
La chirurgia militare moderna fonda il suo sis tema di trattamento delle ferite per armi da fuoco in guerra sul principio che tali ferite sieno, in gran parte almeno, asettiche. Ciò a tutta prima può sembrare in.verosimile, ove si pensi alla poca cura della nettezza che, per i disagi inerenti alla vita mnitare, il soldato può avere in campa~r'la.
Tuttavia, l'esperienza delle guerre più recenti ha luminosamente provato che le ferite d'arma da fuoco occluse sul campo di battaglia con semplici tamponi antisellici, furono tronte quasi tutte guarite od in via di guarigione o per lo meno senza alcun segno di infezione, al giungere dei
Ecco la ragione per cui la medicatura occlusiva antisettica portala sul campo di battaglia, si considera come uno dei più utili progressi della chirurgia militare moderna. Disgraziatamente le difficoltà per applicarla non sono poche nè lievi, nè sempre essa raggiunge lo scopo cui è destinala, perchè, come accennavo testè, non tulle le ferite sono asettiche, nè iutte si prestano ad una buona ed efficace oc-
(t) Il Pruhl in seguito ad esperimenti fatti sui conigli, ba concluso che i frammenti di stoffe oelle ferite ed il contatto di queste cogli abili non sono. io massima, pericolosi, per ciò che si riferisce all'infezione traumatica.Archioei de mèdecine el de pharmac~ milìlairu. Septembre {893, pag. i83.
(2) Arch.ives médicalts Belges. Mars !893, p;ig. iu. - Archives de '?Mdecin, d de pharmacie mililaire,. Septembre t893, pag. 266.
SULLA. CURA DELLE FERITE
elusione. l\fa e· è da sperare che lo studio e l'esperienza varranno a dissipare molti ostacoli ; tanto più che, giusta le previsioni, le ferite che produrranno le nuove armi di piccolo calibro, saranno, per la più gran parte, suscettibili di una efficace medicatura occlusiva. 1
Vediamo ora brevemente da quali norme pratiche puoe dev'essere oggi guidato il trattamento dei feriti nei vari scaglioni del servizio sanitario in campagna.
Campo di battaglia. - Quantunque da certi dati statistici appaia che la proporzione fra le perdite e le forzecombattenti siasi sensibilmente abbassata nelle ultime guerre, pure si può prevedere che nelle' guerre future le armi moderne di piccolo calibro ed a ripetizione daranno un · nulller~ assai maggio're di feriti, in una determinata unità di tempo. che non facessero le :irmi in uso nelle guerre passate. Le ragioni che inducono a giudicare in tal guisa sono molte e di molto valore; ma non è qui il luogo dt svolgerle, ed io m1 limito ad esporre unicamente un fattostorico: ndla battaglia di Sadowa le forze degli austriaci e dei prussiani erano pressoché eguali, ma i primi erano armati di fucile Loreoz a carica anteriore, gli altri di fucile Dreyse a retrocarica. Ebbene, gli austriaci ebbero più del doppio di perdite dei prussiani. Ora poi che il fncìle a ripetizione tira, nella stessa uni:à di tempo, il doppio di colpi del semplice fucile a retrocarica, non è egli logico il pensare che, anche senza tener conto delle altre circostanze, si -dovrà av~re per lo meno on . numero doppio ~i feriti ? (I).

(l ) Questo apprezzamento è rondato soltanto sulle qualità balistiche dellearmi moderne: ma s'intende bene come molte circostanze e segnatamente Ie norme tatticbe che si seguiranno nelle guerre avvenire, potranno modificare .Pii! o meno gli effetti d~ll'aumentata- potenia delle armi.
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Si può dunque ritenere che saranno tanti i feriti, i quali in breve tempo cadranno sul terreno, che non si potrà, siccome praticavasi in passato, aspettare le interruzioni del fuoco o la fine del combattimento per raecoglierli. Invece i porta feriti dovranno tenersi in continuo e diretto rapporto colle linee dei combattenti, per allontanare _al più presto i feriti dal campo di battaglia e tras.port.arli in lu.ogo relati va mente sicuro. Per la stessa ragione devesi rinunciare al proposito di fare applicar~ la prima medicatura sulle linee di fuoco. L'idea di voler provvedere di medicatura i feriti sul campo di battaglia deriva da un concetto inesatto delle condizioni del campo stesso e dello stato d'animo dei feriti · e di coloro che devono soccorrerli. Il ferito più è grave e più ha vivo il desiderio di essere innanzitutto trasport&to fuori ò.el terreno del combattimento, per essere al più presto sottratto al pericolo di una nuova ferita. È pc,i una vera illusione il pensare che un porla feriti possa attendere a medicare un ferito colla calma e tranquillità che sarebbero necessarie, mentre piovono le palle dei fucili a ripetizione. Purtroppo i portaferiti per disimpegnare convenientemente il loro compito, che è e dovrebb'essere esclasivamente quello di raccogliere e trasportare i feriti, devono essere forniti non solo di speciali qualità tecniche, ma anche di una buona educazione militare; poiché vuolsi tener sempre presente che questi soldati senza l'entusiasmo della lotta e senza il. miraggio della gloria, devono affrontare il pericolo al pari, e. forse più ancora dei comhattenti, recandosi di · continuo fra le file di questi. In siffalle condizioni già molto se si potrà. ottenere da essi un discreto servizio di trasporto durante il fuoco; benché a mio parere anche nelle guerre avven ire la grande