CARLO LEVIA AFIRENZE E LA FIRENZE DI CARLO LEVI (1941-1945)

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4. Dalla “Nazione del Popolo” all’“Italia Libera” di Roma Ormai la notizia circola: Levi sta per passare alla sede romana de “L’Italia Libera”. Questo smuove le acque: affidare un giornale a Levi significa poter disporre di collaboratori importanti, o almeno provarci. Il 25 agosto Montale scrive a Carlo da Forte dei Marmi: mi trovo in un mezzo ginepraio. A Valiani ho scritto confermando che a fine settembre sarò con lui: ma subito dopo mi hanno quasi offerto (anzi senza quasi, ma a data imprecisa) un posto anche migliore a Milano. […] A tua volta tu accenni a un posto che mi offrirebbero a Firenze, e anche alla possibilità di farmi lavorare con te a Roma, cosa tutt’altro che sgradevole a me, dato che non avrei difficoltà a essere tuo subalterno. Avrei dunque all’orizzonte tre posti e mezzo. Troppa grazia!!! Ti pregherei di scrivermi d’urgenza: 1) Di che si tratta a Firenze. 2) (Dopo aver parlato a Ragghianti) Se credi che intanto debba mandare contrordine a Valiani, e se ci farò un’orrenda figura. 3) Quali prospettive economiche potrei avere all’Italia di Roma e press’a poco quale figura redazionale.

Montale lo dice senza mezzi termini: il “Corriere” – “la grossa offerta milanese” – “ha a priori le mie preferenze”, però lascia uno spiraglio; “a lungo andare forse capirò che per uno che vuol lavorare per conto proprio sono preferibili i posti piccoli ai grossi”. Per adesso non può dare articoli all’“Italia Libera”, “perché sono bouleversé dalle incertezze, ma presto mi metterò la testa a posto”56. Il 12 agosto 1945 Tristano Codignola riferisce ai compagni e alle compagne di Firenze quanto si è discusso a livello regionale e nazionale nell’ultimo mese, in particolare al convegno di Assisi, e le ultime decisioni della Direzione del partito. Tra le altre cose, si parla della stampa: Valiani e Cianca sono stati confermati direttori de “L’Italia Libera”, per le edizioni, rispettivamente, di Milano e Roma. Cianca non ha

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ACS, FCL, b. 27, fasc. 934, Eugenio Montale a Carlo Levi. Montale data la lettera, scrivendo per esteso, “25 febbraio 1945”. Il luogo da cui spedisce, le circostanze a cui fa riferimento e un’annotazione manoscritta in cui precisa “Sarò qui fino al 15 settembre” mi fanno datare la lettera 25 agosto 1945.

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