MARCO LEALE Le vicende storiche dall’età spagnola all’età napoleonica I Il secolo spagnolo 1. Arrivo degli spagnoli nel Marchesato del Finale e ragioni del loro interesse – 2. La reazione imperiale: il problema dell’investitura dei feudi delle Langhe finalesi – 3. Interesse delle potenze confinanti per il Marchesato ed i feudi valbormidesi – 4. Calizzano nelle guerre del XVII secolo: a) Prima guerra del Monferrato (1613-1617); b) Invasione franco-piemontese del Marchesato del Finale (1644); c) Congiura di Raffaele della Torre (1672) – 5. Amministrazione e statuti della Comunitas – 6. Epilogo della dominazione spagnola – 7. Vendita del Marchesato alla Repubblica di Genova.
1. Arrivo degli spagnoli nel Marchesato del Finale e ragioni del loro interesse Il XVI secolo si chiude con il tentativo spagnolo – avversato dall’Impero, ma anche dalla Repubblica di Genova e dal Ducato di Mantova – di impossessarsi del Marchesato del Finale, innanzi tutto per ragioni strategiche in quanto, ancora prima che l’aperta ostilità dell’Inghilterra e della Francia chiudesse definitivamente alla Spagna la via marittima per le Fiandre, essa era divenuta così pericolosa per l’attività piratesca dei «gueux» olandesi e dei corsari inglesi e ugonotti, da costringere il governo spagnolo a cercare un itinerario alternativo per inviare rifornimenti, truppe e denaro nelle ricche province dei Paesi Bassi, ribellatesi fin dal 15661. La soluzione a questo importante problema logistico è quella di dirottare le spedizioni di uomini e salmerie verso il Mediterraneo: da Barcellona, via mare, essi [raggiungono] la costa ligure, di dove [vengono] fatti proseguire per lo Stato di Milano; da qui, attraverso i passi del Moncenisio o del Piccolo San Bernardo, [discendono] nella Franca Contea e nella Lorena, per arrivare finalmente nei Paesi Bassi. [È], questa, la cosiddetta «strada spagnola» (fig. 2, pag. 38): un percorso lunghissimo, di oltre un migliaio di chilometri, per il quale [occorrono] tre mesi di cammino e che si [snoda] in gran parte attraverso territori direttamente controllati dalla Spagna o posseduti da suoi alleati come la Repubblica di Genova o i duchi di Savoia o di Lorena. In questo sistema di comunicazioni tra il Mediterraneo e il Mare del Nord, lo Stato di Milano [viene] ad assumere un ruolo di primaria importanza; non solo quale tappa obbligata sulla via tra la Spagna e i Paesi Bassi, ma anche come «verdadera plaza de armas de la monarquía», in quanto qui [affluiscono] dai vari punti dell’Impero degli Asburgo le truppe che, prima di essere indirizzate verso le Fiandre, [devono] essere armate, equipaggiate, talvolta addestrate. 1
R. MUSSO, Finale e lo Stato di Milano (XV-XVII secolo), in A. GRANERO – F. MANCA (a cura di), Storia di Finale, Introduzione di L. BOTTA, Daner Elio Ferraris Editore, Savona 2001, p. 139. 7