LO STRETTO DI MESSINA E BAGNARA DOPO IL TERREMOTO DEL 1783

Page 64

resistenza quando però i forti erano già in mano dei rivoltosi e minacciavano il bombardamento sui soccorsi militari francesi. Fu proprio in quel momento che Hood, rinforzato dalle squadre spagnola e di Napoli, s’impossessò del porto costringendo così definitivamente alla fuga i 7 vascelli di St. Julien. Il Capitano di Vascello Orazio Nelson fu inviato, a bordo dell’Agamennone, a Napoli per portare la buona notizia al Re e alla Corte. Il 10 Settembre, dopo 15 giorni dalla caduta di Tolone, Ferdinando saliva a bordo del vascello con sir W.Hamilton per salutare la vittoria. Nelson ripartì poi per Tolone con i rinforzi chiesti da Hood per meglio opporsi a Kellerman che con 30.000 uomini, aveva posto l’assedio alla Città. La Montagna intanto reagiva ai colpi che riceveva, soprattutto dai Girondini, con un giro di vite feroce dopo 243 l’assassinio di Marat. Il 16 ottobre veniva giustiziata Maria Antonietta, quasi l’atto finale seguito alla ribellione di Lione, assediata da Kellerman. Il 23 novembre, dopo la “decristianizzazione” della Francia del 2 Ottobre, inizia la chiusura delle chiese cattoliche a Parigi, per ordine della Comune e presto la Francia si vota alla «dea Ragione», non 244 senza contrasti fra giacobini di Robespierre ed estremisti di Hébert. Il 18 dicembre la controffensiva francese guidata da Dugommier, riesce a liberare Tolone. Barras aveva informato Parigi della liberazione, mettendo in evidenza il giovane capitano Bonaparte, comandante delle batterie d’artiglieria che scatenarono sulle fortificazioni alleate un fuoco di precisione micidiale e alla fine vincente. Il capitano venne dunque promosso sul campo generale di brigata. L’artiglieria di Bonaparte aveva fiaccato la resistenza dei fortini e infine il contrattacco francese aveva avuto 245 ragione degli inglesi e dei suoi alleati. La Convenzione ordinerà di radere al suolo la Città. Una sorte amara, come quella toccata a Lione che osò ribellarsi al Terrore: il 12 Ottobre, 1700 lionesi salivano sulla ghigliottina. Il 2 Febbraio1794 a Napoli era arrivata la notizia che si stava avvicinando una moltitudine di legni. Erano i reduci del convoglio napoletano che portava seco un bilancio disastroso: 200 marinai morti e 400 prigionieri; tutte le navi danneggiate, perse le dotazioni e le vettovaglie, persa l’artiglieria e la cavalleria imbarcata. Sulla flotta napoletana che ripiegò insieme a quella inglese, s’imbarcò un innumerevole stuolo di realisti. Costoro e gli stessi marinai napoletani raccontarono a Napoli della forza militare che la Francia stava mettendo in campo e del valore dei francesi. Napoli piombò nella disperazione. Si era anche saputo della Regina di Francia e questa sconfitta complessiva pesava su tutto il Regno. Venne ordinato l’annullamento delle feste per il carnevale e 246 l’attivazione del campo militare di Sessa, da attrezzare con una nuova leva di giovani. Gli avvenimenti ormai si accavallavano. La Corte napoletana raccoglieva consensi in seno ai lazzari ma si trovava di fronte a un’organizzazione CONTINGENTE DI TERRA NAPOLETANO NEL 1793, politica di parte avversa che AGGREGATO ALLA FORZA ALLEATA DEL GEN. O’HARA s’andava ancora rafforzando. I fatti NELLA BATTAGLIA DI TOLONE politici e militari davano concretezza (Inghilterra – Piemonte – Spagna – Napoli) alla circolazione delle idee GENERALI DE GAMBS E PIGNATELLI-CERCHIARA rivoluzionarie che a Napoli ormai 1) Reggimento RE Con un Battaglione di Granatieri di Napoli erano argomento corrente in tutti i 2) Reggimento BOTGOGNA circoli privati. L’abate Jerocades 3) Reggimento MESSAPIA risultava attivissimo negli incontri 4) Reggimento REAL NAPOLI clandestini alla Società Patriottica 5) BRIGATA ARTIGLIERIA 30 pezzi da 4 «La Cena di Posillipo» che nel 1794 si era divisa in due tendenze di pensiero: il LOMO (Libertà o Morte) e il ROMO (Repubblica o Morte). Il LOMO vedeva la soluzione politica in una Monarchia Costituzionale mentre il REOMO auspicava la trasformazione dello Stato in una Repubblica Democratica. Fra i giovani frequentatori una particolare animazione distinguerà il giovane Gennaro Serra dei Duchi di Cassano, che insieme al fratello Giuseppe aveva studiato nel collegio di Sozère in Francia, proprio durante la prima fase della Rivoluzione Francese e 243

I beni dei nobili vennero confiscati e venduti a prezzo politico ai meno abbienti, abolito il riscatto dei beni feudali con pagamento in denaro e varata, la notte del 4 Agosto, una nuova Costituzione (dell’Anno I) che metteva in primo piano le forze popolari (scopo della Società e il benessere comune) e portava l’opinione pubblica ad abbandonare l’idea federalista e ad avvicinarsi alla dittatura della Convenzione. Il Gran Comitato decretò la leva in massa affidando a Lazzaro Carnot il compito di scovare ed eliminare i traditori, gli avversari più pericolosi e i quadri inetti nell’organizzazione civile e militare dello stato. Giovani soldati vennero dunque avanti rinvigorendo i quadri ufficiali e formando una nuova casta militare di forte spessore. Intanto le rivolte e l’inflazione venivano fermate con forza. Le repressioni di Barras e Fouché furono mirate e precise. Lione, Marsiglia (ribattezzata «Ville-sans-Nom» per punizione contro il tradimento) e Nantes furono sottomesse e, anticipando la Legge dei Sospetti che verrà approvata il 5 Settembre, furono centinaia gli avversari politici che passarono per la ghigliottina. Nel contempo il Gran Comitato provvedeva a costruire il nuovo stato sociale nel concetto di devozione alla Nazione: istruzione obbligatoria e gratuita per tutti nella scuola elementare il 26/6; abolizione della schiavitù nelle Colonie il 4/2/1794; libertà di culto; anagrafe civile, valorizzazione delle arti e incentivazione alle Scuole Superiori e di Specializzazione; resoluta lotta alla corruzione e alla ribellione. 244 Il 10 novembre era stata celebrata in Notre-Dame la festa della Ragione. Voltaire, Rousseau e Franklin venivano rappresentati da statue poste attorno un tempio greco ove stava seduca la Dea Ragione, rappresentata da un’attrice dell’Opera di Parigi. 245 Sul momento particolare in esame, si veda: R.COBB, Le armate rivoluzionarie strumento del terrore dei dipartimenti (Aprile 1796-Floreale anno II), Sansoni ed., Mi. 1991. 246 A.DUMAS, I Borboni di Napoli, L.II, cap. VIII; www.repubblicanapoletana.it/L2C8.htm pag. nr.

64


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.