2022 Rione Croce Bianca

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Rivista non periodica rionale - anno 2022


Questa edizione di fine mandato del Giornalino Rionale è dedicata alla storia, in particolare alle vittorie degli anni duemila che hanno fatto grande il nostro Rione e alle vecchie gare gastronomiche. I momenti passati insieme fra tanti sacrifici ci danno la forza di immaginare un bellissimo futuro dopo questo periodo di pandemia. Potrete leggere la storia della vittoria del 2009, giunta dopo tredici anni di oblio, e la cronaca del 2012, un anno strabiliante per le gare vinte in ogni settore. Ci saranno vecchie foto e vecchi ricordi che si mescolano con gli ultimi momenti di vita rionale. Fra le novità della manifestazione la nascita del “Master Cavalieri di Giostra” che si svolge nel centro ippico del nostro cavaliere, Lorenzo Paci, e la presentazione del “Museo della Quintana”, mostra multimediale dedica alla nostra amata Giostra!

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NUOVA

Editoriale 2022 In questo numero: Editoriale ................................................................................................................pag. 3 Saluto del Priore. .................................................................................................. pag. 5 Il Consiglio Rionale ...............................................................................................pag. 6 Saluti e ringraziamenti di Emanuele Nacca ..........................................................pag. 10 Il “Master Cavalieri di Giostra” è finalmente realtà .............................................pag. 11 Corteo Storico.........................................................................................................pag. 12 Memoria e Meraviglia ............................................................................................pag. 16 Gabriele Nacca: i miei anni da Vice Priore ..........................................................pag. 18 Storia rionale: la Giostra della Rivincita del 2009 ................................................pag. 20 Storia Rionale: il 2012 è stato l’anno dell’asso piglia tutto ..................................pag. 24 Qualche esempio del nostro menù .......................................................................pag. 28 La gastronomia rionale e un importantissimo Gareggiare dei Convivi .............pag. 30 Biografia di Lino Procacci il regista della gara gastronomica ..............................pag. 35 La Veglia alla Taverna del Fedele ..........................................................................pag. 36 Museo della Quintana: la dimensione della meraviglia ......................................pag. 38 Albo d’Oro rionale .................................................................................................pag. 41

Contributo fotografico: Vanessa Raiola Roberta Bizzaglia Cristina Vitiani Chiara Fratini Silvia Menghini Bernardino Sperandio Archivio Rione Croce Bianca Archivio Ente Giostra Quintana

Roberta Bizzaglia

Foto di copertina: Vanessa Raiola

UGOLINELLI PERUGIA - Via Gerardo Dottori 64 FOLIGNO - Via Santocchia 143

www.ugolinelli.com info@ugolinelli.com 2

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Saluto del Priore

Un altro mandato giunge al termine e in questi sedici anni molte cose sono successe e tanti sono stati i cambiamenti rionali e le sfide che abbiamo dovuto affrontare come Rione Croce Bianca. Non ultimo il dopo covid che segna una rinascita della manifestazione che finalmente dopo due anni ritorna ad essere a pieno regime: nel programma dell’Ente Giostra Quintana emerge la voglia di ricominciare alla grande guardando con speranza al futuro e anche noi al Croce Bianca stiamo guardando avanti per immaginarci una manifestazione destinata a meravigliare. Sono orgoglioso di far parte di un Rione che non si è mai arreso alle difficoltà e che ha dimostrato negli anni la capacità di rialzarsi e di perseguire grandi risultati anche quando erano insperati. Ed è con questo spirito di continua rinascita che guardo con ottimismo al futuro anche nella difficile situazione tecnica che ci troviamo ad affrontare per l’indisponibilità inaspettata del nostro cavallo di punta, Super Magic. Sono fiducioso perché cambi di binomio improvvisi hanno portato a volte anche a risultati tecnici inimmaginabili. Sono ottimista soprattutto perché a guidare i nostri destrieri c’è il cavaliere più affidabile e tecnicamente preparato della Giostra della Quintana, Lorenzo Paci, e a lui va il mio più sentito ringraziamento per la coerenza, la bravura e la capacità di adattamento che ha dimostrato in questo periodo post covid pieno di restrizioni e cambi di programma. Da quando sono priore i momenti più belli sono stati quelli che ho passato con la mia squadra a far sì che tutto fosse pronto ad accogliere una nuova avvincente vittoria. Il culmine della mia carriera è stato il 2012 per aver vinto entrambe le quintane e aver raggiunto meravigliosi risultati in tutti gli ambiti della manifestazione, ma soprattutto per la conseguente nascita di mia figlia che ha portato gioia in un anno che era già particolarmente fortunato. È a quell’anno lì che ripenso ogni volta che mi ritrovo nei mo4

menti difficili ed impegnativi della vita rionale, consapevole delle grandi cose che questo rione può fare. Un sentito ringraziamento va alla mia famiglia che mi ha supportato e sopportato negli anni in questa passione quintanara che non finirà mai per il grande amore che provo per il Rione Croce Bianca. In sedici anni sono stati molti i risultati conseguiti in tutti settori e credo che questa sia la ricetta per rendere meravigliosa questa manifestazione ovvero prendersi cura di tutti i settori, non solo di quello tecnico, per rendere orgogliosi i rionali del nostro lavoro. Certo questo intento è molto impegnativo, ma è ciò che da più soddisfazione. Per il futuro sogno un Rione Croce Bianca con una scuderia sempre competitiva e capace di affrontare le sfide tecniche che riserva il futuro, ma anche un corteo storico curato e splendente e un settore gastronomico di successo come lo è quello di oggi e come lo è sempre stato in passato; perché ci dobbiamo ricordare che questa manifestazione è portatrice di cultura nella Città e per questo mi piacerebbe che si ricominciasse a svolgere il Gareggiare dei Convivi, con lo splendore dei banchetti barocchi, una manifestazione collaterale in grado di coinvolgere la cittadinanza e di fare gruppo per la vita rionale. Anche quest’anno il mio pensiero va a chi non c’è più e in particolare a Maurizio Metelli, priore di lungo corso del Rione Contrastanga prematuramente scomparso, persona cui mi ispiro nella gestione del Rione e nella capacità di guardare oltre i confini del proprio Rione e di agire nel bene della manifestazione tutta, e a Eleonora Metelli che rimarrà per sempre nel mio cuore sperando di poterle dedicare altre future vittorie. di Andrea Ponti 5


Il Consiglio Rionale

Priore Ponti Andrea

Vice Priore Nacca Gabriele

Consigliere Nacca Emanuele

Consigliere Metelli Elia

Consigliere Giulivi Graziano

Consigliere Marta Menghini

Consigliere aggiunto Vitiani Cristina

Economo Ponti Amulio

Consigliere Mattei Flavio

Segretaria Bizzaglia Roberta

Consigliere Raponi Giampaolo

Consigliere Antonelli Valentina

Consigliere Sozi Carlo

Consigliere aggiunto Gentili Giacomo

Consigliere Tiburzi Mirko

Consigliere aggiunto Ottaviani Andrea

Consigliere aggiunto Azzarelli Simona

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Consigliere Carini Carlo

Consigliere aggiunto Monarca Marta


di Andrea Ponti

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Saluti e ringraziamenti di Emanuele Nacca Questo è il mio ultimo anno al Croce Bianca e sono molto orgoglioso del percorso fatto fino ad oggi, una lunga strada con tante vittorie, qualche delusione, e la gioia di aver addirittura corso con il mio Rione che è un mio piccolo vanto! Era il 1997 e in sella a River ho avuto l’onore di scendere al Campo come portacolori biancorosso a causa dell’infortunio di Gianluca Chicchini alla vigilia della Giostra. La mia storia al Rione Croce Bianca è iniziata nel 1986 e sono subito entrato a far parte della scuderia, allora responsabile era Massimiliano Santicchi e la scuderia rionale era ubicata ad Acquatino, sotto la guida di Francesco Baldassarri. Le vittorie sono state molte, di sicuro porto nel cuore le due del 2012, per aver vinto con due cavalli diversi ed esordienti, Agresti e Big More, ma anche perché quello è l’anno in cui è nato mio figlio e lo ricordo piccolissimo al Campo per i festeggiamenti. Sono responsabile di scuderia dal 2019 ed ora il mio compito è giunto al termine, è quindi arrivato il momento di ringraziare tutti quelli che hanno collaborato con me. Ringrazio tutti i collaboratori della scuderia, anche chi per motivi di tempo non può più partecipare, e Claudio e Lorenzo Mariotti, nell’ordine ex cavaliere di giostra e suo figlio, che hanno deciso di darci una mano. Nel ringraziare il Consiglio attuale e i precedenti per l’apporto che mi è stato dato, volevo fare un ringraziamento particolare al Priore Andrea Ponti, con il quale ho sempre collaborato in maniera costruttiva, perché le discussioni fra menti pensanti ci sono, ma servono a crescere, e le nostre hanno avuto sempre come finalità il bene del rione. Con Andrea abbiamo sempre cercato la soluzione migliore: questo è il motivo di tante vittorie! La mia partecipazione in commissione tecnica, con varie mansioni, è stata molto lunga per questo voglio ringraziare tutti gli ex cavalieri del Croce Bianca e tutti gli ex responsabili di scuderia, ma il mio ringraziamento più forte va a Fabio Casini che è stato la colonna portante della scuderia in tutti questi anni! Purtroppo questo ultimo anno di giostra è iniziato male perché il nostro cavallo di punta Super Magic non potrà partecipare alle prossime edizioni, spero che possa recuperare per il prossimo anno e tonare competitivo. Lascio una Scuderia che sta crescendo bene e ci saranno ancora molti frutti da cogliere: Fair Excel sta maturando e sta facendo grandi progressi sotto l’addestramento attento di Lorenzo Paci che ha dimostrato serietà e competitività. La Giostra dello scorso anno per me si è conclusa a dieci secondi di meno dalla fine, ma comunque il Rione è sceso al Campo competitivo perché le collaborazioni di cui si è avvalso, e prima di tutte quella con Lorenzo, sono state preziose e tecnicamente valide. Auguro a chi si avvicenderà dopo di me un futuro ricco di successi e vittorie!

Il “Master Cavalieri di Giostra” è finalmente realtà

Il sogno della ‘scuola cavalieri’ per la Giostra della Quintana si è finalmente avverato, un progetto dedicato alla formazione di giovani cavalieri, ma anche alla specializzazione degli addetti alle scuderie rionali, un traguardo importante per il futuro della manifestazione. Le lezioni si svolgeranno presso il Centro Fise “Scuderia LP Foligno - Swimming & Training Centre” che è il centro specializzato gestito dal nostro cavaliere Lorenzo Paci. Il master ha avuto l’avvio nel mese di maggio con la selezione dei giovani cavalieri ammessi al corso e con l’inizio delle lezioni per gli addetti alle scuderie rionali. La novità del corso consiste nel coinvolgimento dei giovani che vorranno diventare cavalieri di giostra e mira ad una crescita a 360° gradi di tutto il personale che ruota intorno alle scuderie, questo grazie alla collaborazione della Commissione Veterinaria dell’Ente Giostra, presieduta dal professor Marco Pepe. Saranno, quindi, affrontati con un taglio operativo e non solo teorico, argomenti finalizzati alla salvaguardia dell’animale e ad interventi di primo soccorso. Saranno trattati anche aspetti di tipo giuridico con una formazione mirata all’approfondimento della legislazione sulla tutela degli animali e alla conoscenza dei regolamenti di gare e competizioni sportive equestri. Le finalità del Master sono “facilitare e incentivare l’accesso allo sport dell’equitazione di livello idoneo a consentire la partecipazione alle rievocazioni storiche equestri da parte dei giovani,

di Emanuele Nacca 10

già preparati allo sport di equitazione con la frequenza di scuole, anche affiliate Fise; selezionare cavalieri per l’accesso alla specializzazione di Scuola cavalieri; gestire la Scuola Cavalieri con corsi di tecnica e di didattica; formare Cavalieri di giostre, palii e rievocazioni storiche; formare, in fase avanzata, Istruttori per Cavalieri di giostre, palii e rievocazioni storiche”; e, appunto: “formare personale, responsabili di scuderie o addetti alle scuderie; incentivare, in genere, la partecipazione dei giovani alle attività di equitazione; organizzare incontri, convegni e riunioni in tema di formazione e/o di tecniche di allenamento di cavalieri e di cavalli, di tutela e benessere del cavallo e, comunque, in tema di medicina, medicina-veterinaria, mascalcia e diritto dello sport”. Il Comitato di gestione del “Master Cavalieri di Giostra” sarà presieduto da Domenico Metelli, presidente dell’Ente Giostra della Quintana, dal segretario generale dell’Ente Mauro Carboni, dal presidente della Commissione Tecnica Lucio Cacace, dal rappresentante dei Priori Andrea Ponti e dal priore del Rione Giotti Alfredo Doni. Il ruolo fondamentale di responsabile tecnico del progetto sarà ricoperto dal conte Ranieri Campello, già olimpionico nella specialità del completo di equitazione ai Giochi di Seoul 1988 e di Atlanta 1996 e grande amico della Quintana. Gli istruttori verranno selezionati tra soggetti in possesso di qualifiche riconosciute ed esperti nell’ambito delle giostre di antico regime. 11


CORTEO STORICO

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CORTEO STORICO

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CORTEO STORICO

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Memoria e meraviglia Monia Sabbati, responsabile della Commissione Artistica dal 2006 al 2014, ci racconta la storia della nascita di uno degli abiti di punta del Corteo Storico del Rione Croce Bianca: l’abito è uscito la prima volta in sfilata nell’anno 2010, allora indossato da Arianna Caprai, e ha vinto il premio “Dama fra le Dame”. Memoria, esperienza, studio, costanza, spirito di sacrificio, una buona dose d’incoscienza e anche un pizzico di fortuna, sono le note essenziali per comporre la melodia dell’abito di una dama. Quando ero poco più che una ragazzina entravo in punta di piedi nella sala costumi del Rione, quel luogo magico e allo stesso tempo sconosciuto, in cui vibrava tutta la curiosità e la meraviglia di chi, per la prima volta, si trovava a veder trasformate in realtà le favole delle principesse che aveva letto da bambina. Al terzo piano del Rione, le antiche vicende storiche dei personaggi, narrate attraverso i tessuti, i bozzetti e gli ornamenti, erano diventate le stanze in cui i miei tesori prendevano vita. Stanze che iniziai a frequentare con sempre più assiduità, protetta dal mio guscio ingenuo e inesperto, che mi consentiva un punto di vista privilegiato, da cui osservare ogni minuzioso dettaglio, per far mio il “dietro le quinte” di ogni abito, protagonista indiscusso, dello spettacolo più grande e suggestivo della nostra città. Le nozioni e le esperienze che lungo gli anni, avevo custodito gelosamente, mi spinsero ad acquisire, con umiltà e dedizione, il ruolo di responsabile della Commissione Artistica nell’anno 2006, profilo che mi permise di coordinare e supervisionare la creazione di molti abiti che, ancora oggi, mi emoziono a guardar sfilare nel Corteo. Per questo, quando mi fu proposto di creare un abito unico nel suo genere, accettai la sfida, consapevole della grande responsabilità che mi era stata conferita, perché la creazione di un abito, nelle complesse dinamiche di un Rione, è un’incognita che non ammette rischi. Non starò qui ad illustrare i passaggi che conducono al momento in cui la dama indossa e interpreta l’abito per la prima volta, quello che desidero condividere è l’emozione insita nel progetto creativo, che come per una qualsiasi forma d’arte, inizia il suo viaggio partendo da un “piccolo punto”, per arrivare a una destinazione di quasi venticinque milioni di punti di ricamo, e che, come nel caso di questo abito, vede apparire dallo sfondo di un pregiato tessuto nero, un opulento trionfo d’ori e merletti. Un’opera del genere richiede tempo, ricerca e passione, ci si deve innamorare, perché si conviverà con quell’abito per molto tempo. L’amore, così come l’arte, vive della combinazione mistica tra sogno e realtà, e forse non è un caso se l’idea, di creare dei polsini rigidi con pietre e filigrana chiusi con un bracciale, mi è apparsa proprio in sogno una notte. Siete pronti a sognare? di Monia Sabbati

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Gabriele Nacca: i miei anni da vice priore

L’avventura è cominciata nel 2006 in concomitanza con il priorato di Andrea Ponti. Durante il primo mandato ero consigliere factotum, dopo quattro anni al secondo mandato ho partecipato con la nomina di vice priore subentrando a Stefano Romagnoli, unico ed inimitabile! Dopo aver già raggiunto due vittorie al termine del primo mandato, nel 2009 e 2010 con Daniele Scarponi e Scala Minore, l’emozione più grande è stata vincere da vice priore nel 2012. Sono diventato vice nel 2011 dopo quattro anni in cui il Rione Croce bianca aveva dimostrato la grande forza del direttivo, un gruppo fantastico con ogni responsabile molto competente nel proprio settore, non nascondo che sarei stato felicissimo di vincere la prima quintana da vice e la vittoria è arrivata, anzi due! Mi riferisco al 2012 l’anno in cui il Croce Bianca fece cappotto: doppietta con la Sfida e la Rivincita e dominando anche nel Gareggiare dei Convivi con la vittoria della finale del 10 febbraio 2013 con la balconata di zucchero. Anni fantastici che mi legano alle persone con le quali ho vissuto quel periodo, c’era armonia, entusiasmo e tutto quello che serviva tanto è vero che poi risultati non hanno tardato ad arrivare. Di sicuro i primi due, tre mandati sono stati quelli più proficui in ogni settore e c’è stato un maggior coinvolgimento di tutto il popolo rionale: siamo stati un bellissimo gruppo, dopo le citate vittorie non ci siamo fatti mancare un’ ulteriore vittoria nel 2014 con Daniele Scarponi su Woman in Rose. Dopo

Daniele Scarponi ci sono stati due anni in cui si è tentato di far crescere una giovane leva, un cavaliere promettente, ma si è compreso che il Rione Croce Bianca non è fatto per far crescere nuove leve e avendo l’impazienza di vincere abbiamo ingaggiato Massimo Gubbini che nel 2019 ha portato un nuovo palio in via Butaroni. Con la soddisfazione delle vittorie e i successi in tutti i settori in quegli anni c’era molto più interesse e innamoramento alla manifestazione e al rione di appartenenza, noto con rammarico , che ogni anno che passa si sta perdendo questa consapevolezza e di sicuro l’emergenza covid ci ha penalizzato, nel senso che ha disgregato in parte la partecipazione rionale per due anni. Anche in questo momento di difficoltà però, sono fiero di far parte del glorioso Consiglio del Rione Croce Bianca e in particolare di aver fatto parte del priorato di Andrea Ponti nel bene e nel male, voglio anche ringraziare Lorenzo Paci, cavaliere con cui mi trovo in piena sintonia dal punto di vista tecnico ma soprattutto umano, che penso possa regalarmi delle grandissime emozioni nelle prossime due Giostre! In conclusione io amo il mio rione, anzi lo voglio gridare:

IO AMO IL MIO RIONE!

di Gabriele Nacca 18


Storia rionale: la Giostra della Rivincita del 2009

anello, è poi toccato a Massimo Gubbini portacolori del rione Spada che spizzò il terzo anello, errore anche per Luca Veneri del rione Giotti che inciampò su una bandierina. Ed ecco la fila dei pretendenti super competitivi cui la bravura e la competizione non bastò: Lorenzo Paci su Go Betty Go (2’47”55), rione Pugilli; Luca Innocenzi su naval War (2’47’’26), rione Cassero; Lucio Antici su Burika (2’46’’18), rione Morlupo. Daniele Scarponi su Scala Minore: Prima tornata 54:85, Seconda tornata 55:39, Terza tornata 55:43, Totale 2’45’’68 La cronaca di quel giorno definì Daniele Scarponi con i seguenti aggettivi: splendido - spavaldo - umile, doti che portarono la vittoria al Rione Croce Bianca dopo un oblio diventato oggettivamente troppo lungo per un Rione dal glorioso passato. Tre aggettivi che riassunsero anche il lavoro compiuto nei precedenti tre anni dal nostro giovane consiglio. Un’era era finita quel giorno ed un’altra stava per emergere. Un periodo che potremmo definire a posteriori i migliori anni della nostra vita! di Roberta Bizzglia

Questa è la storia di una rinascita dopo tredici anni senza la gioia di una vittoria. Era la Rivincita dell’anno 2009, madrina di Giostra era la bellissima Martina Colombari; alla vigilia della gara Lucio Antici, all’epoca portacolori del rione Morlupo, in una intervista di Gilberto Scalabrini su Il Messaggero, dichiarò che ”Daniele Scarponi del Rione Croce Bianca possiede la Ferrari a quattro zampe”, si riferiva alla nostra Scala Minore, la cavalla che in quel momento deteneva il record di pista. Di solito, per scaramanzia, questi pronostici non sono mai particolarmente graditi, ma quando l’inizio di una nuova era è scritto nella storia nessun azzardo può fermare quello che sta per accadere… E quella profezia lì non fu facile da indovinare in quanto il Rione Croce Bianca era da tredici lunghi anni che non portava a casa un palio, pur essendoci andati vicino molte volte, pur avendo uno dei cavalli di Giostra più promettenti. Per noi del giovane Consiglio essere fra i favoriti fu già un ottimo risultato, anche se al livello scaramantico si preferiva rimanere nel dimenticatoio, ma quando si è in procinto di riscrive-

re la storia della Quintana, come stavamo inconsapevolmente facendo in quegli anni, i riti scaramantici servono a poco, ed è ancora più vero se si è passati gli ultimi tre anni a costruire la vittoria giorno dopo giorno. Scala Minore, per noi rionali semplicemente Scala, era una Ferrari difficile da guidare, ma anche se i risultati tardavano ad arrivare in Consiglio non dubitammo mai delle sue eccezionali qualità. Daniele Scarponi sembrava molto sicuro di sé alla vigilia della Rivincita: “il giorno della gara può cambiare tutto: solo se arrivi in finalissima ti rendi conto se sarai il favorito oppure no!” Quella del 2009 fu una gara in cui la fortuna c’entrò poco, valerono solo la tecnica e la preparazione del binomio biancorosso: alla terza tornata, infatti, scesero in campo nove rioni, circostanza abbastanza rara, solo il cavaliere del rione Ammanniti, Emanuele Capriotti, era fuori per un infortunio del suo cavallo. Ecco come andò quella terza tornata: Con gli anelli da 5 centimetri si evidenziano i primi errori: Michelangelo Fondi in pista con il rione Badia mancò il primo 20

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Battesimo Rionale

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Storia rionale: il 2012

è stato l’anno dell’asso piglia tutto Il 2012 fu un anno da ricordare per la doppia vittoria al Campo e per essersi aggiudicati anche il Gareggiare dei Convivi in maniera magistrale. Una serie di successi che si sono concatenati in un periodo che nei ricordi dei rionali evoca emozione e commozione.

sentì aria di vittoria. Dovemmo attendere venti lunghissimi minuti per il responso di gara: il rione Croce Bianca vinse la Giostra della Sfida superando di un soffio corto 49 centesimi di secondo il Rione Giotti. A settembre ci fu un altro grande successo. Già nel mese di agosto si comprese una grande novità; un nuovo protagonista della scuderia del Rione Croce Bianca rubò la scena al Campo de li Giochi nelle prove estive: è Big More, puro sangue inglese di 8 anni a strabiliare con un tempo che lasciò senza fiato esplorando la quota dei 53 secondi. Prove che misero in luce le grandi potenzialità di Big More e l’efficacia del progetto di scuderia, messo in essere già dal 2006, con la decisione di investire molto nella commissione tecnica rionale. Questa strategia diede i suoi risultati anche quando, dopo il pensionamento della campionessa Scala Minore, sembrò che non ci dovesse più essere cavallo alla sua altezza e invece alla vigilia della giostra di settembre 2012 il direttivo rionale si trova dinanzi la scelta fra due cavalli entrambi campioni: Agresti uscito vittorioso dalla Quintana della Sfida, dal carattere forte e un pò ribelle, e Big More una sorpresa assoluta in prova. Ed è con con quest’ultimo che il 16 settembre Daniele Scarponi scese al Campo giocandosi il tutto per tutto con un altro cavallo debuttante, vincendo. Questo era il sogno del priore, Andrea Ponti e, finalmente si era compiuto: << Si è realizzato il mio sogno. E’ un anno strepitoso che ha premiato una sana mentalità vincente . Abbiamo vinto le due Quintane con due cavalli diversi e abbiamo portato a casa anche la fase settembrina del gareggiare dei Convivi. Impossibile desiderare di più e per questo ringrazio tutti!>>

<< La quintana è l’olimpiade delle giostre - dice il colonnello dei carabinieri Mariano Angioni , dal 1990 presidente della giuria di gara- perché è la più difficile in assoluto. I tempi sono molto bassi, da Formula 1, e tutti i cavalieri molto precisi sui bersagli. (…) Sono molto più veloci del famoso galoppo di carica della cavalleria, che si lanciava nello sfondamento in linea e su un terreno docile>> (Scalabrini, il Messaggero, 16-6-12) Il Croce Bianca conquistò la Giostra della Sfida nella sera di sabato 16 giugno e la vittoria arrivò, meritata e conquistata in una spettacolare gara da manuale, contesa con lo storico rivale: il Rione Giotti. Per il Rione Croce Bianca a scendere al Campo fu ancora Daniele Scarponi, ma questa volta in sella ad Agresti, purosangue di 6 anni; per il Rione Giotti, Massimo gubbini su Baccani, purosangue di 8 anni. La competizione ebbe inizio alle 22,15 dopo il lungo e rituale cerimoniale d’inizio. Agresti era un cavallo debuttante e, pur avendo fatto molto bene in prova, in gara chiude la prima tornata senza errori, ma con un tempo alto. Nulla fece presagire la vittoria, a limite si puntava ad un buon piazzamento. Alla terza tornata arrivarono in cinque: Andrea Leonardi della Mora, Daniele Scarponi del Croce Bianca, Lorenzo Paci del Pugilli, Gianluca Chicchini dello Spada e, infine, Massimo Gubbini del Giotti che, essendo primo nella classifica provvisoria, corse per ultimo. Massimo Gubbini chiuse la tornata correttamente totalizzando il tempo di 2’45”91, consegnò regolarmente gli anelli, si udì qualche rionale dalla gradinata del Rione Giotti esultare, ma l’annuncio finale tardava ad arrivare e la gioia dei giottoni sembrava incompleta. Sì perché pochi minuti prima Daniele Scarponi aveva totalizzato un ottimo 54’51, Agresti aveva vinto la sua paura e quel tempo sembrava poter ribaltare l’esito finale. Grandi emozioni e fiato sospeso, i crocebianchini iniziarono a fare i conti dei tempi, sembrò impossibile ma si

di Roberta Bizzaglia

via B. Cairoli, 22 via A. da Sangallo, 7 LOC. LA PACIANA - FOLIGNO tel. 0742 320177 www.pastalaromagna.com

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Presentazione

Palio della Sfida 2022

Località Cantinone - 06036 Montefalco - Perugia Tel. 0742.378272 - 0742.371210 - Fax 0742.378272 e-mail: scacciadiavoli@tin.it

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Qualche esempio del nostro menù Primi serviti de credenza Tortino di fave con crema di pecorino Pappa al pomodoro con stracciatella di latte Stracciata d’uovo al tartufo Tortino di patate con lardo e funghi porcini

Primi serviti de cucina Ravioli fatti a mano in salsa rosa con tartufo Cappellacci cremosi con tartufo e granella di pistacchio Pappardelle al ragù bianco di cinghiale Strangozzi con pesto di rucola pomodorini pachino e ricotta salata.

Secondi serviti de cucina Filetto di maiale in crosta al tartufo Lumache al sugo Bistecca di Angus Padellata di agnello con tartufo Straccetti al tartufo Spezzatino di maiale alla cacciatora con olive nere e pomodorini Rotolo di maiale all’arancia

Buon Appetito!

Secondi serviti de credenza Crostata di fragole Rocciata di Foligno Tozzetti con sagrantino passito Biancomangiare ai frutti di bosco. 28

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La gastronomia rionale e un importantissimo Gareggiare dei Convivi Il Gareggiare dei Convivi rappresenta l’evoluzione della rievocazione storica della gastronomia seicentesca dei rioni che nasce da un’idea dell’Ente Giostra Quintana e del regista tv Lino Procacci. La ‘gara gastronomica’ nasce nel 1975 quando l’Ente Giostra Quintana volle riproporre nell’ambito dei rioni la gastronomia del seicento. In quegli anni la Quintana si svolgeva a settembre in due edizioni, la Sfida e la Rivincita, che si susseguivano a distanza di una settimana. Settembre si presentava come la fine dell’estate con l’apertura delle porte all’autunno e questo clima tipicamente folignate regalava la suggestiva atmosfera per l’esecuzione di piatti che guardavano già all’autunno. Molti i prodotti tipici umbri che caratterizzavao proprio questo periodo, l’uva i fichi le zuppe contadine di farro. La gastronomia rionale del Rione Croce Bianca si svolgeva per lo più al chiuso dei freschi locali della taverna di via Butaroni, le sale erano strapiene e in uso erano anche la Sala del

Camino , posta al primo piano, e la Sala Grottino, nei sotterranei della taverna. A quei tempi il clima era fresco, molto spesso piovoso, e questa atmosfera si ritrovava anche nella cucina che prevedeva piatti caldi e sostanziosi: zuppe di farro, crostini caldi, pere al vino, questi erano i succulenti piatti che si gustavano in taverna. Negli anni settanta era ormai chiaro che la Giostra della Quintana stava diventando una manifestazione unica nel suo genere, l’organizzazione dei rioni e la qualità dell’offerta gastronomica guardavano in avanti nella complessità e nella ricerca di piatti in parte seicenteschi e in parte tipici della tradizione culinaria folignate. Il nostro Rione ha sempre curato moltissimo la qualità dell’offerta gastronomica e la ‘gara gastronomica’ diventata poi “ Gareggiare dei Convivi” rappresentava un appuntamento importante al pari del Corteo Storico. E’ con questo

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spirito competitivo che partecipammo al gareggiare del famoso anno 2012, che prevedeva una fase intermedia, vinta a settembre, e la finale con il rione Morlupo nel successivo febbraio. Il 10 febbraio 2013 ricorreva il quattrocentennale della Giostra della Quintana e nello stesso giorno il Croce Bianca si è aggiudicato la finale del Gareggiare dei Convivi. Una vittoria rincorsa da anni che per molto tempo ci è sfumata di mano e, a volte, solo per un soffio. Poi, dopo un 2012 ricco di vittorie al Campo de li Giochi, ecco arrivare finalmente anche per noi cucinieri un successo tanto sperato, che ci auguriamo sia di buon auspicio per il futuro. Il Gareggiare dei Convivi nei primi anni 2000 aveva raggiunto livelli di competizione molto elevati ed era sempre più difficile trovare delle novità pur restando nei canoni e nelle regole della storicità, per questo per la vittoria del 2012 e del 2013 avevamo deciso di sorprendere con un tema dedicato ai Trionfi di Zucchero, argomento che non era stato ancora esplorato nelle precedenti edizioni. Dal punto di vista tecnico rappresentava una novità e un livello di difficoltà molto elevato poiché lo zucchero, così lavorato, è suscettibile agli sbalzi di temperatura e teme l’umidità specie se impiegato in assenza di stabilizzanti come prevedevano i dettami del seicento. Un ulteriore sforzo da parte del nostro Rione per migliorare la qualità della rievocazione storica dei banchetti, nonostante la delicatezza e la fragilità di queste opere culinarie. Questi trionfi, imponenti per grandezza e complessità dell’esecuzione, sono stati ideati, progettati e realizzati interamente dai volontari del Rione Croce Bianca, ottenendo un risultato che si può considerare a tutti gli effetti degno di veri professionisti. Solo per l’imponente Trionfo della finale, rappresentante una balconata di cinque metri di larghezza, ispirata a quella di Villa della Regina a Torino dell’architetto Romano Ascanio Vitozzi, sono serviti 130 kg di zucchero e una trentina di volontari a lavoro tutti i giorni per oltre un mese. La parola d’ordine in un banchetto Barocco doveva essere magnificenza con il fine ultimo di esaltare l’immagine del nobile signore agli occhi degli invitati. Negli allestimenti e nella regia del Convivio il piacere degli occhi e del palato doveva essere un tutt’uno per far sì che i commensali rimanessero rapiti dalla magia della serata e dall’estasi dei sensi. Nel Rinascimento l’arte del banchetto andava richiedendo un’organizzazione sempre più articolata e per questo la figura del Credenziere diventava il fulcro della complessa scenografia che allietava i commensali. Intorno a tale figura ruotava un’articolata gerarchia di servitori detti offiziali de bocca, quali per esempio lo scalco, il trinciante e il coppiere. Il protagonista indiscusso della tavola era in quel tempo lo zucchero e fra le arti che appartenevano al Credenziere vi era anche quella di creare imponenti Trionfi dalle strutture ar31


chitettoniche spettacolari che spiccavano candide fra gli elaborati allestimenti dei convivi barocchi. Lo zucchero simboleggiava la bellezza, il candore e la purezza, ed era ritenuto un alimento di alto pregio che nella gerarchia sociale dell’epoca significava prestigio e magnificenza. Questo perché lo zucchero arrivava in Europa grezzo e solo grazie alla maestria dei pasticceri di corte acquisiva il caratteristico candore con una lavorazione che era considerata affascinante e magica al tempo stesso. Lo zucchero era l’elemento essenziale della cucina rinascimentale; oltre che per gli effetti scenografici, il suo impiego era molto diffuso in tutti i piatti e rivestiva e abbelliva ogni sorta di pietanza. La tavola si ornava di festoni e di fiori di zucchero con piatti decorati con arabeschi e cordoncini di zucchero finissimi. I trionfi da tavola erano spesso destinati a contenere altri dolciumi come gelatine trasparenti, cotognate, confetture e frutta candita e tantissime scatole di confetti morbidi e duri. di Roberta Bizzaglia

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Biografia di Lino Procacci

il regista della gara gastronomica GASOLIO AGRICOLO RISCALDAMENTO AUTOTRAZIONE LUBRIFICANTI Petrol Umbra S.r.l. - Sede Operativa: Via Bevagna, 33 06034 Foligno (Pg) - Tel. 0742.63051 - Fax 0742.630530

Lino Procacci (Abeto, 19 gennaio 1924 - Foligno, 25 gennaio 2012) è stato un regista italiano. Laureatosi in Giurisprudenza a Roma, iniziò a frequentare il mondo dello spettacolo grazie al teatro universitario dove recitò insieme ad Anna Proclemer. Nei primi anni cinquanta si trasferì negli Stati Uniti, a New York dove, alla Columbia University, frequentò corsi di comunicazione, avendo modo di cimentarsi con il linguaggio televisivo nei laboratori di quella università e di familiarizzarsi con il mondo della produzione televisiva americana come stagista. Tornato in Italia, anche e soprattutto grazie a questa sua fondamentale esperienza di formazione, nel 1954 divenne tra i primi registi della neonata Rai curando la regia della rivista Jazz il bandi-

to, cui seguì nel 1957 La macchina per vivere; nello stesso anno gli fu affidata la regia del varietà Voci e volti della fortuna insieme a Gianfranco Bettetini. Nel 1959 curò la regia del programma Il teatrino di Walter Chiari. Nel 1960 si occupò della regia di Campanile sera, quiz condotto da Mike Bongiorno con Enzo Tortora, mentre nel 1961 passò alla regia del programma Indovinelli sull’Italia, del celeberrimo Chissà chi lo sa? con Febo Conti e di Il paroliere questo sconosciuto in cui tenne a battesimo una giovanissima Raffaella Carrà. Nel 1967 e fino al 1979, Procacci curò la regia del programma Ieri e oggi, condotto per anni da Lelio Luttazzi e nel 1969 diresse Corrado in A che gioco giochiamo?. Nel 1972 con Renzo Arbore dirige le 4 puntate della trasmissione musicale Amico Flauto. Dal 1974 al 1976 Procacci curò la regia del programma A tavola alle 7, progenitore di tutti i programmi di cucina in tv, condotto dall’attrice Ave Ninchi e dal critico enogastronomico Luigi Veronelli. Nella seconda metà degli anni 70, Procacci divenne il regista di fiducia di Corrado, con cui condivise le prime memorabili edizioni di Domenica in..., programma di cui manterrà la regia fino al 1982, quando il programma era già passato nelle mani di Pippo Baudo. Nel periodo in cui Corrado trattava il suo passaggio a Canale 5, Procacci già lavorava per l’emittente di Silvio Berlusconi, di cui curò la regia di importanti trasmissioni come I sogni nel cassetto (tra il 1979 e il 1981) e la prima edizio-

La Galleria Bompadre è un bellissimo spazio espositivo di circa 170 mq nel centro storico di Foligno, precisamente in Piazza Giacomini 42. All’interno della Galleria potrete ammirare una ricca selezione di maioliche rinascimentali, dipinti antichi, mobili d’alta epoca e oggetti d’arte.

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ne di Superflash (1982-1983) condotte entrambi da Mike Bongiorno. Sempre per Canale 5, curò la regia di Il pranzo è servito (990 puntate tra il 1982 e il 1986), Ciao gente nel 1983 e di Buona Domenica nel 1985, tutte trasmissioni condotte da Corrado, cui affiancò la regia delle prime 2 edizioni del Gran Premio Internazionale dello Spettacolo sempre nel 1984 e nel 1985, questa volta con Mike Bongiorno. Nel 1986, di fronte all’incertezza di Corrado che non voleva riprendere Il pranzo è servito, Procacci tornò alla Rai curando, nell’estate del 1986 la regia di Sotto le stelle condotto da Edwige Fenech su Raiuno. Fino alla prima metà degli anni 90, Procacci si dedicò alla regia radiofonica, salvo tornare in televisione nel 1992 quando diresse la sit-com La famiglia Galeazzi in onda su Raidue. Di lì in poi Procacci decise, anche data l’età, il suo progressivo ritiro dalla regia televisiva. Le sue ultime apparizioni in video risalgono al 2004, ospite di Pippo Baudo in Buon compleanno Tv, e nel 2009, ospite di Unomattina in occasione del decennale della morte del suo caro amico Corrado. È deceduto il 25 gennaio 2012 a Foligno all’età di 88 anni. Fonte Wikipedia


La Veglia

alla Taverna del Fedele Non facciamo scherzi, il giorno della Giostra è il giorno che ci emoziona di più in assoluto, ma quanto ci gasa la VEGLIA. Un momento magico per tutti i quintanari, una delle poche sere dell’anno dove tutti o quasi fanno l’alba. Non c’è momento migliore per stare insieme e sentirsi parte di una famiglia. La veglia è il modo migliore per aspettare quel l’indomani che per i quintanari è il giorno più importante della Quintana. Ci sono diversi modi per fare veglia, tutto dipende dall’età, dalle passioni e da quanto ci si sente vicini al rione. Abbiamo quindi deciso di classificare i vari modi di fare veglia in 4 gruppi principali. Gruppo 1 - I Veterani e la Cabala Per chi per la prima volta si trova immerso nel mondo della quintana, andiamo a spiegare che cosa significa “CABALA”. La cabala è l’arte che presume di indovinare il futuro, ma anche tradizioni o gesti che si ripetono con lo scopo di por-

tare fortuna e non c’è gruppo migliore che quello dei veterani a testimonianza. Ormai non è più un segreto per nessuno, lo sappiamo tutti cosa succede la sera della veglia quanto il gruppo considerato dei “veterani” sparisci per un paio di ore. Iniziano la cabala, i rituali porta fortuna e le tradizioni di sempre, non saltano una quintana. Cene, comizi e un paio d’ore passate a sentirsi come quando si era appena entrati nel rione. Quello che succede durante la loro cabala non lo saprà mai nessuno al di fuori dei partecipanti, ma ci immaginiamo già grandi pronostici e sicuramente tanto divertimento.

insieme. Siamo tutti una grande famiglia durante il periodo quintanaro, è qui che sono i nostri migliori amici e amici di sempre e il nostro obiettivo è quello di stare insieme e condividere bei momenti. Tutti insieme si aspetta la luce del sole per poi migrare in gruppo da Frontani per fare colazione. Tra questi c’è chi poi fa un salto al Campo de li Giochi per ammirarlo in assoluto silenzio e per poi immaginarlo animato da Grida, Gioia ed Urla di Vittoria; e c’è chi torna in taverna per guadagnarsi un piccolo pezzo di divano in saletta per dormire quelle 4-5 ore prima che inizi la Giostra.

Gruppo 2 - I Giovani scatenati Il gruppo di Silvia, non tanto per il giovane, ma più per lo scatenato. Questo è il gruppo del “Paghiamo la SIAE sennò non possiamo mettere la musica fino al mattino”. Il luogo prescelto per passare la nottata è la tavernetta, con musica a tutto volume, balli e giochi. In ogni angolo c’è un clima di felicità e di volontà di stare

Gruppo 3 - Gli Ultimi romantici Il gruppo di Bogdi. Questo è un gruppo ristretto. Pochi rionali, ma belli radicati. I loro discorsi quella sera sono su cavalli, cavalieri, scommesse di chi farà meglio, tutto ciò al lume di candela. È proprio a questo tavolo che quella sera si viaggia su una scia di ricordi e di emozioni, dalla sola ed unica scala minore, alle grida e gioia ed urla di vittoria

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con Daniele Scarponi, a quel Massimo Gubbini che nel 2019 ha fatto esplodere mille cuori bianco rossi. Un tavolino un po ‘ mistico, sembrano proprio come i vecchietti al bar dello sport che passano la giornata a parlare di calcio e dire “ma te ricordi quando c’era quello … “. La parte meno romantica, ma più giocosa è il Toto Quintana. Sono proprio alcuni di loro che hanno dato il via a quello che è il gioco scommesse più atteso dai rionali. Un mix di pronostici che portano tutti i rionali a partecipare con entusiasmo, basta solo ricordarsi di consegnare il tutto prima della lettura del bando la sera della sfilata … Gruppo 4 - Tifoso occasionale Last but not least c’è il tifoso occasionale. Colui che viene quando se la sen-

te, ma non rinuncia al divertimento, alla sangria e a quattro chiacchiere fino all’alba con chiunque gli capiti intorno. In questo gruppo sono racchiuse tutte quelle persone che non frequentano assiduamente il rione, ma che hanno amici o che comunque simpatizzano per il colori bianco rossi oppure coloro che semplicemente passano in Via Butaroni e si lasciano trasportare dall’atmosfera e tra una sangria e l’altra si fermano fino al

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mattino in questo clima di festa. Perchè venire da noi? Bè mi sembra chiaro. Di qualsiasi gruppo te faccia parte il divertimento è assicurato. Silvia Menghini e Roberto Giglioni


Museo della Quintana: la dimensione della meraviglia

Il 2021 è l’anno in cui si è inaugurato a Palazzo Candiotti, sede dell’Ente Giostra, il Museo della Quintana. La dimensione della meraviglia è un’esposizione multimediale in cui, attraverso le tecniche e gli strumenti della realtà aumentata, si compie un viaggio virtuale per vivere l’esperienza della Giostra in tutti i suoi aspetti. La Giostra della Quintana è la più avvincente e difficile tenzone che si svolga in Italia. Suddivisa in dieci rioni, con le sue taverne, gli eventi, gli spettacoli e il corteo, a giugno e settembre Foligno ritrova la sua nobile anima barocca e la dona a tutti i suoi visitatori. Nella sale dell’antico Palazzo Candiotti, sede dell’Ente Giostra della Quintana, sono state ricreate le suggestioni e le atmosfere seicentesche che animano la manifestazione nei giorni di giugno e settembre, restituendo al visitatore uno spazio interattivo unico, irripetibile e aperto tutto l’anno. Marco Bosano è il Magistrato che si occupa del marketing della manifestazione e ci presenta questo museo dedicato alla Giostra della Quintana, una vera novità per la promozione culturale della nostra Giostra: << Il museo della Quintana, dalla sua apertura a novembre 2021, ha visto la presenza di circa 2000 persone: circa il 60% dei visitatori proviene da fuori le mura cittadine e, di questa percentuale, la maggior parte da fuori Regione. Questi dati la dicono lunga sull’efficacia promozionale di questo “strumento culturale” che permette di far conoscere la nostra manifestazione durante tutto l’arco dell’anno. Durante il percorso virtuale, oltre alla possibilità di effettuare un emozionante giro di Giostra a cavallo, vivere gli appuntamenti quintanari, visitare le taverne, l’esperienza del museo offre l’opportunità di scoprire gli angoli più suggestivi della nostra città, visitando piazze, vicoli e i più bei palazzi storici. L’Ente Giostra ha creduto talmente tanto in questo progetto che si è offerta di gestire gratuitamente il Museo, mettendo a disposizione il proprio personale e i propri volontari per garantire, fino a giugno 2022, l’accesso gratuito. Oggi, con il venir meno delle restrizioni della pandemia, continuano a moltiplicarsi le richieste di apertura fuori orario da parte di scuole, associazioni, enti e aziende per cui adattiamo visite personalizzate, effettuando aperture straordinarie sulla base delle richieste dei visitatori. E’ evidente che solo lo spirito quintanaro permette tale elasticità e disponibilità e con l’occasione ringrazio la segreteria, Sara e Silvia, e gli altri ragazzi che, sacrificando il proprio tempo libero, stanno rendendo possibile tutto questo.>> Con il contributo di Marco Bosano, Magistrato Ente Giostra Quintana

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1991 | IIª Ed. Riv.

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1956 | Unica

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2009 | IIª Ed. Riv.

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1957 | Unica

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