Reporter Siracusa n.07 del 12 aprile 2013

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Ortigia

BENVENUTI NELL' ISOLA CHE NON C'è... PIù!

C Maria Letizia Giglia, presidente della Circoscrizione Ortigia

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Reporter Siracusa

i accoglie con l’amaro in bocca di un padrone di casa svaligiato dei suoi tesori più preziosi, che ha il timore di non poter ormai “recuperare”, la presidente della Circoscrizione Ortigia Maria Letizia Giglia. “Sfregiata, trascurata, maleodorante, intransitabile, scarsamente vivibile, sebbene superbamente attraente”. Da anfitrione deluso, ma ancora “innamorato”, sintetizza con questi aggettivi, in maggior parte “squalificanti”, le attuali condizioni del centro storico siracusano, da oltre un quinquennio “in caduta libera”. Iniziamo dalla viabilità e dalle prescrizioni scaturite dall’istituzione della ZTLprocede subito alla diagnosi -. Non si possono creare isole pedonali in tratti dove insistono attività commerciali senza offrire, al contempo, un servizio di trasporto pubblico adeguato, per consentirne il raggiungimento agevole. Ebbene, paralizzando l’economia dei negozi che ivi sono ubicati, hanno chiuso il tratto di Via Roma alla circolazione veicolare, ma non hanno controbilanciato il disagio, degli operatori e dei potenziali clienti, con l’attivazione dei bus navetta, come avveniva, più o meno, in passato. Né sono state rese funzionali e funzionanti le aree di sosta a pagamento, dove le macchinette per il rilascio dei ticket, da esporre sui parabrezza delle auto, sono sempre fuori uso. Sarebbe stato più produttivo, allora, secondo me e tanti altri, interdire il transito a Passeggio Adorno, preservando l’area della Fontana Aretusa, meta e luogo di stazionamento di diversi turisti, nonché realizzare delle mini-isole pedonali alla Giudecca, in Via Capodieci , Via Cavour, in Via Landolina, Via Minerva e Piazza Duomo. ” Urgerebbe, prima di ogni cosa, comunque, provvedere pure alla sistemazione delle strade diventate insidiose per la presenza di buche, avvallamenti, cedimenti e dislivelli, causati dal mancato rifacimen-

to del manto d’asfalto o del basolato, da parte delle ditte che hanno eseguito lavori alla rete fognaria, in molte porzioni di arterie principali, come Via Maestranza, la stessa Via Roma e nei pressi del Belvedere San Giacomo, per non parlare del rione ebraico. Oggi un pedone rischia di inciampare e farsi seriamente male. Ormai manca il decoro urbano. L’isolotto risulta sporco. Non ci sono abbastanza cestini portarifiuti o cassonetti specifici dove depositare le deiezioni canine che, vuoi anche per l’inciviltà dei padroni degli animali, rimangono sui marciapiedi. La raccolta dei rifiuti, avviene regolarmente, come da contratto quattro volte al giorno – ammette-. Ma lo svuotamento avviene nelle zone più in vista, mentre quelle più recondite, più fastidiose da raggiungere dagli operatori, vengono tralasciate- denuncia -. I cassonetti per il conferimento, raramente, vengono lavati a dovere. Dalla mancata nettezza ne derivano gli olezzi che sprigionano, rendendo in alcuni angoli l’aria irrespirabile. In Via Consiglio Reginale poi, nella piazzola sulla quale si affacciano anche dei locali di ristorazione, come due cimeli della natura, ricettacolo di topi ed insetti, oltre ad offrire uno scorcio desolante, vi sono i tronconi di due palme divorate dal punteruolo rosso. Avevamo chiesto al Comune di intervenire, rimuovendo i resti delle piante per sostituirli con dei profumati e sicuramente più scenografici aranci amari, ma ci è stato risposto che per il momento l’Ente non disponeva di risorse da spendere a tal fine. Questa noncuranza ha condotto ad un nuovo progressivo spopolamento del quartiere, che rimane salotto semideserto del degrado . I residenti – spiega la presidente- stanno facendo i bagagli e stanno svendendo gli immobili per recarsi in zone maggiormente “servite”. A rimanere attaccati allo “scoglio” sono sempre stati gli anziani. Privati, però, dell’autonomia degli spostamenti, sono costretti dai figli, per


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