Il Magazine della Rega - Numero 104, giugno 2025

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Dalla diagnosi al rimpatrio

Tutto ciò che serve affinché il jet Rega possa decollare.

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La Rivista della Rega

Rega 1414, Numero 104, giugno 2025

Editrice Guardia aerea svizzera di soccorso Rega, CP 1414, 8058 Zurigo aeroporto, rega.ch

Consiglio di fondazione e direzione rega.ch/organizzazione

David Müller (caporedattore), Karin Zahner (responsabile), Maria Betschart, Mathias Gehrig, Federica Mauri, Patrik Müller, Adrian Schindler, David Suchet,

Zaugg, Corina Zellweger. Collaborazione Alda Viviani

(1, 4, 11, 15, 23-25, 30), Sabrina Golob (17), Peter Lewis (18-19), Tom Lüthi (2, 22,

Adrian Schindler (5, 6, 12), messa a

(8, 9), David Suchet (10)

Rivista
Redazione
Jérôme
Riproduzione consentita citando la fonte.

«Senza sostenitrici e sostenitori, la Rega non esisterebbe»

Durante i miei due anni e mezzo alla Rega, ho già avuto discussioni interessanti con molte sostenitrici e molti sostenitori. Sono stati scambi quasi sempre piacevoli, perché nei confronti della Rega c’è molta benevolenza, gratitudine e persino ammirazione. La maggior parte delle persone è convinta che un tesseramento sia una buona cosa. A volte mi chiedono anche quale sia il senso e lo scopo del tesseramento. È ancora necessario quando s’invecchia e si è meno attivi?

Se un giorno si avesse bisogno della Rega, non basta forse una buona copertura assicurativa?

Un tesseramento per 40 franchi l’anno ha senso per vari motivi. Permette alla Rega di garantire il soccorso aereo in tutta la Svizzera, perché può fornire i suoi servizi solo grazie alle sostenitrici, ai sostenitori, alle numerose donatrici e ai numerosi donatori. Senza questo sostegno, la Rega non avrebbe le risorse finanziarie per essere pronta a intervenire 365 giorni l’anno, garantendo il soccorso aereo e il rimpatrio con accompagnamento medico dall’estero. E, come dimostra il numero degli interventi, il tesseramento Rega ha senso anche per le persone anziane o meno attive. Infatti, ci chiamano spesso nel caso di malattie acute, come infarto e ictus, o a seguito d’incidenti stradali, che possono capitare a persone di qualsiasi età. Le assicurazioni malattie e complementari coprono molte cose, ma non tutto. Consigliamo quindi di avere sia il tesseramento Rega sia una buona copertura assicurativa.

Ringraziandovi per la vostra fedeltà verso la Rega, vi auguro di trascorrere un’estate piacevole e una buona lettura!

Take-off

Visitate la Rega

Quest’anno un elicottero di soccorso della Rega atterrerà a Olten, Sciaffusa, Ginevra, Friburgo e Winterthur. Inoltre, apriremo le porte dell’hangar della nostra base operativa a Basilea. Venite a trovarci, vivete la Rega da vicino e date uno sguardo dietro le quinte del soccorso aereo. Potrete ammirare dal vivo l’elicottero di soccorso e scoprire in prima persona come si svolge il lavoro quotidiano di un equipaggio della Rega. Vi aspettiamo!

3 Maggiori informazioni: rega.ch/events

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Ogni due mesi, nella Newsletter potete scoprire le novità più importanti sulla Rega. Oltre a estrazioni a premi e concorsi, vi aspettano video appassionanti e interessanti informazioni sul dietro le quinte.

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19 667

La Rega ha aiutato 35 pazienti al giorno

I servizi della Guardia aerea svizzera di soccorso Rega sono stati molto richiesti anche nel 2024. La centrale operativa ha organizzato in totale 19 667 missioni in Svizzera e all’estero, permettendo agli equipaggi di portare rapido soccorso aereo medicalizzato a 35 pazienti al giorno. Gli elicotteri di salvataggio hanno trasportato un po’ meno pazienti rispetto al 2023, mentre i jet ambulanza ne hanno rimpatriati un po’ di più. Rispetto alla media quinquennale, i numeri dell’attività dell’anno scorso sono aumentati del 6,1 percento.

3 Trovate maggiori cifre e fatti nel nostro Rapporto annuale: report.rega.ch

Il vostro tesseramento è ancora valido?

Sapevate che sul nostro portale potete verificare online il vostro tesseramento Rega, in qualsiasi momento e in tutta comodità? Così vedete a colpo d’occhio se è ancora valido.

3 Maggiori informazioni: rega.ch/login

Entrato in servizio il primo elicottero di soccorso

A dicembre 2024 è atterrato al Centro Rega, all’aeroporto di Zurigo, il primo dei 21 nuovi Airbus H145 D3. Prima che il nuovo elicottero Rega potesse effettuare i primi interventi, nell’hangar del Centro Rega sono stati installati e certificati gli arredi interni sviluppati dalla Rega e da Aerolite. Da aprile, gli equipaggi delle basi di Losanna, Berna e Sion decollano per le missioni con il nuovo apparecchio. Entro la fine del 2026 tutte le basi saranno dotate di questo modello. I nuovi elicotteri Rega sono i più moderni al mondo nel loro genere: potenti, spaziosi e dotati di un sistema di navigazione estremamente preciso.

3 Maggiori informazioni: rega.ch/h145

Il nuovo elicottero di soccorso

Pronto soccorso da viaggio

Il nostro set per il pronto soccorso all’aperto è un classico molto amato. Ora è disponibile in formato ridotto e compatto. La nuova mini farmacia contiene gli articoli di primo soccorso più importanti da portare con sé: 2 bende di garza, 2 compresse, 2 cerotti per vesciche, 2 salviette detergenti, guanti, 1 pinzetta, 1 gel disinfettante, 14 cerotti. Dimensioni: 12,5 × 9,5 × 4 cm. CHF 39.–

Ordinare nello Shop Rega Telefono: 0848 514 514 Online: rega.ch/shop Nuovo sistema di navigazione e avionico per procedure d’avvicinamento ancora più precise nel volo strumentale

online

La Rega sui social media

Rotore a cinque pale
Cabina spaziosa
Maggiore potenza e carico utile più elevato
Nuova verniciatura

ore con Rega 4

Dall’incidente di motocross alla nascita di un neonato prematuro: accompagnate per 48 ore l’equipaggio losannese della Rega.

L’equipaggio

Quello che oggi attende l’equipaggio è ancora incerto. Il tempo è instabile e le previsioni annunciano celle temporalesche intense. Nell’ ufficio della base Rega di Losanna, il pilota Simon Luginbühl tiene d’occhio le webcam e le previsioni meteo. «È utile dare un’occhiata ogni tanto, ma analizzo la situazione con precisione solo quando riceviamo un allarme e s o in quale direzione voleremo. A quel punto, controllo ad esempio il radar delle precipitazioni e il vento», spiega.

Un intervento dopo l’altro

Giunge un allarme: a Le Brassus (VD) è successo un incidente di motocross. Durante il volo verso il luogo dell’intervento, il medico d’urgenza Julian Oberholzer approfondisce le informazioni trasmesse dalla centrale operativa e valuta la situazione: «Siccome il paziente ha 82 anni e visti i rischi che possono derivare da un incidente del genere, presumo abbia riportato lesioni gravi». Il pilota Simon Luginbühl e il soccorritore professionale Mathias Galter scelgono un luogo d’atterraggio il più vicino possibile al ferito. Julian Oberholzer raggiunge il motociclista ferito, lo visita in modo approfondito e gli somministra un forte antidolorifico. Essendosi accorto che l’uomo si è rotto il femore, gli riallinea l’arto. Ora il paziente può essere adagiato sul materasso pneumatico e trasportato con delicatezza. I compagni del

neonati prematuri sono stati trasportati dalla Rega nel 2024.

ferito aiutano l’equipaggio della Rega a trasferirlo sull’elicottero, attraversando il terreno fangoso. Senza perdere tempo, l’equipaggio decolla verso il Centro ospedaliero universitario vodese a Losanna (CHUV). Dopo aver consegnato il paziente al personale ospedaliero, Simon Luginbühl informa la centrale operativa della Rega che l’equipaggio è pronto per un altro intervento. Pochi secondi dopo, i cellulari della crew squillano di nuovo: è giunto un altro allarme. Poco dopo, l’elicottero decolla, questa volta verso l’Ospedale di Yverdon. Leggendo le informazioni ricevute, Julian Oberholzer si rende subito conto della gravità della situazione: durante un incidente sportivo, un giovane ha riportato lesioni alla testa molto gravi e dev’essere sottoposto con urgenza a esami neurologici. Ogni minuto conta.

Atterraggio all’Ospedale di Yverdon Poco dopo, l’equipaggio raggiunge l’Ospedale di Yverdon­les­Bains. Nel pronto soccorso, attorno al paziente intubato ci sono sette specialisti. Julian Oberholzer viene a sapere che, durante una partita di rugby, il giovane si è scontrato frontalmente con un altro giocatore e continua a perdere conoscenza. L’equipaggio trasporta il ferito allo CHUV, dove gli esami di diagnostica per immagini permetteranno di avere una diagnosi precisa. Durante il volo, Julian Oberholzer sorveglia il paziente con altri dispositivi di monitoraggio per rilevare e gestire immediatamente qualsiasi cambiamento delle sue condizioni. Nello stesso momento, nella Svizzera sud­ occidentale, una coppia sta facendo visita ai parenti a Niedergesteln, in Vallese, non immaginando che quella giornata prenderà una svolta drammatica. Sandrine, incinta alla 32esima settimana, si sta godendo

il pomeriggio in compagnia. All’improvviso, viene sorpresa dalle doglie. Spaventata, chiama la sua levatrice a Berna, che, senza esitare, le consiglia di recarsi subito all’Ospedale di Visp, il più vicino a lei. Il marito Etienne l’accompagna in auto.

Volo per un bebè nato prematuro

In ospedale è subito chiaro che il bebè nascerà entro poche ore. Per garantire un’assistenza adeguata al neonato prematuro è tuttavia indispensabile l’infrastruttura specializzata di un centro ospedaliero. A causa del maltempo, in quel momento non è però possibile effettuare un volo di trasferimento verso un centro ospedaliero. Assieme al marito, Sandrine viene quindi elitrasportata a Sion, all’ospedale più grande nei paraggi. «Durante quel trasferimento ho capito che la situazione era seria», ricorda. Ed è nella sala parto a Sion che il piccolo Leano viene al mondo, nel cuore della notte, quasi due mesi e mezzo prima del termine. Il personale medico deve intubarlo subito e

A sinistra: il primo volo di Leano. L’equipaggio della Rega trasporta il neonato prematuro allo CHUV di Losanna. A destra: l’incubatrice garantisce un ambiente caldo, permettendo comunque a mamma Sandrine di accarezzare il suo bimbo.

decide di trasferirlo con l’elicottero Rega allo CHUV. «Nonostante tutto, il parto è andato bene», racconta Sandrine, sollevata. «I medici mi hanno detto che la Rega avrebbe trasportato Leano al centro ospedaliero in incubatrice, perché lì c’è un reparto di neonatologia e avrebbe ricevuto cure migliori.»

Alle 4 del mattino, alla base Rega di Losanna scatta quindi l’allarme. Il pilota Simon Luginbühl controlla la meteo tramite un’app e le webcam. «Possiamo raggiungere l’Ospedale di Sion direttamente, sorvolando le montagne», afferma. Nel frattempo, nell’hangar, il soccorritore professionale Mathias Galter adatta la configurazione dell’elicottero per fare spazio all’incubatrice da trasporto, usata perché i neonati prematuri non sono ancora in grado di regolare bene la temperatura corporea come gli adulti, e hanno quindi bisogno di un ambiente caldo. In generale, gli interventi con i neonati sono molto impegnativi e, oltre all’equipaggiamento speciale, richiedono anche altri specialisti. Per missioni di questo tipo, l’equipaggio

Rega viene quindi sempre affiancato da un team di neonatologia.

Dopo l’atterraggio sull’eliporto che si trova sul tetto dello CHUV, a bordo dell’elicottero di soccorso salgono un’infermiera specializzata in neonatologia e un pediatra. Mathias Galter fissa l’incubatrice da trasporto all’interno della cabina. L’elicottero Rega decolla quindi verso Sion. Una volta giunti a destinazione, c’è una grande sorpresa: Simon Luginbühl e il neopapà si conoscono! In passato hanno volato insieme come piloti militari. Più tardi, Sandrine si ricorderà del sostegno morale ricevuto dal pilota della Rega: «Pensavo che un pilota sarebbe rimasto vicino all’elicottero. E invece non è stato così. In quel momento, ho apprezzato molto le sue parole di conforto».

Incidente in moto

La domenica mattina, il soccorritore professionale Mathias Galter e il medico d’urgenza Julian Oberholzer terminano il turno. Subentrano Stéphane Jean­Mairet, soccorritore

Incidente in moto sul Col du Mollendruz: il medico d’urgenza della Rega David Eidenbenz (a sinistra, in ginocchio) e il soccorritore professionale della Rega Stéphane Jean-Mairet lavorano fianco a fianco con l’ambulanza e la polizia.

La Rega può sempre contare sui suoi partner d’intervento.

professionale e capo della base di Losanna, e il medico d’urgenza David Eidenbenz, che accompagneranno Simon Luginbühl fino alla mattina successiva. Dopo una mattinata tranquilla, ricevono un allarme: un motociclista è caduto sul Col du Mollendruz (VD). La polizia e l’ambulanza sono già sul posto. Durante i pochi minuti di volo, il medico d’urgenza e il soccorritore professionale si preparano per assistere il paziente, consultandosi sull’equipaggiamento da portare dall’elicottero fino al luogo dell’incidente. Giunti sul posto, vedono che il paziente sdraiato sulla strada è cosciente. A pochi passi da lui, la moto distrutta testimonia la violenza dell’impatto. David Eidenbenz lo visita e decide di trasportarlo allo CHUV. Durante il volo effettua un’ecografia, dalla quale non risultano emorragie interne. Alla fine, il paziente se la cava con ferite lievi.

Durante questi due giorni caratterizzati da diversi interventi, l’equipaggio ha sempre potuto contare sui suoi partner d’intervento: la

polizia, le ambulanze e gli specialisti in ospedale. Sia nei trasferimenti tra ospedali sia nel caso d’incidenti stradali, per garantire il buon esito dell’assistenza ai pazienti è fondamentale la collaborazione con i partner. David Suchet

Partner d’intervento

della Rega: soccorso mano nella mano

Per la riuscita di un intervento, è fondamentale la buona collaborazione con i nostri partner d’intervento.

A seconda del tipo di missione, gli equipaggi della Rega hanno bisogno del sostegno di partner d’intervento con conoscenze specialistiche e attrezzature speciali. Per la Rega la collaborazione con le organizzazioni partner e la formazione relativa all’elicottero di soccorso sono fondamentali. Per questo motivo, propone corsi di perfezionamento orientati alla pratica per le organizzazioni di pronto intervento, per i pattugliatori delle piste e le persone che lavorano nella selvicoltura e nell’agricoltura.

«Un investimento che salva vite umane»

Il 15 marzo 2025 è entrato in servizio il primo dei 21 nuovi elicotteri Rega, il cui equipaggio ha soccorso una sciatrice infortunata.

Quella della flotta d’elicotteri Rega è una storia di continui progressi. Con ogni nuova generazione, i nostri apparecchi sono diventati più potenti, le nostre possibilità di soccorso più versatili e i nostri interventi più efficienti. La nuova flotta omogenea è l’evoluzione coerente di questa filosofia: una tecnologia all’ avanguardia, perfettamente in linea con l’unico obiettivo che ci guida, ovvero salvare vite umane.

Anche se i nuovi apparecchi sono ancora caratterizzati dal rosso e dal bianco e, per i profani, a parte il rotore a cinque pale, sono difficilmente distinguibili dai precedenti modelli impiegati nelle basi di pianura, il primo colpo d’occhio inganna: il nuovo elicottero Rega è davvero impressionante!

Negli ultimi due anni, un team di soccorritrici e soccorritori professio-

nali, mediche e medici d’urgenza, ingegnere e ingegneri del design, meccanici d’elicotteri, piloti e tecnici d’avionica ha investito migliaia di ore di lavoro per sviluppare un nuovo allestimento della cabina.

Il risultato è notevole: rispetto al «modello standard» del produttore, la versione Rega dell’elicottero di soccorso attualmente più potente e moderno nella sua categoria di peso si distingue per 144 punti di configurazione. Sarà inoltre il primo elicottero al mondo a essere certificato per una procedura di volo strumentale ancora più precisa.

Il progetto ha messo in evidenza ciò che distingue la nostra organizzazione, le sue collaboratrici e i suoi collaboratori: l’ambizione, la tenacia e l’esperienza. L’ambizione nel continuare a migliorare anche ciò che è già valido. La tenacia nel non arrendersi di fronte agli ostacoli e nel perseguire costantemente la soluzione migliore per i nostri pazienti. E infine l’esperienza derivante

da migliaia d’interventi e dalla competenza professionale delle nostre specialiste e dei nostri specialisti. Fin dalla sua fondazione, queste qualità portano la Rega a stabilire standard internazionali nel soccorso aereo. Perché c’impegniamo così a fondo? Lo facciamo per voi, care sostenitrici e cari sostenitori. Per garantire la migliore assistenza medica aerea di base in Svizzera. Per questo, tutti i nostri nuovi elicotteri, che siano stazionati in una base di pianura o di montagna, sono dotati di un verricello. Tutti gli apparecchi possono inoltre eseguire trasporti speciali di terapia intensiva o volare attraverso le nuvole grazie alla procedura di volo strumentale.

Ci fa davvero molto piacere poter essere al fianco della popolazione svizzera in caso d’emergenza con la nostra nuova flotta omogenea. Siccome la Rega non riceve sovvenzioni, questo investimento è possibile solamente grazie al vostro sostegno.

Ernst Kohler
62 anni, CEO della Rega

La nuova flotta di elicotteri

Maggiore illuminazione, navigazione più precisa e una nuova disposizione in cabina: la Rega ha approfittato dell’acquisto

di 21 elicotteri di soccorso di ultima generazione per attuare numerosi miglioramenti.

Entro la fine del 2026, la Rega rinnoverà l’intera flotta di elicotteri e in futuro si affiderà a una flotta omogenea composta da 21 elicotteri di soccorso della nuova versione a cinque pale del tipo H145, costruita da Airbus. L’apparecchio con rotore a cinque pale provoca meno vibrazioni e meno rumore.

Gli elicotteri di soccorso non sono forniti «a scatola chiusa»: nella nuova versione sono confluite preziose

esperienze maturate in decenni di soccorso aereo e conoscenze acquisite durante gli interventi con i modelli precedenti. Oltre alla configurazione di base dell’elicottero, sviluppata in collaborazione con Airbus, per un elicottero Rega è molto importante anche l’interno della cabina: qui sono sfociate le competenze e l’esperienza di un team composto da mediche e medici, soccorritrici e soccorritori professionali, ingegnere e ingegneri.

Novità nella cabina

La configurazione della cabina dell’ elicottero è molto diversa da quella precedente. Fedeli al motto «Ottimizzare ciò che funziona già», gli spazi interni sono stati completamente riprogettati. Oltre ad aver adattato la disposizione dei sedili in cabina, pensata per consentire all’equipaggio medico di operare nel modo più ergonomico possibile, sono stati ottimizzati numerosi dettagli. Alcuni esempi: i cassetti e gli armadietti sono ora disposti e costruiti in modo da permettere alle mediche e ai medici d’urgenza un accesso ancora più rapido al materiale. Il pavimento della cabina è stato realizzato con un materiale resistente e una superficie antiscivolo. Sono nuovi anche i sistemi d’illuminazione dell’elicottero, che garantiscono una visibilità ancora migliore dell’ambiente circostante

durante gli interventi notturni, così come una potente luce supplementare, che supporta l’equipaggio durante gli interventi al buio con il verricello. Tutti questi miglioramenti hanno un unico obiettivo: migliorare ulteriormente l’assistenza medica ai pazienti durante le missioni.

Riqualificazione

durante l’attività operativa

Oltre a tutti i lavori tecnici, il processo d’introduzione nella flotta dei nuovi elicotteri Rega comprende anche corsi di riqualificazione e addestramenti. Il cambiamento è particolarmente rilevante per gli equipaggi delle sette basi di montagna, che finora hanno operato con elicotteri di soccorso del tipo Da Vinci. Un notevole aiuto viene dal simulatore di volo per elicotteri della Rega per l’Airbus H145, che consente a tutti gli equipaggi della Rega di svolgere l’addestramento in Svizzera. La principale sfida consiste nel coordinarsi con l’attività operativa. Affinché la Rega possa garantire in ogni momento l’assistenza medica aerea alla popolazione svizzera, la prontezza operativa delle sue 14 basi dislocate in tutta la Svizzera dev’essere infatti garantita senza interruzioni.

Mathias Gehrig

La storia degli elicotteri Rega

1952

Hiller 360 Il primo intervento con l’elicottero con un apparecchio privato.

1957

Bell 47 J La Guardia aerea di soccorso riceve il suo primo elicottero proprio dall’Unione svizzera delle cooperative di consumo USC (oggi Coop).

1968

Bell 206A Jet Ranger Il primo elicottero Rega con una turbina a gas.

1971

Alouette III La potente turbina a gas e il verricello permettono interventi a quote più elevate e in condizioni difficili.

1974

Bölkow BO 105 Il primo elicottero bimotore della Rega.

1992

Agusta A109K2 L’elicottero sviluppato appositamente per interventi di soccorso alpino con il verricello.

2003

EC 145 Il moderno elicottero di soccorso bimotore per le basi di pianura.

2009

AgustaWestland Da Vinci L’elicottero con avionica all’avanguardia e migliori prestazioni ad alta quota.

2018

Airbus H145 D2 Maggior potenza e rotore di coda carenato (Fenestron), che ha il vantaggio di rendere più silenzioso l’elicottero.

2024

Airbus H145 D3 La nuova flotta omogenea della Rega. Ogni equipaggio può operare con qualsiasi elicottero.

Poster

Il jet ambulanza Rega da appendere

un jet Rega

Crea il tuo jet personale con le nostre istruzioni.

In palio

Partecipa al nostro concorso e vinci un bellissimo orologio da parete!

In vacanza… è tempo di bricolage

Le vacanze sono alle porte e abbiamo preparato tante proposte divertenti per grandi e piccoli. Hai già costruito un jet della Rega o una giostrina mobile? In questo numero trovi le istruzioni per realizzarli. Vuoi fare altri lavoretti?

Su regaclub.ch trovi altre idee che abbiamo raccolto per te. Nella rivista ti proponiamo anche un quiz con domande impegnative. Buon divertimento con il bricolage e gli indovinelli!

La tua Rega

Fluggeräte

Guarda un breve video per vedere come tornare in Svizzera a bordo del jet ambulanza Rega.

MitAugen,mitOutline

MitAugen,ohneOutline

Partecipa al nostro nuovo quiz!

Le domande riguardano i nostri jet ambulanza. Metti alla prova il tuo sapere e impara cose nuove.

Buona fortuna!

regaclub.ch/ tornare-in-svizzera

OhneAugen,mitOutline

OhneAugen,ohneOutline

Landschaft

Trovi tutte le informazioni su: regaclub.ch/quiz-jet-ambulanza

Fluggeräte

Su regaclub.ch trovi le istruzioni per lavoretti per te, le amiche, gli amici, tua sorella o tuo fratello. Chiedi ai tuoi genitori se possono aiutarti e prepara le forbici, la colla stick e tutti gli altri utensili necessari. Si parte!

Realizzami per la tua cameretta!

Vuoi anche tu un bellissimo jet?

Allora crealo con le tue mani! Con le nostre istruzioni sarà un gioco da ragazzi.

1 Scansiona il codice QR qui sotto o vai sul nostro sito. Stampa il modellino di carta del jet in formato A4 o A3. Taglia lungo la linea continua e piega in corrispondenza delle linee tratteggiate. Segui le istruzioni. Buon divertimento!

L’occorrente

1 modello stampato forbici

1 taglierino e tappetino da taglio

1 colla stick o colla bianca

I tre jet ambulanza della Rega intervengono in tutto il mondo e riportano in Svizzera le persone in emergenza. Il jet della Rega può percorrere fino a 6500 chilometri, ad esempio da Zurigo fino a New York, negli Stati Uniti, senza scalo intermedio.

regaclub.ch/modellinodi-un-jet-della-rega

Fluggeräte

Sogni d’oro!

Un elicottero Rega che aiuta ad addormentarsi? È possibile! Crea una giostrina mobile Rega assieme ai i tuoi genitori, amici, fratelli o sorelle, seguendo il nostro modello. Nel nostro video e nelle istruzioni ti spieghiamo come fare.

Sul nostro sito trovi altre idee per il bricolage. Dai un’occhiata!

L’occorrente

regaclub.ch/ colorare-bricolage

forbici spago: per ognuno dei sei soggetti, circa 40 cm di spago e spago per appendere la giostrina

2 bastoncini di legno (ognuno di circa 40 cm)

1 colla stick o colla bianca

1 bucatrice per fare i buchi nei soggetti da appendere (facoltativo)

Text-Panel

Concorso di disegno

Inviaci una foto del tuo disegno (pagina 21) entro il 31 luglio 2025 via e-mail a regaclub-kids@rega.ch o per posta con il tuo indirizzo a: Guardia aerea svizzera di soccorso Rega «Concorso RegaCLUB» via Aeroporto 15 6596 Gordola

Tra tutti gli invii sorteggeremo dieci orologi da parete del valore di CHF 39.– l’uno. Buona fortuna!

Condizioni di partecipazione: sono esclusi dalla partecipazione le collaboratrici e i collaboratori della Rega e i loro figli. È escluso il pagamento dei premi in contanti. Non verrà tenuta nessuna corrispondenza sul concorso. I dati non saranno ceduti a terzi. È escluso il ricorso alle vie legali. Le vincitrici e i vincitori verranno informati per iscritto.

Soluzione del Numero 103: cockpit

Hanno vinto una sacca da ginna- stica a testa: R. Bissardon, Ependes VD | M. Essertines-sur-RolleRevillard, | A. Tissot, Chessel | L. Hunziker, Münchwilen AG | M. Dinkel, Suhr | S. Wampfler, St. Stephan | M. Rimann, Aller- heiligenberg | N. Rüger, Stäfa | C. Soffiato, Viganello | D. Tramezzani, Gentilino

Landschaft

Congratulazioni!

Hügel

La Rega cerca i fan più creativi! Colora il tuo jet Rega da sogno! Dal 15 agosto pubblicheremo una selezione dei disegni in una galleria su regaclub.ch. Tra tutte le persone che avranno partecipato estrarremo a sorte chi vincerà uno dei dieci orologi da parete in palio (pagina 20).

Fluggeräte

Mit Augen, mit Outline

Mit Augen, ohne Outline

Ohne Augen, mit Outline

Ohne Augen, ohne Outline

Landschaft

Vuoi colorarne un altro?

regaclub.ch/ concorso-di-disegno

Telo mare con jet Rega 29.–

Telo mare con stampa del jet ambulanza Challenger 650 della Rega. Materiale: 50 % cotone, 50 % poliestere.

Misura: 70 × 140 cm. N. articolo: 30062

Orsacchiotto 35.–

L’orsacchiotto Rega di peluche ama giocare e farsi coccolare.

N. articolo: 40037

Zaino Mammut 59.–

Zaino per bambini con mini elicottero di peluche. Volume: 16 l.

N. articolo: 40060

Orologio da parete 39.–

La Rega e l’ora in bella vista.

N. articolo jet: 40063

N. articolo elicottero: 40064

DillySocks 15.–

Calzini colorati Rega, Oeko-Tex 100.

N. articolo 40066: 4-6 anni

N. articolo 40067: 7-9 anni

Ordinazioni online o per telefono

Online nello Shop Rega rega.ch/shop

Tramite il numero dello Shop Rega 0848 514 514

Fornitura fino a esaurimento scorte. Partecipazione alle spese di spedizione in Svizzera CHF 8.80.

Impressum Numero 4 | giugno 2025 Guardia aerea svizzera di soccorso Rega RegaCLUB Casella postale 1414 8058 Zurigo aeroporto regaclub.ch

«Gli equipaggi Rega raggiungono più di 400 aerodromi»

Daniela Bergamin

Pilota di jet, 40 anni

Daniela Bergamin è pilota di jet alla Rega. Dovendo essere pronta a tutto, ha sempre la valigia a portata di mano. Dai pantaloncini alla giacca calda, contiene tutto il necessario.

Daniela Bergamin lavora alla Rega da otto anni e ama molto la sua professione: «Mi piace la combinazione tra aviazione, medicina e il lavoro in un piccolo team professionale, unita alla sensazione di fare qualcosa di buono». Perché ha deciso di diventare pilota? «Grazie a un concorso di Globi, un noto personaggio di libri per bambini», racconta. Pur non avendo mai volato prima, a 11 anni disegnò un aereo, prestando grande attenzione ai dettagli. Vinse il primo premio del concorso, che consisteva in un volo con la Swissair da Basilea a Zurigo, da sola, senza i suoi genitori. Un’esperienza indimenticabile, che l’ha fatta appassionare al volo! Prima di lavorare alla Rega, Daniela Bergamin ha acquisito esperienza in vari ambiti: dopo una formazione nel settore economico e due anni di lavoro a Valencia, ha iniziato la carriera nell’aviazione. Mentre era assistente di volo, ha ottenuto la licenza di volo privato, studiando nel tempo libero. Ha quindi conseguito la licenza di pilota professionale e infine quella di pilota di linea. «Sfruttavo il

tempo libero per fare esperienza di volo e raggiungere le ore di volo richieste», racconta la basilese. E quando ha preso posto per la prima volta nel cockpit di un jet della Rega, si è avverato un desiderio: «Con il mio lavoro posso aiutare persone in emergenza», afferma entusiasta Daniela Bergamin. Questa professione richiede molta spontaneità e flessibilità. L’equipaggio sa solo la sera prima se, quando, per dove partirà il giorno successivo e quanto durerà la missione. La mamma di due bambini è quindi grata di poter contare sul sostegno della famiglia e di una cerchia di persone flessibili. «Gli equipaggi della Rega raggiungono ogni anno oltre 400 aerodromi in tutto il mondo», spiega la pilota. «Credo che nell’aviazione non esista un lavoro

più variato. Ogni giorno abbiamo a che fare con nuovi aeroporti, nuove persone e culture diverse. E riceviamo molta gratitudine e riconoscenza.» La pilota della Rega ama volare verso piccoli aerodromi remoti, ad esempio al Nord: «Lì le piste sono spesso incastonate in meravigliosi paesaggi naturali. E, dal punto di vista del volo, questi aerodromi sono interessanti: la topografia, le condizioni meteo, la lunghezza limitata delle piste e la quasi totale assenza di sistemi d’avvicinamento strumentale rendono il nostro lavoro molto stimolante». Qual è la sua destinazione preferita? «Bolzano. Il volo dalla Svizzera sopra lo splendido panorama alpino è un’esperienza davvero unica.»

10:00

3 Briefing con il pilota Dominik Ebneter per l’imminente volo a Tenerife.

11:00

1 In due nel cockpit: durante il volo d’andata, Daniela Bergamin è «Pilot Flying». Ciò significa che pilota l’aereo e inserisce le impostazioni nell’autopilota.

13:00

7 Pranzo in aereo. L’equipaggio ha la scelta tra diversi spuntini.

14:00

7 Atterraggio a Tenerife. L’agente di handling vuole sapere se il rifornimento è stato completato. Daniela Bergamin lo conferma.

16:00

5 La rampa, sviluppata appositamente per la Rega, viene aperta in modo da poter caricare il paziente sdraiato.

21:00

1 Atterraggio a Zurigo: questa volta Daniela Bergamin è «Pilot Monitoring». Oltre a sorvegliare gli strumenti di volo e altri sistemi, mantiene il contatto radio con i centri di controllo del traffico aereo.

«Con il mio lavoro aiuto le persone in emergenza»

7 Oltre alla passione per il volo, per Daniela Bergamin la cosa più importante è il tempo che trascorre con i suoi due bimbi.

Pianificata ad hoc: in missione da Rayong a Ginevra

Un equipaggio della Rega parte per una missione di tre giorni in Thailandia, per rimpatriare un paziente gravemente malato. Affinché l’intervento abbia successo, è indispensabile organizzarlo in modo accurato.

«Il nostro paziente è ricoverato in un reparto di cure intense e dev’essere rimpatriato ventilandolo artificialmente», spiega Felix Schatter. Sono le 7:30. Oltre al medico di volo, attorno al tavolo rettangolare in legno della sala briefing al Centro Rega siedono la pilota Daniela Bergamin, i piloti Raphael Jenni e David Schenk, l’infermiera di cure intensive Svenja Kägi e l’operatrice di centrale Monica De Santis. Tra un’ora, l’equipaggio di cinque persone partirà per una missione con il jet di tre giorni, per rimpatriare un uomo gravemente malato dalla Thailandia. Ora stanno discutendo i dettagli dell’intervento. Le informazioni fondamentali non riguardano solo la rotta aerea, gli scali per il rifornimento e le condizioni meteo, ma anche lo stato di salute del paziente, le condizioni dell’aeroporto di destinazione e la collaborazione con l’ospedale locale. Dopo questo scambio, tutti i membri dell’equipaggio sono aggiornati sulle informazioni e iniziano la missione preparati al meglio.

Chiarimenti con i medici locali

Nei giorni precedenti al briefing, le mediche e i medici consulenti della Rega hanno svolto un lavoro molto importante. Su incarico della centrale d'intervento ETI del Touring Club Svizzera (TCS), hanno valutato lo stato di salute di un uomo di 80 anni ricoverato in un ospedale thailandese per i postumi di una grave polmonite e di uno shock settico. Per diversi giorni, si sono confrontati con i medici locali per valutare a distanza lo stato di salute nel reparto di cure intense, giungendo alla conclusione che può essere rimpatriato. Dopo averne accertato l’idoneità, le operatrici di centrale organizzano il rimpatrio. Il pianificatore dei voli definisce le

rotte, che non sempre seguono il percorso più breve. Questo perché, per motivi di sicurezza, le zone di crisi e di conflitto devono essere aggirate su larga scala o sorvolate ad alta quota. Solo dopo aver definito la rotta aerea si possono richiedere le necessarie autorizzazioni per sorvolare i relativi Paesi. Per ogni decollo e ogni atterraggio è inoltre necessaria un’autorizzazione separata. «Non possiamo partire prima», spiega Jessica Herrmann, operatrice della centrale jet, che ha preparato la missione in Thailandia con il pianificatore dei voli.

Organizzare l’ambulanza

Man mano che arrivano le autorizzazioni, il team si occupa di numerosi altri tasselli del puzzle, come lo scalo per il rifornimento del jet ambulanza della Rega a Mary, in Turkmenistan, un taxi per l’equipaggio dall’aeroporto thailandese di Rayong all’hotel, e, non da ultimo, l’ambulanza che trasporterà il paziente dall’ospedale al jet. Infine, la sera prima della missione, l’operatrice di centrale mobilita l’equipaggio. Trattandosi di un volo lungo,

Cockpit al completo: i piloti
Raphael Jenni, David Schenk e Daniela Bergamin sono in volo verso la Thailandia.
L’infermiera di cure intensive Svenja Kägi avvicina al paziente i perfusori e il respiratore della Rega. 27

sono necessari tre piloti, che in volo verso la Thailandia si alternano nel cockpit. A loro si aggiungono il medico e l’infermiera di cure intensive.

Volare senza controllori del traffico aereo

Durante lo scalo intermedio a Mary, il jet Rega viene rifornito. Il personale d’assistenza al suolo è pronto e disponibile ad aiutare. Dopo meno di un’ora, l’equipaggio riprende il volo, sorvolando l’Afghanistan. «Qui lo spazio aereo non è controllato. In altre parole, non ci sono controllori del traffico aereo che monitorano il nostro volo. Dovevamo quindi trasmettere via radio la nostra posizione ogni cinque minuti e, allo stesso tempo, ascoltare attentamente, per essere al corrente del traffico aereo circostante, fino a quando non siamo arrivati in Pakistan», racconta Raphael Jenni.

Visita al paziente

Dopo due lunghe tappe di volo di sei ore ognuna, ancora prima dell’alba l’equipaggio atterra a Rayong. «L’aeroporto è piccolo e tranquillo, tutto era organizzato al meglio. Il personale di terra era pronto a coordinare il nostro arrivo

in Thailandia e il taxi per l’hotel ci stava già aspettando», racconta Raphael Jenni. Essendo ancora troppo presto per recarsi all’ospedale, l’equipaggio va in albergo e si concede qualche ora di sonno. Dopo questa breve pausa di riposo, il medico di volo Felix Schatter e l’infermiera di cure intensive Svenja Kägi vanno all’ospedale per visitare il paziente e valutare meglio le sue condizioni. Per avere un quadro più completo, in ospedale discutono con il medico curante e l’infermiera, che in seguito preparano i documenti per la partenza e la dimissione del paziente. La mattina successiva, l’equipaggio medico torna in ospedale, collega i perfusori e il tubo per la respirazione del paziente agli apparecchi della Rega. Poi un’ambulanza trasporta il paziente e il team medico fino al jet ambulanza.

Monitoraggio della pressione sanguigna in tempo reale

Lì, l’uomo viene imbarcato sul jet attraverso una rampa sviluppata appositamente per la Rega e adagiato con cura sul letto di terapia intensiva all’interno del jet. A questo punto, inizia il rimpatrio. La rotta aerea è la stessa dell’andata, con uno scalo per il rifornimento a Mary. Durante il volo, Felix Schatter inserisce un accesso arterioso al paziente per monitorare la pressione sanguigna in tempo reale e adattare le impostazioni del respiratore in base all’emogasanalisi. Attraversando sei fusi orari, il volo prosegue senza complicazioni. La sera del giorno seguente, il jet della Rega atterra in sicurezza a Ginevra. Anche lì, un’ambulanza è pronta ad accompagnare il paziente in ospedale, dove proseguirà le cure. Un ultimo decollo e il jet Rega rientra in orario al Centro Rega all’ aeroporto di Zurigo. Grazie a una buona organizzazione della missione e a un equipaggio competente, tutto è andato bene.

Karin Zahner

Piccolo intervento a bordo del jet Rega: il medico di volo Felix Schatter inserisce un accesso arterioso al paziente.

Professionisti che rendono possibile un rimpatrio

Ground Crew Flight Crew

Affinché gli equipaggi dei jet possano rimpatriare i pazienti in sicurezza, tre gruppi di professionisti lavorano a turni, 24 ore su 24, nella centrale operativa del Centro Rega.

Operatrice/operatore di centrale

Chiamando il numero d'allarme internazionale Rega +41 333 333 333, risponde un’operatrice o un operatore di centrale, che coordina e organizza il rimpatrio secondo le indicazioni delle mediche e dei medici consulenti.

Medica/medico consulente

Parla con le mediche e i medici curanti sul posto, i pazienti e i familiari. In seguito, decide sulla necessità, il momento e la modalità del rimpatrio.

Pianificatrice/pianificatore dei voli

Pianifica le rotte aeree dei jet Rega, calcola gli scali intermedi, richiede le autorizzazioni al sorvolo, si coordina con i fornitori di carburante e i servizi di handling negli aeroporti e consegna ai piloti tutti i documenti necessari prima del decollo.

Dopo aver organizzato la missione, viene mobilitato l’equipaggio, che è sempre composto dai tre gruppi professionali elencati qui sotto.

Pilota di jet

Ai comandi del jet Rega ci sono due piloti, comandante e copilota. Per le missioni più lunghe, a bordo ci sono fino a quattro piloti che si danno il cambio nel cockpit.

Infermiera/infermiere di cure intensive

Assieme alla medica o al medico di volo, assicura l’assistenza medica, dalla presa a carico dei pazienti all’estero fino alla consegna all’ospedale in Svizzera.

Medica/medico di volo

Ha la responsabilità medica dell’intera missione, garantendo una consegna senza problemi e un’assistenza ottimale durante il volo di rimpatrio.

Trovate maggiori informazioni sul tema del rimpatrio su: rega.ch/repat

«Il tesseramento non conosce esclusioni»

Kelly Gray, responsabile amministrazione interventi, parla dei costi delle missioni della Rega e dei vantaggi del tesseramento.

Lei lavora nell’amministrazione degli interventi. Di cosa si occupa?

Dopo un intervento della Rega per una persona in emergenza, ci occupiamo dell’amministrazione. In altre parole, verifichiamo se sussiste un obbligo di prestazione da parte dell’assicurazione malattie, dell’assicurazione contro gli infortuni e/o di un’assicurazione complementare. Inoltre, controlliamo se, al momento dell’intervento, la persona aveva un tesseramento Rega valido.

Quanto costa un intervento in Svizzera?

I costi dipendono da diversi fattori, come la durata della missione, i mezzi necessari e le persone impiegate. La fatturazione avviene in base ai minuti d’intervento. In generale, più una missione Rega è complessa e lunga, più alti sono i costi. Un intervento con l’elicottero Rega dura in media un’ora e mezza e costa 4500 franchi, senza l’aiuto di altri specialisti come i soccorritori alpini. Le missioni complesse, come le operazioni di ricerca o a causa di valanghe, possono costare diverse decine di migliaia di franchi.

Quanto costa un rimpatrio?

Il costo di un rimpatrio con un jet Rega dipende dalla durata del volo: dalla Thailandia costa oltre

100 000 franchi, dalla Spagna circa 30 000 franchi.

Quali sono i miei vantaggi come sostenitrice?

Senza le nostre sostenitrici e i nostri sostenitori, la Rega non esisterebbe. È solo grazie al loro sostegno che possiamo aiutare lei e i suoi cari in caso d’emergenza. In riconoscenza di questo sostegno, la Rega può condonare alle sue sostenitrici e ai suoi sostenitori i costi d’intervento, se nessuna assicurazione è tenuta a coprirli.

La Rega «può» condonare i costi? Lo fa?

Sì, l’anno scorso la Rega ha condonato alle sue sostenitrici e ai suoi sostenitori oltre 14 milioni di franchi per i costi derivanti da interventi non coperti dalle assicurazioni. La Rega non è un’assicurazione, ma una fondazione privata senza scopo di lucro. Non prevediamo esclusioni, come ad esempio malattie pregresse. Tra l’altro, la formulazione con il «può» nel Regolamento dei sostenitori è dovuta al fatto che, giuridicamente, il contributo di sostenitrice o sostenitore è una donazione.

Ha senso un tesseramento Rega se ho già un’assicurazione infortuni e malattie? Sì. In Svizzera ci sono molte persone che non hanno una copertura assi-

curativa contro gli infortuni tramite il datore di lavoro, ma tramite l’assicurazione malattie obbligatoria, ad esempio le persone senza attività lucrativa, come pensionate, pensionati e persone che si occupano dell’economia domestica. In questi casi, le prestazioni assicurate dalla cassa malati per un infortunio sono molto inferiori. La metà degli interventi con l’elicottero riguarda anche persone con malattie acute, come infarto o ictus. Inoltre, la cassa malati rimborsa il 50 percento dei costi di un salvataggio riconosciuto, ma al massimo 5000 franchi per anno civile. La Rega interviene però diverse centinaia di volte l’anno per persone che non sono né ferite né malate, ma che sono rimaste bloccate in montagna, oppure per le quali è stata avviata un’operazione di ricerca. Spesso questi costi non sono coperti da nessuna assicurazione, ma alle sue sostenitrici e ai suoi sostenitori la Rega li condona.

Il tesseramento Rega vale anche se vengo trasportata da un’altra organizzazione di soccorso aereo?

Il tesseramento Rega è valido anche per interventi effettuati da altre organizzazioni di soccorso aereo che hanno sistemi di tesseramento simili e con i quali esiste un accordo di reciprocità, come ad esempio Air Zermatt e Air-Glaciers. Negli altri casi la condizione per l’esonero dei costi è che sia stata la Rega a coordinare o organizzare l’intervento, quindi che abbia richiesto direttamente l’impiego dell’elicottero di soccorso di un’altra organizzazione.

Emergenze all’ estero: che fare?

Cosa fare in caso d’incidente o malattia all’estero? Informarsi bene e prepararsi in anticipo permette di affrontare meglio un’emergenza.

Anche in vacanza in un attimo può capitare qualcosa: un incidente, una lesione o una malattia improvvisa. A quel punto, bisogna trovare subito un medico o un ospedale. Preparandovi bene prima della partenza, potrete affrontare meglio una situazione del genere.

Così sapete cosa fare in caso d’emergenza all’ estero e avete a portata di mano tutte le informazioni necessarie.

Aiuto al telefono

La Rega vi assiste non solo nel caso di una malattia grave: le nostre mediche e i nostri medici sono sempre a vostra disposizione per

una consulenza anche se avete dubbi sulla necessità di consultare un medico o recarvi in ospedale. Chiamando dall’estero il numero Rega +41 333 333 333, ricevete consigli medici, l’indirizzo di una clinica o di un ospedale nelle vicinanze, ma anche un aiuto per tradurre e capire una diagnosi ricevuta.

Allarmare il servizio di soccorso locale

Cosa dovete fare se capita qualcosa di più grave, come un incidente stradale o una malattia acuta? Nel caso di un’emergenza del genere, allarmate subito il servizio di soccorso locale o rivolgetevi immediatamente a una medica, un medico o un ospedale. La Rega non può fornire i primi soccorsi all’estero. Contattatela solo dopo aver ricevuto le prime cure (vedi riquadro a lato), ad esempio per avviare le procedure di rimpatrio.

Numero Rega dall’estero:

+41 333 333 333

Le nostre operatrici e i nostri operatori di centrale, le mediche e i medici rispondono alle vostre domande e vi assistono nell’organizzazione dei passi successivi.

Lista di controllo per chiamare la Rega

• Persona di contatto: nome, numero di telefono

• Informazioni sulla/sul paziente: nome, data di nascita, indirizzo di casa

• Luogo del ricovero della/del paziente: ospedale e reparto, numero di telefono

• Medico/medica curante: nome, numero di telefono

• Condizioni della/del paziente: diagnosi?

• Motivo: cos’è successo e dove?

Prima del viaggio

Consigli importanti

• Informatevi sui numeri d’emergenza del rispettivo Paese e sui numeri d’emergenza della vostra assicurazione di base, di quella complementare o dell’assicurazione viaggi e della Rega.

• Verificate la copertura assicurativa.

• Controllate il contenuto della vostra farmacia da viaggio e, se necessario, completatelo.

• Portate con voi la tessera di cassa malati.

• Assicuratevi di avere credito sufficiente sul cellulare per le chiamate dall’estero verso la Svizzera.

• Controllate il vostro stato vaccinale almeno sei settimane prima di partire, informatevi sulle vaccinazioni obbligatorie nel Paese di destinazione e portate con voi il libretto delle vaccinazioni.

• In caso d’allergie, malattie croniche o pregresse, portate con voi una lista dei farmaci scritta nella relativa lingua locale, da mostrare in caso di bisogno. Semmai fatevi rilasciare dal medico di famiglia un certificato medico («Fit to fly») e mettete in valigia l’ultimo referto medico o il rapporto relativo all’ ultima degenza in ospedale (formato elettronico o copia cartacea).

Quando si rimpatria?

Un rimpatrio in Svizzera può essere necessario in caso di ferite o malattie gravi, oppure se all’ estero non vengono garantite le cure mediche adeguate.

Decidere se sia o meno necessario un rimpatrio e se esso rappresenta la soluzione migliore per la o il paziente spetta alla medica o al medico consulente della Rega che è di turno. A tale scopo, chiede informazioni sulla diagnosi alla medica o al medico curante locale e parla con la o il paziente e i familiari. Inoltre, riceve l'anamnesi raccolta dalla medica o dal medico di famiglia.

Diversi criteri decisionali

Tra i vari criteri che vengono presi in considerazione per decidere l'opportunità di un rimpatrio, figurano l’assistenza medica locale, le possibilità terapeutiche oppure le possibili

Durante il viaggio

Malattia acuta o incidente: cosa fare?

• In caso d’emergenza medica o d’incidente, cercate aiuto. Chiamate il servizio di soccorso o andate all’ospedale, da una medica o un medico.

• Il numero d’emergenza europeo 112 funziona in Europa e in alcuni altri Paesi. Se necessario, la vostra chiamata sarà trasferita ai servizi di soccorso locali.

• Contattate la vostra cassa malati, la Rega e/o la vostra assicurazione viaggi e, in caso d’incidente, l’assicurazione infortuni del vostro datore di lavoro.

• Per evitare che si preoccupino inutilmente, tenete al corrente i vostri familiari sul vostro stato di salute.

• Se non potete proseguire il viaggio come previsto, informate dell’incidente o della malattia l’agenzia di viaggio, l’albergo e la compagnia aerea.

complicazioni dopo un intervento chirurgico. Ma anche la durata prevista del ricovero in ospedale, del trattamento e della riabilitazione, l'eventuale rischio legato al trasporto e anche aspetti sociali, come, ad esempio, il fatto che persone bisognose di cure non possono rimanere all’estero da sole.

Jet ambulanza o volo di linea?

Di norma i pazienti gravemente malati o feriti vengono rimpatriati con uno dei tre jet ambulanza della Rega, soprattutto quando hanno bisogno di cure mediche intensive.

Quando il loro stato di salute lo consente, il rimpatrio può avvenire su un volo di linea con accompagnamento medico, oppure, nel caso di destinazioni vicine, in ambulanza con personale del servizio di soccorso.

Corina Zellweger

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