QUADLEAKS MAGAZINE # 0 - APRILE 2014

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NUMERO 0 - 3 APRILE 2014

PLAYGROUND

ITALIANO QUAD AL VIA L’ATV MX USA CREMONA ITALCROSS

DIVERSO DA TUTTI POLARIS SPORTSMAN ACE

TECH

YAMAHA YFZ 450 MY 2014

IL PRIMO MAGAZINE GRATUITO E INDIPENDENTE DI CULTURA QUAD




numero:

3.aprile.ventiquattordici

18. SAN SEVERINO ITALIANIO QUAD, 26. AMA ATV MX, 30. CREMONA PREVIEW, 33. POLARIS SPORTSMAN ACE, 39. YAMAHA YFZ 450R 2014, 45. RADUNO DI MONTECAMPIONE, 50. IN BREVE controcopertina

Nicola Montalbini in gara con un quad elettrico: è l’inizio di una nuova era?



DIRECTOR’S CUT - L’EDITORIALE DI QUADLEAKS MAGAZINE

[nulla si crea, nulla si distrugge ma tutto si trasforma...] Iniziare una nuova avventura è sempre e comunque emozionante. Questa, di avventura, in realtà comincia sui banchi di scuola se non prima ancora: ha inizio con i primi, faticosi, divertenti e un po’ fastidiosi click sulla Olivetti Lettera 22 blu, di mia madre. Roba da farsi venire i calli alle dita dall’età di quattro anni. Quella puzza di inchiostro inondava la stanza dei giochi perché, alla fine della fiera, scrivere era un gioco. Si scriveva di animali, piante, di storie di fantastici esseri ripresi dal mondo della televisione o dei fumetti: scrivevo dei miei eroi. Cosa è cambiato da allora? Tutto e niente. Perché nulla si crea

veramente, nulla si distrugge ma tutto - quello sì - si trasforma e diventa qualcos’altro. Alla fine, però, sempre dei nostri eroi si parla: siano essi persone in carne ed ossa o mezzi meccanici apparentemente inanimati ma che per noi contano più dell’aria.

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di ANDREA DE BENI

QuadLeaks Magazine è il frutto di migliaia di ore di divertimento dietro ad una macchina da scrivere ma anche di corsi di specializzazione, di libri divorati, di passioni allo stato puro: quella per il giornalismo, fusa con quella per il quad. E’ il punto di arrivo o di partenza allo stesso tempo di un cammino nato tre anni fa, con quadleaks.com. Desideriamo informarvi con competenza e professionalità ma anche con stile, freschezza e il nostro solito spirito indipendente, che vi permette di accedere gratis all’informazione sul quad. Anzi, sulla cultura del quad. Perché non siamo sempre e solo sporchi, brutti e cattivi ma anche capaci di fare “cultura” attraverso le parole.

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ICONE - PERSONAGGI DI IERI, OGGI E DOMANI DELLA SCENA QUAD

Never Too Old [PAUL WINROW] Never too old. Se l’è fatto cucire sul retro dei pantaloni da gara, bordato con la bandiera della sua patria, che tanto ama. Se l’è fatto cucire non per ricordarlo a se stesso, quanto per ribadire il concetto a chi ancora oggi, nonostante lui abbia già suonato la campanella degli “anta”, in gara lo vede soltanto da quel lato lì, da dietro. Sì perché Paul Winrow, di invecchiare proprio non ne vuol sentire parlare. Probabilmente nel suo DNA è un concetto sconosciuto... Ed è un bene che sia così, perché quel che conta è ciò che ti dice il cervello, e quello del folletto del quad gode di una lucidità rara. Nato a Birmingham il 26 settembre del 1973, Paul ha avuto in Brian, suo compianto padre, un mentore, un amico, un maestro di vita, dentro e fuori la pista.

Ad oggi, con il senno di poi, possiamo dire con certezza che ha fatto un ottimo lavoro. Paul ha vinto tutto ciò che un pilota di quad possa sperare di vincere, distinguendosi al di qua ed al di là dell’Oceano Atlantico. Tre edizioni della dodici ore del Mondial du Quad di Pont-de-Vaux, nel 1992, nel 2000 e nel 2001, tredici campionati inglesi di Quadcross, un’edizione del Quaduro du Touquet, cinque Weston Beach race. Gli manca solo il Quadcross delle Nazioni. Nella sua lunga carriera, decollata come per molti grandi campioni in sella ad uno Yamaha Banshee, il suo cuore ha battuto e batte ancora forte per Honda, un amore intervallato da una parentesi arancione in KTM, più qualche

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di STEFANO ARIOTTI stagione o gara con altri marchi jap o nordamericani. Il suo carattere è poliedrico, imprevedibile e riflessivo al tempo stesso. Paul è così, primo a ridere e a scherzare, anche su se stesso, primo ad aggirarsi per il paddock in cerca della goliardata giusta - ricordo bene quando cerco di “soffiare” il TRX di Montalbini al buon Giuliano Cozzi nella trasferta inglese dell’Europeo a Langrish - primo a buttarsi con entusiasmo in nuove avventure, primo ad impegnarsi per gli altri, primo a sedersi a tavolino e a ragionare maniacalmente su come migliorare continuamente. Paul Winrow, un uomo nato per dedicare se stesso ad essere il numero uno.

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IL ROMPIQUAD - LA RUBRICA IRRIVERENTE DI QUADLEAKS MAGAZINE

mabile nella zona tosco-romagnola, l’appello quaddistico registra uno sciame di assenze ingiustificate. Semplice: homo homini lupus. Applicando questa semplice ma sempre efficace frase risolverete e troverete un’esaustiva soluzione al 99% delle vostre domande.

Homo, homini, lupus

E se credevate che

il “Rompiquad” avesse come unica finalità quella di vestire i panni del famoso bastian contrario, vi farò, di volta in volta, ricredere. Inizio quindi questa collaborazione con Quadleaks Web Magazine appropriandomi della famosa frase latina “homo homini lupus” (che in poche parole riassume come la natura umana sia fondamentalmente egoistica, per non dire peggio). Questa massima latina si adatta quindi perfettamente a ciò che è avvenuto in occasione della prima prova di Campionato Italiano Quad tenutasi lo scorso 30 marzo a San Severino Marche. Per anni le gare al nord hanno visto un consistente numero di piloti provenien-

di FILIPPO MINGARDI

ti dal centro sud affollare le griglie di partenza, ma, in occasione della premiere del fettucciato edizione 2014, il campo gara è rimasto tristemente poco frequentato! L’equazione è quindi di facile risoluzione, anche per coloro che a tutti costi cercano in altre e futili motivazioni, il motivo della vigliacca diserzione. Onore ai vari Galizzi e Giovanelli’s tribe, ma gli altri dov’erano? Perché i piloti del centro si ammazzano di chilometri durante la stagione per raggiungere le varie location nordiche e una volta che si corre sotto l’equatore dei quad, sti10

Nessuno regala niente a nessuno e se il mondo è dei furbi, beh il micro cosmo quad di certo non fa eccezione! Esortiamo quindi tutti, ma proprio tutti, a prendere in considerazione che sarebbe educato in un prossimo futuro far sentire a organizzatori e colleghi quaddisti il proprio calore racing non solo a parole ma presentandosi laddove si corre e se ci fosse da mettere mano al portafoglio coprendo qualche

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centinaio di chilometri in più, per diamine, fatelo! Questo per far sì che il volano delle corse, già martoriato dalla crisi, non debba subire ulteriori stop a causa della sindrome di pigrizia da trasferta. Certo è più comodo correre a 50 km da casa, ma se tutti ragionassero così, avremmo campionati tristemente spopolati e relativi risultati manipolati in virtù della derivazione geografica delle gare! Mi rendo conto che quest’ultimo periodo sintattico sia un po’ un contorsionismo verbale ma tant’è, passiamo all’altro argomento spinoso e guarda caso sempre riferibile al nostro leit motiv “homo homini lupus”. Ma sarà mai possibile che una volta pubblicati i calendari e con almeno quaranta domeniche a disposizione (eliminando volontariamente agosto e relativi mesi invernali impraticabili) arrivi sempre il guastatore che decide di collocare la data di una gara al nord

proprio nella domenica in cui, da tempo, risulta già pubblicata l’inizio del Campionato Italiano Quad? Cari organizzatori, promoter, enti e federazioni, così non fate il bene del nostro sport: non sarebbe più politicamente corretto sedersi a un tavolo e decidere tutti insieme quali date scegliere, tentando in questo modo di non accavallare gli eventi? So perfettamente cosa cova sotto la cenere, diatribe mai sopite tra un ente ed un altro, ripicche e piccole vendette, ma lo vogliamo promuovere questo sport o solo affossare? Invito tutti gli addetti ai lavori a riflettere su questi argomenti così da affrontare la stagione 2015 non solo più serenamente ma dando a tutti la possibilità di cimentarsi in più eventi agonistici possibili! Spero che gli episodi da cui ho preso spunto per iniziare questa collaborazione con Quadleaks Web Magazine non siano mai più da af-

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frontare e che nel prosieguo dell’anno, altri siano i motivi del contendere, qualche bella sportellata, un gesto sportivo, un picco di vendite o qualche raduno con migliaia di quaddisti. “Chi visse sperando morì non si può dire” recitava un famoso pezzo musicale targato anni 90, auspichiamoci invece che tutto il mondo quad prenda esempio dai propri errori per andare avanti, crescere e migliorarsi lasciando da parte antipatie e malumori che nella nostra, purtroppo già breve vita, non servono a nulla!


THE BRAAAAAAP CORNER

di AMERIGO VENTURA fumo pari a quella di una locomotiva a vapore del 1800: è Andrea! E con lui la CREW è al completo. Nel giro di 10 minuti siamo tutti pronti all’azione, io tiro fuori il mio QUAD, mentre Ettore, Andrea e Marcello sono su due ruote. Il capo - mio padre - ci saluta e mi lascia le chiavi dell’officina. Vediamo la sua auto uscire, il cancello si chiude e...

Oh, mamma che tensione! Sabato pomeriggio. Continuo a guardare l’ora: 12.30. il tempo sembra non trascorrere mai. Passa mio padre negli uffici e mi lascia due schede di officina da caricare sul PC. Con la testa già proiettata nel futuro, mi perdo nel sottofondo che la ruspa al lavoro crea appena fuori di qui. Un furgoncino entra dal cancello, strombazza come un pazzo. E’ Ettore, mio fratello! Chi se non lui! Devo smontarglielo quel maledetto clacson! Si affaccia alla porta Moreno, il mio meccanico, e mi dice: “Che cosa ci fai ancora dietro la scrivania? Sono le 13.00!”. Mollo tutto e salto fuori dall’ufficio come Mike Alessi dal cancelletto di partenza. Saluto il magazziniere e mio zio che timbrano e vanno a casa. Nel piazzale c’è il

mio amico con la ruspa che ha appena finito di lavorare e mi fa: “E’ il gran giorno! Oggi la provate! Era ora, è passato tutto l’inverno da quando l’avevo iniziata. Questa terra è una merda! Non si asciuga mai!”. Mentre lo saluto vedo entrare dal portone una Ford Fiesta che si parcheggia con un freno a mano, un altro membro della QUADDY CREW: è Marcello, amico motocrossista che scende dalla macchia già armato di Go Pro. Dal boschetto confinante al piazzale sentiamo un suono “zanzara” e vediamo una sagoma arancione che sia avvicina lasciando dietro di se una striscia di

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...INIZIA IL DIVERTIMENTO!

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QUADLEAKS CINEMA

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I VIDEO DEL MOMENTO

LIGNANO BEACH SERIES: ANDREA CESARI ON BOARD

GNCC ROUND 2: IL VIDEO DELLA GARA DI “THE GENERAL”

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QUADLEAKS PLAYGROUND ITALIANO QUAD SAN SEVERINO ATV MX CHAMPIONSHIP ROUND 1 ITALIANO QUADCROSS PREVIEW CREMONA

Aonia Pass: l’ATV MX al via con Wienen subito protagonista...


Mastronardi vince a San Severino, tra luci ed ombre

SANTO FETTUCCIATO, SEVERO RISULTATO

CAMPIONATO ITALIANO QUAD FMI 2014 - SAN SEVERINO MARCHE di Andrea De Beni, foto a cura di Rigo Brothers


CAMPIONATO ITALIANO QUAD FMI 2014 - SAN SEVERINO MARCHE

Fatto numero uno: i presenti alla prima gara del

Campionato Italiano Quad 2014, patrocinato dalla Federazione Motociclistica Italiana, sono stati appena quarantuno. Non cento, non dieci, ma quarantuno. Il fatto numero due è che non solo le presenze non sono state quelle che la Federazione si aspettava, ma anche il contenuto tecnico e agonistico non è stato del tutto all’altezza delle aspettative. Fatte queste due premesse, c’è già chi

ha tirato una riga per ripartire con stile e soprattutto con uno slancio ben diverso, passando per un viatico chiamato “mea culpa”. La riga non la tirano i media di settore e nemmeno i piloti - veri protagonisti di avventure e disavventure. La riga, qui, la tira direttamente la Federazione Motociclistica; per la precisione, chi ci mette la faccia per proclamare il più onesto, sportivo e professionale dei “j’accuse”. “Non possiamo certamente definirci soddisfatti - ha dichiarato un mai domo Roberto Rigamonti, referente del Comitato Quad FMI in materia di fettucciati - perché a San Severino non è certamente andata come speravamo. E mi riferisco sia al numero di piloti presenti, sia al fatto che la pista, al sabato, non era idonea a quanto stabilito dal comitato stesso, in collaborazione con i motoclub organizzatori, in materia di sicurezza e di tipologia di pista e, quindi, di gara”. Il problema principale, limitato - è giusto dirlo soprattutto alla giornata di sabato, è riferito alla presenza di un numero elevato di salti, che in una gara di fettucciato che si rispetti non dovrebbero essere presenti e che invece non solo c’erano, ma hanno creato diverse difficoltà agonistiche e tecniche a piccoli e grandi piloti e a piccoli e grandi mezzi. “Abbiamo lavorato con le ruspe, sabato, eliminando del tutto quei salti che ritenevamo pericolosi e quei pochi rimasti, oltre a non inficiare sulla sicurezza della pista,

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CAMPIONATO ITALIANO QUAD FMI 2014 - SAN SEVERINO MARCHE hanno incontrato il favore dei presenti, che non hanno nascosto il loro divertimento e il loro gradimento. Certo è che l’errore è tutto nostro e non lo ripeteremo”, ha continuato Rigamonti. Il bilancio, comunque, non è tragico: le vere e proprie lamentele ricevute sono state tamponate soprattutto dalla volontà di chiudere un capitolo per aprirne subito uno migliore, privo degli errori fatti in quel di San Severino: sarebbe ingiusto dire che la gara è andata male, almeno per onorare chi ha voluto esserci e chi si è sbattuto per trasformare quella che sarebbe potuta essere una giornata storta in qualcosa di comunque diverten-

te, come dovrebbero essere tutte le gare. Le riflessioni riguardano poi la scarsa presenza di piloti: anche su questo tema, Rigamonti non si nasconde dietro a un dito, fornendo una spiegazione a nostro avviso limpida: “Abbiamo scelto San Severino come prima gara di campionato perché molti ragazzi del Centro-Sud italia ci chiedevano di cominciare da loro, cosa che nessuno aveva mai fatto. Lo scorso anno glielo abbiamo promesso e abbiamo mantenuto la promessa: purtroppo ci aspettavamo una risposta più massiccia sia dai ragazzi del Centro-Sud, sia dai ragazzi del Nord: alla fine della fiera, dalle regioni centrali molti piloti e molte famiglie si spostano ogni weekend mentre il percorso contrario non è sempre così scontato”. 20


CAMPIONATO ITALIANO QUAD FMI 2014 - SAN SEVERINO MARCHE

Questo gran parlare ha purtroppo distolto l’attenzione verso la parte più squisitamente agonistica della gara di San Severino, che ha messo subito in chiaro diverse certezze: prima tra tutte, la voglia di emergere scolpita nel marmo di un Simone Mastronardi semplicemente enciclopedico. Per la cronaca di gara vi rimandiamo all’articolo approfondito apparso su quadleaks.com mentre qui ci concentriamo sul vincitore assoluto. Simone ha sicuramente saputo sfruttare l’oppor-

tunità lasciata libera dai suoi avversari - Emanuele Giovanelli e Mauro Perazzolo in primis - ma infilarsi in quella stessa fessura causata da un errore o da piccole sbavature è segno di maturità e concentrazione. Robe che il pilota Yamaha del team Errezeta Motors - SM Action ha nel DNA da tanto tempo e che meritano una dovuta sottolineatura. Tra le diverse note positive del weekend marchigiano, che comunque ha lasciato gli animi piuttosto carichi per le sicuramente interessanti tappe successive, troviamo poi due argomenti che toccano in maniera diretta il padrone di casa Nicola Montalbini. La prima è legata alla sua attività di “professore”: nella giornata di sabato, Nicola ha infatti vestito i panni dell’insegnante trovandosi di fronte una piccola ma interessata pletora di aspiranti piloti: attenti e concentrati, i futuri campioni hanno ascoltato e messo in pratica gli insegnamenti del quattro volte Campione Italiano di Quacross, incuriosendo genitori e amici, tra i primi a mettere in pratica i dettami di Montalbini insieme ai piccoli piloti. La seconda storia che riguarda Nicola è il fatto di aver portato in gara il Suzuki LT-R 450 dotato del motore elettrico sviluppato in collaborazione con l’azienda SMRE: sicuramente bisognoso di molti sviluppi, questo prototipo merita un’attenzione smisurata per tutto quello che può apportare al nostro settore. Figata.

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50/125 cc

Look racing curato in ogni suo dettaglio Scarico rovesciato, ruote in lega, pneumatici ribassati di ampia sezione, impianto frenante sportivo anteriore e posteriore a disco, sospensione posteriore a gas, contachilometri digitale e fari a Led.

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ATV MOTOCROSS CHAMPIONSHIP - AONIA PASS di Andrea De Beni, foto a cura di ATV MOTOCROSS

GEORGIA IN MY MIND

Al via il campionato USA di ATV MX: vince Wienen ma la lotta è aperta


ATV MOTOCROSS CHAMPIONSHIP - AONIA PASS

L’attesa è finita: i mi-

gliori piloti di quadcross al mondo si sono riconfermati tali. A partire dal numero uno, quello con la tabella rossa, la moto blu e la guida da gigante. Chad Wienen esce dalla prima prova di Aonia Pass, in Georgia, con il numero uno di colore bianco e lo

sfondo rosso, come nei suoi più condivisi desideri di questi mesi. Tutto facile? Non esattamente: è stata tosta. Il primo e secondo posto finale nelle due manche e la pole position in prova non rendono giustizia a quella che di fatto

è stata una delle più intense, combattute gare della storia dell’ATV Motocross: una battaglia tra giovani galli nel pollaio e consolidati veterani, in bilico fino all’ultimo secondo. Botte da orbi che, alla fine, hanno comunque visto il pilota del team Wienen Motorsports davanti a

tutto il plotone di inseguitori, come se il copione, sebbene più incasinato del previsto, fosse alla fine sempre lo stesso. Al via della prima manche è il pilota Honda e due volte campione John Natalie che va a prendersi l’holeshot, la prima della

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ATV MOTOCROSS CHAMPIONSHIP - AONIA PASS

stagione, seguito dal neo acquisto Can-Am JB Racing / DWT Joel Hetrick. Il giovane Hetrick non ci mette molto a sbarazzarsi di Natalie e guida saldamente la gara fino al giro numero nove, quello in

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cui Chad Wienen decide che è ora di fare sul serio. Wienen passa in un attimo da terzo a primo e si invola a vincere la prima manche del campionato davanti ad Hetrick e ad uno scatenato Josh Creamer, che chiude terzo da-

vanti a John Natalie. Non contento della prima holeshot, John Natalie va a prendersi anche la seconda, in quella che sarà messa a libri come una delle gare più belle della storia del motocross.

Natalie, Wienen, Hetrick e Creamer si rendono infatti protagonisti di una serie infinita di sorpassi e, soprattutto, di tentativi di sorpasso assolutamente pazzeschi: ad ogni secondo sembra che la classifica debba rivoluzionarsi, con il quarto in grado di passare primo e il primo potenzialmente risucchiato dagli altri. Paradossalmente, una delle gare più entusiasmanti della storia termina esattamente con il risultato delle prime curve: John Natalie va a vincere davanti a Chad Wienen, Joel Hetrick e Josh Creamer. Podio di giornata composto, quindi, da Wienen, Natalie ed Hetrick. Chad Wienen, così a fine gara: "E' sempre una gran


ATV MOTOCROSS CHAMPIONSHIP - AONIA PASS cosa iniziare così una stagione. Dico a me stesso che questa tabella rossa me la voglio tenere stretta per tutta la stagione ma... Ragazzi.. Quest'anno è veramente dura! Ho lottato parecchio contro Natalie ed Hetrick, sprecando molte energie: ad un certo punto ho pensato che era meglio calmarsi e cercare le traiettorie migliori. Così ho fatto ed è andata bene: partire dal secondo round con la tabella rossa in mano era il mio obiettivo!".

compagno di squadra di Chad Wienen è apparso sicuramente più in difficoltà rispetto a come ce lo si aspettava. Peggio di lui un altro contender presunto, per la vittoria finale, Josh Upperman: "Non è esattamente così che volevo partire in campionato... Ora torno a casa, in Florida. Bisogna lavorare duro, da subito..." Ha dichiarato "Upps" dopo un settimo posto che sicuramente va stretto a lui e al team Baldwin, in ottica di campionato.

Tra le note stonate o dissonanti del primo round va decisamente segnalato il quinto posto di Thomas Brown: a ridosso dei migliori ma mai realmente in lizza per la vittoria finale o per il podio, il

Pro Am: la classe

cadetta ha corso ad Aonia Pass corroborata di alcuni big, che hanno scelto di correre in due classi per test, allenamenti e prove varie. A sorpresa, la vittoria di giornata è anda-

ta a Cam Covil (Honda) davanti a Brett Musick (Honda), uno dei favoriti della vigilia. Terzo sul podio Alex Woskob mentre quarto e quinto hanno terminato Josh Upperman e Tyler Hamrick, due PRO che hanno provato a stare davanti ai cadetti, faticando non poco. Gennusa, Higgerson e Moser, anche loro tra i favoriti, non hanno fatto meglio di

un settimo, ottavo e nono posto finale. Tra le note da segnalare, il quindicesimo posto di Vital Cazenave, pilota argentino che ha vinto la gara del sabato davanti al nostro Nicola Montalbini nella recente edizione dell’Enduro del Verano.

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CAMPIONATO ITALIANO QUADCROSS: SI PARTE DA CREMONA di Andrea De Beni, foto di Andrea De Beni

VALE CESARI GIOVANELLI ULLASTRES

VILA’ PERAZZOLO MASTRONARDI RONDININI VENTURA ...FOLLOW THE LEADER!


CAMPIONATO ITALIANO QUADCROSS - PREVIEW CREMONA Cremona 2014, Asti 2012. Un anno, nel mezzo, il 2013 vissuto come un rodaggio di quelli lunghi 365 giorni. Un anno che ha visto protagonisti vecchi trionfare ancora e protagonisti nuovi, ormai neanche troppo, affacciarsi in quella che è la disciplina regina del quad italiano: il quadcross. Asti 2012: da tutta Europa, i migliori piloti del continente - e oltre, vista la presenza dell’americano Dillon Zimmerman - si dannano per darsi battaglia nella ritrovata e poi di nuovo perduta, speriamo non per sempre, Valmanera. Cremona 2014: il Campionato Italiano Quadcross torna, per una gara, ad essere la cosa più simile ad un Campionato Europeo che, così come ce lo ricordiamo nel triennio 2010 - 2012, ormai non esiste più. Non ripercorrere gli errori fatti dopo Asti 2012 è possibile: che nessuno pensi neanche per un momento che il Campionato Italiano Quadcross sia veramente quello che si vedrà in quel di Cremona. Molti dei protagonisti stranieri che solcheranno le sabbiose buche del tracciato cremonese non li vedremo più per tutta la stagione. Molti di loro “useranno” questa gara per testare loro stessi e le novità importate sui mezzi ed è con questo taglio che il nostro sguardo si deve posare sulle due manche della classe Elite. Cremona è in assoluto una delle gare da non perdere: una di quelle da fissare sul

calendario per dire “io c’ero”. Nicola Montalbini scende in pista per difendere il numero uno stampato sul suo quad. Sulla sua strada, prima di tutto, altri due nazionali: Andrea Cesari, che a Cremona va forte forte, ed Emanuele Giovanelli, che a dispetto di un inverno in cui la moto l’ha toccata poco, sa come fare per stare davanti a tutti. E poi Simone Mastronardi, Mauro Perazzolo e Filippo Rondinini, le vecchie-nuove leve. Gli stranieri attesi al varco sono essenzialmente quelli che resteranno nel nostro campionato per tutta la stagione, come Guillem Ullastres (Team Galizzi Factory Racer), Dani Vilà (Team GFG) e il neo-acquisto del team Jet Immagine, Joao Vale: vecchia, non anagraficamente, ma gradita conoscenza. Gli altri sono degli ospiti da rispettare, da onorare, da sfidare e possibilmente anche da battere ma nulla più. Romain Couprie, Antoine Cheurlin, Tony Sousa-Borges, Yoann Ciclet e Yoann Gillouin - per citarne alcuni - se la giocheranno di certo con i migliori e non toglieranno il braccetto se potranno stare davanti ma non aspettiamoci che rischino la vita per vincere una gara che per loro non conta veramente nulla. Gli occhi saranno comunque spalancati, perché il tasso di talento espresso dalla classe Elite in questa prima gara di Cremona è quanto di più bello possa esserci su questa incazzata penisola che è l’Europa. Come dice qualcuno, “chi non c’è, non ci sarà”.

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QUADLEAKS TECH POLARIS SPORTSMAN ACE YAMAHA YFZ 450R MY 2014

YFZ 450R 2014: così uguale, così diverso...


TEST - POLARIS SPORTSMAN ACE

sotto una buona stella Test Polaris Sportsman ACE

di Andrea De Beni, Luigi Bigoni e Daniela Franchitti - foto a cura di Filippo Mingardi

Divertente, sicuro, utile, brillante, golosamente attraente sotto mille punti di vista e potenzialmente spendibile in altrettanti contesti. Il Polaris Sportsman ACE esce dalle nostre mani e dai nostri piedi, visto che è anche con quelli che lo si guida, con un po’ di dispiacere: inutile negare che in sua compagnia ce la siamo spassata alla grande. La genialità di Polaris, marchio innovatore per eccellenza, si traduce con questo mezzo monoposto in maniera sublime. L’ACE è il condensato della voglia di andare oltre il conosciuto, di non fermarsi mai su quanto inventato fino ad oggi. Va dato atto agli americani con sede europea a Desio

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TEST - POLARIS SPORTSMAN ACE

che l’inventiva non gli fa difetto e che per passare dal foglio alla linea produttiva ci vanno palle grosse come il Texas e volontà zincata e anodizzata come parti pregiate. Il test che vi presentiamo oggi non è la consueta prova tutta derapate e controsterzi, con quad buttati alla frusta e piegati come archi. Qui siamo di fronte ad una vision innovativa ed è in quel contesto che l’ACE andrà ad incastrarsi alla perfezione. Ce ne parla direttamente il personaggio che più di ogni altro incarna la filosofia visionaria e commercialmente infallibile di Polaris, nonché il braccio europeo - ma non solo - della casa a stelle e strisce. “Qui siamo davanti a qualcosa di veramente nuovo che non va in concorrenza con il nostro prodotto quad e utv - ci dice Egidio Motta, titolare di Egimotors - qui siamo invece davanti ad un’innovazione destinata ad una tipologia di persone che il quad come oggetto non aveva ancora toccato. Pensiamo ai noleggi sull’Isola d’Elba, in Sardegna, in Grecia, alla sicurezza di utilizzo di un mezzo veramente a prova di bomba come facilità e immediatezza. Tutti salgono, anche senza casco, e sono già capaci e allora ecco che Polaris si apre alla madre di famiglia che va a fare la spesa comodamente, all’anziano che non fatica a salire e scendere, al sedicenne che vede i genitori sicuri del mezzo

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TEST - POLARIS SPORTSMAN ACE utilizzato per divertirsi e per andare a scuola”. Una vision, quella di Egidio, che inizialmente ci ha spiazzati. L’ACE prima di vederlo ci aveva “arrapato” e non poco per il divertimento esprimibile in fuoristrada. Poi abbiamo cominciato ad incollarci sopra le sue idee, come una serie di grafiche stilose, girandoci intorno e studiandolo in dettaglio. Siccome pensiamo che Egidio ne sappia come pochi, gli abbiamo dato fiducia: facciamo un test che prenda ad esempio esattamente il contesto espresso dal manager “stellato”. Il risultato è una somma di situazioni a volte paradossali e a volte divertenti che ci hanno visto protagonisti per le vie

delle cittadine attorno alla sede di Egimotors, come si evince anche dalle immagini. Come va l’ACE? Alla grande. E ci sbagliavamo di grosso. Sì, in fuoristrada ti diverti un bel po’, ma è dove Egidio lo vede incastrarsi alla perfezione che il quad monoposto con il volante motorizzato 325 ProStar dà il suo meglio. Il mezzo in prova è un pre-serie: mancavano le grafiche, il tettuccio rigido e altri piccoli particolari. Ma per capirne l’essenza e le dinamiche, il senso lo abbiamo individuato lo stesso. Rispetto all’aggressività anche estetica di altri quad marchiati Polaris, l’ACE ispira fiducia ad un primo sguardo. Salire è un

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TEST - POLARIS SPORTSMAN ACE gioco da ragazzi e la posizione in sella - pardon, sul sedile - è ottimale. Regolabile in lunghezza, il sedile è avvolgente e morbido: non stanca anche dopo diverse ore di guida e questo è importante. Non sarebbe stata male la possibilità di regolare anche l’altezza della seduta ma qui siamo di fronte ad un quad concettualmente essenziale: l’ACE, per indole, deve forzatamente essere il più semplice possibile, almeno in questa prima release. Il messaggio che deve passare è la sua facilità di utilizzo e il target è centrato col punteggio massimo. Nessun orpello, niente di superfluo, dentro e fuori non c’è nulla che interrompa un equi-

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librio strutturale che fa proprio della linearità il suo caposaldo. L’argomento motoristico è molto interessante: Polaris non ha inizialmente fatto trapelare nulla circa il dimensionamento, perché probabilmente temeva un giudizio troppo affrettato dell’utenza. Dici “trecentoventicinque cc” e il pensiero va ad un motore morto, lento, noioso, poco brillante. Niente di tutto questo. I 32 cavalli del nuovo ProStar si fanno sentire e sono una giusta misura: divertono, non spaventano e lasciano l’utente soddisfatto in qualsiasi ambito. Se non lo sapessimo, diremmo che la cubatura è nettamente superiore.

La curva di eroga-


TEST - POLARIS SPORTSMAN ACE zione parte con poca decisione: l’ACE non strappa ma la sua indole turistica accompagna l’utente nella ricerca della velocità perfetta. Ai medi regimi trova il suo ideale ambito in cui operare: un’andatura allegra è quanto di meglio si possa vivere a bordo di questo quad. L’allungo è da 500 di cilindrata, se non oltre: abbiamo superato, anche se di poco, gli 80 km/h e questo è un risultato più che sufficiente se vediamo questo mezzo come sostituto diverntete e totale delle “macchinine”. Le sospensioni sostengono bene il mezzo, che non si carica lateralmente nelle curve, a dispetto di un baricentro tendenzialmente non

ideale. La seduta bassa, al contrario, compensa, e la sensazione è quella di essere su di un confortevole go-kart che però non trasmette nelle parti basse fastidiosi colpi dovuti alla scarsa manutenzione delle nostre strade. Il confort è alto e per mettere in crisi il quad monoposto bisogna veramente faticare o muovere lo sterzo in maniera brusca e immotivata. La guida è invece ideale quando gentile, brillante e allegra: il volante è della giusta dimensione e non si fatica a girare alla massima rotazione possibile, soprattutto perché il peso dello stesso è irrilevante e non stanca neanche dopo tante ore. Un po’ duro il cambio e un po’ limitato lo spazio per i piedi, ma solo per le

persone molto alte e con le scarpe grosse: niente di fastidioso, comunque. Con questo ACE siamo veramente di fronte a qualcosa che può spaccare il mercato, qualcosa che aspettavamo da una vita intera, qualcosa che magari sfiora il quaddista standard ma che invece tocca il cuore e la pancia ad un’utenza diversa. Polaris può aprire una breccia nei confronti di una parte di utenza totalmente nuova: un mercato fatto di rappresentanti di categorie quali teenager, gentil sesso e senior. Un quad, l’ACE, che è metà strumento meccanico e metà leva di marketing con le ruote. Crisi o non crisi qui siamo davanti a qualcosa di più di un sem-

plice quadriciclo e Polaris, con la sua vision, lo ha interiorizzato al limitatore, sfruttando idee già viste e idee nuove e mixandole insieme, premendo il grilletto in mercati innovativi. Veramente un gran bel prodotto, che non mancherà di trovare la sua nicchia mica-tanto-nicchia di appassionati e utilizzatori. Era ora!

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TEST - POLARIS SPORTSMAN ACE

“Qui siamo davanti ad un’innovazione destinata ad una tipologia di persone che il quad come oggetto non aveva ancora toccato. Pensiamo ai noleggi sull’Isola d’Elba, in Sardegna, in Grecia, alla sicurezza di utilizzo di un mezzo veramente a prova di bomba come facilità e immediatezza...” [EGIDIO MOTTA - EGIMOTORS]

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testi di Andrea De Beni, foto a cura di Andrea De Beni

L’ULTIMO SAMURAI

Yamaha YFZ450R model year 2014: l’analisi


TEST - YAMAHA YFZ450R MY 2014

R come la sigla che da cinque stagioni a que-

sta parte accompagna il 450 della casa di Iwata. Evolution come il processo che fino ad oggi, ogni anno lo ha visto coinvolto in piccoli ma costanti passi in avanti. Fino ad oggi, appunto, dato che la somma di “R” ed “Evolution” costituisce quella “Rivoluzione” che ad un primo sguardo non è così evidente come sembra. Nulla si inventa, nulla si distrugge, tutto si trasforma: Lavoisier insegna. Qualche mese fa, nel presentare il model year 2014, ci eravamo soffermati su alcuni aspetti importanti, senza però entrare in dettaglio. Approcciare con la lente di ingrandimento, ci ha invece permesso di capire totalmente quanto questo quad, a dispetto di un “vestito” molto simile, sia invece cambiato profondamente, stabilendo un marcato confine tra tutte le anne precedenti, 2013 compresa, e quella che sta per partire. La chiave di tutto ciò è puramente racing: dalle gare, per le gare, ci verrebbe da dire. Le versioni “model year” distinguono da sempre le novità in due tranche: major changes e minor changes, dove i primi determinano ovviamente le novità sostanziali mentre le seconde si occupano di quei dettagli che non fanno la differenza ma vanno a limare gli aspetti negativi o ad ottimizzare quelli positivi, senza di fatto intervenire sul mezzo. Nel caso di oggi ci troviamo davanti ad 40


TEST - YAMAHA YFZ450R MY 2014 poco, li apprezzeremo di certo in corso d’opera e non ora.

un mix delle due tipologie: cambi sostanziali, nascosti da un aspetto simile a quello di sempre, con una continuità dal punto di vista filosofico. Tanto per cominciare, non possiamo più parlare totalmente di “quad giapponese”. Certo che è dal Sol Levante che arrivano gli studi, la ricerca, lo sviluppo, l’ingegneria che contraddistingue tutta la gamma. Tutto tranne il passaggio finale: l’assemblaggio del 450 è da ora in avanti affidato alla fabbrica americana che in questi ultimi due anni ha realizzato tutta la gamma utility della casa dei tre diapason. Da un punto di vista prettamente costruttivo, benefici o difetti di questo cambio non da

Il secondo cambio, in ordine di importanza, che ci fa parlare di “rivoluzione”, è quello legato al telaio. Siamo sempre sullo stesso schema, misto acciaio e alluminio, ma cambiano i valori nella zona anteriore: più alto da terra di alcuni millimetri, il telaio ha subito un cambiamento sostanziale, ispirandosi così a quanto fatto nelle gare. La maggior parte dei piloti americani e francesi, infatti, acquistava aftermarket la sezione in acciaio del telaio, più alta da terra proprio nella zona anteriore: Handy Racing, per citare una delle aziende più utilizzate sul mercato a noi più vicino, quello francese, sfruttava il proprio telaio rivisto nelle quote, “obbligando” il cliente a montare forzatamente i propri braccetti, dal momento che nell’alzare il muso, il quad non era più compatibile con i bracci di serie. Lo scopo di questo gioco era ovviamente quello di alleggerire l’appoggio dell’avantreno, soprattutto nei rettilinei e nelle buche: avere la possibilità di “galleggiare” sullo sconnesso, avendo sempre grande trazione al posteriore, ha sempre garantito un plus non da ridere a chi fa del proprio quad un mezzo da gara. Yamaha questo lo sa, lo ha capito e si è messa in moto per andare incontro alle esigenze dei “suoi” piloti, siano essi “pro” o amatori. Va da sé che ora le aziende di prodotti aftermarket si devono adeguare: i braccetti delle versioni ante-

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TEST - YAMAHA YFZ450R MY 2014 2014 non vanno più bene su questa nuova edizione.Se già solo questo varrebbe il prezzo del biglietto e anche il significato stesso di questo articolo di approfondimento, la tematica del cambiamento continua in diverse direzioni. Nuova la frizione, ad esempio, frettolosamente definita “anti-saltellamento”: il nuovo impianto non è ovviamente paragonabile a quanto offerto sul mercato da STM, Adige e compagnia cantante, ma sfrutta i principi dell’anti-saltellamento, migliorando sensibilmente la guidabilità e la sfruttabilità della frizione stessa, soprattutto in due frangenti: la leggerezza e facilità di utilizzo e la fase della staccata, dove il quad tenderà a scorrere più facilmente senza creare attriti inutili al posteriore. Migliorata sensibilmente anche la guidabilità in termini di scorrevolezza delle gambe nella zona del serbatoio. Le nuove plastiche sono più filanti, più strette e sono costruite in modo tale da non cedere più come un tempo con la pressione delle ginocchia, sicuro punto debole di tutte le versioni precedenti a questa. Le plastiche cambiano sia nella zona dei fianchetti sia al posteriore, dove non esiste più il bi-componente ”nero-colore dominante”.

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Nuovi anche i passaggi dell’olio, su cui molti piloti


TEST - YAMAHA YFZ450R MY 2014 agivano in modo empirico per alleggerire e migliorarne il flusso, e modificato anche l’impianto di raffreddamento. In entrambi i casi compaiono nuovi condotti, profondamente rivisti. Anche i gas di scarico, nell’ottica del rispetto delle leggi vigenti nel mercato statunitense, subiscono un nuovo passaggio, raddoppiando con una piccola “variante” il flusso in uscita dal propulsore. Diverso anche lo scarico, esteticamente non dissimile dai precedenti, ma rinnovato internamente: le foto che lo riguardano non fanno fede, in quanto il terminale è arricchito di un piccolo tubo curvo, necessario all’omologatore in fase, appunto, di omologazione. Il propulsore cresce in due direzioni: potenza e resistenza. Se la seconda era già da riferimento, con picchi oltre-manuale, anche da 80-90 ore prima della sostituzione di un pistone - nonostante la casa lo richieda molto prima - la potenza pura erogata dal 450 ad iniezione non è mai stata il benchmark assoluto e qui, invece, si è fatto un piccolo passo in avanti di pochi ma sensibilmente avvertibili cavalli.

lezza migliorata, grazie anche al trattamento Kashima. Chiudono il cerchio le clips di sgancio rapido delle plastiche, fino ad ora presenti solo sulle special edition ed invece distribuite su tutta la gamma. Ultima nota, non meno importante delle precedenti, il prezzo: invariato, nonostante tutto quanto enunciato in precedenza. Alla faccia del “cambiare del tutto per non cambiare per niente”. Si ringraziano per la preziosa collaborazione e pazienza dimostrataci nella realizzazione del servizio, Amerigo Ventura, Ettore Ventura e Riccardo Ventura della concessionaria Yamaha Quaddy di La Cassa, Torino.

Anche gli ultimi “avamposti” che uniscono il quad Yamaha al terreno sono ora diversi: gomme e sospensioni. Le prime sono state sostituite: dalle Dunlop che hanno sempre assistito fedelmente anche il Raptor, alle Maxxis, sempre nella misura 21-7-10 davanti e 20-11-9 al posteriore. Rivisti anche gli ammortizzatori Kayaba, che all’anteriore presentano nuove misure e una scorrevo-

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QUADLEAKS AND YOU

RADUNO MONTECAMPIONE Raduno quad Montecampione: cronaca di un successo


RADUNI - MONTECAMPIONE 2014

Cosa

è più inarrestabile di un quad? La conta si esaurisce sulle dita di una mano ma per cercare la risposta definitiva, non si deve cercare tra altri mezzi meccanici: più inarrestabile di un quad, c’è solo unicamente la passione.

UN RADUNO COI FIOCCHI

Raduno Quad Montecampione 2014 di Andrea De Beni e Simona Spagnoli - foto a cura di Paolo Cilio Ravelli Damioli

Quella sana, grintosa, quella che ti permette di non fermarti mai, davanti a niente. Neanche davanti ad una nevicata di proporzioni enormi, come accaduto in occasione del 4° Raduno Quad Montecampione, originariamente programmato per il weekend del 2-3 Febbraio. Roba da cinque metri di neve a quota 2000 m, le strade di collegamento con la stazione sciisti45


RADUNI - MONTECAMPIONE 2014 ca state chiuse al transito e un numero infinito di chiamate e richieste verso tutti gli enti coinvolti, tra cui il Comune di Gianico, il Comune di Artogne, la Comunità Montana Valle Camonica, il Consorzio forestale Bassa Valle Camonica e la Polizia di Stato. Roba che avrebbe segato la forza di volontà a chiunque ma non a Simona Spagnoli, autentica macchina da guerra che sta a Montecampione come Cairoli guida la KTM: fenomeni. Le autorità hanno concesso una proroga ai permessi già ottenuti e così l’organizzazione è riuscita a non buttare tutto il lavoro alle ortiche: evento spostato al weekend del 22-23 Febbraio e tutti felici e contenti. Nella serata di sabato 22 febbraio

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erano ben 55 i quad intervenuti, per un totale di 72 partecipanti. Arrivati in quota, ognuno di loro ha potuto far assaggiare la neve al proprio quad, divertendosi a girare in notturna e sfilando anche per la fiaccolata direttamente sulle piste da sci. Dopo un aperitivo, tutti di rientro a Montecampione: cena tutti insieme e frizione che slitta a livello alcoolico, con i più “festaioli” impegnati a tirare mattina cantando e ridendo. La giornata di domenica si è aperta con tutti i quad dei partecipanti allineati intorno al laghetto di Montecampione: un’immagine bellissima in attesa della partenza. Centodiciassette mezzi per un totale di centocin-

quantatré persone hanno partecipato all’uscita della domenica. Il tempo questa volta, dopo 4 edizioni caratterizzate dal meteo ostile, è stato dalla parte dell’organizzazione: il panorama straordinario ha fatto il resto, le olive nel Martini. Dal punto più alto raggiunto sul percorso si può

ammirare tutta la vallata nel suo splendore, dalla punta dell’Adamello fino al Lago d’Iseo. Dopo il giro sulla neve, tutto il gruppo è stato indirizzato al Rifugio per un aperitivo e poi il più classico dei pranzi finali, con le premiazioni e la lotteria di Montecam-


RADUNI - MONTECAMPIONE 2014 pione 2014. Simona Spagnoli e tutto il suo entourage hanno fatto centro e anche di brutto, mantenendo un raduno di proporzioni gigantesche sempre e comunque con una filosofia “low-profile” che indubbiamente ha pagato: “Questo evento “casalingo” è sempre sudato: non

si possono immaginare le molte richieste che vanno fatte per ottenere i permessi necessari, la fatica di coordinare i gatti delle nevi per creare il tracciato, che comincia ad essere battuto un mese e mezzo prima e poi bastano “soli” 5 metri di neve per farci ripartire da zero! Senza contare l’impossibilità di gestire la neve che per

fortuna o per sfortuna, comanda su tutti!”. L’edizione del 5° Raduno Quad Montecampione del 2015 porterà delle sostanziali modifiche all’evento. E’ infatti intenzione dell’organizzazione concentrare la parte grossa dell’evento durante la serata del sabato sera: una lunga notturna

e poi festa fino al mattino. In questo modo i quad, mantenendo inalterato il divertimento, andranno meno incontro alla condivisione dei percorsi con gli sciatori o con le tante persone presenti sulla neve. “Un doveroso ringraziamento – ha aggiunto poi Simona Spagnoli

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RADUNI - MONTECAMPIONE 2014 - deve essere rivolto alla Comunità Montana Vallecamonica, al Consorzio Forestale della Bassa Vallecamonica, alle amministrazioni comunali di Gianico e Artogne, alla Montecampione Ski Area ed agli albergatori/ristoratori che ci hanno accolto. Un GRAZIE di cuore a quanti hanno partecipato, che hanno reso meravigliosi questi due giorni insieme, dimostrando di sapersi divertire ed allo stesso tempo rispettare il territorio e le persone. Prossimo appuntamento a Montecampione, Febbraio 2015, per il 5° raduno sulla neve... E magari anche una sorpresa estiva!”. Insomma, un raduno coi fiocchi, è proprio

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il caso di dirlo: genuino, ben riuscito, con un collante come Simona in grado di soddisfare le mille richieste mantenendo un profilo di autonomia e pacatezza che ha permesso alle persone di sentirsi a casa, di divertirsi serenamente nel rispetto della natura e senza mai snaturare la natura noncommerciale di un evento ormai entrato nel cuore di tanti appassionati. Imperdibile, è veramente il caso di dirlo.


www.teamspeedboys.com


IN BREVE no, ritirano, lottano e prendono punti a turno Walker Fowler, Chris Bithell - compagno di squadra - Jarrod McClure e Adam Mc Gill.

GNCC: dopo il round 3, Borich leader indiscusso Chris Borich è l’uomo dei record. Dopo aver vinto il primo round, il pilota Suzuki ha conquistato il podio nella seconda gara del campionato e la vittoria numero 69 nella terza tappa del GNCC americano. Con questa vittoria, Borich diventa così il pilota più vincente nella storia della disciplina. Il cinque volte campione è già in testa alla classifica di campionato e vede i suoi avversari fare bene ma con discontinuità: dietro di lui si supera-

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Ufo presenta il casco Interceptor Interceptor è il nuovissimo casco Ufo Plast completamente prodotto in Italia per garantirne la massima qualità costruttiva, realizzato dopo una lunga e attenta ricerca verso la più assoluta protezione anche nell’uso combinato con i tutori del collo. Nella progettazione è stata usata particolare attenzione

nella ricerca del comfort interno, sia per quanto riguarda la vestibilità che il sistema di ventilazione, al design aggressivo e aerodinamico ed al contenimento del peso. La calotta, disponibile in due diverse misure per una calzabilità ottimale, è realizzata con diverse tipologie di tessuti stratificati e incrociati (Carbon, Aramidic, Fiberglass e Polyester Resin) che inseriti in posizioni prestabilite garantiscono la protezione migliore con il minimo peso. Il particolare design della calotta inferiore è stato studiato per ridurre angoli di collisione con il corpo del pilota e per integrarsi perfettamente con i più diffusi neck brace. Il

casco

Interceptor

Ufo Plast è disponibile nei colori bianco, verde/giallo, nero/arancio, nero/rosso, nero/ bianco, blu/bianco con prezzo a partire da € 320,00 Iva esclusa.

Memorial Civettini: due giorni di divertimento assicurati Costruire da zero un raduno dev’essere qualcosa di complesso come realizzare un

Lego, bendati. Forse peggio. Spesso va a finire che tanti dettagli vengono esclusi per mancanza di tempo o, più semplicemente, perché non si è pensato a tutto. Salvo poi scoprire all’ultimo la necessità di molti piccolissimi pezzi della storia, che fanno una differenza enorme sia in termini di qualità del servizio offerto sia come rispondenza da parte dell’utenza che si iscrive. La differenza molto spesso la fa l’esperienza: aver passato una vita intera in mezzo a mille raduni non basta ma aiuta. E’ il caso del Gruppo Quad Brescia e dell’evento “Memorial Civettini”, in programma nel weekend del 5 e 6 aprile: una miriade di particolari sistematica-


orge Callaway e Luke Cooper, vincitore peraltro della terza ed ultima frazione

Jeremie Warnia vince anche in UK Il campione francese Jeremie Warnia ha corso questo weekend a Grittenham, seconda prova del Campionato Inglese Quadcross: con una vittoria nella prima e nella seconda manche e un secondo posto nella terza ed ultima frazione, JW62 ha portato a casa la vittoria assoluta, confermando il suo eccellente stato di forma. In gara contro di lui gente del calibro di Paul Holmes (poleman di giornata e campione in carica), il veterano Paul Winrow, Stephen Murphy, Ge-

MMR 450 Factory, la moto 2014 di Nicola Montalbini Presentata la moto 2014 di Nicola Montalbini: il quad da battere è ancora un Suzuki con motore TM anche se la factory marchigiana ci tiene a precisare che le tante modifiche custom realizzate sul quad, sono ripetibili su tutti i quad sportivi in commercio e sono cosÏ invasive che ha piÚ senso denominarla MMR - che sta per Montalbini Motor Racing - piustto che con il nome del marchio di origine.


Dagli stessi Registi di LA CAVALCATA DEL SOLE e SARDEGNA LEGEND RALLY

giugno_2 -12

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7

Natura Agonismo Bellezza Sicurezza Navigazione Sardegna Emozione

Sette volte Sardegna Rally Race. MARC COMA. Il Thriller Mondiale dell’anno. CYRIL DESPRES. Cinque Episodi, San Teodoro-Arbatax-San Leonardo-San Teodoro. JORDI VILADOMS. Tappa Marathon e 5 Angoli di Paradiso. JOAN BARREDA. Un Mondiale Unico, Unico in Europa. PAULO GONÇALVES. Per Campioni Unici. ALESSANDRO BOTTURI. Campioni come Te.

www.bikevillage.it

o f f i c i a l

s p o n s o r

Can Am DS 250 TM: baby prototipo realizzato da Galizzi Factory Racer E’ motorizzato TM, casa pesarese che costruisce moto da gara da una vita, ha una cilindrata di 250 cc e verrà portato in gara da Paolo Galizzi. E’ la nuova creatura costruita presso la factory bergamasca del team Galizzi e può vantare già da subito un dato record: il peso di appena 142 kg. Costruito su base Can-Am DS 450, il duemmezzo realizzato da Alessandro Galizzi si propone quale autentica macchina da guerra per piccoli piloti alle prese con i campionati delle classi emergenti: peso, telaio e motore sono di sicuro un mix vincente.


IN BREVE mente posizionati l’uno accanto all’altro che, nell’ottica di offrire un servizio unico all’utenza, vanno a costruire un evento destinato ad entrare nel cuore di tanti appassionati, con un’unica missione: restarci anche negli anni a venire. Durante la giornata di sabato, dalle 18:00 in avanti, all’interno della fiera il Club bresciano organizzerà una piccola manifestazione sportiva ad inseguimento ma il clou dell’evento avrà però luogo nella giornata di domenica, e qui arriva un’altra chicca tale a rendere il raduno qualcosa di epico: gli iscritti verranno divisi in piccoli gruppi da dieci, guidati da capigruppo del Gruppo Quad Brescia, che si occuperanno di portare

in giro per cave - dove tra l’altro verrà osservato un minuto di silenzio - sterrati veloci, fangaie, varianti per quad 4x4, mulattiere divertenti e sottobosco. Per info: email gruppoquadbrescia@gmail. com

Holmes: incidente a Grittenham Entrato a far parte da pochi giorni della grande famiglia DWT, il due volte campione britannico di quadcross Paul Holmes, ha riportato la frattura della clavicola durante la gara svoltasi a Grittenham domenica scorsa. Dopo aver fatto la pole position

in prova, Paul si è ribaltato durante la prima manche - dopo pochi metri dal via della gara - riportando la rottura della clavicola. Con appena tre settimane al via del campionato inglese ACU, l’infortunio non può che pesare sulla stagione del campione inglese, a cui vanno tutti i nostri migliori auguri.

Bibione: tanto pubblico e pochi quad. Vittoria a Nicola Ciceri Dopo il Campionato Italiano Quad e il Campionato Italiano Baja, ha preso il via domenica scorsa da Bibione il Campionato Italiano Supermare Quadcross, organizzato dal promoter FX Action. Davanti ad un pubblico delle grandi occasioni, è andato però in scena uno spettacolo che non rende giustizia ai pochi piloti presenti, che ci hanno messo tanto impegno per fare bene davanti a migliaia di spettatori. La gara è stata vinta dal pilota Yamaha RZ, Nicola Ciceri, davanti al piccolo e veloce Mattia Papa. Terzo di giornata Eddy Ghizzo, davanti a

Marco Giusti. La gara è stata caratterizzata anche dall’esclusione dei due principali e acclarati protagonisti. Andrea Cesari, campione in carica, dopo la pole ha dovuto dare forfait a causa di una rottura meccanica al suo KTM mentre peggio è andata a Nicola Montalbini, che in una caduta ha riportato una forte botta alla spalla già infortunata in inverno. Per lui, controllo medico in ospedale e sospetta frattura della clavicola. Nella speranza che le prossime tappe del Campionato Italiano Supermare Quadcross possano vedere al via una compagine più nutrita, non ci resta che fare i nostri migliori complimenti a Nicola Ciceri del MC Tity & Amarenas per la sua bella doppietta.

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alla prossima? Farewell . Lo dicono dall’altra parte dell’Oceano per salutarsi, in luogo del vecchio “goodbye”. Farewell è anche la pagina di chiusura di QuadLeaks Magazine, quella dei saluti. In questo numero zero, l’ultima pagina della vostra rivista digitale assume un significato più profondo. Sicuramente più profondo di come sarà usata in futuro. Arrivati alla

FAREWELL conclusione della prima uscita, la nostra speranza è quella di aver fatto bene. Di avervi fatto divertire, pensare, ragionare sugli eventi di quad, siano essi gare o raduni. Speriamo di avervi informati a dovere, con competenza e professionalità e con la nostra solita indole un po’ menefreghista delle regole economiche e commerciali che da sempre hanno attanagliato questo settore, rendendolo spesso ridicolo agli occhi di chi ci stava guardando e che, guarda caso, non ci vede spesso di buon occhio. A voi la pal-

la: la nostra testata vi è piaciuta? Sì? No? Se sì, perché? E se no, è migiorabile o dobbiamo lasciare perdere? Il vostro giudizio non è importante. E’ fondamentale. Perché una testata che nasce per offrire un servizio all’utenza non può essere cieca davanti a qualsiasi osservazione. QL nasce con voi e nasce per voi, non solo una delle due cose. E allora, arrivederci se vi è piaciuto - con il prossimo numero. Nel frattempo, scriveteci! La Redazione

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QUADLEAKS MAGAZINE Caporedattore ANDREA DE BENI andrea.debeni@quadleaks.com In Redazione ANDREA DE BENI, STEFANO ARIOTTI Hanno Collaborato FILIPPO MINGARDI, AMERIGO VENTURA, DAVIDE RIGOLETTO, CARLO RIGOLETTO, DANIELA FRANCHITTI, ELISABETTA CARACCIOLO, ROBERTO CORTESE Art Director ANDREA DE BENI Marketing, Pubblicità e Commerciale STEFANO ARIOTTI stefano.ariotti@quadleaks.com

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