IoArch 74 Feb-Mar 2018

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› ARCHITETTURE PER L’OSPITALITÀ

Ezio Micelli

REBUILD 2018 LA STRATEGIA DEL CAMBIAMENTO PROMUOVERE L’INNOVAZIONE NEL QUADRO DI UNA LOGICA CHE FORNISCA GLI OBIETTIVI AMBIENTALI E SOCIALI DELLA TRASFORMAZIONE. CHE SARÀ SISTEMICA ED ESPONENZIALE. SONO QUESTE LE LINEE GUIDA DELLA PROSSIMA EDIZIONE DI REBUILD, CHE SI SVOLGERÀ A RIVA DEL GARDA IL 29 E IL 30 MAGGIO. NE PARLIAMO CON EZIO MICELLI PRESIDENTE DEL COMITATO SCIENTIFICO

lettivo al quale abbiamo deciso di aderire. È per questo che riteniamo centrale mettere in relazione le trasformazioni dei processi produttivi alle grandi sfide che il nostro Paese ha assunto per il 2050 con una sostanziale riduzione dei consumi di combustibili fossili e delle emissioni di CO2.

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nerano benefici economici e lo fanno in modo diffuso. E non per semplice adesione acritica al tempo che viene.

Negli ultimi anni il progetto e la produzione edilizia sono andati nella direzione della riduzione dell’impatto ambientale del costruito ma questo non sembra sufficiente a fronteggiare cause ed effetti del cambiamento climatico. Cosa si dovrebbe fare di più? Ciò a cui assistiamo è il moltiplicarsi di esperienze e di proposte. Nel settore dei materiali – con prodotti sempre meno dipendenti dalle plastiche – alla componentistica, sempre più integrata e capace di soluzioni organiche ai problemi della domanda, fino alla riorganizzazione dei processi produttivi dell’edilizia e della gestione del patrimonio. Tuttavia appare chiaro che senza un grande sforzo di impulso e di coordinamento gli esiti saranno sempre deludenti rispetto al potenziale che le tecnologie ci offrono. E torno a sottolineare: la promozione del cambiamento non ha senso se non entro una cornice che fornisca gli obiettivi ambientali e sociali di questa stessa trasformazione. Cambiamo per un ambiente migliore, per attività che ge-

La funzione di Rebuild è quella di indicare un orizzonte verso il quale tendere, una strategia una visione comune. Ce la può sintetizzare in due parole? Ci sono due aggettivi che ritengo siano fondamentali: sistemico ed esponenziale. Se l’innovazione procede senza coordinamento è destinata a promuovere esperienze di nicchia, magari capaci di occupare la scena in qualche città per la fama di qualche impresa o progettista. Ma le innovazioni di nicchia non trasformeranno il settore. Se, al contrario, le tecnologie digitali verranno sostenute e accompagnate e uniranno tutti i soggetti della filiera, gli impatti saranno significativi non solo sul settore industriale e sulle attività correlate, ma anche sull’ambiente e sulle nostre comunità. La trasformazione sistemica la riconosceremo per la sua capacità di diffusione esponenziale. Come è avvenuto per le più recenti tecnologie e prodotti, quando l’innovazione risponde davvero ai bisogni di una società si diffonde rapidamente e senza difficoltà. Al contrario, la parzialità delle soluzioni che oggi prendiamo in esame si riconosce dalla difficoltà con cui stentano ad affermarsi idee e soluzioni originali

ITALIA 1990/2015 - SETTORE PER SETTORE EMISSIONI A CONFRONTO

ITALIA - 11.740.084 EDIFICI COSTRUITI

Quale sarà il tema di quest’anno? Rebuild quest’anno punta sulla questione ambientale e sulla sostenibilità delle trasformazioni di fatto nelle costruzioni e nell’immobiliare. Vogliamo ricondurre entro una cornice comune le tante innovazioni che caratterizzano il settore. La parola chiave – decarbonizzazione – rinvia a una prospettiva radicalmente nuova dell’economia. In questi anni abbiamo sostenuto con forza la necessità di adeguare le produzioni del settore al paradigma digitale, di sostenere l’innovazione delle costruzioni con piattaforme tecnologiche capaci di aumentare una produttività modesta e stagnante. Tuttavia il cambiamento in sé non può essere accettato incondizionatamente. L’innovazione e il cambiamento non valgono di per sé, valgono perché concorrono a un disegno col-

variazioni % per settore

−40%

−30%

−20%

−10%

0

Produzione di energia

Trasporti

Industria (inclusa industria delle costruzioni)

Edifici residenziali, commerciali e pubblici

Emissioni da depositi di combustibili

(fonte: Ispra)

+10%

532.588

2015 | 354.236 Mt

771.927

produzione industriale produzione di energia

29.9% 14.8%

1.290.502

1990 | 420.599 Mt

edifici trasporti

1.983.206

20.5%

29.9%

1.967.957

23.1% 24.4%

totale −16,8% emissioni da depositi

2.1%

1.659.829

33%

1.383.815

3.1%

18.8%

2.150.259

Tra il 1990 e il 2015 in Italia le emissioni di gas-serra sono diminuite del 16,8% ma sono aumentate nei settori dell’edilizia e dei trasporti. Nel grafico a destra, gli edifici costruiti prima dell’introduzione delle norme tecniche sono ben il 60,8% del patrimonio edilizio nazionale.

È professore associato di Estimo dal 2006 presso l’Università Iuav di Venezia ed ha ottenuto l’abilitazione a professore ordinario nel 2014. I temi della sua attività di ricerca sono legati alla valutazione economico-finanziaria di piani e progetti e degli strumenti di partenariato pubblico/privato. Ha svolto numerosi incarichi istituzionali ed è stato membro del gruppo di lavoro Rinnovo Urbano che, per conto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ha predisposto la prima stesura della legge di riforma urbanistica nazionale e le linee guida dei programmi di rigenerazione urbana.

fino al 1920/ 1946/ 1961/ 1972/ 1982/ 1992/ dopo il

1919 1945 1960 1971 1981 1991 2001 2001

60,8%

prima della L.1971/1086

16,9

11

6,6

4,5


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