IoArch_special issue One Earth, ideas for a world after Covid-19

Page 115

› DESIGN

Dal digitale alla produzione Una cosa che troviamo stimolante in questa situazione è l’idea di capacità produttive distribuite just-in-time. In risposta alla forte e crescente necessità di dispositivi di protezione individuale qui a New York City, dove mi trovo, siamo riusciti a mobilitare le nostre capacità di stampa 3D e creazione di modelli per realizzare quasi 5.000 maschere facciali a settimana per le forze mediche in prima linea presso gli ospedali Mount Sinai e Weill Cornell Medicine. Proprio come i computer sono passati dai grandi mainframe aziendali ai personal computer e oggi ai device portatili che tutti abbiamo in tasca – da strumento istituzionale Internet è arrivato agli internet café e dal modem è passato al wireless – forse il settore industriale è in procinto di passare da fabbriche progettate per una specifica produzione a stabilimenti capaci di realizzare qualsiasi cosa per diventare infine un hub di makers organizzato in blocchi o PF - Personal Fabricator. Se da un lato ha messo in luce le carenze della normale catena di approvvigionamento, l’attuale grave emergenza sta però forse rivelando una capacità di produzione flessibile che risiede in luoghi normalmente non associati all’idea di industria manifatturiera, come ad esempio gli studi di architettura e design. Il nostro laboratorio di produzione di modelli architettonici a New York in questi giorni ha guidato i nostri sforzi di stampa 3D, ottimizzando il progetto open-source dello scudo protettivo facciale di Erik Cederberg di 3DVerkstan, in Svezia, per produrlo qui, in 3D e in grandi quantità. Come per il calcolo distribuito, forse la produzione distribuita possiede potenzialità a cui non abbiamo ancora pensato: un cloud del mondo materiale che permette la traduzione – istantanea e ubiqua – dai dati alla materia. I file per la stampa 3D degli scudi protettivi possono essere scaricati a questo link: https://big.dk/visor

La velocità e l’ampiezza dell’attuale pandemia richiede una risposta comune da parte dell’umanità, indipendentemente da confini e nazionalismi. L’approccio di BIG, attraverso le parole del suo fondatore Bjarke Ingels, è un esempio delle possibilità, piuttosto che delle vulnerabilità, che un mondo sempre più interconnesso offre, per combattere la diffusione di Covid-19 e per proporre un nuovo paradigma di relazioni globale.

IOARCH_Special Issue

[ 115 ]


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.