IoArch71 Jul-Aug 2017

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› ARCHITETTURE PER L’OSPITALITÀ

S Pagina a fronte, la suite del Null Stern Hotel nel paesaggio dell’Appenzell. Sopra, il maggiordomo al servizio degli ospiti Köbi Dietrich, la baita con i servizi e, sotto, alcuni momenti della costruzione della suite (foto © Atelier für Sonderaufgaben).

cherzava un caro amico, ricordando i tempi giovanili delle vacanze in campeggio, che negli anni le sue pretese si erano ridotte: dal dormire sotto un cielo pieno di stelle, ora si accontentava di riposare in un cinque stelle. Ma l’esperienza del Null Stern Hotel non c’era ancora. Creato nel 2008 in un bunker antiatomico nel Cantone di San Gallo dagli artisti concettuali svizzeri Frank e Patrik Riklin e dal professionista dell’ospitalità Daniel Charbonnier, dall’anno scorso il progetto Null Stern – the only star is you è diventato l’installazione temporanea all’aperto che vediamo, contesa da tutti gli uffici del turismo svizzeri. Quest’anno il Null Stern è stato realizzato sulla sommità del Göbsi (1.200 m slm)

a Gönten, nell’Appenzell, su un terreno di proprietà di Köbi Dietrich, che è il “modern butler” in guanti bianchi e farfallino nero dell’hotel senza stelle. Quale rappresentante della comunità locale, Dietrich riceve gli ospiti, li accompagna alla suite, serve loro la colazione e gestisce anche la televisione – una novità di quest’anno, rigorosamente analogica – dell’albergo: dall’involucro recuperato di un vecchio apparecchio Dietrich comunica agli ospiti il notiziario locale e le previsioni del tempo (in caso di pioggia la suite viene protetta con un telo agricolo e gli ospiti trovano posto in una baita 100 metri più in basso, dove ci sono anche i servizi igienici). Perché la logica del Null Stern Hotel prevede una totale immersione degli ospiti nel paesaggio, nella cultura e nelle specialità

gastronomiche del luogo. Il concetto di servizio, al pari dell’idea di ospitalità, assume così una dimensione eccentrica che a quanto pare riscuote grande successo, se a 295 Chf per notte (circa 260 euro), alla data dell’apertura il 9 giugno il Null Stern aveva già raccolto più di 1.300 prenotazioni, con una lista d’attesa che si prolunga a tutto il 2018. La visione dei fondatori del brand è in realtà ancora più radicale: con il motto “zero real estate” essi affermano che l’architettura svizzera sono le sue montagne, il cielo e le ondulazioni del terreno e che essenzialmente la “costruzione” della suite è solo un momentaneo trapianto nel paesaggio, realizzato nel modo meno invasivo possibile e con arredi riciclati da un albergo 4 stelle degli anni Settanta

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