Milano 24orenews idg ottobre 2017

Page 52

[ scopri

l’ita lia ]

La Risiera di San Sabba

età di "toccare" la scienza con mano. Così nella sezione ‘Fenomena’, al contrario degli altri musei, è vietato non toccare, mentre nel ‘Kakedo’ si parla di nuove scoperte e attualità scientifica con immagini e musiche, e nel ‘Cosmo’, un planetario a cupola rigida, si possono vedere ben 1600 stelle. Il museo non è lontano dal Castello di Miramare. Il Museo della Bora o Magazzino dei Venti, in via Le Osmize Belpoggio, 9 è una delle tante chicche che la città offre. È un maSAPORI LOCALI gazzino bizzarro, una divertente Tra i piatti tipici da provare ci immersione in un piccolo centro sono la Jota, minestra di di documentazione sul vento dove fagioli, crauti, patate e si scopre tutto su una delle caratsalsicce, la minestra de’ teristiche più famose della città. bobici (mais e fagioli), gli La “bora in scatola” è un souvenir gnocchi di pane, di fegato o da non perdere! con i susini (prugne). Tra i Le Osmize. Era il 1784 quando secondi piatti di carne non Francesco Giuseppe di Asburgomancano mai, soprattutto Lorena,- Imperatore d’Austria, d’inverno, Goulash e agnello emanò un editto con cui consenal Kren, mentre tra quelli di tiva ai contadini la vendita dei loro pesce spiccano canocchie prodotti. Il nome ‘osmiza’ deriva alla busara (pomodoro, dal vocabolo sloveno ‘osem’, che pepe, vino), le alici in savore, significa otto e si riferiva ai giorni il baccalà. Tra i tanti dolci concessi ai contadini del Carso triestini, il più amato è per vendere presso le proprie casicuramente il presnitz, sulle se, in via eccezionale, il sovrappiù cui origini ci sono diverse derivato da agricoltura, viticoltura interpretazioni. Si tratta di e allevamento. Essi appendevano una pasta sfoglia arrotolata ‘una frasca’ (un ramo d’edera) sui con un ripieno a base di noci, bivi delle strade principali e in nocciole, pinoli, uvetta e prossimità della propria abitaziorhum. Terrano e la Vitovska ne, in modo da segnalarla ai viansono due eccellenti vini tipici danti. Tale consuetudine si è mandella provincia di Trieste. tenuta a tutt’oggi, assumendo valenze folcloristiche e commerciali. Diffuse su tutte le montagne del Carso che circondano Trieste, le osmize sono luoghi molto casalinghi dove vengono serviti pochi alimenti genuini e sempre quelli: tut-

12

ti i possibili insaccati derivati dal maiale, vino del Carso, un po’ di formaggio - purché proveniente da aziende agricole della regione - e uova sode. Anche se alcuni offrono anche verdure sott’olio e sott’aceto, olive e dolci. La Risiera di San Sabba. Trieste racchiude anche il simbolo della violenza razziale, l'unica città italiana ad ospitare un lager e un campo di sterminio nazi-fascista, dove sono stati sterminati nel forno crematorio almeno cinquemila prigionieri. Oggi è un museo che spiega quel che succedeva dentro le sue mura.

San Spiridione e i luoghi “Aperti per Voi”. Tra i tanti luoghi di

culto di credi diversi che si possono incontrare per le vie della città, come San Nicolò dei Greci, unica chiesa fronte mare della città, o il grande tempio a pianta greca di San Spiridione, casa della comunità serbo-ortodossa, o il Museo della comunità greco-orientale “Costantino e Mafalda Pisani” (aperto grazie volontari di Aperti per Voi), testimonianza della stagione di cosmopolitismo della città e riferimento di una comunità che oggi conta circa 600 persone. ottobre 2017


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.