Milano 24orenews IDG Maggio 2019

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Anno 9 - Maggio 2019 • Periodico di Cultura e Società

BORSE D’ALTA MODA

Il lusso firmato Hiboy FAKE NEWS

Falsi miti in gravidanza

STEFANO BOERI

Il design italiano trova casa a Milano



STORIE, MITI E LEGGENDE

BINASCO E LA TRAGICA SORTE DI BEATRICE DI TENDA A cura di PAOLO MINOTTI

pochi passi da Milano, il piccolo borgo di Binasco vanta una storia di ormai duemila anni, ricca di avvenimenti e testimonianze, non senza un accattivante cenno romantico e triste. Al centro del paese, nella parte storica, sorge il Castello Visconteo di Binasco che, pochi sanno, è il primo “Luogo del Cuore Fai di Milano e provincia”, avendo infatti vinto il 1° posto nella classifica del Fondo Ambiente Italiano (che si occupa di valorizzare i beni culturali del nostro Paese). È anche al 5° posto regionale e al 51° dei luoghi più amati d’Italia (su trentaseimila siti). Il rigore romantico dell’imponente castello, con le mura alte e le quattro torri angolari, il fossato che lo circonda… ogni cosa ci racconta una storia affascinante, fatta di battaglie, cavalieri e dame. Questo luogo così suggestivo è avvolto, ancora oggi, da misteri e leggende. La più celebre riguarda una tragedia che si consumò tra le sue mura, esattamente 600 anni fa. La vittima: Beatrice di Tenda (Tenda 1372 - Binasco 1418). Figlia del condottiero Ruggero Cane, nel 1398 andò sposa a Facino Cane, forse appartenente alla stessa famiglia paterna. Bella, gentile di modi e di costumi, e al tempo stesso coraggiosa fino a seguire il marito nei pericoli della guerra, fu da lui molto amata, ed ebbe su di lui grande influenza. Morto Facino a Pavia il 26 maggio del 1412 e assassinato, pochi giorni prima, Giovanni Maria Visconti (lasciando il fratello ventenne Filippo Maria quasi prigioniero in Pavia, incapace a far valere i propri diritti alla successione), un matrimonio di lui con Beatrice - quantunque inopportuno per la differenza di età - parve

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l’ancora di salvezza anche per la duchessa che senza un appoggio difficilmente avrebbe potuto conservare il dominio lasciatole dal marito. Filippo Maria sposò Beatrice per puro calcolo: aveva un disperato bisogno delle risorse economiche e militari di cui lei disponeva. Ella portò in dote 400mila ducati, parecchie città e un forte esercito, permettendo così al Visconti di imporre la sua successione al ducato di Milano. Dopo alcuni anni di partecipazione effettiva al governo Beatrice di Tenda fu ingiustamente accusata di trame con ambasciatori stranieri a danno del duca, nonché di adulterio col giovane Michele Orombello. Processata e condannata, fu torturata, rinchiusa in una cella del Castello di Binasco e poi decapitata insieme al suo presunto amante. Ancora oggi si può vedere su uno dei muri del castello una targa posta nel 1869 in memoria del delitto. I fatti di Binasco divennero il soggetto di un celebre melodramma in due atti con musica di Vincenzo Bellini, su libretto di Felice Romani. 24oreNews

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Milano 24 orenews.it

Periodico di Cultura e Società

Anno 9 - N. 5 Maggio 2019

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PERSONAGGIO Stefano Boeri: il design italiano trova casa a Milano

ARTE E CULTURA Teatro alla Scala: Idomeneo Milano a teatro Milano in mostra Milano in concerto

DESIGN A Milano il Salone dei record!

MILANO SI RACCONTA AIOM Charity Party Premio Internazionale Bronzi di Riace “Elogio alla Modernità”. Lectio magistralis di Flavio Caroli Ascolta e Vivi Onlus: Galà di solidarietà di primavera Ospiti internazionali al vernissage “più prezioso” di Milano

FASHION Sporty chic style Hiboy: accessori di alta moda

BEAUTY I consigli di Marina Mazzolari Ricette di bellezza… fai da te!

RUOTE & MOTORI Nuova Lexus UX Hybrid

VIAGGI Samoa, viaggio nel giardino dell’Eden

FINANZA & FUTURO Italia in (s)vendita

HI-TECH Le ultime novità più interessanti

GIROMILANO Milano da scoprire

ERBARIO MAGICO Agnocasto: la pianta amica della donna

AMICI A 4 ZAMPE Un petauro per amico

COME STAI? Falsi miti e fake news in ostetricia

IL SESSUOLOGO L’esperto risponde…

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In copertina:

Maggio Direttore Responsabile Dario Bordet Direttore Editoriale Alessandro Trani Art Director Patrizia Colombo Impaginazione Milano Graphic Studio S.r.l. Hanno collaborato Roberto Bernorio Francesca Bocchi Patrizia Colombo Ramtin Ghazavi Carlo Kauffmann Antonello Martinez Marina Mazzolari Luca Medici Cristiano Messina Paolo Minotti Edizioni Le Roy srl - Milano, Viale Brianza, 24 redazione@24orenews.it redazione@le-roy.it www.24orenews.it Telefono: 377.4695715 Promozione & PR Anna Nannini, Dante Colombo, Carlo Kauffmann info@le-roy.it Pubblicità & Advertising Team Entertainment Milano, Via Melchiorre Gioia, 72 info@teamentertainment.eu Telefono: 02.89412141 Stampa La Serigrafica Arti Grafiche Via Toscanelli, 26 - Buccinasco MI Periodico mensile Reg. trib. di Milano n. 321 del 10/06/11 N° iscrizione ROC: 22250 Distribuzione Gratuita Desideriamo informarLa che i suoi dati personali raccolti direttamente presso di lei o fornitici saranno utilizzati da parte di “24orenews.it Milano” nel pieno rispetto dei principi fondamentali dettati dalla direttiva 95/46/CE e dal D.lgs. 171/98 per la tutela della Privacy nelle Telecomunicazioni e dalla direttiva 97/07/CE e dal d.lgs. 185/99 Eventuali detentori di copywriting sulle immagini - ai quali non siamo riusciti a risalire - sono invitati a mettersi in contatto con: Le Roy srl


EDITORIALE

MILANO NON SI FERMA MAI! Le piste ciclabili sono notevolmente aumentate in questi ultimi anni e il bike-sharing nella nostra città ha ottenuto risultati clamorosi mettendo Milano al passo con le grandi capitali europee. Una nota dolente da risolvere resta lo scempio delle bici rosse e gialle che spesso finiscono nei navigli o addirittura sugli alberi o smontate e disperse qua e là come rottami. Andare in bici è piacevole, ma vorrei riflettere sul fatto che chi va in bici deve imparare a rispettare delle regole. I marciapiedi non sono piste ciclabili, zigzagare fra i semafori anche quando scatta il rosso non è molto intelligente: le piste ciclabili sono state fatte per essere utilizzate e non lasciate desolatamente vuote! D’altra parte gli automobilisti devono considerare che nella nostra città i mezzi pubblici funzionano molto bene e che bisogna imparare a usarli “senza sentirsi depressi”. Utilizzare meno l’auto (certo, quando si può) e qualche passo in più farà bene alla nostra salute e a quella molto malata della nostra aria! E a tal proposito, a maggio Milano si presenta ricca di iniziative dedicate allo straordinario mondo del food: ci saranno mille eventi, presentazioni di eccellenze enogastronomiche, convegni dove si parlerà proprio di cibo e salute, di vita sana e quasi ovunque si potrà partecipare senza la necessità di usare l’auto. A Milano l’educazione si impara presto, la comprensione fa parte del nostro senso di “comunità”, basta cercare di capirsi e due ruote o quattro devono solo servire per la nostra mobilità senza quella mancanza di senso civico che non ci appartiene. A proposito, avrete notato, prima la Moda poi la Digital Week poi il Salone del Mobile e adesso il Food… Milano proprio non si ferma mai! Carlo Kauffmann 24oreNews

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PERSONAGGIO

STEFANO BOERI

IL DESIGN ITALIANO TROVA CASA A MILANO

Intervista a cura di LUCA MEDICI

A sinistra: il Bosco Verticale a Milano; sotto: lounge nell’aeroporto di Pudong a Shanghai; sopra: il porto di Marsiglia; nella pagina a fianco: l’architetto Boeri alla Triennale di Milano e la Torre urbana per Anversa

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lasse 1956, milanese doc, architetto e figlio d’arte (la mamma, Cini Boeri, è un premiato architetto e designer, insieme a Gae Aulenti una delle poche designer italiane a godere di fama e successo internazionali nel dopoguerra), si laurea nel 1980 al Politecnico di Milano e diventa Professore Ordinario di Progettazione in Urbanistica presso la stessa facoltà. Dal 2018 è il Presidente della Fondazione La Triennale di Milano. Tra i suoi progetti più noti ricordiamo il Bosco Verticale di Milano, che ha ricevuto l’International Highrise Award 2014, ma vanno anche ricordati numerosi progetti di riqualificazione fronte mare a livello europeo, tra i quali i porti di 6

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«Il Museo del Design Italiano, diretto da Joseph Grima, è nato dalla mia volontà e da quella dei Consigli di Amministrazione delle Fondazioni di Triennale, ed è il frutto degli stimoli di un comitato scientifico che riunisce alcune delle figure di rilievo del mondo del design e dell’architettura italiani: Paola Antonelli, Mario Bellini, Andrea Branzi, Antonio Citterio, Michele De Lucchi, Piero Lissoni, Claudio Luti, Fabio Novembre, Patricia Urquiola»

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A sinistra in primo piano: UPC_6 di Gaetano Pesce (1969) per B&B Italia; sotto: Superleggera di Giò Ponti (1955) per Cassina

Marsiglia, Genova, Salonicco, Napoli, Trieste, La Maddalena e Mitilene, oltre ad altre importanti riqualificazioni urbane sulla città di Milano, Roma, Mosca, Pechino, Doha, Venezia, etc… Lunedì 8 aprile 2019, proprio all’inizio della settimana milanese più “internazionale” dell’anno, si è svolta alla presenza del Premier Giuseppe Conte, la cerimonia d’inaugurazione del Museo del Design Italiano di Triennale Milano. Una selezione permanente dei pezzi più iconici e rappresentativi del design italiano, ma di questo parleremo oggi con l’Architetto Stefano Boeri. Architetto Boeri, com’è nata l’idea di questo museo? Milano lo attendeva da anni e oggi finalmente è diventato realtà. Il Museo del Design Italiano, diretto da Joseph Grima, è nato dalla mia volontà e da quella dei Consigli di Amministrazione delle Fondazioni di Triennale, ed è il frutto degli stimoli di un comitato scientifico che riunisce alcune delle figure di rilievo del mondo del design e dell’architettura italiani: Paola Antonelli, Mario Bellini, Andrea Branzi, Antonio Citterio, Michele De Lucchi, Piero Lissoni, Claudio Luti, Fabio Novembre, Patricia Urquiola. Ci saranno sviluppi futuri su questo nuovo progetto? L’apertura del Museo del Design Italiano rappresenta la prima fase di un progetto più ampio e a lungo termine, sostenuto dal MiBAC e dagli altri soci di Triennale e concordato con ADI e Assolombarda, con cui Triennale sta costituendo un’associazione. L’obiettivo è sia l’arricchimento della nostra collezione - attraverso politiche d’acquisizione mirate e nuove collaborazioni con archivi, aziende, scuole, università e musei - che l’ampliamento in Triennale degli spazi destinati al Design, allo scopo di fare della nostra istituzione il più importante centro internazionale dedicato al Design italiano. Come avverrà questo procedimento di ampliamento? Il progetto di ampliamento sarà legato al lancio di un concorso di progettazione internazionale - a procedura aperta


PERSONAGGIO A sinistra: Casablanca di Ettore Sottsass Jr (1981) per Memphis

A sinistra: Joe di Jonathan De Pas, Donato d’Urbino, Paolo Lomazzi (1970) per Poltronova

diti provenienti dagli Archivi della Triennale: fotografie, campagne pubblicitarie, packaging originali. In determinati casi, inoltre, gli oggetti sono messi in dialogo con i corrispondenti modelli in legno realizzati da Giovanni Sacchi - concessi in deposito alla Triennale dalla Regione Lombardia - per mostrare così l’evoluzione del progetto dalla fase di studio e sviluppo fino alla sua realizzazione e messa in produzione. C’è qualche novità di rilievo in merito a come è stato concepito l’allestimento? Sì, si tratta delle ‘voci’ che accompagnano il percorso espositivo: interviste che attraverso le parole degli stessi designer raccontano alcune delle opere in mostra da loro progettate. La peculiarità di queste interviste sta nel fatto di essere state tutte raccolte al telefono, prendendo spunto dall’affermazione del designer milanese Vico Magistretti: “A me piace il concept design, quello che è talmente chiaro che puoi anche non disegnarlo. Molti dei miei progetti li ho trasmessi al telefono”. Per offrire al visitatore ulteriori approfondimenti sul contesto in cui le opere sono state create, una timeline corre sulle pareti della curva presentando eventi storici, politici, sociali e di costume italiani e internazionali.

e in due fasi - che sarà bandito entro maggio 2019. L’espansione includerà nuovi spazi espositivi in grado di accogliere la collezione nella sua totalità e le aree destinate ai servizi per il pubblico, oltre ad una riorganizzazione degli Archivi, per un totale di 6.000 m2. Ci può raccontare come è stato pensato questo spazio? Nella sua prima fase, il Museo del Design Italiano occupa lo spazio della curva al piano terra del Palazzo dell’Arte, su una superficie di circa 1.300 m2. Sono esposti circa duecento oggetti che raccontano la storia di trent’anni di sperimentazione radicale in cui nuovi materiali, nuove tecniche e nuovi codici estetici hanno rivoluzionato l’ordine prestabilito nella sfera domestica e nella società. Organizzata cronologicamente dal 1946 al 1981, la selezione presenta uno dei pe- Bene, non ci resta che suggerirvi di venire a visitare riodi di più grande influenza del design e dei designer questo nuovo e bellissimo museo, e scoprirete le italiani nel mondo: quello intercorso tra gli anni del- icone del design di ieri, di oggi… e di domani! l’immediato dopoguerra e del miracolo economico successivo fino ai primi anni Ottanta, quando l’arrivo sulla scena di nuove esuberanti correnti come Memphis diede avvio - in Italia e nel mondo - a una nuova era nella produzione del design. Qual è la ‘mission’ di questo museo? L’allestimento punta a dare il massimo risalto alle opere e fornisce approfondimenti sulla storia e il contesto in cui ogni oggetto è stato progettato, attraverso l’esposizione Tramonto a New York di Gaetano Pesce (1980) per Cassina di materiali in gran parte ine24oreNews

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ARTE E CULTURA A cura di RAMTIN GHAZAVI

IDOMENEO

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Dal 16 Maggio al 6 Giugno 2019

Direttore Diego Fasolis Regia Matthias Hartmann Durata spettacolo: 3 ore e 40 minuti inclusi intervalli iego Fasolis torna alla Scala con Idomeneo segnando una nuova tappa del cammino mozartiano che negli ultimi anni ha riportato alla Scala Lucio Silla con Minkowski, Le nozze di Figaro con Welser-Möst, Die Zauberflöte con l’Accademia e Ádám Fischer, Die Entführung aus dem Serail con Mehta, Don Giovanni con Järvi e La finta giardiniera su strumenti originali proprio con Fasolis: una varietà di approcci interpretativi che ha offerto al pubblico un’ampia panoramica sulle possibili letture di uno dei massimi geni della storia dell’umanità. In palcoscenico un nuovo allestimento firmato da Matthias Hartmann, mentre tornano artisti già applauditi in recenti produzioni scaligere: Julia Kleiter, ascoltata in Der Freischütz è Ilia, Bernard Richter canta Idomeneo dopo essere stato Belmonte in Die Entführung, e la parte di Elettra è affidata a Federica Lombardi, che dopo gli studi nella nostra Accademia ha intrapreso una brillante carriera internazionale.

IDOMENEO APPUNTAMENTI

3 Maggio: 16|19|22|25|29 h20 3 Giugno: 1*|4|6 h20

ALTRI APPUNTAMENTI DI MAGGIO | Prima delle Prime - 9 h18 + Idomeneo Die tote Stadt | Prima delle Prime - 23 h18; (Prima) 28|31* h20 +

Opere

+ Ariadne auf Naxos - 2|5 h20 Balletti

della Scala - 3|4|7|11|13|27 h20 + Filarmonica Coro e Orchestra Teatro alla Scala | Concerto straordinario Zubin Mehta - 17 h20 + Orchestra e solistideldell’Accademia + Jessica Pratt (soprano) - 20 h20 Teatro alla Scala - 18 h20:30 + Grandi Voci alla Scala | Michele Pertusi - 25 h17 + ScalAperta: biglietto sconto 50%

Concerti

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MILANO A TEATRO

COLPO DI SCENA Dal 9 al 26 Maggio: Manzoni Fortemente sarcastico e con la battuta sempre pronta nei confronti dei colleghi, il vice questore Eduardo Piscitelli, che dirige un commissariato di provincia, conduce il proprio lavoro con tenacia, allo scopo di combattere la delinquenza spicciola (di cui poco si parla nei grandi media). Al suo fianco, il “tartassato” ispettore Murolo, i giovani agenti rampanti Varriale, Di Nardo e Farina e l’esperta sovrintendente Signorelli. PER STRADA Dal 2 al 15 Maggio: Franco Parenti - Sala 3 Cosa significa avere trent’anni oggi? Come sono i giovani uomini che dovrebbero tenere in pugno, sicuri, il futuro? Ecco un ritratto dall’acre sapore di fallimento, di arroganza, di paura e di cinismo, che al pubblico arriva attraverso ondate di humour e colpi di una scrittura veloce e icastica, che se da un lato concede gustose battute, dall’altro impone puntuali e scomode prese di coscienza.

SOGNO E SON DESTO... IN VIAGGIO Dal 13 al 14 Maggio: Nazionale CheBanca! Canzoni e monologhi intrecciano un racconto che tocca le corde della solidarietà, dell’umorismo, della pietà e dell’ironia. In questo viaggio-recital attraverso il coraggio, Massimo Ranieri attraversa il repertorio della grande canzone napoletana e interpreta anche brani dei più celebri cantautori italiani e internazionali: da Fabrizio De Andrè a Francesco Guccini, da Charles Aznavour a Violeta Parra.

APPICCICATI - UN MUSICAL DIVERSO Dal 7 al 26 Maggio: Filodrammatici Un uomo e una donna si conoscono in una discoteca e fanno subito sesso nel bagno. Ma i due scoprono di non riuscire a staccarsi e si vedono costretti a stare in coda al pronto soccorso aspettando il medico in compagnia di un’infermiera che non ha nessuna intenzione d’essere d’aiuto. I due appiccicati saranno obbligati a conoscersi un po’ meglio durante una comicissima attesa a suon di musica, arrivando forse ad innamorarsi.

(S)PIE IN MISSIONE Dal 16 Maggio al 2 Giugno: Martinitt In Thailandia la missione di Suor Maria ospita tre sorelle venute dall’Italia per un convegno: Suor Ida, Suor Piera e la severa Madre Luisa. Una giovane del luogo, chiede loro aiuto: è incinta e teme per il suo bambino dato che viene sfruttata come prostituta. Le quattro suore vogliono aiutarla, ma l’unico modo per denunciare l’orribile racket è… fingersi prostitute.

PARENTI SERPENTI Dal 9 al 19 Maggio: Carcano Il titolo è conosciuto dal grande pubblico grazie al film “cult” di Mario Monicelli del 1992. L’amara e divertente commedia di Carmine Amoroso è uno spaccato di vita intimo e familiare di grande attualità, con un crescendo di situazioni esilaranti e spietate che riescono a far ridere e allo stesso tempo a far riflettere con profonda emozione e commozione. 12

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LA MATEMATICA IN CUCINA Dal 23 al 24 Maggio: Gerolamo Un cabaret matematico-culinario: ‘La matematica in cucina’ porta i numeri e le leggi fisiche dove meno ci si aspetterebbe di trovarle: tra pentole e mattarelli. A guardar bene, alchimie matematiche e strani misteri naturali possono sorgere tra gli oggetti di uso comune e tra le faccende di tutti i giorni: basta sapersi porre delle domande sul mondo che ci circonda. A dare le risposte una coppia scalcagnata di comici d’avanspetta


MILANO IN MOSTRA MAGGIO IL MERAVIGLIOSO MONDO DELLA NATURA Palazzo Reale / Piazza del Duomo 12 Sino al 14 luglio 2019 Orari: lun 14.30-19.30; mar/me/ven/dom 9.30-19.30; gio/sab 09.30-22.30 Una sorprendente esposizione che illustra come la rappresentazione della natura in Lombardia sia cambiata grazie alle ricerche condotte da Leonardo e alle opere da lui eseguite durante i soggiorni milanesi. L’approccio protoscientifico dell’artista toscano sarà alla base delle ricerche degli artisti lombardi del suo tempo, nella cui opera è possibile riscontrare una progressiva evoluzione del ruolo nell’arte della natura, che da semplice sfondo di quadri a soggetto sacro o mitologico diventerà essa stessa soggetto dei dipinti, come testimonia la nascita del ‘600 dei generi pittorici della natura morta e del paesaggio. La mostra propone un suggestivo percorso tra arte e natura, impreziosito dallo spettacolare allestimento che vedrà dialogare le opere pittoriche con i reperti naturalistici provenienti dal Museo di Storia Naturale di Milano. BROKEN NATURE: DESIGN TAKES ON HUMAN SURVIVAL Triennale / Viale Emilio Alemagna 6 Sino al 1° settembre 2019 Orari: mar-dom 10.30-20.30 La mostra tematica che dà il titolo alla XXII Triennale di Milano è un’indagine approfondita sui legami che uniscono gli uomini all’ambiente naturale e che nel corso degli anni sono stati profondamente compromessi, se non completamente distrutti. L’esposizione è composta da una mostra tematica e da 22 Partecipazioni Internazionali che coprono tutti i continenti offrendo una proposta diversificata in termini di temi, prospettive, contesti e provenienze. Broken Nature, analizzando vari progetti di architettura e design, esplora il concetto di design ricostituente e mette in luce oggetti e strategie, su diverse scale, che reinterpretano il rapporto tra gli esseri umani e il contesto in cui vivono, includendo sia gli ecosistemi sociali che quelli naturali. LIU BOLIN. VISIBLE INVISIBLE Mudec / Via Tortona 56 Dal 15 maggio al 15 settembre 2019 Orari: lun 14.30-19.30; mar/mer/ven/dom 09.30-19.30; gio/sab 9.30-22.30

L’artista cinese di fama internazionale Liu Bolin (Shandong, 1973) è conosciuto al grande pubblico per le sue performance mimetiche, in cui, grazie a un accurato body painting, il suo corpo risulta pienamente integrato con lo sfondo. Luoghi emblematici, problematiche sociali, identità culturali note e segrete: Liu Bolin fa sua la poetica del nascondersi per diventare cosa tra le cose, per denunciare che tutti i luoghi, tutti gli oggetti, anche i più piccoli, hanno un’anima che li caratterizza e in cui mimetizzarsi, svanire, identificarsi nel Tutto: una filosofia figlia dell’Oriente, ma che ha conquistato il mondo intero, soprattutto quello occidentale. Contraddizioni tra passato e presente, tra il potere esercitato e quello subito: è la lettura opposta e complementare della natura delle cose, documentata dalle immagini di Liu Bolin.

LEONARDO E LA SALA DELLE ASSE Castello Sforzesco / Piazza Castello Dal 16 maggio al 18 agosto 2019 Orari: mar-dom 09.00-17.00 In occasione del quinto centenario della morte di Leonardo da Vinci viene straordinariamente riaperta al pubblico la Sala delle Asse del Castello Sforzesco, la cui decorazione, con i suoi intrecci di rami, fronde, frutti e radici, rappresenta uno dei vertici della produzione pittorica del maestro toscano. La Sala delle Asse diventa il fulcro della mostra “Leonardo e la sala delle Asse tra Natura, Arte e Scienza” che prosegue nei vari spazi espositivi del Museo di Arte Antica del Castello Sforzesco. Arricchita da preziosi e suggestivi strumenti multimediali e da disegni originali di Leonardo, raramente visibili al pubblico, la mostra costituisce un’occasione unica per poter tornare ad ammirare uno dei più alti esiti della pittura di Leonardo, in grado di combinare al meglio, al pari del Cenacolo, il suo sperimentalismo tecnico e le sue ricerche nell’ambito della botanica, dell’ottica e della geologia. 24oreNews

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MILANO IN CONCERTO

MAGGIO ORE 21.00 MARCO MENGONI Mercoledì 1 + 2, 4 e 5 - Mediolanum Forum Dopo l’Atlantico Fest - 3 giorni di eventi a Milano lo scorso dicembre per condividere con il pubblico l’uscita del nuovo album di inediti “Atlantico” - il bravissimo artista viterbese torna nel capoluogo lombardo con 4 tappe del suo nuovo tour “Atlantico Live 2019”. GIORGIA Lunedì 6 + 7 - Mediolanum Forum L’artista romana torna a Milano in una doppia data per esibire live il suo ultimo album “Pop Heart” che raccoglie grandi successi nazionali e internazionali da lei reinterpretati e riarrangiati da Michele Canova. Giorgia è stata la prima artista di musica leggera al mondo ad esibirsi nel Duomo di Milano. METALLICA Mercoledì 8 - Ippodromo Snai San Siro La band statunitense torna in UK e in Europa con il “WorldWired Tour”, con nuovi concerti negli stadi, nei parchi e addirittura uno in un castello. La band fa tappa in Italia con quest’unica data all’Ippodromo SNAI di San Siro al Milano Summer Festival. ALVARO SOLER Giovedì 9 - Mediolanum Forum Alvaro Soler torna a Milano, per la prima volta al Mediolanum Forum, dopo il doppio sold-out nel 2017 al Fabrique. L’ultimo album “Mar De Colores”, uscito lo scorso settembre, segue il fortunatissimo debutto di “Eterno Agosto”, disco di Platino rimasto nella classifica italiana degli album più venduti per 53 settimane consecutive. ENRICO RUGGERI Sabato 11 - Fabrique Dopo i due album con i Decibel Ruggeri è pronto per un nuovo debutto: «è arrivato il momento di suonare le “vecchie” e soprattutto le nuove canzoni per catturare altra energia, senza trucchi, senza basi pre-registrate, guardando ad un futuro diverso da tutto quello che c’era prima».

RAF TOZZI Lunedì 13 - Mediolanum Forum Raf e Tozzi sono protagonisti a maggio di un imperdibile tour che li vedrà per la prima volta insieme e che farà cantare e ballare il pubblico dei palasport delle principali città italiane, sulle note dei successi che hanno conquistato intere generazioni, in Italia e all’estero. PAOLA TURCI - ANTEPRIMA LIVE 2019 Lunedì 13 - Teatro degli Arcimboldi Grinta, talento, fascino e determinazione sono le caratteristiche di Paola Turci che ha partecipato al 69° Festival di Sanremo con il brano “L’ultimo ostacolo”, primo capitolo di un nuovo album di inediti che l’artista presenterà live a maggio prima a Milano e poi a Roma (lunedì 20). ROBERTO VECCHIONI Mercoledì 15 - Teatro degli Arcimboldi A distanza di cinque anni dall’ultimo lavoro discografico, il nuovo album del cantautore di Carate Brianza “L’infinito” racchiude 12 brani inediti e segna il ritorno eccezionale sulla scena musicale di Francesco Guccini che, per la prima volta, duetta con Roberto Vecchioni nel singolo “Ti Insegnerò a volare”, ispirato al grande Alex Zanardi. MORODER - A CELEBRATION OF THE 80’S Venerdì 17 - Teatro Ciak A 78 anni, premio Oscar e pluripremiato ai Grammy Awards, Moroder in un tour europeo con tappe in maggio a Milano; Firenze e Roma. Il cantautore, produttore e DJ italiano esibirà i momenti salienti della sua prolifica carriera in uno spettacolare show teatrale al fianco della sua band. NEGRITA Domenica 19 - Teatro degli Arcimboldi Per celebrare nel migliore dei modi i loro 25 anni di rock ‘n’ roll e dopo la partecipazione al 69° Festival di Sanremo, i Negrita tornano in tour nei maggiori teatri italiani esibendo i loro grandi classici, con l’aggiunta di brani che difficilmente, o mai, hanno eseguito dal vivo in passato.

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A MILANO IL SALONE DEI RECORD!

A cura di LUCA MEDICI

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DESIGN

nale al pari delle migliori capitali del mondo. Brera, Tortona, Corso Como, Porta Garibaldi, Lambrate... addirittura il Quadrilatero della Moda e la Triennale, gran parte della città si è spartita la folla. L’interesse va oltre gli addetti al settore, la curiosità per un evento così eclatante spinge la gente a vedere, informarsi e scoprire nuove tendenze di stile, lo stile dell’abitare. Il design italiano ha saputo conquistare il suo vasto pubblico, per eccellenza ed innovazione, basti pensare alla presenza di questo mondo sui principali social network. L’immagine seria di Milano, per questa settimana, ha lasciato spazio al movimento, allo stile, alla confusione e sposa l’associazione di città multietnica che piace tanto al mondo del design... un mondo fatto di persone creative, capaci di creare stili che contaminano gli ambienti di tutto il mondo... l’ambiente casa, il nido per eccellenza di ogni essere umano. Questa edizione ha brillato per lo spazio dedicato all’illuminazione, dove negli stand sono state presentate molte novità. Luce come contaminazione visiva dello spazio, l’elemento che esalta le forme ed i colori, la cornice naturale di ogni progetto. Luce che ha saputo decretare l’affermazione dell’illuminazione a LED, contemporanea, eco-friendly e facile da utilizzare in ogni circostanza. Gli hotel, gli eventi e gli spazi espositivi si sono “vestiti” di luce. Il Salone Satellite e i quartieri del design hanno saputo accogliere molti giovani che hanno presentato i loro progetti e i locali milanesi hanno fatto le ore piccole. Un boom di presenze che ha saputo regalare un’atmosfera di ripresa e una ventata di novità assolute. Chissà cosa ci riserverà la 59a edizione!

L’installazione di Gaetano Pesce contro la violenza sulle donne in piazza Duomo

SALONE DEL MOBILE 2019

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l Salone Internazionale del Mobile 2019 - per la precisione la 58a delle edizioni che dal 1961 ad oggi hanno portato a livello mondiale il design italiano - è stata un’edizione veramente riuscita. Grande affluenza e business in crescita: i numeri confermano un bilancio molto positivo. È stata una settimana intensa, viva, ma soprattutto ha stupito l’affluenza di addetti al settore, 386.236 presenze da 181 Paesi registrando un incremento del 17% rispetto all’edizione 2017. Ma non solo, con il Fuorisalone e le numerose manifestazioni collegate, il numero stimato di visitatori nel solo fine settimana ha toccato le 50mila presenze. I numeri parlano chiaro, l’edizione 2019 ha superato di gran lunga le aspettative (+ 20% rispetto all’edizione 2018), il binomio quantità e qualità è stato vincente! Con circa 210.000 metri quadri di area espositiva, 2.418 espositori (di cui il 34% esteri, da 43 Paesi, suddivisi tra Salone Internazionale del Mobile, Salone Internazionale del Complemento d’Arredo, Euroluce, Workplace3.0 e S.Project; di questi 550 sono stati i designer partecipanti al SaloneSatellite), 5mila giornalisti in rappresentanza di oltre ottocento testate italiane e di oltre milleduecento testate provenienti da 74 Paesi, questo evento non ha eguali al mondo. La forza è tutta concentrata nei numeri, nell’innovazione e nel Made in Italy che, in questo settore, pare non temere la crisi. Le stime preannunciavano una crescita, i numeri hanno confermato il trend, le novità hanno saputo attrarre tanti visitatori, molti gli eventi che si sono svolti a Milano. Per l’intera settimana la città meneghina ha saputo offrire il meglio di una vetrina internazio-

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MILANO SI RACCONTA

AIOM

CHARITY PARTY

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edici, imprenditori, giornalisti e tanti vip hanno accolto l’invito della Presidente Stefania Gori e dell’Ambasciatrice Paola Neri al Galà di solidarietà AIOM che si è svolto la sera del 28 marzo nel cuore di Milano, presso l’elegante cornice dell’Hotel Palazzo Parigi. La somma raccolta per la serata sarà a sostegno di una borsa di studio in ambito oncologico. Tra i presenti anche il Presidente di Fondazione AIOM Fabrizio Nicolis, il Dr. Silvio Garattini, tanti personaggi del jet set milanese e alcuni volti noti della tv come Barbara D’Urso e l’immancabile Raffaello Tonon, Simona Ventura e Giovanni Terzi.

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CHI È AIOM Era il 1973 quando a Milano, presso l’Istituto Nazionale dei Tumori, nasceva l’Associazione Italiana di Oncologia Medica. A fondarla un gruppo di pionieri tra cui spiccano grandi oncologi come Umberto Veronesi e Gianni Bonadonna. Con più di 2.500 soci, oggi è la più numerosa, rilevante e attiva associazione nazionale di oncologia medica a livello europeo, e da sempre offre un prezioso contributo allo sviluppo e all’innovazione di tutti i settori dell’oncologia. Da molti anni è stato costituito il Working Group AIOM giovani: i giovani oncologi sono il punto di forza di AIOM che da sempre investe sulla loro formazione, sul loro aggiornamento e sul loro pieno coinvolgimento nelle varie attività della società. Vuoi sostenere l’Oncologia italiana e i suoi pazienti? Vai su www.aiom.it



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PREMIO INTERNAZIONALE BRONZI DI RIACE

A PALAZZO PIRELLI LA XVIII EDIZIONE

Sopra: i premiati; sotto: Daniela Javarone, Alessandro Fermi e Giuseppe Tripodi

A cura di MONICA ROTA

I PREMIATI 2019 Francisca Albamonte - Consulente del Lavoro; Fortunato Amarelli imprenditore; Stefano Bastianello - Neuroradiologo; Giuseppe Bombino - ricercatore universitario; Daniele Brunati - imprenditore; Lucia Cagnacci Vedani - Presidente Associazione CasAmica Onlus; Alessandro Fermi - Presidente del Consiglio regionale della Lombardia; Attilio Fontana - Presidente della Regione Lombardia; Evelina Flachi - nutrizionista; Angela Formaggia - Sartoria Alta Moda; Elena D’Ambrogio Navone - scrittrice; Mario Furlan - presidente Ass. City Angels; Silvana Giacobini - giornalista e scrittrice; Bob Krieger fotografo; Ezio Indiani - Presidente E.H.M.A.; Candida Livatino - grafologa; Sandro Neri - Direttore de “Il Giorno”; Andrea Radic - giornalista; Francesco Romeo - cardiochirurgo; Liliana Succi - chef; Raffaello Tonon - opinionista; Francesco Triglia - scultore; Raffaele Vrenna - imprenditore.

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a Regione Lombardia ha ospitato a Milano presso il Grattacielo Pirelli, il 10 aprile, il “Premio Internazionale Bronzi di Riace 2019”. Ideato nel 2002 da Giuseppe Tripodi, Presidente dell’Associazione Proloco città di Reggio Calabria, il Premio celebra ogni anno la ricorrenza del ritrovamento avvenuto nel 1972 dei famosi “Bronzi”, le pregiatissime statue di due meravigliosi guerrieri, pezzi unici al mondo rinvenute nel mar Ionio sulle coste calabre, divenute simbolo della città di Reggio Calabria. Si tratta di un riconoscimento conferito a donne e uomini che - giorno dopo giorno - si spendono con competenza e professionalità al servizio della comunità. Sono gli “eroi” dei nostri giorni, persone che con umiltà e dignità “combat-

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tono come fieri guerrieri”, ciascuno fornendo con orgoglio il proprio piccolo “grande” contributo alla storia, alla cultura e allo sviluppo del nostro Paese. Gran parte delle edizioni del Premio Internazionale Bronzi di Riace si è svolta a Roma, in diverse location; l’edizione 2013 si era svolta nel Principato di Monaco presso l’Ambasciata italiana e l’edizione 2017 nella Maison de l’Italie a Parigi. L’edizione milanese, che si è svolta con successo nell’affollatissima Sala Pirelli, è

stata brillantemente condotta da Andrea Radic e Raffaello Tonon insieme alla madrina dell’evento, Daniela Girardi Javarone. «L’Italia è una terra ricchissima di tesori culturali troppo spesso sottovalutati» ha spiegato Tripodi che, animato da spirito “nazionale”, da anni fortemente si impegna nel voler valorizzare il Belpaese, promuovendone il prezioso patrimonio storico, artistico, naturalistico, enogastronomico senza trascurare quello delle “risorse umane”.


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“ELOGIO ALLA MODERNITÀ” LECTIO MAGISTRALIS DI FLAVIO CAROLI A PALAZZO REALE

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osti in piedi nella Sala Conferenze di Palazzo Reale, la sera del 4 aprile, alla presentazione del nuovo libro “Elogio alla Modernità. Da Tuner a Picasso” del noto critico e storico dell’arte Flavio Caroli. Sul palco della gremitissima sala, accanto all’autore, è intervenuto un prestigioso parterre di relatori composto da Gian Arturo Ferrari, Domenico Piraina, Carlo Tognoli, Fabio Fazio, Filippo Del Corno e Daniela Mainini, che ha brillantemente condotto l’incontro. L’evento è stato organizzato dal Centro Studi Grande Milano - di cui la Mainini è Presidente dal 2002 - in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano e Palazzo Reale. Presenti anche Roberto Poli - Direttore Generale del Centro Studi Grande Milano, e nelle prime file tanti ospiti illustri tra cui Gabriele Albertini, l’Avv. Cesare Rimini, l’Avv. Lodovico Isolabella, Giorgio Rapari, Gian Domenico Auricchio, Rosita Missoni, Ada Grecchi, Daniela Javarone e Claudia Buccellati, per citarne solo alcuni. È noto che Flavio Caroli è un grande maestro divulgatore della nostra storia artistica e del piacere che la pittura ci offre, ma anche critico d’arte dalla rara capacità di osservazione. Un critico d’avanguardia. E proprio l’Avanguardia è al centro di questo suo nuovo lavoro, con un’idea innovativa: le avanguardie artistiche sono nate ben prima del Novecento. Già un secolo tumultuoso come l’Ottocento aveva infatti prodotto le sue: a uno sguardo attento cos’altro sono il Romanticismo, il Realismo e l’Impressionismo, se non delle onde d’urto rivoluzionarie e dirompenti, lanciate contro la tradizione con il dichiarato intento di di-

struggerla? Caroli ci apre le porte di una Wunderkammer piena di gemme nascoste e protagonisti inaspettati, e aggiunge un nuovo, fondamentale tassello al grande mosaico dell’arte che ha costruito in questi anni. “Elogio della modernità” è un libero e personalissimo antimanuale di storia dell’arte moderna, che toglie la patina oleografica e la polvere museale alle opere di Renoir e Picasso, di Matisse, di Klimt, Kandinskij, Morandi, Mirò e tanti altri, mettendoli in rapporto tra loro, confrontandoli con la produzione accademica coeva e seguendone l’eredità fino agli artisti contemporanei. Caroli restituisce così a questo momento altissimo dell’arte mondiale la scarica folgorante di elettricità che aveva agli occhi dei suoi primi fortunati spettatori. 24oreNews

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EASTER CHARITY GALA

S Da sinistra: Danilo Buschi, Cristina Farinelli, Luca Del Bo, Loredana Vergani, Paola Neri

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i è svolto a Milano il Galà di solidarietà di primavera di Ascolta e Vivi Onlus (AEVO), associazione impegnata dal 1999 in Italia e in alcuni Paesi del mondo nel combattere la sordità e nel promuovere la prevenzione, la diagnosi e la cura e sensibilizzando l’opinione pubblica sulle problematiche ad essa legate. La Presidente Loredana Vergani e la madrina di AEVO Paola Neri hanno riunito pochi giorni prima di Pasqua, nell’elegante cornice dell’Hotel Principe di Savoia, numerosi sostenitori vecchi e nuovi per raccogliere fondi per il Progetto Kenya, a favore della Kibarani School. Si tratta di una scuola per bambini sordomuti dove Ascolta e Vivi, oltre ad occuparsi dell’acquisto delle protesi acustiche e alla riabilitazione attraverso la logopedia, ha fatto anche partire un progetto di risanamento per migliorare la qualità di vita dei piccoli ospiti della scuola. Sono stati acquistati tutti i 150 materassi, gran parte dei letti a castello, la pompa solare di ultima generazione e il pozzo per l’acqua potabile è quasi ultimato. Si sta anche provvedendo ad acquistare nuovi apparecchi acustici e materiale per l’ambulatorio audioprotesico. Il Prof. Danilo Buschi, volontario di AEVO, lo scorso febbraio è stato in missione per visionare l’avanzamento dei lavori e per farsi portavoce di altre migliorie. L’associazione ha avviato il rifacimento dell’impianto di illuminazione delle toilettes oltre ad aver progettato dei supporti su ogni letto al fine di poter far fare delle zanzariere per proteggere i bambini dalle zanzare ma soprattutto dalla malaria. L’impegno costante di Ascolta e Vivi si concretizza in missioni umanitarie di aiuto diretto sul campo, nella fornitura della strumentazione necessaria e in attività di formazione del personale medico e paramedico locale. AEVO non si ferma ed è sempre alla ricerca di nuovi sostenitori e finanziatori per i progetti in cui crede da sempre. Puoi aiutare “Ascolta e Vivi” anche tu! www.aevo.org


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“AMORE” E OSPITI INTERNAZIONALI AL VERNISSAGE “PIÙ PREZIOSO” DI MILANO

n evento esclusivo a solo poche ore dall’inaugurazione della Design Week 2019: la sera del 7 aprile in un atelier di via Copernico 22, su un furgone blindato e scortato da due “guardie del corpo”, è arrivato “Unico”. Così l’eclettico artista salernitano Enrico Nicodemo (in arte Demò) ha intitolato questa sua ultima opera, un dipinto realizzato a spatola su un pannello di plexiglas, con resina e polveri metalliche e impreziosito con decine di diamanti, zaffiri, rubini, smeraldi e acquemarine incastonati, per un totale di ben 1132 carati! Valore stimato dell’opera: mezzo milione di euro. Le pietre preziose sono state fornite da Maria Rosa Codetta Raiteri, titolare del museo dell’arte dell’oro Co.Ra.Ma. di Valenza Po. «Il di-

Ph credit: New Reporter Press

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pinto - ha spiegato Demò - è un inno alla natura e all’ambiente: rappresenta un atollo del Pacifico con la scogliera corallina. Un gioiello essa stessa, per questo ho voluto arricchirla anche sulla tela, aggiungendo diamanti e pietre preziose». Ad attendere l’opera, che presto raggiungerà il nuovo proprietario (uno sceicco) negli Emirati Arabi, un parterre di illustri ospiti internazionali tra cui Jacques Israël Nectaire - patriarca ortodosso delle Chiese d’Asia, Africa ed Europa, Stephan Delekian - Presidente della Cour Internationale de Médiation et d’Arbitrage (da Ginevra); Cristophe Magnino - Consigliere del Principe Alberto di Monaco e DG del Cerimoniale per le Decorazioni presso la Gendarmeria di Monaco e il Generale Pa-

trick Negre (da Parigi). Tra gli altri ospiti, il Presidente del Municipio 9 di Milano - Giuseppe Antonio Lardieri, il maestro Giuseppe Cascella, il tenore Rodolfo Maria Gordini, il campione del mondo di sport estremi Modestino Preziosi e Cecilia Capriotti, la ex “naufraga” dell’Isola dei Famosi, ospite fissa di Barbara d’Urso a Domenica Live. Un ospite d’eccezione ha però conquistato le simpatie di tutti: Amore, il pappagallo diventato famoso dopo essere stato fotografato nel 2014 con Papa Francesco in piazza San Pietro. Accompagnato dal suo proprietario Francesco Lombardi, nome d’arte Ghyblj (una carriera come spogliarellista, e un’esperienza anche come presidente del consiglio comunale di Trezzano sul Naviglio) per “par condicio” si è lasciato scattare una foto con il patriarca ortodosso. Come dire… un pappagallo per tutti i papi! F. B.

In alto: Unico; Demò, Alessandra Grimoldi, Cecilia Capriotti e Modestino Preziosi; Ghyblj, Jacques Israel Nectaire e Alessia Colombo; sopra un momento dell’evento 24oreNews

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FASHION

Sporty chic style A cura di PATRIZIA COLOMBO

DSQUARED2 Cintura in pelle di bovino, ottone, PVC e cristalli

BEST COMPANY by Olmes Carretti, la nuova collezione Spring/Summer 2019

ETRO Maglia con ricami e intarsi

DOLCE & GABBANA abito in seta stampato

BALENCIAGA Sneaker Triple S oversize in mix di materiali con effetto trapuntato DIOR Set di due bracciali in cotone viola e rosa

HERMÈS Sandali in vitello Epsom

GIORGIO ARMANI Questo modello runway racchiude il glamour dell’alta moda

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ACCESSORI DI ALTA MODA Hiboy è un brand emergente ideato dallo stilista Christian Rigamonti che anni fa decise di chiudere nel cassetto la laurea in Legge per seguire la sua passione di sempre, la Moda. Lo stilista ha frequentato la Arsutoria School di Milano, scuola leader mondiale per modellisti e designer di scarpe e borse e, dopo anni di esperienze e collaborazioni con marchi internazionali, ha dato vita al proprio personale progetto nel settore borse e pelletteria. Il marchio Hiboy propone anche accessori come portafogli e cinture, e una linea di sneakers da uomo. I modelli di borse si distinguono per le loro forme inconsuete e per i materiali innovativi. Espressione di vivace creatività, le borse Hiboy si impongono all’attenzione per il design schivo di simmetrie, per la ricercatezza di pelli nobili, per la cura e l’attenzione nella realizzazione, elementi che fanno di queste creazioni vere eccellenze del Made in Italy. La linea “One”, composta da pezzi unici, si caratterizza per forme asimmetriche che suscitano una percezione di movimento o di continuità con le curve del corpo. Ogni modello è realizzato con pellami esotici (alligatore, pitone, struzzo…) e rigorosamente lavorato a mano con un’alta maestria artigianale. La linea “Gummy” distingue le proprie borse, oltre al design, anche per il materiale utilizzato, un innovativo tessuto gommato di derivazione nautica che le rende resistenti, impermeabili e facili da pulire. Si tratta di modelli che non presentano cuciture essendo assemblate e incollate a mano. Info su www.hiboy.it

Christian Rigamonti

Borsa in pitone dipinta a mano 26

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FASHION

Sopra: borsa in karung A destra: borsa in colli di struzzo

Sopra: borsa in anguilla e alligatore A destra: borsa in Cordovan e lucertola

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BEAUTY HONEYSUCKLE & DAVANA JOE MALONE Cologne Il selvaggio caprifoglio si snoda attraverso la campagna inglese. Rampicante. Serpeggiante. Ancora più attraente dopo il tramonto. Impreziosito dalla freschezza della rosa e da un tocco aromatico e fruttato di davana. Reso legnoso dal muschio vegetale. Riscaldato dal sole.

Maggio è il mese della bellezza, nell’aria si sente già il profumo dell’estate che ci invoglia a curare di più la nostra linea e a proteggere la nostra pelle più esposta al sole. La delicatezza dei fiori e la vivacità della frutta esplodono negli orti, tra i prati, sugli alberi, ma anche nei nuovi profumi pensati per la primavera e per l’estate. Fragranze giovani e fresche che vedono protagonisti fiori e frutti

BAUME ESSENTIEL CHANEL Make-up Un balsamo illuminante e idratante da applicare a piccoli tocchi sul viso, per un delicato effetto illuminante. Disponibile in due tonalità: “Transparent”, per un effetto specchio luminoso, e “Sculpting”, per un risultato leggermente madreperlato.

MOLECULE 01 ESCENTRIC MOLECULES Eau de Toilette Una fragranza molecolare, una vera rivoluzione nel mondo dei profumi. È stata creata con una molecola che non esiste in natura, riprodotta in laboratorio, per clonare materie prime esistenti ma non reperibili e che si adatta al ph della pelle.

BRONZ IMPULSE UV inCellium ESTHEDERM Face & Body Spray Uno spray ad alta protezione che riduce i rischi di scottature e allergie e aiuta a prolungare e migliorare l’abbronzatura. Idrata l’epidermide rendendola liscia e setosa. Con tecnologia inCellium per potenziare le difese della pelle contro le radiazioni nocive.

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BODY TIGHTENING CONCENTRATE SKINCEUTICALS Crema corpo Una crema rassodante per il corpo concepita per trattare specificamente cosce, glutei, pancia e parte superiore delle braccia. È una lozione leggera dall’effetto immediatamente rinfrescante, che combatte la forza di gravità, per una pelle tonica, elastica e rassodata.


BEAUTY Dr.ssa Francesca Bocchi Medico Estetico Medico di Medicina Generale Consulente in sessuologia clinica www.dottoressafrancoise.com

RICETTE DI BELLEZZA… FAI DA TE! l nostro fisico sta ancora smaltendo la stanchezza e il grigiore invernale e cresce la voglia di fuga in una bella spa per rigenerarsi. Chi, per vari motivi, non può concedersi questo piccolo lusso, può ricreare la propria piccola spa in casa, utilizzando prodotti naturali e facilmente reperibili. Ecco alcuni trattamenti di bellezza da fare comodamente in casa propria, per coccolarsi e prendersi cura di sè.

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Per il corpo consiglio uno scrub allo zucchero di canna e succo di limone, adatto a tutti i tipi di pelle e la presenza dello zucchero di canna lo rende particolarmente indicato anche per le pelli sensibili, inoltre il limone ha una funzione disinfettante, quindi lo scrub permetterà l’apertura e purificazione dei pori ostruiti. Aggiungendo un cucchiaio di olio di cocco, la miscela vi lascerà la pelle morbida, sana e luminosa. Sul viso si può preparare uno scrub al miele e avena. Mescolando 1 cucchiaio di miele, 1 cucchiaio di mandorle finemente tritate, 2 cucchiai di farina d’avena e del succo di limone o yogurt. Si massaggia la miscela così ottenuta stendendola delicatamente sul viso e si risciacqua con acqua tiepida. Al termine si applica una crema idratante dall’effetto liftante. Per i piedi consiglio il pediluvio al latte. Bisogna riscaldare 4 tazze di latte intero in cui avrete sciolto 2 cucchiai di sale inglese, noto anche come sale di Epsom e 6 gocce del vostro olio essenziale preferito limone, legno di sandalo o lavanda per il pediluvio caldo. Versare il tutto in una bacinella che possa contenere comodamente i vostri piedi e lasciarli immersi per 20 minuti. Potete anche utilizzare lo scrub di zucchero di canna e limone per rimuovere la pelle più ispessita e le piccole callosità. I capelli devono essere una priorità, si può utilizzare una maschera condizionante a base di avocado, che

ridona vitalità ai capelli opachi e secchi. Si schiaccia l’avocado (per i capelli lunghi ne occorrono 2) in una ciotola con una forchetta fino a quando non avrete ottenuto una specie di purea, si aggiungono un paio di gocce di olio essenziale, per rendere la maschera profumata. Si stende la pasta sui capelli dalla radice alle estremità e si lascia in posa per 20 minuti per poi procedere con lo shampoo. Si otterranno capelli lucidi, lisci ed idratati. Passiamo infine alla cura delle mani, troppo spesso trascurate. Inseriamo la nostra crema in frigorifero per un paio d’ore, quindi mettiamone 2 cucchiai in un recipiente con 2 gocce di olio essenziale di the, 5 gocce di olio essenziale di lavanda, un cucchiaio di olio d’oliva e una banana. Mescoliamo tutto, aiutandoci con un frullatore a immersione, fino ad ottenere un composto omogeneo e cremoso e spalmiamo il composto su tutte le mani. Quindi infiliamo dei guanti di cotone e lasciamo in posa per mezz’ora. Il viso, il corpo, la pelle … tutto in voi tornerà a risplendere! 24oreNews

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NUOVA LEXUS UX HYBRID Il primo crossover compatto della casa nipponica A cura di LUCA MEDICI

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a gara si fa dura quando un brand di lusso come Lexus decide di gettarsi in un segmento molto affollato come quello dei crossover premium di “taglia media” dove le concorrenti sono Audi Q3, Volvo XC40, Mercedes GLA, Bmw X1 e Jaguar E-Pace. Ma vediamo nel dettaglio come ci è riuscita. Prima di tutto va detto che la UX (sta per urban crossover) viene proposta con un unico motore, naturalmente ibrido! Sotto il cofano troviamo un motore a benzina due litri (1.987 cm3) a ciclo Atkinson più due motori elettrici per un totale di 184 CV che garantiscono uno spunto di tutto rispetto per un’auto ibrida. Il cambio è il già noto e-Cvt a variazione continua che, nonostante i continui aggiornamenti, non è mai piacevole come un cambio automatico di ultima generazione, l’effetto “elastico” si sente ancora molto, ma è la soluzione che il gruppo Toyota utilizza da sempre sulle

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sue ibride. Nota di merito invece per il telaio, che utilizza la piattaforma Tnga di ultima generazione, denominata Ga-C, che divide con le cugine C-HR, Corolla e Prius. I consumi sono stati messi al centro del progetto garantendo una media di tutto rispetto, soprattutto in città, infatti la casa dichiara un consumo medio di ben 23,3 km/l (che in realtà rilevati sono 16,3 km/l, comunque un dato molto buono per il tipo di auto) ed emissioni di CO2 pari a 146 g/km (dichiarato 97 g/km), in questo caso si potrebbe fare molto meglio. L’offerta è molto ampia, un solo motore, ma molte scelte. Si parte dalle versioni a due ruote motrici (2WD) in allestimento Business, Executive, Premium, F Sport e Luxury fino ad arrivare, nei medesimi allestimenti (escluso Business) alle quattro ruote motrici (4WD) con prezzi che partono da € 37.900 fino ad arrivare a € 49.900, optional esclusi. Chiamarla entry level non è corretto poiché


RUOTE E MOTORI

la nuova UX è in realtà una NX/RX in formato ridotto, infatti per accuratezza di realizzazione, optional offerti e soluzioni tecnologiche d’avanguardia ricorda molto le sorelle maggiori. L’abitacolo è molto curato e ben rifinito, non raggiunge i livelli di charme delle sorelle maggiori, ma si difende bene. I tasti sono molti, ma intuitivi, il cockpit è studiato in modo da essere rivolto al guidatore e la visibilità è buona in tutte le direzioni, complice la carrozzeria compatta lunga 4,5 metri. Lo spazio per i passeggeri è sufficiente, non grande, ma l’ergonomia generale è buona; se proprio devo fare un appunto negativo è sul baule. Sembra che gli Ingegneri si siano dimenticati di questo spazio! Piccolo? Peggio, piccolissimo, oltre alla scomoda soglia alta la capacità complessiva è di soli 189 litri (+ altri 58 litri sotto il pavimento dove c’è un altro vano per accogliere piccoli oggetti), praticamente un baule da utilitaria, un vero peccato. Le cugine C-HR e Corolla fanno molto meglio, 377 litri la C-HR e 361 litri per la Corolla. Per un’auto vo-

tata ad un utilizzo cittadino e anche per brevi viaggi un baule come questo è veramente poco capiente e sfruttabile! Un altro grosso difetto, comune ad altri modelli di casa Lexus e Toyota, è l’impianto infotainment. Molto scenografico lo schermo da 10,2 pollici, ma non all’altezza della miglior concorrenza. Il touchpad montato sul tunnel centrale, simile ad un mouse (che controlla il puntatore) non brilla per precisione e complica semplici funzioni che in realtà dovrebbe semplificare. Inoltre non sono supportati CarPlay e Android Auto che per un’auto di questo genere è una mancanza inaccettabile. Molto bene invece la ricarica wireless per lo smartphone e il fantastico impianto hi-fi Mark Levinson con 14 altoparlanti che viene offerto come optional al già valido impianto di serie. Pochi gli optional, tutti consigliati e ottima la dotazione di sicurezza di serie che comprende tutti i sistemi ADAS compresi nel Lexus Safety system +, airbag anteriori e posteriori, cruise control adattivo e molto altro.

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VIAGGI

SAMOA VIAGGIO NEL GIARDINO DELL’EDEN A cura di ELENA FOSSATI

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e amate la natura incontaminata, gli sport acquatici e siete alla ricerca di un luogo lontano dal turismo di massa, ecco per voi le isole Samoa, un remoto angolo di Eden nel Pacifico meridionale, a metà strada fra le Hawaii e la Nuova Zelanda. Per la bellezza dei paesaggi. Per i vulcani inattivi, le numerose cascate, la vibrante barriera corallina. Per le origini culturali, risalenti a tremila anni fa. Il periodo migliore per visitarle è tra maggio e ottobre, quando il tempo è perfetto e il calendario degli eventi è fitto. Se siete appassionati di immersioni o di pesca grossa, sappiate che la Polynesian Dive Fest e il Game Fishing Tournament (Torneo di pesca grossa) hanno luogo a metà agosto. La salita del palolo, uno dei più affascinanti fenomeni naturali, avviene sulle barriere coralline di Savai’i, mentre l’evento culturale dell’anno, il Teuila Festival, si svolge a settembre. Messe assieme, le due isole principali, ‘Upolu e Savai’i, occupano un’area leggermente più piccola della Valle d’Aosta. Sull’Isola di Savai’i vale da sola il viaggio la visione dei potenti getti di acqua appena fuori il villaggio di Taga: si tratta di geyser che sparano l’acqua dell’oceano centinaia di metri in aria. Le Cascate di Olemoe si tuffano nelle acque cristalline di una pozza blu scuro circondata dal verde della giungla. La Tafua Peninsula Rainforest Preserve è uno dei tratti di fo-

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resta pluviale più belli e accessibili, con i suoi ampi tratti di aspra costa in pietra lavica costellata di grotte e di soffioni lavici. I campi di lava del Matavanu, i Matavanu Lava Fields, costituiscono un impressionante paesaggio lunare: qui è d’obbligo una passeggiata attorno al cratere. Apia, sull’Isola di ‘Upolu, è la capitale delle Samoa, ricca di architettura moderna e case coloniali. In centro città si trova la “torre dell’orologio”, un monumento commemorativo ai caduti della seconda guerra mondiale. Da non perdere il ‘mercato delle pulci’ - ove poter trovare dal vestito a buon mercato ai ‘siapo’ (fogli di corteccia tinti), alle ciotole di ‘ava e agli articoli di gioielleria in noce di cocco - e il Maketi Fou, il più grande mercato di prodotti freschi ai prezzi più bassi del Pacifico. Tre giorni a settimana le tradizioni locali sono in mostra al ‘Samoa Cultural Village’, che offre spettacoli di tutti i tipi, dalla preparazione dei piatti tipici (come il pesce cotto su rocce calde a terra e coperto di foglie) fino ai canti, alle danze e al tradizionale tatuaggio samoano. Poco affollate anche durante l’alta stagione, le Samoa offrono giornate di intense suggestioni e la possibilità di praticare diverse attività: nuoto, snorkelling, immersioni, surf, escursioni a piedi o in kayak e canoa e anche andare in giro in bicicletta permettono di scoprire angoli paradisiaci di questo Stato dell’Oceania.


FINANZA & FUTURO

ITALIA IN (S)VENDITA UN FENOMENO INARRESTABILE Italia è proprio diventato il Paese preferito dagli investitori esteri per fare lo shopping delle imprese che hanno reso famoso il principio del ‘Made in Italy’ e che adesso arricchiscono e rendono particolarmente strategiche tante società straniere. Dalla mia visuale privilegiata di Avvocato d’impresa posso dire con assoluta certezza che, per esempio, il nostro Studio viene continuamente contattato da ogni tipo di fondo, peraltro sempre estero, per richiederci di essere rappresentati nell’acquisto di aziende italiane siano esse piccole, medie o grandi. La circostanza per noi, egoisticamente, è certamente positiva. Bastano pochi dati e qualche recente esempio per avere una radiografia di quello che sta succedendo. Negli ultimi 5 anni sono finite nelle mani di holding straniere oltre 500 marchi nostrani di ogni settore, a partire dalla storica Magneti Marelli passata a Calsonic Kansei, per proseguire con Versace, Krizia, Buccellati, Pininfarina, Italo, Frecciarossa, Risiko, Brunello di Montalcino, Aceto Balsamico di Modena, Peroni, Grom, Italcementi, Indesit, World Duty Free. E che dire dello storico Palazzo Broggi di piazza Cordusio a Milano, ceduto da Idea Fimit sgr a un fondo internazionale Fosu, oppure della Hines Italia Sgr che ha stretto un accordo con Qatar Holding per l’acquisto di Porta Nuova, l’area di Milano con i grattacieli più alti d’Italia? Il progetto immobiliare è passato completamente al fondo Qatar Qia. Già quest’ultima aveva acquistato una partecipazione pari al 40% nei fondi di investimento. Questo nel 2013 e adesso Qia ha portato la sua partecipazione al 100%. Passando al mondo del calcio di serie A, Milan, Inter, Roma, e Bologna sono già nelle mani di soggetti esteri e la Sampdoria lo potrebbe essere tra poco. L’elenco potrebbe continuare

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all’infinito, ma c’è da chiedersi il perché di questo fenomeno ormai inarrestabile. Io lo identifico in due principali fattori, di cui il primo è il nostro Stato burocrate, con tasse altissime, incombenti quotidiani di ogni genere e una politica che, invece di favorire, non fa che penalizzare chi può dare lavoro e creare ricchezza, soprattutto le piccole e medie imprese che costituiscono l’autentica e immarcescibile colonna vertebrale economica del nostro Paese. La seconda causa è determinata da alcuni fattori insiti nel DNA dell’imprenditore italiano, come la scarsa capacità di internazionalizzazione, elemento ormai indispensabile per qualsiasi azienda, e la scarsa attitudine a predisporre un adeguato passaggio generazionale che assicuri all’impresa la giusta continuità. Sempre più spesso assisto a imprenditori che con la loro capacità e caparbietà hanno fondato e saputo condurre con successo la propria impresa per decenni senza purtroppo preoccuparsi, con il passare degli anni, di ricercare “eredi” che garantissero l’efficace passaggio del testimone, fossero essi discendenti, familiari o collaboratori cresciuti all’interno dell’azienda stessa.

Prof. Avv. Antonello Martinez Studio Legale Associato Martinez & Novebaci Milano - Via Archimede n° 56 www.martinez-novebaci.it 24oreNews

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HI-TECH di MARIE BORDET

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MICRO MONOPATTINO TROLLEY

TEMI PERSONAL ROBOT

SAMSUNG GALAXY FOLD

HUAWEI P30 LITE

Un favoloso due in uno: Micro trolley combina una valigia trolley con un monopattino a tre ruote integrato. Leggero e maneggevole, lo si sposta molto facilmente in modalità trolley come in modalità monopattino. Il monopattino è stabile nonostante il peso della valigia piena, grazie alle due ruote anteriori e alla doppia ruota posteriore, tutte in poliuretano. In modalità trolley, con la pedana ripiegata, il trolley ritrova le sue classiche dimensioni da cabina conformi alle raccomandazioni delle compagnie aeree sulle dimensioni dei bagagli a mano. L’interno della valigia è organizzato in due spazi distinti, separati da una cerniera. Dimensioni: 35x58x23cm, peso 5kg, portata fino a 100kg, Prezzo 349€

Un personal robot progettato per essere un compagno o un aiuto in casa o in ufficio. Alto circa 90 cm, provvisto di ruote, è in grado di girare autonomamente nell’ambiente in cui è posto. È dotato di intelligenza artificiale all’avanguardia e di un sistema di 16 diversi sensori e telecamere. Riconosce il proprio “padrone”, distingue e riconosce le diverse voci: si possono porre domande, ordinare servizi, cibo, pianificare viaggi, giocare. Temi è un robot che impara e quindi in grado di capire le preferenze e gusti. Grazie al tablet Android di 24 cm che ha incorporato a mo’ di testa, si possono lanciare app come Google, YouTube o Uber, disponendo così di ogni sorta di informazione rimanendo sempre connessi. Costa 2.000€. www.robotemi.com

Smartphone e tablet insieme: è un device pieghevole che chiuso è un normale telefono di ultima generazione con display di 4,6 pollici (dalla cornice molto spessa, va detto), ma una volta aperto a libro diventa un tablet dallo schermo da 7,3 pollici. Particolare è il sistema di apertura, che sfrutta una complessa cerniera a ingranaggi multipli. “È solidissima”, dice Samsung, e rende l’apertura fluida e scorrevole, mentre un rassicurante clic fa percepire chiaramente la chiusura del dispositivo. Doppia la batteria e molto evoluto il comparto fotografico, che può contare su ben 6 obiettivi: 3 sul lato posteriore, 2 per gli autoscatti in configurazione tablet, e 1 frontale del Galaxy Fold chiuso. Prezzo 2.000€.

Un prodotto di fascia media con un ottimo rapporto qualità prezzo, che raccoglie l’eredità dei precedenti P20 Lite e P10 Lite che nel tempo sono diventati dei veri best seller. Interessante il comparto fotografico con intelligenza artificiale: impostazioni come la saturazione, la luce e il contrasto vengono regolate automaticamente per dare vita a scatti che tendono alla perfezione. La fotocamera frontale riesce a identificare in tempo reale più di 8 categorie, mentre quella posteriore (tripla) fino a 22. Disponibile in tre differenti colori al prezzo di 369€. Fino al 26 maggio sarà possibile acquistare o preordinare Huawei P30 Lite e ricevere in regalo Huawei Freebuds lite e un voucher Huawei Video dal valore di 30€.

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GIROMILANO La nostra città è sempre piena di sorprese… anche in cucina! Questo mese vi presentiamo alcuni locali molto sfiziosi da provare per condividere con gli amici o la famiglia il piacere di una gradevole serata. Vi ricordiamo, come sempre, anche un paio di luoghi dove trovare ogni mese ‘Milano 24orenews’.

FISHION RESTAURANT Inaugurato da pochi mesi, in zona Garibaldi, presenta un format innovativo: accanto alle proposte più tradizionali di cucina di pesce, stupisce con gustose prelibatezze di fish pastry. Avreste mai pensato di addentare un macaron al sapore di calamaro? O un bignè farcito di crema pasticcera ai crostacei? Probabilmente no, ma dovreste farlo. ➭ Via Maroncelli 15 | www.fishionrestaurant.com

A cura di CARLO KAUFFMANN

BERBERÈ Berberè ha da poco aperto nei pressi della Stazione centrale la terza pizzeria milanese, dopo quelle di via Sebenico e via Vigevano. Qui si gusta una pizza artigianale da lievito madre vivo, tagliata a spicchi, quasi sempre condita con ingredienti di stagione. La marcia in più sta nell’impasto (di farine semintegrali biologiche): croccante, ruvido, asciutto, con grandi alveolature all’interno del cornicione. Buona anche la selezione di birre artigianali e vini bio-dinamici. ➭ Via Cavallini 18/A | www.berberepizza.it TABLOID* Un ristorante originale ed elegante a pochi passi dalla Stazione Centrale e Piazza della Repubblica. L’ambiente accogliente, elegante e moderno, una cucina in grado di deliziare i palati più esigenti, una buona musica e l’estrema cura verso il cliente rendono il Tabloid un luogo ideale per un pranzo di lavoro, per rilassarsi con gli amici o dove organizzare feste private o eventi quali conferenze stampa, mostre fotografiche, programmi televisivi, fashion show. ➭ Via Alfredo Cappellini 19 | www.tabloidmilano.com

MINT GARDEN CAFÈ È sempre stato un piacevole angolo di “vendita” di piante e fiori. Oggi i due proprietari lo hanno trasformato in un gradevolissimo bistrot dove bere bene, potremmo dire “ad ogni ora del giorno”. Il Mint è infatti sempre aperto dalla prima colazione alla sera con i cocktail serviti fra piante e fiori… un romantico locale nella nostra città. ➭ Via Felice Casati 12 | www.mintgardencafe.it

JAMAICA* Il Jamaica è soprattutto i suoi clienti, la gente che lo frequenta. Nomi famosi sono accanto a nomi meno famosi, perché Brera non è fatta solo di illustri pittori, di architetti e giornalisti alla moda; Brera è fatta anche di artigiani, di gente comune, e di allievi italiani e stranieri della vicina Accademia. Passare qualche ora al Jamaica è come immergersi nella “storia” di una Milano immortale. Qui anche ritirare, ogni mese, una copia di ‘Milano 24orenews’ può diventare una piacevole abitudine. ➭ Via Brera 32 | www.jamaicabar.it 24oreNews

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ERBARIO MAGICO

AGNOCASTO la pianta amica della donna A cura di MARICA DE BONIS

L’

Agnocasto (Vitex agnus castus), comunemente noto come ‘falso pepe’, è un piccolo albero che cresce nei letti dei torrenti e sulle sponde dei fiumi, in vallate e colline del Mediterraneo e dell’Asia centrale. Omero lo definisce come “viticcio per intrecciare”, ed ecco il significato etimologico del genere ‘Vitex’. ‘Agnus castus’ (agnello casto), invece, rimanda alle proprietà anafrodisiache attribuite a questa pianta grazie all’azione di contrasto del testosterone maschile. La medicina tradizionale infatti ha sempre attribuito all’Agnocasto proprietà calmanti e in particolare quella di placare il desiderio sessuale: non a caso nel Medioevo veniva coltivata nell’orto dei conventi e si mettevano i suoi boccioli nelle tasche dei monaci novizi, sperando così di soffocarne le pulsioni sessuali. I semi, dall’odore aromatico, sapore amaro e leggermente pungente, erano molto utilizzati come spezia nelle loro cucine, per cui sono noti come il “pepe dei monaci”. Inoltre, Plinio il Vecchio racconta nella sua ‘Naturalis Historia’ che l’Agnocasto veniva sparso sui letti delle donne ateniesi per assicurare la loro fedeltà mentre i mariti erano lontani per la guerra. 36

24oreNews

Proprietà e benefici Ottimo regolatore dell’equilibrio neuroendocrino, l’Agnocasto esplica la sua azione a livello dell’ipofisi, che a sua volta regola la secrezione delle ghiandole endocrine. La parte della pianta più utilizzata per le sue proprietà curative sono soprattutto i frutti, delle bacche nere che contengono l’olio essenziale, glicosidi, alcaloidi e flavonoidi. Questa composizione attribuisce alla pianta un’azione antiestrogenica e antispasmodica che la rende ideale da utilizzare per contrastare i sintomi, soprattutto psicologici, come irritabilità e ansia, tipici del ciclo mestruale, ma anche per controllarne le irregolarità. Anche l’acne

e i disturbi neurovegetativi della menopausa possono trovare sollievo con l’assunzione di Agnocasto. Grazie all’effetto sedativo, inoltre, la pianta può risultare utile in caso di tachicardia, insonnia e spasmi intestinali. Non solo ha ottime proprietà per regolarizzare l’attività ormonale ed il ciclo mestruale, ma una delle caratteristiche più peculiari dell’Agnocasto risiede nella sua capacità di equilibrare gli ormoni della fertilità. Studi recenti attribuiscono a questa pianta la proprietà di aumentare la produzione di LH, ossia l’ormone luteinizzante, innalzando e regolarizzando i livelli di progesterone e quindi favorendo in modo del tutto naturale l’ovulazione.


AMICI A 4 ZAMPE

UN PETAURO PER AMICO A cura di VALERIA MAURO

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egli ultimi anni si è diffuso moltissimo nei Paesi anglosassoni, ma recentemente il “Petauro dello zucchero” ha conquistato anche il cuore di molti italiani diventando uno degli animali domestici più amati. Il suo nome scientifico è Petaurus Breviceps (che in latino significa “acrobata dalla testa corta”) e viene detto “dello zucchero” perché ama gli alimenti dolci. Se innamorarsi di questo dolce animaletto è facile, prendersene cura correttamente non è però facilissimo e richiede tempo, spazi e accortezze di un certo tipo. Sono sempre più i negozi per animali dove lo si può trovare, così come esistono migliaia di annunci riguardanti questa affascinante creatura che può ricordare alla lontana lo scoiattolo volante. Il prezzo in media intorno ai 150 euro. Prima di adottare questo tenero e dolce nuovo “amico” domestico però è bene conoscerne le caratteristiche e le abitudini, per poter rispettare tutte le sue necessità. Essendo originario della foresta pluviale e costiera di Australia e Nuova Guinea, va considerato a tutti gli effetti come un animale esotico. È un animale spiccatamente sociale e ama la compagnia dei suoi simili e del suo “padrone”. Pertanto è consigliabile averne una coppia (meglio due maschi o due femmine se non si intende creare un allevamento), avendo comunque cura di far sentire spesso la vostra presenza. Può superare i 10 anni di età, se accudito nel modo corretto,

e non è un animale adatto ai bambini, sia perché bisogna maneggiarlo con delicatezza che perché si tratta di un marsupiale notturno. Se lo abituerete fin da piccolo vi farà le feste quando rientrate dal lavoro e vi planerà spesso addosso, andando magari, da buon marsupiale, a dormicchiare nel vostro taschino. Per allevarlo occorre munirsi di una gabbia-uccelliera abbastanza ampia (alta almeno 2 metri) da favorirgli il movimento. In essa va posizionato tutto l’occorrente per mangiare e bere, inclusi piccoli giochi, cercando di ricreare il suo habitat naturale inserendo rami da cui poter saltare. Per nutrirlo, tanta verdura e frutta, prima di tutto: insalata, carote, zucchine, cetrioli, arance, pere, mele, uva, pesche, albicocche melone, kiwi, papaia, uva e banane saranno la base della sua alimentazione. Occorrono anche alimenti ricchi di proteine, acquistabili presso i rivenditori di cibo per rettili oppure online. Sono da evitare i cibi ricchi di zucchero, la frutta conservata o essiccata, le miscele di semi per roditori e la frutta secca in generale. Il Petauro non richiede vaccinazioni di alcun tipo ma vi servirà comunque un veterinario specializzato in animali esotici di piccola taglia per una saltuaria visita di controllo e dei consigli: dieci anni insieme non sono cosa di poco conto, questo simpaticissimo animale diventerà un affetto importante e quotidiano nella nostra vita! 24oreNews

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COME STAI? Dr. Cristiano Messina Studi Medici Vercelli Corso Vercelli 7 - Milano www.studimedicivercelli.it

FALSI MITI E FAKE NEWS IN OSTETRICIA

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ell’era del dottor Google sono purtroppo tanti i siti che danno informazioni spesso imprecise su cosa si può fare o meno in gravidanza. In questo spazio ve ne citerò solo qualcuno, ma l’elenco dei “falsi miti” sarebbe infinito. Ciò che bisogna utilizzare è il buon senso, poi ci sono poche regole da seguire in modo attento. Il compito di noi specialisti è proprio quello di chiarire ogni dubbio e tranquillizzare le pazienti. Durante la gravidanza si deve mangiare per due? No, assolutamente, e bisogna evitare un eccessivo aumento di peso che può favorire l’insorgere di alcuni problemi di salute che possono ripercuotersi sulla salute della mamma e del bambino. Pertanto, durante la gravidanza la mamma deve condurre una dieta sana ed equilibrata e non deve eccedere nelle quantità. L’aumento ideale di peso in tutta la gravidanza dovrebbe essere tra gli 8 e i 10 chili. Considerando che al momento del parto si perdono circa 4-6 kg, vanno limitati ovviamente i dolci e i car38

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boidrati, si consiglia un uso moderato dei pistacchi al posto del pane perché tendono a prevenire l’insorgenza del diabete gestazionale. L’attività fisica in gravidanza fa male? No. La pratica di attività sportive durante la gravidanza è spesso vista come potenzialmente pericolosa, e molte donne tendono a ridurla o a sospenderla del tutto. Una regolare anche se leggera attività fisica, come ad esempio fare lunghe passeggiate, ha numerosi effetti positivi. Se la donna già praticava attività fisica ed è bene allenata può continuare a praticarla, previa valutazione medica, evitando ovviamente quelle attività associate ad un certo livello di rischio. Se non ha mai fatto sport invece è bene iniziare lentamente e aumentare gradualmente la durata e l’intensità dell’attività nel tempo. Sesso in gravidanza: è pericoloso per il bambino? Fare sesso durante la gravidanza non mette in pericolo il bambino in alcun modo: il nascituro nel sacco amniotico è isolato dall’esterno e “non si accorgerà di nulla”. Mantenere attiva la sessualità durante

la dolce attesa è un collante importante per la coppia: la donna riesce così a sentirsi ancora attraente e desiderata e, nel contempo, il partner non ha la spiacevole sensazione di essere escluso dallo speciale vincolo che già lega la mamma al bambino. Mantenendo la propria identità di uomo e donna si allontana la crisi psicologica che minaccia la coppia nel cambiamento dei ruoli che l’arrivo di un erede comporta. Fare viaggi è vietato in gravidanza? Salvo casi specifici, non c’è nulla di vietato ma la scelta dei viaggi deve essere fatta tenendo conto dei cambiamenti e delle diverse esigenze che la gravidanza comporta al corpo della donna. Viaggi in macchina con soste ravvicinate. L’aereo può essere utilizzato fino a 32 settimane per viaggi di media durata e molte compagnie richiedono un certificato da parte del ginecologo curante. E va ricordato: in un anno ho dovuto inviare due certificati via mail alla capitaneria di porto di Genova per non far perdere l’imbarco a 2 pazienti gravide!


SESSUOLOGO Dr. Roberto Bernorio Specialista in ginecologia Psicoterapeuta Sessuologo clinico www.robertobernorio.it

SCEGLIAMO IL PARTNER “CON IL NASO”? Qual è il ruolo dei sensi nell’amore e nel sesso? La vista permette di cogliere le caratteristiche attrattive più immediate, ma poi entra in gioco anche l’olfatto. Non a caso si dice “L’amore è cieco”, proprio perché spesso scegliamo con il naso. La scelta del partner supera gli aspetti estetici e culturali e sconfina nelle leggi della biologia e della chimica

Presidente: Prof. Willy Pasini Milano, Via Marostica 35 Info: www.aispa.it WORKSHOP INTENSIVO Pavimento pelvico, perineo e benessere sessuale nella donna Mestre 26-27 Maggio

Buongiorno Dottor Bernorio. Ma è vero, come alcuni dicono, che ci scegliamo con il naso? Nella mia esperienza mi rendo effettivamente conto che un certo tipo di odore di alcune ragazze mi inibisce, ma ci sono studi scientifici su queste cose? [Alberto] Gli scienziati si sono sempre interessati a come gli animali reagiscono all’odore. Hanno imparato che alcuni odori sono difensivi, mentre altri sono usati per attrarre il sesso opposto. Anche gli umani, possono contare sui loro sensi olfattivi per determinare la scelta di un compagno adatto. Esperimenti fatti all’Università di Berna da Claus Wedekind indicano che le donne possono distinguere tra gli uomini che “sanno” di fratelli o padri – e uomini che “odorano” di compagni o amanti, e di conseguenza scelgono. Usando t-shirt sudate o che odoravano piuttosto che uomini veri, Wedekind chiedeva alle donne di dare un giudizio indicando se questi sapevano di spiacevole o di sexy. Quelli che preferivano di più appartenevano a uomini che avevano sistemi immuni diversi dal loro, una scelta che avrebbe reso il figlio nato da

loro di ottima salute. Figli nati da genitori che hanno due tipi diversi di sistemi immuni hanno sistemi immuni combinati che possono vincere un più grande numero di malattie. Questa ricerca indica l’importanza dell’odore, ma attesta anche l’esistenza di feromoni, segnali chimici che portano un ampio raggio di messaggi biologici. Uno studio recente nel giornale “nature” fornisce una ulteriore prova di questa interazione chimica tra individui, un fatto conosciuto a lungo nel mondo animale ma ancora sede di dibattito per quanto riguarda la specie umana. Si ritiene attualmente che i feromoni non vengano “odorati” in maniera consapevole ma siano invece “percepiti” in modo subliminale attraverso ciò che è definito come “organo vomeronasale”. Sebbene i risultati delle ricerche non siano totalmente concordanti, tale organo sembra apparire come un piccolo recettore localizzato nel naso da cui prende origine una fitta rete di nervi che attraversano tutto il cervello raggiungendo l’ipotalamo – il centro del cervello che governa le emozioni e gli impulsi base. Questo ci spiega come gli stimoli olfattivi possano influenzare significativamente l’attrazione e la risposta sessuale nei confronti di uno specifico partner. 24oreNews

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Anno 7 - Maggio 2019

Bellagio - Lago di Como

Cultura del territorio, Turismo e Benessere

IL PERSONAGGIO

GIANFRANCO VISSANI I MIEI TRENT’ANNI DI GAVETTA

SCOPRI L’ITALIA

GROSSETO: VIAGGIO NEL CUORE DELLA MAREMMA

[STILE ITALIANO]

L’ARTE DI PIERO GUCCIONE



Maggio 2019

indice [ PERSONAGGIO] 6

Gianfranco Vissani: «I miei trent’anni di gavetta»

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Alla scoperta di Piero Guccione

[ STILE ITALIANO]

[ SCOPRI L’ITALIA]

10 Le “perle” del lago di Como

13 Grosseto: viaggio nel cuore della Maremma

[ SALUTE & BENESSERE]

16 La dieta del benessere. Batti il 5!

[ AGENDA ITALIA]

18 Alla scoperta dei “castelli”

[ TV DA GUSTARE]

19 Cosa vedremo in TV

[ LIBRI]

20 Il Novecento - Volume II di Vittorio Sgarbi 21 Le nostre recensioni

[ BUONE NOTIZIE]

22 Tratte dal Corriere della Sera

Direttore Responsabile Dario Bordet Direttore Editoriale Evelina Flachi ViceDirettore Editoriale Alessandro Trani Art Director Patrizia Colombo Progetto grafico/Impaginazione Milano Graphic Studio S.r.l. Hanno collaborato Valerio Consonni Edmondo Conti Annamaria De Bernardis Elena Fossati Francesco Garosci Carlo Kauffmann Maggio 2019

Gianfranco Vissani Sandro Nobili Alessia Placchi Edizioni Le Roy srl Milano, Viale Brianza, 24 redazione@le-roy.it www.italiadagustare.com Telefono: 377.4695715 Promozione & PR Anna Nannini, Dante Colombo, Carlo Kauffmann info@le-roy.it Pubblicità & Advertising Team Entertainment - Milano Via Melchiorre Gioia, 72 info@teamentertainment.eu Telefono: 02.89412141

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Stampa La Serigrafica Arti Grafiche Via Toscanelli 26 - Buccinasco Periodico mensile Reg. trib. di Milano n. 287 del 02/07/12 N°iscrizione ROC: 22250 Distribuzione Gratuita

Desideriamo informarLa che i suoi dati personali raccolti direttamente presso di lei o fornitici saranno utilizzati da parte di “Italia da Gustare” nel pieno rispetto dei principi fondamentali dettati dalla direttiva 95/46/CE e dal D.lgs. 171/98 per la tutela della Privacy nelle Telecomunicazioni e dalla direttiva 97/07/CE e dal d.lgs. 185/99. Eventuali detentori di copywriting sulle immagini - ai quali non siamo riusciti a risalire - sono invitati a mettersi in contatto con: Le Roy srl

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airmauritius.com …connecting to the future

Air Mauritius, compagnia di bandiera dell’isola di Mauritius; nata nel 1967 si è posta obiettivi ambiziosi che l’hanno vista affermarsi come una delle più importanti Compagnie Aeree a livello internazionale per la qualità del servizio e l’eccellenza degli standard operativi conseguendo importanti riconoscimenti come la classificazione 4-stelle Skytrax e il premio come miglior compagnia dell’Oceano Indiano. Air Mauritius raggiunge 22 destinazioni in Europa, Asia, Africa, Australia, Oceano Indiano. Dall’Italia opera voli plurigiornalieri via Parigi, voli settimanali via Amsterdam, Londra e Ginevra, con comodi collegamenti dalle più importanti città Italiane. Air Mauritius prevede il trasporto gratuito della sacca da golf.

Con Air Mauritius la vacanza inizia a bordo!


M A G G I O E

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Carissimi lettori, l’estate è alle porte e dobbiamo prepararci ad affrontarla al meglio per gustare sia i meravigliosi paesaggi che i tipici piatti che questa stagione ci offre! Potete iniziare leggendo la mia pagina sulle 5 forme di benessere importanti per raggiungere un buono stato di salute psicofisica! Cominciamo questo numero con un’interessante intervista di Dario Bordet a un personaggio noto al pubblico televisivo e non solo, un talento raffinatissimo in cucina dalla grande personalità: lo chef stellato Gianfranco Vissani. Sarete poi invitati a visitare la mostra di un grande artista italiano del ‘900, Piero Guccione, scomparso sette mesi fa nella sua amata terra siciliana e ricordato di recente da Vittorio Sgarbi nel suo secondo volume sull’arte italiana del Novecento. Viaggeremo ancora insieme tra la storia e le ricchezze di due incantevoli territori italiani: il lombardo Lago di Como e la Maremma Grossetana, nel sud della Toscana. Non perdetevi infine i programmi della TV del mese, suggeriti come sempre da Edmondo Conti, i libri che abbiamo scelto per voi e gli immancabili appuntamenti della nostra Agenda, che questo mese vi accompagnerà tra alcuni dei castelli più belli e suggestivi d’Italia. Buona lettura!

SCARICALO ORA! Hai il nostro numero precedente? Se non ce l’hai, non preoccuparti, puoi scaricarlo gratuitamente tramite il nostro sito: www.24orenews.it Maggio 2019

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[ per s onaggio ]

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[ per s ona ggio ]

GIANFRANCO VISSANI

«I MIEI TRENT’ANNI DI GAVETTA» Intervista a cura di Dario Bordet

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Esuberante, schietto, un vero umbro verace. Gianfranco Vissani nasce nel 1951 nella cittadella medioevale di Civitella del Lago, in Umbria. Figlio d’arte, inizia a 13 anni nel ristorante di famiglia e frequenta la scuola alberghiera di Stato a Spoleto. Avvia giovanissimo la sua lunga gavetta: in Italia lavora in locali famosi come l’Excelsior di Venezia, il Miramonti Majestic di Cortina d’Ampezzo, il Grand Hotel di Firenze e Zi’ Teresa di Napoli. Durante questi soggiorni frequenta però anche le piccole trattorie per approfondire le tradizioni gastronomiche locali. Nel

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1974 rileva il ristorante paterno a Baschi e lo trasforma in una Mecca dell’alta cucina, che conquista due stelle Michelin e viene segnalato tra i primi in Italia in tutte le guide gastronomiche. Alla base delle ricette di Gianfranco Vissani ci sono i piatti della tradizione, rivisitati dal cuoco grazie ad una cultura sviluppata durante i suoi viaggi all’estero. È stato forse il primo chef (quando ancora gli chef stavano solo in cucina) ad andare in tv come ospite, trasformandosi in un volto noto al grande pubblico e poi addirittura in conduttore di programmi propri.

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[ personaggio ]

Una passione nata nella cucina di famiglia?

Sì, però poi ho fatto la mia “bella” gavetta girando il mondo. Al lago di Corbara mio padre ha aperto il primo ristorante quando ancora le strade erano poco praticabili. Da giovani siamo attratti da tutto quello che è diverso e per questo, dopo l’istituto alberghiero a Spoleto, ho iniziato presto a girare l’Italia da Genova a Venezia, a Firenze, a Napoli… tutte mete che hanno arricchito il mio bagaglio. Poi andavo nelle piccole trattorie, e non nella grande ristorazione, per conoscere e imparare i piatti tipici regionali. Oggi invece tutto quello che c’è qui è la mia vita: amo l’Umbria, con questa terra ho un legame molto forte.

Un ricordo divertente di quegli anni di gavetta?

Un giorno a Roma lo chef Giovanni Gavina, che è stato il mio grande maestro, mi chiese di cucinare mille uova sode e le misi sì sul fuoco, ma poi me ne dimenticai totalmente! Un altro giorno eravamo a Villa Miani, dove era arrivato il primo ministro della Finlandia. Ricordo che era tornata indietro una mousse di fragole su zoccolo di ghiaccio, parliamo di 50 anni fa: allora dissi al maître “hanno finito tutti, posso mangiare questa mousse?” e lui rispose “sì, la mangi, la mangi”. Così la mangiai ma il ministro finlandese, a cui la mousse era piaciuta molto, ne aveva chiesta un’altra, e la mousse non c’era più. A un certo punto lo chef Gavina mi diede un pugno sul petto e mi cacciò via. Ma io ero talmente testardo che mi ripresentai in cucina il giorno dopo, e lui mi disse “vieni avanti”. E mi riprese.

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Una fatica, una difficoltà di questo vostro mestiere.

La fatica alle volte di far capire alla gente che noi lavoriamo nella cucina di un ristorante mentre spesso invece siamo messi allo stesso livello di una tavola calda, di una trattoria o anche di un supermercato. La fatica di far capire qual è la differenza, cosa c’è realmente dietro al nostro lavoro.

Gli chef stellati che sono sempre in tv, detto tra noi, sono davvero tutti bravi? C’è qualcuno bravo, che aiuta questi ragazzi a crescere. Perché colui che va in televisione deve aiutare i ragazzi a crescere, non gli si deve dare questa “importanza”. Vogliamo parlare di che fine hanno fatto quelli che hanno vinto MasterChef? Signori, stare in cucina fa male, ti vengono i calli, si suda e alla sera crolli fisicamente!

Magari oggi c’è chi impara il mestiere del cuoco sperando di andare in tv. Credo sia il sogno di tanti ragazzi, e il sogno di tanti cuochi. E poi si guadagna di più, piuttosto che stare in cucina, e ci sono meno tasse!

Uno cuoco ha più successo se è anche imprenditore? Il cuoco se fa l’imprenditore non fa il cuoco. E poi il cuoco deve stare sul pezzo giorno e notte, non

quello che fa il mattino e poi va via, oppure arriva solo la sera. Guardi, quello non è uno chef, è un rompimarroni. Lo chef deve stare in cucina ma a lavorare, a faticare. Io ho fatto i miei 30 anni di gavetta. Ma quanti, secondo lei, hanno fatto 30 anni di gavetta?

Ha perso di recente parecchi chili, come ha fatto?

Marc Mességué, un mio amico storico, mi ha aiutato in questa storia. Fumavo 80 Marboro al giorno e a un certo punto ho sentito il bisogno di portare avanti la mia vita e salvaguardare la mia salute, perché 80 sigarette al giorno certamente non mi facevano bene. Così ho smesso di fumare e adesso mi sono messo a dieta e dovrò farlo ancora per un anno.

Un messaggio per i giovani che hanno la passione per la cucina e che intendono seguire il mestiere di cuoco. Ultimamente mi sono arrivate due ragazze che non hanno voglia «di fare un cazzo» e hanno 24-25 anni. Ragazzi, mettete in conto di fare 5, 6 o 7 anni di sacrifici, magari con un anno di stage prima di prendere lo stipendio. Però dovete metterci «le palle», perché questo è un mestiere duro. Bisogna piangere, sudare e poi la sera mettere le creme, altrimenti morirete sotto la cucina.

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[ s tile ita lia no ]

ALLA SCOPERTA DI PIERO GUCCIONE “LA PITTURA COME IL MARE” 7 aprile - 30 giugno 2019 Museo d’arte Mendrisio

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Amava la sua terra e un giorno decise che dalla Roma modaiola doveva tornare a Scicli (Ragusa) e dipingere, dipingere il mare. Il mare che lo emozionava, che si tramuterà quasi in un’ossessione, e che sarà il suo compagno di vita sino agli ultimi giorni. Piero Guccione, classe 1935, siciliano di nascita, è stato tra i maggiori protagonisti della pittura italiana del secondo Novecento. Della sua arte ha vissuto sino a sette mesi fa quando, all’età di 83 anni, si è spento nella sua casa di Quartarella (Modica). Per oltre quarant’anni ogni mattina l’artista ha guardato il mare cercando di coglierne le variazioni, non per semplice descrittivismo, ma per trovarci sempre l’anima dell’uomo. «Mi attira l’assoluta immobilità del mare, che però è costantemente in movimento». Guccione ha portato la sua ricerca ai limiti dell’astrazione, restando tuttavia ben ancorato alla realtà. Persino nelle ultime opere dove la rarefazione è condotta all’estremo e il senso di vuoto diventa qualità principale, egli vuole e sa rimanere pittore di un’antica tradizione radicata nel dato realistico, figurativo. Nel dipingere il mare e il cielo, egli è stato attratto dalla forza e dal colore di quell’impercettibile linea che divide la parte superiore dei suoi dipinti, il cielo, dalla parte inferiore, il mare. È questa impercettibilità che ha sempre cercato di riportare sulla tela. Tra il 1973 e il 1974 l’artista scopre l’uso del pastello come tecnica “veloce”, in alternativa, o meglio in sostegno al lento procedere dell’olio. Da quel momento in avanti il pastello assume sempre più importanza nella sua opera, dandogli modo di esprimere un’emozione più immediata e diretta, animando la natura e trasferendo alla natura i sentimenti e le passioni umane, dalla gioia al dolore, dalla malinconia all’indignazione. Con la prima retrospettiva ‘post mortem’, il Museo d’arte Mendrisio intende ripercorrere il viaggio attorno al mare di Guccione atMaggio 2019

Mare a Punta Corvo, 1995-2000, olio su tela; 86 x 113 cm, Collezione privata

Le pietre sui campi di Passo Cane, 2002, pastello su carta; 59 x 64.5 cm, Galerie Claude Bernard, Parigi

traverso l’esposizione di 56 capolavori tra oli e pastelli, a partire dal 1970 fino alla conclusione del suo percorso. La scelta delle opere è stata curata dal Museo d’arte Mendrisio in collaborazione con l’Archivio Piero Guccione. Un catalogo di 120 pagine, edito dal Museo d’arte Mendrisio, documenta con fotografie e schede tutte le opere in mostra, introdotte dai contributi di studiosi e seguite da apparati riportanti una bibliografia scelta e una selezione delle esposizioni.

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[ s copri l’ita lia ]

LE “PERLE” DEL LAGO DI COMO

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A cura di Sandro Nobili

Il Lago di Como è tra le zone del mondo più straordinarie e apprezzate. Non è certo una scoperta dei divi di Hollywood: è stato amato nei secoli, almeno fin da quando nel 59 a.C. Giulio Cesare vi mise piede e fondò sulle sponde del lago la colonia di “Nova Comum”. Ma la vera folgorazione per l’immensa bellezza di questo paesaggio avvenne in epoca Romantica Per il suo carattere e la sua natura, con le alte montagne boscose che salgono in verticale dal lago e il cielo che si annuvola in temporali improvvisi, il Lario era, ed è, destinato agli animi più sensibili. L’Ottocento ne fu conquistato. Qui passò Goethe descrivendone l’aria luminosa, qui fu ambientato Malombra del Fogazzaro, e qui si consumarono amori veri e pieni di passione. Proprio là dove il ramo di Lecco incontra quello di Como per poi congiungersi entrambi con quello che corre verso la Svizzera, si passa dalle sponde dove si vive la dolce vita, nelle ville più lussuose e negli alberghi 5 stelle, a luoghi più selvaggi, di montagne, antiche abbazie, spiaggette dimenticate, borghi incantevoli il cui stile di vita richiama tempi lontani. Seguiteci in questo primo itinerario tra Cernobbio e Bellagio - “la perla del Lago di Como”.

A pochi chilometri da Como, Cernobbio è un concentrato di monumenti e dimore signorili riservate a vacanze VIP. Le ville si susseguono senza sosta:

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l’ottocentesca ed eclettica Villa Erba (dove soggiornò Luchino Visconti) con il suo bellissimo parco; la Villa Bernasconi, in stile liberty con bellissime decorazioni a forma di farfalla e baco da seta in onore del proprietario, imprenditore serico; la celeberrima Villa d’Este, oggi uno degli hotel più lussuosi e famosi al mondo e Villa Pizzo, con le sue terrazze che scendono verso il lago. Proseguiamo su un itinerario breve ma suggestivo, lungo la strada Regina Vecchia che attraversa tre graziosi borghi del comasco, Moltrasio, Carate Urio e Laglio. La Chiesa dei Santi Quirico e Giulitta a Urio merita una sosta, se non altro per la bella veduta sul lago. Arrivati a Laglio, lasciatevi contagiare dal gossip e cercate Villa Oleandra, antica dimora acquistata nel 2002 da George Clooney. Lenno e Tremezzo, con l’Isola Comacina all’orizzonte, rappresentano probabilmente l’espressione più autentica dei borghi sul Lago di Como. L’Isola Comacina, l’unica del lago, può essere raggiunta in battello da Ossuccio. Sull’isola i resti di antiche chiese raccontano di quando gli abitanti si schierarono con i milanesi contro i comaschi e il Barbarossa e l’isola fu data alle fiamme nel 1163. Il giorno giusto per andarci è il 24 giugno, quando si ricorda ancora l’incendio con un suggestivo spettacolo di fuochi d’artificio. Lenno gode di una posizione geografica privilegiata tanto che nel XVII secolo il Cardinale Durini Maggio 2019


[ s copr i

l’ita lia ]

Nell’altra pagina: una bella veduta dal lago di Bellagio; a sinistra la villa del divo George Clooney a Laglio; in alto Villa d’Este a Cernobbio e a destra l’isola Comacina

definì questa zona “il golfo di Venere”. A poca distanza il borgo di Tremezzo, situato alle pendici di un monte, offre uno scorcio memorabile del Lago di Como. Notevoli gli edifici e le ville di pregio in zona, come Villa Carlotta, Villa La Quiete (detta “la Gioconda”) e la Chiesa di San Lorenzo (frazione di Bolvedro). Da Tremezzo raggiungiamo infine Cadenabbia per prendere un battello verso l’ultima meta di questo nostro breve viaggio nel triangolo lariano, Bellagio. Tra gli aspetti più affascinanti di questo splendido borgo, considerato una delle più belle terrazze panoramiche d’Italia, ci sono senza dubbio le sue incantevoli ville, famose in tutto il mondo per il loro

Tremezzo Isola Comacina

Laglio Cernobbio

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Bellagio

sfarzo e per i loro giardini curatissimi. Una delle più celebri è Villa Serbelloni, una splendida villa secentesca edificata sulle rovine di un precedente castello andato distrutto. Attualmente appartiene alla fondazione Rockefeller di New York ed è un prestigioso hotel sede di convegni internazionali. Un’altra bellissima dimora, l’ottocentesca Villa Melzi progettata da Giocondo Albertolli, è circondata dai giardini all’inglese che conquistarono Liszt e Stendhal. Attualmente è abitata e quindi visitabile solo in alcune sue parti. Il suo immenso parco verde ospita, in un’atmosfera di puro incanto, statue, busti e opere di epoche diverse, reperti di grande valore artistico e storico, come le statue egizie che ornano il giardino o le antichissime urne di origine etrusca. Il giardino esterno ospita persino una gondola veneziana, giunta qui a Bellagio per volontà di Napoleone, e una incantevole cappella neoclassica. Passando all’arte culinaria, qui si incontrano i gusti del lago e della terra in matrimoni molto fortunati. Nelle osterie tipiche potrete assaggiare la pasta con la bottarga di lavarello, i ravioli di pesce, il riso con pesce persico e verso la parte montana l’immancabile selvaggina e la polenta. Ma anche gustare un’ottima bresaola e i “missoltini” (agoni essiccati al sole). Non dimenticate di irrorare il tutto con degli ottimi vini bianchi e rossi di produzione locale.

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[ s copr i l’italia ]

GROSSETO

VIAGGIO NEL CUORE DELLA MAREMMA

A cura di Annamaria de Bernardis

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Sembrano spazi sconfinati quelli che caratterizzano la Maremma toscana che si affaccia su uno dei tratti di litorale tirrenico tra i più emozionanti, dove l’assoluto protagonista è l’orizzonte. L’isola d’Elba e quella del Giglio sembrano delimitarne i confini, arginare la sconfinata luce che caratterizza questo splendido angolo d’Italia. È l’antica terra che fu degli Etruschi, estremo sud della Toscana, quella zona che si interpone tra lo straordinario entroterra e il mare, alternarsi di ampie pianure e poggi dai quali si gode di uno dei panorami più belli della nostra penisola. È un lembo di Toscana che vede le ampie zone di natura selvaggia punteggiate da incantevoli città e borghi storici e che costituisce il suggestivo confine tra una delle terre italiane più ricche e apprezzate e un mare che sa sempre stupire e regalare nuovi scenari. Castiglione della Pescaia e Talamone sono due dei suoi borghi gioiello affacciati sul mare, Grosseto una delle città storiche dell’entroterra. Maggio 2019

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[ scopri

l’italia ]

Capo Sant’Andrea isola d’Elba Isola del Giglio

Talamone

Castiglione della Pescaia, immerso nel cuore della Bassa Toscana a circa 20 km da Grosseto, è tra le più esclusive mete turistiche del Tirreno. Per la qualità del mare e delle sue spiagge, negli ultimi anni Legambiente e il Touring Club l’hanno eletta come prima località balneare d’Italia. La parte bassa del paese è quella più nuova, ricca di negozi, boutique, bar e in alta stagione è il luogo dello “struscio”, dove concedersi dello shopping di qualità, a partire da Corso delle Libertà, dove si trova la maggior con-

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centrazione di vetrine sfavillanti. LifeStyle Shop in Piazza della Repubblica è uno dei nomi più conosciuti, con un vasto assortimento di oggettistica per ogni gusto (e portafoglio). Godere del tramonto sul suo lungomare regala un panorama unico dominato dai profili delle isole dell’arcipelago toscano e dell’Argentario. La parte del borgo racchiusa nelle mura è invece quella più antica. Attraversando la porta Urbica si sale percorrendo le strette stradine che si arrampicano verso la sommità del promontorio e ci si

immerge in un’atmosfera antica, tra le mura, le archibugiere e le antiche porte. Passo dopo passo il nucleo medioevale di Castiglione svela angoli pittoreschi e improvvisi scorci di Tirreno, antichi portali lavorati, vecchie stalle recuperate e l’originale lastricato grigio, testimonianza del passato. A dominare il cuore antico c’è l’imponente Castello, con le sue tre torri merlate, simbolo del borgo maremmano: è proprietà privata e quindi visitabile unicamente in occasioni speciali. Da qui si può godere uno spettaMaggio Marzo 2019


Grosseto

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colo che ha per protagoniste le isole d’Elba, del Giglio e, nelle giornate più limpide, addirittura la Corsica. Il patrimonio storico-culturale di Castiglione si caratterizza per la presenza di splendidi edifici come la Chiesa della Madonna del Giglio, che custodisce una tela settecentesca della “Madonna col Bambino e due angeli” (molto venerata dagli abitanti della zona in seguito a un evento miracoloso che pare si verificò nella chiesa) e la cinquecentesca pieve di San Giovanni Battista, che conserva le reliquie del patrono Guglielmo di Malavalle, noto anche come Guglielmo di Aquitania. Per una pausa enogastronomica suggeriamo un carpaccio di pesce spada affumicato, proseguendo con un appetitoso baccalà alla maremmana o un piatto di gamberoni al forno da accompagnare con un bianco di Pitigliano, una delle città del tufo. Per concludere una serata all’insegna del divertimento, Castiglione offre tantissimi locali. Sicuramente il più celebre è la Capannina, un vero simbolo della vita notturna maremmana e italiana in genere, aperto ormai sin dal 1975. Lasciamo Castiglione per raggiungere Talamone, un borgo arroccato su un promontorio roccioso che domina l’omonimo golfo. La strada tra Castiglione e Talamone costeggia per un lungo tratto il Parco Regionale della Maremma, autentico paradiso naturale dove alla ricca flora si unisce uno straordinario patrimonio faunistico costituito da zone umide, foreste, aree Maggio 2019

agricole, zone rocciose e dune, dove vivono, tra gli altri, tassi, istrici, cinghiali, volpi, lepri e ricci. Imperdibile una tappa nel parco per chi ama la natura. Circondato dalla vegetazione tipica della macchia mediterranea e da ampie spiagge sabbiose, Talamone è una balconata sull’Argentario e sull’isola del Giglio. La sua baia è inoltre famosa per gli sport velici: i colori dei windsurf, dei kitesurf e delle barche a vela, sono parte integrante di queste acque. Fiorente città in epoca etrusca, legò il suo nome a Giuseppe Garibaldi e ai Mille che qui fecero scalo prima dello sbarco in Sicilia nel 1860. Oggi Talamone mantiene orgogliosa il suo aspetto di borgo fortificato di pescatori. Il piccolo porto è dominato dall’imponente Rocca degli Aldobrandeschi costruita verso la metà del XIII secolo. Da non perdere, vicino al porto, è l’Acquario della Laguna, che mostra al visitatore le bellezze marine di cui è ricca la zona. Adagiata in una vasta pianura, Grosseto è uno dei pochi comuni di origine medievale il cui centro è ancora completamente circondato dalle mura medievali. Molti sono i punti d’attrazione per cui vale la pena visitare questa bella città, a partire dalle Mura Medicee del XVI sec., il Palazzo Aldobrandeschi, situato in piazza Dante e il Cassero Senese, imponente fortificazione medioevale risalente al XIV secolo. Il monumento più importante è senza dubbio la Cattedrale di San Lorenzo (costruita a partite dalla fine del XIII secolo) con all’interno un’acquasantiera del 1506. Anche una visita al Museo Archeologico d’Arte Maremmana è d’obbligo: situato in Piazza Baccarini accoglie numerosi reperti archeologici e preistorici della provincia grossetana, nonché dipinti di scuola senese dal sec. XIII al sec. XVII, statue

l’ita lia ]

in legno ceramiche e monete. La movida grossetana si svolge in diverse zone della città. La passeggiata nel centro storico non può non includere corso Carducci, la via delle botteghe e di boutique alternative, cuore della città sulla quale si affacciano svariati palazzi in stile rinascimentale e liberty tra cui Palazzo Marcucci, Palazzo Ariosti, Palazzo Cappelli e Palazzo Tognetti.

Per la gioia del palato Passeggiate, arte, cultura, tanta storia ma anche enogastronomia. Di Grosseto vogliamo infatti apprezzare anche i sapori della sua ricca e saporita cucina: un assaggio di pecorino di Pienza, qualche fetta di finocchiona, il salame aromatizzato con semi di finocchio e bagnato con vino rosso, un assaggio di ricotta e di bruschetta al lardo di Cinta Senese sono i formaggi ed i salumi che propone questa terra. I saporiti pici all’amatriciana, i tipici spaghettoni locali, e un buon cinghiale alla cacciatora, da accompagnare con un buon bicchiere di Morellino di Scansano, sono invece tra i migliori primi e secondi da gustare. Un piatto molto rappresentativo è l’acquacotta, che ha sfamato intere generazioni di maremmani ed è il simbolo dell’arte di fare di necessità virtù. Deliziosi poi i cantuccini con il Vin Santo.

Acquacotta

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LA DIETA DEL BENESSERE

BATTI IL 5! A cura di Evelina Flachi

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Già nel IV secolo a.C. Ippocrate di Kos, considerato il padre della medicina, aveva capito la correlazione tra sana nutrizione e salute. Una sana alimentazione è infatti uno dei fattori principali per la

Tratto dal libro “La dieta del 5” 16

Fà che il cibo sia la tua medicina e che la medicina sia il tuo cibo. Ippocrate di Kos, IV secolo a.C.

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promozione e la difesa della salute e per la prevenzione di molte malattie. La qualità della vita, e spesso anche la sua durata, possono essere migliorate prestando attenzione alla scelta dei cibi, sia per qualità che per quantità, senza trascurare una quotidiana attività motoria. Per guadagnare in salute a tavola non serve necessariamente mettersi a dieta, se per dieta intendiamo un regime di restrizione calorica. Il concetto che ho sviluppato negli anni è più vicino al significato originario della parola greca diaita, che significa “stile di vita”. Con la Dieta del 5 (pentadieta) possiamo quindi iniziare un percorso di sana alimentazione, con scelte alimentari consapevoli ed equilibrate. Il 5 in numerologia significa equilibrio, che vuole essere il concetto base di questo programma alimentare. Cinque è il numero delle dita della mano e, se hai successo e raggiungi i tuoi obiettivi, anche a tavola, puoi “battere il 5”! A colpo d’occhio, la Dieta del 5 ci può far capire cosa ci serve per stare davvero bene. Maggio 2019


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LE 5 FORME DI BENESSERE Possiamo cominciare a comprendere quanto sia importante raggiungere e mantenere nel tempo almeno 5 aspetti del nostro benessere, per essere in forma e per aggiungere “anni alla vita e più vita agli anni”.

l Benessere fisico

Lo si persegue attraverso il movimento, una corretta nutrizione, un sonno regolare, ma anche mediante l’uso corretto dei farmaci, il non abuso di alcol e droghe, il vivere in ambienti piacevoli e rilassanti. Riguarda essenzialmente il nostro corpo, ed è il tipo di benessere più facile da comprendere per noi occidentali, anche se largamente disatteso. Tra sedentarietà, diete sballate, abuso di farmaci e droghe ci facciamo ogni giorno del male (come dimostra un’imponente mole di dati di ricerca) e spesso lo sappiamo.

m Benessere emotivo

Si raggiunge attraverso una consapevole gestione dello stress e delle emozioni negative. Soprattutto in Occidente viviamo spesso inutilmente sull’orlo della crisi di nervi. La reazione di allarme con cui l’organismo viene predisposto alla “lotta” o alla “fuga” scatta in continuazione, con continue scariche di ormoni dello stress, che non trovano consumo in un atto fisico. Padroneggiare una buona tecnica di rilassamento (training autogeno, yoga, meditazione…), così come guardare ai fatti della vita con un approccio positivo, diventa fondamentale per non cadere vittima delle emozioni distruttive e nella rete purtroppo molto estesa delle “malattie da stress”.

n Benessere sociale

Lo si trova evitando l’isolamento a cui ci spinge il sistema sociale delle grandi metropoli occidentali. L’uomo è un animale sociale, il cui obiettivo è costruire un network, coltivare una fitta rete di relazioni familiari, amicali e all’interno di gruppi raccolti attorno a interessi comuni. Alcuni recenti studi stimano per gli “isolati” un 20% di probabilità in più di morire precocemente rispetto agli “inMaggio 2019

& benes s er e ]

tegrati”, percentuale che sale al 53% per quanto riguarda le malattie cardiache fatali.

o Benessere intellettuale

Per una vita piena e ricca è fondamentale non smettere mai di far lavorare il cervello per tutta la vita. Non solo attraverso il lavoro, ma anche nel tempo libero, coltivando hobby in grado di stimolare i neuroni e stabilire nuove sinapsi, vale a dire quei punti di contatto tra un neurone e l’altro in grado di dotare il nostro cervello di nuovi programmi, quindi di nuove idee e nuova intelligenza. Ciò che ci permette di tenerci alla larga dalle dilaganti demenze senili.

p Benessere spirituale

Amore, compassione, fiducia, generosità e altruismo sono piacevoli compagni di vita. Fare del bene agli altri significa quasi sempre fare del bene anche a se stessi. Non lo dice solo la religione, ma anche la scienza. Chi si sente più buono è anche psicologicamente appagato, in pace con se stesso e con il mondo. Nell’uomo è presente una spinta spirituale - probabilmente con una base genetica - che lo induce a inseguire traguardi alti e che vanno al di fuori del sé.

Per stare bene “dentro e fuori”, e per raggiungere senza fatica il nostro peso forma è bene tenere in equilibrio tra loro questi 5 aspetti. Ce ne accorgiamo tutti i giorni. Spesso incontriamo persone apparentemente in salute, forti, vincenti, motivate, che all’improvviso entrano in crisi o in depressione, a causa magari di una spiritualità acerba, che li lascia senza risposte davanti a quei perché della vita con i quali, prima o poi, tutti finiamo per fare i conti. Insomma, il benessere non è fatto solo di muscoli, né solo di peso forma o di gestione dello stress. E non basta neppure avere un’intensa vita sociale, intellettuale o spirituale. Il vero benessere è un cocktail in cui, a dosi che variano da individuo a individuo, devono essere presenti un po’ tutti questi ingredienti.

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[ a genda italia ] L’Agenda di maggio si apre con la notazione “castelli”. È la nostra proposta di primavera, per trascorrere un piacevole weekend scegliendo di visitare un castello dove immergersi in pagine di storia antica. CASTELLO DI FÉNIS AOSTA

È solo uno dei 22 castelli oggi esistenti in Valle d’Aosta e, diversamente dagli altri castelli, si appoggia dolcemente ai pendii di una collinetta: la sua pianta pentagonale con la doppia cinta muraria offre il più vasto campionario di torri riscontrabili in un unico complesso architettonico. Il percorso si snoda tra le suggestive sale al piano terra e al primo piano per concludersi nel cortile interno, con lo scalone semicircolare sovrastato dal pregevole affresco raffigurante San Giorgio che uccide il drago.

CASTELLO DI MALCESINE VERONA

Cattura subito lo sguardo con la sua maestosità e il suo aspetto fiabesco, oltre che per la sua pittoresca cornice, con l’azzurro intenso del lago di Garda ed il verde del Monte Baldo. Strette scale portano fino alla meta senza dubbio più ambita, la torre a forma pentagonale dove attraverso alcune finestre si scorgono panorami mozzafiato a 70 metri di altezza dal lago. Oltre a vari passaggi e sale come la Sala Goethe, descritta dallo stesso Goethe nel suo “Viaggio in Italia”, ospita due bellissimi musei di storia naturale.

CASTELLO ESTENSE FERRARA

Il Castello Estense di Ferrara, fatto costruire da Nicolò D’Este nel 1385, si trova proprio al centro della città. Nato come struttura difensiva e militare, diventa successivamente, dimora degli Estensi e residenza ducale. Articolato su quattro torri, con un ampio fossato che lo circonda, ora è sede museale permanente in cui si possono ancora ammirare, gli appartamenti ducali, le antiche prigioni, la Torre dei Leoni, il Giardino degli Aranci, le cucine ducali e molte opere d’arte. CASTELLO DI GORIZIA

Il castello, risalente al secolo XI, è il cuore antico della città. La Sala della Musica accoglie perfette riproduzioni di strumenti antichi di cui si possono ascoltare le melodie grazie a moderne tecnologie. La Sala dei Cavalieri ospita il Museo del Medioevo Goriziano, dove si trovano interessanti riproduzioni artigianali delle armi bianche usate nel periodo medioevale. Nei pressi del castello si trovano altri importanti musei quali il Museo della Grande Guerra, il Museo della Moda e delle Arti Applicate, la Pinacoteca e la Collezione Archeologica.

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CASTELLO DI MIRAMARE TRIESTE

Più che un castello in senso stretto è un esempio di residenza principesca del XIX secolo. Costruito tra il 1856 ed il 1860, è stato infatti la residenza dell’arciduca Ferdinando Massimiliano d’Asburgo e di sua moglie Carlotta del Belgio. All’interno si possono visitare gli appartamenti privati, le stanze desinate agli ospiti, i vari saloni, la biblioteca-studio e la magnifica Sala del trono, recentemente restaurata e riportata all’originario splendore. È circondato da un rigoglioso parco di notevole interesse botanico. Maggio 2019


[ tv da gus tare ] Eccoci arrivati a Maggio, un mese ricco di appuntamenti tutti da gustare anche davanti al nostro schermo amico che si popolerà di proposte davvero interessanti.

A cura di Edmondo Conti

Già da lunedì 29 aprile su Rete 4 torneranno gli amatissimi Davide Mengacci e Anna Moroni alla guida di una nuova edizione di Ricette all’Italiana. Grande novità sarà la presenza quotidiana di Mengacci non più in esterna bensì in cucina al fianco della Moroni che proverà a insegnargli tutti i rudimenti e i fondamentali per poter preparare tanti gustosi manicaretti: c’è da giurarci… ci sarà proprio da divertirsi. L’appuntamento è tutti i giorni dal lunedì al sabato prima e dopo il TG4 delle ore 12.

Dal 16 maggio una sorprendente novità ci aspetta in prima serata su Canale 5. Dopo aver debuttato in Inghilterra lo scorso anno, sbarca anche in Italia All Together Now con la conduzione di Michelle Hunziker e la partecipazione straordinaria di J-AX. In ogni puntata, una serie di cantanti si esibirà su un brano per 90” davanti a una giuria di 100 esperti: dopo i primi 30 secondi di esecuzione, i giudici che lo vogliono votare devono alzarsi e cantare con lui. Il punteggio equivale naturalmente al numero di giudici che si saranno alzati entro un minuto.

Il 18 maggio su Rai 1 in diretta dall’EXPO di Tel Aviv (Israele) si terrà la finale della 64a edizione dell’Eurovision Song Contest in cui l’Italia sarà rappresentata dal vincitore dell’ultimo Festival di Sanremo, Mahmood che ha trionfato con la canzone “Soldi”. A commentare l’evento per l’Italia ci saranno Federico Russo e Flavio Insinna. Il 30 maggio, per celebrare i 50 anni dal primo sbarco sulla Luna, Alberto Angela condurrà una puntata speciale di Ulisse dedicata alla Luna. «Un piccolo passo per l’uomo, un grande passo per l’umanità»: con queste parole il Comandante Neil Armstrong commentò quella storica prima impronta umana lasciata sul suolo lunare e verrà tutto mostrato in questo intenso speciale tutto da gustare.

Infine per gli appassionati di Netflix, il 31 maggio verrà rilasciata una sconvolgente nuova serie: When They See Us. Si tratta di una miniserie che prende ispirazione da una storia vera davvero scioccante: negli USA cinque adolescenti di colore sono stati condannati per uno stupro mai commesso. La serie prende il via dal 1989, quando i cinque di Central Park sono stati accusati e ripercorre vari momenti tra cui il 2002 quando sono stati scagionati e il 2014, quando sono stati risarciti dal comune di New York.

Per ora è tutto, ma sono sicuro che avrete già trovato molti spunti per trascorrere delle belle serate. Ci ritroviamo a giugno con uno show che farà il suo sensazionale ritorno dopo 11 anni e con tante sorprese, naturalmente… tutte da gustare! Maggio 2019

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LIBRI A cura di Valerio Consonni

IL NOVECENTO Volume II DA LUCIO FONTANA A PIERO GUCCIONE di Vittorio Sgarbi (La nave di Teseo)

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Vi esorto a leggere il mio Novecento come qualcosa che sarà per voi rivelazione di percorsi segreti, di sentieri e di meravigliosi artisti sconosciuti

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(Dall’introduzione di Vittorio Sgarbi) 20

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IL NOVECENTO VOLUME II

Con quest’ultima tappa nell’arte contemporanea si conclude il lungo viaggio di Vittorio Sgarbi nelle meraviglie del nostro patrimonio artistico, un’autentica educazione sentimentale per conoscere e approfondire la bellezza del nostro Paese. Dopo il 1945, il grande fiume della storia dell’arte si divide in rivoli e correnti impetuose, che guardano alla tradizione italiana in un dialogo sempre più stretto con le suggestioni d’oltreoceano e la presenza suadente dei nuovi mass media. Sgarbi entra nel Dopoguerra e corre fino ai giorni nostri, inseguendo la bellezza tra straordinarie scoperte e venerati maestri tra cui Fontana, Sciltian, Ligabue, Balthus, Giacometti, Burri, le installazioni provocatorie di De Dominicis, l’architettura e il design di Ponti, Rossi e Mendini, fino alla poesia dell’assoluto di Cremonini, Ferroni, Gnoli e Guccione. Indica vite famose a fianco di artisti straordinari invece abbandonati e dimenticati, cercando di riunire l’arte nel nome della bellezza, in questo secolo così difficile “che fra l’altro è il meno bello dei grandi secoli italiani, anche se è il più popolare”, così scrive Sgarbi. Cerca di fare emergere in questo secolo così complesso, così breve e ricco, una quantità di autori dimenticati, tante Cenerentole dell’arte, che rappresentano la parte più suggestiva di tale percorso. Ma la cosa sorprendente del libro, come dice Guglielmi nella prefazione, è trovare un tono poeticistico, la musicalità della prosa strettamente legata al convincimento di Sgarbi che l’arte ubbidisce al suo fine se è poesia, e “la poesia è qualcosa che una volta corteggiava il sublime e che oggi Sgarbi chiama anima”. L’arte deve possedere un tratto metafisico, se non lo ha non esiste. Trovare quel respiro metafisico nelle opere dell’arte italiana degli ultimi cento anni è un’impresa difficile, ad eccezione dei soliti 3 o 4 pittori (capostipite Morandi). Allora Sgarbi, critico d’arte di scuola longhiana, è di fronte alla pittura (e non solo) del dopoguerra. Neoavanguardia, Transavanguardia, Pop Art, Arte povera. Non si arrende e insiste, e trova due autori superbi: Leonardo Cremonini e Domenico Gnoli. Magnifica la loro descrizione! Ma Sgarbi fruga e fruga ancora, e trova un folto gruppo di artisti di provincia cui dedica una parte consistente del suo Novecento. Artisti inconsapevoli di operare in un contesto storico diverso da quello dove avevano lavorato gli antichi antenati, ma artisti capaci di dare vita ad opere nelle quali Sgarbi trova quel respiro metafisico che accomuna bellezza e anima. Concludo a malincuore questo scritto perché Novecento è un testo molto bello che merita molto di più di una recensione. Maggio 2019


[ libri ] IL VINO E LE ROSE

Cos’è la vita? Quali origini ha? Vi è un senso, o meglio, possiamo ricavarne uno? In essa prevale il bene o il male? Possiamo essere felici o la nostra essenza è segnata dall’inquietudine e dal vuoto esistenziale? Le riflessioni si intersecano con la storia di tre donne, che dall’infanzia alla maturità si confrontano costantemente con se stesse alla ricerca del proprio equilibrio. Benchè giovanissima, Claudia Conte vanta un’intensa attività di attrice, presentatrice, autrice.

VETRINA

Claudia Conte (Armando Curcio)

IL PARADOSSO DI ACHILLE

Romanzo esuberante e profondo, sempre sorprendente. Racconta del paradosso che ci rende umani, quello che in fondo ci fa amare la morte perché rende la vita più importante, perché ci fa gustare con allegria ogni giorno che viviamo. “Forse morire è solo vivere al contrario. Guardare alla vita un po’ più allegramente”. Achille Mauri (Bollati-Boringhieri)

PROMETTO DI AMARE

Sulla panchina, al centro esatto della piazza avvolta dal chiacchiericcio dei passanti, è seduto un uomo. Sulle gambe un taccuino da cui non si separa mai. Aspetta il momento giusto per aprirlo e annotare gli abbracci più belli di cui è testimone silenzioso. È questo che fa da più di trent’anni: andare a caccia di tutte le braccia che si incontrano e che, quando si stringono, raccontano una storia. L’amore è davvero un mistero. Pedro Chagas Faites (Garzanti)

SEMPLICEMENTE PERFETTO

Lo scrittore norvegese, autore di grandi libri per bambini, si misura questa volta con la trama di una storia d’amore. Albert nota Eirin il primo giorno di università e quello scambio di sguardi è l’inizio di una relazione che durerà ben trentasette anni. Poi un giorno, mentre Eirin è a un convegno di biologia marina in Australia, Albert apprende dal proprio medico una notizia devastante. Romanzo denso e sorprendente, dove paura, coraggio, amore e morte convivono con straordinaria intensità. Jostein Gaarder (Longanesi)

LA MEMORIA DEI CORPI Dopo “Com’è giusto che sia”, ecco un nuovo sorprendente thriller di Marina Di Guardo, scrittrice novarese di nascita e cremonese di adozione, celebre anche per essere la madre della nota influencer Chiara Ferragni. Un meccanismo a orologeria dalle tinte rosso scuro di Basic Instinct, ma soprattutto un tuffo nei luoghi oscuri che si annidano in ognuno di noi. Marina Di Guardo (Mondadori)

ALMARINA

Può una prigione rendere libero chi vi entra? Elisabetta insegna matematica nel carcere minorile di Nisida. Ogni mattina la sbarra si alza, la borsa finisce in un armadietto chiuso a chiave insieme a tutti i pensieri nell’isola dove le colpe possono finalmente sciogliersi e sparire. Almarina è un’allieva nuova, ce la mette tutta ma i conti non le tornano: in quell’aula, se alzi gli occhi vedi l’orizzonte ma dalla porta non ti lasciano uscire. La libertà di due solitudini raccontata da una voce calda, intima, politica, capace di schiudere la testa e il cuore. Valeria Parrella (Einaudi) Maggio 2019

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BUONENOTIZIE È Paolo Beltramin, giornalista del Corriere della Sera, che su uno degli ultimi numeri dell’inserto “Le Buone Notizie - L’impresa del bene”, ci fa scoprire la bella avventura di un gruppo di amici che hanno realizzato un’impresa straordinaria: “Ostello Bello”. Partito da Milano oggi si appresta a festeggiare la sua nona apertura. Una realtà che certamente vi sorprenderà.

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OSTELLO BELLO SI FA IN 9

Quando nel 2009 Carlo Dalla Chiesa ne ha parlato per la prima volta bevendo una birra con gli amici, l’hanno preso per pazzo. Come potevano credere che per quel suo nuovo progetto avesse avuto l’ispirazione direttamente dai Grandi della Terra, riuniti in un G8 proprio insieme a lui? Eppure, davanti a una tazza di caffè un lunedì mattina di 10 anni dopo, oggi non cambia versione: «Vi do la mia parola, è andata proprio così». Il suo G8 l’aveva fatto sulla costa colombiana con altri viaggiatori, perfetti sconosciuti, arrivati lì da 5 diversi continenti. La cosa certa è che quella sua idea, «sempre per merito delle persone più potenti del Pianeta», nel frattempo è diventata realtà. Ostello Bello oggi ha 8 sedi: due a Milano, una a Como, una a Bevagna, un piccolo borgo medievale vicino ad Assisi, e quattro in Myanmar. La struttura n. 9 aprirà nel centro storico di Palermo. Ostello Bello dà lavoro (stabile) a 250 persone nel mondo e ospitalità a 120mila viaggiatori all’anno in Italia (l’88% ha meno di 40 anni) più altri 60mila in Birmania, superando la catena Hilton. Nella bacheca di Ostello Bello oggi ci sono un Ambrogino d’Oro e una dozzina di HOscar, i premi internazionali più prestigiosi del settore, assegnati dagli 8 milioni di visitatori che recensiscono gli ostelli nella piattaforma Hostelworld. Dalla CNN a Gambero Rosso, dal Guardian a TripAdvisor. Lo spirito dell’impresa è tutto nella scritta che accoglie i visitatori nell’ostello di via Medici, a due passi da piazza Duomo: «Questa casa non è un albergo». E la differenza la respiri a qualsiasi ora del giorno

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e della notte, anche se nessuno la spiega meglio di Carlo, che porta il nome del nonno generale: «In un albergo, se uno sconosciuto ti rivolge la parola quasi ti mette a disagio; in un ostello accade esattamente il contrario: è chi se ne sta per conto suo che sembra un po’ sospetto, fuori posto». «Noi offriamo esperienze… iscriversi a un walking tour, avere un iPad sempre disponibile e una connessione WiFi “senza password”». Quando tutto è cominciato ai tre fondatori (che non avevano compiuto trent’anni) Carlo Dalla Chiesa, Pietro Vecchi e Nicola Specchio si sono aggiunti altri 8 soci, tutti amici e coetanei. Giurano di non aver mai litigato seriamente, e comunque mai per soldi. «E come potrebbe succedere? Abbiamo una sola regola, reinvestire tutti gli utili in nuovi progetti». Maggio 2019




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