Milano 24orenews ItaliaDaGustare Giugno 2019

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Anno 9 - Giugno 2019 • Periodico di Cultura e Società

RUOTE & MOTORI

Nuova Range Rover Evoque

VACANZE D’ESTATE

MARIA GRAZIA CUCINOTTA

«Guardare il mondo con gli occhi di un bambino»

Photo credit Roberto Rocchi

Pechino e la Città Proibita




24 orenews.it

Milano Periodico di Cultura e Società

Anno 9 - N. 6 Giugno 2019

STORIE, MITI E LEGGENDE

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Il miracolo della falsa Madonna

PERSONAGGIO

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Maria Grazia Cucinotta: «Guardare il mondo con gli occhi di un bambino»

ARTE E CULTURA

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Teatro alla Scala: La bella addormentata nel bosco; I masnadieri Milano in mostra Milano in concerto Milano a teatro

MILANO & FINANZA

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Nasce «La Prima Banca Locale del Paese»

BEAUTY

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I consigli di Marina Mazzolari Il viso luminoso e un ovale perfetto

FASHION

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Hiboy: accessori di alta moda

RUOTE & MOTORI

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Nuova Range Rover Evoque

DESIGN

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Luca Medici tutor di design in tv

FINANZA & FUTURO

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Una questione di “diritti”

HI-TECH

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Le ultime novità più interessanti

VIAGGI

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Pechino e la Città Proibita

LO SPECCHIO DEI DESIDERI

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I nostri e i vostri desideri

AMICI A 4 ZAMPE

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«Il mio cane è triste»

ERBARIO MAGICO

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Stregonia siciliana: “tira via i mali”

COME STAI?

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Papilloma virus realtà e falsi miti

IL SESSUOLOGO

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L’esperto risponde…

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24oreNews

In copertina: Maria Grazia Cucinotta fotografata da Roberto Rocchi

Giugno Direttore Responsabile Dario Bordet Direttore Editoriale Alessandro Trani Art Director Patrizia Colombo Impaginazione Milano Graphic Studio S.r.l. Hanno collaborato Roberto Bernorio Francesca Bocchi Patrizia Colombo Stefano De Angelis Ramtin Ghazavi Carlo Kauffmann Antonello Martinez Marina Mazzolari Luca Medici Cristiano Messina Edizioni Le Roy srl - Milano | Roma redazione@24orenews.it redazione@le-roy.it www.24orenews.it Telefono: 377.4695715 Promozione & PR Anna Nannini, Dante Colombo, Carlo Kauffmann info@le-roy.it Pubblicità & Advertising Team Entertainment Milano, Via Melchiorre Gioia, 72 info@teamentertainment.eu Telefono: 02.89412141 Stampa La Serigrafica Arti Grafiche Via Toscanelli, 26 - Buccinasco MI Periodico mensile Reg. trib. di Milano n. 321 del 10/06/11 N° iscrizione ROC: 22250 Distribuzione Gratuita Desideriamo informarLa che i suoi dati personali raccolti direttamente presso di lei o fornitici saranno utilizzati da parte di “24orenews.it Milano” nel pieno rispetto dei principi fondamentali dettati dalla direttiva 95/46/CE e dal D.lgs. 171/98 per la tutela della Privacy nelle Telecomunicazioni e dalla direttiva 97/07/CE e dal d.lgs. 185/99 Eventuali detentori di copywriting sulle immagini - ai quali non siamo riusciti a risalire - sono invitati a mettersi in contatto con: Le Roy srl


EDITORIALE

Quante penne nere sono arrivate in città tra il 10 e il 12 maggio? Forse nessuno saprà mai dirvi quante erano davvero ma certo, scusate il paradosso, visto che parliamo di Alpini, erano una marea. La domenica hanno sfilato per ore ed è stata una sfilata di emozioni forti che ti colpiscono al cuore quando leggi cartelli e striscioni che ricordano una parte di storia. Julia, Monte Grappa, Adamello, Ortigara, Edolo e cento altri a rappresentare sì eroi, ma anche bandiere, atti di coraggio indescrivibili e di fatiche e nevi e rocce spesso quasi impossibili non solo da superare ma da vivere. E poi ancora i labari con decine di medaglie d’oro e tanti “bocia” e tanti “veci” dalle barbe bianche, con un alpino eccezionale come Giovanni Aletti che nonostante i suoi 102 anni ha sfilato per tutto il percorso. Finita la festa degli Alpini, Milano ha cambiato spartito musicale e dal 16 al 19 maggio si sono aperte per ‘Piano City’ decine di location dalle periferie alle aree più centrali della città, per ospitare oltre 450 concerti di pianoforte con maestri che hanno conquistato il pubblico con ogni genere musicale per complessive 50 ore di musica per piazze, parchi, case, cortili. Il maggio milanese è stato davvero un caleidoscopio di eventi. ‘Cortili Aperti’ domenica 19 ha offerto la possibilità di entrare in chiostri solitamente chiusi, per “nutrirsi” di arte, storia e leggende. Milano ha festeggiato anche il compleanno del suo ‘Planetario’, donato alla città 89 anni fa da Ulrico Hoepli, con una “visita” al cielo dai colori del tramonto a quelli della notte e delle stelle, commentata da una colonna sonora di swing, pop, blues, dal vivo con i bravissimi “The Canter”. Per non dimenticare i giorni di ‘Apriti Moda’, la bella iniziativa di Cinzia Sasso per permettere al pubblico di scoprire come e dove lavorano i nostri migliori creativi e stilisti dell’inconfondibile stile italiano. Cari lettori che maggio ci ha regalato Milano! Carlo Kauffmann 24oreNews

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STORIE, MITI E LEGGENDE

IL MIRACOLO DELLA FALSA MADONNA e altri misteri della cappella Portinari A cura di PAOLO MINOTTI

a Chiesa di Sant’Eustorgio rappresenta uno dei luoghi di culto più importanti e più antichi di Milano, ricco di storia e di leggende. Al suo interno nasconde uno dei capolavori assoluti del rinascimento lombardo, la cappella Portinari, che deve il nome a Pigello Portinari, colui che la fece costruire per dare degna sepoltura sia alle reliquie di San Pietro Martire, un inquisitore domenicano, che alle sue spoglie. La cappella, interamente e splendidamente dipinta dal Maestro lombardo Vincenzo Foppa, custodisce la celebre Arca marmorea di San Pietro Martire, capolavoro di Giovanni di Balduccio da Pisa, una di quelle cose da non perdere a Milano. Si narra che Giovanni di Balduccio avesse fatto

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l’arca troppo corta e che non potesse contenere tutto il corpo del santo. La testa venne quindi trasferita in un’urna separata che Giovanni Visconti si portò a casa e, dal giorno in cui lo fece, incominciò a soffrire di fortissimi mal di testa. Mal di testa che finirono solo quando riportò l’urna vicino al resto del corpo. La testa è tutt’oggi conservata a sant’Eustorgio, in un’urna di cristallo, argento e oro. Da allora San Pietro Martire, oltre che patrono dell’Inquisizione, è stato assunto nella tradizione popolare a protettore dal mal di testa. Il 29 aprile, che è la sua festa, si usava “picchiare” il capo contro l’arca per preservarsi da questo male tutto l’anno: si diceva - appunto - “andà a pestà el côo in Sant’Ustorg” (andare a picchiare la testa in sant’Eustorgio). Strofinare un panno sull’urna e avvolgerlo intorno al capo farebbe passare l’emicrania. Un altro mistero è quello dell’affresco “San Pietro Martire debella con l’ostia il demonio”, in cui due vistose corna demoniache campeggiano sul capo della Madonna e anche del bambino che tiene in braccio. L’opera racconta uno dei tanti leggendari miracoli di Pietro da Verona, quando il demonio si era presentato durante la celebrazione della messa assumendo le sembianze di Maria, ma nella fretta di completare la trasformazione si dimenticò di nascondere… le corna. Il domenicano scoprì così l’inganno e scacciò il Maligno con l’ostia consacrata. Al di là delle leggende, questa resta indubbiamente una delle immagini più insolite che vi capiterà di incontrare in un luogo sacro. 24oreNews

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PERSONAGGIO

MARIA GRAZIA CUCINOTTA

«GUARDARE IL MONDO CON GLI OCCHI DI UN BAMBINO» Intervista a cura di ALESSANDRO TRANI

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ix perfetto di talento, sensualità e ironia, Maria Grazia Cucinotta, classe 1968, è una delle attrici più belle e affermate del nostro panorama cinematografico. La sua carriera ha inizio nel 1987 quando si aggiudica il terzo posto a Miss Italia e viene notata da Renzo Arbore. Nel 1994 Massimo Troisi la sceglie per interpretare il ruolo di Beatrice ne “Il Postino” e arriva il primo di una lunga lista di successi

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con cui raggiunge una fama internazionale. Nel corso della sua carriera, Maria Grazia ha partecipato a un gran numero di film nazionali e internazionali, anche al fianco di attori del calibro di Woody Allen e Antony Hopkins e in questi ultimi anni ha anche intrapreso la strada della produzione cinematografica. È felicemente sposata con Giulio Violati, imprenditore e produttore cinematografico con cui vive insieme alla figlia Giulia, che compirà 18 anni a settembre.


Massimo Troisi, Philippe Noiret e Maria Grazia Cucinotta ne “Il Postino”

Fotomodella, attrice di cinema, tv, teatro, regista… Una vita intensa e piena di esperienze. Ho dimenticato qualcosa? Beh, hai dimenticato “mamma, amica, moglie” (sorride)… che sono poi le cose più importanti della vita. Tutto inizia con sogno, il sogno di fare la modella. Poi mi capita di fare un provino per la tv, ed è andata bene. Poi da lì sono cresciuta, scoprendo qual era la mia strada, anche perché non è detto che la strada che tu inizi sia quella giusta. La vita ti indirizza secondo le esperienze che fai e anche i successi che hai. Ho imparato che persistere è uno dei più grandi fallimenti se non sei adatto a fare ciò che vorresti fare, e quindi ho avuto sempre il coraggio di ricominciare da zero e di provare con qualcosa di nuovo. “Il Postino” ti ha fatto conoscere come attrice internazionale. Un ricordo di Massimo Troisi. Non c’è un giorno che qualcuno non mi fermi e mi chieda di parlare di “Il Postino”, di Massimo, delle emozioni di quel film. Quindi per me, più che un ricordo, è una costante giornaliera che mi accompagna da 25 anni. E di questo sono felice, perché innanzitutto sono fortunata ad aver fatto questo film e poi perché Massimo ha dato tanto al Cinema italiano ha portato l’Italia in giro per il mondo parlando della cosa più bella, le emozioni. È stato “Il Postino” ad aprirti le porte in America? Assolutamente sì, perché comunque il film ha avuto 5 nomination, ha vinto l’Oscar e per me è stato un modo per oltrepassare l’oceano e atterrare su quello che è il pianeta del Cinema che è Hollywood. Non ce l’avrei fatta senza un film perché l’America è molto meritocratica però devi sempre cominciare da un successo, e quel film è stato un successo mondiale. Che esperienza è stata cimentarsi nella regia? Emozionante… Però io ho sempre avuto il pallino della magia di catturare le emozioni. È molto peri-

colosa la regia perché ti abitui veramente ad avere un controllo, quasi a creare delle vite. Perché questo è ciò che succede, crei delle vite attraverso l’obiettivo, crei dei mondi che magari non esistono, oppure crei il mondo che tu vorresti. Rubi le emozioni più belle, a volte rubi un battito d’occhio che comunque ti dice tutto. Devo dire che la regia è bella, è bella e ti dà un potere assoluto e anche una grande responsabilità perché gli attori si affidano a te e tu non li devi mai deludere, perché deluderli può anche voler dire rovinare la loro vita e carriera. C’è qualche regista o attore con cui ti piacerebbe oggi avere l’occasione lavorare? No, ho scelto di lavorare con i giovani: con i giovani registi come attrice, con i giovani attori come regista. Sarà più facile lavorare con quelli famosi, ma dare possibilità ai giovani è un qualcosa di rischioso che però mi fa sentire viva. Come vivi le “regole” del mondo dello spettacolo? Ma sai, io sono un po’ un “outsider”. Faccio parte di quest’ambiente ma poi alla fine non faccio parte dell’ambiente, perché comunque non ho mai frequentato registi e attori. Ho continuato a frequentare i miei amici di sempre che non fanno parte del mondo dello spettacolo. Quindi sono anche una che non segue le regole di quel mondo. Sono una che passa il proprio tempo libero in mezzo al sociale più che… “in mezzo”. Con la tua bravura unita alla tua bellezza mediterranea hai riempito il vuoto lasciato da icone “d’antan” come la Loren e la Lollo. Che effetto ti fa? (Ride…) È impossibile raggiungere quel livello di “Star system”, perché non esiste più esiste uno Star system. Sai, quando noi guardiamo quelle foto anni ‘50 anni ‘60, c’è sempre una certa malinconia: non passeranno mai di moda perché quegli anni noi li rimpiangeremo sempre. Erano anni bellissimi dove 24oreNews

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PERSONAGGIO la bellezza era la bellezza, dove c’era il corteggiamento, le persone si innamoravano e non avevano paura di mostrare le lacrime. Le attese non erano di trilli di telefonini ma di lettere che a volte non arrivavano. Le icone di quel periodo rimarranno le star uniche di quei film degli italiani che hanno insegnato a fare il Cinema al mondo intero. Oggi, nell’era dei Social network, tutto sta cambiando. Sì, e devo dire che oggi i social ci aiutano anche più dei film. Però devo anche dire che ho fatto tante volte le valige perché in America ci sono arrivata sì con il film ma poi ci ho vissuto per 10 anni come adesso in Cina. Ero arrivata con il film però poi c’è bisogno di una presenza continua, di una quotidianità. La gente ti dimentica, c’è un consumismo dell’immagine che va a 3000. Oggi ci sono influencer che spuntano come i funghi quindi è difficile continuare a restare nella memoria delle persone. Già i giovani, i ragazzini quando vai in giro non ti riconoscono, non sanno chi era Troisi. C’è una nuova generazione che è fatta di influencer che sono le nuove star del momento. A 50 anni ti senti realizzata e appagata? Ma guarda, io ho un grande difetto, sono curiosa ed essendo una che comincia mille cose nuove non mi sento mai arrivata. Quindi guardo questo mondo sempre con gli stessi occhi meravigliati di chi lo sta scoprendo piano piano. Ci sono persone che si arrendono, si mettono lì e piangono su loro stessi, aspettano annoiati che qualcuno faccia qualcosa per loro, quando poi alla fine te lo devi fare da solo, non è che il lavoro e il successo arrivano se tu stai lì ad aspettare. Oltre 20 anni di matrimonio con tuo marito… un miracolo per il mondo dello spettacolo! Il prossimo anno saranno 25 anni di matrimonio e devo dire di essere stata molto fortunata. Il matrimonio è l’unica cosa che bisogna volere in due, scegli di stare insieme nonostante le diversità, nonostante

Maria Grazia Cucinotta con il marito

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i vari problemi che possono susseguirsi nella vita. Poi alla fine uno li supera e si diventa un tutt’uno, dove alla fine basta uno sguardo. Infatti la cosa più bella di una coppia è la complicità, quando non si ha bisogno di parlare, quando con quella persona non hai segreti e quando tu ritorni e ti senti a casa, perché sai che ci si può fidare l’uno dell’altro. Tua figlia Giulia, bellissima come sua madre, seguirà le tue orme? No, no, lei non vuole assolutamente! Giulia, che ha 17 anni, è una ragazzina che pensa allo studio, è bravissima a scuola, ha la media del 9 e del 10 e quindi è proiettata per lo studio. Cerca la sua indipendenza sia come figlia che come scelta di vita, cioè non vuole assolutamente perdere la sua libertà di essere un po’ anonima. Poi cambierà idea mille volte, ma questa per il momento è la sua scelta che va rispettata. A proposito di giovani, cosa si deve fare per aiutarli? Bisogna dare fiducia ai giovani. Hanno bisogno anche di sentirsi dire “bravi”, invece troppo spesso si sentono dire che sono lobotomizzati dai social network, quando noi lo siamo più di loro. Solo che loro ci sono nati e sono abituati, noi veramente siamo rimbambiti dai social. Tanti appaiono senza speranza, senza sogni, ma siamo noi che spegniamo i loro sogni. Basta guardare un giornale: i ragazzi guardano i giornali e si sentono inutili, perché non c’è un qualcosa che li stimoli a crescere, mentre dovremmo dare loro delle speranze e farli sognare di più. Poi non è detto che si trasformino tutti in realtà, ma almeno ci devono provare! Ci parli del progetto a cui ora stai lavorando? Sì, sto continuando a lavorare a questa serie televisiva per ragazzi che si intitola “Teen” e che sto scrivendo insieme a Paula Boschi, che ne cura anche la regia insieme a me. Grazie Maria Grazia, e auguri di tanti nuovi successi!


ARTE E CULTURA A cura di RAMTIN GHAZAVI

LA BELLA ADDORMENTATA NEL BOSCO Dal 26 Giugno al 9 Luglio 2019

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di Pëtr Il’ič Čajkovskij Direttore Felix Korobov Coreografia e regia Rudolf Nureyev Durata spettacolo: 3 ore e 30 minuti inclusi intervalli l balletto più sontuoso e sognante, quasi il “balletto per eccellenza”: della coreografia originale di Petipa Nureyev seppe mantenere la straordinaria purezza, così come l’aveva appresa al Kirov, ma con un respiro teatrale e drammatico nuovo, una motivazione interiore e notevoli variazioni, una coreografia articolata e composita tale da rivelare tutte le sfumature psicologiche dei personaggi. Proprio alla Scala Nureyev affidò, nel 1966, il debutto della “sua” Bella, e a dodici anni dalle precedenti rappresentazioni torna in scena nello sfarzoso allestimento del premio Oscar Franca Squarciapino creato per la Scala nel 1993.

APPUNTAMENTI

3 Giugno: 26|27|28|29 h20 3 Luglio: 2|3|5|9 h20

I MASNADIERI Dal 18 Giugno al 7 Luglio 2019

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di Giuseppe Verdi Direttore Michele Mariotti Regia David McVicar Durata spettacolo: 2 ore e 39 minuti incluso intervallo u libretto di Andrea Maffei da Schiller. Firma l’allestimento David McVicar, che torna dopo la fortunata coproduzione con il Covent Garden de Les Troyens nel 2014. Nel cast voci molto apprezzate dal pubblico scaligero, da Fabio Sartori al grande Michele Pertusi. Fu presentata per la prima volta a Londra nel 1847; l’ultima rappresentazione alla Scala risale al 1978 e segnò il debutto operistico di un 25enne Riccardo Chailly che fu chiamato a sostituire l’indisposto Gianandrea Gavazzeni.

APPUNTAMENTI

3 Giugno: 18|21|24|28 h20 3 Luglio: 1|4|7 h20

ALTRI APPUNTAMENTI DI MAGGIO - 1*|4|6 h20 + Idomeneo Die tote Stadt - 3|7|10|14|17 h20 + I Masnadieri | Prima delle Prime | “Maledetti romantici” - 12 h18 + Dittico Prima la musica e poi le parole / Gianni Schicchi | Prima delle Prime | “Retroscena teatrali e notarili” - 27 h18 +

Opere

+ La bella addormentata nel bosco | Prima delle Prime | “Il culmine della bellezza” - 20 h18 Balletti

di Voci Bianche dell’Accademia Teatro alla Scala - 9 h16 + Coro Coro e Orchestra del Teatro alla Scala | Dir. Cornelius Meister - 12|13 h20 + Günther Groissböck (basso) - 16 h20 + Ariadne auf Naxos | Dir. Franz Welser-Möst - 22* h20 + Wiener Philharmoniker Plácido Domingo; Gustavo Dudamel - 23 h20 + Orchestra dell’Accademia| Dir.Teatro alla Scala - 30 h20:30 +

Concerti

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ScalAperta: biglietto sconto 50% 24oreNews

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MILANO IN MOSTRA GIUGNO ARTE CONTEMPORANEA AUSTRALIANA PAC Padiglione d’Arte Contemporanea / Via Palestro 14 Orari: mer-ven-sab-dom 9.30-19.30; mar-gio 9.30-22.30 Dal 28 giugno all’8 settembre 2019 Il PAC prosegue la sua esplorazione dei continenti sulle tracce dell’arte disegnando una mappa della geografia artistica australiana: dagli artisti di nazionalità aborigena a quanti sono giunti in Australia dall’Europa o dall’Asia contribuendo alla formazione del Melting Pot attuale. Curata da Eugenio Viola, la mostra presenta installazioni, dipinti, video e performance che affrontano i temi delle diversità culturali e delle ricerca delle proprie radici, delle inquietudini e lacerazioni di un presente incerto, in un labirinto di percorsi ispirati al romanzo di Bruce Chatwin “Le vie dei Canti”, dove l’autore parte da un interrogativo: perché l’uomo, fin dalle origini, ha sentito un impulso irresistibile a spostarsi? Perché i popoli nomadi tendono a considerare il mondo come perfetto, mentre i sedentari tentano I PRERAFFAELLITI E L’ITALIA Palazzo Reale / Piazza del Duomo 12 incessantemente di mutarlo? Orari: lun 14.30-19.30; mar-mer-ven-dom 9.30-19.30, gio-sab 09.30-22.30 Dal 16 giugno al 6 ottobre 2019 Nata nell’Inghilterra di età vittoriana, la confraternita dei Preraffaellisti deve il proprio nome alla volontà dei suoi esponenti di ispirarsi all’autenticità dell’arte precedente l’affermazione di Raffaello. I Preraffaelliti prediligevano episodi tratti dalla storia medievale, dal testo biblico e dalla ALESSANDRA BALDONI. ATLAS letteratura, con un particolare interesse Red Lab Gallery / Miele /Via Solari 46 verso l’opera di Wiiliam Shakespeare, teOrari: lun-mar-mer-gio-ven 11.00-19.00; stimoniato in mostra dall’eccezionale presabato 10.00-12.30; 15.00-19.00 stito dell’Ofelia (1851-1852) di John Everett Millais. Destinata a influenzare Fino al 29 giugno 2019 l’intero contesto europeo del Simbolismo, l’esperienza dei Preraffaelliti Curato da Gigliola Foschi, “Atlas” è un racconto per immagini avrà un forte impatto sull’arte italiana. La mostra illustra un movimento fotografiche divise tra dittici e trittici dove letteratura, sogno, fondamentale dell’arte europea dell’Ottocento, che attraverso il recupero poesia e stati d’animo si sfiorano tra loro. Alessandra Baldoni, di tematiche care al Romanticismo mise in evidenzia criticità e contraddizioni fotografa intima ed eterea, costruisce piccoli racconti da del pensiero positivista e della società capitalista. ascoltare ancor prima che da vedere, immersi nel silenzio che li avvolge con incanto. Fotografie che possono inizialmente disorientare, ma che poco alla volta sprofondano l’anima in continue sollecitazioni di fronte alle quali non si può rimanere inerti. La forza magica delle sue immagini, come le carte dei tarocchi, sta nel loro guardarsi costantemente le une con le altre, come se ci fosse un rimbalzo continuo di riferimenti e richiami, un fil rouge che lega un soggetto a un altro, e quest’ultimo a un altro ancora. Punto di partenza della sua ricerca sono i particolari, che l’artista unisce con pazienza, per arrivare a raccontare e in parte raccontarsi.

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MARIO ANGELO RAMELLA. BIANCO EVANESCENTE Giardini WWF / Università di Pavia / Via Tommaso da Cazzaniga Orari: lun-ven 8.30-12.30 | 14.30-17.30 Sino al 30 giugno Inserita fra le mostre della prima edizione di Pavia Foto Festival, curato da Roberto Mutti, la personale di Ramella, figura di rilievo internazionale nell’ambito della fotografia naturale, racconta di paesaggi innevati, foreste boreali, cieli vitrei, che fanno da cornice ad incontri fiabeschi fatti nel silenzio della natura, dove ogni sguardo e ogni sussulto nascondono un attimo di vita rubato agli abitanti di luoghi nascosti. La mostra è solo una piccola parte di un progetto molto più ampio che va a visitare e a raccontare la vita quotidiana degli animali selvatici nel loro habitat naturale. In esposizione 12 scatti che evidenziano la ricerca continua da parte dell’autore di una visione artistica della fotografia naturalistica, capace non solo di documentare ma anche di interpretare ciò che la mente pensa e sogna.


MILANO IN CONCERTO

GIUGNO LITTLE STEVEN AND THE DISCIPLES OF SOUL (ore 20.30) Giovedì 13 - Alcatraz Steven Van Zandt, musicista, performer, songwriter, arrangiatore, produttore musicale, produttore televisivo, attore, regista, produttore teatrale, compositore di colonne sonore, produttore di eventi live, dj, è riconosciuto come una delle principali autorità sia nel mondo del Rock and Roll contemporaneo che di quello tradizionale. PHIL COLLINS (ore 20.30) Lunedì 17 - Mediolanum Forum Con oltre 100 milioni di dischi venduti al suo attivo, album al primo posto nelle classifiche mondiali e canzoni che hanno fatto da colonna sonora a milioni di vite, Phil Collins è una leggenda il cui lavoro continua a raccogliere apprezzamenti da parte delle nuove generazioni di artisti che traggono ispirazione dalla sua incredibile carriera. ISEIOTTAVI - TRIBUTO A RINO GAETANO (ore 20.45) Lunedì 17 - Teatro Nuovo Il loro modo di ricordare Rino è unico e non paragonabile ad altre cover per il semplice fatto che sul palco non “imitano” il cantautore ma cercano di trasmettere il messaggio storico culturale di Rino, attraverso i fatti storici e di cronaca dell’epoca, che hanno ispirato le canzoni di Rino, trovando le analogie con la situazione italiana attuale. DEF LEPPARD (ore 20) Mercoledì 19 - Mediolanum Forum Dopo 13 anni di assenza dai palchi italiani, i Def Leppard tornano per un’unica data nel nostro Paese. La band che ha fatto la storia dell’hard rock inglese sarà accompagnata da uno special guest di assoluta eccezione: Whitesnake di David Coverdale. Un’accoppiata esclusiva per l’evento hard rock dell’estate!

PARTY LIKE A DEEJAY Sabato 22 - Mind Milano Innovation District - Area Expo Nata come festa di compleanno, negli anni Party Like a Deejay è diventata la celebrazione dell’incredibile relazione che lega il pubblico agli artisti della radio. Dopo aver riempito i palazzetti di mezza Italia, Party Like a Deejay torna a Milano con un format completamente rinnovato e una nuova location.

JACKSON LIVE - TRIBUTO A MICHAEL JACKSON (ore 20.45) Martedì 25 - Teatro Nuovo L’evento celebrativo dell’anno in uno spettacolo unico nel suo genere. Il re del pop rivive nel decimo anniversario della sua prematura scomparsa con i Jackson Live Tribute, in uno show ricco di sorprese e momenti toccanti. Un appuntamento da non perdere e che unirà i fan da ogni parte d’Italia. CALCUTTA (ore 20.30) Martedì 25 - Ippodromo SNAI San Siro - Milano Summer Festival Il suo disco “Mainstream” (2015) ha sparigliato generi, appartenenze e definizioni. Calcutta ha marcato una linea di confine nel modo di intendere la musica indipendente partendo da outsider, da artista di culto, con un percorso fuori dagli schemi canonici del music business, ma attirando verso di sè una curiosità sempre crescente. LIGABUE (ore 21) Venerdì 28 - Stadio San Siro L’artista è in concerto nei principali stadi d’Italia con “Start Tour 2019”. “Start”, 12° disco d’inediti di Ligabue uscito in marzo, è stato anticipato dal singolo “Luci d’America” che, nella prima settimana di programmazione, è entrato direttamente al vertice della classifica radiofonica. WOODY ALLEN AND THE EDDY DAVIS NEW ORLEANS JAZZ BAND (ore 21) Venerdì 28 - Teatro degli Arcimboldi Il progetto da 36 anni stupisce il pubblico con un mix inedito ispirato alle sonorità di New Orleans. Lo show sarà come sempre totalmente improvvisato, senza alcuna scaletta programmata ma la selezione dei pezzi sarà tutta incentrata su brani di inizio secolo che prendono ispirazione da Sidney Bechet, George Lewis, Johnny Dodds, Jimmie Noone e Louis Armstrong. 24oreNews

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MILANO A TEATRO

ARLECCHINO SERVITORE DI DUE PADRONI (commedia dell’arte) Fino al 9 Giugno: Piccolo Teatro - Grassi È la rappresentazione teatrale italiana più vista in ogni angolo del mondo. Un’avventura scenica unica e irripetibile, fatta di giochi e malinconie, trepidazioni e burle, lazzi e bisticci che incantano perché sono quelli di sempre. Giorgio Strehler, che lo mise in scena per la prima volta nel 1947 reinterpretando e rinnovando la tradizione goldoniana, diceva che questo spettacolo è “memoria vivente”.

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MATILDE E IL TRAM PER SAN VITTORE (teatro civile) Fino al 9 Giugno: Piccolo Teatro - Studio Melato Maddalena Crippa domina la scena, emblema di un’umanità mai domata, in un testo che riporta alla memoria il “non eroismo” di uomini e donne che si opposero al fascismo e al nazismo. Tra il 1943 e il 1945 centinaia di operai di Milano e hinterland furono deportati lasciando madri, mogli e figlie a gestire un quotidiano di fame e miseria.

L’ISOLA DEL TESORO (burattini e marionette) Dall’11 al 23 Giugno: Piccolo Teatro - Grassi L’ultima “meraviglia” ideata da Eugenio Monti Colla è tratta da un classico della letteratura per l’infanzia, “L’isola del tesoro” di Stevenson. Le “teste di legno” sono impegnate a ricreare l’intreccio del romanzo che ruota attorno alle figure di Long John Silver e del giovane Jim, alle prese con un vero e proprio percorso di formazione.

LA GIOIA (teatro contemporaneo) Dal 4 al 9 Giugno: Piccolo Teatro - Strehler Una compagnia che da sempre si connota per la sua apertura agli altri, alle differenze, alle diversità, che viaggia e incontra l’alterità fisica, e concreta, di corpi e storie, di persone che sono esseri umani prima che attori. Una compagnia che Pippo Delbono ha riunito nel corso del tempo della sua vita eretica, gruppo che ha da poco accolto persone in fuga da Paesi devastati da conflitti insanabili. L’OSPITE: UNA QUESTIONE PRIVATA (teatro contemporaneo) Dal 5 al 10 Giugno: Teatro i Cosa succederebbe se tornando a casa nostra trovassimo un “ospite”, uno straniero? E se riuscissimo a immobilizzarlo? Scateneremmo su di lui la nostra rabbia e violenza? Cosa siamo disposti a fare per proteggere i nostri cari e i nostri averi? Qual è il limite? Possiamo ergerci a giustizieri? Può un uomo “comune, normale, buono”, avendo per le mani la vita di un altro essere umano, trasformarsi in un sadico torturatore?

SINCERAMENTE BUGIARDI (commedia) Dal 19 Giugno al 6 Luglio: Litta Lo spirito britannico che caratterizza la commedia dell’inglese Alan Ayckbourn traspare già dal titolo palesemente contraddittorio. Lo spettacolo racconta la storia di due coppie le cui vicende parallele finiranno per intrecciarsi in nome dell’equivoco giocato sulla conversazione. Un quadro di scappatelle extraconiugali e colpi di scena: dietro la leggerezza della commedia fa capolino un fondo d’inquietudine.

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ANIMALI DA BAR (teatro sperimentale) Dal 24 al 28 Giugno: Elfo Puccini - Sala Shakespeare C’era una volta una metropoli. Dentro la metropoli un quartiere. Dentro al quartiere, il bar. Un bar abitato da personaggi strani: sei animali notturni, illusi perdenti, che provano a combattere, nonostante tutto, aggrappati ai loro piccoli squallidi sogni, ad una speranza che resiste troppo a lungo. Come quelle erbacce infestanti e velenose che crescono e ricrescono senza che si riesca mai ad estirparle.


MILANO & FINANZA

NASCE «LA PRIMA BANCA LOCALE DEL PAESE» A cura di SERGIO COLOMBO

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l 4 marzo 2019 è nato il Gruppo Bancario Cooperativo Iccrea che riunisce 142 realtà BCC, 142 storie di cooperazione e di attenzione alle comunità in 17 regioni italiane. Il Gruppo è in prima linea nel promuovere un radicale cambio di paradigma nel modo di fare banca: è infatti un unicum nel panorama italiano perché mette insieme la capacità delle banche locali nello stringere legami forti con i rispettivi territori e l’esperienza di un grande gruppo capace di individuare strategie e soluzioni di business allineate ai trend di mercato. È il quarto gruppo bancario nazionale per attivi, con circa 150 miliardi di euro, e il terzo per numero di sportelli, con circa 2.650 filiali presenti in oltre 1.700 comuni. Conta complessivamente 4,2 milioni di clienti (di cui 750 mila soci), una raccolta pari a 102 miliardi di euro e un patrimonio netto di 11 miliardi. Banca di Credito Cooperativo di Carate Brianza: una “banca differente” «Si apre un capitolo nuovo nella storia delle BCC e quindi anche della nostra Banca. Continueremo a essere quello che siamo sempre stati, ossia una banca del territorio, portando avanti le nostre caratteristiche distintive con la forza e solidità di un grande gruppo bancario nazionale che sarà, a tutti gli effetti, la Prima Banca Locale del Paese». Con queste parole Annibale Colombo, Presidente di BCC di Carate Brianza, ha dato il via all’Assemblea Ordinaria dei soci che si è svolta il 26 maggio a Carate e dove è stato presentato

Il Presidente Annibale Colombo firma l’Atto di Costituzione del Gruppo Bancario Cooperativo Iccrea

il bilancio d’esercizio 2018. Nonostante un anno caratterizzato da una frenata dell’economia che ha coinvolto tutta l’Europa e da una generale instabilità dei mercati finanziari, nel 2018 la BCC di Carate Brianza ha confermato ancora una volta dei risultati più che soddisfacenti. Una Banca che, sin dagli inizi del ‘900, costituisce un punto di riferimento per il territorio brianzolo e non solo: conta oggi 30 filiali lungo l’asse Milano-Lecco, di cui 4 a Milano e 3 a Monza, arrivando a toccare la provincia di Pavia. Ha chiuso l’esercizio 2018 con un utile di 5,49 milioni di euro, mantenendo un livello patrimoniale molto consistente con un indice CET1 ratio pari al 14,75%, più alto rispetto alla media bancaria italiana del 13,2%. La raccolta globale è cresciuta del 2,87% rispetto al 2017, raggiungendo l’ammontare di 3.442 milioni di euro, segno tangibile di una conferma della fiducia da parte della clientela, mentre i crediti verso la clientela si attestano a fine anno a quasi 1,6 miliardi di euro. Nel contesto non privo di difficoltà accennato, la Banca di Carate Brianza ha comunque fornito ossigeno all’economia del territorio: nel 2018 sono aumentate le nuove linee creditizie passando da 1.852 (del 2017) a 2.032. Anche l’incremento di oltre 2.000 conti correnti è un segnale di successo per la “banca differente”, per nulla scontato nel panorama bancario tradizionale. Sempre nel 2018, gli oltre 250 interventi a sostegno del territorio, per un costo di circa 2 milioni di euro, confermano il costante impegno sociale della Banca. 24oreNews

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BEAUTY HYDRA SPARKLING GIVENCHY Express Fresh Moisturizing Masks Vita frenetica, mancanza di sonno, fatica, troppo sole o incarnato spento? C’è sempre un buon motivo per regalare alla propria pelle un’iniezione di idratazione immediata con queste maschere ultra-fresche e super dissetanti da portare sempre con sé.

Giugno finalmente è arrivato e iniziamo ad assaporare l’estate con tutte le novità beauty che sanno già di sole e di mare, per ricaricarci dopo un lungo inverno e una primavera davvero pazza! Vieni a scegliere i prodotti per la tua l’estate, per risplendere e dare alla pelle del viso una lucentezza unica, che catturi ogni raggio di sole.

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IL VISO LUMINOSO E UN OVALE PERFETTO er i miei pazienti ho adottato una procedura sofisticata che gioca con l’ombra e la luce del viso e che si basa sul metodo utilizzato dai fotografi per analizzare ed evidenziare il volto e dai truccatori per creare visi fascinosi. Si tratta di un nuovo concetto estetico per correggere le ombre del viso e riflettere la luce con la “giusta” quantità di prodotto di filler a base di acido ialuronico. L’approccio “2.4 Full Face” offre risultati estetici naturali ma evidenti, e utilizza la giusta quantità di prodotto nel posto giusto al fine di ottimizzare il rapporto qualità-prezzo. Esso nasce dal concetto “less is more”, pubblicato nella rivista Laryngologie nel 2017, il cui pioniere è stato il dr. Frederic Braccini. Prevede l’utilizzo di due siringhe di prodotto per il trattamento di un viso: una siringa di filler ad azione liftante e una di filler ad azione volumizzante: ogni siringa contiene 1.2ml di acido ialuronico, da cui proviene il concetto 2.4. Questi filler hanno proprietà volumizzanti ottimali per proiettare i tessuti con pochissimo prodotto, il che rende possibile questo approccio. Inutile dire che il 2.4 Full Face prevede l’adattamento della quantità di prodotto per soddisfare ogni paziente. Ciò significa che le quantità potrebbero variare da un paziente all’altro, ma nella maggior parte dei casi sono sufficienti 2 ml di prodotto. Procediamo con la fase in cui si correggono le aree triangolari d’ombra, che sono visibili sia a riposo che quando il viso è in movimento. Generano espressioni negative, le “bande verticali”, formate dalla depressione lacrimale, dalla parte superiore della piega naso-labiale, dalle linee di espressione e dalla rientranza del mento. Prendendo ispirazione dalle tecniche di evidenziazione utilizzate dai truccatori, studiamo con attenzione le aree che catturano la luce, per riuscire a dare al viso il giusto volume, rendendolo più affascinante. Ripristinando il volume delle guance,

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accentuando la proiezione degli zigomi e migliorando la definizione dell’angolo della mandibola, si è in grado di ripristinare le aree del viso che catturano la luce. L’effetto abbellente è immediato e richiede poco prodotto, poiché le iniezioni vengono effettuate in aree con poco spazio sottocutaneo. Questa procedura può essere utile per tutti i pazienti, anche i più giovani, che desiderano migliorare il loro aspetto attuale e renderlo meno “piatto” ed anonimo. Molto utile soprattutto per modelle e personaggi televisivi, “costretti” alla telecamera e ad inquadrature continue che mettono in risalto la “triangolatura” del viso. Utilizzando questa tecnica e un make-up sapiente si ottengono effetti volumetrici e ottici meravigliosi, donando al viso fascino e fotogenia.


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HIBOY

FASHION

ACCESSORI DI ALTA MODA Hiboy è un brand emergente ideato dallo stilista Christian Rigamonti che anni fa decise di chiudere nel cassetto la laurea in Legge per seguire la sua passione di sempre, la Moda. Lo stilista ha frequentato la Arsutoria School di Milano, scuola leader mondiale per modellisti e designer di scarpe e borse e, dopo anni di esperienze e collaborazioni con marchi internazionali, ha dato vita al proprio personale progetto nel settore borse e pelletteria. Il marchio Hiboy propone anche accessori come portafogli e cinture, e una linea di sneakers da uomo. I modelli di borse si distinguono per le loro forme inconsuete e per i materiali innovativi. Espressione di vivace creatività, le borse Hiboy si impongono all’attenzione per il design schivo di simmetrie, per la ricercatezza di pelli nobili, per la cura e l’attenzione nella realizzazione, elementi che fanno di queste creazioni vere eccellenze del Made in Italy. La linea “One”, composta da pezzi unici, si caratterizza per forme asimmetriche che suscitano una percezione di movimento o di continuità con le curve del corpo. Ogni modello è realizzato con pellami esotici (alligatore, pitone, struzzo…) e rigorosamente lavorato a mano con un’alta maestria artigianale. La linea “Gummy” distingue le proprie borse, oltre al design, anche per il materiale utilizzato, un innovativo tessuto gommato di derivazione nautica che le rende resistenti, impermeabili e facili da pulire. Si tratta di modelli che non presentano cuciture essendo assemblate e incollate a mano. Info su www.hiboy.it

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Borsa in pitone e lucertola

Borsa in karung glitter e alligatore 20

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NUOVA RANGE ROVER EVOQUE Design in evoluzione! A cura di LUCA MEDICI

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ei non è solo bella, la nuova versione ha superato sé stessa, portando il concetto di design su un gradino ancora più alto. Già dal suo esordio la Range Rover Evoque ha sempre colpito per le sue linee tese ed i dettagli di design curati, ma questa nuova versione è riuscita a togliere il superfluo per concentrarsi su pochi, ma ben studiati particolari che la rendono una fra le auto più accattivanti del mercato. Le maniglie a scomparsa, di generose dimensioni, regalano lamiere “pulite” e filanti, che aprono con un tocco di originalità le porte del prezioso abitacolo. Avete letto bene: ho scritto “prezioso”! A parte qualche piccolo dettaglio migliorabile, ma trascurabile, l’impressione è quella di essere in un salotto high-tech, dove tutto è creato con cura, assemblato con preci-

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sione e dove i materiali sono stati studiati per diffondere un senso di lusso sofisticato. Il cruscotto è caratterizzato da due grandi schermi, dove ritroviamo elementi che ricordano la sorella maggiore Velar, soprattutto per il pannello inferiore, dove si possono visualizzare diverse funzioni e informazioni relative alla climatizzazione, alla dinamica di marcia e ai sedili. Rispetto alla precedente versione è comparsa una leva del cambio più tradizionale (e ingombrante). Personalmente preferivo la grande manopola a scomparsa di prima, si sarebbe integrata meglio con il nuovo layout minimale degli interni. La zona anteriore e posteriore esterna è disseminata di telecamere che riescono a tenere sotto controllo tutto il perimetro dell’auto, compreso il sotto scocca. Per aiutare il driver in manovra c’è


RUOTE & MOTORI

anche il nuovo specchietto interno che, grazie alla telecamera montata sull’antenna a pinna, proietta le immagini direttamente sullo stesso. Questa SUV compatta di lusso è premium in tutto, compreso il prezzo: si parte infatti da 45.650€ per la versione a benzina 2.0I4 200 CV AWD Auto fino ad arrivare a 72.250€ per la versione a benzina 2.0I4 300 CV AWD Auto R-Dynamic HSE (ci sono anche le versioni diesel, da 150 a 240 CV, che partono da 44.500€ fino ad arrivare al top di gamma a 68.950€) optional esclusi. Il listino prevede per tutte le versioni (a parte l’entry level da 150 CV) il sistema mild hybrid a 48 volt di serie su tutte le versioni; più avanti sarà disponibile anche la versione ibrida plug-in, ma non pensate di percorrere molti chilometri, infatti le percorrenze si attestano intorno

ai 12 km/l di media, veramente troppo poco! Altra nota dolente è il bagagliaio che con i suoi 319 litri (più altri 22 litri sotto il piano di carico) risulta essere veramente troppo piccolo per una SUV di queste dimensioni, un vero peccato. Il comfort di marcia è molto buono anche grazie alle sospensioni adattive (optional) mentre l’impianto di climatizzazione distribuisce bene l’aria alla temperatura impostata in tutto l’abitacolo. Stiamo parlando di un’automobile veramente ben fatta: a parte qualche dettaglio migliorabile vale senza dubbio il prezzo a cui viene proposta. Un’auto che si distingue non solo per le sue spiccate doti dinamiche, ma soprattutto che si fa notare per il suo design all’avanguardia e per il comfort eccellente… insomma è veramente tutta da gustare! 24oreNews

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DESIGN

LUCA MEDICI

TUTOR DI DESIGN IN TV A cura di ALESSANDRO TRANI

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ul numero di aprile ho fatto un’intervista a Bianca Guaccero, conduttrice del programma di successo “Detto Fatto”, in onda tutti i giorni su Rai2 dalle 14:00 alle 16:30. Questo mese vi racconto un’altra storia, legata al mondo dei tutorial in tv, questa volta però con un volto noto non solo sul piccolo schermo, ma anche giornalista per Milano 24orenews. Luca Medici, che scrive per noi di design, da settembre 2018 fa parte della squadra di Detto Fatto come Tutor di design:

Luca, come racconti il design in tv? Il design ha molte sfaccettature, io mi occupo di interior design e tento di parlare con un linguaggio semplice e fruibile per un vasto pubblico. Spesso il design è percepito come una cosa complicata da realizzare e da spiegare, accessibile a pochi, ma non è così. La nostra mission a Detto Fatto è quella di far conoscere il design partendo dalle basi, rendendo l’argomento simpatico e interessante, alla portata di tutti. Cosa fa un Tutor di design in tv? Il Tutor deve essere come un Direttore d’orchestra: scelgo insieme al gruppo autorale l’argomento da trattare, scelgo gli oggetti insieme allo staff Rai ed EndemolShine Italy che saranno poi trattati durante il tutorial e studiamo insieme alla regia come “costruire” un ambiente che identifichi lo stile, per esempio un ambiente Country. Infine viene preparato un copione che insieme alla conduttrice Bianca Guaccero verrà poi raccontato insieme al sottoscritto ai telespettatori. 24

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Quali argomenti hai trattato a Detto Fatto? Molti e tutti interessanti: siamo partiti con lo stile “Industrial”, poi siamo passati allo stile “Country”, abbiamo proposto come creare un angolo “Office” in casa, successivamente abbiamo raccontato lo stile “Mix&Match” fino ad arrivare allo stile marinaro, adatto per le case al mare. Abbiamo anche trattato argomenti più divertenti: una volta ho partecipato ad un contest su come creare un albero di Natale di design, molto minimal ed elegante, ho creato con l’utilizzo di mensole un’installazione a forma di albero di Natale e ci siamo spinti oltre, creando oggetti di design con materiali di recupero per i nostri amici a quattro zampe! Da quello che racconti intuisco che c’è molto lavoro dietro un tutorial, quali sono stati i risultati di questa tua prima stagione a Detto Fatto? Si parte da un’idea che poi deve essere sviluppata in modo da portare in tv un Tutorial semplice, ma interessante da seguire. Gli ascolti di questa stagione sono stati molto positivi, sinonimo di attenzione e gradimento da parte del pubblico. Portare l’argomento design in tv è sempre vincente, ma si devono trovare idee nuove, si deve far divertire il pubblico, ma soprattutto si deve lavorare sodo per creare un prodotto idoneo alla rete e alle aspettative dei telespettatori. Devo ammettere che lavorare con il gruppo Rai ed EndemolShine Italy è stato molto bello, ho trovato veri professionisti che hanno saputo assecondare ogni mia richiesta!



FINANZA & FUTURO

UNA QUESTIONE DI

“DIRITTI” no dei peggiori difetti insiti nel DNA italiano è costituito dalla incessante capacità che abbiamo nell’essere ipercritici su ogni cosa che facciamo. Neanche il campo del diritto è esente dalla febbre dell’autodenigrazione. Se è infatti assolutamente vero che l’Italia straborda di leggi e ha dei sistemi processuali assolutamente migliorabili, è però altrettanto vero che il nostro Paese è la sola e unica culla del “Diritto”. Quando sento fare dei riferimenti alle leggi americane come esempio di efficienza e capacità giuridica resto francamente basito e mi risulta evidente che, chi ne parla in questi termini, probabilmente non conosce né la legge italiana né quella statunitense ma probabilmente ha solo visto molti film in un contesto dove i processi sono velocissimi, i cattivi vengono condannati e i buoni vengono sempre assolti. Senza la minima vis polemica e senza voler mancare di rispetto a uno straordinario popolo come quello americano, è però opportuno sottolineare che il diritto italiano affonda le sue solide e articolate radici negli istituti che hanno visto la loro nascita con il diritto romano prima di Cristo, mentre quando Cristoforo Colombo scoprì l’America - e lo status degli indigeni locali era ancora quello dei così detti “indiani pellerossa” dei film dei cow boy con arco, frecce e si cavalcava a pelo - il Colosseo era già stato costruito da oltre 1.400 anni, padre Dante aveva già scritto la Divina Commedia e Michelangelo si apprestava ad affrescare la Cappella Sistina. Il “diritto” degli USA deriva in larga parte dal common law inglese, che era in vigore nelle 13 colonie al momento della rivoluzione americana. Il vero cardine del diritto degli Stati Uniti è la loro Costituzione ed è proprio grazie a tale carta che sono stati firmati i trattati dei singoli Stati e ven-

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gono promulgate le leggi dal Congresso. L’impostazione costituisce, notoriamente, le basi del diritto federale che si differenzia dai diritti in vigore nei singoli Stati e nei territori. Quattro sono le fonti del diritto: il diritto costituzionale, il diritto amministrativo, le statutory law e il common law. La sintesi massima è che negli USA vige un diritto particolarmente lacunoso nato da accorpamenti di norme di diversa cultura, estrazione e provenienza e con incredibili differenze tra uno Stato e l’altro e che, malgrado i reiterati tentativi di dare vita a leggi statali uniformi, a tutt’oggi si è riusciti a creare unicamente l’Uniform Commercial Code e il Model Penal Code. Le evidenze assolute che scaturiscono da questa riflessione lasciano emergere in modo inequivocabile che un diritto nato e creato in un determinato territorio e maturato nei suoi principi in due millenni di storia non può essere neanche lontanamente paragonato a un diritto le cui fonti sono state recepite da altri popoli molto lontani, con altre tradizioni e modelli culturali completamente diversi e che ad oggi hanno una maturazione di poco più di due secoli visto che la carta costituzionale americana è stata promulgata nel 1776.

Prof. Avv. Antonello Martinez Studio Legale Associato Martinez & Novebaci www.martinez-novebaci.it


HI-TECH di MARIE BORDET

SAMSUNG SERO

TOROOC LIKU

SONY PS-LX310BT

CUFFIA PLATOWORK

La casa coreana ha lanciato il primo televisore con schermo verticale (43 pollici), ideale per riprodurre contenuti pensati per lo smartphone e per l’uso dei social. Con Sero Samsung punta soprattutto a conquistare i nuovi consumatori, i millennials, ovvero i nati tra la fine degli anni ‘80 e gli anni ‘90. La sua particolarità risiede nel sistema pivot, una tecnologia che permette di ruotare lo schermo per adattarlo alle necessità di ognuno. Sul dispositivo sarà disponibile anche Bixby, l’assistente virtuale di casa Samsung che permette agli utenti di controllare il televisore con l’ausilio della voce. Disponibile al momento sul mercato coreano, ad un prezzo di circa 1.500€.

Liku è un “social robot” umanoide, alto 45cm, capace di camminare e di guardarti coi suoi grandi occhioni. È pensato per fare compagnia a chi è solo, mostrando interesse per il suo proprietario, riconoscendo le sue espressioni facciali e interagendo con lui. Se entri nella stanza e lo saluti, Liku girerà la testa verso di te, stabilirà un contatto visivo e offrirà un sorriso in cambio. I suoi occhi espressivi possono trasmettere almeno 5 emozioni, tra cui ‘piacevole’, ‘spiacevole’, ‘allarmante’, ‘piangente’ e ‘dormiente’. Arriverà in Usa e Giappone in autunno, con altri Paesi che seguiranno nel 2020, a 2.500 dollari.

Il nuovo giradischi nato in casa Sony, progettato per soddisfare le esigenze degli appassionati di musica che non vogliono rinunciare alla qualità del suono e alla bellezza del vinile da ascoltare né all’utilizzo di opportunità tecnologiche nuove e innovative. Grazie a una connessione bluetooth è possibile fruire della qualità acustica del vinile attraverso qualsiasi diffusore, soundbar o cuffia wireless compatibile. Rispetto ai mangiadischi classici, si avvale di alcune funzionalità moderne come il Full Auto Play che va ad abbassare automaticamente il braccio trovando da solo il giusto solco e riproducendo all’istante il brano scelto sull’ultimo dispositivo bluetooth che è stato connesso. Prezzo 285€.

Allenare il cervello per incrementare la lucidità al fine di prendere le giuste decisioni. L’ambizione dei fondatori di PlatoWork punta tutto sul funzionamento di un metodo basato sulla stimolazione transcranica elettrica continua, che sfrutta l’invio di microcorrenti indolori in determinati punti del cervello. A veicolare le onde elettriche è la cuffia, che occupa la fronte e la parte posteriore del cranio, consentendo al cervello di vincere stress e stanchezza per focalizzare il pensiero su una delle quattro attività per le quali è programmato l’apparecchio (e l’app per smartphone, cui si collega via Bluetooth, che l’accompagna): memoria, apprendimento, creatività e risoluzione dei problemi. Si può prenotare la cuffia su www.Indiegogo.com. Prezzo 302€.

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VIAGGI

PECHINO

E LA CITTÀ PROIBITA A cura di ELENA FOSSATI

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a Cina è un Paese enorme, sterminato. Esistono città grandi quanto un’intera regione italiana e con la popolazione dell’intera Lombardia. Vi sono città cinesi a più di 3000 metri di altezza, ai piedi delle montagne, splendide città che sembrano città europee o città turche, e città cinesi ultramoderne. Shanghai, Hong Kong, Macao, Chengdu, Shenzhen, Xi’an, Guilin sono solo alcune tra le più belle: di molte di queste conosciamo a malapena il nome! Il punto di partenza perfetto per imparare a conoscere - e ad amare - la cultura della grande Cina di oggi è senza dubbio la capitale, Pechino. Giugno è il mese ideale per visitarla: le giornate sono calde e non essendoci particolari feste ufficiali è un po’ meno affollata del solito. Andremo alla scoperta di alcuni dei luoghi più importanti a livello culturale e artistico di questa nazione. Il nucleo storico è costituito dalla Città Proibita, che porta questo nome perché l’accesso fu proibito ai cittadini comuni per oltre 500 anni. Per apprezzarla con calma merita una visita di almeno mezza giornata.

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Qui, nel cuore dell’antica Pechino, si trovano gli ‘hutong’, un intreccio di piccoli vicoli che formano un vero labirinto tra bassi edifici a un piano solo, le storiche abitazioni cinesi. Purtroppo la gran parte di quelli originali è stata distrutta per lasciar spazio ai grandi quartieri moderni, anche se nei dintorni della Città Proibita sono ancora tantissimi gli hutong che mantengono la loro atmosfera autenticamente pechinese: un tempo era qui che vivevano gli ufficiali imperiali e le loro famiglie. Alcuni degli hutong meglio mantenuti sono quelli in prossimità della lunga strada commerciale Nanluoguxiang. La particolarità di questa zona è che si tratta anche di una delle


preferite dai giovani pechinesi, ed è costellata di negozi originali e divertenti. È il posto giusto se volete acquistare dei regali particolari o assaggiare gli snack di cui i cinesi vanno pazzi: li troverete nel patio gastronomico, riconoscibile per le decine di stand dove si infilzano spiedini di polpo, pollo speziato, caramelle e altri cibi... molto colorati! Sempre da non perdere a Pechino ci sono anche il le tombe Ming, il Palazzo d’Estate, il Parco del Tempio del Cielo, la Via Sacra, la Grande Muraglia Cinese e la piazza più grande del mondo, Piazza Tienanmen. Grande esempio di architettura Ming, il Tempio del Cielo era frequentato dall’imperatore per officiare importanti riti cerimoniali. La particolare attenzione alle leggi celesti e acustiche si ritrovano in tutte le forme architettoniche del complesso. Suoni e linee affascinano anche al Muro dell’Eco o la Celeste Volta Imperiale, ma la struttura che domina l’intero complesso è il Palazzo della Preghiera del Buon Raccolto. Il Palazzo d’Estate fu anticamente un grande giardino reale, ampliato e arricchito per divenire una residenza più consona, durante i mesi caldi dell’anno, per tutta la corte imperiale. La Via Sacra, a circa 50 Km a

nord del centro di Pechino, conduce all’area delle Tombe Ming ed è annoverata tra i siti Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO. Lungo essa sono disposte tutte in coppia 36 statue di pietra, le prime 24 in forma animale e le altre 12 raffiguranti generali armati, mandarini e ministri: simbolicamente proteggono le tombe degli imperatori. La Grande Muraglia Cinese è forse la più grande opera di questo Paese, di certo è la più grande opera difensiva del mondo intero. Qui si trova uno dei tratti più intatti degli oltre 6350 Km (ultime misurazioni ne attribuiscono oltre 21mila Km) di questa barriera difensiva iniziata oltre 2000 anni fa. L’efficacia della Muraglia però è stata scarsa: gli invasori nel corso dei secoli sono passati aggirandola o arrivando dal mare. Piazza Tienanmen è la piazza più famosa di Pechino: enorme e quasi sempre affollatissima di turisti cinesi in visita al Mausoleo di Mao e ai musei nazionali. Qui nel 1949 fu proclamata la Repubblica Popolare Cinese: appeso nella Porta Celeste troneggia il ritratto di Mao. Infine, Il complesso di templi tibetani Yonghe Gong (Convento dei Lama) è un posto magico di Pechino, che l’imperatore Kangxi fece costruire a fine del ‘600 per devozione al Buddismo tibetano. All’ingresso viene regalato un pacchetto di incensi che si può bruciare di fronte agli edifici sacri che si trovano nel corso della passeggiata fra i cinque cortili, fino ad arrivate all’ultimo edificio, il più grande. Custodisce la statua del Buddha Maitreya alta 26 metri e lascia davvero senza fiato! Ci fermiamo qui, ma ci sarebbe tanto altro da vedere: visitare completamente Pechino è impossibile nell’arco di una sola vita!



o i h c c e sp dei i r e d i des Lo

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a questo mese proviamo a realizzare i “nostri” e i “vostri” desideri. Prende il via una nuova rubrica che metterà in contatto chi desidera vendere con chi desidera acquistare premiando sempre l’altissima qualità dei “pezzi unici” che si rifletteranno nel nostro specchio dei desideri. Mobili, oggetti e dipinti antichi e moderni, difficili da trovare sul mercato originali e garantiti come quelle che vi proponiamo in questa prima “vetrina”. Tutte le richieste saranno estremamente riservate e avranno risposte assolutamente personalizzate. Da oggi possiamo provare a far concretizzare i desideri per creare realtà forse impensabili per noi e per voi. Contatti: desideri@le-roy.it

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Nostri desideri MOBILI ANTICHI ITALIANI/EUROPEI Epoca: ’600 ’700 ’800 Tipologia: tavoli e tavolini, scrivanie, scrittoi, ribalte, secretaire, angoliere, vetrine, librerie, console, cassettoni, comò e comodini, specchi, divani, poltrone e sedie

ARGENTI ANTICHI ITALIANI Epoca: ’600 ’700 ’800 Tipologia: vassoi, caffettiere, zuccheriere, saliere, brocche e bicchieri, coppe, servizi di posate, specchi, vasi, calamai, candelieri, cestini. Oggetti strani, inusuali o poco comuni

DIPINTI ANTICHI ITALIANI/EUROPEI Epoca: ’600 ’700 Pittura del XVII e il XVIII secolo di artisti italiani ed europei che sostarono in Italia assimilandone la grande tradizione culturale. Generi pittorici: natura morta, paesaggio, veduta e ritratti.

DIPINTI MODERNI ITALIANI/ EUROPEI Epoca: ’800 ’900 Stili artistici: Modernismo classico; Impressionismo e Post Impressionismo, Art Nuveau. Artisti del calibro di Klee, Modigliani, Gauguin, Renoir, Cézanne, Manet, Klimt, Mucha ecc. 32

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Vostri desideri

SALVADOR DALĂŒ Canottiera Vintage Firma originale Anno 1972

FERRARI DINO 246 GTS Cilindrata 2418 Potenza massima 144.00 KW Costruita nel 1972 Numero di telaio 04974 Certificata ASI Scelta dalla Ferrari per essere esposta nello stand del suo Museo

PABLO PICASSO Femme au chat assise dans un fauteuil Oil on canvas 1964 51,2 by 35 in-130 x 89 cm Zervos: vol. 24, no.142, illustrated pl. 49. Visible in Western Europe

PABLO PICASSO Buste d’homme Oil on card laid down on canvas 90 x 65 cm Executed on 19th March 1969 Zervos: vol. 31, no. 105, illustrated pl. 33. Visible in Western Europe 24oreNews

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AMICI A 4 ZAMPE

«IL MIO CANE È TRISTE» A cura di VALERIA MAURO

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una delle frasi che qualsiasi persona che ha un cane non vorrebbe mai pronunciare! I cani sono animali sensibili che capiscono quando i loro padroni sono tristi, allegri o stanchi. In tutte queste occasioni, averli accanto fa molto piacere… Ma cosa fare se il cane è depresso? Sì, perché anche i nostri fedeli amici domestici, proprio come noi esseri umani, possono cadere in depressione. Se conosciamo bene i comportamenti del nostro cane non sarà difficile capire quando è triste. Tuttavia, se abbiamo adottato da poco un amico a quattro zampe, riconoscerne la tristezza può essere meno facile, perché non conosciamo quale sia il suo atteggiamento “normale”. Il cane, proprio come noi, soffre di quella che si può chiamare depressione da cambiamento. La causa più probabile è legata infatti al cambiamento delle sue abitudini. Un cambiamento troppo brusco e repentino fa subire al nostro “amico” uno stress tale da portarlo a eliminare atteggiamenti affettuosi e giocosi nei nostri confronti e nei confronti di tutti. Ad esempio, se il cane è già adulto e cambia padrone, entrando così in una casa diversa, potrebbe accusare il cambiamento e accusare l’inizio di una sindrome depressiva. È importante, per questo, riconoscere quelli che possono essere i sintomi più comuni: mancanza di appetito; scarso affetto o atteggiamenti scontrosi, fino all’aggressività; mancanza di energia per il gioco; riposi troppo lunghi; spossatezza generale...

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Se riscontriamo uno o più di questi sintomi, è buona cosa rivolgerci a un veterinario che ci aiuti ad analizzare il caso, per risalire alla causa e suggerirci il trattamento adeguato a risolvere il problema. Non dimentichiamo che la tristezza potrebbe essere dovuta alla comparsa di una malattia, per cui un parere “medico” può essere opportuno. In ogni caso il nostro “amico” ha ora più che mai bisogno di affetto, di coccole, di non sentirsi solo. Mai punirlo troppo pesantemente se fa qualcosa che non va, rischieremmo di peggiorare la situazione. I cambiamenti sono quello che può sconvolgere di più l’animale, quindi, se essi avvengono, assicuriamoci che lui non subisca troppo questo distacco dalla routine. Le cause più frequenti sono i traslochi, i cambiamenti di padroni, la morte o l’allontanamento improvviso di un padrone, l’arrivo di altri animali a turbare la sua quiete. “Prevenire” è certamente meglio che curare, ma se ci dovesse capitare, sono certa che faremmo di tutto per aiutare il nostro amico a quattro zampe a liberarsi della tristezza e ritrovare la gioia di vivere!


ERBARIO MAGICO

STREGONIA SICILIANA A cura di MARICA DE BONIS

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a Stregonia siciliana nome botanico Sideritis Syriaca - è una pianta poco conosciuta, una di quelle piante che durante le scampagnate si snobbano un po’, come se fosse un’erbaccia: in realtà vanta un uso tradizionale abbastanza importante. Si tratta di un’erba della famiglia delle lamiacee (la stessa a cui appartiene la più nota menta piperita), i cui rami fioriti e le foglie sono raccolti durante la fioritura, tra giugno e luglio, e lasciati essiccare a mazzetti. È conosciuta anche con il nome di “tè del pastore” o “tè di montagna”, ma nonostante tale nome in realtà questa pianta non contiene teina e non ha mai guadagnato i fasti del più fortunato tè consumato nei salotti inglesi. Contiene tuttavia considerevoli quantità di flavonoidi, terpenoidi, iridoidi e carvacrolo, che la rendono un rimedio ottimo per la cura di moltissimi disturbi e problemi di salute di vario genere. Ben radicata sulle Madonie, si trova anche in altre regioni d’Italia, ad almeno 1500 mt di altezza. Pare che abbia origine nei Balcani, dove il suo uso risale al tempo degli

“tira via i mali” antichi Greci, che attribuivano a questo genere di pianta una funzione emostatica utile per curare ferite da armi di ferro: non a caso l’etimologia greca del nome Sideritis significa proprio “ferro”. In Grecia ha acquisito tanti nomi diversi a seconda del luogo di origine. A Creta, ad esempio, durante il dominio veneziano è stata ribattezzata “Malotira”, parola di derivazione italiana col significato di “tirar via i mali”. Infatti questa pianta è un piacevole rimedio e un grande aiuto in qualsiasi affezione del sistema respiratorio (raffreddore, mal di gola, tosse ...), possiede proprietà lenitive (quindi potrebbe aiutare anche a trovare sollievo contro qualsiasi tipo di dolore) così come è una ottima cura per i malanni del tratto dige-

rente. Queste azioni, conosciute fin dall’antichità, sono state confermate da recenti studi scientifici, insieme con la sua lieve azione ansiolitica e le sue proprietà antinfiammatorie. Una tisana a base di Stregonia siciliana vanta delle ottime proprietà stimolanti, antibatteriche, diuretiche, analgesiche, disinfettanti, anti-ossidanti e disintossicanti. Contro ansia e stress si può preparare un suo infuso di foglie e fiori, insieme a frutti di acerola e rosa canina (ricchi di vitamina C). Il rimedio è ottimo anche come antiossidante naturale. In Italia si trova nei negozi specializzati o nelle erboristerie con il nome di “tè albanese” o “tè greco”. Un “tè”, dunque, dalle virtù tutte da scoprire. 24oreNews

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COME STAI? Dr. Cristiano Messina Studi Medici Vercelli www.studimedicivercelli.it www.centroames.it

PAPILLOMA VIRUS REALTÀ E FALSI MITI opo aver affrontato le fake news in gravidanza parliamo ora di false notizie in ginecologia e in particolare quelle riguardanti il papilloma virus.

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24oreNews

Esiste un solo tipo di hpv? Falso, ne esistono oltre cento sierotipi diversi responsabili di varie lesioni che vanno dalle verruche volgari ai condilomi ai tumori del collo dell’utero e che sembrano coinvolgere sino all’80% della popolazione attiva sessualmente nel corso della loro vita. Dagli ultimi studi si sconsiglia di eseguire il primo pap test alle ragazze sotto i 25 anni perché più del 30% risulterebbe positivo al virus. Il virus può essere contratto in modo diverso dai rapporti sessuali? Parzialmente vero, esiste in realtà una teorica trasmissione legata alla condivisione di biancheria intima o costumi, una pratica direi decisamente improbabile per cui nel 99% dei casi la trasmissione è sessuale. Le patologie legate al papilloma virus si manifestano immediatamente dopo il contagio? Non completamente vero, valido per le verruche e i conditomi, l’hpv del collo dell’utero può rimanere silente anche per anni. L’uomo ha un ruolo di poca importanza nei confronti del virus? Assolutamente falso, il partner maschile può aver trasmesso l’infe-

zione o averla contratta dalla partner, ma qualora rimanga positivo può ricontagiare la partner se questa fosse guarita o altre partner occasionali. In caso di positività di uno dei due partner i rapporti devono essere protetti finché ambedue non risultano negativi. Il semplice pap test permette di individuare la presenza del papilloma virus? Parzialmente vero, la positività del pap test indica che il virus è presente e attivo. Se non è attivo l’unico modo per identificarlo e l’effettuazione del vira pap che il Centro Ames effettua in modo celere e preciso, che permette sia di confermare la presenza del virus sia di individuare il sierotipo necessario per valutare il reale rischio oncogeno. Il vaccino per il papilloma virus garantisce di non contrarlo mai? Parzialmente vero, riduce notevolmente il rischio di contrarre i 4 o i 9 sierotipi compresi nei due tipi di vaccino ma non elimina completamente il rischio per questi sierotipi e per quelli non compresi nella vaccinazione; quindi comunque proseguire regolarmente le visite e i pap test di controllo.


SESSUOLOGO Dr. Roberto Bernorio Specialista in ginecologia Psicoterapeuta Sessuologo clinico www.robertobernorio.it

“BASIC INSTINCT” I mass media spesso ci offrono una visione della sessualità deformata dalla lente del perfezionismo. In realtà i modelli proposti sono falsi e possono causare sensazioni di inadeguatezza

Presidente: Prof. Willy Pasini Info: www.aispa.it

Siamo un gruppo di amici della Sardegna, suoi affezionati lettori. Le lanciamo una piccola raffica di domande sperando in una sua autorevole risposta. Perché la vita sessuale nella realtà non è mai come la vediamo nei Film? Siamo noi dei marziani o sono i film ad essere fantascienza? E se sono fantascienza perché ci viene da imitarli? [Il branco} Toccare, stringere, accarezzare, utilizzare un preservativo, muoversi nudi nella stanza. Si potrebbe pensare che gesti come questi, essendo talmente comuni, possano essere compiuti nella più assoluta naturalezza durante gli incontri amorosi. Ecco invece che sul più bello diventano spesso goffi, impacciati e vi rovinano quell’atmosfera elegante che avete tante volte visto nei film e che avreste voluto vivere almeno una volta come interpreti principali. Già, perché la televisione e il cinema ci offrono come modello delle scene in cui i rapporti sessuali fluiscono con una perfetta armonia di movimenti dall’inizio alla fine; i vestiti scivolano dai corpi con semplicità, le carezze sono della giusta intensità e il problema della contraccezione o della prevenzione di malattie a trasmissione sessuale

non sembra turbare più di tanto le coppie di attori impegnate sul set per rappresentarci una invidiabile(?!) prestazione sessuale. Provate ora per un attimo a chiudere gli occhi e con un piccolo sforzo richiamate alla memoria le scene della vostra vita sessuale. Sono come quelle dei film? Probabilmente no, ma non perché voi siete dei cattivi amanti. Semplicemente le immagini proposte dai video sono artificiali, costruite, e quindi poco attinenti con la realtà. Gli stessi attori, seppure aiutati dal regista, devono spesso ripetere la scena affinché questa venga bene. Ma allora, visto che le cose stanno così, perché (come giustamente mi chiedete) la maggior parte delle persone tenta di rendersi infelice cercando di interpretare un copione scritto da altri? Talvolta sottovalutano la possibilità di costruirsi copioni diversi nell’intimità della propria coppia, o forse restano intimorite dallo sforzo necessario per realizzarli. In alcuni casi può scattare l’identificazione con un certo personaggio di cui si cerca di imitare il comportamento anche in campo sessuale. Più frequentemente, però, il tipo di sessualità che viene proposta dai mass-media diventa la rappresentazione della ‘normalità’, quindi un modello con cui confrontarsi e a cui aspirare. Tranquilli, non siete dei marziani. 24oreNews

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Anno 7 - Giugno 2019

Costiera Amalfitana

Cultura del territorio, Turismo e Benessere

IL PERSONAGGIO

JACQUES VILLENEUVE ALL’AUTODROMO DI MONZA

SCOPRI L’ITALIA

I TESORI DELLA COSTIERA AMALFITANA

[STILE ITALIANO]

LAURA TARTARELLI “AMARE L’ARTE”



Giugno 2019

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indice [ PERSONAGGIO] 6

Jacques Villeneuve all’autodromo di Monza

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Laura Tartarelli l’arte di “amare l’arte” L’anima artistica di Luna Berlusconi Dicò, l’artista che ha stregato Hollywood Buon compleanno Aperol!

[ STILE ITALIANO]

[ SCOPRI L’ITALIA]

13 1000 Miglia 2019: ecco i vincitori 14 I tesori della “divina costiera”

[ SALUTE & BENESSERE]

18 La dieta del benessere

[ AGENDA ITALIA]

20 Piste ciclabili da percorrere in varie località italiane

[ TV DA GUSTARE]

21 Cosa vedremo in TV

[ LIBRI]

22 Monte verità - 1900. Il primo sogno di una vita alternativa 23 Le nostre recensioni

[ BUONE NOTIZIE]

24 Tratte dal Corriere della Sera

Direttore Responsabile Dario Bordet Direttore Editoriale Evelina Flachi ViceDirettore Editoriale Alessandro Trani Art Director Patrizia Colombo Progetto grafico/Impaginazione Milano Graphic Studio S.r.l. Hanno collaborato Francesca Bastoni Valerio Consonni Edmondo Conti Cesare De Santis Carlo Kauffmann Sandro Nobili Giugno 2019

Alessia Placchi Monica Rota Edizioni Le Roy srl Redazioni: Milano | Roma redazione@le-roy.it www.italiadagustare.com Telefono: 377.4695715 Promozione & PR Anna Nannini, Dante Colombo, Carlo Kauffmann info@le-roy.it Pubblicità & Advertising Team Entertainment - Milano Via Melchiorre Gioia, 72 info@teamentertainment.eu Telefono: 02.89412141

Jacques Villeneuve Stampa La Serigrafica Arti Grafiche Via Toscanelli 26 - Buccinasco Periodico mensile Reg. trib. di Milano n. 287 del 02/07/12 N°iscrizione ROC: 22250 Distribuzione Gratuita

Desideriamo informarLa che i suoi dati personali raccolti direttamente presso di lei o fornitici saranno utilizzati da parte di “Italia da Gustare” nel pieno rispetto dei principi fondamentali dettati dalla direttiva 95/46/CE e dal D.lgs. 171/98 per la tutela della Privacy nelle Telecomunicazioni e dalla direttiva 97/07/CE e dal d.lgs. 185/99. Eventuali detentori di copywriting sulle immagini - ai quali non siamo riusciti a risalire - sono invitati a mettersi in contatto con: Le Roy srl

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LA TUA CASA…

ANZI, MOLTO DI PIÙ!!

Esistono luoghi dove si sogna di poter vivere, posti dove la propria vita ed il proprio lavoro diventano un sogno realizzabile. La propria casa è il luogo centrale della vita quotidiana, il proprio microcosmo, il proprio nido, nella propria casa si trascorrono i momenti più belli, ci si rinfranca dallo stress quotidiano. L’importanza di vivere in una casa che ci rappresenti è forse pari al vivere in una casa che ci dia benessere e al tempo stesso rispetti l’ambiente facendoci anche risparmiare. Immaginate ora la gioia di veder nascere in poco tempo tutto questo.

www.casebio.it


G I U G N O

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Carissimi lettori, quest’anno la primavera si è fatta davvero desiderare! Dopo una lunga alternanza di giorni piovosi, ancora freddi e tiepidi, all’improvviso giungerà l’estate con il tradizionale caldo torrido. Vi ricordo che l’alimentazione ci è amica nel combattere il grande caldo e per proteggere dalla disidratazione la pelle più esposta al sole! Come? Bevendo acqua e seguendo un’alimentazione varia, equilibrata nei nutrienti e ricca di antiossidanti, inserendo nella giornata almeno 5 porzioni di frutta e verdura colorata e di stagione come abbiamo già consigliato nelle nostre pagine! Cominciamo questo numero con l’intervista a Jaques Villeneue, tornato al volante della Ferrari dopo sei anni dall’ultima gara. Vi parleremo dell’aperitivo italiano più famoso al mondo, lo Spritz: Aperol compie 100 anni! Sarete poi invitati a visitare a Pietrasanta, in Versilia, la bella galleria di Laura Tartarelli che vi mostrerà le opere di due artisti italiani che davvero vi stupiranno. Non perdeteveli! Insieme percorreremo una delle strade costiere tra le più famose al mondo, la Costa d’Amalfi. Dal borgo di Vietri, dove non si può mancare una visita alle antiche botteghe di ceramica artistica, arriveremo fino alla bellissima Positano, passando da Cetara, Ravello e Amalfi. Non perdetevi poi le nostre rubriche su cosa ci aspetta in TV, i libri da non perdere e la consueta Agenda. Buona lettura!

SCARICALO ORA! Hai il nostro numero precedente? Se non ce l’hai, non preoccuparti, puoi scaricarlo gratuitamente tramite il nostro sito: www.24orenews.it Giugno 2019

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[ per s onaggio ]

UN VILLENEUVE IN FERRARI ALL’AUTODROMO DI MONZA DOPO QUASI QUARANT’ANNI Intervista a cura di Francesca Bastoni

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Era dal 1979 che non si vedeva correre una Ferrari a Monza, con un Villeneuve al volante. Ed era dal 2013, questa volta a Les Mans, che un Villeneuve non disputava una gara su una Ferrari. Jacques Villeneuve, il figlio dell’indimenticabile Gilles, nei giorni scorsi è tornato a correre a Monza con una Ferrari 488 GT3, gareggiando nel campionato italiano GT. Oggi Jacques è un cantautore di successo, ma il rombo del motore gli è rimasto dentro, sin da quando nel biennio 1997-1998 debuttò nel paddock del grande “circus”, sfoggiando i suoi capelli biondo platino e un casco decorato a mano. Come una rock star. Ma rockstar, in fondo, Jacques Villeneuve lo è davvero. Non soltanto per il suo coraggio nell’affrontare le curve a 300 all’ora, ma per la sua voglia di andare sempre controcorrente. Anche la sua nuova carriera da musicista gli ha regalato parecchie soddisfazioni. In Canada, suo paese d’origine, è balzato in testa a tutte le classifiche con una canzone “Father” che aveva dedicato a suo padre, Gilles Villeneuve, l’uomo che aveva fatto emozionare milioni di tifosi in tutto il mondo, colui che re-

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[ per s ona ggio ]

A sinistra la Ferrari 488 GT3 nel circuito di Monza; sotto: Jacques Villeneuve e Giancarlo Fisichella con i tecnici Ferrari

se leggendario un numero bianco impresso su una fiancata rossa: il 27. Ed è proprio con quel numero, su una vettura dominata dal colore rosso e con un Cavallino Rampante impresso sul cofano, che oggi Jacques Villeneuve affronta il Campionato Italiano GT.

Tutte le immagini del servizio sono di Claudio Pezzoli

E così Jacques, lei ora torna a correre con una Ferrari numero 27 dopo l’unica occasione, a Le Mans nel 2013, in cui disputò due gare al volante della 458 Italia GT3 del team Sport Garage insieme ad Eric Cayrolle…

Che posso dire? Sono orgoglioso e onorato di tornare al volante di una Ferrari che, purtroppo, in passato non ho potuto guidare quanto avrei voluto! Dopo l’esperienza con la 458 Italia GT3, mettermi al volante della 488 GT3 è stato come fare un salto nel futuro. La 488 è molto veloce, divertente da guidare, incredibilmente docile. Gareggiare a Monza è speciale. Su questa pista, oltre che in F1, avevo già corso sin dai tempi della Formula 3 e adoro i suoi rettilinei lunghi e le sue staccate violente. È un grande piacere correre qui.

Prima di arrivare a Monza, ha fatto dei test al volante della 488 GT3 a Vallelunga, vero?

Ero leggermente arrugginito e avevo bisogno di ritrovare il feeling con la velocità e con le frenate dal momento che era da un po’ che Giugno 2019

non guidavo. Con le prove a Monza ho ripreso familiarità coi pulsanti, col volante e tutti i comandi da settare. Oggi c’è tantissima elettronica e una tecnologia avanzata, senza la giusta preparazione, rischiano di non essere utilizzate a fondo nella prestazione. Insomma, io e la macchina siamo ridiventati amici.

Parteciperà al campionato con il team Baldini, una struttura di successo che è presente in alcuni dei campionati importanti del GT. Cosa l’ha convinta a sposare il progetto e quale è stato il suo primo impatto con la sua nuova squadra? Mi ha interessato l’approccio molto professionale che hanno avuto sin dal primo contatto. Non mi hanno proposto una gara una tantum, ma un progetto importante, che richiede una preparazione e un lavoro nel fine settimana di gara che rappresenta un aspetto di cui sentivo la mancanza. L’idea di

poter partecipare ad un intero campionato, anche se so già di non poter prendere il via all’ultima gara, è qualcosa che mi riporta al periodo in cui correvo. La serietà del progetto è testimoniata anche dalla presenza di Stefano Gai e di Giancarlo Fisichella che ha già gareggiato con questa scuderia. Ricorderà che abbiamo corso assieme in Formula 1 per molti anni e in generale siamo sempre andati d’accordo. Giancarlo è sempre stato una persona molto tranquilla come carattere, ma molto veloce come pilota.

Quel è il suo primo ricordo della Ferrari?

Sono i ricordi di un bambino, ricordi lontani. Ebbi modo di incontrare Enzo Ferrari quando accompagnai mio padre in occasione di un test che si svolgeva sulla pista di Fiorano. Un ricordo fuggevole, un’immagine sbiadita di qualche secondo, ma della quale mi è rimasta impressa la grandezza di quell’uomo.

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[ s tile ita lia no ]

LAURA TARTARELLI ART GALLERY Pietrasanta, via Garibaldi, 22

LAURA TARTARELLI

L’ARTE DI “AMARE L’ARTE”

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Laura Tartarelli respira l’arte sin da bambina, accanto al padre - maestro di cera di artisti dell’arte contemporanea (del calibro di Arnaldo e Giò Pomodoro, Fernando Botero e Igor Mitoraj), al nonno e allo zio, artigiani del marmo presso prestigiosi laboratori di scultura d’arte contemporanea in Versilia. Ha quindi l’occasione di conoscere tanti artisti, scultori e pittori noti e meno noti: alcuni di essi le affidano la promozione delle loro opere. Laura inizia così con passione, come cultrice e divulgatrice d’arte, il suo percorso professionale. Il debutto a Pietrasanta con la prima mostra. I primi collezionisti hanno modo di apprezzare i Giugno 2019

lavori che espone, e allo stesso tempo aumentano gli artisti che le affidano la promozione delle loro opere. Apre la prima galleria a Forte dei Marmi in via Pascoli ,dove presenta opere di Dalì, dipinti del gruppo Gutai, sculture dei maestri Igor Mitoraj, Ka Jasuda, Maria Gamundi ma anche di artisti emergenti nazionali e internazionali. Da quest’anno la galleria avrà (in più ai soliti) artisti esposti come Dicò, Andrea Roggi, Aurelio Amendola e Giulio Galgani. L’organizzazione Bros Group invita la galleria ad esporre a Milano all’evento che si è svolto presso le Officine del Volo in via Mecenate durante il Salone del Mobile 2018. Qui Laura Tartarelli scopre il talento di Lunart, Luna Berlusconi in veste di artista emergente e le propone di occuparsene in esclusiva. Senza la minima esitazione Luna decide di affidare alla sua galleria la promozione dei propri lavori. Dal dicembre 2018 apre a Pietrasanta la Laura Tartarelli Contemporary Art. Laura ha sviluppato importanti collaborazioni tra cui quelle con Stefano Contini (uno dei più importanti galleristi d’Italia), con il direttore Maurizio Vanni del Museo d’Arte Contemporanea di Lucca, con il presidente Tucci di Villa Bertelli (Forte dei Marmi) e con il Regional Manager Sanpaolo Invest (per Arte e Finanza), per cui espone opere d’arte durante i convegni. Da qualche anno collabora con la ditta di Perignano (PI) Giannoni & Santoni (producer di affreschi digitali) e con l’architetto Alberto Bartalini, creatore del Teatro del Silenzio di Lajatico. Partecipa alla selezione degli artisti emergenti per la manifestazione estiva “Arti Insolite”, sempre a Lajatico, ove quest’anno la Laura Tartarelli Art Gallery ha una sede espositiva proprio sulla piazza centrale. Espone e collabora con i Cantieri navali Italian Sea Group (Marina di Carrara) e i cantieri Maiora (Viareggio). Ha partecipato al Salone del Mobile 2019 di Milano insieme con la ditta Dolfi. Alla FW di Montecarlo Maggio 2019.

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[ stile

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L’ANIMA ARTISTICA DI LUNA

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Luna Berlusconi, nota imprenditrice e produttrice di programmi televisivi, ha realizzato un sogno nel cassetto “liberando” e dando finalmente espressione alla sua “prima” anima, quella artistica. Autodidatta, coltiva fin da giovanissima una grande passione per la fotografia e per l’arte. Nel 1998 lavora come assistente personale del grande Gino De Dominicis, da cui impara tecniche preziose che tuttora utilizza. La sua prima personale fotografica “Sguardi di Luna. Ritratti dei bambini di Nairobi”, nel 2010, è un racconto toccante dei bambini delle baraccopoli di Korogocho, in Kenia. A Luna piace sperimentare e di tanto in tanto sente il bisogno di dipingere delle “cose” che la ispirano. Ma è nel 2016 che, dopo tanti anni, ricomincia a dipingere sul serio. Dipinge ritratti di persone che le hanno regalato “emozioni” e che considera esempi di vita. Alla forte personalità sicurezza che caratterizzano l’anima imprenditrice si contrappone una “timida” anima artistica che la scoraggia ad “esporsi” come artista. Fino a quando però, incoraggiata da alcuni cari amici, decide quasi per gioco di esporre per la prima volta le sue opere pittoriche ad un evento Fuorisalone, presso le Officine del Volo (in via Mecenate), durante la Milano Design Week 2018. Parte da qui la “seconda vita” di Luna, grazie all’incontro con Laura Tartarelli e di lì a poco con l’architetto Alberto Bartalini, ideatore e direttore del Teatro del Silenzio di Lajatico. Entrambi la spingono a credere “con coraggio” nel suo talento, ad avere consapevolezza di questa sua capacità di esprimere con le sue opere emozioni che

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arrivano “diritto al cuore” di chi le guarda. Dapprima L’artista adotta colori acrilici, poi passa agli smalti che mescola con del magnete che dà tridimensionalità e aggiunge una tattile matericità alle sue figure. Grazie a questa tecnica, Luna crea soggetti netti e definiti che emergono dal fondo nero come fossero scolpiti e modellati. Un altro segno distintivo che troviamo spesso nei suoi quadri è il rosso, che rappresenta la linea delle emozioni del cuore. L’artista ha ritratto diversi noti personaggi tra cui Gillo Dorfles, Salvator Dalì, Steve Jobs, Frida Kahlo, persino Caravaggio. E poi ama gli angeli perché le danno una sensazione di pace anche se spesso sono sofferenti. «Un angelo afflitto - dice Luna - è un angelo che ci può aiutare». Luna è femminile, garbata, simpatica e delicata, i suoi quadri sono severi, potenti, sognatori, ribelli e appassionati. Non si tratta di un dualismo, ma della raffigurazione del suo io interiore.

Laura Tartarelli Art Gallery Fino al 10 giugno 2019

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L’ARTISTA CHE HA STREGATO HOLLYWOOD

DICÒ

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Dicò (nome d’arte di Enrico Di Nicolantonio) è uno dei più dirompenti e originali artisti del panorama italiano e internazionale, voce fra le più innovative del Neo-Pop. Nasce a Roma (classe 1964) e, attratto dal mondo dell’arte contemporanea, frequenta l’Istituto d’Arte di via di Ripetta dove matura le sue prime esperienze negli studi e laboratori di artisti, che lo aiutano a elaborare le prime prove artistiche. Ma la curiosità e la sua mente eclettica lo spingono alla ricerca di nuovi stimoli e linguaggi espressivi dell’arte. Trascorre lunghi periodi in America: la Pop-Art diventa la sua area di riferimento privilegiata e tutte le innovative suggestioni cromatiche e visuali che assorbe in questi soggiorni negli States, presto confluiscono in quello che diverrà il suo originale stile creativo. Per un caso la reazione causata dalla fiamma di un accendino, in direzione di una lastra di plexiglass, fa nascere in lui la consapevolezza che nel fuoco può trovare l’energia per dedicarsi alla pittura con uno sguardo nuovo.

A metà strada fra gli echi pop alla Andy Warhol e le combustioni materiche di Alberto Burri, l’artista romano riesce a trovare un giusto equilibrio fra i due stili fino a crearne uno tutto suo, riconoscibile e mai banale, in cui la forza del linguaggio sta nell’originalità compositiva e nell’espressività data dall’unione di elementi diversi. Molti definiscono Dicò “artista diversamente pop”: le sue opere su tavola nascono dalla studiata combinazione di resine, materiali industriali, sovrapposizioni materiche, combustioni e corrosioni. Il potere del fuoco rende i suoi lavori unici e riconoscibili, dando quella plasticità scultorea che i critici hanno denominato “il miracolo della combustione”. L’arte, la tecnica e la passione di Enrico si fondono creando opere che in modo straordinario danno nuova vita e nuova veste a eventi e miti della Storia, del Cinema, della Musica, dell’Arte. Il successo delle sue opere, dallo straordinario impatto visivo, oltrepassa i confini nazionali: molte star di Hollywood rimangono stregate dalle opere di Dicò. L’artista decide di omaggiare con i suoi capolavori personaggi come Dustin Hoffmann, Owen Wilson, Penelope Cruz, Ivana Tramp, Kerry Kennedy, e viene addirittura invitato dal premio Oscar Morgan Freeman a Los Angeles per esporre tre opere nel dicembre 2015.

Laura Tartarelli Art Gallery Da giugno 2019

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BUON COMPLEANNO APEROL!

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A cura di Monica Rota

Compie 100 anni Aperol, uno dei marchi icona dell’aperitivo italiano. Presentato per la prima volta nel 1919 alla Fiera Internazionale di Padova, Aperol è stato creato dai fratelli Luigi e Silvio Barbieri, i quali coniarono il nome prendendo ispirazione dal termine “apéro” che in francese significa “aperitivo”. Leggero, a soli 11 gradi, ma con un gusto ricco e complesso dato dall’infusione di un mix di erbe e radici di altissima qualità, la cui ricetta è rimasta invariata e segreta fino a oggi. Negli anni ‘50 nasce la celebre ricetta a cui Aperol Spritz deve la sua grande popolarità. Erano gli anni di “Carosello”: il celebre spot interpretato dal grande attore Tino Buazzelli che, portandosi la mano alla fronte, esclama “Ah, Aperol!”, diventa subito leggenda e l’espressione viene adottata dalla gente in tutti i bar italiani. Gli anni Ottanta segnano un cambiamento nella strategia di comunicazione: Holly Higgins, la bellissima e spontanea protagonista dello spot televisivo, fa girare la testa agli italiani sollevando la minigonna per salire sulla sua moto e raggiungere gli amici in un bar di Miami, pro-

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nunciando lo storico slogan: “I drink Aperol, what about you?”. Acquisita dal Gruppo Campari nel 2003, Aperol ha avuto un’ulteriore crescita grazie alla diffusione dello Spritz, il grande signature drink di Aperol e conquista la scena internazionale. Chi non ricorda il memorabile spot “Happy Spritz, Happy Aperol” che ha visto protagonista la top model Amanda Rosa Da Silva nei panni di una simpatica barista che porta un Aperol Spritz ai suoi clienti facendo la passerella su una fila di tavolini? In questi anni, l’azienda instaura strette relazioni con l’arte, la pubblicità, la moda e il lifestyle, riscuotendo un grande successo in Italia e nel mondo. Solo nel suo Veneto, dove Aperol è nato 100 anni fa, oggi il consumo quotidiano dello Spritz è di circa 300mila “bicchieri”… più di duecento al minuto! L’Aperol Spritz era già diventato una moda negli anni ‘50: oggi la tradizione continua e si allarga svecchiando notevolmente l’età dei consumatori e annovera un personaggio straordinario come la campionessa olimpica Federica Pellegrini. Buon compleanno Aperol! Giugno 2019


[ s copr i l’italia ]

1000 MIGLIA 2019

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IL DUO MOCERI-BONETTI a VINCE LA 37 EDIZIONE

Da Brescia a Roma e ritorno: per 4 giorni 430 equipaggi provenienti da 40 Paesi, al volante di vetture di 75 diverse case costruttrici, hanno attraversato 7 regioni e oltre 200 località d’arte e cultura della nostra meravigliosa Italia. L’edizione 2019 della Freccia Rossa è stata la settima organizzata da 1000 Miglia Srl, società interamente partecipata dall’Automobile Club di Brescia. La 37a rievocazione della 1000 Miglia è andata in scena in 4 tappe dal 15 al 18 maggio lungo la classica direttrice Brescia-Roma-Brescia: da Brescia a Cervia- Milano Marittima, da Cervia-Milano Marittima a Roma, da Roma a Bologna e quindi da Bologna a Brescia. Una sfilata unica di preziosi capolavori su quattro ruote che hanno percorso il nostro Paese, facendo ogni anno innamorare e appassionare spettatori di ogni età, assiepati ai bordi delle strade. La 1000 Miglia per tradi-

zione si fonde con l’arte, la bellezza, il design e la storia coinvolgendo le città, i borghi, le vie, le piazze e le strade italiane attraversate dalla corsa, uno spettacolo nello spettacolo in un territorio unico e amato nel mondo. Anche quest’anno, alla 1000 Miglia non sono mancati gli eventi collaterali riservati a circa 130 vetture moderne: il Ferrari Tribute to 1000 Miglia e il Mercedes Benz 1000 Miglia Challenge. Ad aggiudicarsi l’edizione 2019 sono stati Giovanni Moceri e Daniele Bonetti del Team Alfa Romeo. Il duo a bordo di una Alfa Romeo 6C 1500 SS del 1928 - di proprietà del Museo Alfa Romeo di Arese - ha conquistato così la trentasettesima rievocazione storica, totalizzando 74752 punti. Moceri, medico palermitano, e Bonetti, giornalista bresciano, hanno avuto la meglio sul Team Villa Trasqua, l’equipaggio composto dai due bresciani Andrea Vesco e An-

I vincitori: Giovanni Moceri e Daniele Bonetti del Team Alfa Romeo

drea Guerini che, a bordo di una Alfa Romeo 6C 1750 SS Zagato del 1929, hanno totalizzato 73611 punti. In terza posizione, con 72786 punti, la coppia detentrice del titolo dello scorso anno Juan Tonconogy e Barbara Ruffini, a bordo di una Bugatti Type 40 del 1927. A ridosso del podio, al quarto posto, Alberto Riboldi e Paolo Sabbadini, su una O.M. 665 S Superba 2000 del 1926. Arrivederci all’edizione 2020!

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[ s copri l’ita lia ]

I TESORI DELLA

“DIVINA COSTIERA”

Vietri sul Mare Ravello Positano

Minori Maiori

Amalfi

A cura di Sandro Nobili

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Per tanti è il tratto di costa più bello d’Italia; secondo alcuni addirittura il più bello d’Europa. Siamo in Campania, per la precisione in provincia di Salerno. Il litorale amalfitano si estende lungo la Statale Panoramica SS163: solo 50 km di strada separano Vietri sul Mare da Positano. Ma che strada! Il “Nastro Azzurro” - così è soprannominata si snoda a picco sul mare lungo il più spettacolare tratto di costa tirrenica, rivelando a ogni curva scorci sublimi e collegando i 13 comuni della Costiera amalfitana. Se non amate le curve, una valida alternativa per visitarla è quella dei collegamenti via mare, grazie ai numerosi traghetti e aliscafi in partenza da Salerno verso le varie località della Costiera, dalla primavera fino all’autunno. In questo magnifico territorio, assieme al turismo, continua la vocazione agricola e marinara: ancora oggi, la produzione di limoni e l’industria conserviera legata alla trasformazione del pesce sono due voci economicamente importanti. Lo stesso vale per l’artigianato: la “Moda Positano” e le ceramiche artistiche di Vietri sono famose in tutto il mondo e danno lavoro a molte persone sul territorio. In questo viaggio emozionante scoprirete luoghi incantati e inimmaginabili, forgiati dalla natura e dalle popolazioni antiche che hanno fatto delle risorse di questa terra il loro potere. Giugno 2019


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Partiamo da Vietri sul Mare. Arrivando in quella che è considerata una delle capitali italiane della ceramica artistica, rimarrete colpiti dalla quantità di botteghe di ceramisti di antica tradizione. La ceramica vietrese è presente ovunque, l’intera storia della vita quotidiana degli abitanti vietresi è dipinta sulla ceramica, esportata in tutto il mondo. Sarà un vero piacere girare di bottega in bottega alla ricerca di un regalo speciale, da fare o da farsi, sì perché non si può lasciare la Costiera amalfitana senza portarsi a casa almeno un vaso, un piatto, una tazza o anche solo una piastrella, allegri e colorati come solo le maioliche locali sanno essere. Lasciamo Vietri e dopo soli 5 km ci addentriamo nell’atmosfera di un autentico borgo marinaro, Cetara, il più importante porto peschereccio della costa di Amalfi. I suoi abitanti sono perlopiù pescatori specializzati nella pesca al tonno e infatti qui ha sede una delle maggiori flotte di pescherecci d’alto mare del Mediterraneo. Ma Cetara è famosa anche per una specialità tipica tutta da gustare: la colatura di alici. Non perdetevi le specialità locali: fate una sosta all’Acquapazza, delizioso locale sotto gli antichi portici di Cetara, e vi si aprirà un mondo di profumi, storie e sapori dimenticati, dalle alici sotto sale al carpaccio di tonno e spada, dalla frittura di alici di rara leggerezza alle immancabili linguine con la colatura di alici. A raccontarvi le storie del paese penserà poi Gennaro, il patron del locale, che di Cetara conosce ogni pietra e leggenda e con la sua passione ve la farà amare al punto che partirete con la voglia di ritornare al più presto. Maiori e Minori saranno le prossime tappe. A Maiori si trova la spiaggia più lunga della Costiera amalfitana, quasi 1 km di spiaggia sabbiosa con numerosi stabilimenti balneari e un lungomare pianeggiante completamente diverso dal solito panorama della Costiera. Una conformazione particolare dovuta alla catastrofica frana del 1954 che distrusse l’intero vecchio paese e creò la pianura di oggi. La spiaggia sabbiosa costeggiata dal lungomare e la presenza di numerosi alberghi, ristoranti e locali notturni vicini alla spiaggia, fanno di Maiori la meta prediletta delle famiglie con i bambini che scelgono la Costiera per le loro vacanze. Minori, invece, è rinomata grazie ai Limoni, oltre che alla Pasticceria Sal de Riso. Sicuramente Giugno 2019

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Nella pagina a fianco: una splendida veduta di Positano e Minori (sotto). In questa pagina, in alto: botteghe di ceramiche a Vietri sul Mare; sotto: la Torre Normanna a Maiori

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A sinistra: Amalfi; sopra: la splendida vista di Villa Rufolo a Ravello

il gioiello di Minori è la Villa Romana marittima del I sec. d. C., splendido esempio di villa d’ozio di epoca imperiale conservata nelle sue strutture e in parte con le sue ricche decorazioni. Non essendo stata colpita dall’alluvione del ‘54, conserva ancora la stessa conformazione tipica dei borghi marinari della Costiera, fatta di viuzze e piazzette che scendono verso la spiaggia, costeggiata in questo caso da un piccolo lungomare. Diversi sono i villaggi montani della Costa d’Amalfi: Scala, Tramonti, Raito, conosciuto per le caratteristiche “scale”, che sono l’unico mezzo con il quale si può girare in paese. Ravello, adagiato a 350 metri di quota, è un incantevole borgo amato da artisti, scrittori, musicisti, attori e divi di Hollywood. Non affaccia direttamente sul mare, tuttavia gode di un’incantevole vista panoramica della costa più bella d’Italia, del Mar Tirreno e del Golfo di Salerno. Quassù avrete davvero la sensazione di essere sospesi tra cielo e mare e capirete perché generazioni di artisti hanno trovato qui ispirazione per le loro opere. Ravello è stata nominata la città della musica, ed è sede del Ravello Festival e del suggestivo Auditorium Oscar Niemeyer. Oggi rappresenta una delle più celebri mete italiane del turismo internazionale per gli appassionati di bellezze architettoniche, e soprattutto, un autentico luogo dell’anima per gli intellettuali e gli appassionati dell’arte e della cultura. Le splendide terrazze di Villa Rufolo e Cimbrone, dalle quali è possibile ammirare un panorama senza eguali, incantarono Wagner (che vi trovò ispirazione per il Parsifal). Oggi questa località è sempre animata da un’intensa attività culturale, vantando un calendario di eventi di spettacoli, mostre, concerti e che coinvolge la città, gli abitanti, gli appassionati e i visitatori occasionali a partire dalla tarda primaveraestate per poi proseguire fino alla fine di dicembre. Giugno 2019

Amalfi, la prossima meta, è la più antica delle 4 Re-

pubbliche Marinare, città d’arte e di mare dominata dal grandioso Duomo di Sant’Andrea (IX sec.) con il suo antico campanile e la facciata a mosaico. Non fatevi scoraggiare dall’imponente scalinata e salite ad ammirare il portone in bronzo, fuso a Costantinopoli nel 1066, poi entrate a visitare la chiesa, la cripta in cui sono custodite le spoglie di Sant’Andrea Apostolo, e il chiostro, intimo e raccolto. Prima di ritornare nella piazza per un meritato limoncello ai tavolini dei numerosi caffè all’aperto, andate alla scoperta dei vicoli del vecchio borgo marinaro, un labirinto di passaggi coperti, sottoportici, piazzette mignon su cui affacciano localini, botteghe, fruttivendoli. Lasciatevi guidare dal gorgoglìo dell’acqua e in uno slargo scoprirete la bizzarra fontana “De Cape ‘e Ciucci”, dove un tempo si abbeveravano gli asini che scendevano ad Amalfi dalla Valle dei Mulini carichi di frutta e verdura e che oggi ospita un caratteristico presepe. Positano è l’ultima nostra tappa. È famosa in tutto il mondo per la pittoresca schiera di case colorate che scendono verso il mare, per i suoi negozi di artigianato e le boutique che hanno lanciato la cosiddetta “Moda Positano”, con i suoi coloratissimi teli, borse, parei in lino o cotone e bikini. Nei famosi anni 60, infatti la città scopriva e sperimentava l’interessante fenomeno della moda che a tutt’oggi porta il suo nome. Tra le altre principali cose da vedere qui vi sono innanzitutto le tipiche vie strette e sinuose, o meglio ‘scalinate’ che collegano la parte alta della città alla spiaggia. Al di là della bellezza delle sue spiagge, universalmente riconosciuta, Positano è frequentata da persone provenienti da tutto il mondo e dagli stili di vita più disparati. Non è raro incontrare star del cinema in vacanza o vedere gli yacht dei più facoltosi magnati della new economy.

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[ s alute & benes ser e ]

LA DIETA DEL BENESSERE A cura di Evelina Flachi

L’

Il benessere bio-psico-sociale

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), nei suoi ultimi documenti, afferma che l’obiettivo finale non è garantire la semplice salute dell’uomo, ma perseguire per quanto possibile il suo benessere bio-psico-sociale. Nel mondo della medicina si va sempre più imponendo un nuovo paradigma che, nel valutare benessere e malessere, tiene in gran conto l’impatto dei fattori psicologici, emotivi e sociali, e prova a trattare il paziente come una persona intera, non come un mero aggregato di organi e funzioni. Fino a una decina di anni fa l’impatto dei fattori psicologici, emotivi e sociali sulla malattia era pressoché trascurato in Occidente. E questo nonostante lo stesso Ippocrate, il padre della scienza medica, vissuto nell’antica Grecia, avesse già intuito quanto la mente giochi un ruolo spesso essenziale nel nostro cammino sullo stretto crinale che separa la salute dalla malattia.

I problemi cominciarono a svilupparsi giusto alla nascita della scienza moderna e alla definizione del metodo scientifico. Fino all’avvento del moderno modello bio-psico-sociale, i medici non sapevano giustificare per quale motivo solo alcune tra le persone esposte agli stessi agenti infettivi, calate nello stesso ambiente, e con lo stesso stile di vita, si ammalano. Certo, la differenza può essere spiegata con il DNA, con un codice genetico più o meno vulnerabile. La genetica è una delle grandi rivoluzioni dei nostri anni e sta portando con sé una straordinaria accelerazione delle conoscenze. Si tratta di un progresso mirabile, ma non si deve avere l’idea che tutto ciò che siamo sia una pura questione di genetica. Non è così. Siamo fatti di geni, ma anche di ambiente. Delle esperienze, cioè, che accumuliamo giorno per giorno nella nostra vita. Con queste esperienze possiamo influenzare, entro certi limiti, il nostro

Tratto dal libro “La dieta del 5” 18

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[ s a lute

& benes s er e ]

“stampo” genetico. Se nasciamo con la tendenza a diventare obesi, ma avremo un’adeguata educazione alimentare che ci permetterà di fare scelte consapevoli e faremo una costante attività fisica, potremo non ingrassare mai. Così per altri problemi di salute. Infatti opportuni stili di vita rappresentano una delle armi più efficaci per la prevenzione e risultano il fattore prevalente di longevità oltre alla genetica.

L’importanza dell’educazione alimentare

Per raggiungere questo obiettivo è indispensabile proporre un’adeguata educazione alimentare ai bambini già in età scolare, perché possano fare scelte alimentari consapevoli da adulti e diventare loro stessi ambasciatori di una sana alimentazione in famiglia. La promozione di una dieta sana e di un aumento dell’attività fisica implica la partecipazione attiva di molti gruppi diversi, tra cui i governi, i professionisti del settore sanitario, l’industria alimentare, i media e i consumatori. Ci deve essere una condivisione di responsabilità per favorire una corretta alimentazione, povera di grassi, ricca di carboidrati complessi (anche integrali) e di frutta e verdura fresca, abbinata a un esercizio fisico regolare. In ultima analisi, sono i consumatori che scelgono quali cibi mangiare, anche se le loro scelte sono influenzate da molteplici fattori: qualità, prezzo, gusto, abitudine, disponibilità e praticità. Per questo l’educazione dei consumatori a partire dalle scuole, lo sviluppo e l’applicazione delle linee guida alimentari, l’adozione di etichette che riportano in modo chiaro e fruibile le informazioni nutrizionali, e maggiori opportunità di praticare attività fisica sono tutti fattori che possono contribuire a migliorare il benessere dal punto di vista nutrizionale. Molto in questo senso dipende da chi si occupa di nutrizione in modo professionale. La Fondazione Italiana per l’Educazione Alimentare (foodedu.it), di cui sono presidente, ha per esempio come scopo quello di fare formazione cerGiugno 2019

tificata a vari livelli (famiglia, scuola, specialisti della nutrizione, chef…) su alcuni concetti promossi da Expo 2015, per non vanificare il grande lavoro sull’alimentazione fatto da questo evento. Lavoriamo su cultura e conoscenza, perché i giovani abbiano comportamenti quotidiani critici e consapevoli; sulla sostenibilità, per promuovere il rispetto dell’ambiente, la sicurezza degli alimenti, la lotta allo spreco di cibo e acqua; sulla territorialità, per valorizzare le eccellenze delle nostre produzioni, e sulla ricerca. Prendiamo in mano il nostro benessere Se i professionisti della nutrizione hanno il compito di informare, come dicevamo sono i consumatori che in ultima analisi scelgono cosa e come mangiare. Ognuno di noi è dunque protagonista delle proprie scelte alimentari, e quindi del proprio benessere e della propria salute. Alimentarsi in modo corretto richiede un po’ di attenzione e consapevolezza, ma regala indubbi vantaggi in fatto di salute e qualità della vita. Spero che le informazioni e i consigli che troverete in questo mio libro diventino i vostri preziosi alleati nella scoperta di un’alimentazione sana ed equilibrata, ma non per questo meno gustosa.

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[ a genda italia ] Questo mese vi proponiamo alcune piste ciclabili da percorrere in varie località italiane anche in compagnia dei vostri figli. Ne abbiamo scelte solo alcune in un panorama di tante ciclovie molto spesso realizzate in posti bellissimi in un panorama ambientale e paesaggistico davvero unico. Segnatevi queste “ciclovie” che dimostrano come in alcuni casi si possano riutilizzare al meglio i tanti ex tracciati ferroviari dismessi trasformandoli in percorsi ciclabili suggestivi e panoramici CICLABILE PALIANO - SERRONE - FIUGGI

La pista ciclabile Paliano - Serrone - Fiuggi è un ottimo esempio di cosa vuol dire riqualificare le linee ferroviarie ormai in disuso. Questo è ciò che è accaduto a questa pista del Lazio. Se siete poco esperti o avete bimbi con voi, partendo da Serrone per arrivare a Fiuggi si trova il tratto più bello paesaggisticamente, più facile, e più protetto dalle automobili. Si pedala sempre su pista ciclabile separata dalla strada. GARDA BY BIKE

Quando nel 2021 verrà completata sarà la ciclabile più spettacolare d’Europa. Lunga 190 km, percorrerà l’intero periplo del Lago attraverso paesaggi mozzafiato e punti in cui sembra di essere sospesi sull’acqua, e infatti è in parte costruita a mezz’aria. Per ora sono finiti e percorribili alcuni km da Limone del Garda al confine con il Trentino. La pista è larga 2 metri e mezzo ed è illuminata con un sistema di illuminazione a led.

IN BICI NEL PARCO DEL CIRCEO

Il parco è ricco di bellezze naturalistiche godibili in ogni stagione dell’anno e la bicicletta è il mezzo perfetto per scoprire questi gioielli. Si parte da Latina centro e si pedala fino al lago di Fogliano. Qui vi consigliamo di fare una visita all’oasi WWF di Fogliano, alla ricerca dei tanti uccelli acquatici presenti. Da qui vi dirigete verso Sabaudia e, costeggiando il lungomare, vi addentrerete nel verde del Parco Nazionale.

LA VIA DELLE RISORGIVE

Chiamata così per la presenza di numerose sorgenti di acqua naturale, si snoda per quasi 20 km nelle campagne a ridosso tra Torino e Cuneo e attraversa alcuni piccoli borghi come Cercenasco, Scalenghe e Vigone. È stata ricavata dove fino al 1986 correva il treno regionale che univa Airasca e Saluzzo, perciò consente di pedalare in tutta tranquillità.

AFFACCIATI SUL MARE DELLA RIVIERA LIGURE

La ciclabile che unisce Sanremo a San Lorenzo a Mare è stata ricavata sul percorso della vecchia linea ferroviaria, in un ambiente molto suggestivo. 25 km in panorami mozzafiato sul mare ligure, la ciclabile si snoda sulla costa ed è sempre lontana dalla trafficatissima Aurelia. Chi desidera fare piccole soste durante la passeggiata, trova dai bar ai ristorantini e il ciclista esperto o meno, numerosi punti di noleggio bici.

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[ tv da gus tare ] E siamo finalmente arrivati a Giugno, il mese che dà inizio all’estate ma che non rappresenta più la fine delle trasmissioni televisive più belle e

A cura di Edmondo Conti

avvincenti perché questa estate 2019 sarà invece… tutta da gustare anche davanti alla tv nelle piacevoli serate a venire.

Su Raitre venerdì 31 maggio alle 23.10 abbiamo assistito alla rentrée di una delle star più splendenti del piccolo schermo: l’affascinante Enrica Bonaccorti, narratrice di un delicato e interessante programma, Il corpo dell’amore. In ognuna delle 4 puntate Enrica racconta altrettante storie di persone con disabilità motorie o cognitive, che verranno messe in condizione di affrontare le gioie e i dolori della libertà sessuale.

Da lunedì 3 giugno, ha preso il via alle 18.45 la nuova edizione del game show estivo di Raiuno Reazione a catena, quest’anno condotto per la prima volta dal bravissimo conduttore romano Marco Liorni. Si tratta della tredicesima edizione di questo fortunato gioco condotto per 3 anni da Pupo, per 4 da Pino Insegno, per 4 edizioni da Amadeus e la cui ultima stagione è stata affidata a Gabriele Corsi.

Ma Liorni per tutta l’estate dovrà affrontare la temibile concorrenza di Caduta Libera Splash che Gerry Scotti guiderà anche a luglio e ad agosto e dove potremo scoprire se l’eccezionale campioncino Nicolò Scalfi saprà stabilire nuovi record di presenze e di vincite. Da domenica 9 giugno prenderà il via in prima serata la nuovissima fiction Lontano da te. Già dai promo in onda in questi giorni questa interessante serie tutta italiana ci pone una domanda: “Hai già incontrato l’uomo che cambierà la tua vita per sempre?”. Protagonista di questa commedia romantica sarà il noto attore e doppiatore Alessandro Tiberi e al suo fianco troveremo Megan Montaner, l’interprete di “Pepa” nella seguitissima soap spagnola “Il Segreto”. Infine da venerdì 14 giugno, dopo 11 anni dalla sua ultima edizione, potremo assistere al sensazionale ritorno su Canale 5 di uno degli show più amati della TV italiana, La sai l’ultima? Creato dalle menti brillanti e geniali di Adriano Bonfanti e del Capostruttura Mediaset Gigi Reggi nel 1992, questo divertentissimo show sarà condotto Ezio Greggio che sarà affiancato da un cast di comici tra cui Valentina Persia, Biagio Izzo, Maurizio Battista e Scintilla. A coordinare il pubblico nelle votazioni dei barzellettieri in gara, ci penserà Nino Formicola, l’indimenticato Gaspare del duo Gaspare e Zuzzurro. Sarà dunque un’estate molto frizzante e divertente che sono certo saprà allietare milioni di telespettatori, un’estate che già dal mese di giugno si prospetta… tutta da gustare. Ci ritroveremo a luglio su queste pagine per una serie di consigli e con una rassegna dei programmi che più avete gustato durante questo primo meraviglioso anno insieme! Giugno 2019

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LIBRI

MONTE VERITÀ

1900. Il primo sogno di una vita alternativa

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A cura di Valerio Consonni

MONTE VERITÀ 1900. IL PRIMO SOGNO DI UNA VITA ALTERNATIVA STEFAN BOLLMANN Edt 2019

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Il Novecento non ha ancora compiuto un anno quando un piccolo gruppo di giovani utopisti si stabilisce ad Ascona, su una piccola altura del versante svizzero del Lago Maggiore. Danno alla collina il nome Monte Verità e creano una sorte di comune il cui stile di vita e carica utopistica sarebbero diventati un polo di attrazione per i ribelli di tutto il mondo. Il giornalista e scrittore tedesco Stefan Bollmann ci consegna il primo libro completo sulla storia di Monte Verità, alla luce di nuove fonti storiche e indagando le varie leggende esistenti. Artisti, scrittori, scienziati, e filosofi come Max Weber, Hermann Hesse, Jung, Erich Muehsam si davano là convegno. Persone che aspiravano a una vita consona alle loro esigenze primarie, lontano dalla frenesia del mondo, e combinavano con grande serietà il bagno di sole e la ricerca del significato dell’esistenza. La riforma di una vita. Per tornare veramente sani, occorreva modificare quelle condizioni non conformi alla natura. Non era solo in ballo la salute fisica, bensì la verità. Monte Verità è così non tanto il nome di un programma, quanto di un teatro in cui individui diversi si incontrarono fra loro, trascorsero periodi significativi della vita e vi trovarono una loro spiegazione. Alle loro idee si è inspirato in parte anche l’ultimo film di Martone “CapriRevolution”. Monte Verità costituisce una zona di confine fra nord e il sud del continente, un balcone affacciato su un confine che costituiva - per gli ospiti venuti da Berlino o da Monaco di Baviera - il punto più esterno dell’allontanamento dai loro abituali luoghi di attività, senza un loro totale abbandono. Tutto era connesso: vegetarianismo con femminismo, bagni di sole e teosofia, anarchia e psicoanalisi, cultura del corpo e industrializzazione, danza espressiva, medicina naturale e occultismo. Sulla collina sopra Ascona “tutti i pensieri di riforma che si agitano oggi sono già stati pensati cento anni fa”, scrive l’autore. Avevano anticipato la rivoluzione del ‘68. Nel libro si trovano tante notizie inedite e sbalorditive, come ad esempio quella riguardante Steve Jobs. Quando si ammalò di cancro, non rinunciò neppure nei suoi ultimi anni di vita alle abitudini alimentari di Ehret, uno studioso e guaritore alternativo che soggiornò più volte su Monte Verità e che indicò nel digiuno la via maestra del ringiovanimento e del prolungamento della vita. Ispirato dalle letture di Ehret, Jobs accentuò la sua rinuncia agli alimenti, limitandosi a cibarsi solo di mele per giorni. Passava i suoi weekend alla All One Farm, una comune, ed era responsabile della potatura degli alberi, dai cui frutti era ricavato succo di mele biologico. Fu così che Apple prese il suo nome: partorito dalla dieta del digiunatore Ehret e da una agricoltura biodinamica. Incredibile! Un libro davvero mozzafiato. Giugno 2019


[ libri ] CI SONO LUOGHI

Questo è un libro che raccoglie articoli di giornale comparsi tra il 2010 e il 2018 sul “Corriere della Sera”, sul supplemento domenicale de “Il Sole 24 Ore” e su altri quotidiani italiani e stranieri, ed è una sorta di diario delle avventure intellettuali di un fisico teorico che crede nell’impegno civile e nella necessità di una seria divulgazione, e sogna un mondo in cui, più delle regole, conta la gentilezza.

VETRINA

Carlo Rovelli (Edizioni Corriere della Sera)

L’ORIZZONTE DELLA SCOMPARSA

“Sono sicura che un giorno dimenticheremo ogni dolore, che ogni colpa sarà perdonata, e tutto ciò che io e te ci chiederemo allora sarà: si può essere così felici? Si può avere così tanta gioia?”. Dopo l’esordio con “Corpi di Gloria”, nel suo nuovo romanzo Giuliana Altamura sviluppa una riflessione iper-contemporanea sul virtuale, sul significato dell’arte e sulle inquietudini della realtà che stiamo vivendo, dominata dal desiderio di controllo e sempre più esposta al proprio lato oscuro. Giuliana Altamura (Marsilio)

# NONOSTANTE

«Esiste sempre un ‘nonostante’, ecco perché ho scelto questo titolo per il mio libro. Non pensate che sia una parola qualsiasi, perché non è così. Grazie ai ‘nonostante’ si cresce; è come dire: “Okay, se non ce l’ho fatta, ci riprovo”. Riempite la vostra vita di ‘nonostante’, perché vi serviranno sempre per andare avanti, a non mollare mai e a capire che ce l’avete fatta». Maria Losito (Mondadori Electa)

PIÙ FORTE DI OGNI ADDIO

Libro dopo libro è diventato l’idolo dei lettori. Nessuno come lui sa parlare agli adolescenti e agli adulti attraverso il linguaggio universale delle emozioni. Dopo il successo di “Eppure cadiamo felici” - esordio più venduto del 2017 - e di “Tutta la vita che vuoi” - per mesi in classifica - Enrico Galiano torna con un romanzo che ci ricorda che ogni momento è importante. Soprattutto quello in cui dire alle persone che amiamo che cosa significano per noi. Bisogna farlo subito, senza aspettare. Enrico Galiano (Garzanti)

LA NAZIONE DELLE PIANTE

Finora abbiamo imparato a usare quello che le piante producono: è arrivato il momento di servirci di quello che le piante hanno da insegnarci. Come noi, le piante necessitano di nutrirsi, crescere, riprodursi e difendersi, di resistere alle avversità. Ma c’è una differenza importante tra noi e loro: sono gli unici esseri viventi che hanno trovato soluzioni energetiche efficienti, non predatorie nei confronti del loro ecosistema.

Stefano Mancuso (Laterza)

VOLEVO ESSERE UNA VEDOVA

Dopo “Volevo essere una gatta morta”, il ritorno dell’eroina autobiografica creata da Chiara Moscardelli con un racconto tutto da ridere. L’abbiamo lasciata a trent’anni, senza uno straccio di fidanzato, e la ritroviamo a quarantacinque, ancora single. Perciò decide di spacciarsi per vedova, così da non essere più additata come zitella dalla società. Chiara Moscardelli (Einaudi) Giugno 2019

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BUONENOTIZIE Questo mese hanno attirato la nostra attenzione due belle storie raccontate dalle giornaliste di “Buone Notizie. L’Impresa del Bene” del Corriere della Sera, Fausta Chiesa (Le mie nozze green) e Barbara Millucci (L’asfalto salva-ambiente). Siamo sicuri colpiranno anche voi per gli aspetti ambientali sollevati

LE MIE NOZZE GREEN

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Missione: nozze green. Lisa Casali, scienziata ambientale, conosciuta come blogger ed esperta di cucina sostenibile, si è sposata il 18 maggio a Marina di Ravenna. La scienziata ha calcolato l’impatto di un matrimonio tradizionale con duecento invitati. E ha organizzato il suo evento con l’obiettivo di avere meno impatto sull’ambiente. In particolare con la riduzione 80% dei rifiuti; del 20% dei consumi di energia e acqua, del 40% di emissioni di gas serra e del 30% dell’impatto generale degli altri materiali. L’abito della sposa è stato realizzato con il tessuto utilizzato per avvolgere le forme di grana Padano, il cosiddetto «schiavino». Si tratta di un lino pregiato, che dopo l’uso alimentare viene lavato e sterilizzato. Curiosi ma utili, i consigli, forniti agli invitati per indossare abiti compatibili con l’ambiente. Ovviamente anche il pranzo di nozze si è adeguato alla più mirata sostenibilità ambientale.

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L’ASFALTO SALVA-AMBIENTE

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Riciclando 1500 barattoli si ottiene un tombino, con 1200 bombolette si ricava una panchina, con 2 mila scatolette di tonno si può costruire un telaio per una bicicletta. Sono solo alcuni dei prodotti che è possibile ottenere riciclando l’acciaio, uno dei materiali che più si recuperano al mondo Da oggi è anche possibile trasformare le scorie dell’acciaio inox in nuovo materiale per l’edilizia. Grazie alla collaborazione con la finlandese Tapojärvi Oy, l’acciaieria di Terni Ast ha messo a punto un sistema per trasformare le scorie derivanti dalla produzione di acciaio inossidabile, prodotto nei suoi stabilimenti in Umbria, in nuovi materiali pronti da riutilizzare e commercializzare. Una scelta che ha reso l’acciaieria più sostenibile e rispettosa dell’ambiente e in linea con i principi dell’economia circolare delle tre R: Riduzione (meno imballi e sprechi di materie prime), Riuso (ciclo di vita dei beni allungato) e Riciclo (riutilizzo degli scarti). «Quando si produce una tonnellata di acciaio (ad esempio per le costruzioni) si ricava un 30% di scoria che fino ad oggi andava in discarica», spiega Massimiliano Burelli, AD di Ast. «Grazie a questa partnership potremo trasformare le scorie e generare nuovi materiali». Giugno 2019


airmauritius.com …connecting to the future

Air Mauritius, compagnia di bandiera dell’isola di Mauritius; nata nel 1967 si è posta obiettivi ambiziosi che l’hanno vista affermarsi come una delle più importanti Compagnie Aeree a livello internazionale per la qualità del servizio e l’eccellenza degli standard operativi conseguendo importanti riconoscimenti come la classificazione 4-stelle Skytrax e il premio come miglior compagnia dell’Oceano Indiano. Air Mauritius raggiunge 22 destinazioni in Europa, Asia, Africa, Australia, Oceano Indiano. Dall’Italia opera voli plurigiornalieri via Parigi, voli settimanali via Amsterdam, Londra e Ginevra, con comodi collegamenti dalle più importanti città Italiane. Air Mauritius prevede il trasporto gratuito della sacca da golf.

Con Air Mauritius la vacanza inizia a bordo!



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