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Anno 9 - Dicembre 2019 • Periodico di Cultura e Società

“TOSCA” INAUGURA

la nuova Stagione della Scala

1919-2019

Photo Credit: Daniele Barraco

Motta celebra i 100 anni del Panettone

“La differenza”: il ritorno al futuro di

GIANNA NANNINI



STORIE, MITI E LEGGENDE

LA “CA’ DE L’OREGGIA” E ALTRI BIZZARRI GIOIELLI DEL QUADRILATERO DEL SILENZIO A cura di PAOLO MINOTTI

È

noto a tutti che Milano è la città più frenetica d’Italia, dove si corre sempre. Eppure a Milano c’è anche il silenzio. Tutti conoscono il Quadrilatero della Moda, uno dei luoghi cult meneghini: ma un altro quadrilatero, meno noto, è il Quadrilatero del Silenzio. Uno spazio insonorizzato, colmo di bellezze e curiosità architettoniche indifferenti al chiasso del resto della città, tra le vie Serbelloni, Cappuccini, Mozart e Vivaio intorno a piazza Eleonora Duse, alle spalle di Corso Venezia. Zona di grandi architetti dei primi del ‘900, ha uno stile a metà tra l’Art Déco e l’ecclettico, con richiami anglofoni, al liberty e ai dettagli francesi e belgi. La zona è la stessa in cui venne a trovarsi Renzo Tramaglino, il protagonista dei “Promessi Sposi”, dopo essere entrato a Milano attraversando i Bastioni di Porta Venezia. Una curiosità: in Via Serbelloni 10 fu realizzato il primo “citofono” d’Italia, accanto al portone di Palazzo Sola-Busca, detto “Ca’ de l’oreggia” per il suo gigantesco orecchio di bronzo (alto 70 centimetri) ideato nel 1930 dall’architetto Adolfo Wildt. Serviva ai visitatori per parlare con il custode che si trovava nella portineria del palazzo, il quale provvedeva, poi, ad annunciare la visita alle famiglie che vi abitavano. Ora non è più funzionante, ma resta la leggenda che vuole che, se si bisbiglia un desiderio nell’orecchio, questo si avvererà.

A pochi passi dall’orecchio troviamo Palazzo Fidia (la “Casa Jazz”) costruito tra il 1929 e il 1932 dall’architetto Aldo Andreani. Chi ha visto il film di Antonioni “Cronaca di un amore”, ricorderà un’elegantissima Lucia Bosè uscire dal portone di uno stravagante e misterioso palazzo per dare l’addio all’uomo amato: era Palazzo Fidia. Ma il più famoso tra i gioielli del Quadrilatero del Silenzio, è l’odierna Casa Museo Villa Necchi-Campiglio realizzata in Via Mozart 14 su progetto di Piero Portaluppi e da anni bene del FAI. Alzando lo sguardo, di fronte alla casa-museo scorgiamo un palazzo di 9 piani, quasi un grattacielo per l’epoca. E poi ci sono i giardini di Villa Invernizzi, in Via Cappuccini 3, dove un tempo abitava la famiglia che produceva i formaggini della nostra infanzia e che ora è sede di una Fondazione che si occupa di studi sull’alimentazione. Qui, dietro un alto cancello nero e oro, tra piante rigogliose ed un laghetto, fanno la loro passerella dei bellissimi fenicotteri rosa. Vi ho incuriositi? Questi non sono certo gli unici palazzi da ammirare almeno una volta, ma lascio a voi il piacere di scoprire gli altri bizzarri gioielli del Quadrilatero del Silenzio.

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Milano Periodico di Cultura e Società

Anno 9 - N. 12 Dicembre 2019 6 10 12 14 15 16 17 18 20 22 24 26 28 29 30 32 34 36 39 40 41 42 44 45 46 47 48 49

PERSONAGGIO ”La differenza”: il “ritorno al futuro” di Gianna Nannini

ARTE E CULTURA Tosca apre la stagione 2019/2020 del Teatro alla Scala Milano a teatro Milano in mostra Milano in concerto

MILANO SI RACCONTA Anche Milano ha il suo Chalet Motta 1919-2019: cento anni di avanguardia e modernità Acqua per il Mali “The Great Gatsby” al Grand Hotel et de Milan Il mercatino di Nalale della Fondazione Francesca Rava Milano ricorda Giorgio Paglia 75 anni dopo il suo sacrificio Scuola militare “Teulié”: la consegna dello spadino Una casa a Londra “Vintage delirium” un “museo vintage” a Milano

FASHION Moda: la vetrina dei regali di Natale

GIROMILANO Indirizzi moda da non perdere!

BEAUTY I consigli di Marina Mazzolari per Natale I “preziosi” che aiutano la pelle L’autentica cosmetica giapponese sceglie Milano per presentarsi al mondo

VIAGGI Magico Natale a Vienna

RUOTE E MOTORI Elemento di continuità: Golf ottava serie

DESIGN Idee utili e simpatiche che strapperanno più di un sorriso

FINANZA E FUTURO «Ti conosciamo bene, ti consigliamo meglio» i valori di una “banca differente” Australia per il Made in Italy una nuova grande frontiera

HI-TECH Idee per Natale

IL SESSUOLOGO Il più bel regalo di Natale

COME STAI? Come restare incinta velocemente, tra realtà e falsi miti Dieta vegetariana: in gravidanza è indicata? Non solo dieta ed esercizio: anche il freddo aiuterebbe a dimagrire Pavia farmaceutici: l’innovazione parla italiano

ERBARIO MAGICO A Natale regala un’orchidea

AMICI A 4 ZAMPE The dog is for life, not just for Xmas

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In copertina: Gianna Nannini

Dicembre Direttore Responsabile Dario Bordet Direttore Editoriale Alessandro Trani Art Director Patrizia Colombo Impaginazione Milano Graphic Studio S.r.l. Hanno collaborato Ferdinando Asnaghi Ranuccio Bastoni Roberto Bernorio Francesca Bocchi Patrizia Colombo Jacek Kruazyr v. Kurwazy Antonello Martinez Marina Mazzolari Luca Medici Cristiano Messina Raffaella Parisi Edizioni Le Roy srl - Milano | Roma redazione@24orenews.it redazione@le-roy.it www.24orenews.it Telefono: 377.4695715 Promozione & PR Anna Nannini, Dante Colombo, Carlo Kauffmann info@le-roy.it Pubblicità & Advertising Team Entertainment Milano, Via Melchiorre Gioia, 72 info@teamentertainment.eu Telefono: 02.89412141 Stampa La Serigrafica Arti Grafiche Via Toscanelli, 26 - Buccinasco MI Periodico mensile Reg. trib. di Milano n. 321 del 10/06/11 N° iscrizione ROC: 22250 Distribuzione Gratuita Desideriamo informarLa che i suoi dati personali raccolti direttamente presso di lei o fornitici saranno utilizzati da parte di “24orenews.it Milano” nel pieno rispetto dei principi fondamentali dettati dalla direttiva 95/46/CE e dal D.lgs. 171/98 per la tutela della Privacy nelle Telecomunicazioni e dalla direttiva 97/07/CE e dal d.lgs. 185/99 Eventuali detentori di copywriting sulle immagini - ai quali non siamo riusciti a risalire - sono invitati a mettersi in contatto con: Le Roy srl


EDITORIALE

BUON NATALE MILANO Manca poco meno di un mese al Natale e la nostra città si prepara alla grande festa abbozzando un primo consuntivo di questo nuovo anno da record. Prima di ogni considerazione diamo il benvenuto ad oltre 180mila nuovi abitanti di tutte le nazionalità che hanno scelto Milano per vivere, per studiare, per la qualità della vita… un record di cui andare fieri. In città da Expo 2015 sono triplicate le strutture ricettive con ben 23 hotel a 5 stelle, a conferma di un turismo estremamente qualificato, sì perché questa è l’evoluzione di una città proiettata ad entrare fra le primissime città del mondo, da metropoli solo commerciale a grande città turistica, con una crescita nel primo semestre dell’anno di oltre 600mila turisti rispetto al 2018. Ricordate poi dopo Expo, chi si chiedeva «ma chi è che andrà a Rho?»: altro dubbio cancellato. L’area ex Expo denominata Mind ‘distretto dell’innovazione’, perché ospiterà solo strutture innovative sia pubbliche che private, già ospita l’Human Technopole, centro di ricerca multidisciplinare che ha trovato sede nel Palazzo Italia di Expo 2015, mentre si lavora per erigere una torre di 16 piani riservata all’Ospedale Galeazzi, che diventerà operativo all’inizio del 2022. Inoltre, l’Università Statale di Milano trasferirà in Mind 7 facoltà scientifiche, ospitando 20mila persone tra studenti, professori e addetti. I corsi per gli studenti debutteranno nel 2025. Ma il grande merito di Milano è stato quello di coniugare in questi anni la modernità attraverso la realizzazione di un nuovo skyline cittadino di straordinaria innovazione, basta pensare al Bosco Verticale nato da una idea dell’architetto Boeri, nuovo Presidente della Triennale, al mantenimento della sua storia creata nel tempo da artigiani di assoluta qualità, tanto che oggi in città si contano ben 549 botteghe storiche! L’appuntamento per tutti è in piazza Duomo dove Milano celebrerà le nozze fra passato e presente con l’accessione di un albero di Natale non tradizionale, ma tecnologico che siamo certi unirà comunque milanesi e non, in un abbraccio di luci e sogni colorati in attesa del 2020. BUON NATALE A TUTTI. Carlo Kauffmann 24oreNews

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“LA DIFFERENZA”: IL RITORNO AL FUTURO DI

GIANNA NANNINI

Intervista a cura di RANUCCIO BASTONI

a California è come un mantra nella vita di Gianna Nannini e lei, a quarant’anni dal primo album, “California” appunto, salita sulla mitica macchina del tempo DeLorean, il fantascientifico veicolo usato da Emmett “Doc” Brown (Christopher Lloyd) e Marty McFly (Michael J. Fox) per viaggiare attraverso la storia della loro cittadina, Hill Valley, una città immaginaria situata - guarda caso - nella California settentrionale, si ripresenta a Milano indossando un giubbotto di pelle nera, ai piedi stivaletti borchiati e un altro disco fra le mani. Il suo ritorno al futuro, questa volta, s’intitola “La differenza” è stato realizzato interamente in America, a Nashville, la città patria della musica e del country. Me la ricordo Gianna, in quel pomeriggio del 1979, quando entrò nel mio studio fotografico, con la sua band, scioccando tutti con un “look” che non si

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Servizio fotografico: New Reporter Press

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PERSONAGGIO

era mai visto addosso a lei: giubbotto nero senza nulla sotto, stivaletti borchiati, la chitarra e una gigantesca bandiera a stelle e strisce a fare da sfondo. L’album da allora è rimasto impresso nell’immaginario, e non solo, dei suoi fans come “quello con la Statua della Libertà che solleva un vibratore al posto della torcia”. Dice Gianna Nannini: «Volevo ripartire dalle mie origini folk-blues-rock senza seguire la moda. Riprendere il discorso interrotto con l’album California dopo il quale mi dedicai alla ricerca di un “mio” suono, più europeo. Questo, secondo le mie sensazioni, era il momento giusto per ritornare indietro e ritrovare l’America. Sì, eravamo pronte l’una per l’altra. L’dea di questo lavoro è nata a Londra, dove vivo, nel quartiere di Kensington, e si è sviluppata in uno studiolo allestito in Gloucester Road, che ho messo in piedi per stare da sola e che ho ribattezzato “My face”. Io vivo con la mia adorata figlia, Penelope, ma con lei non riuscivo a concentrarmi». «Ma quando smetti di cantare? - mi diceva - Perché non stai con me invece di restare attaccata al pianoforte? Così, nella solitudine e nel silenzio dello studiolo, ho dato sfogo alla mia creatività. E dopo aver sentito le mie canzoni, ci si son messi in tre per convincermi ad andare a registrarle in America: l’editore Bobo Razzini, il produttore Tom Bukovac e quel vecchio amico che è Dave Stewart, ex Eurythmics. Grazie a loro sono arrivata in Tennessee, a Nashville, nei BlackBird Studio di John Mc Bride. E lì ho fatto questo disco, che mi ha fatto ringiovanire di quarant’anni». Gianna Nannini è entusiasta e snocciola nomi, date, fa battute, racconta aneddoti, con quella sua voce roca, la “più sensuale ed erotica della musica leggera italiana”, secondo la definizione che ne dette Simon Phillips, il celebre batterista dei Toto che la accompagnerà anche nella prima parte della sua “tournée” europea, compresa

Sopra a sinistra: Gianna Nannini band nel 1979; a fianco: l’artista durante la registrazione del suo nuovo lavoro a Nashville

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PERSONAGGIO

l’unica data italiana a Firenze, nella quale Gianna Nannini canterà, per la prima volta, in uno stadio da sola. «Ci tengo a quel concerto di Firenze - confessa. Dentro me lo sento come un ritorno a casa. E non è cosa da poco, se ve lo dice una senese doc, una contradaiola dell’Oca… (scoppia a ridere)». «La mia voce - continua - ha impressionato musicisti e discografici a Nashville per il suo timbro, che dicono non è americano. Volevo fare un disco “live”, come dal vivo, ma in studio, suonando e cantando in diretta, senza quelli che si definiscono “overdubs”, quando cioè si registra uno strumento per volta e poi si mixa tutto insieme. Sì, il mio lato forte è il “live” e volevo fortemente una presa diretta, ma realizzata con le attrezzature tecniche di oggi. È stato allora che a Nashville mi hanno procurato una “killer band”: un gruppo di grandi musicisti che suonano solo in presa diretta, tutti insieme. Dal vivo e in diretta abbiamo registrato “La differenza”. Alla fine mi hanno confessato che la mia voce era “awesome”, termine che non conoscevo ed ho trovato poi sul vocabolario: una voce “impressionante”». «C’è un altro aspetto di Nashville che mi ha colpito molto. D’accordo, è la città della musica e soprattutto del genere “country”, che però ho capito che è suonato e cantato esclusivamente dai bianchi. Non ci sono neri dove c’è musica “country”». In questo periodo Gianna Nannini si divide fra Londra e Madrid, dove ha posto un’altra sua residenza, sempre accompagnata dalla figlia Penelope, che nei giorni scorsi ha compiuto nove anni. «Siamo una bella coppia io e Penelope… - dice in tono scherzoso ma carico di affetto -. Ormai è grande e con lei ci ragiono come fosse una donna. Sa tutto, è attentissima e molto intelligente. E da parte mia voglio che viva nella sua piena libertà, senza costringerla. E lei infatti fa tutto da sola in completa autonomia, anzi non vuole che la mamma le stia attaccata per insegnarle tutto. Penelope vuole capire e apprendere le cose da sola. Credo che l’educazione scolastica, così come viene data oggi, non sia il massimo. I ragazzi hanno bisogno di grandi aperture mentali che dovrebbero trovare nella famiglia. Penelope infatti l’ho portata con me anche al “gay pride”». La grande tournée europea di Gianna Nannini, comincerà il 15 maggio a Londra e proseguirà toccando tutte le capitali e le città più importanti d’Europa. Il 30 maggio sarà allo stadio Artemio Franchi di Firenze e si concluderà il 23 ottobre a Ginevra, al Theatre du Leman. In tutto 17 concerti. «Una volta mi dissero che una cantante donna, dopo trent’anni, conclude con un sorriso ironico - sarebbe stata troppo vecchia per fare il “rock”. Borchie, giubbotti di pelle, voce aggressiva… No, non poteva andare bene per lei. Beh, voi che ne dite? Io ho già passato i cinquanta e non solo continuo a fare musica rock, ma vado a cantarla nei teatri e negli stadi!». 8

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ARTE E CULTURA

TOSCA APRE LA STAGIONE 2019/2020 DELLA SCALA A cura di RAMTIN GHAZAVI

Il ritorno di “Tosca” con la direzione di Riccardo Chailly e la regia di Davide Livermore aprirà il 7 dicembre la nuova ricca stagione del Teatro alla Scala di Milano con 15 titoli d’opera, 8 di balletto e 8 concerti sinfonici

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osca, andata in scena per la prima volta nel 1900, segna una svolta nella storia del melodramma italiano dopo Verdi inserendosi d’autorità in un panorama ricchissimo e ancora troppo poco rappresentato. La stagione lirica prosegue con un’attenzione particolare al repertorio italiano fra ‘800 e ‘900 (Ponchielli, Montemezzi, Giordano), senza trascurare Verdi, Rossini, il barocco, l’opera francese e tedesca, il Novecento di Nono e Schoenberg. Dopo Tosca, va in scena “Romeo et Juliette” di Gounod con il tenore Grigolo e la Damrau, diretti dal giovane e promettente Lorenzo Viotti. Terzo titolo operistico “Il trovatore” di Verdi, una produzione del Festival di Salisburgo riadattata registicamente per il palcoscenico milanese e a seguire “Il Turco in Italia” di Rossini con Fasolis che dirige per la prima volta una partitura del pesarese. Altra prima volta per Chailly, che si cimenterà con Strauss in “Salome”, protagonista Malyn Byström. Regia affidata a uno dei registi più discussi del momento, Damiano Michieletto, coadiuvato per scene e costumi dal suo storico team. Daniele Gatti torna alla Scala con “Pelléas et Mélisande” di Claude Debussy, nuova produzione con la regia di Matthias Hartmann, protagonisti Bernard Richter e Patricia Petibon. A seguire il Wagner di “Thannäuser”. Nella seconda parte della stagione continua la riscoperta del verismo italiano con “L’amore dei tre re” di Italo Montemezzi e “Fedora” di Giordano. Con questo titolo ritorna al Piermarini il tenore Roberto Alagna, mai più ascoltato in Scala dopo le contestazioni di Aida 2006. Zubin Mehta presta la sua


TOSCA GIACOMO PUCCINI Dal 10 Dicembre all’8 Gennaio 2020

Direttore Riccardo Chailly Regia Davide Livermore Durata spettacolo: 2 ore e 25 minuti incluso intervallo Con la nuova produzione di “Tosca” nell’edizione critica di Roger Parker per Ricordi il M° Chailly continua il percorso di presentazione delle opere di Giacomo Puccini alla luce delle ricerche musicologiche più recenti, con cui ha già riportato alla Scala “Turandot”, “La fanciulla del West”, “Madama Butterfly” e “Manon Lescaut”. Se nel corso dei decenni l’opera di Gioachino Rossini e Giuseppe Verdi è stata ripensata grazie alle edizioni critiche e all’esame delle varianti, i capolavori di Giacomo Puccini sono stati finora presentati in versioni che recavano spesso inconsapevolmente le incrostazioni della tradizione. Di qui l’importanza della proposta: ma questa Tosca inaugurale sarà innanzitutto una festa della musica, grazie anche alle voci superbe di Anna Netrebko, Francesco Meli e Luca Salsi, e del teatro con il ritorno di Davide Livermore, già applauditissimo per Attila il 7 dicembre 2018.

APPUNTAMENTI

3 Dicembre: 7 h18; 10|13|16|19|22 h20 3 Gennaio: 2|5|8 h20

bacchetta leggendaria a due titoli verdiani: “Un ballo in maschera” in un nuovo allestimento di Gabriele Salvatores con le voci di Saioa Hernández, Violeta Urmana, Fabio Sartori e Luca Salsi, e “La traviata” nella ripresa dello spettacolo storico firmato da Liliana Cavani, Dante Ferretti e Gabriella Pescucci, con i protagonisti che hanno portato al successo l’edizione 2019: Marina Rebeka e Angel Blue come Violetta, Francesco Meli come Alfredo in alternanza con Charles Castronovo e Leo Nucci, Plácido Domingo e George Petean come Giorgio Germont. Rossini a fine stagione con “Il viaggio a Reims” nella fantasiosa e geniale edizione ronconiana, occasione per rendere omaggio al regista, nel quinto anniversario della sua morte. La stagione chiuderà come di consueto a novembre, con “La Gioconda di Ponchielli”: Davide Livermore regista e Adam Fischer direttore; Hernadez nel ruolo protagonistico, Francesco Meli in quello di Enzo, Luca Salsi, Barnabae Daniela Barcellona, Laura. La Stagione di Balletto presenta due importanti novità. La prima è “Madina”, una serata di teatrodanza che vede in scena Roberto Bolle e Filippo Timi, una prima assoluta che indaga vie nuove della danza e del teatro musicale. La seconda è l’inclusione nella Stagione di un titolo interamente affidato all’Accademia, come già avviene nella Stagione d’Opera: in questo caso la prima rappresentazione assoluta di “Prometeo” di Heinz Spoerli su musiche di Beethoven. Nella Stagione sinfonica spicca l’omaggio al 250° dalla nascita di Beethoven con il direttore musicale Riccardo Chailly, oltre ad appuntamenti con grandi interpreti e solisti, iniziative dedicate ai più giovani, incontri e molto altro. Regina del cartellone La Filarmonica della Scala, ma non mancheranno ospiti illustri come l’Orchestra sinfonica di Chicago diretta da Muti, la Filarmonica di Lucerna e la Sächsische Staatskapelle Dresden diretta da Christian Thielemann. Senza dimenticare il concerto straordinario, di natura celebrativa, del prossimo 15 dicembre per festeggiare i 50 anni del debutto scaligero di Placido Domingo. 24oreNews

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MILANO A TEATRO

PINOCCHIO RELOADED MUSICAL DI UN BURATTINO SENZA FILI Fino al 15 Dicembre: Arcimboldi Dai creatori di Peter Pan - Il Musical, nasce questa rivisitazione surreale e pinteriana del racconto di Collodi che, attraverso la narrazione dei protagonisti, vuole dimostrarci l’esistenza di scelte diverse al fine di vivere una realtà slegata dai fili che la società, per prima, ci impone. Burattini o burattinai? Siamo davvero liberi o pensiamo solo di esserlo? PAOLO NANI - LA LETTERA Dal 10 al 15 Dicembre: Filodrammatici Il tema de La lettera è liberamente ispirato al libro dello scrittore francese Raymond Queneau Esercizi di stile. Paolo Nani (considerato uno dei maestri del teatro fisico a livello nazionale), da solo sul palco con un tavolo e una valigia di oggetti, riesce a dar vita a una storia che si ripete 15 volte, tutte con la medesima trama, ma ciascuna interpretata da una persona diversa. AMAMI O SPOSERÒ UN MILLEPIEDI Dal 10 al 22 Dicembre: Elfo Puccini - Sala Bausch In scena la corrispondenza tra Anton Cechov e Olga Knipper, grande attrice e compagna degli ultimi anni di vita del drammaturgo: ironia, affetto e uno sguardo inimitabile sulle cose del mondo. Si conoscono nel 1898 in occasione delle prove del Gabbiano, nel quale Olga interpreta Arkadina. Ed è una folgorazione. Si scrivono, più di 400 lettere in cinque anni: lui da Jalta, costretto dalla malattia a cercare rifugio in un clima mite, lei dal Teatro dell’arte di Mosca. 12 12

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ROMEO E GIULIETTA NATI SOTTO CONTRARIA STELLA Dal 10 al 29 Dicembre: Manzoni Sette vecchi comici girovaghi si presentano al pubblico per interpretare la dolorosa storia di Giulietta e del suo Romeo: sono tutti uomini e ognuno di loro interpreta più personaggi, anche femminili! Convinti di essere dei bravi attori, non si rendono conto che in realtà, in palcoscenico, non riescono neanche a dissimulare i loro rapporti personali fatti di invidie, ripicche, alleanze, riappacificazioni. CITA A CIEGAS (CONFIDENZE FATALI) Dall’11 al 22 Dicembre: Franco Parenti - Sala Grande Un uomo cieco è seduto su una panchina di un parco a Buenos Aires. È un famoso scrittore e filosofo, ispirato all’autore argentino Jorge Luis Borges, che è solito godersi l’aria mattutina. Quella mattina, la sua meditazione viene interrotta da un uomo… Comincia così una serie di incontri apparentemente casuali, appassionati, fatti di conversazioni a prima vista sconnesse, che svelano legami sempre più inquietanti, misteriosi e anche inaspettatamente divertenti. STORIA D’AMORE IN ASCENSORE Dal 19 Dicembre al 5 Gennaio: Martinitt È ferragosto, Milano è deserta: fra i pochi umani che si aggirano per la città ci sono Lei e Lui, due quarantenni che non si conoscono ma che per il volere del destino si trovano bloccati in ascensore nel centro di Milano. Lei ha preso l’ascensore al volo mentre lui ne stava finendo il collaudo… Due sconosciuti che, complice lo spazio ridotto, si conoscono, si raccontano, si scoprono e si annusano. TUTTO TEO Dal 31 Dicembre al 29 Febbraio: Nuovo È un viaggio nel cabaret di qualità all’interno del quale lo showman ripercorre senza sosta i più formidabili monologhi e aneddoti della sua vita, rievocando le gag più divertenti e le sue più geniali imitazioni: da Adriano Celentano a Felice Caccamo fino ad arrivare a Maurizio Costanzo, Cesare Maldini, Ray Charles e tanti altri.



MILANO IN MOSTRA DICEMBRE JEAN-PAUL GOUDE. IN GOUDE WE TRUST! Palazzo Giureconsulti / Piazza dei Mercanti 2 Fino al 31 Dicembre 2019 Orari: lun-dom 10.00 - 19.30 Dedicata alla trentennale liaison tra Jean-Paul Goude e Chanel, la mostra guida il pubblico attraverso le numerose esperienze da loro condivise per trent’anni fino a oggi. L’esposizione, concepita dallo stesso Goude autore e curatore, si concentra sui principali progetti all’interno della sua collaborazione con Chanel e introduce alcune delle opere più importanti del suo percorso artistico. È suddivisa in 3 sezioni: la prima ospita i film per i lanci dei profumi Égoïste e Coco. La seconda introduce le opere più interessanti di Goude attraverso più mezzi di espressione. La terza sezione è una sorta di mini teatro dove viene proiettato “So far so Goude”, un film che offre una panoramica delle ispirazioni e della carriera dell’artista, dagli esordi a oggi. ORO, 1320 - 2020. DAI MAESTRI DEL TRECENTO AL CONTEMPORANEO Galleria Salamon - Palazzo / Via San Damiano 2 Fino al 31 gennaio 2020 Orari: lun-ven 10.00 -13.00 / 14.00-19.00 La mostra, organizzata da Matteo Salamon (della omonima galleria milanese), nasce con l’intenzione di tracciare una traiettoria diacronica sull’uso (e contestualmente sul significato) dell’oro nelle arti figurative. Sono messe in relazione opere del XIV e dell’inizio del XV secolo dalla tradizione giottesca al Gotico Internazionale a Firenze e in Italia centrale e lavori di grandi artisti italiani degli ultimi 50 anni: da Lucio Fontana a Paolo Londero e Maurizio Bottoni, interpreti, nelle opere presentate in mostra, delle simbologie intrinseche al materiale prezioso.

GIACOMO LEOPARDI. INFINITO INCANTO Biblioteca Sormani / Corso di Porta Vittoria 6 Fino all’8 Febbraio 2020 Orari: lun-ven 15.00 -19.00; sabato 9.00-12.30 A duecento anni dalla composizione de L’Infinito, Milano rende omaggio a Giacomo Leopardi con una mostra che racconta l’importanza della città di Milano nel percorso leopardiano. L’esposizione vuole celebrare Giacomo Leopardi e L’Infinito, una delle opere poetiche più alte della letteratura di tutti i tempi, che proprio a Milano trovò la sua prima veste tipografica sulla rivista Il Nuovo Ricoglitore, edita da Antonio Fortunato Stella. Curata da William Spaggiari, professore ordinario di Letteratura italiana dell’Università degli Studi di Milano, l’iniziativa offre l’occasione per promuovere e valorizzare un importante corpus di documenti, posseduti dalla Biblioteca Sormani, noto come “Fondo Leopardiano”, comprendente trascrizioni manoscritte, edizioni originali a stampa di opere del poeta recanatese e la saggistica più autorevole uscita nell’arco di due secoli. 14

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VAN CLEEF & ARPELS: IL TEMPO, LA NATURA, L’AMORE Palazzo Reale / Piazza del Duomo 12 Fino al 23 febbraio 2020 Orari: lun 14.30-19.30; mar-dom 9.30-19.30 / gio e sab fino alle 22.30 Una grande mostra che presenta, per la prima volta in Italia, l’universo della Maison di Alta Gioielleria parigina attraverso più di 400 gioielli, orologi e oggetti preziosi realizzati fin dalla sua fondazione nel 1906. La mostra, articolata in 3 sezioni celebra la capacità unica dei gioielli di unire eternità ed effimero, l’amore e la manifattura, la bellezza e l’arte, illustrando l’abilità di Van Cleef & Arpels di interpretare un tempo frammentato come quello del XX secolo e di rappresentare tanto i valori perpetui legati alla bellezza quanto il fugace potere della seduzione. L’esposizione è curata da Alba Cappellieri, docente di Design del Gioiello e dell’Accessorio al Politecnico di Milano e direttore del Museo del Gioiello di Vicenza.


MILANO IN CONCERTO

DICEMBRE ORE 21.00

MIKA (20:30) Martedì 3/12 - Assago | Mediolanum Forum Fa tappa a Milano ‘Revelation tour’, la tournée con cui il cantautore e showman libanese (naturalizzato britannico) sta portando in giro per l’Europa con 12 tappe italiane i suoi straordinari successi e il suo il suo 5° long playing ‘My name is Michael Holbrook’, a 4 anni di distanza dall’ultimo disco “No Place in Heaven”. MODÀ Mercoledì 4/12 - Assago | Mediolanum Forum Al via il nuovo tour dei Modà che porterà nei palasport italiani, insieme ai loro più grandi successi, i brani dell’ultimo album “Testa o croce”, che segna la rinascita artistica della band, a distanza di 4 anni dal precedente lavoro e dopo 2 anni di pausa dalle scene. È un disco intimistico in cui Kekko Silvestre racconta questi anni di cambiamenti, con una profonda sincerità.

BRYAN ADAMS Domenica 15/12 - Assago | Mediolanum Forum Torna in Italia il rocker canadese per presentare l’ultimo album “Shine a Light” insieme a tutte le sue hits storiche. Il titolo dell’album è il singolo di punta del disco scritto a 4 mani con Ed Sheeran. L’album ha una buona miscela di rock, pop e r&b e comprende anche un duetto con la popstar Americana Jennifer Lopez sul brano “That’s How Strong Our Love Is”.

LUDOVICO EINAUDI - SEVEN DAYS WALKING TOUR Dal 5 al 21/12 - Teatro Dal Verme Tradizionale appuntamento con la musica di Ludovico Einaudi. Il compositore chiude una stagione ancora una volta straordinaria che lo ha portato a suonare all’Opera House di Dubai, alla Keshvar Big Hall di Teheran, al Radio City Hall di New York, in Asia, Cina, Giappone, Macao, negli Stati Uniti e in Messico. L’artista festeggia un altro anno di viaggi e avventure musicali.

EROS RAMAZZOTTI Venerdì 20/12 - Assago | Mediolanum Forum Si chiude a Milano il lunghissimo Vita ce n’è World Tour dell’amato cantautore romano, che durante il 2019 ha toccato decine e decine di città in tutto il mondo. Dedicato a Pino Daniele, “Vita ce n’è” è il quindicesimo album in studio per Eros Ramazzotti e vede lo zampino di prestigiosi artisti italiani e internazionali.

AN EVENING WITH MANUEL AGNELLI Martedì 10/12 - Teatro degli Arcimboldi Dopo il grande successo delle date nei teatri della scorsa primavera, torna a grande richiesta lo spettacolo che mostra il lato più intimo e confidenziale del frontman degli Afterhours, Manuel Agnelli. Uno spettacolo inedito che unisce intrinsecamente la musica, la letteratura, il racconto nelle sue mille sfaccettature e il dialogo con il pubblico.

NATALE CON RONN MOSS (20:45) Venerdì 20/12 - Teatro Nuovo L’attore e cantante Ronn Moss, divenuto celebre in tutto il mondo grazie al ruolo di Ridge Forrester nella soap opera “Beautiful”, a Milano per un concerto imperdibile che farà felici i suoi fan. La carriera musicale dell’artista inizia alla fine degli anni ‘70 e vanta 3 album e diversi successi come “Baby Come Back” e “This Time I’m in It for Love”. 24oreNews

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MILANO SI RACCONTA A cura di SANDRO NOBILI

Anche Milano ha il suo Chalet È il nuovo ambiente in stile rifugio alpino che il Four Seasons Hotel Milano ha ricreato nella Sala Camino, un tempo sede della chiesa delle monache di Santa Maria del Gesù. L’Urban Chalet, che sarà aperto fino al 31 gennaio, è stato creato vestendo lo spazio con interni in legno, tappeti, cuscini di pelliccia (sintetica), grandi ghirlande, luci e sci vintage. Una bellissima idea, su progetto del direttore artistico Vincenzo Dascanio, che mira ricreare per milanesi e ospiti le calde atmosfere del Natale in montagna, nel prestigioso quadrilatero della moda milanese. Ovviamente si potranno gustare piatti tipici come canederli, fonduta, pizzoccheri e per finire il tradizionale panettone. Il bar proporrà cocktails adatti all’atmosfera dello Chalet, come il Glow Wine vin brûlé speziato e lo Skypass, bevanda a base di rum con tè nero, succo di limone, amaro Grinta Glep. Passare una serata in buona compagnia, allo Chalet del Four Season è una “magica” occasione davvero da non perdere.

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Il secolo di vita di uno dei marchi più noti dell’industria dolciaria italiana è stato festeggiato con un volume realizzato da FMR

Motta 1919-2019: cento anni di avanguardia e modernità Sono trascorsi infatti 100 anni da quando Angelo Motta ha inventato il pirottino che ha reso il Panettone, quello originale, il dolce che conosciamo e amiamo, alto e soffice; da quel momento è iniziata una storia unica, fatta di prodotti innovativi, scelte di comunicazione d’impatto e grandi successi, che ancora oggi rendono il marchio Motta un vero e proprio classico nelle case degli Italiani. La celebrazione dei 100 anni si è svolta il 30 ottobre nella suggestiva cornice di Terrazza Martini, proprio davanti al Duomo di Milano. «Motta ha unito gli italiani sotto un comune dolce tradizionale natalizio - ha commentato Michele Bauli, Presidente del Gruppo Bauli - e per questo ricordo l’orgoglio di tutti noi per aver acquisito, nel 2010, un’azienda che abbiamo sempre guardato con rispetto». Per l’occasione è stato realizzato lo speciale volume celebrativo Motta edito da Utet Grandi Opere per FMR, ricco di immagini storiche che, recuperate per l’occasione, fanno da sfondo al suggestivo racconto di un’azienda che ha fatto la storia dell’industria dolciaria in Italia. Il volume, consultabile online sul sito Motta, è prodotto in due edizioni speciali, entrambe in vendita su Amazon.


A cura di RAFFAELLA PARISI

Il mercatino di Nalale della Fondazione Francesca Rava

Acqua per il Mali “The Great Gatsby” al Grand Hotel et de Milan Cappelli, lunghe collane e abiti con frange stile The Great Gatsby, il 29 ottobre, alla serata benefica in favore dell’associazione In-Vita Onlus, al Grand Hotel et de Milan, con live performance e gli show della vulcanica Daniela Bertazzoni ed Emanuele Belotti. In-Vita nasce nel 2007 dall’incontro tra una visione quella di Vieux, maliano di origine e cittadino Italiano di adozione e l’entusiasmo quello di Daniela Bertazzoni - presidente di Vega S.p.A. che gestisce il Grand Hotel et de Milan e lo STRAF hotel&bar. Vieux che non ha dimenticato le sue origini, ha il desiderio di essere d’aiuto. Daniela con caparbietà coinvolge le sue figlie e i suoi collaboratori più stretti e crea In-Vita Onlus per lo sviluppo dei villaggi rurali in Mali. Tutti i villaggi dove opera l’associazione sono in carenza di acqua, soprattutto nella stagione secca che va da dicembre a giugno. In-Vita opera principalmente sulla quantità e qualità di fonti di approvvigionamento e distribuzione dell’acqua nei villaggi che ne sono totalmente o parzialmente sprovvisti. Il progetto prevede anche lo sviluppo dell’alfabetizzazione e la realizzazione di strutture di primo soccorso dell’acqua nei villaggi che ne sono totalmente o parzialmente sprovvisti.

Intensa attività prenatalizia dal mercatino alla serata musicale per la Fondazione Francesca Rava. Nata nel 2000 rappresenta, in Italia, l’organizzazione umanitaria internazionale N.P.H. (Nuestros Pequeños Hermanos - I nostri piccoli fratelli), fondata nel 1954 da Padre W. B. Wasson e che prosegue sotto la guida del medico sacerdote americano, Padre Richard Frechette. In prossimità del Natale, la Fondazione propone eventi e occasioni per aiutare, concretamente, i bambini come l’appuntamento annuale con Malìparmi “Fare Shopping fa bene”, che si è svolto dal 21 al 27 novembre per portare aiuto ai 16mila bambini delle 35 scuole di strada in Haiti, Paese in cui la Fondazione è impegnata in prima linea. E poi ancora, nello Spazio Fondazione, rimarrà fino al 23 dicembre il tradizionale mercatino di Natale, ove trovare i panettoni classici preparati con le antiche ricette milanesi, cesti natalizi, ma anche la borsa “Mon Coeur”, ideata e realizzata da Twinset a favore della fondazione e a sostegno del progetto di diagnosi, cura e prevenzione del tumore al seno in Haiti. È possibile scegliere e prenotare i doni solidali anche online, sul sito “donisolidali.nph-italia.org”.

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MILANO SI RACCONTA A cura di RAFFAELLA PARISI

Scuola militare “Teulié” la consegna dello spadino

Milano ricorda Giorgio Paglia 75 anni dopo il suo sacrificio Sopra: Roberto Cenati, Mario Furlan, Daniela Javarone, Gad Lerner e Cicci Vandone

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Un grande amore non si scorda mai. Maria Lucia Vandone, per gli amici “zia Cicci”, 97 anni, ha incantato ed emozionato con il suo dolce sorriso un pubblico di oltre duecento persone alla casa della memoria ricordando il suo amato anche attraverso le lettere, il partigiano Giorgio Paglia fucilato a Costa Volpino, quel tragico 21 novembre di 75 anni fa. Il tenente Giorgio come era conosciuto tra i partigiani della 53ª Brigata Garibaldi “Martiri di Lovere”, medaglia d’oro al valor militare alla memoria, frequentava il 4° anno di ingegneria al Politecnico di Milano, quando abbandonò gli studi per prendere parte ai combattimenti contro i tedeschi. L’incontro, organizzato da Mario e Daniela Javarone in collaborazione con ANPI, ha visto gli interventi di Gad Lerner, Roberto Cenati e Mario Furlan. Tra i presenti, oltre ai familiari di Giorgio Paglia, Andrée Ruth Shammah - patron del Teatro Franco Parenti, Roberto Jarach - già presidente della comunità ebraica milanese, Gadi Schonheit, Dante Pellicano - Direttore Regionale dei Vigili del Fuoco della Liguria, l’associazione Alpini con il coro, e una rappresentanza dei City Angels. Zia Cicci ha ricevuto un attestato di riconoscimento da parte della comunità ebraica.

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La pioggia battente non ha scalfito il 23 novembre, nella caserma militare Teuliè di Corso Italia, la suggestiva “cerimonia dello spadino”, simbolo dell’appartenenza alla scuola, e il battesimo del Corso “Camozzini III”. Il generale di corpo D’Armata Giuseppe Pachera, ex allievo del “Camozzini I” nel triennio 19371940, ha pronunciato la formula di battesimo del corso suscitando emozioni per i giovani militari e per i partecipanti tra i quali il già sindaco di Milano, Gabriele Albertini. Dopo la deposizione della corona di alloro ai caduti della scuola, ha avuto inizio la cerimonia per gli 85 giovani allievi di cui 33 ragazze che hanno fatto ingresso lo scorso settembre alla presenza del generale Rodolfo Sganga, comandante dell’Accademia militare di Modena e del comandante della scuola militare, Colonnello Daniele Pepe. Gli allievi hanno ricevuto dai loro colleghi “anziani” lo spadino, simbolo di appartenenza alla scuola e che rappresenta, a pieno titolo, lo status di “Allievo”.



UNA CASA A LONDRA

L

a “fuga dei cervelli” (in inglese human capital flight o anche brain drain) è diventata un’espressione proverbiale: l’idea che i cervelli migliori lascino l’Italia per cercare interessanti opportunità all’estero. E per molti di questi giovani, negli ultimi due decenni, la destinazione è stata il Regno Unito. Poco più di vent’anni fa anche la 24enne genovese Francesca Granata, laureata in giurisprudenza, partiva per Londra per migliorare l’inglese e tornare a casa a Natale. Sì, quella era la sua intenzione, ma non è andata proprio così. Oggi - 23 anni dopo - è “radicata” a Londra con i suoi tre meravigliosi figli, è un’instancabile e vulcanica manager, Head of the Italian Desk di uno tra i più importanti studi legali londinesi specializzati nel settore immobiliare ed è Presidente della Fondazione Rava NPH UK e ambasciatrice di Genova a Londra. Dieci anni fa ha fondato una società di consulenza per chi vuole investire in mattoni nella City, “Casa Londra”, che oggi ha aperto un ufficio anche a Milano. Casa Londra. Come è nata questa idea? Lavoravo come avvocato in uno studio legale inglese ma, avendo da sempre coltivato una grande passione per il mercato immobiliare, dopo alcuni anni decisi di lasciare i mercati finanziari per specializzarmi in ‘property law’ (diritto immobiliare). Ci sono tantissimi italiani trasferiti a Londra - soprattutto in questi

Sopra: Francesca Granata Griffiths; a destra: il Gruppo Casa Londra; a sinistra l’esterno dell’ufficio 20

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MILANO SI RACCONTA

Sopra: Francesca Griffiths, Claudio e Mauro Spotti durante l’inaugurazione di Casa Londra - Milano; a fianco: gli interni dell’ufficio di Londra

ultimi anni - e non c’era un’agenzia ben strutturata che fornisse un servizio completo per gli italiani che vogliono investire o venire a vivere a Londra e hanno bisogno di una struttura in grado di occuparsi di tutto ciò che è necessario. Il nostro core-business è sempre stato quello di aiutare questi italiani che sono venuti a investire o comunque a vivere a Londra, offrendo loro tutto ciò di cui hanno bisogno. L’idea è nata dal fatto che c’era un gap nel mercato londinese che forse abbiamo riempito. Oggi abbiamo in gestione quasi 250 appartamenti a Londra, tutti di proprietari italiani e quindi un giro già piuttosto esteso. A 10 anni dalla sua nascita Casa Londra ha aperto a Milano: l’inaugurazione si è svolta un mese fa, il 22 ottobre. I clienti in Italia possono usufruire della stessa ampia gamma di servizi di consulenza immobiliare disponibili a Londra, dalla ricerca di abitazioni da affittare o acquistare alla gestione, ristrutturazione e manutenzione degli immobili. È un punto di riferimento unico per chi si trasferisce a Milano da Londra o da altre parti del mondo. Casa Londra offre anche una selezione di ville e casali di lusso in altre regioni italiane, cercando di aprire delle opportunità in più su canali nuovi. L’idea è quella di creare una fitta rete di contatti con anche altre agenzie milanesi al fine di cooperare con loro senza mettersi in concorrenza, approcciando il mercato immobiliare in Italia con gli standard di Londra. Una consulenza a 360° con un approccio certamente un po’ fuori dagli i soliti schemi. Info su www.casa-londra.com Lavoro, famiglia… e trova anche il tempo per le Charity. Tutto è nato dall’esigenza della Fondazione Rava di

creare una struttura legale a Londra perché avevano uffici in varie capitali europee come Parigi, Amsterdam, Berlino però non avevano ancora fatto nulla a Londra benché la Presidente Mariavittoria Rava avesse sempre nel cuore l’idea di aprire qualcosa qui. Attraverso una mia cliente che ci ha messe in contatto, Mariavittoria mi chiese di occuparmi pro bono dell’incorporazione della charity inglese. Dopo un lavoro che è durato più di un anno, perché non è facile incorporare charities a Londra, abbiamo creato NPH UK, l’ufficio di raccolta fondi nel Regno Unito di NPH (Nuestros Pequenos Hermanos). Poi da lì mi sono innamorata profondamente di questa charity e sono stata un po’ “risucchiata” in tutte le sue attivita’, perché mi hanno chiesto di fare prima il trustee della Fondazione e poi sono diventata Presidente di NPH UK. Qual è il suo rapporto con l’Italia? Ci torno spessissimo anche perché le mie radici a Santa Margherita sono molto forti, poi ho tanti amici a cui sono legatissima e poi adesso il sindaco di Genova mi ha fatto ambasciatrice di Genova a Londra. Il legame è ancora più forte perché cerco di creare opportunità di business anche per la mia città. Tuttavia amo troppo Londra per lasciarla del tutto ma vorrei passare più tempo in Italia. Londra è una città che non mi stancherà mai, anche se a volte mi dico che il ritorno in Italia prima o poi lo devo prevedere. Londra è una città che offre tante opportunità, una città incredibile: per quanto siano molto italiani i miei figli sono nati e cresciuti e credo che continueranno a vivere qui, ma avranno sempre una vita anglo-italiana e la Liguria sarà sempre la loro seconda casa. 24oreNews

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MILANO SI RACCONTA

“VINTAGE DELIRIUM” UN “MUSEO VINTAGE” A MILANO A cura di FRANCESCA BASTONI

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è un’affascinante boutique, nel cuore di Milano, in via Sacchi 3, uno spazio in cui il passato torna a vivere e a far brillare di nuovo splendore abiti e accessori di ogni epoca. “Vintage Delirium” è lo show-room, interamente dedicato al vintage e creato da Franco Jacassi, figura di spicco della moda e cultore della storia del costume nonché esperto antiquario, scrittore, bibliofilo e raffinato collezionista. La sua collezione di bottoni è famosissima e qualche anno fa i Musei Mazzucchelli di Ciliverghe (Brescia) gli hanno allestito la più grande mostra al mondo dedicata ai bottoni, durata sei mesi.

Vetrinetta con cappellini di boa di struzzo anni ‘20 e abiti anni ‘30

In quella mostra furono esposti oltre 10mila bottoni della sua spettacolare collezione. Venne realizzato anche un catalogo unico al mondo con le foto di circa mille pezzi fotografati con maestria da Alfredo Sabbatini e che è già diventato esso stesso un raro oggetto d’arte e di collezionismo. Parlando di Gianni Versace non possiamo non citare l’abito preziosissimo conservato nel suo show-room, un modello che unisce l’opera di due creativi Andy Warhol e Versace e la figura eccezionale che l’ha ispirato: Marilyn Monroe. È uno dei pezzi storici della mia boutique e ne esistono pochissimi esemplari. Proprio circa un anno fa a Londra ne è stato battuto all’asta uno simile per una cifra da capogiro. Fa parte dei modelli in vendita? No, è parte del materiale che offriamo ai musei e alle mostre sul Bottoni smaltati di Josef Hoffmannn Wiener Werkstatte anno 1910 circa per la famiglia imperiale d’Austria

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Sopra: Franco Jacassi mostra l’abito di Gianni Versace, omaggio a Marilyn Monroe

A sinistra: prezioso e raro scialle ricamato di Lietta Cavalli; sopra: accessori con borse e bijou

costume. Il vestito è destinato a una partenza imminente per la Svezia, in occasione dell’esposizione itinerante dedicata a Versace. Recentemente ha creato una linea di accessori di moda maschili. Particolari sono i suoi gemelli in oro e argento con incastonati preziosi bottoni antichi. Infatti ho abbinato al vintage anche “La collezione di accessori Franco Jacassi”. È una linea per uomo di bracciali, pochette, sciarpine e gemelli confezionati da abili mani artigiane, utilizzando materiali antichi e preziosi che danno la sensazione dell’accessorio senza tempo… fatti per non passare mai di moda. Per visitare il sito www.vintagedelirium.it


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MODA

Anche le vostre amiche sono tra le persone più difficili a cui fare regali perchè hanno gusti complicati, sono super esigenti e hanno già tutto (e di più)? Bene, allora per Natale 2019 siamo sulla stessa barca (o slitta, se preferite). Se non avete tempo, o voglia di imbattervi nel traffico delle feste… ecco gli acquisti on line da non perdere!!!

BRACCIALI NORA PFEIFFER MILANO Eleganti e dal tocco glamorous, i bracciali Nora Pfeiffer Milano sono l’oggetto del desiderio di trend setter e fashion victim. La serie animalier, “vestita” in Christmas Mood con cinturini in poliestere stampato www.norapfeiffer.com

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KALIA È una collezione rivolta a donne eleganti e moderne, donne che amano vestirsi in modo particolare ed esclusivo. Lo stile è pulito, quasi minimalista, le forme sono femminili www.imarika.com

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Visti

GIADA CURTI Davvero favolosa la nuova creatura di Giada Curti: Skirtname. Una gonna iconica, lunga e larga al punto giusto, realizzate in lunghezze diverse ideate con fiori giganti, pois e fantasie geometriche o con la propria firma. I tessuti rigorosamente Made in Italy vanno dalla duchesse allo chiffon fino al satin www.giadacurti.com

N LINE

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N21 BORSA LOLITA Borsa a spalla Lolita in velluto di Nº21. Modello con patta con fibbia, tracolla regolabile, dettagli color oro, tasca posteriore, tasca frontale a soffietto e taschino interno. Interamente Made in Italy www.numeroventuno.com

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GIROMILANO Se siete stanchi delle grandi catene e vi piacerebbe avere nel vostro armadio qualche capo più originale; se vi piace scoprire sempre nuovi brand; se, soprattutto, “non ho niente da mettermi” è uno dei vostri mantra preferiti o se semplicemente avete bisogno di qualche spunto per i vostri prossimi acquisti o regali di Natale, ecco qualche indirizzo da non perdere!

ATELIER DI MODA by PAOLA ARAGONE L’Atelier di Paola Aragone è un piccolo gioiello fashion nascosto in zona Porta Romana. Proposte sempre raffinate, sorrisi e gentilezza. In un ambiente accogliente dove ci si sente subito a casa, tutte veniamo coccolate con capi di abbigliamento e accessori dallo stile unico. A partire da quelli firmati dalla stessa Paola, che affiancano le altre griffe ospitate in negozio. Lo shopping si trasforma così in un momento di puro relax da dedicarsi: tra un té, una chiacchiera e un dolcetto, accompagnate nella scelta con quella cura che solo un servizio totalmente dedicato può regalare. ➭ Via Bergamo, 15 | @atelierdimoda

A cura di PATRIZIA COLOMBO

VIVILLA MILANO Vivilla Milano è una piccola boutique nata due anni fa da un’idea di Viviana e Camilla per dare spazio ai tanti produttori artigiani italiani. La sfida è quella di uscire dai concetti della moda dettati dalla grande distribuzione e puntare piuttosto sullo stile e sulla qualità del prodotto Made in Italy, possibilmente artigianale a prezzi accessibili puntando su pochi pezzi e tenere alta la qualità della manifattura. Abbigliamento e accessori sono creati in collaborazione con alcuni stilisti e artigiani, tutto è frutto di un continuo studio di modelli e ricerca di tessuti, tanto da dare la possibilità, solo su alcuni capi, di realizzare un servizio “su misura”. ➭ Via Sottocorno, 37 | @vivillamilano IMARIKA Nato nel 1979, questo negozio ha cercato di distinguersi per l’attenzione alla qualità della ricerca. Un luogo tranquillo, in cui vestirsi diventa quasi un gioco, dove la protagonista sei tu, non il capo di abbigliamento. Lo Staff vi aiuterà a definire il vostro stile e seguirne le evoluzioni a seconda delle esigenze che, di volta in volta, possono cambiare. ➭ Via Giovanni Morelli, 1 www.imarika.com 26

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MILAURA Il concept store nato nel 2015 da un’idea di Laura Poretti, dallo scorso settembre ubicato di fronte al vecchio store. Nel negozio sono esposti più di 250 brand provenienti da Paesi diversi (Italia, Francia, Cina, Giappone, Stati Uniti, Gran Bretagna, Belgio), frutto dello scouting della proprietaria che, ogni stagione gira il mondo alla scoperta di nuovi marchi e prodotti. Ci sono anche i pezzi disegnati da Laura, soprattutto maglieria, capi in pelle e gadget, tutti contrassegnati da una bambolina stilizzata, simbolo del negozio e presente ovunque, comprese insegne, tappezzeria, biglietti da visita e shopping bag. ➭ Corso Garibaldi, 20 www.milaura.com


Regala una coccola di piacere

al palato e alla pelle

Per i tuoi regali di Natale, scegli la nostra confezione Enobeauty: 1 Bottiglia di Spago Poggiarello e 1 trattamento corpo enocosmetici Con 1 solo gesto regali due emozioni!

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BEAUTY J’ADORE DIOR Eau de Parfum La leggendaria fragranza femminile di Dior: un bouquet modellato fin nei minimi dettagli, come un fiore coltivato su misura. L’essenza di ylang-ylang dal carattere fiorito e fruttato e l’essenza di rosa damascena di Turchia si mescolano con una coppia esclusiva composta da gelsomino grandiflorum di Grasse e gelsomino sambac dell’India dalla sensualità fruttata e voluttuosa.

Creme e prodotti di bellezza, fragranze o esclusivi coffret make-up: il Natale è l’occasione perfetta per regalare a chi vogliamo bene una coccola beauty, un’occasione per donare del tempo da dedicare alla cura di sé. A dicembre, le nostre vetrine brulicano di scintillanti ideeregalo da mettere sotto l’albero. Vi aspetto!

DRACONIS TIZIANA TERENZI Eau de Parfum - unisex Draconis di Tiziana Terenzi è una fragranza del gruppo Legnoso Speziato unisex, lanciata quest’anno sul mercato. Un equilibrio seducente di aromi contrastanti ma complementari si apre con un doppio scintillante bergamotto di Calabria e pompelmo siciliano, evidenziato dal dolce soleggiamento del limone di Matera e dalla sapidità aranciata della Basilicata Neroli. Le note di cuore sono Geranio e Pepe; le note di base sono Vetiver, Ambra, Patchouli e Olibano.

BLOSSOM LOVE AMOUAGE Body lotion Una passione floreale avvolta dal richiamo “gourmand” di amaretto, fava tonka e vaniglia, prima di fondersi nel sandalo e nel cashmeran per dare vita a una traccia olfattiva intensa e duratura. Blossom Love emana un dolce nettare di fiori di ciliegio e liquore alla rosa: contiene glicerina, burro di Karité, aloe vera e olio di mandorla per uno strato protettivo che lascia la pelle morbida, liscia, setosa e delicatamente profumata.

ÉCLAT MAGNÉTIQUE DE CHANEL Cipria illuminante Come un mandala di luce o un rosone appena dorato, il cuore della collezione vive in questa cipria illuminante dai luccichii color oro: un highlighter prezioso sulla cui superficie è inciso il disegno di un bottone vintage Chanel. Disponibile in un’unica tinta: Metal Peach, un pesca satinato. Creazione Esclusiva - Edizione Limitata.

CANDELA AMBRE FÈLICITÈ DIPTYQUE Candela profumata Ispirato ai simboli portafortuna, Ambre Fèlicitè - della collezione Lucky Charms Christmas 2019 - è la candela da accendere per ritrovare serenità ed equilibrio: nel suo profumo, l’ambra, il geranio e la lavanda si mescolano con la dolcezza del muschio. I portafortuna come il ferro di cavallo, il ramo di agrifoglio, la coccinella e il blu diffondono il loro messaggio di serenità e saggezza per le feste di fine anno e l’anno a venire.

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BEAUTY Dr.ssa Francesca Bocchi Medico Estetico Medico di Medicina Generale Consulente in sessuologia clinica www.dottoressafrancoise.com

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razie alle innovazioni tecnologiche, la cura della pelle si è trasformata in un ritualità esclusiva, affidata com’è a formule che di preferenza vantano molti anni di ricerca alle spalle e che, a sorpresa, sempre più spesso contengono (letteralmente) anche principi attivi pregiati, quali l’oro, le perle, i diamanti. Attingendo a uno dei metalli più preziosi e rari della terra, la crema al platino contribuisce a diminuire in modo visibile i principali segni dell’età. Quella a base di polvere di diamante illumina l’incarnato e rende compatta la pelle. Le nanoparticelle d’oro 24 carati e di platino sono racchiusi in una posizione, un vero e proprio concentrato anti-età per la pelle del viso. Questo trattamento mensile sfrutta la più avanzata ricerca tecnologica per il lifting della pelle, ispirato dalla tradizionale tecnica egiziana del filo d’oro, conosciuta come nefertiti lift. Dalla perla nera reale, i laboratori americani hanno sviluppato una tecnologia per offrire alla pelle luminosità: elementi preziosi, oltre alla loro ricchezza, riescono a donare un’elasticità e nutrimento di base alla pelle. Tra gli ingredienti dei trattamenti più lussuosi spiccano anche prodotti naturali come erbe antiche, rose e orchidee rare, tartufi, microrganismi delle profondità marine. L’essenza di narciso, insieme al sea parsley (simile ad una spugna), scelto per la sua capacità di raccogliere ed accumulare energia, consentono di elaborare cosmetici “green”, dal potere antiossidante e rimineralizzante. Altra crema lussuosa, frutto di un mix di 30 attivi tra cui l’estratto di soia nera Tanba, che aiuta il processo rigenerativo della pelle ed estratto di semi di cacao per rinforzare le fibre di elastina. I laboratori francesi hanno invece dimostrato l’azione

ossigenante dell’orchidea Gastrodia Elata. Questa scoperta mira ad abbattere il fenomeno dell’ipossia. È contenuto nella Enmei Herb, l’erba giapponese della longevità il potere anti-età. Altre sfruttano le proprietà della pianta della resurrezione associata a minerali quali magnesio, sodio, potassio e silicio, che si trovano nelle acque calde dell’isola di Pantelleria. Ma anche acqua viso concentrata di vaniglia ed estratto di albero della seta. Lusso nella bellezza significa anche dedicarsi del tempo con gesti e rituali per ritrovare l’armonia. Sieri in maschera, in cui le perle di rosa che incontrano la base siero con una fragranza floreale. La massage mask una maschera è una maschera ricca a base di tartufo nero, black diamond, oro 24K e perle dei mari del sud.

I “PREZIOSI” CHE AIUTANO LA PELLE 24oreNews

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BEAUTY

L’AUTENTICA COSMETICA GIAPPONESE

SCEGLIE MILANO PER PRESENTARSI AL MONDO A cura di ANNA NANNINI

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o scorso 22 Ottobre, in Giappone, il nuovo Imperatore Naruhito veniva incoronato sotto lo sguardo ammirato dei reali arrivati da ogni continente per assistere a questa cerimonia unica. Nel frattempo, a Milano, in viale Premuda 1, il marchio di cosmetica Giapponese warew inaugurava quello stesso giorno il suo primo Flagship store al mondo, per omaggiare il proprio sovrano. Nato a Tokyo, nel quartiere Ginza e prodotto nei suoi laboratori a Yokohama, già due volte vincitore del prestigioso Cosmoprof Award, il marchio warew apre a Milano un centro esperienziale dedicato alla cura della pelle che chiamare “negozio” sarebbe riduttivo. Presso il warew Flagship store si possono provare prodotti skincare 100% made in Japan, apprendere i rituali di bellezza del Sol Levante, provare trattamenti unici, come il massaggio “Zen Rew”, dalle mani di esperte maestre Giapponesi. Tre stanze, a rappresentare le tre anime del Giappone, e nessuno scaffale, ma solo isole esperienziali dove i clienti possono direttamente interagire con i prodotti e le maestre warew. Tutto originale, tutto genuinamente vero e rigorosamente giapponese, senza traduzioni o interpretazioni europeizzanti. La prima stanza rappresenta la bellezza, l’estetica e il design: tutto legno naturale bianco, un albero a quindici braccia che ricadono a terra ai lati della stanza a simboleggiare un salice. È il cerchio della vita, un esplicito riferimento alla bel-

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lezza transiente, il famoso “wabi-sabi”, che abbraccia tutti e tutto. Un piccolo salottino offre un angolo in cui ci si può fermare a leggere libri sulla bellezza e il design Giapponese, sorseggiando un tè matcha o chiacchierando con una delle beauty master, che arrivano da Kobe e Osaka. Una parete Shoji di oltre 7 metri separa le altre due stanze: la tradizione e la scienza. La tradizione è rappresentata da una stanza del tè: la così detta “stanza tatami” dove i materassi di paglia intrecciata a mano, i tatami, spandono nell’aria un profumo erbaceo inconfondibile. Qui i clienti vengono accolti da una maestra giapponese che li accompagnerà in una esperienza immersiva alla scoperta dei rituali più antichi per la cura della pelle. La stanza della scienza, apre uno sguardo sull’innovazione: tre camerini sensoriali


in lacca bianca e vetro, permettono ai clienti di ritrovare una intimità propria. Lontano da sguardi indiscreti, nella tranquillità di uno spazio esclusivo, i clienti possono provare e sperimentare tutti i prodotti warew per poi ritornare alla città. Per condurre i clienti in questo viaggio, altro elemento unico per un negozio di cosmetica, warew seleziona una dottoressa in tossicologia che sappia garantire la corretta divulgazione scientifica sulla natura degli ingredienti e possa rispondere ad ogni domanda dei clienti. Il centro warew è chiaramente innovativo. Abbiamo quindi chiesto a Marco Piacentini, tra gli investitori nel progetto warew in Italia ed esperto dell’industria cosmetica, cosa ci sia di unico nella cosmetica Giapponese che tanto attrae. «L’elemento distintivo di base si trova nel considerare la pelle come

un organo - spiega il Dr. Piacentini - di fatto il più esteso del nostro corpo. In quanto tale, la pelle ha una funzione e una fisiologia specifica che deve essere rispettata e assecondata nel corso del tempo. In quanto organo, la pelle è come il cuore o i polmoni: è la stessa per tutti. Trovo questo concetto estremamente affascinante e moderno: la pelle è uguale per tutti e per tutti fa la stessa cosa, ci protegge. Donna, uomo, bambini, anziani, di ogni regione del mondo o religione, la pelle protegge tutti indistintamente e da un punto di vista fisiologico lo fa sempre nello stesso modo. Per questo warew riesce a trattare tutte le pelli. Con una combinazione di soli 11 prodotti si possono trattare tutte le pelli di tutte le età, con risultati eccezionali. Questa semplicità, tipica del Giappone, mi ha colpito e convinto ad investire personalmente in questo progetto. I prodotti warew parlano di “quality aging”, perché invecchiare è una aspettativa positiva, bella: è la vita che matura. Warew basa la sua intera linea sulle piante medicali tradizionali Giapponesi, come il primo ingrediente, che è il succo fermentato di “ume” la famosa prugna giapponese, ricco di attivi. Il rituale quotidiano dura circa 10 minuti e il processo di pulizia e preparazione della pelle è unico e per noi innovativo. Per comprendere questo affascinante mondo l’unico modo è provare: in fondo, siamo nell’era dell’esperienza». customercare@warew.jp 24oreNews

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VIAGGI

MAGICO NATALE A

VIENNA A cura di JACEK KRUAZYR V. KURWAZY

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dicembre, l’imperiale Vienna è avvolta da un’aura magica: Natale è nell’aria, con il profumo del punch caldo, delle mandorle tostate e dei biscotti: le vie del centro sono ricche di fascino e dei colori delle luminarie che le decorano, soprattutto le strade del lusso. E i mercatini? Tantissimi come nella pura tradizione austro ungarica! Dalla Rathausplatz, ovvero la piazza del Municipio, fino alla Stephansplatz, dominata dal gotico, suggestivo Duomo di Santo Stefano, si susseguono le bancarelle ricche di dolciumi, prodotti di artigianato, decorazioni natalizie, con attrazioni che rendono il Natale magico quanto basta a sognare. Un’arcata adornata di candele sembra salutare i turisti sin dall’ingresso della Piazza del Municipio. Tutti gli alberi lungo la Ringstrasse (uno dei più importanti e monumentali viali d’Europa, con i suoi austeri palazzi storici) sono illuminati. Vale la pena so-

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stare e lasciarsi trasportare dalla malia dell’Albero dei cuori nel parco cittadino. Una pista di ghiaccio di 3mila m² si offre ai visitatori muniti di pattini; per i più piccoli, un convoglio di slitte trainate da renne e giostre nel parco. Poco distante, c’è il villaggio natalizio di MariaTheresien-Platz, che si estende tra il Museo di Storia dell’Arte e quello di Storia Naturale. Tantissimi gli stand con originali oggetti di artigianato artistico tradizionale, accompagnati da gruppi musicali e cori gospel che contribuiscono con le loro note all’atmosfera di festa. E giunti a Vienna, come si fa a non gustare la celeberrima Sachertorte? Una prelibatezza senza tempo: si tratta di una torta al cioccolato ideata il 9 luglio del 1832, in piena Restaurazione, da un giovanissimo cuoco, Franz Sacher per deliziare il palato del principe Klemens von Metternich. Due strati di pan di Spagna al cioccolato con confettura di albicocche al centro e sopra una glassa al cioccolato fondente. Una tazza di bollente caf-

fè e si è pronti a tuffarsi di nuovo nelle strade innevate alla ricerca dei luoghi della triste e nostalgica Sissi, ovvero Elisabetta Amalia Eugenia di Wittelsbach, imperatrice e consorte di Francesco Giuseppe d’Austria. Una visita al palazzo di Schönbrunn e un giro nella ruota panoramica nel Prater sono imperdibili. La città risplende dall’alto di uno dei simboli della augusta capitale mitteleuropea. E poi, nella notte di San Silvestro, non si può rinunciare al Ballo di Capodanno nella Hofburg (Palazzo imperiale) e festeggiare l’anno nuovo, ballando in un ambiente sontuoso o al Ballo dell’Opera: è un evento leggendario. Solo in quest’occasione si ha l’opportunità di ammirare il Teatro dell’Opera dalla galleria come comuni spettatori e di vedere un’autentica parata di famosi artisti e musicisti d’eccezione.



RUOTE & MOTORI

ELEMENTO DI CONTINUITÀ GOLF OTTAVA SERIE i sono modelli di auto che sono sempre sulla cresta dell’onda! La Golf è arrivata all’ottava serie e sembra sempre se stessa, anche se in realtà ogni nuovo modello ha apportato significativi cambiamenti rispetto la serie che lo ha preceduto. La nuova Golf cambia pelle, cambia sotto pelle, ma se la vedi riconosci subito il family feeling che la lega alla Golf della settima serie. Si è fatta più seria, ha eliminato certe forme morbide a favore di linee e dettagli più spigolosi, ha fatto il pieno di tecnologia, ma ha mantenuto l’inconfondibile montante posteriore, vero “marchio di fabbrica” della Golf dai suoi esordi. Nel 1974 uscì la prima serie, disegnata da Giugiaro divenne subito un successo. Le successive serie, nel 1983, 1991, 1997, 2003, 2008 e 2012 hanno saputo evolversi tanto, ma mai trascurando certi dettagli tipici di questo best seller. Questa serie è entrata nel mondo digitale, è super connessa, semiautonoma e la scelta motori è impressionante, con ben 5 motori ibridi a disposizione. La versione totalmente elettrica è stata lasciata alla sorella ID.3, questa serie offre svariate varianti a benzina (anche plug-in) e due a gasolio. Il design esterno punta sulla continuità, ma è l’abitacolo che riserva le sorprese maggiori. Non

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A cura di LUCA MEDICI

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mi dilungo sulle finiture, vero cavallo di battaglia della Golf, sempre curate, anche dove l’occhio non vede. Il quadro strumenti tradizionale lascia spazio ad un display digitale da 10,25” mentre al centro della plancia troviamo un maxi tablet configurabile da 8,25” oppure a richiesta da 10”. Basta tasti fisici, tutto è diventato digitale, esattamente come accade per un moderno smartphone. La plancia risulta più pulita, essenziale ed ergonomica. A livello di assistenza alla guida, di serie, troviamo tutto il necessario. Frenata di emergenza, lane assist, riconoscimento pedoni e ciclisti, front assist e assistenza alla svolta, che arresta l’auto se proviene un altro veicolo nello stesso incrocio. A richiesta è possibile alzare l’asticella della sicurezza acquistando optional che portano al livello 2 l’assistenza alla guida. In questo caso possiamo dotare la nuova Golf di travel assist, cruise control attivo che sfrutta i dati Gps e la predisposizione Car2X (un sistema che permette all’auto di comunicare con altre auto nel raggio di 800 metri, sempre che i veicoli siano connessi). Quest’ultimo sistema permette di ricevere informazioni in merito al traffico, incidenti, cantieri, etc… Un’altra chicca sono i comandi con superficie touch a scorrimento (superfici “swipe”), posizionati sotto all’Innovision cockpit, che servono per regolare temperatura, volume e apertura del tetto. Torniamo all’esterno, le luci a LED anteriori e posteriori sono di serie su tutti gli allestimenti, ma su quelli più ricchi sono previsti gruppi ottici a matrice con 22 diodi luminosi per ogni lato. Le dimensioni restano nella media, 4,28 metri di lunghezza, 1,79 di larghezza e 1,46 di altezza (passo di 2,64 metri). Guardandola dal posteriore è evidente lo sviluppo visivo in larghezza che conferisce al design della nuova Golf maggiore importanza. Se la guadiamo davanti invece possiamo notare come la griglia superiore si sia fatta più sottile mentre quella inferiore abbia acquisito maggiore importanza, donando al frontale un carattere decisamente più aggressivo e filante. Insomma, questa nuova Golf promette di dare un taglio con il passato pur mantenendo fede alla propria mission, cioè di restare un punto fermo nel mondo dell’automotive, regalando quella sensazione di classico evergreen che tanto piace ai suoi fan!

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DESIGN Per Natale regalate un sorriso! Sembra uno slogan, ma quest’anno mi piace pensare che un sorriso sia uno dei più bei regali che si possano ricevere. In un mondo dove tutto non è sempre a colori bisogna ritagliarsi dei momenti magici dove un sorriso diventa un arcobaleno di allegria. Le famiglie e gli amici in questo periodo si ritrovano per scambiarsi un dono, ma non sempre è necessario spendere una fortuna, basta avere fantasia e un pizzico di follia. Ecco una lista di otto idee utili e simpatiche che senza dubbio strapperanno più di un sorriso. A cura di LUCA MEDICI

I bambini, ma non solo, si sono innamorati di un animale mitologico che è diventato un cult, non solo delle estati al mare, ma anche oggetto da tenere in casa come icona di stile e simpatia, l’unicorno Maison du Monde lo propone in livrea bianca con il corno color oro luccicante. Un complemento di arredo divertente adatto alla camera delle bambine, ma che fa bella figura anche sulla consolle all’ingresso delle vostre case

Volete fare un regalo “prezioso”, vi suggerisco il portavaso di H&M Home. Realizzato in porcellana bianca, ma caratterizzato da un decoro con greca in oro e la figura di un leone di colore nero su fondo bianco, va bene in una casa classica oppure contestualizzato in un ambiente più moderno

Iconica, divertente e senza tempo? Ma certo, si tratta della statuetta che riproduce la figura della Regina Elisabetta che è senza dubbio un regalo diverso e divertente. In vendita su Lovethesign e prodotta da Kikkerland è un oggetto che si può regalare a chiunque, adatta per la casa oppure per l’ufficio

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Sempre utile l’intramontabile carrello a ripiani su ruote, infatti è uno dei regali più facili da trovare. Colorato, dal design minimale che ben si adatta a tutti gli ambienti e pratico. Realizzato in resistente acciaio e adatto anche per l’esterno si chiama Alfred, prodotto da Fermob


Per la scrivania potrebbe essere utile il porta cancelleria Desktructure di Seletti, un portaoggetti che riproduce lo skyline di diverse città. Realizzato in porcellana bianca con un “filetto” colorato alla base, si compone di diversi contenitori a forma di palazzi, campanili e cattedrali

Un regalo cheap, ma chic, per due giovani fidanzati potrebbe essere la coppia di sedie Lone di Bonprix. Sono vendute insieme e sono realizzate in robusto metallo di colore nero. Il design è accattivante, infatti sono un mix fra la classica sedia in legno country, ma non struttura leggera tipica delle sedie da cucina anni ‘50

L’intramontabile servomuto è sempre un complemento di arredo utile in ogni camera da letto. Il modello Servonotte di Zanotta unisce un design evergreen con una struttura in robusto acciaio verniciato in nero e acciaio. Le misure contenute lo rendono adatto ad ogni spazio

Ultrasuoni per eliminare le macchie dagli indumenti? Si, questa è la tecnologia che Electrolux ha studiato per PerfectCare, la penna smacchiante che garantisce la rimozione di qualsiasi macchia di sporco sui tessuti. Caffè, rossetto, fango, erba e inchiostro, nulla resiste agli ultrasuoni, da provare!

Il Natale è tradizione, ma anche innovazione e simpatia, dunque mettete sotto l’albero qualche idea sfiziosa, utile e divertente… tanti sorrisi assicurati. Buone feste!

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FINANZA E FUTURO

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CONOSCIAMO BENE, TI CONSIGLIAMO MEGLIO» I VALORI DI UNA “BANCA DIFFERENTE” A cura di SERGIO COLOMBO

Sotto: la Sede della BCC di Carate Brianza; a destra: Fabio Vergani, Direttore Generale

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na storia lunga oltre un secolo quella della BCC Carate Brianza, iniziata il 29 aprile 1903 grazie al coraggio e alla risolutezza di un sacerdote, don Costante Mattavelli, e di ventotto lavoratori che divennero i primi soci dell’allora Cassa Rurale. Una storia che si è sempre intrecciata con quella del territorio di cui è parte integrante e attiva portando avanti e mettendo in pratica i valori del movimento cooperativo. Valori che oggi si riflettono perfettamente nel motto “Ti conosciamo bene, ti consigliamo meglio” che ben evidenzia la conoscenza diretta del cliente, sia esso imprenditore, artigiano, commerciante o privato, che ha sempre contraddistinto la BCC Carate Brianza nel corso degli anni. Una banca che, ricordando lo slogan di qualche tempo fa, continua a imporsi nel panorama finanziario come “banca differente”. Ne parliamo con il Direttore Generale, Dottor Fabio Vergani.

Qual è la differenza o, meglio, il valore aggiunto, di un istituto di credito come il vostro? Conoscere il territorio significa saper guidare aziende e persone in modo trasparente, completo e soprattutto personalizzato. Ci siamo sempre posti l’obiettivo ambizioso 38

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di essere un punto di riferimento per la nostra zona d’azione, che vuol dire Brianza, comprensiva del lecchese e, soprattutto, il capoluogo milanese. Lo facciamo supportando lo sviluppo delle imprese locali e contribuendo a migliorare un già discreto benessere che da sempre contraddistingue quest’area. Essere differenti significa anche impostare strategie di lungo respiro su principi di prudenza e di solidità cercando per il possibile di evitare comportamenti dettati dal singolo momento. In una situazione economica come quella attuale come supportate le imprese vostre clienti e quali consigli vi sentite di dare per quel che riguarda il ricorso ai finanziamenti? Il clima è segnato ancora da un forte rallentamento che riflette fattori di ordine congiunturale che creano incertezza. In generale, la frenata del commercio mondiale impone a tutti i sistemi economici di guardare più che in passato al proprio mercato domestico. Nel corso del 2018 abbiamo assistito a un ripiegamento dell’attività produttiva della manifattura italiana ma nello stesso tempo si è innescato un processo evolutivo all’insegna della digitalizzazione, dell’introduzione delle tecnologie 4.0 che migliorano l’efficienza dei sistemi produttivi permettendo nuove forme di interazione uomo-macchina. Anche in Brianza si sta imboccando questa strada ma è necessario, in alcuni casi, che vi sia la convinzione che questa è la strada per il futuro. Malgrado la crisi l’Italia lo scorso anno risultava la setti-

ma potenza manifatturiera del mondo e anche i prodotti made in Brianza continuano, per fortuna, a essere apprezzati all’estero. Che tipo di supporto la BCC Carate Brianza fornisce alle aziende che si si rivolgono ai mercati stranieri? La nostra banca, anche grazie alle sinergie con il nuovo Gruppo Bancario Cooperativo Iccrea, le supporta a 360 gradi e sui mercati, assistendole sia nelle operazioni più semplici come gli incassi e i pagamenti, sia in quelle più complesse come quelle che riguardano l'attività merci, i finanziamenti commerciali import/export/contratti, i finanziamenti all'internazionalizzazione, finanziamenti intercompany, operazioni di credito al fornitore ecc. Con l’entrata nel nuovo Gruppo abbiamo ulteriormente migliorato la gestione dei processi di controllo e possiamo contare su una maggiore rete di banche corrispondenti che ci consentono di raggiungere in modo più rapido e nel rispetto delle sempre più stringenti normative internazio-

nali, tutti i Paesi del mondo”. Quali sono i principali mercati ai quali si rivolgono i vostri clienti? Il mercato di sbocco principale per la nostra clientela rimane il mercato europeo sia per l'import che per l'export, dati che emergono anche dal rapporto pubblicato dalla Camera di Commercio di Milano, Monza Brianza e Lodi. Seguono i mercati asiatici sia per l’import che per l’export e i mercati del Medio Oriente e del Nord Africa principalmente per l'export. Due Paesi dove abbiamo notato un incremento interessante dei volumi negli ultimi mesi sono stati la Turchia e Corea del Sud”. Recentemente siete entrati a fare parte del Gruppo Bancario Cooperativo Iccrea. Ci descrive la nuova struttura? Il Gruppo Bancario Cooperativo Iccrea costituisce il terzo gruppo bancario nazionale per numero di sportelli con la presenza in oltre 1.700 comuni con 2.650 filiali al servizio di oltre 4 milioni di clienti di cui 750mila soci. La raccolta diretta si attesta su oltre 100 miliardi di euro, mentre gli impieghi sono oltre 90 miliardi di euro. Dati che fanno del Gruppo Bancario Cooperativo Iccrea la prima banca locale del Paese. Un ultimo accenno lo rivolgiamo ancora al nostro territorio. Nel 2018 avete destinato circa due milioni di euro alle realtà locali e ai progetti sociali. Cerchiamo di supportare i progetti più meritevoli in un territorio come il nostro dove vi sono tante energie positive e una concretezza di fondo che non fatichiamo a trovare. 24oreNews

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FINANZA E FUTURO

AUSTRALIA

UNA NUOVA GRANDE FRONTIERA PER IL MADE IN ITALY

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ella mia lunga carriera di avvocato d’impresa ho assistito molti clienti nella loro espansione imprenditoriale e commerciale in tutti gli Stati Europei, negli Stati Uniti, in Medio Oriente, in Asia e in Africa. Non mi era però mai capitato di interfacciarmi con la realtà dell’Australia. Grazie a due giovani e intraprendenti Avvocati, Franco Allena - che ha iniziato la sua attività professionale con me - e Piermario Porcheddu, sto scoprendo che la “terra dei canguri” offre anche alle aziende italiane delle prospettive realmente straordinarie. Per meglio inquadrare questa nuova frontiera e giudicare le prospettive che questa terra propone è sufficiente analizzare asetticamente alcuni dati. L’Australia è oggettivamente un Paese ricco e in progressiva, inarrestabile crescita economica dal 1992 a oggi. È la 20a nazione al mondo per importazioni di prodotti, vanta la più grande ricchezza media per adulto al mondo con consumatori che possono e vogliono spendere; ha una popolazione di 25 milioni ma con margini di crescita enorme dato che il territorio è grande quanto tutta l’Europa e che mediamente, a parte le nascite dei residenti, dalle 300mila alle 500mila persone ogni anno si trasferiscono in maniera perma40

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nente in Australia aumentando quindi il bacino dei potenziali consumatori. Il sistema Paese ha un tasso bassissimo di criminalità, un sistema politico stabile e affidabile. Le possibilità di fare business sono realmente notevoli con una burocrazia snella ed efficiente concepita per facilitare e incentivare lo sviluppo di ogni attività imprenditoriale. È uno degli Stati che ha il più alto tasso di importazione sia nell’ambito dei prodotti che in quello delle tecnologie e i settori più richiesti sono proprio quelli dove l’imprenditoria italiana eccelle: infatti il primo settore delle importazioni è quello del food&beverage seguito a ruota dalla moda e dalla cosmetica. Sono inoltre in continuo sviluppo il settore turistico e alberghiero, edile e infrastrutture, energia e nuove tecnologie, istruzione secondaria e universitaria. Come detto i due giovani professionisti, che dividono il loro tempo tra l’Italia e l’Australia, prendono per mano i clienti che intendono esportare i loro prodotti in quel Paese e, dopo aver effettuato con i loro importanti ed efficacissimi partner locali, le opportune ricerche e presentato al mercato i prodotti, ove vi sia una risposta positiva, fanno inviare i campioni e provvedono quindi alla fase della trattativa e della conseguente vendita. Perfezionata la vendita, seguono passo per passo tutta le fasi necessarie alla corretta esportazione dalle spedizioni, agli eventuali permessi, alla corretta etichettatura svolgendo tutte le pratiche burocratiche, peraltro estremamente contenute rispetto ad altri Paesi, consentendo in tal modo anche a coloro i quali non hanno dimestichezza con l’esportazione di aprirsi a nuovi mercati senza dover fare importanti investimenti e andando, di fatto, a eliminare ogni rischio connesso a tale attività.

Prof. Avv. Antonello Martinez Studio Legale Associato Martinez & Novebaci www.martinez-novebaci.it


HI-TECH di VILLAGGIO TECNOLOGICO www.villaggiotecnologico.it

MOTOROLA RAZR

HP ELITE DRAGONFLY

FUJIFILM X-PRO3

STIR IT UP WIRELESS

Torna razr, il flip phone firmato Motorola: il primo smartphone a conchiglia realizzato con un display flessibile, in grado di piegarsi del tutto. Realizzato in acciaio inossidabile e vetro 3D Gorilla Glass, il nuovo razr ha un guscio esterno protettivo e resistente ma premium al tatto. Il dispositivo, inoltre, è stato interamente rivestito per renderlo idrorepellente. Il display Flex View da 6,2″ (con rapporto 21:9) offre uno schermo grande con tutte le funzionalità a cui si è abituati. Inoltre, sul display Quick View interattivo esterno da 2,7″ è possibile interagire con le informazioni importanti anche in movimento.

Elite Dragonfly è il nuovo PC convertibile e ultraleggero di HP. Con un peso inferiore a 1 kg, grazie anche allo chassis in magnesio unibody, presenta un design con taglio a diamante, in grado di piegarsi a 360 gradi, nel caso lo si voglia utilizzare come tablet o in modalità stand. Il nuovo laptop racchiude in 13″ la connettività Wi-Fi 6, il modulo opzionale 4G LTE classe Gigabit, e il software per il benessere personale HP WorkWell per tenere sotto controllo i parametri legati alla propria salute. Oltre a vantare una durata della batteria di ben 24,5 ore, Dragonfly è dotato di una tastiera retroilluminata completamente nuova, e un nuovo touchpad estremamente leggero.

FUJIFILM X-Pro3 è l’ultimo modello della gamma di fotocamere digitali mirrorless della Serie X. Si presenta con un guscio in titanio e un rivestimento Duratect. È poi dotata dell’esclusivo Advanced Hybrid Viewfinder, con risoluzione e luminosità aumentate, per una migliore esperienza di scatto attraverso il mirino, e della nuova Simulazione Pellicola “CLASSIC Neg” che amplia la scelta tra le tonalità colore delle immagini. X-Pro3 utilizza il sensore “XTrans CMOS 4” retroilluminato da 26,1 Mpixel e il processore di elaborazione delle immagini “X-Processor 4. L’esterno del corpo è realizzato in titanio, mentre la struttura interna del corpo della fotocamera è realizzata in lega di magnesio.

Pensato per tutti i nostalgici del vinile, il nuovo Stir It Up wireless offre l’ulteriore comodità di trasmettere la musica tramite Bluetooth su più dispositivi. Design classico ed essenziale, Stir It Up è realizzato con una base in bambù naturale, piatto in solida lega di alluminio riciclabile e tappetino in silicone REGRIND, braccio in metallo rigido, rivestimento in tessuto REWIND. Permette la registrazione da USB a PC trasformando la musica in digitale, ed è dotato di un pratico pulsante di accoppiamento Bluetooth con controlli di composizione volume integrati.

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SESSUOLOGO D.ssa Federica Casnici Psicologa - Sessuologa clinica - Consigliere A.I.S.P.A. https://fcpsicologia.wordpress.com

IL PIÙ BEL REGALO DI NATALE

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a Halloween a Natale il passo è breve e se ci avete fatto caso, già il primo di novembre i supermercati erano pieni di cesti natalizi e iniziavano ad appendere le illuminazioni. Che il Natale sia in gran parte una festa consumistica è cosa ben nota, chi di noi non è esente dalla rincorsa ai regali? In tutto questa maratona affannata che termina il 25 dicembre credo si stia perdendo d’occhio il fattore più importante, e non parlo della questione religiosa. Indipendentemente che si sia credenti e praticanti o meno, le festività sono un momento di pausa da passare, possibilmente, insieme ai nostri cari. Al di là del pranzo di Natale che potrebbe rivelarsi anch’esso stressante quanto una riunione con l’amministratore delegato, il tempo delle vacanze invernali dovrebbe essere usato per ritrovarsi. E dovrebbero farlo soprattutto le coppie. Nella mia pratica clinica non ci sono partner che non si lamentino della mancanza di tempo, schiacciati tra gli orari d’ufficio, il traffico, gli impegni dei figli e personali. Tutto tempo tolto alla coppia che, inevitabilmente, inizia a risentirne. Ritrovarsi dunque. Mi viene in mente una scena di una serie tv di qualche anno fa, in cui

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entrambi i coniugi, non sapendo cosa regalare all’altro, hanno avuto la stessa idea: regalare se stessi e con tanto di fiocco in testa. Ed è proprio questo il miglior presente che si possa fare: stare insieme e condividere i momenti come coppia; che sia un viaggio o tempo trascorso in casa non ha importanza, è la qualità di ciò che si fa che conta. Ciò significa prestare piena attenzione all’altro e, possibilmente, riceverla di rimando. La frenesia della quotidianità porta spesso la coppia a meri scambi di informazioni legate all’organizzazione familiare, che non possiamo definire come vera comunicazione, o quantomeno comunicazione funzionale. Pertanto lo stop natalizio risulta essere utile proprio per concedere ai partner di fermarsi e ri-

creare quello spazio così speciale in cui tornare a essere nuovamente uniti, lasciando lavoro e stress il più possibile lontano. Eppure sembra che al giorno d’oggi “staccare la spina” e dedicarsi dei momenti per sé e per l’altro sia complicato e a tratti inverosimile, come se gli impegni e i doveri fossero delle palle al piede da cui è impossibile sganciarsi. La questione è che questo tempo, spesso, proprio non si trova. O non si vuole trovare. È questa la grande differenza sulla quale è necessario riflettere.

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COME STAI?

Dr. Cristiano Messina Studi Medici Vercelli www.studimedicivercelli.it www.centroames.it

COME RESTARE INCINTA VELOCEMENTE

TRA REALTÀ E FALSI MITI

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ual è l’età giusta per rimanere incinta? L’ideale per ridurre il rischio di patologie, cromosomiche e legate alla gravidanza, sarebbe entro i 35 anni, poi ci si adegua alle reali possibilità e con la fivet eterologa si può rimanere incinta anche dopo la menopausa. Da che età diminuiscono le possibilità di avere una gravidanza? Senza aiuti esterni dai 35 anni cala la fertilità nella donna. Quali momenti favoriscono il tentativo di concepimento, quando concentrare i rapporti

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per massimizzare i risultati? Il periodo fertile è, in un ciclo regolare di 28 giorni, dal 12° al 16° giorno del ciclo. Se la donna ha un ciclo regolare l’ovulazione avviene in quattordicesima giornata e la fertilità va da due giorni prima a due dopo. Si può concepire durante il ciclo o subito dopo? No se è un vero ciclo e se l’ovulazione è regolare. Quanto spesso va fatto, farlo tutti i giorni aiuta? Per ottenere il concepimento bisogna avere rapporti ogni due giorni circa. Nel periodo fertile avere rap-

porti troppo spesso riduce la qualità dello sperma e non aiuta il concepimento, anzi. Quali errori evitare e quale alimentazione seguire per favorire la gravidanza? Non fumare, non fare eccessivo uso di alcool e caffè e non usare droghe, mangiare in modo corretto, evitare stravizi e introdurre vitamine assumendo frutta e verdura che contengono anche acido folico fondamentale per favorire gravidanza e ridurre il rischio di patologie. Limitare il consumo di sale e di carboidrati per ridurre il rischio di ipertensione arteriosa e diabete. Dal momento che si cerca la gravidanza eliminare carne cruda e insaccati crudi per il rischio di contrarre la toxoplasmosi, pericolosa in gravidanza per il nascituro. Falsi miti sul concepimento? Non ci sono posizioni che favoriscono il concepimento, né alimenti o giorni particolari che favoriscano un sesso specifico del nascituro e non nascono i bambini solo al cambio della luna. Consigli per rimanere incinta velocemente? Vivere la sessualità serenamente, avere rapporti regolari soprattutto nel periodo fertile, non usare droghe e fumo, avere una dieta corretta.


COME STAI?

DIETA VEGETARIANA IN GRAVIDANZA eneralmente, quando si è in attesa di un bambino, i medici specialisti raccomandano alle future mamme di prendersi cura della propria salute e di quella del bimbo a 360 gradi, dall’alimentazione al percorso di screening prenatale. Spesso viene prescritto il test del DNA fetale, utile a valutare il rischio che il bimbo nasca con qualche alterazione cromosomica. Che cosa succede se la gestante è vegetariana? La sua alimentazione può influire sulla gravidanza? Secondo l’American Dietetic Association (ADA), le diete vegetariane ben studiate si dimostrano benefiche, adeguate dal punto di vista dei nutrienti, e possono essere intraprese anche durante la gravidanza, oltre che in ogni momento della vita. Ѐ importante però che il regime alimentare scelto apporti la quantità necessaria di tutti i micronutrienti essenziali per prevenire eventuali malformazione fetali. Durante i 9 mesi di gestazione, la futura mamma deve controllare bene l’alimentazione e calcolare anche il suo indice di massa corporea, per evitare di aumentare di peso in modo eccessivo e avere un rischio maggiore per la propria salute e per quella del nascituro. Quotidianamente, le calorie introdotte con l’alimentazione, per una gestante, dovrebbero essere almeno 2.000, ben ripartite tra proteine, carboidrati e grassi. Il regime dietetico vegetariano non prevede l’assunzione di cibi di origine animale come le carni o il pesce ma include uova, latte e derivati; include

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È INDICATA? A cura di SORGENTE GENETICA

anche cibi di origine vegetale molto ricchi di nutrienti tra cui legumi, frutta e verdura, cereali. Finora, gli studi hanno rilevato che la dieta vegetariana, ben bilanciata, può essere ritenuta sicura in gravidanza. Occorre però prestare attenzione ai nutrienti apportati con questo tipo di alimentazione, che potrebbero non essere sufficienti al corretto sviluppo del feto. In particolare, ci sono due nutrienti che non possono assolutamente mancare nell’alimentazione durante la gravidanza: acido folico e vitamina B12, essenziali per lo sviluppo del sistema nervoso centrale del nascituro. Anche se l’acido folico è presente nei cereali e nelle verdure a foglie verde scuro, ne viene prescritto un supplemento tramite integratori. La vitamina

B12, invece, è presente solo nei cibi di origine animale, e quindi se ne consiglia l’assunzione tramite integratori, soprattutto se parliamo di diete vegane, che escludono anche l’assunzione di uova, latte e derivati. Per evitare carenze nutrizionali, tutte le donne che aspettano un bambino, non solo quelle vegetariane, dovrebbero farsi seguire da medici specialisti, in modo da assicurare che nella loro alimentazione siano presenti le quantità di nutrienti necessari al benessere di mamma e bimbo. Alimentarsi in modo sano e bilanciato, adottare uno stile di vita equilibrato e salutare, eseguire controlli di routine, sono precauzioni che aiutano a mantenere sotto controllo la salute della futura mamma e del suo bambino. 24oreNews

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COME STAI?

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tudi scientifici hanno evidenziato un punto focale nella lotta al grasso viscerale in eccesso. Ad esempio uno studio olandese, pubblicato su “Trends in Endocrinology & Methabolism”, dal Maastricht University Medical Center nel gennaio 2014, indica il ruolo focale del grasso bruno in relazione alla variabilità delle condizioni climatiche. Anche un altro studio dei ricercatori del National Institutes of Health, pubblicato su “Cell Metabolism”, indicherebbe l’utilizzo del freddo per dimagrire. Secondo lo studio, infatti, basterebbero pochi minuti trascorsi in un ambiente fresco per stimolare la secrezione dell’ormone irisina e di FGF21 da parte dei muscoli e del grasso così come è in grado di fare un’ora di esercizio aerobico. Lo stile di vita minaccia il microbiota intestinale Il microbioma intestinale è un ecosistema composto da miliardi e miliardi di microrganismi, che aiutano le nostre difese immunitarie, difendono da virus e agenti patogeni e aiutano nell’assorbimento dei nutrimenti e nella produzione di energia. Il processo di industrializzazione delle popolazioni occi46

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NON SOLO DIETA ED ESERCIZIO MA ANCHE L’UTILIZZO CONTROLLATO DEL FREDDO AIUTEREBBE A DIMAGRIRE A cura di GOSALUTE e TECNOMEDICINA

dentali ha però avuto un impatto rilevante sulla varietà della sua composizione. La conferma arriva da uno studio condotto sui batteri trovati nell’intestino di Ötzi, l’Uomo venuto dal ghiaccio, ritrovato nel 1991 tra le nevi delle Alpi Venoste al confine tra Italia e Austria. Il DNA dei batteri della mummia, analizzato dagli esperti di Eurac Research, ha confermato ciò che i ricercatori dell’Università di Trento avevano evidenziato analizzando il genoma dei microrganismi intestinali di oltre 6.500 persone di tutti continenti. La caffeina migliora la capacità di lettura e la percezione globale A livello percettivo, la caffeina sembra migliorare la percezione globale di una scena visiva. Infatti le abilità

di percezione globale già dalla scuola dell’infanzia predicono lo sviluppo delle future abilità di lettura negli anni successivi. Inoltre, in persone con difficoltà di lettura, i training comportamentali che migliorano le abilità di percezione globale risultano migliorare anche le capacità di lettura. A livello linguistico, il consumo di caffeina sembra migliorare le prestazioni nelle attività di ragionamento semantico. Queste le premesse all’articolo “Caffeine improves text reading and global perception” pubblicato sulla prestigiosa rivista «Journal of Psychopharmacology» e realizzato da ricercatori delle Università di Padova, Firenze e Bergamo. www.gosalute.it www.tecnomedicina.it


COME STAI?

PAVIA FARMACEUTICI L’INNOVAZIONE PARLA ITALIANO

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avia Farmaceutici è una società che opera nell’ambito della ricerca e sviluppo di dispositivi medici, nuove formulazioni disinfettanti e sviluppo di prodotti per la cosmetica e la nutraceutica. Nata quasi dieci anni fa nel piccolo paese di Copiano (Pavia), nel corso degli anni la società è stata in grado sia di sviluppare importanti ricerche e brevetti, collaborando con prestigiose università e istituti di ricerca italiani ed esteri, sia di esportare nel mondo il suo portafoglio prodotti e la sua innovazione tecnologica, raggiungendo ben 35 diversi Paesi, tra Europa, Africa, Asia e Medio Oriente. Fiore all’occhiello di Pavia Farmaceutici è soprattutto la sua capacità di prendersi cura di tutte le singole fasi del processo produttivo, dal concept fino alla realizzazione del prodotto finito, seguendo processi standardizzati e protocolli altamente qualificati. Uno dei componenti privilegiati di queste nuove soluzioni è sicuramente l’argento, il cui meccanismo d’azione è in gra-

do di provocare la denaturazione degli enzimi e delle proteine di potenziali agenti microbici e patogeni. Su questo principio sono state ad esempio sviluppate garze per ferite che incorporano nanoparticelle d’argento allo scopo di ridurre le infezioni: test in vitro dimostrano la loro efficacia nell’eliminare colonie di Pseudomonas aeruginosa e di Staphylococcus aureus con una efficienza maggiore del 99,99%. Così come le maschere chirurgiche trattate con nanoparticelle d’argento, in grado di produrre una riduzione prossima al 100% di E. coli e S. aureus, senza causare alcuna irritazione alla

pelle. Vero e proprio vanto dell’azienda, inoltre, è l’inesauribile lavoro del reparto di Ricerca & Sviluppo, in grado di dar vita a prodotti davvero innovativi, come ad esempio lo spray Bacterial Barrier, indicato per sanificare rapidamente oggetti, superfici e filtri aria sia in ambito domestico che pubblico, o come la linea di dispositivi medici KAdermin, in grado di creare una efficace barriera protettiva coadiuvante i naturali processi di rigenerazione tissutale. Per il futuro, invece, è prevista l’immissione sul mercato di altri nuovi prodotti e nuove soluzioni, tra cui una nuovissima linea di cosmetici, a partire già dall’inizio del prossimo anno. Molte sono anche le specializzazioni medicosanitarie a cui si rivolge l’offerta di Pavia Farmaceutici, a iniziare dalla dermatologia e dalla ginecologia fino ad arrivare all’oftalmologia e alla pediatria, sconfinando anche in altri comparti merceologici del tutto estranei al settore healthcare, come l’agricoltura, le materie plastiche, il packaging di alimenti e la pavimentazione.

Pavia Farmaceutici – Via Vistarino, 14/F, 27010 Copiano (PV) www.paviafarmaceutici.it 24oreNews

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ERBARIO MAGICO

A NATALE REGALA

UN’ORCHIDEA A cura di MARICA DE BONIS

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rmai manca poco al Natale: ne annunciano l’arrivo le vetrine colorate di rosso e oro, le luminarie e gli addobbi festosi su vicoli e piazze, il profumo delle castagne arrostite, l’atmosfera allegra. Ad anticipare le feste natalizie è anche l’annosa questione “Cosa posso regalare per Natale?”. Regalare una pianta per Natale è un gesto sempre gradito e di sicuro effetto: attenzione però a scegliere la pianta di Natale che meglio rappresenta la persona a cui vorremo donarla. Seguendo tradizione natalizia si regalano piante come Stella di Natale, Rosa di Natale, Cactus di Natale, Agrifoglio… ciascuna con il proprio significato simbolico. Ma chi ha detto che le piante da regalare a Natale devono essere quelle della tradizione? In alternativa ci viene in aiuto l’orchidea, una pianta dal fascino particolare e il cui significato, nel linguaggio dei fiori, è quello dell’amore corrisposto, duraturo e passionale. L’orchidea è un fiore particolare: è ermafrodita, in quanto ha uno o due soli stami (la parte maschile) saldati allo stimma (la parte femminile) in un organo unico. Il suo significato ambivalente, virile e femminile al tempo stesso, lo rende il fiore sensuale per eccellenza. Le credenze popolari sui suoi poteri si perdono nella notte dei tempi: streghe e stregoni lo utilizzavano nei loro elisir d’amore e di eterna giovinezza, scrittori e pittori di ogni secolo hanno da sempre usato l’orchidea come simbolo erotico e di bellezza sensuale… Perciò è una bella idea-regalo per il proprio partner, perché comunque esprime un amore profondo, che va anche oltre la passione fisica, sebbene donarlo implica inevitabilmente un sottinteso complimento alla bellezza di chi lo riceve.

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24oreNews

Non tutti sanno che, oltre alla bellezza, le orchidee possiedono anche diverse proprietà nutritive e tonificanti per l’epidermide. Questa pianta infatti è ricca di minerali e polisaccaridi che le conferiscono benefici idratanti, addolcenti, anti-età, rivitalizzanti e rigeneranti. Per questo, nell’industria cosmetica, l’estratto di orchidea è utilizzato nella formulazione di tantissimi trattamenti cosmetici, specialmente nei sieri anti-età e nei detergenti, ma anche nei prodotti indicati per la cura dei capelli. Essendo un fiore ricco di minerali e polisaccaridi, l’orchidea ha proprietà rigeneranti e antiossidanti che la rendono un ingrediente efficace non solo per combattere gli inestetismi dell’invecchiamento, ma anche per proteggere la pelle dagli agenti esterni e da ogni forma di stress cutaneo. Il potere rinvigorente e illuminante dell’estratto di orchidea ha effetto anche sui capelli secchi e trattati: il suo principio attivo ha proprietà addolcenti che donano morbidezza al capello riparando le doppie punte e rinforzandolo in profondità.


AMICI A 4 ZAMPE Dr. Ferdinando Asnaghi DVM Specialista in patologia e clinica animali da affezione ad indirizzo ortopedico Lettore ufficiale FCI per HD ED

THE DOG IS FOR LIFE

NOT JUST FOR XMAS

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quando arriva il Natale scoppia fenomeno di “ti regalo il cane”. Bimbi che lacrimevoli desiderano un cane, fidanzate agguerrite per farsi regalare il famoso chihuahua da borsetta, insomma un esercito di futuri proprietari di cani che partono per far trovare sotto l’albero l’amico a quattro zampe. Se da una parte tutto questo attaccamento ai cani è certamente lodevole e indice del cambio di costume della nostra Italia, bisogna porre molta attenzione all’acquisto o all’adozione di un cucciolo. Innanzitutto dobbiamo esattamente sapere cosa dovrà fare il nostro cane; un cane sportivo per lunghe passeggiate? Un cane bagnino che ci accompagni tutta l’estate in mare? Un cane da compagnia da tenere prevalentemente in casa? E poi e ancora… Chi si occuperà con costanza nella gestione del cane? Insomma gli interrogativi che bisogna porsi sono molti per operare una scelta intelligente. Già, col cane di razza la scelta è più semplice

poiché ogni razza è stata creata per un particolare lavoro, mentre col meticcio le cose si complicano un po’. Scelta finalmente la razza del cane, bisognerà informarsi di quali allevatori abbiano i soggetti che ricerchiamo e dopo essersi molto ben informati magari andando a visitare anche qualche mostra cinofila, si passerà al problema salute. La mia è una raccomandazione importantissima: prendete solo cani sani e che abbiano (se di razza) l’esenzione dalle patologie genetiche tipiche di quella razza dei genitori. Non fidatevi delle parole fatevi vedere tutte le certificazioni ufficiali che solo i seri allevatori hanno. E se per caso il cane arriva il 10 gennaio al posto del giorno di Natale tutto questo sarà educativo per i vostri figli. E quando avrete il vostro compagno in casa, curatelo, amatelo, e non abbandonatelo mai, lui vive per voi. E ricordatevi sempre che un uomo ti abbandona nel vento, un cane ti segue anche nella tempesta! 24oreNews

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Anno 7 - Dicembre 2019

Cultura del territorio, Turismo e Benessere

Teatro greco di Taormina

La redazione augura a Tutti Buone Feste!

e vi dà appuntamento all’anno prossimo IL PERSONAGGIO

BILLY MONGER IL SOGNO DELLA FORMULA 1

SCOPRI L’ITALIA

NELLA TERRA DI FRANCESCO TRA PRESEPI E MERCATINI

[STILE ITALIANO]

RIAPRE A MILANO IL CAMPARINO



Dicembre 2019

indice

[ PERSONAGGIO] 6

Billy Monger: «La Formula 1? Un sogno non impossibile!»

[ SCOPRI L’ITALIA]

9 Nella “Terra di Francesco” tra presepi e mercatini di Natale 12 A Cortina per il fashion weekend più glamour delle Dolomiti

[ STILE ITALIANO]

15 Caffè Vergnano: l’autentico espresso italiano dal 1882 16 Riapre il “Camparino” in galleria, con una veste nuova

[ GOURMET]

19 Un Natale senza panettone? Impossibile per il 56% degli italiani!

[ SALUTE & BENESSERE]

22 “Leggeri ma con gusto”, ricette per le prossime feste

[ TV DA GUSTARE]

25 Cosa vedremo in TV

[ LIBRI]

26 Le nostre recensioni

[ BUONE NOTIZIE]

24 Tratte dal Corriere della Sera

Direttore Responsabile Dario Bordet Direttore Editoriale Evelina Flachi ViceDirettore Editoriale Alessandro Trani Art Director Patrizia Colombo Progetto grafico/Impaginazione Milano Graphic Studio S.r.l. Hanno collaborato Francesca Bastoni Valerio Consonni Edmondo Conti Cesare De Santis Teobaldo Fortunato Carlo Kauffmann Dicembre 2019

Sandro Nobili Alessia Placchi Edizioni Le Roy srl Redazioni: Milano | Roma redazione@le-roy.it www.italiadagustare.com Telefono: 377.4695715 Promozione & PR Anna Nannini, Dante Colombo, Carlo Kauffmann info@le-roy.it Pubblicità & Advertising Team Entertainment - Milano Via Melchiorre Gioia, 72 info@teamentertainment.eu Telefono: 02.89412141

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DICEMBRE

2019

Cari amici e lettori, siamo arrivati all’ultimo mese di questo impegnativo e imprevedibile anno! Dicembre è un mese ricco di magia perché ci stimola a chiudere molti progetti e momenti vari della nostra vita per aprirne altri con il nuovo anno! Gioie sofferenze delusioni possono lenirsi se abbiamo la fortuna di ritrovarci in famiglia durante le festività allietate da gustose ricette natalizie tipiche di ogni regione! Per questo troverete anche dei miei suggerimenti per preparare piatti gustosi ma leggeri adatti alle cenette prenatalizie! Questo mese Francesca Bastoni ha intervistato il giovane Billy Monger, pilota inglese, che ha corso a Monza nell’ultima gara del campionato di Formula 3. Con due protesi al posto delle gambe, dovute a un terribile incidente accaduto nel 2017, Monger si è riaffacciato con coraggio sul mondo dei motori e, proprio come il nostro Alex Zanardi (suo idolo), ha dato prova di incredibile forza caratteriale e spirituale. Questo mese viaggeremo nelle “terre di San Francesco”, in Umbria, tra presepi e mercatini di Natale e poi torneremo a Cortina per l’evento più atteso dagli amanti della montagna e della moda: Cortina Fashion Weekend. Gli anniversari delle nostre pagine di “Stile italiano” sono tutti da gustare, e poi non poteva mancare il panettone: vanto della pasticceria milanese, è il re delle tavole degli italiani durante le feste natalizie ma è sempre più apprezzato in tutto il mondo. Non perdetevi le novità sui libri da regalare (o regalarsi) a Natale, i programmi “da gustare” in TV in quest’ultimo mese del 2019, curata come sempre da Edmondo Conti, e le consuete “buone notizie” dal Corriere. Come sempre vi aspetto a Unomattina, ogni venerdì su Rai 1 dalle 7.45. Buone Feste e Buon 2020 da tutti noi!

SCARICALO ORA! Hai il nostro numero precedente? Se non ce l’hai, non preoccuparti, puoi scaricarlo gratuitamente tramite il nostro sito: www.24orenews.it Dicembre 2019

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[ per s onaggio ]

BILLY MONGER «La Formula 1? Un sogno non impossibile!»

A cura di Francesca Bastoni

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Billy Monger, pilota inglese, si è allenato e ha corso a Monza nell’ultima gara del campionato di Formula 3. Una corsa dura, che però può aprire le porte della Formula 1 a un pilota. Il ragazzo si è difeso bene e alla fine si è classificato fra i primi. Infatti è stato premiato dalla BBC con il Premio Helen Rollason destinato alle personalità sportive dell’anno in Inghilterra. Perché Billy è così speciale? Perché, come Zanardi in Italia, da due anni sale sulle auto da corsa privo delle gambe! Gli sono state amputate due anni fa dopo un pauroso incidente occorsogli nell’autodromo di Donington, quando investì la macchina ferma di Patrik Pasma dietro la curva di Schwantz ad alta velocità. Billy ha vent’anni appena compiuti; è nato il 5 Maggio 1999 a Charlwood, paesino di 2337 abitanti situato nella contea

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Crediti Claudio Pezzoli - New Reporter Press

[ per s ona ggio ]

di Surrey. Dopo l’incidente sembrava che la sua carriera di pilota da corsa fosse finita. Invece ha reagito ed è riuscito a tornare in pista. «Un sogno, divenuto realtà quest’anno, grazie alla mia indomita forza di volontà – dice Billy –. Se oggi sono qui a Monza, un autodromo mitico, il massimo per ogni corridore, lo devo anche all’aiuto della mia squadra e di numerosi piloti di Formula 1 che sono stati al mio fianco. Nei momenti di sconforto, ogni volta tornavo col pensiero a un esempio, limpidissimo, nel mondo delle corse. La mia ispirazione per sopravvivere e lottare mi è venuta infatti da un altro corridore, italiano, Alex Zanardi che, come me, ha perso le gambe in un incidente di corsa. Se ce l’ha fatta lui, mi dicevo, devo farcela anch’io. Ora finalmente posso dire di esserci riuscito». La rinascita di Billy come pilota è cominciata proprio su quella pista dove nell’aprile del 2017 aveva perso le gambe. «Con due protesi al posto delle gambe - il suo racDicembre 2019

conto - mi sono riaffacciato al mondo dei motori in Formula 3, una categoria ancora più impegnativa della Formula 4 da cui partivo. Mi sono allenato e ho corso al volante di una Tatuus Cosworth dotata di un acceleratore speciale, che i meccanici mi avevano posizionato sullo sterzo e finalmente nel Gran Premio di Oulton Park, ho centrato il quinto tempo in qualifica. Poi ho approfittato di un incidente che aveva coinvolto anche il corridore che aveva fatto la pole ed ho tagliato il traguardo al terzo posto, salendo sul podio al mio esordio nel nuovo campionato, assieme ai colleghi Linus Lundqvist e Nicolai Kjaergaard». Che cosa l’ha spinto e sostenuto negli ultimi due anni, dopo l’incidente a Do-

nington? «Ho capito che non dovevo rassegnarmi - confessa -. Volevo dimostrare come nonostante le avversità che la vita può metterci davanti sia possibile raggiungere l’obiettivo che ognuno di noi può avere a patto che lo scoramento e la paura di non riuscirci non prevalgano. Nel mio caso il sogno più grande era quello di tornare a correre in pista e gareggiare come tutti gli altri. E ci sono riuscito. Ora spero di tornare a Monza a gareggiare a bordo di una macchina più potente… Magari in Formula 1? Un sogno impossibile? Non credo. Ammiro Zanardi e penso: se ce l’ha fatta lui ad arrivare, devo cercare di imitarlo. La vita è sempre bella. Mai rinunciare a viverla».

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[ s copr i l’italia ]

NELLA “TERRA DI FRANCESCO”

TRA PRESEPI E MERCATINI DI NATALE

A dicembre, un itinerario da non perdere è nel cuore dell’Umbria, una delle regioni italiane più ricche di storia che trasuda arte in ogni piega lungo tutta la dorsale appenninica che la attraversa A cura di Teobaldo Fortunato Dicembre 2019

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I monti e le valli disegnano paesaggi, scenari naturalistici e borghi medievali tra i più belli e ricchi del Belpaese. E non si può che iniziare da Assisi, la città natale del patrono d’Italia, San Francesco! La Basilica Superiore e quella Inferiore che compongono la Basilica dedicata al Santo, costituiscono scrigni d’opere di celebri artisti, da Cimabue a Giotto, da Jacopo Torriti a Pietro Cavallini, al Maestro di Isacco che decorarono ogni angolo delle pareti con superbi affreschi. In puro stile gotico, fu edificata

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[ scopri

l’italia ]

intorno alla metà del XIII secolo; conserva la cripta con la tomba del Santo. Tra i tanti luoghi di culto, vi è anche basilica manierista di Santa Maria degli Angeli. Assisi vanta una lunga storia che ha inizio nel Neolitico e si protrae fino ad oggi. Prese il nome di Asisium in epoca romana. A partire dal II secolo A. C. vide edificati molti scenografici monumenti: alcuni sono ancora rintracciabili come l’Anfiteatro romano, costruito nella prima metà del I sec. d.C. Resta l’impianto ellittico ribadito dall’assetto degli edifici medievali sovrastanti. Assisi è nota per essere la città dei presepi: si deve a San Francesco la prima realizzazione di un presepe nel 1223. La città si trasforma a dicembre in un borgo di presepi, ricca di magiche rappresentazioni, colme d’incanto per bambini e adulti. Da Assisi, si giunge in pochi minuti a Cannara. Nel primo e secondo fine settimana di dicembre, si svolge la Festa della Cipolla all’interno del centro

storico che in quei giorni diviene un unico, vastissimo ristorante en plein air. Non si tratta di una semplice sagra di paese. È un trionfo di stimoli olfattivi, delizie per gli occhi ed il palato: i sapori intensi si fondono con una teoria di colori. Non sono di scena solo i cipollari con le trecce di cipolle di Cannara, ma stand dove è possibile gustare tipicità e sapori delle terre umbre, bancarelle natalizie per doni e souvenir. Un’occasione unica per una passeggiata a Piandarca, il locus dove Francesco tenne la famosa Predica agli Uccelli. Il punto dove avvenne il miracolo, è indicato da una pietra, lungo la strada che collegava il castello di Cannara con quello di Bevagna. Ancora oggi, tutto il tragitto è intatto e suggestivo. Il sentiero si snoda attraversando i campi; un’esperienza mistica e al contempo bucolica. Nel 1926, fu apposta una piccola edicola con l’immagine di Francesco tra due alberi ed una rondine sulla spalla sinistra, opera di Castore Vignaroli. Da Cannara a Bevagna, un altro dei borghi più belli d’Italia, il tragitto è breve. Location di innumerevoli movies, da “Fratello Sole, Sorella Luna” di Franco Zeffirelli, alla fiction “Don Matteo 6”, fino a “Musica in piazza” di Mario Mattoli. La piccola cit-

Sopra: la Festa della cipolla di Cannara; sotto: il Duomo di Orvieto; a destra: la Sala dei Giganti a Palazzo Trinci e la famosa minestra di ceci e castagne

Uno scorcio di Bevagna

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[ s copr i tadina in epoca romana aveva terme ed era protetta da mura perimetrali. Passeggiando per le strade del borgo, ci colpisce la scalinata del Palazzo dei Consoli con all’interno il teatro del XIX secolo. Piazza San Silvestro è considerata una delle piazze più belle dell’Umbria, mentre la chiesa di San Michele sfoggia una monumentale facciata romanica. Spostandoci a Foligno, giungiamo più a valle. La città conserva il fascino di quei centri che dal mondo antico a oggi hanno il carattere e la magnificenza di città d’arte, tra architetture religiose di prim’ordine e palazzi nobiliari come Palazzo Trinci. Si tratta di un edificio aristocratico in piazza della Repubblica. Rappresenta una delle dimore patrizie d’epoca tardo gotica più interessanti di tutta l’Italia centrale. Le sale furono affrescate da Gentile da Fabriano nei primi anni del XV secolo. Oggi, è la sede del Museo Archeologico e di

quello multimediale delle giostre e dei tornei. La più famosa sala del palazzo è quella delle Arti Liberali e dei Pianeti per l’articolato decoro icnografico a cui fa eco la celebre Sala dei Giganti, affrescata da Gentile da Fabriano in cui è possibile ammirare 15 delle originarie 20 figure di illustri personaggi romani, da Cincinnato ad Augusto, da Nerone a Tiberio. Suggestiva è la Cattedrale dedicata al patrono cittadino, San Feliciano, eretta dove era un edificio preesistente dove fu sepolto il santo. Dal 1133 all’epoca neoclassica, ha subito rifacimenti che non ne hanno alterato la bellezza e l’eleganza. Attualmente, è inagibile a causa del terremoto di pochi anni fa, in attesa di essere riaperta al culto. Il mercatino di Natale a Foligno si lega a quello di Salisburgo; piazza Matteotti è affollata di casette di legno per rievocare atmosfere mitteleuropee in cui si fonderanno sapori nordici a quelli italici, Dicembre 2019

l’ita lia ]

dai presepi della tradizione napoletana, a manufatti d’artigianato austriaco, dalle specialità umbre alle prelibatezze d’oltralpe. Il cioccolato fondente delle Sachertorte si unirà al sapore delle caldarroste ed a quello della polenta nostrana. Passando dalla provincia di Perugia a quella di Terni, un’ultima tappa è a Orvieto: il Duomo dedicato a Santa Maria Assunta, è capolavoro assoluto dello stile gotico in tutta l’Italia Centrale. La sua edificazione, voluta da Papa Niccolò IV, risale al 1290 e il disegno originario era romanico forse su progetto di Arnolfo di Cambio a cui successe Giovanni di Uguccione che impresse stilemi gotici. Soltanto verso la II metà del XVI secolo, fu terminata la bellissima facciata. Al suo interno, lavorarono dal Beato Angelico a Benozzo Gozzoli, da Luca Signorelli a Lippo Memmi. Conserva, tra le tante vetrate rifatte in epoca posteriore, l’originaria vetrata absidale realizzata tra il 1328 ed il 1334 dall’artista Giovanni di Bonino. Innumerevoli sono i palazzi signorili nel circuito cittadino: dal duecentesco palazzo Soliano che ospita il Museo di Emilio Greco al palazzo Papale sede del Museo Archeologico Nazionale di Orvieto fino a palazzo Bracci-Testasecca in Piazza del Popolo. L’aspetto esterno evidenzia reminiscenze stilistiche rinascimentali e barocche, tuttavia il suo ampliamento risale alla seconda metà dell’Ottocento, ad opera del conte Bracci-Testasecca. Al suo interno è perfettamente conservata la stanza in cui aveva soggiornato re Vittorio Emanuele II, con l’annesso bagno. Attualmente ha cambiato destinazione d’uso ed è divenuto un noto albergo. E cosa assaggiare a Orvieto? Dalla Gallina ‘mbriaca cotta nel vino, alla minestra di ceci e castagne dal delicato sapore d’inverno, alle ciambelle al vino orvietano. Ma, tutta la cucina umbra è caratterizzata dalla semplicità dei suoi piatti con ingredienti principi che vanno dalla pasta fatta a mano alla selvaggina al tartufo. La torta al testo, una sorta di focaccia bianca è tra le pietanze più note della regione e costituisce una prelibatezza veloce ma di gran gusto. Non si può far a meno di deliziarsi con i tartufi; da quello pregiatissimo di Norcia a quello bianco di Orvieto e dell’alta valle tiberina. E per finire? L’imbarazzo nella scelta dei dolci natalizi: dalle pinoccate con pinoli e zucchero al pampepato al cioccolato e frutta secca, ai tozzetti con canditi, nocciole e mandorle fino al serpentone con albume mandorle e zucchero. Tutto all’insegna della semplicità come dovrebbero essere i giorni più belli dell’anno!

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A CORTINA

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PER IL FASHION WEEKEND PIÙ GLAMOUR DELLE DOLOMITI A cura di Sandro Nobili

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Torna a Cortina d’Ampezzo dal 6 all’8 dicembre l’attesissimo “Cortina Fashion Week(End)”. In attesa dei Mondiali, formidabile vetrina per tutta l’Italia della neve, la manifestazione che riunisce oltre cento fra commercianti, albergatori ed esercenti della conca ampezzana, si anima e si colora con le emozioni che solo lo sci può regalare. Il CFW firmato dall’associazione Cortina for Us e organizzato in collaborazione con il Comune di Cortina, si arricchisce anno dopo anno di qualche imperdibile novità, che diviene attrattiva assoluta per i numerosi turisti che desiderano inaugurare, in maniera unica, l’inizio della nuova stagione invernale. Per tre giornate tra nuove inaugurazioni, cene, happening e party esclusivi, le vie del centro storico della Regina delle Dolomiti si animeranno per un’esperienza culturale a 360 gradi tra decine di negozi e boutique, tavole rotonde e dibattiti. L’evento, con le sue proposte più trendy è un’occasione da non perdere per gli amanti del fashion anche per quanto riguarda lo sport. Dallo scorso anno infatti è stato lanciato anche il “Cortina Fashion Weekend Sport” con uno sport village, in cima al Monte Faloria, che consente di visionare e provare le ultime novità per quanto riguarda i materiali, per una sciata performante. Tra le novità 2019, lungo lo struscio di Corso Italia, una regia musicale accompagnerà gli ospiti di Cortina nello shopping del pomeriggio.

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[ s copr i

l’ita lia ]

Alcune immagini della manifestazione nelle passate edizioni

Venerdì 6 dicembre ci sarà il tradizionale taglio del nastro presso la Conchiglia in Piazza Angelo Dibona, con le accensioni delle luci di Natale sul Campanile. L’apertura ufficiale dell’evento si svolgerà alla presenza di autorità, sponsor e giornalisti. Nella mattinata del 7 dicembre ci sarà la gara di Bordercross sulla parte finale della Pista Slittoni. Intrattenimento con dj e Birra Forst. Da non perdere, in serata, gli acrobati che danzeranno nell’aria, calandosi dal campanile di Cortina tra luci spettacolari. Sempre sabato 7 negozi e locali di tendenza resteranno aperti fino a tarda notte per la “Fashion Night”: lungo il centro saranno posizionati dei globi trasparenti, i “Fashion Globe”, vere e proprie vetrine con modelle e modelli che indosseranno i “must” della stagione. In serata presso il Grand Hotel Savoia, punto di incontro storico per il turismo delle Dolomiti, VIP e ospiti esclusivi del CFW, si troveranno all’Enrosadira Cocktail per un indimenticabile brindisi. Altra novità di quest’anno, domenica 8 dicembre tutti in pista al mattino presso la Ski Area di Socrepes con gli “Sci-attori” che si sfideranno in una gara all’ultima porta, per una nobile causa benefica alla quale seguirà un lunch di arrivederci al prossimo anno. Cosa aspettate, non perdetevi il fine settimana più glamour delle Dolomiti! Dicembre 2019

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[ s tile ita lia no ]

L’AUTENTICO ESPRESSO ITALIANO DAL 1882

CAFFÈ VERGNANO A cura di Dario Bordet

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Caffè Vergnano, fondata nel 1882 da Domenico Vergnano, è la più antica torrefazione italiana. Un successo straordinario che, partito da una piccola bottega di Chieri, una cittadina sulla collina torinese, cresce molto presto con l’apertura dei primi 3 magazzini a Chieri, Torino, Alba e, negli anni, si espande in Italia e nel mondo. Il respiro internazionale comincia concretamente a partire dagli anni ‘30, quando l’azienda acquista una fattoria produttrice di caffè in Kenya, un investimento davvero importante. Negli anni ‘70 Franco e Carlo Vergnano raccolgono l’eredità di famiglia e conducono l’azienda ad una notevole crescita: l’acquisizione nel 1986 di “Casa del Caffè” apre il mondo dei bar e quindi dell’HORECA. Dieci anni più tardi Caffè Vergnano apre le sue porte verso il mercato estero. Nel 2016 viene inaugurato il locale numero 100 a Singapore, nel 2017 le caffetterie sono già più di 130 grazie anche alla collaborazione con la catena dei megastore di Eataly che ha permesso a Caffè Vergnano di essere presente a New York, Roma, Milano, Chicago, Los Angeles, San Paolo, Istanbul, Seul, Tokyo e Mosca. Il modello, curato dall’architetto Roberto Ferrero, è facilmente esportabile: arredi di Dicembre 2019

ispirazione eco-design, mobili in legno non trattato, pavimenti realizzati con legno a basso rilascio di formaldeide e sedute in ecopelle. Il rito del caffè all’italiana è completato da un menu assortito che spazia dalla colazione al pranzo sino all’aperitivo. Una crescita inarrestabile, risultato di una filosofia unica e speciale che permette alla torrefazione piemontese di coniugare la tradizione del passato con la voglia di affrontare in maniera positiva le novità del futuro. È proprio grazie alla filosofia di essere un passo avanti a tutti gli altri che Caffè Vergnano ha lanciato la

sua sfida green, con alcuni dei suoi prodotti più esclusivi, come le capsule caffè compostabili (totalmente riciclabili e biodegradabili), compatibili sia con le macchine da caffè a marchio Nespresso che con le macchine caffè Èspresso1882. Da prodotti non riciclabili si passa quindi a prodotti organici totalmente biodegradabili che, considerando i consumi in costante crescita, portano a uno scarto di oltre 12 mila tonnellate di capsule nella sola Italia. Oggi Caffè Vergnano è la sesta azienda italiana nel canale della GDO (la grande distribuzione) ed esporta in più di 80 Paesi sia nel settore HORECA (Hotellerie-RestaurantCafé), sia nella GDO con Èspresso1882.

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RIAPRE IL CAMPARINO IN GALLERIA… CON UNA VESTE NUOVA [ s tile italiano ]

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A Milano in Galleria, dal 14 novembre, ha riaperto le porte alla città lo storico “Camparino”, uno dei luoghi simbolo dell’aperitivo milanese. Campari Group ne ha celebrato la riapertura, con un evento esclusivo, in cui gli ospiti hanno potuto ammirare per la prima volta gli spazi ristrutturati del locale, il cui restyling, curato dallo Studio Lissoni Associati, è riuscito a preservare ed esaltarne l’eredità storica e i dettagli d’epoca Art Nouveau, ridefinendone al contempo l’identità presente e futura. Gli spazi della Sala Spiritello, il primo piano che affaccia direttamente sulla Galleria Vittorio Emanuele II, sono stati rivisti a favore di un design e un arredamento che li hanno resi più adatti ad accogliere e presentare la nuova proposta cocktail & food. A impreziosire la sala anche l’originale Spiritello del pittore e illustratore Leonetto Cappiello, opera del 1921 diventata una vera e propria icona del marchio Campari. Allo storico Bar di Passo, al piano terra, è stato dedicato invece un restauro conservativo volto a valorizzarne il patrimonio liberty e rendere maggiormente fruibili gli spazi. Al piano interrato, infine, è stata svelata la nuova Sala Gaspare Campari, uno spazio recuperato dagli ambienti che in origine ospitavano i magazzini del locale, e che sarà adibito a corsi di bartending, degustazioni ed eventi privati. Proprio nella Sala Gaspare Campari è stato presentato agli ospiti da Bob Kunze-Concewitz, Chief Executive Officer di Campari Group, il nuovo concept del locale, alla presenza del nuovo protagonista della cucina del Camparino in Galleria: Davide Oldani. Il locale, nella sua nuova veste,

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propone una innovativa offerta di food pairing della più alta qualità, basata su prodotti gastronomici e cocktail sia tradizionali, sia rielaborati in chiave contemporanea e originale. L’anima food del nuovo Camparino è il Pan’cot, creazione di Oldani. Letteralmente ‘pane arrostito’, il Pan’cot è preparato con pregiate farine integrali, ed è concepito come un foglio bianco che può essere abbinato a carne, pesce, frutta e verdura, aprendo alla trasversalità della cucina italiana, salata e dolce ma soprattutto ai diversi abbinamenti con i cocktail che rendono unico il Camparino. Il Bar di Passo, accanto all’introduzione del Pan’cot, mantiene la sua caratteristica offerta tanto amata dai milanesi e focalizzata sui diversi momenti della giornata, dalla colazione all’aperitivo. I cocktail proposti rimangono i grandi classici senza tempo che hanno fatto la storia della mixology e di Campari, quali: Campari Seltz, l’icona del locale, Negroni, Milano-Torino, e molti altri. Valore aggiunto del nuovo percorso verso l’eccellenza qualitativa intrapreso dal Camparino in Galleria, è la produzione, direttamente sul posto nei laboratori interni di cucina e pasticceria, dell’intera offerta gastronomica del locale. «Da oltre 100 anni icona milanese, il Camparino oggi rinasce, non solo come simbolo dell’aperitivo, ma anche come locale d’avanguardia a livello internazionale, grazie a un’offerta di abbinamento cocktail & food eccezionale. Siamo orgogliosi di affermare che laddove è nato il rito milanese dell’aperitivo, oggi nasce un nuovo rito», ha concluso Bob Kunze-Concewitz, Chief Executive Officer di Campari Group. Dicembre 2019

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[ gour met ]

UN NATALE SENZA PANETTONE?

IMPOSSIBILE PER IL 56% DEGLI ITALIANI!

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L’83% dei nostri connazionali dichiara di consumarlo abitualmente durante le feste. Secondo una ricerca di mercato realizzata da BVA Doxa per Motta, il Panettone è protagonista indiscusso delle tavole del Natale, festa che si conferma la preferita (52%) e che per ben il 75% è sinonimo di famiglia. Il 37% degli Italiani inizia a consumare il Panettone già molto prima del 25 dicembre, non appena compare sugli scaffali, e il 70% lo mangia anche a colazione e merenda. L’83% dei nostri connazionali lo regala sapendo che rappresenta un Dicembre 2019

dono molto gradito. E se non tutti sanno la storia del Panettone, il 28% data l’origine a 100 anni fa e il 31% dichiara che non può essere che Motta l’inventore dell’Originale! I risultati della ricerca, che ha indagato le abitudini alimentari degli Italiani durante le ricorrenze, con un focus particolare sul Natale, sono stati ottenuti attraverso ottocento interviste online ad un campione di 18-64 anni, rappresentativo della popolazione italiana, effettuate quest’anno ad ottobre. Il Panettone si conferma insostituibile sulle tavole delle feste: da 100 anni, quan-

do è stato inventato (proprio da Angelo Motta!) il Panettone alto e soffice che conosciamo oggi, non conosce rivali ed è amatissimo lungo tutta la Penisola. E infatti non può esistere un Natale senza Panettone: lo sostiene il 56% degli Italiani, secondo il quale è impossibile dimenticarsi di acquistarlo e trovarsi quindi impreparati il giorno di Natale. E se anche dovesse succedere, la prima cosa da fare sarebbe quella di correre in un supermercato a comprarlo (lo farebbe il 9% degli intervistati)! Insomma, non è Natale, senza Panettone Originale!

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[ gourmet ]

Natale è sempre Natale, con chiunque lo si festeggi! Il Natale è senza ombra di dubbio la festa preferita dai nostri connazionali, con il 52% delle preferenze, e surclassa la Pasqua (9%), ritenuta comunque molto importante da più della metà degli intervistati, Halloween (5%), in crescita nelle fasce d’età intermedie della popolazione, e San Valentino (3%), festa questa molto sentita dai giovanissimi. Se il Natale è per la grande maggioranza degli Italiani un sinonimo di Famiglia (per il 75% degli intervistati), cresce l’importanza degli elementi “scenografici” come luci e addobbi (simbolo del Natale per il 66% degli Italiani) o degli immancabili regali (55%). Il Panettone conserva il suo ruolo di classico del periodo natalizio e viene immediatamente collegato al Natale dal 39% degli intervistati. Ma Natale non è solo casa e parenti: gli amici assumono oggi, soprattutto per i più giovani, un ruolo molto importante durante le festività e sono sempre di più gli Italiani che associano ai festeggiamenti in famiglia anche quelli con gli amici più cari (34% del campione, che arriva al 46% nella fascia 18-34 anni). Non manca poi chi preferisce approfittare delle vacanze natalizie per concedersi un bel viaggio (5%) o dedicarsi ad attività di volontariato (2%). Solo il 3% degli Italiani, invece, sceglie di evitare di festeggiare in Natale: gli irriducibili Grinch! Panettone o Pandoro? Entrambi, naturalmente! E in tutta Italia. Al bando le divisioni nette tra #TeamPanettone e #TeamPandoro: sono tantissimi gli Italiani (il 70%

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degli intervistati) che, pur preferendo uno dei due, finiscono per consumarli (e amarli!) entrambi. I due dolci più tradizionali del Natale trovano infatti spazio su oltre l’80% delle tavole italiane: l’83% degli intervistati consuma abitualmente durante le feste il Panettone, mentre l’85% non si fa mancare il Pandoro. Il Tronchetto di Natale ha conquistato il cuore del 22% degli Italiani, mentre è molto più limitato a livello regionale il consumo di altri dolci tipici, come gli Struffoli, amatissimi dai Campani (87%), o le Cartellate, alle quali non rinunciano i Pugliesi (63%). A favorire un consumo allargato del Panettone, inoltre, ci sono le tantissime varianti disponibili, che lo rendono adatto davvero a tutti i gusti. Se il Panettone Originale (ricco di uvetta e canditi) resta il più amato (43% degli intervistati), cresce il gradimento per le versioni senza canditi (amate dal 41% degli Italiani) e con il cioccolato (40%). Il 28% degli Italiani non si fa mancare un Panettone farcito con creme di diverso tipo, mentre il 9% non ha dubbi: il Panettone è buonissimo in ogni sua variante! Non solo il giorno di Natale: verso un consumo di Panettone tutto l’anno? Quando, solitamente all’inizio di novembre, i Panettoni iniziano a comparire sugli scaffali dei supermercati, ecco che gli appassionati non se li fanno sfuggire e li acquistano (e mangiano!). Il 37% degli intervistati ha infatti dichiarato di iniziare a consumare il Panettone molto prima di Natale, il 40% qualche giorno prima del 25 dicembre e solo il 23% riesce ad attendere

fino alla Vigilia per il primo morso. Se per molti il Panettone è il dolce ideale alla fine del cenone, una quota sempre maggiore di Italiani sceglie di consumarlo anche in altri momenti della giornata: il 42%, ad esempio, lo inzuppa nel caffelatte a colazione, mentre il 33% ne fa la merenda perfetta. Non mancano poi i veri “irriducibili” del Panettone: l’11% degli intervistati ha infatti dichiarato di consumarlo persino in sostituzione di un intero pasto!

Sopra: Angelo Motta l’inventore del pirottino che ha reso il Panettone, quello originale, il dolce che conosciamo e amiamo, alto e soffice; da quel momento è iniziata una storia unica Dicembre 2019


[ gour met ]

Crisi da regalo last minute? Con un Panettone sono tutti felici! A chi non è capitato di ricevere un ospite a casa durante le feste e vederlo arrivare con un Panettone in mano? Secondo i risultati della ricerca Motta, molto pochi! Il 90% degli intervistati, infatti, ha dichiarato di aver ricevuto in regalo un Panettone, e il dono è sempre molto gradito, non c’è dubbio: il 46% si è infatti detto molto contento di averlo ricevuto. L’83% del campione ha poi detto di averlo utilizzato come regalo per amici e parenti: sicuramente un’ottima soluzione per far felici le persone care, anche quando ci si ritrova a dover fronteggiare un invito last minute! Panettone: fedele compagno di ogni Natale (praticamente da sempre!) Il Panettone è entrato a tal punto a far parte della tradizione del Natale da sembrare esistere da

sempre! Se è solo il 28% dei nostri connazionali a datare esattamente la nascita del Panettone Originale a 100 anni fa, dovendo ipotizzarla, sono tanti anche a dire che il Panettone, quello alto e soffice che tutti possono comprare ancora oggi al supermercato esiste da oltre 150 anni (27%), tanto che l’età media stimata è di 125 anni. La realtà è che il Panettone Originale compie nel 2019 un secolo esatto di storia! È stato infatti Angelo Motta, nel 1919, ad inventare il pirottino che ha cambiato per sempre la storia del Panettone, rendendolo alto e soffice così come è amato oggi. Ma sono in pochi a sapere la vera storia del Panettone: il 78% degli Italiani ha infatti dichiarato di non avere idea di chi sia l’inventore del tipico dolce natalizio. Dovendo ipotizzarlo, però, per il 31% non può essere stato che Motta, simbolo per eccellenza del Panettone Originale!

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[ s alute & benes s er e ]

“LEGGERI MA CON GUSTO” RICETTE PER LE PROSSIME FESTE

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A cura di Evelina Flachi

Si avvicinano le festività natalizie e con loro i tanti golosi banchetti con parenti e amici alle quali non ci si può sottrarre. Giorni piacevoli ma davvero critici per la nostra linea, oltre che per la quantità, anche per la qualità degli alimenti spesso molto elaborati e calorici. È bene ricordare che un pranzo di Natale, dall’antipasto al dolce, facilmente raggiunge (o supera) le 3.500 calorie che purtroppo ci portano ad accumulare circa mezzo chilo di grasso! Per questo è indispensabile muoversi o fare una bella passeggiata di almeno un’ora dopo gli eccessi a tavola. Ecco qualche ricetta con qualche “Trucco Flachi” che vi suggerisco per le vostre feste in casa con gli amici, per risparmiare sui condimenti e quindi ridurre le calorie del piatto senza dover rinunciare al gusto!!!

RISOTTO GIALLO 440 kcal per porzione

Ingredienti per 4 persone 320 gr di riso Carnaroli 80 gr di cipolla 20 ml di vino bianco 1200 ml di brodo vegetale 40 gr di Grana Padano grattugiato zafferano + sale e pepe q.b.

Preparazione Fare un brodo vegetale con la carota, il sedano, cipolla o scalogno. In una casseruola tostare a secco il riso con la cipolla o lo scalogno tritato. Sfumare con poco vino bianco e continuare la cottura con il brodo vegetale. A fine cottura prelevare 1 cucchiaio di risotto e frullarlo con poco brodo e con la purea ottenuta mantecare il restante riso, dove nel frattempo si avrà messo lo zafferano (se si gradisce anche curcuma) diluito con brodo vegetale. Aggiungere il grana grattugiato, sale q.b. e una macinata di pepe nero.

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PETTO D’ANATRA ALL’UVA E CAVOLINI DI BRUXELLES 339 kcal a porzione Ingredienti per 4 persone 600gr petto d’anatra 300gr cavolini di Bruxelles 20 chicchi di uva bianca un cucchiaio (10gr) di olio di oliva due cucchiai (20gr) di burro uno spicchio d’aglio succo di un limone un rametto di rosmarino tre foglie di salvia sale e pepe qb

Preparazione Lavare e asciugare il petto d’anatra, poi disporlo in un piatto e spolverizzare con il pepe. Adagiarvi le erbe tagliate in grossi pezzi e l’aglio sbucciato. Bagnare con il succo di un limone e far riposare per un’ora in frigorifero. Lessare i cavolini di Bruxelles per 1015 minuti. Tagliare il petto in due, in modo da appiattirlo. Farlo rosolare 10 minuti, insieme agli aromi della marinatura, in una padella antiaderente con un cucchiaio di burro e uno di olio. Salare, pepare e rigirare, quindi far cuocere 5 minuti a fuoco vivo. Abbassare la fiamma, coprire con un coperchio e cuocere per 30 minuti circa, girando la carne a metà cottura. Togliere la carne dal tegame e tenerla in caldo avvolgendola in un foglio di alluminio. Eliminare le erbe e aggiungere i chicchi d’uva, facendo cuocere per un paio di minuti. Frullare i cavolini lessati e formare una purea amalgamando in padella con un cucchiaio di burro. Servire la carne, tagliata a fettine, in un piatto, insieme alla purea di cavolini e a qualche chicco d’uva.


[ s a lute

& benes s er e ]

INSALATA DI ARANCE E FINOCCHIO 85 kcal a porzione

Ingredienti per 4 persone 2 finocchi 4 arance 20 gr di olio extravergine d’oliva 20 gr di semi di sesamo 1 rametto di maggiorana sale e pepe q.b.

CARDI GRATINATI IN CROSTA DI SENAPE 140 kcal per porzione Ingredienti per 4 persone 1 cardo di 600 gr 30 gr di anacardi 40 gr di pangrattato 2 cucchiai di senape di Digione 1 cucchiaio di olio sale q.b.

Preparazione Pulire il cardo, cercando di eliminare i fili sulle coste più esterne, poi tagliare a pezzi e farlo bollire in acqua salata e acidulata. A parte tritare gli anacardi, in maniera grossolana, unire il pangrattato, la senape e l’olio. Scolare i cardi, disporli in una pirofila da forno con la base concava rivolta in alto e riempirli con la farcia. Mettere in forno a gratinare per 10-15 minuti circa a 180°C.

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Preparazione Pulire le arance a vivo, e raccogliere il succo che rimane. Pulire il finocchio e tagliarlo a fettine sottili. Tostare il sesamo in una padella o in forno per qualche minuto. Con il succo delle arance raccolto e l’olio fare una ‘citronette’, salarla e peparla. Condire il finocchio con la citronette, le foglie di maggiorana spezzate con le mani, il sesamo e le fette d’arancio. Ottima anche se condita in anticipo.

PERE AL VINO, CANNELLA E ANICE STELLATO 170 kcal a porzione Ingredienti per 4 persone 4 pere tipo Kaiser 100 gr di zucchero ½ litro di vino rosso cannella anice stellato vaniglia chiodi di garofano

Preparazione Pelare le pere e togliere il torsolo. Disporle in piedi in un tegame dove stiano a misura, unire lo zucchero e le spezie, coprire il tutto con il vino rosso. Farle cuocere coperte e quando le pere sono cotte toglierle dal tegame e ridurre la salsa sino a quando caramella. Servire la pera glassata con la sua salsa.

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[ tv da gus ta re ] A cura di Edmondo Conti Finalmente è (quasi) Natale! Le strade, i negozi e le case sono già addobbate per le imminenti feste e

anche la TV si prepara a farvi vivere le atmosfere natalizie in famiglia con tante proposte

Rai1 ha iniziato il 29 novembre a riempire il venerdì sera con 2 supershow che ci faranno compagnia fino all’inizio del 2020. Ad aprire le danze l’inedita accoppiata di Vanessa Incontrada e Gigi D’Alessio padroni di casa di Vent’anni che siamo italiani: sì perché proprio 20 anni fa il cantante napoletano ha debuttato a Sanremo, mentre l’attrice spagnola era appena arrivata in Italia. Insieme per 3 puntate racconteranno questi ultimi 20 anni con tanti ospiti e canzoni in cui si esibiranno anche in duetto. A seguire, da venerdì 20 dicembre, Mara Venier spalancherà La Porta dei Sogni, un grande show emozionale che consentirà ai partecipanti di ricongiungersi con persone lontane, ma anche di poter realizzare viaggi, piccoli e grandi desideri o magari un semplice cambio look: basterà loro aprire la porta per ritrovarsi in un’altra dimensione con un racconto che strizza l’occhio a tecniche cinematografiche di grande effetto. Da lunedì 2 dicembre partirà la terza e ultima stagione della saga di una delle più importanti famiglie italiane del Rinascimento, I Medici. Con il sottotitolo Nel nome della famiglia, gli 8 episodi (trasmessi in 4 serate) si concentreranno sulla seconda parte della vita di Lorenzo il Magnifico, sempre interpretato da Daniel Sherman e ci mostreranno il modo di reagire alla perdita del fratello Giuliano (Bradley James) e come affronterà i nuovi nemici della sua famiglia e di Firenze. Nel cast di questa serie, la prima made in Italy approdata su Netflix, troveremo anche Neri Marcorè, nei panni di Papa Innocenzo VII e Alessandra Mastronardi, in quelli di Lucrezia Donati, amante di Lorenzo.

Torna la sera della Vigilia il Concerto di Natale dall’Aula Paolo VI in Vaticano. Condotto ancora una volta da Gerry Scotti, quest’anno potremo assistere alle emozionanti esibizioni di star di casa nostra come Simone Cristicchi, Elisa, Mahmood e Noemi, e di altri grandi ospiti internazionali come Mireille Mathieu, Susan Boyle e Lionel Richie.

Infine la sorpresa più particolare di queste feste ce la regala Sky con uno show veramente unico, Stasera Felicità, un one-man-show-cinematografico che vedrà come mattatore il comico e attore napoletano Alessandro Siani. Sarà proprio il cinema a caratterizzare lo show già dalla scenografia che si ispira al film “The Truman Show”, e che vedrà fondersi esibizioni live con dei cortometraggi firmati da Michele D’Attanasio (vincitore del David di Donatello per “Veloce come il vento” di Matteo Rovere).

Insomma un “Natale tutto d’oro”… Da parte mia l’augurio di trascorrere delle buone feste con le vostre famiglie e con tanta serenità nel cuore. Ci vediamo nel 2020! Dicembre 2019

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[ libri ] IL VENTO ATTRAVERSA LE NOSTRE ANIME

Lorenza Foschini ha realizzato un libro, delicato, colto, molto documentato, a Marcel Proust un autore da lei sempre amato, senza nascondere le realtà della sua vita, come il suo amore omosessuale con l’amico Reynaldo Hann che l’autrice ci documenta sempre con grande delicatezza. Ci racconta anche la vicenda editoriale, molto travagliata, della Recherche restituendo a Proust tutta la sua vulnerabilità e la sua umanità, che l’hanno portato ad essere un grande della letteratura mondiale. Un libro da leggere. Lorenza Foschini (Mondadori)

DIARIO DI UNA SCHIAPPA. GIORNI DA BRIVIDO

La scuola di Greg è chiusa: la neve ha bloccato tutto. Evviva! Sì, ma non troppo: l’intero quartiere si trasforma in un campo di battaglia invernale. Gruppi rivali si contendono il territorio, costruiscono fortini e combattono fino all’ultima palla di neve. E Greg? Ovviamente si trova nel bel mezzo del caos, insieme al suo fedele migliore amico Rowley. Ma il freddo non dura per sempre. E quando la neve si sarà sciolta, che fine avranno fatto Greg e Rowley? Avranno superato il gelido inverno da eroi? Una sola cosa è certa: avranno vissuto giorni da brivido. Jeff Kinney (Il Castoro)

PRIMA CHE TU VENGA AL MONDO

Nove capitoli, uno per ogni mese di «gravidanza», che compongono una lunga lettera, emozionante e ironica, destinata a un bambino che non c’è ancora mentre si fanno i conti con un padre che non c’è più. Una storia d’amore e di rinascita che ti ricorda come attraverso gli altri puoi ritrovare in te infinite risorse e comprendere ciò che conta davvero. Se «la vita è un gioco e vince chi ritorna bambino», per riuscirci bisogna prima diventare adulti. Un libro da leggere per sorridere e per commuoversi nelle parole forti e sensibili di Massimo Gramellini. Massimo Gramellini (Solferino)

LA TERZA SORELLA

La baronessa Elena Clerici di Garbagna è stata uccisa nel suo letto, con la gola trafitta da un ferro da calza. A ritrovare il corpo è Carlo, il marito, che si trasforma ben presto nel primo dei sospettati. Ancora una volta Elda Lanza costruisce un giallo ricchissimo di suggestioni, capace di avvincere il lettore dalla prima all’ultima pagina, dipanando il mistero con la sua consueta abilità narrativa. Elda Lanza (Salani)

FATE COME SE NON CI FOSSI

Marco Presta si tuffa tra gli altri con un triplo carpiato restituendoci un’umanità che ci fa sorridere e pensare, senza giudizio, sì, ma anche senza facili vie di fuga. E nel susseguirsi di episodi esilaranti, pensieri “gradassi”, storie e idee di storie, riflessioni ironiche, dinamitarde, luminose, viene fuori il libro di un misantropo gentile, di un uomo che si è buttato nel mondo a modo suo, per raccontarcelo. Marco Presta (Einaudi)

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[ libr i ]

UNA GRAN VOGLIA DI VIVERE

Svegliarsi una mattina e non sapere più se ami ancora la donna che hai vicino, la compagna di una vita, con cui hai costruito una famiglia. Non sai come sia potuto accadere. Non è stato un evento, una situazione, un tradimento ad allontanarvi. È successo senza esplosione, in silenzio, lentamente, con piccoli, impercettibili passi. Un giorno, guardando l’uno verso l’altra, vi siete trovati ai lati opposti della stanza. Ed è stato difficile perfino crederci.

VETRINA

Fabio Volo (Mondadori)

IN CUCINA CON VOI

Benedetta Rossi torna in libreria con tante nuove ricette. «Sto vivendo un’avventura incredibile che qualche volta mi porta lontano. Ma la cosa più bella è che tutto è iniziato da casa mia e da casa mia continua a vivere. Anche per questo mi sento ancora la Benedetta di sempre: sono ancora qui che coltivo l’orto come mi ha insegnato nonna, mi prendo cura di Marco e Nuvola, mi rilasso all’ombra del mio albero e tutti i giorni sono in cucina per trascorrere il tempo con voi. Benedetta Rossi (Mondadori Electa)

I (MIEI) GRANDI CLASSICI

Nuove ricette e antichi sapori nell’ultimo racconto di Angela Frenda dedicato ai grandi classici. Dal timballo di ziti ai risotti mantecati, dallo sformato di patate ai bianchetti fritti, le ottanta nuove ricette sono da conservare e provare soprattutto nelle occasioni speciali. Con un solo obiettivo: farle diventare vostre. Perché la forza di un grande classico è (anche) sapersi adattare al tempo che cambia. Angela Frenda (Solferino)

FINALMENTE NATALE

Un libro per chi ha voglia di stare ai fornelli senza complicarsi la vita, perché le ricette sono alla portata di tutti: si rischia di iniziare leggendo un racconto e di ritrovarsi avvinghiati con piacere a un impasto che profuma di burro. Un libro da regalare a Natale ma da leggere tutto l’anno. Sabrine d’Aubergine (Guido Tommasi)

PAPERONE. UN PATRIMONIO DI STORIE

Un nuovo titolo della collana ‘’Disney Comic Collection’’ che celebra il 70° anniversario della creazione di Zio Paperone e ripercorre le sue avventure, attraverso le principali storie a cui sono dedicati tanti contenuti speciali. Walt Disney (Giunti)

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UNA MAMMA LO SA

Nel libro la showgirl racconta la battaglia del figlio contro un terribile male, durata due lunghi anni e terminata con la sconfitta del tumore. La stessa Elena ripercorre quel lungo percorso fatto di ansie indicibili, di grande sconforto, di grande fiducia nelle terapie, nei contrastanti sentimenti di mamma che vuole comunque sempre proteggere il proprio figlio. È un libro da leggere, soprattutto per chi apprezza lo straordinario linguaggio del cuore. «Ho deciso sin da subito di devolvere il contratto iniziale, il ricavato del libro e tutti i diritti di licenza delle royalties al progetto Heal». Elena Santarelli (Piemme)

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BUONENOTIZIE Abbiamo scelto per questo ultimo numero dell’anno una storia che ha il sapore della favola. Dobbiamo ringraziare il giornalista del Corriere della Sera Jacopo Storni, che l’ha scoperta e raccontata per il settimanale “Buone Notizie”. Carlo Kauffmann

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UNA BIMBA E UNA BICICLETTA

Forse fino ad oggi pochi conoscevano la storia di Mevan Babakar e della bicicletta che le cambiò la vita. Mevan aveva 5 anni quando con sua madre, scappò dal nord dell’Iraq e attraverso un lungo viaggio fra Turchia, Azerbaijan, Russia, si ritrovò a vivere in un campo profughi nella città olandese di Zwolle. In questo campo incontrò un giorno Egbert, un operatore umanitario che, commosso dalla storia della bambina, decise di regalarle una bicicletta. Un regalo inaspettato che contribuì a cambiarle la vita: «Ricordo che il mio cuore esplodeva di gioia racconta oggi Mevan - non potevo credere che fosse mia. Quando qualcuno ti dà qualcosa che è più di quello che meriti, devi riconsiderare quanto vali». Non fu un semplice regalo. «Non era per la bici in sé. Quel regalo e i sentimenti che ha scatenato hanno finito per diventare la misura del mio stesso valore» dice Mevan. Do-

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po poco, la famiglia si trasferì a Londra. Mevan è cresciuta, ha avuto la possibilità di andare a scuola e si è laureata in bioingegneria all’Università di Sheffield e ha iniziato una carriera nei media. Ma la sua storia di migrante l’ha sempre contrassegnata, è sempre stata presente nella sua mente e nel suo cuore. E quella bicicletta ricevuta in regalo nei suoi primi anni di vita, non l’ha mai scordata. È così tornata nel paese dove c’era il campo profughi. «Sono andata al Comune e alla biblioteca locale e ho

chiesto a più persone possibili. Nessuno ne sapeva molto». Era difficilissimo trovare “l’uomo della bicicletta” senza neppure ricordare il suo nome. Eppure Mevan non si è arresa e ha deciso di raccontare con un tweet la sua vicenda. Il suo tweet iniziava così: «Ciao Internet, è una lunga storia, io ero una rifugiata». Non avrebbe mai pensato di poter risalire a Egbert. Pochi minuti dopo, il suo post era stato ritwittato centinaia di volte. Tante persone si sono adoperate per rintracciare Egbert. Nel giro di un’ora, Mevan è stata invitata da un giornalista locale nel suo ufficio. Hanno registrato un’intervista per i social. Alla fine della giornata, Mevan aveva rintracciato la persona che cercava, e il martedì successivo lei e il giornalista sono andati a fare visita a Egbert, ritrovato in Germania. «È stato meraviglioso - ha detto lei -. È stato come vedere un parente che non vedevi da tanto tempo». Dicembre 2019




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