Italiadagustare settembre 2017

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[ per s ona ggio ]

Con tutti i tuoi impegni, quanto riesci a frequentarla?

Vico Equense per me è casa, e come per tutti noi, casa è sempre casa. Ovviamente non riesco a raggiungere spesso Vico e la mia famiglia d’origine, lavorare in cucina significa questo, e per me è sempre stato così, ma non nascondo che non appena riesco con mia moglie e i miei figli, facciamo un salto in Campania.

Dalla brezza del mare di Napoli all’odore del lago di Villa Crespi. Com’è la vita sul lago?

La mia vita sul lago è una vita a stretto contatto con l’acqua, e per me, non avrebbe potuto essere altrimenti: l’acqua è il mio elemento. Sto bene in Piemonte, la considero la mia terra d’adozione, la terra che mi ha fatto conoscere mia moglie Cinzia, che mi ha dato l’occasione di intraprendere l’avventura della gestione di Villa Crespi e la terra che ho imparato con il tempo a conoscere ed amare.

Da più di un anno è nato a Novara “Cannavacciuolo Café & Bistrot”: come ti dividi tra Novara e il Lago?

Giovanissimo eppure già tante “medaglie”. Quando e come è nata questa passione?

Non credo esista un momento particolare in cui la passione per la cucina sia nata dentro di me. Io sono cresciuto con i sapori della tradizione e le materie prime della mia terra, e questo ha semplicemente contribuito a far crescere dentro di me la volontà di esprimere le mie emozioni attraverso piatti che parlassero di me.

Dalla Penisola sorrentina alla Francia, poi di nuovo in Italia, a Capri… Un bel bagaglio di esperienze

Ogni esperienza lavorativa, soprattutto quelle affrontate in giovane età, regalano l’opportunità di crescere e arricchirsi profondamente. Da giovane sei una spugna, e io dai miei percorsi ho cercato di apprendere il più possibile, di confrontarmi e migliorarmi tenendo conto degli insegnamenti ricevuti. Il segreto sta poi nell’aver la capacità di mettere in pratica le lezioni imparate, arricchendo il più possibile il proprio bagaglio personale.

Cosa ci dici di Vico Equense, dove sei nato… settembre 2017

Mi divido cercando di essere sempre presente anche senza esserci “fisicamente”. Per fare questo, fondamentale è l’aiuto di collaboratori di fiducia, in grado di esprimere e diffondere la mia filosofia di accoglienza non solo agli ospiti, ma anche al resto dello staff.

Per cucinare bene quanta importanza hanno oggi le unità di cottura e l’innovazione rispetto agli allumini e terracotte delle nonne?

Ora come ora, gestire una cucina significa prima di tutto rispettare delle regole e questo in alcuni casi comporta dover rinunciare ad alcune tecniche dettate dalla tradizione. La cucina di casa non è una cucina professionale, qui bisogna attenersi alle disposizioni per la corretta lavorazione delle materie prime e il rispetto degli ospiti. Ciò che conta è non abbandonare gli utensili delle nostre nonne, ma continuare a farne uso, come un bene prezioso.

Tua moglie è vegana… è più semplice o più complicato soddisfare il suo palato? Mia moglie ha un palato fino e raffinato, e renderla felice non è complicato: ama il buon cibo e provare sempre sapori nuovi.

I tuoi figli seguiranno le tue orme?

Non ne ho idea… io vorrei solo che siano felici e che ascoltino il loro istinto. L’importante è che si impegnino a fondo in qualsiasi sia la loro scelta e che facciano il tutto con passione.

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