PF, IL NUMERO DI NOVEMBRE

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Anno 2 - Numero 5 - Novembre 2009

Sicurezza stradale Caso Fondi - Cronaca dei fatti Primarie PD, quale futuro per il partito

Reddito minimo garantito


EDITORIALE SOMMARIO Luca Colombo

5- editoriale Giuste le dimissioni di Marrazzo: ora percorso condiviso

Claudio Moscardelli

6 - Primo Piano Sicurezza stradale: intervista al Vice questore della Polizia stradale

Paolo Pompili

8 - Politica Il Caso Fondi: La lotta alle mafie non può fermarsi La cronologia dei fatti Per Fazzone un delirio di onnipotenza Primarie PD

Marco Fiore Redazione Redazione Claudio Moscardelli

18 - SOCIETA’ Dall’età Gentiliana all’età Gelminiana: intervista al Prof. Maulucci La scuola negata Diaphorà e i diversamente abili

Fabiana Travison Elena Ganelli Carla Cerroni

26- ISTITUZIONI Beni confiscati: nasce Abecol Notizie dalla Regione Reddito minimo garantito

Elena Ganelli a cura di Marcello Biondi Loredana Di Cesare

38 - CULTURA Il Sipario strappato

Paolo Pompili

42 - LETTURE Il romanzo che verrà

Piermario De Dominicis

44 - MUSICA Autunno in musica

Marcello De Dominicis

PRESENTEFUTURO

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EDITORIALE Luca Colombo

Giuste le dimissioni di Marrazzo: ora percorso condiviso

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PF - presentefuturo ANNO II - Numero 5 - Novembre 2009 Editore Associazione presentefuturo Presidente Luca Colombo Mensile di approfondimento politico, economico, sociale, e culturale In distrubuzione gratuita nelle seguenti località: Latina, Aprilia, Cisterna di Latina, Cori, Fondi, Formia, Gaeta, Itri, Minturno, Pontinia, Priverno, Sabaudia, San Felice Circeo, Sezze, Terracina. Presso le stazioni ferroviarie della tratta Roma - Minturno. Nei bar di Latina: Mimì, Jolly, Caffè degli Artisti, Peppino e Ines, Pasticceria Agresti, Edicola del fumatore, Libreria Piermario&C centri commerciali e in tutti gli spazi d’interesse pubblico Si rangrazia per la collaborazione: Elena Ganelli Carla Cerroni Fabiana Travison Marco Fiore Piermario De Dominicis Marcello De Dominicis

L’Associazione resta a disposizone per eventuali obblighi derivanti dell’uso del materiale fotografico

Registrazione Tribunale di Latina 899 del 07.05.2008 Sede Via delle Medaglie d’Oro, 8 04100 Latina Contatti T. 0773.280958 - F. 0773.280958 e-mail: redazionepf@email.it Direttore Sebastiano Maddanu Redazione Eliana Agresti, Marcello Biondi, Paolo Ciampi, Loredana Di Cesare, Crescenzo Fiore, Enrico Forte, Nicola Giampietro, Maurizio Mansutti, Paolo Pompili, Chiara Smimmo IMPAGINAZIONE E GRAFICA Redazione Stampa Latin Grafica Via Coletta, 04100 Latina

e dimissioni del Presidente Marrazzo rappresentano un atto di responsabilità e di sensibilità nei confronti delle istituzioni. Pur derivando da una vicenda personale drammatica e di grande dolore, per lui e per la sua famiglia, per il riverbero che questa condizione ha sulle istituzioni, sulla funzione istituzionale, responsabilmente Marrazzo ha da subito separato la sua posizione dalla funzione di Presidente per poi rassegnare formalmente le dimissioni. Esprimo un apprezzamento vero per questo senso di responsabilità, per una vicenda di cui si è fatto carico, anche se non attiene alle sue funzioni e responsabilità di governo. Sono convinto però, che siano anche doverose perché per una persona che guida le istituzioni, il confine fra vita privata e funzione istituzionale non c’è. C’è la mia solidarietà e vicinanza alla persona e alla sua famiglia. Esprimo, tuttavia, anche il mio disagio per l’esempio negativo che la politica e le istituzioni trasmettono ai cittadini e condivido i sentimenti di sconcerto di tante persone. Le dimissioni aprono una fase che ha un percorso normativo e istituzionale preciso, quella di ordinaria amministrazione sino alle elezioni regionale da portare avanti con sobrietà. Voglio in questa occasione anche ribadire e rivendicare con orgoglio e forza cinque anni molto positivi di esperienza di governo. Un’esperienza che ha saputo dare risposte ai cittadini del Lazio. Che si è fatta carico di una situazione di emergenza pesante dal punto di vista economico, finanziario, istituzionale. Che ha rimesso in piedi la macchina regionale, riordinandola. Che ha dato risposte ai cittadini in termini legislativi di atti di indirizzo di programmazione. Un programma che per la prima volta ha decisamente puntato allo sviluppo dell’intera Regione, che va dal programma infrastrutturale con opere programmate, cantierate e in fase di realizzazione. Con un rilancio del ruolo della Regione nella funzione di indirizzo e nello stesso tempo di avvio e in parte di realizzazione di una linea assolutamente indispensabile come quella del decentramento di funzioni e poteri, per assegnare alla Regione un ruolo che esalti sempre più la funzione e la competenza legislativa, come è stato fatto, e assicuri agli altri organi che fanno parte dell’ordinamento istituzionale, Province e Comuni, una linea di decentramento di funzioni e di poteri, come per esempio nel settore urbanistico. Le risposte tempestive, le attenzioni alla drammatica crisi economica rispetto alla quale il Lazio, prima Regione, ha nella legge finanziaria approvata a fine 2008 previsto un pacchetto anticrisi di sostegno immediato alle famiglie, alle imprese, al tessuto economico imprenditoriale del Lazio, alle fasce più deboli. Una Regione che attraverso importanti provvedimenti, come la legge sul reddito minimo garantito, come la legge sul piano casa, si è fatta carico di un intervento straordinario in termini di risorse e di attenzioni ad un diritto alla casa soprattutto. Un’esperienza di Governo positiva che ha fatto i conti con un condizionamento enorme come quello della sanità. Una Regione che si è fatta carico del debito di 10 miliardi di euro, accumulato in tanti anni in questa Regione, con un onere finanziario di 300 milioni di euro che pesa sulle casse regionali ogni anno. Una Regione che, onde impedire aumenti di tassazione per i cittadini scattati al primo anno di Legislatura per la situazione pregressa, ha bloccato il deficit di due miliardi del solo anno 2005: un sistema regionale come quello della sanità del Lazio non si arresta dall’oggi al domani e il centrosinistra ha diminuito il debito sino a quasi dimezzarlo e lo ha sempre coperto con le economie di bilancio, per cui questa non si sono prodotti altri disavanzi, assicurando ai cittadini non solo il mantenimento ma anche l’ampliamento dei servizi sanitari. Questa Regione, grazie all’azione di Marrazzo, della sua Giunta e della maggioranza ha operato nella direzione dell’interesse dei cittadini. Ora siamo nella fase di ordinaria amministrazione anche se per tutto il 2009 è in vigore la legge di bilancio approvata per il 2009 e tutti gli impegni assunti saranno rispettati. Le elezioni si terranno a scadenza naturale, il 28 marzo 2010. È nostra intenzione, oltre che gestire questo momento con rigoroso rispetto delle norme, dialogare con l’opposizione per offrire anche la disponibilità ad avere percorsi condivisi per arrivare alle elezioni. In questo senso ritengo indispensabile approvare la riforma della legge elettorale regionale su cui si era raggiunto l’accordo, dopo una lunga battaglia che porto avanti da anni e che avrebbe dato alle province del Lazio otto seggi in più, al fine di riequilibrare le rappresentanze con Roma. Claudio Moscardelli

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PRIMO PIANO

PRIMO PIANO

Sicurezza stradale e prevenzione A colloquio con il vice questore della Polizia stradale, Francesco Cipriano

Paolo Pompili

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a statistica è una raccolta di dati che si propone di dare una visione d'insieme,anche solo orientativa, su determinati fatti o fenomeni. Sono dei numeri, freddi, precisi che delineano a seconda degli argomenti ,delle realtà con le quali confrontarsi sia per ricavarne delle conclusioni che per rapportarle con altre precedenti. Sul tema della sicurezza stradale dobbiamo arrenderci ad un dato che per quanto sopra affermato è inconfutabile: la provincia di Latina è seconda nel Lazio,dopo Roma, per numero di incidenti con morti e feriti. Ma non solo. Paragonando il periodo che va dal 1 giugno al 15 settembre 2008 allo stesso del corrente anno si rileva come tutti gli ele6

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menti considerati abbiamo avuto un preoccupante aumento. Così troviamo che gli incidenti rilevanti sono passati da 467 a 493 ; i casi di guida in stato di ebbrezza da 86 a 108; quelli sotto effetto di droga da 14 a 24 e che infine i guidatori positivi alle sostanze alcoliche sono oggi 57 rispetto ai 23 dello scorso anno. Questi i dati in possesso della Polizia Stradale di Latina e relativi agli interventi effettuati. "Per cercare di fermare questa situazione che sta assumendo toni veramente preoccupanti l'unica strada da percorre è quella dell'informazione." Questo è l'autorevole pensiero del Vicequestore della Polizia Stradale Dottor Francesco Cipriano il quale affida alla buona educazione, alla sana

conoscenza delle regole del vivere civile la chiave di lettura per il raggiungimento di questo difficile obiettivo. "Bisogna far comprendere ai ragazzi - puntualizza il Dirigente - il concetto del rispetto altrui. Questo deve avvenire in primis in famiglia. Si deve formare in loro la cultura della sicurezza e del rispetto delle regole stradali. Solo con una continua opera di convincimento,ripetuta nel tempo avremo un'inversione di tendenza. Anche perchè è da notare che molto spesso al verificarsi di un incidente mortale a subirne le conseguenze più gravi non è colui che lo ha provocato. A tal proposito è anche giusto ricordare che ben il 40% di questi incidenti

avvengono nei centri urbani e colpiscono prevalentemente la fascia che va dai 18 ai 30 anni”. “Le pattuglie della Polizia Stradale impegnate sul territorio sono state per tutta l’estate scorsa 1671 ed altre 296 lo sono state in altri servizi .Non sarebbe il caso di aumentare i controlli?” “Non è così che si risolve il problema. Anche perché se per qualsivoglia motivo poi venissero diminuiti,immediatamente si avrebbero dei risultati negativi. Tutto nasce invece da una cattiva educazione. Prendiamo ad esempio l’autovelox. E’ come se si trattasse di un poliziotto,sia pur elettronico, che è sulla strada a rilevare la velocità. Ebbene cosa accade, oltre al fatto che lo strumento è chiaramente segna-

lato: l’automobilista che conosce il percorso rallenta solo in prossimità della rilevazione; oppure, cosa peggiore, accorgendosene alla fine frena energicamente,con il rischio di poter causare danni irreparabili. Troppa gente che si pone alla guida si trasforma negativamente, assumendo atteggiamenti diversi da quelli abituali. Situazioni che si ripetono anche in presenza di banali controlli ai posti di blocco dove la semplice richiesta dei documenti è motivo di irritazione. “ “In che modo la famiglia può indirizzare i giovani verso questo diverso modo di avvicinarsi alla guida automobilistica?” “Le faccio due esempi con i quali si può facilmente comprendere come non si deve agire.

Quando procediamo al sequestro di un motorino ci capita di ricevere da parte dei genitori del ragazzo delle lamentele come se per noi fosse quasi uno sport togliere lo scooter al ragazzo. Se ciò avviene è a seguito di una grave infrazione al codice. Questo atteggiamento è negativo proprio perché non si riesce a cogliere il lato costruttivo, educativo che sta dietro all’applicazione della legge. Così è difficile creare una coscienza ed un’idea di vivere civile. Lo stesso accade quando ci chiedono se il loro figlio,neopatentato, può guidare una macchina particolarmente veloce. Sono domande che non solo non dovrebbero essere poste, ma probabilmente neanche pensate. PRESENTEFUTURO

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POLITICA

POLITICA

Caso Fondi La lotta alle mafie non puo’ fermarsi Marco Fiore

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a città di Fondi è un luogo in cui tutto richiama culturalmente un’appartenenza storica alle vicende politiche e sociali del Sud. Una realtà che, come tante, ha vissuto una trasformazione che l’ha cambiata fin nelle proprie fondamenta negli ultimi vent’anni. Ha visto una forte espansione economica ed urbanistica ed un ribaltamento nella guida politica della città. Si è infatti trasformata da roccaforte a fasi alterne della DC prima e delle amministrazioni PSI-PCI poi in un feudo berlusconiano. Un terremoto in cui qualunque forma di opposizione al nuovo corso di destra è stata ridotta ai minimi termini. Instaurando così un nuovo sistema di potere estremamente pervasivo e che è entrato pre8

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potentemente nelle case e nelle menti delle persone. In fin dei conti una realtà come ne esistono tante nel nostro Paese. Ciò che, però, ha dato una svolta violenta e piena di inquietudine per il futuro di questo territorio è stato il venire alla luce di una collusione tra l’amministrazione comunale e le organizzazioni di stampo malavitoso. Evidenziata da parte del Prefetto di Latina Bruno Frattasi in un’ampia relazione inviata al Ministro degli Interni Roberto Maroni. Una relazione in cui, in più di 500 pagine, si evidenziavano tutte le collusioni, i favoreggiamenti e le zone grigie che intercorrono tra l’amministrazione di centro-destra guidata dal Geom. Luigi Parisella e le mafie. Mettendo in

luce un quadro che vede un tentativo di insediamento nel territorio cittadino e provinciale da parte di una rete mafiosa che incorpora camorra, ‘ndrangheta e Cosa nostra. Un mix micidiale che si incontra con un sistema di potere ed una mafia locali incatenando il territorio alle loro volontà. Una relazione, quella del Prefetto, che si inquadra in una più ampia inchiesta delle forze dell’ordine denominata “Operazione Damasco”. Composta da più livelli e con risvolti che vanno ben oltre l’intero territorio pontino. Uno scenario in cui si evidenzia il tentativo della criminalità organizzata di penetrare nel Lazio per raggiungere la Capitale e tutto ciò che essa rappresenta. Sta di fatto che alla relazione di Frattasi il Ministro Maroni, che si vedeva costretto a decidere se avviare la pratica per il commissariamento straordinario per infiltrazioni mafiose del Consiglio comunale di Fondi, dà parere favorevole e dice che il Consiglio va sciolto, perché il quadro di condizionamento ed inquinamento della vita pubblica è fin troppo evidente. Per questo porta la richiesta in Consiglio dei Ministri, che è l’organo preposto a decidere a tal proposito. A questo punto ad una decisione che sembrava scontata si oppone la richiesta di maggiori approfondimenti della relazione da parte di tre ministri: Renato Brunetta, Altiero Matteoli e Giorgia Meloni. Tre personaggi che in qualche modo sono legati a doppio filo a quello che è il riferimento della politica fondana e pontina per il centro-destra. Il Senatore Claudio Fazzone ex autista di Nicola Mancino nonché poliziotto in aspettativa. Un uomo che ha avuto una sfolgorante carriera politica negli ultimi anni che lo hanno visto ricoprire prima la carica di Presidente dell’Assemblea della Regione Lazio, sotto la presidenza Storace, e poi eletto Senatore della Repubblica nelle elezioni politiche del 2006 e riconfermato nel 2008. Il tutto segnando un record di consensi che lo hanno trasformato in Mister Preferenze. Un uomo che ha assunto, anche, la carica di coordinatore provinciale del Popolo delle Libertà e che ha sempre sbandierato come arma elettorale la sua appartenenza anagrafica e domicialiare alla città di Fondi. E’ così che il Prefetto Bruno Frattasi giunge alla conclusione di una seconda relazione che apporta ancora maggiori particolari sulla vicenda riguardante il Comune pontino. Un lavoro che porta, per la seconda volta, Maroni ad affermare che non ci sono ragioni

per non sciogliere il Consiglio comunale per infiltrazioni mafiose. Peccato che, stranamente, il Consiglio dei Ministri costringa il Ministro degli Interni a rinviare la decisione definitiva per svariati mesi. Apportando come scusa principale l’entrata in vigore della nuova normativa riguardante lo scioglimento dei comuni per mafia. Sta di fatto che il CdM nel frattempo decide su altri casi riguardanti altre realtà comunali lasciando Fondi come caso unico ed isolato. Durante tutto questo tempo a Fondi si ha la nascita di un Comitato Permanente di Lotta Contro le Mafie che vede la partecipazione di tutti i partiti del centrosinistra, di svariate associazioni culturali del territorio e di numerosi cittadini. Un organismo che chiede a gran voce che il Governo si affretti a decidere sul “caso Fondi” e che lo faccia nel senso di uno scioglimento che pare come unica soluzione per l’avvio di un nuovo percorso democratico, di trasparenza e di legalità per il territorio cittadino e per tutta la realtà pontina. Tant’è che organizza, anche, una manifestazione nazionale contro le mafie che si svolge nella piazza principale della città il 25 settembre 2009 e che vede la partecipazione di tutti i leaders nazionali del centro-sinistra, Dario Franceschini, Antonio Di Pietro, Stefano Pedica, Paolo Ferrero, Giovanni Russo Spena, Claudio Fava e Gennaro Migliore, e delle realtà associative che compongono il comitato stesso, oltre all’adesione di numerosissime associazioni e movimenti presenti nell’intero territorio nazionale che va da Articolo 21 ai NO DalMolin. Un risveglio di coscienze e di partecipazione che da anni non si vedeva nella città e che sembrava impossibile perché inesistente più che assopito. Agli inizi di ottobre, nella penultima seduta del Consiglio dei Ministri che si sarebbe dovuta occupare del “caso Fondi”, il Governo procede all’ennesimo rinvio con la motivazione, delegata al Ministro Frattini, di presunte voci sulle possibili dimissioni della giunta di destra guidata da Luigi Parisella. Nei giorni successivi le voci vengono confermate e l’ex sindaco con tutta la sua giunta danno le dimissioni in blocco. E’ così che il 9 ottobre 2009 il Consiglio dei Ministri decide di non decidere. Ovvero afferma, per bocca di Maroni, che non intende procedere al commissariamento straordinario per infiltrazioni mafiose del Consiglio comunale di Fondi in quanto le dimissioni della Giunta avrebbero già posto fine alla questione. PRESENTEFUTURO

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POLITICA

Lasciando così l’amministrazione nelle mani del commissario ordinario, nominato nel frattempo, e rimettendo il tutto alle elezioni amministrative che, a questo punto, dovrebbero tenersi a marzo dopo soli sei mesi di commissariamento ed in concomitanza con le elezioni per la Regione Lazio. Ciò che risulta estremamente grave nella non decisione del Governo e nel suo comportamento da “Ponzio Pilato” risiede proprio nella differenza che intercorre tra un commissariamento ordinario di sei mesi ed uno straordinario di diciotto. Nel primo caso, infatti, il Commissario deve limitarsi all’ordinaria amministrazione e non ha alcun potere di cambiamento all’interno della pubblica amministrazione dell’ente comunale. Inoltre gli appartenenti all’ex giunta comunale hanno la possibilità di ricandidarsi alle successive elezioni lasciando così invariato il sistema di potere pre-esistente. Nel caso, invece, di un commissariamento straordinario il commissario avrebbe poteri che gli consentirebbero di stravolgere la macchina amministrativa pubblica e, con essa, tutti gli equilibri di potere esistenti. Inoltre gli appartenenti alla Giunta comunale sciolta non potrebbero ricandidarsi alle successive elezioni. Si tratterebbe, dunque, di un contesto di rottura totale di un sistema di potere e di riordino e trasparenza dell’intero quadro politico cittadino. Ecco il Governo non procedendo al commissariamento straordinario per infiltrazioni mafiose ha sostanzialmente lasciato invariato quel sistema di potere e di collusione con le mafie. Rendendosi così autore di una resa incondizionata dello Stato dinanzi alla criminalità organizzata e lanciando un segnale pericolosissimo di debolezza delle istituzioni di fronte al fenomeno mafioso. Si mette, inoltre, con questa decisione, in discussione l’intero apparato normativo antimafie. In quanto qualunque giunta che verrà in futuro raggiunta da una richiesta di scioglimento per infiltrazioni mafiose potrà dimettersi prima che il Consiglio dei Ministri prenda una decisione e, appellandosi al precedente del “caso Fondi”, rendere impossibile il procedere con tale decisione da parte del Governo. Insomma il segnale che il Governo Berlusconi ha lanciato con la gestione del “caso Fondi” è chiaro e preciso: LO STATO PROCLAMA LA PROPRIA RESA E CONCEDE, PER MANCANZA DI UN AVVERSARIO, LA VITTORIA ALLE MAFIE. E’ probabilmente questo ciò che devono aver percepito gli individui che, la sera di lunedì 19 ottobre 10

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scorso, hanno aspettato che Bruno Fiore, Coordinatore del Partito Democratico di Fondi e portavoce del Comitato di Lotta Contro le Mafie, tornasse a casa alle 22,30 per cospargere entrambe le sue automobili con 20 litri di benzina e tentare di accendere la miccia già pronta. Un’operazione che, per fortuna, non è andata a buon fine grazie ad una vicina di casa che, insospettita dall’inusuale forte odore di carburante, è uscita in giardino e, sentendo quegli individui trafficare vicino le autovetture, li ha costretti ad allontanarsi precipitosamente. Nonostante gli attentatori fossero già riusciti a collocare una sorta di molotov che doveva funzionare da miccia sul parabrezza di una delle macchine e ad accendere la stoffa. Una miccia che si è spenta, miracolosamente, prima del previsto e che ha fatto si che le fiamme non si propagassero sul resto dell’autovettura. Un attentato di stampo mafioso che, a detta delle forze dell’ordine, se fosse giunto a compimento, avrebbe comportato l’esplosione di entrambe le macchine, di quelle della vicina e l’incendio parziale di entrambe le nostre case. Una vera e propria strage mafiosa. L’unica cosa che può farci alzare la testa e sentire di poter andare avanti su quella strada che appartiene alle donne e agli uomini che scelgono di vivere liberi sono i cittadini. E’ il vastissimo e variegato popolo dell’antimafia. Tutto quell’insieme di donne e uomini, giovani ed anziani che ogni giorno lottano per vivere in un Paese pulito. Un luogo in cui poter crescere in libertà e senza il timore di ritrovarsi sudditi di una connivenza politico-criminale. Un’Italia dove guardare al futuro con serenità possa essere la normalità e non un privilegio di chi non corre mai rischi.

La Cronologia dei fatti 2008 2 gennaio Dopo aver subito due attentati, con

1 settembre Sequestrate costruzioni abusive

due automobili bruciate, l’assessore ai lavori pubblici del comune di Fondi, Riccardo Izzi, si decide a parlare. Terrorizzato, si reca dai carabinieri e riferisce per la prima volta delle sue relazioni pericolose. Ammette di essere stato eletto con i voti della famiglia Tripodo e parla di una serie di favori di scambio fatti in qualità di amministratore comunale, ma anche dei condizionamenti subiti da parte del sindaco Parisella e dal senatore Fazzone. Il prefetto di Latina, dopo averlo ascoltato, chiede di indagare sull'attività del comune.

del valore di 2 milioni di euro a Salvatore La Rosa e Rosaria Garruzzo, affiliati al clan Bellocco-Pesce di Rosarno. Secondo gli inquirenti, il settore urbanistica del comune di Fondi ha agevolato le pratiche di La Rosa (pregiudicato e sottoposto a sorveglianza speciale) con l'aiuto determinante del capo del settore urbanistica, Martino Di Marco.

8 settembre A seguito dei lavori della Commis-

di Rosa Fiore, sorella di Giorgio Fiore, presidente del consiglio comunale.

sione, il prefetto di Latina invia al ministro dell’interno una relazione di 507 pagine, con 9 faldoni di documenti allegati, a conclusione della quale chiede lo scioglimento del consiglio comunale per accertate infiltrazioni criminali di tipo mafioso. Secondo il prefetto le “gravi, quando non gravissime, violazioni dei principi di imparzialità, trasparenza e buon andamento, non corrispondono ad episodici e deprecabili casi di cattiva amministrazione, ma presentano, anche per il fatto di riguardare ogni settore della vita amministrativa, il carattere della sistematicità”. Si saprà poi dalla relazione che lo stesso sindaco accreditava personalmente in comune ditte e singole persone riconducibili ai clan mafiosi. E che si è creato a Fondi, anche grazie al la compiacenza degli amministratori, un sostanziale dominio incrociato di camorra e ‘ndranghe ta sul territorioNella relazione compaiono anche nomi di Vincenzo Garruzzo e Massimo Anastasio di Fazio, già arrestati per sio usura dalla Dia. Il ministro dell’interno Roberto Maroni istituisce una nuova commissione d’inchiesta che lavora fino a dicembre con il compito di verificare quanto riportato dal prefetto.

10 aprile Il sindaco Parisella annuncia il ricorso al

21 dicembre Ignoti appiccano un incendio do-

Tar contro l’istituzione della commissione d’accesso al comune. L’iniziativa è senza precedenti e provoca dure reazioni nel mondo politico.

loso ai capannoni della famiglia di GiorgioFiore, presidente del consiglio comunale, che afferma: “non ho idea di chi possa essere stato”.

11 febbraio Si insedia la commissione d’accesso istituita dal prefetto di Latina Bruno Frattasi, con il compito di verificare l’eventuale presenza di infiltrazioni criminali nel comune di Fondi.

13 febbraio Scatta l’operazione Damasco 1: la direzione investigativa antimafia porta in carcere Vincenzo Garruzzo, affiliato al clan della ‘ndrangheta calabrese di Rosarno, l’immobiliarista Massimo Anastasio Di Fazio, detto Peticone, e il geometra Giuseppe De Carolis. L’accusa è quella di aver messo in piedi un giro di usura per centinaia di migliaia di euro. Verranno poi sequestrati beni milionari e gli arrestati saranno rinviati a giudizio.

14 marzo Viene data alle fiamme l’automobile

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POLITICA

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Al termine degli accertamenti della commissione, il ministro dell’interno Roberto Maroni firma l’atto ufficiale di scioglimento, da presentare al consiglio dei ministri per l’approvazione. 5 febbraio / In pieno centro, vengono sparati numerosi colpi di arma da fuoco contro le vetrine del negozio Sposabella della famiglia Tammetta.

24 aprile / Esplosi colpi di pistola contro le vetrine

POLITICA

14 maggio Su interrogazione della deputata del Pd Sesa Amici, il ministro Maroni risponde sui ritardi relativi alla richiesta di scioglimento del comune di Fondi. Dice di aver inviato una sua relazione alla presidenza del consiglio e di ritenere il comune di Fondi da commissariare subito, senza aspettare l’esito delle elezioni provinciali

18 maggio Viene appiccato il fuoco alla sede dell’impresa Cobal. Nelle fiamme distrutti un autotreno e migliaia di cassette per la frutta.

del centrale bar Imperial, in località Le Querce.

3 maggio / Sull’Appia sono ritrovati completamente distrutti, a causa di un incendio doloso, i magazzini della ditta Fidaleo, con decine di migliaia di imballaggi.

23 maggio / In occasione della giornata della legalità il Pd scende in piazza – presenti il candidato alle europee David Sassoli e il presidente della regione Piero Marrazzo – per chiedere ancora una volta lo scioglimento del comune. Lo stesso giorno, alla stessa ora, l’amministrazione inaugura la nuova casa comunale – presenti il vescovo di Gaeta, il senatore Fazzone, il presidente della provincia Cusani – e non perde occasione per lanciare fuochi d’artificio, volti a disturbare la manifestazione di piazza.

28 maggio / Su disposizione della procura di Napoli le forze dell’ordine sequestrano a Fondi, in località San Raffaele, una villa di lusso di proprietà della camorra, costruita coi proventi del traffico illecito di rifiuti.

6 luglio / Nell’ambito dell’operazione Damasco

7 maggio / Vengono incendiati e resi inservibili gli escavatori della ditta lombarda Elispanair. I proprietari, senza più nulla, decidono di ritornarsene al nord. La stessa notte brucia l’auto della proprietaria di un negozio di vernici. 12

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2, la Direzione Investigativa Antimafia arresta 17 persone a Fondi tra boss, affiliati ai clan, dirigenti del comune, l’ex assessore Riccardo Izzi e i vertici della polizia municipale. Operazione clamorosa, che porta in carcere fra gli altri i fratelli Tripodo e, dopo un mese di latitanza, il pregiudicato Aldo Trani. Da alcune intercettazioni emerge il dominio criminale imposto sul Mof dal sodalizio fra i Tripodo e la famiglia Peppe, imparentata con lo stesso sindaco, lizio il quale però continua a negare ogni coinvolgimento da parte sua e della sua giunta.

24 luglio / Il Consiglio dei Ministri delibera lo scio-

glimento dei comuni di Fabrizia e Vallelunga Pratameno, ma non quello di Fondi.

3 settembre Alle 2:30 della notte, una bomba di

richiesta di una commissione parlamentare d’inchiesta che verifichi la correttezza dell’operato del Prefetto di Latina. In questo modo si finisce per screditare assieme al prefetto anche la relazione, avallata dal ministro dell’interno, e poi le collegate inchieste giudiziarie della procura di Roma, avallate dal Tribunale, i sequestri di beni operati dalla questura, etc. La vicenda induce partiti, associazion e a esprimere solidarietà al prefetto e a tutte le forze dell’ordine che hanno svolto indagini su Fondi.

elevata potenza esplode in via Spinete, a pochi metri dalla casa del sindaco. Il furgone di una ditta per la fornitura di caffè è completamente distrutto. Tutto intorno facciate danneggiate, portoni divelti, vetri in frantumi all’interno delle abitazioni. In presenza di passanti l’esplosione avrebbe provocato una strage. 9 settembre / Sindaco e amministratori protestano urlando e insultando contro la manifestazione di piazza dell’Italia dei valori, in cui rappresentati della politica, della stampa, delle associazioni antimafia e del sindacato prefetti chiedono lo scioglimento del consiglio comunale. Lo stesso giorno vengono esplosi colpi di arma da fuoco contro gli uffici del giudice di pace, Eugenio Fedele.

7 agosto L’Unadir, sindacato dei prefetti, si unisce

10 settembre Il presidente della provincia Ar-

alla richiesta di scioglimento del consiglio comunale di Fondi e ribadisce piena solidarietà e sostegno a Bruno Frattasi.

mando Cusani annuncia una richiesta alla Commissione parlamentare antimafia perché si occupi delle indagini svolte dal prefetto e dalla commissione d’accesso. Altro episodio senza precedenti, che scatena reazioni dure nel mondo politico.

26 luglio Il senatore Claudio Fazzone, annuncia la

15 agosto In conferenza stampa, il presidente Berlusconi afferma che sul caso Fondi sono sorte perplessità in consiglio dei ministri in quanto “nessun componente della giunta è stato raggiunto da un avviso di garanzia”. E assieme al ministro Maroni annuncia che il caso sarà rivalutato alla luce della nuova normativa approvata in materia di sicurezza. Da tale comportamento comincia ad apparire evidente l’anomalia tutta politica del caso Fondi. Sorgono numerosi sit-in di protesta davanti a palazzo Chigi, per chiedere lo scioglimento del comune e allontanare l’ombra della mafia dalle istituzioni. Ma le proteste restano a lungo inascoltate.

27 agosto L’Espresso rivela i nomi dei tre ministri che si oppongono allo scioglimento del comune di Fondi. Si tratta di Renato Brunetta, Altero Matteoli e Giorgia Meloni, tutti con interessi personali in zona e relazioni politiche con Fazzone e Cusani.

30 agosto Un incendio distrugge le serre e gli impianti della famiglia Peppe, già coinvolta nell’inchiesta giudiziaria Damasco 2

11 settembre Il prefetto Frattasi invia la nuova relazione al ministro dell’interno, che ne condivide nuovamente le conclusioni: il consiglio comunale di Fondi va sciolto per mafia. La palla passa nuovamente al consiglio dei ministri.

25 settembre Il Comitato permanente di lotta contro le mafie tiene a Fondi una grande manifestazione nazionale. Intervengono Dario Franceschini e gli altri esponenti dei partiti d’opposizione (Italia dei Valori, S inistra e Libertà, Rifondazione) e delle associazioni promotrici (Caponnetto, Legambiente, Il Cantiere Sociale, Muraes), il sindacato prefetti e un imprenditore siciliano sotto scorta, Ignazio Cutrò.

3 ottobre Dopo un anno di strenue difese, ricorsi al Tar, accuse al prefetto, tesi negazioniste, il sindaco e la giunta paventano le dimissioni, proprio mentre il consiglio dei ministri sta per decidere lo scioglimento. Nel dubbio, il governo rimanda ancora una volta la decisione. Il giorno dopo, come da copione, la giunta si dimette in blocco. Se il cdm non dovesse decidere rePRESENTEFUTURO

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Politica

sterebbe a Fondi un commissario ordinario, e tutti gli amministratori - ritenuti collusi con gli ambienti mafiosi sia dal prefetto che dal ministero dell’interno - potrebbero ricandidarsi alle prossime elezioni.

4 ottobre Scatenano polemiche le gravissime dichiarazioni del presidente Cusani, secondo cui il caso Fondi sarebbe stato creato da “pezzi deviati dello Stato”. Il Comitato contro le mafie chiede alle autorità competenti di ascoltare Cusani come persona informata dei fatti, affinché denunci quanto ritiene di sapere.

5 ottobre Il Viminale nomina ufficialmente il commissario che si insedierà al comune di Fondi dopo le dimissioni della giunta. E’ Guido Nardone, ex prefetto di Venezia e con una lunga esperienza negli organi dell’antimafia per conto del ministero dell’interno. Ma il comune non è ancora sciolto.

20 0ttobre Un attentato incendiario stava per essere messo a segno nelle prime ore del mattino a Fondi: alcuni sconosciuti hanno tentato di appiccare il fuoco a due auto di proprietà di Bruno Fiore, coordinatore del Comitato per la lotta contro le mafie e segretario comu-

Politica

nale del Pd di Fondi. L’allarme lanciato da una vicina di casa ha però evitato che divampasse il fuoco. Sul caso indaga la polizia, che ha ritrovato accanto alle due auto, posteggiate lungo la strada davanti all’abitazione, alcuni stracci imbevuti di liquido infiammabile e una tanica di benzina.

30 ottobre Fazzone denuncia il Prefetto. Durante il Talk Show condotto da Gaetano Orticelli sull’emittente televisiva locale Canale 7 il senatore Claudio Fazzone interviene con una telefonata preannunciando l’intenzione di denunciare il Prefetto Frattasi e l’intera Commissione d’accesso per aver voluto manifestamente falsificare la realtà dei fatti costruendo un teorema per colpire politicamente l’ex amministrazione di centro-destra.

31 ottobre Claudio Moscardelli, consigliere regionale del PD, in una nota diffusa alla stampa difende il lavoro svolto dal prefetto e dalla commissione di accesso ed afferma che le accuse mosse dal senatore del Pdl, sono pretestuose e infondate e offendono il lavoro delle istituzione che per ben due volte hanno accertato la presenza di infiltrazioni della criminalità organizzata nell’amministrazione di Fondi

Per Fazzone un delirio di onnipotenza Fazzone ha perso la testa: siamo al delirio di onnipotenza. Lancia minacce e avvertimenti ogni giorno, questa è la volta della denuncia al Prefetto. Il Senatore Fazzone, inebriato dell’impunità assicuratagli per adesso dal Consiglio dei Ministri, si lascia andare e letteralmente “sbraca” telefonando alle 23,40 ad un’emittente locale, preannunciando la denuncia al Prefetto. Verrebbe da sorridere e liquidare l’intervento considerando quelle di Fazzone parole in libertà, aiutate magari da una cena abbondante. Tuttavia ci sono i precedenti attacchi fatti anche di mattina che escludono l’ipotesi conviviale. Il sen. Fazzone ha perso la testa ed è in preda a delirio di onnipotenza e non è da solo, perché il sodalizio con Cusani è sempre attuale. Cusani accusa pezzi deviati dello Stato e Fazzone traduce con la den uncia al Prefetto. Il partito personale Fazzone-Cusani attacca a testa bassa e senza freni: sono imbarazzanti perfino per il PdL . La denuncia a Frattasi non può che essere incompleta perché la relazione con la richiesta di scioglimento del Comune di Fondi perché condizionato dalla criminalità organizzata è stata firmata da troppe persone. La Commissione di accesso è formata da due vi prefetti, un vicequestore, un ufficiale dei Carabinieri ed un ufficiale della Guardia di Finanza. La relazione è stata condivisa dal Prefetto, confortato anche dal Comitato per la sicurezza e l’ordine pubblico nel secondo passaggio preteso dal Consiglio dei Ministri. Nel Comitato ci sono tra gli altri il Questore e il Comandante dei Carabinieri. Il Ministro dell’Interno Maroni ha chiesto per ben due volte al Consiglio dei Ministri lo scioglimento del Comune di Fondi perché condizionato dalla mafia. Dunque dovremmo concludere che tutti gli organi dello Stato sono deviati tranne Fazzone e i Ministri suoi protettori : il primo ha negato tutto e minaccia tutti; i secondi non ha deciso e complice le dimissioni di Parisella richiamano il popolo sovrano a votare, tra pochi mesi, nello stesso clima

intimidatorio, di minacce e di attentati dinamitardi. Meno male che c’è Fazzone a difendere il buon nome di Fondi contro Prefetto, Questore, responsabili delle forze dell’ordine e Ministro dell’Interno. Quanto durerà la farsa e lo sfregio delle istituzioni da parte dei Fazzone? Il Senatore ha fatto male i calcoli e pensa di potersi permettere tutto. E’ imbarazzante anche per Berlusconi. Ho contattato il Sen. Zanda, vicecapogruppo PD al Senato, e i Senatori D’Ubaldo, Ranucci e Di Giovanpaolo per portare all’attenzione del Senato e del Ministro l’intollerabile esternazione di Fazzone. Claudio Moscardelli

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POLITICA

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dei territori provinciali. Il PD provinciale deve caratterizzare la propria battaglia politica ponendo l’accento sul dato che le Regioni sono troppo "pesanti" e si sono trasformate in uno Stato regionale, in cui il peso della gestione è eccessivo. L'istituzione di Roma capitale e dell'area metropolitana, giustamente comprendente anche la provincia di Roma, dovrà determinare una più decisa politica di bilanciamento in ambito regionale attraverso provvedimenti legislativi che stimolino l'integrazione delle province del Lazio sud (Latina e Frosinone) e del Lazio nord (Viterbo e Rieti), sul modello delle comunità trasnazionali europee. Conferenza di servizio permanente dei Presidenti e organi misti tecnico politici per grandi settori, sono la strada da perseguire per ottimizzare l'utilizzo di risorse che non sono sufficienti a replicare in ogni provincia servizi ed infrastrutture. Oggi il PD deve promuovere una politica ancora più decisa di riforme e di programmi di sviluppo per il Lazio perché con lo sviluppo di una grande regione di quasi sei milioni di abitanti si possono dare risposte alle attese e alle aspirazioni di Roma, dell’area metropolitana e dei territori provinciali, per essere più competitivi in Europa e nel Mediterraneo.

Primarie PD Quale partito per il futuro Claudio Moscardelli

Il risultato delle primarie (3 milioni di cittadini votanti di cui 300.000 nel Lazio e oltre 23.000 in provincia di Latina) costituisce una condizione di possibile rilancio forte dell’iniziativa del PD e del centrosinistra. Le primarie, strumento originale e fortemente innovativo, hanno dato a Bersani una forza politica davvero forte, al di là che sia uscito vincitore chi aveva riserve sulle primarie: è importante aver registrato ancora una volta il carattere fondamentale delle primarie. Il Segretario Bersani ha dimostrato da subito, nelle scelte che ha fatto, di aver colto come sia urgente l’esigenza di trasmettere al Paese l’idea che il PD è forza di centrosinistra, plurale e articolata. L’emergenza politico istituzionale della Regione impone senso di responsabilità da parte di tutti per unire il partito in questa fase delicata, sviluppando una linea politica capace di valorizzare tutte le energie e i contributi che nella fase congressuale sono stati prodotti da tutto il partito. Anche a livello provinciale occorre farsi carico di avanzare una proposta aperta e rivolta a tutto il partito per dare al PD una linea politica capace di interpretarne il pluralismo e la ricchezza di apporti. Il Partito provinciale deve essere autonomo per contribuire alla costruzione di un partito federale che valorizzi la partecipazione e la responsabilità nelle scelte del nuovo 16

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gruppo dirigente, sia rispetto alla scadenza regionale che per i prossimi appuntamenti come le elezioni politiche dove le scelte per il Parlamento devono essere affidate alle primarie. Il partito provinciale deve dare il suo contributo al Pd del Lazio perché abbia una visione regionale dei problemi, sia rispettoso delle autonomie provinciali, attento a far crescere la proposta politica dai territori e con la partecipazione. Occorre spingere per tentare di approvare la legge elettorale regionale, su cui si era raggiunto un accordo largo, con una forte azione di riequlibrio delle rappresentanze. La scelta dei candidati nelle liste e nel listino deve essere trasparente, ancorata alla rappresentatività dei territori e fissando con chiarezza incompatibilità e limite inderogabile dei mandati. Il PD come forza riformista e di centrosinistra deve rivolgersi a tutta la comunità provinciale, con un progetto di sviluppo capace di interessare il tessuto imprenditoriale fatto di piccola e media impresa, di commercianti, artigiani e nuove imprenditorialità che esigono dalla politica risposte per affrontare e superare la forte crisi economica, per realizzare condizioni di ripresa e di crescita. Le politiche di sviluppo sono necessarie per sostenere politiche sociali capaci di sostenere le famiglie e i cittadini in difficoltà, sempre più numerosi. In questo contesto è necessaria una linea politica

condivisa nella costruzione del partito e nello sviluppo dell’iniziativa per un’alleanza credibile per le elezioni regionali, fondata sulla condivisione di un programma di governo adeguato alla straordinarietà della situazione. Ad oggi registriamo atti di disponibilità e di buona volontà che ancora non si sostanziano in una proposta di linea politica e gestione unitaria del partito a livello provinciale e comunale. La ricerca di una chiara e forte alleanza politica deve essere ancorata ad un progetto politico e di governo per il Lazio con le forze con cui si è condivisa l’esperienza della Giunta attuale e con l’UDC insieme alla indicazione del percorso per l’individuazione del candidato Presidente. La scelta del candidato deve nascere dal confronto tra centrosinistra e UDC in primo luogo e con l’utilizzo dello strumento delle primarie di coalizione per un’investitura popolare e di partecipazione. L’azione di governo regionale del Lazio è stata positiva pur dovendosi far carico di una situazione di emergenza pesante dal punto di vista economico, finanziario, istituzionale. Per la prima volta si è decisamente puntato allo sviluppo dell’intera Regione, che va dal programma infrastrutturale al decentramento dei servizi, nella convinzione che la costruzione di un sistema regionale di policentrico sia la condizione per la competitività futura sia di Roma che


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Dall’età Gentiliana all’età Gelminiana

Prof. Giorgio Maulucci

Com’è cambiata la scuola. Intervista al Professor Giorgio Maulucci a cura di Fabiana Travison

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a scuola non può e non deve essere chirurgicamente “tagliata”, ma responsabilmente e sapientemente salvaguardata”. A dirlo è il Preside Giorgio Maulucci, una delle figure più rappresentative della nostra scuola, oggi in pensione. A lui abbiamo rivolto delle domande sulla sua esperienza scolastica. Prima di essere Professore e Preside è stato anche lei uno studente. Che tipo di alunno era? Non sono stato un alunno particolarmente brillante. Ho studiato con interesse, soprattutto le materie umanistiche, con vera passione la Storia dell’Arte grazie ad una insegnante straordinaria e mai dimenticata. Un alunno disciplinato, come allora lo erano tutti o quasi, ma senz’altro anticonformista. Già in quegli anni amavo il cinema e il teatro, di cui a scuola non si parlava. Dei docenti, specie quelli del Liceo Classico Dante Alighieri, tutti ottimi, ne ho amati particolarmente due, la prof.ssa di Storia dell’Arte, appunto, Mariastella Macchiarella Pastore e il Prof. Luigi Papa, Latino e Greco. A loro modo erano “teatrali”, sapevano tenere la scena, come si dice in gergo. Ovviamente bravissimi. “Mariastella” (sic per tutti noi alunni, lei sì un astro luminosissimo, altro che l’altra…!) fu l’uni-

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ca che ci portava a teatro; la prima volta fu a Roma, al Teatro Tenda (il primo della serie) per l’ Adelchi, con Gassman (Villa Borghese). Fu un grande evento, una delle prime vere, inconsuete emozioni scolastiche. Ci racconti la sua esperienza nella scuola. Per quanto tempo ha svolto la funzione di dirigente scolastico? La scuola l’ho pienamente vissuta per quarantaquattro anni complessivi, dei quali ventisei come preside. Praticamente l’ho attraversata in tutte le sue fasi post riforma Gentile, dalla tradizione più consolidata alle sperimentazioni più avanzate, stimolanti, azzardate. Lavorando e studiando molto, mi sono anche divertito inventandomi giorno dopo giorno la mia “seconda vita”. Essendo rimasto sempre insegnante, ho imparato a capire in profondità gli insegnanti con i loro vizi e le loro virtù. Gli insegnanti, come gli stili e i generi letterari, possono essere di tre specie: 1) elevati (stile tragico); 2) “mediocri” (stile di mezzo o comico); 3) elegiaci (stile umile o “casareccio”). L’addebito più serio che si possa fare ad un insegnante è la scarsa umanità, la presunzione di essere intoccabile o infallibile, la mancanza di autocritica. Ne ho conosciuti di meravigliosi, tanti appartenenti ai primi due stili, non molti al terzo: in questo caso ho

sofferto per gli alunni; fin dove e come ho potuto, ho cercato di sostenerli ricorrendo ai ripari, didatticamente. Ho diretto per circa 18 anni il Liceo Classico Dante Alighieri di Latina, dove sono approdato dopo un primo anno al liceo Classico Carducci di Merano e sette anni all’allora Istituto Magistrale Manzoni di Latina: là avviai la primissima sperimentazione del Pedagogico. I primi anni al Classico sono stati un corpo a corpo con una mentalità ed una resistenza molto poco sostenibili. Per capirci: un “dagli all’untore”, un “Kill Bill” (ovvero Maul!) ripetuto e scorretto nei confronti del preside anticonformista e per di più “comunista (un preludio del berlusconismo?!). Non ho mollato. E’ stato un work in progress e poi, sempre in crescendo. Romanticamente parlando è stato una sorta di “Sturm und Drang”, un impeto tempestoso, una “sinfonia fantastica”! Ci ho lasciato un bel pezzo del mio cuore, che ho consegnato a quelle impagabili, meravigliose persone con le quali ho condiviso momenti, situazioni, esperienze irripetibili. Sì, è stata un’emozione ininterrotta, una fiamma sempre alta. Nessun rimpianto. Magari la malinconia di prevedere la calma piatta, con la benedizione di un ministro dell’istruzione (speriamo sempre pubblica) che troverà consenzienti molti, moltissimi dirigenti-presidi.

Maulucci Professore vs Maulucci Preside. In quale di questi due ruoli pensa di esser riuscito a esprimersi al meglio? “Non ho mai dismesso la palandrana del professore” è il leitmotiv da me costantemente ripetuto e sottoscritto che ha contrappuntato la mia seconda carriera, quella di preside (tramutato poi in dirigente, etc). Come insegnante credo di essermi realizzato al meglio delle mie possibilità avendo amato profondamente l’insegnamento al quale pensavo fin dal liceo, credendo con passione nel mio lavoro, non risparmiandomi mai. Credo di avere sperimentato ogni novità e innovazione e soprattutto ho creduto negli alunni, ai quali mi sono sempre rapportato con slancio ed umanità e dai quali sono stato sempre ampiamente ripagato. Ho imparato dalle moltissime persone straordinarie che ho avuto la fortuna di incontrare, dalle esperienze di lavoro con colleghi indimenticabili, dai professori di Università (i grandi miti di allora: Sapegno, Paratore, Argan, Bandinelli, Bianchi e tanti altri dello stesso calibro). Con umiltà e con una grande curiosità ho cercato di capire e prendere da tutti costoro quanto ho potuto. Come preside non ho cambiato stile di vita e di lavoro. Se essere preside PRESENTEFUTURO

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significa continuare a credere nella scuola intesa non solo come istituzione, ma anche e soprattutto come “corpo vivo”, come didattica e quindi come apprendimento ed insegnamento costanti, come adesione umana e vitale, ragione e sentimento e ancora, credere in una scuola in movimento -copernicana e galileiana- oltre i pregiudizi e le strettoie burocratiche o fiscali in senso lato, ebbene questo credo di averlo fatto con buona e piena coscienza. Solo che, mentre come insegnante sei più “ignorato”, come preside, se non sei allineato, sei molto più criticato. A me questo è andato benissimo e non mi pento. Mi spiace per quelli che hanno dovuto sopportarmi, anche se li guardo con una certa commiserazione (si tratta per lo più degli “aristotelici” o dei “gesuiti”, tanto per mantenere il riferimento di cui sopra). Come sono cambiati nel corso degli anni i giovani? Ha riscontrato problematiche diverse rispetto a quelle delle generazioni passate? La malinconia non è più quella di un tempo, i giovani sì. Loro continuano ad essere uguali a se stessi, teneri

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e umani pur nella loro spavalderia, monelleria (il bullismo è altro discorso), indolenza e pigrizia, furbizia. Ma soprattutto nella loro intelligenza o genialità, ora come allora. E’ scontato che, rispetto a quelli delle passate generazioni, hanno cambiato pelle, ma l’anima è sempre la stessa. Il cambiamento della pelle è dovuto ad un processo naturale, di cui non possiamo chiedere a loro la causa. Chi come me è stato più di quarant’anni nella scuola può testimoniare che l’essenza, è rimasta pressoché inalterata. Come pure inalterati sono rimasti stili e modi comportamentali e protestatari. Si pensi alle manifestazioni o agli scioperi. Sia pure in tono minore e senz’altro più discreto, già ai miei tempi protestavamo, manifestavamo, scioperavamo. Non parliamo dal sessantotto in poi. Casualmente ho “partecipato” (per la prima volta, dalla finestra di casa!) alla manifestazione dell’8 ottobre contro la Gelmini. Mi sono divertito, ma anche commosso. Gli slogan, gli striscioni, i canti e gli urli erano quelli di un copione classico e quindi previsto. L’anima invece, coniugando il passato (i giovani di un tempo) e il presente (i giovani di oggi), eternamente

giovane nel suo “slancio vitale”. E poi, se mi è consentito, quel “Gelmini vaffanculo” scandito così di cuore, pur se scontato e tipico per colore, umore e folclore di ogni manifestazione che si rispetti, personalmente l’ho percepito più come un affettuoso, paterno “togliti dai piedi” che non un irriverente insulto. In non pochi casi i giovani possono essere più saggi e sagaci di certi insegnanti (quelli del terzo stile). Più consapevoli e concreti della stessa Gelmini: la scuola non può e non deve essere chirurgicamente “tagliata”, ma responsabilmente e sapientemente salvaguardata. Che tipo di scuola lascia e cosa si dovrebbe ancora fare per migliorarla? Lascio una scuola sfasata e disorientata, che nell’ultimo decennio ha subìto troppi colpi e contraccolpi tra il dire e il contraddire, il fare-disfare-rifare. Una scuola “circo” più che una scuola “palestra”. Si è fatto certamente del buono, ma sempre per il genio e il sentimento italico, nella fattispecie dei docenti e degli alunni, gli uni e gli altri abilissimi nell’arrangiarsi per non affogare. I ministri dell’istruzione più disastrosi: D’Onofrio e Gelmini, alla quale va comunque riconosciuto se non il merito, almeno il buon senso di aver fissato certi “paletti”, specie riguardo al rispetto di certe regole (ma lei esegue diligentemente quanto le viene richiesto). Per migliorarla bisognerebbe cambiare sistema politico pensando la scuola non come “una cosa qualunque”, ma come una risorsa insostituibile per il paese. Come? In primo luogo, in fatto di riforme, non vanificando importanti e consolidate esperienze sulle quali eventualmente innestare modifiche o integrazioni migliorative. A proposito della “riforma” Gelmini: ha senso concepire i licei classici secondo il vecchio schema gentiliano? Certamente valido in passato, non più oggi. Il Latino e Greco, per quanto materie di indirizzo, non possono continuare a considerarsi specialistiche (siamo una della università ultime in graduatoria in Europa). Si provi a guardare i più recenti testi scolastici di letteratura latina o greca: a confronto neanche quelli in uso nella facoltà di Lettere quarant’anni fa! Che cosa se ne fanno gli alunni di oggi di tante minuzie critico-filologicoglottologico? E ancora, è concepibile che in un paese come il nostro la Storia dell’Arte e la Musica continuino ad essere considerate un’appendice, e neanche

in tutte le scuole? Dunque, che tipo di scuola e di formazione? Pragmatica? Tecnicistica e/o tecnologica? Attenzione, anche per la Matematica siamo agli ultimi posti in graduatoria. Una volta si parlava di nozionismo: non sapremmo più che cosa preferire. Ci chiediamo se l’aspetto culturale interessi veramente anche se ora si parla di Licei musicali e coreutici (una bella, ma non nuova invenzione). Siamo sempre al punto di partenza: parcellizzare settorializzare. E’ chiaro che gli studenti che intenderanno approfondire le lingue classiche o la musica al giorno d’oggi si conteranno sulle dita. Secondo una strana o malintesa logica politico-ministeriale la cultura è altro, forse un patrimonio solo ideale o astratto. Sono i fatti che contano purché siano pratici e sotto controllo. Gli intellettuali dello Sturm und Drang coniarono uno slogan: “[solo] I pensieri sono liberi dal pagamento del dazio”. Purtroppo temo che si stia andando in questa direzione, sempre più fatti, sempre meno idealità o “belle arti”, anche perché la media dei docenti e dei dirigenti scolastici italiani è stata sempre propensa a pensare una scuola “chiusa” anziché “aperta”, ad attenersi alla lettera o alla normativa. E’ chiaro che tanto le regole quanto le normative vanno rispettate ed applicate. Si tratta solo di interpretarle o risolverle al punto giusto da non impedire la circolazione delle idee, il respiro della creatività, della legittima elasticità, soprattutto mentale. Da non lasciarsi soffocare dalla fiscale applicazione di regole che, come tutte le regole, prevedono comunque le dovute, spesso salutari eccezioni. Con i tempi che corrono e che si prospettano dubito che ciò possa verificarsi, neanche con l’introduzione della meritocrazia. E’ giusto che finalmente ci sia un riconoscimento per coloro che meritano, ma il discrimine tra plus-valore e pluslavoro è sottile, addirittura subdolo. Insegnanti di sicuro valore nella scuola italiana ce ne sono molti, tantissimi e in tal caso gli incentivi per merito provocherebbero la bancarotta della bancarotta. Ciò significa che sarà molto importante sapersi dare da fare, a parte il merito, per dimostrare di produrre di più. Questo tipo di abilità è decisamente più accessibile a chiunque, ed è la più riconoscibile e valutabile “al dettaglio”. Tutto sta a capire quale tipo di superproduzione (qualità/quantità) convenga maggiormente in termini economico finanziari, così allo Stato come alla scuola.

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La scuola negata Dai dati della Prefettura di Latina sono 180 i minori che non frequentano l’aula scolastica Elena Ganelli

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ono bambini fantasma. Vivono negli angoli delle città o nei campi rom, chiedono l’elemosina vestiti di stracci e non sono mai entrati in un’aula scolastica. Minori spesso dimenticati che senza un’istruzione rischiano di entrare nel giro di pochi anni nelle maglie della criminalità. E di rimanerci a lungo tanto da diventare poi casi per il Tribunale dei minorenni, i servizi sociali o gli altri soggetti che si occupano della materia. Lo screening effettuato recentemente dagli angeli custodi della sala operativa sociale della Prefettura sulla base dei numeri forniti da 24 scuole e circoli didattici dell’area nord della provincia operanti nei Comuni di Latina, Aprilia e Cisterna parla di 180 minori che non frequentano con assiduità oppure non conoscono as22

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solutamente un’aula scolastica. Di questi 23 sono stati iscritti ma non hanno mai frequentato le lezioni mentre 64 di loro durante l’anno scolastico scorso hanno accumulato un numero tale di assenze da pregiudicare in maniera decisiva gli effetti dell’azione didattica. Ci sono poi altri 42 bambini, per lo più appartenenti a famiglie rom o immigrati, che non sono neppure stati iscritti. Esiste inoltre un’ulteriore fascia di minori, quelli inseriti nei nuclei dei gruppi di nomadi itineranti, all’interno della quale l’evasione scolastica è pressoché totale. Quello della dispersione è un problema complesso e difficile da affrontare perché in una società che ap-

pare sempre più multietnica presenta aspetti legati alla diversità culturale, all’integrazione, all’estrema povertà e alle condizioni di vita disagiate dei nuclei familiari cui questi bambini appartengono. Questo è tanto più vero se si guarda il dato sulla dispersione femminile che raggiunge livelli esagerati tra le bambine della fascia di età compresa tra i 10 e i 15 anni alle quali non è consentito andare a scuola per ragioni di carattere religioso o culturale. Spesso il recupero di questi minori e l’inserimento nel mondo scolastico sono affidati esclusivamente alla determinazione e all’impegno delle associazioni di volontariato e alle unità di strada della sala operativa che cercano di recuperarli mentre le istituzioni non

mettono in campo azioni sufficientemente efficaci per strappare i bambini dalla strada. Sono soggetti dei quali spesso non si conosce neppure l’esistenza, quelli che a volte vediamo chiedere l’elemosina o dei quali veniamo a sapere qualcosa perché hanno rubato o commesso qualche piccolo furto. Eppure riuscire a far frequentare loro la scuola non significa soltanto far rispettare un obbligo sancito dalla Costituzione ma evitare che nel giro di pochi anni quegli stessi bambini diventino numeri per statistiche diverse, quelle sulla devianza e la criminalità minorile. Le aule possono diventare il punto di partenza per un’esistenza diversa a dispetto di un destino che li vorrebbe condannati alla miseria e all’ignoranza. PRESENTEFUTURO

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Un’associazione vicina a questa realtà

Diaphorà e i diversamente abili Carla Cerroni

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iaphorà Onlus è nata nel dicembre del 2002 per affrontare e risolvere le tante difficoltà che disabili e familiari incontrano quotidianamente. Barriere architettoniche, pregiudizi, discriminazioni e carenze strutturali rendono spesso la loro vita un continuo dramma. Il lavoro dell'Associazione punta in particolar modo al superamento di tali problemi e all'integrazione sociale, per favorire l'inserimento della persona nel mondo scolastico,lavorativo e ricreativo. È per questo che Diaphorà si impegna fin dalla sua fondazione in attività e manifestazioni culturali (mostre, proiezioni di film, laboratori e spettacoli teatrali, etc.). Nondimeno, lo sport ricopre un ruolo fondamentale nella vita di ogni individuo e, grazie all'attivismo di Diaphorà, anche in quella dei latinensi diversamente abili. Attraverso “Tuna special game”, gara amatoriale di pesca in 24

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barca organizzata a Sabaudia ed estesasi poi a livello nazionale, e la partecipazione alle gare regionali e nazionali di nuoto,tennis, atletica e ginnastica con il progetto “Unified sport”, i ragazzi di Diaphorà hanno la possibilità di esprimere sé stessi anche attraverso le proprie capacità sportive. Nel 2006 è nato, inoltre, il progetto “Mare per tutti” allo scopo di ridurre le barrierearchitettoniche e l'isolamento dei diversamente abili che,grazie all'iniziativa, possono avere accesso a una spiaggia frequentata da tutti. Diaphorà lavora, infine, anche per sensibilizzare e supportare le istituzioni pubbliche. Uno dei maggiori successi su questo piano è stata la realizzazione dell’Area Dipartimentale, ponte tra il DSM e il Day Hospital del Centro dell’Adolescenza e dell’Infanzia di Priverno, indispensabile per preservare i miglioramenti ottenuti dai pazienti nel passaggio dall’area adolescenziale a quella adulta. Dall’ot-

tobre 2007, inoltre, l'Associazione è parte integrante della Consulta per la Salute Mentale (organismo del DSM) e ha favorito il Protocollo d’Intesa tra il DSM di Latina e quello di Trieste, notoriamente all’avanguardia per la prevenzione e la cura dei disturbi mentali. Allo scopo di migliorare la qualità della vita dei ragazzi disabili e di consentire il massimo sviluppo delle loro capacità l'associazione organizza laboratori per il potenzimento dell'autonomia. Inoltre i ragazzi frequentano un laboratorio d'arte "l'erbario di Fogliano" tenuto da Giuliana Bocconcello attività che ha ottenuto il patrocinio dell'Ente Parco Nazionale del Circeo. Gli scopi che l’associazione si prefigge sono tanti e forse ambiziosi, ma crediamo che migliorare la qualità della vita delle persone disabili sia una responsabilità di tutta la società e non solo delle famiglie che spesso vivono una condizione di solitudine.

SOSTIENI L’ASSOCIAZIONE FAI UNA DONAZIONE Versamento sul c/c postale 56672405 intestato a Associazione Diaphorà onlus strada Fogliano 235 Latina Bonifico sul c/c postale intestato a Associazione Diaphorà onlus IBAN IT72V0760114700000056672405 DESTINA IL 5 PER MILLE Indica nel riquadro indicato come "sostegno del voloftariato, delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale..." il codice fiscale della Diaphorà: 91076580595 Contattaci all'indirizzo info@diaphora.it o al num. 3455257782 o vieni a trovarci nella sede in via Fogliano 235 Latina PRESENTEFUTURO

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Istituzioni

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munità. La legge arriva a sei mesi dalla prima Conferenza regionale sui beni confiscati e si pone come ulteriore strumento di contrasto alla criminalità sul territorio della regione, aggredito ormai da tempo dagli interessi delle organizzazioni malavitose come dimostrano ampiamente le indagini e le operazioni condotte dagli organismi antimafia. <Con la legge per favorire l’uso sociale dei beni confiscati alla mafia -commenta il vice capogruppo del Pd alla Pisana Claudio Moscardelli – si è istituita un’agenzia recependo le indicazioni dei principali soggetti coinvolti nella gestione di questi beni. Ormai da tempo è maturata la convinzione – prosegue – che non è più sufficiente colpire le organizzazioni criminali operanti sul territorio nazionale e regionale solo ed esclusivamente con la tradizionale arma della repressione>. Moscardelli spiega come l’idea di fondo che ha ispirato l’istituzione dell’Abecol sia quella di aggredire frontalmente e in maniera diretta i patrimoni ed i possedimenti mafiosi per colpire al cuore l’accumuulo di denaro proveniente da attività illecite ed impedirne il reinvestimento ostacolando l’inquinamento dell’economia ed in funzionamento dellle strutture organizzative criminali. Secondo l’esponente del Partito Democratico la difesa della legalità contro ogni forma di criminalità e di comportamento illecito è un atto politico che distingue la buona dalla cattiva amministrazione. L’istituzione dell’Agenzia regionale consentirà dunque che esperienze come quella nata a via del Piano Rosso, terreno confiscato alla criminalità e trasformato in azienda vinicola, si moltiplichino facendo nascere dalle ceneri dei patrimoni accumulati illecitamente occasioni di sviluppo economico e inserimento sociale.

Beni confiscati alla criminalità La Regione mette in campo un valido strumento di contrasto e prevenzione delle diverse forme di criminalità con Abecol Elena Ganelli

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a Regione Lazio diventa punto di riferimento per le altre regioni italiane mettendo in campo strumenti innovativi per contrastare le attività della criminalità organizzata. E lo fa istituendo un organismo ad hoc, l’Agenzia per i beni confiscati alle organizzazioni criminali nel Lazio che sarà chiamata ad occuparsi concreta26

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mente della destinazione, a fini rigorosamente sociali, delle ricchezze sottratte ai gruppi criminali. Un provvedimento fortemente voluto dalla Pisana nell'ambito di una battaglia per sconfiggere un male ormai radicato sul territorio e soprattutto nell'economia. E’ stata infatti approvata all’unanimità dal Consiglio re-

gionale l’istituzione dell’Abecol, ente unico per ora in Italia che oltre a mettere in campo le tradizionali attività di contrasto e prevenzione delle diverse forme di criminalità si occuperà di trasformare i beni confiscati alle organizzazioni malavitose operanti sul territorio in occasioni di sviluppo sociale ed economico per la coPRESENTEFUTURO

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Istituzioni POLITICA Dalla Regione Verso il voto

ISTITUZIONI EDITORIALE DallaColombo Regione Luca

Bus gratis under 25: già 30mila abbonamenti gratuiti Sono più di 30mila gli abbonamenti gratuiti già inviati dalla Regione Lazio ai giovani sotto i 25 anni che, in tutto il territorio regionale, ne hanno fatto richiesta, beneficiando in questo modo, per l'ultima parte del 2009, dell'esenzione dai costi del trasporto pubblico regionale o locale istituita dalla Regione. Il provvedimento, che per il 2009 si considera sperimentale, sta consentendo dunque a studenti, lavoratori o disoccupati, residenti nel Lazio, con un'età compresa tra i 10 e i 25 anni e un reddito ISEE fino a 20 mila euro, di raggiungere il posto di lavoro, di studio, o di viaggiare all'interno del proprio Comune, senza dover sostenere alcun costo. Si tratta di un provvedimento con un alto impatto sociale che va in soccorso delle famiglie e favorisce l'utilizzo dei mezzi di trasporto pubblico. Per quanto riguarda il 2009 si stima l’obiettivo di arrivare a 40 mila abbonamenti, e la Regione è già pronta a fornire lo stesso tipo di agevolazione anche nel 2010.

ca Impresa Lazio. Per agevolare la monetizzazione dei crediti verso la pubblica amministrazione, il fondo di garanzia appositamente istituito nell'ultima finanziaria regionale sviluppa finanziamenti per 300 milioni di euro. Sul progetto pilota, dedicato alle imprese operanti nel ciclo rifiuti, si sta preparando Intesa San Paolo, pronta a sottoscrivere l'accordo con Banca Impresa Lazio, per i primi 150 milioni di euro. Sono così state poste le basi per interventi con attuazione immediata in grado di generare un volume di credito a vantaggio del tessuto imprenditoriale della

Notizie dalla

Regione a cura di Marcello Biondi

DA REGIONE 240 MLN PER PMI Contro la crisi del credito ed il conseguente impatto sull'economia reale, la Regione Lazio pubblicherà il prossimo 14 novembre il bando regionale per le Piccole e Medie Imprese del Lazio, che potranno ottenere dalle banche convenzionate un finanziamento agevolato e garantito da Banca Impresa Lazio, per un importo complessivo di 240 milioni di euro. La Regione ha identificato, nell'ambito degli interventi programmati in materia economico-finanziaria, le iniziative prioritarie che possono essere attuate nell'immediato, chiedendo al sistema bancario un impegno concreto per garantirne l'impatto in termini di maggiore volume di credito a disposizione del tessuto imprenditoriale. Banca Popolare di Roma, BCC di Roma, BNL-Bnp Paribas, UGF Banca, Unicredit Banca di Roma ed Unicredit Corporate Banking 28

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Dal 9 novembre sarà possibile inoltrare le domande per richiedere l'esenzione relativa all'anno 2010. La procedura di richiesta del titolo gratuito sarà semplificata per tutti gli utenti che nel 2009 hanno già richiesto l'esenzione. Attraverso il SISET basterà, infatti, confermare i dati già inseriti in precedenza, stampare la richiesta ed inoltrarla nuovamente al proprio Comune di residenza. Per chi effettua la domanda per la prima volta resta, invece, l'obbligo di registrarsi al SISET, compilare la domanda e consegnarne una copia, corredata da documento di identità valido, certificazione ISEE rilasciata dal CAF o dal commercialista ed autocertificazione sulla destinazione di studio o di lavoro, presso gli uffici del proprio Comune di residenza. Sarà possibile inoltrare richieste fino all'esaurimento del finanziamento a disposizione per il 2010. L'agevolazione è coperta attraverso un fondo previsto dalla Finanziaria regionale 2009 che ammonta a 12 milioni di Euro per il 2009, 12 milioni per il 2010 e 12 milioni per il 2011.

Regione che sfiora i 750 milioni di euro, grazie ad un proficuo impegno comune fra banche, rappresentanze imprenditoriali e sistema pubblico regionale, con l'obiettivo condiviso di fronteggiare la crisi e intercettare i primi segnali di ripresa. Sottolineo che il Presidente della Confcommercio di Roma e del Lazio Cesare Panbianchi ha parlato, a proposito dello stanziamento dei 240 milioni, di "linfa vitale per tante aziende della nostra regione che stanno vivendo un momento di profonda crisi”.

saranno da subito al fianco della Regione per dare certezza sull'attivazione di tale intervento. Il gruppo UBI Banca ed altri Istituti, coinvolti nel tavolo del credito, hanno manifestato interesse e sottoscriveranno successivamente la convenzione con Sviluppo Lazio per allargare al massimo l'accesso alle imprese. In particolare Intesa San Paolo si è impegnata a sostenere il Fondo settoriale dedicato al turismo, sul quale anche altri istituti hanno manifestato grande interesse. Contestualmente, in risposta alle esigenze di sostegno finanziario più sentite nel momento contingente, viene rilanciato il Fondo di garanzia affidato in gestione a Banca Impresa Lazio, che allarga il campo di intervento al consolidamento del debito a breve ed al finanziamento del circolante, sviluppando un volume di credito di 200 milioni di euro. Banca Popolare di Roma, BNL-Bnp Paribas ed Unicredit Corporate Banking sono pronti ad intervenire sull'iniziativa con BanPRESENTEFUTURO

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Istituzioni POLITICA Dalla Regione Verso il voto

ISTITUZIONI EDITORIALE DallaColombo Regione Luca

Campeggi scout, il Consiglio approva la legge Il Consiglio regionale del Lazio ha approvato a maggioranza la legge sulle "Disposizioni per la tutela e la regolamentazione dei campeggi e soggiorni socio-educativi e didattici nel territorio della Regione Lazio". Duecentomila euro: a tanto ammonta la dotazione finanziaria della legge regionale che interessa soprattutto i gruppi scout del Lazio ma anche le cooperative che si occupano di campi e soggiorni educativi per le scuole. Il provvedimento prevede la concessione di contributi finalizzati a interventi di manutenzione straordinaria, ampliamento e ristrutturazione delle strutture fisse destinate al soggiorno temporaneo e alla realizzazione di aree attrezzate destinate al campeggio anche nelle aree protette regionali. Destinatari dei contributi: associazioni e organizzazioni educative che abbiano come oggetto esclusivo o principale del loro impegno sociale finalità culturali ed educative, che siano operanti da almeno cinque anni e abbiano una significativa presenza sul territorio della Regione; comuni, comunità montane ed enti di gestione delle aree naturali protette; privati possessori di strutture e spazi da destinare a soggiorni e campeggi a scopo socio-educativo e didattico. "Gli spazi si sono ridotti negli ultimi anni fino a rendere difficile l'attività dei 250/300 gruppi scout del Lazio - ha dichiarato in Aula Annamaria Grazia Massimi (Pd), relatrice della proposta della Commissione Lavoro e politiche sociali - Ma non solo: anche l'azione cattolica ragazzi e le numerose cooperative sociali che si occupano dei campeggi delle scuole hanno visto ridursi gli spazi per queste importanti occasioni per apprendere le regole di comportamento". "Si tratta di una legge importante con la quale la Regione riconosce l'importanza educativa dei gruppi - ha spiegato Pineschi in Consiglio - Il campeggio non è mero svago, bensì momento importante e caratterizzante che contribuisce notevolmente alla formazione dei ragazzi i quali così maturano una maggiore consapevolezza delle loro esperienze". Per il presidente della Commissione Politiche sociali, Peppe Mariani (Lista civica per il Lazio), "sul tempo libero delle nuove generazioni molti operatori agiscono in grande solitudine". "Con questo provvedimento - ha dichiarato Mariani - Noi facciamo sentire il senso alto delle istituzioni". "Non credo che dovremo temere derive di natura speculativa - ha detto Enrico Fontana (Sinistra e libertà), estensore di alcuni emendamenti votati e approvati - E' nostro dovere favorire e promuovere le opportunità che un mondo molto vario di soggetti possono mettere a disposizione dei giovani. Abbiamo un grande bisogno di mettere occasioni di incontro a disposizione dei giovani". Soddisfatto il consigliere Claudio Moscardelli che ha dichiarato: La Regione Lazio con questo provvedimento, ha raggiunto un obiettivo significativo per la tutela e la regolamentazione dei campeggi didattici e ha dato il via ad un piano straordinario per il turismo itinerante del Lazio che prevede lo stanziamento di 1,5 milioni di euro per le aree attrezzate per la sosta temporanea di camper, caravan e roulotte. Oltre a questi- aggiunge - la Regione ha messo a disposizione per interventi di segnaletica turistica (che verranno attuati dalle province) 315 mila euro per il 2009, 2 milioni e 250 mila per il 2010 e un milione per il 2011. 30

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Over 40: Consiglio approva legge reinserimento disoccupati Incentivi alle imprese che assumeranno a tempo indeterminato over 40 disoccupati e percorsi mirati di formazione e riqualificazione professionale. Questi gli interventi varati oggi dal Consiglio regionale del Lazio che ha approvato la legge, sulle Misure a sostegno dell'occupazione e del reinserimento nel mondo del lavoro per coloro che hanno superato quarant'anni d'età. Questo provvedimento, primo in Italia, tende a sanare un vulnus fondamentale, a favore di lavoratori cosiddetti anziani espulsi dal mondo del lavoro. Sana un grosso ritardo nei confronti dell'Europa anche sul piano della formazione permanente Per il consigliere Peppe Mariani presidente della commissione Lavoro e politiche sociali, questa legge è frutto di un lavoro articolato e complesso nella Commissione dove ha ottenuto l'unanimità. E' una buona iniziativa a favore dei cittadini- ha proseguito Mariani -, con la quale entriamo a gamba tesa in un problema acutizzato dalla crisi. Ci troviamo di fronte a un para-

dosso: all'interno di una crisi così intensa vogliamo allungare l'età pensionabile, ma non ci preoccupiamo delle persone non più giovanissime che hanno perso il posto di lavoro. Con questa legge cerchiamo di favorire il loro reinserimento nel ciclo produttivo. In una parola: non lasciamo nessuno dietro di noi". ”Voglio sottolineare – dichiara Claudio Moscardelli che la Regione, mentre il Governo Berlusconi parlava di ottimismo per affrontare la crisi, ha varato lo scorso gennaio il pacchetto anti-crisi, e approvato misure come il Piano Casa e il Reddito Minimo Garantito che, da un lato, rispondono alla necessità di promuovere investimenti per lo sviluppo, dall’altro fanno fronte all’urgenza di aiutare quei settori della nostra società fiaccati dalla crisi economica”. “La legge approvata oggi - conclude - è un’ulteriore risposta che il centrosinistra del Lazio dà alla crisi: il nostro obiettivo è creare ricchezza e distribuirla per assicurare una maggiore giustizia sociale. Per noi le politiche sociali sono fattore di sviluppo, di crescita, per il centrodestra regionale sono un’inutile zavorra”.

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Istituzioni Dalla Regione

Dalla Regione prestiti agevolati per cittadini e imprese in difficoltà Don Sandro Spriano è il nuovo responsabile del Fondo per il Microcredito, l'iniziativa della Regione Lazio ideata per sostenere i cittadini e le imprese in difficoltà economiche e promuovere la nascita di nuovi progetti imprenditoriali, con prestiti a condizioni agevolate, presentate oggi alla stampa. Nel bilancio regionale 2009 sono stati messi a disposizione del Fondo, 6 milioni di euro per l'anno in corso e altrettanti per gli anni 2010 e 2011, per un totale di 18 milioni di euro. I prestiti individuali vanno da 1.000 a 10.000 euro. Le microimprese potranno chiedere fino a 20.000 euro. Tecnicamente il microcredito è lo strumento attraverso il quale la Regione intende sostenere le persone o le imprese che si trovano temporaneamente in difficoltà economica e che per questo motivo non possono accedere al credito ordinario previsto dal tradizionale circuito bancario. La Regione offre la possibilità di beneficiare di piccoli prestiti attraverso i quali potranno affrontare le spese impreviste e migliorare le proprie condizioni di vita o quelle della propria famiglia, sanare la situazione economica negativa della loro impresa o avviare una nuova esperienza imprenditoriale. Per tutti il tasso di interesse è pari all'1% e i tempi di restituzione variano in base ai richiedenti: da un massimo di 36 mesi per le persone fisiche, a un massimo di 84 mesi per le realtà imprenditoriali. Al beneficiario del prestito non verrà erogata liquidità, ma tramite l'Istituto di credito convenzionato, verranno sanate le posizioni debitorie per le quali, il beneficiario stesso, abbia presentato documentazione giustificativa. “Abbiamo messo in campo - ha detto l'assessore regionale al Bilancio, Luigi Nieri - un fondo consistente visto il

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ISTITUZIONI Dalla Regione

periodo di crisi che stiamo attraversando. Ci siamo resi conto che la situazione economica era molto pesante, per non parlare delle cosiddette 'carte revolving' che stanno rovinando le famiglie". Nieri ha poi precisato che "il microprestito può veramente aiutare le famiglie in difficoltà". "Del resto - ha continuato - questo è un percorso che la Regione Lazio ha già intrapreso da tempo". "Una volta compreso il funzionamento del fondo - ha spiegato Don Sandro, cappellano della Casa circondariale di Rebibbia Nuovo Complesso - ho accettato perché penso che faccia parte della mia missione. Vengo da un'esperienza di 20 anni 'di carcere', lavorando con migliaia di persone che ti fanno capire quanto nella vita si possa essere solidali. Le mie convinzioni partono da una radice evangelica che si incontra con coloro che credono che la persona sia al centro, sia che si tratti di religione sia che si tratti di economia. Calcolando poi che nel mondo sono 100 milioni le persone che riescono a trovare fondi dal microcredito, credo che noi potremo alimentare questo numero". Per ottenere tutte le informazioni sul microcredito è possibile consultare il sito www.microcredto.lazio.it oppure telefonare al numero verde 800.264.525. Da oggi comunque i cittadini potranno già effettuare le richieste. Dopo aver contattato il call center i richiedenti si recheranno presso gli operatori territoriali, accreditati presso Sviluppo Lazio ed opportunamente formati. Gli operatori territoriali rilasceranno ai richiedenti una copia cartacea della domanda alla quale allegheranno i documenti idonei a giustificare la stessa e a dimostrazione della capacità di restituzione del prestito richiesto. L'istituto di credito istruisce la pratica, valutando l'ammissibilità oggettiva e soggettiva e la capacità di rimborso del beneficiario.

con disabilità”. “L’obiettivo della Regione - prosegue - è quello di trasformare il disagio in un’opportunità per la comunità. E’ infatti dimostrato che l’assunzione, e quindi l’inserimento lavorativo di individui con disabilità, può aumentare la produttività in un ente pubblico se ciò avviene in modo mirato, se cioè viene individuata la mansione giusta, corrispondente alle sue condizioni psicofisiche, per mettere a frutto le proprie potenzialità. A questo fine è stato costituito il Sild, il Sistema Inserimento Lavoro Disabili, che aiuta il lavoratore con disabilità a ricoprire il ruolo corrispondente alla sua reale capacità di lavoro”. “La legge approvata - aggiunge Moscardelli - prevede inoltre l’istituzione nelle Asl di commissioni medico-legali dedicate alla valutazione del livello di disabilità delle persone che intendono iscriversi all’ufficio di collocamento. Questo per favorire il raccordo tra i servizi medico legali e i servizi per l'impiego, e per facilitare la valutazione delle competenze e delle capacità del singolo. C’è da dire che questa legge, come avvenuto per altre in passato è il frutto di un confronto serrato con gli operatori del settore e quindi con le associazioni dei disabili”. “In tal senso – conclude - si può parlare di una legge partecipata che dà risposte concrete alla necessità di un pieno riconoscimento del diritto al lavoro di ogni cittadino”.

Disabili. Nasce il Servizio inserimento al lavoro Il Consiglio regionale ha approvato alcune norme per il diritto al lavoro delle persone disabili. La legge istituisce il Servizio inserimento lavorativo disabili, nell'ambito dei Servizi provinciali di collocamento obbligatorio, modifica le funzioni del Servizio di controllo e accertamento della disabilità e introduce la Conferenza permanente per l'inserimento dei portatori di handicap al posto dei due comitati previsti dalla precedente normativa regionale . “La nuova legge sull’inserimento lavorativo delle persone con disabilità, approvata dal Consiglio regionale – dichiara Claudio Moscardelli - migliora ed accresce i servizi di inserimento al lavoro e ha il vantaggio di accompagnare il lavoratore nella scelta dell’impiego più consono alle sue peculiarità, in modo che possa mettere a frutto le sue capacità contribuendo alla produttività complessiva dell’ente in cui opera. Per questo motivo parliamo di inserimento mirato del lavoratore

15 Mln per sicurezza sul lavoro La Regione Lazio ha approvato un piano triennale per gli anni 2009, 2010 e 2011 da 15 milioni di euro per la prevenzione degli infortuni e delle malattie sul lavoro. Il Piano prevede lo sviluppo dei sistemi informativi e le attività di comunicazione scientifica, la formazione del personale, dei lavoratori e delle nuove generazioni. Un capitolo specifico e' dedicato alla prosecuzione del piano regionale amianto. Le politiche della Regione Lazio in tema di prevenzione degli infortuni e salute nei luoghi di lavoro saranno ulteriormente implementate anche attraverso un finanziamento pari a 1,9 milioni di euro messo a disposizione proprio in questi giorni dal ministero del Welfare. Tale somma sarà utilizzata per la formazione dei datori di lavoro, delle scuole, dei rappresentanti dei lavoratori e dei neoassunti. PRESENTEFUTURO

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Istituzioni Dalla Regione

Viabilità Lazio, Ok a interventi per 44 milioni di euro La commissione Lavori pubblici e politica della casa del Consiglio regionale del Lazio ha dato il via libera al programma di interventi per opere di viabilità su strade provinciali e comunali. Si tratta di oltre 44 milioni e mezzo di investimenti per il triennio 2009-2011. Sono interventi di grande rilevanza, attesi dai che aiutano la modernizzazione della rete infrastrutturale del Lazio, sostengono l'economia locale dando finanziamenti importanti a Comuni e Province: basti pensare, solo per fare un esempio, alla tangenziale di Tivoli. In altri casi, invece, interveniamo per completare opere già avviate come nel caso del collegamento tra Serrone e Monte Scalambra". Nel dettaglio ecco l'elenco delle opere finanziate: Collegamento Ladispoli - Palo Laziale: 2.250mila euro. Tangenziale di Tivoli: 20milioni di euro. Collegamento via Rocca di Papa-via Tuscolana: 3milioni di euro. Interventi vari nel Comune di Ciampino: 2milioni di euro. Ristrutturazione strada Maggesi-Caprola (Subiaco): 1.500mila euro. Adeguamento strada Casalotto (Cori): 1milione di euro. Adeguamento strada dei Santi (S.Andrea sul Garigliano): 1milione di euro. Collegamento Poggino-Area industriale Teverina (Viterbo): 500mila euro. Adeguamento sottopasso Roma Napoli (Minturno): 1.549mila euro. Adeguamento strada provinciale Sammartinese (Viterbo): 2milioni di euro. Collegamento Braccianese Claudia-Cassia bis (Anguillara): 2.522mila euro. Adeguamento strada "Cervaro Acquafondata) (Fr): 800mila euro. Collegamento "Porto nuovo" (Ventotetene): 6milioni di euro. Adeguamento strada "Costa di Tivoli": 400mila euro. Completamento Serrone-Monte Scalambra: 200mila euro.

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ISTITUZIONI Dalla Regione

Dalla Regione 70 milioni per fogne e depuratori in tutto il Lazio

Sviluppo Lazio: 38 milioni di euro a sostegno dell’economia laziale

Via libera alla realizzazione di depuratori e reti fognarie in tutto in territorio regionale attraverso l'approvazione di una delibera da parte della giunta regionale del Lazio con cui saranno avviati lavori di risanamento delle reti idriche e fognarie per un importo complessivo di 70 milioni di euro. Decine gli interventi previsti in tutti il territorio regionale per la costruzione di nuovi depuratori, il completamento di reti idriche e fognarie o la ristrutturazioni di quelle esistenti. Lo stanziamento più rilevante, oltre 9 milioni di euro, servirà per il completamento degli interventi di realizzazione delle adduttrici, le reti fognarie e la razionalizzazione della depurazione nel comprensorio dei castelli romani. Alcuni di questi lavori partiranno già entro la fine del 2009 ed entro i primi mesi del prossimo anno saranno aperti tutti i cantieri.

38 milioni di euro in tre anni. È l’ammontare degli investimenti per lo sviluppo del tessuto produttivo laziale approvato dalla Commissione Bilancio. Nel corso della seduta ha infatti dato parere favorevole al piano triennale 2009-2011 di Sviluppo Lazio Spa, la società strumentale della Regione Lazio (80% del capitale, 20% della Camera di Commercio di Roma), che ha l'obiettivo di promuovere imprenditorialità e occupazione, soprattutto attraverso l'erogazione di contributi pubblici. L'attività principale di Sviluppo Lazio è dunque finalizzata a permettere l'accesso delle piccole e medie imprese ai meccanismi per ottenere i cofinanziamenti regionali, statali e comunitari. Tutto questo nell'ambito di una più ampia strategia della società per promuovere l'occupazione e l'innovazione tecnologica, garantire la tutela ambientale e dei beni storico-archeologico-artistici, valorizzare i prodotti regionali, adeguare e potenziare reti e infrastrutture e sostenere iniziative di sviluppo proposte da enti locali e dal Terzo settore. Oltre a fornire supporto con studi e ricerche all'assessorato al Bilancio, Sviluppo Lazio interviene nell'attuazione delle leggi regionali in materia di sviluppo economico, come la 2/2008, pensata per sostenere le Pmi laziali nei mercati esteri. "A fronte di richieste per 200 milioni di euro sui bandi Por, nel 2009 la Regione ha erogato alle imprese 45 milioni di euro - ha spiegato in commissione il direttore generale di Sviluppo Lazio, Gianluca Lo Presti ed entro la fine dell'anno conta di erogare 70 milioni sul territorio. Per queste attività di volano dell'economia, la Regione conferisce un fondo di dotazione a Sviluppo Lazio. Con la delibera di Giunta approvata in Commissione Bilancio si autorizza l'erogazione di 16 milioni per il 2009 e si approva il piano triennale 2009-2011 che ammonta a 38 milioni e mezzo di euro. Soddisfatto dei risultati raggiunti, l'assessore al Bilancio, Luigi Nieri, il quale ha sottolineato che, nel corso degli anni, "siamo riusciti a ridurre il budget di Sviluppo Lazio, che nel 2007 era di 21 milioni, aumentando le commesse". "Inoltre- ha proseguito Nieri - abbiamo proceduto a una riorganizzazione di Sviluppo Lazio, attraverso fusioni, liquidazioni e cessioni di società. Ma non c'è stata solo una morsa dell'assessorato, bensì anche un lavoro sinergico con i vertici della società che ha dato i suoi risultati".

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Istituzioni

ISTITUZIONI

Reddito minimo garantito Boom di domande nella regione Lazio: 16 mila in provincia di Latina Loredana Di Cesare

Lo scorso 30 settembre si è conclusa la raccolta delle domande per accedere alla legge regionale sul Reddito Minimo Garantito, approvata lo scorso marzo. I primi dati a disposizione parlano di 110 mila domande in tutto il Lazio, 16 mila in provincia di Latina. Dal primo al 30 settembre sono stati letteralmente presi d’assalto i centri per l’impiego e gli sportelli pubblici dei comuni. Il volume di richieste parla chiaro sullo stato dell’occupazione del nostro territorio. Questa legge intercetta un bisogno reale e diffuso ed è un primo strumento, necessario, per rispondere alle esigenze di intere categorie sociali lasciate senza alcuna protezione di fronte alla crisi economica, alla disoccupazione e alla precarietà. La Regione Lazio, superando il piano nazionale, si è in questo modo, inserita nell’arena europea dei sistemi di welfare. Nei prossimi giorni si attendono le graduatorie che dovranno essere pubblicate sul sito della Provincia 36

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di Latina seguendo i criteri stabiliti dalla Regione. La legge, prima in Italia frutto di un confronto con le rappresentanze del mondo sociale, economico e lavorativo ed avente carattere sperimentale, prevede un contributo massimo di 7 mila euro, vale a dire uno stipendio pari a 583 euro mensili a favore di inoccupati, disoccupati o precariamente occupati (ovvero disoccupati con reddito inferiore agli 8.000 euro annui). Inoltre si provvederà alla eventuale fornitura di prestazioni indirette gratuite ed agevolazioni tariffarie da parte dei comuni, ad esempio nei settori del trasporto pubblico, delle attività culturali, ricreative e sportive, dei pubblici servizi e dei libri di testo scolastico. Sempre gli enti locali, nell'ambito delle risorse disponibili, potranno prevedere l'erogazione di contributi per ridurre il canone di locazione. Si tratta di uno strumento fortemente voluto dalla maggioranza di centrosinistra per aiutare le fasce più deboli del-

la popolazione e il suo scopo è quello di tutelare le migliaia di persone che hanno perso o perderanno il lavoro. “Contro la sempre più diffusa precarietà, che dal contesto lavorativo si è ormai estesa all'intero ambito di vita, è necessario costruire una rete di diritti e tutele sociali - ha dichiarato l'assessore al Lavoro, Alessandra Tibaldi - che sia incentrata sul diritto al reddito, inteso come garanzia di un reddito individuale in grado di rompere il ricatto della precarietà dentro il quale molti soggetti oggi vivono. Nel mutato contesto sociale, bisogna costruire un ventaglio di tutele ad ampio spettro, in grado di rispondere alle trasformazioni in atto; un vero e proprio nuovo modello di sicurezza sociale simile ai sistemi esistenti da anni nei paesi dell'Unione europea che, ad esclusione dell'Italia e della Grecia, hanno nella propria legislazione delle forme di sostegno al reddito di base". Per Claudio Moscardelli, Vice capogruppo PD, la leg-

ge sul reddito minimo ha ottenuto un importante risultato: "raggiungere, in tempi rapidi, quei cittadini del Lazio che corrono il rischio di pagare la crisi a caro prezzo". “In un momento in cui la crisi economica colpisce indiscriminatamente le famiglie italiane, tutte le istituzioni sono chiamate a mettere in campo concrete politiche di sostegno soprattutto verso quei cittadini che, perdendo il lavoro, non avranno alcun ammortizzatore sociale”. “La Regione però – aggiunge –, nonostante le misure approvate nell’ultima legge di Bilancio, come il sostegno al pagamento dei mutui e all’edilizia agevolata, i contributi per libri scolastici e borse di studio, le misure socio-assistenziali, il trasporto pubblico gratuito per i giovani, da sola non basta e il volume di domande presentate ne è una chiara dimostrazione: occorre che il Governo faccia di più, è necessario un raccordo tra le istituzioni per dare risposte tempestive alle emergenze figlie della recessione in atto”. PRESENTEFUTURO

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CULTURA

CULTURA

Il sipario strappato Paolo Pompili

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e problematiche che stanno ingessando l’attività della Fondazione Palazzo della Cultura di Latina sono di natura economica e programmatica. La prima è senza dubbio la principale e vede, tra l’altro, nella mancanza di un vero e proprio intervento privato, che darebbe all’Ente quella stabilità di bilancio attualmente assai precaria,una delle principali fonti di disagio amministrativo . Detta mancanza è figlia probabilmente di una non incisiva ricerca e certamente di un prodotto offerto non di alto spessore, tale da non invogliare i soggetti potenzialmente interessati. Le entrate che sono a tutt’oggi esistenti servono a garantire una precaria sopravvivenza che si sostanzia in una situazione di bilancio, eredità di passate gestioni, decisamente imbarazzante. Andrebbero anche riviste alcune voci di spesa in quanto per la vera e propria attività culturale, con tutti gli sforzi 38

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messi sul campo dai responsabili della programmazione artistica, alla fine resta sempre ben poco. Tutto è relativo ed il divenire quotidiano è scandito da continue necessità di cassa alle quali si cerca di porre rimedio sempre con affanno e con tempistiche inadeguate. Apparirebbero quindi fondate le critiche di chi ritiene inutile e dannoso continuare a mantenere in vita una realtà del genere . Lo saranno sino a quando, questo è il secondo problema, anche l’aspetto relativo alla programmazione, intesa come operatività nella sua più ampia accezione, non troverà un giusto equilibrio. L’articolo 2 dello Statuto della Fondazione al paragrafo 3 elenca quelle che dovrebbero essere le attività da svolgere prendendo le mosse da quello che è lo scopo principale: ”rendere Latina un centro polivalente unico nel Lazio aperto alle migliori ed inPRESENTEFUTURO

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CULTURA

CULTURA

STAGIONE 2009/2010 Sabato 12 (ore 21:00), domenica 13 dicembre 2009 (ore 17:30) I due della Città del Sole srl presenta LA FORTUNA CON L’EFFE MAIUSCOLA di Eduardo De Filippo, Armando Curcio con Luigi DE FILIPPO Regia Luigi DE FILIPPO Sabato 9 (ore 21:00), domenica 10 gennaio 2010 (ore 17:30) Ab Management presenta LA BAITA DEGLI SPETTRI di Claudio Greg Gregori con LILLO & GREG Regia LILLO & GREG Sabato 23 (ore 21:00), domenica 24 gennaio 2010 (ore 17:30) Sala Umberto produzioni presenta LA VISITA di Ettore Scola, Antonio Pietrangeli, Ruggero Maccari con Duccio CAMERINI Antonella ATTILI Regia Duccio CAMERINI Martedì 2 (21:00), mercoledì 3 febbraio 2010 (ore 21:00) Teatro Eliseo presenta IL PIACERE DELL’ONESTÀ di Luigi Pirandello con Leo GULLOTTA Regia Fabio GROSSI Martedì 23 (ore 21:00), mercoledì 24 febbraio 2010 (ore 21:00) Artisti associati presenta LE ULTIME LUNE di Furio Bordon con Gianrico TEDESCHI Regia Furio BORDON

novative esperienze culturali nonché di favorire ed attuare, nei suoi programmi, la ricerca e lo sviluppo teatrale ecc. ecc “. Per non parlare delle ambiziose iniziative quali l’accademia di recitazione, il laboratorio di scrittura teatrale ,l’organizzazione di concerti mirati allo sviluppo e miglioramento della ricettività turistica di Latina e del suo territorio. La realtà è ben diversa: l’attività della Fondazione si limita alla sola stagione teatrale e poco altro. Non c’è traccia di sperimentazione, produzione, corsi di formazione, attività culturali diversificate, mostre ed iniziative culturali di varia natura, sorvolando sulla separazione che c’è tra l’Ente, la sua realtà e la gestione del Teatro di Latina, di diversa competenza, nonostante le indicazioni statutarie. La struttura, intesa come personale , esiste ed è anche sin troppo ben articolata, ma è la programmazione di medio e lungo periodo che manca, figlia della situazione economica sopra ricordata. Si deve fare i conti con la realtà, adeguando l’operatività dell’Ente alle entrate esistenti, prendendo coscienza del fatto che se è vero che la cultura non ha prezzo è altrettanto certo che la comunità deve averne un ritorno concreto e costante con uno sforzo economico sostenibile , senza offrire il fianco a critiche gestionali per interventi di salvataggio ormai troppo frequenti, anche inadeguati ed alla fine non utili per il raggiungimento degli scopi.

Martedì 2, (ore 21:00), mercoledì 3 marzo 2010 (ore 21:00) Teatro Stabile d’Abruzzo, Società per Attori presentano ROMAN E IL SUO CUCCIOLO di Reinaldo Povod con Alessandro GASSMAN Regia Alessandro GASSMAN

Teatro “G. D’Annunzio”

Via Umberto I, 43 – 04100 LATINA Infoline: 0773-652642, 0773-652637 www.fondazioneteatrolt.com promozione@fondazioneteatrolt.com; ufficiostampa@fondazioneteatrolt.com

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LETTURE

LETTURE

Il romanzo che verrà Marcello De Dominicis

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on è del tutto usuale in uno spazio di recensioni parlare di un romanzo che ancora non è presente in commercio e che,per di più,non lo sarà ancora per mesi. Tuttavia ho avuto il privilegio di ascoltare la lettura che di questo libro ha dato l'autore man mano che la storia si dipanava e mi sento quindi autorizzato a compiere uno strappo al rituale e ad avvertire la parte sensibile della città che Antonio Pennacchi ha scritto un nuovo romanzo,il primo dopo "Il fasciocomunista", e che l' opera sarà pubblicata da Mondadori il prossimo anno.Non ne rivelerò il titolo ne la trama,altro strappo alla consuetudine,per lanciare solo un segnale alla città. Credo infatti che il libro costituirà un momento importante per una letteratura italiana contemporanea cosi' spesso asfittica ed autoreferenziale.Non penso proprio di sbagliare prevedendo che di questo romanzo si par42

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lerà molto,sarebbe stravagante il contrario, perchè è un'opera di elevatissimo valore letterario,il punto più alto della produzione di un autore sempre più maturo nella struttura narrativa ma costantemente toccato anche dalla grazia di infiniti colpi di genio Potrebbe sembrare, la mia, una posizione che rasenti la piaggeria ma chi ci conosce sa bene che da almeno vent'anni una delle mie occupazioni quotidiane è il bisticcio pomeridiano con Pennacchi,quasi inevitabile data la distanza che cj separa su qualche questione fondamentale. Tale è l'abitudine a accapigliarmi con Antonio che se mi capita di saltare una o più "sedute" di litigio ne sento la mancanza,come pure mi accade di provare una sensazione di straniamento quando ci troviamo d'accordo su qualcosa. Certo non posso negare l'affetto per un amico di questo genere,ma vi assicuro che quando parlo dello

scrittore,riesco a farlo con la più fredda obbiettività. Il romanzo di cui ho avuto il piacere di non parlarvi confermerà che Pennacchi è uno dei migliori,per quanto mi riguarda il migliore,tra i narratori italiani odierni.Detto questo, non posso fare a meno di aggiungere che la considerazione che la città ha dimostratonei suoi confronti in questi anni è a dir poco sconfortante.Dato per scontato cheAntonio non è certamente il miglior uomo marketing di se stesso e che spesso è diplomatico quanto un organizzatore di incontri tra pitbulls,credo però fermamente che sia il vero fondatore di una città che è rimasta fantasma da quando esiste,una perfetta città Mediaset inconsapevole di sè.A questa città cosi' distante dalla leggenda,tutta occupata a specchiarsi nella sua più che perfetta aderenza ai più esteriori modelli di consumo, Pennacchi ha dato notorietà

nazionale,ma soprattutto ha regalato una mitologia. Ha raccontato nei suoi libri storie,personaggi e luoghi,gli ha dato corpo e psiche li ha fatti vivere nel reale e nel mito,ha dato carattere e fisionomia a un posto che non sembrava possederli.La Latina ufficiale,ferma nel timore della indipendenza quasi caratteriale di Pennacchi,lo ha sempre ripagato tenendolo distante da qualsiasi riconoscimento,alternando vuote pacche sulle spalle a clamorose esclusioni,lasciandolo solo anche dinanzi ad insulti pubblici da bassa provincia.Anche quella che dovrebbe essere la sua parte politica gli ha volentieri riservato lo stesso trattamento,par condicio. Il romanzo di cui non vi ho parlato spero possa largamente risarcire lo scrittore ma anche l'uomo,il mio compagno di litigi.

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MUSICA

MUSICA

IL NUOVO STING E DYLAN E NOMI NUOVI COME LE UNTHANK SISTERS E JACKIE OATES

Autunno in musica Marcello De Dominicis

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on il cambio di stagione artisti importanti fanno uscire i loro nuovi lavori. Non mancano all’appello musicisti del calibro di Sting e Bob Dylan con due album assai anomali dedicati all’inverno ed alla musica natalizia. Sting, nel suo ultimo lavoro, ripete il viaggio iniziato tre anni fa con “Song from the labyrinth” alla ricerca della musica antica inglese. Allora imbracciò il liuto e si mise sulle tracce di John Dowland il più importante autore 44

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musicale inglese o irlandese. ( i suoi biografi dicono che sia nato a Londra o a Dublino) del periodo elisabettiano. Oggi invece con “If on a winter’s night”, attraversa la musica popolare inglese dedicata all’inverno, la sua stagione preferita, filo conduttore della sua nuova proposta .La registrazione di questo cd è iniziata proprio in Italia nel febbraio scorso nella villa del cantante sulle colline toscane. Qui Sting, in compagnia del produttore ed arrangiatore Robert Sadin ed alcuni dei migliori

solisti del folk anglo-scozzese come l’arpista Mary Mc Master (vista anche a Latina nel 1997 con il gruppo The Poozies), la violinista e virtuosa della cornamusa del Northumbrian, Kathryn Tickell, il fisarmonicista Julian Sutton e il chitarrista Dominic Miller, ha concepito questo coraggioso ed elegante album che lo vede in veste completamente diversa dalla pop star che conosciamo. Il silenzio, il buio, la neve, i fantasmi sono stati la sua fonte di ispirazione e anche il veicolo sia per raccontare storie nuove come “Soul cake”, sia per rivisitare antiche ballate come “The snow it melts the soonest” (proveniente proprio da Newcastle, la sua città di origine), sia per abbellire folk songs irlandesi come “A Soalin” e tradizionali natalizi come “The cherry tree carol” e “Bululalow”. Ascoltandolo, possiamo respirare grandi atmosfere e sonorità eterogenee, sviluppate con un percorso acustico attraverso varie rigenerazioni musicali. Un disco di rinascita e di festa da ascoltare attentamente davanti al fuoco in cui, ancora una volta, Gordon Sumner alias “Sting” ci dimostra la sua voglia di avventurarsi in viaggi sonori nuovi con una classe innata e una vocalità sempre emozionante. Per consolarsi dalla delusione del mancato premio Nobel, Bob Dylan fa uscire il suo quarantasettesimo album proprio in questi giorni facendo una bellissima operazione di solidarietà. L’album in questione si intitola “Christmas in the heart” e tutte le sue royalties saranno devolute, da oggi e per sempre, al World Food Program e all’associazione “Crisis United Kingdom”. Le donazioni serviranno a fornire, subito, cinquecentomila pasti a scolari dei paesi in via di sviluppo e 15mila pasti ai senzatetto inglesi durante le festività natalizie. Dylan stesso presentando questo suo nuovo lavoro, che contiene classici natalizi, ha detto: “Tutti dobbiamo fare il possibile per contribuire a sfamare chi soffre e sostenere gli sforzi per trovare soluzioni durature a questo immane problema.ho deciso di fare questo piccolo gesto che forse contri-

buirà a risolvere in piccola parte i problemi di queste persone”. E’ strano, per i molti fans e critici di tutto il mondo che lo seguono che il menestrello della controcultura americana, la voce di una generazione dai grandi ideali progressisti, abbia inciso un album di canzoni natalizie, ma oltre alla succitata buona causa, c’è da ricordare che Dylan, ogni tanto, nel corso della sua lunga carriera è stato invaso da uno spirito mistico che poi ha interagito anche nella sua musica. Inoltre, pur essendo il cd in questione un divertissement di poche pretese, è ben fatto, ben cantato e anche la scelta degli arrangiamenti,

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Stesso discorso vale per “Hyperboreans” ultimo lavoro della cantante e violinista inglese Jackie Oates che, guarda caso, ha mosso i suoi primi passi proprio con le sorelle Unthank con cui ha inciso il primo album delle Winterset “Cruel Sister”.Se la decisione di lasciare nel 2007 il gruppo che le aveva dato una grande notorietà parve a molti addetti ai lavori folle, ben presto gli stessi si dovettero ricredere, perché la giovane cantante ottenne subito con l’album “The Violet hour”, riconoscimenti significativi nell’ambito sia dei”Folk Award” sia della stampa inglese (il celebre mensile Mojo lo mise nella top ten degli album più riusciti del 2008). Il suo nuovo lavoro “Hyperboreans” è prodotto da Jim Moray astro nascente della canzone d’autore contemporanea scozzese e contiene undici splendide canzoni tra tradizionali, cover e brani scritti. Musica fresca, con riusciti arrangiamenti che presentano un mix tra campionature elettroniche e strumenti tradizionali. Una voce duttile, espressiva che può interpretare di tutto con grande maestria e potersi permettere anche di riprendere“Birthday”, un brano dei Sugarcubes di Bjork, senza temerne il confronto. Posso affermare, senza poter essere smentito, che questo disco, come ,quello delle Unthanks, rappresenta un pezzo pregiato del rinnovamento del nuovo folk-revival britannico e della nuova canzone d’autore inglese che attualmente è una delle pochissime novità musicali di assoluto rilievo internazionale. Se volete seguire questo filone vi consiglio altre band ed altri artisti come “Bellowhead”,”Circulus” ,The eighteenth day of may”,Jo Hamilton etc. In futuro sentirete ancora parlare di loro.

CLASSIFICHE musica

1 - I Gotta Feeling” 2 - Bodies” 3 - Ma Il Cielo E' Sempre Più Blu 4 - Want” 5 - L'Amore Si Odia 6 - Ti Vorrei Sollevare 7 - She Wolf” 8 - Con La Musica Alla Radio” 9 - Salvami (feat. Giorgia) 10 - Bad Romance

libri

Black Eyed Peas Robbie Williams Giusy Ferreri Natalie Imbruglia (feat. Fiorella Mannoia)” Noemi (feat. Giuliano Sangiorgi)” Elisa Shakira Laura Pausini Gianna Nannini Lady GaGa

1 - Il simbolo perduto 2 - La rizzagliata 3 - La mano di Fatima 4 - Emmaus 5 - Che la festa cominci 6 - Donne di cuori 7 - Il vincitore è solo 8 - Uomini che odiano le donne 9 - New moon 10 - The dome

cinema

fedeli ai brani originali, è stata fatta senza alcuna volontà dissacratoria ma, anzi, con stile ed attenzione ai suoni e alle voci. Christmas In The Heart, prima ancora di essere un disco sul Natale, è un disco sull'America che celebra il Natale e sulla musica che anima tali giorni di festa. Dylan si diverte soprattutto a impersonare il personaggio del fantasma del Natale passato, andando a riprendere le canzoni della sua infanzia, quando la colonna sonora delle feste aveva il calore delle voci di Nat King Cole, Bing Crosby, Frank Sinatra e Mel Torme. Proprio la sua voce che è, a mio avviso, l’elemento caratterizzante del disco, diventa sempre più ruvida, narrativa, eppure a tratti talmente espressiva e dolce da far dimenticare anche l’intonazione e le parole spezzettate.Tra gli evergreen di questo album troviamo: “O’come all ye faithful”(Adeste fidelis), “Have yourself a merry little christmas”, The first Noel”, “Oh Little town in Bethleem” etc. Dopo due nomi straconosciuti, voglio segnalarvi invece un gruppo vocale ed una solista che vengono dall’Inghilterra e che si muovono nell’ambito della canzone d’autore e del folk revival. Il primo è quello delle gruppo “Unthanks” delle sorelle Rachel e Becky Unthank che con il cd “Here‘s the tender coming” chiudono momentaneamente il bellissimo cammino con il loro precedente gruppo, Winterset e ne aprono uno nuovo. Questo disco appena uscito è stato subito accolto trionfalmente da tutte le riviste specializzate confermando, ancora una volta,, il talento delle due sorelle inglesi. Splendide ed ardite armonie vocali, arrangiamenti suggestivi, minimalisti e rarefatti sono gli ingredienti della loro musica. Nel loro repertorio di tradizionali rivisitati in maniera estremamente ardita e moderna figurano canti di mare, canzoni tradizionali e di frontiera ed anche brani composti dal pianista, produttore e arrangiatore Adrian Mc Nally, figura importantissima in questo nuovo lavoro del gruppo. Tra le gemme dell’album una splendida rivisitazione della tragica ballata scozzese “Annachie Gordon” ed il ripescaggio dal repertorio di Annie Briggs di “Living by the water”. Il loro stile assolutamente inimitabile le porta ad essere uno dei nuovi nomi di punta di tutto il panorama inglese da far conoscere ed esportare.Vi consiglio di ascoltare anche la loro cover di un celebre brano dei Beatles “Sexy Sadie”, per capire come mai una major discografica come la Emi stia investendo cosi’ tanto sul loro talento. Il mio consiglio è di procurarvi immediatamente questo cd, non riuscirete più a toglierlo dal vostro lettore.

Dan Brown Andrea Camilleri Ildefonso Falcones Alessandro Baricco Niccolò Ammaniti Bruno Vespa Paulo Coelho Stieg Larsson Stephenie Meyer Stephen King

1 - Twilight Saga : New Moon 2 - 2012 3 - Gli abbracci spezzati 4 - Planet 51 5 - Nemico Pubblico 6 - L'uomo che fissa le capre 7 - Up 8 - La prima linea 9 - Un alibi perfetto 10 - Parnassus - L'uomo che voleva ingannare il Diavolo



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