Viaggio nell'Arte - Volume B

Page 42

Le città colorate dei Babilonesi Nella seconda metà del XVIII secolo a.C., le città-stato dei Sumeri furono conquistate dai Babilonesi, che fondarono il primo grande impero mesopotamico. Molti dei loro edifici, giunti fino a noi, testimoniano una civiltà ricca e fiorente, tesa a esaltare la grandezza di sovrani che per secoli estesero e consolidarono il loro dominio nella terra fra il Tigri e l’Eufrate. La città di Babilonia, capitale dell’impero, presentava edifici imponenti: alte ziggurat e palazzi diventati famosi per i loro giardini pensili, cioè costruiti su terrazzamenti. Quelle opere architettoniche lasciano supporre capacità di progettazione e tecniche costruttive di altissimo livello.

CuriosArte

«Una Babilonia!» L’espressione comune «è una Babilonia» indica una situazione confusa o di disordine. Il detto si rifà a un testo della Bibbia (Genesi 11, 1-9) secondo il quale, agli albori della storia, gli uomini parlavano tutti la stessa lingua. Quando però decisero di costruire una torre alta fino al cielo, Dio, sentendosi sfidato, li punì facendoli parlare lingue diverse e impedendo loro di intendersi. La confusione fu tale che i lavori per l’edificazione della torre cessarono. La torre era detta «di Babele»: Babel è il nome originale di Babilonia, quindi l’edificio è identificabile con la ziggurat Etemenanki (la più alta di quella città), la cui costruzione iniziò nel II millennio a.C. e proseguì fino ai tempi di Alessandro Magno (IV secolo a.C.) senza mai essere completata. Gli Ebrei la videro durante il loro esilio, rimasero impressionati dalle sue dimensioni ed elaborarono il loro racconto anche a partire dalle tradizioni sumeriche che la riguardavano.

Ziggurat di Etemenanki

(secondo un disegno ricostruttivo realizzato in Germania), 1902. Londra, Mary Evans Picture Library.

Porta di Ishtar di Babilonia, 575 a.C. ca., mattonelle di terracotta colorata e smaltata, 14,73 × 15,70 × 4,35 m. Berlino, Pergamonmuseum. Babilonia era circondata da mura possenti, nelle quali si aprivano otto porte monumentali come quella dedicata a Ishtar, dea dell’amore e della guerra. La porta è completamente ricoperta da mattonelle di terracotta trattate con una miscela colorata a base di vetro che ne rende lucida la superficie. Su un fondo blu brillante risaltano animali come leoni e tori, ma anche creature fantastiche sacre alle divinità. Nel 1930 questa famosa porta fu ricostruita nel Pergamonmuseum di Berlino con i materiali recuperati dagli scavi archeologici.

22


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.
Viaggio nell'Arte - Volume B by Gruppo Editoriale Raffaello - Issuu