Leggere l’opera d’arte
Due formelle a confronto Confrontiamo qui le due formelle presentate da Brunelleschi e Ghiberti al concorso fiorentino del 1401. La scena rappresentata riprende il momento del racconto biblico in cui un angelo interviene fermando Abramo che sta per sacrificare il figlio Isacco, indicandogli poi un ariete da uccidere al posto del ragazzo. È facile rendersi conto che le due opere presentano differenze importanti. La sensazione generale è che nella formella del Ghiberti vi sia la descrizione di un fatto che accade in un luoa
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go preciso, definito con cura anche nei minimi particolari; la scena sembra ripresa in un momento di sospensione ed è resa compatta dalla presenza del paesaggio sul quale si stagliano i personaggi. Brunelleschi invece pone tutta l’attenzione sui protagonisti del racconto, che si muovono in modo quasi convulso in uno spazio vuoto, creato dai loro gesti; il dinamismo dà alla formella un carattere di novità assente in Ghiberti il quale rimane più in linea con il classicismo rinascimentale. b
Lorenzo Ghiberti, Il sacrificio di Isacco, 1401, bronzo dorato, 45 x 38 cm. Firenze, Museo Nazionale del Bargello.
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Filippo Brunelleschi, Il sacrificio di Isacco, 1401, bronzo dorato, 45 x 38 cm. Firenze, Museo Nazionale del Bargello.
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1 La figura di Abramo in Ghiberti a è più composta e distante, mentre in Brunelleschi b sembra avventarsi sul figlio: con una mano gli piega all’indietro la testa mentre con l’altra è pronto ad affondare il coltello nel collo del ragazzo.
2 Isacco è per Ghiberti a immobile come una vittima rassegnata, definito in modo perfetto in tutti i dettagli anatomici come una scultura greca o ellenistica; in Brunelleschi b i particolari del corpo sono appena accennati, il ragazzo non pare volere subire il colpo e le sue gambe suggeriscono l’intenzione di un balzo per sfuggire alla presa di Abramo.
3 L’angelo di Ghiberti a è ritratto mentre interviene dall’alto con un gesto per fermare Abramo, mentre quello di Brunelleschi b si lancia su Abramo, afferra con forza la mano dell’uomo e contemporaneamente indica l’ariete, dando alla scena un ulteriore senso di movimento.
4 I servi nella formella del Ghiberti a sono ritratti in una posa composta ed elegante, nell’atto di conversare; in quella del Brunelleschi b , le due figure sui lati sono ripiegate su se stesse e una delle due si toglie una spina dal piede, riprendendo un motivo caro ai classici.
CuriosArte
Come andò veramente quella gara? Sul risultato della gara del 1401, che assegnò a Lorenzo Ghiberti l’incarico di realizzare la Porta Nord del Battistero di Firenze, sono da sempre circolate voci discordanti. Un biografo di Brunelleschi scrisse che i due scultori furono giudicati a pari merito, ma siccome proprio Brunelleschi si rifiutò di realizzare la porta insieme a Ghiberti, il lavoro fu affidato completamente a quest’ultimo. Altri hanno insinuato che Ghiberti abbia vinto grazie alla posizione privilegiata del padre, ricco e famoso orefice fiorentino. Insomma, sarebbe stato raccomandato... Ghiberti, invece, sostenne sempre di avere vinto con un consenso unanime e senza nessun appoggio. Certo è che tra Ghiberti e Brunelleschi la competizione non finì mai e i due furono sempre in pessimi rapporti.
U6 - Il Quattrocento
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