Maria Angela Mazzantini
Volume unico Tempi di incontro
Corso di religione cattolica
Scuola secondaria di primo grado


• Didattica delle emozioni
• Educazione civica
• Approccio interculturale e interreligioso





Maria Angela Mazzantini
Volume unico Tempi di incontro
Corso di religione cattolica
Com’è fatto il libro
Tempi di incontro è...
Unità e Lezioni
Le pagine di apertura di ciascuna Unità propongono attività per la flipped classroom e una prima riflessione a coppie sulle parole chiave della didattica emozionale.



APPREN DIMENTO COOPERATIVO
Indica attività da svolgere a coppie o a gruppi.
Indica la presenza di temi legati all’Educazione civica.
Indica contenuti semplificati e con carattere ad alta leggibilità.
Officina delle emozioni

Le Lezioni sono articolate in paragrafi, box di approfondimento e cooperative per le competenze. Il testo è integrato da un ricco apparato car tografico e iconografico, con illustrazioni, fotografie e opere d’arte.
Reagisci al post Citazioni di grandi personalità del passato e del presente su cui riflettere ed esprimere la propria reazione emotiva

Religioni in contatto


Curiosità per approfondire e scoprire i punti di contatto tra le religioni. Con rimandi all’Atlante interattivo dei luoghi di culto presente sul libro digitale.



Glossario
Un focus per conoscere le parole della religione

Cultura attiva
Approfondimenti sul mondo contemporaneo e su varie discipline, con collegamenti all’Educazione civica. La domanda finale propone uno spunto di riflessione sull’argomento.


Competenze insieme
Domande per consolidare quanto appreso nella Lezione e attività da svolgere a coppie o a gruppi, con proposte di debate
Pagine speciali




#BibbiaPerTe
Coinvolgenti graphic novel per immergersi nella lettura del testo sacro e comprenderne i passaggi fondamentali.
Superzoom
Pagine di approfondimento che completano ed estendono i temi trattati nelle lezioni, con ricostruzioni grafiche dei luoghi di culto delle principali religioni.

Didattica inclusiva e valutazione delle conoscenze
Mappa attiva
Mappa concettuale che riassume l’Unità, con proposte di completamento per un ripasso attivo. Realizzata con font ad alta leggibilità specifico per DSA.
Educazione civica
Laboratori di educazione civica (in fondo al volume e sul libro digitale) per mettere in pratica le conoscenze acquisite attraverso la realizzazione di lavori di gruppo.
Ripassa e condividi
Attività creative per ripassare, condividere e riflettere insieme, realizzate con font ad alta leggibilità specifico per DSA.


Valuta le tue conoscenze Esercizi per il riepilogo dei concetti più importanti affrontati nell’Unità per verificare le conoscenze e imparare ad autovalutarsi
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Risorse digitali






Attività e verifiche interattive.
Videolezioni, utili anche per la flippedclassroom
Gallerie fotografiche.
Approfondimenti e Unità in sintesi modificabili.
Mappe concettuali interattive.
Atlante interattivo dei luoghi di culto.
CONTENUTI
Audiobook
Ogni testo è stato letto, in tutte le sue parti, da speaker professionisti.
La realtà aumentata permette di attivare i contenuti digitali tramite il proprio device.
PER TABLET E SMARTPHONE
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Alta leggibilità

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Troverai una ricca strumentazione per la scrittura e per la consultazione.
Puoi salvare la pagina con le tue note, generando un PDF o un’immagine da condividere all’interno della classe virtuale.
























































































Lezione 30 • Le azioni straordinarie di Gesù
miracoli
miracoli oggi
Lezione 31 • Nel cuore degli ultimi
Gesù vicino a chi soffre
Gesù vicino ai bambini
Gesù vicino alle donne
Lezione 32 • «Uno di voi mi tradirà»
cena
tradimento e la condanna
Lezione 33 • Gesù, il Crocifisso
muore in croce
tratto del cammino di Gesù: la Via Crucis
34 • Il sepolcro vuoto
risorge












Liberi di predicare
della fede: i martiri
e la libertà di culto















della Chiesa
Lezione 1 • La Chiesa: le origini
Pentecoste
La predicazione di Pietro
#BibbiaPerTe La missione degli apostoli
Lezione 2 • Da persecutore ad apostolo 144
Saulo si converte 144
I viaggi di Paolo 144
Verso Roma 145
Lezione 3 • La prima comunità cristiana: gli scritti 146
Gli Atti degli apostoli 146
Le tredici Lettere 147
Lezione 4 • I pellegrinaggi 148
Le catacombe 148
Il valore dell’immagine 149
Lezione 5 • I problemi dei primi secoli 150
Le eresie 150
I Concili 151
Lezione 6 • Esempio di fede: il monachesimo 152
I monaci 152
Sant’Antonio e gli anacoreti 152
San Pacomio e i cenobiti 153
Lezione 7 • Il monastero: un punto di riferimento 154
Il monachesimo in Occidente 154
San Benedetto e la Regola 155
Superzoom I luoghi di culto Il monastero benedettino 156
Lezione 8 • Un Papa monaco 158
Risolvere i problemi della Chiesa 158
Lavorare per la pace 159
Lezione 9 • Cambiare: una necessità 160
L’anno Mille e il mondo cristiano 160
Pellegrinaggi e reliquie 161
Lezione 10 • Le crociate 162
L’espansione islamica 162
Riconquistare la Terra Santa 162
Pellegrinaggi armati 163
Lezione 11 • La vera riforma religiosa e morale 164
Gli ordini mendicanti 164
San Francesco 164
Modello di vita 165

























Lezione 12 • Le Clarisse e i Frati Predicatori
Santa Chiara d’Assisi
Domenico di Guzman
Ripassa e condividi
Valuta le tue conoscenze






Lezione 13 • La necessità di incontrarsi
Condividere la fede
Le prime forme di chiesa
#BibbiaPerTe La Chiesa, «edificio» spirituale
Lezione 14 • Le origini della basilica cristiana
Edifici imponenti
La struttura della basilica cristiana
Superzoom I luoghi di culto La basilica paleocristiana
Lezione 15 • Struttura e simbolismo nelle basiliche
Spazi, oggetti e significati
L’altare: il luogo più sacro
Tra la terra e il cielo
fonte battesimale
Superzoom I luoghi di culto La moschea
17 • Tanti modi di dire chiesa
funzioni della chiesa
Lezione 18 • Il valore delle immagini
dimensione umana di Dio
Un linguaggio universale
Lezione 19 • Diocesi e parrocchie
La Chiesa visibile
Vivere la comunità: la parrocchia






















Lezione 21 • Il Grande Scisma
Le origini della Chiesa ortodossa
Elementi comuni e motivi di divisione
Lezione 22 • La chiesa ortodossa
La struttura
I riti delle icone
Superzoom I luoghi di culto La chiesa ortodossa
Lezione 23 • La Riforma di Lutero
La vendita delle indulgenze
Sola Fide, Sola Gratia, Sola Scriptura
Lezione 24 • La chiesa protestante
struttura
e musica
e la musica
Lezione 25 • La Chiesa d’Inghilterra
riforme e confessioni
Il Primato di Pietro
30 • Perché i Papi viaggiano?


















Lezione 31 • Paolo VI, il «Papa pellegrino»
Il primo volo di un Papa in Terra Santa
In Asia e in Oceania
Lezione 32 • Un grande viaggiatore: Giovanni Paolo II
Viaggiare in tutti i luoghi possibili
Parole dritte alle coscienze
Lezione 33 • I viaggi di papa Benedetto XVI
Ventiquattro viaggi in otto anni
All’interno della Moschea Blu
Lezione 34 • Francesco, il Papa a cui non piaceva viaggiare
Dalla diocesi di Buenos Aires al mondo intero
Il viaggio in Iraq
35 • Vivere l’amicizia
Lezione 36 • Un rapporto da coltivare
Il rispetto si misura dall’ascolto
e l’amicizia
Giònata e Davide
37 • Il piacere di stare con gli altri
Fare parte di un gruppo
Imparare a vivere con gli altri
Lezione 38 • Accogliere gli altri
Accettare gli altri per crescere
Guardare oltre le proprie esigenze
Lezione 39 • Saper dire di «no»
Non sempre il gruppo aiuta
Quando la solitudine è una ricchezza
Lezione 40 • Social media e amicizia
o contatti?
come non si è
























Unità 1 Libertà, regole e valori
Lezione 1 • Essere liberi per essere felici
desiderio dell’autonomia
e responsabilità
Lezione 2 • La vita come dono
A immagine e somiglianza di Dio
Un cammino da seguire con cura e attenzione
Lezione 3 • Una voce che viene dal cuore
Distinguere tra bene e male
Coscienza e libertà
Lezione 4 • Errare è umano
peccato originale
Pentirsi degli errori per ottenere il perdono
Lezione 5 • Legge e libertà
Ma la libertà non ha regole?
Ogni persona ha dei diritti
Lezione 6 • Le parole da seguire
La volontà di Dio attraverso i dieci comandamenti
L’amore, l’unica via
Lezione 7 • Basta poco per essere felici
Un invito alla felicità
Beatitudini e comandamenti
8 • Princìpi e ideali, bussole per l’esistenza
Lezione 10 • I genocidi del Novecento
I diritti umani vanno difesi
Un secolo di sofferenza
Lezione 11 • Una pagina dolorosa della nostra storia
Shoah
e diffusione dell’antisemitismo





































Lezione 23 • Realizzarsi nella vita
Dovere, ma anche diritto
le proprie capacità
Lezione 24 • I giovani: un tesoro da custodire
Don Bosco e la dedizione verso i giovani
Al servizio dei poveri: Giulia Colbert e Carlo Tancredi
Lezione 25 • Oratori, luoghi di incontro
La nascita dell’oratorio
Una struttura aperta a tutti
Lezione 26 • Aiutare il prossimo
diritti degli umili
aiuto per i malati
Inno alla carità
27 • I concili della Chiesa
Discutere sulla dottrina della Chiesa
Tutti i









Un progetto chiamato vita






Lezione 33 • Vivere con gli altri: la famiglia
La più piccola cellula della società
Un amore aperto al mondo

Lezione 34 • Il sacerdozio
Donare se stessi agli altri
I compiti di un sacerdote
e condividi
Valuta le tue conoscenze
Religioni e identità
Lezione 35 • Cercare l’Assoluto
Le grandi religioni
Un diritto fondamentale 373
#BibbiaPerTe Un messaggio di pace
Lezione 36 • L’origine del monoteismo: l’ebraismo
Origini e diffusione
Dottrina e culto
Lezione 37 • La seconda religione al mondo: l’islamismo
Origini e diffusione
Dottrina e culto 379
Lezione 38 • La più antica tra le grandi religioni: l’induismo 380
Origini 380
Dottrina e culto 380
Lezione 39 • Dall’India all’Occidente: il buddhismo 382
Origini e fondatore 382
Dottrina e culto 383
Lezione 40 • La religione in Cina e in Giappone 384
Il confucianesimo 384
Il taoismo 384
Lo shintoismo 385
Lezione 41 • Oltre il pregiudizio 386
Imparare dalle differenze 386
Ascoltare per rispettare 387
Lezione 42 • La donna nelle religioni 388
La donna nell’induismo 388
La donna nel buddhismo 389
La donna nell’ebraismo 389
La donna nell’islam 390
La donna nel cristianesimo 391
Mappa attiva 392
Ripassa e condividi 393
Valuta le tue conoscenze 394
Cultura attiva Difendere il patrimonio popolare e religioso 396
























Tempi di incontro 1

UNITÀ 1 La dimensione spirituale dentro di noi
UNITÀ 2 Il popolo eletto
UNITÀ 3 La Bibbia: una storia infinita
UNITÀ 4 L’umanità di Gesù
UNITÀ 5 Liberi di predicare






Unità 1 La dimensione spirituale dentro di noi

QR CODE
FLIPPED CLASSROOM
Guarda il video che riassume i contenuti dell’Unità prima della lezione
MATERIALI PER DIDATTICA DIGITALE INTEGRATA
In questa Unità parleremo degli elementi che caratterizzano una religione, tra i quali la benedizione. Bene-dire significa «dire bene», parlare bene dell’altro, in contrapposizione al comportamento negativo del giudicare che il più delle volte porta ad avere riflessi negativi nella vita relazionale.

Scambiamoci le idee
A coppie, scambiatevi opinioni sui vantaggi che porta nella vita relazionale il fatto di bene-dire qualcuno.
Conoscere, comprendere, rispettare

Perché la religione a scuola
La religione lascia un segno profondo nella vita di un popolo, tanto che non si può studiare una società, una cultura, l’essere umano, senza tenere conto della dimensione religiosa.
Studiare religione a scuola significa avere la possibilità di riflettere sul senso della vita, poter dare risposte a domande che da sempre interrogano il cuore di ogni essere umano. Significa prendere coscienza che conoscere le religioni facilita la comprensione delle culture. In un momento come quello che stiamo vivendo, in cui la convivenza con persone di diverse religioni è sempre più un fatto comune, diventa indispensabile conoscere per rispettare e quindi instaurare un clima di dialogo e di pace. Studiando religione a scuola, inoltre, potrai conoscere profondamente la nostra cultura che da duemila anni si arricchisce di contenuti e di valori cristiani.
La religione cristiana cattolica, in particolare, ha lasciato segni importanti come edifici, opere artistiche, feste, tradizioni e valori che aspettano di essere conosciuti e apprezzati anche da te.
Cristianesimo cattolico
Ateismo e agnosticismo Islamismo
Cristianesimo ortodosso
Cristianesimo protestante
Testimoni di Geova e altre religioni cristiane

Gabriella Dorio ex mezzofondista italiana, campionessa olimpica nel 1984
Il contatto e lo scambio di opinioni aprono una persona al dialogo e alla tolleranza, arricchendola di senso civile e di esperienze preziose.
Reagisci al post
Cultura attiva
Le religioni in Italia
Nel grafico sono rappresentate le religioni presenti in Italia e la loro distribuzione tra la popolazione.
Cristianesimo cattolico
Ateismo e agnosticismo
Islamismo
Cristianesimo ortodosso
Cristianesimo protestante
Testimoni di Geova e altre religioni cristiane
Buddhismo
Altro
Induismo
Altre religioni orientali
Grafico realizzato unendo i dati Ipsos, Cesnur e Doxa delle religioni professate in Italia a inizio 2019. Fonte: italiaindati.com
Quante di queste religioni conosci? In quali occasioni ne hai sentito parlare?
Arricchire la persona
attraverso il dialogo

Scegliere di avvalersi della religione a scuola permette, come già accennato, anche di dialogare e confrontarsi in una realtà multiculturale e multireligiosa come quella che si sta delineando nella nostra società: è fondamentale conoscere bene tradizioni, cultura e religione che hanno segnato le radici dell’Italia e contemporaneamente volgere lo sguardo anche ad altre culture e religioni per essere in grado di dialogare con esse
Tutto questo può diventare, per ognuno, motivo di arricchimento e di apertura all’accettazione dell’altro, per comprenderlo meglio e rispettarlo. L’insegnamento della religione cattolica in questo senso diventa una preziosa opportunità culturale ed educativa, perché permette anche di mettersi in dialogo con tutte le altre discipline del percorso scolastico. Inoltre è una grande opportunità per confrontarsi con la vita di ogni giorno, imparando ad affrontare le grandi domande che essa pone, cercando di trovare una strada per vivere in modo sereno.
Religioni in contatto

Oggi gli Stati e le società civili avvertono sempre più l’esigenza del dialogo interreligioso inteso come confronto tra soggetti e comunità portatrici di diverse visioni. A questo proposito ricordiamo l’incontro interreligioso di Assisi del 27 ottobre 1986, organizzato da papa Giovanni Paolo II, che per la prima volta riunì i leader religiosi del pianeta per formulare insieme una preghiera per la pace nel mondo.


Competenze insieme
Verifichiamo le conoscenze
1. In base a che cosa si può affermare che la religione cristiana ha contribuito alla nascita della cultura italiana?
2. Perché, secondo voi, studiare religione a scuola è importante?
Attiviamo le abilità
Dividetevi in gruppi da tre o quattro persone. Immaginate di dover fare da guida a degli amici e a delle amiche che non hanno mai visitato la vostra città. Individuate su una mappa i luoghi che hanno a che fare con la religione e tracciate un itinerario da far percorrere ai visitatori e alle visitatrici: avrete realizzato un tour a tema… religioso!

2 Dal senso religioso alle religioni
Perché nasce il senso
religioso
Da sempre l’essere umano non si accontenta di soddisfare i propri bisogni materiali come mangiare, vestirsi, avere un riparo. La sua capacità di ragionare lo porta a riflettere sul senso della vita e a porsi domande come queste:
Chi sono?
Da dove vengo?
Dove vado?
Qual è lo scopo della mia vita?
Cosa c’è dopo la morte?
Questa ricerca può sconfinare dal mondo materiale verso una dimensione più spirituale e religiosa. È la dimensione del sacro, legata al senso del mistero che da sempre affascina l’essere umano perché lo pone di fronte al desiderio di infinito. Forse è capitato anche a te di provare emozioni intense ammirando un tramonto, un
Una domanda è come un coltello che squarcia la tela di un fondale dipinto per permetterci di dare un’occhiata a ciò che si nasconde dietro.
Reagisci al post
panorama e scoprendo la capacità di meravigliarti di fronte a tanta bellezza. Le emozioni forti portano il cuore a porsi domande e a cercare risposte spesso non facili. Anche le civiltà più antiche hanno provato questi sentimenti e spesso hanno trovato risposte nella relazione con una potenza superiore. La necessità di relazionarsi con essa ha fatto nascere preghiere e riti che permettono all’essere umano di entrare in contatto con la divinità. Divinità, riti, preghiere sono elementi che formano la religione, un’esperienza che gli esseri umani di tutti i tempi hanno condiviso pur con tante differenze.
Glossario
Sacro: il termine deriva dal latino sacer e indica tutto ciò che è collegato o dedicato alla divinità. Rito: cerimonia di un culto religioso che segue precise norme.

Come classificare le religioni?
Che cosa significa religione? La parola religione ha fatto e fa ancora discutere storici e studiosi. Alcuni ritengono che il termine latino religio derivi dal verbo religare (legare, fissare, annodare), riferendosi al legame tra l’essere umano e Dio attraverso il culto; altri presuppongono invece che derivi da relegere (cercare, guardare con attenzione, avere riguardo), come invito all’osservanza scrupolosa delle pratiche di culto.
Religioni in contatto
Nel corso dei secoli gli esseri umani hanno cercato nelle religioni la risposta agli interrogativi più profondi del loro cuore.
Gli uomini attendono dalle varie religioni la risposta ai reconditi enigmi della condizione umana, che ieri come oggi turbano profondamente il cuore dell’uomo: la natura dell’uomo, il senso e il fine della nostra vita, il bene e il peccato, l’origine e lo scopo del dolore, la via per raggiungere la vera felicità, la morte, il giudizio e la sanzione dopo la morte, infine l’ultimo e ineffabile mistero che circonda la nostra esistenza, donde noi traiamo la nostra origine e verso cui tendiamo.
(Nostra aetate, 1)
Numerosi sono i criteri che si possono stabilire per classificare le religioni, ma è importante innanzitutto distinguerle tra religioni politeiste, i cui fedeli adorano tante divinità, e monoteiste, i cui credenti confidano nell’esistenza di un solo Dio.
Un altro criterio di distinzione delle religioni è quello che si basa sul concetto di Rivelazione. Parliamo di religioni rivelate quando è Dio a manifestarsi all’essere umano facendosi conoscere; parliamo invece di religioni naturali quando è l’essere umano a mettersi alla ricerca della divinità attraverso la natura. Le forze della natura come aria, acqua, fuoco, necessarie alla vita dell’essere umano, sono considerate, in questo caso, delle divinità da adorare.
Glossario
Rivelazione: rivelare significa «togliere il velo», quindi manifestare.
Competenze insieme
Verifichiamo le conoscenze
1. Elencate almeno tre domande sul senso della vita.
2. Completate le seguenti frasi.
a. Una religione si dice naturale quando
b. Una religione si dice rivelata quando
c. Una religione si dice monoteista quando
e politeista quando
Scambiamoci le idee
Riflettete sul senso che ha per voi la religione e riportate il vostro pensiero sul quaderno, articolandolo in almeno tre punti. Poi discutete tutti insieme dell’argomento in classe, confrontando le vostre idee e scrivendo sulla lavagna quelle più significative.
Lezione
3
Le caratteristiche delle religioni antiche
Il senso religioso all’alba dell’essere umano

Il senso religioso si manifestò già nei primi ominidi del Paleolitico (compreso tra 2,5 milioni e 10 000 anni fa) anche se in questo periodo non erano ancora presenti pratiche religiose ben precise, in quanto l’essere umano viveva ancora nella condizione di nomade. Nonostante ciò, sono giunti sino a noi segni di una religiosità primitiva caratterizzata da graffiti realizzati nelle pareti delle grotte e piccole statuette, dette «Veneri», che rappresentavano la fecondità del corpo femminile. Inoltre sono stati rinvenuti resti di sepolture intorno alle quali gli archeologi hanno trovato suppellettili utili nella vita quotidiana, che fanno pensare che già si avesse l’idea di una forma di vita nell’aldilà simile a quella terrena. Le pareti delle caverne erano decorate con incisioni e pitture che avevano una funzione propiziatoria per favorire il buon esito della caccia. Si pensa inoltre che queste caverne così decorate fossero utilizzate come santuari: i soggetti rappresentati sulle pareti assumevano un significato simbolico e si trovavano nella parte più interna della grotta.
Glossario
Michelangelo Buonarroti (1475-1564) scultore, pittore e architetto italiano
La fede nell’esistenza di Dio e la negazione dell’esistenza di Dio hanno un punto in comune: il desiderio di Dio.
Reagisci al post

Rinoceronti e cavalli, 30 000 a.C., pitture rupestri. Grotta di Chauvet, Francia.

Religioni in contatto
Paleolitico: dal greco palaiòs, «antico», e lìthos, «pietra», ossia «età della pietra antica». Indica la più antica età della pietra.
Venere: detta anche «dea madre», è la divinità più importante per le popolazioni primitive.
Nelle religioni l’essere umano ha sempre manifestato la necessità di rappresentare le forze della natura e le divinità con le immagini. Questo avviene ancora oggi, anche se con due importanti eccezioni: gli ebrei e i musulmani non possono rappresentare con immagini il proprio Dio.
Le religioni delle civiltà
antiche

Della storia antica del Mediterraneo sono stati protagonisti luoghi in cui nacquero civiltà dove per prime si verificarono la rivoluzione urbana e l’invenzione della scrittura, come la Mesopotamia e l’Egitto. Nel Neolitico (tra 8 000 e 5 000 anni fa), i popoli di queste civiltà politeiste, che affermavano l’esistenza di diverse divinità, iniziarono a pensare che delle entità superiori dominassero il mondo e rappresentarono le loro divinità in modi diversi: queste potevano essere antropomorfe o zoomorfe (soprattutto nel popolo egizio) e, a volte, la loro vita assomigliava a quella dell’essere umano; questo, a sua volta, doveva conquistarsi il loro favore attraverso riti che spesso coinvolgevano tutta la comunità. In queste civiltà la religione diventò sempre più un fenomeno organizzato, contenente elementi comuni ai vari culti: divinità, luoghi di culto, persone sacre, miti, riti e testi sacri.
Glossario
Neolitico: dal greco nèos, «nuovo», e lìthos, «pietra», ossia «età della nuova pietra». Antropomorfo: dal greco ànthropos «uomo», e morphè, «forma»; con sembianze umane.
Zoomorfo: dal greco zòon, «animale», e morphè, «forma»; con forma e aspetto animale.
Competenze insieme
Verifichiamo le conoscenze
APPREN DIMENTO
COOPE R ATIVO
1. Una forma di religiosità appartenente al Paleolitico è rappresentata dai: A templi. B graffiti. C santuari.
2. Quali sono gli elementi comuni tra le religioni delle civiltà antiche?
Attiviamo le abilità
Dividetevi in gruppi da tre. Ogni gruppo dovrà preparare una breve presentazione multimediale dove raccogliere le immagini che rappresentano elementi legati alla religiosità del Paleolitico e delle civiltà antiche. Esponete infine i vostri lavori in classe.

Lezione
4
Divinità e persone sacre



Dio e dèi
La religione è caratterizzata da elementi comuni che le danno forma e organizzazione e il primo elemento indispensabile è quello della fede in un dio, termine che indica un’entità superiore dalla potenza straordinaria. I nomi per invocare la divinità variano tra le diverse culture religiose.
Le religioni delle antiche civiltà erano prevalentemente politeiste e riunivano le loro divinità in un pantheon, ovvero l’insieme di tutti gli dèi a immagine del mondo umano; quello egizio era tra i più ricchi che esistessero (Ra era il dio del sole, Horus il signore del cielo, Ptah il protettore degli artigiani…). Le principali civiltà in cui si sviluppò questo tipo di religione furono quelle mesopotamiche, gli Egizi, i Greci e i Romani. In particolare, i Greci erano molto attenti alla
Hermann Hesse (1877-1962)
scrittore e filosofo tedesco, Nobel per la letteratura nel 1946
La fede, così come l’amore, non passa attraverso la ragione.
Reagisci al post
religione come testimoniano i numerosi santuari e templi dedicati alle principali divinità: Atena, Apollo, Zeus, Era e Afrodite. Gli dèi abitavano nell’Olimpo, il monte più alto di tutta la Grecia, e venivano spesso onorati anche con statue maestose, riposte all’interno degli edifici di culto. I Greci nutrivano timore nei confronti degli dèi, i quali venivano rappresentati con sembianze umane e dell’essere umano assumevano anche i comportamenti. La civiltà greca influenzò notevolmente i Romani che importarono, oltre alle opere artistiche e letterarie, anche alcuni usi e costumi religiosi.
Religioni in contatto
Nella religione islamica Dio ha addirittura 99 nomi. Eccone alcuni: Il Misericordioso, Il Compassionevole, Il Santo, La Pace, Il Fedele, Il Custode, Il Potente.

I sacerdoti
Con l’affermarsi di divinità forti e potenti nacquero figure di mediatori, come quella del sacerdote. Il re fu una delle più antiche figure di sacerdote, ma successivamente si assistette a una suddivisione dei poteri: da un lato il potere temporale (che riguardava l’amministrazione delle cose terrene), dall’altro il potere spirituale (che riguardava la cura delle anime). Il primo rimase in mano al re, il secondo venne invece affidato al sacerdote.
Nell’antico Egitto i sacerdoti rappresentavano il re; il ruolo sacerdotale era ereditario e la loro era una casta chiusa. In questa società essi si
occupavano di offrire acqua, incenso e cibo alle statue degli dèi dei quali curavano le necessità. Presso gli antichi Romani, invece, i sacerdoti guidavano le cerimonie pubbliche ed erano divisi a seconda dei doveri a loro affidati. Gli àuguri, per esempio, avevano il compito di interpretare la volontà degli dèi attraverso i segni divini. Gli aruspici, invece, interpretavano i segni divini attraverso l’analisi delle interiora degli animali, specialmente del fegato.
Glossario
Sacerdote: dal latino sacer, «sacro», unito al greco dot, «io do», ministro che ha il compito di offrire sacrifici agli dèi.
Pieter Paul Rubens, L’interpretazione del sacrificio, 1616-1617. Liechtenstein Museum, Vienna.

Competenze insieme
Verifichiamo le conoscenze
1. L’elemento principale che caratterizza una religione è:
A il rito della sepoltura.
B il luogo di culto.
C la fede in una o più divinità.
Attiviamo le abilità

2. Quale era il compito degli àuguri?
A Interpretare i segni divini.
B Punire i malvagi.
C Offrire acqua e cibo agli dèi.
A gruppi e coordinati dall’insegnante, cercate su internet alcune immagini di luoghi di culto di civiltà antiche ancora oggi presenti in luoghi come Roma, Atene, Karnak (Luxor), Ur. A ogni gruppo verrà assegnato un luogo. Terminata la ricerca, mescolatevi in nuovi gruppi in cui ciascun componente abbia svolto una ricerca diversa e confrontate le informazioni che avete raccolto.
Lezione 5
Miti e testi sacri
Un racconto che viene da lontano
La parola mito deriva dal greco mythos, cioè «racconto». Nella società arcaica il mito indicava una storia vera, il cui contenuto era sacro. I protagonisti erano dèi ed esseri umani esemplari per il loro coraggio, le loro virtù e le loro gesta. Per poeti come Omero il mito era una storia sacra che narrava ciò che era accaduto alle origini della storia dell’umanità. Nei miti, infatti, lo scopo era quello di dare una risposta ai grandi interrogativi dell’essere umano e per i popoli del tempo costituivano vere e proprie verità di fede, con un valore religioso e spirituale. Oggi invece il mito è riconosciuto come una narrazione fantastica con un valore simbolico.
Glossario
Diluvio universale: secondo il racconto biblico, grande pioggia torrenziale che sommerse la Terra per punizione divina e a cui riuscì a sopravvivere Noè.
Michelangelo Buonarroti, Diluvio universale, 1508-1510.
Cappella Sistina, Musei Vaticani, Città del Vaticano.

Chi è privo di un mito è un uomo che non ha radici.
Reagisci al post
Molti miti, pur appartenendo a culture molto lontane tra loro, si assomigliano; a volte i racconti sembrano gli stessi, con l’unica differenza dei nomi dei personaggi. Come è possibile che questo accada? Una delle ipotesi è che uno stesso racconto possa essere stato diffuso in diverse parti del mondo da viaggiatori e mercanti; un’altra teoria riguarda il fatto che intuizioni, saggezze e spiegazioni sono comuni fra gli esseri umani, che tentano quindi di chiarire qualcosa utilizzando immagini e situazioni molto simili tra loro. Questo porta a pensare che più che di vari miti, si possa parlare di un solo mito con tante varianti. Un esempio di questo è rappresentato dal mito del diluvio universale.
Religioni in contatto
Il mito del diluvio universale è presente in tante religioni antiche, come quella egizia e mesopotamica. Ma mentre in queste ha come finalità principale quella di spiegare il perché delle grandi inondazioni attribuendole ai conflitti tra le divinità, nel racconto del diluvio della Bibbia Dio esalta il bene che si identifica con Noè rispetto al male che è prevalente e coinvolge l’umanità intera.


Dal mito al testo sacro
I miti furono tra i principali collanti nelle società antiche: tutti, infatti, conoscevano le avventure mitologiche di dèi, esseri umani ed eroi e, in questo senso, il mito contribuì a mantenere intatto e saldo il senso di identità di un popolo. Il racconto mitologico caratterizzò anche la poesia greca, di cui sono un importante esempio l’Iliade e l’Odissea, benché i due poemi contengano un preciso fondamento storico.
Con il passare del tempo i miti, che inizialmente venivano tramandati a voce, sono stati raccolti e fissati attraverso la scrittura, portando alla nascita dei testi sacri, documenti e opere letterarie ritenute sacre dalle religioni. I testi sacri divennero così il fondamento delle religioni, delineandone la dottrina e la vita.
Cultura attiva
L’identità
Tutte le persone hanno bisogno di affermarsi come identità distinte e di riconoscersi in qualcosa che le accomuna, per esempio i valori, la religione, le tradizioni e le usanze, la storia dei luoghi in cui sono nate o in cui vivono. Ecco perché in molte città si formano quartieri in cui persone della stessa etnia si raggruppano e convivono per aiutarsi reciprocamente e valorizzare le proprie origini e la propria cultura di provenienza.
Conosci o hai mai visitato quartieri come questi? Pensi possa esserci un lato negativo?
Competenze insieme
Verifichiamo le conoscenze
1. La parola mito significa:
A favola.
B racconto.
C storia.
Scambiamoci le idee
APPREN

2. Per i popoli antichi il mito:
A era pura invenzione.
B aveva un valore sacro. C era un insieme di storie divertenti.
3. I testi sacri contengono miti. A Vero. B Falso.
Confrontatevi in classe e riflettete insieme sul significato attuale della parola «mito», partendo dalle seguenti domande:
- A che cosa pensi quando senti la parola «mito»?
- Considerando ciò che hai appena studiato sul mito, quale pensi sia il suo significato originario?
- Quale significato pensi abbia oggi il mito?
#BibbiaPerTe
Il racconto del diluvio


Il passo biblico del diluvio universale è uno dei racconti che circolavano nel vicino Oriente, ispirato sicuramente alla più antica e celebre epopea mesopotamica di Gilgamesh. Dietro tali racconti si nasconde il ricordo di qualche cataclisma che dovrebbe aver colpito, in epoche lontane, la regione della Mesopotamia. Ecco come viene raccontato nel capitolo 7 della Genesi, il primo libro della Bibbia.

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A gruppi leggete il post e condividete ognuno il proprio commento, poi riportateli nelle nuvolette.
L’essere umano compie spesso azioni che hanno conseguenze dannose per se stesso e per chi lo circonda.
Lezione 6 Comunicare con Dio: il luogo sacro
Luoghi di culto

Fin dalle origini l’essere umano ha manifestato la necessità di esprimere la propria riconoscenza alla divinità o di chiedere a essa un aiuto per affrontare le difficoltà della vita. Per fare questo ha scelto dei luoghi ritenuti sacri in cui fosse possibile manifestare tali esigenze attraverso gestualità, preghiere e cerimonie. Questi luoghi potevano essere lasciati allo stato naturale, per esempio laghi, fiumi, montagne e rocce, oppure essere costruiti dall’essere umano. Nel Neolitico, ultimo periodo della Preistoria, a questo scopo vennero eretti i megaliti, «grandi pietre». Tra questi, i menhir e i dolmen rappresentavano

Madre Teresa di Calcutta (1910-1997) missionaria albanese, santificata nel 2016
Dio parla nel silenzio del cuore. Ascoltare è l’inizio della preghiera.
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dei luoghi sacri, dove donne e uomini si recavano per comunicare con gli dèi. Con il passare del tempo le civiltà più organizzate iniziarono a costruire luoghi di culto sempre più grandi e complessi che contenevano spazi sacri destinati al popolo, ai sacerdoti e alla divinità. Presso le civiltà mesopotamiche, per esempio, la statua della divinità protettrice era custodita nella cella principale della ziggurat, l’edificio sacro della città.
Glossario

Menhir: grande pietra conficcata nel terreno.
Dolmen: megalite costituito da due o più lastre di pietra appoggiate su altre fissate nel suolo.
Religioni in contatto
Ogni religione ha un proprio luogo sacro. Eccone alcuni, appartenenti alle religioni maggiormente diffuse.

Cristianesimo: chiesa Ebraismo: sinagoga Islamismo: moschea


: mandir


In Grecia


La religione greca inizialmente non prevedeva che si costruissero edifici particolari per il culto della divinità e qualunque luogo era adatto a compiere riti sacri. L’idea del tempio religioso si sviluppò di pari passo con la nascita di una struttura cittadina sempre più definita. Per i Greci, infatti, le divinità dimoravano sull’Olimpo e non si potevano vedere.
Il luogo sacro per eccellenza era il santuario panellenico, lo spazio dedicato al dio sulla terra. Al suo interno si trovavano gli altari, presso i quali si facevano i sacrifici, e il tempio, all’interno
del quale veniva fatta custodire la statua del dio a cui il tempio era dedicato e a cui potevano accedere soltanto coloro che si erano purificati. Il tempio greco aveva una struttura fissa, che rimase pressoché invariata nel corso dei secoli: l’elemento più importante era la cella, uno spazio di forma rettangolare adibito a ospitare la statua del dio.
Glossario
Purificazione: cerimonia religiosa con la quale si tolgono le impurità nelle persone per renderle degne di accostarsi al sacro.
Competenze insieme
Verifichiamo le conoscenze
1. I luoghi di culto sono sempre esistiti?
A Sì, fin dalla Preistoria.
B No, anticamente non erano presenti.
C Sì, ma solo con il nascere delle prime civiltà.
Cultura attiva

Un luogo in cui pregare
L’articolo 18 della Dichiarazione universale dei diritti umani afferma che ogni fedele ha il diritto di manifestare il proprio credo sia in privato sia in pubblico, e può quindi frequentare il luogo di culto della propria religione, da solo o insieme ad altri fedeli.
Hai mai letto il testo dell’articolo 18? Cercalo su internet.
2. Quale tra questi non è un luogo di culto?
A Tempio greco.
B Ziggurat.
C Cella.
Attiviamo le abilità
A casa, cercate e ritagliate delle immagini di alcuni luoghi di culto attuali (sia naturali sia costruiti dall’essere umano) che utilizzerete poi per creare un cartellone diviso in due sezioni: luoghi di culto naturali e luoghi di culto costruiti dall’essere umano. Quali sono più numerosi? Quali vi piacciono di più e perché?
Scultura decorativa posta alla sommità del frontone.


È normalmente decorato con delle sculture.
È generalmente decorato con bassorilievi.
Sono l’elemento portante della struttura. Sono costituite da un fusto cilindrico che può essere scanalato e terminano alla sommità con un capitello che sostiene l’architrave.
La parte del portico antistante l’ingresso della cella.
Stilobate

Tetto
Sostenuto da travi in legno e coperto da tegole, è l’elemento più fragile del tempio, soggetto a crolli, incendi e a un veloce deterioramento.
Cella
All’interno si trova la statua (o simulacro) della divinità alla quale è dedicato il tempio. In genere si tratta di una scultura di grandi dimensioni, composta di diversi materiali: marmo, avorio, oro...
La base del tempio sulla quale si innalzano le colonne e i muri della cella. 6
La casa della divinità
Il tempio è l’edificio più rappresentativo della civiltà greca. Che fosse costruito su un’acropoli oppure parte di un santuario che comprendeva anche altri edifici dedicati a una divinità, rispondeva sempre a modelli architettonici precisi rimasti pressoché invariati nei secoli e che verranno ripresi anche dai Romani. Come presso altre civiltà antiche, il tempio era per i Greci la casa della divinità: al suo interno, il luogo più sacro era la cella (naós), che custodiva la statua del dio o della dea. La pianta del tempio andò evolvendosi nel tempo: da semplice cella con due colonne antistanti l’entrata, si arricchì di un portico a quattro colonne, poi di un doppio portico e, infine, di un colonnato che circondava la cella anche con una doppia fila di colonne.
Le religioni monoteiste
L’origine del monoteismo
Il monoteismo è un fatto storico che si è concretizzato con l’intervento di grandi personalità religiose come Mosè, Gesù e Maometto. In alcune civiltà antiche, come quella egizia e quella babilonese, in realtà, si verificarono delle tendenze monoteistiche, ma spesso si ridussero alla supremazia di una divinità sulle altre, considerate inferiori.
L’ebraismo, da cui il cristianesimo e l’islamismo geneticamente dipendono, si propose invece come religione monoteista e divenne la radice della forma religiosa prevalente nel mondo moderno in cui, infatti, le religioni più diffuse professano la fede verso un solo dio.
Il monoteismo, dal punto di vista della storia della civiltà, è stato riconosciuto come la forma culturalmente più evoluta della religione, perché rappresenta il modo di pensare il divino più coerente con i princìpi religiosi.

Papa Francesco 266° Papa della Chiesa cattolica
Dobbiamo perseguire una reale fratellanza, basata sulla comune origine da Dio ed esercitata nel dialogo e nella fiducia reciproca.
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Religioni in contatto
Cristianesimo e islam sono le religioni che contano più fedeli nel mondo. Attualmente il cristianesimo conta circa 2,4 miliardi di aderenti, il 30% degli abitanti del pianeta Terra. L’islam ha 1,8 miliardi di fedeli, ovvero il 23% della popolazione mondiale.
Cultura attiva
Non tutti sanno che...
Esiste una forma di religione monoteista ancora più remota, sviluppatasi attorno al 1000 a.C. nell’Iran antico: lo zoroastrismo. Fondatore e profeta di questo culto fu Zarathustra (Zoroastro, in lingua greca) che predicò la fede in un unico dio supremo, Ahura Mazdā. Lo zoroastrismo ha costituito per secoli la religione principale dei territori dell’Asia centrale, fino alla conquista araba del VII secolo d.C. e alla conseguente nascita e diffusione dell’islam.
Con l’aiuto dell’insegnante svolgi una breve ricerca su internet su Ahura Mazdā: caratteristiche del dio, immagini, curiosità.

Le tre grandi religioni
monoteiste
Tre grandi religioni provenienti dall’oriente attraverso tre messaggeri, Mosè, Gesù e Maometto, hanno dato vita a tre comunità di credenti: gli ebrei, i cristiani e i musulmani. Storicamente, tra loro ci furono scontri, liti e guerre, ma anche tante occasioni di dialogo e collaborazione. Ebrei, cristiani e musulmani sono i fedeli di un Dio unico e rivelato: il Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe che è stato per primo il Dio della fede di un popolo, il popolo ebraico. È il Dio che ha fatto uscire il suo popolo dall’Egitto fino a condurlo alla Terra Promessa, il Dio dell’Alleanza, il Dio dei cristiani che con Gesù porta la legge dell’amore e il messaggio dei profeti. L’islam fa fede alla parola di Allah dettata al profeta Maometto nel 610 d.C., in quella che i musulmani chiamano la «Notte del Destino». Egli venne incaricato, grazie alle rivelazioni dell’arcangelo Gabriele, di diffondere e far conoscere all’umanità la parola di Dio. Per i musulmani Maometto rappresenta l’ultimo profeta inviato da Dio al mondo.
Competenze insieme
Verifichiamo le conoscenze

1. Qual è la forma di religione prevalente nel mondo moderno?
2. Quale tra le tre grandi religioni monoteiste è nata per ultima?
Attiviamo le abilità
A coppie, svolgete una ricerca su internet (con l’aiuto dell’insegnante) utilizzando come parole-chiave «islamismo», «ebraismo», «cristianesimo» e colorate le zone in cui sono diffuse le tre grandi religioni monoteiste.
Mappa attiva


Completa la mappa con le parole date. monoteiste – Preistoria – Greci – miti – religione – sacre
L’essere umano
dei popoli della e della
Mesopotamia
persone
alle domande fondamentali
sulla sua esistenza da sempre cerca le risposte
attraverso
come testimoniano gli antichi culti
degli Egizi dei Romani dei
tutti caratterizzati da
luoghi di culto islam riti cristianesimo
testi sacri divinità
elementi presenti anche nelle
tre grandi religioni
ebraismo
Ripassa e condividi
Crea un cruciverba per il ripasso. Risolvi e riorganizza le definizioni qui date in ordine sparso, poi utilizza le caselle per costruire sul quaderno il tuo cruciverba.
Cerimonia di un culto religioso.
Il numero delle religioni monoteiste.
Narrazione fantastica con valore simbolico.
Edificio rappresentativo della civiltà greca
1 I ministri del culto degli antichi Romani.
La venerano i fedeli di una religione.
Crea un post che esprima efficacemente che cos’è la religione per te. Scegli un’immagine rappresentativa (disegnala tu oppure ritagliala e incollala) e accompagnala con un breve testo che puoi arricchire con hashtag ed emoticon.

A gruppi, confrontate i post che avete creato e scambiatevi le impressioni.
Quali elementi comuni individuate tra i vostri post?
Quali differenze?
Che cosa avete imparato di nuovo sui compagni o le compagne del vostro gruppo?
Valuta le tue conoscenze

1 Indica a quale religione dell’antichità appartiene ciascuna immagine.



Religione dei Greci.
Religione dei popoli della Mesopotamia.
Religiosità della Preistoria.
Religione degli Egizi.
Religione dei Romani.
Religiosità della Preistoria.
Religione dei Greci.
Religione degli Egizi.
Religione dei Romani.
2 Cerchia i nomi delle tre grandi religioni monoteiste.
Egizi Cristianesimo Mesopotamica Greci
Ebraismo Preistoriche Romani Islam
3 Quali segni ha lasciato la religione cristiana nella cultura italiana?
A Nessuno.
B Solo le cerimonie dei sacramenti come battesimo e matrimonio.
C Edifici, opere d’arte, feste, valori e tradizioni.
4 Indica con una crocetta le domande sul senso della vita.
A Che cosa mangerò?
B Da dove vengo?
C Chi sono?
D Dove dormirò?
5 Collega con una freccia il tipo di religione al suo significato.
a. Religioni naturali
b. Religioni rivelate
c. Religioni monoteiste
d. Religioni politeiste
1. Quando è l’essere umano che crea la religione.
2. Quando si crede in tante divinità.
3. Quando si crede in un solo Dio.
4. Quando è il dio che si rivela.
6 Indica se le seguenti affermazioni sono vere o false.
a. Il senso religioso si è manifestato già nei primi ominidi del Paleolitico. V F
b. Le Veneri rappresentavano la fecondità. V F
c. Il Pantheon è un luogo di culto. V F
d. Le pitture nelle pareti delle caverne sono segni che avevano solo funzione di abbellimento. V F
e. Le sepolture dei popoli del Paleolitico fanno pensare a un’idea dell’aldilà. V F
f. Le divinità delle antiche civiltà erano solo antropomorfe.
g. La vita delle divinità era spesso simile a quella degli esseri umani.
7 Per ogni elemento che fa parte della struttura di una religione fai un esempio tratto dalle religioni antiche che hai studiato.
a. Divinità:
b. Luoghi di culto:
8 Scrivi la definizione delle seguenti espressioni.
a. Potere temporale:
c. Persone sacre:
d. Miti:
b. Potere spirituale: ............................................................................................................................................................................................................
9 Che cosa hanno in comune l’ebraismo, il cristianesimo e l’islam?
A Hanno lo stesso luogo di culto.
B Sono nate nello stesso momento.
C Sono religioni rivelate.
Rifletti e valuta il tuo livello di apprendimento dell’Unità.
Contenuti che ho memorizzato con più facilità
Concetti che ho trovato più difficili da comprendere
Argomenti che ho bisogno di ripassare
La mia preparazione nel complesso
Unità 2 Il popolo eletto

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Guarda il video che riassume i contenuti dell’Unità prima della lezione
MATERIALI PER DIDATTICA DIGITALE INTEGRATA
Fiducia
In questa Unità parleremo di Alleanza, patto e promessa, passando attraverso la narrazione della storia di personaggi biblici importanti come Abramo, Isacco, Giacobbe ecc. A ognuno di loro Dio ha fatto delle promesse che ha mantenuto e loro hanno avuto fiducia. Questo valore è molto importante ma, purtroppo, non sempre gli viene dato il giusto peso.
Lezioni 8-11

Scambiamoci le idee
A coppie riflettete sulla fiducia, su quanto sia importante fidarsi del prossimo e sulle difficoltà che incontrate nel percorso di costruzione della fiducia con gli altri.
Verso il monoteismo
Un solo Dio
L’ebraismo fu la prima religione monoteista della storia. L’etimologia del nome potrebbe derivare da un antico progenitore (Heber) oppure da habiru (voce accadica) che significa «senza terra».
Nel periodo più antico della sua storia, infatti, il popolo ebraico era costituito da tribù di pastori seminomadi che si muovevano sulle terre ricche di acque della Mezzaluna fertile, in cui scorrono i fiumi Tigri, Eufrate, Giordano e Nilo.
Gli Ebrei di quest’epoca erano politeisti ma una divinità su tutte era considerata la principale. Un giorno questa divinità, che gli ebrei chiamano Adonai, decise di manifestarsi agli esseri umani, rivelandosi come unico Dio.
A ricevere la chiamata fu Abramo, capo di una tribù di pastori che viveva a Ur, un’antica città sumerica.
Ebla



Ugarit M
EGITTO
Egizi
Tebe
Ninive
Babilonia
Babilonesi
Gino Strada (1948-2021) chirurgo di guerra e uno dei fondatori di Emergency
Una promessa è un impegno, è il mettersi ancora in corsa, è il non sedersi su quel che si è fatto. Dà nuove responsabilità, obbliga a cercare, a trovare nuove energie.
Reagisci al post
E da quella tribù discende il popolo eletto. È difficile stabilire con esattezza l’epoca in cui visse Abramo (si pensa intorno al 2000 a.C.), in quanto i racconti della Bibbia (chiamata Tanakh dagli ebrei) hanno uno scopo più religioso che storiografico e quindi non sempre i punti di riferimento sono precisi.
A partire dal 70 d.C., quando avvenne la diaspora, ovvero la dispersione del popolo ebraico su tutto il territorio mondiale, la religione ebraica subì cambiamenti in relazione ai contesti in cui questo popolo si trovò a vivere. Oggi l’ebraismo incorpora, al suo interno, vari modelli di religiosità che però rimangono accomunati dalla condivisione di diverse norme.
Uruk Lagash
Sumeri
Glossario
Adonai: parola ebraica che significa «Signore», è utilizzata dagli ebrei come appellativo di Dio, poiché il suo vero nome, riportato con la scrittura consonantica YHWH, non può essere pronunciato.
Abramo: in ebraico Avraham, «Padre di molti/dei popoli».
Popolo eletto: è il popolo ebraico scelto da Dio per far parte della sua Alleanza.
Religioni in contatto
Ebraismo, cristianesimo e islamismo sono le tre religioni monoteiste e rivelate. Sono dette anche «abramitiche» in quanto tutte considerano Abramo come loro capostipite.

La regione storica della Mezzaluna fertile.

Dalla Rivelazione all’Alleanza
L’esperienza religiosa del popolo ebraico è unica nel suo genere e ruota attorno a due concetti fondamentali: quello di Rivelazione e quello di Alleanza. Il Signore decise di rivelarsi come il Dio della storia che guida le vicende umane, e scelse di manifestarsi, tra i tanti popoli, a quello ebraico. Nacque così un rapporto speciale tra Dio e il «popolo eletto»: Dio dichiarò il suo impegno ad amarlo, a prendersene cura, a proteggerlo in tutte le sue vicende, ma chiese agli Ebrei di avere con lui un rapporto unico ed esclusivo. Tra il Signore e gli Ebrei si costituì così un patto di Alleanza, che trovò nella creazione, dono di Dio all’umanità, il suo punto di partenza.
Competenze insieme
Verifichiamo le conoscenze
Ben presto, però, il popolo ebraico si dimostrò disobbediente e infedele, allontanandosi da Dio per cercare altrove la felicità. Dio fu così costretto a rinnovare questa Alleanza più volte, facendo conoscere ogni volta qualcosa in più di sé. Ciò avvenne attraverso personaggi la cui storia ci viene raccontata nella Bibbia: Noè, Abramo, Mosè, fino ad arrivare a Gesù, con il quale il patto d’amore tra Dio e l’umanità raggiunse il suo culmine.
Il concetto di Alleanza è la chiave di lettura di tutta la Bibbia, che ci aiuta a capire il significato delle tante vicende che in essa troviamo raccontate e che insieme formano quell’unica, grande storia, che i cristiani chiamano «storia della salvezza».
APPREN DIMENTO
COOPE R ATIVO
1. La religione ebraica è sempre stata monoteista.
A Vero. B Falso.
2. La diaspora degli Ebrei avvenne nel 70 d.C.
A Vero. B Falso.
Facciamo un dibattito
Mantenere la parola data fortifica i rapporti e contribuisce alla costruzione di una fiducia reciproca. Eppure può succedere di venir meno a una promessa, magari per paura di perdere qualcosa; a volte, infatti, a prevalere è l’interesse personale. Proviamo a ragionarci attraverso un dibattito. Dividetevi in due gruppi, ognuno dei quali raccoglierà fonti, informazioni e opinioni per sostenere e argomentare la tesi assegnata. Quindi pianificate e avviate il dibattito in classe.
Gruppo PRO
Mantenere la parola data ci rende persone migliori sulle quali poter fare affidamento, le amicizie diventano durature e, se anche qualcuno ci tradisce, la nostra coscienza sarà sempre a posto.
Gruppo CONTRO
Mantenere la parola data è una utopia: nessuno lo fa più. Si mantiene solo se ci sono interessi reciproci, se non ci si guadagna niente non ne vale la pena.
9 La promessa di una grande discendenza

Abramo: il capostipite
Abramo fu il capostipite e il primo uomo con il quale Dio stabilì il suo patto.
Il Signore disse ad Abram: «Vattene dalla tua terra, dalla tua parentela e dalla casa di tuo padre, verso la terra che io ti indicherò. Farò di te una grande nazione e ti benedirò, renderò grande il tuo nome e possa tu essere una benedizione». (Gn 12, 1-2)
Abramo si stabilì nella terra di Canaan, la Terra Promessa. Dopo una lunga attesa, sua moglie Sara, ormai anziana, gli partorì un figlio, Isacco. Dio volle mettere alla prova la fede di Abramo e gli chiese di offrirgli in sacrificio il suo unico figlio. Abramo affrontò questa terribile prova e salì su un monte con Isacco per sacrificarlo. Ma mentre stava per ucciderlo, Dio, vedendo la fede di Abramo, intervenne per fermarlo e gli promise, proprio attraverso il figlio Isacco, una lunga discendenza.



Frédéric A. Ozanam (1813-1853) storico e giornalista francese, beatificato nel 1997
La vita religiosa è quella che si è trasmessa dal primo uomo alla sua discendenza.
La vita religiosa è quella che si è trasmessa dal primo uomo alla sua discendenza.
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Frédéric A. Ozanam storico e giornalista francese Reagisci al post
Per un piatto di lenticchie
Isacco prese in moglie Rebecca dalla quale ebbe due gemelli: Esaù e Giacobbe. Dio disse a Rebecca: «Due nazioni sono nel tuo seno e due popoli dal tuo grembo si divideranno [...]». (Gn 25, 23) I due gemelli mostrarono da subito attitudini differenti. Esaù era il primogenito, ma Giacobbe riuscì a ottenere dal fratello il diritto di primogenitura scambiandolo con un piatto di lenticchie: Esaù arrivò dalla campagna ed era sfinito. Disse a Giacobbe: «Lasciami mangiare un po’ di questa minestra rossa, perché io sono sfinito». Per questo fu chiamato Edom. Giacobbe disse: «Vendimi subito la tua primogenitura». Rispose Esaù: «Ecco, sto morendo: a che mi serve allora la primogenitura?». Giacobbe allora disse: «Giuramelo subito». Quegli lo giurò e vendette la primogenitura a Giacobbe. Giacobbe diede a Esaù il pane e la minestra di lenticchie; questi mangiò e bevve, poi si alzò e se ne andò. (Gn 25, 29-34)
Canaan: chiamata anche Palestina, antica regione che comprendeva il territorio attuale di Libano, Israele e parti di Siria e Giordania.
Isacco: in ebraico «egli ride»; il suo nome deriva dalla reazione della madre quando udì la profezia che avrebbe avuto un figlio.
Giacobbe: dall’ebraico Ya’ãqob, «seguace di Dio».
Il viaggio di Abramo verso la Terra Promessa.
Anche secondo Rebecca, Giacobbe mostrava di avere attitudine al comando e quindi lo aiutò a ottenere dal padre la benedizione. Abramo, Isacco e Giacobbe sono considerati i patriarchi dell’ebraismo.
Il figlio prediletto
Da Giacobbe nacquero dodici figli che diventeranno i capi delle dodici Tribù di Israele. Giuseppe era il figlio prediletto di Giacobbe e questo suscitò l’invidia e la gelosia dei fratelli, che decisero di sbarazzarsi di lui vendendolo come schiavo a una carovana di Ismaeliti. E così Giuseppe giunse in Egitto. Grazie alla sua capacità di interpretare i sogni entrò nelle grazie del faraone che gli assegnò il compito di amministrare il grano per fronteggiare l’imminente carestia.
Proprio durante la carestia Giuseppe incontrò i suoi fratelli, giunti in Egitto per acquistare del grano, ma loro non lo riconobbero. Giuseppe, dopo averli messi alla prova, li perdonò e li accolse nella terra d’Egitto.
Competenze insieme
Verifichiamo le conoscenze
1. Chi è il capostipite del popolo ebraico? ........................................
2. Perché Dio chiese ad Abramo di offrire in sacrificio suo figlio?
3. Indicate se le affermazioni sono vere o false.
a. Isacco viene venduto come schiavo dai suoi fratelli. V F
b. Giacobbe ebbe dodici figli da cui nasceranno le dodici Tribù di Israele.
c. Esaù scambia la primogenitura con un piatto di lenticchie.
Glossario
Ismaeliti: discendenti dalla stirpe di Ismaele, figlio di Abramo e della schiava Agar. Ismaele è considerato il capostipite del popolo arabo.
Religioni in contatto
La storia di Giuseppe, seppure con qualche differenza rispetto al racconto biblico, compare anche nel Corano, il testo sacro dei musulmani, che dedica a questo patriarca la XII sura (così sono chiamati i capitoli in cui è suddiviso il Corano), una delle più lunghe del testo sacro dell’islam.
F
F
d. Giuseppe è figlio di Abramo e Sara. V F
Scambiamoci le idee
Pensando alla storia di Esaù e Giacobbe, a coppie riflettete: a che cosa non rinuncereste mai, neanche se vi venisse promesso un regalo prezioso?

Liberati dalla schiavitù

Salvato dalle acque
Dopo Giuseppe gli Ebrei non furono più nomadi o seminomadi nella terra di Canaan, ma si stabilirono in Egitto, nella parte orientale del delta del Nilo. Gli Ebrei rimasero in Egitto circa 400 anni, durante i quali il loro numero aumentò notevolmente fino a diventare un’importante minoranza del paese.
La situazione politica dell’Egitto col tempo cambiò radicalmente e gli Israeliti, che fino ad allora erano stati dei semplici pastori, furono ridotti in schiavitù e costretti a lavorare nei campi e a fabbricare mattoni con paglia e argilla. In questa situazione, sotto il governo del faraone Ramses II, che regnò dal 1279 al 1213 a.C., nacque Mosè, al quale Dio affiderà il compito di liberare il suo popolo dalla condizione di schiavitù.
Per paura che gli Israeliti potessero diventare troppo numerosi e forti, il faraone aveva ordinato l’uccisione di tutti i bambini maschi nati dalle loro famiglie. La madre di Mosè, per salvarlo dalla morte, si vide costretta quindi ad abbandonarlo appena nato: prese una cesta di papiro spalmato di bitume e di pece, vi sistemò il bambino e lo affidò alle acque del Nilo. La cesta si fermò proprio nel luogo dove la figlia del faraone stava facendo il bagno con le sue ancelle. La donna si accorse della cesta, la aprì e vide il bambino. Pur riconoscendo che era ebreo, decise di tenerlo come un dono offerto dal dio Nilo. Mosè crebbe, così, alla corte del faraone.
Nelson Mandela (1918-2013) politico e attivista sudafricano, presidente del Sudafrica dal 1994 al 1999
Nessuno è nato schiavo, né signore, né per vivere in miseria, ma tutti siamo nati per essere fratelli.
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Religioni in contatto
Nelle tre religioni monoteiste Mosè è considerato un personaggio straordinario e fondamentale. Per l’ebraismo è il più grande profeta che sia mai esistito. Nella religione cristiana è venerato come santo. Per l’islam è uno dei maggiori predecessori del profeta Maometto. Glossario
Israeliti: nome degli antichi Ebrei in quanto discendenti di Giacobbe, chiamato anche Israele. Mosè: il suo nome significa «salvato dalle acque».
Mosè dal faraone
Divenuto grande, un giorno Mosè si accorse di un ebreo che stava subendo molte percosse da una guardia egiziana. Per difendere l’uomo, Mosè uccise la guardia ma questo gesto gli impedì di restare in Egitto. Fu costretto a fuggire e si diresse verso il paese di Madian, dove conobbe il sacerdote Ietro e le sue figlie; vi si stabilì e sposò Zippora, la più grande, occupandosi di pastorizia.
Un giorno, mentre Mosè stava pascolando il gregge alle pendici del monte Sinai, Dio gli parlò da un roveto ardente, gli rivelò il suo nome e gli chiese di tornare in Egitto per liberare il suo popolo. Mosè chiese aiuto al fratello Aronne e insieme si diressero alla corte del faraone, che però si rifiutò di far partire gli Ebrei.
Di fronte all’ostinazione del faraone, Dio manifestò la sua potenza attraverso alcuni prodigi (le «piaghe»), ma anche di fronte a questi il faraone restò irremovibile. Allora Dio fu costretto a permettere un’ultima, drammatica piaga: la morte di tutti i primogeniti egiziani. In quell’evento morì anche il figlio del faraone che, addolorato, permise agli Ebrei di partire. Quella notte resterà fondamentale nella storia del popolo ebraico: è la notte della liberazione, la notte di Pasqua.
Pasqua: deriva dall’aramaico pasah e significa «passare oltre», «passaggio». Inizialmente era una festa ebraica legata alle attività agricole. In seguito è stata trasformata nel memoriale della liberazione dalla schiavitù dell’Egitto.

Competenze insieme
Verifichiamo le conoscenze
1. Perché il piccolo Mosè fu abbandonato sulle acque del Nilo?
2. Completate le frasi sulla vita di Mosè.
a. Crebbe alla ma fu costretto a fuggire dall’Egitto perché
b. A Madian sposò e si occupò di
c. Dio gli parlò da e gli affidò il compito di ......................................................................
dalla schiavitù d’Egitto. d. Dopo alcuni compiuti da Dio, il faraone si arrese e gli Ebrei furono liberi nella notte di .
Attiviamo le abilità
Esistono tantissimi dipinti che rappresentano la storia di Mosè ed è facile scovarli in rete con un motore di ricerca: basta digitare «Mosè nell’arte» su Google immagini. Provare per credere! Con l’aiuto dell’insegnante, cercate i dipinti che lo rappresentano. Potete anche organizzare i contenuti in una presentazione e poi esporre il vostro lavoro al resto della classe.
Verso Canaan


Attraversare il deserto
Gli Ebrei lasciarono l’Egitto e si misero in cammino per tornare verso la terra promessa da Dio, tanti anni prima, ad Abramo: la terra di Canaan. Iniziò così un lungo viaggio attraverso il deserto che, secondo la Bibbia, durò ben quarant’anni. Questi fatti sono raccontati nel libro dell’Esodo. Il cammino dell’esodo iniziò subito con un evento prodigioso. Il faraone, pentitosi di aver lasciato partire gli Ebrei, li rincorse con il suo esercito per riportarli in Egitto. Gli Ebrei si trovarono in trappola: davanti a loro c’era il mar Rosso, che con le sue acque impediva il passaggio, e dietro c’era l’esercito egiziano che si avvicinava minaccioso.
UNHCR, agenzia ONU per i rifugiati dal rapporto Global Trends del 2019
L’1 per cento della popolazione mondiale è in fuga da conflitti, persecuzioni e violenze.
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Dio manifestò la sua forza ordinando a Mosè di dividere le acque del mare e permettendo così agli Ebrei di passare. Le acque si richiusero subito dopo e l’esercito del faraone annegò. Altri segni straordinari accompagnarono il cammino nel deserto: al popolo ebraico non mancò da mangiare e da bere, Dio infatti inviò nel loro accampamento manna e quaglie, e fece scaturire l’acqua dalle rocce a Merìba. Nonostante queste prove dell’amore di Dio, più volte gli Israeliti misero in discussione il suo operato e si ribellarono a lui.
Esodo: partenza, emigrazione.
Manna: sostanza zuccherina di alcune piante miracolosamente inviata da Dio come cibo agli Ebrei nel deserto.

degli
Il segno dell’amore di Dio
Durante il cammino nel deserto ci fu un avvenimento che segnò per sempre la storia degli Ebrei e che è molto importante anche per i cristiani. Dio rinnovò solennemente l’Alleanza con il suo popolo chiamando Mosè sul monte Sinai e pronunciando le regole da osservare per mantenersi fedeli al loro patto: i dieci comandamenti. Per gli Ebrei queste regole sono state un motivo di vanto perché segno dell’amore di Dio nei loro confronti, che ne fece così un popolo speciale.
I comandamenti furono scolpiti su tavole di pietra perché restassero fissi per sempre. Gli Ebrei li conservarono subito con grande venerazione: costruirono una cassa di legno, ricoperta d’oro e riccamente decorata, per custodirle e
trasportarle durante tutto il cammino nel deserto. Questa cassa si chiamava «arca dell’Alleanza» e veniva custodita nel tabernacolo. Quando poi gli Ebrei raggiunsero la Terra Promessa, costruirono a Gerusalemme un Tempio maestoso, al centro del quale posero l’arca dell’Alleanza: quel Tempio era, quindi, la dimora di Dio in mezzo al suo popolo.
Glossario
Tabernacolo: grande tenda-tempio che veniva allestita dagli Ebrei durante l’esodo. Lo stesso nome indica, all’interno della chiesa cattolica, il luogo dove viene conservata l’eucaristia.

Religioni in contatto
Il tema dell’Alleanza attraversa tutta la Bibbia. Per gli ebrei il patto di Alleanza viene rinnovato sul monte Sinai attraverso il dono dei dieci comandamenti. Per i cristiani la Nuova Alleanza si realizza con Gesù.
Competenze insieme
Verifichiamo le conoscenze
1. Quale avvenimento ha segnato profondamente la storia del popolo ebraico?
2. Che cosa è l’arca dell’Alleanza?
Attiviamo le abilità
A coppie, cercate su internet il sito della UCEI (Unione delle Comunità Ebraiche Italiane), scegliete alcune sinagoghe d’Italia tra quelle elencate ed esploratele attraverso i tour virtuali proposti.
Alla ricerca di una guida
I giudici
Dopo numerose vicende, gli Israeliti arrivarono finalmente nella terra di Canaan. Mosè era morto poco prima, potendo solo vedere la Terra Promessa da lontano, senza riuscire a prenderne possesso: Giosuè fu il suo successore. Questa regione era già abitata da altre popolazioni e gli Ebrei dovettero conquistarsi il territorio attraverso delle guerre. Il popolo d’Israele era suddiviso in dodici tribù, che discendevano dai dodici figli di Giacobbe e che ne portavano i nomi. Una volta conquistato il territorio, questo fu diviso in undici parti e ne fu affidata una a ogni tribù. Ne rimase fuori una, la tribù di Levi, destinata a svolgere il servizio sacerdotale. In questo periodo, in cui il popolo d’Israele entrò in contatto con le culture locali, subendone l’influenza in più campi, svolsero un ruolo particolare i giudici, che erano capi militari, civili e religiosi. Tra questi condottieri, due furono particolarmente importanti: Sansone, ricordato per la sua forza, e Samuele, che fu profeta e l’ultimo dei giudici.
Giosuè: significa letteralmente «Dio è salvezza».
Profeta: dal tardo latino propheta, uomo ispirato che parla in nome di Dio.

Un buon re è una benedizione per il paese e una fortuna per il suo popolo.
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Cultura attiva
L’importanza dei politici
C’è chi la ama e chi non la sopporta, ma la politica serve e il mondo non può farne a meno. I politici rivestono un ruolo fondamentale per qualsiasi società che ha bisogno di essere governata e fare politica significa assumersi grandi responsabilità, agendo per il bene della comunità di cui si è al servizio.
Che cosa senti dire della politica? Quali caratteristiche dovrebbe avere, secondo te, un politico per governare bene il proprio popolo?

I re
I giudici guidarono il popolo per circa duecento anni, dalla morte di Giosuè fino all’elezione del primo re: Saul Saul proveniva dalla tribù di Beniamino e fu consacrato re dal profeta e giudice Samuele. Durante il suo regno dovette combattere contro alcune popolazioni locali che minacciavano gli Israeliti. Ottenne diverse vittorie, ma morì in battaglia combattendo contro i Filistei.
A Saul succedette Davide, della tribù di Giuda, che proseguì le guerre di conquista riuscendo a impadronirsi anche di Gerusalemme, che
Religioni in contatto
I re Davide e Salomone sono presenti anche nel Corano. Il re Salomone è citato tre volte nel Corano come un profeta saggio e dotato addirittura di abilità magiche.
Scuola di Raffaello, Giudizio di Salomone, 1518-1519. Palazzo Apostolico, Città del Vaticano.
Competenze insieme
Verifichiamo le conoscenze

divenne la capitale del regno. Davide condusse diverse campagne militari e riuscì a sconfiggere i nemici consolidando i confini del regno e gettando le basi per un periodo di pace e di prosperità.
A Davide succedette il figlio Salomone. Con lui il popolo d’Israele conobbe il periodo di massimo splendore, grazie alla conquista di territori senza spargimenti di sangue e soprattutto per lo sviluppo di un fiorente commercio. Il simbolo dell’età aurea di Salomone è il regale e grandioso Tempio di Gerusalemme. Ma Salomone è ricordato anche per la sua sapienza e la sua saggezza.

Unite con le frecce le imprese ai personaggi da cui sono state compiute.
1. Condusse il popolo ebraico nella terra di Canaan.
2. È ricordato per la sua forza.
3. Fu il primo primo re d’Israele.
4. Fece costruire il Tempio di Gerusalemme.
5. Era un discendente della tribù di Giuda.
6. Fu un giudice e un profeta.
Attiviamo le abilità
a. Sansone
b. Samuele
c. Davide
d. Saul
e. Salomone
f. Giosuè
Dividetevi in coppie. Ogni coppia si concentrerà sulla storia di uno dei personaggi nominati nella Lezione (Sansone, Samuele, Saul, Davide). Provate a cercare un episodio della vita del personaggio scelto sulla Bibbia (vedi «Consultare la Bibbia» a p. 74) e raccontatelo al resto della classe. Scoprirete storie straordinarie!

#BibbiaPerTe
Dio
chiama Samuele nel tempio
Una delle chiamate più famose dell’Antico Testamento è forse quella del profeta e giudice Samuele. Quando Dio lo chiama, egli sta dormendo nel tempio di Silo accanto al suo maestro, il sacerdote Eli. Samuele è ancora un ragazzo e inizialmente non comprende da chi provenga quella voce...

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Essere chiamati a svolgere un compito comporta delle responsabilità che possono mettere in difficoltà. Ma ognuno di noi, nella propria vita, può confidare nell’aiuto di persone fidate.
Dalla deportazione alla ricostruzione del Tempio
Euripide (ca. 485-406 a.C.) poeta tragico dell’antica Grecia
Non c’è dolore più grande della perdita della terra natia.
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In Babilonia
Alla morte di Salomone, avvenuta attorno al 930 a.C., si crearono tensioni tra la parte settentrionale del regno e quella meridionale. Questo causò la divisione del regno in due parti: le tribù del centro e del nord formarono il regno d’Israele, con capitale Samaria; le tribù del sud, invece, formarono il regno di Giuda e scelsero come capitale Gerusalemme.
I due regni ebbero vita autonoma per qualche secolo, finché dovettero fare i conti con le grandi potenze militari del tempo e, seppur in tempi diversi, vennero sconfitti: il regno d’Israele fu conquistato dagli Assiri nel 722 a.C., quello di Giuda dai Babilonesi nel 586 a.C.
Gerusalemme fu rasa al suolo, il Tempio venne saccheggiato e distrutto, e parte della popolazione fu deportata a Babilonia. Questo evento segnò in modo molto profondo la storia e la fede degli Ebrei. La certezza che Dio abitasse nel Tempio era per loro garanzia di protezione e questa tragica sconfitta fu vissuta come una punizione di Dio per i peccati del suo popolo.
Glossario
Deportazione: trasferimento forzato in un luogo fuori dai confini della patria.

Cultura attiva
Le meraviglie di Babilonia
Il 5 luglio 2019, Babilonia è stata inserita all’interno del patrimonio mondiale dell’Unesco grazie ai resti della città antica: mura esterne e interne, porte, palazzi e templi, testimonianza unica di uno dei più influenti imperi del passato. La città, inoltre, è associata a una delle sette meraviglie del mondo antico, i Giardini Pensili di Babilonia, che nel corso del tempo hanno ispirato la cultura artistica, popolare e religiosa di molti Paesi.
Conosci alcune caratteristiche dei Giardini
Pensili o dei siti che hanno permesso a Babilonia di diventare un patrimonio Unesco?
Cerca su internet informazioni e immagini.
Riproduzione della porta di Ishtar, l’ottava porta dell’antica città di Babilonia.
Il
ritorno
in patria: un periodo di pace e prosperità
L’esilio degli Ebrei durò diversi anni e fu vissuto come un «tempo di purificazione», durante il quale gli Ebrei rilessero la loro storia e, aiutati dalla parola dei profeti, sentirono la necessità di un cammino di conversione, per poter tornare a Dio con tutto il cuore e ristabilire con lui l’Alleanza.
Finalmente nel 538 a.C. i Persiani, guidati da Ciro il Grande, sconfissero i Babilonesi e concessero agli Ebrei di ritornare in patria, dando così inizio a un nuovo capitolo della storia di questo popolo.
Religioni in contatto
La ricostruzione del Tempio di Gerusalemme da parte degli Ebrei fa capire quanto un luogo di culto sia fondamentale per una comunità religiosa: non solo ha importanza per la funzione di luogo di ritrovo, ma spesso è anche elemento di identificazione del popolo credente.
Atlante

Il Tempio di Gerusalemme, elemento centrale della religiosità degli Ebrei, venne ricostruito e fu consacrato nel 515 a.C., ma senza l’arca dell’Alleanza, le cui tracce si persero al momento dell’occupazione babilonese. Ci fu un periodo di tranquillità e di importanti riforme religiose. Ma la libertà non durò a lungo. Nel 333 a.C., infatti, Alessandro Magno sconfisse i Persiani e la Palestina venne occupata. Alessandro fu molto tollerante nei confronti degli Ebrei e concesse loro molte libertà, soprattutto dal punto di vista religioso. In questo periodo gli Ebrei subirono fortemente l’influsso della cultura greca. Alla morte di Alessandro, gli Ebrei passarono sotto il dominio dei Tolomei d’Egitto, che garantirono un lungo periodo di pace e di prosperità.

Competenze insieme
Verifichiamo le conoscenze
Completate le seguenti frasi.
APPREN DIMENTO COOPE R ATIVO
a. I rasero al suolo Gerusalemme, distruggendo anche il Tempio.
b. Dopo l’esilio in Babilonia, gli Ebrei poterono tornare in patria grazie a
c. Con Alessandro Magno la Palestina sentì l’influsso della cultura
Attiviamo le abilità
Sottolinea tutte le date presenti in questa Lezione, poi associale agli avvenimenti. Sfida ora il tuo compagno o la tua compagna di banco in una gara di domande: chi è in grado di ricordare precisamente quale avvenimento è legato a ciascuna data?
Lezione 14
Lasciare la propria terra


La diaspora
Una delle dominazioni più importanti della Palestina fu senza dubbio quella romana. Nel 37 a.C. Erode il Grande diventò re di un vasto territorio mantenendo stretti rapporti con i Romani. Alla sua morte il regno venne diviso in tre parti e la convivenza con il mondo romano non fu più pacifica. Gerusalemme era sempre più spesso teatro di rivolte contro i Romani, che rispondevano con dure repressioni, fino a quando nel 70 d.C. il generale Tito distrusse il Tempio e conquistò Gerusalemme. Da questo momento in poi gli Ebrei cominciarono a disperdersi nei vari territori dell’Impero Romano e oltre: era la diaspora.
La diaspora ebraica dal 70 d.C. al 1492 d.C.
L’indifferenza è più colpevole della violenza stessa. È l’apatia morale di chi si volta dall’altra parte: succede anche oggi verso il razzismo e altri orrori del mondo. Liliana Segre superstite della Shoah e senatrice della Repubblica italiana
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Cultura attiva
Stato o nazione?
Per molti secoli il popolo ebraico non ebbe uno Stato ma rimase unito come una nazione. Stato e nazione, infatti, non sono sinonimi, non sono cioè parole che si possano usare in modo intercambiabile, come se avessero lo stesso significato. Lo Stato è un’organizzazione politica sovrana che governa su un popolo e su un territorio delimitato da precisi confini. La nazione è una comunità di persone che condividono la stessa storia e le stesse tradizioni linguistiche e culturali.
A quale nazione appartieni? Prova a stilare un elenco di caratteristiche e valori che identificano la tua nazionalità.
Grande diaspora iniziata nel 70 d.C.
Area di insediamento ebraico dopo il 1150 d.C.
Espulsioni
Migrazioni
Secoli di persecuzione
Gli Ebrei si ritrovarono senza patria e soprattutto senza la città santa in cui erano soliti recarsi per celebrare il loro culto: una vicenda drammatica che li costrinse a vivere lontano dalla loro Terra Promessa
Nel corso dei secoli successivi non si arrivò mai a una soluzione e gli Ebrei furono spesso perseguitati. Durante la peste che nel Medioevo colpì i Paesi europei, nel tentativo di trovare le cause della diffusione del morbo, gli Ebrei furono accusati di essere i propagatori del batterio. Alla base c’era l’odio profondo di una società cristiana che perseguitava il popolo ebraico perché aveva condannato Gesù alla crocifissione. Il popolo ebraico tedesco fu poi dichiarato responsabile della decadenza economica della Germania degli anni successivi alla Prima guerra mondiale. Questa accusa causò il terribile genocidio (Shoah), avvenuto durante la Seconda guerra mondiale, in cui trovarono la morte tra i cinque e i sei milioni di ebrei.
Finita la guerra, nel 1948 fu fondato lo Stato d’Israele, dove molti ebrei ritornarono per ricostruire una nuova vita.
Le tappe storiche
Patriarchi (Abramo, Isacco, Giacobbe).
1850 a.C.
Gli Ebrei in Egitto.
1700 a.C.
Tito conquista Gerusalemme e distrugge il Tempio; inizia la diaspora. 70 d.C.
Gli Ebrei vengono espulsi dalla Spagna. 1492 d.C.
Esodo dall’Egitto.
1250 a.C.
Pompeo conquista Gerusalemme. 63 a.C.
Periodo dei giudici.
1200 - 1030 a.C.
Persecuzione di Antioco IV. Opposizione dei fratelli Maccabei.
164 a.C.
Gli Stati Uniti sono il primo Paese ad abolire tutte le restrizioni contro gli Ebrei. 1776 d.C.
Glossario
Crocifissione: pena di morte, di origine orientale, che consisteva nel legare o inchiodare il condannato a una croce.
Genocidio: distruzione di un gruppo etnico, attraverso lo sterminio sistematico di molti individui.
Competenze insieme
Verifichiamo le conoscenze
1. Chi distrusse il Tempio di Gerusalemme nel 70 d.C.?
2. Che cos’è la diaspora? ................................................................. ........................................................................................................................
3. Da quale accusa verso gli ebrei tedeschi ebbe origine la Shoah?
Attiviamo le abilità
Con la Legge 20 luglio 2000, n. 211, la Repubblica italiana riconosce il 27 gennaio come «Giorno della Memoria», per ricordare la Shoah. A coppie, cercate su internet il testo della legge per capire meglio in che cosa consiste questa giornata di commemorazione, poi cercate informazioni sulle iniziative che organizza la vostra città.
Monarchia. 1030 - 930 a.C.
Alessandro Magno conquista la Palestina.
333 a.C.
Divisione del regno: regno d’Israele a nord, regno di Giuda a sud. 930 a.C.
Inaugurazione del nuovo Tempio di Gerusalemme. 515 a.C.
Editto di Ciro: ritorno dall’esilio. 538 a.C.
Caduta del regno di Israele a opera degli Assiri.
722 a.C.
Distruzione del Tempio di Gerusalemme e deportazione degli Ebrei a Babilonia a opera di Nabucodonosor II. 586 a.C.
Persecuzione antiebraica in Germania. 1938 d.C.
Shoah: sterminio nei campi di concentramento di circa sei milioni di Ebrei. 1939 - 1945 d.C.
Divisione della Palestina in due Stati, uno arabo e uno ebraico. 1947 d.C.
Fondazione dello Stato d’Israele, in Palestina. 1948 d.C.
Superzoom I luoghi di culto
Il Tempio di Gerusalemme


1
Santo
La grande sala del Tempio, che conteneva un piccolo altare d’oro per l’incenso, dieci candelabri e una tavola con i «dodici pani della Presenza» in ricordo delle dodici tribù di Israele.
2
Sancta Sanctorum
Letteralmente «Santo dei Santi»; una cella oscura all’interno della quale era custodita l’arca dell’Alleanza, contenente le Tavole della Legge. In questo luogo poteva accedere solo il sommo sacerdote.
Il primo Tempio
All’epoca dell’esodo, durante la traversata del deserto verso la terra di Canaan, gli Ebrei non potevano avere un edificio di culto, per questo utilizzavano un santuario mobile che veniva montato e smontato. Molti anni dopo l’arrivo in Terra Santa, re Davide acquistò un terreno collinare fuori dalle mura della città di Gerusalemme per costruire una dimora stabile in cui venerare Dio. I lavori iniziarono solo con Salomone, figlio di Davide, nel 965 a.C. circa e continuarono per sette anni. Una volta terminata la costruzione del Tempio, Salomone radunò il popolo per una grande festa: era il momento di introdurre l’arca dell’Alleanza all’interno del Tempio. La Bibbia racconta che una grande nube, segno della presenza divina, riempì il Tempio: Dio aveva gradito la dimora che gli era stata dedicata.

Il Tempio all’interno era lungo 60 cubiti, che corrispondono a circa 27 metri.
Una storia lunga e travagliata
Il primo Tempio fu distrutto da Nabucodonosor II, re dei Babilonesi, nel 586 a.C. Prima di poterlo ricostruire, il popolo ebraico dovette attendere la fine del lungo esilio a Babilonia, che durò quasi cinquant’anni. Una volta tornati in patria iniziarono i lavori di riedificazione che terminarono nel 515 a.C. Questo secondo Tempio rimase immutato fino al 19 a.C., quando Erode il Grande decise di operare diverse e importanti modifiche alla struttura, rendendola più grande e maestosa. I lavori furono completati nel 64 d.C. ma pochi anni dopo, nel 70 d.C., il Tempio fu distrutto di nuovo, stavolta per mano dei Romani. Oggi del secondo Tempio di Gerusalemme rimangono solo alcuni resti, tra cui il Muro Occidentale, chiamato anche «Muro del Pianto» o «Muro della preghiera», luogo ritenuto sacro per i fedeli ebrei e per i cristiani.


La struttura del Tempio di Salomone subì sicuramente l’influenza degli edifici religiosi dell’antichità, in particolare di quelli fenici. Nella Bibbia (2Cr 2) viene ricordato il re Curam di Tiro, che contribuì con materiali e maestranze alla costruzione del Tempio.
In questo luogo, che circonda il santuario, i sacerdoti offrivano sacrifici sull’altare e per le purificazioni usavano una conca di bronzo contenente acqua per le abluzioni.
Lezione
Uno sguardo all’attualità

Un luogo per riunirsi
Dopo la distruzione del Tempio di Gerusalemme e l’esilio babilonese, la comunità ebraica sentì l’esigenza di non perdere le proprie tradizioni: così furono creati luoghi in cui potersi ritrovare per pregare e per leggere insieme i testi biblici. La sinagoga si diffuse in tutte le città e i villaggi della Palestina, diventando il punto di riferimento di tutta la comunità ebraica per il culto e lo studio della Parola di Dio. Nella sinagoga è sempre presente un armadio riccamente ornato (Arca), posto sulla parete rivolta verso Gerusalemme, dove vengono conservati i rotoli della Torah, ossia i primi cinque libri della Bibbia, e il Talmud, altro testo sacro dell’ebraismo.
Oriana Fallaci (1929-2006) giornalista, scrittrice e attivista italiana
La patria non è un’opinione. O una bandiera e basta. La patria è un vincolo fatto di molti vincoli che stanno nella nostra carne e nella nostra anima, nella nostra memoria genetica.
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Glossario
Sinagoga: dal greco synagogè, «riunione», «assemblea».
Religioni in contatto
I tre luoghi di culto ebraico, cristiano e musulmano sono costruiti secondo un preciso orientamento: la sinagoga è orientata verso il Tempio di Gerusalemme; la chiesa, quando possibile, verso il sorgere del sole, simbolo di Cristo e quindi della salvezza; la moschea verso La Mecca, città santa dell’islam.
Atlante




La tradizione nella sinagoga
Ancora oggi, nelle sinagoghe tradizionali, non in quelle riformate, le donne siedono separate dagli uomini, solitamente in un matroneo Questo perché i rabbini, in passato, sostenevano che la presenza femminile potesse essere causa di disturbo per la concentrazione degli uomini. Una seconda motivazione è che le donne non sono tenute a osservare le funzioni in sinagoga, che si svolgono a orario fisso, perché devono spesso assolvere ad altri compiti nell’ambito familiare. Le donne hanno il diritto, ma non il dovere, di partecipare alle funzioni pubbliche.
Le adunanze si tengono tutti i sabati e i giorni di festa, ed è importante ricordare che nella sinagoga non ci sono immagini, in osservanza del divieto biblico.
Anche la casa è considerata un luogo di culto importante, un «piccolo tempio». Molte celebrazioni religiose, come ad esempio la cena di Pèsach, si svolgono intorno alla tavola dove la famiglia si riunisce per il pasto rituale anche per il sabato (vedi p. 49).
Glossario
Matroneo: luogo riservato alle donne, ad esempio una balconata o una stanza separata.
Rabbino: dall’ebraico rabbi, «mio maestro», è il capo spirituale di una comunità ebraica.


Lo Stato italiano e le comunità ebraiche
I rapporti tra lo Stato e l’Unione delle Comunità ebraiche italiane sono regolati dalle disposizioni dell’intesa stipulata il 27 febbraio 1987. L’articolo 2 di questa intesa dichiara che: «In conformità ai princìpi della Costituzione, è riconosciuto il diritto di professare e praticare liberamente la religione ebraica in qualsiasi forma, individuale o associata, di farne propaganda e di esercitarne in privato o in pubblico il culto e i riti. È garantita agli ebrei, alle loro associazioni e organizzazioni, alle Comunità ebraiche e all’Unione delle Comunità ebraiche italiane la piena libertà di riunione e di manifestazione del pensiero con la parola e lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione».
Svolgi una ricerca su una sinagoga nel territorio in cui vivi e racconta la sua storia.

Le feste

La religione ebraica ha un calendario liturgico ricco di feste che permettono ai fedeli di rivivere gli episodi della storia del loro popolo. Le festività possono essere raccolte in tre gruppi: feste di pellegrinaggio, feste solenni e feste minori.
Glossario
Liturgia: insieme delle cerimonie sacre e dei riti propri di un culto religioso.
Il primo gruppo è quello delle tre feste di pellegrinaggio al Tempio di Gerusalemme:
• la Pasqua, Pèsach, dura otto giorni e ricorda la liberazione degli Ebrei dalla schiavitù d’Egitto. Il termine ebraico Pèsach significa «passaggio» e si riferisce a una delle dieci piaghe, quando Dio «passò oltre» le case degli Ebrei, risparmiando i loro primogeniti dalla morte che invece colpì tutti i primi nati egiziani.

La preparazione della Pasqua prevede l’eliminazione dalle mura domestiche delle sostanze lievitate, per ricordare la cena consumata in fretta alla vigilia della fuga dall’Egitto. Il rito più importante è quello della cena, chiamata seder («ordine»). Sulla tavola vi sono: tre azzime, cioè pane non lievitato; l’agnello, in ricordo dell’antico sacrificio pasquale; un uovo sodo, simbolo di lutto in ricordo della distruzione del Tempio e simbolo della nuova vita dopo la liberazione dalle tante schiavitù subite; erbe amare, per ricordare l’amarezza della schiavitù; una composta di frutta, che ricorda l’argilla con cui gli schiavi Ebrei fabbricavano mattoni;
• la Pentecoste, Shavu’òth o Festa delle settimane, si festeggia sette settimane dopo la festa di Pèsach e ricorda i dieci comandamenti che Mosè ricevette da Dio sul monte Sinai;
• la Festa delle capanne, Sukkot, nella quale si costruiscono delle capanne in ricordo dei quaranta anni trascorsi nel deserto dopo la liberazione dalla schiavitù dell’Egitto. La capanna viene costruita con rami e foglie secondo delle regole precise: la più importante è che il tetto deve lasciare la possibilità di vedere il cielo. Oggi al suo interno si consuma almeno il pasto della prima sera di festa.

Il secondo gruppo è quello delle feste solenni:
• il Capodanno, Rosh Hashanah, che non coincide con quello cristiano perché gli Ebrei contano gli anni a partire dalla prima luna nuova dell’anno della creazione del mondo;
• il Giorno dell’espiazione, Yom Kippur, in cui si chiede il perdono a Dio per i peccati commessi, attraverso il digiuno e l’astensione dal lavoro e da qualsiasi svago.

Secondo la tradizione, al termine di Rosh Hashanah e Yom Kippur viene suonato il corno di montone.
Competenze insieme
Verifichiamo le conoscenze
1. Completate le frasi.
a. I testi sacri dell’ebraismo sono
Chanukkah, la Festa delle luci.
Il terzo gruppo, le feste minori, comprende:
• Purim, festa molto gioiosa e allegra in cui si indossano maschere e costumi e si partecipa a sfilate. Ricorda la miracolosa salvezza del popolo ebraico quando si trovava alla mercé del malvagio Haman, in Persia;
• Chanukkah, la Festa delle luci, che ricorda il giorno in cui, sconfitto l’esercito del re greco-siriano Antioco IV, il popolo israelita si riappropriò del Tempio di Gerusalemme, consacrandolo nuovamente al culto del Dio ebraico. In quella occasione venne riacceso il candelabro votivo del Tempio. L’accensione della Chanukkiah, il candelabro a nove bracci, è oggi una delle tradizioni più attese dai bambini. Il giorno di festa settimanale è il sabato, Shabbath, che significa «riposo». È considerato tempo di astensione dal lavoro e di preghiera, per ricordare il riposo di Dio nel settimo giorno della creazione.

b. Nella sinagoga non possono essere rappresentate
c. Il matroneo è ...........................................................................................................................................................................................................................
d. Il capo spirituale della comunità ebraica è il
2. Collegate ogni festa ebraica al suo significato.
a. Yom Kippur
b. Pasqua
c. Festa delle luci
d. Festa delle capanne
e. Capodanno
f. Pentecoste
Attiviamo le abilità
1. liberazione dalla schiavitù d’Egitto
2. esodo nel deserto
3. perdono dei peccati
4. primo giorno dell’anno nuovo
5. dieci comandamenti ricevuti da Mosè
6. riconquista del Tempio di Gerusalemme
Con il tuo compagno o la tua compagna di banco, ricostruite il calendario liturgico delle feste ebraiche e rappresentatelo come volete voi: sul quaderno, in un piccolo cartellone o con delle slide.
La sinagoga

Al centro della comunità ebraica
La sinagoga è il luogo in cui gli ebrei si riuniscono per pregare, è il centro della vita comunitaria intorno al quale ruotano la liturgia quotidiana e quella delle feste. Questo luogo è nato dopo la distruzione del Tempio di Gerusalemme, in seguito alla quale gli ebrei hanno sentito comunque l’esigenza di mantenere intatte le proprie tradizioni. La maggior parte delle sinagoghe presentano la pianta di una basilica a tre navate, orientata in modo che i fedeli recitino le preghiere rivolti verso Gerusalemme. Nelle sinagoghe tradizionali, ma non in quelle riformate, alle donne viene riservato un posto separato rispetto agli uomini (matroneo), che consiste solitamente in una balconata posta al piano superiore. Nelle sinagoghe non sono presenti immagini, per rispetto del divieto biblico di raffigurare Dio.

Mezuzah
Elemento fisso presente sulle porte delle case ebraiche e delle sinagoghe, contenente una pergamena con i passi della Torah. Solitamente si trova sullo stipite della porta, a destra rispetto a chi entra.
2
Aron ha-Kodesch È l’arca, l’armadio dove sono riposti i rotoli della Torah, rivestiti dei loro ornamenti. Nelle sinagoghe della diaspora è posto sulla parete rivolta verso Gerusalemme, in Israele su quella rivolta verso il monte dove sorgeva il Tempio.
Menorah
È il candelabro a sette bracci, simbolo dei sette giorni della creazione, che richiama la luce divina e la pienezza dell’amore di Dio per il suo popolo. Nel Tempio di Gerusalemme doveva sempre rimanere acceso.

5
Ner Tamid
È una lampada perpetua, generalmente a olio, che si trova davanti all’arca e si tiene accesa durante la permanenza nella sinagoga.
Bimah
È la zona rialzata dalla quale si leggono i passi della Torah.
4
Ezrat Nascim
Più comunemente noto con il nome di matroneo, è la zona della sinagoga dalla quale le donne assistono ai riti. Può essere collocato su un soppalco rialzato, posto su tre lati oppure nascosto da una delle pareti e posto in una saletta elevata che precede l’aula sinagogale.
Mappa attiva


La storia del popolo ebraico
La rivelazione di Dio ad Abramo inizia con oggi rivive attraverso
con il quale stabilisce
che continua con un patto di Alleanza
• Patriarchi (Isacco, Giacobbe, Giuseppe)
• Profeti (Mosè)
• Giudici (Sansone, Samuele)
• Re (Saul, Davide, Salomone)
• Sabato
riti e feste luoghi di culto sinagoga
• Pasqua
• Pentecoste
• Capodanno
• Festa delle capanne
• Yom Kippur
• Purim
• Festa delle luci
Tempio (Muro del Pianto)
Dopo aver letto attentamente l’Unità, riporta sotto ciascuna immagine il nome della festa ebraica corrispondente.




Ripassa e condividi
Creo il mio ripasso
Scegli la festa ebraica che ti ha incuriosito di più e, con l’aiuto dell’insegnante, cerca su internet in che cosa consistono i festeggiamenti e quali elementi tradizionali la caratterizzano (abbigliamento, oggetti e piatti tipici ecc.)... poi organizzala tu!
La festa che ho scelto di organizzare:
Chi mi piacerebbe invitare:
Il luogo dell’evento:
La data:
Posto e rifletto
Lista delle cose che mi servono (cibo, addobbi...):
Crea un post che racconti efficacemente la festa ebraica che hai scelto.
Scegli un’immagine rappresentativa e accompagnala con un breve testo che puoi arricchire con hashtag ed emoticon.

APPREN DIMENTO
COOPE R ATIVO
A gruppi, confrontate i post che avete creato e scambiatevi le impressioni. Nel gruppo c’è qualcuno che ha scelto di rappresentare la stessa festa ebraica?
Quali punti di contatto e quali differenze notate tra i vostri post (specialmente tra quelli sulla stessa festa)?
Che cosa avete imparato di nuovo riguardo alle feste ebraiche rappresentate?
Valuta le tue conoscenze

1 Quale tappa della storia del popolo ebraico rappresenta ciascuna immagine?
L’esodo – I dieci comandamenti – La ricostruzione del Tempio – La Rivelazione



2 Cerchia le parole che rappresentano la religione ebraica.
Monoteismo Roma Palestina Diaspora
Stabilità Deportazione Divinità famigliari Ziggurat
3 Completa le frasi.
a. L’ebraismo fu la prima religione
b. Il popolo ebraico è detto anche « ».
c. Abramo, Isacco e Giacobbe sono considerati dell’ebraismo.
d. Mosè crebbe alla
e. Saul, Davide e Salomone furono del popolo d’Israele.
f. Sansone fu un .
4 Indica la risposta esatta.
a. Tra Dio e il popolo ebraico si costituisce:
A un patto di Alleanza.
B un concordato storico.
C un accordo politico.
b. Ad Abramo Dio chiede di sacrificare il figlio:
A Esaù.
B Giacobbe.
C Isacco.
c. Giacobbe ottiene la primogenitura scambiandola con un piatto di:
A minestra.
B fagioli.
C lenticchie.
d. Dio parla a Mosè:
A nella sinagoga.
B da un roveto ardente.
C nel Tempio.
5 Indica se le seguenti affermazioni sono vere o false.
a. Giuseppe diventa primo ministro grazie alla sua capacità di interpretare i sogni. V F
b. Il popolo ebraico viene liberato dalla schiavitù dell’Egitto da Abramo. V F
c. Saul è il primo imperatore. V F
d. Salomone è ricordato per aver fatto costruire il Tempio e per la sua saggezza. V F
e. Le vicende raccontate nella Bibbia formano un’unica, grande «storia della salvezza». V F
6 Rispondi alle domande.
a. Che cosa consegna Dio a Mosè sul monte Sinai?
b. Dove vennero custodite le Tavole della legge? ..................................................................................................................................
c. Quali sono i luoghi di culto della religione ebraica?
d. In quale anno avvenne la diaspora?
e. Chi è il rabbino? ...............................................................................................................................................................................................................
f. Che cos’è il Muro del Pianto?
g. Che cos’è il matroneo?
7 Collega con una freccia ogni termine alla definizione corretta.
a. Yom Kippur
b. Torah
c. Pentecoste
d. Pasqua
e. Shabbath
f. Diaspora
g. Capanne
1. Passaggio.
2. Giorno in cui si chiede il perdono dei peccati.
3. Primi cinque libri della Bibbia ebraica.
4. Riposo.
5. Dispersione.
6. Festa che ricorda il dono dei dieci comandamenti a Mosè.
7. Festa che ricorda il periodo vissuto nel deserto.
8 Quale personaggio della storia del popolo ebraico ti è piaciuto di più e perché?
Contenuti che ho memorizzato con più facilità
Concetti che ho trovato più difficili da comprendere
Argomenti che ho bisogno di ripassare
La mia preparazione nel complesso
Unità 3 La Bibbia: una storia infinita

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FLIPPED CLASSROOM
Guarda il video che riassume i contenuti dell’Unità prima della lezione
MATERIALI PER DIDATTICA DIGITALE INTEGRATA
In questa Unità parleremo della Bibbia e della comprensione del testo che implica tanto studio e impegno, necessari per capire i valori che questo libro vuole trasmettere. Allo stesso modo, quando ci avviciniamo a una persona che ha bisogno di essere compresa occorre entrare in empatia con essa, conoscerne la storia e le preoccupazioni in modo da aiutarla a superarle, esercitando la compassione
Lezioni 16-22

Scambiamoci le idee
A coppie riflettete sull’importanza della compassione, su quanto sia di aiuto avere qualcuno vicino nei momenti difficili e su come la compassione può migliorare il nostro modo di vivere.
Tanti libri, un solo libro



Un solo Dio e un testo sacro
Le religioni ebraica, cristiana e musulmana sono monoteiste e rivelate e vengono dette abramitiche perché tutte derivano dal patriarca Abramo.
La religione ebraica è la religione che si fonda sull’osservanza della Legge (Torah), dunque dell’Alleanza tra Dio e l’umanità.
La religione cristiana è la religione di Gesù Cri sto che rivela il Padre: la conoscenza di Gesù come persona avviene attraverso i Vangeli, che sono il frutto di una testimonianza di persone che lo hanno incontrato.
L’islam invece è detta anche religione del libro perché si basa sulla recitazione del Corano, il li bro scritto in cielo e calato sulla terra, attraver so la mediazione di Maometto.
In tutti e tre i casi il testo sacro contiene la la di Dio, quindi la sua volontà, e diventa nor ma di comportamento per i credenti.
Cultura attiva
L’importanza della Bibbia
Che cosa cambierebbe nel mondo se la Bibbia non esistesse? Probabilmente non si parlerebbe di popolo ebraico, profondamente radicato nelle Scritture, e di conseguenza nemmeno di cristianesimo (e, forse, oggi in Occidente si praticherebbe qualche culto pagano di età romana). Senza la Bibbia si perderebbe un pezzo importante della storia dell’umanità, ma anche della letteratura, dell’arte e dell’architettura. E perfino l’islam sarebbe diverso da come lo conosciamo, poiché è dimostrato che la base su cui è intessuto il Corano riprende la retorica semitica, ovvero il modo di scrivere del popolo ebreo.
Fëdor Dostoevskij (1821-1881) scrittore e filosofo russo
La Bibbia appartiene a tutti, agli atei e ai credenti in uguale misura. È il libro dell’umanità.
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Religioni in contatto
Un testo sacro è presente anche in altre grandi religioni, come i Veda nell’induismo e il Tripitaka nel buddhismo.

Atlante

Tu che cosa ne pensi? Ritieni che la Bibbia sia davvero importante per la nostra cultura?
Ebrei e cristiani insieme
nella Bibbia
La religione ebraica e quella cristiana condividono, seppur con importanti differenze, lo stesso testo sacro: la Bibbia. La parola Bibbia deriva dal greco biblìa, che significa «libri». Ma perché utilizzare una parola al plurale? Perché il libro della Bibbia, in realtà, è una raccolta di libri scritti da più autori in epoche diverse. Attraverso questi libri è giunto fino a noi il racconto della «storia della salvezza», la storia di un rapporto speciale tra Dio e l’essere umano, che è stato vissuto dentro e attraverso la storia di un popolo particolare: il popolo d’Israele.
C’è stato però un avvenimento molto speciale che, a un certo punto di questa storia, ha determinato una «rottura», facendo sì che dal popolo ebraico nascesse una nuova religione: il cristianesimo. Questo avvenimento è l’incarnazione di Gesù, che i cristiani hanno riconosciuto come il compimento delle promesse di Dio e che gli ebrei,
Competenze insieme
Verifichiamo le conoscenze
1. Quale tra le seguenti religioni ha un testo sacro?
A Ebraica.
B Cristiana.
C Entrambe.
2. La parola Bibbia significa:
A libri.
B raccolta.
C racconti.
invece, non riconoscono. Da qui ha origine la differenza tra la Bibbia degli ebrei e quella dei cristiani.
La Bibbia dei cristiani, infatti, è divisa in due parti: l’Antico Testamento, che narra gli avvenimenti dalla creazione del mondo fino alla nascita di Gesù, e il Nuovo Testamento, che racconta la vicenda di Gesù di Nazareth e i primi anni di vita della Chiesa, la comunità dei suoi discepoli.
La Bibbia è un capolavoro di saggezza religiosa: molti artisti e persone di cultura vi hanno attinto per le loro opere, e per questo ha segnato la storia dell’umanità. Ebrei e cristiani considerano lo studio della Bibbia il mezzo fondamentale per conoscere la storia del popolo ebraico, la Rivelazione di Dio agli esseri umani e la verità che Dio vuole comunicare all’umanità intera.
Incarnazione: atto per cui un essere divino assume corpo fisico.
Discepolo: dal latino discere, «imparare». Chi riceve l’insegnamento di un maestro.
3. La differenza sostanziale tra la Bibbia ebraica e quella cristiana è legata all’evento dell’incarnazione di Gesù.
A Vero. B Falso.
Scambiamoci le idee
Il libro sacro di una religione contiene insegnamenti che diventano norme di comportamento per tutti i fedeli. Prova a rispondere a queste domande.
- Quali insegnamenti sono importanti per la tua vita? Da chi li ricevi?
- Conosci alcuni insegnamenti trasmessi dalla Bibbia? Cosa ne pensi?
- Alcuni di essi potrebbero essere validi anche per chi non si professa cristiano?
Ora confrontati con i tuoi compagni e le tue compagne, avviando una discussione in classe.

Lezione 17 Scrivere la memoria


Dio, vero autore
Prima che i libri venissero scritti, le vicende della storia del popolo ebraico e gli insegnamenti venivano tramandati oralmente. Gli anziani raccontavano le storie ai più giovani e questo si ripetè per intere generazioni. Solo successivamente, e in epoche diverse, si passò al testo scritto. Si trattò di una redazione lunga e complessa avvenuta in un arco di tempo che va circa dal 1200 a.C. al 100 d.C.
Coloro che scrissero la Bibbia, gli agiografi, furono ispirati da Dio, che è il vero autore: Dio si serve dell’agiografo come «strumento» per trasmettere agli esseri umani la sua Parola.
Glossario
Agiografo: scrittore di vite dei santi e di cose sacre.
Frédéric A. Ozanam storico e giornalista francese
La vita religiosa è quella che si è trasmessa dal primo uomo alla sua discendenza.
Le storie influenzano la nostra vita, anche se non ne siamo consapevoli. I racconti ci segnano, plasmano le nostre convinzioni e i nostri comportamenti, possono aiutarci a capire e a dire chi siamo.
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Reagisci al post se hai voglia

L’agiografo adempie la sua missione utilizzando la lingua, la cultura e le conoscenze che gli vengono dall’epoca e dal luogo in cui vive. Ecco che all’interno del testo sacro troviamo lingue e generi letterari diversi. Anche le informazioni storiche e scientifiche che la Bibbia fornisce sono legate alle conoscenze disponibili nel momento in cui il libro è stato scritto, causando a volte la loro inesattezza.
Religioni in contatto
Il Corano, il testo sacro dei musulmani, è composto da 114 capitoli chiamati sura, che riportano le rivelazioni ricevute da Maometto. Fu scritto qualche anno dopo la sua morte, tra il 644 e il 656 d.C., in lingua araba.

Questo tuttavia non costituisce un problema per le verità contenute nella Bibbia, dal momento che lo scopo principale del testo biblico non è quello di trasmettere informazioni scientifiche, ma far conoscere l’amore di Dio per l’umanità e la sua volontà di salvezza.
Cultura attiva
I rotoli del mar Morto
I più antichi testi della Bibbia che possediamo ci sono giunti attraverso un ritrovamento fortuito avvenuto nel 1947 in Palestina, quando un giovanissimo pastore scoprì, all’interno di una grotta, delle giare di terracotta che contenevano dei rotoli con antichi manoscritti, nascosti lì dagli Esseni, i membri di uno dei gruppi religiosi che costituivano il panorama delle correnti religiose ebraiche di quel periodo. Una serie di scavi successivi ha permesso di ritrovare, sparsi in una dozzina di grotte, circa 800 manoscritti. Poco più di 200 di essi contengono testi biblici, databili tra il I secolo a.C. e il I secolo d.C. Nel 2021, all’interno di una grotta nel deserto della Giudea, sono stati ritrovati altri frammenti di rotoli biblici risalenti a duemila anni fa. I cosiddetti «rotoli del mar Morto», rinvenuti nelle grotte di Qumran, sono una delle più importanti scoperte archeologiche riguardanti la Bibbia.

A sinistra: le rovine di Qumran. Sotto: giara contenente i rotoli del mar Morto.


Lo sapevi che il mar Morto... non è un mare? Fai una ricerca per scoprire dove si trova, quali Paesi bagna e qual è la sua particolarità!
La Bibbia: il primo libro stampato
I primi testi sono stati ritrovati scritti in materiali come pietre, metalli, argilla ecc. In epoche successive cominciarono a essere usati fogli di papiro e di pergamena raccolti in rotoli e codici: i rotoli erano formati da fogli cuciti insieme e arrotolati su bastoni di legno; i codici, antenati del libro attuale, erano formati da fogli sovrapposti legati lateralmente con dei lacci. Questi testi, alcuni vere e proprie opere d’arte, erano realizzati nei monasteri dagli amanuensi, monaci specializzati nella scrittura.
La Bibbia è stata il primo libro a essere stampato nel 1455 dal tipografo tedesco e inventore della stampa, Johann Gutenberg, permettendo così una rapidissima diffusione del testo.
Religioni in contatto
La Bibbia di Gutenberg è davvero il libro stampato più antico del mondo? Secondo alcuni studiosi inglesi sarebbe un altro testo sacro a battere il record di anzianità di stampa: il celebre Sutra del Diamante, un libro della religione buddhista.
Cultura attiva
La Bibbia: un patrimonio per le future generazioni Johann Gutenberg fu l’inventore della stampa a caratteri mobili; il primo libro al mondo a essere stampato fu proprio la Bibbia, che venne realizzata a Magonza tra il 1453 e il 1455. La prima copia della Bibbia è conservata presso il museo della città tedesca di Gottinga ed è stata dichiarata «patrimonio dell’umanità» dall’Unesco.
La Bibbia è il libro più venduto di tutti i tempi; ma secondo te è davvero conosciuto? Perché?

Lingue e traduzioni
La maggior parte dell’Antico Testamento fu scritto in ebraico, la lingua utilizzata per scrivere documenti ufficiali. Alcuni libri furono scritti in aramaico, che era la lingua parlata in Palestina, la stessa che parlava Gesù. L’intero Nuovo Testamento fu composto in greco: non il greco utilizzato dalla gente colta, ma la lingua greca parlata dalle persone comuni e quindi maggiormente diffusa.
In lingua greca venne eseguita anche la prima traduzione dei testi antichi ebraici. Accadde ad Alessandria d’Egitto tra il III e il II secolo a.C., per opera di una settantina di maestri ebrei che realizzarono la versione detta dei Settanta. Fu san Girolamo a tradurre la Bibbia in latino tra la fine del IV e l’inizio del V secolo d.C.: la Vulgata. La traduzione di san Girolamo divenne
nei secoli successivi, e in particolare nel Medioevo, sempre più diffusa, conosciuta e apprezzata, fino a venire scelta dal Concilio di Trento (1546) come testo biblico ufficiale della Chiesa. Sottoposta nel tempo a ripetute e importanti revisioni, la Vulgata (nella sua ultima versione chiamata Neovulgata) è tutt’ora il testo latino di riferimento per le traduzioni della Bibbia nelle varie lingue nazionali.
L’ultima traduzione è quella della Conferenza Episcopale Italiana del 2008. In questo ultimo lavoro i criteri di traduzione hanno avuto l’obiettivo principale di riportare scelte testuali ritenute migliori per trasmettere i significati autentici dei testi originali.
Oggi la Bibbia è tradotta in più di 2300 lingue per permettere a tutti di accostarsi alla sua lettura.

Competenze insieme
Verifichiamo le conoscenze
1. Gli agiografi furono:
A i veri autori della Bibbia.
R ATIVO
B coloro che, ispirati da Dio, scrissero la Bibbia.
C coloro di cui si parla nella Bibbia.
2. Prima di essere scritti, i contenuti della Bibbia non si conoscevano.
A Vero. B Falso.
3. I primi testi della Bibbia sono stati ritrovati scritti su:
A carta.
B papiro e pergamena.
C pietre, metalli, argilla.
4. La Bibbia è stata tradotta in latino da .
Attiviamo le abilità
Divertitevi a giocare al telefono senza fili; le regole le conoscete bene! Disponetevi in cerchio, l’insegnante sceglie un giocatore o una giocatrice che darà inizio al gioco bisbigliando una parola o una frase all’orecchio di chi ha vicino, che dovrà ripeterla alla persona accanto e così via. Il messaggio sarà arrivato correttamente? Regola importante: la frase si pronuncia una sola volta e non si ripete, quindi massima attenzione! Infine riflettete insieme: che cosa è successo? C’è qualche attinenza con la tradizione orale? Perché?
Lezione 18
I libri della Bibbia
Tanakh: il canone ebraico
La parola «canone» indica l’elenco dei libri che fanno parte della Bibbia perché considerati ispirati da Dio e quindi contenenti la sua Parola. Sia gli ebrei che i cristiani hanno sentito la necessità di redigere nel tempo questo elenco per distinguere una volta per tutte i libri della Bibbia dai cosiddetti libri apocrifi.
Il canone ebraico della Bibbia è stato fissato attorno al I secolo d.C. Secondo questo elenco, la Bibbia, Tanakh, comprende 39 libri ed è divisa in tre grandi sezioni: la Torah o Legge è la raccolta più antica ufficialmente riconosciuta dal popolo ebraico e comprende i primi cinque libri della Bibbia (Genesi, Esodo, Levitico, Numeri, Deuteronomio); la seconda raccolta è quella dei Profeti (Nebi’im), distinti in profeti anteriori e posteriori (tra cui i dodici profeti minori); la terza raccolta è quella degli Scritti (Ketùbim), che contengono insegnamenti e raccolte di massime e proverbi ricchi di saggezza.
Glossario
Apocrifo: testo considerato non autentico. Tanakh: il nome deriva dalle iniziali delle tre sezioni della Bibbia.

Zichichi fisico e divulgatore scientifico italiano
La Natura e la Bibbia sono entrambe opera dello stesso Creatore. La Bibbia – diceva Galilei – è la parola di Dio. La Natura è invece la sua scrittura.
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Cultura attiva
La Peshitta
Davanti a un libro sacro, uno dei maggiori problemi è senza dubbio la sua traduzione, soprattutto nel caso di uno stesso testo (o testi simili) scritto in lingue diverse. Come potrai immaginare, la Bibbia conta traduzioni in moltissime lingue; tra le più antiche e diffuse vi è la Peshitta, versione della Bibbia in lingua siriaca realizzata già tra il I e il II secolo d.C nei territori della Siria antica. Oggi è la Bibbia ufficiale delle Chiese cristiane di Oriente.

Il nome Peshitta deriva da un’espressione siriaca e significa «traduzione semplice», «traduzione corretta», a indicare che il volume è l’unico testo autentico in questa lingua e che la sua traduzione è accessibile a tutti.
Immagina di dover tradurre un testo sacro. Quali problemi principali potresti incontrare?
Antico e Nuovo Testamento: il
canone cristiano cattolico
Nel canone cristiano, invece, la Bibbia è divisa in Antico e Nuovo Testamento, dove per testamento si intende «patto» o «alleanza».
Nell’Antico Testamento il canone, fissato definitivamente durante il Concilio di Trento (1546), comprende tutti i libri della Bibbia ebraica più altri sette libri detti deuterocanonici, per un totale di 46. I libri dell’Antico Testamento sono
Profeti
divisi in: Pentateuco, che corrisponde alla Torah ebraica; libri storici, che narrano la storia del popolo di Israele; libri sapienziali, ricchi di insegnamenti; libri profetici, riferiti a uomini che parlavano in nome di Dio. I libri del Nuovo Testamento sono 27 e comprendono Vangeli, Atti degli apostoli, Lettere e Apocalisse. In tutto i libri sono 73.
Glossario
Deuterocanonici: libri riconosciuti come appartenenti al canone più tardi rispetto agli altri, non compresi dal canone ebraico e respinti dai protestanti. Pentateuco: primi cinque libri della Bibbia.
Il canone cattolico
Pentateuco Libri storici
Nuovo Testamento
Libri
Pentateuco Libri storici Libri profetici
sapienziali
Libri poetici e sapienziali
Cantico dei Cantici
Vangeli Atti
cattoliche Apocalisse Lettere di san Paolo
Competenze insieme
Verifichiamo le conoscenze
1. La parola «canone» indica:
APPREN DIMENTO
COOPE R ATIVO
A i libri che fanno parte del Nuovo Testamento.
B i libri che fanno parte della Torah.
C i libri che fanno parte della Bibbia.
2. Torah, Nebi’im e Ketùbim fanno parte:
A del canone ebraico.
B del canone cristiano cattolico.
C sia del canone ebraico sia del canone cattolico.
3. Il Pentateuco comprende solo i primi tre libri
della Bibbia.
A Vero. B Falso.
Attiviamo le abilità
Dividetevi in 4 squadre per sfidarvi in un torneo sui libri della Bibbia. Ciascuna squadra dovrà prepararsi dieci domande da porre alla squadra avversaria, in questo stile: «Genesi si trova nell’Antico o nel Nuovo Testamento?». Le squadre si sfideranno a due a due, poi quelle che passeranno il primo turno parteciperanno allo scontro finale. Fate attenzione: vietato consultare il libro di testo o la Bibbia per rispondere alle domande!
Lezione 19
Un mezzo per comunicare

L’importanza del genere letterario
Il passaggio dei contenuti della Bibbia dall’orale al testo scritto è avvenuto attraverso generi letterari differenti. Ognuno presenta caratteristiche che si ripetono in modo costante, come la scelta di vocaboli, lo stile, il contenuto. Il genere letterario indica il rapporto tra una verità da trasmettere e il mezzo con cui tale verità viene comunicata. Questa definizione aiuta a capire i significati di molte parti della Bibbia, comprese le parabole narrate da Gesù. Nello studio di un testo biblico è molto importante saper riconoscere il genere a cui appartiene, perché il modo di esprimersi e di comunicare un’informazione influisce molto sul contenuto dell’informazione stessa. Questo è particolarmente evidente in alcuni generi letterari, come per esempio quello chiamato «apocalittico». Ad esso appartengono alcuni testi dell’Antico Testamento e, nel Nuovo Testamento, il libro dell’Apocalisse. Se non tenessimo conto del genere letterario, la lettura dei testi ci risulterebbe alquanto fantasiosa e per lo più incomprensibile. La conoscenza degli elementi propri del genere apocalittico, invece, ci consente di riuscire a decifrare il linguaggio di questi scritti cogliendone il significato e il messaggio che vogliono dare.

Glossario
Apocalittico: dal greco apokalypto, «svelare, rivelare».
I generi letterari nella Bibbia
In base ai luoghi e alle epoche in cui sono stati scritti, i testi biblici si presentano sotto forme e modalità varie e caratteristiche: proprio come in una biblioteca, anche nella Bibbia possiamo trovare diversi libri.
Tra i generi letterari dell’Antico Testamento sono presenti poesie popolari, prosa ufficiale (come leggi, istruzioni, esortazioni, cataloghi, lettere), narrazioni (memorie), letteratura profetica (oracoli, visioni, sogni) e generi sapienziali (proverbi, sentenze).
Nel Nuovo Testamento sono presenti: parabole, racconti di miracoli, storie della passione, inni, precetti, formule di fede, discorsi, preghiere, lettere, racconti di missione, di viaggi ecc.
Glossario
Passione: dal greco pàthos, «sofferenza». Nella religione cattolica indica gli ultimi momenti di Gesù prima della crocifissione.
Cultura attiva
Il canto bizantino
Il canto bizantino è un genere musicale unico, vocale, non accompagnato da strumenti musicali e cantato soprattutto in greco o in arabo. Valorizzando i testi liturgici della Chiesa greco-ortodossa, questo tipo di canto è legato alla vita spirituale e al culto religioso.
A partire dal III secolo d.C. il canto bizantino, da cui ha avuto origine il canto gregoriano (VI secolo d.C.), si è sviluppato nell’Impero romano d’Oriente con la funzione di esaltare i testi biblici. Nel 2019 è stato riconosciuto dall’Unesco come patrimonio immateriale dell’umanità.
Cerca su internet alcuni esempi di canto bizantino. Che sensazioni ti suscita l’ascolto di


Competenze
insieme
Verifichiamo le conoscenze
Completate le frasi.
a. Riconoscere il genere letterario di un testo è importante perché
b. Nella Bibbia sono presenti molti generi letterari, tra cui
Attiviamo le abilità
Insieme al tuo compagno o alla tua compagna di banco, cerca e leggi nel libro della Genesi un racconto che ti faccia pensare al genere letterario del mito (vedi «Consultare la Bibbia» a p. 74).
Lezione 20 Storia, saggezza e verità
Dalla creazione alla venuta del
Messia: l’Antico Testamento
I libri dell’Antico Testamento furono scritti in un periodo di tempo molto ampio, che va approssimativamente dal XII al I secolo a.C.
L’Antico Testamento si apre con il racconto della creazione (libro della Genesi), per poi passare alle vicende del popolo ebraico. Lo scopo dell’Antico Testamento non è però quello di dare informazioni storiche su quel popolo, ma è quello di mostrare come Dio sia intervenuto nelle sue vicende per farsi conoscere dagli esseri umani e per offrire loro la sua amicizia.
Martin Lutero (1483-1546) teologo tedesco e iniziatore del protestantesimo Il Nuovo Testamento non è altro che la rivelazione del Vecchio. Il Vecchio Testamento è una lettera di Cristo, che egli, dopo la sua morte, ha fatto aprire, leggere e annunciare attraverso il Vangelo.
Reagisci al post
La storia viene letta e interpretata alla luce dell’esperienza spirituale del popolo d’Israele, il quale ha sempre percepito la presenza di Dio nel proprio cammino storico.
Dentro il racconto troviamo anche libri (in particolare i libri dei Profeti) che parlano a nome di Dio e proferiscono l’insegnamento che Dio vuole comunicare all’essere umano: sono i testi che annunciano la venuta di un personaggio particolare, il Messia. Il racconto dell’Antico Testamento si ferma prima della nascita di Gesù.
Glossario
Messia: dall’ebraico «unto del Signore», cioè il salvatore promesso al popolo ebraico.

Gesù e i primi cristiani:
il Nuovo Testamento

Tutti i libri del Nuovo Testamento furono scritti nel I secolo d.C. quando, dopo la morte e la risurrezione di Gesù, i suoi discepoli sentirono l’esigenza di conservare la memoria dei suoi insegnamenti e delle sue opere. Il nucleo principale del Nuovo Testamento è costituito dai quattro Vangeli, scritti da quattro autori chiamati «evangelisti»: Matteo, Marco, Luca e Giovanni. Matteo e Giovanni erano apostoli, Marco discepolo di Pietro e Luca compagno di viaggio di Paolo. Veri e propri redattori, raccolsero testimonianze sia orali sia scritte su Gesù, partendo dai racconti della passione, morte e risurrezione, che costituiscono la parte fondamentale dell’annuncio evangelico.
A questi aggiunsero i racconti dei miracoli e la raccolta di parabole e detti pronunciati da Gesù.
Il primo Vangelo è stato scritto da Marco e da lui hanno attinto Matteo e Luca. Questi tre Vangeli sono detti sinottici perché attingono da fonti comuni e confrontandoli si nota che alcune parti sono molto simili. L’ultimo Vangelo è quello di Giovanni che attinge principalmente dalla sua esperienza personale, essendo stato testimone oculare dei fatti narrati.
Glossario
Vangelo: dal greco euanghèlion, «buona notizia».
Apostolo: dal greco apòstolos, «inviato».
Sinottico: dal greco synoptikòs, «sguardo d’insieme». Riepilogato in modo schematico per confrontare i contenuti, spesso organizzati in colonne parallele per rinvenire corrispondenze e correlazioni nella narrazione.
Religioni in contatto

Anche nel Corano, in riferimento a Gesù, si usa il termine «lieto annuncio» nella sura Al’Imran 3, 45: «Ricorda quando gli angeli dissero: “Maria, Allah ti dà il lieto annuncio di una parola che viene da Lui, il cui nome sarà il Cristo, Gesù figlio di Maria”».
Nel Nuovo Testamento troviamo gli Atti degli apostoli, libro scritto dall’evangelista Luca che racconta la vita della Chiesa delle origini e la sua missione di annuncio del Vangelo. Un gruppo di libri importanti nel Nuovo Testamento è costituito dalle Lettere. Tredici di queste sono attribuite all’apostolo Paolo: contengono riflessioni teologiche su Gesù e argomenti di ordine pratico e teorico che riguardano la vita delle prime comunità cristiane, costrette ad affrontare molte difficoltà legate alla convivenza con il mondo ebraico e pagano. Le altre Lettere (sette) sono chiamate «cattoliche» perché non hanno destinatari precisi ma si rivolgono a tutta la Chiesa.
L’ultimo testo del Nuovo Testamento, e quindi di tutta la Bibbia, è l’Apocalisse, libro che utilizza il genere letterario apocalittico per sostenere la fede della comunità cristiana durante un periodo di persecuzioni, annunciando, nonostante le difficoltà presenti, la vittoria di Dio sul male.
Glossario
Persecuzione: azione di lotta e oppressione condotta dall’Impero Romano contro i cristiani, che venivano uccisi per la loro fede.
Cultura attiva

I simboli dell’Apocalisse
Il libro dell’Apocalisse usa un linguaggio molto simbolico, probabilmente per riuscire a trasmettere più chiaramente il messaggio del testo. Tanti studiosi hanno provato a «tradurre» i simboli utilizzati da san Giovanni e alcuni dei significati ritenuti più corretti sono i seguenti: il binomio cielo-terra indica la lotta tra bene-male; il trono rappresenta Dio; il drago incarna il male; il colore rosso simboleggia la violenza, il nero la miseria e l’ingiustizia; il numero sette indica la perfezione di Dio.
Sulla Bibbia, leggi il capitolo 6 del libro dell’Apocalisse e individua i simboli, i numeri e i colori che san Giovanni ha utilizzato. Riesci a intuire che cosa rappresentano?
I simboli degli evangelisti
Sicuramente nelle chiese che hai visitato ti sarà capitato di osservare dipinti che rappresentano gli evangelisti e avrai notato che accanto a ognuno di loro, o addirittura al loro posto, sono rappresentati dei simboli che li contraddistinguono. Ma come furono scelti i simboli degli evangelisti?
L’identificazione dei simboli degli evangelisti è
Matteo è raffigurato come uomo alato perché nella prima pagina del suo Vangelo riporta la genealogia di Gesù, segno della sua natura umana.

presente in Apocalisse 4, 7: «Il primo vivente era simile a un leone; il secondo vivente era simile a un vitello; il terzo vivente aveva l’aspetto come di uomo; il quarto vivente era simile a un’aquila che vola». Ireneo di Lione (II secolo), in un commento al testo, è stato il primo autore cristiano dell’antichità che ha associato gli esseri dell’Apocalisse ai quattro evangelisti; dopo di lui san Girolamo ne ha modificato l’interpretazione.
A Marco è stato attribuito il leone alato perché nella prima pagina presenta Giovanni Battista che grida la sua testimonianza nel deserto, con lo stesso coraggio e la stessa forza di un leone.

Giovanni infine è l’aquila, per l’inno al Verbo con cui si apre il suo Vangelo, che permette di contemplare il mistero di Gesù-Dio senza restarne abbagliati, così come si riteneva facesse l’aquila, considerato l’unico animale capace di fissare la luce del sole senza restarne accecato. L’aquila è anche simbolo della vista acuta, cioè che vede lontano, infatti l’Apocalisse, scritta da Giovanni, è un libro in parte profetico.

Giovanni
Competenze insieme
Verifichiamo le conoscenze
Luca viene rappresentato dal toro alato perché il primo personaggio del suo racconto è Zaccaria, il padre di Giovanni Battista che, come sacerdote, aveva il compito di sacrificare tori nel Tempio.

APPREN DIMENTO
COOPE R ATIVO
1. L’Antico Testamento inizia con il racconto:
A della nascita di Gesù.
B della creazione.
C delle vicende del popolo ebraico.
2. L’Antico Testamento anticipa .
3. Tra i quattro evangelisti, Marco e Giovanni erano apostoli.
A Vero. B Falso.
4. L’ultimo testo del Nuovo Testamento è
Attiviamo le abilità
Rileggi la Lezione e prepara tre o quattro domande riferite ai contenuti essenziali. Il tuo compagno o la tua compagna di banco farà lo stesso. Al termine, scambiatevi le domande e provate a rispondere. Poi riflettete: avete individuato gli stessi concetti? Grazie alle domande del vostro compagno o compagna avete potuto approfondire altri aspetti?
L’interpretazione del testo biblico

Cogliere nelle parole la Parola
La Bibbia, come abbiamo già visto, è un libro che ha caratteristiche particolari e proprio per questo è importante saperlo interpretare nella maniera corretta. Ogni brano biblico va infatti considerato da più punti di vista, per arrivare a capire correttamente quello che il testo vuole dire.
Un primo elemento da tenere presente è, senza dubbio, il contesto storico e culturale nel quale il testo è stato scritto.
Un altro elemento altrettanto importante, come hai già visto, è il genere letterario a cui appartiene: spesso i generi letterari utilizzano dei modi di esprimersi che non possono essere presi alla lettera, ma che vanno interpretati secondo regole e stili espressivi propri.
Non meno importante è l’esegesi, cioè l’analisi dettagliata e scientifica del testo, parola per parola, nella lingua in cui è stato scritto.
Tutti questi elementi ci permettono di cogliere «nelle parole la Parola», cioè ci consentono di scoprire, tra le tante cose dette nei modi più diversi, l’unico e fondamentale messaggio che Dio, attraverso la Bibbia, vuole comunicare all’umanità. Non dobbiamo pensare, però, che la Bibbia sia solo un libro per studiosi. Con la guida di chi conosce il testo è possibile leggere e capire il messaggio centrale che contiene.
Glossario
Esegesi: spiegazione di un testo attraverso un’analisi critica legata a una lettura e a un’interpretazione attenta e approfondita.
Pablo Picasso (1881-1973) pittore e scultore spagnolo
Non giudicare sbagliato ciò che non conosci, prendi l’occasione per comprendere.
Reagisci al post
Religioni in contatto
Nell’ebraismo, il libro sacro non può essere estratto dall’Arca (armadio sacro nella sinagoga) e letto se non c’è il cosiddetto miniàn, cioè la presenza di almeno dieci uomini.

Il Talmud e il Magistero della
Chiesa cattolica
La complessità della Bibbia fa sì che le sue pagine corrano il rischio di essere interpretate in modi diversi tra loro. È necessario allora che ci sia un’autorità capace di garantire l’interpretazione autentica del testo. Nel mondo ebraico erano i rabbini ad avere il compito di interpretare in maniera esatta il significato della Tanakh. I loro insegnamenti sulla Sacra Scrittura sono poi confluiti in una raccolta chiamata Talmud, che per gli ebrei rappresenta un punto di riferimento per la corretta interpretazione della Parola di Dio.
Nella religione cristiana cattolica è la Chiesa ad avere il compito di custodire la Sacra Scrittura
e di garantirne la corretta interpretazione. Il compito di interpretare autenticamente la Parola di Dio e di trasmettere fedelmente la dottrina rivelata da Gesù agli apostoli è affidato al Magistero della Chiesa. Con questa espressione si intende l’insegnamento dei vescovi, successori degli apostoli, e del Papa, successore di Pietro. Il Magistero della Chiesa può essere «ordinario» quando Papa e vescovi svolgono normalmente la loro attività di insegnamento. Il Magistero «straordinario», invece, in particolari condizioni enuncia definizioni dogmatiche.
Glossario
Dogma: principio di fede assoluto e indiscutibile. È una verità di fede (o di morale) rivelata (contenuta nella Sacra Scrittura) che il Papa definisce con magistero solenne.
Competenze insieme
Verifichiamo le conoscenze
APPREN DIMENTO
COOPE R ATIVO
Indicate se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F).

a. Per interpretare correttamente la Bibbia bisogna considerare il contesto storico e culturale. V F
b. L’esegesi è fondamentale per copiare i testi della Bibbia. V F
c. Il Talmud è un insieme di libri. V F
d. Il Magistero della Chiesa cattolica ha il compito di garantire la corretta interpretazione della Sacra Scrittura. V F
Facciamo un dibattito
L’interpretazione di un brano è molto importante per comprendere a fondo i messaggi della Bibbia. Questo ci fa capire quanto, a volte, anche tra amici sia difficile capirsi, interpretando male parole e gesti. Questo problema può causare delle incomprensioni. Proviamo a ragionarci attraverso un dibattito. Dividetevi in due gruppi, ognuno dei quali raccoglierà fonti, informazioni e opinioni per sostenere e argomentare la tesi assegnata. Quindi pianificate e avviate il dibattito in classe.
Gruppo PRO
Dalle parole e dal linguaggio del corpo si comprende già molto di quello che prova una persona.
Gruppo CONTRO
Le persone dicono di non sentirsi comprese, in realtà non si esprimono chiaramente.
Lezione 22
Consultare la Bibbia
La suddivisione del testo biblico

Per facilitare la consultazione della Bibbia, ogni libro è stato suddiviso in capitoli (i numeri più grandi all’inizio del testo) e ogni capitolo è stato diviso in versetti (i numeri più piccoli all’interno del testo). Questa suddivisione è stata introdotta nel Medioevo.
Come si cerca un passo biblico? Immaginiamo di voler cercare la seguente citazione: Gv 7, 1-4. Prima di tutto è necessario individuare il libro dalla sigla, cioè un’abbreviazione del nome del libro stesso (vedi p. 65). In questo caso «Gv» sta per «Vangelo di Giovanni». Il numero che segue indica il capitolo, facilmente individuabile in quanto è posto all’inizio del brano stesso. Quindi «Gv 7» ci indicherà «Vangelo di Giovanni, capitolo 7».
Cultura attiva
Capitoli e versi
Come la Bibbia, anche molte opere classiche sono suddivise in libri, capitoli e versi. Questo accade per facilitare la ricerca di determinati passi di un’opera. Sono stati i filologi (studiosi che si occupano del mantenimento e della trasmissione dei testi) a organizzare in questo modo opere come l’Iliade e l’Odissea
Cerca qualche esempio sul tuo libro di Antologia.
«Capisci quello che stai leggendo?» «E come potrei capire se nessuno mi guida?»
Reagisci al post
I numeri successivi, separati da quello del capitolo da una virgola, si riferiscono ai versetti. Quindi «Gv 7, 1-4» indicherà «Vangelo di Giovanni, capitolo 7, versetti da 1 a 4».
Se invece la citazione comprende due versetti che non sono consecutivi, al posto del trattino si troverà un punto. Ad esempio, per «Gv 7, 1.4» si leggerà l’intero versetto 1 e poi si salterà al versetto 4.
68Gli rispose Simon Pietro: “Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna 69e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio”. 70Gesù riprese: “Non sono forse io che ho scelto voi, i Dodici? Eppure uno di voi è un diavolo!”. 71Parlava di Giuda, figlio di Simone Iscariota: costui infatti stava per tradirlo, ed era uno dei Dodici.
71Dopo questi fatti, Gesù se ne andava per la Galilea; infatti non voleva più percorrere la Giudea, perché i Giudei cercavano di ucciderlo.
2Si avvicinava intanto la festa dei Giudei, quella delle Capanne. 3I suoi fratelli gli dissero: “Parti di qui e va’ nella Giudea, perché anche i tuoi discepoli vedano le opere che tu compi. 4Nessuno infatti, se vuole essere riconosciuto pubblicamente, agisce di nascosto. Se fai queste cose, manifesta te stesso al mondo!”. 5Neppure i suoi fratelli infatti credevano in lui. 6Gesù allora disse loro: “Il mio tempo non è ancora venuto; il vostro tempo invece è sempre pronto. 7Il mondo non può odiare voi, ma odia me, perché di esso io attesto che le sue opere sono cattive. 8Salite voi alla festa; io non salgo a questa festa, perché il mio tempo non è ancora compiuto”. 9Dopo aver detto queste cose, restò nella Galilea.
10Ma quando i suoi fratelli salirono per la festa, vi salì anche lui: non apertamente, ma quasi di nascosto. 11I Giudei intanto lo cercavano durante la festa e dicevano: “Dov’è quel tale?”. 12E la folla, sottovoce, faceva un gran parlare di lui. Alcuni infatti dicevano: “È buono!”. Altri invece dicevano: “No, inganna la gente!”. 13Nessuno però parlava di lui in pubblico, per paura dei Giudei.
Religioni in contatto
Sul sito bibbiaedu.it è possibile consultare la Bibbia sia nella traduzione CEI 1974 sia in quella più recente del 2008. Inoltre la Torah e l’Antico Testamento sono disponibili anche interamente in lingua ebraica!
Anche la Bibbia è online!
Il testo della Bibbia è il più diffuso al mondo e quindi il suo utilizzo deve essere facilitato e reso accessibile a tutti. Per questo oggi è possibile consultare la Bibbia anche attraverso il computer, il cellulare e il tablet. Questa risorsa non solo permette a tutti di avvicinarsi al testo sacro, ma semplifica anche alcuni tipi di ricerca attraverso particolari funzioni. In alcune Bibbie online, infatti, è possibile effettuare ricerche tematiche partendo da alcune parole chiave. Non è da trascurare anche la possibilità di ascoltarne la lettura attraverso voci registrate. In questo modo davvero tutti possono accedere alla consultazione del testo sacro, che è anche un’antica lettura appartenente al patrimonio culturale universale.

Competenze insieme
Verifichiamo le conoscenze
1. Come sono suddivisi i libri che compongono la Bibbia?
A In capitoli e versetti.
B In capitoli e sigle.
C In versetti e sigle.
2. La suddivisione della Bibbia ne ha reso più difficile la consultazione.
A Vero. B Falso.
3. La Bibbia online esiste perché:
A la lettura risulta più semplice.
B così tutti possono consultarla.
C in questo modo è più semplice effettuare ricerche.
Attiviamo le abilità
Dividetevi in coppie. L’insegnante scrive una citazione biblica (es. Lc 5, 4-8) alla lavagna. A questo punto, mettetevi alla ricerca della citazione nella Bibbia. Vince la coppia che in minor tempo riesce a individuare il testo. Per controllare la correttezza della ricerca, leggete a voce alta il brano trovato.
#BibbiaPerTe
Parabole e
miracoli


La Bibbia riporta numerose parabole e miracoli, di cui Gesù fu protagonista. Le parabole contengono insegnamenti facilmente riconducibili a valori universali e rivelano anche alcuni aspetti della missione di Gesù, i miracoli ci mostrano il suo potere, la sua bontà e il suo desiderio di aiutare le persone. Ecco alcuni esempi che ci aiutano a capire meglio questi concetti.

La parabola: il seminatore
Il miracolo: La figlia di Giàiro

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Ascoltare parole buone e ricevere un aiuto importante sono motivi di gioia.
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Magistero della Chiesa – agiografi – generi – Talmud – Antico
Il testo sacro
che contiene
ispirata da Dio
scritta dagli
con letterari diversi
per la religione ebraica per la religione cristiana
• Antico Testamento
Testamento
correttamente interpretato dal
• Nuovo Testamento
correttamente interpretati dal
Ripassa e condividi
Scegli cinque libri della Bibbia da p. 65 e per ognuno realizza una flashcard: su un lato scrivi il titolo del libro e sul lato opposto realizza un disegno che lo rappresenti. Poi formate delle squadre, unite le vostre flashcard e organizzate una sfida-ripasso... vince la squadra che indovina più titoli!
Genesi

Crea un post che esprima il valore che ha per te la conoscenza della Bibbia, anche se non si è credenti. Scegli un’immagine rappresentativa e accompagnala con un breve testo che puoi arricchire con hashtag ed emoticon.

APPREN DIMENTO
COOPE R ATIVO
A gruppi, confrontate i post che avete creato e scambiatevi le impressioni. Nel gruppo, ci sono post che esprimono un pensiero comune?
Ci sono, invece, post che esprimono pensieri opposti?
Che cosa avete imparato di nuovo sulle compagne e i compagni del gruppo?
Valuta le tue conoscenze

1 Come hai studiato, esiste anche la Bibbia online. Consultala e scegli, con l’aiuto dell’insegnante, un passo del Vangelo, infine completa le informazioni:
Vangelo di Capitolo:
Versetti:
Contenuto:
2 Scrivi i nomi degli evangelisti sotto il simbolo che li contraddistingue.




3 Le religioni abramitiche sono:
A buddhista, cristiana, musulmana.
B ebraica, cristiana, musulmana.
C induista, buddhista, musulmana.
4 Completa le frasi.
a. Il testo si dice sacro perché è
b. La Bibbia è il testo sacro per .
c. Gli autori della Bibbia hanno scritto in epoche .................................................................................................................................
d. Attraverso la Bibbia si è tramandata la
5 Che cosa racchiude il testo sacro per i fedeli?
6 Indica con una crocetta se le affermazioni sono vere o false.
a. La Bibbia dei cristiani è divisa in Antico Testamento e Nuovo Testamento. V F
b. Il Nuovo Testamento narra gli avvenimenti dalla creazione del mondo fino all’incarnazione di Gesù. V F
c. L’Antico Testamento racconta la vicenda di Gesù e i primi anni di vita della Chiesa. V F
d. Molti artisti e persone di cultura hanno attinto dalla Bibbia per le loro opere. V F
e. Prima che la Bibbia venisse scritta, le vicende venivano tramandate oralmente. V F
f. Gli agiografi scrissero la Bibbia. V F
g. Gli agiografi utilizzarono la lingua e la cultura dell’epoca e del luogo in cui vissero. V F
7 Inserisci i termini mancanti, scegliendo tra quelli elencati di seguito. lacci – rotoli – pergamena – Bibbia – papiro – arrotolati – pietre – metalli – argilla
I primi testi della sono stati ritrovati scritti in materiali come , , . Successivamente cominciarono a essere usati fogli di e di raccolti in e codici: i primi erano formati da fogli cuciti insieme e su bastoni di legno; i secondi, antenati del libro attuale, erano formati da fogli sovrapposti legati lateralmente con dei ................................
8 Chi erano gli amanuensi?
9 Quali gruppi di libri contiene il Nuovo Testamento?
Rifletti e valuta il tuo livello di apprendimento dell’Unità.
Contenuti che ho memorizzato con più facilità
Concetti che ho trovato più difficili da comprendere
Argomenti che ho bisogno di ripassare
La mia preparazione nel complesso
Unità 4 L’umanità di Gesù

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• Classe capovolta (flipped classroom)
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• Dibattito (debate)
• Didattica inclusiva
Apprendimento per competenze
• Competenze disciplinari
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Educazione civica
• Agenda 2030
• Cittadinanza attiva
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Codici per adozioni e pack vendita (modalità mista di tipo b - libro cartaceo e libro digitale)
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Volume 1 + Officina delle emozioni 1 + Vangeli e Atti degli Apostoli
Volume 1 + Officina delle emozioni 1
Volume 2 + Officina delle emozioni 2
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Volume unico + Officina delle emozioni 1-2-3
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