2 GPS
ORIENTARSI NEL MONDO
CORSO DI GEOGRAFIA
L’EUROPA E GLI STATI
•Nuove metodologie didattiche
•Apprendimento per competenze
•Educazione civica e ambientale
GPS
S. CITTERIO
L.
L.
MOSCA
PIROLA
ORIENTARSI NEL MONDO
CORSO DI GEOGRAFIA
L’EUROPA E GLI STATI
Redazione: Luca Brecciaroli, Silvia Civerchia, Emanuele Palazzi
Revisione testi: Federica Galvani
Realizzazione pagine Agenda 2030 – Gli interventi dell’uomo: Tommaso Martino
Realizzazione pagine CLIL: Elena Assirelli, Alessandra Vetri
Realizzazione compiti di realtà finali: Emanuela Caruso
Progetto grafico, impaginazione e copertina: Alessandra Coppola
Illustrazioni: Claudia Ciuffetti
Cartografia: LS International Cartography
Referenze fotografiche: Fotolia, iStockphoto, Shutterstock, 123rf, archivio fotografico Gruppo Ed. Raffaello
Coordinamento libro digitale: Paolo Giuliani
Ufficio multimediale: Enrico Campodonico, Paolo Giuliani, Claudio Marchegiani, Luca Pirani
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Stampa: Gruppo Editoriale Raffaello
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Ristampa:
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RISORSE DIGITALI LIBRO DIGITALE
L’Unione Europea
Area franco-olandese
Area britannica
Area scandinava e baltica
7
Area centro-orientale
52
53
Area balcanica e mediterranea
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Raccolte di immagini arricchite da didascalie, per un approccio visuale ai contenuti.
Approfondimenti, dati, ulteriori informazioni e curiosità sugli argomenti trattati.
Esercizi interattivi di diverse tipologie, con autocorrezione.
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Esercizi interattivi sulla cartografia allegata ai volumi.
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UNITÀ 1 L’UNIONE EUROPEA
Un mio amico mi ha chiesto perché all’ingresso della scuola e del municipio sono esposte due bandiere Ho riconosciuto quella italiana e so che è esposta perché siamo in Italia, ma l’altra blu con le stelle non so proprio perché sia lì. Chissà cosa rappresenta...
Lo scoprirai a pagina 11
Il Muro di Berlino è diventato una tavolozza per i murales degli artisti, tutti i turisti che visitano la città vanno ad ammirare queste opere. Ho studiato, però, che in passato il muro divideva la città in due parti… come mai?
Lo scoprirai a pagina 8
In vacanza sono uscita dall’Italia senza neanche accorgermi di aver oltrepassato la frontiera. È bello viaggiare senza doversi fermare per i controlli, sembra di essere parte di un grande Stato...
Lo scoprirai a pagina 12
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L'Unione Europea
Che cos’è uno Stato
Si definisce Stato un territorio delimitato da confini precisi, al cui interno valgono le stesse normative fondamentali, le stesse leggi, lo stesso governo, la stessa moneta, lo stesso sistema di tassazione.
Gli elementi di uno Stato
Uno Stato è costituito da tre elementi fondamentali:
• il territorio, uno spazio ben definito dai confini riconosciuti anche dagli altri Stati;
• il popolo, la comunità dei cittadini che riconoscono la sua autorità;
• la sovranità, il potere esclusivo che lo Stato esercita sul suo territorio e su coloro che vi abitano.
Sovranità e costituzione
In Europa la storia politica ha determinato l’esistenza di Stati democratici, i quali si fondano sulla sovranità popolare per cui tutti condividono il potere dello Stato. I cittadini dello Stato, infatti, esercitano il loro potere attraverso la scelta dei propri rappresentanti tramite il voto.
Le regole fondamentali dello Stato democratico sono indicate dalla costituzione, la legge che stabilisce quali sono i princìpi fondamentali della comunità statale, i diritti e i doveri dei cittadini e l’organizzazione dello Stato stesso.
La costituzione è la legge fondamentale poiché tutte le altre norme valide nello Stato devono essere coerenti con i suoi princìpi. È importante che la costituzione, prima di tutto, stabilisca quali sono i diritti dei cittadini: la libertà, l’uguaglianza davanti alla legge, la solidarietà, l’istruzione sono garantiti per tutti gli individui e non possono essere mai negati. La costituzione democratica, poi, stabilisce come organizzare i poteri dello Stato, secondo il principio di divisione dei poteri pubblici. Pur considerando le differenze in base alla loro organizzazione, negli Stati democratici:
• il potere legislativo, ossia scrivere e pubblicare le leggi, è affidato al Parlamento, l’assemblea dei rappresentanti eletti dal popolo;
• il potere esecutivo, cioè far rispettare le leggi, è in carica al governo;
• il potere giudiziario, ossia punire chi non rispetta le leggi, è svolto dalla magistratura.
La Germania è un esempio di Stato federale perché è articolata in 16 Stati regionali, chiamati Länder, ognuno dei quali è dotato di una propria Costituzione, un proprio Parlamento e un proprio Governo. I Länder hanno il potere di prendere tutte le decisioni che riguardano il territorio regionale, mentre le scelte politiche ed economiche valide per l’intera Germania spettano allo Stato federale. Nell’immagine, il palazzo del Reichstag di Berlino, sede del Parlamento federale tedesco.
Sovranità
Potere originario dello Stato a cui si sottopongono tutti i suoi appartenenti.
L’Italia è uno Stato unitario dal 1861, quando alla prima seduta del Parlamento venne approvata l’unificazione della penisola (Regno d’Italia).
Il carattere unitario dello Stato italiano è sancito dalla Costituzione, approvata dall’Assemblea costituente dopo la fine della Seconda guerra mondiale ed entrata in vigore il 1° gennaio 1948 Nell’immagine, palazzo Montecitorio a Roma, sede della Camera dei deputati.
Le forme di Stato
In Europa si distinguono due tipi di Stato:
• Stato unitario, in cui esiste un unico Parlamento per tutto il territorio;
• Stato federale, in cui ogni territorio ha un proprio governo, pur dipendendo dal potere centrale per quanto riguarda la politica estera, la difesa e l’economia.
Ogni Stato europeo, inoltre, è caratterizzato da una propria forma di governo: monarchia o repubblica.
La monarchia è l’ordinamento di governo in cui il capo dello Stato è un sovrano, il re o la regina, che lascia in eredità il potere ai propri discendenti.
Tra la fine del XIX e la prima metà del XX secolo le monarchie divennero costituzionali: il potere del re venne limitato, tanto che oggi il sovrano ha una funzione soprattutto rappresentativa, perché le decisioni legislative ed esecutive vengono prese dal Parlamento e dal governo (monarchia parlamentare).
Nella repubblica i rappresentanti sono scelti dal popolo e il popolo stesso è sovrano. Una repubblica può essere di tre tipi:
• parlamentare, se la maggioranza dei poteri viene esercitata dal Parlamento, che elegge il Presidente della Repubblica (come accade in Italia);
• presidenziale, se il Presidente della Repubblica, eletto direttamente dal popolo, è anche il capo del Governo (ci sono pochi esempi in Europa, il più noto sono gli Stati Uniti d’America);
• semipresidenziale, se il Presidente della Repubblica nomina personalmente il capo del Governo, ma il Governo deve avere la fiducia del Parlamento (è quanto succede in Francia).
ESERCIZI
Lavora sul testo
1. Quali sono le caratteristiche fondamentali dello Stato?
2. Cosa significa sovranità popolare?
3. Quali sono i poteri pubblici? Come sono organizzati e suddivisi?
4. Qual è la differenza tra Stato unitario e federale?
Lavora sulla carta
5. Osserva la carta e indica quali sono gli Stati federali in Europa, quali Stati sono repubbliche e quali invece monarchie.
Repubblica Monarchia Stato federale
Westminster Palace a Londra è la sede del Parlamento britannico. Il Regno Unito rappresenta un’eccezione tra gli Stati democratici perché non ha una costituzione, ma il suo ordinamento si fonda su una serie di leggi, statuti, trattati, il più famoso dei quali è la Magna Charta del 1215.
Lo spazio europeo: confini e storia
L’Europa, a differenza degli altri continenti, non ha un territorio delimitato da confini precisi: appare, infatti, come una penisola dell’Asia, pur presentando caratteristiche ambientali e umane molto diverse da quelle asiatiche. L’Europa è il risultato di un lungo processo in cui i fattori geografici si sono intrecciati a vicende politiche, economiche, sociali ed etniche.
La nascita degli Stati nazionali
Nel corso dei secoli l’Europa ha modificato più volte i confini in seguito a controversie e conflitti armati.
Tra XV e XVI secolo si formò la maggior parte degli Stati europei (Francia, Spagna, Regno Unito), per iniziativa di sovrani che riuscirono a ingrandire i propri domini unificando un vasto territorio
Altri Stati (Svizzera, Belgio, Paesi Bassi) ebbero origine in seguito a rivolte popolari contro la dominazione di potenti vicini (i duchi d’Austria per gli svizzeri, il re di Spagna per belgi e olandesi).
Nel XIX secolo ottennero l’indipendenza l’Italia (1861) e la Germania (1871), che rientravano per lo più nell’area di influenza dell’Impero austro-ungarico e avevano un territorio suddiviso in tanti piccoli Stati.
Stato e nazione
Con poche eccezioni, a partire dal XIX secolo l’evoluzione storica degli Stati europei ha avuto come obiettivo la creazione di Stati nazionali: si sono infatti creati Stati che riuniscono sotto le stesse istituzioni persone che si riconoscono in una nazione, cioè che appartengono alla medesima cultura e parlano la stessa lingua. Uno Stato si può definire nazionale se almeno il 90% dei suoi cittadini appartiene alla stessa nazione: la maggior parte degli Stati europei è di questo genere, tuttavia sono presenti anche Stati plurinazionali, in cui comunità nazionali differenti si riconoscono come appartenenti allo stesso Stato. Esempi di questo genere sono il Regno Unito (in cui convivono inglesi, scozzesi, gallesi e irlandesi), la Svizzera, il Belgio e la Russia.
Dopo la Prima guerra mondiale (1914-1918) si dissolsero i grandi imperi austro-ungarico, turco-ottomano e russo, da cui nacquero Austria, Cecoslovacchia, Ungheria, Jugoslavia, Polonia, Finlandia e gli Stati baltici. Nel 1922 in Russia fu fondata l’URSS (Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche), il primo Stato socialista del mondo.
L’EUROPA
Paesi democratici
Paesi comunisti
Paesi fascisti e nazisti
Paesi con governi autoritari
Irlanda
Danimarca Lussemburgo
Portogallo Spagna
Durante la Guerra fredda gli Stati dell’Europa occidentale finirono sotto l’influenza degli USA e aderirono alla NATO, quelli dell’Europa orientale si trovarono sotto il controllo dell’URSS e aderirono al Patto di Varsavia. Anche la Germania venne divisa in due: la Repubblica Federale Tedesca (RFT) a ovest e la Repubblica Democratica Tedesca (RDT) a est.
Paesi aderenti al Patto di Varsavia
Paesi aderenti alla NATO Paesi non allineati Cortina di ferro
Danimarca Lussemburgo
Portogallo Spagna Francia Italia
Dopo il 1991, con il crollo dei regimi comunisti dell’Europa orientale, avvenne la riunificazione della Germania e la formazione di nuovi Stati: la Repubblica Ceca e la Slovacchia (dalla Cecoslovacchia), la Federazione Russa, la Lettonia, la Lituania, l’Estonia, la Moldova, la Bielorussia, l’Ucraina (dall’URSS). L’Europa assunse la conformazione politica attuale.
Il nazionalismo
Il nazionalismo che ha portato all’indipendenza dei popoli ha anche un lato negativo che dà origine alla volontà di imporre la supremazia della propria nazione sulle altre. Questo nazionalismo aggressivo e bellicoso ha causato molte guerre, in particolare due guerre mondiali che hanno devastato l’Europa nel XX secolo e hanno determinato la divisione del continente in due blocchi: quello occidentale, influenzato dagli USA, e quello orientale, controllato dall’URSS, nel periodo denominato Guerra fredda (dal 1945 al 1991).
Un organismo sovranazionale
Dalle distruzioni dei conflitti mondiali e dalle sofferenze patite dalle popolazioni, alcuni intellettuali europei hanno proposto una via per l’Europa indebolita e disunita: formare un governo europeo sovranazionale,
che mantenga l’indipendenza di ciascuno, ma possa difendere la libertà, valorizzare le tradizioni e la cultura europea. Da questo sogno, la cui realizzazione è ancora in corso, è nata l’Unione Europea, che si è dotata di alcune istituzioni comuni.
Attualmente l’Europa è suddivisa in più di 40 Stati: • 27 appartengono all’Unione Europea; • gli altri sono detti Paesi extracomunitari.
ESERCIZI
Lavora sul testo
1. Spiega con parole tue perché l’Europa non si può considerare un vero e proprio continente.
2. Quali sono le conseguenze del nazionalismo?
3. Per quali finalità è nata l’Unione Europea?
Lavora sulla carta
4. Che cos’è la cortina di ferro? Quali Stati separava?
Gli interventi dell’uomo
Il muro di Berlino: un simbolo europeo
Quando si parla delle grandi opere costruite dall’uomo che cambiano il paesaggio e hanno effetti sulla vita delle persone, è inevitabile pensare alle infrastrutture, vale a dire alle strade, ai ponti, alle reti ferroviarie, ma anche alle dighe, agli acquedotti, alle fognature. In una parola, a tutti quegli esempi dell’ingegno umano che testimoniano la capacità dell’uomo di trasformare, con la sua azione, i luoghi in cui vive.
Attraverso questi interventi non si modifica soltanto il paesaggio naturale, ma si determinano conseguenze enormi sulla vita delle persone, talvolta di intere comunità.
Pensando all’Unione Europea, c’è un elemento che è divenuto un simbolo: un muro di cemento armato costruito dagli uomini col preciso scopo di dividere, separare, spezzare legami. Se proviamo a immaginare le conseguenze che questo può avere non solo sugli spostamenti ma sulle relazioni tra le persone, possiamo riuscire a comprendere il motivo per cui il muro di Berlino, e soprattutto la sua caduta, siano diventati un simbolo ben impresso nella memoria dell’Europa.
Per comprendere l’importanza del muro di Berlino bisogna ricordare innanzitutto il contesto in cui fu eretto: alla fine della Seconda guerra mondiale la Germania, sconfitta, venne divisa in due Stati, la Germania Ovest e la Germania Est, controllati il primo dalle potenze occidentali (guidate dagli Stati Uniti), il secondo dall’Unione Sovietica comunista (l’URSS). Anche Berlino, che di fatto faceva parte della Germania Est, venne divisa in due parti, una delle quali controllata dalle potenze occidentali.
Fino al 1961 gli abitanti della città poterono muoversi da una parte all’altra senza particolari problemi. Proprio per impedire questi spostamenti, però, il governo della Germania Est, nella notte tra il 12 e il 13 agosto 1961, diede il via alla costruzione del muro: tutti i passaggi tra le due città furono chiusi e venne steso il filo spinato, presto affiancato dal muro in cemento armato e dalle torrette di guardia. Da quel momento, nessuno poté più attraversare il muro senza un regolare permesso, quasi impossibile da ottenere: intere famiglie furono divise, persone che prima si vedevano abitualmente non poterono più frequentarsi.
Il muro di Berlino divise la città, e idealmente l’Europa, fino al 1989. A novembre di quell’anno infatti, in seguito alla crisi del regime comunista in URSS, la Germania Est dichiarò aperte le frontiere con i Paesi occidentali. Fu così che il 9 novembre 1989 gli abitanti di Berlino Est cominciarono prima a scavalcare il muro senza più essere fermati, quindi ad abbatterlo, ben presto aiutati dai concittadini della parte occidentale.
IL MURO IN CIFRE
106 km: lunghezza del muro
3,60 m: altezza media del muro
302: numero delle torrette di osservazione
259: numero dei passaggi sorvegliati dai cani
20: numero dei bunker
105,5 km: lunghezza del fossato che costeggiava il muro
Più di 5000: le persone che tra il 1961 e il 1989 cercarono di oltrepassare il muro. Di queste, la maggior parte furono fermate
Oltre 150: le persone uccise tra il 1961 e il 1989 mentre cercavano di oltrepassare il muro
APPRENDIMENTO COOPERATIVO
L’idea di costruire muri per impedire alle persone di muoversi liberamente, e quindi di fuggire da determinate regioni per raggiungerne altre, non è qualcosa di relegato al passato. Negli ultimi anni infatti negli Stati Uniti si è discusso molto della costruzione di un muro in Texas, al confine con il Messico, per impedire alle persone in fuga da quel Paese di passare negli USA. Ma anche in Europa, da più parti si è invocato l’innalzamento di muri per arrestare l’esodo dei migranti dai Paesi africani o asiatici. Con l’aiuto dell’insegnante, cercate informazioni sui muri (esistenti, in costruzione o progettati) che servono ad arginare il flusso dei migranti, quindi provate a ricostruire il dibattito su questo tema, individuando le ragioni a favore e quelle contro.
Uno dei pochi tratti del muro di Berlino sopravvissuto fino a oggi è lungo all’incirca 300 metri e costeggia Bernauer Strasse: qui nel 2017 sono state appese le foto di molte delle persone uccise mentre cercavano di attraversare il muro.
9 novembre 1989: viene decretata la fine del muro di Berlino. I berlinesi in festa possono ora oltrepassarlo liberamente e anche... abbatterlo!
L’Unione Europea: storia e valori
L’Unione Europea (UE) si può definire una famiglia di Stati democratici che hanno creato delle istituzioni comuni, alle quali hanno affidato una parte della propria sovranità.
Che cos’è l’Unione Europea
L’Unione Europea è un’organizzazione politica, nata nel 1992 con il Trattato di Maastricht (entrato in vigore il 1° gennaio 1993), che attualmente riunisce 27 Paesi e circa 445 000 000 di persone. La UE non è un semplice organismo di collaborazione internazionale: prende decisioni democratiche su questioni di interesse comune e le sue disposizioni sono vincolanti per gli Stati membri, ciascuno dei quali deve metterle in pratica nel proprio Paese.
La storia dell’UE
Il primo passo verso l’unità europea venne compiuto nel 1951, quando sei Paesi (Belgio, Francia, Paesi Bassi, Repubblica Federale Tedesca, Italia e Lussemburgo) crearono la CECA (Comunità Europea per il Carbone e l’Acciaio), un accordo economico che venne poi rafforzato nel 1957, quando gli stessi sei Paesi firmarono il Trattato di Roma che creava la CEE (Comunità Economica Europea).
Da quel momento il processo di integrazione tra gli Stati europei ha coinvolto sempre più Paesi, fino allo storico allargamento del 2004, che ha portato i membri da 15 a 25. Inoltre, nel 2007 hanno aderito la Bulgaria e la Romania; nel 2013 è stato il turno della Croazia. Nel 2020, tuttavia, si è registrata anche la prima uscita di uno Stato dall’UE: il Regno Unito, infatti, dopo un lungo e incerto percorso, ha sancito la propria uscita.
I valori dell’Unione Europea
Le finalità dell’Unione Europea sono condivise da tutti gli Stati aderenti. Le principali sono:
• la promozione della pace e del benessere dei cittadini;
• la garanzia di libertà, sicurezza e giustizia;
• la promozione del progresso scientifico;
• la valorizzazione della ricchezza culturale;
• il rafforzamento della coesione economica e sociale tra gli Stati membri.
Tali obiettivi rispondono ai valori fondativi dell’Unione, tra cui prevalgono l’inclusione, la tolleranza, la giustizia, la solidarietà. Il percorso per raggiungere tali obiettivi ha portato la CEE, nata come un’unione puramente economica, a trasformarsi in un’organizzazione attiva in tutta una serie di settori che vanno dal clima all’ambiente, alla salute, alle relazioni esterne e alla sicurezza, alla giustizia e all’immigrazione. Per riflettere questo cambiamento, nel 1993 il nome Comunità Economica Europea è stato sostituito da Unione Europea.
L’Inno alla gioia della Nona Sinfonia di Ludwig van Beethoven è stato adottato come inno ufficiale dell’UE nel 1985. L’inno non intende sostituire gli inni nazionali degli Stati membri, ma piuttosto celebrare i valori che essi condividono e la loro coesione.
Il 9 maggio si festeggia la festa dell’Europa Il motto della UE «unita nella diversità» indica la volontà degli europei di lavorare insieme per costruire la pace e la prosperità, rispettando le diverse culture presenti nel continente.
Bassi, nel 2005, hanno respinto la proposta causan done il «congelamento». Nel 2007 è stato approvato il Trattato di Lisbona, che ha sostituito la Costituzione europea recependone tuttavia molti dei valori e delle innovazioni.
Il Trattato di Lisbona prevede molte novità, poiché attribuisce:
• una maggiore importanza al Parlamento Europeo, che può approvare gli accordi internazionali;
• la semplificazione del metodo di approvazione delle decisioni del Consiglio, con l’introduzione della maggioranza al posto dell’unanimità;
• l’istituzione del Presidente del Consiglio Europeo e dell’Alto Rappresentante degli affari esteri, incaricati di rappresentare l’Unione all’esterno.
Paesi entrati tra il 1951 e il 1957
Paesi entrati nel 1973
Paesi entrati tra il 1981 e il 1986
Paesi entrati nel 1995
Paesi entrati nel 2004
Paesi entrati nel 2007
Paesi entrati nel 2013
Paesi usciti dall’UE
La bandiera della UE riporta una corona di dodici stelle dorate su fondo azzurro. Le stelle rappresentano la solidarietà e l’armonia tra i popoli d’Europa. Il loro numero non dipende da quello degli Stati membri: sono dodici in quanto questo numero è tradizionalmente un simbolo di perfezione, completezza e unità. La bandiera rimarrà pertanto invariata a prescindere dai futuri ampliamenti dell’Unione Europea.
CRONOLOGIA DELLA UE
• 1951: nascita della Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio (CECA), con sei Paesi fondatori;
• 1957: gli stessi sei Paesi firmano a Roma il trattato che istituisce la Comunità Economica Europea (CEE);
• 1973: la CEE si allarga a nove Stati membri;
• 1979: prima elezione del Parlamento Europeo;
• 1981: primo allargamento mediterraneo (Portogallo, Spagna, Grecia);
• 1992: con il Trattato di Maastricht nasce l’Unione Europea (UE);
• 2002: utilizzo dell’euro come moneta comune;
• 2009: entra in vigore il Trattato di Lisbona;
• 2013: l’UE ha 28 Stati membri;
• 2016-2020: Brexit: l’UE ha 27 Stati membri.
ESERCIZI
Lavora sul testo
1. Quali sono le finalità dell’Unione Europea?
2. Che cosa stabilisce il Trattato di Lisbona?
Lavora sulla carta
3. Quali sono le tappe di formazione dell’UE?
L’Unione Europea: oggi e domani
Tutti i Paesi del continente europeo possono aderire alla UE, ma devono avere precisi requisiti: un sistema democratico stabile, un sistema economico efficiente, un’amministrazione pubblica in grado di applicare la normativa comunitaria.
La cittadinanza europea
All’interno dell’Unione Europea i diritti degli individui sono garantiti attraverso la cittadinanza europea, istituzione che realizza il sogno di Jean Monnet, uno dei fondatori dell’Europa unita, il quale affermava: « Noi non coalizziamo Stati, ma uniamo uomini ». La condivisione dei diritti fondamentali contribuisce a far crescere negli europei il sentimento di appartenere a un’entità comune.
Gli strumenti concreti attraverso cui ciascuno può «sentirsi europeo» sono il passaporto europeo (introdotto nel 1985), la patente di guida (diventata europea dal 1996), l’euro, la moneta comune (entrata in vigore nel 2002) e la condivisione di un inno e una bandiera dell’Europa. Questi segni rendono concreta la cittadinanza europea, che garantisce ai cittadini il diritto:
• di viaggiare o stabilirsi liberamente in ogni luogo dell’Unione;
• di votare e di essere eletti nel Comune di residenza;
• di essere tutelati dall’ambasciata di ogni Paese membro quando si trovano in altri continenti;
• ad appellarsi al mediatore europeo nei casi di cattiva amministrazione di istituzioni comunitarie.
La Convenzione di Schengen
Nel 1995 è entrata in vigore la Convenzione di Schengen che garantisce la libera circolazione delle persone all’interno dell’Unione Europea, abolendo di fatto i controlli alle frontiere interne. Vi hanno aderito anche Paesi che non sono membri della UE, come Norvegia, Islanda, Svizzera, mentre, tra gli Stati membri, Irlanda, Croazia, Romania e Bulgaria hanno deciso di non sottoscrivere la Convenzione.
La libertà di movimento entro l’Unione può essere temporaneamente sospesa per tutelare la salute dei cittadini, come è avvenuto nella primavera del 2020 per l’emergenza sanitaria legata all’epidemia di COVID-19
Essere cittadini europei è scritto anche sui nostri documenti: infatti sul passaporto compare la dicitura Unione Europea e sulla patente di guida la bandiera della UE.
Stati dell’UE che aderiscono allo spazio Schengen
Stati dell’UE che non aderiscono allo spazio Schengen
Stati che non fanno parte dell’UE, ma che aderiscono allo spazio Schengen
Le adesioni alla UE: richieste e separazioni
Tutti i Paesi europei possono aderire all’Unione Europea, tuttavia l’entrata nell’Unione non è semplice e spesso possono trascorrere molti anni tra il momento in cui uno Stato presenta la domanda di adesione e l’ingresso effettivo. Durante questo periodo si verifica che il Paese candidato abbia i requisiti necessari per diventare membro della UE. Meno frequentemente i Paesi membri chiedono di uscire dall’Unione. Ciò è accaduto una sola volta quando, in seguito al referendum del 2016, il Regno Unito ha avviato il processo di uscita dall’Unione Europea, noto anche come Brexit (un gioco di parole tra Britain ed exit). Il Regno Unito aveva aderito alla CEE nel 1973, ma secondo la maggior parte dei cittadini britannici i vantaggi erano diventati inferiori rispetto alle regole da rispettare. Dopo il voto del 2016 il Regno Unito ha dovuto ridisegnare tutti gli accordi commerciali e diplomatici con la UE.
La Brexit ha comportato molte discussioni che hanno coinvolto non solo i governi, ma anche la popolazione britannica: infatti la maggioranza ottenuta dal leave era esigua. Le frequenti manifestazioni, tuttavia, non hanno fatto cambiare idea al governo britannico.
Attualmente i Paesi candidati all’ingresso nella UE sono Turchia, Macedonia del Nord, Montenegro, Serbia e Albania. La Turchia ha presentato la propria candidatura nel lontano 1987 ma, a causa della sua situazione politica, della questione irrisolta del rispetto della minoranza curda e della sua posizione geografica, la procedura di ingresso è ancora in corso.
I DIRITTI DEGLI EUROPEI
La Carta dei diritti sociali fondamentali dell’Unione definisce i diritti di tutti i cittadini dell’UE: libera circolazione, equa retribuzione, miglioramento delle condizioni di lavoro, protezione sociale, diritto di associarsi, diritto alla formazione professionale, parità di trattamento tra uomini e donne, informazione, partecipazione, sicurezza sul lavoro, tutela dei bambini, degli anziani e delle persone diversamente abili.
ESERCIZI
Lavora sul testo
1. Quali requisiti deve possedere uno Stato per entrare a far parte della UE?
2. Quali sono i diritti dei cittadini europei?
3. Cosa garantisce la Convenzione di Schengen?
4. Che cos’è la Brexit?
Che cosa fa l’Unione Europea
L’Unione Europea svolge le proprie attività in diversi settori: le sue azioni principali riguardano politiche di innovazione e di solidarietà in settori come l’ambiente, l’agricoltura, la salute, la ricerca, lo sviluppo, l’energia, i trasporti, le infrastrutture, l’istruzione e la cultura.
Le politiche di innovazione
Uno dei principali obiettivi dell’Unione Europea è la prevenzione dei cambiamenti climatici provocati dall’effetto serra.
Nel 2008 il Consiglio europeo decise che l’UE avrebbe dovuto ridurre, entro il 2020, le emissioni di gas e i consumi energetici almeno del 20% rispetto ai livelli del 1990, aumentando al contempo del 20% la produzione di energie rinnovabili. Nel 2020 la Commissione Europea ha avviato l’ambizioso Green Deal europeo, un progetto che vuole rendere l’Europa il primo continente a impatto zero entro il 2050. Per ottenere tale risultato si intende eliminare completamente le emissioni di gas serra e coordinare la crescita economica alle risorse, così da non creare squilibri nell’ambiente.
Al fine di migliorare la salute e la sicurezza dei cittadini europei, l’UE si occupa anche di altri problemi ambientali tra cui l’inquinamento acustico, i rifiuti, la protezione degli habitat naturali, i prodotti chimici e la qualità delle acque.
Impatto zero
Produzione e stile di vita che non emettono affatto o riducono sensibilmente l’anidride carbonica (CO2).
Il Green Deal europeo rilancia l’azione del Programma d’Azione per l’Ambiente e guiderà la politica ambientale europea fino al 2050. Tra i nove obiettivi principali ci sono la protezione e la conservazione delle risorse naturali dell’Unione, la trasformazione dell’UE in un’economia senza emissioni di gas serra, il miglioramento della sostenibilità delle città dell’Unione.
Ricerca scientifica e cultura
Un altro degli obiettivi della UE è quello di investire nella ricerca, destinando il 3% del proprio PIL ad attività volte a migliorare l’alimentazione, l’agricoltura, le tecnologie dell’informazione e delle comunicazioni, l’energia, l’ambiente, i trasporti e la sicurezza. L’Europa promuove il progetto Erasmus+ che permette agli studenti universitari, con il supporto di una borsa di studio, di effettuare uno o due semestri in un’università straniera. Il progetto, inoltre, favorisce gli spostamenti di studenti e insegnanti, per migliorare la formazione professionale e facilitare l’inserimento sul mercato del lavoro, soprattutto dei giovani.
Le politiche di solidarietà
Ogni politica unitaria si prefigge di far progredire tutte le regioni dell’Unione: infatti lo scopo delle politiche di solidarietà dell’UE è quello di aiutare le regioni meno sviluppate e i settori dell’economia in difficoltà, attraverso finanziamenti e l’inserimento professionale dei disoccupati e dei giovani. Per esempio, il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) serve a finanziare progetti di sviluppo regionale e a far progredire l’economia nelle zone più arretrate, mentre il Fondo Sociale Europeo (FSE) viene impiegato per finanziare la formazione professionale e aiutare le persone a trovare un lavoro.
Erasmus+ è il programma europeo per l’istruzione, la formazione, la gioventù e lo sport. Nato nel 2014, ha l’obiettivo di migliorare le competenze e le prospettive professionali e di modernizzare l’istruzione e la formazione, mettendo a disposizione quasi 30 miliardi di euro fino al 2027.
Le politiche agricole
Gli obiettivi della Politica Agricola Comune (PAC) sono garantire un tenore di vita equo alla popolazione agricola, assicurare prezzi ragionevoli dei prodotti, modernizzare le infrastrutture. Dal 2013, la Commissione Europea lavora per rendere l’agricoltura sostenibile, preservando la biodiversità e tutelando le specialità locali e regionali.
L’UE ha inoltre avviato una riforma della Politica Comune della Pesca (PCP) per proteggere le risorse ittiche, come per esempio la specie di tonno rosso in pericolo di estinzione, regolamentando l’attività di pesca e favorendo l’acquacoltura per limitare il prelievo di pesce.
Il Fondo di solidarietà dell’Unione Europea (FSEU) è stato istituito in seguito alle gravi inondazioni che hanno devastato l’Europa centrale nell’estate del 2002. In risposta alla pandemia di COVID-19, a partire dal 1° aprile 2020 il campo di applicazione del Fondo è stato esteso per far fronte alla grave emergenza sanitaria.
Le politiche agricole dell’UE favoriscono anche l’integrazione con le bellezze paesaggistiche, promuovendo l’agricoltura e il turismo sostenibile.
ESERCIZI
Lavora sul testo
1. Quali sono le principali politiche ambientali adottate dall’UE?
2. Quale programma si occupa degli studenti? Con quali finalità?
3. Cosa finanzia il Fondo Sociale Europeo?
4. Quali sono gli obiettivi della Politica Agricola Comune?
Le istituzioni europee
La funzione principale dell’Unione Europea è quella di produrre norme che regolino i rapporti tra gli Stati membri; per fare ciò si avvale di importanti istituzioni.
Parlamento Europeo
Con sede a Strasburgo, in Francia, è eletto a suffragio universale per cinque anni dai cittadini dell’Unione. Il numero dei deputati (attualmente 705) è calcolato in proporzione alla popolazione di ogni Paese. Il Parlamento approva le leggi ed esercita il controllo politico sull’attività del potere esecutivo (Commissione Europea).
Consiglio dell’Unione Europea
Noto anche come Consiglio dei ministri europei, si riunisce a Bruxelles, in Belgio, ed è la sede in cui gli Stati membri elaborano le leggi a nome dell’Unione, definiscono gli obiettivi politici e si accordano in caso di divergenze che sorgono su questioni specifiche. È l’organo competente in ambito di politica estera e di sicurezza comune.
Commissione Europea
Si riunisce a Bruxelles e rappresenta il Governo dell’Europa. Ha tre funzioni ben definite: vigila sull’applicazione dei trattati comunitari; mette in atto la politica decisa dai Paesi dell’Unione; assicura l’applicazione delle leggi emanate dal Parlamento. Inoltre, prepara il bilancio europeo e ne sorveglia l’attuazione. L’alto rappresentante per gli affari esteri e la sicurezza assume la gestione delle relazioni internazionali per conto della Commissione.
Il Consiglio dell’Unione Europea ha sede a Bruxelles ed è formato dai ministri dei 27 Stati membri; la presidenza spetta, per un periodo di 6 mesi, a rotazione a ciascun Paese dell’Unione. Quando il consiglio si riunisce i suoi membri si siedono attorno a una tavola rotonda per sottolineare la pari dignità di ciascuno.
Il palazzo Louis Weiss a Strasburgo è la sede dove il Parlamento Europeo si riunisce per le sedute plenarie. Il Parlamento, istituito nel 1979, è la più grande assemblea multinazionale del mondo: i deputati europei si siedono nell’aula in base alla loro appartenenza politica e non secondo la propria nazionalità.
Suffragio universale
Voto cui hanno diritto tutti i cittadini maggiorenni (in Europa compiuti i 18 anni di età).
Palazzo Berlaymont a Bruxelles è la sede della Commissione Europea, composta da 27 membri, uno per ogni Stato, chiamati commissari e in carica per cinque anni. Il Presidente della Commissione è designato dal Consiglio, dopo aver consultato il Parlamento. Il Presidente nomina i commissari, su indicazione di ogni Paese che presenta i propri candidati.
Il Parlamento Europeo Il Consiglio dell’UE
Altre istituzioni
Nell’ambito dell’Unione Europea vi sono altre importanti istituzioni, come:
• la Banca Centrale Europea (BCE), con sede a Francoforte, in Germania, che gestisce l’euro, la moneta comunitaria;
• la Corte di Giustizia, con sede a Lussemburgo, che vigila sul rispetto delle leggi comunitarie e interviene per appianare le controversie tra i Paesi membri; assicura, inoltre, che la legge comunitaria sia applicata in ogni Stato allo stesso modo, evitando che i tribunali nazionali emettano sentenze diverse su una stessa questione;
• la Corte dei Conti, con sede a Lussemburgo, che esegue il controllo finanziario sulle attività dell’Unione, cioè verifica che le istituzioni abbiano il denaro per realizzare i propri progetti e attività.
a Lussemburgo, come anche la Corte dei Conti. Svolge un ruolo giudiziario nell’UE.
ESERCIZI
Lavora sul testo
LE EUROREGIONI
Oltre all’Unione Europea e a numerose altre organizzazioni sovranazionali operanti in tutto il mondo, esistono anche le euroregioni, dette anche euroregio o GECT (Gruppo Europeo di Cooperazione Territoriale). Istituita dal Parlamento Europeo nel 2006, l’euroregione è un ente di cooperazione transnazionale tra regioni appartenenti ad almeno due Stati membri dell’UE.
Le euroregioni sono solitamente costituite per promuovere interessi che travalicano i confini nazionali e per cooperare per lo sviluppo delle popolazioni di confine, tutelandone e promuovendone gli interessi e i bisogni, per esempio nel settore dei trasporti o del turismo.
Oggi si contano oltre 60 euroregioni, principalmente diffuse nell’area dell’Europa centrale.
Attiva dal 1998, la Banca Centrale Europea lavora in collaborazione con le banche centrali dei 27 Stati membri dell’Unione Europea, con l’obiettivo primario di mantenere stabili i prezzi e i mercati finanziari. Occorre la sua autorizzazione per l’emissione di monete e banconote in euro.
1. Quali sono le istituzioni di cui si avvale l’UE per produrre norme che regolino i rapporti tra gli Stati membri?
2. Indica come i poteri pubblici (legislativo, esecutivo e giudiziario) siano divisi tra le istituzioni europee.
Lavora sulle immagini
3. Osserva le immagini e individua le città d’Europa dove hanno sede le istituzioni comunitarie.
L’euro: la moneta unica
In circolazione dal 2002, l’euro è la moneta comune di 19 Paesi europei che hanno, in tal modo, fortificato la loro unione e i loro legami commerciali.
La storia dell’euro
Il progetto per l’introduzione della moneta unica è cominciato a partire dal 1992 con il Trattato di Maastricht. Nel dicembre 1995, il Consiglio europeo decise di chiamare «euro» la nuova moneta, denominazione che doveva essere uguale in tutte le lingue ufficiali dell’Unione Europea, poiché, tenuto conto dei diversi alfabeti, risultava facile da pronunciare, semplice e rappresentativa dell’Europa. Occorreva inoltre attribuire alla moneta unica un simbolo che, come la denominazione, fosse chiaramente associabile all’Europa e facile da scrivere. Il simbolo grafico dell’euro s’ispira alla lettera epsilon dell’alfabeto greco, per rendere omaggio all’origine della civiltà europea. La lettera «E» è l’iniziale della parola Europa e i due trattini orizzontali paralleli rappresentano la stabilità della valuta. L’abbreviazione ufficiale dell’euro è «EUR». Il primo gennaio 1999 l’euro è diventato la moneta ufficiale per 11 Paesi dell’Unione Europea, anche se non è stata usata immediatamente per i pagamenti in contanti. È entrata in circolazione come moneta per tutti gli scambi commerciali il primo gennaio 2002, anno in cui è stato fissato il suo valore per ogni moneta nazionale: per l’Italia, 1 euro corrisponde a 1936,27 delle vecchie lire.
Paesi aderenti
L’adozione dell’euro da parte di un Paese richiede molti preparativi di tipo economico e giuridico. Oggi i Paesi che hanno adottato l’euro sono 19: Austria, Belgio, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Portogallo, Spagna, Slovenia, Cipro, Malta, Slovacchia, Estonia, Lettonia e Lituania.
Non hanno invece adottato l’euro i seguenti Paesi dell’Unione Europea: Bulgaria, Repubblica Ceca, Croazia, Danimarca, Ungheria, Polonia, Romania, Svezia.
Nel novembre 1994 il Consiglio dell’Istituto monetario europeo (IME), predecessore della BCE, concordò la sequenza dei tagli di banconote in euro: €5, €10, €20, €50, €100, €200 e €500. Per le monete: 1 cent, 2 cent, 5 cent, 10 cent, 20 cent, 50 cent, €1 e €2 Questa suddivisione è in linea con le scelte adottate per gran parte delle monete del mondo.
L’aspetto grafico delle banconote dell’euro è comune a tutti i Paesi membri dell’Unione, secondo le direttive della Banca Centrale Europea. Il disegno delle banconote ha come tema comune l’architettura europea in vari periodi storici; il fronte rappresenta finestre o paesaggi, mentre sul retro sono presenti dei ponti, scelti come simbolo di collegamento tra gli Stati.
Lo stile architettonico va da quello classico (banconota da 5 euro) al romanico, gotico, rinascimentale, barocco, A rt N ouveau, fino al contemporaneo (500 euro).
È stata posta particolare cura nel far sì che gli esempi architettonici riprodotti non rassomiglino ad alcun monumento esistente, allo scopo di non creare controversie relative alla scelta di rappresentare monumenti specifici di un Paese a discapito di altri.
Stati
Irlanda
Danimarca
Belgio
Lussemburgo
Germania
Rep.
Svizzera
Austria
Portogallo
I pro e contro della moneta unica
L’euro è nato con l’obiettivo di portare benefici all’economia a vari livelli, da quello dei singoli cittadini a quello delle imprese. I principali vantaggi della moneta unica sono:
• una maggiore stabilità dei prezzi;
• una maggiore sicurezza e più opportunità per le imprese e i mercati;
• una maggiore crescita economica;
• una maggiore integrazione dei mercati finanziari;
• una maggiore competitività dell’UE nell’economia mondiale.
L’euro, tuttavia, si è dimostrato non garantire di per sé stabilità e crescita perché gli Stati hanno mantenuto una politica finanziaria autonoma e, spesso, male coordinata. Non tutti i Paesi europei, infatti, hanno le stesse disponibilità finanziarie, la stessa produzione industriale e lo stesso bilancio statale e questo ha creato molte disparità tra i vari Stati dell’Unione. Le crisi del 2008, che ha colpito soprattutto Grecia, Irlanda e Spagna, e quella del 2020, seguita alla sospensione delle attività economiche, hanno permesso di accelerare il processo di integrazione finanziaria tra i Paesi di «eurolandia», progredendo nella gestione comune delle politiche economiche e finanziarie.
Con la crisi economica del 2008 molte banche hanno limitato il credito alle imprese e alle famiglie, molte aziende hanno ridotto il personale e chiuso, facendo crollare i consumi. Per questo dall’Italia alla Germania, all’Est dell’Europa e in particolare in Grecia, sono nati movimenti popolari e partiti politici che hanno sfruttato il malcontento per le regole europee, chiedendo a volte persino l’uscita dall’euro dei loro Paesi.
Eurolandia
Insieme dei Paesi che hanno adottato l’euro come moneta comune.
ESERCIZI
Lavora sul testo
1. In quale anno l’euro è entrato in circolazione per gli scambi commerciali?
2. Come è stato scelto il nome euro per la moneta unica?
3. Quali sono i vantaggi della moneta unica? Quali difficoltà si sono incontrate nella sua adozione?
Lavora sulla carta
4. Individua i Paesi che fino a oggi hanno adottato l’euro.
Le prospettive per il futuro
L’Unione Europea è uno spazio tuttora in via di definizione e di perfezionamento, non esente da problematiche, critiche e tentativi di ridefinirne le politiche e lo spazio.
Uno spazio a «geometria variabile»
L’Unione Europea è un soggetto politico che non ha ancora acquisito una forma ben definita: è uno spazio a «geometria variabile». Infatti non tutti i Paesi che ne fanno parte hanno aderito a ogni iniziativa dell’Unione: per esempio Svezia e Da nimarca, pur rispondendo ai requisiti richiesti, non hanno voluto aderire alla mo neta unica; allo stesso modo alcuni Paesi non hanno sottoscritto la Convenzione di Schengen; la Brexit, infine, ha reso concreta la possibilità di uscire dall’Unione. L’Europa, dunque, è un progetto in fase di attuazione: ciò avviene perché il coinvolgimento nel processo di integrazione di uno Stato membro prosegue solo se i suoi cittadini sono favorevoli. Gli abitanti dell’UE si dividono, infatti, in «euroscettici» ed «euroentusiasti»: questi due curiosi termini sono stati inven tati per definire il favore con cui le persone vedono il passaggio di competenze dal proprio Stato nazionale all’UE.
Anche se l’Unione Europea aspira a comprendere tutti gli Stati del continente, l’allargamento viene talvolta osteggiato da molti cittadini europei. Con alcuni Stati viene attuata una politica di prossimità, che consiste nella stipula di ac cordi commerciali e di cooperazione con i Paesi del Mediterraneo meridionale, del Caucaso e dell’Europa orientale, che non sono giudicati ancora idonei alla candidatura di adesione.
L’Europa a più velocità
Nel rispetto della libertà di ogni aderente, tuttavia, l’Unione Europea ha deciso di proseguire nell’integrazione con i Paesi più disponibili. La Commissione Europea dal 2017 sta rafforzando la cooperazione in particolare sulla tutela dell’ambiente, sulla distribuzione dei migranti e sulla destinazione dei fondi di solidarietà. Nel 2020 la crisi causata dal Coronavirus ha funzionato come un acceleratore di questo processo di integrazione, portando verso una gestione finanziaria più comune tra Stati membri. Esistono, tuttavia, Paesi che osteggiano l’opportunità di una differente integrazione perché temono di essere esclusi dalle decisioni più importanti. Per esempio, il cosiddetto Gruppo di Visegrad, che comprende Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia e Ungheria, non approva la cessione di sovranità nazionale all’UE.
Una questione comunitaria non ancora risolta riguarda la mancanza di una lingua comune. Oggi le lingue ufficiali nella UE sono 24 e questo genera enormi problemi organizzativi, se si pensa che ogni parlamentare può intervenire nel suo idioma e ogni cittadino può rivolgersi alle istituzioni comunitarie nella sua lingua.
I capi di governi del Gruppo di Visegrad nel 2020. Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia e Ungheria nel 1991 hanno sottoscritto un accordo per facilitare l’integrazione reciproca e il processo di annessione all’UE. Da quando tale obiettivo è stato raggiunto nel 2004, il gruppo ha proseguito la collaborazione per tutelare gli interessi dei quattro Paesi entro l’UE. Le posizioni del Gruppo di Visegrad, però, si sono caratterizzate per la difesa degli interessi nazionali rispetto alle politiche dell’Unione, ostacolandone talvolta le decisioni.
La chiusura dell’Europa
Una delle questioni più intensamente dibattute nella UE è l’opportunità di accoglienza di migranti extracomunitari. Infatti, se da un lato l’Unione cerca di abbattere le frontiere tra gli Stati membri, facilitando la circolazione delle persone, dall’altro innalza barriere (sia fisiche, sia giuridiche) lungo i confini per ostacolare l’immigrazione clandestina. Allo scopo di creare una cintura di protezione contro la criminalità e il terrorismo, aumentano così i controlli alle frontiere, vengono potenziati i pattugliamenti costieri in tutto il Mediterraneo, si inaspriscono le norme che regolano i flussi migratori.
La Turchia è da anni un Paese candidato all’ingresso nell’EU ma la politica autoritaria del Presidente Erdoğan ha bloccato il processo di candidatura.
ESERCIZI
Lavora sul testo
1. Cosa significa che l’Europa ha uno spazio a geometria variabile?
2. Come sono regolati i rapporti tra l’UE e gli Stati confinanti?
3. Cosa si intende con l’espressione «Europa a più velocità»?
4. Chi sono gli euroscettici e gli euroentusiasti?
Gli immigrati che varcano le frontiere europee con visto d’ingresso sono migliaia, ma assai numerosi sono anche quelli che sbarcano clandestinamente sulle coste del Mediterraneo. Tra di loro c’è anche chi fugge da guerre e persecuzioni; molti sono quelli che non riescono a raggiungere la meta e muoiono durante il viaggio in seguito a naufragi.
AGENDA 2030
SALVARE IL MONDO PEDALANDO
La circolazione delle automobili rappresenta una delle cause principali di inquinamento atmosferico che, a sua volta, è la causa principale del riscaldamento globale: le emissioni dei gas di scarico delle vetture alimentate a benzina o diesel, infatti, riversano nell’atmosfera quantità elevate di anidride carbonica, polveri sottili e altri agenti inquinanti. In Italia, per fare solo un esempio, nel 2019 circolavano oltre 50 milioni di veicoli. Per ridurre l’inquinamento atmosferico e salvaguardare l’ambiente, e quindi la vita sulla Terra, è dunque necessario usare di meno le auto e scegliere mezzi di trasporto più ecologici.
OBIETTIVO 13: Lotta contro il cambiamento climatico
Dalla fine dell’Ottocento a oggi la temperatura sul nostro pianeta è aumentata di quasi un grado (per l’esattezza di 0,85 gradi). Questo aumento a prima vista può sembrare ininfluente, ma invece ha ricadute pesantissime sull’ambiente e sulle condizioni di vita sul nostro pianeta. Dopo anni di studi, gli scienziati hanno dimostrato che le cause del cambiamento climatico in atto sono determinate principalmente dall’uomo, in particolare dall’inquinamento provocato dall’emissione di anidride carbonica (CO2). Si prevede che, se non verranno attuate immediatamente politiche adeguate, nell’arco dei prossimi 30 anni la temperatura aumenterà ulteriormente di oltre 1 grado, e di 3 gradi entro la fine del secolo, con conseguenze catastrofiche per l’intera umanità.
Proprio per impedire che queste previsioni si avverino, l’obiettivo 13 dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile mira a fare in modo che tutti gli Stati riducano da subito le emissioni dei gas inquinanti, al fine di limitare l’inquinamento e così ridurre il riscaldamento globale.
FACCIAMO UN DIBATTITO
Negli ultimi anni anche in Italia il numero delle piste ciclabili, e quindi delle persone che si spostano in bicicletta, è cresciuto sensibilmente. In particolare nelle città, tuttavia, l’aumento degli spazi dedicati ai ciclisti ha provocato più di una polemica: da più parti si sostiene infatti che le piste ciclabili siano pericolose e controproducenti perché causano incidenti che, oltre a riguardare ciclisti e automobilisti, coinvolgono spesso anche i pedoni. Inoltre, chi è contrario alle piste ciclabili argomenta che queste sottraggono spazio al traffico veicolare, aumentando così gli ingorghi.
Al contrario, i favorevoli alle piste ciclabili ritengono che esse siano fondamentali per ridurre il traffico di auto in città, sostengono che gli incidenti siano provocati dagli automobilisti indisciplinati e si augurano che gli spazi dedicati alle biciclette aumentino ulteriormente nei prossimi anni. Svolgete una ricerca sul tema delle ciclabili, cercando maggiori informazioni sui vari punti del dibattito al fine di definire meglio le posizioni a favore e contro. Quindi, divisi in due gruppi, portate avanti il dibattito, cercando di individuare soluzioni in grado di mettere d’accordo le parti.
Una buona notizia!
Le ciclovie in Europa
Fra i molti mezzi di trasporto a nostra disposizione, il più ecosostenibile è quello che si impara a guidare per primo e che è alla portata di tutti: si tratta infatti della bicicletta, veicolo che, oltre a essere divertente e salutare, non genera inquinamento sonoro e atmosferico e, soprattutto nelle città congestionate dal traffico, rappresenta spesso il mezzo di trasporto più rapido ed efficace. Usare la bicicletta contribuisce dunque a ridurre notevolmente i gas a effetto serra e altre emissioni inquinanti. Secondo diversi studi, infatti, le emissioni di CO2 dovute ai trasporti potrebbero essere abbassate sensibilmente sostituendo i viaggi brevi in automobile con spostamenti in bicicletta. Allo stesso tempo, tuttavia, è importante promuovere anche l’uso della bicicletta su lunghe distanze, per esempio per favorire nuove forme di turismo sostenibile. Per questo motivo l’Unione Europea, tramite la European Cyclists Federation, ha dato il via alla realizzazione di una grandissima rete ciclabile, chiamata Eurovelo, che, una volta ultimata, attraverserà in lungo e in largo tutto il continente. Nel 2020 la rete Eurovelo consisteva in 19 percorsi ciclistici a lunga percorrenza, che si snodavano lungo Paesi diversi, per un totale di 45 000 km. Una volta completata la rete, i percorsi Eurovelo ammonteranno a più di 70 000 chilometri e, oltre a unire ulteriormente l’Europa, contribuiranno anche a renderla più ecosostenibile.
Costa Atlantica
Capitali
Pellegrinaggi
Europa centrale
Romea (Francigena)
Atlantico-Mar Nero
Via del Sole
Mediterraneo
Baltico-Adriatico
FAI GOAL ANCHE TU!
Come avete appena visto, andare in bicicletta non è solo divertente, ma rappresenta anche un modo ecosostenibile di spostarsi.
Con l’aiuto dei vostri insegnanti, provate a progettare delle attività mirate a promuovere l’uso della bicicletta tra le persone che vi stanno attorno: progettate una gita in bicicletta, con itinerario sulle ciclabili della vostra zona, aperta a tutti gli studenti della vostra scuola e alle loro famiglie.
Mar Baltico
Europa dell’est
Mare del Nord
Cortina di ferro
Fiume dell’Europa centrale
Fiume Reno
Fiume Rodano
Fiume Mosa
Lezione 1 Quali sono gli elementi caratteristici dello Stato? Quali forme di Stato esistono?
Uno Stato è costituito da un territorio, un popolo e una sovranità.
I poteri pubblici fondamentali sono il potere legislativo, esecutivo e giudiziario
In Europa si distinguono due tipi di Stato:
• Stato unitario: esiste un unico Parlamento per tutto il territorio;
• Stato federale: ogni territorio ha il proprio Governo, anche se dipende da quello centrale per alcuni aspetti.
In Europa inoltre ci sono Stati organizzati in:
• monarchia: il potere è del sovrano ed è ereditario; può essere assoluta o costituzionale;
• repubblica: il potere è del popolo che sceglie i suoi rappresentanti; può essere parlamentare, presidenziale o semipresidenziale.
Lezione 2 Quali sono i confini dell’Europa?
L’Europa non è un vero e proprio continente perché il suo territorio non ha confini precisi. Nel corso dei secoli i confini sono stati modificati più volte in seguito a conflitti e guerre.
Lezione 3 Che cos’è l’Unione Europea?
L’Unione Europea (UE) è un’organizzazione di Stati democratici, i quali hanno creato delle istituzioni comuni.
L’UE è nata nel 1992 con il Trattato di Maastricht e attualmente riunisce 27 Paesi e circa 445 000 000 di persone.
Lezione 4 Quali sono gli elementi della cittadinanza europea?
La cittadinanza europea si concretizza attraverso il passaporto europeo, la patente di guida europea, l’euro (la moneta comune).
La Convenzione di Schengen (1995) garantisce la libera circolazione delle persone all’interno dell’Unione Europea.
Nel 2020, per la prima volta nella storia, uno Stato è uscito dall’UE: il Regno Unito.
Lezione 5 Che cosa fa l’Unione Europea?
L’UE svolge le proprie attività in diversi settori. Le sue azioni principali riguardano:
• politiche di innovazione: l’UE si occupa dei problemi ambientali, si impegna a diminuire i consumi energetici e ad aumentare le energie rinnovabili; si occupa anche di tutelare la salute e la sicurezza dei cittadini;
• ricerca scientifica e cultura;
• politiche di solidarietà: l’UE aiuta le regioni meno sviluppate attraverso dei finanziamenti;
• politiche agricole e della pesca
Lezione 6 Quali sono le principali istituzioni europee?
L’attività dell’Unione Europea si svolge attraverso varie istituzioni:
• il Parlamento Europeo approva le leggi dell’UE;
• il Consiglio dell’Unione Europea definisce la politica dell’Unione;
• la Commissione Europea rappresenta il Governo;
• la Banca Centrale Europea gestisce l’euro;
• la Corte di Giustizia assicura che gli Stati membri rispettino le leggi;
• la Corte dei Conti controlla che le istituzioni dell’UE abbiano abbastanza denaro per realizzare i loro progetti.
Lezione 7 Quando è nato l’euro? Quali Paesi lo hanno adottato?
L’euro è diventato moneta ufficiale per 11 Paesi dell’UE nel 1999 ed è entrato in circolazione nel 2002. Oggi è adottato da 19 Paesi dell’Unione Europea.
Lezione 8 Quali sono le prospettive per il futuro dell’UE?
L’Europa è uno spazio variabile, in fase di attuazione: non tutti i Paesi che ne fanno parte hanno aderito a ogni iniziativa dell’Unione; altri hanno fatto richiesta di adesione. Con alcuni Paesi viene attuata una politica di prossimità, che consiste nella stipula di accordi commerciali e di cooperazione con i Paesi del Mediterraneo meridionale, del Caucaso e dell’Europa orientale.
un’organizzazione politica sovranazionale che comprende con diverse
27 Stati
forme di governo
L’Unione Europea
moneta ufficiale l’euro
il Trattato di Maastricht
è regolata da come promuove attraverso nel 1992
istituzioni
è nata con ha come valuta
la pace
la libertà
in vigore dal 2002
monarchia repubblica
politiche di solidarietà
politiche di innovazione
il Parlamento Europeo oggi usato in 19 Stati
il Consiglio dell’Unione Europea
la Commissione Europea
l’ingresso di nuovi Paesi
procede con anche se
l’integrazione a diverse velocità
verifica
1. Indica se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F).
1. Uno Stato è federale quando esiste un unico Parlamento per tutto il territorio.
2. In uno Stato unitario ogni territorio ha un proprio Governo.
3. Una repubblica è presidenziale quando il Presidente della Repubblica è anche il capo del Governo.
4. Una volta entrati a far parte dell’UE non si può più uscire.
5. La Croazia non fa parte dell’UE.
6. Il Trattato di Lisbona regola il funzionamento decisionale dell’UE.
7. Tutti e 27 gli Stati membri dell’UE hanno adottato l’euro.
8. La Convenzione di Schengen permette l’abolizione delle frontiere tra Stati sottoscrittori.
9. Il principale compito della Banca Centrale Europea è la gestione dell’euro.
10. I cittadini italiani sono anche cittadini europei.
2. Collega gli elementi delle due colonne.
1. Base per l’abolizione delle frontiere politiche
2. Anno 2009
3. Anno 2007
4. Anno 2004
5. Istituzione dell’Unione Europea
6. Anno 2002
7. Nel 2013 gli Stati membri salgono a 28
8. Brexit
3. Rispondi alle seguenti domande.
1. Che cosa indicano le 12 stelle della bandiera della UE?
2. Qual è il motto della UE e quale il suo significato?
3. Qual è l’inno della UE?
4. Quali valori propone la UE?
5. Quali sono le azioni principali della UE?
a. Entra in vigore il Trattato di Lisbona
b. Viene messo in circolazione l’euro
c. Convenzione di Schengen (1990)
d. Il Regno Unito esce dall’UE (2020)
e. Trattato di Maastricht (1992)
f. Ingresso dei Paesi balcanici e orientali
g. Ingresso della Croazia
h. Ingresso di Bulgaria e Romania
4. Osserva le immagini e attribuisci a ciascuna il titolo esatto. Poi descrivile in un breve testo.
1. Palazzo di Montecitorio
2. Sede del Consiglio dell’Unione Europea
3. Sede della Commissione Europea
4. Sede del Parlamento Europeo
verifica
5. Abbina a ogni istituzione europea la funzione che svolge.
a. Banca Centrale Europea
b. Corte di Giustizia
c. Corte dei Conti
1. Esegue il controllo finanziario.
2. Gestisce l’euro.
3. Vigila sulle leggi comunitarie e appiana le controversie tra i Paesi membri.
sfida Verso le competenze
6. Completa lo schema inserendo gli elementi di seguito elencati. Attenzione agli intrusi. leggi del Parlamento Europeo – 2020 – Strasburgo – bilancio europeo – Francoforte – attività della Commissione UE – rispetto delle leggi comunitarie – 1992 – Bruxelles – definisce gli obiettivi politici – Parlamento Europeo –esegue controllo finanziario
nasce nel ...........................
con il Trattato di Maastricht
UE
Istituzioni principali
Consiglio UE
approva le leggi e controlla l’.................................... .........................................................
nel ..........................
ha 27 Paesi membri
Commissione Europea
applica le e controlla l’applicazione dei trattati comunitari
ha sede a Bruxelles
ha sede a
ha sede a .....................................
compito di realtà
Uno slogan tutto nostro
Il 9 maggio si celebra la festa per la pace e l’unità in Europa. In questo laboratorio ti proponiamo di realizzare, insieme ai tuoi compagni, uno slogan per la celebrazione della festa dell’Unione Europea che si tiene il 9 maggio di ogni anno. Potrete divulgare il vostro lavoro a scuola o nel Comune della vostra città, per sostenere l’importanza di conoscere meglio le tappe della nostra storia recente e le attività dell’Unione Europea.
Documentazione
• Ogni anno, per la festa dell’Unione Europea, viene pubblicato un manifesto che raffigura l’idea dell’UE con uno slogan che diffonde i valori che sono alla base della cooperazione tra i Paesi. Cerca sul sito dell’UE le informazioni sulle celebrazioni degli anni passati e osserva le locandine. FASE 1 FASE 2
Organizzazione e svolgimento del lavoro
• Dopo aver osservato i manifesti, prendi nota delle caratteristiche più rilevanti, per esempio i simboli che sono presenti, gli slogan che celebrano i valori dell’Unione e il tipo di illustrazione.
• Osserva poi gli slogan che celebrano i valori dell’Unione e riscrivili in una tabella come la seguente, aggiungendo le parole chiave che definiscono l’argomento a cui si riferiscono. Alcune proposte di parole chiave: diversità – unità – dialogo – insieme – pace – democrazia – dibattito – Europa
• Esponete in classe le vostre proposte e preparate il manifesto: disegnate una cartina che raffiguri i Paesi dell’Unione, inserite i testi e le foto che illustrano gli argomenti importanti che avete scelto per celebrare la festa.
• Aggiungete quindi lo slogan che avete pensato tutti assieme per la celebrazione della festa.
Presentazione del prodotto
• Appendete il vostro manifesto nella bacheca della scuola e organizzate insieme ad altre classi un’iniziativa per diffonderlo anche nella vostra città.
Rifletti sul lavoro svolto e indica con una X il livello che ritieni di aver raggiunto.
Sono in grado di progettare e organizzare il mio lavoro.
So individuare i problemi e ragionare su come risolverli.
So lavorare in autonomia e capisco quando devo chiedere aiuto.
Ho contribuito attivamente al lavoro di gruppo relazionandomi con gli altri.
Sono in grado di utilizzare gli strumenti digitali.
The European Union
2. Answer the questions.
What is the EU?
1. Read.
The European Union (EU) is an economic and political partnership among European countries – 27 at the moment. It aims to create a fair society and promote peace, prosperity and mutual understanding. It started life in 1957 as the European Economic Community (EEC) with six founding members – Germany, France, Italy, the Netherlands, Belgium and Luxembourg.
Ireland, Denmark and the United Kingdom joined the EU in 1973, followed by Greece in 1981 and Spain and Portugal in 1986.
After the fall of the Berlin Wall in 1989, Germany reunited after over 40 years and its eastern part entered the EU in October 1990.
Later on, in 1992, the «Treaty of Maastricht» promoted the creation of an economic union. Under the treaty, the name «European Union» officially replaced «European Community».
The European Union got bigger in 1995, when Finland, Sweden and Austria joined.
On 1 January 2002 euro notes and coins came into use in 12 countries, gradually increasing over the years and reaching 19 at present.
The Czech Republic, Lithuania, Latvia, Estonia, Hungary, Poland, Slovenia, Slovakia, Malta and Cyprus entered the EU in 2004, followed by Bulgaria and Romania in 2007 and Croatia in 2013.
What does it aim to create and promote? 3. Which were the six founding members of the EEC?
Which countries followed? 5. When did the Berlin Wall fall?
6. When and under what treaty did the name «European Union» officially replace «European Community»?
7. Which countries joined the EU in 1995?
8. When did the euro currency come into use? 9. How many countries use the euro today?
3. Label the map of the European Union with the missing names of the 27 member states.
EU Fact file
4 million km²
European flag: 12 stars in a circle
445 million inhabitants
Euro currency in 19 countries
27 countries
Europe Day: 9th May
23 official languages
European anthem
3 main institutions:
• The European Parliament
• The Council of the European Union
• The European Commission
Look at the EU fact file; then read and choose.
1. The acronym EU stands for a. European Union
b. Economic Union 2. The EU is made up of a. 23 countries
b. 27 countries
3. Its flag shows 12 stars on a blue background
a. in a square
b. in a circle
4. The UK uses a. the euro
b. the pound sterling 5. Europe Day is on a. 9th May b 9th June 6. The European Anthem is «Ode to Joy» by a. Mozart b. Beethoven
The 12 stars in a circle on the Europen flag represent the ideal of solidarity between the people of Europe. Number 12 is a symbol of unity and perfection.
GLI STATI D’EUROPA
UNITÀ 2 AREA IBERICA
UNITÀ 3
AREA FRANCO-OLANDESE
UNITÀ 4
AREA BRITANNICA
UNITÀ 5
AREA SCANDINAVA E BALTICA
UNITÀ 6 AREA GERMANICA
UNITÀ 7 AREA CENTRO-ORIENTALE
UNITÀ 8 AREA BALCANICA E MEDITERRANEA
UNITÀ 9 AREA RUSSA
Norvegia
Liechtenstein
UNITÀ 2 AREA IBERICA
C’è un posto in Portogallo dove le catene montuose digradano verso il mare in bassi tavolati che sembrano interrompersi bruscamente a picco sulle onde dell’Atlantico: tra altissime scogliere, grotte e calette segrete, si trova il Percorso delle Sette Valli S ospese...
Lo scoprirai a pagina 40
Un altopiano arido e silenzioso si estende a pochi chilometri dalla vivace Madrid: è una vasta e desolata pianura riarsa dal S ole, l’altopiano più antico della Penisola Iberica, dove gli inverni sono rigidi e le piogge sono rare. Come si chiama questo scenario surreale?
Lo scoprirai a pagina 43
Si racconta che le Rías galiziane bracci di mare che penetrano nella terra, siano l’impronta lasciata dalle dita di Dio che, dopo aver creato il mondo, appoggiò qui la sua mano per riposare… Ma come si sono formate, secondo i geologi, queste coste uniche al mondo?
Lo scoprirai a pagina 51
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Area iberica
AREA IBERICA
L’area iberica si trova nella penisola più occidentale d’Europa, divisa dal continente dai Pirenei. L’area comprende quattro Stati, Spagna, Portogallo e altri due piccolissimi, i cui territori presentano paesaggi molto diversi, ma la cui radice culturale è simile, caratterizzata da popoli neolatini di religione prevalentemente cattolica.
Gli Stati dell’area
PORTOGALLO SPAGNA ANDORRA GIBILTERRA
Il fado è la musica tradizionale portoghese, che unisce musica e poesia. Le canzoni sono cantate da un solista accompagnato da una chitarra acustica e dalla guitarra tradizionale portoghese a dodici corde. I contenuti delle canzoni si ispirano al tipico sentimento della saudade (nostalgia) e raccontano storie di emigrazione, lontananza, dolore e sofferenza. Dal 2011 il fado è iscritto nella lista dei patrimoni culturali immateriali dell’umanità dell’UNESCO.
La Spagna è un Paese ricco di manifestazioni folcloristiche. Tra le più famose, anche grazie alla descrizione dello scrittore Ernest Hemingway nel suo romanzo Fiesta, è l’encierro di San Firmino che si svolge a Pamplona. In origine, nel Medioevo, le persone correvano davanti ai tori nel tentativo di guidarli dove volevano che andassero; col passare dei secoli la corsa divenne una prova di coraggio e un evento culturale come la corrida. 5 4 3 1 2 5 4 3 1 2 5 4 3 1 2
L’Andalusia è la patria del flamenco, la fusione di danza, canto e musica che fa parte del patrimonio immateriale dell’umanità dal 2010. Gli artisti di flamenco hanno la capacità di esprimere una varietà infinita di sentimenti: cordoglio, gioia, passione e paura. Lo stile cambia se i ballerini sono maschi, che battono sonoramente i piedi per terra, o femmine, le quali si muovono in modo più aggraziato e sensuale.
Territorio e clima
Situato nella parte occidentale della Penisola Iberica, il Portogallo è lo Stato che si trova più a occidente dell’intero continente europeo.
È bagnato dall’Oceano Atlantico a ovest e a sud, mentre confina con la Spagna a est e a nord.
Al Portogallo appartengono gli arcipelaghi di Madeira, che si trova a circa 500 km dalle coste del Marocco, e quello delle Azzorre, un gruppo di isole che si trovano a circa 1 500 km dalle coste europee nell’Oceano Atlantico.
Il Portogallo ha una forma simile a un rettangolo allungato ed è attraversato dal fiume Tago (Tejo in portoghese), che divide nettamente il Paese in due zone e termina con un lungo estuario sul quale è sorta la capitale Lisbona.
La regione a nord del fiume è più montuosa ed è caratterizzata dalla presenza dell’unica catena, la Serra da Estrela, che raggiunge i 1 993 m; i suoi monti, dalle cime smussate, non presentano picchi e vette, ma valli profonde scavate dai fiumi. La valle più ampia è formata dal fiume Douro (Duero in portoghese), sulla cui foce si trova la città di Porto, mentre il confine settentrionale con la Spagna è segnato dal fiume Minho.
La parte meridionale del Portogallo, invece, è principalmente pianeggiante: vi si distingue la Pianura dell’Alentejo, chiusa a sud dai rilievi dell’Algarve. Un tratto del confine meridionale con la Spagna è segnato dal fiume Guadiana che, come il Tago e il Douro, percorre da est a ovest il territorio portoghese per poi sfociare nell’Oceano Atlantico.
In Portogallo i laghi principali sono artificiali. Le coste portoghesi si presentano alte e scoscese a nord, basse e sabbiose a sud, a eccezione della zona dell’Algarve.
Il clima del Paese cambia in rapporto alla vicinanza con il mare e alla latitudine. Nelle aree centro-settentrionali è di tipo atlantico, con inverni rigidi e frequenti precipitazioni per la presenza dell’oceano. A sud, invece, il clima è subtropicale, caldo e asciutto, con inverni brevi e miti, ed estati secche.
92 226 km2
Popolazione: 10 277 000 ab
Densitæ: 111 ab./km2
Forma di governo: repubblica
Capitale: Lisbona (Lisboa)
Moneta: euro
PIL pro capite: 23 186 $ USA
ISU: 0,847 (41é posto)
Aree protette: 16,9%
dal 1986
L’Arcipelago delle Azzorre è composto da nove isole di origine vulcanica, situate nell’Oceano Atlantico a una latitudine vicina a quella del Portogallo. I navigatori portoghesi scoprirono le isole nel XV secolo e da allora i coloni mantennero stretti rapporti con la madrepatria, al punto che ancora oggi le isole dipendono dal Governo di Lisbona. Sulle Azzorre si formano spesso anticicloni, cioè aree di alta pressione, in grado di allontanare le perturbazioni e di determinare il bel tempo sull’Atlantico e sull’Europa.
Grazie alle diverse zone climatiche, in Portogallo si trovano luoghi naturali di grande bellezza. Molte di queste aree, per conservarne la biodiversità, sono state classificate come riserve naturali. Fra tutti si distingue il Parco di Peneda-Gerês, nel nord-ovest del Portogallo, che offre paesaggi affascinanti dove vivono specie uniche come il cavallo selvaggio di razza garrano. Un po’ più a sud, nel Parco Naturale di Alvão, i fiumi scorrono fra le rocce, formando cascate spettacolari come quelle di Fisgas do Ermelo. A est, il fiume che segna il confine con la Spagna dà il nome a un altro Parco, il Douro internacional, dove nidificano rapaci come il capovaccaio.
Geostoria
In origine abitato dal popolo celtico dei Lusitani, il Portogallo fu conquistato dai Romani nel I secolo a.C. e subì la dominazione delle popolazioni germaniche fino all’VIII secolo; fu poi governato dagli Arabi per circa cinque secoli, fino alla riconquista cristiana e alla proclamazione dell’indipendenza nel XII secolo. Tra il XIV e il XVI secolo, con la conquista di numerosi territori in Africa, Asia e Sud America, divenne un grande impero coloniale , ma nei due secoli successivi perse gran parte delle sue ricchezze e colonie a favore di olandesi, francesi e inglesi. Il Paese fu caratterizzato da un lungo periodo di isolamento politico e di arretratezza economica, con la dittatura di Salazar , che salì al potere con un colpo di Stato nel 1926 e vi rimase fino al 1975, anno in cui fu proclamata la repubblica parlamentare dopo la cosiddetta «rivoluzione dei garofani» (25 aprile). Il Portogallo è una repubblica parlamentare con a capo un Presidente eletto dai cittadini ogni cinque anni. È suddiviso in 18 distretti, ai quali si aggiungono due Regioni autonome (le Isole Azzorre e l’Arcipelago di Madeira). Nel 1986 il Portogallo è entrato a far parte della CEE e poi, con il Trattato di Maastricht (1992), della UE.
ESERCIZI
Lavora sul testo
1. Come si presenta il territorio del Portogallo?
2. Dove si trova l’Arcipelago delle Azzorre?
3. Quali sono i tipi di clima presenti in Portogallo?
4. Quale forma di governo ha il Portogallo? Lavora sulla carta
5. Quali sono i confini del Portogallo?
6. Individua i principali fiumi del Paese.
10 Portogallo
Popolazione e città
Il Portogallo ha una popolazione di circa 10 300 000 abitanti e una densità media di 111 abitanti per km2, concentrati soprattutto nel nord e lungo la fascia costiera.
La popolazione portoghese è abbastanza omogenea dal punto di vista etnico e linguistico: si parla infatti solo il portoghese Le tradizioni sono molto sentite nel Paese: quelle religiose, con i luoghi di pellegrinaggio come Fatima; quelle storiche legate ai grandi navigatori, come Vasco da Gama e Magellano; quelle folcloristiche, come il fado, un canto nostalgico; quelle gastronomiche, come il baccalà (bacalhau), famoso poiché si dice che i portoghesi lo sappiano cucinare in trecento modi diversi.
Circa i due terzi della popolazione vivono a Lisbona e Porto, le maggiori città. Lisbona (548 000 ab., 2 927 000 ab. nell’agglomerato urbano) è la capitale dello Stato nonché il centro economico, amministrativo e culturale di tutto il Paese. È divisa in due zone: la città alta (Barrio Alto), che è più antica, con caratteristiche strade strette e il Castello di Sao Jorge, e la città bassa (Baixa), che rappresenta il fulcro commerciale della città, con grandi vie, piazze e palazzi in stile pombalino, dal marchese De Pombal che si occupò della ricostruzione dopo il devastante terremoto del 1755.
Porto (238 000 ab.) si trova nel nord del Paese ed è un antico centro commerciale e industriale, famoso anche per il vino omonimo, prodotto nell’entroterra ed esportato in tutto il mondo. Altre città importanti sono Braga (130 000 ab.), Coimbra (99 000 ab.), Setúbal (91 000 ab.) e Aveiro (54 000 ab.).
Il santuario di Fatima è una delle principali mete del turismo religioso nel mondo. Qui, la Madonna di Fatima apparve nel 1917 a tre piccoli pastori, ai quali rivelò un messaggio. Nel 1930 la Chiesa cattolica proclamò il carattere soprannaturale delle apparizioni e ne autorizzò il culto.
Lingua Portoghese Religione Cattolica (69%)
Popolazione urbana
64,7%
[Italia 70,1%] [Europa 72%]
Speranza di vita (anni)
77,8
uomini
[Italia 80,8]
Utenti internet 738
[ogni 1000 ab ]
83,4 donne
[Italia 85,2]
Il Percorso delle Sette Valli Sospese si snoda sulle creste delle falesie dell’Algarve e permette di ammirare grotte scolpite dall’azione del vento e del mare, tra spettacolari spiagge.
Economia
L’agricoltura è poco redditizia a causa della scarsità di terreno coltivabile, del clima poco favorevole alle coltivazioni, soprattutto nelle zone intere, e dell’uso di tecniche arretrate. Nelle regioni del nord le colture predominanti sono i cereali e le patate. A sud del fiume Tago si coltiva il frumento, mentre nel centro-sud si trovano le colture fruttifere. Importante è la coltivazione della vite, soprattutto nella valle del Douro, dalla quale si ricavano vini importanti, e dell’olivo. Dalle estese foreste si ottengono legname e sughero, di cui il Portogallo è tra i primi produttori al mondo. Rilevante è il settore della pesca, che rappresenta una delle più importanti risorse dell’economia del Paese, cui è legata l’industria conserviera che lavora sardine, acciughe, tonno e merluzzo, trasformato in baccalà. Il settore industriale non è molto sviluppato, anche perché non può contare su risorse minerarie ed energetiche. Le industrie tradizionali operano nel campo tessile e in quello della lavorazione del legno, del cuoio e della carta. Negli ultimi anni il Paese sta investendo molto nello sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili, in particolare eolica, solare e idroelettrica. Molto importante è l’artigianato, in particolare per la produzione di azulejos, le tipiche piastrelle di ceramica smaltata, in genere di colore azzurro. Anche il commercio è poco sviluppato, mentre il turismo è diventato la fonte principale per l’economia nazionale e occupa buona parte dei lavoratori portoghesi. Le mete più visitate sono le città storiche, il santuario di Fatima, le zone costiere e le Isole Azzorre e di Madeira. Anche grazie al turismo, le vie di comunicazione stanno conoscendo notevoli progressi.
La produzione di azulejos, piastrelle di ceramica smaltata in cui predomina il colore azzurro, è ancora molto diffusa in Portogallo. L’arte degli azulejos (termine arabo che significa «tessera di mosaico») si è diffusa in Portogallo a partire dal XVI secolo ed è stata utilizzata per la decorazione di chiese, palazzi, fontane ed edifici pubblici.
La coltivazione di querce da sughero è molto sviluppata nelle Regioni dell’Alentejo e dell’Algarve dove si produce un sughero pregiato, un materiale inodore e insapore adatto soprattutto per la realizzazione di tappi per bottiglie.
attiva
Produzione di energia da fonti rinnovabili Emissione di CO2 4,6 t per abitante
Spesa pubblica 4,9% per l’istruzione 6,2% per la sanitæ
ESERCIZI
Lavora sul testo
1. Quali sono le caratteristiche di Lisbona?
2. Quali sono le principali città del Portogallo?
3. Quali sono le produzioni agricole più diffuse?
4. Che cosa sono gli azulejos?
5. Qual è la principale attività economica? Competenze digitali
6. Cerca in internet almeno tre immagini di monumenti appartenenti ad alcune delle principali città del Portogallo.
11 Spagna
Territorio e clima
Posizione e confini
La Spagna si trova nella parte sud-occidentale dell’Europa. È bagnata dall’Oceano Atlantico (a nord e a ovest) e dal Mar Mediterraneo (a est e a sud), e confina con la Francia (a nord-est) e il Portogallo (a ovest). Al suo territorio appartengono anche l’Arcipelago delle Baleari, di fronte al Golfo di Valencia nel Mediterraneo, le Isole Canarie, situate nell’Oceano Atlantico al largo del Marocco, e le città di Ceuta e Melilla, sulla costa settentrionale del Marocco.
ESPAÑA
505 948 km2
Popolazione: 46 551 452 ab.
Densitæ: 92 ab./km2
Forma di governo: monarchia costituzionale
Capitale: Madrid
Moneta: euro
PIL pro capite: 30 697 $ USA
ISU: 0,891 (26é posto)
Aree protette: 15%
Morfologia
Il territorio interno è costituito da un vasto altopiano di circa 600-800 metri, denominato Meseta, circondato su tre lati da una serie di rilievi: la Cordigliera Cantabrica a nord, il Sistema Iberico a est e la Sierra Morena a sud. I gruppi montuosi di più recente formazione sono i Pirenei, che si estendono dal Mar Mediterraneo all’Oceano Atlantico e confinano con la Francia, e il Sistema Betico, che comprende la cima del Mulhacén (3 478 m). La cima più alta del Paese, il Pico del Teide (3 718 m), si trova nelle Isole Canarie. Le pianure sono poche e si dispongono in vicinanza delle coste o lungo i bacini fluviali: la Pianura Aragonese, percorsa dal fiume Ebro, e quella Andalusa, attraversata dal fiume Guadalquivir.
Le coste spagnole sono alte e rocciose in alcuni tratti (Costa Brava), basse e paludose in altri (parte meridionale del Golfo di Valencia, Golfo di Cadice). In Galizia il litorale è frastagliato e ricco di insenature e promontori, le rias
I fiumi più importanti sono l’Ebro, che scorre in un’ampia valle a sud dei Pirenei ed è l’unico grande fiume spagnolo a sfociare nel Mar Mediterraneo, e il Guadalquivir che, dopo aver raccolto gli affluenti provenienti dalla Sierra Nevada, sfocia nell’Oceano Atlantico. Nella Meseta scorrono altri tre fiumi che concludono il loro corso in Portogallo: il Duero, il Tago e la Guadiana.
Clima e ambiente
In Spagna si possono distinguere tre fasce climatiche:
• un clima atlantico al nord, soprattutto lungo la costa, caratterizzato da frequenti precipitazioni, elevata umidità e temperature miti; la vegetazione è costituita da boschi di latifoglie e di conifere, e da pascoli;
• un clima continentale nelle regioni interne della Meseta, con scarse precipitazioni ed elevate escursioni termiche annuali; la vegetazione è steppica e in alcuni punti assume i caratteri delle zone semiaride;
• un clima mediterraneo nelle zone costiere orientali e meridionali, con poche precipitazioni, estati calde e inverni miti; la vegetazione è quella tipica della garìga, con rosmarino, salvia, lavanda e timo.
attraversa la
I Pirenei sono caratterizzati da ampie zone impervie e selvagge, localizzate soprattutto nell’area centrale della catena. I passi sono molto elevati e difficilmente raggiungibili, per questo motivo le comunicazioni tra Spagna e Francia sono sempre state difficili; la rete stradale odierna, infatti, corre lungo le coste atlantiche e mediterranee.
ESERCIZI
Lavora sul testo
1. Che cosa è la Meseta? Dove si trova?
2. Dove sono disposte le principali pianure?
3. Quali sono le caratteristiche delle coste spagnole?
4. Qual è l’unico grande fiume spagnolo a sfociare nel Mar Mediterraneo?
Lavora sulla carta
5. Individua sulla carta i principali rilievi montuosi.
6. Individua le isole di Lanzarote e Formentera e scrivi a quale arcipelago appartengono.
Spagna
Geostoria
Ieri e oggi
La Spagna è stata abitata fin dalla preistoria e a partire dall’XI secolo a.C. venne colonizzata da Fenici, Greci, Cartaginesi e, dal III secolo a.C., dai Romani. Intorno al Settecento la occuparono gli Arabi , che nonostante le ripetute guerre con i cristiani, la dominarono per otto secoli. A partire dall’XI secolo iniziò la Reconquista («riconquista cristiana») che terminò con la presa di Granada nel 1492, lo stesso anno in cui Cristoforo Colombo partì per le Americhe, sovvenzionato dai sovrani spagnoli.
Nel XVI secolo, con l’espansione coloniale, la Spagna divenne uno degli Stati europei più potenti e conobbe un periodo di grande sviluppo artistico e letterario che passò alla storia come il Siglo de oro («secolo d’oro»). Tuttavia, l’avidità della classe reale e aristocratica unita alla necessità di finanziare numerose guerre fece ben presto esaurire le ricchezze coloniali e, a partire dalla fine del XVII secolo, iniziò un lungo periodo di decadenza che portò alla perdita dei possedimenti coloniali, tra cui Cuba, Portorico e le Filippine.
A seguito di un colpo di Stato da parte del generale Francisco Franco, tra il 1936 e il 1939 nel Paese divampò una sanguinosa guerra civile che vide da un lato schierarsi i sostenitori della repubblica, appoggiata dal Fronte popolare delle sinistre, e dall’altro i sostenitori della monarchia, caldeggiata dalla destra nazionalista. Dopo tre anni di guerra, il generale Francisco Franco, con il sostegno della Germania nazista di Hitler e dell’Italia fascista di Mussolini, instaurò una dittatura che avrebbe isolato la Spagna dallo sviluppo economico e civile del continente fino al 1975, anno della sua morte.
LINEA DEL TEMPO
DIVISIONE AMMINISTRATIVA
A lui successe Juan Carlos I di Borbone, che nello stesso anno chiamò alle urne gli spagnoli, i quali si espressero per la monarchia costituzionale. Il primo governo democratico, eletto nel 1977, approvò una nuova Costituzione ancora oggi vigente.
La Catalogna è una regione autonoma della Spagna che gode di grandi autonomie. Nel 2017 Carles Puigdemont, presidente del governo locale, ha dichiarato l’indipendenza della Catalogna dalla Spagna, nonostante i giuristi catalani avessero affermato l’incostituzionalità dell’azione. Si è aperta pertanto una grave crisi istituzionale, tuttora in corso.
Nel Medioevo la Spagna è stata conquistata dagli Arabi, che vi sono rimasti per otto secoli. Le testimonianze dell’influenza e della cultura islamica si trovano nella regione meridionale, dove si possono ammirare la reggia dell’Alhambra di Granada e la Mezquita di Cordoba (moschea), la seconda al mondo per grandezza. Questi edifici sono sopravvissuti alla riconquista cristiana perché sono stati riutilizzati rispettivamente come reggia di Carlo V e come chiesa.
1939-1975
Dittatura franchista
Viene approvata la nuova Costituzione
Forma di governo
La Spagna è una monarchia costituzionale divisa in 17 comunidades, comunità autonome, tra cui le Baleari e le Canarie. Il re è capo dello Stato e comandante delle forze armate, ma ha un ruolo di pura rappresentanza perché il potere esecutivo è nelle mani del Consiglio dei ministri, guidato dal Presidente del Governo, mentre il potere legislativo è di competenza del Parlamento (di tipo bicamerale). Nel 1986 la Spagna è entrata a far parte della CEE, poi UE dal 1992, con il Trattato di Maastricht. Gli ultimi Governi hanno riconosciuto margini sempre più ampi di autonomia alle storiche Regioni della Galizia, della Catalogna e dei Paesi Baschi, cosa che ha contribuito alla stabilità del Paese. Il 1° ottobre 2017, tuttavia, il parlamento della Catalogna ha indetto un referendum per chiedere ai cittadini se volessero che la Regione diventasse uno Stato indipendente in forma di Repubblica. In seguito al risultato positivo del voto, il presidente Carles Puigdemont ha dichiarato l’indipendenza suscitando la reazione del Governo spagnolo e del Tribunale costituzionale. Si è aperta una grave crisi istituzionale, tuttora in corso: il Senato spagnolo ha approvato il commissariamento della Regione e ha indetto nuove elezioni; il presidente catalano Puigdemont si è rifugiato all’estero in attesa di processo. Alle nuove elezioni del 21 dicembre 2017 il fronte indipendentista ha ottenuto un buon successo ma non la maggioranza assoluta dei seggi, il che ha determinato una situazione tuttora incerta.
ESERCIZI
Lavora sul testo
1. Qual è la forma di governo della Spagna?
2. Quale popolo ha dominato la Spagna per otto secoli?
3. Che cosa significa la parola Reconquista?
4. Quante sono le comunidades spagnole?
5. Cosa sta accadendo nella regione della Catalogna?
Spagna
La popolazione
Gli spagnoli
In Spagna vivono circa 47 000 000 di persone, di cui il 77% è distribuito nelle zone costiere e nell’area metropolitana della capitale, Madrid. Le regioni interne sono invece poco abitate. La densità della popolazione, infatti, non è elevata: 92 ab./km2 . Come in altri Stati dell’Europa la popolazione è sempre più multietnica, sono numerosi gli immigrati, i quali provengono per lo più dall’Africa settentrionale e dall’America latina. In Spagna vive anche la minoranza etnica dei gitani, particolarmente diffusa nella Regione dell’Andalusia.
La lingua ufficiale è lo spagnolo, che si identifica con il castigliano parlato dalla maggioranza degli spagnoli, tuttavia nella parte nord-orientale si parla sia in spagnolo sia in catalano, a nord-ovest, nella Galizia, si parla il gallego, molto simile al portoghese e infine, a nord, nelle Province Basche, è diffuso il basco.
La cultura e le tradizioni
La Spagna, proprio per le diverse dominazioni che ha avuto nel corso dei secoli, presenta una grande varietà di stili e di culture, riconoscibili sia nell’architettura dei monumenti e palazzi delle città sia nelle tradizioni ancora oggi radicate, come per esempio la danza, il canto e la musica che compongono il flamenco; la corrida, uno spettacolo oggi molto discusso e vietato in diverse comunità spagnole; la cucina tradizionale con i suoi piatti famosi in tutto il mondo come la paella; le feste folcloristiche e i rituali legati alle feste religiose. La religione cattolica, infatti, ha tuttora un ruolo importante nella cultura del Paese.
ESERCIZI
Lavora sul testo
1. Qual è la caratteristica della popolazione in Spagna?
2. Qual è la religione più praticata nel Paese?
3. Quali sono le lingue diffuse in Spagna?
Lavora sulla carta
4. Dove vive maggiormente la popolazione spagnola?
5. Localizza le principali città della Spagna.
DENSITÀ DI POPOLAZIONE
POPOLAZIONE (ab /km 2) oltre 1 000 000 da 250 000 a 1 000 000
oltre 200 abitanti da 100 a 200 da 50 a 100 da 10 a 50 da 1 a 10
Lingua Spagnolo
Religione Cattolica (67%)
Speranza di vita (anni)
80,5 uomini
[Italia 80,8]
86,3 donne [Italia 85,2]
CITTû (abitanti) da 100 000 a 250
urbana
internet
Siviglia, dopo le celebrazioni solenni della Settimana santa, riscopre la gioia e il divertimento con la feria de Abril Nel quartiere de Los Remedios, sulla riva destra del Guadalquivir, si costruiscono le casetas, dove i sivigliani si ritrovano a mangiare, cantare e ballare in festeggiamenti che durano per una settimana intera e si concludono tradizionalmente con uno spettacolo di fuochi artificiali.
BILBAO
¶ situata nei Paesi Baschi, un’area tra le pi◊ ricche e industrializzate d’Europa. Cittæ in rapida trasformazione (346 000 ab.), ∆ passata da un’economia basata soprattutto sull’attivitæ portuale e industriale al settore terziario, rappresentato in gran parte dal turismo.
BARCELLONA
Centro della Catalogna, ∆ la seconda cittæ spagnola (1 637 000 ab.). Meta turistica di eccellenza, ∆ famosa per le Ramblas (larghe strade ricche di negozi, bancarelle, ristoranti), le opere dell’architetto Antoni GaudÀ e tutto il centro storico, oltre che per la sua vivace vita notturna, la famosa movida.
MADRID
¶ la capitale (3 223 000 ab.), una metropoli moderna, cuore della vita economica e politica del Paese.
SIVIGLIA
¶ la cittæ capoluogo (689 000 ab.) dell’Andalusia, Regione meridionale
della Spagna. Bagnata dal Guadalquivir,
o re ai suoi visitatori un clima mite e un notevole patrimonio artistico.
VALENCIA 2 1 3 4 5
¶ la terza cittæ della Spagna (791 000 ab.). Ha un porto attivo e una posizione favorevole alle vie di comunicazione, che hanno fatto di questa cittæ un importante centro industriale.
GRANADA
Cittæ dell’Andalusia (232 000 ab.), quasi a ridosso della Sierra Nevada. Possiede un’ereditæ architettonica araba di suggestiva bellezza, come la celebre reggia dell’Alhambra.
Una grande città
MADRID
La ciudad bonita
Madrid si trova in una posizione strategica, proprio al centro del Paese, sull’altopiano della Meseta. Fu il re Filippo II nel 1561 a sceglierla come capitale. All’epoca era ancora un piccolo centro, ma con la costruzione di palazzi, chiese e piazze, nel corso dei secoli si è notevolmente ampliata e abbellita. Per tutto il XX secolo la città ha svolto un ruolo principalmente amministrativo e gli anni di guerra civile hanno lasciato segni profondi, ma con l’avvento del re Juan Carlos I di Borbone fu avviato un percorso di rinascita e nel giro di pochi anni Madrid diventò capitale della «movida», centro museale di importantissimo valore culturale e meta tra le più ricercate del turismo internazionale. Anche le periferie, le infrastrutture e i mezzi di trasporto vennero riqualificati e ampliati. Nacquero nuovi quartieri residenziali e amministrativi, come il quartiere AZCA dove si trovano alcuni degli edifici più alti e moderni della città, e venne ampliato l’aeroporto Barajas che oggi è uno tra i più grandi al mondo. Nei dintorni si trova l’Escorial, residenza reale voluta da Filippo II nel Cinquecento.
Una visita a Madrid non può che cominciare da qui, Plaza Mayor, il punto da cui si calcolano tutte le distanze delle località dalla capitale, chiamato km 0. La piazza, una delle più scenografiche della città, ha assunto nei secoli il ruolo di centro della vita cittadina, con i suoi imponenti edifici come il Palazzo delle Poste, sede del Governo provinciale; oggi è luogo di incontro e di vita culturale e notturna.
MUSEO REINA SOFIA
Il museo Reina Sofia ospita molte opere importanti. Tra le altre opere spicca Guernica, il famoso dipinto di Pablo Picasso realizzato nel 1937 dopo il bombardamento aereo della città omonima durante la guerra civile spagnola.
PARQUE DEL RETIRO
Il Museo del Prado ospita una delle collezioni più preziose al mondo con opere di El Greco, Velàzquez, Goya e molti altri capolavori della pittura europea.
Con i suoi 140 ettari di parco, il Parque del Retiro è una vera e propria oasi verde nel centro della città. Formato da viali alberati, laghetti, roseti e piante di un’infinita varietà di specie, è il luogo in cui molti madrileni si rilassano o fanno jogging. Recentemente si è aggiunto il Bosco degli scomparsi, Bosque de los Ausentes, un monumento commemorativo dedicato alle vittime degli attentati del 2004, composto da 192 alberi, 22 olivi e 170 cipressi, uno per ogni vittima, e circondato dall’acqua, simbolo di vita.
Spagna
Economia
Settore primario
La Spagna è stata per lungo tempo un Paese dall’economia debole a causa della politica di chiusura perseguita durante la dittatura franchista. Dopo l’ingresso nella CEE (1986), con una profonda riorganizzazione, il Paese è diventato competitivo ed è cresciuto in tutti i settori. Tuttavia a partire dal 2008, in seguito alla crisi finanziaria mondiale, ha risentito gravemente della congiuntura economica e si sono ripresentati problemi di forte disoccupazione e crisi in tutti i settori.
La Spagna resta comunque forte economicamente nel campo della produzione di vino, agrumi , di cui è tra i maggiori produttori mondiali, e olio. La vite, l’ulivo e i cereali (frumento, mais, segale) sono coltivati in modo intensivo nelle regioni interne, mentre sulla costa si producono agrumi, riso, canna da zucchero, ortaggi e primizie. Il tradizionale allevamento di ovini è oggi in declino, ma si sta diffondendo quello di bovini e suini. La pesca (acciughe, sardine, tonni) è un’attività importante e alimenta anche l’industria conserviera: i maggiori centri sono Vigo e La Coruña, sull’Atlantico.
Settore secondario
Lo sviluppo industriale, iniziato negli anni Sessanta del secolo scorso, ha avuto un forte impulso a partire dagli anni Ottanta. Oggi le aziende spagnole operano in molti settori: alimentare, chimico, del vetro, delle telecomunicazioni e tecnologie informatiche, della cantieristica navale. Oltre alle industrie pesanti siderurgiche e chimiche, sono molto competitive le aziende di trasporti , che costruiscono automobili (Seat), navi e aerei. Anche la produzione di energia elettrica sta cambiando grazie all’installazione di numerose centrali eoliche e solari
Le industrie si concentrano in Catalogna, a Madrid e nelle Province Basche. Non mancano le attività estrattive, in particolare carbone, piombo zinco e mercurio.
Nel 2004 la stazione ferroviaria di Atocha fu devastata da un attentato terroristico. La distruzione fu occasione per ricostruire la stazione trasformando il terminal dei treni ad alta velocità in una serra tropicale. La struttura in vetro e ferro ospita un giardino composto da migliaia di piante appartenenti a 260 specie diverse provenienti da America, Asia e Africa.
Coltivazioni
aree coltivate pascoli foreste zone improduttive
pesca
Allevamenti suini
ovini
frutta vite ortaggi
cereali agrumi
olivi
bovini
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