Einstein più - Guida per il docente

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Materiali

LEGGI E RIFLETTI

L'orologio e l'acqua

L’idrocronometro del Pincio, a Roma, è costituito da quattro quadranti che consentono di vedere l’ora da ogni direzione. La sua struttura, in ghisa fusa, è stata realizzata simulando l’aspetto del legno.

L’invenzione degli orologi ad acqua è in genere attribuita agli Egizi: questa ipotesi è rafforzata dal rinvenimento, all’interno del tempio di Ammone a Karnak, di parti di un prezioso orologio risalente al 1400 a.C., ora conservate nel museo del Cairo. Il grande maestro dell’architettura classica Vitruvio, nella sua eclettica opera De Architectura in cui tratta argomenti di matematica, meccanica, idraulica e astronomia, si occupa anche dell’invenzione dell’orologio ad acqua, che attribuisce a Ctesibio di Alessandria. Quest’ultimo, un ingegnere e inventore greco presumibilmente morto ad Alessandria d’Egitto nel 222 a.C., si era dedicato attivamente allo studio delle macchine idrauliche e pneumatiche, arrivando a ideare un prototipo di orologio funzionante in base ai movimenti dell’acqua. Occorre aspettare molti anni, però, per poter leggere ufficialmente le ore su di un meraviglioso orologio ad acqua dal geniale meccanismo. Nel 1867, infatti, il padre domenicano Giovanni Battista Embriaco presenta il suo idrocronometro che, in seguito, sarà installato a Roma in un parco del Pincio sopra a un’isoletta centrale del lago artificiale. L’idrocronometro, splendido esempio di costruzione meccanica di fine Ottocento, viene inserito in una struttura di ferro, costruita su disegno dell’architetto Herzog, che rappresenta un intreccio di tronchi e di viticci che lasciano vedere il gioco dell’acqua e il movimento di ogni componente, grazie a quattro grandi lastre di cristallo. La forza motrice che attiva il meccanismo dell’idrocronometro è dovuta all’energia di caduta dell’acqua proveniente da un serbatoio posto nella parte superiore dell’orologio: questa esce da un tubo con riduttore di flusso, per poi cadere all’interno di una vaschetta oscillante divisa in due sezioni. Ogni fluttuazione della vaschetta attiva l’isocronismo del pendolo caricando le molle di spinta e provoca, nello stesso tempo, lo scarico alternato dell’acqua all’interno di due contenitori posti sul bilanciere alla base della struttura, facendolo oscillare a sua volta con un moto sincrono a quello del pendolo. L’orologio, grazie all’oscillazione del bilanciere, riceve l’impulso e lo trasmette con movimento cardanico alle ruote della minuteria dei quattro quadranti dell’orologio. L’originalità dello strumento sta nel fatto che l’acqua in caduta dalla vaschetta e l’isocronismo del pendolo si controllano bilanciandosi a vicenda e permettendo la precisione dell’orologio.

ORA TOCCA A TE Linguaggio tecnico e normativa Parole specifiche

2. Definisci il significato di «forza motrice».

1. Trova un sinonimo della parola «eclettica» utilizzata nel testo in riferimento all’opera di Vitruvio.

3. Spiega che cos’è e come funziona un bilanciere. 4. Che cosa si intende con il termine «minuteria»?

Link a... Scienze 1. Nel brano si parla di «isocronismo del pendolo». Scopri quale grande scienziato ha formulato tale legge fisica e spiega a grandi linee di che cosa tratta.

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2. Spiega il significato di «moto sincrono», utilizzato solitamente in campo astronomico. Aggiungi, infine, una piccola descrizione del legame esistente tra le facce della Luna e della Terra.


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