CHE MERAVIGLIA progettare

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GUIDA DIDATTICA per la Scuola dell’Infanzia

nella scuola con Progettare

• unità di apprendimento

• progetti annuali

Valutazione e passaggio

dalla Scuola dell’Infanzia

alla Scuola Primaria

cura di Marta Bartolucci

CONTENUTI DIGITALI

L’apprendimento è più coinvolgente quando è interattivo, incoraggia bambine e bambini a partecipare attivamente ed esplorare il mondo in modi diversi, a scuola e a casa.

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NELLA PAGINA

NUOVE INDICAZIONI NAZIONALI 2025

Analisi e rilettura

Il Ministero dell’Istruzione e del Merito in data 11 marzo 2025 ha pubblicato la bozza delle Nuove Indicazioni Nazionali per la scuola dell’infanzia e per il primo ciclo di istruzione . La commissione incaricata ha elaborato le Nuove Indicazioni, che aggiornano le Linee guida del 2012. Adesso sul documento si aprirà un dibattito pubblico per avviare l’iter formale di adozione delle stesse, che avverrà in maniera definitiva nell’anno scolastico 2026/2027. La Premessa culturale generale delle Nuove Indicazioni pone al centro la persona , rifacendosi ai principi della Costituzione che concepisce lo Stato per l’uomo e non viceversa, come sottolineato dal costituente Giorgio La Pira. Di conseguenza, la scuola focalizza le proprie azioni sulla personalità dei bambini e delle bambine e ne promuove i talenti attraverso una formazione integrale e armonica, mirando a uno sviluppo completo e bilanciato di tutte le loro facoltà.

Nella premessa si legge: « […] la persona è una realtà che si costituisce attraverso la possibilità di dire ‘io’. A scuola, infatti, l’allievo scopre la propria identità personale e la propria appartenenza a una storia cronologica e socio-relazionale comune. Ed è nell’identità personale e culturale di ciascun allievo che si riconosce la sostanza e la dignità della persona, la sua dinamicità perfettibile alla quale la scuola concorre con tutta la ricchezza delle sue sollecitazioni ».

Inoltre, vengono ribaditi alcuni concetti chiave per far sì che la scuola possa portare avanti il suo compito educativo. In primis l’ alleanza scuola-famiglia , dove il patto di corresponsabilità diviene un documento fondamentale del rapporto tra le due entità educanti. « Il patto di corresponsabilità aiuta a riconoscere, infatti, da parte dei genitori, la funzione di “alleati primi” della scuola la cui frequenza è un’esperienza ancora preclusa a milioni di bambini in molti Paesi del mondo».

Successivamente, il documento ministeriale definisce in maniera specifica la figura del docente come «[…] un punto di riferimento essenziale del suo percorso di formazione».

Anche in questo documento si parla di nuovo umanesimo e si toccano sei punti cardine :

libertà • relazioni • culture educative • cura del Pianeta

intelligenza artificiale • scrittura a mano • inclusione

Il concetto, estremamente importante, di libertà viene così presentato: « Si va a scuola per conquistare l’autonomia di essere e la competenza del fare e dell’agire, mettendosi al servizio della costruzione di una società aperta e rispettosa delle diversità e del pluralismo del pensiero: e ciò avviene solo grazie all’educazione alla libertà e all’apprendimento dei saperi che bambini e adolescenti incontrano a scuola ».

Non si tratta quindi di una libertà insita solo nell’autodeterminazione, ma anche nella possibilità di costruirla in maniera collettiva nel rispetto delle caratteristiche individuali e nell’ottica di formare una società rispettosa delle diversità e dei diritti e doveri di ognuno.

La capacità di costruire relazioni positive , oggi più che mai, deve iniziare già nel contesto scolastico e in tenera età, basandosi sulla costruzione della relazione che ha come pilastri la conoscenza e il rispetto dell’ altro diverso da me . « È necessario un profondo lavoro educativo da iniziare a scuola: un’educazione del cuore che crei occasioni didattiche di esperienza di sentimenti basilari come la fiducia, l’empatia, la tenerezza, l’incanto, la gentilezza ».

La scuola diventa una comunità educante , come si legge nell’articolo 24 dell’ultimo contratto nazionale: « Ai sensi dell’art. 3 del decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, la scuola è una comunità educante di dialogo, di ricerca, di esperienza sociale, improntata ai valori democratici e volta alla crescita della persona in tutte le sue dimensioni. In essa ognuno, con pari dignità e nella diversità dei ruoli, opera per garantire la formazione alla cittadinanza, la realizzazione del diritto allo studio, lo sviluppo delle potenzialità di ciascuno e il recupero delle situazioni di svantaggio, in armonia con i principi sanciti dalla Costituzione e dalla Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia, approvata dall’ONU il 20 novembre 1989, e con i principi generali dell’ordinamento italiano».

Sono tanti i fattori e i volti che concorrono a creare una vera e propria comunità con il fine di educare le nuove generazioni. Tutto questo, poi, deve promuovere culture educative « attente a dimensioni quali la cura di sé e dell’ambiente, la creatività, l’immaginazione, il senso critico necessari a fronteggiare e governare l’universo in espansione delle tecnologie con istruzione qualitativamente elevata e “sapienza del cuore” ».

La situazione del nostro Pianeta a oggi deve obbligatoriamente entrare a far parte del processo educativo perché « […] ogni persona, nel suo piccolo, tiene nelle sue mani una parte della responsabilità nei confronti del futuro del nostro pianeta ».

Fin da piccolissimi i bambini e le bambine devono imparare a conoscere e rispettare il mondo che li circonda, mettendo in atto, nel loro piccolo, norme di salvaguardia dell’ambiente e di rispetto per la natura , che avranno riscontro nella vita adulta.

Anche la forte pressione che le tecnologie stanno imponendo sulla nostra realtà deve essere tenuta in considerazione: « il tema delle competenze digitali è centrale nelle Nuove Indicazioni, anche per far apprendere l’uso corretto e proficuo delle tecnologie (e dell’IA, che ne è l’ultima frontiera) non solo a scuola ma nella vita ».

Anche nel caso dei più piccoli si precisa che, con l’adulto come intermediario, è corretto l’utilizzo e la fruizione di prodotti digitali calibrati e per tempi limitati .

In contrapposizione proprio all’uso a volte smodato delle tecnologie, nelle Nuove Indicazioni viene posto l’accento sull’ importanza della scrittura a mano , partendo dalla coordinazione oculo-manuale e dai processi di prelettura e prescrittura che prendono avvio già nella Scuola dell’Infanzia: « I bambini si impegnano molto precocemente nel processo di letto-scrittura e indagano da tenera età i principi e le regole che governano quei segni. Da una prima fase presillabica (detta anche “logografica”) passano, con la scoperta della corrispondenza tra segno e aspetto sonoro del parlato, a una fase sillabica e poi a quella alfabetica attraverso la progressiva padronanza della corrispondenza fonema-grafema propria dei sistemi di scrittura ».

Per concludere questa premessa generale del nuovo documento ministeriale si parla di inclusione facendo riferimento alla Legge che nel 1977 decretò l’ingresso dei soggetti con disabilità nel sistema scolastico, per arrivare a un’odierna realtà in cui l’ ottica inclusiva è rivolta verso tutti i soggetti con le loro particolarità . L’inclusione oggi prevede una personalizzazione dell’apprendimento , cioè una strutturazione dello stesso graduata sulle caratteristiche di ogni singolo allievo. « […] la personalizzazione presuppone l’assunzione di un paradigma antropologico che interpreta l’agire scolastico nei termini di un accompagnamento intenzionale dell’allievo a riconoscer-si capace, al di là della difficoltà, di sviluppare i suoi talenti ».

Questo documento nasce dai profondi cambiamenti che stanno investendo la società odierna, nasce per il bisogno di rinnovarsi e di migliorare la proposta formativa, ma al contempo mantiene stabili alcuni cardini derivanti dal passato – documenti, metodologie e storici della pedagogia – e da ciò si riparte per costruire.

Le Nuove Indicazioni Nazionali non solo stabiliscono principi e obiettivi di apprendimento, ma offrono anche suggerimenti operativi per gli insegnanti, lasciando a questi ultimi la libertà di applicarli in classe nel rispetto dell’autonomia didattica e della libertà di insegnamento.

LA SCUOLA DELL’INFANZIA NELLE NUOVE INDICAZIONI NAZIONALI

Nel documento ministeriale viene esplicitata l’importanza della Scuola dell’Infanzia come tassello del sistema educativo italiano, dove vengono elencate le finalità: « […] la maturazione dell’identità personale, la progressiva conquista dell’autonomia (in termini di autodirezione e autoregolazione, iniziativa personale, cura di sé), lo sviluppo di competenze personali, una crescita armonica ed equilibrata, il benessere psicofisico, la costruzione di relazioni sociali positive (secondo modalità amicali, partecipative e cooperative), la collaborazione con gli altri per il raggiungimento di un obiettivo comune (anche nella prospettiva dell’educazione civica), lo sviluppo di competenze comunicative, linguistiche ed espressive, l’avvio al pensiero riflessivo».

La Scuola dell’Infanzia viene posta nell’ottica di una continuità educativa verticale e orizzontale , dove la strutturazione di un curricolo diventa fondamentale e viene definito come « il dispositivo per pensare l’insegnamento in funzione del “far apprendere” i saperi fondamentali a soggetti in crescita che vanno iniziati sia al valore dei saperi stessi, alla loro specificità cognitiva, sia alle valenze formative di cui sono portatori ».

Nel curricolo che la scuola deve redigere bisogna tener conto di questo fondamentale concetto di partenza: « Le dimensioni fondamentali che si intrecciano nel processo formativo sono tre: la conoscenza teorica e astratta (istruzione), che permette agli individui di orientarsi criticamente nel sapere e di costruire mappe concettuali per interpretare la complessità del mondo; lo sviluppo di competenze e abilità operative (formazione), che consente di trasformare il sapere in azione, generando valore nei contesti professionali e sociali; e la costruzione di un’identità etica e relazionale (educazione), in cui l’individuo si forma come persona attraverso l’interiorizzazione di valori, norme e criteri di condotta che regolano la vita collettiva e sostengono la coesione sociale ».

Il filosofo e pedagogista John Dewey fu promotore del concetto pedagogico learning by doing e nelle Nuove Indicazioni si definisce la Scuola dell’Infanzia come « […] una scuola del fare, del sentire, del pensare, dell’agire relazionale, dell’esprimere, del comunicare, del gustare il bello e dello scoprire un senso alla propria vita […] ». E viene ribadita anche l’importanza del gioco in tutte le sue forme: « […] gioco simbolico, di finzione, di immaginazione, di rappresentazione, di identificazione; gioco strutturato, non strutturato, di gruppo, ecc. ».

In un contesto e in un ambiente motivante e ben strutturato, la figura professionale del docente viene ricondotta « […] al profilo di un adulto accogliente, in ascolto, incoraggiante, responsabile, partecipe e “regista” di una didattica finalizzata all’educazione indiretta (principio già presente nella pedagogia moderna di Fénelon e di Jean Jacques Rousseau, poi ripreso da Maria Montessori) ».

D’ESPERIENZA COMPETENZE

• Sviluppare una prima forma di identità personale, autostima e senso morale.

• Riconoscere e valorizzare la propria storia personale e familiare, confrontandola con altre esperienze culturali per sviluppare una comprensione più ampia della società e delle sue tradizioni.

• Utilizzare le prime generalizzazioni di passato, presente e futuro per comprendere i cambiamenti e le continuità storiche, sviluppando autonomia e sicurezza negli spazi familiari e nelle dinamiche sociali.

• Riflettere, confrontarsi e discutere di vari temi con i pari e con gli adulti, in reciprocità.

• Avere cura e rispetto di sé, degli altri e dell’ambiente, affrontando positivamente i conflitti e imparando a collaborare per la riuscita di un compito comune.

• Partecipare alle diverse forme di vita comunitaria, sviluppando una prima, germinale consapevolezza dei valori costituzionali e riconoscendo le diverse appartenenze e tradizioni culturali, politiche e religiose, in un’ottica di dialogo e di rispetto reciproco.

• Maturare una prima padronanza della propria corporeità, nella consapevolezza delle sue potenzialità espressive, comunicative ed artistiche.

• Produrre gesti, condotte, sequenze motorie, psicomotorie e coreutiche, individuali o in piccolo gruppo, in grado di rafforzare la propria identità personale e la propria autonomia, nel rispetto delle regole della buona convivenza civile.

• Orientarsi nello spazio, in relazione agli altri e all’ambiente.

• Saper assumere comportamenti e atteggiamenti rispettosi della propria salute e di quella altrui, avendo cura di sé e degli altri.

• Imparare a dare un nome alle proprie emozioni e ai propri stati d’animo.

• Ricercare le prime risposte, anche fantasiose e immaginarie, ai grandi interrogativi sulla vita e la morte, la gioia e il dolore a partire dalla narrazione e dalla condivisione delle proprie esperienze personali.

• Giocare in modo costruttivo e creativo con gli altri.

• Gestire i piccoli conflitti fra pari e con gli adulti.

• Orientarsi nelle prime generalizzazioni delle categorie di passato, presente e futuro.

• Riconoscere i principali segni della propria cultura e di quella espressa dalle varie formazioni sociali nel territorio di appartenenza.

La scuola dell’infanzia dovrebbe offrire esperienze ed attività intenzionalmente finalizzate a guidare bambine e bambini nella formazione di una prima competenza riflessiva e di interiorizzazione, in grado di sostenerli nella costruzione di relazioni sociali positive, a partire da quelle con i propri pari, e a far proprie le principali regole di convivenza civile. Esperienze di condivisione a piccolo gruppo di narrazioni personali, di peer tutoring e di mutuo aiuto nelle attività di vita pratica durante la giornata scolastica (es. segnare i presenti e gli assenti, apparecchiare e sparecchiare la tavola della mensa, prendersi cura delle piante presenti in aula, ecc.), di scaffolding durante gli apprendimenti più formalizzati, di dialogo costruttivo e di scambio interculturale, offrono le prime occasioni per un corretto sviluppo affettivo, emotivo, sociale, cognitivo, etico-morale, fondate sul riconoscimento del valore e della dignità di ciascuna persona umana, a partire dalla concretezza della vita quotidiana.

• Sapersi esprimere e comunicare attraverso il corpo, per migliorare le proprie capacità percettive e la conoscenza di sé, degli altri e dell’ambiente.

• Orientarsi nello spazio, sapersi muovere e coordinare con gli altri, provando gusto e piacere per il movimento fisico e coreutico.

• Controllare l’esecuzione dei propri gesti e movimenti corporei, anche attraverso esperienze ludiche, psicomotorie e coreutiche, valutandone il rischio e imparando a interagire con rispetto con gli altri.

• Sperimentare una pluralità di schemi posturali e motori, all’interno di giochi individuali

Le attività didattiche inerenti il campo d’esperienza “Il corpo e il movimento” richiedono, per le specifiche caratteristiche della fascia d’età 3-6 anni, un loro svolgimento in modalità ludica, con importanti ricadute anche sul piano cognitivo, della socializzazione e dell’espressività. Si suggerisce di far praticare e sperimentare le varie forme di gioco motorio (libero, di regole, con l’uso di materiali, simbolico, di esercizio, imitativo, tradizionale, ecc.), in cui l’insegnante assumerà un ruolo di regia educativa predisponendo ambienti a misura di bambino e materiali stimolanti, tenendo conto dei ritmi di sviluppo personali e degli

IMMAGINI, SUONI, COLORI

• Sviluppare un corretto e completo schema corporeo.

• Riconoscere i segnali e i ritmi di funzionamento del proprio corpo, le differenze sessuali e di sviluppo.

• Padroneggiare i principali linguaggi espressivi (musicale, artistico, grafico-pittorico, plastico, ecc.), sperimentandoli in diversi ambiti e modalità a seconda dei propri talenti e potenzialità.

• Dimostrare originalità, curiosità e spirito di iniziativa nella produzione artistica, attraverso diversi linguaggi espressivi, come la drammatizzazione, il disegno, la pittura e le attività manipolative, sperimentando materiali, strumenti e tecniche creative.

• Sviluppare ed esprimere interesse nei confronti della fruizione di opere artistiche di vario genere, maturando un proprio gusto estetico personale.

• Maturare una prima competenza critico-riflessiva rispetto ai messaggi veicolati dalle produzioni artistiche.

• Familiarizzare con i primi alfabeti musicali e i simboli di notazione informale per codificare e riprodurre suoni, sviluppando sensibilità e interesse per il paesaggio sonoro e le opere musicali.

• Partecipare con interesse e piacere a spettacoli (teatrali, musicali, di animazione, ecc.).

• Ampliare le proprie modalità espressive attraverso l’esplorazione, mediata dall’insegnante, delle potenzialità offerte dalle tecnologie multimediali.

o di gruppo, con l’utilizzo di semplici attrezzi e alternando lo svolgimento in spazi interni e spazi esterni.

• Riconoscere il proprio corpo e le sue diverse componenti, imparando a rappresentarlo da fermo e in movimento.

• Attuare corrette pratiche di cura di sé, di igiene e di alimentazione, apprese in modalità ludica attraverso narrazioni, canti, filastrocche, ecc.

• Percepire e saper comunicare i propri malesseri, dolori e difficoltà legati al corpo.

• Imparare a discriminare e a riconoscere i diversi stimoli sensoriali.

• Narrare le proprie esperienze, o semplici storie inventate, avvalendosi di diverse modalità comunicative non verbali (musica, drammatizzazione, disegno, pittura, manipolazione, ecc.).

• Realizzare piccole produzioni artistiche (manufatti, canti, musiche, danze, scenette teatrali, ecc.), sperimentando le varie possibilità di apprendimento offerte dal proprio corpo e dalla propria voce.

• Utilizzare materiali e strumenti di varia natura, tecniche espressive e creative, per esprimere e comunicare emozioni, sentimenti, stati d’animo, sogni e desideri a bambini e adulti.

• Sviluppare interesse per l’ascolto della musica, la fruizione di opere d’arte e la pratica coreutica.

• Sperimentare e combinare elementi musicali di base, attraverso la produzione di semplici sequenze sonore con l’impiego della voce, del corpo e degli oggetti come strumenti.

• Esplorare i primi alfabeti artistici, grafico-pittorici, plastici e musicali, utilizzando anche semplici simboli di notazione informale.

• Interfacciarsi, con la mediazione didattica dell’insegnante, ai nuovi linguaggi della comunicazione.

interessi dei più piccoli, alla ricerca di forme espressive e comunicative adeguate.

La scuola dell’infanzia, nel promuovere appieno le varie forme di espressività infantile, si pone come primo obiettivo quello di far acquisire una padronanza dei principali strumenti e tecniche per l’acquisizione dei linguaggi artistici, nella consapevolezza che essi rappresentino un fondamentale canale di apprendimento e di comunicazione di alta rilevanza educativa e culturale. Partire dagli scarabocchi e dalle prime forme di concettualizzazione grafico-pittorica per giungere a produzioni più complesse, ma anche prendere avvio da una prima espressione musicale fondata sull’utilizzo delle componenti del proprio corpo (come, ad esempio, nella body percussion) per giungere a realizzazioni più raffinate, significa mettere le bambine e i bambini nelle migliori condizioni per acquisire un linguaggio universale e altamente inclusivo, nel rispetto dei propri ritmi e stili di apprendimento. L’intervento da parte dell’insegnante manterrà una costante funzione di mediazione didattica fra le esperienze dei più piccoli e la realtà, mettendo a disposizione un ambiente educativo ricco di stimoli sensoriali, di giochi simbolici liberi e guidati, di giochi di travestimento, di attività musicali e drammatico-teatrali con l’utilizzo di burattini e marionette, di materiali per il disegno, la plastica e la pittura, di esperien-

• Sapersi muovere e collocare nello spazio in autonomia.

• Rappresentare con il disegno o comunicare verbalmente alcuni aspetti di spazi vissuti e osservati, anche esprimendo il legame emotivo con luoghi e spazi conosciuti.

• Riconoscere semplici forme geometriche.

• Avviarsi al concetto di numero e operare semplici attività di raggruppamento, ordine, misurazione, quantificazione, confronto.

• Maturare le prime competenze in ambito logico.

avanti/dietro, destra/sinistra, lontano/vicino, dentro/fuori, ecc.

• Orientarsi nello spazio strutturato della scuola conoscendo la posizione, la denominazione e la funzione degli spazi, per arrivare poi all’esplorazione guidata di luoghi fuori dalla scuola e alla loro rappresentazione attraverso il disegno.

• Imparare ad eseguire un percorso nello spazio a partire da semplici indicazioni verbali, avvalendosi anche del coding con la mediazione didattica dell’insegnante.

• Eseguire semplici misurazioni dello spazio con varie tipologie di strumenti.

• Osservare e distinguere semplici forme geometriche.

• Saper raggruppare, confrontare e ordinare oggetti e materiali di vario genere secondo differenti criteri.

• Imparare a operare con piccole quantità per effettuare semplici misurazioni di lunghezza, larghezza, quantità, peso, ecc., e utilizzare simboli per registrarne i risultati.

poter offrire situazioni reali e significative di sperimentazione di tali processualità, nel rispetto della conoscenza di sé e della propria storia personale, dei ritmi e dei cicli temporali, ricorrendo a forme di rappresentazione dello spazio (come le mappe) e di produzione espressivo-narrativa (come le fiabe, le drammatizzazioni, le rime e filastrocche, le conte, ecc.), in grado di promuovere una prima sistematizzazione unitaria delle conoscenze sul mondo della realtà naturale e sociale.

LA VALUTAZIONE E IL PASSAGGIO

dalla Scuola dell’Infanzia alla Scuola Primaria

Nella Scuola dell’Infanzia, se si parla di valutazione , si fa riferimento all’ osservazione e alla documentazione , come riportato anche nelle Nuove Indicazioni: « La documentazione e l’osservazione costituiscono due prerequisiti fondamentali per una valutazione efficace e per la comprensione e il monitoraggio dei processi di apprendimento, in quanto consentono di raccogliere, organizzare e interpretare dati, sulla base di specifici indicatori ». Al termine del percorso triennale è opportuno redigere un documento di passaggio che espliciti le competenze raggiunte per poter attuare un continuum verticale con la scuola del primo ciclo e presentare le caratteristiche di ognuno in maniera adeguata. Si consiglia, come scritto nelle Nuove Indicazioni, la stesura di « […] un profilo caratterizzato dal possesso di alcune competenze personali, sociali e di cittadinanza, in grado di guidare il suo futuro percorso».

COMPETENZE RAGGIUNTE

Saper dare un nome alle proprie emozioni e ai propri stati d’animo e saper trovare una prima risposta alle “grandi domande” sulla vita e sul mondo.

Aver cura e rispetto di sé, degli altri e dell’ambiente, imparando a collaborare per la riuscita di un obiettivo comune.

Mostrare autonomia nella gestione dei compiti affidati e curiosità nei confronti di proposte nuove e inaspettate, da realizzare individualmente o in piccolo gruppo.

Partecipare alle diverse forme di vita comunitaria, avendo sviluppato una prima, germinale consapevolezza dei valori costituzionali e delle differenze culturali, linguistiche, religiose, ecc.

Giocare in modo costruttivo e creativo e sapersi relazionare in modo positivo con i pari e con gli adulti, imparando a gestire i piccoli conflitti.

Sapersi orientare nel tempo e riconoscere e valorizzare la propria storia personale e familiare.

Sapersi orientare e coordinare nello spazio e produrre condotte motorie e coreutiche, individuali o in piccolo gruppo.

Possedere una prima padronanza della propria corporeità nella consapevolezza delle sue molteplici potenzialità.

Maturare un corretto e completo schema corporeo e saper riconoscere le principali differenze sessuali e di sviluppo e i segnali del proprio stato di salute.

Padroneggiare i principali linguaggi espressivi (musicali, grafico-pittorici, plastici, ecc.) e mostrare interesse e originalità nella produzione artistica.

Impiegare i primi alfabeti musicali e saper esprimere il proprio gusto estetico.

Sperimentare, con la mediazione didattica dell’insegnante, semplici potenzialità offerte dalle tecnologie multimediali.

Utilizzare il linguaggio orale per esprimersi, interagire con gli altri, raccontare e inventare storie, anche in modalità ludica e drammatizzata.

Possedere una prima consapevolezza dell’esistenza di lingue e culture diverse e familiarizzare con una seconda lingua.

Sperimentare il linguaggio scritto, anche in forma creativa e fantasiosa.

Saper operare semplici attività di raggruppamento, ordine, misurazione, quantificazione e confronto, dopo un primo avviamento al concetto di quantità.

Mostrare prime competenze in ambito logico.

Saper comunicare alcuni aspetti di spazi vissuti e osservati, in forma verbale o grafica.

Avere una prima consapevolezza dei principali cambiamenti negli organismi animali e vegetali, del ciclo della vita e delle stagioni, a partire dall’osservazione e dall’esplorazione del proprio ambiente.

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1-in maniera quasi sufficiente • 2-in maniera sufficiente • 3-in maniera buona • 4-in maniera distinta • 5-in maniera ottima

coordinamento

MARTA BARTOLUCCI redazione

GIULIA EUSEBI grafica e impaginazione

DANIA FAVA, STEFANIA ROSSINI, ESTER CICERONI, MAUDA CANTARINI, NICOLETTA MORONI illustrazioni

JESSICA ANTONINI, BEATRICE XOMPERO, STEFANIA ROSSINI copertina

MAURO AQUILANTI illustrazione di copertina

CHIARA BORDONI coordinamento digitale

PAOLO GIULIANI redazione digitale

BIANCA SAGRETTI contenuti digitali

NICOLETTA MORONI, IMMAGINA S.R.L. stampa

GRUPPO EDITORIALE RAFFAELLO

Raffaello Libri S.p.A. Via dell’Industria, 21 60037 - Monte San Vito (AN) raffaelloscuola.it - info@grupporaffaello.it © 2025

Tutti i diritti riservati.

Ristampa:

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L’Editore è a disposizione degli aventi diritto con i quali non è stato possibile comunicare, nonché per eventuali omissioni o inesattezze nella citazione delle fonti.

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In questo volume sono presenti:

Analisi e rilettura delle Nuove Indicazioni Nazionali in relazione alla Scuola dell’Infanzia

Programmazione per Unità di Apprendimento

Programmazione per Progetti annuali

Documento di passaggio dalla Scuola dell’Infanzia alla Scuola Primaria

in allegato alla Guida Didattica l’albo illustrato

Una storia per meravigliarsi, un personaggio come sfondo integratore, un modo per approcciarsi alla lettura e all’ascolto.

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ISBN 978-88-472-4938-7 Che meraviglia guida + Progettazione + Albo pack 93 €

ISBN 978-88-472-4939-4 Che meraviglia guida + Progettazione pack

Confezione indivisibile composta da Che meraviglia guida + Progettazione + Albo € 93,00

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