1 minute read

LA SIGNORINA MÙNDULA

La signorina Mùndula era la donna più bella che Prisca avesse mai visto in vita sua: sembrava un’attrice del cinema, invece che una professoressa. Era alta, snella, elegante, nonostante indossasse un golf da casa e una gonna assolutamente comuni. Aveva la carnagione bianchissima e i capelli rosso fiamma, ondulati, fermati con un pettinino di tartaruga sulla tempia destra e sciolti sulle spalle. Gli occhi, un po’ vicini, le davano un’aria spiritosa. Erano castano dorato trasparenti come quelli di vetro delle bambole. E sulle guance, quando sorrideva le si formavano due fossette.

B. Pitzorno, Ascolta il mio cuore, Mondadori

Il Maestro

Il maestro era uno spilungone con un paio di spalle striminzite, gambe e braccia smisuratamente lunghe, mani e polsi ossuti, e piedi come badili. La testa era minuscola, le orecchie a sventola e il naso a becco. Sembrava uno spaventapasseri scappato da un campo di grano. Insegnava in un lungo stanzone dalle finestre tappate con fogli di vecchi quaderni, da cui usciva il mormorio degli scolari che imparavano a memoria la lezione, interrotta solo dalla voce minacciosa del maestro...

D. Ziliotto, Paura! Racconti col brivido, Mondadori

In coppia rileggete attentamente le due descrizioni e completate la tabella.

Il signor Orcocane e la signora Orcamiseria erano marito e moglie. Erano due persone invidiose, pettegole e dispettose.

Siccome Orcamiseria, un donnone alto quasi due metri e con il fisico da sollevatore di pesi, era anche curiosa: spesso si appostava sui pianerottoli, appoggiava l’orecchio sul buco della serratura e ascoltava quello che si dicevano gli altri inquilini. Si divertiva un mondo quando scopriva che qualcuno stava litigando, aveva l’influenza o il raffreddore, oppure si era pestato un dito nel piantare un chiodo. Orcocane era un tipo più tranquillo, seppure malefico quanto la consorte. Era completamente diverso come aspetto fisico: piccolo, magrolino, pallido, con in testa pochi ciuffi di capelli di diversi colori (giallo, arancione, verde) che sembravano aiuole attraversate da sentieri pelati.

Il fiato dell’orca, come quello dell’orco, odorava di aglio, petrolio, peperone e polvere da sparo, tanto che una volta gli orchi, come i draghi, erano in grado di sputare fuoco.

G. Pederiali, Le case dei sogni bambini, Mondadori

Dentro IL TESTO

Indica con una X gli aspetti che vengono descritti per ciascun personaggio.

Aspetto fisico Carattere Comportamento Orcamiseria

Orcocane

Nella descrizione è presente un dato olfattivo, individualo e sottolinealo.

This article is from: