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LA GAZZA LADRA

Inizio

La gazza ladra all’inizio non era ladra.

Svolgimento

Un giorno, volando su un lago alpino, s’innamorò dei riflessi dell’acqua che danzavano sulla superficie del lago. Soprattutto di uno, il più bello, che, però, sfuggiva nascondendosi tra gli altri.

La gazza era disperata. Volava a scatti per seguirlo con lo sguardo. E quando le pareva che si fosse fermato un attimo... zac, filava in picchiata per afferrarlo. Ma ogni volta, invece del bel riflesso argenteo, si trovava nel becco soltanto qualche goccia d’acqua. Quando il sole scendeva, il riflesso metteva un vestito d’oro. La gazza impazziva dal desiderio di portarlo con sé. Continuava a tuffarsi nel lago, ma ogni volta tornava bagnata e a mani vuote.

Un giorno si posò sulla riva per consultarsi con una vecchia trota.

– Cara mia – disse la trota – il segreto della felicità è avere un amore senza per forza doverlo possedere.

Conclusione

Ma quelle parole non bastarono a dare pace alla gazza, che da quel giorno ruba tutto ciò che luccica, convinta ogni volta di aver catturato il suo amore.

Scrivi le parole nei riquadri giusti: luoghi • personaggi • fatti • tempo.

possono essere realistici o fantastici. I personaggi fantastici possono essere anche elementi della natura o animali personificati.

La Leggenda Della Vite

Leggenda del Sud Italia

Un tempo lontano la vite era una semplice pianta ornamentale che non produceva frutti. Venne la primavera, il contadino decise di andare nel vigneto per cominciare a tagliarla.

– Questa pianta fa ombra all’orto – disse – la ridurrò più piccola che sia possibile.

Detto fatto, la tagliò così energicamente che della verde pianta non rimasero che pochi rami nudi e corti. La vite si mise a piangere e un usignolo ebbe pietà di lei. Volò sui poveri rami, cominciò a cantare tanto dolcemente che la vite si sentì rinascere. Per dieci notti le sue note salirono verso le stelle, finché queste si commossero e fecero discendere un po’ della loro forza sulla povera pianta.

Allora la vite sentì scorrere in sé una linfa nuova, i suoi nodi si gonfiarono e le sue gemme si aprirono. Spuntarono le prime foglie verdi e i viticci si allungarono per avvolgersi come una carezza intorno alle zampette dell’uccellino.

Quando l’usignolo volò via, già gli acini del primo grappolo si doravano alla luce dell’alba. La vite era diventata una pianta fruttifera. E che pianta! Il suo frutto possedeva la forza delle stelle, la dolcezza del canto dell’usignolo e la luminosa serenità delle notti estive.

Le regioni d’Italia, AMZ

Dentro IL TESTO

Chi sono i personaggi di questa leggenda? ...................................................................................................................................................................

Quali sono i personaggi realistici e quali fantastici? Completa.

I personaggi realistici sono ..........................................................................................

I personaggi fantastici sono ........................................................................................

Comprendo IL TESTO

Rispondi alle domande.

• Quando si svolgono i fatti?

• Dove si svolgono?

• Perché il contadino decide di tagliare la vite?

• Come diventa la vite dopo l’intervento del contadino?

• Che cosa vuole spiegare questa leggenda? .......................................................................................................................................................................

Dentro LE PAROLE

Fruttifera: pianta che produce molti frutti.

L’espressione detto fatto significa: compiere subito ciò che si dice. parlare mentre si lavora. dire di fare qualcosa.

Conosci le varie parti della vite? Collega ogni parola al suo significato.

linfa Filamento con cui la vite si attacca ai sostegni.

gemma Bocciolo dal quale in primavera spuntano fiori e foglie.

viticcio Liquido all’interno della pianta che le dà nutrimento.

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